Castro (Puglia): differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
{{Comune
|nomeComuneNome = Castro
|panoramaPanorama = Castro1Castro Panorama.jpg
|Didascalia =
|linkStemma = Castro-Stemma.png
|Bandiera = Castro (Puglia)-Gonfalone.png
|siglaRegione = PUG
|Voce bandiera =
|siglaProvincia = LE
|Stemma = Castro (Puglia)-Stemma.png
|latitudineGradi = 40
|Voce stemma =
|latitudineMinuti = 1
|Stato = ITA
|latitudineSecondi = 0
|Grado amministrativo = 3
|longitudineGradi = 18
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|longitudineMinuti = 24
|Divisione amm grado 2 = Lecce
|longitudineSecondi = 0
|Amministratore locale = Luigi Fersini
|mappaX = 287
|Partito = [[lista civica]]
|mappaY = 233
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2022#Castro|12-6-2022]]
|altitudine = 100
|Data istituzione =
|superficie = 4
|abitantiAltitudine = 2.53098
|Sottodivisioni =
|anno = 31-12-2007 ( ISTAT )
|Divisioni confinanti = [[Diso]], [[Ortelle]], [[Santa Cesarea Terme]]
|densita = 632
|Zona sismica = 4
|frazioni = [[Castro Marina]]
|Gradi giorno = 1243
|comuniLimitrofi = [[Diso]], [[Ortelle]], [[Santa Cesarea Terme]]
|Nome abitanti = castrensi
|cap = 73030
|Patrono = [[Annunciazione|Maria SS. Annunziata]] e [[santa Dorotea]]
|prefisso = [[0836]]
|Festivo = 25 aprile
|istat = 075096
|fiscalePIL = M261
|PIL procapite =
|nomeAbitanti = Castrensi (o Castrioti)
|Mappa = Map of comune of Castro (province of Lecce, region Apulia, Italy).svg
|patrono = [[Annunciazione|Maria SS. Annunziata]] (patrona principale) e [[Santa Dorotea]] vergine e martire ([[6 febbraio]])
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Castro nella provincia di Lecce
|festivo = [[25 aprile]]
}}
|sito = http://www.comune.castro.le.it/
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
 
'''Castro''' (''Casciu'' in [[dialetto salentino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Lecce]] in [[Puglia]].
{{quote|" (...) Il porto si curva in arco contro il mare d'oriente,<br>
due promontori schiumano sotto l'urto delle onde e il porto vi stà nascosto;<br>
gli scogli come torri proiettano due braccia che sembrano muraglie;<br>
il tempio è lassù in alto, ben lontano dal mare."|
Dall'[[Eneide]] di [[Virgilio]]"}}
 
Situato lungo la costa orientale della [[penisola salentina]], il comune è formato dall'abitato principale di origine medievale, posto su un promontorio a 98 [[m s.l.m.]] (''Casciu te susu''), e dalla parte bassa di [[Castro Marina]] (''Casciu te sutta''), sorta intorno al porto. Centro peschereccio e balneare, vanta origini antiche quale erede della romana ''Castrum Minervae''. Fu una delle prime città del [[Salento]] ad essere elevata in periodo di occupazione normanna al rango di contea; fu anche [[Diocesi di Castro di Puglia|sede vescovile]] fino al [[1818]].
 
== Geografia fisica ==
'''Castro''' è un comune di 2.530 abitanti del [[Salento]] in [[provincia di Lecce]].
{{Vedi anche|Geografia della Puglia}}
 
=== Territorio ===
Sorge lungo la costa orientale della penisola salentina, a 11 Km a sud di [[Otranto]]. Il centro abitato principale, conosciuto anche come Castro Città per distinguerlo dalla frazione [[Castro Marina]], è situato a 100 metri di altezza sul livello del mare, ma il suo punto più alto, il cosiddetto ''Monte Mattia'', è alto circa 130 metri.
[[File:Vista aerea della baia Castro.jpg|thumb|left|Il porto di Castro Marina]]
Il territorio comunale si estende per 4,44&nbsp;km² ed è il terzultimo comune per superficie dell'intera regione<ref>[http://www.tuttitalia.it/puglia/74-comuni/superficie/ Comuni della Puglia per superficie]</ref>. È caratterizzato da modesti rilievi degradanti repentinamente verso il mare (versanti) e raggiunge il punto più elevato con il ''Monte Mattia'', 123 metri [[s.l.m.]] La morfologia del territorio è ondulata con pochi spazi in pianura, soprattutto nella parte nord occidentale del feudo. Dall'ottobre [[2006]] parte del suo territorio rientra nel [[Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase]] istituito dalla regione [[Puglia]].
 
Confina a nord con il comune di [[Santa Cesarea Terme]], a nord-ovest con il comune di [[Ortelle]], a sud con il comune di [[Diso]] (dal quale fu distaccato nel [[1975]]), a est si affaccia sul mare.
==Geografia==
Il territorio del comune di Castro si estende per poco meno di 4 Kmq, pertanto risulta essere il più piccolo comune per superficie dell'intera [[Puglia]].
 
