Jim Morrison: differenze tra le versioni
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{{Artista musicale
|
|nazione = USA
|genere = Psychedelic rock
|genere2 = Blues rock
|genere3 = Acid rock
|genere4 = Art rock
|genere5 = Proto-prog
|nota genere = <ref name="amg">{{allmusic|artist|p4119|The Doors}}</ref><ref name="scaruffi.com">{{cita web|url=http://www.scaruffi.com/vol2/doors.html|editore=[[Piero Scaruffi|scaruffi]].com|titolo=The Doors}}</ref>
|nota genere2 = <ref name="scaruffi.com"/>
|nota genere3 = <ref name="scaruffi.com"/>
|nota genere4 = <ref name="scaruffi.com"/>
|nota genere5 = <ref name="scaruffi.com"/>
|anno inizio attività = 1963
|anno fine attività = 1971
|note periodo attività =
|tipo artista = cantautore
|immagine = Jim Morrison - Young Lion (1967) (1).jpg
|didascalia = Jim Morrison nel 1967
|band precedenti = [[The Doors]]
|totale album = 8 (22 postumi)
|album studio = 6
|album live = 1 (3 postumi)
|raccolte = 1 (19 postume)
|strumento = [[Canto|Voce]], [[Armonica a bocca]], [[Maracas]]
}}
{{Citazione|Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa, è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente.|Jim Morrison|lingua=en|If my poetry aims to achieve anything, it's to deliver people from the limited ways in which they see and feel.}}
{{Bio
|Nome = James Douglas
|Cognome = Morrison
|PostCognomeVirgola = detto '''Jim'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Melbourne
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|GiornoMeseMorte = 3 luglio
|AnnoMorte = 1971
|Attività =
|
|Epoca = 1900
|Nazionalità = statunitense
}}
Fu il leader carismatico e [[frontman]] della band statunitense [[The Doors]], dal [[1965]] al [[1971]].
Per la sua indole irrequieta, le sue poesie e canzoni, il timbro vocale, l'imprevedibile presenza scenica e le drammatiche circostanze che circondano la sua [[vita]] e la prematura [[morte]], Morrison è considerato dai critici musicali e dai fan come uno dei più influenti e iconici frontman nella storia del rock. Cavalcando la [[Sessantotto|rivoluzione culturale degli anni Sessanta]], fu tra i maggiori cantanti di [[rock psichedelico]]<ref name="climate">{{Cita web |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/6316743.stm|titolo=Morrison poem backs climate plea|data=31 gennaio 2007|pubblicazione=BBC News}}</ref>. Impetuoso "profeta della libertà" e [[poeta maledetto]], è ricordato come una delle figure di maggior potere seduttivo nella storia della [[musica]] e uno dei massimi simboli dell'inquietudine giovanile<ref>{{Cita web|url=http://kzok.radio.com/2011/02/07/rolling-stone-top-10-dead-rock-stars/|titolo=Rolling Stone Top 10 Dead Rock Stars<!-- Titolo generato automaticamente -->|accesso=27 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110307040304/http://kzok.radio.com/2011/02/07/rolling-stone-top-10-dead-rock-stars/|dataarchivio=7 marzo 2011|urlmorto=sì}}</ref>.
Nel [[2008]] Morrison fu posizionato al 47º posto nella [[I 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone|lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.rollingstone.com/music/lists/100-greatest-singers-of-all-time-19691231/jim-morrison-20101202|titolo=Lista dei 100 migliori cantanti di tutti i tempi secondo Rolling Stone|editore=rollingstone.com|accesso=13 dicembre 2014|dataarchivio=16 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180616030208/https://www.rollingstone.com/music/lists/100-greatest-singers-of-all-time-19691231/jim-morrison-20101202|urlmorto=sì}}</ref> e, l'anno successivo, al 22º posto nella classifica dei "50 più Grandi Cantanti del Rock" stilata dalla rivista britannica ''[[Classic Rock (rivista)|Classic Rock]]''.<ref>"Classic Rock Magazine", maggio 2009</ref>
==
=== I primi anni (1943-1959) ===
[[File:Bonhommerichard.jpg|miniatura|Jim Morrison e suo padre [[George Stephen Morrison]] (Comandante di Marina) sul [[Ponte (nautica)|ponte]] dell'[[USS Bon Homme Richard (CV-31)|USS Bon Homme Richard]] nel gennaio 1963.]]
Di origine [[Statunitensi|statunitense]], a sua volta con nonni di origini [[Inghilterra|inglesi]], [[Scozia|scozzesi]], [[Irlanda|irlandesi]] e [[Germania|tedesche]], James "Jim" Douglas Morrison nacque alle 11:55 ora locale<ref>[https://www.oroscopodioggiedomani.it/persone-famose_english/what-is-the-zodiac-sign-of-jim-morrison.html WHAT IS THE ZODIAC SIGN OF JIM MORRISON? - The best site for horoscopes daily, weekly, monthly, yearly online free]</ref> dell'8 dicembre [[1943]], al ''Brevard Hospital'', vecchio nome dell'attuale ''Holmes Medical'', di [[Melbourne (Florida)|Melbourne]], in [[Florida]], primogenito di [[George Stephen Morrison]], [[ammiraglio]] in servizio presso la [[United States Navy|Marina degli Stati Uniti d'America]] (deceduto il 17 novembre [[2008]]) e spesso fuori casa, e di [[Clara Clarke|Clara Virginia Clarke Morrison]] (deceduta il 29 dicembre [[2005]]), figlia di un avvocato del [[Wisconsin]], entrambi giunti da [[Pensacola]] ([[Florida]]) dall'anno precedente. A causa della professione militare del [[padre]] infatti, la famiglia dovette trasferirsi molte volte all'interno degli [[Stati Uniti d'America]] e, per questo motivo, Jim visse i primi anni costretto a cambiare spesso casa, scuola e amicizie.
Già a [[Melbourne (Florida)|Melbourne]], sua madre visse dapprima al ''1250, South Harbor City Boulevard'', poi al ''2100, Vernon Place''. Nel [[1946]] poi, la famiglia si spostò a [[Clearwater (Florida)|Clearwater]], sempre sulla costa della [[Florida]] ma rivolta verso il [[Golfo del Messico]], dove abitavano i nonni paterni, quindi nel [[1947]] a [[Washington]] e ad [[Albuquerque]] ([[Nuovo Messico]]), dove nacque la sorellina di Jim, Anne Robin Morrison.
{{
Tale esperienza fu fondamentale per il piccolo Jim, tanto che riecheggerà nei suoi testi musicali, in particolare nella canzone ''[[Peace Frog]]'', nei suoi versi poetici (''"Indiani sparsi sulle carreggiate dell'alba sanguinanti/ Si affolla di spettri la mente del bambino fragile guscio d'uovo…"''), oppure anche nella seconda strofa del brano ''[[Riders on the Storm (The Doors)|Riders on the storm]]''.
Nel [[1948]] poi, tutta la famiglia si trasferì ancora a [[Los Altos (California)|Los Altos]] ([[California]]), dove nacque il fratellino di Jim, Andrew "Andy" Lee Morrison, terzo e ultimogenito. Tuttavia, con lo scoppio della [[Guerra di Corea]] ([[1950]]), il padre fu inviato con la flotta sul teatro bellico, quindi, nel [[1951]], la famiglia tornò prima a [[Washington]], nella [[Contea di Fairfax]], per trasferirsi ancora a [[Kingsville (Texas)|Kingsville]], in [[Texas]], dove Jim terminò la quarta elementare alla ''Charles H. Flato School''.
Nel [[1952]] si trasferirono ancora a [[Claremont (California)|Claremont]], sobborgo di [[Los Angeles]] ([[California]]), quindi nel [[1954]] a [[San Diego]], sempre in [[California]], dove Jim frequentò la ''Longfellow School Sixth Grade Graduation'', per poi tornare ancora a [[Albuquerque]] ([[Nuovo Messico]]), dove frequentò la ''St. John's Methodist School''. Nel [[1957]] i Morrison si trasferirono a [[Alameda (California)|Alameda]], vicino a [[San Francisco]], [[California]], dove Jim s'iscrisse alla ''Alameda High School''<ref>https://localwiki.org/alameda/Jim_Morrison</ref>; due anni più tardi cominciò il nono anno liceale, rivelandosi uno studente brillante e istrionico. Nell'autunno [[1958]], cominciò il decimo anno scolastico, ma marinava spesso la scuola per frequentare i locali [[Beatnik]] di [[San Francisco]], fra cui la celebre [[Libreria (negozio)|libreria]] ''City Light Books'' del poeta beat [[Lawrence Ferlinghetti]]. Nel [[1959]], la famiglia Morrison si trasferì ad [[Alexandria (Virginia)]], dove Jim conseguirà il diploma in breve tempo al ''George Washington High School''. Qui, ad Alexandria, Jim conobbe anche [[Tandy Martin]], una compagna del liceo che fu anche la sua prima fidanzata. Le letture di Jim divennero sfrenate, portandolo ad accumulare centinaia di libri.<ref>Mark Opsasnick, ''The Lizard King was here'', Xlibris Corporation, 2006</ref> Durante l'ultimo anno al liceo George Washington, stupì gli insegnanti con l'ampiezza delle sue letture e la notevole erudizione ottenendo, dopo il primo trimestre [[1960]], una menzione d'onore, forte di un quoziente d'intelligenza fuori dal comune: ben 149.
==== La giovinezza (1960-1964) ====
[[File:JimMorrisonMugShot1963.jpg|miniatura|Morrison arrestato a [[Tallahassee]] per [[ubriachezza]] e disturbo della quiete pubblica durante una partita di football americano nel settembre 1963.]]
Negli anni dell'[[adolescenza]], Jim si rivelò un ragazzino sveglio e intelligente, tuttavia, a partire dall'estate del [[1960]], il suo umore si fece più cupo e trasgressivo, e il suo look più trasandato. Nel maggio del [[1961]] non si presentò nemmeno alla cerimonia della consegna dei diplomi, mandando il padre su tutte le furie. A settembre dello stesso anno allora, fu rimandato a vivere dai nonni paterni a [[Clearwater (Florida)|Clearwater]], per fargli frequentare lo Junior College di [[St. Petersburg (Florida)|St. Petersburg]], ma il suo rendimento scolastico calò sensibilmente ed egli diventò un ''habitué'' del Contemporary Arts Coffee-House and Gallery, noto ritrovo di [[Artista|artisti]] locali di genere ''[[beatnik]]''. Nel [[1962]], mentre la famiglia si era da poco trasferita a [[Phoenix]], in [[Arizona]], Jim si iscrisse invece all'[[Università statale della Florida]] di [[Tallahassee]], al corso di [[laurea]] in [[Arte]] e [[Psicologia]], accentuando qui i suoi atteggiamenti scontrosi e sregolati, tanto che venne addirittura arrestato il 28 settembre [[1963]] con l'accusa di [[ubriachezza]] e disturbo della quiete pubblica, durante una partita di [[football americano]], dopo aver altresì sottratto l'elmetto ad un poliziotto<ref>{{Cita web |url=http://www.americanlegends.com/Interviews/morrison.htm|titolo=Morrison}}</ref>.
Nel periodo tra il [[1962]] e il [[1964]], Jim frequentò stabilmente [[Mary Frances Werbelow]], giovane studentessa del liceo di Clearwater. Nel gennaio [[1964]] tuttavia, l'intera famiglia dovette tornare in [[California]], questa volta a [[Los Angeles]]. Sebbene il padre avrebbe preferito che si dedicasse alla [[carriera]] militare, di contro Jim volle iniziare gli studi di Cinematografia presso l'[[UCLA]], l'Università della California di [[Los Angeles]]. Dopo il dicembre [[1964]], Jim Morrison non vide più i suoi genitori, tagliando definitivamente i rapporti con loro, ed arrivando persino a dire che erano morti<ref name="sd05">{{cita|Stephen Davis||Davis 2005}}</ref>.
=== La nascita dei Doors (1965) ===
[[File:Doors electra publicity photo.JPG|thumb|upright=0.8|sinistra|I [[Doors]] nel [[1966]] (foto: [[Elektra Records]]).]]
[[File:UCLA Library.JPG|thumb|upright=0.8|destra|La biblioteca dell'[[UCLA|Università]], frequentata da Jim]]
Jim Morrison cominciò a frequentare la Facoltà di Cinematografia all'[[Università della California, Los Angeles|Università della California]] di [[Los Angeles]] già a partire dalla primavera del [[1964]], trovandosi una piccola stanza vicino al campus di [[Westwood (Los Angeles)|Westwood]], per poi trasferirsi al 14, Westminster Avenue, e cominciando a condurre una vita in stile ''[[bohémien]]''. In autunno si iscrisse ai corsi universitari, dove conobbe anche [[Ray Manzarek]], che nel luglio del [[1965]], sulla spiaggia di [[Venice Beach]], propose a Morrison di formare una band, dopo averlo sentito cantare alcune delle sue prime canzoni, tra cui ''[[Moonlight Drive]]''. [[Ray Manzarek|Manzarek]] all'epoca era già un talentuoso e giovane [[tastierista]] che militava con i suoi fratelli Rick e Jim Manzarek, rispettivamente all'organo e armonica, quindi con Patrick Stonier al sax, Roland Biscaluz al basso e Vince Thomas alla batteria, in una band chiamata ''Rick & the Ravens'', nella quale confluì anche Jim Morrison; ad agosto dello stesso anno inserirono nel gruppo anche [[John Densmore]], già batterista dei ''Psychedelic Rangers'', che Ray aveva conosciuto a un corso di [[meditazione trascendentale]], quindi la bassista [[Patty Sullivan]]; in quel periodo verranno registrate solo sei canzoni "demo". I fratelli di Ray uscirono poi dalla band, seguiti da Stonier, Biscaluz e Thomas, mentre subentrò un giovane chitarrista, [[Robby Krieger]], che Jim aveva notato perché suonava la chitarra con il collo di una [[Bottleneck (musica)|bottiglia di vetro]]. Krieger aveva iniziato a studiare musica nello stile [[flamenco]], genere che lo stesso chitarrista omaggerà nella canzone "Spanish Caravan".
