Papa Paolo III: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'omonimo patriarca di Costantinopoli|Paolo III di Costantinopoli|Paolo III}}
{{Papa della chiesa cattolica|
{{Papa della Chiesa cattolica
|nome=Paolo III
|nome = Papa Paolo III
|immagine=Image:Pope-paul3.jpg
|immagine = Portrait of Pope Paul III Farnese (by Titian) - National Museum of Capodimonte.jpg
|larghezza=200px
|didascalia = [[Tiziano]], ''[[Ritratto di Paolo III]]'' ([[1543]]); [[olio su tela]], 113,7×88,8 cm, [[Museo nazionale di Capodimonte]], [[Napoli]]
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|nato=[[Canino]], [[29 febbraio]] [[1468]]
|titolo = 220º papa della Chiesa cattolica
|inizio=[[13 ottobre]] [[1534]]
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|fine pontificato = 10 novembre [[1549]]<br /><small>({{Età e giorni|1534|10|13|1549|11|10}})</small>
|predecessore=[[papa Clemente VII]]
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|predecessore = [[papa Clemente VII]]
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|successore = [[papa Giulio III]]
|nome nascita = Alessandro Farnese
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|luogo di nascita = [[Canino (Italia)|Canino]]
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|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[Antica basilica di San Pietro in Vaticano]]
|firma =
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{{Bio
|Nome = Paolo III
|Cognome = Paolo III
|ForzaOrdinamento = Paolo 03
|PostCognomeVirgola = nato '''Alessandro Farnese'''
|ForzaOrdinamento = Paolo 03
|Sesso = M
|LuogoNascita = Canino
|LuogoNascitaLink = Canino (Italia)
|GiornoMeseNascita = 29 febbraio
|AnnoNascita = 1468
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|GiornoMeseMorte = 10 novembre
|AnnoMorte = 1549
|Epoca = 1500
|Categorie = [[Categoria:Papi]]
|Attività = papa
|FineIncipit = fu [[Papa]] dal [[1534]] alla sua morte<ref>Nell'immagine del riquadro: [[Tiziano Vecellio]] - ritratto di Papa Paolo III, 1543, [[Museo Nazionale di Capodimonte]], [[Napoli]])</ref>. Convocò il [[Concilio di Trento]] nel [[1545]]
|Attività2 = vescovo cattolico
|Attività3 = cardinale
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato il 220º [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal [[1534]] alla sua morte. Nel [[1540]] autorizzò la fondazione della [[Compagnia di Gesù]] su proposta di [[Ignazio di Loyola]] e convocò il [[Concilio di Trento]] nel [[1545]]
}}
 
== Biografia ==
{{TOChidden}}
==Biografia= Infanzia ===
Alessandro Farnese nacque a [[Canino (Italia)|Canino]], nella [[Maremma]] laziale (oggi [[provincia di Viterbo]]), figlio di [[Pier Luigi Farnese Seniore|Pier Luigi I Farnese]] (1435-1487), signore di [[Capodimonte (comune)|Capodimonte]], [[Musignano]], [[Valentano]], [[Gradoli]], [[Piansano]], [[Canino (Italia)|Canino]] e di [[Abbazia al Ponte]] e vicario papale di [[Canino (Italia)|Canino]], e Giovannella [[Caetani]] (1440-1468), discendente dalla famiglia di [[papa Gelasio II|Gelasio II]] e [[papa Bonifacio VIII|Bonifacio VIII]]. Egli era il terzo di cinque figli, il primo dei maschi.
===La giovinezza===
Nato come Alessandro [[Farnese (famiglia)|Farnese]], a [[Canino]], nell'Alta Tuscia Laziale (oggi [[provincia di Viterbo]]), era figlio di [[Pier Luigi Farnese Seniore|Pier Luigi Seniore]] e [[Giovannella Caetani]] , discendente dalla famiglia di [[Papa Bonifacio VIII]].
 
=== Formazione e carriera nella Curia romana ===
Alessandro era d'intelligenza e modi vivaci, per questo motivo provocò diversi guai alla famiglia. Tuttavia i genitori decisero di avviarlo alla carriera ecclesiastica, pertanto stabilirono che dovesse avere la migliore educazione possibile e già nel [[1482]] gli procacciarono un posto di [[Scrittore Apostolico]].
Ricevette la prima formazione umanistica a [[Roma]]. I suoi precettori furono l'[[umanesimo|umanista]] [[Pomponio Leto]] per le lettere antiche, la storia e la cultura classica e lo scienziato Alberto Piglio per le discipline matematiche e scientifiche. Ma nella "Città eterna" la sua condotta fu riprovevole. Dopo essere stato per un certo periodo in carcere, venne allontanato dall'Urbe. La famiglia lo inviò alla corte di [[Lorenzo de' Medici]]. A Firenze poté assistere alle lezioni di [[Marsilio Ficino]], conobbe [[Giovanni Pico della Mirandola]] e incontrò il fior fiore dei rampolli della nobiltà italiana: futuri papi, re, duchi, cardinali, artisti, letterati e poeti. Alla corte medicea fece anche la conoscenza di [[papa Leone X|Giovanni]] e [[papa Clemente VII|Giulio de' Medici]] (entrambi lo precederanno come papi).
 
Tornato a Roma andò al servizio del [[papa Innocenzo VIII]], che gli assegnò l'ufficio di [[protonotario apostolico]]. Il [[papa Alessandro VI]] lo nominò [[cardinale diacono]] con il [[titolo cardinalizio]] dei [[Santi Cosma e Damiano (diaconia)|Santi Cosma e Damiano]]. La sorella di Alessandro, [[Giulia Farnese]], era l'amante<ref>{{Cita libro|autore=Marina Addis Saba|titolo=La farnesina. Giulia Farnese e papa Borgia|collana=Storia, Storie|annooriginale=2010|editore=Affinità Elettive Edizioni|lingua=Italiano|ISBN=9788873261544}}</ref> di papa Borgia, il che valse al futuro Papa il soprannome - poco edificante - di «Cardinal Fregnese»<ref>{{Cita libro|curatore=Eugenio Alberi|titolo=Le relazioni degli ambasciatori veneti al Senato raccolte, annotate ed edite da Eugenio Alberi|annooriginale=1846|editore=Società Editrice Fiorentina|p=314|volume=3|citazione=ché la sua promozione al Cardinalato non fu molto onesta, essendo proceduta per causa oscena; cioè dall'amore e dalla familiarità che avea papa Alessandro VI con la signora Giulia sua sorella; dal che nacque che per lungo tempo fu chiamato il cardinal Fregnese}}</ref>. Nel 1495 Alessandro ereditò la carica di [[Legato pontificio]] di [[Viterbo]]. Nel 1502 fu nominato legato della [[Marca anconitana]]. Lasciò la legazione nel 1509. Gli anni successivi passarono tra la corte del papa e i possedimenti della famiglia.
I suoi precettori furono: l'umanista [[Pomponio Leto]], per le lettere antiche, la storia e la cultura classica; lo scienziato [[Alberto Piglio]], per le discipline matematiche e scientifiche. Nonostante l'impegno nello studio, la sua vita era fatta di stravizi e bagordi (era amante soprattutto delle donne e del vino) per cui la madre, preoccupata per la carriera futura del figlio decise di chiudere i cordoni della borsa. Alessandro giurò, allora, vendetta alla madre.
 
Nel 1513 fu avviata la costruzione di [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]] a Roma. Non era presente a Roma nei giorni del [[sacco di Roma (1527)|sacco dei lanzichenecchi]] (1527). Nel settembre dello stesso anno si stabilì a [[Parma]], della cui [[diocesi di Parma|diocesi]] era vescovo. Il 1º giugno 1528 entrò con il [[papa Clemente VII]] a Viterbo<ref>Dopo il sacco di Roma il pontefice aveva soggiornato fuori della capitale per oltre un anno. Dapprima si recò a Orvieto; poi soggiornò a Viterbo fino al suo rientro a Roma.</ref>. Il 13 dicembre 1532 accompagnò [[Carlo V d'Asburgo]] nel suo ingresso a [[Bologna]], dove incontrò il papa Clemente VII<ref>Carlo V era già stato a Bologna due anni prima per ricevere l'incoronazione imperiale.</ref>.
Non è dato sapere con precisione cosa avvenne, ma la cosa certa è che finì nelle segrete di [[Castel Sant'Angelo (monumento)|Castel Sant'Angelo]]. Forse Alessandro fece rinchiudere la madre sull'[[Lago di Bolsena#Isole del lago|Isola Bisentina]] per convincerla a fornirgli il denaro di cui necessitava, in ogni caso, ella riuscì a far pervenire un messaggio al Papa, che fece arrestare e mettere in prigione il figlio. Alessandro rimase in carcere per un periodo di tempo piuttosto lungo, ma uno zio, dopo aver corrotto una guardia, lo fece evadere.
 
Alessandro Farnese fu ordinato sacerdote il 26 giugno 1519 e fu consacrato vescovo il 2 luglio successivo dal [[papa Leone X]]. Celebrò la sua prima Messa il 29 ottobre dello stesso anno<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/papa-paolo-iii_(Dizionario-Biografico)|titolo=PAOLO III, papa in "Dizionario Biografico"|lingua=it-IT|accesso=2019-08-22|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161011090924/http://www.treccani.it/enciclopedia/papa-paolo-iii_%28Dizionario-Biografico%29/|dataarchivio=11 ottobre 2016|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 1512 fu tra i rappresentanti del papa al [[Concilio Lateranense V]].
Il Papa non fu entusiasta dell'accaduto, ma decretò solamente che il ragazzo dovesse stare lontano da [[Roma]] per un certo periodo di tempo. Per salvare la faccia della [[Farnese (famiglia)|famiglia]] questo allontanamento non doveva sembrare un esilio, così venne colta l'occasione per mandare il giovane a proseguire gli studi presso la corte di [[Lorenzo il Magnifico]], dove poté assistere alle lezioni di [[Marsilio Ficino]], conobbe [[Pico della Mirandola]] e incontrò il fior fiore dei rampolli della nobiltà italiana, futuri papi, re, duchi, cardinali, artisti, letterati e poeti.
 
Come vescovo di Parma tenne un sinodo nella città ducale, dove incominciò ad applicare i decreti del concilio lateranense<ref>"Il concilio ecumenico, convocato con l’intento di riformare i costumi della Chiesa, ma piuttosto blando nei toni conclusivi, produsse come effetto immediato in alcune diocesi la celebrazione di sinodi diocesani convocati dai prelati che vi avevano preso parte. Tuttavia, la carenza di una strategia efficace di rottura con la prassi consueta e di continuità degli interventi rese praticamente inconsistenti i provvedimenti iniziali, che spesso rimasero sulla carta, come nel caso di Parma.
===Il ritorno a Roma e il pontificato di Alessandro VI===
 
Basti ricordare a titolo di esempio le precise denunce contro le pratiche scandalose e violente che vedevano coinvolti chierici e ancora le lamentele contro il loro costume licenzioso contenute in un memoriale dei primi padri della [[Compagnia di Gesù]] indirizzato al nuovo duca [[Pier Luigi Farnese]]": Cristina Cecchinelli, ''Agli esordi del potere farnesiano a Parma: il cardinale Alessandro Farnese vescovo-amministratore della diocesi (1509-1534)'', ''Rivista di storia della Chiesa in Italia : 1'', Milano, Vita e Pensiero, 2009, p. 112 (2009).</ref>.
Nel [[1489]], giudicando la sua cultura completa, Alessandro tornò a Roma con una lettera del Magnifico che gli permise di diventare, nel [[1491]], [[Protonotaio Apostolico]] della cancelleria pontificia. La sua nuova posizione e la passione del cardinale [[Alessandro VI|Rodrigo Borgia]], vice cancelliere pontificio, per sua sorella [[Giulia Farnese|Giulia]], gli aprirono le porte della corte pontificia.
 
La sua influenza si accrebbe nel tempo. Pose la tiara papale sul capo di [[Papa Leone X|Leone X]] nel 1513 e presenziò alla cerimonia di incoronazione di [[Carlo V d'Asburgo]] a imperatore nel 1530.
L'[[1492|anno successivo]] [[Innocenzo VIII]] morì e gli succedette Rodrigo Borgia con il nome di Alessandro VI. Nel settembre del [[1493]] il nuovo papa elevò alla porpora cardinalizia, come [[cardinale]] [[diacono]], Alessandro.
 
