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[[Immagine:SMaria.jpg|thumb|right|300px|Panorama cilentano a [[Santa Maria di Castellabate|S.Maria di Castellabate]]]]
{{Catena montuosa
Il '''Cilento''' è una subregione montuosa della [[Campania]] che si protende come una penisola tra i golfi di [[Golfo di Salerno|Salerno]] e di [[Golfo di Policastro|Policastro]], nella zona meridionale della regione.
|nomecatena=Cilento|immagine=Pruno (di Laurino, view).jpg|didascalia=Località di [[Pruno (Cilento)|Pruno]], divisa tra i paesi di [[Laurino]], [[Valle dell'Angelo]], [[Piaggine]], [[Rofrano]] e ubicata nel centro geografico del Cilento.|continente=[[Europa]]
|sigla_paesi={{ITA}}
|catenaprincipale=[[Appennino Lucano]]|cima = [[Monte Cervati]]
|altezza = 1899|}}
 
Il '''Cilento''' è un massiccio montuoso dell'[[Appennino lucano]], situato nella [[provincia di Salerno]]. Il termine, inoltre, indica anche una più ampia area territoriale comprendente (oltre al Cilento propriamente detto) anche il [[Vallo di Diano]], i [[monti Alburni]], il [[Gruppo montuoso dei Monti Eremita - Marzano|gruppo montuoso Eremita-Marzano]] e l'area meridionale della [[piana del Sele]]; si tratta del territorio a sud rispetto al corso del fiume [[Sele]], oltre che a nord e ad ovest rispetto alla [[Basilicata]], areale che insieme ad essa fino all'epoca romana era parte della [[Lucania]];<ref name=":1">{{Cita libro|titolo=Istituto di studi romani, Italia romana, Istituto di studi romani, 1948}}</ref> a decorrere dal Basso Medioevo e fino all'[[Unità d'Italia]] appartenne al [[Principato Citeriore]], definito anche "Lucania occidentale"<ref>AA. VV., II Cilento ritrovato, Electa, Napoli, 1990, pag. 9.</ref><ref name=":0">Nella Costituzione politica del Regno delle Due Sicilie del 1848, all'art. 10, il [[Principato Citeriore]] era definito ''Lucania occidentale'' e la [[Basilicata]] invece Lucania orientale.</ref>, ma facente capo a [[Salerno]].
Fino alla creazione del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Di Diano il territorio cilentano era individuato tra i paesi ai piedi del Monte della Stella (1131 mt) e altri delimitati est dal Fiume Alento. Per ragioni politico-economiche si è voluto estendere il Cilento a buona parte della provincia costiera e interna meridionale di Salerno. Anticamente il Cilento era parte della [[Lucania]] (insieme con il [[Vallo di Diano]] e il golfo di Policastro). Ne è rimasto segno nel [[Dialetto cilentano|dialetto]], nelle tradizioni gastronomiche e nella toponomastica ([[Vallo della Lucania]], [[Atena Lucana]]).
 
I confini del gruppo montuoso del Cilento sono delimitati dalla [[piana del Sele]] a nord, i monti Alburni e il Vallo di Diano ad est e la [[Basilicata]] a sud, riguardando un territorio scarsamente abitato con vette fino a 1899 m (come il [[monte Cervati]]), oltre che una [[Costiera cilentana|costiera]] di circa 130 km. Il massiccio del Cilento, a sua volta, può venire diviso fra Alto Cilento e Basso Cilento, i quali sono rispettivamente posti a nord e a sud rispetto ai monti [[monte Cervati|Cervati]] e [[monte Gelbison|Gelbison]] e alla foce del fiume [[Alento (Campania)|Alento]]<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|titolo=Atlante d'Italia, de agostini}}</ref>.
 
In epoca altomedievale il toponimo "Cilento" indicava esclusivamente il territorio nei pressi del [[Monte Stella (Cilento)|Monte della Stella]] (1131 m); quest'area mantiene oggi il nome di "Cilento antico" ed è parzialmente compresa nel parco nazionale. Il nome Cilento, dal latino "cis-Alentum", ossia "al di qua del fiume Alento", compare già nel 994 d.C. e fu dato dai [[Longobardi]] ai [[Benedettini]], che vi eressero le prime chiese e monasteri, divenuti poi i poli dei centri abitati<ref>{{Cita libro|titolo=Mario Infante, Actus Cilenti}}</ref>.
 
Del Cilento si impadronì il principe longobardo [[Guaimario IV di Salerno|Guaimario IV]], spodestato successivamente dal normanno [[Roberto il Guiscardo]] nel 1076. Sorse così la baronia del Cilento che, al principio del [[XII secolo]], passò alla famiglia dei [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] ([[principi di Salerno]]), che tennero il Cilento fino al 1552<ref>{{Cita libro|titolo=Pietro Ebner, economia e società nel Cilento}}</ref>. Fu molto forte la presenza dei [[Bizantini]], che vennero a patti con i Longobardi prima e i [[Normanni]] poi per la fondazione di centri monastici italo-greci lungo tutto il territorio; ciò poiché il Cilento era posto al confine tra i regni longobardi e i domini bizantini<ref>{{Cita libro|titolo=S. Borsari, monachesimo bizantino nell'Italia meridionale longobarda}}</ref>.
 
La morfologia del territorio, caratterizzata quasi esclusivamente da montagne e passaggi impervi, rese il Cilento teatro principale della [[Guerre del Vespro|guerra del vespro]] tra angioini e aragonesi nel [[XIII secolo|XIII secoli]], divenendone frontiera. Dal [[XV secolo]] in poi, fino al [[XVII secolo|XVII]], vi furono numerosi conflitti con i pirati [[ottomani]]. Di conseguenza il paesaggio fu caratterizzato da un numero piuttosto elevato di castelli, fortezze, torri e cinte murarie.<ref>{{Cita libro|titolo=L. Santoro, castelli angioini e aragonesi}}</ref>
 
A partire dalla fine del 1800 la definizione territoriale del Cilento incluse l'area dell'ex baronia di [[Novi Velia|Novi]] ([[Vallo della Lucania]] e confinanti), a est del fiume Alento<ref>{{Cita libro|titolo=Pietro Ebner, baroni e popoli del Cilento}}</ref>; in tal modo il toponimo si estese a tutto il massiccio montuoso cilentano<ref name="ReferenceA"/>.
La creazione del [[Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni|parco nazionale]] ha spesso condizionato nel gergo comune la definizione di "Cilento" anche sulle altre aree esterne al gruppo montuoso originario, ma facenti parte della [[Lucania]] occidentale e posizionate a sud del [[Sele]], includendo anche la parte meridionale della piana del Sele, i monti Alburni, il Vallo di Diano e i monti Gruppo montuoso dei Monti Eremita - Marzano.
 
==Storia==
 
===Mitologia===
[[File:I templi di Paestum.jpg|alt=Tempio di Cerere|miniatura|Tempio di Cerere]]
Il Cilento da millenni ha ispirato poeti e cantori. Molti dei miti [[Grecia|greci]] e romani che sono alla base della nostra cultura occidentale, sono stati ambientati sulle sue coste. Basta qualche esempio, per rinfrescare i nostri ricordi scolastici. Il mito più famoso è quello dell'isola delle sirene, nell'[[Odissea]].
Il Cilento da millenni ha ispirato poeti e cantori. Molti dei miti [[Grecia|greci]] e romani sono stati ambientati sulle sue coste. Il mito più famoso è quello dell'isola delle sirene, nell'[[Odissea]] e nell'[[Eneide]]. Quelle creature malefiche che, secondo [[Omero]], irradiavano un canto che faceva impazzire i marinai di passaggio, portandoli a schiantarsi con le imbarcazioni sugli scogli. L'isoletta che ispirò il Cantore dell'antichità probabilmente è quella di fronte a [[Licosa|Punta Licosa]], a sud nei pressi di [[Castellabate]]. Di fronte al suo mare Ulisse si fece legare all' albero di maestra per ascoltare quell'ingannevole canto. Un altro mito importante è quello di [[Palinuro (Eneide)|Palinuro]], il nocchiero di [[Enea]]. Durante il viaggio verso le coste del [[Lazio]] cadde in mare insieme al timone. Si aggrappò al relitto e per tre giorni ingaggiò una un'estenuante lotta contro le onde infuriate. Ma quando stava finalmente per mettersi in salvo sulla riva, fu barbaramente ucciso dagli abitanti di quei luoghi: da allora quel promontorio (dove sorge il paese di [[Palinuro]]) prese il nome di [[Capo Palinuro]]. Altro mito, è quello di Giasone e gli Argonauti che, una volta fuggiti dalla [[Colchide]], per ingraziarsi la dea Era si fermarono presso il suo santuario alla foce del fiume Sele (l'attuale [[Heraion alla foce del Sele|Santuario di Hera Argiva]], nella piana pestana).
 
