Orneore Metelli: differenze tra le versioni

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{{S|arte}}
 
{{Bio
|Nome = Orneore
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|GiornoMeseMorte = 26 novembre
|AnnoMorte = 1938
|Attività = pittore
|Epoca = 1900
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Cascata16.jpg
|PostNazionalità =
|Didascalia = ''Cascate delle Marmore con soldati romani'', 1938
}}
}} Calzolaio di professione, si accostò alla pittura come passatempo superati cinquant'anni, quando problemi fisici gli impedirono di continuare a partecipare alla banda cittadina nel tempo libero. Sebbene in vita non si fosse mai considerato un pittore professionista, dopo la morte è stato riscoperto e acclamato come uno dei maggiori pittori [[naif]] italiani.
 
==Biografia==
[[Immagine:Cascata16.jpg|thumb|right|220px|"Cascata delle Marmore con soldati romani", Orneore Metelli, 1938.
[[File:Orneore Metelli, Temporale alla stazione di Assisi, 1938.jpeg|thumb|left|''Temporale alla [[stazione di Assisi]]'', 1938]]
Proprietà Museo Setagaya (Giappone).]]
Orneore Metelli nacque a [[Terni]] da una famiglia borghese. Per la gran parte della vita svolse, come il padre, l'attività di calzolaio<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/orneore-metelli|titolo=Metèlli, Orneore nell'Enciclopedia Treccani|sito=treccani.it|accesso=2022-03-02}}</ref> e in questo ruolo ottenne vari riconoscimenti sia in ambito locale che nazionale. La calzoleria Metelli era in quegli anni un punto di riferimento per la produzione artigianale di calzature di ottima fattura e la clientela era costituita da nobili, alto-borghesi, ufficiali e prelati che vedevano in Orneore un sicuro interlocutore per scarpe create con ineccepibile maestria.
 
A questa attività Metelli affiancava un impegno nella musica entrando, come primo [[Flicorno baritono|bombardino]], nella fanfara cittadina e, come primo trombone, nell'orchestra del teatro Verdi.
A causa dei disturbi cardiaci sopravvenuti con l'età, gli fu proibito di bere vino e di affaticarsi suonando la tromba. Questa rinuncia gli costò moltissimo, ma decise di indirizzare la sua creatività verso la pittura, che già aveva cominciato ad esercitare come passatempo nei momenti liberi dal [[1922]].
Ovviamente considerava le sue creazioni come opere non degne di nota e le teneva più o meno nascoste.
 
Nel [[1936]] conobbe il giovane scultore ternano [[Aurelio De Felice]] che rimase folgorato dall'inventiva che il calzolaio metteva nelle sue creazioni e gli promise di "renderlo celebre".
Calzolaio e pittore di origine borghese, la critica iniziò ad occuparsi di lui in occasione di una mostra postuma organizzata dall'artista suo concittadino [[Aurelio De Felice]].
Negli anni seguenti l'amicizia e la stima tra i due si consolidò e ad ogni incontro Metelli regalava al concittadino dei suoi quadri ricordandogli scherzosamente la sua promessa.<br/>
Metelli morì a [[Terni]] per un [[infarto]] il 26 novembre [[1938]].
 
==Dopo la morte==
Il giornalista [[Zavattini]], ebbe a scrivere su "[[Il Minuto]]" (giornale di Roma) del [[16 giugno]] [[1946]]:
Per tutta la vita non ebbe nessun rapporto con critici, galleristi o esperti d'arte, ma il suo concittadino De Felice, tenendo fede alla promessa fatta nel 1936, cominciò a mostrare le opere del Metelli in giro per valutare la reazione del pubblico.
 
La prima prova ufficiosa avvenne nel 1942, durante la mostra retrospettiva organizzata da Ugo Castellani e Aurelio De Felice a Terni, presso il palazzo Carrara.
{{quote|Metelli sublima sempre la cosa, la persona, l'avvenimento, la sua stessa firma, con lo stile della memoria, essendo uno che più che vedere ricorda e, ancor più preciso, vede per ricordare.}}
La successiva, nel 1945, alla Galleria del Secolo in Via Veneto a [[Roma]], fu un grande successo, anche se circoscritto. Una mostra dell'anno seguente, sempre a Roma, pur non essendo molto apprezzata dal pubblico, attirò un'insperata attenzione della stampa grazie a un concorso per la migliore recensione, vinto dal poeta [[Libero de Libero]].
 