Il nuovo nome della band, ''[[The Doors]]'' ("Le Porte"), fu scelto già a settembre [[1965]] dallo stesso Jim Morrison, come citazione di una [[poesia]] di [[William Blake]], ripresa anche dallo [[scrittore]] [[Aldous Huxley]] nel suo saggio "The Doors of Perception", un testo che approfondiva l'esperienza psichedelica, tipica dei movimenti trasgressivi giovanili dei primi [[anni 1960|anni sessanta]], sotto gli effetti della [[mescalina]].
{{Citazione|Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe all'uomo com'è: infinita.|[[William Blake]], ''The Marriage of Heaven and Hell''|lingua=en|If the doors of perception were cleansed, everything would appear to man as it is: infinite.}}
Morrison dichiarò: «Ci sono cose che si conoscono e altre che non si conoscono. Esiste il noto e l'ignoto, e in mezzo ci sono Le Porte (''The Doors''). I Doors sono i sacerdoti del regno dell'ignoto che interagisce con la realtà fisica, perché l'uomo non è soltanto spirito, ma anche sensualità. La sensualità e il male sono immagini molto attraenti, ma dobbiamo pensare a esse come alla pelle di un serpente di cui ci si libererà.»
=== I primi spettacoli (1965-1966) ===
{{vedi anche|Pamela Courson}}
Nell'ottobre del [[1965]] Billy James, della ''Columbia Records'', offrì alla band un contratto a termine, ma con ''royalties'' molto basse, che non venne rinnovato. Nel frattempo Jim e altri amici dell'Università si dilettarono a fare varie esperienze "[[psichedelia|psichedeliche]]" attraverso lunghi viaggi nel [[Deserto del Mojave]] della [[California]], terra di [[nativi americani]] e tramite l'assunzione di [[LSD|droghe allucinogene]], come la [[mescalina]]-[[Lophophora|peyote]].
A partire da febbraio [[1966]], la band cominciò ad apparire regolarmente nei locali del [[Sunset Strip]], la zona di [[Los Angeles]] in cui si trovavano i luoghi più importanti della scena musicale. In una di queste serate Jim conobbe [[Pamela Courson]], che diverrà la sua compagna di vita più significativa. Ci sono varie versioni sul loro incontro: dalla più accreditata risulta che si conobbero la [[sera]] del concerto al [[London Fog 1966|London Fog nightclub]] (8919, Sunset Blvd., [[West Hollywood]], [[California]]), il 5 maggio. Nello stesso mese la band passò al più prestigioso locale "[[Whisky a Go Go]]", sempre sul Sunset Boulevard. Da quel momento Pamela resterà accanto al cantante in quasi tutte le sue performance, fino alla morte<ref>{{Cita web |url=http://www.doorscollectors.com/jimepam.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=22 agosto 2018 |dataarchivio=15 luglio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160715161350/http://www.doorscollectors.com/jimepam.htm |urlmorto=sì }}</ref>. Con i primi incassi, Jim acquisterà anche un'auto, la famosa [[Shelby Mustang|Nightmist Blue Shelby GT 500]], soprannominata la "Blue Lady", e che si vede in alcune sue riprese<ref>{{Cita web |url=https://www.lautomobile.aci.it/articoli/2016/12/08/morrison-il-mistero-della-blue-lady.html |titolo=Morrison, il mistero della Blue Lady. - L'Automobile |accesso=24 agosto 2018 |dataarchivio=24 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180824183206/https://www.lautomobile.aci.it/articoli/2016/12/08/morrison-il-mistero-della-blue-lady.html |urlmorto=sì }}</ref>. La [[scaletta]] delle esibizioni live al "[[Whisky a Go Go]]" comprendeva brani che appariranno anche nei primi due album. Il periodo al Whisky fu fondamentale nell'evoluzione del gruppo: qui il loro stile prende forma e diventa più visionario, e hanno modo di fare da spalla ai grandi nomi di quel periodo ([[Love (gruppo musicale)|Love]], [[The Turtles|Turtles]], [[The Seeds|Seeds]], [[Them (gruppo musicale)|Them]])<ref>Cesare Rizzi, ''Enciclopedia della musica rock (1954-1969)'', Giunti, 1996</ref>. Tuttavia, qualche mese dopo il proprietario del locale licenziò la band, scandalizzato dalla versione [[Complesso di Edipo|edipica]] della canzone ''[[The End (The Doors)|The End]]''. Ma nel frattempo la casa discografica [[Elektra Records]], fondata da Jac Holzman, propose ai Doors un contratto che implicava un impegno esclusivo per sette album, che venne subito accettato. Morrison andò ad abitare con Pamela nei pressi del Laurel Canyon, a [[Hollywood]].
=== I successi (1967-1968) ===
{{Approfondimento
|titolo = Jim e il Cinema
|contenuto = Si dice che la passione di Jim Morrison per il cinema nacque nel [[1955]], quando, dodicenne, andò a vedere [[James Dean]] in ''[[Gioventù bruciata]]'', celebre film di [[Nicholas Ray]] sull'irrequietezza giovanile. Fu infatti il primo film menzionato nei suoi [[taccuini]], dove si fa cenno anche al film successivo di Dean, ''[[Il gigante (film)|Il gigante]]''<ref name="sd06"/>. È possibile anche una certa influenza del cinema [[western]], che imperversava in [[Stati Uniti d'America|America]] in quegli anni. La sua prima poesia, ''Pony Express'', ritenuta perduta ma ritrovata e pubblicata, pare fosse ispirata a un western che Jim aveva visto ad [[Alameda (California)|Alameda]]. Nel [[1961]] cominciò a frequentare il Contemporary, un caffè [[beatnik]] a sud di [[Clearwater (Florida)]] che proponeva film di grandi registi europei ([[Ingmar Bergman|Bergman]], [[Jean-Luc Godard|Godard]], [[Roger Vadim|Vadim]] e [[Robert Frank|Frank]]).
Nel [[1963]] Jim si iscrisse al corso di Cinema dell'[[UCLA|Università di Los Angeles]], una materia del tutto nuova per quegli anni, che comprendeva il cinema d'autore, la [[Nouvelle Vague]] francese, d'[[Avanguardia (arte)|avanguardia]], [[Cultura underground|underground]] e [[Cinema sperimentale|sperimentale]]. Tra i docenti vi era anche il leggendario regista austriaco [[Josef von Sternberg]], che Morrison adorava per il suo film ''[[L'isola della donna contesa]]'', girato in [[Giappone]] nel [[1953]]; dichiarò in un'intervista: "Mi piace quel film perché è davvero realistico. Per me i film devono essere totalmente artificiali e surreali, oppure totalmente reali e documentaristici. Più sono all'estremo di una delle due tendenze, meglio è". Fra i compagni di corso, figurava anche [[Francis Ford Coppola]]. Tuttavia, la prova per la tesi di Jim non fu brillante, e la pellicola originale fu buttata via, pare, da un giovane assistente universitario, [[Martin Scorsese]]. La pellicola di Jim proponeva immagini grottesche, incentrate sull'[[erotismo]], la [[televisione]], il [[nazismo]], la [[droga]], provocando indignazione e reazioni sconcertate. [[Ray Manzarek|Manzarek]], studente presso la stessa facoltà, trovò invece valido quel film sperimentale. Jim dichiarò: “Sono interessato al cinema perché è la forma d'arte moderna che più si avvicina all'effettivo flusso di coscienza, sia a livello onirico sia nella percezione della realtà quotidiana”.<ref name="hs">{{Cita|Hopkins-Sugerman||Hopkins-Sugerman 1981}}.</ref>. Jim riuscirà ad ottenere soltanto il primo grado di laurea, col minimo dei voti, e andrà a ritirare il titolo di studio soltanto anni più tardi. Quell'anno girerà anche un mediometraggio intitolato ''Liz'', una pellicola in stile warholiano su un lungo spogliarello di un'amica di Jim che alla fine rimane nuda in pose richiamanti la [[nouvelle vague]] anni venti delle prostitute francesi.
Nel [[1966]] Jim conobbe anche il fotografo [[Andy Warhol]], allo [[The Factory|Studio Factory]] di [[New York]]. Nel [[1968]], il poeta beat [[Michael McClure]] gli propose di apparire come protagonista nella trasposizione cinematografica della sua piéce teatrale ''The Beard'', mentre John Gregory Dunne gli chiese di interpretare ''Panico a Needle Park''; Morrison declinò in entrambi i casi. Gli verrà proposto anche il ruolo di protagonista nel film ''[[Adam at Six A.M.]]'' di [[Robert Scheerer]], ma verrà escluso poi dal progetto dal produttore della pellicola, [[Steve McQueen]], per contrasti mai totalmente chiariti; il ruolo verrà successivamente affidato a un giovane [[Michael Douglas]]. In quel periodo, l'artista venne anche contattato dai registi francesi [[Jacques Demy]] e [[Agnès Varda]], che gli proposero diverse parti nei loro film: Jim accetterà di apparire come comparsa nell'unico film californiano della Varda, ''Lions Love''. Nel marzo del [[1969]] fece registrare la HWY Production, una nuova casa cinematografica di cui facevano parte gli amici Paul Ferrara, Babe Hill e [[Frank Lisciandro]], che produsse il film ''[[HWY Una pastorale americana]]'', con Jim Morrison protagonista, in parte basato sul suo copione ''L'Autostoppista''. Risale a quello stesso periodo ''[[Feast of Friends]]'', un lungometraggio che documenta le esibizioni dei Doors, e che fu presentato in diversi festival (vinse il premio ''Atlanta Film Festival'').
{{vedi anche|Discografia dei The Doors}}
Quell'anno Jim lavorò con [[Michael McClure|McClure]] alla sceneggiatura de ''L'Adepto'', basata su uno dei romanzi di quest'ultimo. Il progetto però venne accantonato per via delle condizioni di salute di Jim. Nell'estate del [[1970]], Jim assistette a [[Cherbourg]], in [[Francia]], alle riprese de ''[[La favolosa storia di Pelle d'Asino]]'', di [[Jacques Demy]], dove conobbe anche [[François Truffaut]], [[Catherine Deneuve]] e [[Jean Marais]]. La raccolta di versi e pensieri ''I Signori. Appunti sulla visione'' (pubblicata prima in forma privata, poi, nel 1970, dall'editore [[Simon & Schuster]]) contiene diverse riflessioni di Jim sul cinema, che a suo parere non derivava “da pittura, letteratura, scultura, teatro, ma dagli antichi rituali popolari. È la manifestazione contemporanea di una storia d'ombre evolutasi, il piacere di immagini in movimento, una credenza nella magia [...] Il cinema ci riporta all'anima, religione della materia, che assegna a ogni cosa la sua particolare divinità e vede dèi in tutte le cose e gli esseri”.<ref name="r00">{{cita|Lorenzo Ruggiero||Ruggiero 2000}}.</ref>.
Nell'ultimo periodo a [[Parigi]], Jim si portò dietro le pellicole di ''Hwy'' e di ''Feast of Friends'', nella speranza di proiettarle alla Cinematheque. [[Jacques Demy|Demy]] e [[Agnès Varda]] gli fissarono un appuntamento col direttore per il [[7 luglio]], ma Jim morirà quattro giorni prima.
}}
Il 4 gennaio [[1967]], l'Elektra pubblicò il primo album ''[[The Doors (album)|The Doors]]'', che fu subito un successo e divenne uno dei dischi più venduti dell'anno. La musica dei Doors era un [[blues rock]] [[rock psichedelico|psichedelico]] originale, con le tastiere di [[Ray Manzarek|Manzarek]] che davano l'impronta al ''sound'' con motivetti [[jazz]], [[musica classica|classici]], [[boogie woogie]] e [[vaudeville]], e con la [[chitarra]]-[[flamenco]] di Krieger (gitana, indiana, hawaiana), che duettava con le tastiere generando un'atmosfera intensa, in cui si andavano a insinuare la voce magnetica e suadente di Morrison e la batteria unica ed espressionista di Densmore il cui stile era influenzato dalle percussioni caraibiche. Fu proprio in questo periodo, inoltre, che un giovane fotografo di Brooklyn, Joel Lee Brodsky<ref>http://riffraf.typepad.com/riffraf/2012/08/iconic-photographs-the-young-lion.html</ref>, fu chiamato per realizzare alcuni scatti di Jim in bianco e nero, tra i quali compare la famosa immagine a mezzo busto, successivamente soprannominata "''Il giovane leone''", che diventerà l'icona stessa del cantante. Nella primavera il gruppo partì per un tour nazionale, che toccò vari luoghi sacri del rock statunitense, come il [[The Matrix (club)|The Matrix]] di [[San Francisco]] e altri della [[California]], più l{{'}}''Ondine Disco'' di [[New York]]<ref name=":0">[https://books.google.it/books?id=EjbQW1kyWHYC&pg=PA32&lpg=PA32&dq=ondine+new+york+doors&source=bl&ots=bk0bbpHzWa&sig=XG7NIN-J5aHSGRyF9u9bqbNq7tU&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwit2rb84oDdAhWCmbQKHfq_CS0Q6AEwDnoECAEQAQ#v=onepage&q=ondine%20new%20york%20doors&f=false Jim Morrison & i Doors. On the road - Greg Shaw - Google Libri]</ref>. Nello spettacolo del 9 aprile al ''Cheetah Club'' di [[Los Angeles]], Jim si esibì per la prima volta nel suo "numero della fune", ovvero la camminata lungo il bordo del palco in stile equilibrista; purtroppo, quella volta gli andò male e precipitò in mezzo al [[Pubblico (sociologia)|pubblico]] dopo un volo di tre metri (ma egli continuerà a esibirsi in questa pericolosa performance anche in seguito). Il 9 giugno, durante il concerto al Fillmore di [[San Francisco]], Morrison fece roteare pericolosamente il microfono, finendo per centrare il promoter Bill Graham in piena fronte. Il 16 giugno, nell'esibizione all'Action House di [[Long Beach (New York)]], ubriaco fradicio, cominciò a spogliarsi, ma venne bloccato in tempo. Il giorno successivo il concerto fu interrotto perché il cantante s'infilò il microfono in bocca, producendo suoni bizzarri. Ricorda [[Frank Lisciandro]], fotografo e suo amico dai tempi dell'[[UCLA]]:
[[File:Lucertola Bellagio.JPG|miniatura|Affascinato dal mondo dei rettili e dalla [[Sciamanesimo|cultura sciamanica]], Jim Morrison era soprannominato il "Re Lucertola" (''The Lizard King'').|242x242px]]
{{Citazione|In scena Jim subiva una completa metamorfosi: la sua voce dolce e garbata diveniva roca, aspra, profonda e potente; la sua posa dinoccolata si faceva arrogante, baldanzosa; il suo quieto volto si trasformava in migliaia di maschere di tensione e di emozione; e i suoi occhi, di solito così penetranti e attenti, diventavano vacui e lontani, fino a tramutarsi in due finestre illuminate davanti al pubblico. Con questo sguardo chiaroveggente Jim sembrava scrutare sia nel [[futuro]] sia nel [[passato]]. Emetteva strani suoni animaleschi, urlava, strepitava come se soffrisse. I suoi abiti di cuoio o di pelle di serpente crepitavano e gemevano quando si muoveva. Le sue movenze e i suoi gesti si facevano spasmodici, frenetici, come se si fosse trattato di una persona in preda a una crisi epilettica. Danzava, non in modo fluido e aggraziato, ma con brevi passi saltellanti e moto a stantuffo, sporto in avanti, la testa che scattava su e giù.