[[File:Titian - Pope Paul III with his Grandsons Alessandro and Ottavio Farnese - WGA22985.jpg|thumb|upright=1.3|[[Tiziano]]<br>''Il papa Paolo III con i nipoti [[Alessandro Farnese il Giovane|Alessandro]] e [[Ottavio Farnese|Ottavio]]''.]]
Nel [[1494]], nel castello di [[Capodimonte]] morì di malattia suo fratello Angelo e, sia lui che Giulia contrassero lo stesso morbo, ma si salvarono grazie ad un medico mandato da Alessandro VI.
 
=== Cronologia incarichi ===
La discesa improvvisa di [[Carlo VIII]] in [[Italia]] convinse il papa a nominare, in [[concistoro]] segreto, Alessandro [[Legato]] di [[Viterbo]], con la speranza che la sua presenza avrebbe fermato i francesi, ma così non fu e, anche Giulia, che andava al matrimonio della sorella Gerolama, fu catturata dai francesi. Il papa condusse trattative per la sua liberazione, che andarono a buon fine, ma non perdonò Alessandro per la perdita di Viterbo e per la cattura della sua amante. La cosa peggiore fu, comunque il voltafaccia degli [[Orsini]], che passarono al soldo dei francesi, cedendogli la fortezza di [[Bracciano]] e quindi l'accesso a Roma. Questa manovra fece perdere ulteriore credibilità al Cardinale Farnese, visto che i destini della sua famiglia si erano più volte intrecciati con quella degli Orsini. Però, dopo che il [[Valois]] ebbe giurato fedeltà al Papa, questi volle ricondurre all'obbedienza i feudatari che gli erano stati infedeli. I primi a subire la vendetta del Papa furono proprio gli Orsini, che furono condannati alla confisca dei beni. Il [[16 luglio]] [[1496]] Alessandro VI rimandò il cardinale a Viterbo, ma dopo soli due mesi nomino il figlio, Duca di Gandia, console della città.
* 1491: primo incarico nella Curia romana: segretario e protonotario apostolico;
* 1492: tesoriere della Curia romana;
* 22 giugno 1492: canonico del capitolo della chiesa di San Lorenzo a [[Viterbo]];
* 20 settembre 1493: è creato cardinale (età: 25 anni). Vestirà la porpora per 41 anni;
* 14 novembre 1494 – 15 settembre 1495: è [[legato pontificio]] a [[Viterbo]];
* 1499 – 28 marzo 1509: è [[diocesi di Montefiascone|vescovo di Montefiascone]] e di Corneto (oggi [[diocesi di Civitavecchia-Tarquinia|Tarquinia]]);
* ottobre 1502: è [[legato pontificio]] ad [[Marca anconitana|Ancona]];
* 29 novembre 1503: creato cardinale della diaconia di [[Sant'Eustachio (diaconia)|Sant'Eustachio]];
* 1507: è nuovamente legato ad Ancona; lascia la legazione delle Marche nel 1509;
* 18 febbraio 1508 – 5 giugno 1510: amministratore nella [[Repubblica di Venezia]];
* ottobre 1508: è arciprete della [[basilica di San Giovanni in Laterano]];
* 28 marzo 1509: è nominato [[diocesi di Parma|vescovo di Parma]] (manterrà la diocesi sino all'elezione papale);
* 6 marzo 1514 – 31 agosto 1522: è amministratore dell'[[arcidiocesi di Benevento]] (primo incarico);
* 2 maggio 1514: è [[abate commendatario]] di [[Monastero di Sabiona|Sabiona]];
* 28 luglio 1514 – 13 ottobre 1534: è amministratore della diocesi francese di [[diocesi di Saint-Pons-de-Thomières|Saint-Pons-de-Thomières]];
* 20 agosto 1515: è [[abate commendatario]] del monastero di [[Fossombrone]] ([[Appennino umbro-marchigiano]]);
* agosto 1516: creato [[cardinale protodiacono]];
* 19 maggio 1517: si insedia la commissione incaricata di scoprire la verità sul tentato avvelenamento del [[papa Leone X]]. L'accusato è il cardinale [[Alfonso Petrucci]]. Tra i membri della commissione figura Alessandro Farnese;
* 4 novembre 1517: Farnese partecipa alle riunioni preparatorie per l'indizione di una [[crociata]] contro il Sultano turco;
* 13 marzo 1518: è [[legato pontificio]] in [[Germania]];
* 15 giugno 1519 – 9 dicembre 1523: è cardinale-vescovo di [[sede suburbicaria di Frascati|Frascati]];
* 1521: amministratore della [[diocesi di Sulmona-Valva]];
* 9 – 18 dicembre 1523: cardinale-vescovo di [[sede suburbicaria di Palestrina|Palestrina]];
* 18 dicembre 1523 – 20 maggio 1524: cardinale-[[sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|vescovo di Sabina]];
* 20 maggio – 15 giugno 1524: è cardinale-vescovo di [[sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina|Porto e Santa Rufina]];
* 15 giugno 1524 - 13 ottobre 1534: è cardinale-vescovo di [[sede suburbicaria di Ostia|Ostia]] e [[sede suburbicaria di Velletri-Segni|Velletri]]
* 3 aprile – 7 giugno 1525: amministratore della [[diocesi di Anagni-Alatri|diocesi di Anagni]];
* 20 maggio 1527: [[legato pontificio]] presso l'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Carlo V d'Asburgo]] (tranne una parentesi dall'8 giugno 1528 al 24 luglio 1529 in cui fu legato a Roma);
* 1528 - 12 gennaio 1530: è amministratore dell'[[arcidiocesi di Benevento]] (secondo incarico);
* 24 gennaio 1530 – 17 maggio 1532: amministratore della [[arcidiocesi di Bari-Bitonto|diocesi di Bitonto]];
* 15 gennaio 1532: è nominato ambasciatore pontificio in Germania e per le città di [[Münster]] e [[Colonia (Germania)|Colonia]]; il suo compito è ricomporre i dissidi in corso tra le chiese locali;
* 6 settembre 1533: è nominato consigliere del papa;
* 1º ottobre 1533: legato a [[Pisa]];
* 19 gennaio – 8 giugno 1534: amministratore della [[diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo|diocesi di Sora]].
 
=== Conclavi ===
Ormai la stella di Alessandro Farnese sembrava tramontata e così il cardinale decise di rimanere per qualche tempo confinato nelle sue terre. Tuttavia, nel [[1499]], Alessandro era nuovamente a Roma, giusto in tempo per vedere il pontefice scagliarsi contro la famiglia [[Caetani (famiglia)|Caetani]], la famiglia di sua madre. I beni dei Caetani vennero incamerati e rivenduti a [[Lucrezia Borgia]] per la somma, mai riscossa, di 80.000 ducati.
Come cardinale Alessandro Farnese partecipò a sette conclavi:
* [[conclave del settembre 1503]], che elesse il [[papa Pio III]]
* [[conclave dell'ottobre 1503]], che elesse il [[papa Giulio II]]
* [[conclave del 1513]], che elesse il [[papa Leone X]]
* [[conclave del 1521-1522]], che elesse il [[papa Adriano VI]]
* [[conclave del 1523]], che elesse il [[papa Clemente VII]]
* [[conclave del 1534]], che elesse papa lui stesso.
 
== Il conclave del 1534 ==
Nonostante il regno del terrore instaurato da Alessandro VI continuasse (perseguitò le famiglie [[Colonna (famiglia)|Colonna]] e [[Savelli (famiglia)|Savelli]]) il Farnese riuscì a sopravvivere e la sua costanza fu ripagata nel [[1502]], quando venne nominato Legato della [[Marca anconitana]]. Lo stesso anno Alessandro conobbe la donna sconosciuta che gli dette i quattro eredi, due dei quali legittimati dal pontefice [[Giulio II]], [[Pier Luigi Farnese, duca di Parma|Pier Luigi]] e Paolo e due mai legittimati, Costanza e Ranuccio.
{{vedi anche|Conclave del 1534}}
Al conclave parteciparono 33 cardinali.<br />
Alessandro Farnese fu eletto papa il 13 ottobre 1534 nel [[Palazzo Apostolico]]. Il conclave durò 48 ore: dall'11 al 13 ottobre.<br />
Con i suoi 66 anni era il [[Decano del collegio cardinalizio|decano del Sacro collegio]].<br />
Fu incoronato il 3 novembre successivo dal cardinale [[Innocenzo Cybo]].
 
== Il pontificato ==
===I pontificati di Giulio II, Leone X, Adriano VI e Clemente VII===
=== Contrasto al protestantesimo ===
{{vedi anche|Antiprotestantesimo|Controriforma}}
[[File:Pope Paul III with a nephew (by Sebastiano del Piombo).jpg|miniatura|[[Sebastiano del Piombo]], ''[[Paolo III con un nipote]]'' (1534 ca.), [[Galleria nazionale di Parma]].]]
Paolo III perseguì una politica di terzietà nelle guerre tra l'imperatore del Sacro Romano Impero [[Carlo V d'Asburgo]] e il re di Francia [[Francesco I di Francia|Francesco I]]. Incoraggiò entrambi i sovrani nella lotta contro la diffusione del protestantesimo (degli [[Ugonotti]] in Francia e dei [[Luterani]] in Germania), anche se Francesco I fu alleato dei Luterani in funzione anti-asburgica.
 
Nel 1540 inviò come [[Nunzio apostolico|nunzio]] in Germania il cardinale [[Giovanni Gerolamo Morone]], affiancato l'anno seguente dal cardinale [[Gasparo Contarini]]. Nel gennaio 1546 il pontefice sospese dal suo incarico [[Hermann von Wied]], [[arcidiocesi di Colonia|arcivescovo di Colonia]] sin dal 1515. In aprile lo scomunicò.
Alla morte di Alessandro VI ([[1503]]), il Farnese tornò a Roma per partecipare al conclave da cui uscì papa [[Papa Pio III]] [[Piccolomini]], ma non passò molto che si dovette procedere all'elezione di un nuovo pontefice: [[Giulio II]] [[della Rovere]]. Costui reintegrò nei propri feudi i Caetani e riammise al favore papale gli Orsini ed i Colonna. Un altro passo importante fu il matrimonio tra il nipote del Papa Nicola della Rovere e la figlia di Giulia Farnese, Laura Orsini. Tale matrimonio rafforzò i legami di amicizia tra Alessandro e Giulio II, che presto si trasformarono in concessioni sempre più importanti per la famiglia. Il cardinale lasciò la legazione delle [[Marche]] nel [[1509]]. Al suo ritorno a Roma lo aspettavano il titolo di [[Sant'Eustachio]], una delle più ricche parrocchie di Roma, e la nomina a [[vescovo]] di [[Parma]]. L'acquisto del castello di [[Vico]] risale proprio a questo periodo. Nel [[1510]] Alessandro fu colpito dal primo lutto: moriva il secondogenito Paolo.
 
Il 17 dicembre 1538 il pontefice scomunicò il [[re d'Inghilterra]] [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] e lo pose sotto [[interdetto]]. Successivamente tentò di formare una coalizione di re cattolici contro l'Inghilterra, ma i monarchi dei due principali stati dell'epoca (Francia e Impero), in contrasto tra loro, ne impedirono la realizzazione.
L'[[11 marzo]] [[1513]] salì al soglio di Pietro Giovanni Medici, che assunse il nome di Leone X. Fu proprio il Farnese che, in qualità di decano dell'ordine dei cardinali diaconi, annunciò alla folla l'elezione del Medici, vecchio amico dei tempi di Firenze, e che il giorno dell'incoronazione gli posò la [[tiara]] sulla testa. Il [[15 marzo]] lo stesso Alessandro fu ordinato prete ed il [[6 marzo]] del [[1514]] fu consacrato vescovo della [[Diocesi di Benevento]]<ref>[http://www.cattoliciromani.com/enciclopediacattolica/index.php/Paolo_III Paolo III]</ref>. Il nuovo pontefice trasformò in vicariato perpetuo i privilegi accordati dai suoi predecessori del secolo precedente sui feudi di [[Marta]], Capodimonte, Canino e [[Gradoli]]. In questo anno iniziò anche la costruzione di [[Palazzo Farnese]] a Roma.
 
Vista la crescente diffusione delle idee protestanti, il 21 luglio 1542 il pontefice emanò la costituzione ''[[Licet ab initio]]'', con la quale fu istituita l'[[Inquisizione]] romana, ossia la «Congregazione della sacra, romana e universale Inquisizione del [[sant'Uffizio]]»<ref>''I primi passi dell'Inquisizione Romana: tre lettere di papa Paolo III (1542, 1543, 1548)'', in: {{cita libro | titolo = La libertà al tempo dell'Inquisizione. Antologia di documenti dal 1252 al 1948 | curatore = Davide Canfora | anno = 1999 | editore = [[Nicola Teti Editore|Teti Editore]] | città = Milano | cid = Canfora, 1999 | isbn = 978-88-7039-771-0}}</ref>.
Gli anni successivi passarono tra la corte di Papa Medici ed i possedimenti farnesiani con lo scopo di rendere sempre più potente la famiglia. Nel [[1519]] il primogenito, Pier Luigi, sposò Gerolama Orsini, figlia del Conte di [[Pitigliano]]; da questa unione, nel [[1520]], nacque un altro Alessandro, destinato a diventare cardinale ed a proseguire i fasti della famiglia nella Città Eterna.
 
