Santo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
La santità nell'infanzia: - 1 non è santa
m Corretto errore di battitura e di forma
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(454 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Nota disambigua|altri significati del termine|[[Santo (disambigua)]]}}
{{Nota disambigua||Santi (disambigua)|Santi}}
Alcune [[religione|religioni]] utilizzano "'''santo'''" come principale appellativo di una [[divinità]], che ne qualifica e dichiara la [[natura divina]]. Quando tale natura divina si estende o trasmette a persone o cose, queste ricevono il medesimo appellativo.
{{Nota disambigua||Santa (disambigua)|Santa}}
{{F|religione|gennaio 2010}}
 
'''Santo''' (dal [[lingua latina|latino]] ''sanctus'', [[participio passato]] di ''sancīre'')<ref>Nel senso di sancire -un patto-, in quanto chi lo recede incorrerebbe a sanzione, proteggere con sanzione, ma anche stabilire per legge e quindi, nell'accezione originaria, ciò che è inviolabile, cioè [[sacro]], in quanto protetto da una sanzione [più che in sé]; a sua volta da [[Sanco]], il dio dei giuramenti; abbreviato, secondo l'uso più comune al singolare in s. oppure S., al superlativo in SS. - riferito a ''Gesù'' o a ''Maria'' -, e al plurale in ss. oppure Ss.), vedi il Dizionario Gabrielli; uso opposto nella [[Vocabolario Treccani|Treccani]]: [http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/S/santissimo.aspx?query=santissimo] - [http://www.treccani.it/vocabolario/ss/ Ss.] sul Dizionario Treccani Online</ref> è attributo di un essere, oggetto o manifestazione che si ritiene essere correlato alla [[divinità]]. Santità; condizione o qualità di chi o di ciò che è santo. Santità significa “purezza religiosa; sacralità”. Inoltre l’originale ebraico qòdhesh dà l’idea di qualcosa di separato, esclusivo o santificato a [[Dio]], che è santo; indica la condizione di chi o di ciò che è riservato al servizio di [[Dio]]. Nelle Scritture Greche Cristiane i termini resi “santo” (hàgios) e “santità” (hagiasmòs [reso anche “santificazione”]; hagiòtes; hagiosỳne) pure denotano separazione per servire [[Dio]]; questi termini sono usati inoltre in riferimento alla santità come qualità di [[Dio]] e alla purezza o perfezione della condotta personale dell’individuo.
Questo appellativo viene anche dato a una [[persona]] [[uomo|umana]] in presenza di qualità particolari, che possono essere puramente [[morale|morali]] o morali e fisiche. Il santo, sia uomo, [[donna]] o [[bambino]], è un individuo illuminato dall'[[intelligenza]] di [[Dio]]. In quanto tale agisce in sintonia con la volontà e l'intelligenza divina, nel superare i limiti e le debolezze umane e porsi come modello da imitare per avvicinarsi a Dio.
[[File:Святой, фреска 12 века из церкви св. Георгия в Старой Ладоге.jpg|thumb|upright=1.1|Tipica [[aureola]] ricorrente nell'iconografia dei santi (affresco a [[Staraya Ladoga]] in [[Russia]])]]
Nel significato moderno, il termine è utilizzato principalmente riferendosi a ciò che si ritiene inviolabile, in quanto consacrato da una legge spesso religiosa, oppure venerato, o considerato degno di rispetto. L'ortografia varia secondo le seguenti regole: al maschile singolare si tronca in ''san'' davanti a consonante diversa da [[S complicata|s impura]], davanti a un gruppo consonantico e davanti alle [[Consonante approssimante|semiconsonanti]]: [[san Benedetto]], [[Prisco martire|san Prisco]], san Jacopo, [[santo Stefano]]; al maschile e femminile singolare si elide davanti a vocale: [[sant'Anna]], [[Antonio di Padova|sant'Antonio]], [[sant'Orsola]].
 
== Cristianesimo ==
=== La Chiesa cattolica ===
====Cenni storici====
[[Immagine:Simone Martini 047.jpg|thumb|300px|[[Santa Chiara]] in [[affresco]] di [[Simone Martini]] nella basilica di [[San Francesco d'Assisi|San Francesco]] in [[Assisi]]]]
Nei primi tempi del Cristianesimo, il termine ''santo'' indicava genericamente qualsiasi [[cristiano]], in quanto "santificato", cioè reso sacro da Dio per mezzo del [[battesimo]]. [[Paolo di Tarso]], ad esempio, indirizza la sua [[Lettera agli Efesini]] «ai santi che sono in [[Efeso]]». Vedi anche [[santificazione]] e [[Comunione dei Santi]].
 
Per la fede cattolica, "santo" è colui che sull'esempio di [[Gesù Cristo]], animato dall'amore, vive e muore in grazia di Dio; in senso particolare è colui che in vita si è distinto per l'esercizio delle [[virtù#Le virtù cristiane|virtù cristiane]] in forma "eroica"<ref>[[Catechismo della Chiesa cattolica|CCC]] [http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p123a9p3_it.htm#II.%20La%20Chiesa%20%C3%A8%20santa 828].</ref> o per aver dato la vita a causa della fede (i [[Martire|martiri]]). La [[Chiesa cattolica]], attraverso un atto proprio del magistero del [[papa]], proclama santo una persona solo in seguito all'esito di un articolato procedimento detto [[canonizzazione]]. Nella terminologia del ''[[Nuovo Testamento]]'' è il corrispettivo dell'espressione "essere in Cristo".
In seguito, con il termine si cominciò ad indicare principalmente i cristiani uccisi per la loro fede in [[Cristo]], cioè i "[[Martire|martiri]]", per distinguerli da coloro che per non subire il martirio rinnegavano la [[fede]] in Cristo. Il [[culto]] dei martiri fu una evoluzione del culto per i [[morte|defunti]]: già [[Sant'Agostino|Agostino]] faceva notare che più che pregare per un martire defunto occorreva che il martire pregasse per i viventi.
 
Per i cattolici, il santo è colui che pienamente risponde alla chiamata di Dio a essere così come Egli lo ha pensato e creato, frammento nel quotidiano del suo amore per l'umanità. La fede cattolica insegna che Dio ha per ogni persona un'idea particolare, e assegna a ognuno un posto preciso nella comunità dei credenti. Non esistono dunque caratteristiche univoche di santità, ma nella teologia cattolica, ognuno ha una santità particolare da scoprire e porre in atto. Santo, per la fede cattolica, può e deve essere chiunque, senza la necessità di particolari doni o capacità. Tra i santi, che la Chiesa riconosce essere in numero ampiamente maggiore rispetto a coloro che ufficialmente vengono riconosciuti come tali, se ne distinguono alcuni che, nella fede, sono stati posti da Dio in particolare evidenza come, ad esempio, i fondatori di ordini religiosi o i grandi riformatori della Chiesa. Il santo viene proposto come modello a tutti i fedeli e agli uomini di buona volontà non tanto per quanto ha fatto o detto, ma poiché si è messo in ascolto e a disposizione di Dio accettando, nella fede, che fosse Lui a dirigere attraverso l'opera dello [[Spirito Santo]] la sua vita. Per la Chiesa cattolica, dunque, a dover essere imitato è soprattutto l'atteggiamento di obbedienza a Dio e l'amore per il prossimo che ogni santo ha reso reale nei modi più diversi.
Ad incentivare poi il culto dei martiri fu il [[papa]] [[Papa Damaso I|Damaso I]], il quale - terminate le persecuzioni - restaurò le [[catacomba|catacombe]] e rintracciò le [[tomba|tombe]] dei santi.
 
Dal momento della sua morte, dopo il giudizio, il santo o santa è in Paradiso, vive in eterno la totale comunione con Dio che in vita ha pregustato e continua a partecipare pienamente del progetto amorevole di Dio sul creato. Infatti dalla comunione con Dio nasce la possibilità, per il santo, di essere intercessore per i vivi, ossia un canale privilegiato di amore da parte di Dio verso coloro che ancora - dice la Chiesa - vivono il pellegrinaggio terreno. Questa comunione, nel credo della Chiesa, è detta "comunione dei santi" o "comunione delle cose sante". Questa verità di fede parte dal presupposto che tutti coloro che sono cristiani, vivi o defunti, partecipino dell'unico corpo di Cristo che è la Chiesa. Dunque la felicità, la gioia, l'amore che una parte del corpo riceve e vive arreca giovamento, dal punto di vista spirituale, a tutto il corpo. Coloro che già vivono la pienezza dell'incontro con Dio stimolano, con l'esito della propria vita terrena, coloro che ancora non vi sono arrivati suscitando in loro la speranza di partecipare della medesima gioia.
Con il termine delle [[persecuzione|persecuzioni]], ai martiri furono associati, come santi, i cosiddetti [[confessore|confessori]], persone cioè che, pur non essendo stati martirizzate, avevano professato ("confessato") la loro fede cristiana per tutta la vita. Tra i primi santi non martiri è da citare [[san Martino di Tours]]. Via via i santi riconosciuti come tali aumentarono, e così nacquero altre tipologie di santi che li raggruppavano: [[verginità|vergini]], [[Dottore della Chiesa|dottori della Chiesa]], santi educatori, eccetera.
 
