Bivona: differenze tra le versioni

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Acquamarina (discussione | contributi)
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{{nota disambigua|la frazione di [[Vibo Valentia]]|Bivona (Vibo Valentia)}}
{{W|geografia|dicembre 2008}}
{{Divisione amministrativa
{{F|comuni|dicembre 2008}}
|Nome =
{{Comune
|nomeComunePanorama = Panoramic view of Bivona.jpg
|panoramaDidascalia = Panorama Bivonadi 5.jpgBivona
|Voce bandiera =
|linkStemma = Bivona_stemma.JPG
|siglaRegioneStemma = SIC
|Voce stemma = Stemma di Bivona
|siglaProvincia = AG
|Stato = ITA
|latitudineGradi = 37
|Grado amministrativo = 3
|latitudineMinuti = 37
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|latitudineSecondi = 13
|Divisione amm grado 2 = Agrigento
|longitudineGradi = 13
|Amministratore locale = Milko Cinà
|longitudineMinuti = 26
|Partito = [[lista civica]] ''Condividi Bivona''
|longitudineSecondi = 21
|Data elezione = 12-6-2017
|mappaX = 168
|Data rielezione = 28-6-2022
|mappaY = 310
|Data istituzione =
|altitudine = 503
|Sottodivisioni =
|superficie = 88,57
|Divisioni confinanti = [[Alessandria della Rocca]], [[Calamonaci]], [[Castronovo di Sicilia]] ([[Città metropolitana di Palermo|PA]]), [[Cianciana]], [[Lucca Sicula]], [[Palazzo Adriano]] (PA), [[Ribera]], [[Santo Stefano Quisquina]]
|abitanti = 4.020
|Lingue = {{nomelingua|ita}}, {{nomelingua|scn}} ([[subdialetto bivonese]])
|anno = giugno 2008
|Zona sismica = 2
|densita = 45,39
|Gradi giorno = 1268
|frazioni = Bacino di Barico, Santa Filomena
|Nome abitanti = bivonesi
|comuniLimitrofi = [[Alessandria della Rocca]], [[Calamonaci]], [[Castronovo di Sicilia]] (PA), [[Cianciana]], [[Lucca Sicula]], [[Palazzo Adriano]] (PA), [[Ribera]], [[Santo Stefano Quisquina]]
|Patrono = [[santa Rosalia]]
|cap = 92010
|Festivo = 4 settembre
|prefisso = [[0922]]
|istatPIL = 084004
|PIL procapite =
|fiscale = A896
|Mappa = Map of comune of Bivona (province of Agrigento, region Sicily, Italy).svg
|nomeAbitanti = bivonesi
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Bivona nel libero consorzio comunale di Agrigento
|patrono = [[Santa Rosalia]]
}}
|festivo = [[4 settembre]]
'''Bivona''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/biˈvona/|it}}<ref>{{dipi|Bivona}}</ref>; ''Vivona'' in {{nomelingua|scn}}<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|annooriginale=1990|anno=1997|p=94|isbn=88-02-07228-0}}</ref>) è un [[Comune (ordinamento italiano)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[libero consorzio comunale di Agrigento]] in [[Sicilia]].
|sito = <!-- http://www.comune.bovezzo.bs.it/ -->
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
 
Circondata dai [[monti Sicani]], del cui [[Parco dei Monti Sicani|parco regionale]] è stato sede ufficiale insieme alla limitrofa [[Palazzo Adriano]]<ref name=parcosicani>{{cita web|url=https://www.balarm.it/news/magazine/un-paradiso-terrestre-di-boschi-gole-e-laghi-il-parco-dei-monti-sicani-e-piu-reale-che-mai-18902|titolo=Un paradiso terrestre di boschi, gole e laghi|sito=balarm.it|accesso=5 febbraio 2021}}</ref>. Il parco istituito il 19 dicembre 2014 e soppresso nel luglio 2019, in quanto il TAR, nel mese precedente, su ricorso di alcuni proprietari di terreni rientranti nel parco, ha annullato il decreto istitutivo.<ref>[https://ripost.it/2025/02/27/parco-dei-monti-sicani-incontro-in-regione-per-una-nuova-istituzione/ Parco dei Monti Sicani: incontro in Regione per una nuova istituzione] ripost.it</ref>
{{quote|''...Oltre a ciò sappia V.P. che questa terra si trova in mezzo a molte altre terre e città,</br> che le fanno corona. A dieci, venti, venticinque miglia, poco più poco meno,</br> da essa distanti si trovano Agrigento, Termini, Trapani, Mazara, Giuliana, Prizzi, S. Stefano,</br> con Palermo ch'è ad una giornata di viaggio. E poiché è terra sana e molto abbondante di frumento,</br> carni e legna, e quanto ai costumi molto migliore di Palermo e Messina,</br> si crede che dai paesi circonvicini molti genitori vi manderanno a studio i figlioli piuttosto</br> che nelle due predette città. E' inoltre ricca di fontane e giardini, sano n'è il clima</br> e gode fama di essere la migliore fra le montagne di questo regno...|Lettera di un Padre gesuita ad [[Ignazio De Loyola]], [[1553]]}}
 
La località è nota per la coltivazione della [[Pesca di Bivona|pesca]], dal 2014 insignita del [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|marchio IGP]] e per la realizzazione di una peculiare sedia artigianale.
'''Bivona''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/biˈvona/}}<ref>[http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=79682&r=26941 Dizionario di ortografia e pronunzia]</ref>,''Vivona'' o ''Bbivona'' in [[Dialetto siciliano|siciliano]]) è un [[comune italiano]] di 4.020 abitanti<ref>[http://demo.istat.it/bilmens2008gen/index.html Dato Istat al 30/06/2008].</ref> della [[provincia di Agrigento]] in [[Sicilia]].</br> Bivona dista 66 Km dal capoluogo di provincia, e 88 km da [[Palermo]]. Bivona è un piccolo centro montano, circondato dai [[monti Sicani]], famoso per la coltivazione della [[Prunus persica|pesca]], che costituisce la coltura più diffusa in tutto il territorio circostante, e il cui periodo di maturazione e raccolta va dalla seconda metà di [[luglio]] alla seconda metà di [[settembre]]. Bivona si trova al centro di un'ampia area caratterizzata dalla presenza di numerosi comuni, e vanta una storia secolare che l'ha resa uno dei maggiori centri feudali della Sicilia durante i secoli [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo|XVI]], che le fece raggiungere il titolo di [[Ducato]] nel [[1554]] (Bivona fu la prima città siciliana ad essere stata elevata a Ducato) e che tuttora la rende la principale cittadina tra i centri limitrofi dell'alto agrigentino e quelli della [[provincia di Palermo]]. La presenza di numerose scuole e Istituti Superiori la rende meta di studi di tantissimi giovani dei paesi circostanti. Bivona è inoltre la città in cui è attestato il culto più antico di Santa Rosalia, la santa più venerata dalla gente siciliana.
 
Casale di probabile origine [[Storia della Sicilia islamica|islamica]], attestato per la prima volta in [[Storia della Sicilia normanna|età normanna]], ospitò una [[Giudecca di Bivona|comunità ebraica]] di cui si conservano le tracce nei pochi resti di una sinagoga e nel blasone popolare. Tra il Quattrocento e il Cinquecento fu uno dei maggiori centri feudali del [[vallo di Mazara]]: nel 1554 [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] lo elevò a [[Ducato di Bivona|ducato]], il primo nel [[Regno di Sicilia]], conferendogli al contempo il [[Titolo di città in Italia|titolo di città]]<ref name="duca">{{cita|Marrone, 1987|p. 152}}.</ref>. Accolse un elevato numero di [[Ordine religioso|ordini e istituti religiosi]] – tra cui il [[Collegio dei gesuiti (Bivona)|collegio gesuitico]] approvato da [[Ignazio di Loyola]] – come testimoniato da una cospicua quantità di edifici sacri concentrati nel centro storico d'impianto medievale. Vi è attestato uno dei più antichi culti di [[santa Rosalia]] di cui si abbia notizia certa<ref name=santarosalia>{{cita|Marrone, 1997|p. 106}}.</ref>.
==Geografia fisica==
Bivona è situato alle pendici della catena dei [[Monti Sicani]], nell'entroterra agrigentino, al confine con la [[provincia di Palermo]]. Si è soliti indicare l'altitudine del paese a 503 {{m s.l.m.}}: in realtà a questa quota si trova la residenza dell'antica casa comunale (attuale piazza Giovanni Cinà); il centro abitato infatti si sviluppa tra i 420 {{m s.l.m.}} dei quartieri meridionali ai circa 600 {{m s.l.m.}} dell'ex Tracomatosario. Il paese è attraversato da un fiume, oggi sotterraneo, l'Alba, che confluisce nel [[Magazzolo]]: quest'ultimo, a sua volta, scorre a sud del Paese. A qualche chilometro dal centro abitato si trova la [[Diga Castello]], le cui acque sono irrigue per i famosi pescheti di Bivona e per gli aranceti di [[Ribera]].
===Territorio===
Il territorio di Bivona ricade nel tratto montano inferiore del complesso orografico dei [[Monti Sicani]] e nel tratto mediovallivo del bacino idrografico del fiume [[Magazzolo]]. Ha un'estensione di circa 89 km² e si presenta abbastanza eterogeneo sotto il punto di vista geomorfologico: si passa da una zona pedemontana o collinare (circa i 3/4 quarti dell'intero territorio) ad una zona tipicamente montana, con un'altitudine media di circa 1000-1100 m. Il punto più basso del territorio bivonese si trova nella parte meridionale, nella zona confinante con i territori di [[Ribera]] e [[Cianciana]] (64 m); il punto più alto corrisponde alla cima del [[Monte delle Rose]] (1436 m), al confine con la [[provincia di Palermo]] (territorio di [[Palazzo Adriano]]). Altri importanti rilievi sono il Monte Pernice (1393 m), il Pizzo San Filippo (1352 m), il Pizzo Mondello (1245 m), il Pizzo Scavarrante (1072 m) e il Pizzo di Naso (965 m). Il fiume Magazzolo rappresenta l'asta principale del bacino idrografico: sono frequenti anche i valloni tributari di destra del Magazzolo e numerosi sono i corsi d'acqua dallo sviluppo tortuoso con forte azione erosiva di tipo regressivo, con importante apporto idrico nella stagione delle piogge (ma asciutti durante l'estate). I corsi d'acqua prendono origine dai rilievi presenti nella zona. I principali affluenti del Magazzolo sono il Vallone Lordo, il Vallone Calabrò, il Vallone Acque Bianche, il Vallone Salito e il Vallone Gebbia. Il bacino del fiume Magazzolo è limitato dai già citati Pizzo Mondello e Pizzo Scavarrante e da altri due rilievi, la Serra Mezzo Canale (586 m) e Cozzo Timpe Rosse (596 m). Questa fitta rete idrografica ha favorito la realizzazione della [[Diga Castello]] che, con i suoi 20.500.000 mc, risulta uno degli invasi più importanti della zona ed uno dei più grandi dell'intera Sicilia, nonostante anch'esso sia vittima della recente crisi idrica che ha colpito la [[provincia di Agrigento]]. Numerose sono anche le sorgenti, la cui portata varia da pochi litri/secondo a oltre 40 litri/secondo nei periodi di magra; le acque delle varie sorgenti sgorgano da diverse zone, e convogliano in tre canali naturali principali: il primo, in cui confluiscono le acque delle sorgenti Santa Rosalia e Capo d'Acqua, è il fiume Alba (oggi fiume sotterraneo che attraversa il paese); il secondo convoglia le acque delle sorgenti Santissimo e Acque Bianche e il terzo convoglia le acque delle due sorgenti Grotticelle e delle sorgenti Canfuto e San Filippo: tutti e tre i canali confluiscono nel Magazzolo. Da notare la presenza di alcuni piccoli laghi artificiali, specialmente ad uso aziendale. Tutto il territorio bivonese, uno dei più estesi del circondario, è costellato di boschi e ampie zone verdi: anch'esso, insieme ai territori di altri tre comuni, ricade all'interno della "[[Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio]]".
 
== Geografia fisica ==
*Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003<ref>[http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf Classificazione sismica dei comuni italiani].</ref>
=== Territorio ===
[[File:Pagghiaru - Bivona - 01012022.JPG|thumb|left|Un ''pagghiaru'', tipica architettura rurale sicana]]
Bivona è situata nell'entroterra [[Provincia di Agrigento|agrigentino]], al confine con la [[città metropolitana di Palermo]].
 
Il territorio di Bivona ha un'estensione di circa {{M|89|u=km²}}<ref name=ilpaese>{{cita web|url=https://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/it/demografia/dati-sintesi/bivona/84004/4/home?MasterType=1|titolo=Estensione territoriale |accesso=5 febbraio 2021|sito=ugeo.urbistat.com}}</ref> ed è parzialmente inserito nella "[[riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio]]", nel "[[Parco dei Monti Sicani]]".
====Comuni nelle vicinanze====
[[Immagine:TerritorioBivona.jpg|right|thumb|400px|Territorio Bivonese nella Provincia di Agrigento]]
Calcolando la distanza dei comuni in linea d'aria in base al centro urbano, Bivona dista<ref>Distanze in linea d'aria calcolate con il software [[Google Earth]].</ref>:
{|style="width: 55%; align:top"
|-
|valign=top|
*4,51 Km da [[Santo Stefano Quisquina]];
*5,76 Km da [[Alessandria della Rocca]];
*8,87 Km da [[Palazzo Adriano]] (PA);
*10,76 Km da [[Cianciana]];
*11,52 Km da [[Prizzi]] (PA);
*12,60 Km da [[Lucca Sicula]];
*13,33 Km da [[Burgio]];
*13,70 Km da [[Villafranca Sicula]];
*14,18 Km da [[San Biagio Platani]];
*15,97 Km da [[Castronovo di Sicilia]] (PA);
*16,35 Km da [[Chiusa Sclafani]] (PA);
*16,79 Km da [[Calamonaci]];
*16,97 Km da [[Cammarata]];
*17,63 Km da [[San Giovanni Gemini]];
*18,00 Km da [[Sant'Angelo Muxaro]];
*18,47 Km da [[Bisacquino]] (PA);
*18,94 Km da [[Giuliana]] (PA);
*19,84 Km da [[Casteltermini]];
*20,16 Km da [[Caltabellotta]];
|valign=top|
*20,29 Km da [[Lercara Friddi]] (PA);
*20,34 Km da [[Cattolica Eraclea]];
*21,35 Km da [[Campofiorito]] (PA);
*22,93 Km da [[Santa Elisabetta]];
*23,45 Km da [[Campofelice di Fitalia]] (PA);
*23,65 Km da [[Acquaviva Platani]] (CL);
*24,77 Km da [[Corleone]] (PA);
*25,05 Km da [[Raffadali]];
*25,24 Km da [[Vicari]] (PA);
*25,71 Km da [[Contessa Entellina]] (PA);
*36,12 Km da [[Agrigento]];
*55,58 Km da [[Palermo]];
*56,76 Km da [[Caltanissetta]];
*74,22 Km da [[Enna]];
*92,42 Km da [[Trapani]];
*137,48 Km da [[Ragusa]];
*145,96 Km da [[Catania]];
*174,28 Km da [[Siracusa]];
*196,47 Km da [[Messina]];
*481,39 Km da [[Roma]].
|}
 
L'[[altitudine]] è compresa tra i {{M|64|ul=m slm}} dell'area meridionale, al confine con i comuni di [[Ribera]] e di [[Cianciana]], e i {{M|1436|u=m}} della cima del [[Monte delle Rose]], a nord dell'abitato, al confine con il territorio di [[Palazzo Adriano]], nella [[città metropolitana di Palermo]]. L'altitudine del centro abitato è compresa tra i {{M|420|u=m slm}} dei quartieri meridionali e i 600 circa di quelli settentrionali<ref name=alt>I dati altimetrici specificati sono stati desunti dalla carta aerofotogrammetrica esistente nell'ufficio tecnico del Comune di Bivona.</ref>, ed è usualmente indicata in {{M|503|u=m slm}}, in riferimento all'antica casa comunale (attuale piazza Giovanni Cinà).
===Clima===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Bivona}}
 
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003<ref>{{cita web |1=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf |2=Classificazione sismica dei comuni italiani |3=30-03-2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418213644/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf |dataarchivio=18 aprile 2009 |urlmorto=sì}}</ref>.
L'influenza del clima si fa risentire sia sulla morfologia del territorio che sulla vita vegetale ed animale della zona. Il clima del territorio bivonese presenta una relativa variabilità, legata in particolar modo alle differenze altitudinali e morfologiche. Le caratteristiche offerte dalla [[stazione meteorologica di Bivona]] consentono di attribuire il regime del suo territorio ad una clima "temperato caldo" con prolungamento della stagione estiva e con inverni miti. Il clima di Bivona viene considerato come "clima di collina": tuttavia il clima generale dei [[Monti Sicani|Sicani]] si pone tra i climi "temperato-caldi" o "mesotermici" (all'interno dei climi "Xerotherici Mediterranei").<br>Per quanto riguarda le '''temperature'''<ref>Dati tratti da un lavoro di ricerca svolto sui [[Monti Sicani]] da ''ARUTA et al.'' ([[1985]]). Tali elaborazioni si riferiscono ad un periodo di cinquanta anni a partire dal [[1921]].</ref>:
*nell'ambito delle temperature ''massime'', il valore minimo si riscontra in Gennaio (11,2 °C) e quello massimo nel mese di Luglio (33,1 °C);
*nell'ambito delle temperature ''medie'', il valore minimo si riscontra nel mese di Gennaio (8,4 °C) e quello massimo nel mese di Luglio (26,9 °C);
*nell'ambito delle temperature ''minime'', il valore minimo si riscontra nel mese di Gennaio (5,3 °C) e quello massimo nei mesi di Luglio e Agosto (20,6 °C). Pochi i giorni di gelo.<br>Per quanto riguarda le '''precipitazioni''', il numero di giorni piovosi medi mensili è più alto nei mesi di Dicembre e Gennaio, e via via minore fino a tendere a zero nel mese di Luglio. Le precipitazioni nevose si riscontrano soprattutto nel mese di Gennaio (ma raramente avvengono anche nel mese di Dicembre).
 
