Lecce: differenze tra le versioni

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{{Nd}}
{{Nota disambigua|altri significati di Lecce|[[Lecce (disambigua)]]}}
{{Divisione amministrativa
<!-- Il testo commentato è SOLO UN ESEMPIO -->
|Nome = Lecce
{{Comune
|nomeComunePanorama = Collage Lecce.jpg
|Didascalia =
|panorama = Square in Lecce.jpg
|Voce bandiera =
|linkStemma = Lecce-Stemma.png
|siglaRegioneVoce stemma = PUG
|Stato = ITA
|siglaProvincia = LE
|Grado amministrativo = 3
|latitudineGradi = 40
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|latitudineMinuti = 21
|Divisione amm grado 2 = Lecce
|latitudineSecondi = 7.24
|Amministratore locale = [[Adriana Poli Bortone]]
|longitudineGradi = 18
|Partito = [[Io Sud|IS]]
|longitudineMinuti = 10
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2024#Lecce|27-6-2024]]
|longitudineSecondi = 8.9
|Lingue ufficiali = italiano
|mappaX = 282
|Data istituzione =
|mappaY = 222
|altitudineAltitudine = 49
|superficieSuperficie = 238241
|Note superficie = {{Cita web |url=https://www.tuttitalia.it/puglia/42-lecce/ |titolo=Lecce |accesso=31 maggio 2023}}
|abitanti = 94.178
|Sottodivisioni = [[Frigole]], [[San Cataldo (Lecce)|San Cataldo]], [[San Ligorio]], [[Torre Chianca (Lecce)|Torre Chianca]], [[Torre Rinalda]], [[Villa Convento]]
|anno = 31/12/2007
|Divisioni confinanti = [[Arnesano]], [[Cavallino (Italia)|Cavallino]], [[Lequile]], [[Lizzanello]], [[Monteroni di Lecce]], [[Novoli]], [[San Cesario di Lecce]], [[Squinzano]], [[Surbo]], [[Torchiarolo]] ([[provincia di Brindisi|BR]]), [[Trepuzzi]], [[Vernole]]
|densita = 395,7
|Codice postale = 73100,73010
|frazioni = [[Casalabate]], [[Frigole]], [[San Cataldo (Lecce)|San Cataldo]], [[Torre Chianca]], [[Torre Rinalda]], [[Villa Convento]]
|Fuso orario = +1
|comuniLimitrofi = [[Arnesano]], [[Cavallino (LE)|Cavallino]], [[Lequile]], [[Lizzanello]], [[Monteroni di Lecce]], [[Novoli]], [[San Cesario di Lecce]], [[San Pietro in Lama]], [[Squinzano]], [[Surbo]], [[Torchiarolo]] ([[Provincia di Brindisi|BR]]), [[Trepuzzi]], [[Vernole]]
|Zona sismica = 4
|cap = 73100
|Gradi giorno = 1153
|prefisso = [[0832]]
|Nome abitanti = leccesi
|istat = 075035
|Patrono = Santi Oronzo, Giusto e Fortunato
|fiscale = E506
|Festivo = 26 agosto
|nomeAbitanti = leccesi
|PIL =
|patrono = [[Sant'Oronzo]], [[San Giusto]], [[San Fortunato]]
|PIL procapite =
|festivo = [[26 agosto]]
|Mappa = Map of comune of Lecce (province of Lecce, region Apulia, Italy).svg
|sito = http://www.comune.lecce.it/
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lecce all'interno dell'omonima provincia
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
}}
{{quote|Lecce può dirsi la Firenze dell'epoca del barocco. In questa tendenza artistica non v'è nulla in Italia che le si possa comparare.|[[Ferdinand Gregorovius]] - ''Nelle Puglie'', 1860}}
'''Lecce''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈleʧʧe/}}<ref>{{dipi|Lecce}}</ref> {{Link audio|It-Lecce.ogg|<small>ascolta</small>}}; ''Lécce'' in [[dialetto salentino]]; Λουππίου, ''Luppìu'' in [[grico]]<ref>Derivante da τούς Λουππίους ''(tùs Luppìus)'', forma accusativa nata da un ipotetico nominativo maschile plurale οἱ Λούππιοι (''oi Lúppioi''), nome degli abitanti successivamente passato a nome della città. Cfr.: {{cita web|url=http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Ricerche%20e%20Studi/1970/Articoli/Toponomastica%20Greca%20nel%20Salento.pdf|titolo=Toponomastica Greca nel Salento|autore=[[Gerhard Rohlfs (filologo)|Gerhard Rohlfs]]|editore=[[Provincia di Brindisi]]|data=1964|p=15|accesso=8 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170801041216/http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Ricerche%20e%20Studi/1970/Articoli/Toponomastica%20Greca%20nel%20Salento.pdf}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, capoluogo dell'[[Provincia di Lecce|omonima provincia]] in [[Puglia]].
 
Situata in posizione pressoché centrale della [[penisola salentina]], tra la [[Mare Adriatico|costa adriatica]] e quella [[Mar Ionio|ionica]], è il capoluogo di provincia più orientale d'[[Italia]].
{{quote|Il principale e speciale interesse di Lecce dunque sta in ciò: che essa più che ogni altra possiede una grande collezione pittoresca e rappresentativa di edifici in tal numero da costituire in tutto e per tutto una città barocca.|[[Martin Briggs]] - ''Nel tallone d'Italia'', 1908}}
 
Le antiche origini [[messapi]]che e i [[Archeologia classica|resti archeologici]] della [[Italia romana|dominazione romana]] la inseriscono tra le [[città d'arte]] d'Italia,<ref>{{cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/+P%C3%B9glia.html|titolo=Puglia|sito=sapere.it|editore=[[De Agostini]]|accesso=9 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200407122108/http://www.sapere.it/enciclopedia/+P%C3%B9glia.html|urlmorto=no}}</ref> tanto da essere denominata la "Signora del [[Barocco]]".<ref>Definizione coniata dallo storico tedesco [[Ferdinand Gregorovius]] nell'[[XIX secolo|800]], cfr. {{cita libro |autore=[[Gustavo Giovannoni]] |titolo=L'urbanistica dall'antichità ad oggi |editore=[[Sansoni Editore|Sansoni]] |città=Firenze |anno=1943 |sbn=MIL0220182}}</ref> La città, si distingue per la ricchezza e l'esuberanza del barocco tipicamente seicentesco delle chiese e dei palazzi del centro, costruiti nella locale [[pietra leccese]], calcare molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Lo sviluppo architettonico e l'arricchimento decorativo delle facciate fu particolarmente curato durante il [[Regno di Napoli]] e caratterizza la città in modo talmente originale da dar luogo alla definizione di [[barocco leccese]].
'''Lecce''' è una città di 94.178 abitanti<ref>Dati demo.[[istat]].it - Bilancio demografico mensile del 31/12/2007: http://demo.istat.it/bilmens2007gen/index.html</ref> dell'[[Italia]] meridionale, capoluogo dell'[[Provincia di Lecce|omonima provincia]] situata in [[Puglia]], nella parte più pianeggiante del [[Salento]] e nel cuore di un'area densamente urbanizzata, che conta 432.939 abitanti<ref>[http://por.regione.puglia.it/index_it.php?id=0|0|39|0|0&id_news=178 dati P.O.R. Puglia]</ref> e che si estende su una superficie territoriale di 1.580,56 km².
 
È sede dell'[[Università del Salento]], già Università di Lecce, ed è stata [[capitale italiana della cultura]] nel 2015.<ref>{{cita news|url=http://www.quotidianodipuglia.it/lecce/lecce_2015_capitale_italiana_della_cultura/notizie/997301.shtml|titolo=Matera2019, Lecce sarà capitale italiana della cultura 2015|pubblicazione=[[Nuovo Quotidiano di Puglia]]|data=6 novembre 2014|accesso=22 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141108035035/http://www.quotidianodipuglia.it/lecce/lecce_2015_capitale_italiana_della_cultura/notizie/997301.shtml|urlmorto=no}}</ref>
Maggiore centro culturale della [[Salento|penisola salentina]], sede dell'[[Arcidiocesi di Lecce|omonima arcidiocesi]] e di un'[[Università del Salento|università]], è posta a 11 chilometri dalla costa [[Mare Adriatico|adriatica]] e a 23 da quella [[Mar Ionio|ionica]].
 
== Area urbana ==
Attiva nei settori dell'[[industria]] [[Agricoltura|agricola]] ([[olio]], [[vino]]) e della [[ceramica]], è la città dove più elaborato è stato lo sviluppo dell'arte [[Barocco|barocca]] in [[pietra leccese]], un [[calcare]] malleabile e molto adatto alla lavorazione con lo [[scalpello]]. Si parla, infatti, di [[barocco leccese]] e, per la bellezza dei suoi monumenti, la città è definita la ''[[Firenze]] del sud''.
L'area urbana di Lecce comprende il capoluogo e i comuni strettamente connessi per continuità edilizia, mobilità e servizi, costituiti da una rete di comuni che gravitano sul capoluogo e formano un bacino urbano complessivo.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.istat.it/|titolo=Home page|accesso=2025-09-21}}</ref>
 
Elenco dei comuni e popolazione stimata:
In [[griko]] il nome della città è ''Luppìu'', mentre in [[salentino]] è ''Lecce'' (''Lecci'' in [[dialetto brindisino]]).
 
* Lecce: 95.000 abitanti
==Stemma==
* Surbo: 15.000 abitanti
Descrizione araldica dello stemma: "D'argento alla lupa passante di nero, attraversante il fusto di un albero di leccio di verde, sradicato e ghiandifero d'oro".<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/075/035/stemma.html|titolo=Stemma Comune di Lecce|editore=comuni-italiani.it}}</ref>
* Cavallino: 13.000 abitanti
* Lizzanello: 12.000 abitanti
* Monteroni di Lecce: 13.000 abitanti
* Arnesano: 4.000 abitanti
* San Cesario di Lecce: 8.000 abitanti
* San Pietro in Lama: 4.000 abitanti
* Lequile: 9.000 abitanti
* Trepuzzi: 14.000 abitanti
* Novoli: 8.000 abitanti
* Veglie: 14.000 abitanti
* Copertino: 23.000 abitanti
* Campi Salentina: 10.000 abitanti
* Carmiano: 12.000 abitanti
* Nardò: 30.000 abitanti
* Galatina: 25.000 abitanti
* Galatone: 16.000 abitanti
* Leverano: 14.000 abitanti
* Squinzano: 10.000 abitanti
* Aradeo: 7.000 abitanti
* Seclì: 3.000 abitanti
* Collepasso: 5.000 abitanti
* Neviano: 3.000 abitanti
* Zollino: 4.000 abitanti
* Sternatia: 2.000 abitanti
 
Totale stimato dell'area urbana: circa 370.000 abitanti.
==Clima==
Il clima del capoluogo salentino è fondamentalmente mediterraneo ma con punte continentali, riscontrabili sia d'inverno che d'estate.
Nel semestre freddo – segnatamente, nei mesi di gennaio e febbraio – non sono rari episodi di freddo intenso, con minime sotto zero, dovuti ad avvenzioni di aria gelida da est.
Piuttosto calda ed afosa l'estate leccese, particolarmente siccitosa e con massime che in talune condizioni possono superare i 40 °C, specie con venti da sud-est (in tal caso, con umidità relativa molto bassa).
 
Questa definizione considera esclusivamente i comuni strettamente integrati nel tessuto urbano di Lecce, rappresentando il bacino urbano effettivo e funzionale per servizi, mobilità e attività socio-economiche.
{{ClimaAnnuale
| nome = <!-- Se non indicato, apparirà "Mese" -->
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 13
| tempmax02 = 13
| tempmax03 = 16
| tempmax04 = 19
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| tempmax12 = 14
<!-- Temperature medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmedia01 = <!-- Se non vuoi far apparire la riga, non mettere il dato qui -->
| tempmedia02 =
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<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
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<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = <!-- Se non vuoi far apparire la riga, non mettere il dato qui -->
| pioggia02 =
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<!-- I giorni di pioggia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| giornipioggia01 = <!-- Se non vuoi far apparire la riga, non mettere il dato qui -->
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<!-- Le onde di calore (numero di giorni, anche con cifre decimali, con T.<small>max</small> ≥ 34°C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| warm01 = <!-- Se non vuoi far apparire la riga, non mettere il dato qui -->
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<!-- I giorni di gelo (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
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<!-- Umidità percentuali medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| umido01 = <!-- Se non vuoi far apparire la riga, non mettere il dato qui -->
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<!-- Insolazioni giornaliere medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in h), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| elio01 = <!-- Se non vuoi far apparire la riga, non mettere il dato qui -->
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<!-- Ventosità medie mensili, direzione (S-E-N-W-SSW-SSE-NNW-ecc.)
e valore (numero anche con cifre decimali, misurato in nodi), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
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| intensità01 = <!-- Se non vuoi far apparire la riga, non mettere il dato qui -->
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}}
Fonte: [http://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Lecce ilmeteo.it]
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{Vedi anche|Geografia della Puglia}}
[[ImmagineFile:SalentoLecce fisicodall'alto.jpg|thumb|300pxleft|rightupright=1.6|La pianura salentinaPanorama pernotturno zonedella podologichecittà]]
Nella [[Geografia della Puglia|geografia locale]] Lecce occupa la parte centro-settentrionale della pianura salentina, nel cosiddetto [[tavoliere di Lecce]], un vasto e uniforme bassopiano del [[Salento]] compreso tra i rialti terrazzati delle [[Murge]], a nord, e le [[serre salentine]], a sud. L'area è caratterizzata da un particolare terreno calcareo-marnoso del [[Miocene]], che nell'Italia meridionale s'incontra quasi esclusivamente nella [[Terra d'Otranto]] e che viene comunemente conosciuto col nome di "[[pietra leccese]]", facilmente scavabile e tagliabile. La [[geomorfologia|morfologia]] del territorio è complessivamente [[pianura|pianeggiante]].
Lecce si trova nella parte centro-settentrionale della [[pianura salentina]], la [[morfologia]] del territorio è [[pianura|pianeggiante]].
 
[[File:Salento fisico.jpg|thumb|La pianura salentina per zone pedologiche.]]
La città dista 11 chilometri dalla costa [[Mare Adriatico|adriatica]] e 23 da quella [[Mar Ionio|ionica]].
Caratteristiche del territorio sono i poderosi strati di terra rossa e l'assenza di corsi d'acqua di superficie. Il terreno carsico, tuttavia, presenta innumerevoli [[inghiottitoio|inghiottitoi]] (chiamate ''vore'' o ''capoventi''), punti di raccolta delle acque piovane, che vengono convogliate nel sottosuolo alimentando la [[falda freatica]]. Solcano poi la superficie numerosi canali, scavati per favorire il deflusso delle acque piovane negli inghiottitoi ed evitare la formazione di acquitrini. Il territorio del comune di Lecce è percorso dall'[[Idume (fiume)|Idume]], un fiume sotterraneo che sfocia nel [[mare Adriatico]] nei pressi della marina di [[Torre Chianca (Lecce)|Torre Chianca]], formando il [[bacino dell'Idume]]<ref>Descrizione geologica e idrografica della provincia di Lecce, Lecce 1922;</ref>.
 
Il territorio comunale si estende per 241,00&nbsp;km² e si affaccia sul [[mare Adriatico]] per più di 20&nbsp;km. Comprende le marine di [[San Cataldo (Lecce)|San Cataldo]], divisa amministrativamente tra [[Vernole]] e Lecce, [[Frigole]], [[Torre Chianca (Lecce)|Torre Chianca]], Spiaggiabella e [[Torre Rinalda]] e la frazione di [[Villa Convento]], amministrata in parte dal comune di [[Novoli]], e il sobborgo di [[San Ligorio]]. La località di [[Casalabate]] è passata il 15 maggio 2012 sotto la giurisdizione dei comuni di [[Squinzano]] e [[Trepuzzi]] per effetto dell'esito del referendum consultivo del 12 e 13 giugno 2011<ref>{{cita web |url=http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=16743 |titolo=Copia archiviata |accesso=24 maggio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150206224724/http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=16743 }} Casalabate, firmato il passaggio a Trepuzzi e Squinzano</ref>. È racchiuso nel territorio comunale di Lecce l'[[enclave]] del comune di [[Surbo]]. Il territorio di Lecce confina a nord e a est con il mare Adriatico, a sud con i comuni di [[Lequile]], [[San Cesario di Lecce]], [[Cavallino (Italia)|Cavallino]], [[Lizzanello]] e [[Vernole]], a ovest con [[Squinzano]], [[Trepuzzi]], [[Novoli]], [[Arnesano]] e [[Monteroni di Lecce]].
Le distanze dalle altre maggiori città pugliesi sono:
*287 km da [[Foggia]]
*216,1 km da [[Barletta]]
*211,1 km da [[Andria]]
*203 km da [[Trani]]
*152,9 km da [[Bari]]
*109 km da [[Taranto]]
*39,2 km da [[Brindisi]]
 
==Storia= Clima ===
La [[stazione meteorologica]] di riferimento è quella di [[Stazione meteorologica di Lecce Galatina]] situata 15&nbsp;km a sud.
{{Vedi anche|Storia del Salento|Storia della Puglia}}
In base alle medie climatiche del periodo [[1971]]-[[2000]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, [[gennaio]], è di +9&nbsp;°C, mentre quella del mese più caldo, [[agosto]], è di +26&nbsp;°C.
La leggenda tramanda che già prima della [[guerra di Troia]] esistesse ''Sybar'', città [[Messapi|messapica]] che, dopo l'avvento degli ''Japigi'', e la successiva conquista romana nel [[III secolo a.C.]], [[Lingua latina|latinizzò]] il suo nome in ''Lupiae'', passando da ''statio militum'' (stazione militare) a ''municipium'' (comunità cittadina affiliata a Roma).
 
Le [[precipitazioni]] medie annue si attestano a 484&nbsp;mm, mediamente distribuite in 69 [[giorni di pioggia]], con minimo in [[estate]], picco massimo in [[autunno]] e massimo secondario in [[inverno]].
Conobbe un periodo di notevole magnificenza sotto la guida dell’Imperatore [[Marco Aurelio]].
Il nucleo cittadino si spostò poi di circa 3 km a nord-est e prese il nome di Licea o Litium.
La nuova città fiorì in epoca adrianea e venne arricchita di un teatro e di un anfiteatro e collegata al Porto Adriano (oggi [[San Cataldo (Lecce)|San Cataldo]]).
 