Nella [[devozione]] [[cattolicesimo|cattolica]] i santi sono oggetto di [[venerazione]] (gr. ''dulìa'') e non di adorazione (gr. ''latria''), che è dovuta solo e soltanto a Dio e che non può essere tributata a una creatura, per quanto grande sia. Uno degli esempi più antichi della venerazione dei santi lo si è scoperto in seguito agli scavi di Cafarnao del 1968<ref name="ReferenceA">[[Vittorio Messori]], ''[[Ipotesi su Gesù]]''</ref>, città di Simon Pietro secondo i vangeli. Sotto il pavimento di una chiesa dedicata all'apostolo sin dal V secolo (la più antica che si conoscesse in Palestina), si è trovata quella che gli archeologi hanno provato in modo indiscutibile essere appunto la casa di Pietro<ref>{{cita libro| Virgilio | Corbo | Resti della Sinagoga del primo secolo a Cafarnao, in ''Studia Hierosolymitana III'', (SBF ''Collectio Maior'', 30) | Gerusalemme | 1981 |}}</ref>. Si tratta di una povera abitazione, simile in tutto alle altre che la circondano tranne che in un particolare: le mura sono coperte di affreschi e graffiti (in greco, in siriaco, in aramaico, in latino) con invocazioni a Pietro per chiederne la protezione<ref>Le campagne di scavo furono condotte, tra gli altri, da Virgilio C. Corbo, Stanislao Loffreda, Emanuele Testa e August Spijkerman [http://www.gliscritti.it/blog/entry/916]</ref>. È accertato che la casa fu trasformata in luogo sacro sin dal primo secolo: è quindi la più antica "chiesa" cristiana conosciuta. Testimonia che prima dell'anno 100 (prima ancora, cioè, che la tradizione si fissasse completamente in testi scritti e definitivi) non solo già vigeva il culto di Gesù, ma giungeva a maturazione addirittura la "canonizzazione" dei suoi discepoli, già invocati come "santi" protettori<ref name="ReferenceA"/>.
Nel [[Medioevo]], con la compilazione di elenchi di ''[[santi ausiliatori]]'', cioè di santi che erano ritenuti capaci di svolgere una specifica [[intercessione]] per problemi particolari - solitamente di salute -, nacque l'usanza dei [[patrono|patronati]].
 
==== Storia ====
Tra i santi ausiliatori, si può citare [[san Biagio]] per le [[malattia|malattie]] della [[gola]], [[sant'Agata]] per le malattie del [[seno]], [[sant'Apollonia]] per i [[dente|denti]] e [[santa Lucia]] per la [[vista]].
[[File:Francesco Chiara.jpg|thumb|Santi Francesco e Chiara d'Assisi]]
Nei primi tempi del Cristianesimo, il termine "santo" indicava genericamente qualsiasi [[cristiano (religione)|cristiano]], in quanto "santificato", cioè "messo da parte", "appartato", "consacrato" e non solo perché reso sacro da Dio per mezzo del [[battesimo]], come poi successivamente indicato dalla Chiesa cattolica. I santi quindi erano tutti i seguaci di Cristo (apostoli e discepoli). Gente fisicamente e spiritualmente viva che si sforzava di seguire Cristo e le scritture. [[Paolo di Tarso]], ad esempio, indirizza la sua ''[[Lettera agli Efesini]]'' «ai santi che sono in [[Efeso]]» ma, allo stesso tempo, traccia una distinzione con il "vero apostolo" o santo, in grado di operare "miracoli, prodigi ed opere di potenza" {{Passo biblico|2 Cor|12,12|libro=no}}<ref>Vedi anche [[santificazione]] e [[Comunione dei Santi]].</ref>.
 
In seguito, con il termine si cominciò a indicare principalmente i cristiani uccisi per la loro fede in [[Gesù|Cristo]], cioè i "[[Martire|martiri]]", per distinguerli da coloro che per non subire il martirio rinnegavano la [[fede]] in Cristo. Il [[culto]] dei martiri fu un'evoluzione del culto per i [[morte|defunti]]: già [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino]] faceva notare che più che pregare per un martire defunto occorreva che il martire pregasse per i viventi.
Con l'aumentare della devozione ai santi aumentarono anche gli abusi: la ricerca delle [[reliquia|reliquie]] dei santi più venerati sfociò spesso in aberrazioni [[commercio|commerciali]] ed in vere e proprie [[guerra|guerre]] tra [[città]] per il loro possesso. Possedere una reliquia "potente", infatti, implicava un aumento del prestigio della città, un incremento dei [[pellegrinaggio|pellegrini]] e quindi delle ricchezze che questi portavano. Gli abusi commessi in relazione al culto dei Santi furono una della cause dello [[scisma protestante]]. Già dal [[Concilio di Trento]] la [[Chiesa cattolica]] si applicò con fermezza per porre un freno alle aberrazioni e ripristinare il significato spirituale del culto.
 
A incentivare poi il culto dei martiri fu [[papa Damaso I]], il quale, terminate le persecuzioni, restaurò le [[catacomba|catacombe]] e rintracciò le [[tomba|tombe]] dei santi; in particolare, fece traslare le spoglie mortali di [[Cesareo di Terracina|san Cesario diacono e martire]] da [[Terracina]] a Roma affinché l'imperatore avesse avuto un santo tutelare di nome ''Caesarius''<ref>De Smedt C., Van Hoof G. e De Backer J., ''Acta sanctorum novembris, tomus I'', Parisiis, 1887.</ref>.
Nel [[XX secolo]], dopo il [[Concilio Vaticano II]] e ad opera soprattutto di [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]], il concetto di [[santità]] è stato interpretato in senso più ampio e più moderno di quanto non fosse in precedenza: prima era attribuita quasi totalmente a persone che avevano dedicato la propria vita alla Chiesa cattolica nella [[vita consacrata]], ovvero [[presbitero|presbiteri]], [[vescovo|vescovi]] e [[suora|suore]]. Successivamente si ebbero diversi santi [[laico|laici]], [[matrimonio|sposati]] o meno che fossero. Da qui la [[canonizzazione]] di esempi di coniugi come [[Luigi Beltrame Quattrocchi|Luigi]] e [[Maria Corsini|Maria]] Beltrame Quattrocchi o la [[beatificazione]] di laici impegnati come [[Piergiorgio Frassati]]. Nella visione cattolica come è chiaramente espressa dal [[Concilio Vaticano II]] nella [[costituzione dogmatica]] ''[[Lumen Gentium]]'', la [[santità]] è possibile in ogni chiamata di vita, sia essa laica o religiosa; anzi ogni essere umano è chiamato alla santità, cioè ad uniformare la propria esistenza terrena al volere di Dio; dove per volere di Dio si intende lì dove viviamo la nostra quotidiana fatica, dove Dio ci ha portato e creato.
 
Con il termine delle [[persecuzione|persecuzioni]], ai martiri furono associati, come santi, i cosiddetti [[confessore|confessori]], persone cioè che, pur non essendo state martirizzate, avevano professato ("confessato") la loro fede cristiana per tutta la vita. Tra i primi santi non martiri è da citare [[san Martino di Tours]]. Via via i santi riconosciuti come tali aumentarono, e così nacquero altre tipologie di santi e sante che li raggruppavano: [[verginità|vergini]], [[Dottore della Chiesa|dottori della Chiesa]], santi educatori, eccetera.
====Santi non storici====
Alcuni teologi cattolici e protestanti credono{{citazione necessaria}} che molte delle persone venerate come Sante di cui si narra la vita in [[agiografia|agiografie]] e prevalentemente il martirio in ''passiones'' dei primi secoli del Cristianesimo, non siano mai esistite; per indicare questo fenomeno questi santi vengono chiamati ''non storici''. È difficile stabilire con esattezza quali santi siano effettivamente non storici: infatti è molto più complicato dimostrare la non esistenza di una persona che non la sua esistenza, vista la scarsità di fonti contemporanee o indipendenti{{citazione necessaria}}.
 