Il concorso portò una valanga di articoli e il nome di Metelli varcò per la prima volta i confini nazionali. Nel [[1947]] la [[Kunsthalle Bern|Kunsthalle]] di [[Berna]], seguita da altre città elvetiche, chiese di poter avere le opere di Metelli per realizzare una mostra postuma.
Metelli iniziò a dipingere nel 1922 a cinquantadue anni. Il suo stile si rifà ad una visione del Mondo in cui la realtà sembra una scena teatrale; lo stesso Metelli scriverà:
 
Le mostre svizzere furono un successo di pubblico e di critica e la stampa italiana specializzata lanciò il suo nome tra i grandi dell'arte.
{{quote|...mi pareva che tutta la città fosse una meravigliosa e non veduta scena dipinta e luminosa e piena di mille forme e mille apparenze e l'azioni di quel tempo simili a quelle che son rappresentate nei teatri.}}
 
{{quoteIl giornalista [[Cesare Zavattini|Zavattini]], scrisse su "[[Il Minuto]]" (giornale di Roma) del 16 giugno [[1946]]: «Metelli sublima sempre la cosa, la persona, l'avvenimento, la sua stessa firma, con lo stile della memoria, essendo uno che più che vedere ricorda e, ancor più preciso, vede per ricordare».}}<ref>[[Cesare Zavattini]], su ''[[Il Minuto]]'' del 16 giugno [[1946]]</ref>
Lo storico [[Pompeo De Angelis]], autore di una biografia edita nel 1997, lo definisce "progressista ma triste", "pittore pieno di idee".
 
{{quote|Il suo stile si rifà a una visione del mondo in cui la realtà sembra una scena teatrale; lo stesso Metelli scrisse: «...mi pareva che tutta la città fosse una meravigliosa e non veduta scena dipinta e luminosa e piena di mille forme e mille apparenze e l'azioni di quel tempo simili a quelle che son rappresentate nei teatri».}}
A lui è intitolato l'Istituto Statale d'Arte di [[Terni]] e la pinacoteca comunale della città (che raccoglie opere che vanno dal [[XIV secolo]] ad oggi).
 
Lo storicostudioso di storia locale [[Pompeo De Angelis]], autore di una biografiaminibiografia edita nel 1997, lo definisce "progressista ma triste", "pittore pieno di idee".
 
== Riconoscimenti ==
 
A lui è intitolato l'Istituto Statale d'Arte di [[Terni]].
 
Gli è stato dedicato un [[asteroide]], [[7260 Metelli]]<ref>{{Cita web|url=https://minorplanetcenter.net/iau/ECS/MPCArchive/1998/MPC_19981208.pdf|titolo=MINOR PLANET CIRCULARS/MINOR PLANETS AND COMETS|autore=[[Minor Planet Center]]|sito=minorplanetcenter.net|data=8 dicembre 1998|lingua=en|formato=PDF|p=236}} </ref>.
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*[[Pompeo De Angelis]], ''"Il genio di Orneore Metelli"'', Terni 1997, prefazione di [[Gian Franco Ciaurro]]
*Paolo Cicchini e Maurella Eleonori, O. Metelli : il racconto della città che c'era - Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni, 2014 ,Terni : Arti Grafiche Celori - Catalogo della mostra tenuta a Terni, Palazzo Montani Leoni, dal 28 settembre 2014 al 11 gennaio 2015 271 p. : ill. ; 28 cm
 
== Altri progetti ==
[[Pompeo De Angelis]], ''"Il genio di Orneore Metelli"'', Terni 1997, prefazione di [[Gian Franco Ciaurro]]
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.iisagterni.it/vaiarte/iisagterni/la_storia/lastoria.php Pagina dell'IISAG di Terni con autoritratto di Metelli]
* {{cita web | 1 = http://www.liceoartisticoterni.it/scuola/storia.html | 2 = Pagina del Liceo Artistico "Orneore Metelli"di Terni | accesso = 8 marzo 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140309001051/http://www.liceoartisticoterni.it/scuola/storia.html | dataarchivio = 9 marzo 2014 | urlmorto = sì }}
* [http://www.ditt.it/eccellenza.php?ID_eccellenza=58 Pinacoteca "Orneore Metelli"]
* [http://www.museodefelice.comune.terni.it/museo-aurelio-de-felice/il-pittore-calzolaio-orneore-metelli-e-la-pittura-naif/?idScheda=166193 Il pittore-calzolaio] - sezione del Museo d'arte moderna e contemporanea Aurelio De Felice.
 
* {{cita web|http://www.caos.museum|Museo di arte moderna e contemporanea di Terni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte|biografie}}
 
[[Categoria:PersonalitàPittori legate a Terni|Metelli, Orneorenaïf]]