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche registrati nel trentennio [[1971]]-[[2000]] e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del [[Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare]] relativo al medesimo trentennio, mentre i valori assoluti si riferiscono a tutta la serie storica della stazione.<ref>{{Cita web |url=http://climaintoscana.altervista.org/italia/stazioni-wmo/lecce-galatina |titolo=Copia archiviata |accesso=8 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170808115439/http://climaintoscana.altervista.org/italia/stazioni-wmo/lecce-galatina/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web |url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/(332)Lecce%20Galatina.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=25 maggio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140112131638/http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/(332)Lecce%20Galatina.pdf }} Tabelle climatiche 1971-2000 dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare</ref><ref>[http://www.tutiempo.net/clima/Lecce/01-1979/163320.htm Clima en Lecce durante Enero de 1979 - datos climáticos históricos] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140112130530/http://www.tutiempo.net/clima/Lecce/01-1979/163320.htm |data=12 gennaio 2014 }} Temperature minime del gennaio 1979 a Lecce Galatina: -9,0&nbsp;°C il 4 gennaio</ref><ref>http://www.eurometeo.com/italian/climate/city_LIBN/id_Tmax/meteo_lecce%20italia {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170808153237/http://www.eurometeo.com/italian/climate/city_LIBN/id_Tmax/meteo_lecce%20italia |data=8 agosto 2017 }} Medie climatiche</ref>{{ClimaAnnuale|nome=Lecce Osservatorio Meteorologico<br /><small>([[1991]]-[[2011]])</small>|tempmax01=15.2|tempmax02=16.5|tempmax03=18.5|tempmax04=23.0|tempmax05=26.8|tempmax06=31.3|tempmax07=33.9|tempmax08=34.6|tempmax09=30.9|tempmax10=27.1|tempmax11=20.1|tempmax12=16.2|tempmedia05=18.9|tempmedia06=23.4|tempmedia07=25.7|tempmedia08=25.9|tempmedia09=22.5|tempmedia10=18.5|tempmedia11=14.4|tempmedia12=11.2|tempmin01=8.1|tempmin02=9.3|tempmin03=12.3|tempmin04=15.5|tempmin05=17.2|tempmin06=21.2|tempmin07=23.7|tempmin08=24.8|tempmin09=22.1|tempmin10=19.3|tempmin11=14.7|tempmin12=10.0|pioggia01=52.3|pioggia02=67.8|pioggia03=44.0|pioggia04=29.8|pioggia05=19.3|pioggia06=15.1|pioggia07=3.2|pioggia08=9.2|pioggia09=22.6|pioggia10=60.3|pioggia11=94.1|pioggia12=66.1}}
Dopo una breve parentesi dei Greci, fu saccheggiata da [[Totila]], re [[Ostrogoti|ostrogoto]], e nel [[542]] e nel [[549]] rimase sotto il dominio dell'[[Impero Romano d'Oriente]] per cinque secoli.
Successivamente, dal [[VI secolo]] d.C. in poi, si avvicendarono i [[Saraceni]], i [[Greci]], i [[Longobardi]], gli [[Ungari]] e gli [[Slavi]].
 
== Origini del nome ==
Fu la conquista [[Normanni|Normanna]] a far rinascere Lecce, quale centro commerciale, ed estese il suo territorio sino a diventare capoluogo del [[Salento (regione)|Salento]].
Gli antichi geografi greci, Strabone, Tolomeo, conoscono il toponimo (greco) Λουππίαι ''Luppíai'' o Λουπία ''Lupía'', i latini dànno ''Lupiae'' e nel medioevo ''Lipiae'', da cui deriva poi ''Licce'' e ''Lecce'', con esito fonetico regolare per la regione; l'etimo di ''Lupia'' è comunque difficile da trovarsi e non vi è consenso tra gli studiosi; è stata comunque fatta l'ipotesi di una connessione col nome del lupo<ref>{{cita libro |titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|anno=1990|p=410|isbn=88-02-07228-0}}</ref>.
Infatti, a partire da [[Goffredo d'Altavilla]] ([[1053]]) i conti normanni vi tennero corte e qui nacque [[Tancredi di Sicilia|Tancredi]], figlio di re [[Ruggero II di Sicilia]], ultimo re normanno.
Ai Normanni seguirono gli [[Svevia|Svevi]] e gli [[Angioini]].
 
== Storia ==
Dal [[1463]] fu soggetta al [[Regno di Napoli]] sotto la monarchia di [[Ferrante d'Aragona]], che trasformò Lecce in "Sacro Regio Provinciale Consiglio Otrantino", facendole acquistare sempre più importanza fino a divenire una delle più ricche e culturalmente vive città mediterranee.
{{vedi anche|Storia di Lecce}}
=== Età antica ===
La storia di Lecce inizia in un'epoca antecedente a quella di [[Roma]] in quanto pone le sue radici già nell'[[Messapi|età messapica]]. Il primo insediamento fu fondato dalle popolazioni provenienti dall'[[Illiria]] durante le migrazioni del [[III millennio a.C.]] e conosce il periodo di maggiore maturità nel [[VII secolo a.C.|VII]] e [[IV secolo a.C.]] Una leggenda vuole però che la città sia nata intorno al [[1200 a.C.]], per opera di [[Malennio]], subito dopo la distruzione di [[Troia]], e che lui sarebbe stato il primo a dominare in quest'area e a introdurre la cultura greca nella città, allora chiamata Sybar<ref>Storia di Lecce con documenti inediti, Lecce 1910; G. Palumbo, Lecce</ref>.
 
Nel [[III secolo a.C.]] Roma conquistò tutto il Salento, quindi anche Sybar, che aveva mutato il nome in Lupiae, e la vicina [[Rudiae]], città dove era nato il poeta [[Quinto Ennio]] che, negli [[Annales (Ennio)|Annales]], cantò sei secoli di storia di Roma, a partire dall'arrivo di [[Enea]] sulle coste laziali. Tra la fine dell'[[età repubblicana]] e gli inizi dell'[[età imperiale]], Lupiae si presenta cinta da mura, costruite su quelle messapiche, dotata di un [[Forum (luogo)|foro]], un [[Teatro romano di Lecce|teatro]], un [[Anfiteatro romano di Lecce|anfiteatro]] e uno sbocco sul mare: Porto Adriano, l'attuale marina di [[San Cataldo (Lecce)|San Cataldo]].
 
All'[[Nerone|età neroniana]] si vuole risalga l'[[evangelizzazione]] di Lupiae per opera del patrizio [[Sant'Oronzo|Publio Oronzio]] che, convertito al [[Cristianesimo]] da Giusto, [[discepolo]] di [[Paolo di Tarso|san Paolo]], sarebbe stato il primo vescovo e il primo martire della città.
 
=== Età medievale ===
[[File:Tancred von Lecce.jpg|thumb|[[Tancredi d'Altavilla]]]]
Dopo una breve parentesi di dominazione greca, fu saccheggiata da [[Totila]], [[re ostrogoto]], nel [[542]] e nel [[549]] e rimase sotto il dominio dell'[[Impero romano d'Oriente]] per cinque secoli, offuscata dalla potente [[Otranto]], capitale del dominio bizantino. Successivamente, dal [[VI secolo]] in poi, si avvicendarono i [[Saraceni]], i [[Bizantini]], i [[Longobardi]], gli [[Magiari|Ungari]] e gli [[Slavi]].
 
Fu la [[Normanni|conquista normanna]] a far rinascere Lecce, quale centro commerciale, ed estese il suo territorio sino a diventare capoluogo del [[Salento (regione)|Salento]]. Infatti, a partire da [[Contea di Lecce|Goffredo]] ([[1069]]) i conti normanni vi tennero corte e qui nacque l'ultimo re normanno, [[Tancredi di Sicilia|Tancredi]], figlio di [[Ruggero III di Puglia|Ruggero III]]. Ai Normanni seguirono gli [[Svevia|Svevi]] di [[Federico II di Svevia|Federico II]] e gli [[Angioini]]. Il periodo storico compreso tra 1055 e 1463 va sotto il nome di [[Contea di Lecce]].
 
=== Età moderna ===
{{citazione|La città di Lecce, la quale dopo Napoli, capitale di questo regno, e per magnificenza di edifici e per frequenza di abitatori e per isplendore di civili costumi e per ricchezza di marittimi traffichi è la più riputata.|[[Giambattista Vico]], 19 ottobre 1731<ref>Giambattista Vico, [https://books.google.it/books?id=yictAAAAYAAJ&hl=it&pg=PA120#v=onepage&q&f=false Premessa alla traduzione della Sifilide di Fracastoro fatta da Pietro Belli] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190113062649/https://books.google.it/books?id=yictAAAAYAAJ&hl=it&pg=PA120#v=onepage&q&f=false |data=13 gennaio 2019 }} in Opere di Giambattista Vico illustrate da Giuseppe Ferrari, vol. 4, Napoli, presso Giuseppe Jovene Libraio Editore, 1840, parte I: scritti scientifici, pag. 120.</ref>}}
[[File:Coat of Arms of Terra d'Otranto.svg|thumb|upright=0.7|left|[[Stemma della Terra d'Otranto]]]]
 
Dal [[1463]] Lecce fu soggetta direttamente al [[Regno di Napoli]] sotto la monarchia di [[Ferrante d'Aragona]]. Con gli Aragonesi la città acquistò sempre più importanza fino a divenire una delle più ricche e culturalmente vive città mediterranee.
In questo periodo si sviluppò nei traffici commerciali coi mercanti fiorentini, veneziani, greci, genovesi, albanesi e fu importante centro culturale.
 
Nei due secoli seguenti il Salento fu a più riprese minacciato dalle incursioni turche, tanto che sotto il regno di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] la città fu dotata di una nuova cinta muraria e di un Castello e dell'attuale [[Porta Napoli (Lecce)|Porta Napoli]].
Nel [[XV secolo]] ebbero particolare fortuna le sue attività commerciali.
Nei due secoli seguenti il Salento fu a più riprese minacciato dalle incursioni turche, tanto che sotto il regno di [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] la Città fu dotata di una nuova cinta muraria e di un Castello e dell’attuale [[Porta Napoli (Lecce)|Porta Napoli]].
Il [[1630]] fu l'anno in cui si diede il via alla costruzione di moltissime strutture religiose. In epoca spagnola la città si trasformò in un vero e proprio cantiere a cielo aperto, per le tante opere civili e religiose, che privati, clero, congregazioni ecclesiastiche, si danno da fare per erigere; in un crescendo di opere sempre più belle ed importanti.
 
Il [[1630]] fu l'anno in cui si diede il via alla costruzione di moltissime strutture religiose. In epoca spagnola la città si trasformò in un vero e proprio cantiere a cielo aperto, per le tante opere civili e religiose, che privati, clero, congregazioni ecclesiastiche, si diedero da fare per erigere; in un crescendo di opere sempre più belle e importanti.
Una tremenda epidemia di peste funestò Lecce nel [[1656]]. Le vittime furono migliaia e la tradizione religiosa narra che, dopo tanta attesa, avvenne un miracolo per intercessione di [[Sant'Oronzo]], che fu poi per questo proclamato patrono della Città.
Precedentemente la patrona era Sant'Irene.
 
Una tremenda epidemia di peste funestò Lecce nel [[1656]]. Le vittime furono migliaia e la tradizione religiosa narra che, dopo tanta attesa, avvenne un miracolo per intercessione di [[Oronzo di Lecce|sant'Oronzo]], che fu poi, per questo, proclamato patrono della città. Precedentemente la patrona era [[Irene da Lecce|santa Irene]].
==Monumenti==
[[Immagine:Lecce piazzetta Sigismondo Castromediano.jpg|thumb|250px|Piazzetta [[Sigismondo Castromediano]]]]
La città di Lecce è nota per la ricchezza dei monumenti che la adornano, molti dei quali realizzati nel tipico stile [[barocco leccese]].
Significativi sono i fregi, i capitelli, i pinnacoli ed i rosoni che decorano molti dei palazzi e delle chiese della città (se ne contano oltre 40), come ad esempio il palazzo dei Celestini e l'adiacente [[Basilica di Santa Croce (Lecce)|Basilica di Santa
Croce]], nonché la chiesa di [[Santa Chiara]] ed il Duomo.
 
Nel [[1734]], dopo la breve [[Austriaci|dominazione austriaca]], a seguito del pericolo di una restaurazione spagnola, prende il potere la nobiltà. Nel [[1821]] Lecce partecipò al [[Carboneria|moto carbonaro]] e mandò un esercito di resistenza alle truppe austriache. Nel [[1848]] si formò un governo provvisorio e fu fondato il partito Liberale: durante questi anni sottoscrisse il memorandum delle Province Confederate e partecipò al moto liberale del Meridione.
Il centro della città è racchiuso in mura di cinta risalenti al XVI sec., ma ormai in gran parte distrutte. La città presentava originariamente quattro porte di accesso: Arco di Trionfo (Porta Napoli), Porta Rudiae, Porta [[San Biagio]] e Porta [[Martino di Tours|San Martino]]. Di queste l'ultima è crollata nel XIX sec.
 
Dopo l'[[Unità d'Italia]], in particolare tra il [[1895]] e il [[1915]], la città conobbe una notevole attività edilizia con la realizzazione di numerose opere pubbliche e la prima espansione fuori dalle mura. Vengono creati nuovi quartieri in stile neoclassico, neomoresco e neogotico<ref>Saggio storico della città di Lecce, Lecce 1807</ref>.
===Piazza Sant'Oronzo===
[[Immagine:Colonna_di_Sant%27Oronzo.jpg|thumb|left|180px|La Colonna di [[Sant'Oronzo]].]]
Il salotto elegante di Lecce è Piazza [[Sant'Oronzo]], in parte occupata dall'Anfiteatro romano del I-II secolo d.C, riportato alla luce all'inizio del Novecento.
Nella piazza s'innalza la colonna, donata dalla città di Brindisi per cercare di adornare la spoglia piazza, con la statua di Sant'Oronzo, protettore della città.
Di fronte alla statua si trova l'armonioso palazzetto del Sedile, antica sede del Municipio, dove il sindaco riceveva la cittadinanza.
Accanto a questo edificio, che unisce più stili, dall'arco ogivale [[gotico]] alla loggetta rinascimentale, fino alla colonna inglobata, tipica leccese, sorge la chiesetta di San Marco, importante testimonianza dell'esistenza di una colonia di mercanti veneti giunti in città per praticare attività commerciali.
All'interno della lunetta del portale del tempio spicca il leone alato, simbolo inequivocabile di [[Venezia]].
Un'altra testimonianza artistica che si affaccia sulla piazza davanti all'anfiteatro è la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
 
== Simboli ==
Al centro della piazza vi è un mosaico che rappresenta lo stemma della città: la lupa con un leccio sullo sfondo.
[[File:Lecce-Stemma.svg|left|thumb|Lo stemma cittadino]]
; Stemma
{{Citazione|D'argento alla lupa passante di nero, attraversante il fusto di un albero di leccio di verde, sradicato e ghiandifero d'oro.|R.D. 20 aprile 1942}}
; Gonfalone
{{Citazione|Drappo di bianco…}}
; Bandiera
{{Citazione|Drappo di bianco caricato al centro dallo stemma comunale…}}
 
====La ColonnaStoria didello stemma Sant'Oronzo====
[[File:Lecce-Gonfalone.png|right|thumb|Il gonfalone cittadino]]
La colonna di [[Sant'Oronzo]] dominava un tempo l'antica piazza, che era disposta in modo diverso da come la vediamo oggi; dopo le importanti trasformazioni urbanistiche del primo novecento, seguite alla scoperta dell'Anfiteatro Romano, la statua in cima alla colonna fu ruotata nella posizione attuale.
Mentre prima si trovava nel centro, oggi la troviamo spostata sul lato della piazza.
Venne innalzata tra il 1660 e il 1686 da Giuseppe Zimbalo che impiegò il fusto e il capitello di [[Colonne Romane di Brindisi|una delle due colonne terminali]] della [[via Appia]], a [[Brindisi]]; colonna che i brindisini donarono ai leccesi, perché a Lecce i monumenti scarseggiavano, e quindi si può parlare pure di un gesto solidale da parte dei vicini abitanti di [[Brindisi]].
Sul fusto alto pressapoco 29 metri si staglia la statua in legno, rivestita di rame, raffigurante S. Oronzo che benedice la città.
La statua, che è del 1739, sostituisce quella bruciata due anni prima, perché colpita da un razzo, durante la festa patronale.
Entrambe le statue furono realizzate a Venezia.
 
La storia dello stemma civico della città di Lecce e la sua realizzazione ebbero inizio nel 1869, a seguito di una iniziativa editoriale con la quale il tipografo trevisano Gaetano Longo intendeva raccogliere in un'opera tutti gli stemmi di tutti i comuni del nuovo [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. L'allora sindaco Michele Lupinacci (trisavolo del noto cantante attualmente sulla cresta dell'onda) si mobilitò per ottenere un'arma e uno stemma che riflettessero degnamente la storia e le tradizioni della città di Lecce. Il sindaco incaricò il duca Sigismondo Castromediano, socio della Commissione conservatrice dei Monumenti Storici e di Belle Arti di Terra d'Otranto, affinché realizzasse un disegno blasonico dello stemma e la relativa descrizione araldica. Questi affidò l'incarico allo studioso Luigi De Simone che riuscì ad ottenere dal pittore Giovanni Grassi due copie dell'arma di Lecce. Il 10 marzo 1896, il consigliere comunale Nicolò Foscarini, a seguito del voto unanime del Consiglio comunale, approvò le “insegne” di Lecce. Una volta stabiliti dalla Commissione gli elementi che avrebbero dovuto comporre lo stemma cittadino, l'incarico di realizzare i disegni dello stemma, la divisa e il gonfalone dei cittadini, furono affidati dal sindaco Giuseppe Pellegrino all'esperto di araldica Filippo Bacile di Castiglione, barone di Spongano. Con l'avvento del fascismo, l'autorità e la Pubblica amministrazione proposero di realizzare un nuovo stemma sulla base di quello già approvato, ma con lo scudo allungato in modo da contenere il [[Capo del Littorio]], di color rosso porpora con il [[fascio littorio]] d'oro attorniato da due rami di quercia e d'alloro. Il 24 agosto del 1938 l'amministrazione cittadina nella figura del commendatore Antonio Bruno, assistito dal segretario generale del Comune, Emilio Faivre, ne deliberò la sostituzione, con l'obiettivo di legittimare sull'antica arma il capo del Littorio, considerato «simbolo di un'Era che tutte le precedenti sovrasta e a tutte si sovrappone». Il 20 aprile 1942 fu emanato il decreto con il quale il Comune poté fare uso di uno stemma miniato, contenente le modifiche apportate. L'uso del nuovo stemma perdurò fino al 1945, anno nel quale la caduta del Regime segnò il ritorno allo stemma nella sua forma originale.
====Anfiteatro Romano====
{{monumento ita}}
[[Immagine:Lecce-anfiteatro.jpg|thumb|right|250px|Anfiteatro romano]]
Situato nella centralissima Piazza [[Sant'Oronzo]], ne resta l'arena, le gradinate inferiori e parte delle mura esterne.
 
=== Figure blasoniche ===
Costruito nel II secolo d.C., misurava circa 102 m × 83 m e riusciva a contenere oltre 25.000 spettatori; in epoche successive fu sotterrato e sovrastato da altri edifici.
Le [[Figura araldica|figure blasoniche]] sono il leccio e la lupa, così rappresentati: ''una lupa nera al naturale, passante da destra a sinistra di chi guarda, sotto un albero di leccio verde, sradicato e fruttifero di oro, in campo d'argento, scudo sannitico, sormontato da corona comitale.''
Nel 1901, però, durante gli scavi per la costruzione della sede locale della [[Banca d'Italia]], fu portato alla luce grazie alla determinazione di [[Cosimo De Giorgi]], il quale considerò la scoperta come: «uno stemma nobiliare trovato per caso frugando fra le carte di famiglia e del quale non conoscevamo l'esistenza».
 