Nel [[Medioevo]], con la compilazione di elenchi di "[[santi ausiliatori]]", cioè di santi che erano ritenuti capaci di svolgere una specifica [[intercessione]] per problemi particolari — solitamente di salute —, nacque l'usanza dei [[santo patrono|patronati]].
Un gran numero dei santi cristiani antichi hanno nomi [[paganesimo|pagani]]; probabilmente si trattava di convertiti al cristianesimo poi diventati santi. {{citazione necessaria}} In alcuni casi tuttavia è possibile che avvenisse un trasferimento del culto da divinità pagane a santi cristiani in maniera più o meno diretta{{citazione necessaria}}. Dato che, dopo i [[decreti teodosiani]], non era più possibile venerare dèi pagani, il culto sarebbe stato ''cristianizzato'' dai fedeli in questo modo, ufficialmente sostituendo la venerazione diretta di una divinità con una richiesta di [[intercessione]], mantenendo però la sostanza e le usanze del culto politeista. I miti relativi a queste divinità sarebbero di conseguenza anche stati integrati nel racconto della vita e dei miracoli del Santo: un esempio di questo processo avvenne, secondo queste teorie {{citazione necessaria}}, con [[santa Brigida d'Irlanda]], il cui culto è del tutto analogo a quello della divinità celtica [[Brigida (Dea)|Brigida]]. Inoltre altri [[mito|miti]] pre-cristiani, quali gli aneddoti e favole riguardanti gli antichi eroi {{citazione necessaria}}, potrebbero anche essersi fusi con le figure di alcuni santi.
 
Tra i santi ausiliatori, si può citare [[san Biagio]] per le [[malattia|malattie]] della [[Gola (anatomia)|gola]], [[sant'Agata]] per le malattie del [[Seno (anatomia)|seno]], [[sant'Apollonia]] per i [[dente|denti]] e [[Lucia da Siracusa|santa Lucia]] per la [[vista]].
Alcuni dei santi che si sarebbero sovrapposti alle divinità pagane: Venere Afrodisia continuò ad essere adorata dalle masse con il nome di [[Santa Fredisia]]{{citazione necessaria|}}; Apollo Efebo sarebbe divenuto [[Sant'Efebo]]{{citazione necessaria|}}; Cerere Flava si sarebbe mutata in [[Santa Flavia]]{{citazione necessaria|}}. Le idi del mese si sarebbero impersonificate in [[Santa Ida]]{{citazione necessaria|}}. La formula di augurio usata dai Romani ''Perpeuta felicitas'' si sarebbe sdoppiata in [[Santa Perpetua]] e [[Santa Felicita]]{{citazione necessaria|}}. Naturalmente per tutti questi santi si sarebbero inventate vite esemplari, piene di particolari edificanti e si celebrarono i martiri che essi avrebbero subito{{citazione necessaria|}}. Già dal XVII sec, per opera della scuola critica dei Gesuiti [[Bollandisti]], cominciò un'accurata revisione delle antiche documentazioni agiografiche con criteri di critica storica; tuttavia i semplici fedeli tendono a rimanere affezionati a familiari figure di santi, e il gesto di [[Papa Giovanni XXIII]] che, nell'agosto del 1962, fece cancellare dal calendario [[Santa Filomena]] (copia della mitologica Proserpina) e [[San Giorgio]] (il dio egizio Horus uccisore del drago) provocò sorpresa e dispiacere.
 
Con l'aumentare della devozione ai santi aumentarono anche gli abusi: la ricerca delle [[reliquia|reliquie]] dei santi più venerati sfociò spesso in aberrazioni [[commercio|commerciali]] e in vere e proprie [[guerra|guerre]] tra [[città]] per il loro possesso. Possedere una reliquia "potente", infatti, implicava un aumento del prestigio della città, un incremento dei [[pellegrinaggio|pellegrini]] e quindi delle ricchezze che questi portavano. Gli abusi commessi in relazione al culto dei Santi furono una della cause dello [[scisma protestante]]. Già dal [[Concilio di Trento]] la [[Chiesa cattolica]] si applicò con fermezza per porre un freno alle aberrazioni e ripristinare il significato spirituale del culto.
==== Il santo nella visione cattolica ====
 
Nel [[XX secolo]], dopo il [[Concilio Vaticano II]] e per opera soprattutto di [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]], il concetto di [[santità]] è stato interpretato in senso più ampio e più moderno di quanto non fosse in precedenza: prima era attribuita quasi totalmente a persone che avevano dedicato la propria vita alla Chiesa cattolica nella [[vita consacrata]], ovvero [[presbitero|presbiteri]], [[vescovo|vescovi]] e [[suora|suore]]. Successivamente si ebbero diversi santi [[laico|laici]], [[matrimonio|sposati]] o meno che fossero. Da qui la [[canonizzazione]] di esempi di coniugi come [[Luigi Beltrame Quattrocchi]] e [[Maria Corsini]] o la [[beatificazione]] di laici impegnati come [[Piergiorgio Frassati]]. Nella visione cattolica com'è chiaramente espressa dal [[Concilio Vaticano II]] nella [[costituzione dogmatica]] ''[[Lumen Gentium]]'', la [[santità]] è possibile in ogni chiamata di vita, sia essa laica o religiosa; anzi ogni essere umano è chiamato alla santità, cioè ad uniformare la propria esistenza terrena al volere di Dio; dove per volere di Dio si intende lì dove viviamo la nostra quotidiana fatica, dove Dio ci ha portato e creato.
La Chiesa cattolica chiama '''santo''' o '''santa''' quel battezzato in cui riconosce, in vita e dopo la morte, la presenza straordinaria dello [[Spirito Santo]] e della Volontà di Dio, che è detto 3 volte santo (cioè santo per antonomasia). Per i cattolici, dunque, il santo rivela nel suo agire quotidiano qualcosa di Dio, qualcosa che i fedeli possono seguire e imitare e che possa venire presentato come modello di vita cristiana a tutte le comunità. L'esempio del santo deve contribuire a unire i fedeli, superando le differenze e a costruire sui valori comuni che fondano il Cristianesimo: l'amore per Dio e quindi per il prossimo, il perdono, il soccorso ai deboli, il rispetto della dignità umana, il resitere alla tentazione dell'[[egoismo]] e della violenza.
 
==== Santi non storici ====
Dal momento della sua morte, il santo o santa è in Paradiso, vive in eterno in totale comunione con Dio e partecipa pienamente del progetto amorevole di Dio sul creato. Per questo i vivi che cercano aiuto e conforto possono rivolgersi al Santo per riceverne.
{{F|cristianesimo|marzo 2010}}
[[File:Agios Georgios icon.jpg|thumb|''[[San Giorgio]] e il drago'', icona bizantina]]
Alcuni teologi cattolici e protestanti credono che molte delle persone venerate come Sante di cui si narra la vita in [[agiografia|agiografie]] e prevalentemente il martirio in ''passiones'' dei primi secoli del Cristianesimo, siano elaborazioni leggendarie piuttosto che persone reali; per indicare questo fenomeno, tali santi vengono chiamati "non storici". È difficile stabilire con esattezza quali santi siano "storici": infatti è molto più complicato dimostrare l'esistenza di una persona piuttosto che la sua non esistenza, vista la scarsità di fonti contemporanee o indipendenti.
 
Un gran numero dei santi cristiani antichi hanno nomi [[paganesimo|pagani]]; probabilmente si trattava di convertiti al cristianesimo poi diventati santi. In alcuni casi tuttavia è possibile che avvenisse un trasferimento del culto da divinità pagane a santi cristiani in maniera più o meno diretta. Dato che, dopo i [[decreti teodosiani]], non era più possibile venerare dei pagani, il culto sarebbe stato "cristianizzato" dai fedeli in questo modo, ufficialmente sostituendo la venerazione diretta di una divinità con una richiesta di [[intercessione]], mantenendo però la sostanza e le usanze del culto politeista (santa Venere, [[san Mercurio]] ecc.). I miti relativi a queste divinità sarebbero di conseguenza anche stati integrati nel racconto della vita e dei miracoli del santo omonimo: un esempio di questo processo avvenne, secondo queste teorie, con [[santa Brigida d'Irlanda]], il cui culto è del tutto analogo a quello della [[divinità celtica]] [[Brigid]]. Inoltre altri [[mito|miti]] pre-cristiani, quali gli aneddoti e favole riguardanti gli antichi eroi, potrebbero anche essersi confusi con le figure di alcuni santi.
Questa devozione è l'evoluzione moderna del "[[Tesoro dei Santi e dei Martiri]]". Secondo questa teoria i santi e i martiri avrebbero, nella loro esistenza terrena, dato prova di tanta virtù rispetto ai loro pochissimi peccati da averne un "surplus" al momento della morte.
 
