Adulterio: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|il romanzo di [[Paulo Coelho]]|Adulterio (romanzo)}}
Dal latino ''adultarare'' (corrompere) l''''adulterio''' è una relazione sentimentale o carnale fra due persone delle quali almeno una già coniugata e/o in corso di [[matrimonio]] con un'altra persona. Violazione della fedeltà coniugale.
[[File:Rembrandt Harmensz. van Rijn 016.jpg|miniatura|L'adultera biblica [[Betsabea]] in un dipinto di [[Rembrandt]] del 1654]]
 
L''''adulterio''' (dal [[Lingua latina|latino]] ''adulterare'', corrompere) è una relazione [[sentimento|sentimentale]] o [[sessualità|sessuale]] fra due persone delle quali almeno una già [[matrimonio|coniugata]] con un'altra persona, consistendo quindi in una [[Infedeltà coniugale|violazione della fedeltà coniugale]]<ref>Dalma Heyn,''Il silenzio erotico delle mogli.Storie di infedeltà femminile'',Frassinelli, 1994, Milano.</ref>.
== L'adulterio nel diritto romano ==
== Etimologia umana ==
Il nesso etimologico è combattuto tra due tesi:
# ''Ad alterum'' come andare verso un altro, verso qualcosa/qualcuno di diverso dal legittimo coniuge;
# ''Ad alterum'' come cambiare, adulterarsi, diventare diversi, come a dire che dopo l'adulterio non si è più come prima.
Quindi secondo l'etimologia anche andare con prostitute sarebbe da considerarsi adulterio, mentre in passi biblici (Levitico 18:20) l'adulterio con schiave e in generale donne non libere, non comprendeva la pena di morte, ma solo una forte espiazione di peccati. E per fornicazione s'intendeva proprio evitare il concubinato, e vari tipi di relazione tra cui l'abbandonare il proprio marito per un soldato romano ricco ad esempio (cosa diffusa al tempo dei giudei), o gli incesti.
 
== L'adulterio nella Bibbia ==
Nel [[diritto romano]] l'adulterio della moglie era previsto come [[reato]] ed era punibile, in età regia, con la [[pena di morte]] per mano del marito o dei familiari maschi.
{{C|definizioni differenti, non coerenti tra di loro.|diritto|settembre 2016|argomento2=religione}}
 
Nella [[Bibbia]] l'adulterio, considerato un peccato, indica un qualsiasi [[rapporto sessuale]] volontario di una persona con altri al di fuori del [[matrimonio|vincolo coniugale]]. Quando una persona sposata ha rapporti sessuali con chiunque non sia il proprio coniuge, la [[fornicazione]] equivale all'adulterio.
[[Immagine:1872 Danmark lovers.gif|right|200px]]
 
L'adulterio è proibito nella Bibbia perché viola il concetto della [[santità]] della [[Famiglia (società)|famiglia]] e del matrimonio (Esodo 20:14; Deuteronomio 5:18). Più specificatamente questo peccato è descritto in Levitico 18:20 ''"Non avrai relazioni carnali con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con lei"''. Nell'Antico Testamento questa infrazione è considerata tanto grave da meritare la morte (Levitico 20:10).
In seguito, si hanno controverse interpretazioni delle previsioni in età repubblicana, mentre con [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] fu emanata la ''[[Lex Iulia de adulteriis coercendis]]'' ([[18 a.C.]]) per la quale il marito adùltero era punito con sanzioni pecuniarie lievi, comportanti la restituzione della [[dote]] se dal fatto derivava il [[divorzio]].
 