==== Orografia ====
{{ClimaAnnuale
Il territorio si trova alle pendici dei [[monti Sicani]], che sovrastano l'abitato formando un [[Anfiteatro (geografia)|anfiteatro naturale]], e comprende il tratto medio vallivo del bacino idrografico del fiume [[Magazzolo]]. Circa i tre quarti della sua estensione si trovano in zone pedemontane e collinari, mentre il quarto restante appartiene alla zona tipicamente montana.
| nome = [[Stazione meteorologica di Bivona|BIVONA]]<ref>I dati della tabella si riferiscono invece al periodo trentennale 1961-1990 (erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/671%20%5BBivona%5D%20capoluogo.Txt Tabella climatica).</ref>
 
Il paesaggio montano è composto da rilievi [[calcare]]o-[[Dolomite|dolomitici]] di epoca [[Mesozoico|mesozoica]]<ref>{{cita web|url=http://sicilimprese.pa.cnr.it/GURS/Gazzette/g03-21-e.htm|titolo=Lineamenti geologici e geomorfologici del territorio di Bivona|accesso=7 agosto 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304113723/http://sicilimprese.pa.cnr.it/GURS/Gazzette/g03-21-e.htm|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>, quasi tutti nella parte settentrionale del territorio. [[File:Pizzo Mondello - Bivona AG, Sicilia, Italia.jpg|thumb|Panoramica del Pizzo Mondello]]
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
Le principali cime del territorio bivonese sono<ref>I seguenti dati sono stati desunti dalla Carta Orografica del Territorio del Comune di Bivona.</ref><ref>Tra gli altri rilievi del territorio bivonese: pizzo San Matteo ({{M|751|u=m}}), monte M. S. Venere ({{M|696|u=m}}), cozzo Timpe Rosse ({{M|596|u=m}}), serra Mezzo Canale ({{M|586|u=m}}), pizzo il Moscamento ({{M|572|u=m}}), monte Chirullo ({{M|441|u=m}}), monte il Casino ({{M|423|u=m}}), montata Badia ({{M|361|u=m}}) e monte Castelluccio ({{M|360|u=m}}).</ref>:
* [[Monte delle Rose]] ({{M|1436|u=m}});
* Monte Pernice ({{M|1393|u=m}});
* Pizzo San Filippo ({{M|1352|u=m}});
* Monte Scuro ({{M|1310|u=m}});
* [[Pizzo Mondello]] ({{M|1245|u=m}});
* Pizzo Catera ({{M|1192|u=m}});
* Pizzo Scavarrante ({{M|1072|u=m}});
* Pizzo di Naso ({{M|965|u=m}}).
 
Gli affioramenti rocciosi di [[Pizzo Mondello]], costituiti dalla stratificazione di [[calcare|calcari]] e [[selce]] con tracce di conchiglie fossili (''[[Halobia]]''), si presentano fortemente inclinati e testimoniano le deformazioni tettoniche subite dai monti Sicani<ref>{{cita web|url=http://www.guidasentiero.it/pages/standard/StandardPage.aspx?idm=330&idd=321&idp=301|titolo=Formazioni geologiche al Pizzo Mondello|accesso=30 marzo 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091029051231/http://www.guidasentiero.it/pages/standard/StandardPage.aspx?idm=330|dataarchivio=29 ottobre 2009}}</ref>.
 
==== Idrografia ====
Il territorio bivonese fa parte del [[bacino idrografico]] del fiume [[Magazzolo]], delimitato dal Pizzo Mondello, dal Pizzo Scavarrante, dalla Serra Mezzo Canale e dal Cozzo Timpe Rosse e comprendente, oltre al corso d'acqua principale, anche gli affluenti Lordo, Calabrò, Acque Bianche, Salito e Gebbia<ref>{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/presidenza/ucomrifiuti/acque/DOCUMENTI/DOCUMENTI_B/B3/B3_20.pdf|titolo=Fiume Magazzolo|accesso=13 agosto 2009}}</ref>: i valloni tributari di destra del Magazzolo sono a sviluppo tortuoso, con forte azione [[erosione|erosiva]] di tipo regressivo<ref name="perc">{{cita|Perconti}}.</ref>; assicurano un importante apporto idrico nella stagione delle piogge ma sono asciutti durante l'estate. Le numerose [[Sorgente (idrologia)|sorgenti]] alimentano principalmente tre canali naturali, affluenti del Magazzolo<ref name="perc"/>: il primo, in cui confluiscono le acque delle sorgenti Santa Rosalia e Capo d'Acqua, è il fiume Alba, il cui tratto urbano è intubato e sotterraneo dalla seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]]; il secondo convoglia le acque delle sorgenti Santissimo e Acque Bianche e il terzo raccoglie le acque delle due sorgenti Grotticelle e delle sorgenti Canfuto e San Filippo.
 
A qualche chilometro dal centro abitato si trova la [[Lago di Magazzolo|diga Castello]], che ha creato un [[Lago artificiale|bacino artificiale]] (circa {{M|21000000|ul=m³}}<ref>{{cita notizia|url=http://demoexpo.net/PDF/Novembre%2004/collaudata%20la%20diga%20Castello.pdf|titolo=Collaudo finale della diga Castello|accesso=7 agosto 2009}}</ref>), le cui acque irrigano i pescheti di Bivona e gli [[Arancia di Ribera|aranceti di Ribera]].
 
==== Flora e fauna ====
{{organizzare|Sezione da organizzare: contiene elementi comuni di scarsa enciclopedicità da eliminare o da spalmare nella sezione di primo livello.|geografia|novembre 2020}}
La [[flora]] e la [[fauna]] del territorio di Bivona sono quelle tipiche delle zone montane e pedemontane dell'[[Flora mediterranea|area mediterranea]]<ref name="florafauna">{{cita|Pupello}}.</ref>. I boschi, nelle aree meno [[antropizzazione|antropizzate]], sono costituiti da [[Quercus ilex|leccio]], [[Quercus pubescens|roverella]] e [[Arbutus unedo|corbezzolo]], e rimboschimenti prevalentemente a [[Pinus halepensis|pino d'Aleppo]], [[Cupressus|cipresso comune]], [[Pinus nigra|pino nero]] e [[Abies cephalonica|abete di Cefalonia]]. È presente un ricco [[sottobosco]] e sono presenti l'[[Euphorbia|euforbia cespugliosa]], il biancospino e la [[Osyris alba|ginestrella]]<ref name="florafauna"/>.
 
Negli [[Anni 1930|anni trenta]], in occasione della visita di [[Benito Mussolini]]<ref name="florafauna"/>, furono piantati nel centro abitato i [[Platanus|platani]] di via Lorenzo Panepinto, le [[Robinia pseudoacacia|robinie]] nella piazzetta denominata XXVIII Ottobre; fu sistemata anche la villa comunale.
 
Per quanto riguarda la fauna, i boschi sono popolati e frequentati prevalentemente da piccoli insettivori ([[Cyanistes caeruleus|cinciarelle]], [[Parus major|cinciallegre]], [[Fringilla coelebs|fringuelli]], [[Sylvia atricapilla|capinere]], [[Erithacus rubecula|pettirossi]], [[Troglodytes troglodytes|scriccioli]]) e da [[Turdus merula|merli]], [[Columba palumbus|colombacci]] e [[Garrulus glandarius|ghiandaie]]<ref name="florafauna"/>.
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Bivona}}
Come per l'intera area dei [[monti Sicani]] il [[clima|regime climatico]] è classificato come [[Clima temperato#Clima temperato caldo|temperato caldo]] di tipo ''xeroterico [[clima mediterraneo|mediterraneo]]''<ref name=clima>Dati tratti da un lavoro di ricerca svolto sui monti Sicani da Aruta ''et al.'' ([[1985]]). Tali elaborazioni si riferiscono a un periodo di cinquanta anni a partire dal [[1921]].</ref>, con [[estate|estati]] prolungate e [[Inverno|inverni]] miti. La morfologia e le differenze altimetriche determinano una relativa variabilità fra le diverse località del territorio comunale.
{{ClimaAnnuale
| nome = [[Stazione meteorologica di Bivona|Bivona]]<ref>{{cita web|url=http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/tabelle/671%20%5BBivona%5D%20capoluogo.Txt|titolo=Dati climatici - Bivona|accesso=1º luglio 2014|dataarchivio=14 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714185809/http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/tabelle/671%20%5BBivona%5D%20capoluogo.Txt|urlmorto=sì}}</ref>
| tempmax01 = 11.6
| tempmax02 = 13.1
Riga 115 ⟶ 94:
| tempmax11 = 16.7
| tempmax12 = 13.1
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 4.8
| tempmin02 = 5.1
Riga 129 ⟶ 107:
| tempmin12 = 6.5
}}
* Classificazione climatica: zona C, 1268 GG<ref>{{cita web |1=http://www.confedilizia.it/clima-SICILIA.htm |2=Dati Confedilizia |3=30-03-2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20021021105019/http://www.confedilizia.it/clima-SICILIA.htm |dataarchivio=21 ottobre 2002 |urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Origini del nome ==
Il toponimo Bivona è di origine incerta. Il nome Bivona si trova per la prima volta in un documento del 1171, ma la forma più frequente fino ai primi anni del Cinquecento era ''Bibona''.
 
La forma ''Bisbona'' è attestata nel [[1363]]<ref>Lettera di [[Federico III di Sicilia|Federico III]] a Giovanni Chiaramonte del 28 settembre 1363.</ref> e nel Cinquecento fu considerata forma colta derivante da ''bis bona'' ("due volte buona"): «Bisbona quoque vulgo Bivona dicitur». In uno scritto del [[1557]] si affermò: «È questa terra detta Bivona, quasi Bi-bona, cioè bis-bona, per la perfezione dell'aria, essendo posta sopra altissime rupi e per l'abbondanza delle salutifere acque e fruttiferi arbori, de quali sommamente abbonda, luogo veramente più che buono e amenissimo»<ref>{{cita|Marrone, 1987|47-48}}.</ref>. L'etimologia fu sostenuta dal Trovato<ref>{{cita libro|autore=Gaetano Trovato|titolo=Sopravvivenze arabe in Sicilia: documenti arabo-siculi del periodo normanno|altri=presentazione di Antonino De Stefano|città=Monreale|editore= Vena|anno=1949|sbn=CUB0645799|p=127}}</ref>.
*Classificazione climatica: zona C, 1268 GG<ref>[http://www.confedilizia.it/clima-SICILIA.htm Dati Confedilizia].</ref>
 
Più probabilmente è da confrontarsi col calabrese ''Bivona'' o ''Vivona'' (presso [[Vibo Valentia]]), da una parola del sostrato pre-greco, successivamente ellenizzato come {{lang|grc|Ἱππώνιον}} ''Hippṓnion'' e quindi il latino ''Vibō'', ''Vibōna''<ref>{{cita libro|autore=Giovanni Alessio|wkautore=Giovanni Alessio|titolo=L'elemento greco nella toponomastica della Sicilia|volume=2|città=Firenze|editore=Sansoni antiquariato|anno=1956|sbn=LO10713804|p=10}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Gerhard Rohlfs|wkautore=Gerhard Rohlfs (filologo)|titolo=Dizionario onomastico e e toponomastico della Calabria|città=Ravenna|editore=Longo|sbn=|p=25}}</ref>.
==Storia==
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Bivona}}
=== Età antica ===
Alcuni reperti archeologici hanno permesso di ipotizzare una frequentazione umana nel territorio di Bivona a partire già dall'[[età del rame]]<ref name="quaranta">{{cita|Marrone, 1987|40}}.</ref>. Alcuni siti d'altura presenti nel territorio manifestano una continuità di vita dall'[[età del ferro]] all'[[Medioevo|epoca medievale]] (monte Castelluccio e Bonifacio), con una fase di abbandono più o meno totale durante l'[[Storia romana|età romana]], periodo nel quale si formano grossi insediamenti rurali nelle valli fluviali<ref>{{cita|Bergemann 2013|pp. 71-74}}.</ref>.
 
In base all'erronea interpretazione delle fonti antiche<ref name=trentatre>{{cita|Marrone, 1987|33}}.</ref>, in passato si era ritenuto che la città avesse origini greche e fosse da identificare con ''Hipponium'', fondata da [[Gelone|Gelone di Siracusa]]<ref>{{cita|Sedita|18-19}}.</ref>. Ugualmente priva di riscontri è un'altra ipotesi di identificazione, quella con il centro indigeno (poi ellenizzato) di [[Hippana]], successivamente rinvenuto sul [[monte dei Cavalli]] ([[Prizzi]])<ref>{{cita|Marrone, 1987|33-40}}.</ref>, nonostante non sia da escludere che i due toponimi presentino la medesima radice (*''vīp-''/''vīb-'') del sostrato mediterraneo<ref>{{cita|Trizzino 2013|pp. 100-111}}.</ref>.
===Dalle origini alla fine del XIII secolo===
 
Alcuni reperti archeologici hanno confermato la presenza umana nel territorio di Bivona a partire già dall'[[età del rame]]. Si pensa che la città sia stata fondata dal tiranno [[Gelone di Siracusa]] (allora avrebbe dovuto chiamarsi Hipponium); alcuni studiosi la identificano con Ippana (città greca rinvenuta nei pressi di [[Prizzi]]), ma è un'ipotesi aspramente criticata da molti. Il primo documento ufficiale su Bivona risale al [[1160]], al tempo di re Ruggero II e dei suoi successori Guglielmo l e Guglielmo II. Da semplice casale abitato da popolazione musulmana, in pochi anni divenne uno dei maggiori centri del [[Val di Mazara]].
=== Età medievale ===
{{Nota
La prima attestazione dell'esistenza di Bivona è del [[1160]], al tempo di re [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] e dei suoi successori [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo I]] e [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]]<ref name="quarantanove">{{cita|Marrone, 1987|49}}.</ref>. Da semplice casale abitato da popolazione musulmana, in pochi anni divenne un importante centro del [[Vallo di Mazara]]<ref name="quarantanove"/>.
|allineamento = destra
 
|larghezza = 350px
Divenuta signoria alla fine del [[XIII secolo]], fu messa al [[Saccheggio|sacco]] dalle truppe regie comandate da [[Ventimiglia (famiglia)|Francesco Ventimiglia]] nel [[1359]]. Il [[castello di Bivona]] fu quindi affidato in custodia a Corrado Doria<ref name="cinquantanove">{{cita|Marrone, 1987|59}}.</ref>.
|titolo = Le origini del nome
 
|contenuto = Il nome '''Bivona''' è sicuramente un nome di derivazione non araba; esso si trova per la prima volta in un documento del 1171, ma la forma più frequente fino ai primi anni del Cinquecento era ''Bibona''. La forma ''Bisbona'' venne usata molto probabilmente per la prima volta da Federico III, in una lettera del 28/09/1363 spedita a Giovanni Chiaramonte. In una lettera del 1553 viene scritto "''...Bisbona quoque vulgo Bivona dicitur...''": ciò farebbe pensare ad una colta rielaborazione del nome; così nel 1557 viene affermato "''...E' questa terra detta Bivona, quasi Bi-bona, cioè bis-bona, per la perfezione dell'aria, essendo posta sopra altissime rupi e per l'abbondanza delle salutifere acque e fruttiferi arbori, de quali sommamente abbonda, luogo veramente più che buono e amenissimo...''". Esiste anche la forma ''Vivona'', oggi usata nel dialetto locale. Il toponimo Bivona potrebbe derivare da Hipponium (probabile antico nome della città nei secoli avanti Cristo) o da Ippana (città greca nei pressi dell'attuale Prizzi), con la seguente trasformazione nel corso dei secoli: Hipponium>Ippona>Ippana>Vibo(na)>Bibona>Bisbona>Bivona. Quindi il nome si dovrebbe ricondurre al greco ἴππος.
Bivona si sviluppò maggiormente sotto la signoria dei [[Chiaramonte]] ([[1363]]-[[1392]])<ref>{{cita|Marrone, 1987|61}}.</ref> ma soprattutto sotto quella dei [[De Luna d'Aragona|De Luna]]<ref>{{cita|Marrone, 1987|85}}.</ref>, protagonisti dei [[Caso di Sciacca|casi di Sciacca]]<ref>{{cita|Marrone, 1987|88-89}}.</ref><ref>{{cita|Marrone, 1987|140}}.</ref>.
 
