Orsomarso: differenze tra le versioni

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{{Nd|il politico italiano|Fausto Orsomarso}}
<span><!-- Il testo commentato è SOLO UN ESEMPIO --></span>
{{Divisione amministrativa
{{S comuni|Calabria}}
|Nome=Orsomarso
{{Comune
|Panorama=Panorama orsomarso.jpg
|nomeComune = Orsomarso
|Didascalia=
|linkStemma = Orsomarso-Stemma.png
|Bandiera=Orsomarso-Gonfalone.png
|siglaRegione = CAL
|Voce bandiera=
|siglaProvincia = CS
|Stemma=Orsomarso-Stemma.png
|latitudineGradi = 39
|Voce stemma=
|latitudineMinuti = 48
|Stato=ITA
|latitudineSecondi = 0
|Grado amministrativo=3
|longitudineGradi = 15
|Divisione amm grado 1=Calabria
|longitudineMinuti = 55
|Divisione amm grado 2=Cosenza
|longitudineSecondi = 0
|Amministratore locale= Alberto Bottone
|mappaX = 228
|Partito=[[lista civica]] Realizziamo Orsomarso
|mappaY = 240
|Data elezione= 22-9-2020
|altitudine = 120 <!-- solo valore numerico dell'altitudine -->
|Data istituzione=
|superficie = 90
|Sottodivisioni=Bonicose, Buonangelo, Castiglione, Marina di Orsomarso, Molina, Scorpari, Vallementa
|abitanti = 1.412
|Divisioni confinanti=[[Lungro]], [[Mormanno]], [[Papasidero]], [[San Donato di Ninea]], [[Santa Domenica Talao]], [[Santa Maria del Cedro]], [[Saracena]], [[Scalea]], [[Verbicaro]]
|anno = 2007 <!-- solo valore dell'anno di riferimento -->
|Zona sismica=2
|densita = 15
|Gradi giorno=
|frazioni = Bonicose, Buonangelo, Castiglione, Marina di Orsomarso, Molina, Scorpari, Vallementa
|Nome abitanti=orsomarsesi
|comuniLimitrofi = [[Lungro]], [[Mormanno]], [[Papasidero]], [[San Donato di Ninea]], [[Santa Domenica Talao]], [[Santa Maria del Cedro]], [[Saracena]], [[Scalea]], [[Verbicaro]]
|Patrono= [[san Sebastiano]]
|cap = 87020
|prefisso Festivo= [[098520 gennaio]]
|PIL=
|istat = 078088
|PIL procapite=
|fiscale = G129
|Mappa=Map of comune of Orsomarso (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|nomeAbitanti = <!-- nome degli abitanti minuscolo -->
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Orsomarso all'interno della provincia di Cosenza
|patrono = <!-- [[San Pietro]]-->
}}
|festivo = <!-- [[7 aprile]] -->
'''Orsomarso''' (''Ursumàrzu'' in [[dialetto calabrese|calabrese]]<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=458 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/458 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Cosenza]] in [[Calabria]], facente parte del [[parco nazionale del Pollino]].
|sito = http://www.comune.orsomarso.cs.it
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
'''Orsomarso''' è un comune di 1.412 abitanti (orsomarsesi) della [[provincia di Cosenza]], facente parte del [[Parco Nazionale del Pollino]].
 
== Geografia fisica ==
==Collegamenti==
Tale comune dà il nome alla [[Catena montuosa]] dell'Orsomarso, che costituisce l'espansione sud-occidentale del parco nazionale del Pollino, contribuendo a farne uno dei [[parchi nazionali]] più estesi d'[[Europa]].
[[File:Orsomarso Santa Maria di Mercure.jpg|thumb|left|Vista dall'alto della torre dell'orologio sovrastante il castello baronale e la chiesa di San Giovanni Battista]]
Questo complesso montuoso che con la sua cima più elevata, il ''Cozzo del Pellegrino'' con [[m]] 1987 [[s.l.m.]]), è stato accostato al [[Massiccio del Pollino]] per alcune analogie che ne attestano l'unicità rispetto ad altre montagne vicine. Tra queste la più evidente è costituita dalla esistenza, soprattutto lungo le impervie pendici della ''Montea'' (m 1825 s.l.m.) del [[Pino Loricato]] che caratterizza con la sua esclusiva presenza, in [[Italia]], il parco nazionale di cui fa parte, testimoniando dell'antico collegamento tra l'[[Italia meridionale]] ed i [[Penisola balcanica|Balcani]], attraverso il [[Mare Adriatico]], quando i suoi fondali, durante le [[glaciazioni|ere glaciali]], non erano completamente sommersi e costituivano un corridoio preferenziale di scambio di flora e fauna tra i due versanti.
 