Il toponimo ''Lupiae'' richiama la lupa, da cui Lecce trasse i suoi natali, mentre in contemporaneo ''Lecce'' fa riferimento all'albero di leccio, che avrebbe offerto riparo alla stessa lupa. Il leccio è, in effetti, un albero caratteristico della Terra d'Otranto.
L’edificio, costruito in pietra leccese, era in gran parte rivestito da marmi non sempre bianchi ma anche artisticamente lavorati ed era arricchito di decorazioni, ora conservate presso il Museo di Lecce.
All’interno, l'altezza dei gradoni sedili aumenta man mano che si sale verso gli ordini più alti per rendere ben visibile l'arena da qualsiasi punto della cavea.
A seconda della loro importanza, le strutture esterne furono rivestite con materiali più o meno nobili: rivestimenti marmorei o intonaco.
Non si sa con precisione né colui che fece edificare l'Anfiteatro, né l'epoca esatta a cui esso risale.
Recenti studi riferiscono l’edificazione all'età augustea.
Nel [[1938]], però, durante la sistemazione dell'Anfiteatro, venne alla luce un'iscrizione con la menzione di [[Traiano]], oggi, però, scomparsa.
Dell'Anfiteatro, è stato possibile portare alla luce solo una porzione, a causa della sua estensione, che comprende Piazza Sant'Oronzo, la chiesa di Santa Maria delle Grazie ed alcuni edifici circostanti.
Grazie ad un decreto del Re d'Italia, [[Vittorio Emanuele III]], su proposta dell'onorevole Bernabei, l'Anfiteatro è stato dichiarato Monumento Nazionale.
 
La corona comitale è un riferimento alla Contea di Lecce, istituita in seguito all'arrivo dei Normanni in Puglia e all'insediamento in città del conte Gaufrido, figlio di Accardo; fu capitale fino al 1463, anno della morte di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo.
===Teatro Romano===
[[Immagine:Teatro Romano Lecce.jpg|thumb|right|250px|Il teatro Romano.]]
In via dell'Arte della Cartapesta si incontra il Teatro Romano scoperto nel 1929, databile all'età augustea come l'Anfiteatro.
La [[cavea]] di questo teatro, probabilmente riservato ai lupiensi mentre quello di piazza S. Oronzo veniva frequentato dai provinciali, misura 19 m di diametro.
Ignorato per secoli come l'anfiteatro, ha restituito alcune statue che sono conservate presso il [[Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano]].
 
L'[[Argento (araldica)|argento]] è scelto in quanto colore già riscontrato nelle miniature di un diploma del 1536, con il quale Carlo V attribuì il titolo di Cavaliere Aurato ad Alfonso Mosco di Lecce.<ref>{{Cita libro|autore=Aduino Sabato|titolo=Lecce illustrata. Immagini di vita e di storia|url=https://www.worldcat.org/oclc/64556692|accesso=8 maggio 2021|data=2005|editore=Edizioni del Grifo|oclc=64556692|ISBN=88-7261-284-5|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210601074958/https://www.worldcat.org/title/lecce-illustrata-immagini-di-vita-e-di-storia/oclc/64556692|urlmorto=no}}</ref>
===Piazza del Duomo===
[[Immagine:Lecce notte.jpg|thumb|left|350px|Piazza del Duomo di notte. Sulla sinistra il prospetto laterale del Duomo; sulla destra l'episcopio.]]
È il barocco a dominare nella centrale Piazza Duomo.
Questo grande cortile, poi modificato, risale al tempo del vescovo Gerolamo Guidano.
Ad esso si accede attraverso i propilei, realizzati verso la fine del [[XVIII secolo]] da Emanuele Manieri, essendo stati abbattuti gli originali muri d'ingresso.
L'architetto leccese, che si adoperò per armonizzare l'arredo urbano, realizzò, ai lati dei propilei, i palazzi gemelli che, entrambi al piano terreno, palesano arcature a bugne lisce, oggi in parte chiuse o trasformate in porte e finestre.
A sinistra della piazza si erge imponente il campanile, opera di Giuseppe Zimbalo, mentre al centro la cattedrale e, in posizione più arretrata, l'episcopio.
Sulla destra, infine, si trova il seminario.
 
====Il Duomo=Onorificenze ===
{{Onorificenze
[[Immagine:Piazza Duomo.jpg|thumb|right|250px|Piazza del Duomo. Sulla sinistra il prospetto laterale del Duomo; al centro s'intravede l'episcopio; sulla destra il seminario.]]
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione =
|luogo = [http://incomune.interno.it/statuti/statuti/lecce.pdf Statuto del Comune]
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Collocato al centro della omonima piazza, il Duomo, tra i più belli d'Italia, fu costruito una prima volta nel [[1144]], poi nel [[1230]].
Lecce è ricca di testimonianze e opere d'arte di epoca romana, medievale e rinascimentale, ma a caratterizzare la città è il [[barocco]], che si esalta in una declinazione del tutto particolare e specifica: tanto è personale lo stile delle architetture da meritarsi l'appellativo di [[barocco leccese]].
Su richiesta dell'arcivescovo di Lecce, Luigi Pappacoda, il duomo fu completamente ristrutturato negli anni tra il 1659-70 da [[Giuseppe Zimbalo]] a cui si deve anche l'attigua torre campanaria alta 70 metri circa e suddivisa in 5 piani con finestre molto slanciate; termina con una loggia ottagonale.
Precedentemente a tali restauri l'area del duomo risultava "chiusa" infatti vi era un'entrata chiusa, dove oggi vi è l'entrata nella Piazza del Duomo divenuta dopo tali lavori accessibile.
Il tempio possiede due prospetti, di cui il principale è quello a sinistra dell'episcopio, mentre l'altro guarda l'ingresso della piazza.
La facciata principale, piuttosto semplice sotto il profilo decorativo, si sviluppa in due ordini ove appaiono le statue, allogate in nicchioni, dei SS. Pietro e Paolo, di S. Gennaro e di S. Ludovico.
La disposizione delle paraste scanalate fa intravedere che la chiesa è strutturata in tre navate.
Il prospetto secondario, invece, è ricco, esuberante.
Si evidenzia il portale sovrastato da una balaustra; al centro, si innalza la statua di S. Oronzo mentre, in basso, due nicchie ospitano le statue dei SS. Giusto e Fortunato.
Il Duomo, a croce latina, ha 12 altari, oltre il maggiore, per la più parte del tardo Seicento, ed è ricco di opere pittoresche realizzate da valenti artisti, tra quali Giuseppe da Brindisi, Oronzo Tiso, Gianserio Strafella, G. Domenico Catalano e G. A. Coppola.
La Cattedrale possiede una cripta del [[XII secolo]], rimaneggiata nel XVI con aggiunte barocche.
 
Questo filone architettonico si diffuse a Lecce nel [[XVII secolo]], durante la dominazione spagnola, sostituendo l'arte classica e creando uno stile che lasciava spazio alla fantasia e all'immaginazione, grazie anche alla pietra locale, la [[pietra leccese]], appunto, cioè un calcare tenero e compatto, dai colori caldi e dorati, che si presta molto bene alla lavorazione con lo scalpellino<ref>{{Cita libro |titolo=Il barocco a Lecce e nel Salento |editore=De Luca Editori d'Arte |anno=1995}}</ref>.
====Il Campanile====
[[Immagine:Piazza duomo lecce.jpg|thumb|left|200px|Il campanile del Duomo in restauro.]]
Il Campanile fu eretto da Zimbalo tra il [[1661]] ed il [[1682]].
È alto circa 70 metri e in cima è situata una statuetta di Sant'Oronzo in ferro.
Risulta essere il 17º campanile in Europa per altezza, tant'è che dalla sua sommità si scorge l'Adriatico e, in giornate particolarmente limpide, anche le montagne dell'Albania.
 
=== Architetture religiose ===
====L'Episcopio====
[[File:Lecce - Santa Croce - 16.jpg|thumb|verticale=0.9|Basilica di Santa Croce]]
Costruita per la prima volta nel [[XV secolo]], la residenza del vescovo fu ampliata nel [[1649]] dal Pappacoda e infine, nel [[1761]] venne ristrutturato da mons. Alfonso Sozy-Carafa che affidò i lavori ad Emanuele Manieri.
[[File:Puglia Lecce4 tango7174.jpg|thumb|verticale=0.9|La navata centrale della Basilica]]
L'architetto leccese non perse d'occhio l'unità scenografica con cui si presentava la piazza, e allora eliminò la scala esterna ridisegnando in maniera più razionale e armoniosa la facciata della residenza vescovile.
[[File:Detail santa croce main vault.jpg|thumb|verticale=0.9|Dettaglio della cupola barocca]]
Il prospetto dell'Episcopio si dispone ad angolo retto e si allinea, pertanto, a destra del seminario e a sinistra della [[Cattedrale]].
Tra i monumenti architettonici più importanti della città sono annoverate le sue [[Chiese di Lecce|chiese]]. Le varie dominazioni straniere che hanno segnato la [[storia di Lecce]] hanno influito anche sulla religiosità della popolazione, come nel caso dei [[Normanni]], degli [[Angioini]] e degli [[Aragonesi]]. Dopo queste dominazioni la città fu saldamente legata alla [[controriforma]], sotto il dominio degli [[Asburgo di Spagna]]<ref>Lecce sacra, ove si tratta delle vere origini, e fondazioni di tutte le chiese, monasteri, cappelle, spedali, e altri luoghi sacri della città di Lecce
Sia le nuove arcate del lato destro che le sei del lato opposto (3+3) sono intercalate da colonne doriche.
di Infantino G. Cesare edito da Forni, 2005</ref>.
Considerando il prospetto noteremo, sul portale, al secondo ordine, tre nicchie in cui sono ospitate statue (quella della Vergine al centro), mentre il fastigio contiene il centrale orologio (1761) che fu inventato dal leccese Domenico Panico.
Oltre al duomo, che rappresenta il centro della vita religiosa, sono disseminate nelle strade e nelle piazze di Lecce quaranta chiese, tre delle quali hanno la dignità di [[basilica minore]].
[[File:Lecce - Duomo - 01.jpg|alt=|miniatura|verticale=0.9|Facciata laterale della cattedrale]]
 
====Il SeminarioChiese principali ====
* [[Duomo di Lecce|Cattedrale di Maria Santissima Assunta e Sant'Oronzo]], è la cattedrale di Lecce e fu edificata nel [[1144]] dal vescovo Formoso e ricostruita nelle forme barocche nel [[1659]] dall'architetto [[Giuseppe Zimbalo]] per volere del vescovo [[Luigi Pappacoda]].
Questo interessante monumento si deve alla volontà del Vescovo Michele [[Pignatelli]] (1682-1695).
* [[Basilica di Santa Croce (Lecce)|Basilica di Santa Croce]], è uno dei maggiori complessi architettonici della città e costituisce il più significativo esempio del barocco leccese. Fu edificata a partire dal [[1549]] e secondo [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]] e Mario Manieri Elia il complesso programma decorativo della facciata andrebbe connesso a una celebrazione della vittoria nella [[battaglia di Lepanto]] ([[1571]]) nella quale le potenze occidentali avevano avuto la meglio sull'[[Impero ottomano]], con grandi benefici commerciali per la [[Terra d'Otranto]]. Fu elevata alla dignità di [[basilica minore]] da [[papa Pio X]] il 24 gennaio [[1905]]<ref>{{Cita web |url=http://www.gcatholic.org/churches/italy/0274.htm |titolo=''Catholic.org Basilicas in Italy'' |accesso=25 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150629011639/http://www.gcatholic.org/churches/italy/0274.htm |urlmorto=no }}</ref>
L'architetto Giuseppe Cino lo realizzò tra il [[1694]] e il [[1709]].
* [[Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo]], è una tra le più antiche chiese di Lecce costruita in epoca medievale nel [[1180]] dal normanno [[Tancredi di Lecce|Tancredi d'Altavilla]], venne poi ristrutturata nel [[1716]] acquistando un'impronta barocca ma preservando sempre elementi del suo stile originario.
Il prospetto è bugnato, è scandito da due serie di otto finestre elegantemente incorniciate e inframmezzate, al centro, dal portone d'ingresso sovrastato da un ampio balcone centrale incluso da archi.
[[File:Lecce san giovanni battista.jpg|thumb|verticale=0.9|Basilica di San Giovanni Battista al Rosario]]
L'edificio è coronato da una balaustra, ma continua con un altro piano di epoca posteriore.
* [[Basilica di San Giovanni Battista al Rosario]], elevata da [[papa Pio XII]] l'11 giugno [[1948]] alla dignità di basilica minore<ref>{{Cita web |url=http://www.gcatholic.org/churches/italy/0653.htm |titolo=Da GCatholic.org |accesso=25 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150628214740/http://www.gcatholic.org/churches/italy/0653.htm |urlmorto=no }}</ref>;
Entrati nell'edificio, si notano sulle pareti laterali dell'ingresso otto busti in [[pietra leccese]] che rappresentano i dottori della Chiesa.
* [[Basilica di San Domenico Savio]], elevata alla dignità di basilica minore da [[papa Giovanni Paolo II]] il 16 aprile [[1984]]<ref>{{Cita web |url=http://www.gcatholic.org/churches/italy/1174.htm |titolo=''GCatholic.org Basilicas in Italy'' |accesso=25 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150629015857/http://www.gcatholic.org/churches/italy/1174.htm |urlmorto=no }}</ref>;
Pervenuti nell'ampio atrio, si scorge al centro un magnifico pozzo, opera del Cino, finemente decorato, che sembra ad alludere ad un canestro con manico.
* [[Chiesa di Sant'Irene (Lecce)|Chiesa di Sant'Irene dei Teatini]]<ref>[http://www.lecce360.com/basilica-di-santirene Basilica di Sant&#039;Irene - Lecce360] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131112165932/http://www.lecce360.com/basilica-di-santirene|data=12 novembre 2013}} Visita virtuale della chiesa</ref>
In questo edificio esiste una graziosa cappella elegantemente decorata.
* [[Chiesa del Gesù (Lecce)|Chiesa del Gesù]]
* [[Chiesa di Santa Chiara (Lecce)|Chiesa di Santa Chiara]]
* [[Chiesa del Carmine (Lecce)|Chiesa del Carmine]]
* [[Chiesa di San Matteo (Lecce)|Chiesa di San Matteo]]
* [[Chiesa di Sant'Angelo (Lecce)|Chiesa di Sant'Angelo]]
* [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Lecce)|Chiesa di Santa Maria degli Angeli]]
 
===Basilica= diAltre Santachiese Croce====
{{div col}}
{{Vedi anche|Basilica di Santa Croce (Lecce)}}
* [[Chiesa di Santa Teresa (Lecce)|Chiesa di Santa Teresa]]
[[Immagine:Santa croce.jpg|thumb|left|La Basilica di Santa Croce, tipico esempio di [[barocco leccese]].]]
* [[Chiesa di Sant'Elisabetta (Lecce)|Chiesa di Sant'Elisabetta]]
[[Immagine:Lecce facciata barocca.jpg|thumb|right|200px|Facciata barocca di Santa Croce.]]
* [[Chiesa di Sant'Anna (Lecce)|Chiesa di Sant'Anna]]
Il monumento simbolo del [[barocco leccese]] è la Chiesa di Santa Croce, costruita a cavallo di due secoli dal [[1549]] al [[1695]] su disegni di Gabriele Riccardi e architetti del calibro di Cesare Penna e [[Giuseppe Zimbalo]], nonché numerose maestranze di intagliatori e scapellini della pietra Leccese.
* [[Chiesa delle Alcantarine (Lecce)|Chiesa di Santa Maria della Provvidenza]]
Il prospetto, ricco di simboli, statue e decorazioni, si divide in tre sezioni: la prima procede dalla gradinata fino alla balaustra; la seconda da questa al cornicione; la terza, infine, è costituita da tutto il resto e sino al fastigio.
* [[Chiesa di San Francesco della Scarpa (Lecce)|Chiesa di San Francesco della Scarpa]]
L'interno, a [[croce latina]] e a tre navate, è di pura forma basilicale.
* [[Chiesa della Madre di Dio (Lecce)|Chiesa della Madre di Dio e di San Nicolò]]
La nave maggiore è ad archi che poggiano su sedici colonne ornate di capitelli di tipo corinzio.
* [[Chiesa di Sant'Antonio della Piazza (Lecce)|Chiesa di Sant'Antonio della Piazza]]
Nel transetto si innalza la cupola, indi appare l'abside polilobata connotata di rara eleganza.
* [[Chiesa di San Giovanni di Dio (Lecce)|Chiesa di San Giovanni di Dio]]
La navata centrale è sovrastata da un soffitto a cassettoni in legno di noce dorato; le due laterali sono coperte da volte a crociera e si aprono su sette cappelle, tutte dotate di altari, ai quali vanno aggiunti i due del presbiterio, nonché il maggiore, del [[XVIII secolo]], a tarsie marmoree, proveniente dalla chiesa dei SS. Nicolò e Cataldo.
* [[Chiesa della Natività della Vergine (Lecce)|Chiesa della Natività della Vergine]]
Opere pittoresche di Oronzo Tiso, Giovanni Grassi, Giovanni Battista Lama adornano questa chiesa, che fu dei PP. Celestini, i quali l'ebbero annessa al contiguo convento che fu completato nel [[1695]].
* [[Chiesa di San Giovanni Evangelista (Lecce)|Chiesa di San Giovanni Evangelista]]
Particolare attenzione merita l'altare di [[san Francesco di Paola]] ([[1614]]) opera di Francesco Antonio Zimbalo.
* [[Chiesa di Santa Maria della Grazia (Lecce)|Chiesa di Santa Maria della Grazia]]
* [[Abbazia di Santa Maria a Cerrate|Abbazia di Santa Maria di Cerrate]]
* [[Chiesa di Santa Maria d'Aurio (Lecce)|Chiesa di Santa Maria d'Aurìo]]
* [[Chiesa di Santa Maria della Porta (Lecce)|Chiesa di Santa Maria della Porta]]
* [[Chiesa di San Niccolò dei Greci (Lecce)|Chiesa di San Niccolò dei Greci]]
* [[Chiesa di Santa Maria dell'Idria]]
* [[Chiesa di San Pio X (Lecce)|Chiesa di San Pio X]]
* [[Chiesa di San Lazzaro (Lecce)|Chiesa di San Lazzaro]]
* [[Chiesa della Trinità dei Pellegrini]]
* [[Chiesa di San Giacomo (Lecce)|Chiesa di San Giacomo]]
* [[Chiesa di Santa Maria di Pozzuolo (Lecce)|Chiesa di Santa Maria di Pozzuolo]]
* [[Convento degli Agostiniani (Lecce)|Chiesa di Santa Maria d'Ognibene]]
* [[Chiesa di San Sebastiano (Lecce)|Chiesa di San Sebastiano]]
* [[Chiesa di San Leucio (Lecce)|Chiesa di San Leucio]]
* [[Chiesa di Sant'Antonio a Fulgenzio (Lecce)|Chiesa di Sant'Antonio a Fulgenzio]]
* [[Santuario di Sant'Oronzo fuori le mura]]
* [[Chiesa di Santa Lucia (Lecce)]]
* [[Chiesa di San Giovanni Battista (Lecce, Stadio)|Chiesa di San Giovanni Battista]]
{{div col end}}
 
===Palazzo deiConventi Celestini===
Il [[Palazzo dei Celestini]] è situato accanto alla Basilica di Santa Croce e venne edificato tra il 1659 e il 1695 da Giuseppe Cino e Cesare Penna su progetto di [[Giuseppe Zimbalo]].
[[Immagine:Lecce Palazzo Provincia.jpg|thumb|left|200px|Facciata di Palazzo dei Celestini.]]
[[File:Palazzo dei Celestini (Lecce) 01.jpg|thumb|verticale=0.9|Palazzo dei Celestini]]
Edificato tra il [[1659]] e il [[1695]] su progetto di [[Giuseppe Zimbalo]], poi realizzato da [[Giuseppe Cino]] e [[Cesare Penna]].
La facciata presenta delicati disegni ornamentali accanto alle finestre e all'ingresso, con punti e festoni floreali, e costituisce un esempio di barocco sobrio, alquanto raro da vedere nella Lecce settecentesca.
Un tempo sede di undel convento dei PP.[[Congregazione dei Celestini|Celestini]], ora il palazzo è sede del Palazzo del Governo ([[Prefettura italiana|Prefettura]]) e dell'Amministrazione Provinciale.
È situato accanto alla Basilica di Santa Croce.
 
