Decadimento beta: differenze tra le versioni
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In [[fisica nucleare]], il '''decadimento ''β''''' è un tipo di [[decadimento radioattivo]], ovvero una trasformazione spontanea attraverso la quale un [[elemento chimico]] ([[Radioattività|radioattivo]]) si trasforma in un altro elemento più stabile, con l'emissione di particelle elettricamente cariche ([[Elettrone|elettroni]] o [[Positrone|positroni]]) e particelle neutre ([[Neutrino|neutrini]] o [[Antineutrino|antineutrini]]), ma conservando il [[numero di massa]].<ref>{{Cita|Bendiscioli}} p.2</ref> Queste caratteristiche differenziano il decadimento beta da altri tipi di decadimento. Il processo coinvolge le [[interazione debole|interazioni nucleari deboli]] alle quali si applicano le [[Legge di conservazione|leggi di conservazione]] della [[E=mc²|massa/energia]], della [[Legge di conservazione della quantità di moto|quantità di moto]] e del [[momento angolare]], ma sono implicate anche in altri tipi di decadimento.<ref>{{Cita libro|nome=David J.|cognome=Griffiths|titolo=Introduction to elementary particles|edizione=2., rev. ed., 5. reprint|collana=Physics textbook|data=2011|editore=Wiley-VCH|pp=59-60|ISBN=978-3-527-40601-2}}</ref>
L'energia di decadimento, che normalmente è molto più grande rispetto a quella delle [[Reazione chimica|reazioni chimiche]], viene spartita principalmente tra le [[particelle subatomiche]] emesse, che pertanto risultano [[radiazione ionizzante|ionizzanti]] nei confronti della materia da esse impattata.
== Storia ==
Negli anni successivi alla scoperta della [[radioattività]], fu osservato un diverso comportamento delle [[particella (fisica)|particelle]] emesse dalle sostanze radioattive durante il decadimento. In molti casi, gli strumenti di rilevazione mostravano la presenza di tracce simili a scie: quando era applicato un [[campo magnetico]], le tracce provenienti da alcune sostanze radioattive avevano la curvatura rivolta verso lati opposti. Ai raggi associati alle tracce deviate in modo opposto fu convenzionalmente dato il nome di [[raggi alfa]] (oggi si utilizza più comunemente il termine [[radiazione alfa]] parlando delle particelle emesse in questo caso e dei loro effetti) e di [[raggi beta]] (oggi [[radiazione beta]]); i rimanenti presero il nome di [[raggi gamma]] (oggi [[radiazione gamma]])<ref>{{cita libro|autore= Gianpaolo Parodi, Marco Ostili, Guglielmo Mochi Onori|titolo=L'evoluzione della Fisica (Volume 3)|editore=Paravia|anno=2006|ISBN=88-395-1611-5}}p.524</ref>.
La natura delle particelle emesse e dei decadimenti è radicalmente diversa nei tre casi. La scoperta dei processi che avvengono all'interno del nucleo e danno luogo a questi decadimenti ha richiesto notevoli ricerche agli inizi del [[XX secolo]]. Queste ricerche hanno portato al rilievo che la scia emessa nel caso dei raggi beta è dovuta all'emissione di un [[elettrone]]. Il motivo per cui i tre tipi di raggi sono deviati in modo diverso dipende dalla diversa [[carica elettrica]] che hanno le particelle emesse: positive nel caso decadimento alfa ([[Particella α|particelle alfa]]) e <math>\beta^+</math> ([[positrone|positroni]]), negative nel caso del decadimento <math>\beta^-</math> (elettroni), e neutre nel caso del [[decadimento gamma]] (se si tratta di [[fotoni]]).
Oggi
Viene osservato anche il decadimento:
:<math>p \rightarrow n + e^+ + {\nu}_e</math>
in cui un [[protone]] ''legato'' si trasforma in un neutrone legato, un positrone e un [[neutrino]]. Il positrone, che è l'[[antiparticella]] dell'elettrone, ha carica positiva; pertanto, questo decadimento viene indicato con il termine <math>\beta^+</math>.