=== Età moderna ===
{{vedi anche|Ducato di Bivona}}
Nel [[1554]], [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]]<ref>Privilegio del 22 maggio [[1554]] di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]], reso esecutivo a [[Palermo]] il 16 giugno.</ref> elevò la baronia di Bivona a [[Ducato (circoscrizione)|ducato]], sia perché il paese era uno dei più popolosi centri feudali dell'Isola e il più popoloso tra quelli di dominio della famiglia [[De Luna d'Aragona|de Luna]]<ref name="duca"/>, sia per i buoni rapporti che intercorrevano tra l'imperatore e il [[viceré di Sicilia]] [[Juan de Vega]], suocero di [[Pietro de Luna (duca)|Pietro de Luna]]<ref>{{cita|Marrone, 1987|151}}.</ref>, primo duca bivonese e primo nobile siciliano ad acquisire il maggior titolo feudale dell'epoca<ref name="duca"/><ref>Il titolo ducale, nel XIX secolo abbinato al [[Grandato di Spagna]], dal 1956 è detenuto da Manuel Falcò y Anchorena, 17º duca di Bivona, classe 1936; cfr. {{cita web|url=https://gw.geneanet.org/lmvillena?lang=es&n=manuel+falco+y+anchorena&oc=0&p=x|titolo=Manuel Falcó y Anchorena|accesso=4 dicembre 2020}}</ref>.
 
Nei due secoli successivi il ducato passò prima alla [[Moncada (famiglia)|famiglia dei Moncada]] (i principi di [[Paternò (famiglia)|Paternò]])<ref>{{cita|Marrone, 1987|285}}.</ref>, poi a nobili famiglie spagnole che non entrarono mai negli affari locali, determinando il declino della città<ref>{{cita|Marrone, 1987|433}}.</ref>.
 
=== Età contemporanea ===
{{vedi anche|Distretto di Bivona|Circondario di Bivona}}
Nel [[1812]], con la [[Costituzione siciliana del 1812|nuova Costituzione]], nel [[Regno di Sicilia (1735-1816)|Regno di Sicilia]] fu abolita la [[Feudalesimo|feudalità]] e ciò favorì la rinascita, soprattutto economica, di Bivona: la cittadina agrigentina, infatti, fu designata capoluogo dell'[[Distretto di Bivona|omonimo distretto]] (divenuto [[Circondario di Bivona|circondario]] nel [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]), uno dei ventitré in cui fu divisa l'Isola, comprendente tredici comuni<ref name="ReferenceA">{{cita|Marrone, 1987|643}}.</ref>.
 
Nel [[XX secolo|Novecento]] Bivona si sviluppò come centro amministrativo e culturale dell'entroterra agrigentino<ref name="rifer">{{cita web|url=http://www.comune.bivona.ag.it/index.php?option=com_content&task=view&id=105&Itemid=41|titolo=Storia di Bivona|accesso=28 giugno 2009}}</ref>, essendo sede di vari uffici (sanitari e amministrativi) e scuole (soprattutto istituti superiori).
 
=== Simboli ===
{{vedi anche|Stemma di Bivona}}
[[File:Bivona-Stemma.svg|left|100px|Stemma del Comune]]
[[File:Bivona-Gonfalone.svg|right|100px|Gonfalone del Comune]]
L'attuale stemma della Città di Bivona è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica dell'8 luglio 2021.<ref name="Governo">{{cita web|url= https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2021/citta2021/Bivona.html |titolo= Bivona (Agrigento) D.P.R. 08/07/2021 concessione di Stemma, Gonfalone e Bandiera |accesso= 10 giugno 2021 }}</ref>
{{citazione|D'azzurro, alla pigna d'oro posta [[in banda]], fogliata di tre, di verde, una rivolta verso il capo, due rivolte verso la punta, sormontata da un [[Crescente (araldica)|montante]] d'argento. Ornamenti esteriori da Città.|D.P.R. 8 luglio 2021<ref>{{cita testo|url=https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti/ag/bivona.pdf|titolo=Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) di concessione – 08/07/2021|accesso=5 aprile 2022}}</ref>}}
 
Il gonfalone è un drappo di bianco, bordato d'azzurro; la bandiera è un drappo di bianco, bordato d'azzurro.<ref name="Governo"/>
 
[[File:Bivona-Stemma (pre-2021).svg|left|100px|Precedente versione dello stemma]]
Lo stemma in uso fino al 2021 era così descritto dallo statuto comunale:
{{Citazione|Scudo recante al suo interno due rami intrecciati di quercia e di ulivo e stemma, sormontato da una corona, raffigurante nella parte superiore una mezza luna calante e nella parte inferiore un granchio}}
La mezzaluna rappresenta la famiglia nobile dei primi duchi, i [[De Luna d'Aragona]], mentre il granchio potrebbe richiamare l'antico simbolo di [[Akragas]]. Per quanto riguarda il [[gonfalone]] del comune di Bivona, esso riproduce lo stemma su fondo azzurro, arricchito di decori floreali<ref>Il gonfalone è disciplinato dalle disposizioni statutarie del comune.</ref>.
 
Secondo quanto riportato dallo Statuto del Comune di Bivona, ''il comune ha un proprio inno''<ref>Statuto comunale, art. 4 comma 6.</ref>.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine= Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Titolo di città in Italia
|motivazione=
}}
 
Quando nel [[1554]], all'epoca del [[Regno di Sicilia]], [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] elevò la baronia alla dignità di [[Ducato (circoscrizione)|ducato]], Bivona acquisì il diritto ad assumere il titolo di [[città]]<ref name="duca"/>.
===Dal XIV al XVIII secolo===
Divenuta Signoria alla fine del [[XII secolo]], fu messa al sacco dalle truppe regie comandate da [[Francesco Ventimiglia]] ([[1359]]), che poi lasciò il [[castello di Bivona]] in custodia a Corrado Doria, futuro Signore del paese. Bivona si sviluppò maggiormente sotto la Signoria dei [[Chiaramonte]] ([[1363]]-[[1392]]) ma soprattutto sotto quella dei [[de Luna]]. Alcuni esponenti di questa famiglia furono protagonisti dei due famosi [[Caso di Sciacca|Casi di Sciacca]]. Il [[XVI secolo]] fu il secolo d'oro della storia di Bivona: nel [[1554]] [[Carlo V]] elevò il paese a città ducale e Pietro de Luna fu il primo nobile siciliano ad acquistare il maggiore titolo feudale dell'epoca, cioè il titolo di Duca. I due secoli successivi furono caratterizzati prima dal Ducato della famiglia dei [[Moncada]] (i principi di [[Paternò]]), poi da quello di nobili famiglie spagnole che non entrarono mai negli affari locali e favorirono il declino della città di Bivona.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Dal XIX secolo ai giorni nostri===
Bivona possiede numerosi edifici religiosi (circa quaranta in tutta la sua storia)<ref name="sette">{{cita|Marrone, 1997|7}}.</ref>. Molti dei palazzi nobiliari [[XVII secolo|seicenteschi]] sono stati distrutti o inglobati da costruzioni più moderne<ref name="rifer"/>.
Nel [[1812]] in Sicilia venne abolita la feudalità e ciò, paradossalmente, favorì la rinascita, soprattutto economica, di Bivona: infatti la cittadina agrigentina fu designata a Capoluogo di uno dei ventitre distretti in cui fu divisa l'intera isola. Il Distretto comprendeva Bivona e altri dodici comuni limitrofi. Nel [[Novecento]] Bivona si affermò soprattutto come importante centro amministrativo e culturale dell'entroterra agrigentino: infatti Bivona è sede di tanti uffici (sanitari e amministrativi), di numerose scuole (soprattutto istituti superiori) e rappresenta un punto di riferimento per i comuni nelle vicinanze delle province di [[Provincia di Agrigento|Agrigento]] e di [[Provincia di Palermo|Palermo]].
 
=== Architetture religiose ===
===Simboli===
{{Citazione
[[Immagine:Bivona_stemma.JPG|left|thumb|100px|Stemma del Comune]]
|[Bivona è] un centro feudale ancora molto ricco di chiese, e soprattutto di conventi
Ecco la descrizione dello '''Stemma del Comune di Bivona''': "Scudo recante al suo interno due rami intrecciati di quercia e di ulivo e da uno stemma, sormontato da una corona, raffigurante nella parte superiore una mezza luna calante e nella parte inferiore un granchio."<ref>Tratto dallo statuto comunale.</ref></br>
|[[Jean-Pierre Houël]], ''Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malta et de Lipari'', [[1785]]<ref>Dal ''Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malta et de Lipari'' citato in {{cita|Di Salvo|34}}.</ref>
|[...] pays ancore très abondant en Eglises, et sur-tout en Convents
|lingua=fr
}}
 
==== Chiese ====
[[File:Portalebivona1.jpg|thumb|Portale della chiesa madre chiaramontana]]
[[File:Bivona - Santa Maria di Gesu.jpg|thumb|I ruderi di Santa Maria di Gesù]]
*[[Chiesa madre chiaramontana]] ([[XIII secolo]]), in stile [[Architettura gotica|gotico]], di cui rimane solo il [[Portale (architettura)|portale]] della [[facciata]] principale, esempio di arte gotica chiaramontana in Sicilia<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=939|titolo=Chiesa madre chiaramontana di Bivona|accesso=1º aprile 2009}}</ref>.
*[[Chiesa di San Bartolomeo (Bivona)|Chiesa di San Bartolomeo]] ([[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]]), di cui rimane il portale della facciata principale, di gusto [[barocco]]<ref>{{cita|Marrone, 1997|99}}.</ref>.
*[[Chiesa di Santa Rosalia (Bivona)|Chiesa di Santa Rosalia]] ([[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]]), dotata di un portale in stile barocco, conserva il [[fercolo]] della statua della santa ([[1601]]), un crocifisso ligneo, alcune tele sette-ottocentesche; una piccola botola consente di accedere al tronco della quercia sotto la quale si ritiene che la santa solesse pregare durante la sua permanenza nel bosco di Bivona<ref>{{cita web|url=http://www.santarosaliabivona.it/la-chiesa/#sthash.tuExfPYu.dpbs|titolo=Chiesa di Santa Rosalia di Bivona|accesso=30 giugno 2014|dataarchivio=21 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140521225941/http://www.santarosaliabivona.it/la-chiesa/#sthash.tuExfPYu.dpbs|urlmorto=sì}}</ref>.
*[[Chiesa dell'Annunziata (Bivona)|Chiesa dell'Annunziata]] ([[XIV secolo]]), o ''chiesa del Carmine'', custodisce alcuni dipinti di [[Giuseppe Salerno (pittore)|Giuseppe Salerno]], noto come "Zoppo di Ganci"<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=1006|titolo=Chiesa del Carmelo di Bivona|accesso=30 giugno 2014}}</ref>.
*[[Chiesa di San Sebastiano (Bivona)|Chiesa di San Sebastiano]] ([[XIV secolo|XIV]]-[[XV secolo]]), detta anche ''di Santa Chiara'', presenta un portale tardo rinascimentale-[[manierismo|manierista]]<ref name="Marrone97.0">{{Cita|Marrone, 1997|389}}.</ref>.
*[[Chiesa di San Paolo (Bivona)|Chiesa di San Paolo]] ([[XV secolo]]), con portale in stile barocco del [[XVII secolo]]; all'interno conserva decorazioni barocche e statue e tele settecentesche<ref>{{Cita|Marrone, 1997|373}}.</ref>.
*[[Chiesa di Santa Maria di Loreto (Bivona)|Chiesa di Santa Maria di Loreto]] ([[XV secolo]]), detta anche ''di San Domenico'', una delle più grandi chiese bivonesi, ma in degrado alla metà del XX secolo e con arredi perduti o trasferiti in altre chiese bivonesi<ref>{{Cita|Marrone, 1997|272}}.</ref>.
*[[Chiesa di Santa Maria di Gesù (Bivona)|Chiesa di Santa Maria di Gesù]] ([[XVI secolo]]), di cui rimangono solamente i ruderi, di proprietà privata; originariamente in stile gotico e ristrutturata nel [[XVIII secolo|Settecento]]<ref name="Marrone97.0" />.
*[[Chiesa di San Giacomo (Bivona)|Chiesa di San Giacomo maggiore]], o ''dei Cappuccini'' ([[XVI secolo]]), conserva all'interno numerose lapidi funerarie e una grande tela cinquecentesca della ''Madonna degli Angeli'' sull'altare maggiore<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=938|titolo=Convento Cappuccini Bivona|accesso=30 giugno 2014}}</ref>.
*[[Chiesa Mater Salvatoris|Chiesa madre ''Mater Salvatoris'']] ([[XVI secolo]]), edificata dai padri [[gesuiti]] e ampliata nel [[XVII secolo|Seicento]], nel [[1781]] divenne la nuova chiesa matrice<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=866|titolo=Chiesa madre di Bivona|accesso=30 giugno 2014}}</ref>.
*[[Chiesa di Sant'Isidoro Agricola]] ([[XVII secolo]]), edificata dai cittadini in seguito a pessime annate agricole in onore di [[Isidoro l'Agricoltore|sant'Isidoro]], protettore degli agricoltori, priva di elementi decorativi<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=996|titolo=Chiesa di Sant'Isidoro di Bivona|accesso=30 giugno 2014}}</ref>.
*[[Santuario della Madonna dell'Olio (Bivona)|Santuario della Madonna dell'Olio]], antico luogo di culto bivonese fuori dal centro abitato dedicato alla ''Madonna di l'Ogliu''. Nel [[2008]] è stato inserito nella ''Carta regionale dei luoghi dell'identità e della memoria'' della Regione Siciliana<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=979|titolo=Santuario della Madonna dell'Olio di Bivona|accesso=5 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150526145908/http://www.bivonaonline.it/?page_id=979|dataarchivio=26 maggio 2015|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Ad esse si possono aggiungere le chiese andate distrutte: chiesa di Sant'Andrea (fine del [[XII secolo]] o inizio del [[XIII secolo|XIII]], probabilmente la prima chiesa e la prima matrice di Bivona<ref>{{Cita|Marrone, 1997|67}}.</ref>); la chiesa di Sant'Antonio Abate (la prima notizia su di essa risale al 23 febbraio [[1419]]<ref>{{Cita|Marrone, 1997|69}}.</ref>; la chiesa di Sant'Agata, costruita al tempo della Signoria dei Chiaramonte a Bivona ([[1363]]-[[1392]])<ref>{{Cita|Marrone, 1997|133}}.</ref>; la chiesa di San Giovanni Battista; la chiesa di Santa Maria Maddalena (nel [[1595]] fu ceduta ai Gesuiti che la fecero diventare nuova chiesa madre<ref>{{Cita|Marrone, 1997|154}}.</ref>); la chiesa di San Pietro, detta poi di Santa Maria del Soccorso (a navata unica, presentava una cappella per lato e disponeva di un piccolo campanile<ref>{{Cita|Marrone, 1997|156}}.</ref>).
 