Si muoveva come un indiano d'America in una danza rituale. Sul palco Jim diventava lo [[Sciamano]]. Nel corso dell'esibizione, come un festante dionisiaco, cantava dei miti moderni, e come uno sciamano evocava un panico sensuale per rendere significative le parole di questi miti. Agiva come se un concerto fosse un rito, una cerimonia, una seduta spiritica, e lui era lo strumento per la comunicazione con il sovrannaturale. Tentava di strappare gli spettatori dai loro posti a sedere, dai loro ruoli, dalle loro menti, così che potessero vedere l'altro lato della realtà, anche solo per una breve occhiata. Il suo messaggio era: apriti un varco comunque ti sia possibile, ma fallo adesso. Spesso il messaggio era sfocato e così si perdeva tra la musica, i miti, la magia e la follia.<ref>Frank Lisciandro, ''Jim Morrison. Diario fotografico'', Giunti, 2007</ref>}}
==== L'Ed Sullivan Show (1967) ====
Il [[29 luglio]] [[1967]] la canzone ''[[Light My Fire]]'' raggiunse il primo posto della classifica di [[Billboard]], sancendo definitivamente l'ingresso dei Doors nell'Olimpo del rock. Il [[17 settembre]] si esibirono all'[[Ed Sullivan Show]], popolarissima trasmissione televisiva statunitense. Tuttavia, a Morrison venne chiesto di censurare la parola "higher" contenuta nel testo di ''[[Light My Fire]]'' (''"...girl, we couldn't get much higher"'', "ragazza, non possiamo sballarci di più": "high" nello slang giovanile indica lo sballo per [[droga]] o alcol), sostituendola con "better". I Doors sembrarono acconsentire, ma durante la diretta Jim, infastidito dal tentativo di censura, la pronunciò ugualmente; i Doors verranno quindi banditi per sempre dallo show.
Nel frattempo, nell'ottobre [[1967]] fu la volta del secondo album, ''[[Strange Days (album)|Strange Days]]'', in cui il gruppo introdusse elementi sperimentali di [[musica elettronica]] (l'impiego del [[sintetizzatore Moog]]) e [[musica concreta]], con la sovrapposizione di suoni preregistrati di voci umane urlanti nel caratteristico brano "Horse Latitudes". Il [[20 ottobre]], al Wizard's Lab, presso l'università del [[Michigan]], Morrison provocò il pubblico di studenti snob, scatenando reazioni esasperate (al concerto era presente anche [[Iggy Pop]] che, folgorato dalla sua performance, fonderà gli Psychedelic [[The Stooges|Stooges]]). A novembre, i Doors si esibirono al Berkeley Community Theatre, al Fillmore, al Winterland di [[San Francisco]] e al Village Theatre di New York, i più importanti locali rock del momento.
[[File:Jim Morrison in 1968.jpg|thumb|left|Jim Morrison in un concerto a Copenhagen nel settembre del 1968.|260x260px]]
==== L'incidente di New Haven ====
Durante l'esibizione del 2 dicembre [[1967]] al Portland Memorial Coliseum, Jim incitò la folla a scatenarsi, e il concerto venne interrotto. Una settimana dopo invece, la sera del 9 dicembre, nel corso di un tour sulla [[East Coast]], i Doors si esibirono all'Arena di [[New Haven]]; poco prima del concerto Jim fu colto in intimità con una ragazza nel backstage. I due furono interrotti da un agente di polizia che, non avendo riconosciuto Morrison, li invitò ad uscire. Fu lo stesso Jim a provocare l'agente, fino a che quest'ultimo non gli spruzzò addosso una bomboletta di gas accecante. Dopo l'incidente e dopo le scuse dell'agente a Morrison e alla band, Jim, amareggiato dall'accaduto, provocò gli stessi poliziotti durante il live, raccontando quello che era successo pochi momenti prima dietro le quinte e apostrofando gli agenti di polizia come "porci vestiti di blu"; lo spettacolo fu quindi interrotto e Morrison fu malmenato dagli agenti che lo arrestarono. Le sue esibizioni diventeranno sempre più sfrenate e imprevedibili. Nella primavera del [[1968]] la band si esibì al Fillmore East di New York, riscuotendo grande successo; in quell'occasione, Morrison disseminò fiori di [[Narcissus jonquilla|giunchiglie]] sulla scena, poi si appese al sipario. All'esibizione di [[Westbury (New York)]], invece, manifestò atteggiamenti aggressivi, urlando e contorcendosi sul palco; anche qui il concerto venne interrotto. Infine al Nothern California Folk-Rock Festival, il 19 maggio [[1968]], Jim istigò il pubblico a scorrazzare liberamente sul palco, costringendo gli addetti alla sicurezza a intervenire. Nel luglio di quell'anno venne pubblicato l'album ''[[Waiting for the Sun]]'', con un repertorio più eterogeneo dei precedenti.
Nonostante questi incidenti dal vivo, i Doors fecero segnare ovunque il tutto esaurito. Il 5 luglio [[1968]] ci fu il tanto atteso concerto all'[[Hollywood Bowl]] di [[Los Angeles]], considerato l'evento rock dell'anno: Morrison fu insolitamente concentrato sulla performance e non si lasciò andare alle sue intemperanze selvagge. Il successivo 13 luglio, invece, al PNE Coliseum di [[Vancouver]], [[Canada]], centinaia di giovani balzarono sul palco scavalcando gli agenti e circondarono, con danze sfrenate, un conturbante Morrison dalle movenze orgiastiche. Il 2 agosto, durante lo spettacolo al Singer Bowl di New York, scoppiò il putiferio e l'arena venne devastata, mentre i Doors furono costretti ad abbandonare la scena. Il 3 agosto, nel concerto di [[Cleveland]], Jim si tuffò fra la folla e, nella confusione che ne seguì, l'auditorium subì danni ingenti, mentre la band lasciava il palco attraversando orde invasate che esultavano euforicamente. Nell'estate del [[1968]], la canzone ''[[Hello, I Love You]]'' si attestò al primo posto in classifica: la fama dei Doors raggiunse l'apice e Jim continuò a portare al limite l'emotività della folla e a declamare le sue poesie. Ma l'abuso di alcol e droghe da parte del loro frontman cominciava, già da allora, a minare seriamente l'attività della band.<ref>Greg Shaw, ''Jim Morrison & i Doors. On the road'', Giunti, 1998</ref>
=== Il concerto di Miami (1969) ===
[[File:Jim Morrison 1970.jpg|miniatura|Jim Morrison in una foto segnaletica del 1970.]]
A settembre [[1968]], i Doors partirono per un lungo tour europeo, che toccò [[Londra]], la [[Germania]], la [[Danimarca]] e i [[Paesi Bassi]] (ad [[Amsterdam]], Morrison, a causa dell'enorme quantità di alcool assunto, svenne sul palco e la band fu costretta ad esibirsi senza di lui). Il 7 novembre, tornati negli [[Stati Uniti d'America|USA]], due giorni dopo l'elezione presidenziale di [[Richard Nixon]], i Doors vennero accusati di aver fomentato disordini al Coliseum di [[Phoenix]], e le autorità locali li diffidarono per sempre dal ritornare. Il 24 gennaio [[1969]], i Doors fecero registrare il tutto esaurito al [[Madison Square Garden]] di New York, esibizione questa, che andò liscia.
Il 1º marzo [[1969]] si esibirono al [[Dinner Key Auditorium]] di [[Miami]], ma Jim arrivò in ritardo e ubriaco<ref>[https://newt0pia.wordpress.com/2013/10/28/the-doors-miami/ The Doors: l’incidente di Miami | Newtopia]</ref>, e il concerto degenerò in una spaventosa sommossa del pubblico, sobillato da un monologo sovversivo ed offensivo del frontman. Nella stessa esibizione, il cantante fu altresì accusato di aver mostrato i genitali al pubblico, ma non esistono fotografie che comprovino tale gesto. Per questi comportamenti, Jim fu processato e condannato il 20 settembre [[1970]], ma soltanto per capi d'imputazione minori, come quelli per atti contrari alla morale e per il reato di bestemmia in luogo pubblico. Fu invece prosciolto dalle accuse di ubriachezza molesta e dal reato di oscenità. Questo episodio suscitò grande scalpore e decretò, di fatto, l'inizio del declino dei Doors, e numerose date successive furono annullate. I capi di imputazione di questo incidente decaddero soltanto 41 anni dopo, nel [[2010]], per "[[Grazia (diritto)|grazia postuma]]" concessa dal Governatore della [[Florida]], [[Charlie Crist]]<ref>[http://www.jimmorrisonpardon.com/pardoninterview.html pardoninterview]</ref>.
==== The Soft Parade ====
Nel luglio del [[1969]] uscì il quarto album, ''[[The Soft Parade]]'', che tuttavia non riscosse il successo dei precedenti a causa dell'allontanamento in certi brani dal suono grezzo tipico della produzione Doorsiana e l'inserimento di strumenti affini alla musica orchestrale come fiati ed archi. In quei giorni morì anche [[Brian Jones]], co-fondatore dei [[Rolling Stones]], e Jim Morrison gli dedicherà una lunga, commossa poesia, che distribuirà lui stesso ai presenti al concerto presso l'Aquarius Theater di [[Los Angeles]].
A partire dall'estate [[1969]], per Morrison inizierà un lento degrado fisico, dovuto all'abuso di droghe e alcool; il cantante inizierà anche ad ingrassare. Il 27 luglio dello stesso anno, al Festival Pop di [[Seattle]], Jim provocherà ripetutamente gli spettatori, poi, illuminato da un riflettore rosso, assumerà la posizione del crocifisso per diversi minuti, davanti ad un pubblico sconcertato.
In quel periodo, la sua consuetudine di frequentare altre ragazze oltre a [[Pamela Courson|Pamela]] lo fisserà soprattutto su donne come la ballerina Jo Jo Laine, Ingrid Thomson<ref>http://www.famousfix.com/topic/jim-morrison-and-ingrid-thompson</ref>, con le quali si racconterà che egli avesse compiuto riti [[neopaganesimo|neopagani]] o, comunque, avesse preso parte a festini a base di droga e alcool<ref>http://www.whosdatedwho.com/dating/jim-morrison</ref>. In questo contesto, la sua attenzione ricadrà soprattutto sulla
[[giornalista]] e scrittrice [[Patricia Kennealy]]. Si tratta dell'apice del delirio [[psichedelia|psichedelico]] del cantante, il quale asserì di voler ripetere le esperienze di tipo "[[Sciamanesimo|sciamanico]]" che aveva avuto, in passato, nel deserto (l'album ''[[The Soft Parade]]'' contiene il brano ''[[Shaman's Blues]]'').
Tra i suoi soprannomi, si possono ricordare '''Mr. Mojo Risin''' (anagramma del suo nome, peraltro ripetuto come un [[mantra]] nella parte finale della canzone ''[[L.A. Woman]]''), oppure anche '''Re [[Lucertola]]''' (da un verso della sua poesia ''[[Celebrazione della Lucertola]]'', ''"I'm the Lizard King, I can do anything"'', parte della quale appare nel brano ''[[Not to Touch the Earth]]'', contenuto nell'album ''[[Waiting for the Sun]]''). Per i suoi eccessi, Morrison fu anche paragonato a una sorta di moderno "[[Dioniso]]", l'antica ed errante [[Religione dell'antica Grecia|divinità greca]] dell'ebbrezza, del delirio e della liberazione dei sensi<ref>https://spakr.wordpress.com/2015/02/27/54/</ref>.
Il giorno 11 novembre [[1969]], infine, Morrison fu incarcerato per qualche giorno, per un acceso diverbio con l'amico Tom Baker durante la partenza di un volo diretto a [[Phoenix]], ancora con l'accusa di ubriachezza e condotta molesta; al processo dell'aprile [[1970]] entrambi gli imputati verranno assolti.
