Exxon: differenze tra le versioni

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{{Azienda
{{S|aziende}}
|nome = Exxon
[[Immagine:Esso_logo.jpg|thumb|right|Logo della ''Esso'']]
|immagine = 1251 Avenue of the Americas.JPG
[[Immagine:Esso Kanata.jpg|thumb|right]]
|didascalia = L’Exxon Building, ex sede dell’azienda, a [[New York]]
'''Esso''' è un nome commerciale internazionale usato da [[ExxonMobil]] e dalle sue compagnie.
|forma societaria = Divisione (organizzazione aziendale){{!}}Divisione
Negli [[Stati Uniti]] è soggetto di una controversia con le società della [[Standard Oil]].
|data fondazione = 1882 <small>Come ramo della Standard Oil</small><br/>1912 <small> Come società indipendente</small><br/>1973 <small> Come Exxon</small>
Nel [[1911]], la Standard Oil si divise in 7 società regionali ognuna con i diritti al marchio "Standard" in alcuni stati.
|forza cat anno = 1912
La Standard Oil del [[New Jersey]] ha diritti in quello stato. più nel [[Maryland]], [[West Virginia]], [[North Carolina]], [[South Carolina]], e [[District of Columbia]].
|luogo fondazione =
Dal 1941 ha acquisito i diritti in [[Pennsylvania]], [[Delaware]], [[Arkansas]], [[Tennessee]], e [[Louisiana]].
|fondatori =
In questi stati, commercializza i suoi prodotti sotto il marchio "Esso".
|data chiusura = [[1999]]
|causa chiusura = Fusione con la [[Mobil]] per formare [[ExxonMobil]]
|nazione = USA
|sede = [[Irving (Texas)|Irving]]
|gruppo =
|controllate =
|persone chiave =
|settore = [[Petrolio|petrolifero]]
|prodotti = [[Carburante|carburanti]], [[Lubrificante|lubrificanti]]
|fatturato = 178.574 [[miliardo|miliardi]] [[Dollaro statunitense|$]]<ref>{{Cita web |url=https://profitdent.com/filings/34088/1151b863565ced3bf0bc70320201931f/1 |titolo=10-K EXXON MOBILE CORP |accesso=26 maggio 2021 |sito=Profitdent |dataarchivio=26 maggio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210526171914/https://profitdent.com/filings/34088/1151b863565ced3bf0bc70320201931f/1 |urlmorto=sì }}</ref>
|anno fatturato = 2020
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|slogan = Put a tiger in your tank!
}}
[[File:Esso Kanata.jpg|thumb|Una stazione di servizio Esso in Canada]]
La '''Exxon''' (conosciuta anche come '''Esso''', stilizzato in '''Ɛsso''', in passato in alcune zone '''Ɛnco''') è stata una [[Industria petrolifera|società petrolifera]] statunitense, fusasi con la [[Mobil]] nel 1999 per formare [[ExxonMobil]], uno dei più grandi colossi dell'industria petrolifera mondiale, tuttora detentrice del marchio "Esso".
 
==In ItaliaStoria==
La Exxon nacque come '''Standard Oil of New Jersey''' il 5 agosto 1882, come parte del [[trust]] [[Standard Oil]].<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|anno=1963|titolo=Esso. Standard Oil Co. of New Jersey|rivista=Club dell'Azionista|volume=articolo conservato presso il [[Museo Fisogni]]}}</ref>
L'attività in Italia trae origine dalla società fondata a Venezia nel 1891, congiuntamente con la [[Benedetto Walter]] & C. Inizialmente la prima attività che ebbe sviluppo fu quella dei bunkeraggi marini.
 
Dopo un primo parziale scioglimento della società madre avvenuto nel 1892, che ridusse il trust ad un'associazione di 20 compagnie (contro le 91 originali), la Standard del New Jersey assunse sempre maggiore importanza nel gruppo, e il 26 maggio 1899 divenne la "[[Holding|holding company]]" del gruppo Standard.<ref name=":4" /><ref name=":02" />
Dal 1966 al 1984 la Esso italiana ha finanziato e curato la realizzazione, pubblicazione e diffusione della serie di documentari aventi come titolo [[L'Italia vista dal cielo]], realizzati da [[Folco Quilici]] e trasmessi nel 1978 dalla [[RAI]].<ref>{{cita web
|url=http://www.esso.it/Italy-Italian/PA/Newsroom/italia_vista_dal_cielo_FULL.asp
|titolo=L'Italia vista dal cielo
|accesso=16.08.2008}}</ref>
 
Nel 1902 la società fece il suo ingresso in [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]], e dal 1920 si diffuse il carburante "Eco"<ref>{{Cita libro|autore=Dominique Pascal|titolo=Stations Service|anno=1999|editore=ETAI}}</ref>, successivamente "Standard" (per la [[benzina normale]]) e "Esso" per il [[Benzina rossa|supercarburante]].
La filiale italiana si chiama Esso Italiana S.r.l. controllata da ExxonMobil Mediterranea S.r.l..
 
