Genestrerio: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Genestrerio
|Nome ufficiale =
|Panorama = Genestrerio.JPG
|Didascalia =
|Stato = CHE
|Grado amministrativo = 4
|Tipo = [[Quartieri di Mendrisio|quartiere]]
|Divisione amm grado 1 = Ticino
|Divisione amm grado 2 = Mendrisio
|Divisione amm grado 3 = Mendrisio
|Latitudine gradi = 45
|Latitudine minuti = 51
|Latitudine secondi = 18
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 8
|Longitudine minuti = 57
|Longitudine secondi = 37
|Longitudine EW = E
|Altitudine = 343
|Abitanti = 1091
|Note abitanti = zenebrini<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Genestrerio - Il Laveggio e la zona dei "puntasèi"|rivista=pannello esplicativo sito in Piazza Baraini|curatore=Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio}}</ref>
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2020
|Patrono = [[Antonio abate]]
|Mappa = Karte Quartier Genestrerio.png
|Didascalia mappa = Localizzazione del quartiere di Genestrerio nel territorio comunale di Mendrisio
}}
'''Genestrerio''' ({{cn|in [[dialetto ticinese]] ''Genestrée''}}) è un ex [[Comuni della Svizzera|comune]] ticinese che dal 2009 è diventato [[Quartieri di Mendrisio|quartiere]] costitutivo della città di [[Mendrisio]]<ref>https://mendrisio.ch/le-aggregazioni-comunali-alto-mendrisiotto/ consultato il 03.11.2020</ref>.
== Geografia fisica ==
Il quartiere si trova nella [[Campagna Adorna]], una fertile pianura circondata quasi completamente da colline e montagne<ref name=dss>{{DSS|I2232|Genestrerio|lingua=it|autore=Stefania Bianchi|data=26 giugno 2017|accesso=16 novembre 2017}}</ref><ref name=comune>{{cita web|url=http://mendrisio.ch/quartieri/genestrerio/|titolo=Genestrerio|sito=sito istituzionale del comune di Mendrisio|data=11 gennaio 2017|accesso=16 novembre 2017}}</ref>.
== Origini del nome ==
Secondo l'opinione popolare il nome deriva da "''ginèstri''", ossia "''ginestre''" in dialetto ticinese, una pianta che doveva essere molto diffusa nei vasti terreni della Campagna Adorna, ossia la pianura in cui si situa Genestrerio<ref name="mendrisio.ch">Gastone Cambin, L’Armoriale dei Comuni ticinesi,, Edizione Istituto Araldico e Genealogico, Lugano, 1953 in https://mendrisio.ch/quartieri/genestrerio/ consultato il 04.11.2020</ref>.<ref name=":0" />
== Storia ==
Genestrerio venne menzionato per la prima volta quale insediamento nel 1375, quando faceva parte dei territori di alcune famiglie nobili di [[Mendrisio]], con la dicitura "''Cassina di Zenestrario''"<ref name="hls-dhs-dss.ch">https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002232/2017-06-26/ consultato il 03.11.2020</ref>.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|titolo=Genestrerio - Nella storia ...|rivista=pannello esplicativo sito in Piazza Baraini|curatore=Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio}}</ref> Nonostante la sua prima citazione sia del [[XIV secolo]] è possibile ricostruire e affermare con certezza che la storia dell'abitato al centro della Campagna Adorna sia cominciata prima dell'anno Mille,<ref name=":0" /> e che prima della sua citazione ufficiale godesse già di antichi privilegi imperiali: in particolare, la carta di immunità<ref name=":0" /> (a cui erano annessi notevoli vantaggi fiscali) concessa da [[Adolfo di Nassau]],<ref name=":0" /> re dei Romani dal 1292 al 1298, nel 1294<ref>Damiano Robbiani, ''Genestrerio. Pagliuzze storiche nella cronaca di venti secoli'', Industria grafica Gaggini-Bizzozzero SA, Lugano-Muzzano, 1991, pp. 49-51</ref>.