* [[Classificazione sismica]]: zona 4 (sismicità molto bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
Confina a nord con il comune di [[Santa Cesarea Terme]], a nord-ovest con il comune di [[Ortelle]], a sud con il comune di [[Diso]] e ad est con il [[Mare Adriatico]] e con lo [[Ionio]].
 
=== Mare ===
==Mar Adriatico o Mar Ionio?==
Ai fini meteorologici (Meteomar) e delle Informazioni Nautiche degli Avvisi ai Naviganti, il limite marittimo tra [[Mare Adriatico|Adriatico Meridionale]] e [[Mar Ionio|Ionio Settentrionale]] è dato dal 40°º parallelo nord: sulla costa italiana corrisponde a ''Punta MucuroneMucurune'' proprio nei pressi di Castro: 40°00′00″N 18°25′48″E25′48″E / 40, 18.43. Per altrialtre invececonvenzioni (gestione demaniali, registrazione natanti, uffici pesca, Dogane, Capitanerie, Controlli fiscali, ecc..) il limite convenzionale dello spartiacque si sposta di volta in volta più a sud ao ''Punta Mèliso''più a [[Santa Marianord di Leuca]]Castro.
 
In senso strettamente geografico i due mari, Ionio e Adriatico, non confinano affatto in quanto divisi dal lungo ed ampio [[Canale d'Otranto]] con sponde tra il Salento e le coste greco-albanesi per cui è correto indicare geograficamente Castro come affacciato sul [[Canale d'Otranto]].
Prendendo in considerazione la prima convenzione Castro si affaccierebbe su entrambi i mari.
 
==Storia= Clima ===
{{Vedi anche|Clima della Puglia|Stazione meteorologica di Santa Maria di Leuca}}
Il [[toponimo]] Castro deriva dal latino "Castrum" che significa fortezza.
Dal punto di vista meteorologico Castro rientra nel territorio del basso [[Salento]] che presenta un clima prettamente [[clima mediterraneo|mediterraneo]], con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9&nbsp;°C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1&nbsp;°C. Le [[precipitazioni]] medie annue, che si aggirano intorno ai 676&nbsp;mm, presentano un minimo in [[primavera]]-[[estate]] ed un picco in [[autunno]]-[[inverno]].<br />Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle [[serre salentine]] che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola<ref>[http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28360%29S.Maria%20di%20Leuca.pdf Tabelle climatiche 1971-2000 dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140311165305/http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28360%29S.Maria%20di%20Leuca.pdf |data=11 marzo 2014 }}</ref>.
 
* [[Classificazione climatica]] di Castro:<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm|titolo=Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani|urlmorto=sì|accesso=9 gennaio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100127140928/http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm|dataarchivio=27 gennaio 2010}}</ref>
Il luogo era frequentato già in epoca [[Protostoria|protostorica]], {{citazione necessaria|come attestato dai numerosi rinvenimenti}}<ref>Nel territorio di Castro si trovava il [[dolmen]] di Sgarra, oggi scomparso. Vedi [[monumenti megalitici della provincia di Lecce]]</ref>.
** [[Zona climatica]]: C
Fu un centro [[messapi]]co e divenne [[colonia romana]] nel [[123 a.C.]] con il nome di ''Castrum Minervae''. Secondo la tradizione qui sarebbe sorto un tempio dedicato a [[Minerva]],{{citazione necessaria| i cui resti sono stati rinvenuti in seguito a dei lavori di restauro e di consolidamento del castello e delle mura}}.
** [[Gradi giorno]]: 1243
 
== Origini del nome ==
La località è stata identificata {{citazione necessaria|da alcuni studiosi e ricercatori}}, come il primo luogo di sbarco di [[Enea]] in [[Italia]], sbarco avvenuto secondo l'[[Eneide]] [[Publio Virgilio Marone|virgiliana]] nei pressi di un tempio di Minerva visibile dal mare. Il luogo dello sbarco è stato tuttavia identificato anche con [[Porto Badisco]] o [[Roca Vecchia]].
Il toponimo deriva dal latino ''Castrum'' (fortezza) e l'insediamento prese il nome di ''Castrum Minervae'' per la presenza di un tempio consacrato a [[Minerva]]. La voce latina fin dal secolo III risulta - come antico latinismo - anche in [[lingua greca]], cioè Κάστρον (''Kàstron'').<ref>{{cita web|url=http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Ricerche%20e%20Studi/1970/Articoli/Toponomastica%20Greca%20nel%20Salento.pdf|titolo=Toponomastica Greca nel Salento|autore=Gerhard Rohlfs|wkautore=Gerhard Rohlfs (filologo)|data=1964|pagina=7|accesso=7 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170801041216/http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Ricerche%20e%20Studi/1970/Articoli/Toponomastica%20Greca%20nel%20Salento.pdf#|dataarchivio=1º agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Storia ==
Fu una delle prime città del Salento ad essere elevata al rango di contea e fu una delle prime ad essere eletta a sede vescovile (nel [[682]] da [[papa Leone II]]).
{{Vedi anche|Storia del Salento|Storia della Puglia|Diocesi di Castro di Puglia}}
{{Approfondimento
|allineamento = sinistra
|larghezza = 350px
|titolo = L'approdo di Enea
|contenuto = Il poeta [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], nell'[[Eneide]], colloca il primo approdo di [[Enea]] in [[Italia]] a ''Castrum Minervae'' (di fronte a [[Butroto]], nell'[[Epiro]]); il suo porto era dominato da un alto promontorio alla sommità del quale si ergeva il maestoso tempio consacrato alla dea [[Minerva]]. Gli scavi del [[2007]], che hanno interessato l'[[acropoli]] di Castro, hanno portato alla luce le tracce di un santuario probabilmente dedicato a [[Minerva]], l'[[Atena]] dei Greci. Questa scoperta conferma il centro salentino come la mitica ''Castrum Minervae'', approdo di Enea<ref>Articolo pubblicato sul quotidiano LA REPUBBLICA del 26 aprile 2007 - Cronaca Nazionale - Pagina 37</ref>. [[File:Route of Aeneas in the Mediterranean Sea by tom sulcer.jpg|thumb|Il viaggio di Enea da Troia a Roma]]
Nel III libro Enea pronuncia: "ci spingiamo innanzi sul mare (....) quando da lungi scorgiamo oscuri colli e il basso lido dell'Italia (...) Le invocate brezze rinforzano, e già più vicino si intravede un porto, e appare un tempio di Minerva su una rocca. I compagni ammainano le vele e volgono a riva le prore. Il porto è incurvato ad arco dalla corrente dell'Euro; i suoi moli rocciosi protesi nel mare schiumano di spruzzi salati, e lo nascondono; alti scogli infatti lo cingono con le loro braccia come un doppio muro, e ai nostri occhi il tempio si allontana dalla riva".
 