Nel 1904 la Jersey Standard avviò la sua prima collaborazione internazionale, con la formazione della ''Romano-Americana'' in [[Regno di Romania|Romania]].<ref name=":02" />
== Voci correlate ==
 
Nel 1911 il gruppo Standard Oil fu sciolto e suddiviso in sette società regionali indipendenti, ognuna con i diritti al marchio "Standard" in alcuni stati. La Standard del New Jersey acquisì i diritti in [[New Jersey|quello stato]], nel [[Maryland]], [[Virginia Occidentale]], [[Carolina del Nord]], [[Carolina del Sud]] e [[Distretto di Columbia]].
* [[Exxon]]
* [[Imperial Oil]]
* [[Sette sorelle]]
 
Durante la [[prima guerra mondiale]], la compagnia impegnò 41 petroliere per i rifornimenti agli [[Alleati della prima guerra mondiale|alleati europei]].<ref name=":4" />
==Note==
 
Per tutto il decennio successivo la società crebbe significativamente; nel 1919<ref name=":02" /> Jersey Standard acquisì il 50% di
[[Humble Oil]], produttore di petrolio texano, e nel corso degli anni '20 ampliò le collaborazioni internazionali<ref name=":02" />.
 
Dal 1923 la controllata [[Repubblica di Weimar|tedesca]] DAPG (''Deutsch-Amerikanische Petroleum Gesellschaft'', fondata nel 1890 come succursale della Standard Oil) avviò la costruzione di una rete di [[Stazione di servizio|stazioni di servizio]] nel paese.<ref name=":5">{{Cita pubblicazione|autore=Museum [[Kellinghusen]]|anno=1997|titolo=Tankstellen. Eine architektur- & Kulturgeschichte|volume=conservato presso l'archivio del [[Museo Fisogni]]}}</ref>
 
Il marchio Esso, derivato dalle lettere iniziali di Standard Oil (S.O.) venne ufficialmente registrato nel 1926<ref name=":4" /><ref name=":02">{{Cita libro|autore=ExxonMobil|titolo=125. One hundred twenty-five years of history|anno=2007}}</ref>.
 
Dal 1929-30 il marchio ''Standard'' sostituì i vari marchi locali (''Lampo'' in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]], ''Dapolin'' in Germania<ref name=":5" />, ''Eco'' in [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]]...) di benzina.
 
Negli anni '30 la compagnia sfruttò importanti giacimenti scoperti in [[Texas]].<ref name=":4" />
 
Nel 1933 Jersey Standard e [[Mobil|Socony-Vacuum]] (la futura Mobil Oil) unirono i loro interessi in oriente con una [[joint venture]] paritaria, la "Standard-Vacuum" (Stanvac), che operava in 50 paesi dall'[[Africa orientale]] alla [[Nuova Zelanda]]; fu sciolta nel 1960<ref name=":4" />.
 
Nel 1937 la società aveva filiali produttive in [[Venezuela]], [[Colombia]], [[Perù]], [[Messico]], [[Argentina]] e Romania, e possedeva raffinerie in vari paesi, tra cui [[Aruba]], [[Canada]], Francia, [[Regno Unito]], Romania, Perù, Messico e Argentina.<ref>{{Cita libro|autore=Eliana Passega|titolo=Donde va e dove viene il petrolio|anno=1940|editore=Zanichelli}}</ref>
 
Nel 1939 la società iniziò la propria attività in [[Egitto]].<ref>{{Cita web|url=https://egypt.exxonmobil.com:443/en-EG/About-us/About-ExxonMobil-in-Egypt/ExxonMobil-in-Egypt|titolo=ExxonMobil in Egypt {{!}} ExxonMobil Egypt|sito=ExxonMobil|lingua=en|accesso=2021-10-29}}</ref>
 
Dal 1941 la compagnia acquisì i diritti del marchio Standard anche per [[Pennsylvania]], [[Delaware]], [[Arkansas]], [[Tennessee]], e [[Louisiana]]. In questi stati, iniziò quindi a commercializzare i suoi prodotti sotto il marchio ''Esso''.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], 93 navi della compagnia furono affondate durante operazioni belliche.<ref name=":4" />
 
Dopo la [[crisi di Suez]], le autorità del [[Regno Unito]] commissionarono alla società la costruzione di navi [[Superpetroliera|superpetroliere]], al fine di ridurre la necessità di scali della flotta, la prima delle quali ad essere realizzata fu la [[Esso Northumbria]], varata nel [[1969]] (all'epoca risultava la più grande nave costruita nel Regno Unito).<ref>{{Cita web|url=https://www.thefreelibrary.com/Tyne-built+ships+which+sailed+to+stardom;+in+association+with+RBS.-a0176646276|titolo=Tyne-built ships which sailed to stardom; in association with RBS. - Free Online Library|sito=www.thefreelibrary.com|accesso=2024-05-25}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.aukevisser.nl/uk/id198.htm|titolo=Esso Northumbria - (1970-1982)|sito=www.aukevisser.nl|accesso=2024-05-25}}</ref>
 