==== Concilio di Trento ====
Il [[1 dicembre]] [[1521]] moriva Leone X, così Alessandro Farnese, grazie all'accordo con il cugino del defunto Papa, il cardinale Giulio dei [[Medici]], tentava la scalata alla tiara pontificia. L'ostinazione del cardinale Pompeo Colonna, acerrimo nemico dei Medici e degli Orsini, parenti del Farnese, portò all'elezione di un Papa straniero: il vescovo di [[Tortona]], [[Adriano VI]], un olandese già precettore di [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]], ma che i romani chiamavano barbaro. Adriano VI morì pochi mesi dopo la sua elezione, il [[14 settembre]] [[1523]]. Gli elettori si trovavano di nuovo in un<nowiki>'</nowiki>''empasse'' che Alessandro pensava di poter sfruttare dato che il Colonna stavolta non gli si sarebbe opposto. Ma, con suo grande disappunto, il Medici propose un Orsini ed il Colonna, pur di non permettere che un suo nemico fosse eletto Papa, si accordò col Medici e lo appoggiò per la sua elezione. Giulio dei Medici venne eletto il [[19 novembre]] con il nome di Clemente VII.
{{vedi anche|Concilio di Trento}}
[[File:Sebastiano Ricci 034.jpg|thumb|upright=1.8|[[Sebastiano Ricci]], ''Papa Paolo III ha la visione del Concilio di Trento''. Olio su tela, 1687-1688, [[Piacenza]], [[Palazzo Farnese (Piacenza)#Fasti di Paolo III|Museo Civico]].]]
Nel 1534 tutta l'Europa era attraversata da laceranti tensioni religiose tra cattolici e protestanti. Per contrastare il diffondersi della [[Riforma protestante]] Paolo III decise di allargare il [[collegio cardinalizio]] con l'inserimento di figure che, in modo diverso, erano favorevoli a una riforma cattolica: [[Gasparo Contarini]], [[Papa Paolo IV|Gian Pietro Carafa]], [[Giovanni Gerolamo Morone]] e l'inglese [[Reginald Pole]].
 
Il pontefice aveva bisogno che Francia e Germania assicurassero la propria neutralità, cioè che non influenzassero i lavori del concilio. A questo fine nel 1537 effettuò una visita ufficiale presso l'imperatore [[Carlo V d'Asburgo]], cui promise che la sede del concilio sarebbe stata [[Mantova]]. Ma il duca della città lombarda fece mancare il proprio appoggio: affermò di non potere sostenere le spese di un'assise di livello internazionale. Paolo III scelse allora Vicenza (la [[Repubblica di Venezia]] aveva buoni rapporti sia con i tedeschi sia con i francesi), ma il concilio non poté incominciare perché nel frattempo era scoppiato un conflitto tra Francia e Impero. Paolo III dovette quindi attendere la cessazione del conflitto.
La primavera successiva morivano i cardinali vice decano e [[decano del Sacro Collegio]], aprendogli così la strada per quell'ambita carica. Il nuovo Papa, per consolare Alessandro della delusione, consolidò la sua antica amicizia con lui e lo consultava in ogni occasione dovesse trattare affari di stato. Nel [[1524]] moriva Giulia la Bella, artefice delle prime fortune di Alessandro.
 
Il 22 maggio 1542 Paolo III indisse il concilio ([[bolla pontificia|bolla]] ''Initio nostri'') per il 1º ottobre dello stesso anno (''Kalendas octobris'') a Trento. Trento fu considerata la scelta più opportuna in quanto si trovava a metà strada tra Roma e la Germania ed era sede di un [[principato vescovile di Trento|principato vescovile]] appartenente all'Impero germanico. A causa dello stato di guerra in cui versavano ancora alcune nazioni, il concilio fu sospeso il 6 luglio del 1543. Venne riconvocato l'anno dopo con la bolla ''Laetare Jerusalem'' (19 novembre 1544). Il Concilio si aprì solennemente a Trento il 13 dicembre 1545, III [[domenica]] di [[Avvento]], nella [[Duomo di Trento|cattedrale di San Vigilio]], a fare gli onori di casa il principe-vescovo [[Cristoforo Madruzzo]]. Il pontefice era rappresentato da tre cardinali: Giovanni Ciocchi del Monte (che nel 1550 diverrà papa con il nome di Giulio III), Marcello Cervini (anch'egli diverrà papa - ma per soli 23 giorni - con il nome di Marcello II nel 1555) e Reginald Pole.
I figli del cardinale, che sembravano destinati ad una vita di agi e di ozio, furono mandati al servizio della [[Serenissima Repubblica di Venezia]] per poter effettuare il loro apprendistato militare. Ma, mentre Ranuccio restava fedele al Papa, Pier Luigi passò alle dipendenze di Carlo V e fu tra i primi ad entrare in Roma alla testa delle truppe imperiali. Pose il suo quartier generale a Palazzo Farnese, che fu così risparmiato dal [[Sacco di Roma (1527)|saccheggio]] e dalle devastazioni. Dopo il ritiro dei [[lanzichenecchi]], Pier Luigi non seguì gli imperiali, ma rimase nelle campagne romane al comando di una banda di tagliagole depredando e taglieggiando chiunque gli capitasse a tiro. A causa del suo comportamento il Papa lo scomunicò, ma suo padre lo convinse a fare ammenda dei propri torti e a tornare ad offrire la sua spada all'Imperatore. Nel [[1529]], alla morte di Ranuccio in [[Puglia]], Clemente VII tolse l'[[anatema]] che aveva pronunciato su di lui. Dopo questi fatti Pier Luigi si ritirò nei domini di famiglia.
 
Il Concilio contò inizialmente pochi [[prelato|prelati]], quasi tutti italiani, e fu quasi sempre controllato dai delegati pontifici.
Il Papa vedeva nel Farnese il solo uomo in grado di proseguire il suo lavoro, pertanto, sentendo la salute vacillare cercava di prepararsi la successione. Quando Clemente VII morì, il conclave durò solo 24 ore. Era il [[1534]].
Per i primi due anni i padri conciliari dibatterono su questioni di carattere procedurale, mancando l'accordo tra il papa e l'imperatore: infatti mentre l'imperatore cercava di portare il dibattito su temi riformisti, il papa cercava di portarlo, invece, più su temi di carattere teologico.
 
La scelta di Trento non aveva trovato gradimento a Roma. In curia si era accettata controvoglia la scelta di una città dell'impero germanico; più volte si tentò anche di trasferire il concilio in una città più vicina a Roma, ma si dovette rinunciare all'idea per l'opposizione dell'imperatore. L'occasione giunse nel febbraio 1547 quando scoppiò a Trento un'epidemia di [[peste]]. Ciò provocò la partenza di molti prelati italiani: per il papa fu un danno poiché essi erano suoi sostenitori. Prima che il danno divenisse irreparabile i Legati decisero, con la maggioranza dei due terzi, di trasferire la sede del Concilio da Trento a [[Bologna]]. Il papa confermò il trasferimento. A Bologna si tennero due sessioni. La prima incominciò nello stesso anno 1547; la seconda si tenne nel 1549.
===Il Concilio di Trento===
{{vedi anche|Concilio di Trento}}
 
Durante questo periodo la tensione tra il papa e l'imperatore salì ulteriormente. I rapporti si inasprirono dapprima per una violenta protesta dell'imperatore (gennaio 1548), poi per il suo agire arbitrario presso la città di [[Augusta (Germania)|Augusta]], dove aveva fatto emanare un provvedimento provvisorio, il cosiddetto ''Interim di Augusta'' (30 giugno 1548). Questo documento, tanto dal lato dottrinale come da quello disciplinare, era sostanzialmente cattolico, però concedeva, fino a una decisione definitiva del concilio, ai protestanti il matrimonio dei preti e la possibilità per i laici di poter bere dal calice durante la liturgia della Messa (pratica riservata solo ai chierici, nel rito cattolico), facendo la comunione sotto entrambe le specie del pane e del vino. Della restituzione dei beni ecclesiastici sequestrati non si faceva parola. Il papa ne fu scontentissimo perché vi vedeva un'ingerenza indebita dell'imperatore nella sfera dei diritti ecclesiastici. Per questo agire arbitrario di Carlo V, a cui si aggiungeva la morte del [[re di Francia]] [[Francesco I di Francia|Francesco I]] che privava il pontefice di un forte alleato, il 13 settembre 1549 Paolo III sospese il concilio. Il pontefice non vide la conclusione del concilio, che si protrasse fino al 1563.
Un nuovo concilio ecumenico fu convocato a [[Trento]], sede di un principato vescovile appartenente all'Impero germanico, con la [[bolla pontificia|bolla]] ''[[Laetare Jerusalem]]'' per il [[2 novembre]] [[1542]], ma per lo scarsissimo concorso di prelati fu sospeso il [[6 luglio]] del [[1543]]; venne riconvocato l'anno dopo, il [[19 novembre]] [[1544]]. Gli stati protestanti tedeschi respinsero aspramente l'invito; Lutero sfogò nuovamente il suo astio verso il papato nello scritto "Contro il papato di Roma, fondato dal diavolo".<br/>
Nonostante la tanto attesa convocazione del Concilio, probabilmente a causa del rifiuto protestante di parteciparvi, Carlo V si risolse all'uso delle armi. Come alleati egli aveva guadagnato, oltre suo fratello, re [[Ferdinando]], il duca [[Guglielmo IV di Baviera]], alcuni principi protestanti (tra cui il duca [[Maurizio di Sassonia]]), e lo stesso pontefice, il quale, in cambio, era riuscito ad ottenere l'apertura del Concilio. Il momento sembrò opportuno al Pontefice anche per acquisire per suo figlio Pier Luigi i ducati di Parma e Piacenza. Anche se questi appartenevano agli Stati Pontifici, Paolo III pensò di avere la meglio sulla riluttanza dei cardinali scambiando i ducati con i meno preziosi domini di Camerino e Nepi. L'imperatore accettò, a causa della prospettata ricompensa di 12.000 unità di fanteria, 500 cavalieri e una considerevole quantità di denaro. Il [[17 agosto]] 1545 Paolo III erigeva il [[Ducato di Parma e Piacenza]] in favore del figlio Pier Luigi, del nipote Ottavio e dei loro discendenti maschi e legittimi per ordine di primogenitura.<br/>
I soldati promessi da Paolo III furono inviati all'imperatore sotto il comando di Ottavio Farnese. La “[[guerra smalcaldica]]” ebbe uno sviluppo molto celere, l'imperatore sconfisse e sciolse definitivamente la Lega nell'aprile del [[1547]]: con questa vittoria l'astro Carlo V fu più rilucente che mai. Ma in realtà il Protestantesimo era vinto solo come organizzazione politico-militare, non come potenza religiosa.
 
=== Relazioni con le istituzioni della Chiesa ===
L'apertura del Concilio (durato complessivamente 18 anni, con due prolungate interruzioni) era stata fissata per la primavera del [[1545]], ma a causa di nuove difficoltà essa poté celebrarsi solo nella terza domenica d'avvento ([[13 dicembre]]) nel duomo della città. Esso non ebbe particolare influsso sullo sviluppo del protestantesimo come tale e non ebbe nessuna azione conciliativa con la nuova confessione ma si pose in chiara azione anti-Protestantesimo. I protestanti, che avevo rifiutato l'invito alla partecipazione, convocarono, nella primavera del 1545, un proprio [[Dieta di Worms (1521)|Concilio a Worms]], dove rivendicarono la propria autonomia religiosa dalla Chiesa di Roma, e, per quanto riguardava la dottrina e la disciplina, dichiaravano piena libertà di decisione.
;Curia romana
Ma il luogo del Concilio non era gradito a Roma. In curia si era accettata controvoglia la scelta di una città dell'impero germanico; più volte si tentò anche di trasferire il concilio in una città più vicina a Roma, ma si dovette rinunciare all'idea per l'opposizione dell'imperatore. L'occasione giunse nel febbraio 1547 quando un preoccupante morbo epidemico ([[febbre petecchiale]]) scoppiato a Trento, mise in grave situazione i Legati papali, per la partenza di molti prelati italiani, principali sostenitori del papa. Prima che il guaio fosse irreparabile i Legati decisero, con la maggioranza di due terzi del Concilio di trasferire l'assise a [[Bologna]]; il papa confermò il trasferimento. Ma quattordici prelati di tendenze imperiali si fermarono a Trento, e lo stesso Carlo V fu estremamente indignato della traslazione, perché una comparsa dei protestanti tedeschi, ch'egli proprio allora aveva assoggettato alla sua forza in una città dello Stato Pontificio non era proprio pensabile. Perciò egli insistette con ogni energia perché il Concilio fosse riportato a Trento
Durante il regno di Paolo III fu approvata una riforma della curia.
 