Altre caratteristiche comuni si ritrovano nelle specie faunistiche ([[lupo]], [[lontra]], [[aquila reale]]), nella purezza delle acque dei suoi torrenti, in ispecie l'[[Argentino]], nella difficoltà di collegamenti viari tra versanti contigui, data la ripidità e la asprezza di molti versanti, spesso inaccessibili se non si è provetti scalatori, tutti fattori che esaltano la naturalità dei luoghi preservando gli antichi [[ecosistemi]] da rischi di alterazioni profonde.
Orsomarso è raggiungibile via strada da [[Marcellina (Santa Maria del Cedro)|Marcellina]] via sponda destra del flume [[Lao (fiume)|Lao]] - 10 km da centro a centro, e da [[Scalea]] via [[SS 18]] o dalla vecchia variante - 18 km da centro a centro.
 
== Storia ==
Via treno, le stazioni più vicine sono Scalea e Marcellina-Verbicaro-Orsomarso, sulla linea tirrenica.
Di probabile [[epoca romana|origine romana]] sorta non come nucleo abitativo, bensì come fortezza a difesa degli avamposti romanici sviluppati lungo la pianura del fiume Lao. Non è improbabile però che la zona sia stata abitata da gruppi sparsi di uomini [[preistoria|preistorici]]. Nel 389 in località ''Piano dei Morti'' si svolse una dura battaglia con la sconfitta dei Turini ad opera dei Sibaritici. Notizie certe circa l'esistenza dell'abitato si hanno solo verso l'[[anno 1000]] diventando prima centro romanico con interessanti scambi commerciali e poi centro importante per il monachesimo basiliano. Questa zona è stata visitata da [[santo|santi]] importanti quali San Nilo, San Leone Luca, San Saba, San Primo, San Fantino Il Giovane e San Macario, durante le incursioni [[saraceni|saracene]] nell'interno, precisamente alla confluenza dei fiumi "Argentino" e "Porta La Terra", durante le lotte fra [[Goti]] e [[Bizantini]] per la difesa delle abbazie di Monaci Basiliani, sorse una fortezza: uno dei suoi comandanti fu ''Ursus Martius'' (Orso Marso) da cui derivò il nome del borgo che sorse intorno alla stessa fortezza.
[[File:Orsomarso it.jpg|thumb|left|Il borgo di Orsomarso]]
L'abitato si è sviluppato non in modo graduale, ma a piccoli nuclei intorno a [[monastero|monasteri]] o palazzi. Nel [[Medioevo]] e nei secoli successivi, in seguito al recupero culturale del Monachesimo Greco-Bizantino, la terra di Orsomarso ebbe alterne vicende. Sequestrata a [[Barnaba Sanseverino]], conte di Lauria, nel 1498, fu venduta da [[Federico II del Palatinato|Federico II]] a [[Perrotto Bisach]] che lo donò in dote alla figlia Barbara. Nel 1538 Barbara porta in dono il feudo al conte Silvestro Tomacello Ferrante di Alarçon. Nel 1640 fu degli [[Ametrano]]. Nel 1668 il feudo va in proprietà ad Andrea I Brancati di Napoli. Il castello baronale, posto sotto l'orologio e le mura perimetrali, furono anche l'abitazione residenziale della famiglia Brancati. Il [[feudo]] dei Brancati venne dato in fitto al duca di Giovene e da questo a don [[Nicola Cavalcanti]], [[marchese]] di Verbicaro. Con la fine del [[feudalesimo]], Orsomarso prese parte attiva alle battaglie e lotte [[risorgimento|risorgimentali]], dopo aver subito atroci rappresaglie da parte del comandante [[borboni]]co Necco.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Orsomarso Piazza Chiesa S.Giovanni Battista.jpg|thumb|left|La chiesa di San Giovanni Battista e la piazza]]
* [[Chiesa (architettura)|Chiesa]] di [[Santa Maria di Mércuri]], del [[X secolo]]. La chiesetta è l'unica testimonianza dello scomparso abitato di ''Mercourion'', di origine altomedievale, e degli cenobi ed eremi che lo circondavano in [[epoca medioevale]]. Formata da un'unica navata e con un'abside semicilindrica. Lungo le pareti ci sono sedili in muratura che utilizzavano gli antichi monaci greci (basiliani). Vi si trova una statuetta della Madonna, plasticata in manta di gesso, in cui si fondono gli attributi della madonna Odigitria e della madonna Coronata.
* Chiesa parrocchiale di [[San Giovanni Battista]], nella piazza centrale del paese, costruita nel [[XVII secolo]] sui resti di una cappella medievale. All'interno due tele con due Sante incoronate da angeli di Francesco Antonio Collimodio, pittore locale del XVII secolo, e numerose altre tele dell'arte del XVII e XVIII secolo meridionale. La chiesa contiene otto altari in marmi policromi del XVIII secolo, un organo dipinto ed un coro ligneo.
* Cappella di San Cosimo di origine [[bizantini|bizantina]].
* [[Convento]] francescano edificato su resti del cenobio basiliano del X secolo circa, fondato nel 1610, venne chiuso dopo il [[terremoto]] del 1783.
* Chiesa di San Leonardo e resti di cenobio basiliano del X secolo, già intitolata a Santa Sofia.
 