Nel 1960 la compagnia prese definitivamente il controllo della Humble Oil, che assorbì le attività delle società Esso Standard, Carter, Pate e Oklahoma Oil.<ref name=":02" /> Nello stesso anno, furono interrotte le attività della Stanvac, spartite tra le due compagnie proprietarie, Exxon e [[Mobil]].<ref name=":4" />
 
Il 6 luglio 1962 la Exxon avviò una joint venture con un gruppo di investitori [[Stato Imperiale dell'Iran|iraniani]] per la produzione e vendita di olio e lubrificanti a marchio Esso a [[Teheran]]. Dopo la [[rivoluzione iraniana]] del 1979, le attività nel paese furono assorbite dalla Behran Oil<ref>{{Cita pubblicazione|anno=2023 ([[Calendario persiano|1402]])|mese=maggio|titolo=Behran oil company at a glance|rivista=The World of Energy}}</ref>.
 
Nel 1963 la produzione ammontava a 3.412.000 [[Barile equivalente di petrolio|barili di petrolio]] al giorno.<ref name=":4" />
 
La Jersey Standard cambiò il suo nome in '''Exxon Corporation''' nel 1972 e scelse Exxon come marchio in tutti gli Stati Uniti. In altre parti del mondo, Exxon e le sue affiliate continuarono però a usare il marchio Esso.
 
Exxon Chemical Company divenne una organizzazione di importanza globale nel 1965, e nel 1999 era uno dei maggiori produttori e venditori di alcheni, composti aromatici, [[polietilene]] e [[polipropilene]], oltre che di prodotti particolari come [[elastomero|elastomeri]], [[plastificante|plastificanti]], [[solvente|solventi]], [[alcoli]] e resine adesive. Era anche leader nella tecnologia dei catalizzatori [[metallocene|metalloceni]] per la produzione di polimeri unici ad alte prestazioni.
 
Nel 1998 Exxon e Mobil hanno firmato un accordo di 73,7 miliardi di dollari per unirsi e formare una nuova compagnia chiamata [[ExxonMobil|Exxon Mobil Corporation]]; la fusione è stata completata il 30 novembre [[1999]] e l'accordo è stato annunciato il giorno successivo. Il nuovo gruppo continua ad utilizzare entrambi i marchi per la vendita dei suoi prodotti e per le stazioni di servizio.
 
===Il disastro ambientale della ''Exxon Valdez''===
{{Vedi anche|Exxon Valdez}}
Il 24 marzo [[1989]], poco dopo mezzanotte, la petroliera [[Exxon Valdez]] urtò la Bligh Reef nello [[stretto di Prince William]] in [[Alaska]], sversando in mare più di 42&nbsp;000&nbsp;m³ di greggio. Fu la maggiore perdita di petrolio in mare della storia degli USA e proprio in conseguenza dell'incidente della Exxon Valdez il [[Congresso degli Stati Uniti]] emise il cosiddetto ''Oil Pollution Act''. Exxon pagò 300 milioni di dollari per l'incidente e decise anche di indennizzare più di 11.000 fra persone ed imprese dell'Alaska. Inoltre, la compagnia pagò 2,2 miliardi di dollari per la pulizia del golfo di Prince William, che si concluse 1992, quando lo Stato dell'Alaska e la [[Guardia costiera degli Stati Uniti|guardia costiera USA]] dichiararono completa la bonifica. Exxon pagò anche un miliardo di dollari per risarcimento ai governi federale e statale.
 
Virtualmente tutti gli indennizzi furono pagati completamente entro un anno dall'incidente e il tribunale lodò Exxon per la disponibilità e la sollecitudine; comunque Exxon deve ancora pagare per il risultato della più grande sentenza di risarcimento, pari a 4,5 miliardi di dollari. I risarcimenti furono decretati dal giudice della corte federale ad [[Anchorage]] e sono stati annullati due volte, poiché giudicati eccessivi, dalla Corte d'Appello (Ninth Circuit).
 