;Ordine dei Gesuiti
Ma mentre a nord delle Alpi l'imperatore era stato strumentale al recupero della Germania al Cattolicesimo romano, il Papa si distaccò da lui poiché l'imperatore stesso si era tenuto distante nella questione del riconoscimento di Parma e Piacenza a Pier Luigi, e la situazione giunse ad una rottura totale quando il vice-reggente imperiale, [[Ferrante Gonzaga]], procedette all'espulsione forzata del figlio del Papa.
[[File:Paul_iii_and_ignatius_loyola.jpg|thumb|Il 3 settembre 1539 Paolo III approvò oralmente la ''Formula instituti'' di [[Ignazio di Loyola]].]]
Con la bolla ''[[Regimini militantis Ecclesiae]]'' Paolo III concesse l'approvazione pontificia alla [[Compagnia di Gesù]], fondata da [[Ignazio di Loyola]] due anni prima.
 
Il 14 marzo 1543 (o 1544), con la bolla ''[[Iniunctum nobis]]'', abolì il tetto massimo di 60 membri imposto alla Congregazione. Il 31 luglio 1548 concesse al fondatore, Ignazio di Loyola, l'imprimatur alla pubblicazione a stampa dei suoi ''[[Esercizi spirituali]]''. Due gesuiti, [[Diego Laínez]] e [[Alfonso Salmerón]], presero parte come teologi pontifici alla prima fase del Concilio di Trento (1546-1547).
Il duca venne assassinato a Piacenza e Paolo III credette che ciò non potesse essere accaduto all'insaputa dell'imperatore.
 
=== Principali documenti del pontificato ===
La situazione si era, comunque, ancora più inasprita per una violentissima protesta dell'imperatore (gennaio [[1548]]) e per il suo agire arbitrario presso la [[Pace di Augusta|Dieta di Augusta]], dove aveva fatto emanare un provvedimento provvisorio, il cosiddetto Interim del [[30 giugno]] [[1548]]. Questo documento, tanto dal lato dottrinale come da quello disciplinare, era sostanzialmente cattolico, però concedeva ai protestanti il matrimonio dei preti e il calice ai laici fino a una decisione definitiva del concilio. Della restituzione dei beni ecclesiastici sequestrati non si faceva parola. Il papa ne fu scontentissimo perché vi vedeva un'ingerenza indebita dell'imperatore nella sfera dei diritti ecclesiastici. Per questo agire arbitrario di Carlo V, a cui si aggiungeva la morte di [[Francesco I di Francia|Francesco I]] che privava il pontefice di un forte alleato, e per l'ostinazione di Ottavio che si era ripreso il Ducato di Parma e Piacenza, il [[13 settembre]] [[1549]] (due mesi prima della sua morte), Paolo III sospese il concilio.
;Approvazioni pontificie
* Il 15 gennaio 1535 con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Debitum pastoralis'' autorizzò il collegio femminile dell'Ordine dei chierici regolari di San Paolo (conosciuti come [[Barnabiti]]) a costituirsi in [[monastero]] (il collegio maschile era stato già approvato dal suo predecessore [[papa Clemente VII|Clemente VII]]). Il 29 novembre 1543, con la bolla ''Pastoralis officii cura'', il pontefice li esentò dalla giurisdizione del loro [[vescovo|diocesano]];
* Il 30 novembre 1539 approvò la Confraternita del Corpo di Cristo. Fu la prima confraternita con questa denominazione<ref>{{cita web|url=http://www.raizes.it/index.php/la-storia-delle-confraternite?showall=1&limitstart=|titolo=Le confraternite nella storia di Bussolengo|accesso=14 aprile 2015}}</ref>;
* Con la [[bolla pontificia|bolla]] ''[[Regimini militantis Ecclesiae|Regimini militantis ecclesiae]]'' del 27 settembre 1540 Paolo III approvò il programma di [[Ignazio di Loyola]] che costituiva la [[Compagnia di Gesù]]<ref>William V. Bangert, ''Storia della Compagnia di Gesù'', Genova, Marietti, 1990.</ref>;
* Nello stesso anno approvò la regola dei [[Chierici regolari di Somasca]] (detti brevemente “somaschi”);
* Il 9 giugno 1544 approvò con la bolla ''Regimini Universalis'' la regola delle [[Orsoline]].
 
;Decisioni in materia liturgica
==Morte ed eredità del pontefice==
* Nel 1535 approvò la pubblicazione del breviario del cardinale [[Francisco de los Ángeles Quiñones]].
Dopo quindici anni di densissimo pontificato, che l'avevano visto protagonista principale delle vicende europee non solo religiose, in conseguenza di un violento alterco a questo riguardo con il cardinal Farnese, il Papa, ad ottantun anni d'età, ne venne così agitato da cadere in una malattia per la quale morì. Paolo III si spense a Roma il [[10 novembre]] [[1549]]. Fu sepolto nella basilica di San Pietro. Il [[18 febbraio]] [[1546]] era morto anche Martin Lutero. Paolo III, forse unico fra i pontefici del suo tempo ad aver seriamente compreso la portata e le conseguenza di tale Riforma, è ancora oggi considerato un grande pontefice.
* Il giovedì santo del 1536 firmò la bolla ''In coena Domini'' nella quale erano elencati diciassette errori della fede che potevano portare alla [[scomunica]].<ref>La bolla più famosa con questo titolo fu emanata dal [[papa Pio V]] nel 1567.</ref>
 
;Etica e morale cristiana
Paolo III fu uno dei più grandi mecenati del [[Rinascimento]] italiano. Accordò protezioni a dotti e letterati, fece costruire e restaurare cappelle, chiese e grandi monumenti romani, promosse un grandioso sviluppo edilizio di Roma, abbellendola con nuove vie e fontane, spendendo cifre astronomiche per migliorarne la viabilità. La moneta detta ''[[Giulio (moneta)|giulio]]'', dopo di lui, prese a chiamarsi ''[[paolo (moneta)|paolo]]'. Prima ancora dell'elezione al soglio pontificio riuscì ad accumulare quella che oggi è conosciuta come 'collezione Farnese'.<br/>
<!--* Nelle Americhe i missionari francescani battezzavano gli abitanti del luogo senza prima avere annunciato loro il vangelo. Paolo III-->
Tra i protagonisti di questa stagione, il più grande fu Michelangelo, ritornato a Roma nel 1534, e fermatovisi fino alla morte avvenuta trent'anni dopo. All'artista nel 1534 Paolo III commissionò il [[Giudizio Universale (Michelangelo)|Giudizio Universale]]. In seguito gli affidò molti altri incarichi, tra cui quello di sovrintendente a vita ai lavori della Basilica Vaticana e la realizzazione di [[Piazza del Campidoglio]].
*Il 2 giugno 1537 il papa fece pubblicare la bolla ''[[Veritas Ipsa]]'' (conosciuta anche come ''Sublimis Deus'') nella quale condannava la riduzione in schiavitù degli amerindi. Paolo III, con la sua autorità apostolica, mise fine alle numerose dispute che tenevano banco nelle università europee sulla natura degli abitanti del Nuovo Mondo: dovevano essere considerati "animali superiori" o "uomini inferiori"? Il pontefice chiarì che essi sono «veri uomini» (''Indios veros homines esse'') e, «essendo uomini come tutti gli altri, [...] non possono essere assolutamente privati della loro libertà e del possesso dei loro beni, anche se sono fuori dalla fede di Gesù Cristo». Per questo, «in virtù della Nostra autorità apostolica, dichiariamo [...] che detti Indios e altri popoli che possono successivamente essere scoperti, dovranno convertirsi alla religione di Gesù Cristo mediante la predica della Parola e l'esempio di costumi edificanti».<ref name="storiain">{{cita web|url=http://win.storiain.net/arret/num110/artic6.asp|titolo=La prima carta dei diritti umani nacque nel Nuovo mondo|accesso=14 aprile 2015}}</ref>
* Alla bolla ''Veritas ipsa'' seguì il [[breve apostolico]] ''[[Altitudo divini consilii]]'' (1º giugno 1537), con il quale il pontefice condannò il commercio degli schiavi<ref name="storiain"/>. Nello stesso documento esortò i Francescani, giunti per primi nelle terre del Nuovo Mondo appena sottomesse al Regno di Spagna<ref>{{cita web|url=http://www.30giorni.it/articoli_id_21471_l1.htm|titolo=Frate Toribio, gli indios e il battesimo “facile”
|accesso=14 aprile 2015}}</ref>, a battezzare gli indios.
* 16 febbraio 1543: con la bolla ''Divina summaque'' il pontefice istituì la Compagnia di Santa Maria della Grazia, in favore delle prostitute convertite e ospitate nella casa di Santa Marta.
 
;Provvedimenti verso gli ebrei
==La testimonianza di un contemporaneo==
* Il 12 maggio 1540 firmò la bolla ''Licet iudaei'' sugli ebrei;
[[Luigi Cascioli]]<ref>[[Luigi Cascioli]], ''La Favola di Cristo'', pag ?</ref>, un moderno scrittore ateo e anticlericale, sostiene che l'ambasciatore di Spagna presso gli Stati della Chiesa, lo storico e poeta [[Diego Hurtado de Mendoza]], avrebbe riportato la seguente testimonianza al suo governo a proposito di cosa Paolo III disse di Gesù:
* Con la [[lettera apostolica]] ''Cupientes iudaeos'' (1542) fu permesso ai convertiti dall'ebraismo di mantenere i propri averi e di ereditare i beni del padre;
:"''Spingeva la sua irriverenza fino al punto di affermare che Cristo non era altri che il sole, adorato dalla setta [[Mitra (divinità)|mitraica]], e Giove Ammone, rappresentato nel paganesimo sotto la forma di montone e di agnello. Egli spiegava le allegorie della sua incarnazione e della sua resurrezione mettendo in parallelo Cristo e Mitra. Egli diceva ancora che l'adorazione dei magi non era altro che la cerimonia nella quale i preti di [[Zaratustra]] offrivano al loro dio oro, incenso e mirra, le tre cose attribuite all'astro della luce. Egli sosteneva che la costellazione della Vergine, o meglio ancora di [[Iside]], che corrisponde al solstizio in cui avvenne la nascita di Mitra, erano state prese come allegorie per determinare la nascita di Cristo per cui Mitra e Gesù erano lo stesso Dio. Egli osava dire che non c'era nessun documento valido per dimostrare l'esistenza di Cristo e che, per lui, la sua convinzione era che non fosse mai esistito''".
* Con la bolla ''Illius qui pro Dominici'' il pontefice approvò la fondazione di un collegio per i [[catecumeno|catecumeni]] convertiti.
 