È importante sottolineare che il decadimento <math>\beta^+</math> può avvenire, per motivi cinematici di [[conservazione dell'energia]], solo per protoni legati; mai, quindi, per protoni liberi.
== Descrizione ==
===Decadimento β negativo===
È un decadimento tipico dei nuclei aventi un eccesso di neutroni rispetto ai loro [[isobaro|isobari]] stabili; il nucleo si trasforma in un suo isobaro col numero atomico successivo, con contestuale emissione di un [[elettrone]] e di un [[antineutrino elettronico]] secondo il processo così schematizzabile:<ref name="ReferenceA">{{Cita|Bendiscioli}} p.157</ref>
:<math>A(Z,N)\;\to\;A(Z+1,N-1)+e^-+\bar{\nu}_e.</math>
====Condizioni energetiche====
Per il principio di conservazione dell'energia applicato a questo tipo di decadimento, è possibile scrivere la seguente relazione<ref name="ReferenceB">{{Cita|Bendiscioli}} p.163</ref>
:<math>M(A,Z)=M(A,Z+1)+T_A+m_{e^-}+T_{e^-}+E_{\bar{\nu}_e},</math>
dove:
* <math>M(A,Z)</math> e <math>M(A,Z+1)</math> sono le masse rispettivamente del nucleo padre e del nucleo figlio
* <math>T_A</math> e <math>T_e</math> sono le [[Energia cinetica|energie cinetiche]] del nucleo e dell'elettrone
* <math>E_{\bar{\nu}_e}</math> è l'energia dell'[[antineutrino]] emesso.
Spostando a sinistra dell'equazione le masse e tenendo a destra le energie, è possibile ricavare la condizione energetica a cui avviene il decadimento <math>\beta^-</math>:
:<math>Q_{\beta^-}=M(A,Z)-M(A,Z+1)-m_{e^-}=T_A+T_{e^-}+E_{\bar{\nu}_e}>0</math>
in cui <math>Q_{\beta^-}</math> è l'energia liberata.
Pertanto, affinché avvenga il decadimento, l'energia liberata deve essere positiva. Ciò per esempio accade nel decadimento del neutrone: un neutrone, libero o meno, decade in una coppia protone-elettrone più un antineutrino elettronico secondo la relazione:
: <math>n\;\to\;p^++e^-+\bar{\nu}_e</math>
che è possibile da un punto di vista energetico poiché <math>Q_{\beta^-}=m_n-m_p-m_{e^-}=782 keV>0.</math><ref name="ReferenceC">{{Cita|Bendiscioli}} p.164</ref>
Il protone resta nel [[nucleo atomico]], mentre le altre due particelle vengono emesse. Un esempio di decadimento <math>\beta^-</math> è il decadimento del [[isotopo|radionuclide]] [[cobalto-60]] nel nuclide [[nichel-60]], che segue questo schema:
:<math>{}^{60}_{27}\hbox{Co}\rightarrow {}^{60}_{28}\hbox{Ni}^+ + e^- + \bar{\nu}_e.</math>
===Decadimento β positivo===
È un decadimento tipico dei nuclei aventi un difetto di neutroni rispetto ai loro [[isobaro|isobari]] stabili; il nucleo si trasforma in un suo isobaro col numero atomico precedente, con contestuale emissione di un [[positrone]] e di un [[neutrino elettronico]] secondo il processo così schematizzabile:<ref name="ReferenceA"/>
:<math>A(Z,N)\;\to\;A(Z-1,N+1)+e^++{\nu}_e.</math>
==== Condizioni energetiche ====
Sempre applicando il principio di conservazione dell'energia alle masse ed energie in gioco nel decadimento, è possibile scrivere che<ref name="ReferenceB"/>
:<math>M(A,Z)=M(A,Z-1)+T_A+m_{e^+}+T_{e^+}+E_{{\nu}_e}</math>
dove:
* <math>M(A,Z)</math> e <math>M(A,Z-1)</math> sono le masse rispettivamente del nucleo padre e del nucleo figlio
* <math>T_A</math> e <math>T_{e^+}</math> sono le [[Energia cinetica|energie cinetiche]] del nucleo e del positrone
* <math>E_{{\nu}_e}</math> è l'energia del neutrino emesso.