In Deuteronomio 22:22 non è prescritto il modo in cui vada punita l'adultera, sebbene in Ezechiele 16:40; 23:43-47 si menzioni la lapidazione come l'appropriato castigo. Così pure in Deuteronomio 22:23,24:
Per la moglie adultera invece, la prospettiva era assai diversa. Se colta in flagrante dal (suo) padre, questi poteva ucciderla insieme all'amante. Il marito invece poteva uccidere solo l'amante e solo in [[flagranza]]. Per la flagranza, il marito aveva l'obbligo del divorzio, in caso contrario sarebbe stato accusato di ''[[crimen lenocinii]]'', con attribuzione di presunta complicità e favoreggiamento in adulterio.
{{quote biblico|Se una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo trovandola nella città, si sarà giaciuto con lei (avrà privato il fidanzato della verginità della "futura" moglie), siano ambedue condotti fuori della porta della città e siano lapidati, finché muoiano: la fanciulla, perché, pur trovandosi in città, non ha gridato, e l'uomo perché ha violato la donna del suo prossimo. Togli così il male di mezzo a te.|Dt| 22,13-21}}
<nowiki> </nowiki>Varie indicazioni nella tradizione giudaica suggeriscono come a volte questo castigo sia stato inflitto con lo strangolamento.
 
Dato che la pena di morte poteva essere inflitta su una persona "colta in flagrante adulterio" (Giovanni 8:4), la donna sospettata dal marito d'aver commesso adulterio doveva essere sottoposta a un'[[ordalia]] per stabilire la sua innocenza o essere manifestata come peccatrice da un giudizio divino (Numeri 5:11-31).
Entro due mesi dal divorzio, il marito poteva richiedere che si aprisse un giudizio penale (''quaestio'') dinanzi a giurati (''accusatio adulterii iure mariti''). Dopo i 60 giorni il diritto a proporre l'azione spettava al padre dell'adultera (''accusatio adulterii iure patris'') e decorso un termine ulteriore, chiunque purché [[Cittadinanza (storia romana)|cittadino]] poteva proporre l'accusa (''accusatio publica adulterii iure extranei''). La pena prevista sarebbe stata (sono stati sollevati dubbi) esclusivamente monetaria ed avrebbe riguardato la [[confisca]] di parte della dote e dei [[parafernalia]], mentre all'amante era confiscata la metà del suo [[patrimonio]].
 
Sebbene l'adulterio sia condannato dalla legge divina come una trasgressione molto grave (Giobbe 31:9-11), essa non poteva essere estirpata, e sia uomini sia donne ne erano spesso trovati colpevoli (Giobbe 24:15; 31:9; Proverbi 2:16-19; 7:5-22). Persino [[Davide]] si rende colpevole d'adulterio con Betsabea, sfociando nell'omicidio del rivale (2 Samuele 11:2-5), ma egli se ne ravvede sinceramente (Salmo 51:1 ss). L'adulterio affligge il paese soprattutto per l'influenza di profeti e sacerdoti immorali (Geremia 23:10-14; 29:23).
 
È solo grazie alla parola di Gesù Cristo, e alla conseguente evoluzione della Bibbia nel Nuovo Testamento, che la lapidazione viene bandita definitivamente dalla religione cristiana: ''"Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?…Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei."'' (Giovanni 8:5,8:7)
 
Sebbene la Bibbia consideri solo la trasgressione di fatto del comandamento della [[castità]] matrimoniale, la legge cristiana condanna pure le pratiche adultere commesse dall'occhio e dal cuore (adulterio virtuale, cfr. Giobbe 31:1,7). È soprattutto [[Gesù Cristo]] che mette in evidenza questo "adulterio virtuale" nel [[Discorso della Montagna]] (Matteo 5,27-28), dove lo equipara a un adulterio di fatto.
 
Il [[protestantesimo]] interpreta i dati del [[Vangelo]] in maniera più larga della [[Chiesa cattolica]]:
* per i protestanti quando [[Gesù]] contesta le pratiche di divorzio molto facili del suo tempo, basate sull'interpretazione molto liberale di [[Hillel]] di [[Deuteronomio]] 24:1-3, egli ne eccettua l'adulterio come legittima causa di divorzio, appoggiando così la scuola più rigorosa di [[Shammai]], che limitava il divorzio come conseguenza dell'adulterio.
* la Chiesa cattolica non condivide questa interpretazione, ritenendola basata su un'interpretazione non esatta di {{passo biblico|Mt|19,9}}: tale passo stabilisce un'eccezione e, apparentemente, una permissione del divorzio, ma solo nel caso di un'unione [[Matrimonio illegittimo|illegittima]], e non nel caso dell'adulterio.
 