=== Relazioni con i monarchi europei ===
==Conclave dall’11 al 13 ottobre 1534==
====La guerra tra Francia e Impero====
[[File:Sebastiano Ricci 035.jpg|miniatura|[[Sebastiano Ricci]], ''Incontro di papa Paolo III, Francesco I e Carlo V'' (1688). Piacenza, [[Palazzo Farnese (Piacenza)|Museo Civico]]]]
Il pontefice si dichiarò neutrale nella ultradecennale contesa tra la Francia e l'Impero. Paolo III incontrò per la prima volta Carlo V nell'aprile 1536, quando l'imperatore era tornato in Europa dopo la vittoriosa campagna di [[Tunisi]]. Il soggiorno in Italia e i colloqui con il papa dovevano servire a Carlo V per sistemare definitivamente l'assetto geopolitico dell'Italia del Nord in funzione filo-asburgica. Nell'estate dello stesso anno scoppiò una nuova guerra con il regno di Francia. Si schierarono al fianco dell'imperatore molti regnanti europei, tra cui: il fratello [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando d'Asburgo]] (re di Boemia e d'Ungheria), il duca [[Guglielmo IV di Baviera]], alcuni principi protestanti (tra cui il duca [[Maurizio I, Elettore di Sassonia|Maurizio di Sassonia]])
 
Nella primavera del 1537, dopo quattro sanguinose battaglie, i francesi concordarono un armistizio con gli imperiali. Paolo III avanzò la sua mediazione, che portò al [[guerra d'Italia del 1535#Tregua di Nizza|Convegno di Nizza]] nel giugno del 1538. Il pontefice si recò nella cittadina savoiarda, dove giunse il 17 maggio e si trattenne fino al 20 giugno<ref name="treccani">{{Treccani|papa-paolo-iii_(Dizionario-Biografico)|Papa Paolo III}}.</ref>. I due sovrani conclusero una tregua decennale<ref>La tregua lasciò inalterati gli effetti della [[trattato di Madrid (1526)|pace di Madrid]] e della [[pace di Cambrai]], che avevano concluso i due precedenti conflitti.</ref>. Paolo III incontrò altre due volte Carlo V per definire con l'imperatore l'apertura del [[concilio ecumenico]]: nel settembre 1541 a [[Lucca]] e nel giugno 1543 a [[Busseto]].
Parteciparono alla votazione finale del conclave 33 dei 46 cardinali.
* [[Alessandro Farnese]], seniore, vescovo di Ostia e Velletri, decano del Sacro Collegio dei Cardinali. (Eletto papa Paolo III)
* [[Giovanni Piccolomini]], vescovo di Porto e Santa Rufina, vice decano del Sacro Collegio dei Cardinali.
* [[Bonifacio Ferreri]], vescovo di Palestrina.
* [[Giovanni Domenico de Cupis]], vescovo di Sabina.
* [[Lorenzo Campeggio]], vescovo di Albano.
* [[Matthew Lang von Wellenberg]], arcivescovo di Salisburgo, Austria.
* [[Innocenzo Cibo]].
* [[Louis de Bourbon de Vendôme]], vescovo di Laon, amministratore di Le Mans, Francia.
* [[Paolo Emilio Cesi]], amministratore di Orte e Civita Castellana, amministratore di Sion, Svizzera.
* [[Alessandro Cesarini]], amministratore di Pamplona, Spagna, amministratore di Otranto.
* [[Giovanni Salviati]], amministratore di Ferrara, Teano, Santa Severina, e Bitetto.
* [[Nicolò Ridolfi]], vescovo di Vicenza, amministratore di Imola e Salerno.
* [[Agostino Trivulzio]], amministratore di Tolone, Francia.
* [[Francesco Pisani]], vescovo di Padova, amministratore di Treviso e Città Nova.
* [[Giovanni di Lorena]], vescovo di Metz, Lorena, amministratore di Narbonne, Verdun e Reims, Francia.
* [[Benedetto degli Accolti]], arcivescovo di Ravenna, amministratore di Cremona e Bovino.
* [[Agostino Spinola]], amministratore di Savona, [[camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]] di Santa Romana Chiesa.
* [[Ercole Gonzaga]].
* [[Marino Grimani]], amministratore di Concordia e Città di Castello.
* [[Antonio Sanseverino]], [[Ordine di San Giovanni di Gerusalemme]], vescovo di Taranto.
* [[Giovanni Vincenzo Carafa]], amministratore di Anglona e Tursi.
* [[Andrea Matteo Palmieri]].
* [[Girolamo Grimaldi]], amministratore di Bari, Brugnato e Venafro.
* [[Francisco Quiñones]].
* [[Francesco Cornaro]].
* [[Girolamo Doria]], amministratore di Noli e Terragona, Spagna.
* [[Ippolito de' Medici]], arcivescovo di Avignone, Francia, amministratore di Monreale, Sicilia, vice cancelliere di Santa Romana Chiesa.
* [[François de Tournon]], arcivescovo di Bourges, Francia.
* [[Antonio Pucci]], vescovo di Pistoia, vescovo di Vannes, Francia.
* [[Esteban Gabriel Merino]], patriarca delle Indie Occidentali, vescovo di Jaén, Spagna.
* [[Jean Le Veneur]], vescovo di Lisieux, Francia.
* [[Odet de Coligny de Châtillon]], amministratore di Tolosa, Francia.
* [[Philippe de la Chambre]], Ordine San Benedetto
 
Mentre il concilio si apriva (13 dicembre 1545) l'imperatore era impegnato a combattere la lega dei protestanti ([[Lega di Smalcalda]]). Al concilio risultò predominante la corrente degli intransigenti (cioè contrari al dialogo con i protestanti), mentre Carlo V propendeva per un riassorbimento del dissenso attraverso il dialogo. La pubblicazione nel gennaio 1547 del decreto sulla dottrina della giustificazione, una vittoria del partito intransigente, incrinò i rapporti con l'imperatore.
I seguenti cardinali non parteciparono al conclave:
* [[François Guillaume de Castelnau-Clermont-Lodève]], arcivescovo di Auch, Francia, vescovo di Frascati, amministratore di Agde, Francia.
* [[Alfonso di Portogallo]], arcivescovo di Lisbona, Portogallo.
* [[Albrecht von Brandenburg]], arcivescovo di Mainz, amministratore di Halberstadt, Germania.
* [[Eberhard von der Mark]], amministratore di Valencia, Spagna.
* [[Niccolò Gaddi]], vescovo di Fermo, amministratore di Cosenza e di Sarlat, Francia.
* [[Antoine du Prat]], arcivescovo di Sens, amministratore di Albi e Meaux, Francia.
* [[Bernhard von Cles]] (o Bernardo Clesio, o Clesius o de Closs), principe-vescovo di Trento, Tirolo.
* [[Louis de Gorrevod de Challant]], vescovo di Saint-Jean de Maurienne, Savoia.
* [[García de Loaysa y Mendoza]], [[Ordine Domenicano]], vescovo di Sigüenza, Spagna.
* [[Íñigo López de Mendoza y Zúñiga]], vescovo di Burgos, Spagna.
* [[Alfonso de Manrique]], arcivescovo di Siviglia, Spagna.
* [[Juan Pardo de Tavera]], arcivescovo di Toledo, Spagna.
* [[Claude de Longuy de Givry]], vescovo di Poitiers, amministratore di Langres, Francia.
 
In aprile Carlo V sconfisse la lega dei protestanti ([[battaglia di Mühlberg]]) ma, invece, di riportare tutta la Germania sotto l'egida del cattolicesimo, emanò un decreto ([[Interim di Augusta]]) con il quale alleviò le tensioni tra i principi cattolici e quelli luterani (15 maggio 1548). Ciò causò la rottura dell'alleanza con Paolo III, che si rivolse al nuovo re di Francia [[Enrico II di Francia|Enrico II]]<ref name="treccani"/>. Nel novembre 1549 il pontefice fece sospendere i lavori del concilio. Fu il suo ultimo atto ufficiale: pochi giorni dopo spirò.
==Cardinali creati da Paolo III==
 
===Concistoro=Il delDucato 18di dicembreParma 1534e Piacenza====
Il papa aveva avuto quattro figli; il primogenito era [[Pier Luigi Farnese|Pier Luigi]]. Considerato il figlio prediletto, il pontefice mirò a costituire un ducato in Italia e a consegnarlo al figlio. Con l'approvazione dell'imperatore [[Carlo V]] acquistò i ducati di [[Parma]] e [[Piacenza]]. Anche se essi appartenevano agli Stati Pontifici Paolo III pensò di avere la meglio sulla riluttanza del collegio cardinalizio scambiando i ducati con i meno preziosi domini di [[Camerino]] e [[Nepi]]. L'imperatore accettò la proposta, giudicando vantaggiosa la prospettata ricompensa di 12.000 unità di fanteria, 500 cavalieri e una considerevole quantità di denaro. Il 17 agosto 1545 Paolo III costituì il [[Ducato di Parma e Piacenza]] in favore del figlio Pier Luigi, del nipote Ottavio e dei loro discendenti maschi e legittimi per ordine di primogenitura. I soldati promessi da Paolo III furono inviati all'imperatore sotto il comando di [[Ottavio Farnese]].
* 1. [[Alessandro Farnese il giovane|Alessandro Farnese]], iuniore, vescovo di Parma. + [[2 marzo]] [[1589]].
* 2. [[Guidascanio Sforza]] di Santa Fiora, nipote di Sua Santità, vescovo di Montefiascone. + [[6 ottobre]] [[1564]].
 
Il figlio cadde nella congiura di Piacenza, ordita da [[Ferrante I Gonzaga]], vice-reggente imperiale e suo acerrimo nemico. Pier Luigi venne assassinato a Piacenza e Paolo III credette che ciò non sarebbe potuto accadere all'insaputa dell'imperatore. Dopo la morte del figlio il papa riunì il [[concistoro]] e accusò pubblicamente Ferrante del suo assassinio.
===Concistoro del 21 maggio 1535===
* 1. [[Nikolaus von Schönberg]], [[Ordine Domenicano]], arcivescovo di Capua. + [[7 settembre]] [[1537]].
* 2. [[Girolamo Ghinucci]], vescovo di Worcester, Inghilterra. + [[6 luglio]] [[1541]].
* 3. [[Giacomo Simonetta]], vescovo di Pesaro. + [[1 novembre]] [[1539]].
* 4. [[San Giovanni Fisher|Giovanni Fisher]], vescovo di Rochester, Inghilterra. + [[22 giugno]] 1535.
* 5. [[Jean du Bellay]], vescovo di Parigi, Francia. + [[16 febbraio]] [[1560]].
* 6. [[Gasparo Contarini]], nobile veneziano. + [[24 agosto]] [[1542]].
* 7. [[Marino Ascanio Caracciolo]], vescovo di Catania. + [[28 gennaio]] [[1538]].
 
;Rosa d'oro
Nota. Paolo III offrì il cardinalato ad [[Erasmo da Rotterdam]] ([[1466]]-[[1536]]), il celebre umanista, ma questi declinò a causa dell’età avanzata e della salute malferma.
Paolo III donò tre [[Rosa d'oro|rose d'oro]]: a [[Federico II Gonzaga]] (1537), a [[Ercole II d'Este]] (1543) e a [[Caterina de' Medici]], [[sovrane di Francia|regina consorte di Francia]] (1548).
 
=== Governo dello Stato Pontificio ===
===Concistoro del 22 dicembre 1536===
Nel 1540 fu incrementata la tassa sul [[sale]] nella città di [[Perugia]] già in crisi economica. La città cacciò i priori, istituì il governo dei "venticinque", cinque per ogni rione. A questo punto il Papa scomunicò l'intera popolazione della città. Questo nuovo governo appena formato era male organizzato e non riuscì a trovare un aiuto adeguato in poco tempo per sostenere una guerra ([[guerra del sale (1540)|guerra del sale]]). Paolo III inviò il proprio figlio [[Pier Luigi Farnese]] e mosse guerra contro la città. Perugia perse la propria autonomia e divenne parte integrante dello Stato Pontificio. Il pontefice fece anche costruire sopra parte della città la [[Rocca Paolina]], assicurandosi il controllo della stessa. Spese un'ingente somma per erigere la struttura difensiva e per questo venne criticato dal suo successore il papa Giulio III.
* 1. [[Papa Paolo IV|Gian Pietro Carafa]], arcivescovo di Chieti. (Eletto papa [[Paolo IV]] il [[23 maggio]] [[1555]]).
* 2. [[Papa Giulio III|Giovanni Maria Ciocchi del Monte]], arcivescovo di Manfredonia. (Eletto papa [[Giulio III]] il [[7 febbraio]] [[1550]]).
* 3. [[Ennio Filonardi]], vescovo di Veroli, prefetto di Castel Sant'Angelo in Roma. + [[19 dicembre]] [[1549]].
* 4. [[Jacopo Sadoleto]], vescovo di Carpentras, Francia. + [[19 ottobre]] [[1547]].
* 5. [[Cristoforo Giacobazzi]], vescovo di Cassano, datario di Sua Santità, uditore della [[Sacra Rota]]. + [[7 ottobre]] [[1540]].
* 6. [[Charles de Hémard de Denonville]], vescovo di Mâcon, France. + [[23 agosto]] 1540.
* 7. [[Rodolfo Pio]], vescovo di Faenza. + [[2 maggio]] [[1564]].
* 8. [[Reginald Pole]], [[protonotaro apostolico]]. + [[19 novembre]] [[1558]].
* 9. [[Rodrigo Luis de Borja y de Castro-Pinós]], discendente di papa [[Alessandro VI]], chierico romano. + [[6 agosto]] 1537.
* 10. [[Girolamo Aleandro]], arcivescovo di Brindisi e Oria. + [[1 febbraio]] 1542 (In pectore, manifestato il [[13 marzo]] 1538).
* 11. [[Niccolò Caetani di Sermoneta]], protonotaro apostolico. + [[1 maggio]] [[1585]] (In pectore, manifestato il 13 marzo 1538)
 
=== Mecenatismo e opere realizzate a Roma ===
===Concistoro del 18 ottobre 1538===
Paolo III fu uno dei più grandi mecenati del [[Rinascimento]] italiano. Accordò protezioni a dotti e a letterati, fece costruire e restaurare cappelle, chiese e grandi monumenti romani. Durante il suo pontificato fu edificata la [[Cappella Paolina]] nel Palazzo Vaticano e fu avviata la costruzione della [[Sala Regia (Vaticano)|Sala Regia]]. Il pontefice promosse, fin dall'inizio del suo pontificato (con la costruzione della demolita villa papale indicata comunemente come [[Torre di Paolo III]]), un nuovo sviluppo edilizio di Roma, abbellendola con nuove vie e fontane, spendendo cifre elevate per migliorarne la viabilità. La moneta detta ''[[giulio (moneta)|giulio]]'', dopo di lui, prese a chiamarsi ''[[paolo (moneta)|paolo]]''. Prima ancora dell'elezione al soglio pontificio riuscì a creare quella che oggi è conosciuta come ''[[collezione Farnese]]''.
* 1. [[Pedro Sarmiento]], arcivescovo di Compostela, Spagna. + [[13 ottobre]] 1541.
 