Naturalmente, per tutti questi santi, si sarebbero inventate vite esemplari, piene di particolari edificanti, e si celebrarono i martirii che essi avrebbero subito. Già dal [[XVII secolo]], per opera della scuola critica dei gesuiti [[bollandisti]], cominciò un'accurata revisione delle antiche documentazioni agiografiche con criteri di critica storica.
Questo "surplus" di santità viene custodito da Cristo perché i viventi che cercano di migliorarsi attraverso la preghiera e il corretto comportamento possano attingervi per averne forza e sostengno. La Chiesa amministra in terra questo tesoro attraverso la pratica delle [[indulgenza|indulgenze]] in cui si ottiene perdono della propria [[colpa temporale]] pregando con sincerità una certa intenzione.
 
====I santi cattolici====
Cristo attinge dal tesoro dei santi per perdonare la colpa temporale come se condonasse un debito a causa della generosità e richezza di qualcuno che ha a cuore le sorti di chi ha pregato per l'indulgenza. La ricchezza cui attinge è la virtù del Santo, la persona che ha cuore chi ha chiesto l'indulgenza è il Santo stesso.
[[File:San Luis Gonzaga (Goya).jpg|upright=0.7|thumb|''[[San Luigi Gonzaga]]'', ([[Francisco Goya]], 1781)]]
[[File:Mt.CarmelChurchjf1054 14.JPG|miniatura|destra|[[Nostra Signora di Lipa]], Maria mediatrice di tutte le grazie]]
Tra i santi la Chiesa cattolica venera anzitutto [[Maria, madre di Gesù|Maria]], la madre di Gesù: il culto della Madonna, detto [[iperdulia]], è considerato di livello superiore alla [[dulia]] riservata agli altri santi.
Un culto particolare è riservato a [[san Giuseppe]] lo sposo di Maria. A Lui spetta un culto di [[protodulia]] definito anche di [[somma dulia]]. Il culto è la testimonianza dell'onore e dell'eccellenza di san Giuseppe su tutti i santi. La grandezza di san Giuseppe è la maggiore dopo quella di Gesù Cristo e Maria; hanno speciale importanza, poi, gli [[apostoli]] e i martiri. Quindi, in ordine temporale o di importanza del culto (e potenza dell'intercessione):
* [[Gesù Cristo]]
* [[Vergine Maria|Maria]] e [[San Giuseppe|Giuseppe]]
* san [[Michele arcangelo]]
* santi arcangeli [[arcangelo Gabriele|Gabriele]] e [[arcangelo Raffaele|Raffaele]]
* santi [[angelo|angeli]] e [[regno d'Israele|re]]
* santi [[patriarca (ebraismo)|patriarchi]] e [[profeta (ebraismo)|profeti]]
* santi [[apostolo|apostoli]] ed [[evangelista|evangelisti]]
* santi [[Settanta discepoli|discepoli]]
* [[martire|martiri]] e [[confessore|confessori]]
* santi [[monachesimo|monaci]], [[eremita|eremiti]] e [[ascetismo|asceti]]
* santi [[infante|infanti]] e [[verginità|vergini]]
* santi [[padre della chiesa|padri]] e [[dottore della chiesa|dottori della Chiesa]]
* santi [[mistica cristiana|mistici]] e [[santo patrono|patroni]].
 
Altre categorie considerate particolarmente insigni sono i [[Padre della Chiesa|padri della Chiesa]] cioè i più antichi e autorevoli espositori della dottrina cristiana quali ad esempio [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino]], e i [[dottore della Chiesa|dottori della Chiesa]] più recenti dei padri ma anch'essi autorevoli, come [[Tommaso d'Aquino]]. Altre categorie di santi sono quella dei [[confessore|confessori]] cioè cristiani che hanno vissuto con coerenza "eroica" la fede, e le [[Verginità|vergini]], soprattutto donne consacrate.
Tra il santo e la persona si instaura, nella visione cattolica, un rapporto di crescita e sostegno amorevole, come si avrebbe da un fratello maggiore verso il minore: il Santo offre il suo sostegno ed esempio, la persona si sforza di imitarlo con costanza.
Si elenca qualche esempio tra i santi maggiormente conosciuti in Italia: [[Francesco d'Assisi|san Francesco d'Assisi]], [[Antonio di Padova|sant'Antonio di Padova]], [[Rita da Cascia|santa Rita da Cascia]], [[Francesco da Paola|San Francesco di Paola]], [[Caterina da Siena|santa Caterina da Siena]], [[Benedetto da Norcia|san Benedetto da Norcia]], [[Gabriele dell'Addolorata|san Gabriele dell'addolorata]], [[Giovanni Bosco|san Giovanni Bosco]], [[Luigi Orione|san Luigi Orione]], [[Padre Pio da Pietrelcina|san Pio da Pietrelcina]], [[San Gennaro]], [[Luigi Gonzaga|San Luigi Gonzaga]].
 
In Italia è diffusa la tradizione dell'[[onomastico]], ossia di festeggiare in famiglia (magari con un semplice augurio) il giorno dedicato a un Santo che portò lo stesso nome del festeggiato. Tale giorno coincide spesso con la data della morte (considerata ''dies natalis'', giorno della nascita al Cielo). Il nome di santo che si trova nella casella quotidiana di molti calendari è solo uno tra i parecchi nomi che possono essere riferiti a quel giorno. Egualmente è possibile che più santi omonimi, morti in giorni diversi di epoche diverse, abbiano portato lo stesso nome, e quindi rimane all'interessato la decisione di scegliersi il giorno per l'onomastico.
Nella [[devozione]] [[cattolicesimo|cattolica]] i santi sono oggetto di [[venerazione]] e non di adorazione (latria), che è dovuta solo e soltanto a Dio e che non può essere tributata ad una creatura, per quanto grande sia stata. In tal modo la Chiesa cattolica intende ricordare come ogni forma santità provenga solo da Dio e sia destinata a tutti, ma accolta da alcuni uomini o donne in modo speciale. Quell'uomo o quella donna, tuttavia, non potrebbero nulla senza Dio stesso, men che meno raggiungere la Santità.
 
==I Santi==
{{S|sezione}}
Tra i santi la Chiesa cattolica venera anzitutto [[Maria, madre di Gesù|Maria]], la madre di Gesù: il culto della Madonna, detto [[iperdulia]], è considerato di livello superiore alla [[dulia]] riservata agli altri santi.
Hanno speciale importanza poi, [[San Giuseppe]] lo sposo di Maria, gli [[apostoli]], ed i martiri.
Altre categorie considerate particolarmente insigni sono i [[Padre della Chiesa|Padri della Chiesa]] cioè i più antichi e autorevoli espositori della dottrina cristiana quali ad esempio [[Sant'Agostino]], e i [[dottore della Chiesa|dottori della Chiesa]] più recenti dei Padri ma anch'essi autorevoli, come [[san Tommaso d'Aquino]]. Altre categorie di santi sono quella dei [[confessore|confessori]] cioè cristiani che hanno vissuto con coerenza ''eroica'' la fede, e le [[vergine|vergini]] soprattutto donne consacrate.
Si elenca qualche esempio tra i santi maggiormente conosciuti e amati: [[San Benedetto da Norcia]], [[san Francesco d'Assisi]], [[sant'Antonio da Padova]], [[santa Rita da Cascia]], [[santa Caterina da Siena]], [[san Giovanni Bosco]], [[san Pio da Pietrelcina]], [[san Francesco Saverio]], [[san Luigi Gonzaga]].
In Italia è diffusa la tradizione dell' [[onomastico]], ossia di festeggiare in famiglia (magari con un semplice augurio) il giorno dedicato a un Santo che portò lo stesso nome del festeggiato. Tale giorno coincide spesso con la data della morte (considerata ''dies natalis'', giorno della nascita al Cielo). Il nome di santo che si trova nella casella quotidiana di molti calendari, è solo uno tra i parecchi nomi che possono essere riferiti a quel giorno. Egualmente è possibile che più santi, morti in giorni diversi di epoche diverse, abbiano portato lo stesso nome, e quindi rimane al gusto dell'interessato di scegliersi il giorno per l'onomastico.
 