Nel luglio 2015 a Castro un gruppo di archeologi guidati da Amedeo Galati ha rinvenuto una statua mutila femminile di grandi dimensioni. L'opera è databile presumibilmente al IV secolo avanti Cristo e potrebbe raffigurare la dea Minerva, confermando così le ipotesi degli scopritori del reperto, anche se la veste con corto gonnellino potrebbe supporre che si tratti di un'Artemide. Custodita a tre metri dal sottosuolo del centro di Castro, la statua è sprovvista della testa e di altri dettagli anatomici, ma riporta eccezionali tracce di rosso porpora. Gli archeologi hanno rinvenuto anche la falange di un dito, un braccio e una mano e si spera di poter scoprire con il tempo anche gli altri elementi mancanti. Se si riuscisse a ricomporla, la statua risulterebbe alta almeno quattro metri.
Castro era un raro esempio di città fortificata ed il suo [[castello]], giudicato inespugnabile per la sua posizione naturale (era costruito su di un promontorio protetto da un lato dal mare e dall'altro da uno ripido dirupo) e per la solidità della sua costruzione, fu annoverato nei registri angioini del [[1282]] come uno dei castelli più importanti del regno.
}}
 
[[File:Mappa Soleto.jpg|thumb|Mappa di Soleto]]
La decadenza della città cominciò con la fine del [[feudalesimo]] ed il colpo di grazia fu la soppressione della diocesi avvenuta nel [[1818]]. Appartenne al comune di [[Diso]] fino al [[1975]].
Già nella [[preistoria]] le grotte costiere, in particolare la [[Grotta Romanelli|Romanelli]] e la [[Grotta Zinzulusa|Zinzulusa]], hanno conosciuto la presenza umana. La nascita di un primo centro urbano avvenne al tempo delle migrazioni [[Liburni|liburno-illiriche]] e [[pelasgi]]che ([[XVII secolo a.C.|XVII]]-[[XVI secolo a.C.]]) quando dal vicino [[Epiro]] mossero verso occidente popolazioni provenienti dalla [[penisola balcanica]]. Fu abitato dai [[Messapi]] (col nome di ''ΛΙΚ'' ? sulla [[Mappa di Soleto]]) e dai [[Greci]]. Nel [[123 a.C.]] divenne [[colonia romana]] con il nome di ''Castrum Minervae'' (così come lo si ritrova nella ''[[tavola peutingeriana]]'').
[[File:Tempio di Minerva Castro.jpg|thumb|Ricostruzione del Tempio di Minerva]]
In seguito alla divisione dell'[[impero romano]], Castro divenne un possedimento di [[Impero bizantino|Bisanzio]] e subì frequenti attacchi ad opera degli [[Alani]] e degli [[Ostrogoti]] nel [[378]], dei [[Vandali]] nel [[456]], dei [[Goti]] nel [[543]], dei [[Longobardi]] e degli [[Magiari|Ungari]]. Nel [[682]] fu una delle prime città del [[Salento]] ad essere eletta a sede vescovile da [[papa Leone II]]. Con la [[conquista normanna dell'Italia meridionale|conquista normanna]] e la successiva [[Hohenstaufen|dominazione sveva]], divenne un fiorente centro commerciale e sicuro caposaldo militare. Venne conquistata dagli [[Arabi]] per undici anni che la considerarono centro importantissimo e nelle loro carte la indicarono come ''Al Qatara'' (il Castello).<br />Dal [[1046]] al [[1068]] Castro fu contesa tra [[Normanni]] e [[Bizantini]]. Nel [[1103]] fu elevata a [[Conte]]a con la
famiglia degli [[Altavilla]]. Nel [[1270]], la Contea di Castro, passò sotto il [[principato di Taranto]]. Nel corso dei secoli si succedettero i Biellotto, i De Franco, i De Bugiaco, gli [[Orsini del Balzo]] e i della Posta. Nel [[1534]] [[Carlo V]] concesse la Contea alla famiglia Gattinara. In questo secolo la città dovette subire devastanti incursioni ad opera dei pirati [[saraceni]]. Le più terribili, nel [[1537]] e nel [[1573]], la prostrarono definitivamente: conti e vescovi l'abbandonarono per sedi più comode e sicure; la popolazione superstite si trasferì nei casali dell'entroterra e l'antica Castrum Minervae rimase desolata. In seguito passò ai Ruiz de Castro, ai Lopez di Zunica (López de Zúñiga) e, dal [[1777]], alla famiglia Rossi che governò sino all'[[eversione della feudalità]] nel [[1806]]<ref>L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto - Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994</ref>.<br />L'abolizione della feudalità determinò il definitivo declino di Castro e la soppressione della [[Diocesi di Castro di Puglia|diocesi]] nel [[1818]] ne fu il colpo di grazia. Il piccolo centro venne così aggregato al comune di [[Diso]] costituendone una semplice [[Frazione (geografia)|frazione]].
<br />La rinascita della cittadina e lo sviluppo della stessa in un attivo centro di pescatori, artigiani ed operatori turistici a partire dalla seconda metà del [[XX secolo|Novecento]], determinò la restituzione dell'autonomia comunale nel [[1975]].
 