Nel [[XIV secolo]] Genestrerio ottenne probabilmente l'indipendenza da [[Mendrisio]] e si costituì quindi come vero e proprio [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/010261/2013-04-05/ comune], e nel 1599 raggiunse una sua indipendenza anche dal punto di vista ecclesiastico,<ref name=":0" /> separandosi dalla [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/010360/2010-02-17/ pieve] [[Pieve di Balerna|di Balerna]] e costituendosi come [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/011744/2010-12-23/ parrocchia] autonoma<ref name="hls-dhs-dss.ch" /><ref name=":0" />.
I secoli che vanno dal [[XVI secolo|XVI]] al [[XX secolo|XX]] furono caratterizzati da una notevole [[Emigrazione ticinese|emigrazione]],<ref name=":0" /> anche artistica,<ref name=":0" /> che portò molte maestranze di Genestrerio verso l'[[Italia]], l'[[Europa centrale]] e [[Europa orientale|orientale]]<ref name="mendrisio.ch_B">https://mendrisio.ch/storia-di-genestrerio/ consultato il 13.11.2020</ref>, e nel [[XX secolo]] soprattutto oltreoceano.
A inizio [[XIX secolo|Ottocento]], grazie a [[Napoleone]], il baliaggio a sud delle Alpi divenne [[Canton Ticino|cantone]], portando quindi alla nascita dei comuni moderni (1803), e quindi anche del Comune di Genestrerio. Nonostante la comparsa si collochi a inizio secolo bisognerà comunque attendere il 1861 per vedere costruita la Casa Comunale, che fu probabilmente la sede anche della scuola maschile e di quella femminile<ref name="mendrisio.ch_B" />.
Dopo l'occupazione da parte della [[Repubblica Cisalpina]] tra il 1810 e il 1813, venne creata la Nuova Costituzione Cantonale nel 1814, che stabilì l'annessione dei comuni di Genestrerio, [[Rancate (Mendrisio)|Rancate]], [[Besazio]], [[Arzo (Mendrisio)|Arzo]], [[Meride]] e [[Tremona]] al Distretto di Mendrisio<ref>Damiano Robbiani, ''Genestrerio. Pagliuzze storiche nella cronaca di venti secoli'', Industria grafica Gaggini-Bizzozzero SA, Lugano-Muzzano, 1991, pp. 138-139</ref>.
Nel [[XIX secolo]] il [[Canton Ticino|Ticino]] subì tre ondate di [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/022717/2005-02-23/ colera]: nel 1836 (ondata che risparmiò il resto della Svizzera<ref>https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/022717/2005-02-23/ consultato il 16.11.2020</ref>), nel 1849 e nel 1854-1855<ref>https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/022717/2005-02-23/ consultato il 17.11.2020</ref>. Genestrerio però, insieme alla valle di Muggio e a pochi altri comuni, riuscì a conservare l'immunità<ref>Damiano Robbiani, ''Genestrerio. Pagliuzze storiche nella cronaca di venti secoli'', Industria grafica Gaggini-Bizzozzero SA, Lugano-Muzzano, 1991, pp. 145-149</ref>.
Nel corso del [[XX secolo]] abbiamo la fondazione di alcune società importanti, come la Società di tiro "La sentinella" nel 1905 (poi sciolta nel 1972), la nascita della prima cooperativa di consumo nel 1912 e l'arrivo della luce elettrica nel 1918<ref name="mendrisio.ch_A">https://mendrisio.ch/storia-di-genestrerio/ consultato il 03.11.2020</ref>.
[[File:Karte Gemeinde Genestrerio 2007.png|thumb|left|Il territorio del comune di Genestrerio prima degli accorpamenti comunali del 2009]]
Già comune autonomo che si estendeva per 1,45 km²<ref name=comune/>, il 5 aprile<ref name=":0" /> 2009 è stato accorpato a [[Mendrisio]]<ref name=":0" /> assieme agli altri comuni soppressi di [[Arzo (Mendrisio)|Arzo]], [[Capolago (Mendrisio)|Capolago]], [[Rancate (Mendrisio)|Rancate]] e [[Tremona]]<ref name=":0" />. Nel quartiere ha la propria sede principale l'azienda [[Metaltex]].