==== Santi bambini e adolescenti ====
==La santità nell'infanzia ==
Numerosi sono i santi (e beati) morti in giovane età<ref>{{cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/93490|titolo=Santi Bambini e Giovani|accesso=31 maggio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.30giorni.it/articoli_id_23002_l1.htm |titolo=Dovunque la Chiesa di Cristo si diffonde attraverso dei bambini santi|accesso=31 maggio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=https://it.aleteia.org/2017/05/12/santi-morti-bambini-amore-dio/|titolo=5 Santi che sono morti bambini|accesso=31 maggio 2017}}</ref>:
{{S|sezione}}
* Emma Alutto, nata ad Alba il 19 maggio 1928, morta ad Alba il 5 aprile 1936
* Vincenzina Carminati, Bergamo 17 gennaio 1907 - Torre Bordone, 9 gennaio 1920
* Maria Lucia Chausset, Montelier 27 gennaio 1920 - ivi, 24 marzo 1926
* Anna De Guigné, Annecy Le Vieux 25 aprile 1911 -
* Maria Filippetto, Padova 5 aprile 1912 - ivi, 3 giugno 1927
* [[Maria Goretti]] (santa), Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902
* Imelda Lambertini (beata), 1322 - Vallepietra 12 maggio 1933
* Guglielmina Marconi, Pisa 2 febbraio 1898 - luglio 1909
* [[Giacinta Marto]] (beata), Aljustrel 11 marzo 1910 - Lisbona 20 febbraio 1920
* [[Antonia Mesina]] (beata), nata ad Orgosolo il 21 giugno 1919, morta ad Orgosolo il 17 maggio 1935
* Giovannina Piazza, Bistagno 3 maggio 1897 - ivi 8 aprile 1912
* Maria Gabriella Taurel, Tolone 19 settembre 1905 - ivi, 22 febbraio 1912.
 
* [[Quirico e Giulitta|San Quirico]], martire con la madre santa Giulitta
===bibliografia===
* San Baruda, martire con san Romano
M.C.Calabresi, '''Come Fiori''', edizioni Paoline 1963.
* [[Domenico Savio]] (santo), San Giovanni di Riva di Chieri, 2 aprile 1842 – Mondonio di Castelnuovo d'Asti, 9 marzo 1857
* [[Emma Alutto]], nata ad Alba il 19 maggio 1928, morta ad Alba il 5 aprile 1936
* [[Maria Goretti]] (santa), Corinaldo, 16 ottobre {{TA|1890 –}} Nettuno, 6 luglio 1902
* [[Francesco Marto|Francesco]] e [[Giacinta Marto]] (santi), due dei pastorelli di [[Madonna di Fátima|Fátima]]
* [[Cecilia Bhutsi]] (beata) Songkhon (Thailandia) 16 dicembre 1924 - Songkhon 26 dicembre 1940
* [[Bibiana Khampai]] (beata) Songkhon (Thailandia) 4 novembre 1925 - Songkhon 26 dicembre 1940
* [[Anfrosina Berardi]] S. Marco di Preturo L'Aquila, 6 dicembre 1920 - 13 marzo 1933
* [[Gustavo Maria Bruni]] (servo di Dio), Torino 6 maggio 1903 - ivi, 10 febbraio 1911
* [[Vincenzina Carminati]], Bergamo 17 gennaio 1907 - Torre Bordone, 9 gennaio 1920
* [[Maria Lucia Chausset]], Montelier 27 gennaio 1920 - ivi, 24 marzo 1926
* [[Anna De Guigné]] (venerabile), Annecy Le Vieux 25 aprile 1911 - Cannes 14 gennaio 1922
* [[Maria Filippetto]], Padova 5 aprile 1912 - ivi, 3 giugno 1927
* [[Angela Iacobellis]], Roma 16 ottobre 1948 - 27 marzo 1961
* [[Guglielmina Marconi]], Pisa 2 febbraio 1898 - luglio 1909
* [[Antonietta Meo]] (venerabile) Roma, 15 dicembre {{TA|1930 –}} Roma, 3 luglio 1937
* [[Maria Phon]] (beata) Songkhon (Thailandia) 6 gennaio 1925 - Songkhon 26 dicembre 1940
* [[Giovannina Piazza]], Bistagno 3 maggio 1897 - ivi 8 aprile 1912
* [[Maria Gabriella Taurel]], Tolone 19 settembre 1905 - ivi, 22 febbraio 1912
* [[Laura Vicuña]], Santiago del Cile (Cile) 5 aprile 1891 - Junin de los Andes (Argentina) 22 gennaio 1904
* [[Lucrezia di Mérida]] (santa), martire spagnola del IV secolo, ricorrenza 23 novembre (Da non confondere con Leocrizia (Lucrezia) di Cordova, santa e martire spagnola del IX secolo, ricordata il 15 marzo)
* [[José Sánchez del Rio]], martire [[Messico|messicano]] della ''[[Guerra Cristera]]'', beatificato nel 2005, canonizzato nel 2016 e ricordato il 20 novembre.
 
==== La canonizzazione ====
{{vedi anche|canonizzazione}}
Il processo per mezzo del quale la Chiesa cattolica riconosce una persona come santo, si chiama [[canonizzazione]]. Dopo la morte di una persona ritenuta "santa" viene avviato il processo di canonizzazione. Il processo viene istruito per trovareverificare lel'eroicità provedei carismi della [[santità]]fede cristiana della persona candidata. Ne ha competenza la [[Congregazione delle Cause dei Santi]], e le fasi del processo sono fondamentalmente quattro, e man mano che la causa va avanti di fase in fase, la persona in questione, riceverà i seguenti appellativi:
* [[Servo di Dio]]
* [[Venerabile]]
* [[Beatificazione|Beato]]
* Santo
 
==== Altre accezioni del termine santo ====
La parola "santo" si usa anche come aggettivo riferito alla Chiesa e a tutto ciò che la [[tradizione cattolica]] considera [[sacro]] o consacrato al [[culto]]:
*Oli santi: il [[Olio Santocrisma]]: quello del, l'[[Sacramentoolio dei catecumeni]] delle l'[[Unzioneolio degli Infermiinfermi]];
*[[Anno Santo]]: quello del [[Giubileo]];
*[[Settimana Santa]], e ugualmente Lunedìlunedì, Martedìmartedì, Mercoledìmercoledì, [[Giovedì santo|Giovedìgiovedì]], [[Venerdì Santo|Venerdìvenerdì]] e [[Sabatosabato Santo]]: precedono la [[Pasqua]] di [[Resurrezione]];
*[[Santa Sede]]: l'ufficio del [[papa]] di governare la curiaChiesa pontificiacattolica;
*[[Santo Padre]]: appellativo del [[Papa]]papa;
*[[Terra Santasanta]]: la [[Palestina]], in quanto Gesù vi nacque e vi soffrì la sua passione;
*[[ChiesaBasilica del Santo Sepolcro|Santo Sepolcro]]: quello di Gesù a [[Gerusalemme]];
*[[Porta Santasanta]]: quellaquelle portaporte delladelle quattro [[Basilica dimaggiore|Basiliche San Pietro]] in [[Vaticanomaggiori]] che si apreaprono negli anni santi.
*[[Santissimo Sacramento]], talvolta per brevità detto solo "Santissimo", cioè il "santo" per eccellenza.
 
===Chiese ortodosse===
[[ImmagineFile:Relics of Saint Demetrius.jpg|thumb|300px|[[reliquia|Reliquie]] di [[Demetrio di Tessalonica|San Demetrio]] di Tessalonica, ubicate nella [[chiesa (architettura)|chiesa]] [[chiesaChiesa greco-ortodossa orientale|greco-ortodossa]] di [[Chiesa di San Demetrio in Tessalonica|San Demetrio in Tessalonica]].]]
Nella [[Chiesa cristiana ortodossa]] è definito Santo chiunque si trovi in [[paradiso]], che sia riconosciuto come tale sulla terra o meno. Secondo questa definizione, Adamo ed Eva, Mosè, i vari profeti, gli angeli e gli arcangeli hanno tutti il titolo di Santo.
 