Fu amante dell'[[astrologia]] ed ebbe [[mago|maghi]] e [[chiaroveggenza|veggenti]] tra i suoi cortigiani, che consultava di sovente per ogni piccola cosa, per esempio per decidere l'ora di una partenza o la data di un [[concistoro]]<ref>{{Treccani|paolo-iii_(Enciclopedia-dei-Papi)|Paolo III|autore=Gino Benzoni|anno=2000|citazione=[…] e questi anche da papa avrà in gran credito l'astrologia, tanto da consultare gli astri e gli astrologi a ogni sua mossa, si tratti di fissare l'ora e il giorno d'una partenza, di convocare a una data ora d'un dato giorno un Concistoro […]|accesso=12 marzo 2017}}</ref>.
===Concistoro del 20 dicembre 1538===
* 1. [[Juan Álvarez y Alva de Toledo]], [[Ordine Domenicano]], vescovo di Burgos, Spagna. + [[15 settembre]] [[1557]].
* 2. [[Pedro Fernández Manrique]], vescovo di Córdoba, Spagna. + [[7 ottobre]] [[1540]].
* 3. [[Robert de Lénoncourt]], vescovo di Châlons, Francia. + [[4 febbraio]] [[1561]].
* 4. [[David Beaton]], vescovo di Mirepoix, Francia, ambasciatore di Sua Santità in Francia. + [[29 maggio]] [[1546]].
* 5. [[Ippolito II d'Este]], arcivescovo di Milano. + [[2 dicembre]] [[1572]]. (In pectore, manifestato il [[5 marzo]] [[1539]])
* 6. [[Pietro Bembo]], [[Ordine San Giovanni di Gerusalemme]], senatore veneziano. + [[19 gennaio]] [[1547]]. (In pectore, manifestato il [[10 marzo]] 1539)
 
Tra i protagonisti di questa stagione il più grande fu [[Michelangelo Buonarroti]]: il genio toscano si stabilì a Roma nel 1534 e visse nella Città Eterna fino alla morte, avvenuta trent'anni dopo. Nel 1534 Paolo III gli commissionò il ''[[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]]''. In seguito gli affidò molti altri incarichi, tra cui quello di sovrintendente a vita ai lavori della [[Basilica di San Pietro in Vaticano]], la costruzione di un nuovo bastione - tuttora esistente - nella cinta delle [[Mura leonine]], e la sistemazione della [[Piazza del Campidoglio]]. Il pittore veneziano [[Tiziano]] venne convocato a Roma dal Pontefice ed eseguì diversi ritratti di Paolo III e della sua famiglia. I dipinti, conservati fino al Settecento nelle collezioni dei Farnese a Parma, seguirono [[Elisabetta Farnese]], ultima del suo casato, a Napoli dove ancora oggi si trovano nelle raccolte del [[Museo nazionale di Capodimonte|museo di Capodimonte]].
===Concistoro del 19 dicembre 1539===
* 1. [[Federico Fregoso]], arcivescovo di Salerno. + [[11 novembre]] [[1541]].
* 2. [[Pietro della Balma|Pierre de La Baume]], vescovo di Ginevra. + [[4 maggio]] [[1544]].
* 3. [[Antoine Sanguin de Meudon]], vescovo di Orléans. + [[25 novembre]] [[1559]].
* 4. [[Uberto Gàmbara]], vescovo di Tortona. + [[14 febbraio]] [[1549]].
* 5. [[Pierpaolo Parisio]], uditore della [[Camera Apostolica]], vescovo di Nusco. + [[9 maggio]] [[1545]].
* 6. [[Papa Marcello II|Marcello Cervini]], vescovo di Nicastro. (Eletto [[papa Marcello II]] il [[9 aprile]] [[1555]])
* 7. [[Bartolomeo Guidiccioni]], vescovo di Teramo. + [[4 novembre]] 1549.
* 8. [[Ascanio Parisani]], vescovo di Rimini, [[3 aprile]] 1549.
* 9. [[Dionisio Laurerio]], Ordine dei [[Servi di Maria]], superiore generale del suo Ordine. + [[17 settembre]] [[1542]].
* 10. [[Enrique de Borja y Aragón]], discendente di papa Alessandro VI, vescovo di Squillace. + [[16 settembre]] [[1540]].
* 11. [[Giacomo Savelli]], protonotaro apostolico. + [[5 dicembre]] [[1587]].
* 12. [[Miguel da Silva]], vescovo di Viseu, Portogallo. + [[5 giugno]] [[1556]]. (In pectore, manifestato nel concistoro del [[2 dicembre]] 1541)
 
===Concistoro delPatrono 2di giugnoarti e scienze 1542===
Il pontefice nominò [[Alfonso Ferri]] insegnante di [[anatomia]] all'[[Università La Sapienza]] e scelse [[Agostino Steuco]] come bibliotecario della collezione papale di manoscritti e stampe del Vaticano.
* 1. [[Giovanni Gerolamo Morone]], vescovo di Modena. + [[1 dicembre]] [[1580]].
* 2. [[Marcello Crescenzi]], vescovo di Marsico. + [[28 maggio]] [[1552]].
* 3. [[Giovanni Vincenzo Acquaviva d'Aragona]], prefetto di Castel Sant'Angelo in Roma, vescovo di Melfi. + [[16 agosto]] [[1546]].
* 4. [[Pomponio Cecci]], vescovo di Sutri e Nepi. + [[4 agosto]] 1542.
* 5. [[Roberto Pucci]], vescovo di Pistoia. + [[17 gennaio]] [[1547]].
* 6. [[Tommaso Badia]], Ordine Domenicano, maestro del Sacro Palazzo. + [[6 settembre]] 1547.
* 7. [[Gregorio Cortese]], [[Ordine di San Benedetto]], congregazione di San Giustino di Padova. + [[21 settembre]] [[1548]].
* 8. [[Cristoforo Madruzzo]], principe-vescovo di Trento. + [[5 luglio]] [[1578]]. (In pectore, manifestato nel concistoro del [[7 gennaio]] [[1545]])
 
Il noto astronomo polacco [[Niccolò Copernico]] inviò a Paolo III una lettera con le sue considerazioni sulla riforma del [[calendario giuliano]]. Il pontefice gli rispose. Per riconoscenza Copernico dedicò a Paolo III la sua opera ''[[De revolutionibus orbium coelestium]]''.
Nota. Secondo Conradus Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii et Recientoris Aevi. Volumen III (1503-1592)'', Münich, Sumptibus et Typis Librariae Regensbergianae, 1935; ristampa, Padova, Il Messaggero di Sant'Antonio, 1960, p. 27, n. 12, in questo concistoro il papa creò ''in pectore'' un numero indefinito di cardinali.
 
Nel 1536 nominò [[Antonio da Sangallo il Giovane|Antonio da Sangallo]] architetto di tutte le fabbriche pontificie.
===Concistoro del 19 dicembre 1544===
* 1. [[Gaspar Avalos de la Cueva]], arcivescovo di Compostela. + [[2 novembre]] [[1545]].
* 2. [[Francisco Mendoza Bobadilla]], vescovo di Coria, Spagna. + [[1 dicembre]] [[1566]].
* 3. [[Bartolomé de la Cueva de Albuquerque]], chierico della diocesi di Segovia, Spagna. + [[29 giugno]] [[1562]].
* 4. [[Georges d'Armagnac]], vescovo di Rodez, ambasciatore di re Francesco I di Francia a Roma. + [[10 luglio]] [[1585]].
* 5. [[Jacques d'Annebaut]], vescovo di Lisieux, Francia. + [[6 giugno]] [[1557]].
* 6. [[Otto Truchsess von Waldburg]], vescovo di Augsburg, Baviera. + [[2 aprile]] [[1573]].
* 7. [[Andrea Cornaro]], vescovo di Brescia. + [[30 gennaio]] [[1551]].
* 8. [[Francesco Sfondrati]], arcivescovo di Amalfi. + [[31 luglio]] [[1550]].
* 9. [[Federico Cesi]], vescovo di Todi, fratello del cardinale Paolo Emilio Cesi. + [[28 gennaio]] [[1565]].
* 10. [[Durante Duranti]], vescovo di Cassano. + [[24 dicembre]] [[1558]].
* 11. [[Niccolò Ardinghelli]], vescovo di Fossombrone. + [[23 agosto]] [[1547]].
* 12. [[Girolamo Recanati Capodiferro]], vescovo di Saint-Jean de Maurienne. + [[1 dicembre]] [[1559]].
* 13. [[Tiberio Crispo]], vescovo di Sessa Aurunca. + [[6 ottobre]] [[1566]].
 
Il 28 ottobre 1538, con la bolla ''In apostolatus culmine'', Paolo III fondò l'[[Universidad Autónoma de Santo Domingo|Università di Santo Domingo]], la prima università delle Americhe, intitolandola a San [[Tommaso d'Aquino]].<br />
===Concistoro del 16 dicembre 1545===
Nello stesso anno istituì il Collegio di Santa Maria all'interno dell'[[Università di St. Andrews|Università di Sant'Andrea]], la più antica università della [[Scozia]].<br />
* 1. [[Pedro Pacheco Ladrón de Guevara]], vescovo di Jaén. + [[5 marzo]] [[1560]].
Il 5 gennaio 1548 il pontefice fondò l'Università di [[Reims]] con le facoltà di Diritto civile e canonico, Medicina, Teologia e Arte.
* 2. [[Georges II d'Amboise]], arcivescovo di Rouen, Francia. + [[25 agosto]] [[1550]].
* 3. [[Enrico I del Portogallo|Henrique de Portugal]], arcivescovo di Evora, Portogallo. + [[31 gennaio]] [[1580]].
* 4. [[Ranuccio Farnese (cardinale)|Ranuccio Farnese]], [[Ordine San Giovanni di Gerusalemme]], amministratore dell’arcidiocesi di Napoli. + [[29 ottobre]] [[1565]].
 
===Concistoro delMorte 27e lugliosepoltura 1547===
[[File:S. Peter, Rome, Italy. (2830835909).jpg|thumb|La tomba di papa Paolo III nella basilica di San Pietro]]
* 1. [[Charles I de Guise de Lorraine]], arcivescovo di Reims, Francia. + [[26 dicembre]] [[1574]].
All'età di ottantuno anni la sua salute peggiorò improvvisamente: un violento alterco con i nipoti Ottavio e Alessandro riguardo all'annessione del Ducato di Parma e Piacenza gli causò una grave infermità dalla quale non si risollevò più.
* 2. [[Giulio della Rovere]], [[chierico di Urbino]]. + [[3 settembre]] [[1578]]. (In pectore, manifestato nel concistoro del [[9 gennaio]] [[1548]])
 
Il 10 novembre 1549, dopo quindici anni di densissimo pontificato che l'avevano visto protagonista delle vicende europee non solo religiose, Paolo III si spense. Era inoltre l'ultimo superstite delle creazioni cardinalizie di Alessandro VI. Fu sepolto nell'[[antica basilica di San Pietro in Vaticano]].
===Concistoro del 9 gennaio 1548===
* 1. [[Charles II de Bourbon-Vendôme]], vescovo di Saintes, Francia. + [[9 maggio]] [[1590]].
 