A causa della corruzione morale della creatura umana, l'adulterio sembra così essere qualcosa di insopprimibile. È per questo che il Nuovo Testamento spesso ammonisce a non cadervi (1 Corinzi 6:9; Ebrei 13:4; Giacomo 4:4).
 
==Grecia antica==
 
Nell'[[Antica Grecia]], era fondamentale la divisione in [[classi sociali]] fra uomini liberi e [[schiavitù|schiavi]]. Un uomo ateniese si sposava con una donna libera per avere ''prole legittima'', ma oltre alla moglie poteva avere anche una concubina e una cortigiana, che erano delle schiave<ref>«Noi ci teniamo le cortigiane (hetàiras) per il nostro piacere, le concubine (pallakàs) per la cura quotidiana del nostro corpo, le mogli (gynàikas) per la procreazione di prole legittima, e per avere una fida custode del focolare». [[Demostene]], Processo a una cortigiana (Contro Neera), Marsilio Editori, a cura di Elisa Avezzù, § 122</ref>. Solo la relazione con una donna libera era considerato un crimine e veniva chiamata ''moicheia'' (μοιχεία). Le Leggi di [[Dracone]] stabilivano che il reato di [[omicidio]] doveva essere riconosciuto da un tribunale; tuttavia vi era l'eccezione dell'"omicidio giusto"<ref>Demostene, ''Contro Leptine'' (XX), 158.</ref>: in caso di relazione extra-coniugale della moglie, della figlia, della sorella, della madre o della concubina, al cittadino ateniese era consentito ucciderla, se colta in flagranza di reato<ref>https://giulianoconconi.wordpress.com/2018/08/17/lomicidio-nellantica-grecia-le-leggi-draconiane/.</ref>. L'orazione di [[Lisia]] "[[Per l'uccisione di Eratostene]]" ([[V secolo a.C.]]) pronunciata in difesa del cittadino ateniese Eufileto dall'accusa di omicidio premeditato, da parte dei parenti dell'ucciso, Eratostene di Oe. La strategia difensiva adottata dall'autore è semplice ed efficace: dimostrare la legittimità dell'omicidio, in quanto rientrante nel "φόνος δίκαιος" (''phonos dikaios''), ossia [[delitto d'onore]], previsto dalla legge di [[Dracone]], sostenendo che l'accusato abbia compiuto tale gesto a causa della relazione adulterina stretta da Eratostene con la moglie di Eufileto.
 
== L'adulterio nel diritto romano ==
Nel [[diritto romano]] l'adulterio della moglie era previsto come [[reato]] ed era punibile, in età regia, con la [[pena di morte]] per mano del marito o dei familiari maschi.
 
In seguito, si hanno controverse interpretazioni delle previsioni in [[età repubblicana]], mentre con [[Augusto]] fu emanata la ''[[Lex Iulia de adulteriis coercendis]]'' ([[18 a.C.]]) per la quale il marito adultero era punito con [[sanzioni pecuniarie]], comportanti la restituzione della [[Dote (società)|dote]], se dal fatto derivava il [[divorzio]].
 
Per la moglie adultera invece, la prospettiva era assai diversa. Se colta in [[Flagranza di reato|flagrante]] adulterio dal padre, questi poteva ucciderla insieme con l'amante, qualunque fosse il suo lignaggio o carica pubblica. Il marito poteva uccidere solo l'amante e solo in [[Flagranza di reato|flagranza]], mentre al padre non era consentito uccidere l'amante senza uccidere contemporaneamente anche la figlia fedifraga. Per la flagranza, il marito aveva l'obbligo del [[divorzio]], in caso contrario sarebbe stato accusato di ''[[crimen lenocinii]]'', con attribuzione di presunta complicità e [[favoreggiamento]] in adulterio.
 