=== Simboli ===
==Evoluzione demografica==
[[File:Castro (Puglia)-Stemma.png|right|150px|Stemma civico]]
{{Demografia/Castro (LE)}}
 
Descrizione araldica dello stemma:
==Luoghi di interesse==
{{Citazione|D'argento al [[Castello (araldica)|castello]] di rosso, mattonato di nero, formato da tre torri, riunite da due cortine di muro, la torre centrale più alta, le torri munite di forti [[Barbacane|barbacani]], [[Attributi araldici di forma geometrica#Merlato alla guelfa|merlate alla guelfa]] di quattro e prive di finestre, le cortine prive di merli e munite di due finestrelle, di nero, una e una, la torre centrale chiusa di nero, esso castello fondato sulla [[Campagna (araldica)|campagna]] di azzurro, fluttuosa di argento, e accompagnato negli angoli del capo da due lettere maiuscole "C", di azzurro, una e una. Ornamenti esteriori da Comune.|D.P.R. del 29 marzo 1995}}
Rimangono testimonianze importanti del passato della città, quali il castello con le sue torri di vedetta, le mura cinquecentesche che servivano a difesa contro le incursioni dei [[saraceni]] e costruite su delle mura di epoca messapica, la chiesa cattedrale dell'[[Annunciazione]] e l'ex palazzo vescovile.
Il gonfalone è un drappo di rosso.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
'''Cattedrale dell'Annunziata'''
=== Architetture religiose ===
[[File:Chiesa Concattedrale di Castro.jpg|thumb|left|Chiesa dell'Annunziata]]
* Chiesa dell'Annunziata, la chiesa madre dell'Annunziata, già cattedrale dell'[[Diocesi di Castro di Puglia|omonima diocesi]] soppressa nel [[1818]], fu costruita nel [[1171]], probabilmente sulle rovine di un tempio greco. I continui interventi e rifacimenti nel corso dei secoli hanno sensibilmente alterato la struttura originaria in [[Architettura romanica|stile romanico]]. La facciata principale, 'ripristinata' in un restauro del [[2010]] che ha interessato l'intera superficie esterna dell'edificio, si compone di un portale e di un occhio centrale. Durante l'ultimo ripristino la ricostruzione, seppur discutibile, della decorazione ad archetti ha ridato quel relativo decoro alla facciata del tempio medievale. Lateralmente denota gli elementi tipici del [[romanico pugliese]]. L'interno possiede una pianta a croce latina ad un'unica navata terminante nel [[presbiterio]]. La navata fu più volte rifatta sino alla sostituzione del suo tetto in legno nel [[1670]]. [[File:Prospetto laterale Concattedrale di Castro.jpg|thumb|Prospetto laterale]] Lungo le pareti laterali si susseguono alcuni altari ospitanti le tele della ''Madonna Immacolata con i Santi Francesco d'Assisi e Francesco di Paola'', della ''Madonna con Sant'Antonio di Padova e il Beato Luca Belludi'', della ''Vergine Immacolata con i Santi Filippo Neri, Francesco di Sales, Ignazio di Loyola e Francesco Saverio'', della ''Madonna con i Santi Gaetano di Thiene, Carlo Borromeo e Andrea Avellino'', dell'''Annunciazione'', della ''Madonna del Rosario'' e della ''Visita di Maria a Sant'Elisabetta''. L'altare maggiore, in stile [[barocco]], fu edificato dai vescovi ''De Marco'' e ''Capreoli'' tra il [[1670]] ed il [[1685]]. È un'opera scultorea di notevole interesse ed è arricchito da due tele di diverse dimensioni raffiguranti la [[Annunciazione|Madonna Annunziata]], protettrice della città. La chiesa accoglie inoltre un affresco bizantineggiante di [[santa Lucia]], il seicentesco [[pulpito]] ligneo, l'[[organo a canne]] del [[XVII secolo]], l'urna lignea contenente le reliquie di [[santa Dorotea]], compatrona di Castro, e alcune pregevoli statue processionali in [[cartapesta]], fra cui quella della Madonna Annunziata.
[[File:Chiesa Bizantina di Castro.jpg|thumb|Resti della basilica bizantina]]
* Basilica bizantina, si tratta dei resti di una chiesa di età bizantina ([[IX secolo|IX]]-[[X secolo]]), edificata su un precedente impianto paleocristiano. Nel corso dei secoli fu trasformata in ossario e in parte demolita nel corso della prima metà dell'Ottocento per ampliare l'attuale piazza e successivamente murata alla vista. L'edificio poi, fu scoperto dall'Architetto Filippo Bacile di Castiglione nella seconda metà dell'Ottocento e divenne oggetto di studio dallo stesso Architetto con un progetto di ripristino totale, sulla base dell'esempio coevo della chiesa di San Pietro ad Otranto<ref>{{Cita pubblicazione|autore=V. C. Galati|autore2=F. Canali|titolo=La ricostruzione grafica del 'Katholikon' o chiesa di San Teodoro (o della Santissima Annunziata) a Castro ... due ipotesi a confronto (Riccardo Bordenache vs Filippo Bacile...|rivista="Bollettino della Società di Studi Fiorentini",, in Bollettino della Società di Studi Fiorentini|volume=2021-2022|numero=30-31}}</ref>. Sulle sue pareti rimangono tracce di affreschi riconducibili ad almeno tre distinti cicli decorativi. Si distinguono le immagini di ''sant'Onofrio'', di ''san Giovanni Battista'' e del ''Redentore''. Nel [[XVIII secolo]] la struttura fu murata e utilizzata come cimitero.
* Palazzo Vescovile, l'ex palazzo vescovile, addossato sul lato orientale della chiesa dell'Annunziata, fu riedificato tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVI secolo]], con continui interventi successivi. È stata la residenza dei vescovi di Castro fino alla soppressione della Diocesi nel [[1818]]. Il palazzo si distribuisce su due livelli; al piano superiore si accede attraverso una scala esterna.
 
