Duncan Ban MacIntyre: differenze tra le versioni
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[[File:Duncan ban mcintyre memorial.jpg|thumb|right|Duncan Ban MacIntyre]]
{{Bio
'''Duncan Ban MacIntyre''', (in gaelico scozzese Donnchadh Bàn Mac an t-Saoir); detto Duncan il Cantore, (in gaelico scozzese Donnchadh Bàn nan Orainn); [[20 marzo]] [[1724]], [[Druim Liaghart]], [[Glen Orchy]] — maggio [[1812]], [[Edimburgo]]) fu un poeta scozzese [[Lingua gaelica scozzese|gaelico]], «il Bardo Cacciatore di Glen Orchy», soprannome cui i gaelici aggiungono rispettosamente «nan Òran» (lett. «dai canti»), onore che tocca a non più di uno-due poeti per generazione. Bàn (in gaelico scozzese "il bello") è il soprannome del poeta: dalla gioventù alla vecchiaia fu eccezionalmente avvenente.▼
|Nome = Duncan Ban
|PostCognomeVirgola = detto '''Duncan il Cantore'''
|PreData = in [[Lingua gaelica scozzese|gaelico scozzese]] ''Donnchadh Bàn Mac an t-Saoir''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Druim Liaghart
|GiornoMeseNascita = 20 marzo
|AnnoNascita = 1724
|LuogoMorte = Edimburgo
|GiornoMeseMorte = maggio
|AnnoMorte = 1812
|Epoca = 1700
|Attività = poeta
|Nazionalità = scozzese
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}}
== Biografia ==
Nacque a [[Glen Orchy]] ([[Argyllshire]]), in una delle regioni più inaccessibili delle Highlands. I genitori non poterono mandarlo nella lontana scuola parrocchiale e il poeta non imparò a leggere né a scrivere per tutta la sua vita.
MacIntyre compose la sua prima canzone dopo aver partecipato, in circostanze assai strane, alla battaglia tra l'esercito di [[Hannover|Hannover (casato)]] e quello dei montanari capitanato, almeno formalmente, “dal giovane pretendente”(che non salì mai al trono di Scozia)
Il conte di Bredalbane (1696—1782) fu sempre il protettore di Duncan Ban e lo nominò suo guardaboschi e cacciatore nel Choire a' Cheathaich, a poche miglia da Beinn Dóbhrain (lett. “Monte della lontra”), che il bardo esaltò nei suoi celebri poemi. In questi luoghi il poeta servì per circa vent'anni, i migliori della sua opera. Nel 1767, vedendo che le pecore portate dal sud cominciavano a soppiantare dai pascoli i cervi a lui così cari, si trasferì a Edimburgo e si mise al servizio della Guardia Cittadina, contando di avere ancora tempo per occuparsi di poesia; una speranza che si avverò solo in piccola parte.
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In quel periodo le sue poesie (o meglio, canzoni) conquistarono notorietà presso il pubblico gaelico, che era avvezzo non tanto a leggere, quanto ad ascoltare. Gli amici decisero di pubblicarle: al poeta non bastava il canto tradizionale, benché non fosse istruito. Si trovò una soluzione: il figlio del ministro del culto, che in seguito avrebbe acquistato fama come traduttore della [[Bibbia]], venne incaricato di trascrivere i testi delle canzoni sotto la dettatura del bardo. Furono pubblicati a Edimburgo nel 1768 col titolo «Canzoni gaeliche di Duncan MacIntyre». Il libro si distingueva dalle opere composte ed era costituito da 26 brani: il primo era la «Canzone della Battaglia di Falkirk" e l'ultimо un monumentale pibroch (melodia per cornamusa) "Lode a Ben Doran". La tiratura dell'opera non ci è nota, ma superò abbondantemente le mille copie. La seconda edizione (ampliata) del libro di Duncan uscì nel 1790, la terza nel 1804; le edizioni seguenti uscirono postume e il loro numero ha superato da tempo la decina.
L'onorario per la terza edizione e la piccola pensione accordata a Duncan dal ministro dell'[[isola di Lismore]], Donald MacNicol (An t-Ollamh Dòmhnall MacNeacail) permisero al poeta di lasciare il
Il bardo morì a Edimburgo nel maggio del 1812, a 89 anni, e fu sepolto nel cimitero presbiteriano il 19 maggio. L'avviso della sua morte apparve su un giornale edimburghese solo a ottobre. Nel 1859, con i fondi raccolti mediante una sottoscrizione, venne eretto al poeta un
== Opere ==
Dal punto di vista poetico, è fondamentale l'influsso esercitato sull'autore da Alexander MacDonald (Alasdair MacMhaighstir Alasdair, 1695—1770), grande poeta della generazione precedente, giacobita accanito e sfuggito alle autorità, ma tuttavia in grado di pubblicare
L'edizione più completa e scientifica delle opere di Duncan Ban MacIntyre è 'The Songs of Duncan Bàn MacIntyre', a cura di Angus MacLeod (Edimbuyrgo, Scottish Gaelic Texts Society, 1952), più volte ristampato; l'eredità creativa del Bardo di Glen Orchy consta di 6.000 versi. Le sue opere sono state tradotte in molte lingue, dall'inglese al gallese, dal georgiano all'esperanto, e in alcuni casi pubblicate in edizione unica (per esempio quella in francese del 1930).<ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
*
* The songs of Duncan Ban Macintyre. Еdited with a translation, introd. and notes by Angus Macleod. Edinburgh: Published by Oliver & Boyd for the Scottish Gaelic Texts Society, 1952.
* John MacKenzie (ed.), Sàr-obair nam Bàrd Gaelach (The Beauties of Gaelic Poetry), 4th edn., Edinburgh, 1877.
* William W. Watson (ed.), Bàrdachd Ghàidhlig, Inverness, 1918.
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* Transactions of the Gaelic Society of Inverness. Vol. 27, td 340.
== Altri progetti ==
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