Entro due mesi dal divorzio, il marito poteva richiedere che si aprisse un [[Processo penale|giudizio penale]] (''quaestio'') dinanzi a giurati (''accusatio adulterii iure mariti''). Dopo i 60 giorni il diritto a proporre l'azione spettava al padre dell'adultera (''accusatio adulterii iure patris'') e decorso un termine ulteriore, chiunque purché [[Cittadinanza (storia romana)|cittadino]] poteva proporre l'accusa (''accusatio publica adulterii iure extranei''). La pena prevista sarebbe stata (sono stati sollevati dubbi) esclusivamente monetaria e avrebbe riguardato la [[confisca]] di parte della dote e dei [[parafernalia]], mentre all'amante era confiscata la metà del suo [[patrimonio]].
 
In età successive fu ripristinata la condanna a morte, confermata da [[Giustiniano]], mentre il diritto ad agire fu ristretto ai soli familiari.
 
==Nel diritto canonico==
== L'adulterio nella Bibbia ==
La Chiesa d'Oriente in questo passo nel senso che è lecita la separazione nel caso di un'adulterio continuativo, non di singoli episodi. Anche il [[Concilio di Trento]] afferma nei suoi canoni:<ref>{{Cita web|url=http://www.unavox.it/Documenti/Doc0959_A-L_Critica_teologica.html|titolo=L’esortazione apostolica Amoris laetitia: una critica teologica - 29 giugno 2016|sito=www.unavox.it|accesso=2025-02-13}}</ref>
{{citazione|Se qualcuno afferma che la Chiesa sbaglia quando ha insegnato o insegna secondo la dottrina del Vangelo e degli Apostoli che il vincolo del matrimonio non può essere sciolto per l'adulterio di uno dei coniugi e che nessuno dei due, nemmeno l’innocente che non ha dato motivo all'adulterio, può contrarre un altro matrimonio durante la vita dell’altro, e che il marito che ripudia una moglie adultera e si sposa di nuovo e la moglie che ripudia il marito adultero e si sposa di nuovo sono entrambi colpevoli di adulterio, sia anatema.|Concilio di Trento, sessione XXIV, canone 7 (DH 1807)}}
Tuttavia, secondo [[Charles Journet]], la stessa sessione ricordò con insistenza, per chi vuole essere fedele all'insegnamento di Gesù e san Paolo, che "il vincolo del matrimonio non può essere sciolto a causa dell’adulterio di uno dei coniugi; che nessuno dei due, neppure il coniuge
innocente, non responsabile dell’adulterio, può, vivente l’altro, contrarre nuovo matrimonio; che commette adulterio il marito che, separatosi dalla moglie colpevole, ne sposa un’altra, o la moglie che, separatasi dal marito colpevole, ne sposa un altro".<ref>C. Journet, ''Il matrimonio indissolubile'', 26-27. Come citato in {{Cita pubblicazione|nome=Samuele|cognome=Pinna|titolo=«Dottrina che scandalizza e che salva». Il Matrimonio indissolubile secondo Charles Journet|accesso=2025-02-13|url=https://www.academia.edu/31540561/_Dottrina_che_scandalizza_e_che_salva_Il_Matrimonio_indissolubile_secondo_Charles_Journet}}</ref>
La nullità si configura quando la volontà di tradire era già radicata in uno dei due nubendi fin dal momento della celebrazione del matrimonio, ad esempio se uno dei due coniugi aveva già un amante prima di sposarsi.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Arnone e Sicomo|url=https://arnonesicomo.it/news/283/annullamento-matrimonio-religioso|titolo=Annullamento matrimonio religioso: come ottenerlo?|sito=Arnone & Sicomo|data=2019-06-26|accesso=2025-02-13}}</ref> L'esclusione dell'obbligo di fedeltà coniugale, vale a dire l'attribuirsi un diritto a commettere adulterio anche dopo il matrimonio, è uno dei vizi del consenso che configura la nullità<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.studiolegalecotini.it/matrimonio-canonico-vizi-del-consenso.htm|titolo=Matrimonio Canonico - Motivi di nullità: I vizi del consenso matrimoniale|sito=Studio Legale Cotini|accesso=2025-02-13}}</ref>; il tradimento sessuale, seguito dal pentimento e dall'[[assoluzione]] confessionale non rientra in questa casistica. Le intenzioni sono più importanti dei fatti: se il coniuge infedele, in vista del matrimonio, aveva deciso di porre fine alle sue relazioni extraconiugali, il matrimonio rimane valido anche in caso di tradimento successivo.<ref>{{Cita web|url=https://archive.is/tBM54|titolo=Se il marito è infedele matrimonio nullo? {{!}}|sito=archive.is|data=2025-02-13|accesso=2025-02-13}}</ref>
 