==== Altre chiese ====
La Cattedrale di Castro è a croce latina, e fu costruita nel 1171 molto probabilmente sulle rovine di un tempio greco. Si compone di una sola navata con un [[abside]] centrale affiancata da due cappelle. I continui interventi e rifacimenti hanno sensibilmente alterato la struttura originaria di stile [[romanico]].
* Chiesa del Santissimo Sacramento, metà [[XX secolo]]
La Cattedrale è formata da due ''zone'': una parte anteriore, rifatta più volte sino alla sostituzione del suo tetto in legno nel 1600, e da una parte posteriore, cui si accede tramite sette scalini, formata da due cappelle e dall'altare centrale.
* Chiesa della Madonna di Pompei - edificata a partire dal [[1893]], fu elevata a [[Santuario]] l'11 dicembre [[1895]] e costituita in parrocchia del [[Castro Marina|Porto]] nel [[1986]].
L'altare centrale fu fatto costruire, in stile barocco, dai vescovi De Marco e Capreoli ed è arricchito da due tele di diverse dimensioni ritraenti la [[Annunciazione|Madonna Annunziata]] protettrice della città.
 
=== Architetture militari ===
All'esterno sono presenti i resti di quella che doveva essere una cripta bizantina in origine totalmente affrescata. Addossato alla cattedrale sorge l'ex palazzo vescovile.
==== Castello ====
{{Vedi anche|Castello di Castro}}
[[File:Castro Castello1.jpg|thumb|Ingresso del Castello]]
[[File:Torrione di Castro.jpg|thumb|Torrione delle Mura]]
L'impianto più antico dell'attuale castello aragonese risale al [[XII secolo|XII]]-[[XIII secolo]] e fu costruito sui resti della rocca bizantina. La struttura castellare medievale, verosimilmente ad impianto quadrilatero, con torrioni quadrangolari su tre lati. in seguito all'attacco turco del [[1480]] fu aggiunto un torrione circolare scarpato di marca maianesco-martiniana<ref>{{Cita pubblicazione|autore=F. Canali|autore2=V. C. Galati|titolo=Architetture e ornamentazioni dalla Toscana agli 'Umanesimi baronali' del Regno di Napoli alla fine del Quattrocento. ... tra Giuliano da Maiano e Francesco di Giorgio Martini. : il Castro, l'antica città di Minerva e i Del Balzo (ANgilberto e Raimondo): i nuovi apprestamenti ossidionali di fine Quattrocento, «Bollettino della Società di Studi Fiorenti», 24, 25, 2015-1016, p. 173-177.}}</ref>. In seguito ad un ulteriore saccheggio di Castro, avvenuto nella prima metà del Cinquecento la città fu iquasi abbandonata e successivamente ripopolata. Nuovi e ripetuti danneggiamenti costrinsero successivamente il viceré spagnolo ''don Pedro de Toledo'' a potenziare ulteriormente la struttura. Si deve alla seconda metà del Cinquecento l'aggiunta dello sperone bastionato, molto probabilmente ad opera dell'Ingegnere senese, Tiburzio Spannocchi. L'architetto-ingegnere senese [[Tiburzio Spannocchi]] adeguò, aggiornandolo l'assetto difensivo, proprio con la costruzione del bastione suddetto a protezione della ''Porta Terra'', detto ''Torre del Catalano'', e di una cinta fortificata ad impianto pseudo-esagonale allungato, inglobando gli antichi baluardi e torri di cortina medievali, posti lungo la cortina trecentesca.
 
