Francesco de Filos: differenze tra le versioni
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{{O|scrittori|dicembre 2021}}
{{Bio
|Nome = Francesco
|Cognome = de Filos
|PostCognomeVirgola = o '''Francesco Filosi'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Mezzolombardo
|GiornoMeseNascita = 2 marzo
|AnnoNascita = 1772
|LuogoMorte = Rovereto
|GiornoMeseMorte = 18 agosto
|AnnoMorte = 1864
|Epoca = 1800
|Attività = scrittore
|Attività2 = rivoluzionario
|Nazionalità = italiano
}}
== Biografia ==
Nacque in [[Trentino]], in una famiglia agiata che gli consentì di frequentare ginnasio e liceo dapprima a [[Bressanone]], successivamente in [[Baviera]] e infine a [[Trento]]. Si distinse nello studio e nella diffusione delle idee liberali tra gli amici e i compagni di studi. Trasferitosi ad [[Innsbruck]] per frequentare l'[[università di Innsbruck|università]] venne influenzato dal cavaliere inglese Levett Hanson (1754-1814) e nel 1792 diede vita, assieme ad alcuni compagni, ad un "club per la propagazione delle idee e delle istituzioni liberali" sul modello delle analoghe organizzazioni [[massoneria|massoniche]] [[Francia|francesi]] e [[Inghilterra|inglesi]]. Furono però traditi da uno studente meranese di nome Burger, il quale rivelò alla polizia austriaca che il club promulgava massime contrarie all'[[Sacro Romano Impero Germanico|imperatore]] e stava organizzando la liberazione di alcuni prigionieri francesi. Il 7 agosto [[1793]] Filos, assieme ad alcuni soci, fu arrestato e condannato a tredici mesi di carcere, essendo stato assolto dall'accusa di [[alto tradimento]].
Uscito di prigione continuò gli studi fino al [[1796]], quando andò via da [[Innsbruck]] per unirsi all'esercito di [[Napoleone Bonaparte]] che era giunto nei pressi del suo paese natale. Bonaparte era giunto in località Spini sulla sponda sinistra dell'Adige ed era deciso a saccheggiare la borgata di [[Lavis]] dopo che una compagnia di [[Kaiserjäger]] tirolesi avevano fatto fuoco contro le sue truppe. De Filos, su esortazione del Municipio di Lavis, si recò personalmente dal generale francese e lo convinse a risparmiare il paese; il Municipio di Lavis, per ringraziamento, gli diede la cittadinanza onoraria.
Successivamente si mise sotto la protezione del generale francese [[Claude Henri de Belgrand de Vaubois|Vaubois]]: si stabilì a [[Brescia]] dove seppe ingraziarsi gli oppositori al dominio veneziano sulla città. Dopo la [[battaglia di Rivoli]] (14 gennaio [[1797]]), vinta da Bonaparte, Filos accompagnò [[Gioacchino Murat]] fino a Trento, dove seppe che gli imperiali occupavano ancora Mezzolombardo e il vicino [[San Michele all'Adige]]. Murat allora annunciò agli ufficiali presenti che con i 500 uomini del suo seguito intendeva, con un colpo ardito, liberare la borgata di Mezzolombardo. Il giorno successivo il generale avanzò per la via di [[Zambana]] con i suoi uomini ed i 2000 Croati misti ad Austriaci di guarnigione, vedendo le bandiere repubblicane, fuggirono fino al ponte sul fiume Noce.
Alla fine del febbraio [[1797]] Francesco tornò a [[Brescia]], appartenente alla [[Repubblica di Venezia]], e partecipò alla rivolta del 17 marzo contro la Serenissima; si distinse pure nella liberazione di [[Salò]] dalle soldatesche venete. Dopo che Brescia venne tuttavia riconquistata dalle forze della [[Prima coalizione]], un drappello di [[giacobini]] e guardie civiche, fra cui De Filos, si diressero nuovamente verso la città; ma lungo la strada si scontrarono con gli abitanti della [[valle Sabbia]], fedeli al Leone di San Marco, appoggiati da un piccolo corpo di truppa tedesca, che le misero in fuga e presero alcuni prigionieri, fra cui lo stesso De Filos che fu condotto a Venezia.
Liberato poco tempo dopo, con la caduta della Repubblica di Venezia (12 maggio [[1797]]) De Filos, fautore del regime napoleonico, si mise in luce come funzionario fedele e diligente dei francesi. Nel [[1806]] fu fra i fondatori della [[loggia massonica]] ''Amalia Augusta'' di Brescia. Fu viceprefetto a [[Cles]] e [[Bolzano]], e nel [[1812]] a [[Pavia]]. Con la [[restaurazione]] ([[1815]]) cooperò nuovamente con l'[[Impero austriaco]]. Tornato in Trentino nel 1818, si dedicò alla letteratura; fu fra l'altro presidente dell'[[Accademia Roveretana degli Agiati]] dal [[1852]] al [[1855]]. Nel [[1842]] apparve, a cura dell'Accademia degli Agiati, la sua autobiografia (''Memorie e confessioni di me stesso'').
== Opere ==
* Francesco De Filos, ''Memorie e confessioni di me stesso: autobiografia di Francesco Filos''. Rovereto: tip. di Ugo Grandi, 1924
* Francesco De Filos, ''Notizie storiche di Mezzolombardo''; con note del prof. Desid. Reich. Trento: Artigianelli, 1998
== Bibliografia ==
*Pietro Donati, ''Storia dell'epidemia di cholera nel 1836 a Mezzolombardo'', Scotoni e Vitti, [[Trento]], 1887
== Altri progetti ==
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{{Portale|biografie|letteratura}}
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Persone legate all'Accademia Roveretana degli Agiati]]
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