== L'adulterio nell'Islam ==
Nella [[Bibbia]] l'adulterio, considerato un [[peccato]], indica un qualsiasi rapporto sessuale volontario di una persona sposata con altri che non sia il proprio legittimo coniuge. Talvolta la Bibbia equipara l'adulterio alla [[fornicazione]], ma questo è più specifico, indicante l'infrazione della fedeltà coniugale.
{{vedi anche|Rajm}}
Nell'Islam l'adulterio è un [[peccato]] molto grave, tanto da prevedere la pena di morte a mezzo della lapidazione. I riferimenti nella legge islamica sono da ricercarsi sia nel [[Corano]], il libro sacro dei musulmani, che contiene le rivelazioni di Allah a Maometto e fissa la raccolta delle regole divine nel codice della ''[[Shari'a|Sharia]]'', sia nella ''[[Sunna]]'', che esprime il pensiero autentico del Profeta (attraverso i ‘detti’ del Profeta, gli ''[[ʾaḥādīth]]'') e include la definizione di specifiche fattispecie e la condotta da tenere al riguardo.
 
Dal [[Corano]] (4-15): ''Se le vostre donne avranno commesso azioni infami (fornicazione o adulterio) portate contro di loro quattro testimoni dei vostri. E se essi testimonieranno, confinate quelle donne in una casa finché non sopraggiunga la morte o Allah apra loro una via d'uscita.''
L'adulterio è proibito nella Bibbia perché viola il concetto della [[santità]] della [[Famiglia (società)|famiglia]] e del matrimonio (ESodo 20:14; Deuteronomio 5:18). Più specificatamente questo peccato è descritto in Levitico 18:20 ''"Non avrai relazioni carnali con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con lei"''. Questa infrazione è considerata tanto grave da meritare la morte (Levitico 20:10; Giovanni 8:5). Sebbene la legge di [[Mosè]] non specifichi come vada eseguita questa pena, essa è spiegata nel [[Nuovo Testamento]] come [[lapidazione]]: ''"Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?"'' (Giovanni 8:5). In Deuteronomio 22:22 non è prescritto il modo in cui vada punta l'adultera, sebbene Ezechiele 16:40; 23:43-47 si menzioni la lapidazione come l'appropriato castigo. Così pure in Deuteronomio 22:23,24 una giovane donna adultera fidanzata ad un uomo deve essere lapidata assieme al suo partner colpevole. Varie indicazioni nella tradizione giudaica suggeriscono come a volte questo castigo sia stato inflitto come strangolamento.
 
Dalla Sunna:
Dato che la pena di morte poteva essere inflitta su una persona "colta in flagrante adulterio" (Giovanni 8:4), la donna sospettata dal marito d'aver commesso adulterio doveva essere sottoposta ad un'[[ordalia]] per stabilire la sua innocenza o essere manifestata come peccatrice da un giudizio divino (Numeri 5:11-31).
 
''"Gli ebrei giunsero dal messaggero di Allah e gli dissero che un uomo e una donna dei loro avevano commesso adulterio… Il profeta diede allora l'ordine che entrambi fossero lapidati."'' (Hadith Sahih Bukhari, Volume 56, Hadith 829)
Sebbene l'adulterio sia condannato dalla legge divina come una trasgressione molto grave (Giobbe 31:9-11), essa non poteva essere estirpata, e sia uomini che donne ne erano spesso trovate colpevoli (Giobbe 24:15; 31:9; Proverbi 2:16-19; 7:5-22). Persino [[Davide (Bibbia)|Davide]] si rende colpevole d'adulterio sfociando persino in omicidio (2 Samuele 11:2-5), ma egli se ne ravvede sinceramente (Salmo 51:1 ss). L'adulterio riempie il paese soprattutto per l'influenza di profeti e sacerdoti immorali (Geremia 23:10-14; 29:23).
 