Il castello, a pianta rettangolare con quattro torri angolari di varia forma e dimensione, risulta composto da un ingresso protetto da un [[fossato (architettura)|fossato]] e da [[ponte levatoio]], ormai rimosso. Entrando si trova un cortile anticamente destinato al deposito di prodotti agricoli che venivano commercializzati, e un'ampia scala, ora scomparsa, con la quale si accedeva ai piani superiori. Nel cortile si affacciano inoltre le porte delle stanze del piano terra. La stanza di ponente si affaccia sul mare ed è dotata di un accesso esterno che porta agli orti sottostanti.
Dal 1818, anno della soppressione della diocesi di Castro, l'edificio svolge la sola funzione di Chiesa Madre della cittadina.
 
==== Mura ====
'''Castello'''
La cinta muraria che racchiude il centro storico di Castro si sviluppa per un perimetro complessivo di circa 700 metri ed è rafforzata dal poderoso castello e da alcune torri. La manutenzione delle [[Mura (fortificazione)|mura]], fu assicurata dal feudatario sino al [[1806]], anno in cui fu abolita la feudalità. Gran parte delle mura furono nel corso dei decenni utilizzate come fondamenta delle case perimetrali dell'antico abitato; restano comunque lunghi tratti di cortina e quattro tra torri e bastioni di varie dimensioni e forma.
Il castello risale al XIII secolo e fu costruito sui resti di un edificio bizantino. Nel 1480, in seguito al [[battaglia di Otranto|saccheggio di Otranto]], la città fu invasa dai Turchi ed il castello venne semi distrutto.
 
L'ingresso al borgo antico avveniva e avviene tuttora, attraverso l'unica entrata, la cosiddetta ''Porta Terra'', di cui è rimasto soltanto il nome, non essendoci più nessuna porta. Il nucleo antico di Castro costituisce l'unico esempio, nell'intera provincia, di cittadella fortificata situata su un'altura rocciosa prospiciente il mare.
Il castello risultava composto da un ingresso protetto da un fossato e da ponte levatoio, ormai rimosso. Entrando si trova un cortile destinato al deposito di prodotti agricoli che venivano commercializzati, e un’ampia scala con la quale si accede ai piani superiori. Nel cortine si affacciano inoltre le porte delle stanze del piano terra. La stanza di ponente si affaccia sul mare ed è dotata di un accesso esterno che porta agli orti sottostanti. La stanza di levante, è andata persa.
[[Immagine:Monte Mattia.jpg|thumb|right|250px|Panorama del ''Monte Mattia'']]
Il centro storico conserva inoltre il suo impianto medievale con strettissime stradine e case a corte.
 
'''Torri Costiere'''
Sulla costa, nel territorio della frazione di Castro Marina, si trova la [[grotta Zinzulusa]], unico sito [[Carsismo|carsico]] italiano tra i dieci mondiali segnalati dal [[KWI]] come meritevole di tutela. Esistono inoltre altre grotte, come la [[grotta Romanelli]] e la Grotta Azzurra.
 
Edificata nel [[XVI secolo|XVI Secolo]], ormai nello stato di [[Rovine|rudere]], [[Torre Diso]] è la torre costiera di [[Castro Marina]] che comunicava a Sud con [[Torre Capo Lupo]] e a Nord con le fortificazioni di Castro.
Dall'[[ottobre]] [[2006]] parte del suo territorio rientra nel [[Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase]] istituito dalla regione [[Puglia]]
 
=== Aree naturali ===
==== Grotte ====
{{Vedi anche|Grotta Zinzulusa|Grotta Romanelli}}
[[File:GrottaZinzulusa.JPG|thumb|Ingresso Grotta Zinzulusa]]
Sulla costa, si trova la [[grotta Zinzulusa]], unico sito [[Carsismo|carsico]] italiano tra i dieci mondiali segnalati dal [[Karst Waters Institute]] (KWI) come meritevole di tutela. Esistono inoltre altre grotte, come la [[grotta Romanelli]], la grotta Azzurra e la grotta Palombara.
 