Il [[Monastero dei Teatini (Lecce)|Monastero dei Teatini]] è attiguo alla [[Chiesa di Sant'Irene (Lecce)|Chiesa di Santa Irene]] ed è un edificio barocco, sede, per diversi secoli, dei [[Teatini|Padri Teatini]]. Con la soppressione degli ordini religiosi, la chiesa e il monastero furono ceduti al Comune di Lecce che si preoccupò di conservare l'apertura al culto della Chiesa affidandola a due padri teatini leccesi. Il monastero venne adibito dapprima a caserma, poi a scuola e infine ospitò alcuni uffici municipali. Dopo un accurato restauro, è utilizzato come contenitore culturale, per mostre e fiere. Famosa è la mostra dei presepi che si tiene ogni anno nel mese di dicembre.
===Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo===
[[Immagine:S.Niccolò e Cataldo - Lecce.jpg|thumb|250px|Facciata della chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo.]]
Situata all'interno del cimitero, venne eretta nel [[1180]] dal penultimo re normanno [[Tancredi]].
Nel [[1716]] venne rifatta la facciata da Giuseppe Cino, adornandola di numerose statue, conservando i due portali, il rosone, la cupola, e alcuni elementi decorativi.
L'interno a tre navate presenta archi a sesto acuto e una cupola nel mezzo della navata centrale.
Gli affreschi alle pareti sono del XV, XVI e [[XVII secolo]].
Nel [[XVI secolo]] l'architetto leccese Gabriele Riccardi rifece il convento nel cui chiostro fa bella mostra di sé un artistico pozzo seicentesco.
 
Il [[Monastero dei Carmelitani (Lecce)|Monastero dei Carmelitani]] è attiguo alla [[Chiesa del Carmine (Lecce)|Chiesa del Carmine]], è un edificio costruito a cavallo dei secoli XVI e XVII, per i [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Padri Carmelitani]], giunti in città nel 1481. Gli ambienti del convento sono organizzati intorno a un chiostro quadrangolare i cui prospetti interni mostrano i segni degli interventi ottocenteschi; ospita il Rettorato dell'[[Università del Salento]].
===L'ex Convento degli Olivetani===
Situato nei pressi del cimitero, adiacente alla chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo, il monastero degli Olivetani è un complesso architettonico risalente al XIV secolo.
Oggi sede della Facoltà di Beni Culturali e della biblioteca di Studi Storici dell'[[Università del Salento]], presenta un particolare chiostro, opera di Gabriele Riccardi, ispirato ai modelli medievali, con colonne binate ed all'interno un pozzo con un'edicola tipicamente barocca.
 
Il [[convento domenicano di San Giovanni D'Aymo]] fu fondato nella seconda metà del XIV secolo da Giovanni d'Aymo. L'edificio, ricostruito nella prima metà del Settecento da Emanuele Manieri, ospitò, dopo la soppressione degli ordini religiosi, la Manifattura Tabacchi. Dopo attenti restauri è divenuto sede dell'[[Accademia di belle arti di Lecce|Accademia di Belle Arti]].
===Torre del Parco (''Turris Prati Magni'')===
{{Vedi anche|Torre del Parco}}
[[Immagine:TORRE DEL PARCO 1.jpg|thumb|left|200px|Torre del Parco.]]
[[Torre del Parco]], situata nel cuore di Lecce, rappresenta uno dei monumenti simbolo della città del periodo medioevale e rinascimentale.
Il complesso monumentale fu edificato nel [[1419]] ad opera del diciottenne [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo]], principe di [[Taranto]], figlio di [[Raimondo Orsini Del Balzo|Raimondello]] e di [[Maria d'Enghien]] la quale, all'epoca, si fregiava dei titoli di contessa di Lecce e regina del [[regno di Napoli]], avendo sposato, in seconde nozze, il re [[Ladislao di Durazzo]].
La Torre, alta più di 23 metri e costruita su tre livelli, è circondata da un fossato nel quale erano allevati gli orsi, simbolo araldico della famiglia [[Orsini del Balzo]]. [[Immagine:TORRE DEL PARCO - LECCE 2.jpg|thumb|right|200px|Torre del Parco ed il fossato.]]
Il parco intorno alla Torre aveva un'estensione di oltre 40 ettari ed era ripartito in una zona pubblica e in una privata: il "Parco di Dentro", cittadella recintata comprendente la Torre e le "Stanze del Principe", e il "Parco di Fuori" che si estendeva sino alle mura urbane e che era luogo di fiere, mercati e pubblico passeggio.
Nel 1434, un'ala del complesso monumentale divenne sede del ''Concistorium Principis'', tribunale medievale presieduto da [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo]].
La struttura, inoltre, fu sede della zecca dove venivano coniati i cosiddetti "mali carlini", monete d'oro e d'argento.
Negli anni 1458-1461 la Torre divenne carcere per alcuni prigionieri che incisero le loro “lamentazioni” (tuttora visibili) negli strombi delle saettiere nel piano inferiore della fortezza.
Dopo la morte di Giovanni Antonio il complesso divenne dimora dei vari viceré spagnoli che si alternarono nel dominio di Lecce: da Ferrante Loffredo a Ferrante Caracciolo.
 
Il [[Palazzo dei Gesuiti (Lecce)|Palazzo del Collegio dei Gesuiti]] è una costruzione cinquecentesca, iniziata nel 1574 dopo l'arrivo dei religiosi in città. L'edificio, caratterizzato da un ampio chiostro e dalla maestosità degli ambienti interni, subì numerosi rimaneggiamenti dopo il 1767, anno in cui fu soppresso l'ordine. Il palazzo fu sede nel corso dei decenni di un collegio-convitto di livello universitario con cattedre di medicina e di diritto e degli Uffici Giudiziari così come voluto da [[Giuseppe Bonaparte]].
===Chiesa di San Matteo===
La Chiesa di [[San Matteo]] nacque nel [[1667]] dai disegni dell'architetto Giovann'Andrea Larducci e presenta gli elementi architettonici tipici delle chiese del pieno periodo barocco dell'Italia centrale.
Il suo accordo plastico composto dall'ordine inferiore convesso e il superiore concavo, infatti, è poco usuale tra i monumenti dell'arte del Salento e di Lecce.
Una curiosa leggenda riguarda una colonna della facciata di tale chiesa; infatti sulla facciata sono presenti due colonne una delle quali è completamente priva di ornamento, l'altra è composta da un ornamento a forma di spirale ma solo per circa metà dell'intera lunghezza della colonna: si narra infatti che il diavolo invidioso dell'opera dello scultore, fece in modo che quest'ultimo perdesse la vita prima di completare il lavoro.
 
Il [[Convento degli Agostiniani (Lecce)|Convento degli Agostiniani]] fu fondato il 18 aprile 1649, in un'area donata ai monaci dall'Università che, dieci anni prima (13 marzo 1639) aveva deliberato di accogliere in città tale Ordine. Il monastero fu un ricco contenitore culturale in quanto, vi si svolgeva un'attiva vita culturale e religiosa. Divenne centro di una Scuola di Filosofia esistita fino al 1852 anno in cui fu trasformato in caserma; sono in corso i lavori per il recupero funzionale del complesso.
===Chiesa di S. Irene===
La Chiesa di Sant'Irene, intitolata a Sant'Irene patrona della città di Lecce fino al [[1656]], rispecchia, in tutta la sua sontuosa bellezza,la devozione e il rispetto che i leccesi avevano per la loro santa protettrice.
La chiesa di S. Irene fu edificata dal [[1591]] su progetto del teatino [[Francesco Grimaldi]].
La grandiosa [[facciata]] è composta da due assetti stilistici sovrapposti, la parte inferiore è suddivisa in cinque ampi spazi, di cui quelli laterali ospitano delle nicchie vuote, mentre quello centrale il portale e termina in alto con la statua della santa messa in risalto da uno arco semicircolare, opera di Mauro Manieri del [[1717]].
La parte superiore è frazionata in tre parti, le laterali ospitano delle nicchie vuote e la centrale una ariosa finestra.
Sulla trabeazione si legge un'iscrizione dedicata a Santa Irene: «Irene virgini et martiri», il tutto è completato in alto da un frontespizio triangolare con lo stemma della città.
L'interno, a [[croce latina]] e ad una sola [[navata]], si modula in modo molto più sobrio rispetto al prospetto esterno, presentando, per ogni lato, tre profonde cappelle, comunicanti tra loro, caratterizzate da volte ellittiche illuminate a luce naturale, la prima a destra, dedicata a [[San Carlo Borromeo]], è abbondantemente decorata da colonne tortili.
Il secondo altare dell'[[Arcangelo Michele]] venne costruito da Cesare Penna nel [[1642]] e contiene una copia dipinta del famoso quadro del santo realizzato da Giudo Reni, lateralmente alla tela, tra le colonne corinzie fanno capolino le statue degli evangelisti e in alto volteggiano delicati angeli musicanti.
Infine, la terza [[cappella]] accoglie un altare settecentesco votato alle Anime del [[Purgatorio]] con una recente tela di Luigi Scorrano.
 
L'[[Ex Conservatorio di Sant'Anna (Lecce)|Ex Conservatorio di Sant'Anna]], attiguo alla [[Chiesa di Sant'Anna (Lecce)|Chiesa di Sant'Anna]], fu fondato nel 1679, per volontà del nobile leccese Bernardino Verardi. Il Conservatorio aveva la propria sede nell'antico palazzo Verardi. Nel 1764 l'edificio venne ristrutturato dall'architetto Emanuele Manieri che ne ampliò la fabbrica. Il Conservatorio venne realizzato affinché vi trovassero asilo le donne dell'aristocrazia salentina, le uniche ad avere libero accesso.
L'[[altare]] maggiore della Croce subì nel [[1753]] dei rimaneggiamenti che ne cambiarono di molto l'aspetto originario, l'altare si caratterizza per la presenza del dipinto intitolato ”Il Trasporto dell'Arca Santa”, magistrale capolavoro artistico realizzato da Oronzo Tiso.
Nel braccio destro del transetto troviamo l'altare dell'Angelo Custode risalente al [[1700]].
Accanto uno tra gli altari più maestosi di Lecce, l'altare dedicato nel [[1651]] a S. Gaetano da [[Thiene]] dall'Arcivescovo di [[Otranto]] Gaetano Cassa, al centro dell'insieme si pone la tela a olio posta raffigura il fondatore dell'ordine dei Teatini, a cui il committente apparteneva, realizzata da Filippo Maria Galletti.
Subito dopo troviamo l'altare di S. Andrea Avellino, particolare per le sue esuberanze decorative in stile [[rococò]].
Nel braccio sinistro del transetto, dopo l'altare della Croce, vi è l'altare di [[Sant'Oronzo]] realizzato verso la metà del Seicento, una delle ultime realizzazioni di Francesco Antonio Zimbalo, zio di Giuseppe, che si spegnerà da lì a poco nel [[1630]].
A seguire l'altare di S. Irene, con tela della santa dipinta ad Giuseppe Verrio nel [[1639]] e in basso ben nove busti di santi che racchiudono ognuno le reliquie del religioso raffigurato, in alto primeggia la statua di S. Irene sormontata dallo stemma civico di Lecce.
 
L'assetto architettonico del [[Chiostro dei Domenicani (Lecce)|Chiostro dei Domenicani]] occupa, nel panorama artistico-culturale del Salento, un posto di particolare rilievo. L'arrivo dei frati domenicani in Puglia, a partire dal XIII secolo, segnò l'inizio di una presenza che divenne sempre più importante nei secoli XIV e XV. Fu proprio verso i primi anni del XV secolo che venne fondato, a Lecce, il convento dei frati Predicatori di San Domenico con bolla papale di [[Eugenio IV]], datata al 15 giugno 1442.
A destra dell'altare di S. Irene, troviamo l'altare della Sacra Famiglia realizzato nel [[1672]].
Sempre proseguendo verso l'ingresso, ci sono l'altare della Vergine del Buon Consiglio, l'altare del Crocifisso e, infine, l'altare di S. Stefano, che contiene vari quadri importanti, tra cui la ''Lapidazione di S. Stefano'', opera di Antonio Verrio.
I muri della sagrestia della chiesa di S. Irene, come il resto della chiesa è riccamente decorata da numerose tele di inestimabile valore artistico, di cui ricordiamo la più famosa tela della Madonna della Libera.
 
=== Architetture militari ===
===Chiesa di San Francesco della Scarpa===
==== Castello ====
[[Immagine:altare barocco.jpg|thumb|left|170px|Altare barocco, chiesa di S. Francesco della Scarpa]]
[[File:Interno Castello Carlo V.jpg|thumb|Cortile del Castello]]
La chiesa di San Francesco della Scarpa, si trova appena all'inizio del centro storico leccese, di fronte alla stazione ferroviaria.
Il [[castello di Lecce]] è stato realizzato, secondo la tradizione, per volere di [[Carlo V]] per scongiurare le invasioni turche, di cui la più funesta fu, per la [[Terra d'Otranto]], quella che nel 1480 causò il [[Battaglia di Otranto|sacco di Otranto]].
Tale chiesa viene anche denominata "la chiesa senza facciata", poiché, a differenza delle sfarzose chiese barocche leccesi, tale chiesa a causa di lavori ottocenteschi ha "perso" la sua facciata, che oggi si inserisce nel colonnato dell'ex convitto Palmieri.
Per tale motivo la chiesa è sconosciuta a molti.
All'interno si rivela un vero e proprio gioeiello: infatti, a differenza dell'obliterata entrata, l'interno risulta di una certa imponenza, la pianta è a croce greca, precedentemente era a croce latina; cronologicamente la parte più antica dovrebbe essere del XIII - XIV secolo: a testimonianza di ciò vi sono alcune scritte sui muri interni.
 
In realtà Carlo V ampliò e modificò un preesistente [[maniero]], che secondo gli scavi e gli studi condotti dall'[[Università del Salento]] doveva risalire al XIII-XIV secolo.
Una leggenda narra che qui abbia riposato [[San Francesco d'Assisi]] di ritorno dalla [[Palestina]].
Una parte risalente a tale periodo risulta essere il torrione di forma quadrangolare detto ''mastio di Accardo''. Gli ampliamenti del [[XVI secolo]] hanno dato al complesso una pianta quadrilatera, formata da quattro fronti bastionate, un tempo munita di fossato che venne colmato nel 1870.
Una volta giunto il momento della partenza, si narra che i leccesi tennero una sua scarpa in ricordo del Santo, da cui il toponimo di San Francesco della Scarpa.
La fortezza presenta due porte: una orientata a nord-ovest che è quella rivolta verso la città, e l'altra sul lato opposto, che un tempo guardava la campagna.
Vi sono anche alcune epigrafi di cui una probabilmente di una tomba medievale, le altre seicentesche e ottocentesche.
Sulla seconda porta appare lo stemma dell'imperatore asburgico, stemma che pure sormontava la prima porta ma che, poi, è stato rimosso e allogato in un muro del cortile. L'interno è dotato di ampi ambienti che oggi ospitano manifestazioni culturali.
Di particolare pregio anche alcuni altari barocchi e una statua di notevole grandezza in pietra leccese raffigurante [[San Giuseppe]].
Oggi la chiesa dopo numerosi restauri ha in parte recuperato l'antico splendore dopo anni di oblio, risulta consacrata e in determinati periodi è usata per mostre d'arte, per conto del [[Museo Archeologico Provinciale "Sigismondo Castromediano"]].
 
==== Porte della città vecchia ====
===Chiesa di San Giovanni Battista o del Rosario===
All'origine le porte che permettevano l'ingresso in città erano quattro: [[Porta Napoli (Lecce)|Porta Napoli]], che permetteva l'ingresso dalla via che giungeva dall'allora capitale del Regno Napoli; [[Porta Rudiae]], che permetteva l'ingresso dalla via che giungeva dall'antico centro abitato di Rudiae; [[Porta San Biagio (Lecce)|Porta San Biagio]], che permetteva l'ingresso dalle vie che giungevano da Capo di Leuca; [[Porta San Martino (Lecce)|Porta San Martino]], che permetteva l'ingresso dalla naturale via che portava al mare, ovvero da San Cataldo, e che fu demolita nei primi decenni del [[XIX secolo]], contestualmente al moderno riassetto urbanistico di Lecce<ref>{{Cita web|url=https://www.spazioapertosalento.it/cultura/le-quattro-porte-di-lecce-rudiae-san-biagio-napoli-e-la-scomparsa-san-martino/|titolo=Le quattro Porte di Lecce: Rudiae, San Biagio, Napoli e la scomparsa San Martino|sito=Spazio Aperto Salento|data=16 febbraio 2021|lingua=it|accesso=22 marzo 2024}}</ref>.
È stata realizzata nel 1690-91.
Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di S. Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico.
La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari.
Il Pulpito è l'unico ad essere realizzato in pietra leccese.
La copertura è a capriate lignee; la realizzazione della cupola fu sconsigliata per le grandi dimensioni della campata.
 
;Porta Napoli
===[[Castello di Carlo V (Lecce)|Castello Carlo V]]===
[[File:Porta Napoli, Lecce.jpg|thumb|verticale=0.9|Porta Napoli o Arco di Trionfo]]
{{Vedi anche|Castello di Lecce}}
[[Porta Napoli (Lecce)|Porta Napoli]], o arco di Trionfo, fu eretta nel 1548 in onore dell'imperatore [[Carlo V]] come dimostrazione di gratitudine per le opere di fortificazione fatte realizzare in difesa della città. Fu realizzato nel luogo dell'antica Porta San Giusto, al di sotto della quale, secondo la tradizione, riposavano le spoglie del santo. La porta è costituita da un solo fornice affiancato da due colonne corinzie binate che sorreggono un frontone triangolare sul quale sono scolpite le insegne imperiali con trofei e [[Panoplia|panoplie]]. Sul fregio centrale appare, in latino, l'epigrafe dedicatoria.
[[Immagine:Interno_Castello_Carlo_V.jpg||thumb|right|220px|Cortile del Castello.]]
Il Castello è stato realizzato, secondo la tradizione per volere di Carlo V per scongiurare le invasioni turche, di cui la più funesta fu per la [[Terra d'Otranto]] quella che nel [[1480]] causò il sacco d'[[Otranto]].
In realtà Carlo V ampliò e modificò un preesistente maniero, che secondo gli scavi e gli studi condotti dall'[[Università del Salento]] doveva risalire al XIII-XIV secolo.
Una parte risalente a tale periodo risulta essere il torrione di forma quadrangolare detto mastio di Accardo.
Gli ampliamenti del [[XVI secolo]] hanno dato al complesso una pianta quadrilatera, formata da quattro fronti bastionate, un tempo era munita di fossato che venne colmato nel [[1870]].
Il [[Castello]], inoltre, ha due porte: una orientata a nord-ovest, ed è quella rivolta verso la città, e l'altra sul lato opposto, che un tempo guardava la campagna.
Sulla seconda porta appare lo stemma dell'imperatore asburgico, stemma che pure sormontava la prima porta ma che, poi, è stato rimosso ed allogato in un muro del cortile.
L'interno è dotato di ampi ambienti che oggi ospitano manifestazioni culturali.
 