== In Italia ==
L'attività in Italia trae origine dalla ''Società italo-americana pel petrolio'' (SIAP), fondata a Venezia il 16 maggio 1891 alla presenza, tra gli altri, di [[John Davison Rockefeller|John D. Rockefeller]]<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Esso italiana|autore2=|autore3=|anno=2006|titolo=Esso 115 anni 1891-2006 - 115 anni di storia della Esso Italiana|rivista=|editore=B&C Editoria e Stampa|volume=DVD (conservato presso il [[Museo Fisogni]])|numero=}}</ref>, congiuntamente con la ''[[Benedetto Walter]] & C''. Inizialmente la prima attività che si sviluppa è quella dei bunkeraggi marini. La SIAP diviene da subito una consociata della [[Standard Oil|''Standard Oil Trust'']]<ref name=":0" />. Nel 1895 viene costituita la filiale di [[Genova]], con 10 impiegati. All'epoca la società conta un totale di 42 dipendenti<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=Esso Italiana|autore2=|autore3=|anno=2006|titolo=Esso 115 anni. 1891-2006|rivista=|volume=(volumetto conservato presso il [[Museo Fisogni]])|numero=}}</ref>.
 
Nel 1900 apre il deposito di [[Padova]], mentre il personale italiano raggiunge i 100 dipendenti. Nel 1902 è invece la volta di Napoli, Portici, Bologna, Milano e Reggio Emilia, seguite poi da altre città. Dal 1909, avvia il commercio di carburanti [[Aeronautica|aeronautici]]. Tra il 1911 e il 1912 vengono assunte le prime donne<ref name=":1" /> e nel 1913, la sede della società viene trasferita a [[Genova]]<ref name=":0" /><ref name=":1" />.
 
Dopo la [[prima guerra mondiale]], la SIAP assume una partecipazione nella ''Raffineria [[Trieste|triestina]] olii minerali''<ref name=":0" />, ampliando i propri affari, e diventa la prima società ad installare in Italia (a Genova) i [[Pompa di benzina|distributori]] automatici stradali<ref name=":0" />. Tra i prodotti di punta dell'epoca, spiccano i carburanti ''Lampo'' (poi divenuto ''Standard'')<ref>''Comunicazione della SIAP alla ditta Primas Guido'', prob. 1929, archivio [[Museo Fisogni]]</ref> e ''Lampo [[Avgas|Avio]]'' (poi ''Stanavo'')<ref name=":2" />, mentre alla fine degli anni '20 sarebbe entrato in commercio il [[Benzina rossa|supercarburante]] ''Esso''<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.exxonmobil.it:443/Il-Gruppo/Chi-siamo/La-nostra-storia|titolo=La nostra storia {{!}} ExxonMobil in Italia|sito=ExxonMobil|accesso=27 ottobre 2020}}</ref>; degno di nota anche il [[DDT (insetticida)|FLIT]], tra i primi insetticidi moderni.<ref name=":0" />
 
A partire dal 1º gennaio 1933, la SIAP assume direttamente il controllo delle attività di vendita nel ramo lubrificanti della ''Raffineria triestina olii minerali''.<ref>Comunicazione congiunta della Società Italo Americana pel Petrolio e della Raffineria Triestina Olii Minerali, 30 dicembre 1932, documento conservato presso il [[Museo Fisogni]]</ref>
 
Negli anni '30 la società produce anche [[sciolina]].<ref>{{Cita pubblicazione|data=novembre 1934|titolo=Standard Ski-Wax|rivista=Standard-Notiziario della Società Italo-Americana per Petrolio|volume=rivista conservata presso il [[Museo Fisogni]]|numero=11}}</ref>
 
Nel 1938 la SIAP cambia nome in ''Standard Società italo americana pel petrolio''.<ref name=":1" />
 
Nel 1941, in seguito allo scoppio della [[seconda guerra mondiale|guerra]] con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], la società viene sequestrata<ref name=":0" />; sarà restituita alla Standard solo nel 1946<ref name=":1" />, quando assume il nome di ''Standard Italo Americana Petroli''. Nel 1950 la società cambia nuovamente denominazione in ''Esso Standard Italiana''; la Esso italiana avvia una politica di espansione, con l'apertura di impianti e il varo di diverse petroliere<ref name=":0" />. Prodotto di punta del dopoguerra è il supercarburante ''Esso Extra''.<ref name=":1" />
 
Nel 1948, sul territorio di [[Priolo Gargallo|Priolo]]-[[Melilli]]-[[Augusta (Italia)|Augusta]], in [[provincia di Siracusa]], l'imprenditore italiano [[Angelo Moratti]] avvia la costruzione di [[Polo petrolchimico siracusano|una raffineria di olii minerali]], entrata in servizio nel 1953 con la denominazione ''RASIOM-Raffinerie Siciliane Olii Minerali''; nel 1961 viene acquistata dalla Esso<ref name=":1" /> e nel 1972 avviene la fusione definitiva, con la nuova denominazione ''Esso Italiana Raffineria di Augusta''. Da notare che la Esso in [[Sicilia]] si trova in quello che viene definito il "triangolo industriale" (i tre comuni sopra elencati) del siracusano. Detta zona ha subito un forte inquinamento industriale a causa di una scarsa politica di salvaguardia della natura e della salute.<ref>{{cita web|url=http://www.qds.it/3347-la-corte-ue-chi-ha-inquinato-deve-pagare-la-bonifica-di-priolo.htm|titolo=La Corte Ue: chi ha inquinato deve pagare la bonifica di Priolo|accesso=10 marzo 2010}}</ref>
 