* Grotta Zinzulusa, rappresenta una delle più interessanti manifestazioni del fenomeno carsico nel territorio salentino. Il nome Zinzulusa deriva dalla presenza, al suo interno, di numerose [[stalattiti]] e [[stalagmiti]] che alla luce del sole ricordano tanti panni appesi (zinzuli in [[Dialetto salentino|salentino]]). La grotta si è originata durante il [[Pliocene]] per effetto dell'erosione operata dall'acqua sul sottosuolo salentino. La grotta si articola in tre parti.
==Eventi e manifestazioni==
* Grotta Romanelli, si tratta di una grotta costiera, posta nelle vicinanze della grotta Zinzulusa. È stata la prima grotta italiana a restituire resti d'arte parietale risalenti al [[Paleolitico]], motivi incisi su osso e pietre con temi zoomorfi o in misura minore antropomorfi.
L'evento principale della cittadina di Castro è sicuramente la festa [[Santo patrono|patronale]] in onore di [[Annunciazione|Maria Santissima Annunziata]], del [[24 aprile|24]]-[[26 aprile]]: nella sera del 24 aprile si svolge una gara di fuochi pirotecnici a cui segue la "sagra del pesce a sarsa".
Ad [[agosto]] si celebra anche la [[Festa della Madonna di Pompei]], che si celebra a Castro marina, precisamente nella piazza.
Si porta la [[Madonna]] in una barca, insieme al parroco della città e a dei contadini vari, che si fa la benedizione nelle città di [[Diso]], [[Marittima]] e [[Andrano]]. Intanto nella piazza è festa grande, con dolciumi vari e concerti tenuti in una cappella costruita apposta per l'occasione.
 
==== Bosco dello Scarra ====
==Amministrazione comunale==
[[File:Monte Mattia.jpg|thumb|Panorama dell'area Frasciule, al centro. A destra il Bosco Scarra]]
{{ComuniAmministrazione
Il Bosco, più recentemente denominato Parco delle [[Querce]] o ''dello Scarra'' è ubicato a Ovest dell'abitato, in un'area cinta da [[muretti a secco]]. È un bosco di [[Quercus ilex|lecci]] di notevole interesse, anche perché rara testimonianza dei lembi boschivi lungo la fascia costiera orientale del Salento.
|NomeSindaco=Luigi Carrozzo
|DataElezione=29/05/2007
|partito=[[lista civica]]
|TelefonoComune=0836 947005
|EmailComune=sindaco@comune.castro.le.it
}}
 
È diviso in due parti: una pianeggiante a nord-est ed una rocciosa e scoscesa a sud-ovest, quest'ultima presenta un canale che costituiva il letto di un fiume. La parte pianeggiante è caratterizzata dalla presenza di notevoli esemplari di leccio ''(Quercus ilex)'' con tronchi che superano il metro di diametro, quella scoscesa è più fitta e impenetrabile. Il sottobosco è ricco di esemplari vegetali fra cui è possibile trovare: l'[[alloro]] ''(Laurus nobilis)'', il [[Mespilus germanica|nespolo]] selvatico ''(Mespilus germanica)'', il [[biancospino]] comune ''(Crataegus monogyna)'', il [[terebinto]] ''(Pistacia terebinthus)'' l'[[edera]] comune ''(Hedera helix)'', l'elleborine minore ''([[Epipactis palustris|Epipactis microphylla]])'', un'orchidea molto rara, e la scrofularia nodosa ''([[Scrophularia nodosa]])'' molto diffusa nel Salento.
==Frazioni==
La [[Frazione geografica|frazione]] di [[Castro Marina]] è una località [[Turismo|turistica]] del litorale [[Salento|salentino]] tra [[Otranto]] e [[Santa Maria di Leuca]].
 
Il bosco, inoltre, ospita un numero elevato di specie animali, fra le quali il [[pettirosso]], la [[Streptopelia turtur|tortora]], l'occhiotto, l'[[upupa]], la [[Athene noctua|civetta]], il [[fringuello]] e l'[[Luscinia megarhynchos|usignolo]].
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Castro (LE)}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2020]] a Castro risultano residenti 27 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:<ref>[https://demo.istat.it/str2020/index.html Dati Istat]</ref>
 
* [[Romania]] - 12
==Divertimento==
 
=== Lingue e dialetti ===
[[File:Versioni dialetto salentino.jpg|thumb|Diffusione del dialetto salentino]]
Il dialetto parlato a Castro è il [[dialetto salentino]] nella sua variante [[Dialetto salentino meridionale|meridionale]]. Il dialetto salentino, appartenente alla famiglia delle [[lingue romanze]] e classificato nel [[gruppo meridionale estremo]], si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: [[messapi]], [[Magna Grecia|greci]], [[Storia romana|romani]], [[Bisanzio|bizantini]], [[longobardi]], [[normanni]], [[Albania|albanesi]], [[Francia|francesi]], [[Spagna|spagnoli]].
 
== Cultura ==
{{F|centri abitati della Puglia|dicembre 2018}}
=== Eventi ===
L'evento principale della cittadina di Castro è la festa [[Santo patrono|patronale]] in onore di [[Annunciazione|Maria Santissima Annunziata]], del 24-26 aprile: nella sera del 24 aprile si svolge una gara di fuochi pirotecnici a cui segue la "sagra del pesce a sarsa".
 