;Porta Rudiae
===Obelisco===
[[ImmagineFile:Lecce Obelisco- Porta Rudiae - 1.jpg|thumb|220px|Obeliscoverticale=0.9|Porta Rudiae]]
Poco più a sud dell'Arco di Trionfo, si trova la cosiddetta [[Porta Rudiae]], il cui nome deriva da quello dell'antica città di origine Messapica, posta nell'odierna periferia di Lecce, nucleo primigenio della successiva città.
Posto a pochi metri dall'Arco di Trionfo e al centro del Viale degli studenti, l'Obelisco di Lecce fu eretto nel [[1822]] su progetto di Luigi Cipolla dallo scultore salentino Vito Carluccio, in onore di Ferdinando I di Borbone.
Probabilmente, come nel caso dell'Arco di Trionfo, qui doveva essere presente una porta di origine medioevale. La porta crollò nel corso del Seicento e venne ricostruita nel 1700 per volere di un patrizio leccese. La porta è chiaramente di gusto barocco, opera di [[Giuseppe Cino]], e venne eretta quando ormai una vera e propria funzione difensiva non era più necessaria. La facciata è dominata dalla statua di [[sant'Oronzo]], accompagnata lateralmente dalle statue di [[Irene da Lecce|santa Irene]] e [[san Domenico]]. Sulle colonne della porta sono scolpiti quattro busti raffiguranti ''Euippa'', ''[[Malennio]]'', ''[[Dauno]]'' e ''[[Idomeneo]]'', nipote di [[Minosse]] e pronipote di [[Zeus]], mitico fondatore della città.
 
;Porta San Biagio
L'Obelisco è decorato nelle quattro facciate con alcune figure in bassorilievo, tra cui in basso il delfino che morde la mezzaluna turca, stemma dei capoluoghi di [[Terra d'Otranto]].
[[File:Porta San Biagio Lecce.jpg|thumb|verticale=0.9|Porta San Biagio]]
Un curioso episodio riguarda tale obelisco: la propaganda borbonica lo fece colorare di nero, in modo che ricordasse un obelisco marmoreo, ma la prima pioggia cancellò ogni traccia del colore nero.
[[Porta San Biagio (Lecce)|Porta San Biagio]] fu molto probabilmente edificata su una preesistente torre nel corso del [[XVIII secolo]]. Eretta per volontà del governatore di [[Terra d'Otranto]] Tommaso Ruffo, il suo stile è baroccheggiante. Su tale porta troneggia in alto la statua di [[san Biagio]], lateralmente sono presenti due stemmi cittadini.
 
;Porta San Martino
===Porte della città vecchia===
L'unica delle quattro porte cittadine a non esistere più, [[Porta San Martino (Lecce)|Porta San Martino]] aveva probabilmente un aspetto più sobrio rispetto alle altre. Chiamata anche ''Porta Salapia'' (dal nome latino di San Cataldo, il porto di Lecce, la cui strada si dipartiva proprio da questo varco), fu demolita nel [[XIX secolo]].
====Arco di Trionfo====
{{Vedi anche|Porta Napoli (Lecce)}}
[[Immagine:Lecce Porta Napoli.jpg|thumb|220px|L'Arco di Trionfo.]]
L'Arco di Trionfo, detto comunemente ''Porta Napoli'', sorge nell'omonima piazza e fu eretto nel [[1548]] in onore dell'imperatore [[Carlo V]], dalla cittadinanza grata per le opere di fortificazione fatte realizzare in difesa di Lecce.
Alto 20 m, questo monumento fu realizzato nel luogo dell'antica "Porta S. Giusto", al di sotto della quale, secondo la tradizione, riposavano le spoglie del santo.
D'ordine corinzio, con le colonne binate, aventi la base attica e il capitello barocco, L'Arco di Trionfo ha sul frontone triangolare scolpite le insegne imperiali con trofei e panoplie.
Sul fregio centrale appare, in latino, l'epigrafe dedicatoria, che così si traduce: 'All'Imperatore Cesare Carlo V, augusto trionfatore, nelle Indie, nelle Gallie ed in Africa; soggiocatore dei cristiani ribelli, spavento e sterminio dei Turchi; propagatore della religione cristiana in tutto il mondo con le opere e con i consigli; essendo al governo di questa provincia Ferrante Loffredo, che seppe tener lontani da i lidi del Salento e della Japigia i Turchi ed i nemici dell'impero; l'Università ed il popolo leccese riconoscente dedicò quest'arco alla grandezza e maestà di Lui, l'anno 1548.»
 
==== Torri ====
[[Immagine:LeccePortaSanBiagio.jpg|thumb|left|190px|Porta San Biagio]]
;Torre di Belloluogo
====Porta S. Biagio====
La [[torre di Belloluogo]] è una torre medievale costruita nel XIV secolo. Voluta da Gualtiero di Brienne, è un importante esempio di architettura militare angioina. La torre di forma cilindrica è ancora circondata dal fossato originario pieno d'acqua. Fu dimora di [[Maria d'Enghien]], nella quale vi trascorse gli ultimi anni della vita. Di particolare interesse è una piccola cappella affrescata con scene della vita di [[Santa Maria Maddalena]].
Anche porta S. Biagio è stata probabilmente edificata su una preesistente torre nel corso del [[XVIII secolo]], il suo stile è baroccheggiante, anche in tale porta "troneggia" in alto [[San Biagio]], lateralmente sono presenti due stemmi cittadini.
 
;Torre del Parco (''Turris Prati Magni'')
====Porta Rudiae====
[[File:TORRE DEL PARCO - LECCE 4.jpg|thumb|verticale=0.9|Torre del Parco]]
Poco più a sud dell'Arco di Trionfo (Porta Napoli), si trova la cosiddetta Porta Rudiae, il cui nome deriva da quello dell'antica città di origine Messapica, posta nell'odierna periferia di Lecce, nucleo primigenio della successiva città.
La [[torre del Parco]], situata nel cuore di Lecce, rappresenta uno dei monumenti simbolo della città del periodo medioevale e rinascimentale. Il complesso monumentale fu edificato nel [[1419]] per opera del diciottenne [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo]], principe di [[Taranto]], figlio di [[Raimondo Orsini Del Balzo|Raimondello]] e di [[Maria d'Enghien]] la quale, all'epoca, si fregiava dei titoli di contessa di Lecce e regina del [[regno di Napoli]], avendo sposato, in seconde nozze, il re [[Ladislao di Durazzo]]. La Torre, alta più di 23 metri e costruita su tre livelli, è circondata da un fossato nel quale erano allevati gli orsi, simbolo araldico della famiglia [[Orsini del Balzo]]. Il parco intorno alla Torre aveva un'estensione di oltre 40 ettari ed era ripartito in una zona pubblica e in una privata: il "Parco di Dentro", cittadella recintata comprendente la Torre e le "Stanze del Principe", e il "Parco di Fuori" che si estendeva sino alle mura urbane e che era luogo di fiere, mercati e pubblico passeggio.
Probabilmente, come nel caso dell'Arco di Trionfo, qui doveva essere presente una porta di origine medioevale più antica di quella che possiamo ammirare oggi.
La porta crollò nel corso del 1600 e venne ricostruita nel 1700 per volere di un patrizio leccese non meglio precisato.
La porta è chiaramente di gusto barocco, opera di Giuseppe Cino, e venne eretta quando ormai una vera e propria funzione difensiva era oramai assente.
La facciata è dominata dalla statua di [[Sant'Oronzo]], patrono di Lecce, accompagnata lateralmente dalle Statue di S. Irene (antica patrona della città) e S. Domenico.
Sulle colonne della porta sono scolpiti quattro busti di: Euippa, Malennio, Dauno e Idomeneo, nipote di Minosse e pronipote di Zeus, mitico fondatore cretese della città.
 
Nel 1434, un'ala del complesso monumentale divenne sede del ''Concistorium Principis'', tribunale medievale presieduto da [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo]]. La struttura, inoltre, fu sede della zecca dove venivano coniati i cosiddetti "mali carlini", monete d'oro e d'argento. Negli anni 1458-1461 la Torre divenne carcere per alcuni prigionieri che incisero le loro “lamentazioni” (tuttora visibili) negli strombi delle saettiere nel piano inferiore della fortezza. Dopo la morte di Giovanni Antonio il complesso divenne dimora dei vari viceré spagnoli che si alternarono nel dominio di Lecce: da [[Ferrante Loffredo]] a [[Ferrante Caracciolo, I duca di Airola|Ferrante Caracciolo]].
===Altre chiese===
Oltre 40 chiese adornano il centro storico di Lecce, la maggior parte delle quali nel tipico stile barocco. Si segnalano, in particolare, le prime tre dell'elenco seguente:
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*Chiesa di S. Chiara
*Chiesa di Santa Maria degli Angeli
*Chiesa di S. Anna
*Chiesa di S. Teresa
*Chiesa di S. Maria della Provvidenza
*Chiesa di S. Giovanni Evangelista
*Chiesa di S. Angelo
*Chiesa di S. Niccolò dei Greci (detta Chiesa Greca)
*Chiesa del Gesù o del Buon Consiglio
*Chiesa di S. Antonio della piazza
*Chiesa di S. Maria della Grazia
*Chiesa di S. Luigi
*Chiesa di S. Nicolò dei Greci
*Chiesa delle Carmelitane Scalze
*Chiesa del Carmine
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==== Monumento ai caduti della prima guerra mondiale ====
===Palazzi Storici===
Il monumento riporta la seguente iscrizione: "Caddero tra i prodi della guerra mondiale e l'Italia si aderse vittoriosa a più alti destini (1915-1918)". Le lastre di marmo poste alle spalle della statua riportano l'elenco dei militari caduti.
Nel centro storico di Lecce, numerosi sono i palazzi di notevole rilievo artistico, nel tipico stile barocco, parecchi dei quali tuttora adibiti ad abitazioni, altri a lussuosi ''[[resort]]''.
[[File:Lecce Monumento ai Caduti Prima Guerra Mondiale.jpg|miniatura|verticale=0.9|Monumento ai caduti della prima guerra mondiale]]
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*Palazzo Perrone
*Palazzo Giustiniani
*Palazzo Tresca
*Palazzo de Simone
*Palazzo Perucino
*Palazzo dei Domenicani
*Palazzo Zimara
*Palazzo Marrese
*Palazzo Palmieri
*Palazzo Guarini
*Palazzo Cesarini
*Palazzo Paladini
*Palazzo Guido
*Palazzo Giugni
*Palazzo Adorno
*Palazzo Carafa
*Palazzo di Città
*Palazzo del collegio dei Gesuiti
*Palazzo Belli
*Palazzo dei Prioli
*Palazzo Stabile
*Palazzo Martirano
*Palazzo delle Carmelitane Scalze
*Palazzo Penzini
*Palazzo Lubelli
*Palazzo Lecciso
*Palazzo Morisco
*Palazzo dell'Antoglietta
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=== Edifici civili ===
==Cultura==
[[File:Palazzo Tamborino a Lecce.JPG|thumb|verticale=0.9|Palazzo Tamborino Cezzi]]
La vita culturale della città è notevole e ruota attorno al teatro Politeama Greco e al teatro Paisiello che, in attesa del restauro del teatro Apollo, rimangono i due contenitori culturali più importanti.
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Nel primo si organizza la stagione lirica oltre che altre rappresentazioni mentre nel secondo la stagione teatrale di prosa.
* Palazzo Adorno
* Palazzo Belli
* Palazzo Carafa
* Palazzo Cesarini
* Palazzo de Simone
* Palazzo dei Prioli
* Palazzo dell'Antoglietta
* Palazzo della Ratta
* Palazzo delle Carmelitane Scalze
* Palazzo Giugni
* Palazzo Giustiniani
* Palazzo Grassi
* Palazzo Guarini
* Palazzo Guido
* Palazzo Lecciso
* Palazzo Lubelli
* Palazzo Marrese
* Palazzo Martirano
* Palazzo Morisco-D'Arpe
* Palazzo Paladini
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* Palazzo Palmieri
* Palazzo Palombi
* Palazzo Penzini
* Palazzo Perrone
* Palazzo Perucino
* Palazzo Rollo
* Palazzo Romano
* Palazzo Rubichi
* Palazzo Stabile
* [[Palazzo Tamborino Cezzi]]
* Palazzo Tinelli
* Palazzo Tresca
* Palazzo Turrisi Palumbo
* Palazzo Vernazza
* Palazzo Zimara
* Dimora Muratore
* Villa Aquilina
* Villa Indraccolo
* Villa Mellone
* Villa Reale
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=== Siti archeologici ===
Da segnalare, inoltre, la stagione dei Cantieri Teatrali Koreja, compagnia teatrale che rappresenta un valore aggiunto per l'attività culturale nella città, varcando i confini pugliesi con rappresentazioni di teatro d'innovazione.
;Ipogeo Palmieri
L'[[Ipogeo Palmieri]] è un esempio di architettura funeraria [[messapi]]ca, ed è visitabile all'interno del giardino di Palazzo Guarini, lungo via Palmieri. Rinvenuta nel 1912 da un appassionato di antichità locali, la tomba apparve già priva di corredo, depredata probabilmente nel corso del [[XVI secolo]], epoca a cui risalgono alcune iscrizioni graffite sulle pareti del corridoio d'ingresso e delle celle. L'ipogeo è composto da tre ambienti disposti intorno a un [[vestibolo (architettura)|vestibolo]]. Sulla base di confronti stilistici e tipologici, per la tomba, realizzata evidentemente per una famiglia locale aristocratica, è stata proposta una cronologia all'inizi del [[III secolo a.C.]]
;Anfiteatro Romano
[[File:Amphitheatre (Lecce) 02.jpg|thumb|L'Anfiteatro Romano]]
L'[[Anfiteatro romano di Lecce|Anfiteatro Romano]] è situato nella centralissima piazza Sant'Oronzo. Restano l'arena, le gradinate inferiori e parte delle mura esterne. Fu costruito in [[età augustea]] e misurava circa 102&nbsp;m × 83&nbsp;m e riusciva a contenere oltre 25 000 spettatori.
In epoche successive fu sotterrato e sovrastato da altri edifici. Il monumento venne scoperto durante i lavori di costruzione del palazzo della [[Banca d'Italia]], effettuati nei primi anni del Novecento. Le operazioni di scavo iniziarono quasi subito, grazie alla volontà dell'archeologo salentino [[Cosimo De Giorgi]], e si protrassero sino al 1940; è possibile ammirare solo un terzo dell'intera struttura, in quanto il resto rimane ancora nascosto nel sottosuolo di piazza Sant'Oronzo dove si ergono alcuni edifici e la [[Chiesa di Santa Maria della Grazia (Lecce)|chiesa di Santa Maria della Grazia]].
;Teatro Romano
[[File:Ancient Roman theatre (Lecce) 03.jpg|thumb|verticale=0.9|Il Teatro Romano]]
Il [[Teatro Romano (Lecce)|Teatro Romano]] si trova in via dell'Arte della Cartapesta. Fu scoperto nel 1929, databile all'età augustea come l'Anfiteatro.
La [[cavea]] di questo Teatro, probabilmente riservato ai lupiensi mentre quello di piazza Sant'Oronzo veniva frequentato dai provinciali, misura 19&nbsp;m di diametro.
Ignorato per secoli come l'Anfiteatro, ha restituito alcune statue che sono conservate presso il [[Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano]].
 
Dagli studi effettuati sono emerse interessanti usanze che gli spettatori del tempo solevano adottare. Il Teatro veniva frequentato per sette mesi (da aprile a ottobre), gli spettacoli erano all'aperto e per alleviare i fastidiosi odori che per il caldo periodo si liberavano nell'aria, venivano nebulizzati, attraverso delle doccette, fragranze di rose o zafferano.
===Teatri===
*Teatro Politeama Greco
*Teatro Paisiello
*Teatro Don Bosco
*Cantieri Teatrali Koreja
*Teatro Antoniano
*Teatro Astragali
 
Le collocazioni dei posti a sedere prevedevano che nelle prime file sedessero i senatori su morbidi cuscini, le quattordici file successive erano riservate ai cavalieri, poi vi erano i posti popolari e infine le donne, gli schiavi e i bambini; in ogni settore bisognava arrivare con largo anticipo per poter occupare il posto migliore. L'ingresso era consentito a tutti, ma regolato da tessere d'osso che permettevano di riconoscere i litigiosi e collocare gli spettatori nel giusto settore.
===Musei===
*[[Museo Archeologico Provinciale "Sigismondo Castromediano"]]
*Museo Missionario Cinese e di Storia Naturale
*Museo Provinciale delle Tradizioni Popolari "Abbazia di Cerrate"
*Pinacoteca d'Arte Francescana
*Musa - Museo Storico - Archeologico dell'Universita' del Salento
 
Il Teatro è stato restaurato e reso nuovamente utilizzabile nel 1999. Nello stesso anno in occasione della rappresentazione teatrale Miti in Scena è stato inaugurato anche il Museo del Teatro che affaccia sulla cavea.
===Quotidiani===
;Parco archeologico di Rudiae
*[[Nuovo Quotidiano di Puglia]]
Il [[Rudiae|parco archeologico di Rudiae]] si trova sulla via per [[San Pietro in Lama]] e racchiude una parte dei resti dell'antico centro messapico di Rudiae, città natale del padre della letteratura latina [[Quinto Ennio]]<ref>{{cita web|url=http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/letteratura-latina/arcaica/ennio/Ennio---La-vita.html|sito=sapere.it|accesso=28 dicembre 2020 |urlmorto=no|editore=De Agostini Editore S.p.A |titolo=La vita: Ennio e i suoi continuatori |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180905205400/http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/letteratura-latina/arcaica/ennio/Ennio---La-vita.html}}</ref>, distrutta nel 1147 da [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo il Malo]]. Degno di rilievo è l'Anfiteatro di Età imperiale (I-II sec. d.C.), il secondo nel raggio di 3&nbsp;km, conservatosi in ottime condizioni poiché interrato: lavori di scavo e messa in sicurezza hanno pertanto consentito, in anni recenti, di riportarlo alla luce.
 
===Televisioni Piazze ===
;Piazza Sant'Oronzo
*[[Telerama]]
[[File:Colonna di Sant'Oronzo (Lecce) 02.jpg|thumb|verticale=0.9|La Colonna di Sant'Oronzo]]
*[[Canale 8]]
Il salotto elegante di Lecce è Piazza Sant'Oronzo, in parte occupata dall'Anfiteatro romano del I-II secolo d.C., riportato alla luce all'inizio del Novecento.
*[[L'A TV]]
Nella piazza s'innalza la [[Colonna di Sant'Oronzo (Lecce)|colonna di Sant'Oronzo]], donata dalla città di [[Brindisi]] per adornare la piazza.
 