===
[[File:Doors - Morrison Hotel.jpg|miniatura|destra|Copertina dell'album ''Morrison Hotel'']]
All'inizio del [[1970]], i Doors riuscirono a fissare quattro concerti di grande successo al ''Felt Forum'' di New York, un impianto di piccole dimensioni all'interno del Madison Square Garden. A febbraio, venne pubblicato l'album ''[[Morrison Hotel]]'', contenente la celebre ''[[Roadhouse Blues]]''. Tuttavia, in primavera, lo stato di Jim peggiorò, sia dal punto di vista fisico sia da quello mentale: l'uso di [[LSD|droghe allucinogene]], miste soprattutto a [[superalcolici]], era aumentato, e il cantante era ulteriormente ingrassato. Nei due concerti di aprile, quello all'Arena di [[Boston]] e al Cobo Arena di [[Detroit]], diede anche in escandescenze, litigando furiosamente con gli organizzatori<ref>http://ultimateclassicrock.com/jim-morrison-boston-1970/</ref>.
Nel giugno [[1970]] Morrison, che nel frattempo aveva cambiato look facendosi crescere la barba, partecipò a una cerimonia [[handfasting]], dove "sposò" con rito [[neopaganesimo|neopagano]], [[Patricia Kennealy]], anche se, "probabilmente non la considerò molto seriamente", come la stessa Kennealy dichiarò successivamente in un'intervista<ref>Virginia Balfour, ''Rock Wives: The Hard Lives and Good Times of the Wives, Girlfriends, and Groupies of Rock and Roll'', Beech Tree Books, 1986</ref>. Si pensa che le effettive proporzioni di questa relazione siano state ingigantite dalla stessa Kennealy. La relazione "storica" più costante e duratura del cantante fu, invece, quella con [[Pamela Courson|Pamela]] (22 dicembre [[1946]] - 25 aprile [[1974]]), definita dallo stesso Jim la "compagna cosmica": egli la citerà come unica erede nel testamento, e Pamela lo seguì fino alla fine nel suo "esilio parigino", anche se morirà anche lei, quasi sicuramente a causa di un'[[overdose]], soltanto tre anni dopo di lui.
Nonostante il peggioramento di [[salute]], comunque, nell'estate [[1970]] Jim riuscì a terminare tutti i concerti del "[[Roadhouse Blues Tour]]", che toccò molte località degli [[Stati Uniti d'America]], comprese le [[Hawaii]], e poi il [[Canada]], [[Londra]] e [[Parigi]]. A luglio uscì anche l'album ''[[Absolutely Live (The Doors)|Absolutely Live]]'', come testimonianza dei concerti di quel periodo. Il 30 agosto i Doors suonarono al Festival dell'[[Isola di Wight]]. Il declino di Jim, tuttavia, porterà a cancellare molte date successive, in particolare quelle da settembre in poi. Inoltre, nei primi giorni di settembre la band fu convocata per l'udienza per i famosi reati di [[Miami]] dell'[[1969|anno prima]], in cui Jim verrà condannato a sei mesi di carcere, mai scontati a causa del ricorso in appello alla Corte Distrettuale americana.
L'11 dicembre [[1970]] ci fu il concerto al ''State Fair'' di [[Dallas]], mentre il giorno dopo, il 12 dicembre, fu la volta del Warehouse di [[New Orleans]], in [[Louisiana]]; questa fu l'ultima apparizione pubblica di un Jim assolutamente stravolto: a metà concerto cominciò a biascicare frasi senza senso e crollò più volte a terra, danneggiando il palco con l'asta del microfono (dell'evento vi sono, tuttavia, testimonianze discordanti<ref>http://ultimateclassicrock.com/jim-morrison-plays-final-show-with-the-doors/</ref>). Dopo quella data, gli altri componenti dei Doors decisero di interrompere tutti i concerti dal vivo e dedicarsi al solo lavoro in studio.
=== Il periodo a Parigi e la morte (1971) ===
[[File:Rue Beautreillis Nr. 17 und 19 Schuschke.png|thumb|La casa abitata da Morrison a [[Parigi]] in rue Beautreillis 17, nel [[Le Marais|Marais]], al terzo [[Piano (architettura)|piano]].|304x304px]]
Il [[15 febbraio]] [[1971]], intanto, [[Pamela Courson|Pamela]] si trasferì temporaneamente a [[Parigi]], dove aveva un giro di amicizie europee, mentre Jim la raggiunse il [[12 marzo]], prima dell'uscita dell'album ''[[L.A. Woman]]'', l'ultimo registrato dai Doors.<ref name="hs" />. L'intenzione di Jim era quella di dedicarsi solo alla poesia, anche se portò con sé da Los Angeles due pellicole dei suoi lungometraggi, tra cui l'incompiuto ''Highway'', che egli voleva completare con la nota regista franco-belga [[Agnès Varda]], conosciuta in [[Francia]] l'anno prima durante delle riprese al [[Castello di Chambord]], nella [[Loira]].
I primi giorni, i due alloggiarono all{{'}}''Hotel George V'', vicino agli [[Avenue des Champs-Élysées|Champs-Élysées]], per poi trasferirsi nell'alloggio di un'amica, la modella Elizabeth Lariviere, al terzo [[Piano (architettura)|piano]] di un palazzo di Beaux Arts del [[XIX secolo]], al n. 17 di rue Beautreillis, nel quartiere di [[Chiesa di Saint-Paul-Saint-Louis|Saint Paul]]-[[Le Marais]]. Nelle prime settimane Jim scrisse innumerevoli appunti, poesie e vari scritti, sia in casa sia esplorando le vie circostanti, Lungo-[[Senna]] Quai Des Celestins, [[Île Saint-Louis]], [[Île de la Cité]], [[Place des Vosges]].
Ai primi di aprile Jim cominciò ad accusare crisi d'[[asma]]<ref>Morrison aveva sofferto d'asma in minore età, come dice nella poesia "If I look back" {{cita web|url=https://arpi.unipi.it/retrieve/e0d6c931-7ec1-fcf8-e053-d805fe0aa794/106-File%20dell%27articolo-258-1-10-20200629.pdf|titolo="L’eroina, principalmente attraverso un meccanismo di istamino-liberazione, induce ostruzione bronchiale che appare più grave negli asmatici cronici e negli atopici manifestandosi pochi minuti dopo l’inalazione della sostanza."}}</ref> e problemi di [[Respirazione (fisiologia umana)|respirazione]], arrivando anche a tossire [[sangue]] mentre le sue condizioni si aggravavano lentamente per l'abuso di [[alcolismo|alcool]] e per il [[tabagismo|fumo]]. Su consiglio dei medici, Morrison decise di fare un viaggio in climi tropicali più salubri e partì con Pam per un breve viaggio in [[Marocco]] ([[Casablanca]], [[Tangeri]], [[Marrakech]]). I due ritornarono a Parigi il [[3 maggio]], alloggiando all'Hotel 13, ''rue des Beaux Arts'', lo stesso albergo dove morì [[Oscar Wilde]]. Due settimane dopo tornarono a stabilirsi nella casa di rue Beautreillis, anche se durante il giorno facevano vite pressoché separate. Mentre Pam, con i soldi avuti da Jim, girovagava cercando [[eroina]] nei salotti parigini, insieme a una vecchia conoscenza che era anche il suo pusher, il ricco [[Jean de Breteuil]], ovvero "il Conte", Jim girava per locali e bar, tra cui lo storico [[Café de Flore]] (172, [[Boulevard Saint-Germain]]), dove frequentò per alcuni giorni la modella, attrice e cantante [[Zouzou]], al secolo Daniéle Ciarlét (ex-fidanzata di [[Brian Jones]]). Pam stessa giunse a fissare gli appuntamenti di Jim al ''Café'' con Zouzou, per venire poi congedata da Jim con dei soldi; dopo circa un'ora o un'ora e mezza, Pam ritornava al ''Café'', e se ne andava via con Jim.
A inizio giugno, sulla scalinata della [[basilica del Sacro Cuore]] assieme all'amico Alain Ronay, [[fotografo]], Jim notò in lontananza una [[collina]] con costruito qualcosa, e chiese all'amico cosa fosse. L'amico gli disse che si trattava del [[cimitero di Père-Lachaise]], ultima dimora di tanti [[Intellettuale|intellettuali]] e [[Artista|artisti]]. Probabilmente Jim visitò il [[cimitero]] a fine mese.
Il [[pomeriggio]] di domenica 27 giugno, su invito di Pam, venne a trovarli a casa un'amica di lei, la stilista Tere Tereba, giunta da Los Angeles. Jim apparve rilassato, le disse di aver perso peso come conseguenza dell'aver smesso con gli [[alcolici]] e di aver scritto parecchio, poi parlarono delle meraviglie di Parigi e di progetti di viaggi futuri. Per [[cena]], su proposta di Tere Tereba, si recarono a piedi in [[Boulevard du Montparnasse]], al raffinato [[ristorante]] La Coupole, dove Jim avrebbe rivelato di aver ricevuto proposte per recitare in un paio di [[film]], e di avere intenzione di mostrare al pubblico parigino i propri film, da lui girati amatorialmente. Ritornando a casa, si imbatterono in una manifestazione studentesca a Place St. Michel; Jim disse a Tere Tereba che non sarebbe tornato a Los Angeles prima di settembre.
Il [[mattino]] seguente, lunedì 28 giugno, Pam, Jim e l'amico Alain Ronay, alla guida della propria autovettura, fecero una breve gita a {{M|20|ul=km}} circa a nord di Parigi, prima a [[Chantilly]] e poi a [[Saint-Leu-d'Esserent]], dove Ronay, all'esterno dell{{'}}''Auberge de l'Oise'', in cui avevano pranzato, scattò alcune foto dei due, le ultime che immortalarono Jim vivo. Giovedì 1º luglio Jim venne notato da due studenti tedeschi cenare con Pam, con aria depressa, al ristorante di fronte a casa ''Le Beautreillis'', dando nell'occhio per un litigio in cui lei lo chiamò per nome e [[cognome]], e poi attorno alle 23 un fan americano lo notò mentre da solo beveva del [[Bordeaux (vino)|Bordeaux]] e mangiava un [[croque-monsieur]] al vicino bar ''Le Mazet'', in rue St. André des-Arts.
Venerdì 2 luglio Jim, attorno all'ora di [[pranzo]], uscì e andò a dettare un [[telegramma]] telefonico all'editor della casa editrice [[Simon & Schuster]] di New York Jonathan Dolger, il quale era in procinto di ripubblicare in edizione [[tascabile]] il suo libro di poesie ''The Lords and The New Creatures'', comunicandogli la [[volontà]] di non apporre più in [[copertina]] l'ormai iconica foto di Joel Brodsky che lo rappresentava giovanissimo e bellissimo, ma un più recente scatto di lui con la [[barba]] eseguito da Edmund Teske. Depresso e silenzioso, passò il seguente [[pomeriggio]] con l'amico Alain Ronay: pranzarono in Place des Vosges, per poi girare per locali fin quasi a sera, con l'ultimo drink in [[Place de la Bastille]]. Ronay dichiarò di aver salutato Jim per l'ultima volta nella stessa [[piazza]] prima di scendere nella [[Metropolitana di Parigi|metropolitana]], descrivendolo tormentato dalla [[tosse]] e dal [[singhiozzo]], gonfio e con un brutto aspetto; scendendo le [[Scala (architettura)|scale]], si era voltato per dargli un'ultima occhiata. Secondo la versione ufficiale, Pam dichiarò che in seguito quella stessa sera Jim era uscito da solo per cenare, poi era ritornato per andare con lei in ''rue Buffault'' (distante oltre 3 km e mezzo) per vedere il film [[western]] psicologico consigliato da Alain Ronay ''[[Notte senza fine (film 1947)|Notte senza fine]]'', di [[Raoul Walsh]], nel [[cinema d'essai]] ''Action La Fayette'', che lo proiettava in lingua originale con i [[Sottotitolo|sottotitoli]] francesi; poi entrambi erano rientrati, fermandosi prima ad un ristorante cinese aperto in tarda ora in ''rue Saint-Antoine'', dove Jim mangiò [[pollo]] in [[agrodolce]]. Attorno all’una giunsero a casa. Si misero ad ascoltare dei dischi dei Doors: Jim sedette con davanti a sé un [[taccuino]] nell'attesa di [[ispirazione]], sorseggiando di tanto in tanto una bottiglia di [[whisky]], mentre Pamela lavò dei [[Piatto (stoviglia)|piatti]] sporchi, e poi si mise a preparare strisce di eroina in [[polvere]], droga che Jim odiava ma che quella notte inalò con lei, forse perché Pam gli aveva fatto credere fosse [[cocaina]]. Guardarono anche i loro filmini vacanzieri in [[Super 8 millimetri|Super 8]]; Pam andò a [[letto]] attorno alle 2:20, Jim non molto tempo dopo, lasciando suonare l'ultimo disco fino alla conclusione.