===Dalla preistoria aialla grandiconquista filosofi greciromana===
[[ImmagineFile:Velia2.jpg|thumb|right|250px|[[Elea-Velia|Velia]]]]
 
Lasciamo la leggenda e la forza dell'immaginario per la storia vera dellL'uomo, che in questa terraarcaico ha trovato ospitalità nella zona da almeno mezzo milione di anni. Tracce della sua presenza sono evidenti dal Paleolitico medio al Neolitico, fino alle età dei metalli. I primi uomini vissero nelle grotte costiere del Cilento a [[Camerota]], dove si sono scoperti i resti delldi ominidi inizialmente classificati come una nuova specie, 'omo'Homo camaerotensis''. A Palinuro, dove si sono rinvenuti materiali dell'industria della pietra. Nelle [[grotte di Castelcivita]], a [[San Giovanni a Piro]] e a [[San Marco (Castellabate)|San Marco di Castellabate]], dove si sono ritrovati reperti paleolitici. A [[Capaccio Paestum|Capaccio]] e a Paestum, nella piana del Sele, dove sono emersi corredi funerari di età neolitica della locale [[Cultura del Gaudo|civiltà del Gaudo]]. La scoperta di manufatti e utensili provenienti dal vicino Tavoliere pugliese o dalle isole Lipari, inoltre, ci dicono che già allora il Cilento fu crocevia di scambi: percorsi di crinale nell'interno lo mettevano in contatto con le altre civiltà appenniniche (vie della transumanza e traffici, luoghi di culto e di mercato); mentre il mare lo avvicinava alle civiltà nuragiche, a quelle egee e mediterranee.<ref name="ReferenceB">{{Cita libro|titolo=Amedeo la Greca, appunti di storia del Cilento}}</ref>
 
Poi tra il VII e il VI secolo a.C. arrivarono i Greci. I Sibariti, discendenti degli Achei, fondarono Posidonia: divenuta in epoca romana Paestum. Nello stesso periodo per mano dei Focesi, provenienti dall'Asia Minore, sorse Elea (poi divenuta la Velia romana): il fiorente centro cilentano ospiterà la Scuola Eleatica di filosofia, l' artefice è Senofane nel VI secolo a.C., e quella medica da cui trasse origine l' importante Scuola Medica Salernitana, madre della moderna medicina occidentale. Mentre a Paestum si continuò a battere moneta, diritto tramandato dagli Achei (esperti in quest'arte), anche in epoca romana.
Precedentemente alla conquista romana, il territorio cilentano era abitato dalle popolazioni [[enotri]]e prima e da quelle [[Lucani|lucane]] poi. Centro abitato lucano piuttosto importante fu quello di [[Roscigno]], di cui è stato indagato archeologicamente il [[monte Pruno]] il quale ha restituito tracce di un'aristocrazia principesca e di notevoli traffici e commerci con le popolazioni italiche (e non) circostanti. Ulteriori insediamenti lucani sono stati indagati presso [[Roccagloriosa]] e [[Caselle in Pittari]]<ref name="ReferenceB"/>.
 
Poi tra il VII e il VI secolo a.C. arrivarono i Greci. I Sibariti, discendenti degli Achei, fondarono [[Poseidonia|Posidonia]]: divenuta in epoca romana Paestum<ref>{{Cita libro|titolo=A. Greca, storia del Cilento}}</ref>. Nello stesso periodo per mano dei Focesi, provenienti dall'Asia Minore, sorse [[Elea-Velia|Elea]] (poi divenuta la Velia romana): il fiorente centro cilentano ospitò poi la [[Scuola eleatica]] di filosofia, l'artefice è Senofane nel VI secolo a.C., e quella medica da cui trasse origine l'importante [[scuola medica salernitana]], madre della moderna medicina occidentale. Mentre a Paestum si continuò a battere moneta, diritto tramandato dagli Achei (esperti in quest'arte), anche in epoca romana. Ulteriori colonie greche minori furono quelle di [[Molpa]] e [[Pyxous]].<ref name="ReferenceB"/> I principali centri di età romana dell'entroterra si svilupparono nel Vallo di Diano, attraversato dalla Regio - Capua, come Consilinium (attuale [[Sala Consilina]]); ulteriore città romana piuttosto importante fu anche Volcei, odierna [[Buccino]], situata fra la valle del Tanagro e i monti Eremita-Marzano.<ref name=":1" />
 
A seguito della conquista romana il Cilento rientrò nella regione della [[Lucania]], in virtù della presenza delle genti italiche di tale etnia.<ref name="ReferenceB"/>
 
===Medioevo===
[[File:Torre normanna di Novi Velia, Italia.jpg|thumb|upright|Mastio presso [[Novi Velia]], sede della baronia [[normanna]] contemporaneamente a [[Rocca Cilento]]]]
 
A ragione della morfologia della regione cilentana, perlopiù montuosa e frastagliata, nel medioevo avvenne la costruzione di decine di castelli sui monti e a controllo delle valli, mentre i borghi si cinsero di mura fortificate.
 
Non si conosce in che misura il territorio fu colpito dalla [[Guerra gotica (535-553)|guerra greco-gotica]], dopo la caduta dell'impero romano d'Occidente. Nel VI secolo, successivamente al conflitto, nel vicino vallo di Diano le riforme dell'imperatore [[Impero bizantino|bizantino]] [[Giustiniano I|Giustiniano]] portarono alla creazione del [[Battistero di San Giovanni in Fonte (Padula)|battistero di San Giovanni in Fonte]] e della chiesa di San Nicola de Donnis presso [[Padula]]; nel Cilento invece la cittadina di [[Policastro Bussentino|Policastro]] fu munita della [[Concattedrale di Santa Maria Assunta (Policastro Bussentino)|cattedrale di Santa Maria Assunta]]<ref>{{Cita libro|titolo=Paolo Peduto, Campania tardoantica (atti del convegno di Taranto)}}</ref>.
 
All'invasione [[Longobardi|longobarda]] susseguì l'annessione del Cilento al [[ducato di Benevento]], ma successivamente rientrò nel [[Principato di Salerno]]. Durante il regno longobardo il Cilento fu diviso fra i gastaldati di Lucania e Cilento, quest'ultimo riguardante l'area orbitante attorno al [[Monte Stella (Cilento)|monte Stella]] (il cui nome successivamente appunto si sarebbe esteso al resto del territorio). I gastaldati a loro volta erano muniti di contee, di cui sono note quelle di [[Capaccio Vecchio|Capaccio]], [[Magliano Nuovo|Magliano]], [[Laurino]] e [[Camella]]<ref>{{Cita libro|titolo=Nicola Cilento, Italia meridionale longobarda}}</ref>.
 
Interessante fenomeno fu quello del [[Monaci basiliani|monachesimo bizantino]]: poiché tale territorio divenne confine fra longobardi e bizantini di Lucania, moltissimi italo-greci provenienti dai domini dell'impero romano d'oriente migrarono nel Cilento, con la fondazione di centri monastici e chiese (a causa dei conflitti, delle tasse elevate e di scontri religiosi)<ref>{{Cita libro|titolo=Biagio Cappelli, monachesimo basiliano si confini calabro-lucani}}</ref>.
 