Di fronte alla statua si trova l'armonioso palazzetto del [[Sedile (Lecce)|Sedile]], antica sede del Municipio, dove il sindaco riceveva la cittadinanza. Accanto a questo edificio, sorge la [[chiesetta di San Marco]], importante testimonianza dell'esistenza di una colonia di mercanti veneti giunti in città per praticare attività commerciali.
===Radio===
Un'altra testimonianza artistica che si affaccia sulla piazza davanti all'Anfiteatro è la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
*[[Radiorama]]
*[[Radiosalento]]
*[[Radio Nice]]
*[[Rete 8]]
*[[Radio Queen]]
*[[Jet Radio]]
 
;Piazza del Duomo
===Dialetto leccese===
[[File:Lecce - Night - 01.jpg|thumb|left|Piazza del Duomo di notte]]
{{Vedi anche|Dialetto leccese}}
È il barocco a dominare nella centrale [[Piazza del Duomo (Lecce)|Piazza Duomo]]. Questo grande cortile, poi modificato, risale al tempo del vescovo Gerolamo Guidano. A esso si accede attraverso i [[propilei]], realizzati verso la fine del [[XVIII secolo]] da Emanuele Manieri, essendo stati abbattuti gli originali muri d'ingresso.
[[Immagine:Dialetto salentino.jpg|thumb|right|Dove è parlato il dialetto salentino]]
Il dialetto leccese è una variante del [[dialetto salentino|salentino]] e, pur esistendo delle differenze minime tra i vari comuni, la radice resta invariata.
 
Piazza Duomo è uno dei rari esempi di ''"piazza chiusa"''. Un tempo, la sera le porte, delle quali ancora oggi sono visibili gli imponenti mozzi, venivano serrate. Che si tratti di un chiaro esempio di barocco è evidente anche dalla soluzione a dir poco teatrale della ''"falsa facciata"''. Il visitatore che entra in Piazza Duomo si trova di fronte una facciata di chiesa, che solo a un'attenta visione si rileva ''"posticcia"''. È sufficiente varcare la soglia del portale per ritrovarsi nella navata laterale della Chiesa. La cattedrale non accoglie, dunque, il visitatore di fronte, ma si trova collocata, rispetto all'ingresso della Piazza, in modo parallelo. La soluzione scenografica venne adottata per evitare che il visitatore si trovasse di fronte a un muro piatto e senza decori.
Il dialetto presenta un sistema a 5 [[vocale|vocali]] in posizione tonica e 3 [[Grado di apertura|gradi di apertura]].
[[File:Lecce - Piazza Sant'Oronzo - 3.jpg|thumb|verticale=0.9|Il Sedile in piazza Sant'Oronzo]]
È composto inoltre da una [[dittongazione]] metafonetica per -i e -u finali.
*Ě>jε tranne se è preceduta da una palatale ed una dittongazione inconstante nelle forme in -mentum (ad esempio, ''denti'' diventa ''tiènti''; ''sentimento'' > ''sientimientu'' oppure ''sientimentu'')
*Ŏ>wε oppure Ŏ>wε>ε in iniziale di parola o ɔ preceduta da una palatale o dentale (ad esempio, ''morto'' diventa ''muertu'' ecc.)
 
L'architetto leccese, che si adoperò per armonizzare l'arredo urbano, realizzò, ai lati dei propilei, i palazzi gemelli che, entrambi al piano terreno, palesano arcature a bugne lisce, oggi in parte chiuse o trasformate in porte e finestre.
La ''o'' lunga diventa quasi sempre ''u'' (''sole''>''sule''), tranne che a [[Galatina]], [[Soleto]] e [[Corigliano d'Otranto]], dove può rimanere ''o'' (''il sole'' > ''lu sole'').<br>
A sinistra della piazza si erge imponente il campanile, opera di [[Giuseppe Zimbalo]], mentre al centro la cattedrale e, in posizione più arretrata, l'episcopio. Sulla destra, infine, si trova il seminario.
La forma ''uo'' diventa ''ue'' (''fuoco''>''fuècu'', ''morto''>''muèrtu'', ''collo''>''cuèddhu''), ma talora è reso con ''o'' (''fuocaia'' > ''fòcara'', ma anche in alcune zone specialmente nel versante sud-orientale della provincia ''fuoco'' > ''focu'').
Queste indicazioni di massima hanno comunque numerose eccezioni. La ''o'' di ''gioco'', ad esempio, viene resa in modo diverso a seconda se si tratta del sostantivo o del verbo: ''io gioco'' > ''iou sta sciocu''; ''il gioco'' > ''lu šwecu''; ''giocare'' > ''sciucare''.
 
=== Aree naturali ===
==Evoluzione demografica==
;Parco naturale regionale Bosco e paludi di Rauccio
[[Immagine:Lecce from the air.jpg|thumb|right|250px|La città vista dall'alto]]
Il [[Parco naturale regionale Bosco e Paludi di Rauccio]], esteso complessivamente su un'area di 625 [[ettari]], risulta estremamente vario sotto il profilo ambientale. È situato nei pressi delle marine di [[Torre Chianca (Lecce)|Torre Chianca]] e [[Torre Rinalda]].
;Bacino dell'Idume
Il [[Bacino dell'Idume]] costituisce un'area di interesse paesaggistico molto rilevante. Di origine artificiale, raccoglie le acque di alcuni piccoli fiumi e presenta un'interessante vegetazione di ''steppa salata'' con [[Salicornia strobilacea|Salicornia annuale]].
;Oasi naturalistica Bacino Costiero Acquatina
L'[[Oasi naturalistica Bacino Costiero Acquatina]] è una zona costiera umida con una superficie di 100 ettari nella marina di [[Frigole]]. Il bacino di acqua salmastra ricopre una superficie di 45 ettari e si estende per 2&nbsp;km in posizione retrodunale.
;Riserva naturale San Cataldo
La [[Riserva naturale San Cataldo]], istituita nel 1977, occupa circa 28 ettari e comprende una pineta di [[Pino d'Aleppo]].
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Lecce}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
== Economia ==
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:8060}}, ovvero l'8,56% della popolazione<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|editore=ISTAT|accesso=26 luglio 2025}}</ref>. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|editore=ISTAT|accesso=26 luglio 2025}}</ref>
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
 
* [[Filippine]] 852
==Il mare==
* [[Senegal]] 797
* [[Sri Lanka]] 743
* [[India]] 726
* [[Albania]] 553
* [[Romania]] 514
* [[Pakistan]] 386
* [[Nigeria]] 332
* [[Cina]] 310
* [[Marocco]] 252
 
=== Lingue e dialetti ===
Il territorio di Lecce si affaccia sul [[Mare Adriatico]] per circa 20 km. Le località marittime che costituiscono [[Frazione geografica|frazione]] di Lecce sono: [[San Cataldo]], [[Frigole]], [[Torre Chianca]], [[Torre Rinalda]] e [[Casalabate]].
[[File:Dialetto salentino.jpg|thumb|La zona in cui è parlato il dialetto salentino]]
<br clear=all>
Accanto alla lingua italiana, vi si parla il [[dialetto leccese]], una variante del [[dialetto salentino|salentino.]] Pur esistendo delle piccole differenze tra i vari comuni, la radice resta invariata.
 
Il dialetto presenta un sistema a 5 [[vocale|vocali]] in posizione tonica e 3 [[Grado di apertura|gradi di apertura]].
==Università e ricerca==
È composto inoltre da una [[Dittongo|dittongazione]] metafonetica per -i e -u finali.
===Università del Salento===
* Ě>jε tranne se è preceduta da una palatale e una dittongazione incostante nelle forme in -mentum (ad esempio, ''denti'' diventa ''diènti''; ''sentimento'' > ''sientimientu'' oppure ''sientimentu'')
Lecce è la sede dell'[[Università del Salento]], già Università di Lecce, su cui è imperniato l'intero sistema dell'università e ricerca del Salento.
* Ŏ>wε oppure Ŏ>wε>ε in iniziale di parola o ɔ preceduta da una palatale o dentale (ad esempio, ''morto'' diventa ''muertu'' ecc.)
 
La ''o'' lunga diventa quasi sempre ''u'' (''sole''>''sule''), tranne che a [[Galatina]], [[Galatone]], [[Sogliano Cavour]], [[Cutrofiano]], [[Soleto]] e [[Corigliano d'Otranto]], dove può rimanere ''o'' (''il sole'' > ''lu sole'').<br />
I primi movimenti atti alla formazione dell'[[Università]] come la conosciamo oggi risalgono al [[XVIII secolo]].
La forma ''uo'' diventa ''ue'' (''fuoco''>''fuècu'', ''morto''>''muèrtu'', ''collo''>''cuèddrhu''), ma talora è reso con ''o'' (''fuocaia'' > ''fòcara'', ma anche in alcune zone specialmente nel versante sud-orientale della provincia ''fuoco'' > ''focu'').
Già in [[Medioevo|età medievale]] erano presenti diversi luoghi di istruzione, indicati nei documenti contemporanei come università, anche se differenti dall'accezione che ne diamo oggi.
Queste indicazioni di massima hanno comunque numerose eccezioni. La ''o'' di ''gioco'', ad esempio, viene resa in modo diverso a seconda se si tratta del sostantivo o del verbo: ''io gioco'' > ''iou sta sciocu''; ''il gioco'' > ''lu šwecu''; ''giocare'' > ''sciucare''.
 
Inoltre, molte parole che finiscono con una doppia elle (''ll'') seguita da una vocale, con l'eccezione della ''u'', si pronunciano rispettivamente:''ddhru'', ''ddhra'', ''ddhre'', ''ddhri'' nelle rispettive eccezioni maschile, femminile, singolare e plurale.
L'università del Salento ha alcune succursali anche nella [[provincia di Brindisi]].
Per esempio: ''martello'' diventa ''martieddhru'', ''martelli'' diventa'' martieddhri'', ''bella'' diventa ''beddhra'', ''belle'' diventa ''beddhre''.
Di particolare interesse risulta il Parco Scientifico e Tecnologico Ionico-Salentino (PASTIS) presso [[Mesagne]], compartecipato dall'Università del Salento, ove è presente uno dei costosi macchinari per la datazione di reperti archeologici col metodo del [[Carbonio 14]].
 
Esiste una produzione letteraria in dialetto leccese: numerosi autori hanno scritto poesie e commedie ''([[Menotti Corallo]]'', Raffaele Protopapa, William Fiorentino).
Nel [[1998]] è stato attivato presso l'università del Salento l'[[ISUFI|Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare (ISUFI)]], una delle [[Scuola Superiore Universitaria|Scuole Superiori]] d'Italia, costruita sul modello della [[Scuola Normale di Pisa]].
La Scuola realizza programmi di alta formazione nell'ambito dei seguenti settori: Nanoscienze, e-Business Management, Giurisprudenza e Politica dell'area Euromediterranea, Beni Culturali.
Anche grazie al traino duvuto all'ISUFI, dal [[2000]] l'ateneo salentino ha conosciuto una crescita senza precedenti, soprattutto nel ramo scientifico, che è uno tra i più avanzati ed efficienti d'Italia.
 
=== Tradizioni e folclore ===
Altro importante ramo è quello [[archeologia|archeologico]]: l'università del Salento, infatti, svolge numerose attività di scavo in tutta Italia, e in diversi ambiti: preistorico, classico e medievale.
[[File:StatueOronzoGiustoFortunato.jpg|thumb|Le statue dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato intronizzati nella Cattedrale durante i giorni di festa e portati in processione il 24 agosto]]
All'estero l'università effettua ancora oggi scavi in [[Ucraina]], [[Turchia]], [[Medio Oriente]], [[Malta]], [[Egitto]].
 
==== Festa dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato ====
Il continuo incremento dell'offerta formativa registra una risposta direttamente proporzionale da parte dell'utenza: la popolazione studentesca è passata dalle 77 unità del [[1955]] alle oltre 27.000 del [[2006]].
:Festa principale della città. I festeggiamenti per i santi patroni durano tre giorni (dal 24 al 26 agosto). La manifestazione religiosa tocca il suo apice durante la processione per le vie del centro storico, il 24 agosto. La processione comincia uscendo dalla Cattedrale in Piazza Duomo, percorre i punti nevralgici del centro storico, passa trionfante in piazza Sant'Oronzo decorata da imponenti luminarie e si conclude rientrando nuovamente in Cattedrale. I restanti giorni sono caratterizzati da concerti, manifestazioni teatrali, eventi in piazza e tutta la città e dal Luna Park in Piazzale dello Stadio. I tre giorni di festa si chiudono poi in un tradizionale spettacolo pirotecnico;
 
==== Fiera dei Presepi e dei Pupi ====
===Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie===
:Questo antico mercato popolare di merci varie legate ai presepi si svolge dall'8 al 24 del mese di Dicembre nel centro storico di Lecce. Offre ai visitatori e ai turisti le tradizionali statuine e figure del presepe di produzione artigianale in cartapesta, pietra leccese e terracotta. Fino a pochi anni fa la mostra aveva inizio il giorno 13 Dicembre, ricorrenza di [[Santa Lucia]] e quindi tale fiera è nominata dai leccesi anche "Fiera di Santa Lucia"<ref>{{Cita web|url=http://www.leccenelsalento.it/fiera-dei-pupi/|titolo=Fiera dei pupi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180903215200/http://www.leccenelsalento.it/fiera-dei-pupi/|urlmorto=no}}</ref>
Nell'ambito dell'ISUFI opera il National Nanotechnologies Laboratory (NNL), centro di eccellenza a livello internazionale sulle [[nanotecnologie]], che ha ricevuto riconoscimenti di varia natura, tra cui la visita ufficiale del [[Presidente della Repubblica]] italiana [[Giorgio Napolitano]] il [[15 settembre]] [[2006]].
Il laboratorio segue linee di ricerca sia di tipo fondamentale, che di tipo fortemente applicato, grazie alle partnership con le multinazionali tecnologiche residenti presso di esso ([[STMicroelectronics]], Agilent Technologies, TechInt, Alenia Marconi System) che appoggiano i loro programmi di formazione e reclutamento post laurea sull'ISUFI.
 
===Dhitech= Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Scuole secondarie di secondo grado ====
* Istituto Tecnico Professionale St. "A. De Pace"
* Liceo Artistico e Coreutico "Ciardo-Pellegrino"
* Istituto Professionale Tecnico Agrario Alberghiero St. "G. Presta-Columella"
* Istituto T. T. E. Professionale St. "Galilei-Costa-Scarambone"
* Istituto T. E. St. "F. Calasso"
* Istituto T. E. St. "A. Olivetti"
* Istituto T. E. T. St. "Grazia Deledda"
* Istituto Tecnico Industriale e Liceo Scientifico delle Scienze Applicate “E. Fermi"
* Liceo Classico e Musicale "Giuseppe Palmieri"
* Liceo Classico, Linguistico, Scientifico e delle Scienze Applicate "Virgilio-Redi"
* Liceo Scientifico "Giulietta Banzi Bazoli"
* [[Liceo scientifico statale Cosimo De Giorgi|Liceo Scientifico "C. De Giorgi"]]
* Liceo Linguistico e Scienze Umane "P. Siciliani"
* Conservatorio Musicale "T. Schipa" (appartenente al Liceo Palmieri)
* Liceo Paritario Marcelline (liceo scientifico, liceo linguistico e liceo classico)
* Liceo Classico Paritario "Giovanni Paolo II"
=== Università ===
[[File:Chiesa e Monastero.JPG|thumb|left|upright=1.77|[[Monastero degli Olivetani (Lecce)|Monastero degli Olivetani]], sede del Dipartimento di studi storici. Sullo sfondo la [[Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo|Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo]].]]
Lecce è la sede dell'[[Università del Salento]], già Università di Lecce, su cui è imperniato l'intero sistema dell'università e ricerca del Salento.
L'università del Salento ha alcune succursali anche nella [[provincia di Brindisi]].
Di particolare interesse risulta il Parco Scientifico e Tecnologico Ionico-Salentino (PASTIS) presso [[Mesagne]], compartecipato dall'Università del Salento, che possiede anche la strumentazione utile per il [[metodo del carbonio-14]].
==== Ricerca ====
;
; Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
La [https://web.le.infn.it/ Sezione di Lecce] dell'[[Istituto Nazionale di Fisica Nucleare]] è stata istituita nel 1989 ed ha sede presso il [https://www.matfis.unisalento.it/ Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi”] dell’[[Università del Salento]]. Attualmente afferiscono alla sezione circa 80 tra ricercatori, tecnologi, tecnici e personale amministrativo, sia dipendenti che associati, oltre a numerosi studenti della Università del Salento. Le attività della Sezione si concentrano principalmente nel campo della [[Fisica delle particelle]] con acceleratori, della Fisica astroparticellare, della [[Fisica teorica]] e delle tecnologie connesse con la [[Interazioni fondamentali|Fisica fondamentale]]. I ricercatori della Sezione partecipano ad esperimenti in molti tra i maggiori laboratori italiani ed internazionali di Fisica fondamentale, tra cui il [[CERN]], il [[Osservatorio Pierre Auger|Pierre Auger Observatory]], il [[Istituto Paul Scherrer|Paul Scherrer Institute]], i [[Laboratori Nazionali di Frascati]].
; Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie
Nell'ambito dell'ISUFI opera il National Nanotechnologies Laboratory (NNL), centro di eccellenza a livello internazionale sulle [[nanotecnologie]], che ha ricevuto riconoscimenti di varia natura, tra cui la visita ufficiale del [[Presidente della repubblica]] italiana [[Giorgio Napolitano]] il 15 settembre [[2006]].
Il laboratorio segue linee di ricerca sia di tipo fondamentale, sia di tipo fortemente applicato, grazie alle partnership con le multinazionali tecnologiche residenti presso di esso ([[STMicroelectronics]], [[Agilent Technologies]], TechInt, [[Alenia Marconi Systems|Alenia Marconi System]]), che realizzano i loro programmi di formazione e reclutamento post laurea in collaborazione con l'ISUFI.
; Dhitech
Il Distretto tecnologico regionale High Tech, con sede a Lecce, è una società consortile finalizzata alla competitività e all'innovazione nella ricerca scientifica.
Comprende il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie e svolge ricerca su nanotecnologie, materiali avanzati, innovazione digitale e tecnologie di informazione e comunicazione (ICT), affiancando ricercatori universitari a quelli di aziende tecnologiche italiane e non.
Tra i soci figurano l'[[Università del Salento]], il [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]], AVIO S.p.A., Engineering Ingegneria Informatica S.p.A., Fiamm S.p.A., Leuci S.p.A., e [[STMicroelectronics]].
; Istituti territoriali del CNR
A Lecce sono presenti alcuni Istituti e articolazioni territoriali di Istituti del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]]: l{{'}}Istituto per i beni archeologici e monumentali e le sezioni dell{{'}}Istituto di scienze delle produzioni alimentari, dell{{'}}Istituto per la microelettronica e microsistemi, dell{{'}}Istituto di fisiologia clinica, dell{{'}}Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima e dell{{'}}Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti "Eduardo Caianiello" (ISASI).
 