Bukhari (9,83,17): ''Narrato da ‘Abdullah: L'Apostolo di Allah disse, "Il sangue di un Musulmano che confessa che nessuno ha il diritto di essere adorato se non Allah e che Io sono il suo Apostolo, non può essere sparso se non in tre casi: in caso di omicidio, una persona sposata che partecipa in un atto sessuale illegale e colui che abbandona l'Islam (apostata) e lascia i Musulmani."''
Sebbene le leggi penali nella Bibbia considerino solo la trasgressione di fatto del comandamento della [[castità]], la legge morale condanna pure le pratiche adultere commesse dall'occhio e dal cuore (adulterio virtuale, cfr. Giobbe 31:1,7). È soprattutto [[Gesù Cristo]] che mette in evidenza questo "adulterio virtuale" nel [[Sermone sul monte]] (Matteo 5:28), dove lo equipara ad un adulterio di fatto. Ugualmente severa era la condanna fatta da Gesù agli ipocriti che condannavano l'adulterio proprio quando essi stessi si rendevano colpevoli di trasgressioni alla moralità sessuale ''"E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei»'' (Giovanni 8:7). Sebbene, però, Gesù contesti agli accusatori il loro diritto di eseguire la condanna, Egli non condona il peccato dell'adultera, ma la esorta a non peccare più in tal modo, preferendo così la sua riabilitazione alla condanna capitale (Giovanni 8:11). Le parole di Gesù devono essere considerate come il perdono, l'assoluzione di un peccatore che [[ravvedimento|si ravvede]] del suo peccato.
 
''"Abu Qilaba disse, "Non è permesso uccidere una persona nell'Islam eccetto che in tre casi: che sia sposata e commetta adulterio, che abbia assassinato qualcuno, o che muova guerra contro Allah e il suo profeta." (Sahih Bukhari, Volume 60, 134)''
Quando Gesù contesta le pratiche di divorzio molto facili del Suo tempo, basate sull'interpretazione molto liberale di [[Hillel]] di Deuteronomio 24:1-3, egli ne eccettua l'adulterio come legittima causa di divorzio, appoggiando così la scuola più rigorosa di [[Shammai]], che limitava il divorzio come conseguenza dell'adulterio. A causa della corruzione morale della creatura umana, l'adulterio sembra così essere qualcosa di insopprimibile. È per questo che il Nuovo Testamento spesso ammonisce a non cadervi (1 Corinzi 6:9; Ebrei 13:4; Giacomo 4:4).
 
A differenza di altre religioni, l'islam non ha però subito alcuna evoluzione rispetto alle scritture originali.
== L'adulterio nel diritto italiano ==
 
A tutt'oggi, in alcuni [[Paesi islamici|paesi a prevalenza islamica]] vige la pena di morte per gli adulteri. E quando non lo prevede l'ordinamento giuridico nazionale ufficiale, spesso sono i tribunali locali a emettere la sentenza. Secondo la legge islamica, per raggiungere la prova della colpevolezza dell'adulterio vi devono essere quattro testimoni concordi. La lapidazione viene praticata con l'uomo interrato fino alla vita, e con la donna fino al petto, con pietre non troppo piccole da risultare innocue, né troppo grandi da abbreviare la sofferenza del condannato.
L'[[:s:Codice Penale/Libro II/Titolo XI#Art. 559 Adulterio|art. 559]] del [[Codice Penale]] del [[1930]] stabiliva che:
 
== L'adulterio nel vecchio diritto italiano ==
{{quote|La moglie adultera è punita con la reclusione fino a un anno. Con la stessa pena è punito il correo dell'adultera. La pena è della reclusione fino a due anni nel caso di relazione adulterina. Il delitto è punibile a querela del marito.}}
 