Analogamente al caso <math>\beta^-</math>, spostando a sinistra le masse e tenendo a destra le energie è possibile scrivere la condizione energetica a cui avviene il decadimento <math>\beta^+</math>:
:<math>Q_{\beta^+}=M(A,Z)-M(A,Z-1)-m_{e^+}=T_A+T_{e^+}+E_{{\nu}_e}>0,</math>
in cui <math>Q_{\beta^+}</math> è l'energia liberata. Anche in questo caso il decadimento è possibile quando l'energia liberata ha un bilancio positivo.
Il protone ''libero'' è una particella stabile e non può decadere secondo:
: <math>p^+\;\to\;n+e^++{\nu}_e</math>
poiché : <math>Q_{\beta^+}=m_p-m_n-m_{e^+}=-1,81MeV<0.</math><ref name="ReferenceC"/>
Tuttavia secondo alcune teorie, in attesa di verifica sperimentale, il protone dovrebbe decadere, anche se in un arco di tempo pari a <math>10^{33}</math> anni, ben più dell'età attuale dell'[[universo]]. Un esempio di decadimento <math>\beta^+</math> è il decadimento del [[isotopo|radionuclide]] [[fluoro-18]] nel nuclide stabile [[ossigeno]]-18, che segue questo schema:
:<math>{}^{18}_{9}\hbox{F}\rightarrow {}^{18}_{8}\hbox{O}^- + e^+ + {\nu}_e.</math>
===Cattura elettronica===
È una [[reazione nucleare]], anch'essa governata dall'interazione debole, a seguito della quale un protone del nucleo di un atomo viene trasformato in neutrone, con emissione di un neutrino,<ref>{{Cita web|url=http://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/Nuclear/radact2.html|titolo=Radioactivity|sito=hyperphysics.phy-astr.gsu.edu|accesso=11 giugno 2023}}</ref> come avviene nel decadimento beta positivo: per questo, il processo viene spesso trattato insieme ai decadimenti beta. La trasformazione del protone in neutrone viene resa possibile dalla cattura da parte del nucleo di un elettrone dell'atomo di cui fa parte e il neutrino è l'unica particella subatomica emessa e quindi è monoenergetica; la presenza nell'atomo di almeno un elettrone è condizione necessaria (ma non sufficiente): un atomo soggetto a cattura elettronica non può decadere in questo modo se privato di tutti i suoi elettroni,<ref>{{Cita web|url=https://homework.study.com/explanation/are-electron-capture-and-beta-decay-the-same.html#:~:text=No,%20electron%20capture%20and%20beta,a%20proton%20to%20a%20neutron.|titolo=|sito=homework.study.com|accesso=10 giugno 2023}}</ref> cosa che invece non impedirebbe gli altri decadimenti beta. Il processo è così schematizzabile:<ref name="ReferenceA"/>
:<math>A(Z,N)+e^-\;\to\;A(Z-1,N+1)+{\nu}_e.</math>
Nonostante non sia un processo di decadimento, esso è un processo di stabilizzazione degli atomi più favorito rispetto al decadimento <math>\beta^+</math> e il nuclide che viene prodotto è lo stesso.