Infine, tra gli edifici di culto distrutti c'è la [[Chiesa dell'Immacolata Concezione (Bivona)|chiesa dell'Immacolata Concezione]] ([[1648]]), costruita a spese del poeta e medico bivonese Giuseppe Romano ([[1613]]-[[1681]]): crollata nel [[XX secolo]] è stata ricostruita come sede per riunioni e convegni. L'originale portale barocco a colonne tortili, spostato nella vicina chiesa di Santa Maria di Loreto, con il crollo del tetto di questa è rimasto sepolto sotto le macerie<ref>{{Cita|Marrone, 1997|189}}.</ref> mentre sull'altar maggiore si trovava una statua dell{{'}}''Immacolata Concezione'', custodita presso la [[Chiesa madre Mater Salvatoris|chiesa madre]].
La mezza luna rappresenta la famiglia nobile [[De Luna]] d'Aragona, la famiglia del primo Ducato sotto la quale Bivona conobbe il periodo di maggiore splendore, mentre il granchio si riferisce alla città di Agrigento, Capoluogo di Provincia: l'animale ne era il simbolo, ed era rappresentato anche sulle [[Monetazione della Sicilia antica|monete]] della città di [[Akragas]].
 
==== Cappelle ====
*Cappella della Madonna della Sprescia, sita in contrada San Leonardo, nella parte meridionale del paese, esistente nel [[1834]]<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=1002|titolo=Cappella della Madonna della Sprescia di Bivona|accesso=30 giugno 2014}}</ref>;
*Cappella del Camposanto, sita all'interno del cimitero, entrò in funzione nel [[1882]]<ref>{{cita|Marrone, 1997|204}}.</ref>.
 
==== Altri edifici sacri ====
[[File:Santuario Madonna dell'Olio - Bivona - 01012022 (2).JPG|thumb|Il santuario extra-urbano della Madonna dell'Olio]]
[[File:Bivona - Torre dell'Orologio (2).jpg|thumb|La torre dell'orologio]]
 
*Convento dei Carmelitani, istituito molto probabilmente nel [[XIV secolo]] come sede dei [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|carmelitani]] e, in un secondo momento, della Congregazione delle [[Monache Agostiniane|suore agostiniane]], successivamente destinato a sede della biblioteca comunale<ref>{{Cita|Marrone, 1997|229}}.</ref>;
*Convento dei [[Domenicani]], istituito nel [[XV secolo]] come sede dei domenicani. Nel [[XIX secolo]] divenne prima sede della caserma dei carabinieri, poi sede universitaria e scolastica<ref>{{Cita|Marrone, 1997|259}}.</ref>;
*Convento dei [[Cappuccini]], istituito intorno alla metà del [[XVI secolo]] come sede dei cappuccini, ai quali tuttora appartiene<ref>{{Cita|Marrone, 1997|331}}.</ref>;
*Monastero delle [[Monache clarisse|Clarisse]], istituito nel [[1585]] come collegio dei gesuiti e in seguito sede della Congregazione delle suore clarisse, viene utilizzato come casa di riposo<ref>{{Cita|Marrone, 1997|379}}.</ref>;
*[[Collegio dei gesuiti (Bivona)|Collegio dei Gesuiti]], istituito tra la fine del [[XVI secolo|XVI]] e l'inizio del [[XVII secolo]], dopo la cessione della prima sede alle suore clarisse; divenne in seguito dapprima sede scolastica, poi sede municipale<ref>Le piante e i progetti del collegio, risalenti al [[XVI secolo]], si trovano presso la [[Biblioteca nazionale di Francia]]: {{Cita|Marrone, 1997|303}}.</ref>.
 
Esistevano anche un Convento dei Minori Conventuali, istituito nel [[1394]], un Monastero delle Benedettine, istituito all'inizio del [[XV secolo]] e sede della Congregazione delle Suore Benedettine Cassinesi, su cui sorge un istituto scolastico e la sede dell'ASL di Bivona<ref>{{Cita|Marrone, 1997|359}}.</ref>, e il convento di Santa Maria di Gesù, già sede della comunità dei Frati Minori Osservanti e, in un secondo momento, dei Frati Minori Riformati<ref>{{Cita|Marrone, 1997|288}}.</ref>;
 
==== Edicole sacre ====
Le edicole sacre di Bivona testimoniano un'antica tradizione religiosa della città, rappresentando in passato dei veri e propri luoghi di culto; alcune non sono più esistenti, mentre sono rimaste in prevalenza quelle poste all'interno delle xanée.<br />La loro importanza era inoltre legata alla consuetudine di essere considerate come punti di riferimento per l'indicazione di zone e vie, quando ancora non esisteva la toponomastica cittadina<ref>{{cita|Marrone, 1997|205}}.</ref>.
 
=== Architetture civili ===
[[File:Bivona - Fontana di Mezzaranciu.jpg|thumb|Fontana del ''Mezzaranciu'']]
[[File:Marchese greco bivona 1.jpg|thumb|Palazzo del marchese Greco]]
==== Palazzi ====
* [[Palazzo Ducale (Bivona)|Palazzo ducale]] ([[XVI secolo]]), residenza della prima famiglia ducale, i [[De Luna d'Aragona]].
* [[Collegio dei gesuiti (Bivona)|Palazzo municipale]], in origine collegio dei gesuiti<ref>{{cita|Marrone, 2001|369}}.</ref>
* [[Palazzo Marchese Greco|Palazzo del marchese Greco]] ([[XVIII secolo]]), realizzato in stile barocco e unico palazzo nobiliare di Bivona ad aver mantenuto le proprie caratteristiche architettoniche.<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=955|titolo=Palazzo Marchese Greco di Bivona|accesso=5 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150526145857/http://www.bivonaonline.it/?page_id=955|dataarchivio=26 maggio 2015|urlmorto=sì}}</ref>
* Palazzo De Michele, abitazione dei baroni De Michele e residenza dei sottoprefetti<ref>{{cita|Marrone, 2001|218}}.</ref>
* Palazzo dei baroni Guggino, un tempo dei marchesi Greco, edificio che si sviluppa attorno ad una [[xanèa]], all'interno della quale si trova un'edicola sacra.<ref>{{cita|Marrone, 2001|147}}.</ref>
* Casa comunale, quindi diventata sede della pretura e, successivamente, ufficio del giudice di pace.<ref>{{cita|Marrone, 2001|293}}.</ref>
 
==== Fontane ====
A Bivona esistono circa venti fontane pubbliche. Nonostante alcune fosserò già citate in documenti del XVIII secolo, la maggior parte di esse fu costruita a partire dal [[1887]], anno di realizzazione del primo impianto idrico pubblico.<ref>{{cita web|url=https://beniculturalibivona.blogspot.com/2007/10/fontane-centenarie.html|titolo=Fontane di Bivona|accesso=1º aprile 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080525193352/http://beniculturalibivona.blogspot.com/2007/10/fontane-centenarie.html|dataarchivio=25 maggio 2008}}</ref> Alcune sono semplici fontane in ferro o in ghisa, come la "fontana ''Mezzaranciu''" (mezza arancia per via della forma delle vasche), o la "fontanella di ''lu Roggiu''" (dell'orologio), altre sono dotate di lavatoio, come la "Fontana di li ferri", nella parte meridionale del paese, altre ancora sono ex abbeveratoi per il bestiame, come la "Fontana pazza" (così detta perché il livello delle acque segnalava gli anni di siccità) e l'abbeveratoio di piazza Marconi, nel centro del paese.
 
==== Altre architetture civili ====
===Onorificenze===
[[File:Bivona - Magazzino Duca.jpg|thumb|Antico magazzino del duca di Bivona]]
*Torre dell'Orologio ([[XIX secolo]]), fu costruita dopo il crollo, nel [[1775]], del campanile della chiesa di San Giovanni, che ospitava l'orologio civico almeno dal [[1588]]. La torre, a base quadrata, presenta facciate in pietra tripartite da cornici marcapiano<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=973|titolo=Torre dell'Orologio Bivona|accesso=5 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150526145957/http://www.bivonaonline.it/?page_id=973|dataarchivio=26 maggio 2015|urlmorto=sì}}</ref>.
*Magazzino del duca ([[XVI secolo]]), utilizzato come magazzino ducale in prossimità della Torre dell'orologio e qualche decina di metri più a nord del [[Palazzo Ducale (Bivona)|Palazzo ducale]]. Prima del [[1847]], vi scorreva davanti il fiume Alba, attraversato da un ponte.
*Villa comunale, sistemata negli [[Anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|Novecento]] in piazza Guglielmo Marconi, al posto della Piazza Fiera, la principale piazza del paese. Un tempo circondata da cancellate, vi si trova una fontana circolare, ex abbeveratoio, il monumento dei caduti e un monumento dedicato a Cesare Sermenghi; ospita [[Melia azedarach|melia]], robinie e alcune piante esotiche.
*Condotto di irrigazione ([[XIX secolo]]), realizzato in occasione dell'apertura dell'acquedotto di Bivona, nel [[1889]], risistemato nel [[1894]] dagli ingegneri Compagno e Messina di Palermo e ancora restaurato tra l'ottobre [[1928]] e il settembre [[1932]].
*Il Casino ([[XVII secolo]]), probabile residenza di caccia sita in prossimità del monte Il Casino; conserva i ruderi di una cappella e di altri ambienti con arcate<ref name=halykos/>.
*Ruderi delle "case Cirriè", una grande [[masseria]] a corte centrale<ref name=halykos>{{cita web|url=http://www.terredihalykos.it/it/p/Bivona%2CBivona.html|titolo=Bivona - Terre di Halykos|accesso=1º luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20130702162400/http://www.terredihalykos.it/it/p/Bivona,Bivona.html|dataarchivio=2 luglio 2013}}</ref>.
*Resti del teatro comunale, sito nell'omonima via; fu costruito nel [[1834]] e terminato dopo il [[1847]]. Nel [[1864]] il teatro divenne di proprietà comunale. Nonostante esso fosse suddiviso in due piani, dotato di logge e ben illuminato, numerosi fattori negativi, come le ridotte dimensioni del paese e la lontananza dai validi circoli culturali delle città, non lo fecero emergere<ref>{{cita|Marrone, 2001|356}}.</ref> e pertanto ne rimane solo il nome della via (via Teatro) e qualche rudere.
*Carceri, un tempo poste nel quartiere di San Domenico e nel [[1714]] trasferite nel quartiere di Santa Rosalia e infine, con l'istituzione del carcere distrettuale (divenuto in seguito circondariale), disposte presso il piano terra del palazzo ducale.
 
=== Architetture militari ===
Nel corso dei secoli Bivona ricevette varie onorificenze, soprattutto all'epoca del [[Regno di Sicilia]] e, successivamente, del [[Regno delle due Sicilie]]. Bivona ricevette la più importante onorificenza nel [[1554]], quando [[Carlo V]], con privilegio del [[22 maggio]], esecutoriato a [[Palermo]] il [[16 giugno]], elevò la baronia di Bivona alla dignità di Ducato. Così Bivona acquisì il diritto ad assumere il '''titolo di Città'''.<ref>Marrone Antonino, ''Bivona città feudale vol. I'', Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma 1987, pag. 152.</ref></br>In seguito all'abolizione della feudalità in Sicilia, nel [[1812]], Bivona perse tutti i suoi titoli e diritti feudali. Attualmente il Comune di Bivona non detiene nessuna onorificenza; ciononostante, di rilevante importanza sono tre onorificenze conferite ad altrettanti cittadini del Distretto di Bivona morti durante l'incidente minerario che ebbe luogo nelle miniere Cozzo Disi e Serralonga di [[Casteltermini]], il [[4 luglio]] [[1916]].<ref>[http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=4040&iddecorato=3619 Onorificenze].</ref><ref>[http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=4374&iddecorato=3953 Onorificenze].</ref><ref>[http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=4375&iddecorato=3954 Onorificenze].</ref>
{{vedi anche|Castello di Bivona|Mura di Bivona}}
[[File:Castello Bivona 12.jpg|thumb|Ruderi del castello di Bivona]]
 
* Resti del bastione e rovine del [[Castello di Bivona|castello]] ([[XIV secolo]])<ref name="cinquantanove"/>.
* [[Torre]] di guardia, o ''Turris Bibonae'', citata nel [[1299]] in un documento di cessione del castello di Bivona, in cui era stata inglobata<ref>{{cita|Marrone, 1987|53}}.</ref>
* Torre difensiva, presso il "Ponte Pisciato" facente parte della cinta muraria cittadina, i cui ruderi erano visibili fino agli [[Anni 1960|anni sessanta]]<ref name="settantotto">{{cita|Marrone, 1987|78}}.</ref>.
* [[Mura di Bivona|Mura cittadine]], costruite nel [[XIV secolo|Trecento]], il cui circuito è ricavabile dalla posizione dei vari edifici sacri che esistevano all'epoca e da alcuni documenti e toponimi del tempo<ref name="settantotto"/>. Nel tratto occidentale si apriva la Porta dei Cavalieri; il tratto meridionale si trovava poco a valle della chiesa madre chiaramontana; il tratto orientale seguiva il corso del fiume Alba che attraversava il paese.
 
=== Altro ===
{{vedi anche|Xanèa}}
[[File:Bivona - Xanea Marchese Greco.jpg|thumb|left|''Xanèa'' di via Arco Marchese Greco]]
 
Quattro monumenti decorano piazze e vie di Bivona: il ''monumento ai caduti di tutte le guerre'', inaugurato nel [[2009]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bivona.ag.it/index.php?option=com_content&task=view&id=578&Itemid=1|titolo=Inaugurazione del monumento ai caduti di tutte le guerre|accesso=11 agosto 2009}}</ref> e situato in piazza San Giovanni; il ''monumento a [[Cesare Sermenghi]]'', posto all'interno della villa comunale; il ''monumento al movimento operaio e contadino'', posto in piazza San Paolo, nelle vicinanze dell'ex monastero delle benedettine, e il ''monumento dei donatori di sangue'', inaugurato negli [[Anni 1990|anni novanta]], sito nelle vicinanze del Palazzo Ducale.
{{Onorificenze
|immagine= Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor civile a BONOMO FRANCESCO - sorvegliante
|collegamento_onorificenza=
|motivazione = In occasione di un grave disastro minerario che faceva 89 vittime, eroicamente si avventurava con altri animosi, nei sotterranei in soccorso degli operai rimasti bloccati, ma colpito in pieno da un nuovo scoppio di grisou, riportava orrende scottature che lo rendeva poco dopo vittima del suo altruismo.
|luogo = Bivona Girgenti, 4 luglio 1916
}}
 
Nel [[2011]] è stato inaugurato un bassorilievo in memoria di Falcone e Borsellino nell'omonima via, opera dell'artista Lorenzo Reina di Santo Stefano Quisquina<ref>{{cita news|url=http://www.agrigentoflash.it/2011/07/18/bivona-bassorilievo-in-memoria-di-falcone-e-borsellino/|titolo=Bivona, bassorilievo in memoria di Falcone e Borsellino|accesso=5 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110720032724/http://www.agrigentoflash.it/2011/07/18/bivona-bassorilievo-in-memoria-di-falcone-e-borsellino/|dataarchivio=20 luglio 2011|urlmorto=sì|pubblicazione=}}</ref>.
{{clear}}
 
=== Siti archeologici ===
{{Onorificenze
{{vedi anche|Necropoli Millaga}}
|immagine= Valor civile gold medal BAR.svg
[[File:Museocianciana1.jpg|thumb|Anfora con decorazione a spirale rinvenuta in [[Necropoli Millaga|contrada Millaga]] (museo civico di [[Cianciana]])]]
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor civile a DE MARCO CARMELO - operaio
|collegamento_onorificenza=
|motivazione = In occasione di un grave disastro minerario che faceva 89 vittime, eroicamente si avventurava con altri animosi, nei sotterranei in soccorso degli operai rimasti bloccati, ma colpito in pieno da un nuovo scoppio di grisou, riportava orrende scottature che lo rendeva poco dopo vittima del suo altruismo.
|luogo = Bivona Girgenti, 4 luglio 1916
}}
 
Parte del territorio bivonese ricade all'interno della riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, in cui sono stati trovati i più antichi reperti fossili della Sicilia<ref>{{cita web|url=http://www.parks.it/riserva.monti.palazzo.adriano|titolo=Il Portale dei Parchi italiani|accesso=30 marzo 2009}}</ref>.
 