A notte fonda, dopo le 3.30 o forse alle 4, Pam si svegliò, sentendo Jim avere il respiro pesante e rantolare; cercò di svegliarlo scuotendolo, ma invano; gli diede allora degli [[Schiaffo|schiaffi]], e Jim si svegliò, inizialmente non sapendo dove si trovasse. Poi egli rifiutò la proposta di Pam di chiamare un medico e decise invece di farsi un [[Bagno (immersione del corpo)|bagno]] caldo. Pam lo accompagnò e aiutò a entrare nella [[vasca da bagno]], poi tornò a dormire, per risvegliarsi brevemente poco dopo, senza che Jim fosse ritornato a letto. Lo trovò nella vasca con del sangue che usciva dal [[naso]]; al suo arrivo le disse che aveva la [[nausea]] e stava per vomitare, così lei corse in [[Cucina (architettura)|cucina]] a prendere una [[pentola]] per raccogliere il [[vomito]], che era composto da cibo seguito da grumi di sangue; Pam poi ripulì la pentola. Jim, sempre assistito da Pam, ebbe altri due fiotti di vomito; sempre rifiutando il medico, sembrò stare meglio, dicendo a Pam di sentirsi strano ma non malato, e di tornare a letto perché presto l'avrebbe raggiunta; lei, avendo notato del colore riaffiorargli sul [[viso]] impallidito, ripulita per la terza volta la pentola tornò a letto rassicurata. Alle 8 circa, Pam si alzò dal letto per recarsi in bagno, dove scoprì il corpo esanime di Jim ancora immerso nell'acqua della vasca, ancor calda, con gli [[Occhio|occhi]] chiusi. Notandogli sul viso reclinato un leggero [[sorriso]] credette inizialmente a uno [[scherzo]] e gli disse di smetterla perché le stava facendo [[paura]], ma poi notò una traccia di sangue scesa dalla [[narice]] destra; da sola e sconvolta lo scosse, inutilmente; poi cercò di tirarlo fuori dalla vasca, senza riuscirci; successivamente non parlando ancora bene il [[Lingua francese|francese]] chiamò, come racconterà in seguito, la casa della regista Agnès Varda in rue Daguerre per parlare con Alain Ronay, che alloggiava da lei; rispose lo stesso Ronay, a cui Pam piangendo disse di non riuscire a svegliare Jim nella vasca e di credere che stia morendo. Ronay andò a svegliare Varda, la quale alle 9.21 chiese telefonicamente l'intervento dei [[Brigade de sapeurs-pompiers de Paris|vigili del fuoco]] (che si occupavano anche di emergenze mediche) in rue Beautreillis, senza rivelare, su indicazione di Ronay, che la persona in pericolo fosse una celebrità. Una pattuglia venne quindi inviata per "asfissia o soffocamento" di una persona non specificata, e arrivò prontamente alle 9.24. Il pompiere Alain Raisson e la sua squadra ascoltando le indicazioni di Pam sollevarono Jim e lo portarono in salotto; adagiatolo sul pavimento, Raisson tentò inutilmente di rianimare il musicista con il [[massaggio cardiaco]]. Poi adagiarono il corpo sul letto. Giunsero anche, in macchina, Agnès Varda e Alain Ronay, quest'ultimo rifiutando di vedere il corpo, sul quale venne adagiata una coperta. Alle 9.45 giunse con alcuni agenti l'[[ispettore]] di [[Police nationale|polizia]] Jaques Manchez, e di conseguenza la squadra dei vigili del fuoco se ne andò; Manchez esaminò l'[[appartamento]] e il corpo, e raccolse la deposizione di Pam (con Ronay che faceva da interprete) e dei presenti. Pam molto probabilmente ricevette poi una telefonata dal Conte de Breteuil, a cui divulgò la notizia. I tempi si dilatarono, e alle 2.30 del pomeriggio nel municipio del 4° ''[[Arrondissement municipali di Parigi|arrondissement]]'' ad opera degli [[Impiegato|impiegati]] Michel Gagnepain e Annie Jacqueline Françoise Tarin in Moreno venne redatto il certificato di morte, attribuito a uno "scrittore" dal doppio cognome Douglas Morrison e di nome James. Soltanto attorno alle 18 arrivò il medico legale Max Vassille. L'ispettore Manchez avvertì Ronay che sarebbe dipeso dall'opinione del medico se aprire un'[[inchiesta]] o meno. Il [[Professore|professor]] Vassille, dopo un frettoloso esame del cadavere volto ad escludere eventuali traumi e buchi di [[Siringa (medicina)|siringa]] alle braccia e apprese da Ronay le cattive condizioni di salute di Jim, il suo essere fiacco e dolorante e il suo abuso di alcool (Ronay negò uso di droghe), ne dedusse un problema alle coronarie e redasse nel "''Rapport médico-légal''" che la morte del cantante era avvenuta attorno alle 5 di mattina per infarto e relativo arresto cardiaco, probabilmente dovuti allo sbalzo di [[temperatura]] del bagno caldo<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|titolo=Les derniers jours de Jim Morrison|lingua=it|accesso=18 aprile 2024|url=https://www.youtube.com/watch?v=dH-haDXDvYE}}</ref>.
Da quel pomeriggio stesso, per evitare clamore mediatico, Varda e Ronay decisero di non divulgare la notizia, persino inventando scuse a chi telefonava (come l'amico giornalista Hervé Muller, che telefonò in quei momenti, al quale Ronay disse che Jim e Pam erano usciti, e in seguito altri colleghi giornalisti, ai quali Pam disse che Jim era in una [[Clinica (struttura)|clinica]] fuori Parigi), anche se il Conte de Breteuil stava già facendo circolare la voce nei locali. Anche l'[[ambasciata]] statunitense non divulgò la notizia. Il giorno dopo, domenica 4 luglio, Varda si occupò di organizzare una veglia funebre privata, facendo allestire la bara nel soggiorno dell'appartamento dove Jim morì. Nel frattempo il discografico e promoter Clive Selwood, venuto a sapere in [[Inghilterra]] dalle telefonate di tre giornalisti francesi della voce che circolava a Parigi, verso sera aveva avvertito telefonicamente il giovane impresario dei ''Doors'' a Los Angeles Bill Siddons (con la [[moglie]] accanto che, uditi gli squilli, aveva presagito la morte di Jim), chiedendogli conferma; Siddons non ne sapeva nulla, perciò telefonò a Pamela, che non rispose; riprovò dopo circa mezz'ora ed ebbe risposta: Pam dopo iniziale reticenza, con Siddons che le dovette dire che le stava parlando da amico, piangendo gli rivelò tutto. Siddons prenotò telefonicamente il primo volo per Parigi, poi telefonò a Ray Manzarek rivelandogli la notizia: il tastierista si disse incredulo poiché già altre volte era circolata quella voce, e affermò che senza [[Prova (diritto)|prove]] non avrebbe creduto. Siddons telefonò poi ai migliori amici di Jim: Frank Lisciandro (il quale aveva già programmato di recarsi a Parigi con sua moglie a trovare Jim) e Babe Hill, riuniti per il pranzo del [[Giorno dell'Indipendenza (Stati Uniti d'America)|Giorno dell'Indipendenza]] a casa del primo, e andò a trovare gli altri due componenti della band per portare la notizia. Il giorno dopo, lunedì 5 al mattino, salì sull'[[aeroplano]], e attorno alle 6.30 (ora di Parigi) di martedì 6 luglio atterrò nella [[Capitale (città)|capitale]] francese e prese un [[taxi]] per rue Beautreillis, dove trovò la [[bara]] già chiusa.
Dopo aver vagliato senza successo alcuni cimiteri di [[campagna]], Varda e gli altri decisero di farlo seppellire presso il vicino cimitero di Père-Lachaise, poiché uno dei pochi aperti a stranieri, ivi compresi molti artisti morti a Parigi, tra cui i tanto imitati [[poeti maledetti]] del [[Decadentismo]], come appunto [[Tomba di Oscar Wilde|Oscar Wilde]]. Il tutto prima che la notizia divenisse di dominio pubblico. La sepoltura di Jim Morrison avvenne alle 9 del mattino di mercoledì 7 luglio, nella seconda fila del settore n. 6, alla confluenza con i settori 5-14-16, senza rito religioso e senza [[lapide]]. La cerimonia fu molto breve, solo 8 minuti, senza nemmeno aspettare il termine dell'inumazione, ed alla presenza di pochissimi: Bill Siddons, Alain Ronay, Pamela Courson, Agnès Varda e la canadese Robin Wertle, la segretaria di Jim a Parigi. Pamela, seguendo una volontà espressa in passato dallo stesso Jim, recitò qui i versi finali del [[poema]] ''Celebrazione della Lucertola'':
{{Citazione|Ora giunge la notte con le sue legioni purpuree/ Tornate alle vostre tende e ai vostri sogni/ Domani entreremo nella città della mia nascita/ Voglio essere pronto|Jim Morrison}}
Infine gettarono alcuni fiori sulla bara già calata nella fossa e se ne andarono, lasciando ai becchini il compito di seppellirla.
Il giorno seguente, giovedì 8, Pamela ripose in una piccola [[scatola]] metallica tutti gli scritti di Jim (taccuini e fogli) e la marchiò con la scritta ''127 Fascination Box'', e col manager Bill Siddons salì su un volo per Los Angeles.
Venerdì 9, di prima mattina, il manager Bill Siddons a Los Angeles divulgò ufficialmente la notizia della morte di Jim Morrison con un [[comunicato stampa]]: la morte era avvenuta in pace a Parigi per cause naturali, conseguenza di un problema respiratorio, ed era stata tenuta segreta per evitare le atmosfere caotiche, definite addirittura circensi, che avevano accompagnato le recenti morti di Jimi Hendrix e Janis Joplin. Per alcuni giorni l'ufficio dei Doors fu inondato da chiamate telefoniche e lettere di ammiratori che esprimevano il loro [[dolore]], a cui Frank Lisciandro e altri rispondevano. Circa una settimana dopo Frank Lisciandro si recò con sua moglie a Parigi a visitare la [[tomba]], che trovarono segnata da una lastra metallica con il cognome scritto con una sola r.<ref name=":0" /><ref name=":1" />
Nei primi [[anni 1970|anni settanta]], il padre George Morrison e gli altri familiari disposero la costruzione di una prima lapide e un piccolo recinto, entrambi in pietra<ref>{{Cita web |url=https://parismojo.fr/visual-history-of-jim-morrisons-grave/jim-morrison-grave-pere-lachaise-cemetery-paris-1975/ |titolo=Copia archiviata |accesso=22 marzo 2020 |dataarchivio=22 marzo 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200322094754/https://parismojo.fr/visual-history-of-jim-morrisons-grave/jim-morrison-grave-pere-lachaise-cemetery-paris-1975/ |urlmorto=sì }}</ref>. Tuttavia, la figura del cantante rock divenne quasi subito un vero e proprio [[mito]], tanto che la sua tomba divenne incessante meta di [[Turismo indotto dalla cultura di massa|pellegrinaggio]] di fan, visitatori, curiosi e turisti, con conseguente accumularsi di rifiuti e scritte sulla tomba stessa.
Fu quindi deciso per una nuova lapide, più spessa e sempre in pietra: al decennale della sua morte, nel [[1981]], lo scultore croato [[Mladen Mikulin]] creò un [[Busto (scultura)|busto]] marmoreo di Jim, che fu posizionato sulla lapide, ma la tomba fu nuovamente deturpata negli anni con vernice, rossetto e graffiti da parte dei fan, ed il busto fu addirittura trafugato nel [[1988]].
Per l'avvicinarsi del ventennale della morte, nel dicembre [[1990]] fu il padre ammiraglio George Stephen Morrison a fare nuovamente riaccomodare la tomba, con nuova cinta e blocco di [[granito]] grigio, con affissa una lastra di [[bronzo]] recitante la frase in [[greco antico]] "Κατα τον δαιμονα εαυτου", ovvero "fedele al suo spirito". Nel marzo [[1991]] entrambi i genitori visitarono la tomba del figlio. Nel [[1995]], gli eredi fecero ripulire nuovamente la tomba e quelle circostanti, stanziando un fondo per un sistema di sorveglianza permanente. Per il quarantennale della morte nel [[2011]], l'area cimiteriale della tomba fu transennata, e vi fecero visita due ex-Doors, Ray Manzarek e Robby Krieger<ref>https://iannozzigiuseppe.wordpress.com/2011/07/03/ray-manzarek-e-robby-krieger-sulla-tomba-di-jim-morrison/</ref>. L'area cimiteriale della tomba fu transennata anche nel [[2021]], per l'afflusso di turisti al cinquantennale della morte<ref>https://www.euronews.com/2021/07/03/jim-morrison-in-paris-on-the-50th-anniversary-of-his-death</ref>.
=== Dopo la morte: altre ipotesi e illazioni ===
A ventisette anni, Jim, trovò così la decantata fine (''"This is the end..."''), lasciando in testamento tutto ciò che aveva alla sua amata Pam, inclusa l'ingente mole di manoscritti e taccuini, anche se molto del materiale letterario rimase per lungo tempo a Parigi, quando lei ripartì per [[Los Angeles]] nella stessa estate [[1971]]. Nel novembre dello stesso anno fu concordato, in sede legale, il dettaglio di tutta la ripartizione dell'eredità del cantante, soprattutto sulla questione dei diritti d'autore dei Doors. Alla morte di Pam nel [[1974]] poi, la sua parte di eredità confluì al fratello e alla sorella Morrison. I Doors superstiti invece, realizzarono altri due album come trio, per sciogliersi definitivamente nel [[1973]]. Per il trentennale della sua morte, nel [[2001]], fu pubblicato un [[DVD]], ''[[The Doors - 30 Years Commemorative Edition]]'', mentre per il quarantennale del [[2011]] Manzarek e Krieger, con [[Dave Brock]] alla voce, organizzarono un tour mondiale per onorare l'amico scomparso.
Sulla morte del poeta-cantante si fece un gran parlare della maledizione del famigerato [[Club 27]]: ben quattro grandi artisti – [[Brian Jones]] (che morì esattamente due anni prima di Morrison, il 3 luglio 1969), [[Jimi Hendrix]], [[Janis Joplin]] e, appunto, Jim Morrison – erano morti prematuramente nell'arco di due anni, in circostanze tragiche e tutti e quattro a 27 anni.
La morte di Jim Morrison rimane tuttora avvolta nel mistero, per alcuni motivi: le ultime ore di vita si basarono soltanto sulle testimonianze di Pamela, la quale fece anche trascorrere un insolito tempo nello scoprire il cadavere e nel chiamare al telefono. Inoltre, non solo le indagini furono sommarie e il medico legale pare fosse giunto in ritardo, ma questi fece altresì una relazione clinica piuttosto superficiale: non furono né approfondite le cause dei lividi, parlando semplicemente di un [[arresto cardiaco]], né fu eseguita nessuna [[autopsia]] o esame tossicologico; le indagini furono frettolosamente chiuse qualche giorno dopo con la firma dell'autorizzazione alla sepoltura ed infine la notizia ufficiale della morte fu diffusa soltanto a funerale avvenuto.