Nella seconda metà dell'XI secolo una parte del Cilento subì l'occupazione del normanno [[Guglielmo d'Altavilla]], da cui la creazione della Contea di Principato. Durante la conquista del ducato longobardo da parte del fratello di lui, [[Roberto il Guiscardo]], diverse battaglie si svolsero nell'area, tra cui a [[San Severino (Centola)|San Severino]] e a San Nicandro (negli Alburni). A seguito del conflitto il Cilento rientrò nel [[Ducato di Puglia e Calabria]] e quindi nel nuovo esteso regno meridionale normanno<ref>{{Cita libro|titolo=Amato di Montecassino, Historia Normannorum}}</ref>.
 
[[File:Castello Rocca Cilento.jpg|thumb|Castello di [[Rocca Cilento]], sede della baronia normanna contemporaneamente a [[Novi Velia]]]]. Nella prima metà del XIII secolo, durante il regno di [[Federico II di Svevia]], gran parte dei baroni locali si ribellarono all'imperatore, evento che culminò nella [[congiura di Capaccio]] e la sconfitta e morte di gran parte di questi. Tale evento segnò profondamente l'imperatore e gli eventi che seguirono nel regno<ref>{{Cita libro|titolo=Congiura di Capaccio, in Enciclopedia Federiciana}}</ref>.
 
Il conflitto tra svevi e papato portò successivamente alla vittoria [[Angioini|angioina]], i quali restituirono gran parte dei feudi ai baroni precedentemente destituiti da Federico II. Durante la [[Guerre del Vespro|guerra del vespro]] fra angioini e aragonesi, verso la fine del XIII secolo, la catena montuosa del Cilento ne divenne frontiera del conflitto ed avvennero molte delle principali battaglie, fra cui quelle di [[Castellabate]], [[Agropoli]] e [[Roccagloriosa]]<ref>{{Cita libro|titolo=Giovanni Amatuccio, la guerra dei vent'anni}}</ref>.
 
Nel XV secolo, durante il regno aragonese, nuovamente molti baroni insorsero, facendosi coinvolgere nella [[congiura dei baroni]]. Dal XV fino al XVII le coste cilentane furono teatro di scontri, razzie e rapimenti con i pirati ottomani; conseguentemente il litorale si munì di una lunga serie di torri d'avvistamento e difesa<ref>{{Cita libro|titolo=Lucio Santoro, le difese di Salerno}}</ref>. Il Cilento, gli [[Monti Alburni|Alburni]], il [[vallo di Diano]], i monti [[Gruppo montuoso dei Monti Eremita - Marzano|Eremita-Marzano]] e la [[piana del Sele]] meridionale, in virtù della loro precedente appartenenza al Principato di Salerno, furono inquadrati nel territorio del [[Principato Citra]] (e quindi nell'orbita salernitana) separandosi definitivamente dalla [[Lucania]] storica<ref>{{Cita libro|titolo=Pietro Ebner, Storia di un feudo nel Mezzogiorno}}</ref>.
 
===Patrimonio mondiale dell'umanità===
[[ImmagineFile:Parco del Cilento Canna Cannalonga.jpg|thumb|right|250px|Parco Nazionale, foto nei pressi di [[Cannalonga]]]]
Il filo della storia cilentana si dipana fino ai giorni nostri cucendo avvenimenti grandi e piccoli. Legando vicende romane (Cesare Ottaviano Augusto ne fece una provincia per allevare gli animali e coltivare alimenti destinati alle mense romane), a fatti medievali importanti (il Principato longobardo a Salerno, l'avvento dei monaci Basiliani e Benedettini, la nascita della Baronia con i Sanseverino, la loro rivolta a Capaccio nel 42421246 contro [[Federico II di Svevia|Federico II]]), fino all'epopeaai delprimi brigantinaggio"[[moti edel aiCilento successivi(1828)|moti "Motidel CilentaniCilento]]" del 1828, con l'insurrezione contro [[Francesco III delle Due Sicilie|Francesco I di Borbone]] e i suoi ministri. Tracce, ricordi,seguiti monumenti,vent'anni culture,dopo sentierida legatinuovi a questa ricca storia oggi sono salvaguardati anche grazie al Parco Nazionale[[Moti del Cilento. E grazie a quegli importanti riconoscimenti internazionali conseguiti di recente. Il primo è del giugno 1997, che ha visto l'inserimento del Cilento nella prestigiosa rete delle Riserve della biosfera del Mab-Unesco (dove Mab sta per "Man and biosphere"1848):|moti su tutto il pianeta (in oltre 80 stati) si contano circa 350 di queste particolari aree protetteantiborbonici]], chequindi servonoall'adesione perall'unità tutelared'Italia lecui biodiversitàrapidamente eseguirono promuoveregli lo sviluppo compatibile con la natura e la cultura. Così il Parcoanni del Cilento[[brigantaggio oggi, oltre ai suoi preziosi habitat naturali, può a maggior diritto salvaguardare quegli scenari consacrati dalla storia dell'uomo e permeati dalle sue tradizioni: borghi e antichi sentieri, anche se a "macchia di leopardo" in un ambiente più ampio da difendere e da promuovere. Il parco, infatti, se giovane, è visto da molti come speranza e strumento dello sviluppo del Cilentopostunitario]].
 
Secondo riconoscimento nel 1998 con il suo inserimento-insieme ai siti archeologici di Paestum e Velia- nella lista di patrimonio mondiale dell'umanità. Questa consacrazione rinforza il valore di questo "Paesaggio vivente", riconoscendone il ruolo delle civiltà che lo hanno frequentato e popolato nel corso dei millenni. "Come le specie naturali anche i popoli hanno trovato in questi luoghi i contatti, gli incroci e le fusioni, l'arricchimento del patrimonio genetico" si legge nella candidatura del Parco, "nel Cilento si realizza l'incontro tra mare e montagna, occidente e oriente, culture nordiche e africane".
Tracce, ricordi, monumenti, culture, sentieri legati a questa ricca storia sono salvaguardati grazie al Parco Nazionale del Cilento. Dal giugno 1997, il Cilento è inserito nella rete delle Riserve della biosfera del Mab-UNESCO (dove Mab sta per "Man and biosphere"): su tutto il pianeta (in oltre 80 Stati) si contano circa 350 di queste particolari aree protette, che servono per tutelare le biodiversità e promuovere lo sviluppo compatibile con la natura e la cultura.
 
Nel 1998 fu inserito nel [[Patrimonio mondiale dell'umanità]] [[UNESCO]] con i siti archeologici di [[Paestum]], [[Elea-Velia|Velia]], il [[Vallo di Diano]] e la [[certosa di Padula]].
 
Con [[Chefchaouen]] in Marocco, [[Soria]] in Spagna, [[Corone|Koroni]] in Grecia il Cilento e uno dei luoghi della [[dieta mediterranea]], iscritta come patrimonio culturale immateriale dell'umanità nel novembre 2010.
 
Nel 2010 il [[Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni|Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]] è stato inserito nella rete europea dei geoparchi.
 