Diversi ritrovamenti archeologici attestano la frequentazione del luogo a partire già dall'[[età del rame]]<ref name="quaranta"/>: cocci di ceramica Serraferlicchio, cocci di [[ceramica]] madreperlacea nera, alcune [[Moneta|monete]] [[Cartagine|puniche]], un'[[anfora]] vinaria romana, un fondo di orcetto aretino, una moneta di [[Marco Vipsanio Agrippa]] e necropoli [[Musulmano|musulmane]]. A questi si aggiungono una necropoli rupestre preistorica<ref>{{cita news|url=http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=89488|titolo=In due anni rinvenuti oltre 200 siti storici|accesso=26 settembre 2011}}</ref>, la [[Necropoli Millaga|necropoli in contrada Millaga]], nei pressi del centro abitato di [[Cianciana]], e resti di muri interpretati senza dati certi come i resti di una necropoli [[Sicani|sicana]] e altri scarsi reperti di superficie<ref>{{cita|Marrone, 1987|40-42}}.</ref>.
{{Onorificenze
|immagine= Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor civile a TODARO GIOVANNI - capomastro
|collegamento_onorificenza=
|motivazione = In occasione di un grave disastro minerario che faceva 89 vittime, spinto dal più raro sentimento di solidarietà umana, eroicamente si avventurava nell'interno della miniera dove grida disperate invocavano soccorso, ma vinto da gas venefici, rimaneva vittima del suo altruismo.
|luogo = Bivona Girgenti, 4 luglio 1916
}}
 
Una ricognizione ''survey'' effettuata dal 2009 da un team dell'istituto archeologico dell'[[Università Georg-August di Gottinga]] ha messo in luce circa 200 siti archeologici rinvenuti nei territori di Bivona e di alcuni comuni limitrofi<ref>{{cita|Bergemann 2013|p. 71}}.</ref>.
 
===Ricorrenze Aree naturali ===
Bivona è una delle due sedi principali del [[parco dei Monti Sicani]], il quinto [[Aree naturali protette della Sicilia|parco regionale della Sicilia]], istituito definitivamente nel [[2012]]<ref name=parcosicani/>.
*[[16 giugno]] [[1554]]: Pietro de Luna, primo fra i nobili siciliani, acquista il titolo di Duca; Bivona viene elevato a Ducato.
 
Parte del territorio di Bivona ricadeva all'interno della [[riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio]], istituita nel [[1997]] e successivamente inglobata nel parco stesso.
==Monumenti e luoghi d'interesse==
{{quote|''...Alle falde di una lunga catena di monti, contornata di magnifici giardini, siede operosa e silente</br> la graziosa e ridente cittadina di Bivona, che rassomiglia a prima vista a un</br>delizioso luogo di villeggiatura della frontiera svizzera...|Relazione dell'Ing. Luigi La Russa di Agrigento, [[1928]]}}
 
Nella parte orientale del territorio bivonese, in direzione di Santo Stefano Quisquina, si estende su circa tre ettari l'"area attrezzata demaniale Canfuto"<ref>{{cita web|url=http://www.siciliaparchi.com/_specialeAziendaForeste.asp?voce=E |titolo=Aree attrezzate - Provincia di Agrigento|accesso=14 dicembre 2020}}</ref>, un'altura boscata prevalentemente a [[Pinophyta|conifere]] prospiciente sulla valle del Magazzolo.
===Architetture religiose===
{{vedi anche|Chiese di Bivona}}
*Convento dei Padri Minori Francescani
*Monastero delle Benedettine (e Chiesa di San Paolo)
*Convento dei Carmelitani
*Convento e Chiesa di Santa Maria di Loreto (Domenicani)
*Convento dei Padri Francescani Osservanti e Chiesa di Santa Maria di Gesù
*Chiesa di Sant'Agata
*Chiesa di Sant'Andrea
*Chiesa Madre chiaramontana
*Chiesa di Sant'Agata II
*Chiesa di San Pietro
*Chiesa di Santa Maria Maddalena
*Chiesa di Santa Lucia
*Chiesa di Santa Caterina
*Chiesa di San Giacomo
*Chiesa di San Giovanni
*Cappella dell'Ospedale (Santa Maria delle Catene)
*Chiesa di San Bartolomeo
*Chiesa di Sant'Antonio Abate
*Chiesa di Santa Rosalia
*Chiesa di Santa Maria dell'Olio
*Chiesa di San Leonardo
*Chiesa di San Vito
*Chiesa di San Dionisio
*Monastero delle Clarisse (ex Collegio dei Gesuiti)
*Chiese di San Filippo e San Giacomo (Convento dei Cappuccini)
*Chiesa dell'Immacolata Concezione
*Collegio dei Gesuiti (Chiesa Madre)
*Chiesa di San Rocco
*Chiesa di Sant'Isidoro
 
== Società ==
{{cassetto
=== Evoluzione demografica ===
|larghezza=70%
{{Demografia/Bivona}}
|colore=orange
|allineamento=centrato
|titolo=<span style="color:white">Chiese di Bivona</span>
|testo=
<center>
'''Chiese di Bivona'''
<gallery>
Image:Madonna Olio.jpg|Santuario della "Madonna dell'Olio"
Image:Cappuccini Bivona1.jpg|Convento dei Cappuccini - Oasi francescana "San Bernardo da Corleone"
Image:Interno Chiesa Madre.jpg|Interno della Nuova Chiesa Madre
Image:Chiostro santa maria gesu1.jpg|Il chiostro del convento annesso a "Santa Maria di Gesù"
Image:San domenico bivona.jpg|Chiesa San Domenico
Image:Chiesa del carmine bivona.jpg|Chiesa del Carmine
Image:SantaChiaraBivona.jpg|Chiesa Santa Chiara
Image:Chiesa Madre Bivona.jpg|Chiesa Madre
Image:Ruderi santa maria di gesu bivona.jpg|Ruderi di "Santa Maria di Gesù"
Image:Chiesa sant isidoro bivona.jpg|Chiesa Sant'Isidoro
Image:
Image:
Image:
Image:
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</gallery>
}}
 
A partire dalla seconda metà del [[XV secolo|Quattrocento]] Bivona ebbe una crescita sia demografica che economica: ciò fu dovuto soprattutto alla presenza della comunità ebraica e ai numerosi ordini religiosi che si stabilirono nella cittadina (in particolar modo nel [[XVI secolo]], subito dopo l'elevazione a ducato)<ref name=cens>{{cita|Marrone, 1987|96}}.</ref>.
===Architetture civili===
====Palazzi====
[[Immagine:Torre orologio bivona 1.jpg|thumbnail|right|250px|La Torre dell'Orologio]]
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 250px
|titolo = ''Un addio a Bivona''
|contenuto = ''Salve, o Bivona! Bello è il tuo soggiorno</br>Bello il tuo ciel sì limpido ed azzurro,</br>Belli i campi verdeggiano a te intorno,</br>Bello è delle aure il placido sussurro,</br>Bella si sposa all'armonia dei fiori</br>Quella di tanti aligeri cantori.</br>Bello è il tuo mite ed incantevol clima,</br>Bello è il tramonto in te, bella l'aurora</br>....E sei più bella ancora</br>Per la gentil bontà dei figli tuoi,</br>Di cui ben lieta e altera esser tu puoi.''</br> </br>Mons. Nicola Tafuri (da "Un addio a Bivona"), maggio 1901
}}
 
A causa della fondazione di nuovi comuni feudali nella zona di Bivona, nel [[XVII secolo|Seicento]] cominciò per il paese il declino demografico, fino a raggiungere un minimo di {{formatnum:2000}} abitanti nel [[1806]]<ref name=cens/>; in seguito si ebbe una nuova ripresa demografica.
*Palazzo Ducale (sede amministrativa)
*Palazzo del Marchese Greco
*Palazzo De Michele
*Palazzo dei Baroni Guggino
 
Con l'[[Risorgimento|unità d'Italia]] il borgo di San Ferdinando, con una cinquantina di abitanti, fu staccato da Bivona (alla quale apparteneva dal [[1814]]) e assunse il nome di [[Filaga]], poi divenuto frazione del comune di [[Prizzi]]<ref name="filaga">{{cita|Marrone, 2001|232}}.</ref>. Nella seconda metà del [[XX secolo]] la popolazione riprese a diminuire in seguito al fenomeno dell'[[emigrazione]].
====Torri====
*Torre dell'Orologio
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
====Fontane====
La presenza straniera a Bivona è piuttosto esigua: al 1° dicembre 2024 erano residenti 63 stranieri, pari all'2,00% della popolazione, dato di gran lunga inferiore alla media nazionale<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&a=2012|titolo=Dati Istat 1 dicembre 2024|sito=demo.istat.it|accesso=6 agosto 2025}}</ref>.
*Via Montemaggiore
*Piazza Madrice
*Piazza Marconi
*Via Santa Rosalia
*Via Lorenzo Panepinto
*Via Amato
*Via Mulè
*Via Sirretta
*Via Lorenzo Panepinto II
*Via Molino Nuovo
*Via Marchese Greco
*Via Perricone
*Via Piazza
*Piazza Santa Chiara
*Via San Bartolomeo
*Piazza Madonna delle Grazie
*Via Fontana Pazza (così chiamata perché la sorgente esistente ha un andamento irregolare e rivela ai bivonesi, con un certo anticipo, le annate magre di acqua. Di solito, se l'acqua fuoriesce nel periodo di [[Santa Lucia]], sarà abbondante per tutto il periodo estivo)
*Via Conceria
*Via Gullo
*Via Ferri
*Contrada Cappuccini
 
Nel corso dei secoli la popolazione di Bivona è stata composta da diverse etnie: fu un ''pagus Saracenorum'' (villaggio di [[Saraceni]], come lo definì lo storico [[Tommaso Fazello]]), quindi abitato da [[Arabi|gente araba]]<ref name="trentasette">{{cita|Marrone, 1987|37}}.</ref>, che lasciò notevoli tracce sia nella toponomastica bivonese sia nel dialetto<ref name=quarantacinque>{{cita|Marrone, 1987|45}}.</ref>. Successivamente la popolazione del paese crebbe con la venuta dei [[Normanni]]<ref name="trentasette"/>. Il paese subì l'influenza sia delle popolazioni che dominarono in Sicilia ([[Angioini]]<ref name="settantaquattro">{{cita|Marrone, 1987|74}}.</ref>, [[Corona d'Aragona|Aragonesi]]<ref name=centonove>{{cita|Marrone, 1987|109}}.</ref>) sia, soprattutto, dei signori (e successivamente dei duchi) che esercitarono il potere nella cittadina, quasi tutti di origini spagnole<ref>{{cita|Marrone, 1987|86-87}}.</ref>.
===Architetture militari===
*Resti del bastione e rovine del [[Castello di Bivona|Castello]]
*Castello saraceno
*Ruderi del Castello "Petra d'Amico"
 
Alla fine del [[XIV secolo]] si stanziò nella cittadina una comunità ebraica, che diede vita alla ''[[giudecca di Bivona]]''<ref name=centoventidue>{{cita|Marrone, 1987|122}}.</ref>.
===Altro===
====Piazze====
*Piazza Candiliera
*Piazza Castello
*Piazza Ducale
*Piazza Giovanni Cinà
*Piazza Guggino
*Piazza Guglielmo Marconi
*Piazza Madonna delle Grazie
*Piazza Madrice
*Piazza Parisi
*Piazza San Domenico
*Piazza San Francesco
*Piazza San Giovanni
*Piazza San Paolo
*Piazza Sant'Antonio
*Piazza Valenti
*Piazza XXVIII Ottobre
 
====Strade= Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Lingua siciliana|Subdialetto bivonese}}
Ecco la lista delle principali strade di Bivona:
Il [[Subdialetto bivonese|dialetto bivonese]], il cui uso si affianca a quello dell'[[Lingua italiana|italiano]], appartiene al gruppo dei dialetti occidentali della [[lingua siciliana]]; è stato studiato per la prima volta da Paolo Trizzino nel 1920 sotto la guida di [[Giacomo De Gregorio]]<ref>{{cita|Trizzino, 1996|13}}.</ref>.
*Via Roma
*Via Porta Palermo
*Via Lorenzo Panepinto
*Via Lunga
 
Il subdialetto bivonese ha subito l'influsso della [[lingua araba]], la cui eredità è presente sia nella [[fonetica]] che nel [[lessico]]: nella fonetica, dal momento che la [[fricativa velare sorda]] ''h'' si è estesa in tante voci dialettali di origine non araba; nel lessico, dal momento che la maggior parte dei [[Toponimo|toponimi]] locali deriva dall'arabo, ad esempio ''[[Magazzolo]]'', che deriva da ''magzil'', "acque vorticose", o ''xanèa'' (talvolta scritta anche ''hanèa'', ''khanèa'', ''hanìa'' o ''hanèia''), una voce attestata solo a Bivona.
Il reticolato stradale principale, rappresentato dalla via Porta Palermo, dalla Piazza Guglielmo Marconi e dalla via Roma, corrisponde alla [[Strada Statale 118 Corleonese Agrigentina]], che attraversa Bivona e il suo territorio per diversi chilometri.
 
====Xanèe= Religione ===
[[File:Monte Calvario - Bivona - 01012022.JPG|thumb|left|Il monte del Calvario]]
*Xanèa Piazza Guggino
La religione maggiormente praticata a Bivona è il [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]]<ref name="sette"/>: Bivona, che fa parte dell'[[arcidiocesi di Agrigento]]<ref>{{cita web|url=http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_dioc_annuario_css.organismi_ricerca?p_pagina=23871&tipo=PA00&parola=&lettera=&id_dioc=6&paginazione=60&rifi=&rifp=&vis=1&p_cap=&p_citta=|titolo=Arcidiocesi di Agrigento - lista parrocchie|accesso=8 agosto 2009|dataarchivio=30 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110930033850/http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_dioc_annuario_css.organismi_ricerca?p_pagina=23871&tipo=PA00&parola=&lettera=&id_dioc=6&paginazione=60&rifi=&rifp=&vis=1&p_cap=&p_citta=|urlmorto=sì}}</ref>, ha conservato le proprie tradizioni religiose<ref>{{cita|Marrone, 1997|60}}.</ref>, in particolare l'antichissimo<ref name=santarosalia /> culto per [[santa Rosalia]], la vergine palermitana che visse gran parte della sua vita sulle montagne di Bivona<ref>{{cita|Tornatore|9}}.</ref>. I compatroni del paese sono [[Francesco d'Assisi|san Francesco d'Assisi]]<ref>{{cita web|url=http://www.entasis.it/comuni/ProvinciaAgrigento/ProvinciaAgrigento04.htm|titolo=Scheda su Bivona|accesso=8 agosto 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090724050256/http://www.entasis.it/comuni/ProvinciaAgrigento/ProvinciaAgrigento04.htm|dataarchivio=24 luglio 2009}}</ref> e la [[Madonna dell'Olio]]<ref>{{cita|Marrone, 1997|216}}.</ref>.
*Xanèa Ex Via Arco Trizzino (Piazza San Paolo)
*Xanèa Via Arco Marciante
*Xanèa Via Arco Marchese Greco
 
Probabilmente la prima religione professata a Bivona fu l'[[islam]]<ref>{{cita|Marrone, 1997|403}}.</ref>. Con l'espulsione musulmana dalla Sicilia, anche a Bivona si diffuse il cristianesimo, benché sia attestata nel [[XV secolo]] anche la presenza della [[Giudecca di Bivona|giudecca]] che raccoglieva una piccola [[giudaismo|comunità ebraica]], espulsa poi nel [[1492]]<ref>{{cita|Marrone, 1997|404}}.</ref>; la comunità, nel [[1454]], doveva aver superato il numero di quaranta famiglie, numero necessario per l'istituzione della sinagoga locale. Nei secoli successivi, nella cittadina si stanziarono numerosi ordini religiosi, più di una trentina, e furono edificati più di quaranta edifici sacri, evento insolito per una comunità che non superò mai gli 8.000 abitanti<ref name="sette"/>.
 