"Come spiegherà lo stesso [[Giuseppe Zanardelli|Zanardelli]], nella presentazione al Re del progetto definitivo di [[Codice penale italiano del 1889|Codice]], in molti preferirebbero (...) non punirlo: «i legislatori non poterono dimenticare quanto diversi e quanto radicati nell'umana natura siano i moventi di questo in confronto ad altri delitti […]. Non poterono dimenticare i differenti modi di apprezzare l'infedeltà coniugale che la storia dei popoli ci presenta […]; le leggi fatali del cuore umano di fronte alla indissolubilità di unioni infelici, create spesso da volontà inconsapevoli; la massima che vieta di scagliare la pietra ove per universale coscienza sono così facili le debolezze e i trascorsi; le colpe di cui per lo più non è scevro il coniuge offeso e che fanno a lui risalire le cause della toccata infedeltà». Ma, nel contempo, è un fatto «troppo grave» perché il Codice non se ne occupi: «all'offeso – scrive Zanardelli – toglie beni di gran lunga più preziosi che non siano gli averi, la salute, l'esistenza medesima, oltre ad essere non di rado terribile cagione di altri delitti coi quali alla vita stessa direttamente si attenta»"<ref>Domenico Rizzo, ''Mariti e mogli adultere in età liberale'', Genesis : rivista della Società Italiana delle Storiche. A. II - N. 2, 2003, p. 25 (Roma : Viella).</ref>.
La [[Corte costituzionale della Repubblica italiana|Corte costituzionale]] è intervenuta con la sentenza n. 126 del [[1968]]<ref>http://www.giurcost.org/decisioni/1968/0126s-68.html</ref> dichiarando l'illegittimità del primo e del secondo comma, ritenuti [[discriminazione|discriminatori]] sulla base dell'[[:s:Costituzione della Repubblica Italiana#Art. 29|art. 29]] che stabilisce l'«eguaglianza morale e giuridica dei coniugi». Allo stesso modo, con la sentenza n. 147 del [[3 dicembre]] [[1969]]<ref>http://www.giurcost.org/decisioni/1969/0147s-69.html</ref> la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità del terzo e del quarto comma.
 
L'art. 559 del [[codice penale italiano|Codice penale]] del 1930 stabiliva che:
== Note ==
 
{{Citazione|La moglie adultera è punita con la [[reclusione]] fino a un anno. Con la stessa pena è punito il correo dell'adultera. La pena è della reclusione fino a due anni nel caso di relazione adulterina. Il delitto è punibile a [[querela]] del marito.}}
 
La [[Corte costituzionale (Italia)|Corte costituzionale]] è intervenuta con la sentenza n. 126 del 19 dicembre 1968<ref>[http://www.giurcost.org/decisioni/1968/0126s-68.html Consulta OnLine - Sentenza n. 126 del 1968<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref> dichiarando l'illegittimità costituzionale del primo e del secondo comma, ritenuti [[discriminazione|discriminatori]] sulla base dell'art. 29 che stabilisce l'«eguaglianza morale e giuridica dei coniugi». Allo stesso modo, con la sentenza n. 147 del 3 dicembre 1969<ref>[http://www.giurcost.org/decisioni/1969/0147s-69.html Consulta OnLine - Sentenza n. 147 del 1969<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref> la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del terzo e del quarto comma.
 