==Geografia==
[[Immagine:Marina Di Camerota-15.JPG|thumb|right|250px|[[Marina di Camerota]]]]
===Posizione===
LaIl zonamassiccio montuoso del Cilento, compreso nell'[[Appennino lucano]], è limitatalimitato a nord dalla [[piana del Sele]], a sud dalla [[Basilicata]], a ovest dal [[mar Tirreno]] mentre ad est dalla catena dei monti [[Alburni]] e ad est dal [[Vallo di Diano]]. Se ne fa derivare il nome da ''cis Alentum'' ("al di qua dell'[[Alento (Campania)|Alento]]"), quantunqueanche se il fiume non ne segnisegna più il confine. Nel senso più ampio del toponimo, con "Cilento" ci si riferisce all'intera area della provincia di Salerno a sud della foce del fiume [[Sele]], ossia l'antica [[Lucania]] occidentale.<ref name=":0" /> In tal senso vengono inclusi (oltre al massiccio del Cilento) anche i [[monti Alburni]], il [[Vallo di Diano]], i monti [[Gruppo montuoso dei Monti Eremita - Marzano|Eremita-Marzano]] e la parte meridionale della [[piana del Sele]].
===L'ipotesi di una nuova provincia===
All'inizio degli anni novanta fu proposta la costituzione di una sesta provincia <ref>[http://www.oricchio.it/stampa141101.htm Informazioni su oricchio.it]</ref>. campana, quella del Cilento e del [[Vallo di Diano]], che avrebbe compreso tutti i comuni della [[provincia di Salerno]] oltre i confini del fiume [[Sele]], oltre i confini comunali di [[Eboli]], [[Olevano sul Tusciano]], [[Montecorvino Rovella]] ed [[Acerno]]. Piuttosto lontana dall'essere realizzata, la ''nuova provincia'' ebbe anche la questione della scelta di un capoluogo. Le 4 candidate erano [[Vallo della Lucania]] (in posizione centrale), [[Agropoli]] (la più popolata, situata a nord), [[Sala Consilina]] (il centro maggiore del Vallo di Diano) e [[Sapri]] (centro principale del Cilento meridionale e maggiore nodo [[ferrovia]]rio). In quel periodo vi furono vari convegni (anche televisivi, in ambito regionale) che vedevano promotori della nuova provincia ''a 4 teste'' i sindaci delle 4 cittadine sopra citate, ma poi l'iter rimase ''[[de facto]]'' lettera morta. Più recentemente è stata lanciata una proposta, anche in forma di provocazione, di muovere il Cilento dalla [[Campania]] alla [[Basilicata]], per farne una terza provincia lucana <ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/10_Ottobre/21/lucania.shtml Articolo] sul [[Corriere della Sera]]</ref>, dopo [[Provincia di Potenza|Potenza]] e [[Provincia di Matera|Matera]].
 
===L'Alto e il Basso Cilento===
==Mondo vivo delle tradizioni==
[[ImmagineFile:RoscignoMonte VecchiaBulgheria Salernovisto Italiada Bosco.jpg|thumb|right|250px|[[RoscignoIl monte Bulgheria visto da Vecchia]]Bosco]]
 
Prendendo in prestito dalla biologia il concetto di patrimonio genetico, si può dire che, nei paesi Cilentani, se la cultura ne avesse uno allignerebbe nelle antichissime tradizioni contadine. Addirittura importate da quei coloni Greci che raggiunsero questi lidi quasi 3000 anni fa. Esempi evidenti sono nelle numerose manifestazioni folcloristiche che si tramandano da secoli nei centri del Parco. È il caso di Casaletto Spartano, dove il 1° maggio gruppi di giovanotti questuanti, vanno di casa in casa a chiedere legumi di ogni tipo. Vengono cotti separatamente e poi la sera nella piazza del paese sono preparati tutti insieme (13 tipi diversi) in una grande caldaia e conditi con olio e sale. I paesani ne prendono una porzione come augurio di prosperità e abbondanza dei raccolti. Questo caratteristico piatto, con qualche variante, è consumato anche a Ispani,dove si chiama "cuccia", dal greco "kykeon", miscuglio, a Cicerale dove si chiama "cecciata", a Castel San Lorenzo, noto come "cicci maritati", a Pellare, Moio, Vallo della Lucania. Mentre a Castellabate i cicci si cuociono nel giorno dei morti. Un cibo rituale analogo era la pansperma, ottenuta dalla mescola di tutti i semi, presente nella Grecia arcaica: ne ha parlato nel Timeo il grande Platone a proposito dell'azione divina della semenza universale. Un altro esempio di ricchezza di tradizioni, questa volta religiose, sono i riti della settimana santa. Il Venerdì Santo nell' area del Monte Stella si svolgono le processioni delle "congreghe", lungo percorsi di sofferenza: "Visita ai sepolcri". Ogni paese ha la sua. Queste confraternite laiche escono dal proprio paese per andare a rendere omaggio alle chiese di quelli vicini, e solo dopo andranno nelle proprie. Indossano i classici sai e cappucci bianchi, con una mantella corta, e a coppia di due, guidati dal priore e al ritmo dei colpi di un lungo bastone, si inginocchiano davanti al sepolcro. Finita la cerimonia sono accolti dai paesani con dolci e vino
Il massiccio montuoso del Cilento è diviso in due aree delimitate dalla foce del fiume Alento e dai monti [[monte Cervati|Cervati]] e [[monte Gelbison|Gelbison]], che dividono le due parti di quest'area dell'Appennino.
Nell'Alto Cilento, a nord, i corsi d'acqua principali corrispondono allo stesso Alento e al fiume [[Calore Lucano]]. Nel Basso Cilento, a sud, vi sono il [[Mingardo]] e il [[Bussento]].
I monti più rappresentativi per le due aree coincidono con il [[monte Stella (Cilento)|monte Stella]] per l'Alto Cilento e il [[monte Bulgheria]] per il Basso Cilento.
 
===I monti del Cilento===
[[File:Monte stella vista interna.jpg|thumb|Il Monte Stella visto da sud-ovest]]
 
Il Cilento è caratterizzato da tre diversi gruppi montuosi: quelli ubicati nell'Alto Cilento, i monti del Basso Cilento e le alture poste nel centro a divisione fra i due suddetti gruppi.
A nord, nell'Alto Cilento, spicca in particolar modo a nord-ovest il [[Monte Stella (Cilento)|Monte Stella]] (1.131 m) con le sue diramazioni, isolato rispetto agli altri monti dell'area e attorno cui sorgono diversi centri abitati. A ovest rispetto quest'ultimo vi è la dorsale montuosa data dai monti [[Vesole]] (1.210 m), [[Monte Chianiello|Chianiello]] (1.319 m) e [[Monte Faito (Cilento)|Faito]] (1.160 m), che divide la valle dell'Alento dalla [[Valle del Calore|valle del fiume Calore]]; quest'ultima, assieme a quella del [[Fasanella]], separa il massiccio del Cilento da quello dei [[monti Alburni]].
 
Nell'area centrale del Cilento vi è una lunga diramazione montuosa da est a ovest, dall'Appennino fino alla costa, la quale divide il Cilento dal [[Vallo di Diano]] e dove sono ubicate le vette più elevate, tra cui il [[Monte Cervati|Cervati]] (1.899 m), il [[Monte Motola|Motola]] (1.743 m) e il [[Gelbison]] (1.705 m) a est, oltre alla Tempa di [[Cuccaro Vetere]] (1.136 m), il Monte Cavallara (843 m) e il Monte dei Monaci (779 m) a ovest.
 
A sud, nel Basso Cilento, spicca a sud-ovest il [[Monte Bulgheria]] (1.225 m), isolato similmente al monte Stella e attorno al quale sorgono numerosi centri abitati. Il confine tra Cilento e Basilicata è qui delimitato da ulteriori cime, come il Monte Olivella (1.026 m), il Serralunga (1.426 m) e il monte Cocuzzo (1.387 m).
 
===La costa del Cilento===
[[File:Cilento-Coast.JPG|thumb|Spiaggia del Pozzallo a [[Lentiscosa]], frazione del comune di [[Camerota]]]]
La [[Costiera cilentana|costiera del Cilento]], alta e frastagliata, si estende per circa 130 km, dal comune di [[Agropoli]] a quello di [[Sapri]], comprendendo sia località del [[golfo di Salerno]] e del [[golfo di Policastro]]. Località costiere particolarmente note sono inoltre quelle che rientrano nei comuni di [[Castellabate]], [[Acciaroli]], [[Ascea]], [[Pisciotta]] per quanto riguarda l'Alto Cilento, mentre invece vi sono [[Palinuro (Centola)|Palinuro]], [[Camerota]], [[Centola]] e [[San Giovanni a Piro]] per il Basso Cilento.
 
===Monti Alburni===
[[File:Panorama di Petina 01.jpg|thumb|Borgo di [[Petina]] e monti Alburni]]
I [[monti Alburni]] costituiscono un massiccio montuoso calcareo, diviso da quello del Cilento a sud tramite il corso del fiume Calore, a nord da quello dei monti Eremita-Marzano tramite il [[Tanagro]]. Il monte Panormo costituisce la vetta più elevata (1742 m s.l.m.), mentre i centri abitati sono disposti ai lati della catena, in affaccio sulle valli del Calore e del Tanagro.
Centri maggiori sono [[Sicignano degli Alburni]] sul lato nord e [[Castelcivita]] sul lato sud.
 