Oltre alla Chiesa cattolica, che presenta due parrocchie cittadine, è presente una [[Pentecostalismo|comunità pentecostale]], fondata nel [[1925]] e ricostituita nel [[1981]] come espressione locale delle [[Assemblee di Dio in Italia]]<ref>{{cita|Marrone, 1997|pp. 405-406}}.</ref>.
====Statue ed altri monumenti====
*Monumento dei caduti
*Monumento a Cesare Sermenghi
*Monumento al movimento operaio e contadino
 
[[File:Bivona - Processione di Santa Rosalia (1).jpg|thumb|Processione del fercolo di Santa Rosalia]]
===Siti archeologici===
Nel territorio di Bivona non esistono veri e propri siti archeologici; tuttavia a Bivona e in tutto il territorio sono stati ritrovati tantissimi reperti archeologici, che confermano la presenza di insediamenti umani nel luogo a partire già dall'età del rame. Tra questi, ricordiamo alcuni cocci di ceramica Serraferlicchio (età neolitica) e ceramica madreperlacea nera di tipo campano (ultimi secoli avanti Cristo-primi secoli dopo Cristo), monete puniche (III sec. a.C.) e alcune necropoli di epoca musulmana e di tipo saraceno.
 
===Aree naturaliTradizioni e folclore ===
{{vedi anche|Tradizioni e folclore di Bivona}}
{{chiarire|Nell'agosto [[1998]] è stato formato il gruppo folcloristico "Bivona folk", affiliato alla [[Federazione italiana tradizioni popolari]]<ref>{{cita web|url=https://www.fitp.org|titolo=Federazione Italiana Tradizioni Popolari|accesso=27 dicembre 2019|urlmorto=no}}</ref>; nel luglio [[2010]] è stata fondata l'Associazione Culturale "Sikania folk"<ref>{{Cita web|titolo=Sikania Folk|accesso=2019-12-04|url=https://folclorica.it/gruppi/sikania-folk/}}</ref>, che negli anni [[2011]] e [[2012]] ha organizzato il Festival Internazionale del Folklore "Pesca d'Oro"<ref>{{Cita web|url=https://www.magaze.it/wps/2012/08/18/ii-festival-internazionale-del-folklore-pesca-doro-a-bivona-una-giornata-di-colori-e-magie/|titolo=II Festival Internazionale del Folklore Pesca d’Oro: a Bivona una giornata di colori e magie|autore=Valentina Maniscalco|sito=Magaze.it|data=2012-08-18|accesso=2019-12-04}}</ref>.
 
I gruppi folcloristici di Bivona si esibiscono, in tipici costumi siciliani, in occasione delle feste di paese e in diversi saggi di musica tradizionale siciliana, talvolta anche in manifestazione di rilevanza nazionale<ref>{{cita news|Valentina Maniscalco|https://www.magaze.it/wps/2012/06/12/il-gruppo-bivonese-sikania-folk-alla-conquista-della-festa-dei-fiori-di-ventimiglia/|Il gruppo bivonese Sikania Folk alla conquista della Festa dei Fiori di Ventimiglia|Magaze.it|12 giugno 2012|27 dicembre 2015}}</ref> e internazionale<ref>{{Cita web|url=https://sites.google.com/view/internationaal-folkloreweekend/archief|titolo=Sikania Folk {{!}} SICILIË (Italië) - Internationaal Folklorefestival Hasselt|sito=stes.google.com|accesso=2019-12-04|urlmorto=no}}</ref>.|Chiarire...la sezione deve riassumere tradizioni "almeno" centenarie...si parla di gruppi musicali "recenti", al limite da ricollocare nella sezione Musica}}
==Società==
 
===Evoluzione demografica===
;Il soprannome
{| class="wikitable" style="float:right;"
I bivonesi hanno un proprio soprannome: vengono definiti ''judè'' ([[Giudaismo|giudei]]), sia per l'antica presenza di una comunità ebraica a partire dagli ultimi secoli del medioevo, sia per un'antica tradizione, ormai persa: quella di portare in processione un [[Crocifissione di Gesù|Crocifisso]] in legno ebanizzato il primo venerdì dopo [[Pasqua]], tanto che i cittadini dei paesi limitrofi esclamavano: ''"Vivunisi judè, ca doppu 'na simana Lu mittistivu 'ncruci arrè"'', cioè "Bivonesi giudei, che dopo una settimana l'avete messo nuovamente in croce"<ref>Distretto Scolastico N. 003 - Bivona (AG), ''Leggiamo il nostro patrimonio artistico'', Progetto "Educazione Permanente", 2000. Pag. 48.</ref>.
| colspan="2" align="center" | '''Evoluzione storica della popolazione'''
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
{{organizzare|Sezione da allineare a [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Istituzioni, enti e associazioni]]|geografia|novembre 2020}}
[[File:Bivona - Tracomatosario.jpg|left|thumb|L'ospedale di Bivona, ex Tracomatosario e sede del distretto sanitario dell'ASL]]
A Bivona la presenza di uffici<ref>{{cita web|url=http://www.giustizia.palermo.it/ufficigiudiziari/gdp.aspx?UffDistrettuale=432|titolo=Ufficio del Giudice di Pace di Bivona|accesso=1º luglio 2014|dataarchivio=10 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141010184617/http://www.giustizia.palermo.it/ufficigiudiziari/gdp.aspx?UffDistrettuale=432|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/Agricolturaeforeste/assessorato/NumeriTelefoniciPreselezionati.htm|titolo=Assessorato Agricoltura e Foreste|accesso=30 marzo 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.bonifica3ag.com/index.php?option_0_p=125756041118&option_p=055A5E03035B6C485555534B115C40&id_page=5A|titolo=Bonifica 3 Agrigento|accesso=1º luglio 2014}}</ref>, servizi<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1463|titolo=URP della Provincia di Agrigento|accesso=30 marzo 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1353|titolo=Consultori Familiari in Provincia di Agrigento|accesso=30 marzo 2009}}</ref>, scuole<ref>{{cita web|url=http://liceobivona.altervista.org/|titolo=Liceo Ginnasio Statale "Luigi Pirandello" di Bivona|accesso=30 marzo 2009}}</ref>, edifici sacri, enti<ref>{{cita web|url=http://www.globallaboratory.it/pit/tbinps/sede_inps_bivona_2.htm|titolo=Sede INPS di Bivona|accesso=30 marzo 2009}}</ref> e associazioni<ref>{{cita web|url=http://www.avis.it/usr_view.php/ID=629/id_regione=19/id_provincia=91|titolo=AVIS della Provincia di Agrigento|accesso=30 marzo 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101206055143/http://avis.it/usr_view.php/ID=629/id_regione=19/id_provincia=91|dataarchivio=6 dicembre 2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lavoro.regione.sicilia.it/b@checa/SediUffici/qsedirespmod.asp?sedric=SC02|titolo=Centri per l'impiego|accesso=30 marzo 2009|dataarchivio=14 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080314201203/http://www.lavoro.regione.sicilia.it/b@checa/SediUffici/qsedirespmod.asp?sedric=SC02|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.patronato.acli.it/sedi.asp?azione=vediSede&idSede=95|titolo=Sedi del Patronato Acli|accesso=30 marzo 2009}}</ref> di rilevanza provinciale e regionale confermano il ruolo di centro amministrativo dell'entroterra agrigentino che il paese ricopre da quando fu designato a capoluogo di [[Distretto di Bivona|distretto borbonico]] ([[1812]])<ref name="rifer"/>.
Per quanto riguarda la sanità, fin dal [[XVI secolo]] Bivona è dotata di strutture ospedaliere: nel [[1540]], infatti, con l'aiuto del Senato cittadino venne fondato l{{'}}''Ospedale degli Incurabili'', in prossimità della chiesa di San Bartolomeo<ref name="hosp">{{cita web|url=http://www3.unict.it/aos/Province/Agrigento/bivona.htm|titolo=Ospedalità antica in Sicilia|accesso=12 agosto 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304055829/http://www3.unict.it/aos/Province/Agrigento/bivona.htm|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>. A ricordare quell'edificio rimane solo il nome della via, denominata appunto "via Ospedale".
 
Nel [[1936]] è stato costruito un ospedale nei quartieri più alti del paese<ref name="hosp"/>: la struttura divenne presto un ''tracomatosario'', luogo di cura del [[tracoma]], malattia che imperversò in Sicilia soprattutto nel secondo dopoguerra e colpì maggiormente i bambini. L'edificio ospita il Distretto Sanitario di Bivona, facente parte dell'[[Azienda sanitaria locale|Azienda sanitaria provinciale]] Nº 1 di Agrigento<ref>{{cita web|url=http://www.aspag.it/index.php/i-distretti-sanitari-di-base/dsb-bivona|titolo=ASP Nº1 di Agrigento|accesso=1º luglio 2014}}</ref>.
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
La biblioteca comunale "Romano Cammarata", intitolata al letterato locale, ha sede presso l'ex convento delle suore agostiniane, in piazza San Giovanni. Dispone di un fondo librario di oltre 8.000 volumi, cui si aggiungono oltre 1.000 unità di materiale audiovisivo<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bivona.ag.it/index.php?option=com_content&task=view&id=281&Itemid=175|titolo=Biblioteca Comunale di Bivona|accesso=5 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200813145424/http://www.comune.bivona.ag.it/index.php?option=com_content&task=view&id=281&Itemid=175|dataarchivio=13 agosto 2020|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==== Scuole ====
{{organizzare|Sezione da allineare a [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Scuole]]|geografia|novembre 2020}}
[[File:Bivona - Liceo Pirandello.jpg|thumb|Il liceo ginnasio statale "Luigi Pirandello"]]
La presenza della comunità ebraica prima e della [[Compagnia di Gesù]] in un secondo momento assicurò a Bivona un continuo processo di crescita culturale già a partire dal [[XVI secolo]]<ref>{{cita|Marrone, 1987|270-280}}.</ref>. Nel [[1767]] i gesuiti furono espulsi dalla Sicilia<ref>{{cita|Marrone, 2001|370}}.</ref> e il sistema scolastico, qualche anno dopo, fu gestito direttamente dal governo dei [[Borbone|Borboni]], che dispose ''l'istituzione di una scuola apposita in ciascuno dei conventi dell'Isola''<ref>{{cita|Marrone, 2001|371}}.</ref>: fu una fortuna per Bivona, sede, all'epoca, di quattro conventi. Sotto il governo dei [[Casa Savoia|Savoia]], a Bivona fu istituito un ginnasio, con decreto di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], nel [[1860]]: tuttavia l'apertura si ebbe solo il 9 febbraio [[1863]].
 
Nel periodo fascista l'istituto fu sostituito da un istituto tecnico (intitolato a [[Francesco Crispi]], originario della zona), in cui veniva insegnato anche il latino. Il liceo classico fu attivato alla fine degli [[Anni 1940|anni quaranta]] grazie alla collaborazione tra l'avvocato bivonese Edmondo Trizzino, il ministro della Pubblica Istruzione [[Guido Gonella]] e l'avvocato bresciano [[Ludovico Montini]], fratello di Giovanni Battista Montini, futuro [[papa Paolo VI]]. Il liceo-ginnasio statale di Bivona, intitolato a [[Luigi Pirandello]], ottenne l'autonomia il 18 marzo [[1953]]; alla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] fu attivato l'istituto tecnico commerciale<ref>{{cita web|url=http://www.itcgbivona.it/memoria_storica.htm|titolo=ITCG Bivona - Storia|accesso=12 agosto 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070907230650/http://www.itcgbivona.it/memoria_storica.htm|dataarchivio=7 settembre 2007}}</ref>; negli [[Anni 1990|anni novanta]] furono attivati nuovi corsi liceali tra cui il bio-socio-sanitario, unico in Italia<ref>{{cita web|url=http://scuolaitaly.it/indirizzo-studio/isf3-bio-socio-sanitario|titolo=Elenco delle scuole che offrono l'indirizzo di studi ISF3 - Bio-Socio-Sanitario|accesso=1º luglio 2014}}</ref>, sostituito nel [[2011]] dal nuovo indirizzo socio-sanitario con articolazioni "ottico" e "odontotecnico". L'istituto di istruzione secondaria superiore "Lorenzo Panepinto", invece, presenta gli indirizzi di istruzione tecnica (settore economico e tecnologico) e professionale (settore dei servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera e settore industria e artigianato, con sede nel comune limitrofo di [[Cianciana]]).
 
==== Università ====
Bivona era sede decentrata dell'[[Università degli Studi di Palermo]]:<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=el5BAQAAIAAJ&q=Bivona+Agrigento&dq=Bivona+Agrigento&hl=it&sa=X&ved=0CCcQ6AEwAmoVChMI1vSt4djyyAIV6f1yCh2LaQEw|titolo=Annuario DEA delle università e istituti di studio e ricerca in Italia|editore=DEA editrice|accesso=2 novembre 2015|anno=2001|pagina=16}}</ref> per i corsi di laurea in scienze forestali e ambientali della facoltà di agraria dal [[1991]] al [[2001]]. Ospita tuttora il corso di laurea in tecniche erboristiche della facoltà di farmacia, sebbene dall'anno accademico [[2004]]/[[2005]] siano state chiuse le immatricolazioni, e pertanto a breve non sarà più attivo<ref>{{cita web|url=http://www.ateneonline-aol.it/041015mateAPfar.html|titolo=Articolo sulla chiusura del corso di laurea in tecniche erboristiche con sede a Bivona|accesso=30 marzo 2009}}</ref>; il corso, che dipende logisticamente dal consorzio universitario della provincia di Agrigento (CUPA), si tiene in una struttura sita nel comune limitrofo di [[Santo Stefano Quisquina]], priva di strutture di sostegno<ref>{{Cita news|url=http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2008/12/11SII4000.PDF|titolo=Rassegna Stampa del ''Corriere della Sera''|accesso=30 marzo 2009}}</ref>.
 
==== Musei ====
{{vedi anche|Casa museo Carmelo Cammarata}}
[[File:Casa Museo Bivona.jpg|thumb|La casa di [[Carmelo Cammarata]], adibita a sede museale]]
La ''[[casa museo Carmelo Cammarata]]'' ospita alcune opere dello [[Carmelo Cammarata|scultore locale]] ([[1924]]-[[1999]]), realizzate secondo tecniche tipiche della scultura siciliana<ref>{{cita web|url=http://www.cammarata.biz/opere/opere.html|titolo=Carmelo Cammarata - Le opere|accesso=11 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509162549/http://www.cammarata.biz/opere/opere.html|dataarchivio=9 maggio 2008|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Media ===
{{organizzare|Sezione da allineare a [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Media]]|geografia|novembre 2020}}
Il paese non dispone di stazioni radiofoniche, dal momento che l'unica radio bivonese, ''Radio Bivona'', risulta dismessa da anni<ref>{{cita web|url=http://www.siciliamedia.it/memories/memories-radio/memories-radio-agrigento/radio-bivona/|titolo=Radio scomparse - Radio Bivona|accesso=14 dicembre 2020|dataarchivio=21 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201021213621/http://www.siciliamedia.it/memories/memories-radio/memories-radio-agrigento/radio-bivona/|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Ha sede a Bivona, inoltre, la casa editrice ''Cammarata editore''<ref>{{cita web|url=http://www.cammarata.it/|titolo=Casa Editrice Cammarata|accesso=30 marzo 2009}}</ref>, attiva dal [[2001]], che pubblica testi di narrativa e ha una collana dedicata alla multimedialità.
 