===Istituti= territorialiOfficine delCantelmo [[CNR]]====
[[File:Officine Cantelmo.png|miniatura|Officine Cantelmo (Lecce).]]
A Lecce sono presenti alcuni Istituti e articolazioni territoriali di Istituti del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]]: l<nowiki>'</nowiki>''Istituto per i beni archeologici e monumentali'' e le sezioni dell<nowiki>'</nowiki>''Istituto di scienze delle produzioni alimentari'', dell<nowiki>'</nowiki>''Istituto per la microelettronica e microsistemi'', dell<nowiki>'</nowiki>''Istituto di fisiologia clinica'' e dell<nowiki>'</nowiki>''Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima''.
Realizzate alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], le Officine Cantelmo erano un [[opificio]] realizzato per la lavorazione del [[ferro]], e prendevano il nome del fondatore, Giuseppe Cantelmo. Verso la metà del [[XX secolo]] vennero convertite alla produzione di serrande e coperture industriali in ferro, per poi chiudere definitivamente nel [[1987]]. Dopo un importante intervento di restauro e riqualificazione eseguito nei primi anni del 2000, oggi sono uno student center ed un laboratorio urbano e contenitore culturale.
==== Musei ====
* [[Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano]]
* [[Museo provinciale delle tradizioni popolari]] "Abbazia di Cerrate"
* [[Pinacoteca d'arte francescana]]
* Museo archeologico Faggiano
* Museo del Teatro Romano<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.lecce.it/mobile/vivicitta/musei-e-gallerie/museo-del-teatro-romano |titolo=Museo del Teatro Romano<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=20 ottobre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130426025204/http://www.comune.lecce.it/mobile/vivicitta/musei-e-gallerie/museo-del-teatro-romano |urlmorto=no }}</ref>
* Musa - Museo storico-archeologico dell'Università del Salento
* [https://www.mustlecce.it/it/ MUST - Museo Storico della Città di Lecce]
* [[Museo ferroviario della Puglia]]
* Museo papirologico dell'Università del Salento
* Fondazione Biscozzi Rimbaud<ref>{{Cita web|url=https://www.lecceprima.it/video/visita-fondazione-biscozzi-rimbaud-collezione-alto-livello.html|accesso=2 marzo 2021|titolo=Visita alla Fondazione Biscozzi Rimbaud|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210322031845/https://www.lecceprima.it/video/visita-fondazione-biscozzi-rimbaud-collezione-alto-livello.html}}</ref>
* Museo Ebraico
* Museo diocesano d'arte sacra
* Museo Sigismondo Castromediano
* [[Casa museo Spada antichi strumenti musicali]]
* Museo della Cartapesta
* Museo della stampa Martano
* Donazione G.Faliva - E.Pignatelli
 
==Trasporti= eMedia mobilità===
===Collegamenti= stradaliStampa ====
* [[Nuovo Quotidiano di Puglia]]
La città è circondata da un anello [[tangenziale]], con caratteristiche di [[superstrada]].
* LeccePrima<ref>{{Cita web|url=http://www.lecceprima.it/|titolo=LeccePrima|accesso=27 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180627181618/http://www.lecceprima.it/}}</ref>
La mobilità verso nord è assicurata dalla [[Strada Statale 613 Brindisi-Lecce]], che prosegue per [[Bari]] integrandosi con la [[Strada Statale 16 Adriatica]] e con la [[SS 379]], godendo così di ottimi collegamenti con la rete autostradale.
* LecceSette
Verso sud si diramano due importanti arterie salentine con caratteristiche di [[superstrada]]: la [[Strada Statale 101 Salentina di Gallipoli]] e la [[Strada Statale 16 Adriatica]] nel tratto Lecce-[[Maglie]].
* LecceNews24
Inoltre è possibile raggiungere [[Taranto]] attraverso la [[Strada Statale 7 Via Appia]].
* Il Paese Nuovo
* LecceCronaca
==== Radio ====
* [[Radio Rama]]
* Radio Flo
* [[Canale otto|Rete 8]]
* Radio 5 (Ex Radio 5 Network di Martina Franca)
* WAU che Radio! Web Radio Uni Salento
* RPS Radio Penisola Salentina www.1rps.it
==== Televisione ====
* [[Telerama]]
* [[Telerama 1|Telesalento]]
* TerredelSalentoTV
* [[Salentodocfutura|Salentodoc]].tv
* [[Canale otto|Canale Otto]]
La [[Piazza del Duomo (Lecce)|Piazza Duomo di Lecce]] è stata il punto di partenza dello spettacolo automobilistico della [[BBC]] [[Top Gear]] speciale "Supercars in Italy" nel 2012<ref>{{Cita web|url=https://www.immaginasalento.it/curiosita/top-gear-a-lecce/|titolo=Top Gear a Lecce|autore=Alex|sito=Immagina Salento - ti guida alle Vacanze nel Salento|data=15 novembre 2011|lingua=it|accesso=1º ottobre 2021}}</ref>. I presentatori dello spettacolo hanno portato tre supercar esotiche tra cui una Lamborghini Aventador e le hanno portate in un tour dal sud Italia a [[Imola]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgallo.it/news-salento/la-bbc-televisione-inglese-a-lecce-per-top-gear/|titolo=La BBC, televisione inglese, a Lecce per Top Gear {{!}} Il Gallo|sito=www.ilgallo.it|data=28 ottobre 2011|lingua=it|accesso=1º ottobre 2021}}</ref>.
=== Teatro ===
Il principale teatro di tradizione è il [[Teatro Politeama Greco|Politeama Greco]], con una capienza di circa {{formatnum:1000}} posti, seguito dal [[Teatro Paisiello]].
Il Teatro Politeama Greco, dichiarato Bene di valore storico-artistico vincolato ai sensi della legge n. 1089 del 1939, è sede della ''Stagione Lirica Tradizionale'' (che si svolge solitamente tra febbraio e marzo), della ''Stagione Teatrale'', che comprende anche spettacoli di prosa, anche in dialetto leccese, e balletti, e della ''Stagione Concertistica'', nonché di spettacoli di musica leggera.
 
Il [[Teatro comunale Giovanni Paisiello|Teatro Paisiello]], che gestisce la ''Stagione di Prosa'', fu costruito nel [[1758]] in stile [[barocco]] da [[Oronzo Bernardini]] e dedicato al musicista tarantino [[Giovanni Paisiello]].
===Collegamenti ferroviari===
I collegamenti ferroviari verso nord sono assicurati dalla stazione delle [[Ferrovie dello Stato]], parte del circuito [[Centostazioni]].
La [[stazione di Lecce]] è un importante snodo ferroviario della [[Puglia]], punto finale della storica [[Ferrovia Adriatica]]. Inoltre, il servizio locale è garantito dalle [[Ferrovie del Sud Est]].
 
Presente poi il [[Teatro Koreja]], con una compagnia teatrale che mette in scena lavori legati al teatro d'innovazione, e l'[[Astràgali Teatro]]<ref>{{Cita web|url=http://www.astragali.org/|titolo=Astràgali Teatro|accesso=15 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141218235648/http://www.astragali.org/|urlmorto=no}}</ref>, fondato nel 1981 e dal 2012 sede del Centro Italiano dell'International Theatre Institute<ref>{{Cita web|url=http://www.iti-italy.org|titolo=International Theatre Institute - Centro Italiano|accesso=12 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306022112/http://www.iti-italy.org/}}</ref> dell'UNESCO.
===Collegamento aereo===
La città è servita dall'[[Aeroporto Internazionale del Salento]], e di recente è stato realizzato il nuovo ''Airport City Terminal'' di Lecce.
 
Altri teatri sono il [[Teatro Apollo (Lecce)|Teatro Apollo]], il Teatro Don Bosco e il Teatro Antoniano.
==Amministrazione comunale==
<!-- per inserire i dati amministrativi del Comune bisogna modificare i parametri di questa tabella -->
<!--questa tabella memorizza solo i parametri - la struttura/layout è nel template ComuniAmministrazione-->
<!--se non si sa cosa scrivere in una riga, mettere lo spazio vuoto ( )-->
<!--NON inserire ritorni a capo e NON modificare il numero delle righe-->
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Paolo Perrone <!--scrivere qui il NOME DEL SINDACO, inserire prima il nome e poi il cognome SENZA titoli-->
|DataElezione= 28/05/2007 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|mandato=1
|partito=[[centrodestra]]
|TelefonoComune= 0832 682111 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO, usare il formato 02 12345678 cioè prefisso spazio numero telefonico-->
|EmailComune= info@comune.lecce.it <!--E-MAIL del comune-->
}}
 
=== Cinema ===
'''Sindaco e Consiglio comunale'''
{{C|Elenco da verificare, per ogni film valutare l{{'}}'''effettiva rilevanza dello stesso col luogo''', un paio di riprese non giustificano l'inserimento|Puglia|arg2=storia del cinema|giugno 2013}}
Almeno tredici (tra film e serie televisive) sono stati girati, in tutto o in parte, nella città di Lecce<ref>Schede film tratte da "Apulia Film Commission".</ref>.
 
In ordine di data di uscita, i titoli e i registi:
'''[[Sindaco]]''':
* [[1974]], ''[[Le farò da padre]]'', [[Alberto Lattuada]].
Paolo Perrone (centrodestra) <small>05/[[2007]]</small>
* 1974, ''[[Cugini carnali]]'', [[Sergio Martino]].
* [[1981]], ''[[Tutta da scoprire]]'', [[Giuliano Carnimeo]].
* 1996, Il Miracolo di Sant'Oronzo, Luca Verdone.
* [[1999]], ''[[Liberate i pesci]]'', [[Cristina Comencini]].
* 2000, ''[[Sangue vivo]]'', [[Edoardo Winspeare]].
* [[2001]], ''[[Donne di mafia]]'', [[Giuseppe Ferrara]] (serie televisiva) ([[Rai2]]).
* [[2005]], ''[[Melissa P. (film)|Melissa P.]]'', [[Luca Guadagnino]].
* 2005, ''[[Dimenticare mio padre]]'', [[Giuseppe Antonio Miglietta]].
* 2005, ''[[Il giudice Mastrangelo]]'', [[Enrico Oldoini]] (serie televisiva) ([[Mediaset]]).
* 2005, ''Lecce illustrata immagini di vita e storia'', Aduino Sabato, ISBN 88-7261-284-5.
* [[2007]], ''[[Il giudice Mastrangelo 2]]'', (serie televisiva) ([[Mediaset]]).
* 2007, ''[[Manuale d'amore 2]]'' (Manuale d'amore 2&nbsp;- capitoli successivi), (III dei quattro episodi), [[Giovanni Veronesi]].
* 2007, ''[[Fine pena mai]]'', [[Davide Barletti]] e [[Lorenzo Conte]].
* [[2009]], ''[[Piede di Dio]]'', [[Luigi Sardiello]].
* [[2010]], ''[[Mine vaganti]]'', [[Ferzan Özpetek]].
* 2010, [[W Zappatore]], Massimiliano Verdesca.
* [[2011]], ''[[Il commissario Zagaria]]'', [[Antonello Grimaldi]] (serie televisiva) ([[Mediaset]]).
* 2012, ''[[Il pasticciere]]'', [[Luigi Sardiello]].
* 2014, ''[[Allacciate le cinture]]'', [[Ferzan Özpetek]].
=== Cucina ===
{{Vedi anche|Cucina salentina}}
=== Eventi ===
{{F|centri abitati della Puglia|febbraio 2023}}
In città si svolgono alcune manifestazioni storico culturali.
==== Festival del Cinema Europeo ====
: Riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come manifestazione d'interesse nazionale (membro del Coordinamento Europeo dei Festival del Cinema e dell'Associazione Festival Italiani di Cinema).
==== Piano Festival di Miami in Lecce ====
:Si svolge dal 2003, con cadenza biennale nell'ultima settimana di giugno fino al 4 luglio, in teatri e luoghi storici di Lecce.
 
== Geografia antropica ==
'''[[Giunta comunale]]''':</br>
=== Quartieri e frazioni ===
La giunta comunale è stata designata dal neo sindaco di Lecce, Paolo Perrone, che ha vinto le elezioni con il 56,21% dei voti le elezioni del 27-28 maggio 2007.
I quartieri cittadini vennero istituiti nel 1970 e comprendevano: Centro, Santa Rosa, Mazzini, Leuca, Ferrovia, Rudiae, Stadio e Litorale. Nel 1980 furono raggruppati in cinque circoscrizioni, soppresse nel 2012.
 
Nel 2018 si è provveduto, a seguito della soppressione delle circoscrizioni, alla riorganizzazione del territorio comunale in 10 quartieri, 4 frazioni, 4 borghi e 3 contesti dell'entroterra.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.lecce.it/images/default-source/progetti-img/webgis.jpg?sfvrsn=64349ad8_0&MaxWidth=500&MaxHeight=&ScaleUp=false&Quality=High&Method=ResizeFitToAreaArguments&Signature=6F471D832A8978221F4828A0CD53656E02F4B5F5|titolo=Comune di Lecce}}</ref>
Perrone fa seguito alla giunta di centrodestra di [[Adriana Poli Bortone]], in carica per nove anni nel capoluogo salentino.
 
La città di Lecce viene così suddivisa nei dieci quartieri: Centro, Leuca, Mazzini, San Sabino, Kolbe-San Giovanni Battista, Salesiani, Santa Rosa, Borgo San Nicola, Rudiae-San Pio e Ferrovia-Casermette.<ref>{{Cita web|url=https://www.lecceprima.it/politica/dieci-quartieri-quattro-frazioni-borghi-contesti-nuova-mappa-territorio-lecce.html|titolo=Dieci quartieri, quattro frazioni, borghi e "contesti": la nuova mappa di Lecce|data=2 ottobre 2018}}</ref>
'''[[Consiglio comunale]]'''
{| border="0" cellpadding="8" cellspacing="10"
!
| bgcolor=cornflowerblue | [[Casa delle Libertà|Centro destra - UDC]]</br><div align="center">24</div>
| bgcolor=lightcoral | [[L'Unione|Centro sinistra]]</br><div align="center">14</div>
 
=== Suddivisioni amministrative fino al 2012 ===
|}
{| class="wikitable" style="text-align:right;"
 
! colspan=1 | Circoscrizione!! Denominazione!! Popolazione
 
{| {{prettytable}}
|+Composizione attuale del Consiglio Comunale
|-
| align=center|I || align=center| Centro - Mazzini - Leuca - Parte Santa Rosa|| align=center|23 447 ab.
!Coalizione Centrodestra-UDC
|-
!Coalizione Centrosinistra
| align=center|II || align=center| Parte Santa Rosa - Parte Stadio|| align=center|28 962 ab.
|-
| align=center|III || align=center| Parte Stadio - Leuca - Parte Ferrovia|| align=center|17 552 ab.
|-
| align=center|IV || align=center| Parte Ferrovia - Rudiae|| align=center|21 103 ab.
|-
| align=center|V || align=center| Litorale|| align=center|3 741 ab.
|-
|
*[[Forza Italia]]: 7
*[[Alleanza Nazionale]]: 9
*Lecce città del mondo: 2
*Dem.Cri. per Autonom: 1
*Progetto per Lecce: 3
*Libertas U.D.C.: 2
|
*Buona azione Lecce: 3
*SDI per Lecce: 2
*Lista Corvaglia G. : 1
*[[L'Ulivo]]: 7
*Mastella Udeur: 1
|}
 
==Circoscrizioni= Litorale ===
Il territorio di Lecce si affaccia sul [[Mare Adriatico]] per circa 20&nbsp;km. La costa si presenta bassa con lunghi tratti sabbiosi e paludosi, lungo i quali sono presenti [[Duna|dune]] secolari ricoperte da [[macchia mediterranea]]; questo ecosistema risulta compromesso a causa dell'abusivismo edilizio. Lungo tutta la costa sono presenti alcune fortificazioni, costruite nel [[XVI secolo]] per far fronte alle incursioni dei saraceni.
*I Circoscrizione (Centro - Mazzini - Leuca - parte S.Rosa): 23643 ab.
*II Circoscrizione (parte S.Rosa - parte Stadio): 28638 ab.
*III Circoscrizione (parte Stadio - Leuca - parte Ferrovia): 16697 ab.
*IV Circoscrizione (parte Ferrovia - Rudiae): 21129 ab.
*V Circoscrizione (Litorale): 3421 ab.
 
'''Torri costiere da nord a sud'''
==Area vasta==
* [[Torre Rinalda]]
È in fase di definizione e progettazione l'area vasta di Lecce e cioè la creazione di una sinergia con tutti i comuni che gravitano sul capoluogo salentino, creando con esso un'unica grande città che può variare, secondo i parametri scelti per la delimitazione dell'area, da 430.000 a più di 500.000 abitanti; quello della delimitazione dell'area rimane il problema di più difficile risoluzione visto l'estendersi dell'influenza della città sia oltre il proprio circondario che oltre i confini provinciali.
* [[Torre Chianca (Lecce)|Torre Chianca]]
* [[Torre Veneri]]
* Torre San Cataldo (distrutta, al suo posto costruito il faro)
 
Le località marittime che costituiscono [[Frazione (geografia)|frazione]] di Lecce sono 3: [[San Cataldo (Lecce)|San Cataldo]], [[Frigole]] e [[Torre Chianca (Lecce)|Torre Chianca]]-Spiaggiabella-[[Torre Rinalda]].
==Eventi==
{{clear}}
La città si presenta come una sinergia di manifestazioni culturali spesso di eco nazionale.
Fino al 15 maggio 2012 ha fatto parte del comune di Lecce la frazione di [[Casalabate]], poi passata sotto la giurisdizione dei comuni di [[Squinzano]] e [[Trepuzzi]], a seguito del referendum consultivo sulle modifiche territoriali dei Comuni di Lecce, Squinzano e Trepuzzi svoltosi il 12 e 13 giugno 2011.
;'''Festa di [[Sant'Oronzo]]''': I festeggiamenti per il patrono Sant'Oronzo durano tre giorni (dal [[24 agosto|24]] al [[26 agosto]]). La manifestazione religiosa tocca il suo apice durante la processione per le vie del centro storico, il 24 agosto. I restanti giorni sono caratterizzati da concerti, manifestazioni teatrali e concerti in piazza. Chiude la tre giorni di festa lo spettacolo pirotecnico.
;'''Fiera di [[Sant'Oronzo]]''': Il 26 agosto si tiene a Lecce la tradizionale fiera del bestiame e degli attrezzi agricoli.
;'''Fiera dei presepi e dei pupi''': Questo antico mercato popolare di merci varie si svolge dal 13 al 24 del mese di dicembre nel centro storico di Lecce. Offre ai visitatori e ai turisti le figurine del presepe di produzione artigianale in cartapesta, pietra leccese o terracotta.
;'''Mercatino dell'antiquariato''': Ogni ultima domenica del mese si svolge in Via XX Settembre, nelle vicinanze dell'ospedale vecchio, un mercatino che conta un centinaio di bancarelle.
;'''La [[notte bianca]]''': Il [[14 aprile]] [[2007]] si è svolta a Lecce la prima notte bianca. Circa duecentomila persone hanno invaso il centro storico. Ricco il cartellone di concerti, mostre e spettacoli. La seconda edizione della notte bianca si è svolta il [[26 aprile]] [[2008]] per le vie del centro storico.
;'''[[Premio Barocco]]''': Si tratta dell'evento televisivo che apre la stagione televisiva estiva di [[Rai Uno]]. Il [[5 giugno]] [[2007]] il capoluogo salentino ha ospitato questa manifestazione per la prima volta.
;'''Premio [[Rodolfo Valentino]]''': È un riconoscimento alla carriera dei protagonisti del cinema internazionale intitolato al celebre divo del cinema muto, nato a [[Castellaneta]].
;'''Festival del cinema europeo''': Il Cityplex Santalucia di Lecce ospita il Festival del Cinema Europeo, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come manifestazione d'interesse nazionale (membro del Coordinamento Europeo dei Festival del Cinema e dell'Associazione Festival Italiani di Cinema), ideato e organizzato dall'Associazione Culturale "Art Promotion".
;'''Festival dell'Energia''': È una rassegna tematica annuale dedicata alla spiegazione, all'uso consapevole e alla comparazione di ogni forma di [[energia]] che si tiene a Lecce dal [[2008]]. È organizzato dai principali enti locali, Comune e Amministrazione provinciale di Lecce e Regione Puglia, da [[Assoelettrica]] e da Aris, con il contributo di enti ed istituzioni quali [[Università del Salento]], Fondazione [[Politecnico di Milano]], [[Conferenza dei Rettori delle Università Italiane]], FAST, ed imprese del settore. È articolato su sedi differenti, fra cui il Teatro Politeama Greco, Piazza del Duomo e piazza Sant'Oronzo, e comprende incontri tematici con esperti, dibattiti, convegni, presentazioni di libri legati al mondo energetico e attività ludiche, ricreative, di intrattenimento e di divulgazione in ambito energetico.<ref>[http://www.festivaldellenergia.it Sito del festival]</ref>
 
==Sport Economia ==
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
La principale [[Squadra di calcio|società]] di [[Calcio (sport)|calcio]] della città è l'[[Unione Sportiva Lecce]], che ha disputato l'ultimo campionato di [[Serie A]] nella stagione [[Serie A 2005-2006|2005-2006]] e i cui colori richiamano quelli della provincia, il giallo ed il rosso.
Il club gioca nello [[Stadio Via del Mare]] ed è stata promossa il [[15 giugno]] [[2008]] in [[Serie A]]. Attualmente con i suoi 13 campionati di serie A è la quarta squadra dell'Italia meridionale per numero di campionati disputati nella massima serie.
 