===Vallo di Diano===
[[File:Atena Lucana2.jpg|thumb|Borgo di [[Atena Lucana]] e Vallo di Diano]]
Il [[Vallo di Diano]] costituiva, in epoca preistorica, il bacino di un grande lago glaciale. Ad oggi è attraversato dal fiume Tanagro, ed è compreso tra i monti del Cilento a sud e quelli della [[Comprensorio Sellata-Volturino-Viggiano e Monti della Maddalena|Maddalena]] a nord. Tra i poli principali si annoverano il centro storico di [[Teggiano]], la certosa di [[Padula]] e il museo etrusco di [[Sala Consilina]].
 
===Monti Eremita-Marzano===
[[File:Ponte di Annibale, Ricigliano.jpg|thumb|Il ponte del diavolo a [[Ricigliano]]]]
I monti Eremita-Marzano costituiscono la diramazione più occidentale dell'Appennino Lucano, posti a separazione tra i [[monti Picentini]] e gli Alburni. Sono compresi tra la [[valle del Sele]] e la valle del Tanagro, le vette più elevate sono appunto i monti Eremita (1.579 m) e Marzano (1.524 m). I centri abitati sono posti sul lato sud, in affaccio sul Tanagro, come [[Buccino]] e [[San Gregorio Magno]].
 
===Piana del Sele meridionale===
[[File:Paestum Juli 2023 3.jpg|thumb|Le rovine di [[Paestum]] e parte della piana]]
La parte sud della piana del Sele è compresa tra la foce del fiume Sele a nord, i monti del Cilento a sud e i monti Alburni ad est. I centri abitati, come [[Altavilla Silentina]], sono situati tra la piana e le colline circostanti, eccezion fatta per le frazioni di [[Capaccio Paestum]], il cui capoluogo è però nell'area montana del Cilento.
 
== Comuni ==
Negli elenchi al di sotto sono disposti, in raggruppamenti opportuni, sia i comuni compresi nel massiccio montuoso cilentano sia quelli nei territori limitrofi del parco nazionale e inclusi nel senso più ampio del termine territoriale.
 
=== Comuni dell'Alto Cilento ===
* [[Agropoli]]
* [[Aquara]]
* [[Ascea]]
* [[Bellosguardo]]
* [[Campora]]
* [[Cannalonga]]
* [[Capaccio Paestum]]
* [[Casal Velino]]
* [[Castellabate]]
* [[Castelnuovo Cilento]]
* [[Castel San Lorenzo]]
* [[Ceraso (Italia)|Ceraso]]
* [[Cicerale]]
* [[Felitto]]
* [[Gioi]]
* [[Giungano]]
* [[Laureana Cilento]]
* [[Laurino]]
* [[Lustra]]
* [[Magliano Vetere]]
* [[Moio della Civitella]]
* [[Monteforte Cilento]]
* [[Novi Velia]]
* [[Ogliastro Cilento]]
* [[Omignano]]
* [[Orria]]
* [[Perdifumo]]
* [[Perito (Campania)|Perito]]
* [[Piaggine]]
* [[Pollica]]
* [[Prignano Cilento]]
* [[Roccadaspide]]
* [[Roscigno]]
* [[Rutino]]
* [[Sacco (Italia)|Sacco]]
* [[Salento (comune italiano)|Salento]]
* [[San Mauro Cilento]]
* [[Serramezzana]]
* [[Sessa Cilento]]
* [[Stella Cilento]]
* [[Stio]]
* [[Torchiara]]
* [[Trentinara]]
* [[Valle dell'Angelo]]
* [[Vallo della Lucania]]
 
=== Comuni del Basso Cilento ===
* [[Alfano]]
* [[Camerota]]
* [[Casaletto Spartano]]
* [[Caselle in Pittari]]
* [[Celle di Bulgheria]]
* [[Centola]]
* [[Cuccaro Vetere]]
* [[Futani]]
* [[Ispani]]
* [[Laurito]]
* [[Montano Antilia]]
* [[Montecorice]]
* [[Morigerati]]
* [[Pisciotta]]
* [[Policastro Bussentino]]
* [[Roccagloriosa]]
* [[Rofrano]]
* [[San Mauro La Bruca]]
* [[San Giovanni a Piro]]
* [[Santa Marina (Italia)|Santa Marina]]
* [[Sanza]]
* [[Sapri]]
* [[Torraca]]
* [[Torre Orsaia]]
* [[Tortorella]]
* [[Vibonati]]
 
=== Comuni degli Alburni ===
* [[Castelcivita]]
* [[Controne]]
* [[Corleto Monforte]]
* [[Ottati]]
* [[Petina]]
* [[Postiglione (Italia)|Postiglione]]
* [[Sant'Angelo a Fasanella]]
* [[Sicignano degli Alburni]]
 
=== Comuni del Vallo di Diano ===
* [[Atena Lucana]]
* [[Auletta]]
* [[Buonabitacolo]]
* [[Caggiano]]
* [[Casalbuono]]
* [[Monte San Giacomo]]
* [[Montesano sulla Marcellana]]
* [[Padula]]
* [[Pertosa]]
* [[Polla]]
* [[Sala Consilina]]
* [[San Pietro al Tanagro]]
* [[San Rufo (Italia)|San Rufo]]
* [[Sant'Arsenio (Italia)|Sant'Arsenio]]
* [[Sassano]]
* [[Teggiano]]
 
=== Comuni della piana del Sele meridionale ===
* [[Altavilla Silentina]]
* [[Albanella (Italia)|Albanella]]
* [[Serre (Italia)|Serre]]
 
=== Comuni nei Monti Eremita - Marzano ===
* [[Buccino]]
* [[Palomonte]]
* [[Ricigliano]]
* [[Romagnano al Monte]]
* [[San Gregorio Magno (Italia)|San Gregorio Magno]]
* [[Salvitelle]]
 