Alcuni sostengono, addirittura ancor oggi, che Jim Morrison non fosse nemmeno morto, ma che avesse inscenato la sua scomparsa per sottrarsi alla pressione della popolarità.<ref>Jacques Rochard, ''Jim Morrison Vivo!'', Kaos edizioni, 1986</ref> Si ipotizzò anche di un suo spostamento in [[Africa]], seguendo così le orme del leggendario poeta [[Arthur Rimbaud|Rimbaud]]; in effetti, all'inizio del [[1967]] Jim propose ai Doors di inscenare la sua morte per crescere di notorietà, inventando il soprannome “Mr Mojo Risin” per contattare l'ufficio una volta che fosse arrivato nel continente nero. Bill Siddons e Steve Harris, assistente di Jac Holzman, non esclusero questa ipotesi, complice anche il fatto che Siddons non vide mai il cadavere di Jim, poiché giunse il giorno dopo a [[Parigi]] a bara già chiusa. Nel corso di un'intervista rilasciata nel [[2008]] all'inglese ''Daily Mail'', [[Ray Manzarek|Manzarek]] raccontò che nel [[1970]] Jim avrebbe fantasticato sull'intenzione di simulare la propria morte per trasferirsi alle [[Seychelles]]<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Veronica Blake|url= http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-1031710/Riding-storm-Doors-keyboard-player-Ray-Manzarek-muses-life-Jim-Morrison.html |titolo= Riding through the storm: Doors' keyboard player Ray Manzarek muses on life after Jim Morrison |pubblicazione= Daily Mail|giorno=4|mese=7|anno=2008|accesso=9 luglio 2008}}</ref>, dando nuovo vigore a nuove leggende metropolitane.
Vi furono poi i sostenitori di un [[teoria del complotto|complotto]] per il quale, invece, la finta morte di Jim fu orchestrata dalla [[CIA]], così come la morte di [[Jimi Hendrix|Hendrix]], [[Brian Jones|Jones]] e [[Janis Joplin|Joplin]], in quanto ritenuti artisti scomodi; questi rockers infatti avevano di fatto influenzato notevolmente l'allora contro-cultura dei giovani pacifisti americani (il movimento "[[hippy]]"), oltre che il dissenso dell'opinione pubblica in merito alle politiche di [[Richard Nixon|Nixon]] come, ad esempio, i finanziamenti per la [[guerra del Vietnam]]<ref>"Almost True", MTV (puntata del 5 aprile 2010), format televisivo che propone ricostruzioni dichiaratamente fantasiose ispirate a leggende metropolitane</ref>.
Nel corso degli anni furono fatte altre congetture, soprattutto in merito alla causa della morte, ritenuta non credibile: lo scrittore [[William Seward Burroughs (scrittore)|William Burroughs]] disse di considerarla "...una storia assurda, inverosimile", e che la vera causa fosse invece un'[[overdose]] di eroina e/o cocaina, tesi sostenuta anche da Siddons, il quale raccontò che Jim, nonostante fosse diffidente ad aghi ipodermici e droghe pesanti, era tuttavia incline a "sperimentare".
Ad eventuali illazioni, il medico legale Vassille dichiarò che le testimonianze della Courson e di Ronay furono molto accurate – e nell'immediato non potevano essere smentite – ed era probabile che Jim Morrison fosse morto per attacco di cuore provocato da coaguli di sangue nell'arteria cardiaca<ref name="sd06"/>. Vassille inoltre non notò nessun segno di iniezioni sul corpo, ma gli fu risposto che tali droghe potevano assumersi anche per inalazione o fumo, ed il loro effetto mortale amplificarsi con l'alcool. L'ipotesi della morte per droga fu sostenuta soprattutto dal nutrito giro di amicizie [[tossicodipendenza|tossicodipendenti]] della coppia. Jim frequentava spesso il night-club "Rock 'n' Roll Circus", noto luogo di ritrovo degli eroinomani parigini e, sia la loro amica, Elizabeth Lariviere, che
Daniéle "Zouzou" Ciarlét, ribadirono questa ipotesi in più interviste<ref>{{Cita web |url=https://under-overground.com/jim-morrison-a-paris.html |titolo=Copia archiviata |accesso=22 marzo 2020 |dataarchivio=18 febbraio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200218192201/http://under-overground.com/jim-morrison-a-paris.html |urlmorto=sì }}</ref>. La cantante [[Marianne Faithfull]] raccontò che il "Conte" e allora fidanzato [[Jean de Breteuil]] “''...era spaventato a morte. Jim Morrison era morto di overdose, e la droga l'aveva fornita lui. Jean si vedeva come il pusher delle star, e a un certo punto eccolo ridotto come uno spacciatore da strapazzo nei guai fino al collo...''”. I due infatti, partirono immediatamente a luglio 1971 per il [[Marocco]], dove De Breteuil morì circa un anno dopo, per un'overdose<ref name="sd06"/>. Nell'estate [[2014]], la Faithfull ribadì ancora questa tesi alla rivista [[Mojo (rivista)|Mojo]], ammettendo che fu proprio De Breteuil a fornire accidentalmente la dose di eroina letale<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/spettacoli/14_agosto_07/marianne-faithfull-jim-morrison-l-ha-ucciso-mio-fidanzato-64328834-1e44-11e4-832c-946865584d19.shtml|titolo=Marianne Faithfull: «Jim Morrison? L'ha “ucciso” il mio fidanzato»|editore=corriere.it|data=7 agosto 2014|accesso=13 dicembre 2014}}</ref>.
Un'altra ipotesi ancora sostenne che Jim, la notte tra il 2 e [[3 luglio]] [[1971]], fosse in giro da solo. Secondo il proprietario del Circus, [[Sam Bernett]]<ref>https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/07/09/barrett-jim-morrison-non-mori-casa-fu.html</ref>, Jim apparve nel suo bar in tarda serata e, dopo aver bevuto birra e vodka, fu ritrovato dai dipendenti del club intorno alle 3 di notte, accasciato e chiuso nel bagno del locale. Visti i segni di schiuma e sangue alla bocca, e la conseguente presunta morte per [[overdose]], decisero di nascondere l'accaduto trasportando il corpo di Jim attraverso dei passaggi sotterranei che davano sul vicino ristorante Alcazar<ref>Sam Bernett, ''The End: Jim Morrison'', Editions Privé, 2007</ref>, per poi trasportarlo alla casa di rue Beautreillis e posizionarlo nella vasca da bagno. A suffragare questa tesi fu anche la testimonianza di una stessa cliente del Circus, Nicole Gosselin, la quale affermò che il corpo di Jim "...fu portato fuori di peso, perché probabilmente già morto...", passando dal retro del locale. La Gosselin dichiarò di conoscere il pusher che gli avrebbe fornito la dose letale, e che si trattasse di eroina “pura al 90%, quando di solito lo è al 20-30%”. Nel luglio [[1971]] effettivamente il Circus fu al centro di voci di ogni genere. Gli spacciatori vennero interrogati dalla polizia, ma ufficialmente nessuno svolse ulteriori indagini<ref>''Gli ultimi giorni di Jim Morrison'', documentario francese prodotto da Arnaud Hamelin (Sunset Presse), 2005</ref>.
Nel [[1972]], il giornalista [[Jerry Hopkins]] si recò a [[Parigi]] per curiosare<ref name="ReferenceA">{{cita|Jerry Hopkins||Hopkins 1993}}</ref> nell'ambiente del Circus, dove scoprì che l'unica verità che tutti conoscevano rimaneva proprio quella della morte per overdose nei bagni del locale, e che la versione del ritrovamento nella vasca da bagno di casa, al contrario, era del tutto sconosciuta. Hopkins affermò inoltre che solo qualche dipendente del Circus, Pamela e il fidato manager [[Danny Sugerman]], fossero stati gli unici a sapere, ma che avrebbero deciso di mantenere il segreto nei mesi successivi, per non avere ulteriori guai. Un'altra ipotesi sostenne anche che, in tal senso, intervenne lo stesso Ministro degli Interni francese dell'epoca, Raymond Marcellin, che mise a tacere l'intera vicenda per non incorrere in uno scandalo mediatico.
Per questo motivo, afferma Hopkins, nella biografia ''Nessuno uscirà vivo di qui''<ref name="hs" /> vengono proposte entrambe le versioni, ovvero quella del "Circus" e quella della vasca da bagno: in tal modo i biografi avrebbero avuto modo di dire come andarono realmente le cose, lasciando il lettore senza certezze inoppugnabili<ref name="ReferenceA"/>. Negli anni successivi poi la versione del "Circus" fu ancora confermata da decine di altre persone, fra cui lo stesso [[John Densmore|Densmore]] nella sua biografia, il giornalista Hervé Muller (che frequentò anche Jim Morrison a Parigi) e Oliver Wicker, direttore della rivista francese Le Globe.<ref>{{cita|Wallace Fowlie||Fowlie 1994}}</ref> Dunque, con ogni probabilità, nei giorni successivi alla morte di Jim Morrison fu messa in atto una "copertura" cinica e improvvisata, favorita da procedure volutamente permissive delle autorità locali, per far sì che l'overdose di eroina della rockstar americana, che avrebbe avuto pesanti implicazioni criminali e finanziarie, fosse ufficialmente dichiarata un comune attacco di cuore.
Comunque siano andate realmente le cose, forse c'è da condividere la considerazione finale dei biografi Hopkins-Sugerman, secondo cui "a meno che non si tratti di un omicidio, poco importa come sia morto – un'overdose di qualcosa, un infarto, o semplicemente si sia ubriacato a morte (come in molti dapprima sospettarono). La questione di fondo resta quella del 'suicidio'. In un modo o nell'altro, Jim è morto per autodistruzione, e scoprire in quale maniera è solo questione di determinare il calibro della metaforica pistola che lui stesso si è puntato alla tempia."<ref name="hs" />
{{Citazione|''Sai quanto pallida lasciva e fremente''<br />
''viene la morte a una strana ora''<br />
''inattesa, imprevista''<br />
''come uno spaventoso ospite più che amichevole che ti sei''<br />
''portato a letto''<br />
''La morte rende angeli tutti noi''<br />
''e ci dà ali''<br />
''dove avevamo spalle''<br />
''lisce come artigli''<br />
''di corvo''<br />
''Basta denaro, basta agghindarsi''<br />
''Questo regno sembra di gran lunga migliore''<br />
''finché l'altra faccia rivela l'incesto''<br />
''e la libera obbedienza a una legge vegetale''<br />
''Non ci andrò''<br />
''Preferisco una Festa di Amici''<br />
''Alla Famiglia Gigante.''|Jim Morrison, The Severed Garden, [[An American Prayer]]}}
== Stile e influenze musicali ==
[[File:Umschlag Gedichtband An American Prayer von Jim Morrison (1970) Privatdruck Western Lithographers.JPG|miniatura|sinistra|Il poema ''An American Prayer'', stampato privatamente nel 1970 in una tiratura limitata di 500 copie.]]
A detta dello stesso Morrison, i [[The Doors|Doors]] erano “un gruppo orientato al blues, con una notevole dose di rock e alcuni elementi di jazz, pop e sonorità classiche. Fondamentalmente, una blues band bianca”. La band rappresenta in effetti un'anomalia nel pantheon del rock: non faceva parte del movimento di San Francisco acid-rock Airplane-Dead-Quicksilver all'insegna del "Peace & Love". Non avevano niente a che fare con la ''[[british invasion]]'' e nemmeno con la [[Popular music|musica popolare]] in generale. Anche nella loro città natale di Los Angeles erano considerati estranei alla scena folk-rock dominata da [[Byrds]], [[Buffalo Springfield]] e i [[Mamas and the Papas]]. I [[The Doors|Doors]] erano un mondo a parte, dalle sonorità oscuramente seducenti ed esotiche che univano spiritualità, poesia, psichedelia e un coacervo di stili musicali differenti per via delle caratteristiche del tutto particolari ed estrose dei suoi componenti.
Manzarek, tastierista tecnicamente dotatissimo, gestiva il basso con la mano sinistra e la parte melodica alla tastiera col piede e la mano destra, utilizzando un [[Fender Rhodes]] Piano Bass appoggiato sull'organo [[Vox Continental]] (poi sostituito con un Gibson G101). In un'intervista del 1997<ref>{{Cita web|url=https://rockhall.com/inductees/the-doors/bio/|titolo=The Doors Biography|urlmorto=sì|accesso=7 febbraio 2015|dataarchivio=20 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160220130921/https://www.rockhall.com/inductees/the-doors/bio/}}</ref> dichiarò: “Unificammo l'[[Spirito apollineo|apollineo]] e il [[Spirito dionisiaco|dionisiaco]]. Il lato dionisiaco è il blues, e il lato apollineo è la musica classica. Il bravo artista sa combinare il rigore e la correttezza apollinei con la frenesia, la passione e l'eccitazione dionisiache. I due elementi si fondono insieme e si ottiene l'artista intero e completo".