==Paolo III nella storiografia==
===Concistoro dell’8 aprile 1549===
Durante il suo pontificato il fronte filoasburgico formato da alcuni signori italiani (i [[Gonzaga]], [[Cosimo I de' Medici|Cosimo de' Medici]] e alcuni grandi feudatari) elaborò, con il sostegno di esponenti della corte imperiale e di un grande apparato propagandistico, un progetto teso a eliminare lo [[Stato Pontificio|Stato della Chiesa]] e a ristabilire la piena sovranità dell'imperatore sul Patrimonio di San Pietro, riportando il papato alla condizione spirituale. Studi recenti lo hanno considerato un tornante decisivo nei rapporti tra le due massime autorità e nella ridefinizione dell'assetto politico-territoriale della penisola. La mancata adesione dell'imperatore causò però lo sfaldamento politico dell'alleanza. Il fallimento del progetto fu sancito dalla mancata elezione del candidato imperiale al Soglio di Pietro al conclave del 1549-50<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Lucia Felici|titolo=La riforma protestante nell'Europa del cinquecento|editore=Carocci editore|pp=149-150|ISBN=978-88-430-8462-3}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Elena Bonora|titolo=Aspettando l'imperatore. Principi italiani tra il papa e Carlo V|anno=2015|editore=Einaudi|città=Torino}}</ref>.
* 1. [[Girolamo Verallo]], arcivescovo di Rossano. + [[10 ottobre]] 1555.
* 2. [[Papa Pio IV|Giovanni Angelo de' Medici]], vicelegato di Perugia, arcivescovo di Ragusa. (Eletto papa [[Pio IV]] il [[25 dicembre]] 1559).
* 3. [[Filiberto Ferrero]], vescovo di Ivrea. + [[14 agosto]] [[1549]].
* 4. [[Bernardino Maffei]], vescovo di Massa Maritima. + [[16 luglio]] [[1553]].
 
== Genealogia episcopale e successione apostolica ==
==Bibliografia==
La [[genealogia episcopale]] è:
* Edoardo del Vecchio, ''I Farnese'', Istituto di studi romani editore, Roma [[1972]]
* Cardinale [[Guillaume d'Estouteville]], [[Congregazione cluniacense|O.S.B.Clun.]]
* Annuaire Pontifical Catholique, Maison de la Bonne Presse, Paris,1935
* [[Papa Sisto IV]]
* [[Papa Giulio II]]
* Cardinale [[Raffaele Sansone Riario]]
* [[Papa Leone X]]
* Papa Paolo III
 
La [[successione apostolica]] è:
== Note ==
* Cardinale [[Francesco Pisani]] (1527)
* Cardinale [[Gasparo Contarini]] (1538)
* Vescovo [[Eugene Magennis]] (1541)
 
== Diocesi erette da Paolo III ==
=== Nuove diocesi ===
* 3 novembre 1534 (bolla ''Æquum reputamus''):
** [[Diocesi di Angra]] (comprende le [[Azzorre]]);
** [[Diocesi di León en Nicaragua|Diocesi di León]] (in [[Nicaragua]]; il territorio fu ricavato dalla diocesi di Panamá);
** [[Diocesi di São Tomé e Príncipe]] (comprende l'arcipelago, prima appartenente alla diocesi di [[Madera]]);
* 18 dicembre 1534:
** [[Arcidiocesi di Santiago di Guatemala|Diocesi di Santiago di Guatemala]] (il territorio fu ricavato dalla diocesi di Santo Domingo);
* 21 giugno 1535:
** [[Arcidiocesi di Antequera|Diocesi di Antequera]] (il territorio fu ricavato dalla [[arcidiocesi di Puebla de los Ángeles|Diocesi di Puebla]]).
* 5 settembre 1536:
** [[Arcidiocesi di Cusco|Diocesi di Cusco]] ([[Perù]]).
* 8 agosto 1536:
** [[Arcidiocesi di Morelia|Diocesi di Michoacán]] (quarta diocesi creata in Messico in ordine cronologico).
* 19 marzo 1539:
** [[diocesi di San Cristóbal de Las Casas|Diocesi di Chiapas]] (il territorio fu ricavato dalla [[arcidiocesi di Antequera|diocesi di Antequera]]).
* 14 maggio 1541 (bolla ''Illius fulciti praesidio'')
** [[Arcidiocesi di Lima|Diocesi di Lima]] ([[Perù]]).
* 8 gennaio 1545 (bolla ''Super specula Militantis Ecclesiae''):
** [[Diocesi di Quito]] ([[Ecuador]]).
* 22 maggio 1545 (bolla ''Pro excellenti Apostolicae Sedis''):
** [[Diocesi di Braganza-Miranda|Diocesi di Miranda]] (il territorio fu ricavato dall'[[arcidiocesi di Braga]]);
** [[Diocesi di Leiria-Fátima|Diocesi di Leiria]] (il territorio fu ricavato dalla [[diocesi di Coimbra]] e dal [[abbazia territoriale|priorato esente]] di Santa Maria di Leiria.
* 22 agosto 1546 (bolla ''Super specula militantis Ecclesiae''):
** [[Arcidiocesi di Popayán|diocesi di Popayán]] (prima diocesi della [[Colombia]]).
* 1º luglio 1547:
** [[Arcidiocesi di Asunción|Diocesi del Paraguay]].
* 13 luglio 1548:
** [[Arcidiocesi di Guadalajara|Diocesi di Guadalajara]] (il territorio fu ricavato dalla [[Arcidiocesi di Morelia|diocesi di Michoacán]]).
* 21 agosto 1549: bolla ''Pro excellenti'':
** [[Diocesi di Portalegre-Castelo Branco|Diocesi di Portalegre]] (il territorio fu ricavato dalla [[diocesi di Guarda]], in [[Portogallo]]).
 
=== Elevazioni al rango di arcidiocesi ===
* 24 settembre 1540
** [[Arcidiocesi di Évora|Diocesi di Évora]] ([[Portogallo]])
* 12 febbraio 1546:
** [[Arcidiocesi di Città del Messico|Diocesi del Messico]] (elevata al rango di [[arcidiocesi]] [[Sede metropolitana|metropolitana]]);
** [[Arcidiocesi di Lima|Diocesi di Lima]] (elevata al rango di arcidiocesi metropolitana);
** [[Arcidiocesi di San Juan (Porto Rico)|Diocesi di San Juan di Porto Rico]] (elevata al rango di arcidiocesi metropolitana).
 
=== Trasferimenti della sede diocesana ===
* 27 marzo 1536 (bolla ''In eminenti militantis''):
** [[Arcidiocesi di Montpellier|Diocesi di Montpellier]] (trasferimento da [[Maguelone]]).
* 8 agosto 1545 (decreto concistoriale):
** [[Diocesi di Tursi-Lagonegro|Diocesi di Tursi]] (trasferimento da [[Anglona (Tursi)|Anglona]]).
 
== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ==
{{vedi anche|Concistori di papa Paolo III}}
Papa Paolo III durante il suo pontificato ha creato 71 cardinali nel corso di dodici distinti concistori.<ref>
{{miranda|consistories-xvi.htm#PaulIII|Paul III|31 luglio 2015}}</ref>
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Ordine Supremo del Cristo Rib.png
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo
|collegamento_onorificenza=Ordine Supremo del Cristo
|motivazione=
}}
 
== Ascendenza ==
<div align="center">
{{Ascendenza
| 1 = Papa Paolo III
| 2 = [[Pier Luigi Farnese Seniore|Pier Luigi Farnese]], signore di Montalto
| 4 = [[Ranuccio Farnese il Vecchio|Ranuccio Farnese, signore di Montalto]]
| 8 = [[Pietro Farnese (signore di Montalto)|Pietro Farnese, signore di Montalto]]
|16 = Ranuccio Farnese, signore di Montalto
|17 = Pantasilea Salimbeni
| 9 = Pantasilea Dolci
|18 = Giovanni Dolci di Corbara
| 5 = Agnese Monaldeschi
|10 = Angelo Monaldeschi, patrizio di Orvieto
| 3 = Giovanna Gaetani dei duchi di Sermoneta
| 6 = Onorato Gaetani, duca di Sermoneta
|12 = Giacomo Gaetani, viceré degli Abruzzi
|24 = Giacobello Gaetani, signore di Sermoneta
|25 = Rosa d'Eboli
|13 = Giovannella Orsini dei conti di Nola
|26 = Pirro Orsini, conte di Nola
| 7 = Caterina Orsini dei duchi di Gravina
|14 = Francesco Orsini, duca di Gravina
|28 = Giovanni Orsini, signore di Galera
|29 = Bartolomea Spinelli
|15 = Flavia Scillato
|30 = Ugone Scillato dei signori di Ceppaloni
|31 = Rita di Molise de' Molisi
}}
</div>
 
== Discendenza ==
Nel 1499 Alessandro Farnese conobbe una donna che divenne la sua amante e con la quale ebbe quattro figli naturali. La sua identità è ufficialmente sconosciuta, ma probabilmente si trattava di [[Silvia Ruffini]] (moglie del mercante romano Giovanni Battista Crispo, di cui rimase vedova verso l'aprile del 1501).<ref>[https://books.google.it/books?id=cj_AqQwsOj8C&pg=PT94&dq=paolo+Farnese%2Bsilvia+ruffini&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiA9I-SyrTgAhUisqQKHWuYCH0Q6AEINDAC#v=onepage&q=paolo%20Farnese%2Bsilvia%20ruffini&f=false Le papesse.]</ref> I quattro figli furono:
* [[Costanza Farnese|Costanza]] (1500-1545), sposò [[Bosio II Sforza di Santa Fiora|Bosio II Sforza]] di Santa Fiora, IX conte di Santa Fiora;
* [[Pier Luigi Farnese|Pier Luigi]] (1503-1547), che assunse il nome del nonno ([[Pier Luigi Farnese Seniore]]). Fu [[duca di Parma e Piacenza]];
* [[Paolo Farnese|Paolo]] (nato nel 1504 e morto prematuramente nel 1512);
* [[Ranuccio Farnese (1509-1529)|Ranuccio]] (1509–1529), fu ecclesiastico e condottiero.
L'8 luglio 1505 il [[papa Giulio II]] legittimò i primi due figli maschi; Ranuccio fu legittimato dal [[papa Leone X]] l'11 aprile 1518. Costanza, essendo nata mentre la madre era ancora sposata a un altro uomo, non era legittimabile.<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-iii_(Enciclopedia-dei-Papi)|titolo=Gino Benzoni, voce "Paolo III", in "Enciclopedia dei Papi", Treccani 2000|accesso=3 maggio 2023}}</ref>
 
Tra i nipoti [[Alessandro Farnese il Giovane|Alessandro]] (1520-1589), detto “il Giovane” e [[Ranuccio Farnese (cardinale)|Ranuccio]] (1530-1565) (figli entrambi di Pier Luigi) abbracciarono la carriera ecclesiastica diventando cardinali. Alessandro fu [[cardinal nipote]] di Paolo III.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = Amélie de Bourbon Parme |titolo = L'ambition |editore = NRF-Gallimard |città = Parigi|anno = 2023 |isbn = 978-2-07-271000-1}}
* {{Cita libro |autore = Edoardo del Vecchio |titolo = I Farnese |editore = Istituto di studi romani editore |città = Roma |anno = 1972 |sbn = SBL0455565}}
* {{Cita libro |titolo = Annuaire Pontifical Catholique |editore = Maison de la Bonne Presse |città = Parigi |anno = 1935 |sbn = UM10007770}}
 
== Voci correlate ==
*Ritratti pittorici di Paolo III:
* [[Carlo V e i Papi]]
** ''[[Ritratto di Paolo III]]'' ([[Tiziano]])
** ''[[Ritratto di Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese]]'' (Tiziano)
** ''[[Paolo III con un nipote]]'' ([[Sebastiano del Piombo]])
* [[Carlo V e i papi]]
* [[Ducato di Castro]]
* [[Ambrogio Recalcati]], suo segretario
* [[Pier Luigi Farnese, duca di Parma]]
* [[Collezione Farnese]]
* [[Silvia Ruffini]]
 