=== GeografiaArchitetture militari ===
* Ruderi del castello di Mercurion, di cui si hanno notizie fin dagli inizi del [[XIV secolo]].
Questo piccolo comune dà il nome alla ''[[Catena montuosa]] dell' '''Orsomarso''''', che costituisce l'espansione sud-occidentale del [[Parco Nazionale del Pollino]], contribuendo a farne uno dei [[parchi nazionali]] più estesi d'[[Europa]].
 
=== Architetture civili ===
Questo complesso montuoso che con la sua cima più elevata (il ''Cozzo del Pellegrino'', [[m]] 1987 [[s.l.m.]]) sfiora i 2000 metri, é stato accostato al [[Massiccio del Pollino]] per alcune analogie che ne attestano l'unicità rispetto ad altre montagne vicine. Tra queste la più evidente é costituta dalla esistenza, soprattutto lungo le impervie pendici della ''Montea'' (m 1825 s.l.m.) del [[Pino Loricato]] che caratterizza con la sua esclusiva presenza, in [[Italia]], il parco nazionale di cui fa parte, testimoniando dell'antico collegamento tra l'[[Italia meridionale]] ed i [[Balcani]], attraverso il [[Mare Adriatico]], quando i suoi fondali, durante le [[glaciazioni|ere glaciali]], non erano completamente sommersi e costituivano un corridoio preferenziale di scambio di flora e fauna tra i due versanti.
* Frammento del [[Portale (architettura)|portale]] lapideo scolpito, [[XII secolo]].
* Colonna mozza, quale basamento sacrificale, di epoca [[Architettura romanica|romanica]].
* [[Mulino ad acqua]], nei pressi della chiesetta di San Leonardo.
* Torre dell'orologio con punto panoramico.
 
=== Altro ===
Altre caratteristiche comuni si ritrovano nelle specie faunistiche ([[lupo]], [[lontra]], [[Aquila reale]]), nella purezza delle acque dei suoi torrenti, in ispecie l'[[Argentino]], nella difficoltà di collegamenti viari tra versanti contigui, data la ripidità e la asprezza di molti versanti, spesso inaccessibili se non si é provetti scalatori, tutti fattori che esaltano la naturalità dei luoghi preservando gli antichi [[ecosistemi]] da rischi di alterazioni profonde.
* Grotta di [[San Michele]] o dell'Angelo ed [[eremo]] di San Nilo, località Timpone Simara.
 
=== Aree naturali ===
Questo comune è sede della [[riserva naturale Valle del Fiume Argentino]], pertanto costituisce il punto di partenza ideale per molti itinerari escursionistici che si possono svolgere in questa porzione del Parco nazionale di cui fa parte. Tra questi si possono evidenziare il [[trekking]] lungo le gole del torrente Argentino o l'emozione delle discese in [[canoa]] o del "[[rafting]]" lungo le [[rapide]] del vicino [[fiume Lao]]. La valle offre aree naturali adatte al picnic. Inoltre è presente una [[falesia]] tra le più conosciute della regione<ref>[http://www.falesia.it/Falesie/sop=viewarticle/artid=205/falesia=Orsomarso.html La falesia di Orsomarso]</ref>.
 