=== Simboli ===
Sullo stemma sono presenti una pianta di ginestra, che rimanda al nome stesso del quartiere, un manocco di tabacco e un grappolo d'uva, che erano piante molto coltivate nella regione e rinviano quindi alla vita rurale condotta in passato dagli abitanti<ref name="mendrisio.ch" />.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di Sant'Antonio Abate ====
La [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Mendrisio)|chiesa di Sant'Antonio Abate]] divenne parrocchiale nel 1599, quando Genestrerio si separò dalla pieve di Balerna<ref name="hls-dhs-dss.ch" />. Nel corso dei secoli la chiesa continuò a rinnovarsi, facendo incontrare e dialogare vari stili architettonici, finché nel 1987 un terribile evento naturale impose una battuta d'arresto, che viene narrata da [[Domenico Robbiani]] nei seguenti termini:
"''Quella sera del 23 agosto 1987 fu una tragedia di dolore per tutto Genestrerio. Erano le 19.17: un fulmine si abbatté sul villaggio. Purtroppo, nello spavento generale, nessuno s'era accorto che il fulmine s'era infilato dentro una finestra della chiesa e creato un disastro di grandi proporzioni: totalmente distrutto l'organo, un'imponente macchina barocca del XVIII secolo, classificata fra le migliori del Ticino, la volta completamente annerita dal grande incendio subito sviluppato, e così pure anneriti, irriconoscibili, forse perse totalmente le opere pittoriche della volta e del coro, oltre tutti gli stucchi delle lesene. Quelle belle opere del Bagutti (di Rovio) e quell'imponente "giudizio universale" del Rinaldi di Tremona: tutto un vero inenarrabile disastro!''"<ref>Damiano Robbiani, ''Genestrerio. Pagliuzze storiche nella cronaca di venti secoli'', Industria grafica Gaggini-Bizzozzero SA, Lugano-Muzzano, 1991, p. 303</ref>.
Si tentò con esito positivo di rimediare al disastro con accurati interventi, che portarono alla riapertura della chiesa al culto in occasione della Pasqua del 1991<ref>Damiano Robbiani, ''Genestrerio. Pagliuzze storiche nella cronaca di venti secoli'', Industria grafica Gaggini-Bizzozzero SA, Lugano-Muzzano, 1991, p. 305</ref>. In seguito intervennero ulteriori operazioni di rinnovamento: in particolare nel 2001-2002 [[Mario Botta]] disegnò la nuova facciata della chiesa<ref>AA.VV., ''Guida d'arte della Svizzera italiana'', Casagrande, Bellinzona, 2007, p. 438</ref>. Nel 2008 [[Selim Abdullah]] dotò la chiesa di una nuova porta bronzea, oggetto di commento anche da parte dello stesso Botta, il quale ritiene che grazie a quest'opera "''nel villaggio, fino a ieri immerso negli spazi di un mondo rurale, ora si offre una riflessione attraverso un linguaggio contemporaneo che, ne sono certo, saprà interpretare le ansie e le attese dei cittadini e talvolta fors'anche offrire inedite emozioni''"<ref>Oliviero Bernasconi, Mario Botta, Giovanna Rotondi Terminiello (testi di), ''La porta bronzea di Selim Abdullah per la chiesa di Genestrerio'', Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2009, p. 11</ref>.
<br> La porta si presenta come un racconto, che partendo dalla vita del [[Sant'Antonio Abate|santo]] cerca di mostrare la grandezza spirituale dello stesso, il quale dopo un periodo di solitudine nel deserto decise di dedicarsi agli altri per insegnare loro la carità<ref>Oliviero Bernasconi, Mario Botta, Giovanna Rotondi Terminiello (testi di), ''La porta bronzea di Selim Abdullah per la chiesa di Genestrerio'', Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2009, pp. 16-17</ref>. Infatti sul battente sinistro è rappresentato il [[Sant'Antonio Abate|santo]] in piedi, con il monastero, la campana, il demonio, l'animale, gli apostoli, mentre sull'anta destra la Croce e la folla dei perseguitati<ref>Oliviero Bernasconi, Mario Botta, Giovanna Rotondi Terminiello (testi di), ''La porta bronzea di Selim Abdullah per la chiesa di Genestrerio'', Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2009, p. 13</ref>.
