Libico Maraja: differenze tra le versioni
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{{Bio
Libico Romano Maraja nasce a Bellinzona il 15 Aprile 1912, quinto di otto figli. Il nome Libico gli fu dato dal padre, nazionalista convinto, poichè nato in coincidenza della guerra Italia-Libia. Francesco Maraja, pubblicista, si trasferisce da Villafranca di Verona per collaborare ai settimanali "L'Adula" e "il Dovere". , organi ticinesi di cultura italiana con sede a Bellinzona. In seguito,1918, cambia residenza per collaborare al "Corriere del Ticino" spostandosi a Lugano e diventando un punto di riferimento per la comunità italiana.▼
|Nome = Libico Romano
Libico rivela le sue precoci qualità artistiche già colle prime esperienze educative presso l'Asilo d'Infanzia di Bellinzona: qui nascono, infatti, le cartoline disegnate per la Croce Rossa e per i soldati italiani feriti in guerra, nei quali stupiscono la resa della profondità spaziale, la rappresentazione delle proporzioni e l'intento narrativo.▼
|Cognome = Maraja
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bellinzona
|GiornoMeseNascita = 15 aprile
|AnnoNascita = 1912
|LuogoMorte = Montorfano
|GiornoMeseMorte = 30 dicembre
|AnnoMorte = 1983
|Epoca = 1900
|Attività = illustratore
|Attività2 = pittore
|Nazionalità = svizzero
}}
==Biografia==
===Gli anni in Svizzera===
▲Libico
▲Libico rivela le sue precoci qualità artistiche già
===Gli anni fra Como e a Milano===
Nel [[1947]], dopo un periodo di separazione conseguente alla fine della guerra, la famiglia Maraja, cui s'è aggiunto nel [[1946]] il piccolo Francesco, si trasferisce a [[Moltrasio]]. Inizia ad illustrare le copertine dei quaderni Pigna. Nel [[1950]] illustra "Il mio mondo", primo sussidiario a colori pubblicato in Italia per conto della ''Società Editrice Cinematografica''. Due anni dopo, nel [[1952]], inizia la collaborazione con la casa editrice [[Fabbri Editori|Fabbri]]. Tale rapporto durerà fino alla morte di Maraja e darà vita ad una produzione ricchissima, nella quale spiccherà, nel [[1955]], "Le avventure di Pinocchio".
▲1939: Si sposa con Chiara Colombo, figlia di un noto musicista, che nel 1940 dà alla luce il primo figlio, Marzio.
Sviluppa anche fumetti per la [[Arnoldo Mondadori Editore]] nella serie delle avventure di "Faust e Metistofele" ed i primi classici illustrati per l'Editore Conte, poi per Carroccio e per Aristea, quindi per [[Baldini & Castoldi]], tutti del capoluogo lombardo.▼
Nel [[1954
▲1940: Si trasferisce a Milano. Collabora con la ditta IMA Pubblicità, illustra copertine di dischi e spartiti musicali per le Messaggerie Musicali nonchè due fiabe per la casa editrice Alpe. L'esperienza come grafico nello studio ALA, le sperimentazioni di scenografia e di costumi teatrali realizzate per la Casa d'Italia, sono per Libico Maraja un prezioso bagaglio di esperienze che gli tornerà utile quando, nel 1941, la IMA Pubblicità diventerà IMA Film per realizzare il primo lungometraggio a disegni animati a colori italiano: "La Rosa di Bagdad", di Anton Gino Domeneghini. Maraja è nominato capo scenografo e cartoonista.
===Consacrazione internazionale===
Nel [[1961]] realizza il bozzetto vincente per il Concorso indetto dalle [[Poste Italiane]] per il francobollo commemorativo del 19º Centenario della nascita di [[Plinio il Giovane]], emesso il 27 maggio dello stesso anno. In quegli anni raggiunge la fama internazionale, nel settore dell'illustrazione, per la capacità interpretativa di alcune tra le fiabe più conosciute: "Il Cantico di Natale", "[[Sindbad il marinaio]]", "[[I viaggi di Gulliver]]", "[[Moby Dick]]" e otto tra le "[[Fiabe sonore]]" che possono essere considerati gli esempi più significativi della raggiunta consapevolezza artistica e narrativa. Collabora nell'illustrare [[Tutte le fiabe]]. Nel [[1966]] illustra con 38 tavole in bianco e nero "[[I Promessi Sposi]]" in vernacolo comasco scritto dall'amico Piero Collina.
▲Sviluppa anche fumetti per la Mondadori nella serie delle avventure di "Faust e Metistofele" ed i primi classici illustrati per l'Editore Conte, poi per Carroccio e per Aristea, quindi per Baldini & Castoldi, tutti del capoluogo lombardo.
===Gli ultimi anni===
▲1954: Si trasferisce a Como, luogo in cui intensifica tra le varie attività anche quella di pittore da cavalletto approfondendo le sue ricerche nel campo dell'astrattismo comasco insieme a Rho, Radice, Badiali, Galli e Salardi. Si fa apprezzare per le caricature di satira politica su "Ol Tivan", settimanale di Como e Provincia.
Nel [[1981]] la casa editrice giapponese Shogakukan riconosce all'artista comasco, tramite la [[Fabbri Editori|Fabbri]], un premio speciale per le opere illustrate nella sua collana "Biografie". ''Lima-san'', appellativo conferitogli dagli editori giapponesi, declina a malincuore l'invito per motivi di salute. L'anno dopo la città di [[Como]] gli dedica un'importante mostra antologica comprendente opere dal [[1928]] al [[1982]]; in quest'occasione si è provveduto ad una catalogazione di buona parte della sua produzione artistica. Anche [[Lugano]] riserva alle sue illustrazioni di Pinocchio uno spazio privilegiato, permettendogli di rientrare trionfalmente nella città che aveva dovuto lasciare. Realizza i costumi e le scenografie per il balletto "La ballata di Pinocchio", rappresentato a [[Erba (Italia)|Erba]].
Muore a [[Montorfano]], in [[provincia di Como]], il 30 dicembre [[1983]], all'età di 71 anni, dopo aver chiesto una matita e un foglio di carta per tracciare segni, forse parole: un ultimo, indecifrabile messaggio.▼
==La sua eredità==
Ancora oggi, soprattutto a Como e a Lugano, vengono organizzate mostre espositive di alcune sue importanti opere. Recentemente inoltre è stato organizzato un Archivio Maraja, comprendente molti suoi dipinti e disegni, ospitato dalla scuola elementare di [[Albate]].
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* ''Libico Maraja. L'uomo e l'opera'' a cura di Alberto Longatti. Cesarenaniedizioni, 2007
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.libicomaraja.it/|Sito dedicato a Maraja}}
*{{cita web|https://www.flickr.com/groups/947035@N21/|Art of Libico Maraja}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte|biografie}}
▲Muore a Montorfano, in provincia di Como, il 30 dicembre, all'età di 71 anni, dopo aver chiesto una matita e un foglio di carta per tracciare segni, forse parole: un ultimo, indecifrabile messaggio.
[[Categoria:Italo-svizzeri]]
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