Gli ortodossi credono che Dio riveli i suoi santi, spesso rispondendo a preghiere o con altri miracoli. Per gli ortodossi, il riconoscimento formale di un santo avviene molti anni dopo che questi è stato riconosciuto da una comunità locale. Esistono numerosi piccoli seguiti locali per innumerevoli santi che non sono ancora stati riconosciuti dalla Chiesa ortodossa nel suo insieme. Si deve sottolineare che comunque questo riconoscimento non è necessario, un santo rivelato, anche su piccola scala è comunque un santo. Ci sono comunque spesso casi in cui Dio rivela i suoi santi su una scala più ampia, perfino mondiale. In tali casi, dopo un attento processo di delibera da parte di un [[sinodo]] di vescovi, si ha un formale servizio di glorificazione col quale al santo viene assegnato un giorno nel [[calendario]], così che possa essere celebrato dall'intera chiesaChiesa.
 
Questo fu il caso della santificazione dello [[zar]] [[Nicola II di Russia]] e della sua famiglia. Inizialmente i membri della famiglia reale vennero riconosciuti come martiri dalla [[Chiesa Ortodossa fuori dalla Russia|Chiesa Ortodossa Russa in esilio]] nel [[1981]], dopo di che, molti credenti in [[Russia]] iniziarono a pregare lo Zar e la sua famiglia. Vennero riportati dei miracoli, compresa un'icona ritenuta miracolosa che portò a un'immediata glorificazione locale. Nel [[2000]], lo Zar e la sua famiglia vennero glorificati ufficialmente dalla [[Chiesa ortodossa russa]].
 
Si crede che uno dei modi con cui Dio rivela la santità di una persona possa essere l'inusuale e presumibilmente miracolosa condizione delle sue [[reliquia|reliquie]] (dei suoi resti). Nei paesi ortodossi è spesso usanza di riutilizzare le tombe dopo 3 o 5 anni, a causa dello spazio limitato. Le ossa vengono rispettosamente lavate e poste in un [[Ossario cimiteriale|ossario]], spesso con il nome della persona scritto sul teschio. Occasionalmente, quando un corpo viene esumato, avviene qualcosa di "miracoloso". Ci sono stati numerosi casi in cui le ossa esumate avevano improvvisamente sprigionato una fragranza meravigliosa, come di fiori; o talvolta i resti del corpo erano intatti e privi di segni di decadimento, come nel giorno in cui la persona era morta, nonostante non fossero stati imbalsamati (tradizionalmente gli ortodossi non imbalsamano i morti) e fossero stati sepolti per 3 o 5 anni.
 
[[ImmagineFile:Ephrem.jpg|thumb|150pxupright=0.7|left|[[Icona (arte)|Icona]] di [[Sant'Efrem il Siro]] presente a Meryemana Kilesesi, Diyarbakr, [[Turchia]]]]
Il motivo per cui le reliquie sono considerate sacre è perché, per gli ortodossi, la separazione di corpo e anima è innaturale. Corpo e anima assieme costituiscono la persona, e alla fine, le due parti verranno riunite; quindi, il corpo di un santo condivide la "santità" dell'anima del santo. Come regola generale, solo il clero può toccare le reliquie, allo scopo di spostarle o portarle in processione, comunque, nella venerazione, i fedeli baceranno le reliquie per mostrare amore e rispetto nei confronti del santo. Ogni altare di ogni chiesa ortodossa contiene delle reliquie, solitamente di martiri. Gli interni delle chiese ortodosse sono ricoperti con le icone dei santi.
 
Siccome la chiesa non mostra una reale distinzione tra i vivi e i morti (i santi sono vivi in paradiso), gli ortodossi trattano i santi come se fossero ancora presenti. Li venerano e richiedono le loro preghiere, e li considerano fratelli e sorelle in Gesù Cristo. iI santi sono venerati e amati e viene chiesto loro di d'intercedere per la nostra salvezza, ma deve essere compreso chiaramente che non devono essere adorati, ma piuttosto trattati con il rispetto dovuto a chiunque abbia combattuto e vinto per la giusta causa. Questo pone i santi in una posizione in cui possono aiutare l'umanità tramite la loro diretta comunione con Dio, attraverso l'intercessione per la nostra salvezza, e addirittura occasionalmente con la loro interazione diretta. Si crede che molti santi siano apparsi allo scopo di aiutare la gente in momenti di bisogno.
 
Tradizionalmente, quando una persona viene battezzata nella Chiesa ortodossa, poiché "nasce nuovamente" ed è una persona nuova, le viene dato un nuovo nome, sempre appartenuto ada un santo. È comune che indipendentemente dal nome con cui una persona è nata, questa persona inizi ada usare come suo esclusivamente il nome del suo santo. Questo santo diventa il patrono personale e invece del compleanno il battezzato celebra il giorno del suo santo con una maggiore importanza.
 
=== Chiese riformate ===
Le confessioni [[Protestantesimo|protestanti]], attualizzando il concetto di santità presentato dalla Bibbia, si oppongono fermamente a quello del Tesoro dei Santi e dei Martiri. L'intervento di una potenza salvifica oltre a quella di Dio e di una via di salvezza oltre a quella della fede in Cristo viene infatti percepita come una pericolosa distorsione del significato originale delle [[Bibbia|Scritture]], la fedeltà alle quali è base fondamentale di tutte le chiese Protestanti che si rifanno alle sole scritture come unica autorità, poiché la Bibbia s'interpreta con la Bibbia. La figura di Maria è decisamente ridimensionata rispetto alle confessioni cattolica e ortodossa, ma tenuta in grande considerazione in quanto, madre del Salvatore, esempio di fede, conoscenza e amore per Dio.
 
A questo va aggiunto che il concetto di predestinazione (molti i chiamati ma pochi gli eletti, Matteo 22:14 «Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti»), tipico del [[Calvinismo]] dei secoli passati, sosteneva che il destino ultimo di salvezza o dannazione di una persona fosse predeterminato da Dio, il che non lascia molto spazio all'intercessione dei santi, in quanto l'uomo nasce già sotto condanna e quindi spiritualmente morto, come sta scritto in ''[[Lettera agli Efesini|Efesini]]'', 2:6, Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati. Bisogna tuttavia distinguere fra invocazione e intercessione, e fra intercessione dei santi defunti e dei santi vivi. In generale quasi tutto il protestantesimo rifiuta l'invocazione dei santi, mentre tutto il protestantesimo accetta l'intercessione "terrena" dei santi, poiché questa è comandata nella scrittura, dove si invita a pregare gli uni per gli altri. È rifiutata l'idea che i vivi possano intercedere per i morti, come sta scritto nella Bibbia, non è possibile con i morti, comunicare con i vivi, ''[[Vangelo secondo Luca|Luca]]'', 16:19-31, 19 «C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; 20 e c'era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, 21 e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. 22 Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo; morì anche il ricco, e fu sepolto. 23 E nell'Ades, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno; 24 ed esclamò: "Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma". 25 Ma Abramo disse: "Figlio, ricordati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi". 27 Ed egli disse: "Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento". 29 Abramo disse: "Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli". 30 Ed egli: "No, padre Abramo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno". 31 Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita"» . La descrizione di questa pratica nel ''[[Secondo libro dei Maccabei]]'' fu uno dei motivi che portò Lutero a negare la canonicità di questo libro apocrifo.
Le confessioni [[Protestantesimo|protestanti]], non mantenendo il concetto di santità, si oppongono fermamente a quello del Tesoro dei Santi e dei Martiri. L'intervento di una potenza salvifica oltre a quella di Dio e di una via di salvezza oltre a quella della fede in Cristo viene infatti percepita come una pericolosa distorsione del significato originale delle [[Bibbia|Scritture]], la fedeltà al quale è base fondamentale di tutte le chiese Protestanti. Questo presupposto influenza anche il culto a Maria, la cui figura è decisamente ridimensionata rispetto alle confessioni cattolica e ortodossa. I cattolici tuttavia ritengono che questo modo di presentare la fede cattolica, da parte dei protestanti, sia a sua volta una deformazione, che critica un falso bersaglio.
 
A questo va aggiunto che il concetto di predestinazione, tipico del [[Calvinismo]] dei secoli passati, sosteneva che il destino ultimo di salvezza o dannazione di una persona fosse predeterminato da Dio, il che non lasciava molto spazio all'intercessione dei santi. Bisogna tuttavia distinguere fra invocazione e intercessione, e fra intercessione dei santi defunti e dei santi vivi. In generale quasi tutto il protestantesimo rifiuta l'invocazione dei santi, mentre tutto il protestantesimo accetta l'intercessione "terrena" dei santi, poiché questa è comandata nella scrittura, dove si invita a pregare gli uni per gli altri. Sull'intercessione dei santi defunti per i vivi non esiste una posizione unitaria: il concetto è accennato nella scrittura, in particolare nell'apocalisse, ma non appare particolarmente sviluppato fra i riformatori, mentre è rifiutata l'idea che i vivi possano intercedere per i morti. La descrizione di questa pratica nel [[secondo libro dei Maccabei]] fu uno dei motivi che portò Lutero a negare la canonicità di questo libro.
 