Il batterista John Densmore, da parte sua, dettava ritmi tumultuosi, facendo confluire gli altri strumenti nelle sue vertiginose traiettorie come una salda base d'appoggio e non un mero strumento di accompagnamento. Robbie Krieger utilizzava solitamente note lente e [[riff]] ben calibrati in uno stile rock inconfondibile con la sua [[chitarra slide]] che svariava dal blues al rock, dal [[flamenco]] e alla musica indiana. Tutto questo venne catalizzato in maniera dirompente dalla voce mistica e sensuale di Jim Morrison, il quale sosteneva che [[Elvis Presley]] insieme ad altri giganti della sua generazione, come [[Frank Sinatra|Sinatra]], [[Little Richard]], [[Jerry Lee Lewis]], [[Fats Domino]], [[Gene Vincent]], avevano avuto un'influenza precoce e intensa su di lui. Egli traeva inoltre ispirazione dalla poesia della [[Beat Generation]] recitata con cadenze [[bebop]] e dalla grande tradizione della poesia orale, mescolando alle sue performance elementi teatrali e d'improvvisazione. Il timbro della band divenne, così, del tutto unico, suggestivo e “leggendario”. Dichiarò all'epoca Ray Manzarek:
{{Citazione|Credo che i Doors siano un gruppo rappresentativo dell'America. L'America è un miscuglio con un unico sapore definito, e così noi. Le nostre influenze derivano da una miriade di diverse fonti che noi abbiamo amalgamato, mischiando stili divergenti nelle nostre cose… Siamo proprio come il Paese. A uno straniero l'America deve sembrare un comico guazzabuglio. È come per i Doors. Noi proveniamo da aree differenti, da diverse tendenze musicali. Siamo diventati un'unità con un duro lavoro, un sacco di sforzi. Tutte le cose che la gente dice dell'America si possono dire dei Doors.<ref>Andrew Doe, John Tobler, ''The Doors'', Gammalibri, Milano, 1990.</ref>}}
E trent'anni più tardi, in un'intervista alla radio statunitense [[National Public Radio|Npr]], disse:
{{Citazione|Krieger portò le chitarre del flamenco, io un po' di musica classica con un po' di blues e jazz, e certamente John Densmore era dentro al jazz fino al midollo. Jim portava la poesia della Beat Generation e quella del simbolismo francese, e questo è il brodo nel quale sono nati i Doors, al tramontar del sole sulla costa dell'Oceano Pacifico, alla fine, al termine del mondo occidentale civilizzato.<ref>''Morto Ray Manzarek, tastierista dei Doors'', ANSA, 21 marzo 2013</ref>}}
== Produzione letteraria e teatro ==
=== Poesia ===
[[File:Morrison The New Creatures.jpg|miniatura|destra|L'edizione originale di ''The New Creatures'', primo libro di poesie di Morrison stampato privatamente nel 1969 in 100 copie, e l'anno successivo presso [[Simon & Schuster]].|279x279px]]
Jim Morrison è una complessa figura di artista e intellettuale, trasgressiva e affascinante, fragile e carismatica. Nel corso della sua breve parabola esistenziale si produsse nello sforzo costante, e a tratti esasperato, di spronare la gente ad abbattere le proprie barriere mentali, imposte dalle [[convenzioni sociali]] e dalle inibizioni personali, per raggiungere una dimensione di reale, incondizionata e assoluta libertà ("Apriti un varco dall'altra parte" esorta nella canzone ''[[Break on Through (To the Other Side)|Break on Through]]'', e "Wake up!", ''Sveglia!'' era l'urlo che lanciava spesso dal palco). Autentico divoratore di libri e arguto osservatore della società, consacrò la sua esistenza all'amore per l'arte e per la letteratura in un'epoca, gli anni Sessanta, ribollente di fervore culturale e rivolgimenti politici, e considerava la poesia come la sua reale vocazione.
Cominciò a riempire blocchetti di appunti e poesie fin dai tempi del liceo, venne folgorato dal libro culto ''[[Sulla strada]]'' di [[Kerouac]] e dichiarò alla stampa che “l'arte suprema è la poesia, perché ciò che ci definisce come esseri umani è il linguaggio [...] sono molto legato al gioco dell'arte e della letteratura: i miei eroi sono artisti e scrittori. Ammiro profondamente quei poeti che, di fronte a un gruppo di persone, sono capaci di alzarsi in piedi, con o senza microfono, e recitare la loro poesia”.<ref name="sd06">{{cita|Stephen Davis||Davis 2006}}.</ref> I suoi “numi tutelari” furono poeti e intellettuali dalla forza visionaria dirompente, in lacerante conflitto con i valori imposti dalla propria tradizione culturale, in primis: [[William Blake]], [[Friedrich Nietzsche]] e [[Arthur Rimbaud]], il quale affermò che “il Poeta si fa Veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi”. I testi poetici di Jim Morrison sono tracimanti di immagini a forte valenza mitologica e simbolica, derivate dalla cultura classica, da quella sciamanica e tribale, dall'esoterismo, dalle suggestioni ''beat'', dalle opere di narrativa, filosofia, religione, dalla psicanalisi, dalla sociologia e dall'antropologia.<ref>{{cita|Francesco Guadalupi||Guadalupi 2010}}.</ref>
L'amico e poeta [[Michael McClure]] lo stimava molto come poeta e lo spinse a pubblicare i suoi scritti, nonostante le titubanze di Jim Morrison che visse sempre nella frustrazione di non essere apprezzato come poeta. In un'intervista dichiarò “Quando scrivi una poesia devi entrare in uno stato mentale particolare, che è quello in cui può indurti la musica con la sua capacità ipnotica di allentare i freni e lasciare che l'[[inconscio]] possa scaturire”, in linea con le teorie [[Surrealismo|surrealiste]] sulla [[scrittura automatica]]. I suoi versi vennero encomiati anche da [[Fernanda Pivano]], che sottolineò il profondo lato poetico di Morrison, “capace di estasi e affranto dalle miserie della vita”.<ref>Fernanda Pivano, ''I miei amici cantautori'', Mondadori, 2006</ref> Nel 1969 scrisse una commossa poesia ispirata alla tragica morte di [[Brian Jones]], ''Ode a Los Angeles col pensiero a Brian Jones, deceduto'', che distribuì ai presenti al concerto dell'Aquarius Theater di Hollywood a fine luglio.
Nel 1970 diede alle stampe privatamente il poema ''An American Prayer'', in una tiratura limitata di 500 copie, e pubblicò, presso l'editore newyorkese Simon & Schuster, due raccolte di poesie, ''[[I Signori]]'' e ''[[Le Nuove Creature]]'', accolte con entusiasmo da parte dei fan e con scetticismo dalla critica; registrò numerose poesie su nastro magnetico e continuò a riempire di versi centinaia di taccuini e foglietti volanti, poi riuniti nelle raccolte postume ''Deserto'' e ''Notte Americana'' (pubblicate in Italia col titolo di ''Tempesta Elettrica''), da molti considerate l'apice della sua poetica. La sua vocazione letteraria trovò sfogo anche negli album della band, che venne influenzata in maniera determinante dai suoi componimenti, dalla sua oltraggiosa irruenza e dalle sue "visioni".
=== Teatro ===
Jim Morrison ebbe anche delle esperienze in ambito teatrale. Segnalatosi a scuola per i suoi atteggiamenti “plateali”, nel 1962 si produsse in alcune declamazioni poetiche e performance con l'[[ukulele]] al Contemporary caffè di Clearwater, che incuriosirono il pubblico. L'anno successivo studiò drammaturgia e storia del teatro al dipartimento di Scienze del linguaggio, prese lezioni di recitazione e frequentò il Conradi Theater dell'università. La prima esibizione “ufficiale” risale tuttavia all'autunno del 1964 quando, ventenne, ottenne il ruolo di Gus in un allestimento studentesco del ''[[Il calapranzi|Calapranzi]]'', il thriller capolavoro di [[Harold Pinter]]. Jim si dimostrò attore imprevedibile e impetuoso sia nelle prove sia durante lo spettacolo, influenzato in parte dalla lettura di [[Antonin Artaud]] e del suo “teatro della crudeltà”. In seguito venne folgorato dal [[Living Theatre]] e fu coinvolto in alcuni show che si tennero a [[San Francisco]] e a [[Los Angeles]] nel febbraio 1969.<ref name="sd05"/> Nel libro ''I Signori. Appunti sulla visione'' scrisse: “Lo scopo dell'[[happening]] è curare la noia, ripulire gli occhi, operare una ricongiunzione infantile col flusso della vita. Il suo più piccolo, più ampio scopo è la purificazione della percezione”.<ref name="r00"/>
== Film e docufilm ==
* ''[[The Doors Are Open]]'', [[1968]], documentario prodotto da Granada TV che raccoglie immagini del tour europeo
* ''[[Feast of Friends]]'', [[1969]], documentario diretto da Paul Ferrara, propone materiale raccolto fra il '68 e il '69. Il film fu montato nel '69 e portato a vari concorsi cinematografici. All'Atlanta International Film Festival vinse la medaglia d'oro il 24 ottobre '69. Uscì in sala per la prima volta il 13 marzo del [[1970]] alla Cinemateque 16 di West Hollywood
* ''[[Hwy: An American Pastoral]]'', [[1969]], film diretto da Paul Ferrara basato su una pièce (''The Hitchhiker'') scritta da Jim Morrison, che ne è anche il protagonista
* ''[[The Doors No One Here Gets Out Alive|No One Here Gets Out Alive: A Tribute to Jim Morrison]]'', [[1981]], documentario diretto da Gordon Forbes III
* ''The Doors. Dance on Fire'', [[1985]], collezione di video, clip promozionali ed esibizioni televisive dei Doors
* ''[[The Doors Live at the Hollywood Bowl|The Doors. Live at the Hollywood Bowl]]'', [[1987]], concerto tenuto dai Doors all'Hollywood Bowl nel luglio 1968, regia di Ray Manzarek
* ''The Doors. The Soft Parade. A Retrospective'', [[1991]], documentario diretto da Ray Manzarek
* ''The Doors. Live in Europe 1968'', [[1991]], documentario sul tour europeo diretto da Paul Justman, Ray Manzarek e John Densmore
* ''[[The Doors Soundstage Performances]]'', [[2002]], documentario sulle esibizioni dei Doors a Toronto ([[1967]]), in Danimarca ([[1968]]) e a New York ([[1969]])
* ''[[The Doors of the 21st Century: L.A. Woman Live|The Doors of the 21stCentury: L.A. Woman Live]]'', [[2004]], con [[Ray Manzarek]], [[Robby Krieger]] e [[Ian Astbury]] alla voce, concerto all'Hollywood New Year's Eve, di Dan Barnett, Kevin Lane.
* ''Jim Morrison: Les derniers jours'' (''Gli ultimi giorni di Jim Morrison''), docufilm di Michaelle Gagnet e Arnaud Hamelin (Sunset Presse, [[2005]])
* ''[[When You're Strange]]'', [[Documentario|docufilm]] di [[Tom DiCillo]], [[2009]]
* ''Mr. Mojo risin' - The story of L.A. Woman'', [[Documentario|docufilm]] di Martin R. Smith, Doors Music C., [[2011]]
* J. D. M. twentyseven, cortometraggio diretto da Rossella Logiurato e Roberto Avolio, 2025.
=== Il film "The Doors" del 1991 ===
{{vedi anche|The Doors (film)}}
La leggenda di Jim Morrison fu raccontata nel [[1991]] da [[Oliver Stone]], nel film biografico ''[[The Doors (film)|The Doors]]'', con [[Val Kilmer]] nella parte di Morrison. Il film fu oggetto di pareri discordanti: una parte dei fan dei Doors lo criticò aspramente, sostenendo che spettacolarizzasse troppo il lato dissoluto e "tenebroso" del cantante. Lo stesso Ray Manzarek riservò parole durissime al regista.