== Dati altimetrici ==
Nell'elenco sono comprese unicamente le alture del massiccio montuoso del Cilento, con l'esclusione quindi degli Alburni, dei monti della Maddalena<ref>Monti a nord del Vallo di Diano.</ref> e del gruppo Eremita - Marzano.
{| class="wikitable"
! style="background:#C0E000;" | Nome del monte
! style="background:#C0E000;" | Altimetria ([[Livello del mare|m s.l.m.]])
! style="background:#C0E000;" |
Comuni compresi
|-
| [[Monte Cervati]]|| align="center" | 1.899 || align="left" | [[Piaggine]], [[Sanza]]
|-
| [[Monte Motola]]|| align="center" | 1.743 || align="left" | [[Sacco (comune)|Sacco]]
|-
| Monte Faiatella || align="center" | 1.710 || align="left" | [[Piaggine]]
|-
| [[Gelbison|Monte Gelbison]]|| align="center" | 1.705 || align="left" | [[Novi Velia]]
|-
| Monte Scuro || align="center" | 1.611 || align="left" | [[Futani]]
|-
| Monte Faggitella || align="center" | 1.606 || align="left" | [[Sacco (comune)|Sacco]], [[Piaggine]]
|-
| Monte Pietra dell'Erba || align="center" | 1.566 || align="left" | [[Montano Antilia]]
|-
| Monte Vivo || align="center" | 1.538 || align="left" | [[Sacco (comune)|Sacco]]
|-
| Monte Raia del Pedale || align="center" | 1.521 || align="left" | [[Rofrano]]
|-
| Tuzzi di Monte Piano || align="center" | 1.515 || align="left" | [[Campora]], [[Cannalonga]]
|-
| Monte Falascoso || align="center" | 1.494 || align="left" | [[Campora]], [[Cannalonga]]
|-
| Monte Serralunga || align="center" | 1.480 || align="left" | [[Torraca]]
|-
| Monte Pugile || align="center" | 1.465 || align="left" | [[Sacco (comune)|Sacco]]
|-
| Monte Centaurino || align="center" | 1.433 || align="left" | [[Rofrano]]
|-
| Monte Raialunga || align="center" | 1.417 || align="left" | [[Piaggine]]
|-
| Monte Lepre || align="center" | 1.414 || align="left" | [[Ceraso (Italia)|Ceraso]], [[Futani]], [[Montano Antilia]]
|-
| Monte Caravello || align="center" | 1.402 || align="left" | [[Laurino]]
|-
| Monte Cerasulo || align="center" | 1.400 || align="left" | [[Piaggine]]
|-
| Monte Cariusi || align="center" | 1.399 || align="left" | [[Sanza]]
|-
| Monte Arsano || align="center" | 1.393 || align="left" | [[Sanza]]
|-
| Monte Rotondo || align="center" | 1.388 || align="left" | [[Laurino]], [[Rofrano]], [[Piaggine]]
|-
| Monte Cocuzzo || align="center" | 1.387 || align="left" | [[Torraca]]
|-
| Scanno del Tesoro || align="center" | 1.348 || align="left" | [[Piaggine]]
|-
| [[Monte Chianiello]]|| align="center" | 1.319 || align="left" | [[Monteforte Cilento]], [[Magliano Vetere]]
|-
| Monte Antilia || align="center" | 1.316 || align="left" | [[Montano Antilia]]
|-
| La Montagnola || align="center" | 1.296 || align="left" | [[Sacco]]
|-
| Monte Calvello || align="center" | 1.271 || align="left" | [[Campora]], [[Laurino]]
|-
| Monte Gerniero || align="center" | 1.240 || align="left" | [[Sanza]], [[Rofrano]]
|-
| [[Bulgheria|Monte Bulgheria]]|| align="center" | 1.224 || align="left" | [[San Giovanni a Piro]], [[Camerota]], [[Celle di Bulgheria]], [[Roccagloriosa]]
|-
| Monte Fadderuso || align="center" | 1.217 || align="left" | [[Sanza]]
|-
| Monte lo Cugno || align="center" | 1.216 || align="left" | [[Sanza]]
|-
| [[Vesole|Monte Vesole]]|| align="center" | 1.210 || align="left" | [[Roccadaspide]], [[Trentinara]]
|-
| Monte Serritore || align="center" | 1.200 || align="left" | [[Sanza]]
|-
| Monte Forcella || align="center" | 1.192 || align="left" | [[Casaletto Spartano]]
|-
| Monte Cornia || align="center" | 1.182 || align="left" | [[Cuccaro Vetere]], [[Montano Antilia]]
|-
| Monte Rotondo || align="center" | 1.178 || align="left" | [[Casaletto Spartano]]
|-
| Monte Muzzo || align="center" | 1.176 || align="left" | [[Casaletto Spartano]]
|-
| [[Monte Faito (Cilento)|Monte Faito]]|| align="center" | 1.160 || align="left" | [[Magliano Vetere]]
|-
| Monte Fautunno || align="center" | 1.152 || align="left" | [[Caselle in Pittari]]
|-
| Tempa di Cuccaro Vetere || align="center" | 1.136 || align="left" | [[Cuccaro Vetere]]
|-
| [[Monte Stella (Cilento)|Monte Stella]]|| align="center" | 1.131 || align="left" | [[Perdifumo]], [[Lustra]], [[Omignano]], [[Sessa Cilento]], [[San Mauro Cilento]], [[Laureana Cilento]]
|-
|}
 
==Cultura e tradizioni==
[[File:Il simbolo di Roscigno Vecchia.jpg|thumb|La Fontana, il simbolo di Roscigno Vecchia]]
 
Il Cilento è caratterizzato dagli omonimi [[dialetti cilentani|dialetti]], perlopiù affini a quelli [[Dialetti campani|campani]] o [[Dialetti lucani|lucani]]. Da segnalare è però la presenza di due peculiari varianti: il [[Dialetto cilentano meridionale|cilentano meridionale]], affine al siciliano, e il [[Dialetti galloitalici di Basilicata|galloitalico]]. L'origine della diffusione di tali dialetti risalirebbe al medioevo: nel caso del cilentano meridionale sarebbe dovuto alla presenza di [[Impero bizantino|bizantini]] di Sicilia (emigrati nei territori salernitani, allora longobardi); il galloitalico è da far risalire invece alla presenza [[Longobardi|longobarda]] e [[Normanni|normanna]] prima e [[Angioini|angioina]] poi.<ref>{{Cita libro|titolo=Giovan Battista, Carta dei dialetti d'Italia.}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Tonino Cuccaro, "Inedito galloitalico - Dialetto, parlanti e civiltà contadina in Basilicata", Potenza, APT Basilicata-Città di Tito, 2013.}}</ref>
 
Numerose manifestazioni folcloristiche si tramandano da secoli nei centri del Parco. È il caso di Casaletto Spartano, dove il 1º maggio gruppi di giovanotti questuanti, vanno di casa in casa a chiedere legumi di ogni tipo. Vengono cotti separatamente e poi la sera nella piazza del paese sono preparati tutti insieme (13 tipi diversi) in una grande caldaia e conditi con olio e sale. I paesani ne prendono una porzione come augurio di prosperità e abbondanza dei raccolti.
 
Questo caratteristico piatto, con qualche variante, è consumato in tutto il Cilento e in particolare nel [[golfo di Policastro]], dove si chiama "[[Cuccìa (Campania)|Cuccìa]]", dal greco "[[kykeon]]" miscuglio. Nel paese di [[Ispani]] (precisamente nella frazione di San Cristoforo) viene allestita ogni anno ad agosto la Sagra della Cuccìa, con una sfilata di costumi d'epoca e altre manifestazioni folkloristiche; al culmine della serata viene servito il tradizionale piatto.
 
Quest'ultimo è noto anche a Cicerale dove si chiama "cecciata", a Castel San Lorenzo e Stio noto come "cicci maritati", a Pellare, Moio, Vallo della Lucania. Mentre a Castellabate i cicci si cuociono nel giorno dei morti. Un cibo rituale analogo era la pansperma, ottenuta dalla mescola di tutti i semi, presente nella Grecia arcaica: ne ha parlato nel Timeo il grande Platone a proposito dell'azione divina della semenza universale. Tradizioni legate a questo piatto si riscontrano anche in altre parti d'Italia, in particolare in Sicilia dove, il giorno di Santa Lucia, c'era la tradizione di passare casa per casa per ricevere un po' di legumi da cuocere in un grande calderone e il piatto veniva servito ai più poveri.
 
Ricordiamo anche il territorio di Trentinara, noto anche come la terrazza del Cilento. Qui all'ombra del monte Vesule, ogni anno si svolge la tradizionale "Festa del Pane e delle tradizioni Contadine", particolare nell'allestimento e nei prodotti tipici locali, con danze e canti popolari avvolti da un'atmosfera d'altri tempi.
 
Un altro esempio importante di ricchezza di tradizioni, questa volta religiose, sono i riti della settimana santa. Dopo aver addobbato di grano i sepolcri nelle chiese, il venerdì Santo nell'area del Monte Stella ovvero nel "Cilento Antico" si svolgono le processioni delle "congreghe" o "confraternite", che rappresentano lunghi percorsi di sofferenza: "Visita ai sepolcri" (subbúrchi in cilentano). Ogni paese ha la sua che è intitolata a seconda della devozione locale, ad esempio alla vergine Maria o a un santo come quella di [[Omignano]], di [[Pollica]], [[Agnone Cilento]] e di [[Perdifumo]], intitolate a Maria SS. del Rosario. Quella di Agnone Cilento intitolata alla Madonna Santissima Del Carmelo. Tutte le confraternite laiche escono dal proprio paese già alle prime luci del giorno per andare a rendere omaggio alle chiese dei paesi vicini e solo in serata per le "funzioni religiose" ritorneranno nelle proprie. Indossano i classici sai e cappucci bianchi con una mantella corta che cambia colore a seconda dell'intitolazione, guidati dal priore e al ritmo dei colpi di un lungo bastone recitando un lungo salmo in latino, si inginocchiano a coppie di due davanti al sepolcro per ricevere le catene sulle spalle in segno di penitenza. Il momento più suggestivo è l'incontro di due confraternite all'uscita delle chiese con il tradizionale saluto dei priori delle croci. Finita la cerimonia sono accolti dai paesani con dolci e vino.
 