====Condizioni energetiche====
Applicando il principio di conservazione dell'energia alle masse ed energie in gioco nel decadimento, è possibile scrivere che<ref name="ReferenceB"/>
:<math>M(A,Z)+m_e=M(A,Z-1)+T_A+E_{{\nu}_e}</math>
dove:
* <math>M(A,Z)</math> e <math>M(A,Z-1)</math> sono le masse rispettivamente del nucleo padre e del nucleo figlio
* <math>T_A</math> è l'energia cinetica del nucleo
* <math>E_{{\nu}_e}</math> è l'energia del neutrino emesso.
Spostando, come nei casi precedenti, le masse a sinistra e le energie a destra, si ottiene la relazione: <math>Q_{CE}=M(A,Z)-M(A,Z-1)+m_e=Q_{\beta^+}+2m_e=T_A+E_{{\nu}_e}>0.</math>
Questo vuol dire che la [[cattura elettronica]] è favorita, rispetto al decadimento β<sup>+</sup>, dell'equivalente energetico di 2 masse elettroniche, cioè di 1022 keV.
Nel seguito, si parlerà solo del decadimento <math>\beta^-</math>, il più frequente, al punto che spesso ci riferisce a esso con il solo nome di decadimento <math>\beta</math>. Tuttavia, gli stessi ragionamenti, con le dovute modifiche, valgono anche nel caso del decadimento <math>\beta^+</math> e, in alcuni casi, anche per la cattura elettronica. Dato che i [[neutrino|neutrini]] interagiscono debolmente con la materia, quando [[Marie Curie]] osservò per la prima volta questo tipo di decadimento, lo associò alla sola emissione di un [[elettrone]]; fu [[Enrico Fermi]] che, seguendo un'idea di [[Wolfgang Pauli]], che tentava di risolvere un'apparente contraddizione fra i risultati sperimentali e il principio di conservazione dell'[[energia]], inglobò nella teoria il neutrino.
== La legge di conservazione dell'energia ==
Il problema è abbastanza complesso e si cercherà di trattarlo in maniera qualitativa.
Il decadimento che si osserva è quello del neutrone, che apparentemente dovrebbe decadere in un protone e in un [[elettrone]]<ref>{{Cita|Bendiscioli}} p.168</ref>:
: <math>n\;\to\;p+e^-</math>
In questo caso, lo [[spettroscopia|spettro]] dell'elettrone uscente dovrebbe essere una riga, poiché:
:''m<sub>e</sub>c''<sup>2</sup> (0,5 [[elettronvolt|MeV]]) « ''m<sub>p</sub>c''<sup>2</sup> (938,3 [[elettronvolt|MeV]]) ≈ ''m<sub>n</sub>c''<sup>2</sup> (939,6 MeV)
Supponendo che il neutrone sia fermo, si può ragionevolmente ritenere che anche il protone creato sia immobile; perciò, l'unica particella a muoversi è l'elettrone. Quindi, per la [[legge di conservazione dell'energia|conservazione dell'energia]], si ha:
:<math>m_nc^2=E_p+E_e</math>
con
Riga 52 ⟶ 107:
:<math>E_e = \sqrt {m_e^2 c^4 + p_e^2 c^2}</math>
Trascurando il rinculo del protone, si ha:
:<math>m_n c^2 \sim m_p c^2 + \sqrt {m_e^2 c^4 + p_e^2 c^2}</math>
Riga 58 ⟶ 113:
dove l'unica incognita è l'[[quantità di moto|impulso]] dell'elettrone e quindi lo spettro risulta una riga (in pratica si sarebbe dovuto osservare un picco).
Sperimentalmente, però, si osserva qualcosa di diverso: uno spettro completo che parte da [[
[[
Questo risultato portò enorme scompiglio nella [[comunità scientifica
La reazione, allora, deve essere corretta nel modo seguente:
Riga 74 ⟶ 129:
dove si trascura la massa del neutrino.