In generale, tra il 1946 e il 1962 la Esso investe in Italia oltre 115 miliardi di lire, in maggioranza (51%) concentrati nel settore della [[Raffinazione del petrolio|raffinazione]]; buona parte di questi investimenti, circa il 40%, riguarda zone industriali nel [[Italia meridionale|Sud Italia]] e nelle [[Isole dell'Italia|isole]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|autore2=|autore3=|data=settembre-ottobre 1962|titolo=Investimenti Esso in Italia|rivista=Esso Rivista|numero=}}</ref>.[[File:Belluno Esso.jpg|miniatura|Una stazione Esso a Belluno; dal 2017 i benzinai Esso in Italia, pur conservando il marchio, si separano dal gruppo [[ExxonMobil]]]]Dal 1965 al 1984 la Esso italiana ha finanziato e curato la realizzazione, pubblicazione e diffusione della serie di documentari aventi come titolo ''[[L'Italia vista dal cielo]]'', realizzati da [[Folco Quilici]], trasmessi nel 1977 dalla [[RAI]]<ref>{{cita web|url=http://www.esso.com/Italy-Italian/PA/news_IVDC_FULL.aspx|titolo=L'Italia vista dal cielo|accesso=16 agosto 2008}}</ref> e restaurati nel 2002<ref name=":1" />; già nei primi anni '50, inoltre, la compagnia aveva finanziato i ''Concerti Sinfonici Esso'', trasmessi sempre sulle reti radiofoniche della RAI<ref name=":1" />. Nei primi anni sessanta stipula un accordo con l'azienda di giocattoli milanese ''[[Co-Ma]]'' permettendo a quest'ultima di realizzare modellini di [[Stazione di servizio|stazioni di servizio]] marchiate Esso. Sempre nello stesso periodo, la compagnia mette a disposizione anche una serie di video didattici sulla [[fisica]] e sulla [[chimica]] per le scuole italiane<ref name=":0" />; realizzati da università straniere, la versione in italiano è curata dalla Commissione Nazionale per i corsi pilota in Fisica<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Esso|autore2=|autore3=|titolo=Film per la Fisica n. 0116 - Eventi Casuali|rivista=|volume=pellicola 16 mm conservata al [[Museo Fisogni]]|numero=}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=sSlpx032Mhc|titolo=PSSC - 01. Tempo e orologi - YouTube|accesso=6 novembre 2020}}</ref>.
 
Nel 1971 viene costruito ad [[Augusta (Italia)|Augusta]] un nuovo impianto per [[Lubrificante|lubrificanti]], il più grande in [[Europa]].
 
Nel 1986 l'impianto di [[Vado Ligure]], realizzato nel 1925, subisce un'importante ristrutturazione, per un costo di oltre 40 miliardi; diventa negli anni '80 e '90 uno dei principali siti della Esso in Europa.<ref>{{Cita pubblicazione|data=aprile 1997|titolo=Cento anni d'esperienza nei lubrificanti|rivista=Qui Touring|numero=4}}</ref>
 
Nel 1992 anche la Esso inizia la vendita in Italia della propria [[Benzina verde|benzina senza piombo]]<ref name=":0" />.
 
Nel 2000, in seguito alla fusione tra [[ExxonMobil|Exxon]] e [[Mobil]], nasce in Italia la ''ExxonMobil Mediterranea'', [[holding]] con funzione di coordinamento per le singole società dell'Europa meridionale e del [[Nordafrica|Nord Africa]]<ref name=":1" /> e unita alla Esso italiana nel 2009<ref name=":2" />. Sempre a seguito della fusione, nel 2003 il capitale della società sale a 78,9 milioni di euro, con l'incorporamento della ''Mobil Oil Italiana''<ref name=":1" />.
 
Nel 2011 la Esso italiana conta circa 630 dipendenti, un traffico di 1000 navi all'anno e 8,8 milioni di tonnellate di raffinazione annua.<ref>{{cita web|url=http://www.esso.it/Italy-Italian/PA/about_what_refinery_augusta_development.aspx|titolo=La raffineria e il territorio}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.esso.it/Italy-Italian/PA/about_what_refinery_augusta_keydata.aspx|titolo=La raffineria in cifre}}</ref>
 
A partire dal 2012 è iniziata una politica di cessione ad altre società degli impianti Esso, che hanno tuttavia mantenuto il marchio della compagnia, che ha continuato a vendere i propri carburanti.<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=Giorgio Carlevaro|anno=2021|titolo=Cosa è rimasto dopo il "viavai" dei marchi sulla rete carburanti|rivista=Muoversi|numero=2}}</ref>
 