[[Sant'Antonio Abate]] viene tutt'oggi celebrato dalla comunità locale di Genestrerio con una sagra che attira molte persone dai paesi circostanti, soprattutto grazie alla sua particolarità: la benedizione degli animali domestici sul sagrato della chiesa<ref>https://www.laregione.ch/cantone/mendrisiotto/1235039/genestrerio-sul-sagrato-per-la-benedizione-degli-animali, consultato il 10.11.2020</ref>.
=== Architetture civili ===
Tra gli edifici che popolano il centro paese, un'abitazione di fine Cinquecento conserva una scala a chiocciola nascosta che, stando alla tradizione popolare, sarebbe stata utilizzata dal patriota italiano [[Francesco Scalini]] durante una delle proprie fughe. Costruita dalla famiglia Fontana di [[Novazzano|Brusata]] come edificio rurale, l'abitazione fu successivamente ristrutturata dai nobili luganesi [[Riva (famiglia)|Riva]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Curiosità - La casa della "scala segreta"|rivista=pannello esplicativo sito in Piazza Baraini|curatore=Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio}}</ref>
La località Molino<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Da scoprire - Piazza Baraini|rivista=pannello esplicativo sito in Piazza Baraini|curatore=Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio}}</ref> deve il proprio nome alla presenza di un mulino - attivo fino agli [[anni 1990]]<ref name=":1">{{Cita news|lingua=it|url=https://mendrisio.ch/home/a-proposito-di-mendrisio/quartieri/genestrerio.html|titolo=Genestrerio {{!}} Città di Mendrisio|pubblicazione=mendrisio|accesso=2025-09-18}}</ref> - che era stato costruito nel [[1777]]<ref name=":1" /> da alcuni esponenti della famiglia [[Rusca (famiglia)|Rusca]]<ref name=":1" />.
Lungo il corso del [[Laveggio]] sono ancora visibili tre dei numerosi piccoli ponti - localmente noti come ''puntasèi'' - che un tempo erano frequentemente utilizzati non solo per spostarsi tra [[Ligornetto]] e Genestrerio, ma anche per attività di approvigionamento quali, ad esempio, la pesca alla [[lontra]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Da scoprire - Il Laveggio e la zona dei "puntasèi"|rivista=pannello esplicativo sito in Piazza Baraini|curatore=Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio}}</ref>
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella<ref name=dss/>:
{{Demografia
|titolo= Abitanti censiti
|dimx=
|dimy=
|popmax= 900
|passo1= 100
|passo2= 25
|a1= 1591
|a2= 1643
|a3= 1769
|a4= 1801
|a5= 1850
|a6= 1900
|a7= 1950
|a8= 2000
|p1= 160
|p2= 180
|p3= 260
|p4= 272
|p5= 414
|p6= 458
|p7= 394
|p8= 827
|fonte= Dizionario storico della Svizzera
}}
=== Religione ===
[[Santo patrono|Patrono]] del paese è sant'[[Antonio abate]], che il 17 gennaio è festeggiato {{cn|con un falò nella piazza comunale, con un mercatino e con la benedizione degli animali}}.
== Cultura ==
=== Arte ===
La posizione centrale rispetto alla Campagna Adorna favorì una vita rurale e contadina, ma non impedì agli abitanti di sviluppare la vocazione artistica che caratterizza tutta la zona del [[Mendrisiotto]]. [https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/010172/2008-01-03/ Giuseppe Martinola], parlando della storia del [[Mendrisiotto]] afferma:
"''È la storia di un piccolo popolo che, per ragioni che sarà inutile indagare, tanto non v'è risposta, ha ricevuto il dono di una generosa gentilezza e di un amore al bello che sono proprio congeniali a questa gente come a tutta quella dell'area comacina. E così l'abbiamo detta. Dunque, la storia di un paese di artisti. Né sia da pretendere che si debbano scrivere con la maiuscola, tutti: che sarebbe mostroso, e quelli sommi è naturale che siano pochi. Ma di artigiani, cioè praticanti l'arte, questo sì''"<ref>Giuseppe Martinola (a cura di), ''Invito al Mendrisiotto'', Lions Club del Mendrisiotto, Chiasso, 2004 (prima ed. 1965), pp. 10-11</ref>.