== Altri progetti ==
{{box successione|
{{interprogetto|q}}
precedente=[[Pierre de Foix]]|
successivo=convertito in commenda|
carica=[[Cardinale diacono#Ordini cardinalizi|Cardinale diacono]] dei [[Santi Cosma e Damiano (diaconia)|Santi Cosma e Damiano]]
|periodo=[[1493]]-[[1503]]
|immagine=Kardinalcoa.png
}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Box successione
* {{Collegamenti esterni}}
|carica = [[Diocesi di Montefiascone|Vescovo di Montefiascone]] <br> ''Amministratore''
* {{Miranda|id=bios1493.htm#Farnese|titolo=FARNESE, seniore, Alessandro|accesso=14 marzo 2021}}
|periodo = [[1499]]–[[1509]]
* {{Cita web|http://www.araldicavaticana.com/creati%20da%20paolo_iii1.htm|Cardinali nominati da Papa Paolo III}}
* {{Treccani|paolo-iii_(Enciclopedia-dei-Papi)||anno=2000}}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Papa]] della [[Chiesa cattolica]]
|immagine = Emblem of the Papacy SE.svg
|periodo = 13 ottobre [[1534]] – 10 novembre [[1549]]
|precedente = [[Papa Clemente VII]]
|successivo = [[Papa Giulio III]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Camera Apostolica|Tesoriere generale della Camera Apostolica]]
|immagine = Emblem Holy See.svg
|periodo = 6 settembre [[1492]] – 20 settembre [[1493]]
|precedente = ?
|successivo = ?[[Francesco Borgia (cardinale)|Francesco Borgia]]
|immagine=Bishopcoa.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = cardinale
{{box successione|
|carica = [[Santi Cosma e Damiano (diaconia)|Cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano]]
precedente=convertito da diaconia|
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
successivo=[[Innocenzo Cybo]]|
|periodo = 23 settembre [[1493]] – 25 settembre [[1513]]<br /><small>Diaconia ''[[in commendam]]'' dal 29 novembre [[1503]]</small>
carica=[[Cardinale diacono#Ordini cardinalizi|Cardinale diacono]] dei [[Santi Cosma e Damiano (diaconia)|Santi Cosma e Damiano]] <br> ''in commendam''
|precedente = [[Pietro di Foix (il Giovane)|Pierre de Foix il Giovane]]
|periodo=[[1503]]-[[1513]]
|successivo = [[Innocenzo Cybo]]
|immagine=Kardinalcoa.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = episcopale
{{box successione|
|carica = [[Vescovo]] di [[Diocesi di Montefiascone|Montefiascone]] e [[Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia|Corneto]]
precedente=[[Pio III|Francesco Todeschini-Piccolomini]]|
|immagine = BishopCoA PioM.svg
successivo=[[Emilio Cesi]]|
|periodo = 28 aprile [[1499]] – 23 marzo [[1519]]
carica=[[Cardinale diacono#Ordini cardinalizi|Cardinale diacono]] di [[Sant'Eustachio (diaconia)|Sant'Eustachio]]
|precedente = [[Giovanni Tolomei]]
|periodo=[[1503]]-[[1519]]
|successivo = [[Lorenzo Pucci (cardinale)|Lorenzo Pucci]]<br /><small>([[amministratore apostolico]])</small>
|immagine=Kardinalcoa.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = incarico governativo
{{Box successione
|carica = [[Marca Anconitana|Legato apostolico della Marca Anconitana]]
|carica = [[Diocesi di Vence|Vescovo di Vence]] <br> ''Amministratore''
|immagine = Emblem Holy See.svg
|periodo = [[1508]]–[[1510]]
|periodo = 5 ottobre [[1502]] – 24 febbraio [[1508]]
|precedente = ?
|precedente = [[Juan de Vera]]
|successivo = ?
|successivo = [[Sigismondo Gonzaga]]
|immagine=Bishopcoa.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = ecclesiastico
{{Box successione
|carica = [[BasilicaAbbazia di San Giovanni in LateranoSummaga|ArcipreteAbate commendatario di SanSanta GiovanniMaria inMaggiore di LateranoSummaga]]
|immagine = Template-Abbot - Provost.svg
|periodo = [[1508]]-[[1534]]
|periodo = ? – [[1514]]
|precedente = [[Giovanni Colonna]]
|successivoprecedente = [[RanuccioGiovanni FarneseCanal]]
|successivo = [[Bernardo Dovizi da Bibbiena]]
|immagine=Protonot.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = cardinale
{{Box successione
|carica = [[DiocesiSant'Eustachio di Parma(diaconia)|VescovoCardinale diacono di ParmaSant'Eustachio]]
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
|periodo = [[1509]]–[[1519]]
|periodo = 29 novembre [[1503]] – 15 giugno [[1519]]
|precedente = [[Giovanni Antonio San Giorgio]]
|precedente = [[Papa Pio III|Francesco Nanni Todeschini Piccolomini]]
|successivo = ?
|successivo = [[Paolo Emilio Cesi]]
|immagine=Bishopcoa.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = episcopale
{{box successione|
|carica = [[Diocesi di Vence|Amministratore apostolico di Vence]]
precedente=[[Philippe de Luxembourg]]|
|immagine = BishopCoA PioM.svg
successivo=[[François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève]]|
|periodo = 18 febbraio [[1508]] – 5 giugno [[1510]]
carica=[[Cardinale vescovo#Ordini cardinalizi|Cardinale vescovo]] di [[Sede suburbicaria di Frascati|Frascati]]
|precedente = [[Aimar de Vesc]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
|periodo=[[1519]]-[[1523]]
|successivo = [[Jean-Baptiste Bonjean]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
|immagine=Kardinalcoa.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = incarico governativo
{{box successione|
|carica = [[Basilica di San Giovanni in Laterano|Arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano]]
precedente=[[Francesco Soderini]]|
|immagine = Roma Basilica S Giovanni.jpg
successivo=[[Antonio Maria Ciocchi del Monte]]|
|periodo = dopo il 26 settembre [[1508]] – 13 ottobre [[1534]]
carica=[[Cardinale vescovo#Ordini cardinalizi|Cardinale vescovo]] di [[Sede suburbicaria di Palestrina|Palestrina]]
|precedente = [[Giovanni Colonna (cardinale XV secolo)|Giovanni Colonna]]
|periodo=[[1523]]
|successivo = [[Giovanni Domenico De Cupis]]
|immagine=Kardinalcoa.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = episcopale
{{box successione|
|carica = [[Diocesi di Parma|Vescovo di Parma]]
precedente=[[Niccolò Fieschi]]|
|immagine = BishopCoA PioM.svg
successivo=[[Antonio Maria Ciocchi del Monte]]|
|periodo = 28 marzo [[1509]] – 13 ottobre [[1534]]
carica=[[Cardinale vescovo#Ordini cardinalizi|Cardinale vescovo]] di [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Sabina-Poggio Mirteto]]
|precedente = [[Giovanni Antonio Sangiorgio]]
|periodo=[[1523]]-[[1524]]
|successivo = [[Alessandro Farnese il Giovane]]<br /><small>([[amministratore apostolico]])</small>
|immagine=Kardinalcoa.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = episcopale
{{box successione|
|carica = [[Arcidiocesi di Benevento|Amministratore apostolico di Benevento]]
precedente=[[Niccolò Fieschi]]|
|immagine = ArchbishopPallium PioM.svg
successivo=[[Antonio Maria Ciocchi del Monte]]|
|periodo = 6 marzo [[1514]] – 31 agosto [[1522]]
carica=[[Cardinale vescovo#Ordini cardinalizi|Cardinale vescovo]] di [[Sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina|Porto-Santa Rufina]]
|precedente = [[Sisto Gara della Rovere]]
|periodo=[[1524]]
|successivo = [[Alfonso Sforza di Santa Fiora]]<br /><small>([[arcivescovo metropolita]])</small>
|immagine=Kardinalcoa.png
|periodo2 = [[1528]] – 12 gennaio [[1530]]
|precedente2 = [[Alfonso Sforza di Santa Fiora]]<br /><small>([[arcivescovo metropolita]])</small>
|successivo2 = [[Francesco Della Rovere (arcivescovo)|Francesco Della Rovere]]
}}
{{Box successione
 
|tipologia = episcopale
{{box successione|
|carica = [[Diocesi di Saint-Pons-de-Thomières|Amministratore apostolico di Saint-Pons-de-Thomières]]
precedente=[[Niccolò Fieschi]]|
|immagine = BishopCoA PioM.svg
successivo=[[Giovanni Piccolomini]]|
|periodo = 28 luglio [[1514]] – 13 ottobre [[1534]]
carica=[[Cardinale vescovo#Ordini cardinalizi|Cardinale vescovo]] di [[Sede suburbicaria di Ostia|Ostia]]
|precedente = [[François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève]]
|periodo=[[1524]]-[[1534]]
|successivo = [[Marino Grimani (patriarca)|Marino Grimani]]
|immagine=Kardinalcoa.png
}}
{{Box successione
 
|tipologia = cardinale
{{Papi|precedente=[[Papa Clemente VII]]|successivo=[[Papa Giulio III]]}}
|carica = [[Cardinale protodiacono]]
 
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
 
|periodo = 7 agosto [[1516]] – 15 giugno [[1519]]
{{Portale|Biografie|Cattolicesimo|Storia}}
|precedente = [[Federico Sanseverino]]
|successivo = [[Ippolito d'Este]]
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Sede suburbicaria di Frascati|Cardinale vescovo di Frascati]]
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
|periodo = 15 giugno [[1519]] – 9 dicembre [[1523]]
|precedente = [[Filippo di Lussemburgo|Philippe de Luxembourg]]
|successivo = [[Antonio Maria Ciocchi del Monte]]
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Sulmona-Valva|Amministratore apostolico di Sulmona e Valva]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = [[1521]]
|precedente = [[Andrea della Valle (cardinale)|Andrea della Valle]]
|successivo = [[Cristoforo de los Rios]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Sede suburbicaria di Palestrina|Cardinale vescovo di Palestrina]]
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
|periodo = 9 dicembre – 18 dicembre [[1523]]
|precedente = [[Francesco Soderini]]
|successivo = [[Antonio Maria Ciocchi del Monte]]
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Cardinale vescovo di Sabina]]
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
|periodo = 18 dicembre [[1523]] – 20 maggio [[1524]]
|precedente = [[Niccolò Fieschi]]
|successivo = [[Antonio Maria Ciocchi del Monte]]
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina|Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina]]
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
|periodo = 20 maggio – 15 giugno [[1524]]
|precedente = [[Niccolò Fieschi]]
|successivo = [[Antonio Maria Ciocchi del Monte]]
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Decano del Collegio Cardinalizio#Sottodecani|Sottodecano del Collegio Cardinalizio]]
|immagine = Sede vacante.svg
|periodo = 20 maggio – 15 giugno [[1524]]
|precedente = [[Niccolò Fieschi]]
|successivo = [[Antonio Maria Ciocchi del Monte]]
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Cardinale#Ordini cardinalizi|Cardinale vescovo]] di [[Sede suburbicaria di Ostia|Ostia]] e [[Sede suburbicaria di Velletri-Segni|Velletri]]
|immagine = CardinalCoA PioM.svg
|periodo = 15 giugno [[1524]] – 13 ottobre [[1534]]
|precedente = [[Niccolò Fieschi]]
|successivo = [[Giovanni Piccolomini]]
}}
{{Box successione
|tipologia = cardinale
|carica = [[Decano del Collegio Cardinalizio]]
|immagine=Sede vacante.svg
|periodo = 15 giugno [[1524]] – 13 ottobre [[1534]]
|precedente = [[Niccolò Fieschi]]
|successivo = [[Giovanni Piccolomini]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = [[Governatori di Velletri|Governatore di Velletri]]
|immagine = Velletri-Stemma it.png
|periodo = 15 giugno [[1524]] – 13 ottobre [[1534]]
|precedente = [[Niccolò Fieschi]]
|successivo = [[Giovanni Piccolomini]]
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Anagni-Alatri|Amministratore apostolico di Anagni]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 3 aprile – 7 giugno [[1525]]
|precedente = [[Luca Giovannini]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
|successivo = [[Corrado Monaldeschi della Cervara]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Arcidiocesi di Bari-Bitonto|Amministratore apostolico di Bitonto]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 24 gennaio [[1530]] – 17 maggio [[1532]]
|precedente = [[Giacomo Orsini]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
|successivo = [[Lope de Alarcón]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
|periodo2 = 17 giugno [[1537]] – 11 gennaio [[1538]]
|precedente2 = [[Lope de Alarcón]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
|successivo2 = [[Sebastiano Deli di Castel Durante]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello|Amministratore apostolico di Sovana]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 17 aprile – 26 aprile [[1532]]
|precedente = [[Ercole Gonzaga]]
|successivo = [[Ferdinando Farnese (vescovo di Sovana)|Ferdinando Farnese]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
}}
{{Box successione
|tipologia = episcopale
|carica = [[Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo|Amministratore apostolico di Sora]]
|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = 19 gennaio – 8 giugno [[1534]]
|precedente = [[Bartolomeo Ferratini]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
|successivo = [[Eliseo Teodino]]<br /><small>([[vescovo]])</small>
}}
{{Papi
|precedente = [[Papa Clemente VII]]
|successivo = [[Papa Giulio III]]
}}
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