Nel 2017 la restanti 1176 stazioni di servizio Esso<ref name=":3" />, pur mantenendo lo storico marchio, vengono cedute al gruppo indiano dei fratelli Issa<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/2017/06/19/news/la_rete_di_distributore_esso_in_italia_passa_agli_indiani_partiti_dal_nulla-168449205/|titolo=Dal nulla a un impero: due fratelli indiani prendono la rete di distributori Esso in Italia|sito=la Repubblica|data=19 giugno 2017|accesso=2 novembre 2020}}</ref>, Euro Garages ([[EG Group]]), noto in Italia come "EG Italia S.p.A.". Il 9 maggio 2018 viene inoltre annunciata la vendita della raffineria di Augusta all'azienda di stato algerina [[Sonatrach]]<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/05/09/esso-cede-raffineria-augusta-a-sonatrach_ecbcd184-d6de-405c-afd3-aae296ffe409.html|pubblicazione=Ansa economia|titolo=Esso cede Raffineria Augusta a Sonatrach|autore=Redazione|data=9 maggio 2018|accesso=28 gennaio 2019|}}</ref>. Come risultato del progressivo disimpegno dal paese, con l'avvio di un piano di esuberi<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/10/30/exxon-mobil-la-nera-680-milioni-di-perdita-14mila-licenziamenti-130-in-italia-ma-premia-gli-azionisti-con-38-miliardi-di-dividendi/5985457/|titolo=Exxon Mobil la "nera": 680 milioni di perdita, 14mila licenziamenti (130 in Italia) ma premia gli azionisti con 3,8 miliardi di dividendi|sito=Il Fatto Quotidiano|data=30 ottobre 2020|accesso=2 novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.quotidianoenergia.it/module/news/page/entry/id/457215|titolo=Esso Italiana, sindacati in agitazione|lingua=en|accesso=2 novembre 2020}}</ref>, la Esso ha mantenuto in Italia le attività di vendita di lubrificanti e una quota della raffineria [[SARPOM|Sarpom]] di [[Trecate]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/la-transizione-energetica-e-fuga-esso-dall-italia-AEvk89lE|titolo=La transizione energetica e la fuga di Esso dall’Italia|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=2 novembre 2020}}</ref>. Queste ultime attività verranno cedute a [[Italiana Petroli (azienda 2019)|IP]] in base ad un accordo siglato nel 2022.<ref name=":03">{{Cita web|url=https://www.money.it/ip-italiana-petroli-acquisisce-gli-asset-italiani-di-esso|titolo=Italiana Petroli acquisisce gli asset italiani di Esso|sito=Money.it|data=2022-12-20|lingua=it-IT|accesso=2022-12-20}}</ref>
 
La filiale italiana si chiama ''Esso Italiana S.r.l.'', con sede legale a [[Roma]], nell’ufficio aziendale della Magliana<ref>{{cita web|url=https://www.exxonmobil.it/Contatti/Contattaci/Esso-Italiana-S-r-l|titolo=Esso Italiana S.r.l.}}</ref>.
 
==In Germania==
In [[Impero tedesco|Germania]] la compagnia apparve come sussidiaria della Standard Oil il 25 febbraio 1890, col nome di ''Deutsch-Amerikanische Petroleum Gesellschaft'' (DAPG), fondata a [[Brema]] cdagli imprenditori tedeschi Franz Ernst Schütte, Carl Schütte e Wilhelm Anton Riedemann, e da John D. Rockefeller.
 
Nel 1891 l'azienda rilevò l'attività di importazione di petrolio di Edmund Siemers, mentre a metà del decennio acquisì la metà delle azioni della raffineria di petrolio di Brema (in seguito ''raffineria di Mineralöl, ex August Korff''). All'inizio del XX secolo il petrolio veniva venduto con il marchio ''Dapol'' e la benzina con il marchio ''Dapolin''. Nel 1904 la Standard Oil rilevò il 50% delle azioni della società e trasferì la sede ad [[Amburgo]]. Dal 1923 la società avviò la costruzione di una rete di [[Stazione di servizio|stazioni di servizio]] nel [[Repubblica di Weimar|paese]].<ref name=":5" />
 
Nel 1928 fu lanciato il marchio ''Esso'' per la [[Benzina con piombo|benzina super]], arricchita con il 10% di [[benzene]]. Durante [[Crisi economica del 1929|la successiva crisi economica]], la DAPG acquisì numerose azioni della ''Oelhag'' (di cui divenne azionista al 50% nel 1938) e della [[Atlantic Oil Company|''Atlantic Company'']].
 