Tuttavia, una persona, che si sia distinta per virtù durante la sua vita è certamente un esempio da ricordare e da imitare, nella speranza che la mano di Cristo si faccia strada in chi è ancora vivo, come si fece strada in quella persona. Il protestantesimo, dunque, non osteggia il Santo in quanto buon esempio, ma quando viene proposto come portatore di Grazia e Salvezza, poiché questa viene solo da Dio. Ad esempio la confessione augustana, la più importante confessione di fede evangelica scritta da [[Filippo Melantone]] afferma, all'articolo 21:
{{quotecitazione|Per quanto riguarda il culto dei santi essi (i luterani) insegnano che la memoria dei santi può venirci posta ad esempio, che dobbiamo seguire la loro fede e le loro buone opere, secondo la nostra vocazione, così che l'imperatore può seguire l'esempio di Davide nel far guerra per scacciare i Turchi da questo paese, perché entrambi sono re. Ma le scritture non insegnano l'invocazione dei santi né a chieder loro aiuto, perché è proposto a noi l'unico Cristo come mediatore, propiziatore, sommo sacerdote, e intercessore. A lui vanno rivolte le nostre preghiere, ed ha promesso che le avrebbe ascoltate, e questa devozione gli più grata di ogni altra, e cioè che in ogni afflizione si faccia ricorso a lui: "se l'uomo pecca, abbiamo un avvocato davanti al Padre..." (Gv 2, 1)|''[[Confessio augustana]]'', art 21}}
 
A seconda delle confessioni protestanti si trovano maggiori o minori riserve sulla preghiera verso i santi: la [[Chiesa anglicana]], ad esempio, ha mantenuto un suo calendario dei santi e una ritualità vicina al Cattolicesimo. Anche le diverse chiese luterane hanno un [[Anno liturgico della Chiesa luterana|calendario liturgico]] in cui vengono commemorati i santi. Il rivolgersi in preghiera ai santi è lasciato alla decisione dell'individuo, ma si pone l'accento sulla necessità che non diventi una pratica pubblica, della congregazione intera (ede infatti in quasi tutte le confessioni protestanti le chiese vengono intitolate ai Santi, proprio come avviene per quelle cattoliche ede ortodosse). I fedeli, come si è detto, devono confidare solo in Cristo per la loro salvezza.
 
Confessioni protestanti come i [[Metodismo|metodisti]]<ref>{{Cita web|url=http://www.umc.org/site/apps/nlnet/content3.aspx?c=lwL4KnN1LtH&b=4746355&ct=3166373|titolo=Do United Methodists believe in saints?|autore=Rev. J. Richard Peck|accesso=2021-04-18|lingua=en|sito=United Methodist Church|data=2011-10-31|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120718063201/http://www.umc.org/site/apps/nlnet/content3.aspx?c=lwL4KnN1LtH&b=4746355&ct=3166373|dataarchivio=2012-07-18}}</ref> e i Valdesi riconoscono invece l'esistenza di "santi", pur non ammetendone la venerazione e dando a questa parola un significato diverso rispetto a quello in uso nelle chiese cattoliche ed ortodosse<ref>{{YouTube|autore=Chiesa Evangelica Valdese|N27IKe-TyYA|id=N27IKe-TyYA|"Una chiesa che risponde": Perché non preghiamo i santi?|minuto=1|secondo=30|accesso=2021-04-18|lingua=Italiano|data=2017-02-24|citazione=Per Santi intendo i campioni della Fede, persone che noi ricordiamo}}</ref>.
=== Bibliografia di ambito protestante sui santi e sul loro culto===
* [[Walter Nigg]]. ''Von Heiligen und Gottesnarren''. Monaco, 1960.
* Walter Nigg. ''Große Heilige''. Zurigo, Artemis, 1974.
 
L'opera di [[Walter Nigg]], teologo protestante svizzero, dimostra come anche in ambito riformato si sia sentita, anche di recente, la necessità di un recupero della figura del santo.
 
==Ebraismo==
{{vedi anche|Qedushah|Tzadik|Baal Shem}}
Il concetto che più si avvicina a quello di santo nell'[[ebraismo]] è quello dello ''tzadik'', una persona retta. Il [[Talmud]] dice che in qualsiasi momento almeno 36 anonimi ''tzaddikim'' vivono tra di noi per evitare che il mondo venga distrutto. Il Talmud e la [[cabala]] offrono varie idee circa la natura e il ruolo di questi 36 ''tzaddikim''. Il termine può essere usato genericamente per indicare una qualsiasi persona giusta.
Il concetto che più si avvicina a quello di santo nell'[[ebraismo]] è quello dello ''[[tzadik]]'', una persona retta. Il [[Talmud]] dice che in qualsiasi momento almeno 36 anonimi ''tzaddikim'' vivono tra di noi per evitare che il mondo venga distrutto. Il Talmud e la [[Cabala ebraica|cabala]] offrono varie idee circa la natura e il ruolo di questi 36 ''tzaddikim''. Il termine può essere usato genericamente per indicare una qualsiasi persona giusta.
Sia nell'Ebraismo antico che in quello moderno, il culto di altre entità è vietato. Perciò nessun santo, anche se considerato tale per un atto che ha fatto, deve essere venerato, perché susciterebbe l'ira del [[Yahweh|Signore]] arrivando al concetto di [[Idolatria]].
 
== Islam ==
{{vedi anche|wali (santo)}}
Benché la religione islamica non preveda differenze tra gli uomini, e l'ortodossia escluda perciò di contemplare una categoria "speciale" di persone ada un livello superiore rispetto agli altri uomini in termini di santità, la religiosità popolare ha sempre amato distinguere, con vari tipi di riconoscimento, delle persone dotate di "santità". Il termine genericamente impiegato per indicare questi "santi" islamici è quello di ''[[wali (santo)|wali]]'', "amico (di Dio)". Ad essi vengono attribuite non solo doti di zelo religioso ma anche qualità taumaturgiche, profetiche, intercessorie.
 
È opinione diffusa nel mondo islamico che nel mondo siano sempre presenti, mescolati alla gente comune, trecento "santi", persone particolarmente dotate di favori divini, ignoti gli uni agli altri e distribuiti in modo gerarchico.
* Al gradino inferiore di questa scala vi sono i ''buhala'' (propriamente "folli" ma anche "illuminati"), così detticosiddetti perché la conoscenza che Dio ha dato loro li ha abbacinati e per questo appaiono folli agli occhi del mondo.
* A un grado superiore di conoscenza, con occhi ormai abituati a questa illuminazione, essi appaiono rientrati in sé e costituiscono i ''nujaba'' ("coloro la cui intelligenza è completa") o ''nuqaba'' (luogotenenti, [[apostoli]]). [[Mosè]] (''Sidna Musa'') ne aveva 12 al proprio servizio, e altrettanti ne aveva [[Gesù]] (''Sidna Issa''; i suoi apostoli sono detti anche ''hawariyun'').
* Al terzo livello vi sono gli ''awtad'' (i quattro "punti cardinali"; spesso chiamati anche ''aqtab'' "poli", che però per alcuni sarebbero una categoria distinta), ministri del capo supremo. Tali erano i primi quattro [[califfo|califfi]] ([[AbuAbū Bakr]], [['Omar ibn al-Khattāb|Omar]], [[Othman]] e [[ʿAlī ibn Abī Ṭālib|Ali]]) nei confronti di [[Maometto]].
* Al livello più elevato, infine, vi è il ''ghuth'' ("salvatore"), vero e proprio santo intercessore. Vengono solitamente considerati tali Sidi Abd el Qader el-Jilani, Sidi Ibn Arabi, Sidi Bu Medin.
Un ruolo importante nel nord del subcontinente indiano è poi giocato dalla venerazione di numerosi "santi" sufi, in molte aree noti con il termine di ''[[Pīr|pir]]''. Questi furono uomini (e talora donne), spesso appartenenti a famiglie altolocate autoctone che, nel contesto delle invasioni islamiche dell'India, funsero da guide per la conversione dall'induismo all'islamismo di numerose comunità, consentendo così la nascita di un islam locale, accanto da quello di origine centroasiatica portato dagli invasori. Il culto dei santi sufi è tuttora molto forte, e in particolare in Pakistan quello di ''pir'' è un titolo ereditario, al quale è spesso associato un ruolo di guida e rappresentanza politica della comunità di appartenenza.
 