== StoriaSocietà ==
=== Evoluzione demografica ===
Di probabile origine romanica sorta non come nucleo abitativo ma bensì come fortezza a difesa degli avamposti romanici sviluppati lungo la pianura del fiume Lao. Non è improbabile però che la zona sia stata abitata da gruppi sparsi di uomini preistorici. Nel 389 in località Piano dei Morti si svolse una dura battaglia con la sconfitta dei Turini ad opera dei Sibaritici. Notizie certe circa l'esistenza dell'abitato si hanno solo verso l'anno 1000 diventando prima centro romanico con interessanti scambi commerciali e poi centro importante per il monachesimo basiliano. Questa zona è stata visitata da Santi importanti quali S. Nilo, S. Leone Luca, S. Saba, S. Primo, S. Fantino il Giovane, S. Macario, durante le incursioni saracene nell'interno, precisamente alla confluenza dei fiumi "Argentino" e "Porta La Terra", durante le lotte fra Gotici e Bizantini per la difesa delle abbazie di Monaci Basiliani, sorse una fortezza: uno dei suoi comandanti fu Ursus Martius (Orso Marso) da cui derivò il nome del borgo che sorse intorno alla stessa fortezza. L'abitato si è sviluppato non in modo graduale, ma a piccoli nuclei intorno a monasteri o palazzi. Nel Medioevo e nei secoli successivi, in seguito al recupero culturale del Monachesimo Bizantino, la terra di Orsomarso ebbe alterne vicende. Sequestrata a Barnaba Sanseverino, conte di Lauria, nel 1498, fu venduta da Federico II a Perrotto Bisach che lo donò in dote alla figlia Barbara. Nel 1538 Barbara porta in dono il feudo al conte Silvestro Tomacello Ferrante di Alarçon, marchese di Rende. Nel 1613 il feudo di Orsomarso, insieme con il feudo di Abatemarco, viene venduto dai Sanseverino a Gianpietro Greco. Nel 1640 fu degli Ametrano. Nel 1668 il feudo va in proprietà ad Andrea I Brancati di Napoli. Il Castello baronale, posto sotto l'orologio e le mura perimetrali, furono anche l'abitazione residenziale della famiglia Brancati. Il feudo dei Brancati venne dato in fitto al duca di Giovene e da questo a don Nicola Cavalcanti, marchese di Verbicaro. Con la fine del feudalesimo, Orsomarso prese parte attiva alle battaglie e lotte risorgimentali, dopo aver subito atroci rappresaglie da parte del comandante borbonico Necco.
{{Demografia/Orsomarso}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
== Luoghi di interesse storico, artistico e culturale ==
Orsomarso è raggiungibile da [[Scalea]] percorrendo la strada provinciale (SP 9-10) sulla sponda destra del [[Lao (fiume)|fiume Lao]]. La stazione ferroviaria di [[Stazione di Marcellina-Verbicaro-Orsomarso|Marcellina-Verbicaro-Orsomarso]] è posta sulla linea tirrenica.
- chiesa di '''S. Maria di Mércuri''', del secolo X. La chiesetta è l'unica testimonianza dello scomparso abitato di ''Mercourion'', di origine altomedievale, e degli cenobi ed eremi che lo circondavano in epoca medioevale. Formata da un'unica navata e con un abside semicilindrica. Lungo le pareti ci sono sedili in muratura che utilizzavano gli antichi monaci greci (basiliani). Vi si trova una statuetta della Madonna, plasticata in manta di gesso, in cui si fondono gli attributi della madonna Odigitria e della madonna Coronata.
- ''parrocchia di S. Giovanni Battista'', nella piazza centrale del paese, costruita nel sec. XVII sui resti di una cappelle medievale.
All'interno due tele con due Sante incoronate da angeli di Francesco Antonio Collimodio, pittore locale del '600 e numerose altre tele dell'arte del '600 e '700 meridionale. La chiesa contiene otto altari in marmi policromi del XVIII secolo, un organo dipinto ed un coro ligneo.
- Frammento del portale lapideo scolpito, XII sec. <br>
- Colonna mozza, quale basamento sacrificale, di epoca romanica;<br>
- Grotta di S. Michele o dell'Angelo ed eremo di S. Nilo, località Timpone Simara;<br>
- Ruderi del Castello di Mercurion X sec. si hanno notizie del fortilizio fin dagli inizi del secolo XIV;<br>
- Mulino ad acqua, nei pressi della chiesetta di S. Leonardo;<br>
- Cappella di S. Cosimo di origine bizantina;<br>
- Convento Francescano edificato su resti di Cenobio Basiliano del X sec. circa, fondato nel 1610, venne chiuso dopo il terremoto del 1783;<br>
- Chiesa di S. Leonardo e resti di cenobio basiliano del X sec, già intitolata a S. Sofia;<br>
- Grotta di S. Michele o dell'Angelo ed eremo di S. Nilo, località Timpone Simara;<br>
- torre dell'orologio con punto panoramico.
 