Nel 1931 la benzina ''Dapolin'' fu ribattezzata ''Standard'' e poi definitivamente ''Esso'' nel 1937<ref>{{Cita web|url=http://www.arctofilz.de/devforum/thema.php?board=11&thema=11|titolo=Deutscher Eisenbahn-Verein › Kleinbahnmuseum › Haltetafel,Warnkreuze {{!}} Klein- und Privatbahn-Forum|data=|accesso=2024-01-04|dataarchivio=26 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170426060321/http://www.arctofilz.de/devforum/thema.php?board=11&thema=11|urlmorto=sì}}</ref>''.'' Nel 1935 la compagnia aveva in [[Germania nazista|Germania]] 18.327 distributori di benzina (32,7% della quota totale).
 
In seguito all'[[Anschluss|annessione dell'Austria]] nel 1938 e alla successiva riorganizzazione del settore, la ''[[Mobil|Vacuum Oel AG]]'' di [[Vienna]] e la sua raffineria di Kagran furono assegnate alla DAPG.<ref>Rainer Karlsch, Raymond G. Stokes: ''Faktor Öl. Die Mineralölwirtschaft in Deutschland 1859–1974''. Verlag C. H. Beck, München, 2003. pag. 199.</ref>
 
Con il passaggio all'economia di [[Seconda guerra mondiale|guerra]] nel settembre 1939, tutte le società di vendita di oli minerali furono riunite nel ''Arbeitsgemeinschaft Mineralölverteilung'' (AMV) e la benzina veniva senza marchio. La DAPG era ancora considerata una "società tedesca" e figurava nell'elenco delle società attive nel campo della difesa.<ref>{{Cita web|url=http://reformed-theology.org/?reqp=1&reqr=|titolo=reformed-theology.org|data=|accesso=2024-01-04|dataarchivio=23 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190323020951/http://reformed-theology.org/?reqp=1&reqr=|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 1950 la DAPG, rimasta presente nella [[Germania Ovest]], venne rinominata ''Esso AG''<ref name=":5" /> e nel 1999 trasformata in ''Esso [[Germania|Deutschland]] GmbH.''
 
Il 1º ottobre 2018 la rete di stazioni di servizio passò al gruppo britannico EG.<ref>{{Cita web|url=https://corporate.exxonmobil.de/Neuigkeiten/Newsroom/Presseinformationen/2018/1001_Verkauf-abgeschlossen-Deutsches-Esso-Tankstellennetz-wird-von-EG-betrieben|titolo=Verkauf abgeschlossen: Deutsches Esso Tankstellennetz wird von EG betrieben {{!}} ExxonMobil Deutschland|sito=ExxonMobil|lingua=en|accesso=2024-01-04}}</ref>
 
== Utilizzo dei marchi ==
[[File:Enamel advertising sign, Standard.JPG|sinistra|miniatura|Il marchio originale della Standard Oil of New Jersey]]
Il nome ''Esso'' (che in [[Lingua inglese|inglese]] suona come la pronuncia delle lettere ''S''-''O'' (''Standard Oil'') e che deriverebbe, secondo alcuni, dell'espressione ''Eastern States - Standard Oil'') attrasse le proteste delle altre aziende scorporate dalla [[Standard Oil]], a causa della similarità con l'acronimo dell'azienda originaria; alla Jersey Standard fu quindi impedito di usare il nome ''Esso'' negli [[Stati Uniti d'America|USA]] al di fuori degli stati che le erano stati attribuiti in seguito all'accordo [[antitrust]] del [[1911]] sulla Standard Oil. Negli stati in cui il marchio ''Esso'' era vietato, la [[società (diritto)|società]] vendette la sua benzina con i marchi ''Humble'' o ''Enco''.
 
Il [[marchio]] ''Humble'' fu usato nelle stazioni di rifornimento del [[Texas]] per diversi decenni, poiché le operazioni erano sotto la direzione della affiliata [[Humble Oil]], e verso la metà-fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] si espanse in altri stati sud-occidentali, inclusi [[Nuovo Messico]], [[Arizona]] e [[Oklahoma]].
 
Nel 1960, la compagnia prese il pieno controllo della ''Humble Oil and Rifining'' e riorganizzò la società. Il marchio ''Enco'' fu introdotto da Humble nel [[1960]] in [[Ohio]], ma fu presto rimosso dopo che la [[Standard Oil of Ohio]] (Sohio) protestò poiché ''Enco'' (acronimo per "ENergy COmpany") sembrava troppo simile ad ''Esso'', anche perché ne utilizzava la medesima grafica. A questo punto, le insegne delle stazioni di rifornimento in Ohio vennero sostituite da ''Humble'', finché il nome fu cambiato definitivamente in ''Exxon'' nel 1972.
Dopo essere stato rimosso dall'Ohio, il marchio ''Enco'' fu tuttavia introdotto in altri Stati "non-Esso". Nel [[1961]], le stazioni ''Humble'' in Oklahoma, Nuovo Messico e Arizona furono ribattezzate ''Enco'', e nel 1962, anche le stazioni di servizio del Texas abbandonarono il marchio ''Humble''. Nel frattempo, Jersey diffuse il marchio ''Enco'' alle stazioni in tutto il centro-ovest e il nord-ovest, che fino ad allora erano state gestite da affiliate come Carter, Pate e Oklahoma.
 