==Buddhismo Induismo ==
{{vedi anche|Santi indù}}
{{...}}L'importanza della meditazione nel cammino della santità buddhista. Il santo nel buddhismo ha trasceso completamente ogni appartenenza relativa e realizza in ogni atto la compiutezza
Nella religione [[induismo|induista]], alcune persone sono riconosciute come sante e soggette a devozione popolare.
 
==Bibliografia Buddhismo ==
Il Buddhismo non ha propriamente dei santi, ma chi ha raggiunto il quarto grado della perfezione ed è ormai il ‘santo’, colui che solo la morte separa dal Nirvana.
'''Santi nell'islam'''
== Jainismo ==
*Emile Masqueray (a cura di), ''Chronique d'Abou Zakaria'', Alger 1879 (in particolare p. 254) [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k75549b testo in pdf]
Nel jainismo sono i 27 Jina o santi supremi che, ormai privi di ogni vincolo di passione, hanno diritto a essere oggetto di venerazione in tutto l’universo.
 
==Voci correlateOrtografia==
La forma abbreviata "san" si scrive con la lettera iniziale [[minuscola]]: ad esempio, "san Paolo apostolo". Se invece è abbreviata con l'iniziale puntata "S.", allora si scrive con la maiuscola: ad esempio, "S. Paolo apostolo".
 
Davanti ai [[toponimo|toponimi]] (es. "Basilica di San Marco") occorre l'iniziale maiuscola.<ref>{{Cita web|url=https://dizionario.rai.it/p.aspx?nID=lemma&rID=527178&lID=1078742|titolo=DOP: Dizionario di Ortografia e Pronunzia della lingua italiana|sito=dizionario.rai.it|accesso=2024-06-03}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
=== Aspetti generali ===
* Aviad Kleinberg, ''Storia di santi - Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente'', Bologna, Il Mulino, 2005.
* [[Gabriele De Rosa]], ''Storie di Santi'', Laterza, Roma - Bari 1990. ISBN 88-420-3626-9
=== Santità nell'infanzia ===
* M.C.Calabresi, ''Come Fiori'', edizioni Paoline 1963.
=== I santi e sul loro culto in ambito protestante ===
* [[Walter Nigg]], ''Von Heiligen und Gottesnarren'', Monaco, 1960.
* Walter Nigg, ''Große Heilige'', Zurigo, Artemis, 1974.
=== Santi nell'Islam ===
* Emile Masqueray (a cura di), ''Chronique d'Abou Zakaria'', Alger 1879 (in particolare p.&nbsp;254) [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k75549b testo in pdf]
* Renato D'Antiga, ''Venezia il porto dei santi'', Casadei Libri, Padova 2008;
* Renato D'Antiga, ''Venezia e l'Islam. Santi e infedeli''. Casadei libri, Padova 2010
 
== Voci correlate ==
* [[Acta Sanctorum]]
* [[Agionimo]]
* [[Armoriale dei santi]]
* [[Attributi di Dio]]
* [[Attributi dei santi]]
* [[Lista di santi con i loro attributi iconografici]]
* [[Beato]]
* [[Canonizzazione]]
* [[Martire]]
* [[Onomastico]]
* [[Santificazione]]
* [[Santità]]
* [[SettimanaSanto Santapatrono]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogettointerprogetto|q|preposizione=sui|s=:Categoria:Santi|s_oggetto=|s_preposizione=redatte da|qwikt=santi|q_preposizione=suisanto|etichettawikt_etichetta=santisanto}}
 
== Collegamenti esterni ==
=== Chiesa cattolica ===
*[http://www.santiebeati.it Santi, beati e testimoni], Enciclopedia ricca di agiografie e immagini
* {{cita web|url=http://www.santibeati.it/scrivi.html|titolo= Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni della Fede|sito= santiebeati.it|via=[https://archive.is/jgnUz/archive.is]}} ([[contenuto aperto|progetto aperto]] e autofinanziato)
*[http://www.enrosadira.it/santi/ www.enrosadira.it], parecchie agiografie accurate
* {{cita web|lingua=en|url= https://www.vaticannews.va/it/santo-del-giorno.html/|titolo= Ricorrenza del giorno: parola, e vita del santo|sito=vatican.va}}
*[http://www.chiesacattolica.it/cci_new/santo.jsp Santi del giorno] sul sito ufficiale della [[Conferenza Episcopale Italiana|CEI]]
* {{cita web|url=https://www.santodelgiorno.it/|titolo= Calendario dei Santi Cattolici: biografia, pratica e martirologio romano|sito= santodelgiorno.it|}}, sito protetto da copyright con contenuti in parti diffondibili
*[http://www.vocazioni.pescara.it/i_santi_di_oggi/1.62.3/index.html Santi del giorno] sul sito del centro diocesano di Pescara Penne
* {{cita web|lingua=en}}[|url= http://www.catholic-forum.com/saints/|titolo= Patron saints index]}}, databasecollezione didei santi patroni
* {{cita web | url = https://saints.sqpn.com | titolo = Base di conoscenza per i santi della Cristianità | via = [https://archive.is/20080312175412/http://saints.sqpn.com/ saints.sqpn.com/] | sito = catholicsaints.info | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080312175412/https://saints.sqpn.com/# | dataarchivio = 12 marzo 2008 | urlmorto = no | accesso = 8 novembre 2018 }}
*{{en}}[http://www.cofe.anglican.org/worship/liturgy/commonworship/texts/calendar/holydays.html Calendario dei santi della Chiesa anglicana] (in inglese)
* {{cita web | url = https://www.santopedia.com/ | titolo = Enciclopedia Wiki "chiusa", relativa ai santi della Chiesa Cattolica | sito = santopedia.com | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160704091939/http://www.religione20.net/2008/03/29/santopedia-la-wikipedia-dei-santi/ | dataarchivio = 4 luglio 2016 | urlmorto = no| lingua = es }}
*{{de}} [http://www.daskirchenjahr.de/tag.php?name=heiligenkalender Calendario dei santi della Chiesa evangelica tedesca]
 
=== Altre Chiese cristiane ===
* {{cita web|url=http://www.santiebeati.it/Orientali|titolo= I Santi delle Chiese Orientali Ortodosse|sito= santiebeati.it}}
* {{en}}[http://www.cofe.anglican.org/worship/liturgy/commonworship/texts/calendar/holydays.html Calendario dei santi della Chiesa anglicana] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100409083619/http://www.cofe.anglican.org/worship/liturgy/commonworship/texts/calendar/holydays.html |data=9 aprile 2010 }}
* {{cita web|url=http://www.daskirchenjahr.de/tag.php?name=heiligenkalender|titolo=Calendario dei santi della Chiesa evangelica tedesca|lingua=de}}
* {{Collegamenti esterni}}
{{Canonizzazione}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|religioni}}
 
[[Categoria:Santi| ]]
[[Categoria:Religione]]
 
[[bg:Светец]]
[[br:Sant]]
[[ca:Sant]]
[[cs:Svatý]]
[[cy:Sant]]
[[da:Helgen]]
[[de:Heiliger]]
[[en:Saint]]
[[eo:Sanktulo]]
[[es:Santo]]
[[et:Pühak]]
[[fi:Pyhimys]]
[[fr:Saint]]
[[he:קדוש (נצרות)]]
[[hr:Svetac]]
[[hu:Szent]]
[[id:Santo]]
[[is:Dýrlingur]]
[[ja:聖人]]
[[ko:성인 (종교)]]
[[la:Sanctus]]
[[nl:Heilige (christendom)]]
[[nn:Helgen]]
[[no:Helgen]]
[[nrm:Saint]]
[[pl:Święty]]
[[pt:Santo]]
[[ru:Святой]]
[[sl:Svetnik]]
[[sq:Shenjtori]]
[[sr:Светац]]
[[sv:Helgon]]
[[ta:புனிதர்]]
[[th:นักบุญ]]
[[tl:Talaan ng mga santo ng Simbahang Katoliko]]
[[uk:Святі]]
[[vec:Santo]]
[[vi:Thánh (Kitô Giáo)]]
[[wa:Sint]]
[[zh:圣人]]