== Note ==
<references/>
==
;Opere pubblicate all'estero
* {{cita libro|nome=James Douglas|cognome=Morrison|titolo=The Lords: Notes on Vision|anno=1969|città=Los Angeles|editore=Western Lithographers (stampato privatamente con tiratura limitata di 100 copie)}}
* {{cita libro|nome=James Douglas|cognome=Morrison|titolo=The New Creatures|anno=1969|città=Los Angeles|editore=Western Lithographers (stampato privatamente con tiratura limitata di 100 copie)}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison|titolo=An American Prayer|anno=1970|città=Los Angeles|editore=Western Lithographers (stampato privatamente con tiratura limitata di 500 copie)}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison|titolo=The Lords and The New Creatures|anno=1970|città=New York|editore=Simon & Schuster}}
* {{cita libro|nome=Linda|cognome=Ashcroft|titolo=Wild Child: Life with Jim Morrison|anno=1997|città=New York|editore=Thunder's Mounth Press}}
* {{cita libro|nome=Merced Valdez|cognome=Cruz|titolo=The Doors: Los dìas extraňos|anno=1999|città=Città del Messico|editore=Lopez}}
* {{cita libro|nome=Hervé|cognome=Muller|titolo=Au Delá Des Doors|anno=1973|città=Parigi|editore=Albin Michel}}
* {{cita libro|nome=David|cognome=Dalton|titolo=Mr. Mojo Risin' / Jim Morrison / The last holy fool|anno=1991|città=New York|editore=St. Martin's Press}}
* {{cita libro|nome=William|cognome=Rhulmann|titolo=The Doors|anno=1991|città=New York|editore=Smithmark Publishers}}
* {{cita libro|nome=Mike|cognome=Jahn|titolo=Jim Morrison and The Doors|anno=1969|città=New York|editore=Grosset & Dunlap}}
* {{cita libro|nome=Patricia|cognome=Kennealy|titolo=Strange Days: My Life With and Without Jim Morrison|anno=1993|città=New York|editore=Plume}}
* {{cita libro|nome=Rainer|cognome=Moddemann|titolo=Doors|anno=1990|città=Königswinter|editore=Heel Verlag}}
* {{cita libro|autore=Rainer Moddemann, Gilles Yéprémian|titolo=The Doors on stage|anno=1996|città=Genève|editore=Moving Sounds Books}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison|titolo=The American Night|anno=1991|città=New York|editore=Vintage}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison|titolo=Wilderness: The lost writings of Jim Morrison|anno=1989|città=New York|editore=Vintage}}
* {{cita libro|autore=Jerry Prochnucky, Joe Russo|titolo=Jim Morrison: my eyes have seen you|anno=1996|città=San Marcos (California)|editore=AM Graphics}}
* {{cita libro|nome=Jean-Yves|cognome=Reuzeau|titolo=Jim Morrison et les Doors|anno=2001|città=Parigi|editore=Librio Musique}}
* {{cita libro|nome=Jerry|cognome=Hopkins|titolo=The Lizard King: The Essential Jim Morrison|editore=Collier Books|anno=1993|cid=Hopkins 1993}}
* {{cita libro|nome=Wallace|cognome=Fowlie|titolo=Rimbaud and Jim Morrison: The Rebel as Poet|url=https://archive.org/details/rimbaudjimmorris0000fowl|anno=1993|città=Durham|editore=Duke University Press|cid=Fowlie 1994}}
;Opere pubblicate in Italia
* {{cita libro|autore=Jerry Hopkins, Daniel Sugerman|titolo=Nessuno uscira vivo di qui: la sconvolgente biografia di Jim Morrison|anno=2005|città=Milano|editore=Kaos|pagine=370|cid=Hopkins-Sugerman 2005|isbn=88-7953-141-7}}
* {{cita libro|autore=James Riordan, Jerry Prochnicky|titolo=Jim Morrison. L'autostrada alla fine della notte|anno=2012|città=Bologna|editore=Odoya s.r.l.|isbn=978-88-6288-136-4|pagine=350}}
* {{cita libro|nome=Michela|cognome=Taddei Saltini|titolo=Jim Morrison Canzoni & Poesie|anno=1982|città=Verona|editore=Il gallo e la volpe|pagine=83}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison (trad. Tito Schipa jr)|titolo=Deserto. Poesie inedite|anno=1989|città=Milano|editore=[[Arcana Editore]]|isbn=88-85859-45-3|pagine=222}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison (trad. Tito Schipa jr)|titolo=Notte americana. Ultime poesie inedite|anno=1991|città=Milano|editore=Arcana Editore|isbn=88-85859-68-2|pagine=199}}
* {{cita libro|nome=Danny|cognome=Sugerman|titolo=Wonderland Avenue. Il mondo dei Doors: una vera saga rock|anno=1991|editore=Sperling & Kupfer|isbn=88-200-1151-4|pagine=397}}
* {{cita libro|nome=Danny|cognome=Sugerman|titolo=Jim Morrison & Doors. La storia illustrata |anno=1991|città=Milano|editore=Kaos|isbn=88-86675-16-X|pagine=244}}
* {{cita libro|nome=Kevin|cognome=McCraney|titolo=The Doors. La poesia, la morte lo spirito della tragedia di Jim Morrison |anno=1991|città=Milano|editore=Leti|pagine=96}}
* {{cita libro|nome=Danny|cognome=Sugerman|titolo=Jim Morrison & Doors. Le canzoni di Re Lucertola|anno=1992|città=Milano|editore=Kaos|isbn=978-88-7953-000-2|pagine=232}}
* {{cita libro|nome=Dylan|cognome=Jones|titolo=Jim Morrison. Dark Star|anno=1992|città=Milano|editore=Kaos|isbn=978-88-7953-009-5|pagine=200}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison (trad. L. Ruggiero)|titolo=I signori. Le nuove creature. Le poesie di «Re Lucertola»|anno=1993|città=Milano|editore=Kaos|isbn=88-7953-016-X|pagine=148}}
* {{cita libro|nome=Betty|cognome=Shapiro|titolo=Doors story|anno=1993|città=Milano|editore=Kaos|isbn=978-88-7953-013-2|pagine=166}}
* {{cita libro|nome=Frank|cognome=Lisciandro|titolo=Jim Morrison. Lo spirito & il corpo|anno=1991|città=Milano|editore=Kaos}}
* {{cita libro|nome=Mary|cognome=Chadwell|titolo=Cavalca il serpente|anno=1993|città=Milano|editore=Kaos|isbn=88-7953-019-4|pagine=159}}
* {{cita libro|nome=William|cognome=Mandel|titolo=Lo sciamano & il peyote|anno=1994|città=Milano|editore=Kaos|isbn=978-88-7953-031-6|pagine=192}}
* {{cita libro|nome=AA.|cognome=VV.|titolo=Jim Morrison & Doors. Aspettando il sole|anno=1994|città=Milano|editore=Kaos|isbn=978-88-7953-039-2}}
* {{cita libro|nome=William|cognome=Mandel|titolo=La danza dello sciamano|anno=1995|città=Milano|editore=Blues Brothers|isbn=88-8074-009-1|pagine=144}}
* {{cita libro|nome=Frank|cognome=Lisciandro|titolo=Jim Morrison. Festa di Amici|anno=1995|città=Milano|editore=Kaos|isbn=88-7953-045-3|pagine=135}}
* {{cita libro|nome=Jacques|cognome=Rochard|titolo=Jim Morrison. Poesie Apocrife|anno=1995|città=Milano|editore=Blues Brothers|isbn=88-8074-004-0|pagine=123}}
* {{cita libro|nome=Ida|cognome=Tiberio|titolo=Jim Morrison. Un cavaliere nella tempesta|anno=1995|città=Firenze|editore=Giunti|isbn=978-88-09-20775-2|pagine=128}}
* {{cita libro|nome=Chuck|cognome=Crisafulli (trad. di Stefano Focacci)|titolo=La storia dietro ogni canzone dei Doors|anno=1997|città=Firenze|editore=Tarab|isbn=88-86675-16-X|pagine=227}}
* {{cita libro|nome=Greg|cognome=Shaw|titolo=Jim Morrison & i Doors. On the road|anno=1998|città=Milano|editore=Giunti|isbn=978-88-09-21496-5|pagine=192}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Jim Morrison. Cronache 1966-1971|anno=1999|città=Milano|editore=Blues Brothers|isbn=88-86675-16-X|pagine=323}}
* {{cita libro|nome=Fowlie|cognome=Wallace|titolo=Rimbaud e Jim Morrison. Il poeta come ribelle|anno=2000|editore=Il saggiatore|isbn=978-88-428-0841-1}}
* {{cita libro|nome=Lorenzo|cognome=Ruggiero|titolo=I signori. Le nuove creature. Le poesie di «Re lucertola»|anno=2000|città=Milano|editore=Blues Brothers|isbn=88-8074-043-1|pagine=135|cid=Ruggiero 2000}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison (trad. di Tito Schipa jr, a cura di R. Bertoncelli)|titolo=Tempesta elettrica. Poesie e scritti perduti|anno=2001|città=Milano|editore=Mondadori|isbn=88-04-49224-4|pagine=559}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison (trad. di Tito Schipa jr, a cura di R. Bertoncelli)|titolo=Tempesta elettrica. Poesie e scritti perduti|anno=2002|città=Milano|editore=Oscar Mondadori|isbn=88-04-50557-5|pagine=559}}
* {{cita libro|nome=Ray|cognome=Manzarek|titolo=Light My Fire. La mia vita con Jim Morrison|anno=2002|città=Roma|editore=Editori Riuniti|isbn=88-359-5182-8|pagine=287}}
* {{cita libro|nome=Giulio|cognome=Nannini|titolo=Le canzoni dei Doors|anno=2003|città=Roma|editore=Editori Riuniti|isbn=978-88-359-5433-0|pagine=208}}
* {{cita libro|nome=Marco|cognome=Denti|titolo=Jim Morrison. An american rebel|anno=2004|città=Milano|editore=Bevivino|isbn=978-88-88764-27-6|pagine=92}}
* {{cita libro|nome=John|cognome=Delmonico (trad. di S. Hourria)|titolo=I giorni del caos. Il dossier dell'FBI su Jim Morrison|anno=2004|città=Milano|editore=Selene|isbn=978-88-86267-85-4|pagine=133}}
* {{cita libro|nome=Jerry|cognome=Hopkins, Daniel Sugerman|titolo=Nessuno uscirà vivo di qui. No one here gets out alive|anno=2005|città=Milano|editore=Kaos|isbn=88-7953-141-7|pagine=369}}
* {{cita libro|nome=Jacques|cognome=Rochard|titolo=Jim Morrison vivo!|anno=2005|città=Milano|editore=Blues Brothers|isbn=978-88-8074-066-7|pagine=196}}
* {{cita libro|nome=Stephen|cognome=Davis|titolo=Jim Morrison. Vita, morte, leggenda|anno=2005|città=Milano|editore=Mondadori|isbn=88-04-53629-2|pagine=478|cid=Davis 2005}}
* {{cita libro|nome=Stephen|cognome=Davis|titolo=Jim Morrison. Vita, morte, leggenda|anno=2006|città=Milano|editore=Oscar Mondadori|isbn=978-88-04-55359-5|pagine=565|cid=Davis 2006}}
* {{cita libro|nome=Patricia|cognome=Butler (trad. E. Domenichini)|titolo=Angeli danzano, angeli muoiono|anno=2006|città=Milano|editore=Piemme|isbn=978-88-8074-066-7|pagine=382}}
* {{cita libro|nome=Frank|cognome=Lisciandro|titolo=Jim Morrison diario fotografico|anno=2007|città=Firenze|editore=[[Giunti Editore]]|isbn=978-88-09-04911-6|pagine=174}}
* {{cita libro|nome=Fabio|cognome=Rapizza|titolo=The Doors. 1967-2007. Le porte sono ancora aperte|anno=2007|città=Roma|editore=Editori Riuniti|isbn=978-88-359-5876-5|pagine=188}}
* {{cita libro|nome=Ben|cognome=Fong-Torres|titolo=The Doors by The Doors|anno=2007|città=Milano|editore=Sperling & Kupfer|isbn=978-88-200-4388-9|pagine=230}}
* {{cita libro|nome=Francesco|cognome=Guadalupi|titolo=Versi poetici e dichiarazioni di guerra di Jim Morrison|anno=2007|città=Reggio Emilia|editore=[[Aliberti editore]]|isbn=978-88-7424-316-7|pagine=160}}
* {{cita libro|nome=Jacques|cognome=Rochard|titolo=Jim Morrison vivo!|anno=2005|città=Milano|editore=Blues Brothers|isbn=978-88-8074-066-7|pagine=196}}
* {{cita libro|nome=James|cognome=Henke|titolo=Jim Morrison. Tesori e ricordi|anno=2007|città=Milano|editore=White Star|isbn=978-88-540-0776-5|pagine=64}}
* {{cita libro|nome=Aurelio|cognome=Pasini|titolo=The Doors. Until The End: testi commentati|anno=2008|città=Roma|editore=Arcana|isbn=978-88-6231-012-3|pagine=346}}
* {{cita libro|nome=Jim|cognome=Morrison|titolo=Jim Morrison & Doors. Canzoni|anno=2008|città=Milano|editore=Blues Brothers|isbn=978-88-8074-046-9|pagine=363}}
* {{cita libro|nome=Sabino|cognome=Caronia|titolo=Morte di un cittadino americano. Jim Morrison a Parigi|anno=2009|città=Roma|editore=Edilazio|isbn=978-88-87485-98-1|pagine=100}}
* {{cita libro|nome=Francesco|cognome=Guadalupi|titolo=Wake up! I numi tutelari di Jim Morrison|anno=2010|città=Firenze|editore=Firenze Libri|isbn=978-88-7256-166-9|pagine=216|cid=Guadalupi 2010}}
* {{cita libro|nome=Michelangelo|cognome=Giampaoli|titolo=Il cimitero di Jim Morrison|anno=2010|città=Viterbo|editore=Stampa alternativa|isbn=978-88-6222-144-3|pagine=357}}
* {{cita libro|nome=Fabrizio|cognome=Radioni|titolo=Jim Morrison. Parigi, 3 luglio 1971|anno=2011|città=Torino|editore=Ananke|isbn=978-88-7325-423-2|pagine=168}}
* {{cita libro|nome=Frédéric|cognome=Bertocchini, Jef (trad. M. Cotugno)|titolo=Jim Morrison. La biografia a fumetti|anno=2011|città=Milano|editore=Edizioni BD|isbn=978-88-6123-867-1|pagine=120}}
* {{cita libro|nome=Pamela|cognome=Des Barres (trad. T. Lo Porto)|titolo=Sto con la band. Confessioni di una groupie|anno=2011|editore=LIT - Libri in Tasca|isbn=978-88-6583-036-9|pagine=409}}
* {{cita libro|nome=Tom|cognome=DiCillo|titolo=When you're strange. A film about The Doors. DVD. Con libro|anno=2011|città=Milano|editore=Feltrinelli|isbn=978-88-07-74066-4|pagine=125}}
* {{cita libro|nome=John|cognome=Densmore (trad. di S. Pezzani)|titolo=Riders on the storm. La mia vita con Jim Morrison e i Doors|anno=2011|città=Roma|editore=Arcana|isbn=978-88-6231-187-8|pagine=379}}
* {{cita libro|nome=Hopkins|cognome=Jerry (trad. di A. Achilli)|titolo=Jim Morrison. Vita e parole del Re Lucertola|anno=2011|città=Roma|editore=Arcana|isbn=978-88-6231-209-7|pagine=272}}
* {{cita libro|nome=John|cognome=Densmore (trad. di S. Pezzani)|titolo=The Doors. Lo spirito di un'epoca e l'eredità di Jim Morrison|anno=2013|città=Roma|editore=Arcana|isbn=978-88-6231-315-5|pagine=335}}
* {{cita libro|nome=Rainer|cognome=Moddemann (trad. di F. Pudva)|titolo=Jim Morrison. Guida completa di Parigi|anno=2014|editore=Kindle edition|isbn=978-3-00-046190-3|pagine=110}}
== Voci correlate ==
* [[The Doors]]
* [[Ray Manzarek]]
* [[Robby Krieger]]
* [[John Densmore]]
* [[Pamela Courson]]
* [[Sciamanesimo]]
* [[Beat Generation]]
* [[Club 27]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.thedoors.com/ Sito ufficiale] dei Doors
* [https://www.youtube.com/watch?v=y-QTdggWOOY/ "The End" live], CBS Television Studios, Toronto, 16/9/1967
* [https://www.youtube.com/watch?v=uMgDY60NN8E Poesie di Jim Morrison audioregistrate] appartenenti alla raccolta "The Lost Paris Tapes"
* [http://members.xoom.it/robyok/doorstrc.htm Poesie di Jim Morrison] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305012604/http://members.xoom.it/robyok/doorstrc.htm |data=5 marzo 2016 }} inserite nell'album postumo [[An American Prayer]]
* [https://www.youtube.com/watch?v=0srtEPHGqKA Intervista ai Doors] di Richard Goldstein del Village Voice, 23/5/1969
{{The Doors}}
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