Un altro piatto tipico del Cilento e in particolare di Palinuro sono dei rotoli di pizza, spesso conosciuti come le Viviane, imbottiti con una base di pomodoro e mozzarelle e farciti a piacere. Il piatto tipico di Marina di Camerota, portato in televisione dal primo ristoratore di Marina, è la "ciambotta", detta anche, più anticamente, "Ciammardola".
 
==Ambiente==
[[immagine:Olea europaea (Cilento).JPG|thumb|right|250px|Un secolare albero d'[[Olea europaea|Olivo]] nel centro di [[Ascea]]. L'olivo è uno dei "''simboli''" della terra cilentana]]
{{vedi anche|Costiera cilentana}}
Il gruppo montuoso del Cilento è a tavolieri, con allineamento principale verso l'[[Appennino]], ma, per l'erosione esterna che l'ha inciso in più sensi, ha un'orografia complicata e confusa. È costituito da [[calcare]] del [[Cretacico|Cretaceo]] e da [[dolomia]], perciò vi si verificano dei [[Carsismo|fenomeni carsici]].
Le vette più importanti sono il ''[[Monte Cervati]]'' (m. 1899), il ''[[Monte Gelbison]]'' (o ''Monte Sacro'') (m.1705), il ''[[Monte Bulgheria]]'' (m.1225) che, pur superato da altre cime, spicca per il suo isolamento.
 
[[File:Olea europaea (Cilento).JPG|thumb|Un secolare albero d'[[Olea europaea|olivo]] nel centro di [[Ascea]]. L'olivo è uno dei "''simboli''" della terra cilentana.]]
Il Cilento ha boschi di faggi e di lecci, è scarsamente popolato e impervio ed i suoi centri maggiori si trovano a notevole altezza, anche sopra i 600 m.
 
Il gruppo montuoso del Cilento è a tavolieri, con allineamento principale verso l'[[Appennino]], ma, per l'erosione esterna che l'ha inciso in più sensi, ha un'orografia complicata e confusa. È costituito da [[calcare]] del [[Cretacico|Cretaceo]] e da [[dolomia]], perciò vi si verificano dei [[Carsismo|fenomeni carsici]]. Le vette più importanti sono il ''[[Monte Cervati]]'' {{TA|({{M|1 899|ul=m}}),}} il ''[[Monte Gelbison]]'' (o ''Monte Sacro'') {{TA|(1 705 m),}} il ''[[Monte Bulgheria]]'' {{TA|(1 225 m)}}, il ''[[Monte Stella (Cilento)|Monte Stella]]'' {{TA|(1 131 m)}}; gli ultimi due, pur superati da altre cime, spiccano per il loro isolamento.
==Parco Nazionale==
{{vedi anche|Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano}}
Dal 1991, in seguito all'istituzione del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, gran parte del territorio del Cilento è protetto. Rientrano nell'area protetta circa 181.000 ettari di territorio, 8 comunità montane ed 80 comuni.
 
[[File:Monte Cervati.jpg|thumb|Rifugio sul Monte Cervati]]
==Musica==
 
Da Segnalare nella Musica Cilentana sono i [[Taranta Rock]] del maestro [[Mico Argirò]],dediti alla conservazione del dialetto,ma con un approccio innovativo e moderno.
Il Cilento ha boschi di faggi, pioppi, lecci e abeti, è scarsamente popolato e impervio e i suoi centri maggiori si trovano a notevole altezza.
Altri importanti artisti sono Gianfranco Marra,Angelo Loia e Paola Salurso.
 
=== Fauna ===
Tra i mammiferi sono presenti il [[Tadarida teniotis|molosso di Cestoni,]] il [[Miniopterus schreibersii|miniottero]], il [[Myotis myotis|vespertilio maggiore]], il [[Myotis capaccinii|vespertilio di Capaccini]], il [[Myotis blythii|vespertilio di Blyth]], [[Hystrix cristata|l'istrice]], il [[Meles meles|tasso]], la [[Martes foina|faina]], la [[Mustela nivalis|donnola]], lo [[scoiattolo]], la [[Lutrinae|lontra]], la [[Lepus corsicanus|lepre appenninica]], [[Microtus savii|l'arvicola di savi]], la [[Vulpes vulpes|volpe]], la [[Martes martes|martora]], l'[[Clethrionomys glareolus|arvicola rossastra]], il [[Apodemus sylvaticus|topo selvatico]], il [[Apodemus flavicollis|topo dal collo giallo]], il [[Eliomys quercinus|topo quercino]], il [[Felis silvestris|gatto selvatico]], il [[Glis glis|ghiro]], il [[Sus scrofa|cinghiale]], il [[Cervus elaphus|cervo]], il [[Capreolus capreolus|capriolo]] e il [[Canis lupus italicus|lupo grigio appenninico]].
 
Tra l'avifauna sono diffusi i rapaci come [[Aquila chrysaetos|l'aquila reale]], il [[Circaetus gallicus|biancone]], il [[Falco peregrinus|falco pellegrino]], il [[Falco biarmicus|lanario]], il [[Corvus corax|corvo imperiale]], il [[Bubo bubo|gufo reale]], lo [[Strix aluco]], l'[[Accipiter gentilis|astore]], il [[Pernis apivorus|falco pecchiaiolo]], il [[Milvus migrans|Nibbio bruno]] e il [[Milvus milvus|Nibbio reale]]. Tra gli altri volatili, comuni sono il [[Dryocopus martius|picchio nero]], il [[Sitta europaea|picchio muratore]], la [[Lullula arborea|tottavilla]], il [[Lyncornis macrotis|succiacapre]], il [[Anthus campestris|calandro]], l'[[Lanius collurio|averla piccola]], la [[Coracias garrulus|ghiandaia marina]], la [[Ficedula albicollis|balia dal collare]], e nei pressi dei corsi d'acqua il [[Alcedo atthis|martin pescatore]], il [[Cinclus cinclus|merlo acquaiolo]], il [[Charadrius dubius|corriere piccolo]] e il [[Ichthyaetus audouinii|gabbiano corso]].
 
Tra i rettili sono presenti il [[Elaphe quatuorlineata|cervone]], il [[Hierophis viridiflavus|biacco]], la [[Vipera aspis|vipera]] e la [[Natrix natrix|natrice]]. Vi sono anche anfibi come la [[Salamandrina terdigitata|salamandrina dagli occhiali]], la più comune [[Salamandra salamandra|salamandra]], il [[Lissotriton italicus|tritone italiano]], l'[[Bombina variegata|ululone dal ventre giallo]], la [[Rana italica|rana appenninica]], la [[Rana dalmatina|rana agile]] e il [[Bufo|rospo]]. La fauna marina è molto varia e complessa: come rettile vi è la [[Caretta caretta]], e sono stati segnalati inoltre anche alcuni cetacei come il [[Tursiops truncatus|Tursiope]], il [[Physeter macrocephalus|Capodoglio comune]] e la [[Stenella coeruleoalba|Stenella Striata]]. Tra la fauna ittica vi è la [[trota fario]], il [[Squalius squalus|cavedano]], [[Anguilla anguilla|l'anguilla]], il [[Barbus|barbo]], l'[[Alburnus albidus]] e il [[Telestes souffia|vairone]].
 