;Monografie su Bivona
Alla scuola media "Giovanni Meli", alla biblioteca comunale "Romano Cammarata" e al circolo culturale "Leonardo da Vinci" si devono la pubblicazione di alcuni saggi storici, quali alcuni lavori del cultore di storia locale Antonino Marrone, autore di ''Bivona Città feudale'', saggio in due volumi sulla storia del paese fino al 1812 edito da Salvatore Sciascia Editore, e di diverse monografie (''Il Distretto, il Circondario e il Collegio Elettorale di Bivona (1812-1880)'', ''Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona'', ''Ebrei e Giudaismo a Bivona (1428-1547)'', ''Bivona dal 1812 al 1881'', ''Il fascio dei lavoratori di Bivona''); opere del poeta e saggista [[Cesare Sermenghi]], autore di ''Mondi minori scomparsi'' e ''Il passato e le sue risposte''. Un'altra opera sulla storia bivonese è ''Cenno storico - politico - etnografico di Bivona'', pubblicata nel [[1909]] dal bivonese Giovan Battista Sedita e ristampata nel [[1992]]. Di argomento religioso sono ''Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo'' di Salvatore Tornatore e ''Cristianesimo imperfetto'' di Alessandro De Bono<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bivona.ag.it/index.php?option=com_content&task=view&id=281&Itemid=175|titolo=Libri su Bivona|accesso=12 agosto 2009}}</ref>.
 
Negli [[Anni 2000|anni duemila]] sono stati pubblicati alcuni libri ambientati a Bivona: ''Gaetano Marini verificatore di pesi e misure. Bivona 1862'' di Pasquale Marchese, ''Le tribolazioni di un insegnante di ginnasio'' di [[Placido Cerri]] (pubblicato nel [[1872]] e ristampato nel [[2005]]), ''Giardino sicano. Bivona come metafora'' di Salvatore Guida e ''I bambini della Croce bianca'' di Carmelo Miduri<ref>{{Cita web|url=http://pachinos.ilcannocchiale.it/2007/05/07/la_sicilia_provincia_presentat.html|titolo="I bambini della Croce bianca". Presentato il romanzo-verità di Carmelo Miduri|accesso=1º luglio 2014|dataarchivio=26 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150526143931/http://pachinos.ilcannocchiale.it/2007/05/07/la_sicilia_provincia_presentat.html|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Arte ===
[[File:Bivona - Fercolo Santa Rosalia (1).jpg|left|thumb|Il seicentesco fercolo di Santa Rosalia]]
A Bivona sono presenti opere d'arte appartenenti alle correnti artistiche che più influenzarono e caratterizzarono la Sicilia nei secoli scorsi<ref name="rifer"/>. Nel campo della pittura si mettono in risalto i quadri e le tele che decorano le pareti e le sagrestie delle molteplici chiese bivonesi<ref name="chiesearte">{{cita|Marrone, 1997|passim}}.</ref>: esempi illustri sono i quadri dello ''Zoppo di Ganci'' presenti all'interno della Chiesa del Carmine (come ''Maria e Sant'Anna'' del [[XVII secolo]])<ref>{{cita|Marrone, 1997|239}}.</ref>, la tela settecentesca raffigurante ''Santa Maria degli Angeli'' presente dietro l'altare maggiore della Chiesa dei Cappuccini (probabilmente opera del pittore fiammingo Ettore Cruzer)<ref>{{cita|Marrone, 1997|349}}.</ref> o le preziose tele site all'interno della Chiesa Madre<ref>{{cita|Marrone, 1997|175}}.</ref> e della Chiesa di San Paolo<ref>{{cita|Marrone, 1997|375-376}}.</ref>. Nel campo dell'architettura, i portali delle chiese di Bivona sono degli esempi paradigmatici delle varie correnti artistiche che fecero parte della vita culturale della cittadina: dal [[Chiesa madre chiaramontana|portale gotico chiaramontano]], ritenuto tra i più significativi reperti dell'architettura tardo gotica dell'entroterra siculo<ref>Distretto Scolastico N. 003 - Bivona (AG), ''Leggiamo il nostro patrimonio artistico'', Progetto "Educazione Permanente", 2000. Pag. 46.</ref>, al portale tardo gotico della [[Chiesa dell'Annunziata (Bivona)|chiesa del Carmine]]; dal portale barocco della [[Chiesa di Santa Rosalia (Bivona)|chiesa di santa Rosalia]] a quello di identico stile della [[Chiesa di San Bartolomeo (Bivona)|chiesa di san Bartolomeo]]; dal portale tardo-rinascimentale della [[Chiesa madre Mater Salvatoris|chiesa madre]] a quello tipico del barocco autoctono della [[Chiesa di San Paolo (Bivona)|chiesa di san Paolo]].[[File:Portalebivona5.jpg|thumb|Particolari delle chiavi di volta del Portale Gotico Chiaramontano]] Nel campo della scultura, le statue e i crocifissi presenti all'interno degli edifici sacri testimoniano il benessere economico e culturale della Bivona dei secoli passati<ref name="chiesearte"/>.
 
Nel [[1601]] il sacerdote bivonese Ruggero Valenti scolpì il [[fercolo]] di Santa Rosalia<ref>{{cita|Tornatore|44}}.</ref>: si tratta di una ''vara'' in legno dorato e policromo, a forma di baldacchino, sovrastata da una cupola traforata e sorretta da una base a rilievi instoriati da figure fantastiche (all'interno dell'opera figurano circa duecento personaggi fantastici); le colonne, ricche di dettagli e decorazioni (elementi tipici della corrente artistica tardo-manierista), sembrano quasi proteggere la statua della ''Santuzza'', dalle fattezze leggiadre e completamente ricoperta d'oro zecchino<ref>{{cita|Tornatore|passim}}.</ref>. A Bivona nacquero e operarono artisti famosi a livello regionale, soprattutto nel [[XVI secolo]]<ref name=duecentosettanta>{{cita|Marrone, 1987|270}}.</ref>. Da qualche anno, nel periodo estivo, viene organizzata una ''Rassegna d'Arte'' (nel [[2010]] giunta alla quarta edizione) a cui partecipano vari artisti locali, che mettono in mostra i propri lavori che toccano ogni forma d'arte visiva: pittura, scultura, grafica, ceramica e fotografia<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bivona.ag.it/index.php?option=com_content&task=view&id=593&Itemid=1|titolo=Rassegna d'arte - Bivona|accesso=12 novembre 2009}}</ref>.
 
=== Teatro ===
[[File:BoccascenaBivona.jpg|thumb|left|L'Associazione Boccascena di Bivona in ''Dalle Origini all'Inizio'']]
Dal [[1996]] si svolge a Bivona la rassegna di teatro popolare "Città di Bivona", cui partecipano compagnie teatrali provenienti da diverse zone della Sicilia<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bivona.ag.it/images/DELIBERE_E_DETERMINE_2013/DS/DS_037_05_08_2013.pdf|titolo=Rassegna teatrale di Bivona|accesso=1º luglio 2014|urlmorto=sì|dataarchivio=23 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923205829/http://www.comune.bivona.ag.it/images/DELIBERE_E_DETERMINE_2013/DS/DS_037_05_08_2013.pdf}}</ref>. Dagli [[Anni 1980|anni ottanta]] opera una compagnia teatrale, denominata dapprima "Associazione culturale amici dello spettacolo" (ARCAS) e dal [[2003]] "Associazione culturale Boccascena"<ref>{{cita web|url=http://www.associazioneboccascena.it/index.htm|titolo=Associazione Boccascena|accesso=1º luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20060509032945/http://www.associazioneboccascena.it/index.htm|dataarchivio=9 maggio 2006}}</ref>, che ha messo in scena alcuni musical con la regia di Piero Lattuca.
 
Tra gli autori locali di opere teatrali si menzionano [[Cesare Sermenghi]], Paolo Trizzino ([[1897]]-[[1955]]) (''Il calvario di Pinocchio'', messo in scena nel [[1926]] al [[Teatro Politeama Brancaccio|teatro "Morgana"]] di [[Roma]]) e Giuseppe Scilì Bellomo (Bivona, [[1951]]), autore di commedie dialettali in rima.
 
=== Musica ===
Hanno sede a Bivona i complessi bandistici "Città di Bivona" e "Gioacchino Rossini"; sono stati attivi il gruppo polifonico di [[flauto dolce]] e l{{'}}''ensemble'' di [[Sassofono|sassofoni]] dell'istituto secondario di istruzione locale, che hanno partecipato a diversi concorsi regionali e nazionali<ref>{{cita web|url=https://www.acmbivona.it/presentazione/|titolo=ACM e la Scuola di Musica “G. Lo Nigro|accesso=5 giugno 2014|urlmorto=no}}</ref>. Dal 2006 nella località si tiene il concorso per filarmoniche "Città di Bivona", riservato ai complessi bandistici amatoriali della Sicilia<ref>{{cita web|url=https://www.bandamusicale.it/bande/italia/sicilia/agrigento/bivona/bivona.php|titolo=Banda Musicale "G. Verdi"|accesso=1º luglio 2014}}</ref>.
 
Nell'agosto 2010 è stata inaugurata la prima sala d'incisione pubblica della regione, situata nell'ex convento delle suore agostiniane<ref>{{cita news|url=https://livesicilia.it/musica-e-pronta-a-bivonala-sala-dincisione-pubblica/|titolo=Musica, è pronta a Bivona|la sala d’incisione pubblica|data=9 agosto 2010|urlmorto=no|pubblicazione=livesicilia.it}}</ref>.
 
=== Cucina ===
{{Citazione|Bivona, il mio paese, il paese delle pesche più buone del mondo, terra di confine tra Palermo e Agrigento|Alfonso Sabella, da ''Il Cacciatore di mafiosi'', [[2008]]}}
 
I prodotti tipici della gastronomia locale sono a base di pesche, il frutto simbolo dell'agricoltura bivonese: torta alle pesche e di ricotta, biscotti con marmellata di pesche, pasticciotti con marmellata di pesche. Altre specialità sono la ''pasta 'ncasciata'' (con [[brassica oleracea|broccoli]], [[Sugo|sugo di pomodoro]], [[pecorino]] e pezzetti di [[lardo]])<ref>{{cita|SCN|p. 20}}.</ref>, la ''froscia'' (con [[ricotta]] fresca, [[pane]] e [[formaggio]] grattugiati, [[Uovo (alimento)|uova]] e [[Clinopodium nepeta|nepetella]])<ref>{{cita|SCN|p. 24}}.</ref>, la caponata di olive verdi (con olive verdi sotto sale, [[allium cepa|cipolla]], [[Apium graveolens|sedano]], [[Allium sativum|aglio]], [[sale]] e [[Piper nigrum|pepe]], [[Origanum|origano]], [[uva]], [[olio di oliva]], [[aceto]])<ref>{{cita|SCN|p. 33}}.</ref>, ''li sfinci'' (preparati con [[farina]] di grano duro, [[lievito]] di pane, olio e acqua calda)<ref name="cucina">{{cita|SCN|p. 35}}.</ref>, le paste alla frutta, la [[pignolata al miele|pignolata]]<ref>{{cita|SCN|p. 37}}.</ref> e la ''cubata'' (un impasto di [[Mandorla|mandorle]], [[Saccarosio|zucchero]], [[miele]] e [[Cinnamomum verum|cannella]])<ref name="cucina"/>.
 
=== Eventi ===
==== Sagra della Pesca ====
L'evento principale bivonese è la Sagra della Pesca, che si tiene dal 1985. La manifestazione si svolge in tre giorni nella prima metà di agosto, ospita numerosi stand enogastronomici e tende a valorizzare la qualità del frutto locale, prodotto nel comune e nella zona dei [[Monti Sicani]]<ref>{{cita web|url=https://www.comune.bivona.ag.it/novita/notizie/novita_26.html|titolo=Sagra della PescaBivona IGP|editore=comune.bivona.ag.it|data=5 agosto 2025}}</ref>. La [[Pesca di Bivona]] per le sue particolari qualità è stata esposta tra i prodotti di eccellenza all'interno del [[Cluster dell'Expo 2015|Cluster Bio-Mediterraneo]] di [[Expo 2015]]<ref>{{Cita web|url =http://www.siciliabiomediterraneo.com/|titolo = Sito ufficiale siciliabiomediterraneo.com|accesso = 1º gennaio 2016}}</ref>.
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
[[File:PRGbivona.jpg|thumb|left|Piano Regolatore Generale del Comune di Bivona]]
L'ubicazione collinare della cittadina ai piedi dei monti Sicani preservò per secoli i suoi abitanti dalla [[malaria]] e da altre malattie<ref name=quarantotto>{{cita|Marrone, 1987|48}}.</ref>. Nondimeno, la presenza di abbondanti sorgenti e corsi d'acqua rese possibile l'esercizio dell'agricoltura e della pastorizia.
 
In età medievale, dopo l'infeudamento, Bivona divenne una ''terra cum turri'': il nucleo abitato venne fortificato e dotato di quattro porte<ref name="settantanove">{{cita|Marrone, 1987|79}}.</ref> e a nord-est dell'abitato fu costruito un castello (o torre di guardia)<ref name="settantaquattro"/>. Nel [[XIV secolo]], la struttura urbana, di impianto irregolare, era compresa tra le sorgenti del Savuco e dei Ferri<ref name="settantanove"/>, vi erano diverse piazze e numerose aree verdi, di proprietà delle comunità religiose e delle famiglie più agiate<ref>{{cita|Marrone, 2001|285}}.</ref><ref name=centonovantaquattro>{{cita|Marrone, 1987|194}}.</ref>.
 
Nel [[XVI secolo]], per effetto di una consistente [[immigrazione]], il paese si estese verso sud e raggiunse la configurazione urbanistica pressappoco romboidale che perdurò sino all'[[XIX secolo|Ottocento]]<ref>{{cita|Marrone, 2001|283}}.</ref>. I nuovi quartieri erano caratterizzati da isolati disposti in maniera lineare, la maggior parte "a spina"<ref name=centonovantacinque>{{cita|Marrone, 1987|195}}.</ref>. Le loro denominazioni - una quarantina alla fine del secolo<ref>{{cita|Marrone, 1987|198-204}}.</ref> - servivano da vero e proprio punto di riferimento, poiché non era usanza dare nomi alle singole vie<ref name=centonovantasei>{{cita|Marrone, 1987|196}}.</ref>. Altre volte i punti di riferimento erano le chiese e le edicole sacre.
 
Per effetto del netto calo demografico nel [[XVIII secolo]] il tessuto urbano si deteriorò e numerosi furono i crolli di chiese e altri edifici<ref>{{cita|Marrone, 1987|458-462}}.</ref>. Tuttavia, furono costruiti i ponti sul fiume Alba, che attraversava parte del paese<ref>{{cita|Marrone, 1987|464}}.</ref>.
 
La denominazione delle strade e la numerazione delle case avvennero dopo il [[1840]]<ref>{{cita|Marrone, 2001|286-287}}.</ref>. Negli stessi anni venne realizzato il tratto urbano della Strada Nazionale (attuale via Roma) che collegava Palermo e Girgenti<ref>{{cita|Marrone, 2001|311-318}}.</ref>, la realizzazione della Strada Nuova (l'attuale via Lorenzo Panepinto) sull'alveo del fiume Alba, l'ampliamento di piazza San Giovanni e la sistemazione di altre strade<ref>{{cita|Marrone, 2001|292-297}}.</ref>; fu inoltre aperto il cimitero<ref>{{cita|Marrone, 2001|303-306}}.</ref>. Nel [[XX secolo]] Bivona cominciò a espandersi verso est e verso ovest, con la costruzione dei palazzi condominiali di via Porta Palermo e delle case popolari in prossimità della località Santa Filomena. Inoltre furono edificate numerose ville soprattutto nella parte orientale del territorio bivonese, in direzione di Santo Stefano Quisquina. Dal [[1999]] il Comune di Bivona è dotato di un [[Piano Regolatore Generale]] che individua i vincoli antisismici e quelli storico-artistico-monumentali e definisce le zone territoriali omogenee per destinazione<ref name=pgr>{{cita web|url=http://fons.pa.cnr.it/GURS/Gazzette/g04-04/g04-04-p16.htm|titolo=Piano Regolatore Generale del Comune di Bivona|accesso=30 marzo 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050107165607/http://fons.pa.cnr.it/GURS/gazzette/g04-04/g04-04-p16.htm|dataarchivio=7 gennaio 2005}}</ref>. La superficie del centro storico cittadino misura 198.640 [[Metro quadro|m²]]<ref>{{cita web|url=https://issuu.com/ignazio.mortellaro/docs/progetto_athos|titolo=Progetto Athos, pag. 22|accesso=3 dicembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100202030703/http://issuu.com/ignazio.mortellaro/docs/progetto_athos|dataarchivio=2 febbraio 2010}}</ref>.
[[File:Bivona - Cortile Canzeri.jpg|thumb|upright=1.6|Cortile Canzeri, all'interno dell'antica [[Giudecca di Bivona|giudecca]]]]
 
=== Suddivisioni storiche ===
I quartieri a Bivona non sono riconosciuti amministrativamente, pertanto sono considerati solamente sotto il punto di vista storico. I principali quartieri storici di Bivona sono<ref>{{cita|Marrone, 1987|194-205}}.</ref>: il quartiere del Savuco<ref name=settantacinque>{{cita|Marrone, 1987|75}}.</ref>; il quartiere di Fontana Pazza<ref name="settantotto"/>; il quartiere del Nadaro, il cui nome si ricollega probabilmente al termine arabo ''Nadarà'', "posto panoramico", per la sua posizione da cui si scorge gran parte del paese<ref name=quarantasei>{{cita|Marrone, 1987|46}}.</ref>; il quartiere di Santa Rosalia, uno dei più antichi tra quelli costruiti ''extra moenia''<ref>{{cita|Marrone, 1987|80}}.</ref>; il quartiere di Santa Chiara<ref>{{cita|Marrone, 1987|203}}.</ref>; il quartiere di San Domenico, un tempo sede della [[giudecca di Bivona]]<ref>{{cita|Marrone, 1987|199}}.</ref>; il quartiere dei Garitani, che prende nome da una ''garita'', cioè una torre di guardia che era posta nel lato sud-occidentale delle mura cittadine<ref name="settantotto"/>.
 