== Nel mondo ==
=== In India ===
Il 27 settembre 2018, la [[Corte Suprema]] di [[Nuova Delhi]] ha dichiarato incostituzionale il reato di adulterio, abrogando l'art. 497 del codice penale, risalente all'era coloniale<ref name="Amnesty 27Sett18">{{cita web | url = https://www.amnesty.it/india-incostituzionale-reato-adulterio | titolo = India, incostituzionale il “reato” di adulterio | data = 27 settembre 2018 | sito = Amnesty International | accesso = 1º ottobre 2018 | urlarchivio = | urlmorto = no}}</ref><ref>{{cita web | url = https://www.repubblica.it/esteri/2018/09/27/news/india_il_tradimento_non_e_piu_un_reato_una_storica_sentenza_depenalizza_l_adulterio-207511626 | titolo = India: l'adulterio non è più reato. Storica sentenza depenalizza l'adulterio. | sito = repubblica.it| data = 27 settembre 2018 | accesso = 1º ottobre 2018 | urlarchivio = | urlmorto = no}}</ref><ref>{{cita web | url = https://www.bbc.co.uk/news/world-asia-india-45404927 | titolo = Adultery no longer a criminal offence in India | lingua = en | accesso = 1º ottobre 2018 | sito = bbc.co.uk | data = 27 settembre 2018 | urlarchivio = | urlmorto = no}}</ref>. La norma recitava:
{{quote|Adultery. <br />
1. Adultery.--Whoever has sexual intercourse with a person who is and whom he knows or has reason to believe to be the wife of another man, without the consent or connivance of that man, such sexual intercourse not amounting to the offence of rape, is guilty of the offence of adultery, and shall be punished with imprisonment of either description for a term which may extend to five years, or with fine, or with both. In such case the wife shall not be punishable as an abettor.|Codice penale indiano<ref name="Indian Penal Code" />}}
Era previsto il reato di adulterio per l'uomo che avesse avuto una relazione sessuale con la moglie di un altro uomo, senza il consenso tacito o esplicito di quest'ultimo<ref name="Amnesty 27Sett18" />.<br />La pena prevista era fino a un massimo di cinque anni di reclusione, e non era applicabile alla donna<ref name="Indian Penal Code">{{cita web | url = http://www.wipo.int/wipolex/en/text.jsp?file_id=201592 | titolo = Codice penale dell'India| lingua = en | accesso = 1º ottobre 2018 | urlarchivio = |no}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlateBibliografia ==
* Emilia Fiandra, ''Desiderio e tradimento. L'adulterio nella narrativa dell'Ottocento europeo'', Roma, Carocci, 2005.
* Denis de Rougement, ''L'Amore e l'Occidente'' (1939), trad. it. di L. Santucci, Milano 1996.
* Tony Tanner, ''L'adulterio nel romanzo. Contratto e trasgressione'', trad. it. di G. Pomata, Genova. Marietti, 1990.
*Pietro Semeraro, ''Famiglia e diritto penale'', Roma, 2016.
* G. Duby. M. Perrot, Storie delle donne. L'Ottocento, a cura di G. Fraisse e M. Pierrot, Roma 1995.
* M. De Giorgio e Ch. Klapisch-Zuber, (a cura di), Storia del matrimonio, Roma-Bari 1996.
* J.-L. Flandrin, Il sesso e l'Occidente. L'evoluzione del comportamento e degli atteggiamenti (1981), trad. it. di A. Calzolai, Milano 1983.
* J. Goody, Famiglia e matrimonio in Europa. Origini e sviluppi dei modelli familiari dell'Occidente, a cura di F. Macello, Roma 1991.
* Trainini, Marco, ''Vendetta, tienimi compagnia. Due vendicatori in «Middlemarch» di George Eliot e «Anna Karenina» di Lev Tolstoj'', Milano, Arcipelago Edizioni, 2012, ISBN 8876954759.
 
== Voci correlate ==
* [[Infedeltà coniugale]]
* [[Delitto d'onore]]
* [[Divorzio]]
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* [[Matrimonio]]
* [[Monogamia]]
* [[Poliamore]]
* [[Poligamia]]
* [[Triangolo amoroso]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.tradimento.net/ Tradimento.net - Tutto sull'adulterio e luogo d'incontro tra traditi e traditori]
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* [http://www.dirittoefamiglia.it/Redazion/Quesiti/adulterio.htm Dirittoefamiglia.it - Il diritto]
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* [http://www.noidonne.org/index.php?op=articolo&art=911 Noidonne.org - Il punto di vista delle donne]
*[http://www.coppiachescoppia.it/ CoppiacheScoppia.it - Forum di discussione sulla vita di coppia]
 
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