Il 12 e il 13 agosto si festeggia la Madonna del Rosario di Pompei tramite una processione in mare, seguita da uno spettacolo pirotecnico.<ref>{{Cita web |url=http://www.infolecce.it/tradizioni-popolari/fiere-e-feste-religiose-nel-salento.html |titolo=Copia archiviata |accesso=2 gennaio 2019 |dataarchivio=3 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190103060051/http://www.infolecce.it/tradizioni-popolari/fiere-e-feste-religiose-nel-salento.html |urlmorto=sì }}</ref>
===BluBay===
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
L'economia cittadina si basa soprattutto sul turismo balneare e sui settori ad esso legato. La pesca, in passato fondamentale per l'economia locale, oggi rappresenta solo una nicchia. Negli ultimi anni, il numero di alloggi e di strutture turistiche nel paese è salito considerevolmente. Al contrario, i piccoli impresari sono sempre più in difficoltà a causa del costante aumento di grossi e medi centri commerciali locali e di paesi limitrofi.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Tra Vignacastrisi e Castro sorge una sentita discoteca, è una delle più grandi nella Puglia e una delle più lussuose in tutta Italia.
[[File:Castro Lontano.jpg|thumb|Veduta di Castro]]
=== Strade ===
I collegamenti stradali che interessano il comune sono:
* [[Strada statale 16 Adriatica]];
* Strada Provinciale 363, [[Maglie]]-[[Poggiardo]]
* Strada Provinciale 84, [[Poggiardo]]-Castro.
* Strada Provinciale 83, Castro-[[Vignacastrisi]]-[[Diso]]
* Strada Provinciale 169, Castro-[[Marittima]]
* Strada Provinciale 259, Castro-[[Santa Cesarea Terme]]
* Strada Provinciale 358 Litoranea, [[Santa Maria di Leuca]]-[[Otranto]]
 
== Amministrazione ==
==Galleria fotografica==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
<gallery>
Immagine:CastroMarina.JPG|Castro arroccato sulla collina
Immagine:Castro (LE).JPG|Panorama di Castro Marina
</gallery>
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
==Note==
{{ComuniAmminPrec |Nome = Luigi Carrozzo |Inizio = 23 giugno 1988 |Fine = 7 giugno 1993 |Partito = [[Partito Socialista Italiano]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giuseppe Coluccia |Inizio = 7 giugno 1993 |Fine = 11 maggio 1997 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Claudio Sergi |Inizio = 11 maggio 1997 |Fine = 17 novembre 1997 |Carica = [[Commissario prefettizio|Comm. pref.]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Pasquale Ciriolo |Inizio = 17 novembre 1997 |Fine = 28 maggio 2002 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Pasquale Ciriolo |Inizio = 28 maggio 2002 |Fine = 29 maggio 2007 |Partito = [[centro-destra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Luigi Carrozzo |Inizio = 29 maggio 2007 |Fine = 7 maggio 2012 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Alfonso Capraro |Inizio = 7 maggio 2012 |Fine = 11 giugno 2017|Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Luigi Fersini |Inizio = 11 giugno 2017 |Fine = in carica |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Note ==
<references/>
 
==Voci correlateBibliografia ==
* Vittorio Boccadamo, ''Castro. Note storiche'', Galatina, 1971.
* Vittorio Boccadamo, ''Guida di Castro. La città, il territorio, il mare, e le grotte'', Ed. Congedo, 1994.
* De Donno C., De Lorentiis D., Liguori P.F., ''Guida del Museo Civico di Maglie'', Ed. Salentina, 1981, con ampie sezioni riservate alle grotte ''Romanelli'' e ''Zinzulusa'' ed alla preistoria di Castro.
* D'Andria F. (a cura di), ''Castrum Minervae'', Ed. Congedo, 2009, Collana della Scuola di Specializzazione [[Dinu Adameșteanu]] dell'[[Università del Salento]].
* F. Canali, V. C. Galati, Architetture e ornamentazioni dalla Toscana agli 'Umanesimi baronali' del Regno di Napoli alla fine del Quattrocento. ... tra Giuliano da Maiano e Francesco di Giorgio Martini. Castro, l'antica città di Minerva e i Del Balzo (Angilberto e Raimondo): i nuovi apprestamenti ossidionali di fine Quattrocento, «Bollettino della Società di Studi Fiorenti», 24, 25, 2015-1016, p. 173-177.
 
== Voci correlate ==
* [[Diocesi di Castro di Puglia]]
* [[Arcidiocesi di Otranto]]
* [[Parrocchie dell'arcidiocesi di Otranto]]
* [[Armando Perotti]]
* [[Torre Diso]]
 
== Altri progetti ==
{{Provincia di Lecce}}
{{Salentointerprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
[[Categoria:Comuni della provincia di Lecce]]
* {{collegamenti esterni}}
[[Categoria:Comuni della Puglia]]
 
[[Categoria:Comuni italiani]]
{{Comuni della provincia di Lecce}}
{{Salento}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Archeologia|Lecce|Puglia}}
 
[[Categoria:Città messapiche]]
[[en:Castro (LE)]]
[[eoCategoria:Castro (LEPuglia)| ]]
[[fr:Castro (Lecce)]]
[[hu:Castro (LE)]]
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[[pms:Castro (LE)]]
[[pt:Castro (Lecce)]]
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