Tra gli invertebrati vi sono la [[Rosalia alpina]], [[Oxygastra curtisii]] e [[Osmoderma eremita]].<ref>{{Cita web|url=https://www.cilentoediano.it/il-parco-nazionale/biodiversita/|titolo=Parco Nazionale del Cilento - Biodiversità}}</ref>
 
==Parco nazionale==
Dal 1991, in seguito all'istituzione del [[Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]], gran parte del territorio del Cilento è protetto. Rientrano nell'area protetta circa {{formatnum:181000}} [[Ettaro|ettari]] di territorio, 8 comunità montane e 80 comuni. La sede istituzionale dell'ente parco è situata nel centro più importante dell'area, [[Vallo della Lucania]]<ref name=":2">{{Cita web|url=http://promozione.cilentoediano.it/it/territorio/vallo-della-lucania|titolo=Ente Parco Nazionale del Cilento - Vallo della Lucania}}</ref>.
 
== Il Cilento nella cultura e nell'arte ==
* Durante la primavera del 1881, lo studioso salentino [[Cosimo De Giorgi]], in seguito all'incarico di redigere una carta geologica del territorio cilentano, intraprese un lungo viaggio nel Cilento. Le esperienze accumulate in tale spedizione vennero dallo stesso pubblicate nel 1882, nel libro [[Viaggio nel Cilento]] (titolo originale: Da Salerno al Cilento), che costituisce uno dei primi esempi di letteratura di viaggio.
* Nel 1828 il letterato e umanista scozzese [[Craufurd Tait Ramage]] compì un viaggio nel [[Regno delle Due Sicilie]] alla ricerca delle "sopravvivenze" linguistiche e culturali greco-latine, nel corso del suo itinerario Ramage attraversò anche la parte costiera del Cilento che descrisse nel resoconto del viaggio intitolato "[[The nooks and by-ways of Italy. Wandering in search of its ancient Remains and modern superstitions]]".
* Il Cilento e, in particolare, il comune di [[Castellabate]] è la ''___location'' in cui è ambientato il film [[Benvenuti al Sud]] (2010), in cui viene citata anche la confinante Perdifumo.
*Nel primo verso della canzone ''Tre colori'' presentata al [[Festival di Sanremo 2011]] dal cantante [[Tricarico (cantante)|Tricarico]] il Cilento viene citato con riferimento alla "''mezzaluna cilentana''".
* Il "Maresciallo Santovito", personaggio ideato da [[Francesco Guccini]] e [[Loriano Macchiavelli]], protagonista di una fortunata serie di romanzi gialli, è originario di un paesino della [[Costiera cilentana]].
* Nel 1981 il professor Alessandro Pinto pubblica con il fotografo [[Gaetano Mansi]] e con la prefazione di Aldo Falivene il volume "Cilento", poesie accompagnate da una ricerca fotografica, scritte nella lingua delle 500 parole, l'antico dialetto di Pisciotta.<ref>'''Cilento''' con Alessandro Pinto e Aldo Falivena - Comunità Montana Gelbison e Cervati, 1981.</ref>
* Nel 1983 Il professor Alessandro Pinto pubblica con il fotografo Gaetano Mansi un secondo volume di poesie in dialetto cilentano e immagini "La costa dei miti"<ref>'''La Costa dei Miti''' con Alessandro Pinto - Comunità Montana Lambro Mingardo, 1983.</ref>.
* A [[Vatolla]], frazione del comune di [[Perdifumo]], ha vissuto presso Palazzo Vargas per nove anni, dal 1686 al 1695, il filosofo [[Giambattista Vico]].
* Il "Maestro", personaggio principale del romanzo [[Il dolore perfetto]] vincitore del premio Strega 2004, proviene dai dintorni di Sapri nel Cilento.
* il "[[Commissario Ricciardi]]", personaggio letterario creato dallo scrittore napoletano [[Maurizio de Giovanni]], [[commissario di polizia]] protagonista di alcuni [[Giallo (genere)|romanzi gialli]] e [[fumetti]], nonché dell'[[Il commissario Ricciardi|omonima serie televisiva]], proviene dalla frazione Fortino di [[Casaletto Spartano]] nel basso Cilento.
* Il Cilento e Vallo di Diano è stato uno dei set principali del film "[[Noi credevamo]]" di [[Mario Martone]]. In particolar modo le riprese hanno riguardato Roscigno Vecchia, Pollica, Castellabate e Camerota.
* Dal 2017, con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e di importanti organismi culturali locali, per iniziativa del Comune di Salento, è stato istituito il Premio Cilento Poesia, annualmente conferito a un poeta di rilevanza nazionale.<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://poesia.corriere.it/2018/07/19/a-milo-de-angelis-il-premio-alla-carriera-cilento-poesia-2018-curato-da-menotti-lerro/|titolo=A Milo De Angelis il premio alla carriera “Cilento Poesia” 2018, curato da Menotti Lerro|accesso=3 agosto 2018}}</ref>
 
==Note==
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==Bibliografia==
* Maurizio Tortora: "''Cilientu mia''". Edizione del Delfino, 1977, [[Napoli]].
* Giuseppe Vallone: "''Dizionarietto etimologico del basso Cilento''". Editore UPC, 2004 .
* Pietro Rossi: "''Ieri e oggi 1955-2005. Poesie in cilentano''". Grafiche Erredue, 2005.
* Touring Club Italiano: "''Cilento - itinerari / miti e leggende''", 2005 e 2006, Touring Editore, ISBN 88365 3461-9 e ISBN 88-365-3873-8.
* Barbara Schäfer: "''Limoncello mit Meerblick. Unterwegs an der Amalfiküste und im Cilento''". Picus, 2007, ISBN 978-3-85452-924-8
* PeterBarbara AmannSchäfer: "''Cilento aktivLimoncello mit CostaMeerblick. diUnterwegs Marateaan -der AktivurlaubAmalfiküste und im ursprünglichen SüditalienCilento''". MankauPicus, 2007, ISBN 3938396083978-3-85452-924-8.
* Peter Amann: "''GolfCilento vonaktiv Neapel,mit Kampanien,Costa Cilentodi Maratea - Aktivurlaub im ursprünglichen Süditalien''". Reise Know-HowMankau, 20062007, ISBN 38317152623938396083.
* BarbaraPeter PoggiAmann: "''LaGolf Cucinavon CilentanaNeapel, - Köstlichkeiten aus derKampanien, Cilento-Küche''". MankauReise Know-How, 2006, ISBN 39383960243831715262.
* LucianoBarbara PignataroPoggi: "''LeLa ricetteCucina delCilentana - Köstlichkeiten aus der Cilento-Küche''". Ed. IppogrifoMankau, 20072006, ISBN 978-88-8898643-23938396024.
* Luciano Pignataro: "''Le ricette del Cilento''". Ed. Ippogrifo, 2007, ISBN 978-88-8898643-2.
* Andreas Haller: "''Cilento''", Michael Müller Verlag, 2009, ISBN 978-3-95654-035-6.
* Roberto Pellecchia: "''Spiagge, cale e borghi della Costa del'' ''Cilento''", Officine Zephiro, 2010, ISBN 978-88-903571-7-6.
* Elisabetta Moro, ''La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita'', Bologna, [[Il Mulino]], 2014.
 
==Voci correlate==
*[[Parco nazionale del Cilento e, Vallo di Diano e Alburni]]
*[[Monti Alburni]]
*[[Certosa di Padula]]
*[[Costiera cilentana]]
*[[TarantaTradizioni Rockdel Cilento]]
*[[DialettoDialetti cilentanocilentani]]
*[[Canto alla cilentana]]
*[[Dialetto cilentano meridionale]]
*[[Olio del Cilento]]
*[[Moti del Cilento (1828)]]
*[[Moti del Cilento (1848)]]
*[[Lucania]]
*[[Monti Alburni]]
*[[Gruppo montuoso dei Monti Eremita - Marzano|Monti Eremita-Marzano]]
*[[Vallo di Diano]]
*[[PrunoPiana (Cilento)del Sele]]
*[[Scuola eleatica]]
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
*[http://www.cilentoediano.it/ Sito ufficiale del Parco Nazionale]
*[http://regionesannio.netfirms.com Petizione per una nuova Regione con il Sannio e l'Irpinia]
*[http://peritocollecilentano.it/ Associazione di promozione sociale "Perito Colle Cilentano"]
 
 
{{Comuni del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano}}
{{Costiera cilentana}}
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[[Categoria:Provincia di Salerno]]
 
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