L'economia della città di Lecce si basa essenzialmente sull'agricoltura, sull'artigianato ([[cartapesta]], [[intaglio]]),<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=11}}</ref> sull'agroalimentare (in particolare olivicultura e viticultura), sull'edilizia, sui servizi (settore terziario) e sul turismo. Nel 2010 il capoluogo salentino è stato inserito (unica città italiana) nella lista "Best in travel 2010" di Lonely Planet, figurando tra le 10 città mondiali più belle da visitare<ref>{{Cita web |url=http://www.lonelyplanetitalia.it/articoli/citta-da-mettere-in-agenda-la-top-ten-del-2010 |titolo=Città da mettere in agenda: la top ten del 2010 - Lonely Planet<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=7 novembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141108000726/http://www.lonelyplanetitalia.it/articoli/citta-da-mettere-in-agenda-la-top-ten-del-2010 |urlmorto=no}}</ref>.
Le altre squadre del capoluogo salentino sono la Juventina Lecce, la Gioventù Juventina Lecce e il Mec Lecce.
Il [[settore tessile]] e quello calzaturiero, che avevano avuto notevole sviluppo, stanno risentendo della crisi globale e sono in difficoltà, anche se mostrano una notevole ripresa.
Prima c'era anche il Frigole, ma il titolo di quest'ultima è stato venduto proprio alla Juventina Lecce il 25 giugno.
Significativa la presenza di attività metalmeccaniche con, fra gli altri, uno stabilimento della [[Fiat]] (CNH - Case New Holland), i suoi partner nel movimento terra e il relativo indotto. A Lecce è inoltre situata la più grande industria di sigarette in Italia, quella delle [[MS (sigarette)|MS]], di proprietà della [[British American Tobacco]].
 
Lecce è un importante snodo per l'economia salentina e si pone fra le aree più dinamiche del Mezzogiorno d'Italia. Secondo il Sole 24 Ore la provincia di Lecce si colloca, nella classifica stilata per quantificare il benessere economico del 2009, al 44º posto, ben al di sopra di tante altre provincie settentrionali e al terzo posto tra quelle meridionali.<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/09/pil-benessere-province-tabella.shtml?uuid=d66c9e98-a681-11de-a945-34c340dbd2f3&DocRulesView=Libero Gli otto indicatori e la graduatoria delle 103 province - Il Sole 24 ORE] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110521232234/http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/09/pil-benessere-province-tabella.shtml?uuid=d66c9e98-a681-11de-a945-34c340dbd2f3&DocRulesView=Libero|data=21 maggio 2011}}.</ref>
Lecce è la città natale dei calciatori Sergio Brio, Franco Causio, Marco Materazzi, Fabrizio Miccoli, Antonio Conte, Pasquale Bruno, Gigi Garzia, Mimmo Renna, Aldo Sensibile, Gianluca Petrachi, Ezio Candido e Francesco Moriero.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Lecce è stata più volte arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]:
=== Strade ===
*[[1998]] ([[24 maggio]]): 8ª tappa, vinta da [[Mario Cipollini]]
La città è circondata da un anello [[tangenziale]], con caratteristiche di [[superstrada]].<br />
*[[2003]] ([[10 maggio]]): 1ª tappa, vinta da [[Alessandro Petacchi]]
La mobilità verso nord è assicurata dalla [[SS 613|superstrada Brindisi-Lecce]], che prosegue per [[Bari]] integrandosi con la [[Strada statale 16 Adriatica]] e con la [[SS 379]], godendo così di ottimi collegamenti con la rete autostradale.<br />
Verso sud si diramano due importanti arterie salentine con caratteristiche di [[superstrada]]: la [[Strada statale 101 Salentina di Gallipoli]] e la [[Strada statale 16 Adriatica]] nel tratto Lecce-[[Maglie]].<br />
Inoltre è possibile raggiungere [[Taranto]] attraverso la [[Strada statale 7 Via Appia]].
[[File:Lecce ante 1915.jpg|thumb|Il tram, oggi soppresso, al capolinea di piazza Sant'Oronzo in una cartolina dei primi anni dieci del [[Novecento]].]]
Lungo la strada comunale di collegamento fra strada provinciale 364, fra il [[1898]] e il [[1933]] correva la [[tranvia Lecce-San Cataldo|tranvia elettrica Lecce-San Cataldo]], che collegava il capoluogo del Salento con il litorale adriatico; la sua costruzione rappresentò l'occasione per il rilancio delle contrade del litorale.
 
=== Ferrovie ===
==Personalità legate a Lecce==
I collegamenti ferroviari verso nord sono assicurati dalla stazione delle [[Ferrovie dello Stato]].<br />
{{Vedi anche|Personalità legate a Lecce}}
La [[stazione di Lecce]] è un importante snodo ferroviario della [[Puglia]], punto finale della storica [[Ferrovia Adriatica]]. Inoltre, il servizio locale è garantito dalle [[Ferrovie del Sud Est]] e dalla Società Trasporti Pubblici (S.T.P.) di Terra d'Otranto.
 
==Galleria= fotograficaAeroporti ===
L'[[aeroporto di Lecce-San Cataldo]], posto 6&nbsp;km a est dal centro urbano, è un aeroporto civile privato, non aperto al traffico commerciale. L'[[aeroporto di Lecce-Galatina]], in realtà sito nei territori comunali di [[Galatina]] e [[Lequile]], è affidato all'[[Aeronautica militare]] e pertanto chiuso all'aviazione civile.
<gallery>
Immagine:AnfiteatroROMANO.JPG|L'anfiteatro Romano
Immagine:Lecce_santoronzo.jpg|Piazza Sant'Oronzo
Immagine:Lecce amphiteatre complete view.jpg|Piazza Sant'Oronzo
Immagine:Lecce_particolari_facciata.jpg|Particolare della facciata di S. Croce
Immagine:Lecce cathedral court 1.jpg|Dettaglio della facciata della cattedrale
Immagine:Lecce-duomo02.jpg|Duomo
Immagine:Lecce-cathedral.jpg|Facciata laterale del Duomo
Immagine:Lecce_duomo.jpg|Piazza Duomo
Immagine:Lecce_Palazzo_dei_Celestini.JPG|Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce
Immagine:Lecce Santa Croce.jpg|Veduta della Basilica di Santa Croce con l'adiacente Palazzo dei Celestini
Immagine:Lecce street scene.jpg|Una tipica via nel centro di Lecce
Image:Lecce-street.jpg|Corso Vittorio Emanuele II
Immagine:Teatro Apollo di Lecce.jpg|Teatro Apollo di Lecce attualmente in disuso
Immagine:Lecce Piazza Mazzini.jpg|Piazza Mazzini con la fontana
Immagine:Lecce Ateneo.jpg|Ateneo dell'Università del Salento
Immagine:Lecce Villa Comunale.jpg|Ingresso della Villa Comunale
Immagine:Lecce Porta Rudiae.jpg|Porta Rudiae
</gallery>
 
L'aeroporto commerciale di riferimento per la città è pertanto l'[[Aeroporto Internazionale del Salento]] di [[Brindisi]], sito a circa 35&nbsp;km da Lecce, i collegamenti da e per il quale avvengono a partire dall'Airport City Terminal di Lecce.
==Gemellaggi==
* {{Gemellaggio|Spagna|Murcia}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Valladolid}}
* {{Gemellaggio|Repubblica di Macedonia|Skopje}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Ostrów Wielkopolski}}
* {{Gemellaggio|Italia|Palermo}}
* {{gemellaggio|Italia|Verona}}
 
==Voci= correlateFilovia ===
A Lecce è stata costruita una [[Rete filoviaria di Lecce|rete filoviaria]] composta da quattro singole linee per un totale di 28&nbsp;km. I mezzi usati sono i [[Van Hool]] A330T<ref>{{Cita web |url=http://www.mobilitytech.it/portal/page/categoryItem?contentId=84739 |titolo=Copia archiviata |accesso=10 ottobre 2009 |urlarchivio=https://archive.is/20070810033721/http://www.mobilitytech.it/portal/page/categoryItem?contentId=84739 }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.mobilitytech.it/portal/page/categoryItem?contentId=84739|titolo=Lecce, un filobus per l'Europa|autore=Alessandro Sasso|sito=MOBILITY TECH|data=3 maggio 2007|accesso=21 giugno 2020|urlarchivio=https://archive.is/20070810033721/http://www.mobilitytech.it/portal/page/categoryItem?contentId=84739}}</ref>.
*[[Arcidiocesi di Lecce]]
*[[Barocco leccese]]
*[[Castelli della provincia di Lecce]]
*[[Castello di Lecce]]
*[[Contea di Lecce]]
*[[Cucina salentina]]
*[[Dialetto leccese]]
*[[Messapi]]
*[[Porta Napoli (Lecce)]]
*[[Salento]]
*[[Stadio Via del Mare]]
*[[Unione Sportiva Lecce]]
*[[Università del Salento]]
 
== Amministrazione ==
==Note==
{{Vedi anche|Sindaci di Lecce}}
Sindaco di Lecce, dal 27 giugno 2024, è [[Adriana Poli Bortone]].
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|ESP|Murcia|2001}}
* {{Gemellaggio|Ungheria|Budapest|2005|distretto = VI distretto}}
* {{Gemellaggio|Macedonia del Nord|Skopje|2005}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Ostrów Wielkopolski|2006}}
* {{Gemellaggio|Bulgaria|Blagoevgrad|2006}}
* {{Gemellaggio|ESP|Valladolid|2009}}<ref>{{Cita web|url=http://www.info.valladolid.es/blog/plaza-ciudades-hermanas/|titolo=La plaza de las Ciudades Hermanas de Valladolid|lingua=es|accesso=25 febbraio 2021|dataarchivio=31 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191231145516/http://www.info.valladolid.es/blog/plaza-ciudades-hermanas/|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Repubblica Ceca|Praga|2011|distretto = IX distretto}}
 
== Sport ==
=== Calcio ===
[[File:Via del mare-curva nord.jpg|thumb|Tifosi in curva nord allo stadio Via del mare.]]
La principale [[Squadra di calcio|società]] [[Calcio (sport)|calcistica]] della città è l'[[Unione Sportiva Lecce]]. I colori della squadra, che gioca allo [[stadio Via del mare]] di Lecce, richiamano quelli della provincia, il giallo e il rosso. Con 18 campionati di [[Serie A]] disputati (il primo dei quali nel [[Serie A 1985-1986|1985-86]]) è la seconda società calcistica della Puglia per numero di stagioni trascorse nelle prime due serie professionistiche.
[[File:CENTENARIO LECCE.JPG|thumb|Manifesto celebrativo per il centenario dell'Unione Sportiva Lecce, affisso in città nel 2008.]]
 
La principale squadra di [[calcio femminile]] è la SAD ARL Women Lecce, sodalizio sorto nel 2000 da novembre 2019 parte dell'Unione Sportiva Lecce, il club calcistico maschile della città. Ha disputato i campionati di Serie A2, Serie B, Serie C nazionale e Serie C regionale. Attualmente partecipa al campionato nazionale di Serie C.
 
=== Pallacanestro ===
La principale società di pallacanestro presente nel capoluogo salentino è la Pallacanestro Lupa Lecce, che milita nel campionato nazionale di Serie C Gold.
 
=== Ciclismo ===
;Giro d'Italia
Lecce è stata sede della cosiddetta [[Grande Partenza del Giro d'Italia|"Grande Partenza"]] del [[Giro d'Italia]] in due occasioni:
 
* [[Giro d'Italia 1971|1971]], con il via ufficiale della corsa dato il {{Data|20|05}} da piazza Sant'Oronzo alla volta di [[Brindisi]], dove si concluse la prima tappa (cronometro a squadre) con la vittoria del team [[Salvarani (ciclismo)|Salvarani]];<ref name="GIRO">{{cita web|url=http://www.sitodelciclismo.net/wedstrijdfiche.php?wedstrijdid=22|titolo=Giro d'Italia}}</ref>
* [[Giro d'Italia 2003|2003]], con il via ufficiale della corsa dato il {{Data|10|05}} da via San Cesareo per un circuito con arrivo sempre a Lecce, che ebbe la vittoria di [[Alessandro Petacchi]].<ref name=GIRO/>
* 2025, con il via ufficiale della corsa dato il 13 Maggio da Alberobello alla volta di Lecce con la vittoria di Casper van Uden
 
In totale, la città è stata [[Sedi di tappa del Giro d'Italia|sede di tappa]] della "Corsa Rosa" in nove occasioni (quattro partenze e sei arrivi).<ref name=GIRO/>
 
=== Rugby ===
Le principali squadre di [[rugby]] della città sono il CUS Lecce Rugby, con sede nel capoluogo salentino, e l'ASD Salento Rugby, con sede a Lecce e ad [[Aradeo]]. Entrambe le società, dilettantistiche, sono affiliate alla [[Federazione Italiana Rugby|FIR]].
 
=== Football americano ===
Nel [[football americano]] è presente dal 2007 (anno della fusione tra i [[San Vito dei Normanni|sanvitesi]] Dragons San Vito e i leccesi Spiders Salento, fondati l'anno precedente) la squadra dei [[Dragons Salento]], che milita nel campionato [[Terza Divisione (football americano)|CIF9]].
 
== Note ==
<references/>
 
==Altri progettiBibliografia ==
* ''La Puglia fra Bisanzio ed Occidente, in Civiltà e culture in Puglia'', vol. 2, Milano 1981.
{{interprogetto|commons=Category:Lecce}}
* ''La Puglia tra medioevo ed età moderna. Città e campagna, in Civiltà e culture in Puglia'', vol. 3, Milano 1981.
* G. Arditi, ''Corografia fisica e storica della Provincia di terra d'Otranto'', Arnaldo Forni, Bologna, 1979.
* P. Arthur - A. Bramato - P. Tagliente - B. Vetere, ''Medioevo e Rinascimento al Castello Carlo V di Lecce'', Congedo Editore, Galatina, 2003.
* M. Bernardini, ''Lupiae'', Centro Studi Salentini, Lecce 1959.
* {{Cita libro|autore=Ornella Confessore|autore2=[[Bruno Pellegrino]]|url=https://www.ornellaconfessore.it/pubblicazioni/libri/breve-storia-di-lecce|titolo=Breve storia di Lecce|serie=Piccola Biblioteca|numero=28|città=Pisa|editore=Pacini Editore|anno=2009|ISBN=978-88-6315-103-9|SBN=PIS0035055}}
* ''Salento. Architetture antiche e siti archeologici'', Edizioni del Grifo, 2008.
* E. Boaga, ''I Carmelitani in Terra d'Otranto e di Bari in epoca moderna (note di ricerca), in Ordini religiosi e società nel mezzogiorno moderno. Atti del seminario di studio (Lecce, 29-31 gennaio 1986)'', B. Pellegrino e F. Gaudioso (a cura di), I, Galatina.
* M. Cazzato, ''Guida ai castelli Pugliesi 1. La provincia di Lecce'', Congedo editore, Martina Franca, 1997.
* F. D'Andria (a cura di), ''Lecce romana e il suo teatro'', Galatina, 1999.
* R. Gorgoni, ''L'oratorio della peste. Il segreto di Lecce'', romanzo, Besa, 2005.
* V. L'Abbate (a cura di), ''Società, cultura, economia nella Puglia medievale'', Bari 1985.
* L. A. Montefusco, ''Le successioni feudali in Terra d'Otranto'', Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994.
* V. Perrera, ''Il custode delle reliquie'', romanzo, Ananke, 2010.
* F. Piccarreta&nbsp;- G. Ceraudo, ''Manuale di aerofotogrammetria archeologica&nbsp;- metodologia, tecniche e applicazioni'', EdiPuglia, Bari, 2000.
* C. D. Poso, ''Il Salento normanno. Territorio, istituzioni, società'', Itinerari di ricerca storica, Galatina, 1988.
* [[Francesco Maria Pratilli]],'' La Puglia romana: un paesaggio pietrificato'', in Quaderni dell'Archivio Storico Pugliese XXI, Bari 1982.
* V. A. Sirago, ''Il Salento al tempo di Augusto'', Brindisi, 1979.
* A. Sanasi, ''Antiche vie del Salento'', Congedo editore, Galatina, 1971.
* A. Spagnolo, ''Nuovo annuario di terra d'Otranto'', Congedo editore, Galatina, 1957.
* Paone Michele, ''Maestri e fabbriche del Settecento leccese. Committenza e cronologia'', Storia e Arte Bitontina, 1999.
* M.M. Rizzo - B. Pellegrino - B. Vetere, ''Storia di Lecce'' (vol. I. - Dai Bizantini agli Aragonesi), Laterza, 1993.
* M.M. Rizzo - B. Pellegrino - B. Vetere, ''Storia di Lecce'' (vol. II. - Dagli Spagnoli all'Unità), Laterza, 1995.
* M.M. Rizzo - B. Pellegrino - B. Vetere, ''Storia di Lecce'' (vol. III. - Dall'Unità al secondo dopoguerra), Laterza, 1992
* Ermanno Inguscio, ''Pietro Marti (1863-1933). Cultura e Giornalismo in Terra d'Otranto'', Fondazione Terra d'Otranto, Nardò, 2013.
 
== Voci correlate ==
==Collegamenti esterni==
* [[Arcidiocesi di Lecce]]
{{Linkwar|violazioni=(1) contenuto illegale; (9) Siti che richiedono di installare programmi}}
* [[Barocco leccese]]
*{{Dmoz|/World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Puglia/Provincia_di_Lecce/Localit%c3%a0/Lecce/}}
*[http://www.comune.lecce.it Comune[[Contea di Lecce]]
* [[Storia di Lecce]]
 
== Altri progetti ==
{{Provincia di Lecce}}
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== Collegamenti esterni ==
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