== Note ==
==Evoluzione demografica==
<references/>
{{Demografia/Orsomarso}}
 
== LuoghiVoci di interesse naturalecorrelate ==
* [[Stazione di Marcellina-Verbicaro-Orsomarso]]
- Questo comune é sede della ''Riserva Naturale Orientata "Valle del Fiume Argentino"'', pertanto costituisce il punto di partenza ideale per molti itinerari escursionistici che si possono svolgere in questa porzione del Parco nazionale di cui fa parte. Tra questi si possono evidenziare il [[trekking]] lungo le gole del torrente Argentino o l'emozione delle discese in [[canoa]] o del "[[rafting]]" lungo le [[rapide]] del vicino [[fiume Lao]]. Si tratta di una delle aree più affascinanti del sud Italia. La natura selvaggia domina incontrastata con boschi ricchissimi di una vegetazione tra le più varie, dove spicca il pino loricato, ed una fauna che ospita gli ultimi esemplari di capriolo autoctono. Il soprassuolo vegetale è costituito da un'eccezionale varietà di tipologie. Bosco ceduo, alto fusto, alta e bassa macchia mediterranea si alternano senza soluzioni di continuità su tutto il territorio, con centinaia di essenze diverse che rappresentano un po' tutta la flora arborea ed arbustiva delle varie regioni mediterranee. A partire dal pino loricato, che vegeta lungo i confini nord-orientali, si possono trovare: il faggio e l'abete bianco, che scendono fino ai 200 metri di quota nelle innumerevoli vallette che interessano l'orografia della riserva; frassino maggiore e minore; cerro; acero montano e opalo; carpino bianco; ontano napoletano e nero; nocciolo; noce; ciliegio selvatico; castagno; leccio; maggiociondolo; farinaccio e numerosi salici, distribuiti ovunque nella valle dell'Argentino. E ancora: le ginestre, di Spagna e dei carbonai, il ginestrone, l'erica arborea e scoparia, il corbezzolo, il mirto, il sambuco, il lentisco, la fillirea, il ginepro comune ecc. Grazie a questa mescolanza ed ai vari habitat che si vengono a creare, anche la fauna che popola la riserva è ricca e varia. La presenza di gran lungo più importante è quella del capriolo autoctono. Gli ultimi esemplari di questa specie, indigena delle montagne appenniniche calabresi, vivono in un comprensorio molto limitato di cui la valle dell'Argentino è il cuore. La sua presenza è attualmente stimata in alcune decine di capi. Sono inoltre presenti cinghiali, volpi, lepri, faine, martore, donnole, ricci, scoiattoli neri, numerose specie avicole con importanti colonie di rapaci diurni e notturni. <br>
- Laghetto di Tavolara.<br>
- Cascata Ficara.<br>
- Pietra Campanara, un parallelepipedo di roccia alle pendici del Palanud;<br>
- Sorgenti: Canale Tufo, Suglie Maretto, Ceraseo, Quagliarone;<br>
- Fiume Argentino;<br>
- grotta madonna di Lourdes. La statua è posta in una grotta ricca di stalattiti. Notevole anche la visuale panoramica.
 
==Amministrazione comunale==
{{ComuniAmministrazione
|NomeSindaco=Francesca Pezone
|DataElezione=03/11/2007
|partito=[[commissario prefettizio]]
|TelefonoComune=0985 24104
|EmailComune=comuneorsomarso@tiscalinet.it
}}
*Municipio:Piazzetta S. Antonio, 87020 Orsomarso CS
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni del Parco Nazionale del Pollino}}
{{ProvinciaComuni della provincia di Cosenza}}
{{Controllo di autorità}}
 
{{portale|Calabria|Italia}}
 
[[Categoria:Comuni della provincia di Cosenza]]
[[Categoria:Comuni della Calabria]]
[[Categoria:Comuni italiani]]
 
[[deCategoria:Orsomarso| ]]
[[en:Orsomarso]]
[[eo:Orsomarso]]
[[fr:Orsomarso]]
[[hu:Orsomarso]]
[[ja:オルソマルソ]]
[[nap:Orsomarso]]
[[nl:Orsomarso]]
[[pl:Orsomarso]]
[[pt:Orsomarso]]
[[scn:Ursumarsu (CS)]]
[[vo:Orsomarso]]