Appare evidente come, in questo caso, le variabili siano due e viene pertanto
Il decadimento
== Stima della rapidità di decadimento e della costante d'accoppiamento debole ==
<ref>{{Cita|Bendiscioli}} p.172-183</ref>
Il numero di elettroni che si misurano nel decadimento
:<math>w_{i \rightarrow f} = \frac {2\pi}{\hbar} \left | \langle i | V | f \rangle \right |^2 \delta \left ( E_f - E_i \right )</math>
dove
L'elemento di matrice per l'interazione debole, posto
:<math>\begin{align}
&\cong \frac {g_\beta}{L^3} \int_V \operatorname d^3 r \bar {u}_n u_p\\
&\cong \frac {g_\beta}{L^3}
\end{align}</math>
e questo perché, poiché protoni e neutroni sono praticamente immobili e lo spazio a loro disposizione è dell'ordine del [[femtometro|fermi]], è necessario che
:<math>r < \frac {\hbar}{m_p c}</math>
e poiché l'impulso dell'elettrone è di molto inferiore alla massa del protone in energia (''m<sub>p</sub>c^2'') è facile vedere che
:<math>\frac {p_e r}{\hbar}
Ora, il modo migliore per stimare la costante d'accoppiamento debole, è confrontarla con quella [[elettromagnetismo|elettromagnetica]], e quindi si scriverà:
Riga 103 ⟶ 162:
:<math>g_\beta = f_\beta^2 \left ( \frac {\hbar}{m_p c} \right )^2</math>
Poiché il numero di stati finali è:
:<math>\frac {V}{(2\pi\hbar)^3} \operatorname d^3 p_e \frac {V}{(2\pi\hbar)^3} \operatorname d^3 p_\nu = \frac {V^2}{c (2\pi\hbar)^6} p_e^2 \operatorname d p_e \operatorname d \Omega_e p_\nu^2 \operatorname d E_f \operatorname \Omega_\nu</math>
dove
Poiché la rapidità è definita dall'integrale della ''w<sub>fi</sub>'' sugli stati finali
Riga 123 ⟶ 182:
e la funzione trovata è compatibile con lo spettro sperimentale rilevato (il calcolo, però, non è perfetto in quanto si sarebbe dovuto integrare anche sull'[[angolo solido]], ma per questo studio qualitativo si è interessati solo a stime di ordine di grandezza).
Alla fine, comunque, la rapidità di transizione sarà una costante moltiplicata per l'integrale del prodotto degli impulsi al quadrato di elettrone e protone, valutabile come una potenza
:<math>\int \operatorname d p_e p_e^2 p_\nu^2 = \left (m_e c \right )^5</math>
Riga 131 ⟶ 190:
:<math>\Gamma = \frac {1} {(2\pi)^3} \left ( \frac {f_\beta}{\hbar c} \right )^2 \left ( \frac {m_p c^2}{\hbar} \right )^2 \left ( \frac {m_e}{m_p} \right )^5</math>
In questa equazione si conosce tutto, a parte
:<math>\frac {f_\beta}{\hbar c} = 10^{-
che è cinque [[
:<math>\frac {e^2}{\hbar c} \cong 10^{-2}</math>.
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Giorgio Bendiscioli|titolo=Fenomeni Radioattivi|editore=Springer|anno=2013|ISBN=978-88-470-0803-8|cid=Bendiscioli}}
* {{cita libro|autore=Nicola Manini|titolo=Introduction to the Physics of Matter|editore=Springer|anno=2014|ISBN=978-3-319-14381-1}}
== Voci correlate ==
* [[Doppio decadimento beta]]
* [[Decadimento radioattivo]]
* [[Decadimento alfa]]
* [[Decadimento gamma]]
* [[Radioattività]]
*[[Esperimento di Wu]], che ha dimostrato la violazione della parità dell'[[interazione debole]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sul}}
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|url=http://goldbook.iupac.org/B00572.html|titolo=IUPAC Gold Book, "β-decay"|lingua=en}}
{{processinucleari}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|fisica}}
[[Categoria:Radioattività]]
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