In effetti anche Genestrerio ebbe le sue maestranze, le quali si diressero soprattutto in [[Italia]], ma non solo, per cercare fortuna. Ne sono un esempio la famiglia patrizia dei Boffi, un membro della famiglia Coldirali (oggi "Calderari"), che ha probabilmente lavorato alla [[cattedrale di Fulda]] in Germania<ref name="mendrisio.ch_A" />, ma anche i Baraini, gli Induni, i Cresta, i Sala<ref>Damiano Robbiani, ''Genestrerio. Pagliuzze storiche nella cronaca di venti secoli'', Industria grafica Gaggini-Bizzozzero SA, Lugano-Muzzano, 1991, p. 95</ref>.
==== I Baraini ====
Il secolo dei Baraini fu il [[XVII secolo|diciassettesimo]]. I membri di questa famiglia erano molto noti per la loro abilità artistico-artigianale e si dedicarono soprattutto ai mestieri di scalpellino e costruttore<ref name="ref_A">Damiano Robbiani, ''Maestranze di Genestrerio "via per il mondo"'', Pedrazzini, Locarno, 1967, pp. 35-44</ref>. Pur trovandosi spesso lontani dal paese natio per motivi lavorativi, contribuirono alla costruzione del fulcro artistico di Genestrerio: la [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Mendrisio)|chiesa di Sant'Antonio Abate]]. In particolare [[Antonio Maria Baraini]] lavorò a [[Roma]], per poi fare ritorno a Genestrerio per dare un contributo alla costruzione della chiesa in cui lavorarono anche suo padre Gaspare e soprattutto suo zio Antonio<ref name="ref_A" />.
Originario di Genestrerio è anche [[Carlo Giuseppe Baraini]], il quale fece notevole fortuna a Roma. Egli non si dedicò però al mestiere di scalpellino o costruttore, come gran parte della sua famiglia, ma fu artista-disegnatore di ricami, medagliere, orafo, incisore, casellatore<ref name="ref_A" />. Nonostante la lontananza però non abbandonò mai del tutto il suo paese natale, al quale rivolse sempre dei doni, come stole, ostensori, calici, lampadari, e al quale lasciò in [[eredità]] la sua abitazione a [[Roma]] e 1200 [[Scudo (moneta)|scudi]]<ref name="ref_A" />.
== Infrastrutture e trasporti ==
Il quartiere è servito dalla [[stazione di Ligornetto-Genestrerio]] della [[ferrovia di Valmorea]], chiusa nel 1928.
== Amministrazione ==
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto [[comune patriziale]] e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del quartiere.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Giuseppe Martinola]], ''Inventario d'Arte del Mendrisiotto'', I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 200-209.
* Bernhard Anderes, ''Guida d'Arte della Svizzera Italiana'', Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 350-351.
* Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, ''Terre del Ticino. Diocesi di Lugano'', Editrice La Scuola, Brescia 2003, 277nota.
* AA.VV., ''Guida d'arte della Svizzera italiana'', Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 438.
* Damiano Robbiani, ''Genestrerio. Pagliuzze storiche nella cronaca di venti secoli'', Industria grafica Gaggini-Bizzozzero SA, Lugano-Muzzano, 1991
*Damiano Robbiani, Maestranze di Genestrerio "via per il mondo", Pedrazzini, Locarno, 1967
*Oliviero Bernasconi, Mario Botta, Giovanna Rotondi Terminiello (testi di), ''La porta bronzea di Selim Abdullah per la chiesa di Genestrerio'', Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2009
*Giuseppe Martinola (a cura di), ''Invito al Mendrisiotto'', Lions Club del Mendrisiotto, Chiasso, 2004 (prima ed. 1965)
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://mendrisio.ch/quartieri/genestrerio/|titolo=Genestrerio|sito=sito istituzionale del comune di Mendrisio|data=11 gennaio 2017|accesso=16 novembre 2017}}
* {{DSS|I2232|Genestrerio|lingua=it|autore=Stefania Bianchi|data=26 giugno 2017|accesso=16 novembre 2017}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Ticino}}
[[Categoria:Quartieri di Mendrisio]]
[[Categoria:Comuni del Canton Ticino soppressi]]
[[Categoria:Località del Canton Ticino]]
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