Nel 1963 la Humble fu avvicinata dalla Tidewater Oil Company, una della maggiori compagnie lungo le coste occidentale e orientale, con l'offerta di comprare la divisione raffinazione e marketing sulla [[West Coast (Stati Uniti d'America)|West Coast]]. Con questa mossa la Humble avrebbe acquisito un grande numero di stazioni e una raffineria in [[California]], che a quell'epoca rappresentava il mercato in maggior espansione in campo petrolifero. A bloccare l'operazione intervenne però il Dipartimento di Giustizia e nel 1966 le attività della Tidewater sulla costa occidentale furono cedute alla [[Phillips Petroleum]]. L'espansione della Humble in California e negli stati occidentali avvenne comunque, anche se con una diversa strategia: la compagnia iniziò a costruire nuove stazioni e a modificare il marchio di quelle esistenti da ''Humble'' ad ''Enco'' e acquistò inoltre un consistente numero di stazioni dalla Signal Oil nel 1967, e da lì a poco fece seguito l'apertura di una nuova raffineria a [[Benicia]] nel 1969.
 
Nel 1966, in seguito alle proteste sollevate dalla Standard Oil del Kentucky (a quel tempo una affiliata della [[Chevron Corporation|Standard Oil della California]]), il dipartimento di giustizia intimò ad Humble l'interruzione dell'uso del marchio ''Esso'' per diverse stazioni in molti stati sud-orientali. Per la fine del 1967, tutte le stazioni in ognuno di quegli Stati cambiarono marchio in ''Enco''.
[[File:Esso textlogo.svg|miniatura|Il marchio Esso tuttora utilizzato da ExxonMobil in Europa e in altre parti del mondo]]
Nonostante il successo della campagna pubblicitaria "Put a Tiger in your Tank" (in Italia "Metti un Tigre nel motore"), introdotta nel 1964 per promuovere i carburanti speciali Enco/Esso e l'uniformità a livello nazionale degli allestimenti delle stazioni di servizio, delle grafiche e dei prodotti, la compagnia aveva ancora alcune difficoltà nel promuoversi contro marchi nazionali affermati come [[Texaco]] - che, allora, era l'unica presente con un solo marchio in tutti i 50 Stati degli USA. I dirigenti della compagnia realizzarono verso la fine degli anni sessanta che era giunto il momento di sviluppare un nuovo marchio che potesse essere utilizzato al livello nazionale negli Stati Uniti. Inizialmente, si pensò di usare per tutte le stazioni il marchio ''Enco'', ma quest'ipotesi fu scartata quando si scoprì che "Enco" in giapponese è usato come abbreviazione di "motore guasto" (エンジン故障, ''enjinkoshou'').
[[File:Humble Gas Station photograph.jpg|sinistra|miniatura|Una stazione di servizio a marchio Humble in Ohio]]
La compagnia cambiò allora il suo nome istituzionale da ''Jersey Standard'' ad ''Exxon'', modificando nell'estate-autunno [[1972]] il brand a tutte le stazioni negli Stati Uniti, dopo un test di marketing del 1971 in cui erano stati sostituiti la dicitura e il logo Enco/Esso nelle stazioni di servizio di alcune città.
L'assenza di vincoli all'uso del marchio Esso al di fuori degli Stati Uniti permise di mantenere questo nome in ambito extra USA.
''Esso'' è l'unico marchio direttamente derivato da Standard Oil ancora in uso "su larga scala"; altre compagnie derivanti dal gruppo, come la Chevron, mantengono alcune stazioni con il brand ''Standard Oil'' in alcuni stati per poter mantenere il diritto d'uso del marchio e fare in modo che altri non possano avvalersi di questa sigla.
 
Negli [[Stati Uniti d'America|USA]], ''Exxon'' rimpiazzò formalmente i marchi ''[[Esso]]'', ''Enco'', e ''Humble'' a partire dal 1º gennaio [[1973]].
 
Il logo rettangolare ''Exxon'' con la striscia blu in fondo e le lettere rosse con le due "X" collegate fu creato dal designer [[Raymond Loewy]]. Le "X" collegate sono incorporate anche nel logo della ExxonMobil<ref name=":12">{{Cita pubblicazione|autore=|autore2=|autore3=|coautori=[[Museo Fisogni]], Circuito Lombardo Musei Design|anno=2020|titolo=Grafica on the Road - L'immagine della benzina|rivista=|volume=opuscolo di approfondimento|numero=|pp=8, 9}}</ref>. La [[mascotte]] di Exxon è una tigre.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
 
* [[ExxonMobil]]
* [[Sette sorelle (compagnie petrolifere)]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Compagnie petrolifere statunitensi]]
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