=== Frazioni ===
In passato il comune di Bivona amministrava la frazione di Borgo San Ferdinando (oggi [[Filaga]]) che nel [[1859]] fu assegnata al comune di [[Prizzi]]<ref name="filaga"/>.
 
L'area speciale del [[Lago di Magazzolo|Bacino di Barico]], censita dall'[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] tra le località del comune di Bivona<ref>{{cita web|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=M0I040wI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH70007TM5&v=1UH0DD07TM50000&terr=084004#com084004|titolo=Bacino di Barico|accesso=30 marzo 2009|urlmorto=sì}}</ref>, include l'invaso artificiale in prossimità della diga Castello, che ricade anche nel comune di Alessandria della Rocca.
 
Al 15º [[censimento generale della popolazione e delle abitazioni]] dell'[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] ([[2011]]), il territorio di Bivona risulta così suddiviso<ref>{{cita web|url=http://datiopen.istat.it/odi/page/territorio/comuni/Bivona_84004|titolo=Bivona - linkedopendata|accesso=3 gennaio 2016|urlmorto=sì|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304193415/http://datiopen.istat.it/odi/page/territorio/comuni/Bivona_84004}}</ref>:
{| class="wikitable sortable"
|- align=right; style="height:10px"
! Nome || Tipologia || Abitanti || Altitudine || Coordinate
|-
| Bivona || [[centro abitato]] / capoluogo comunale || {{formatnum:3661}} || 503 || <small>{{coord|37.618348|13.440508|type:adm3rd|format=dms}}</small>
|-
| - || Case sparse || 221 || - || -
|-
| {{maiuscoletto|totale}} || 1 centro abitato || {{formatnum:3882}} || 64/1436 ||
|}
{{Demografia/Bivona}}
 
== Economia ==
[[Immagine:Portale_gotico_chiaramontano.jpg|right|thumb|200px|Il [[Portale Gotico Chiaramontano (Bivona)|Portale Gotico Chiaramontano]], simbolo di Bivona]]
Grazie alla diffusa coltivazione della pesca, il settore trainante dell'economia bivonese è quello [[agricoltura|agricolo]], in cui - secondo i dati Istat risalenti al Censimento del [[2001]]<ref>{{cita libro|AA.|VV.|Comuni d'Italia - Sicilia|2003|Istituto Enciclopedico Italiano|Monteroduni (IS)|p=30}}</ref> - operano 990 unità; i lavoratori dell'industria sono 49, 71 quelli del commercio, 57 quelli dell'artigianato e 15 gli addetti alle istituzioni.
 
==Cultura= Agricoltura ===
{{vedi anche|Pesca di Bivona}}
===Istruzione===
[[File:Pesche Bivona.jpg|thumb|La pesca bianca di Bivona]]
====Scuole====
Il principale prodotto dell'agricoltura bivonese è la [[Pesca di Bivona|pesca]], detta ''Montagnola'' o ''Pescabivona''<ref>{{cita web|url=http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/8%252Fb%252Fa%252FD.6a6b289f3c3791eb9fdc/P/BLOB%3AID%3D3335|titolo=Pescabivona|accesso=1º luglio 2014|formato=pdf|urlmorto=sì}}</ref>, tanto che il paese è noto come "Città delle pesche"<ref name=ilpaese/>.
*Scuola Elementare "Carlo Collodi"
*Istituto Comprensivo "Giovanni Meli"
La varietà è di media pezzatura, con polpa bianca e soda, non di rado solcata da venature rosee tendenti al rosso. Il sapore è dolce e aromatico, il profumo si distingue da quello della maggior parte delle pesche prodotte nel resto di Sicilia e d'Italia<ref name=pescabivona>{{cita web|url=http://www.comune.bivona.ag.it/files/relazione%20storica%20pescabivona%20RIVEDUTA%20rielab.pdf|titolo=Pescabivona - relazione storica|accesso=7 agosto 2009|dataarchivio=29 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140529085446/http://www.comune.bivona.ag.it/files/relazione%20storica%20pescabivona%20RIVEDUTA%20rielab.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
*Liceo Ginnasio Statale "Luigi Pirandello", con annessi i seguenti indirizzi: Classico, Scientifico, Linguistico e Bio-Socio-Sanitario
*Istituto Tecnico Commerciale "Lorenzo Panepinto", per geometri e ragionieri.
 
Alla peschicoltura si aggiunge la produzione di [[Oliva (frutto)|olive]], [[Mandorla|mandorle]], e [[uva]] e l'[[allevamento]] di [[Bovinae|bovini]], [[ovis|ovini]] e [[Sus domesticus|suini]], con produzione di "carne dei Monti Sicani"<ref>{{cita web|url=http://www.cianciana.info/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=556|titolo=Carne dei Monti Sicani|accesso=12 agosto 2009|formato=pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160313042140/http://cianciana.info/index2.php?do_pdf=1&id=556&option=com_content|dataarchivio=13 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> e di [[Formaggio|formaggi]] tipici siciliani, tra cui:
===Personalità legate a Bivona===
*la "tuma", formaggio a pasta dura semicotta prodotto con latte di pecora intero crudo senza stagionatura, di sapore piccante<ref>{{cita web|url=http://www.prodottitipici.com/prodotto/0372/Picurinu-Tuma.htm|titolo=La "tuma"|accesso=1º luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120908220120/http://www.prodottitipici.com/prodotto/0372/Picurinu-Tuma.htm|dataarchivio=8 settembre 2012}}</ref>;
*[[Santa Rosalia]] (1130-1156)
*il "fiore sicano", formaggio a pasta cruda tipico dell'area sicana<ref>{{cita web|url=http://www.formaggio.it/fioresicanu.htm|titolo=Il "fiore sicano"|accesso=12 agosto 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090821110202/http://www.formaggio.it/fioresicanu.htm|dataarchivio=21 agosto 2009}}</ref>;
*[[Manfredi III Chiaramonte]] (?-1391)
*il "[[piacentino ennese|piacentino]]" (con il significato di "piacevole"), molto simile al [[pecorino]], anch'esso prodotto nel territorio<ref>{{cita web|url=http://www.bottegasiciliana.it/formaggio_piacentino.htm|titolo=Il "piacentino"|accesso=12 agosto 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090714182419/http://www.bottegasiciliana.it/formaggio_piacentino.htm|dataarchivio=14 luglio 2009}}</ref>;
*[[Guglielmo Peralta]] (?-1392)
*la [[ricotta]], che viene prodotta in tutto il circondario<ref>{{cita web|url=http://www.prodottitipici.com/prodotto/0371/Ricotta-Fresca-Di-Piecura.htm|titolo=La "ricotta fresca di piecura"|accesso=12 agosto 2009|urlmorto=sì|dataarchivio=26 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090626200414/http://www.prodottitipici.com/prodotto/0371/ricotta-fresca-di-piecura.htm}}</ref>.
*Sigismondo de Luna, figlio di Gian Vincenzo de Luna, Signore di Bivona. Fu protagonista del cosiddetto "Secondo Caso di Sciacca"
*Pietro de Luna, fu il primo Duca di Bivona.
*[[Jacopo Salviati]] (1461-1533)
*[[Leone X]] (1475-1521)
*[[Clemente VII]] (1478-1534)
*[[Carlo V]] (1500-1558)
*[[Bernardo da Corleone]] (1605-1667)
*[[Cesare Sermenghi]] (1918-1997)
*[[Carmelo Cammarata]] (1924-1999)
 
Bivona fa parte del ''Distretto Rurale dei Monti Sicani'', che comprende diversi comuni tra le province di [[Provincia di Agrigento|Agrigento]], [[Provincia di Caltanissetta|Caltanissetta]] e [[Città metropolitana di Palermo|Palermo]]<ref>{{cita web|url=http://www.agrinnovazione.regione.sicilia.it/reti/Multifunzionalita/pubblicazioni/cartellonstica.pdf|titolo=Distretto rurale dei Monti Sicani|accesso=11 novembre 2009|urlmorto=sì}}</ref>.
===Eventi===
====La sagra della pesca====
[[Immagine:Pesche_Bivona.jpg|left|thumb|230px|La Pesca Bianca Di Bivona]]
L'evento principale della stagione estiva è la '''Sagra della pesca''', che viene organizzata dall'amministrazione comunale nella seconda metà di agosto, e costituisce la principale attrattiva del piccolo paese montano. La [[Prunus persica|pesca]] bianca di Bivona, infatti, rappresenta, oltre che una rara prelibatezza, la principale coltura diffusa in tutto il territorio bivonese. Il 24 agosto del 2008 si è festeggiata la 23° edizione, e come ogni anno la presenza di un artista di fama nazionale. Nel 2008 è stata la volta di [[Michele Zarrillo]], mentre gli anni passati hanno visto la partecipazione di [[Silvia Salemi]], [[Anna Oxa]], [[Ivana Spagna]], [[Edoardo Bennato]], [[Francesco Baccini]], [[Mario Venuti]], etc. La manifestazione si articola in tre giorni, dal venerdì alla domenica. Peculiarità fondamentale di tutta la manifestazione è rappresentata anche dagli stand per la mostra dell'artigianato locale e per i commercianti di prodotti agroalimentari tipici. Durante la giornata finale della Sagra, dalle prime ore del mattino fino al tardo pomeriggio, è possibile assaggiare gratuitamente in tutte le vie del paese le specialità locali, esclusivamente a base di pesche, tra cui le pesche con il vino rosso e bianco, le crostate di marmellata di pesche, e il gelato alla pesca.
[[Immagine:Santa_Rosalia.jpg|right|thumb|200px|Statua di Santa Rosalia in processione]]
 
Il territorio bivonese è inoltre compreso nella zona di produzione dell'[[Arancia di Ribera]] [[Denominazione di origine protetta|D.O.P.]]
====Tradizioni Religiose====
Bivona è sempre stato un paese molto legato alle proprie tradizioni, specialmente quelle religiose, come testimoniato dal gran numero di chiese presenti nel territorio. Durante l'anno, gli eventi religiosi che coinvolgono la popolazione locale sono i seguenti:
* [[Santa Rosalia]], [[4 settembre]]
* [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]], [[4 ottobre]]
* [[San Giuseppe (padre putativo di Gesù)|San Giuseppe]], [[18 marzo]]
* Madonna "di l'Oglio", [[Pasquetta]]
* Madonna "di la Sprescia", [[30 maggio]]
* [[Corpus Domini]], penultima domenica di giugno
 
=== Artigianato ===
==Geografia Antropica==
Nel settore dell'[[artigianato]] è tradizionale la produzione di [[sedia|sedie]] di [[legno]] (la cosiddetta ''Sedia di Bivona''<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=kSCDlCZdhNM|titolo=Video: La sedia di Bivona|accesso=12 agosto 2009}}</ref>).
===Frazioni===
Bacino di Barico, Santa Filomena.
 
==Amministrazione= Industria ===
Secondo un'analisi dell'[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] effettuata nel [[2003]] basata sui ''Sistemi Locali del Lavoro'' (SLL)<ref>Unità territoriali costituite da più comuni contigui fra loro, geograficamente e statisticamente comparabili; cfr. {{cita web|url=http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20050721_00/|titolo=SLL - Istat|accesso=30 marzo 2009|dataarchivio=3 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090303081950/http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20050721_00/|urlmorto=sì}}</ref><ref name="sll">{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/presidenza/programmazione/Analisi_SES/SLL_Relazione.pdf|titolo=Relazione SSL 1996-2003|accesso=30 marzo 2009}}</ref>, l'industria agricola garantisce la maggiore rendita economica di Bivona<ref>Il Sistema Locale del Lavoro di Bivona è specializzato: nelle industrie delle pelli, del cuoio e delle calzature; nelle industrie chimiche e delle fibre; nelle industrie della fabbricazione di apparecchi medicali e di precisione; nella fabbricazione degli autoveicoli, anche se quest'ultimo, insieme a quello dell'industria alimentare, è un settore in cui il paese ha avuto una vistosa perdita di specializzazione.</ref>.
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco=Giovanni Panepinto
|DataElezione=14/05/2007
|partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|TelefonoComune=0922 983711
}}
 
Nella prima metà dell'Ottocento era attiva la [[solfara Balata]], di proprietà del duca di Ferrandina, poi abbandonata.
==Curiosità==
===Il 17° Duca===
{{P|quasi senza senso.|biografie|dicembre 2008|sezione=Nonostante la XIV Disposizione transitoria della Costituzione della Repubblica Italiana, che afferma che i titoli nobiliari non sono riconosciuti, tuttora in Spagna vive Manuel Falcò y Anchorena, 17° Duca di Bivona, classe 1936.<ref>[http://www.geneall.net/H/per_page.php?id=527592.html Il 17° Duca di Bivona].</ref>}}
[[Immagine:Tramontobivona1.jpg|thumb|left|200px|Tramonto sui monti che sovrastano Bivona]]
 
===Via "DuqueServizi de Bivona"===
Secondo l'analisi degli SLL del [[2003]], nel settore "Servizi alle imprese" e nel settore "Beni e servizi culturali e ambientali", l'SSL di Bivona è posto a un livello medio-alto<ref name="sll"/>.
Se nella [[Stradario di Bivona|toponomastica bivonese]] non si riscontra molta riconoscenza verso i personaggi illustri che hanno fatto la storia del paese, altrettanto non si può dire per alcuni paesi spagnoli: infatti nella nazione iberica alcune città hanno intitolato vie e piazze ai vari duchi di Bivona, tutti facenti parte di nobili famiglie di Spagna.
 
===La villaTurismo del Primo Duca===
Alcune iniziative e alcuni progetti, come l{{'}}''Itinerarium Rosaliae''<ref>{{cita|Tornatore|54}}.</ref> e la realizzazione della strada ''Mare-Monti''<ref>{{cita news|url=http://www.agrigentonotizie.it/cronaca/indagini-strada-mare-monti-agrigento.html|titolo=Strada Mare-Monti, via alle indagini geognostiche|accesso=1º luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref>, tendono a promuovere il settore turistico; nel [[2013]] è stata istituita la consulta comunale al turismo<ref>{{cita news|url=http://www.agrigentoflash.it/2013/06/21/bivona-consulta-del-turismo-approvato-regolamento/|titolo=Bivona. Consulta del turismo, approvato regolamento|accesso=26 agosto 2013|urlmorto=sì|pubblicazione=|dataarchivio=18 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210818233314/http://www.agrigentoflash.it/2013/06/21/bivona-consulta-del-turismo-approvato-regolamento/}} <u>Link dannoso!</u></ref>.
{{vedi anche|Villa del Duca di Bivona}}
A Palermo, alla fine del XVI secolo, nella campagna a Nord della città si estendevano i giardini della villa di Pietro de Luna, primo Duca di Bivona. All'epoca questa proprietà si trovava a circa mezzo miglio dall’antica cinta muraria della città, ma la residenza del Duca era compresa tra il "Piano Sant'Oliva" (ovvero le attuali piazze S. Oliva, Castelnuovo e Politeama), il "Piano delle Croci", il Borgo di Santa Lucia e la Contrada delle Terre Rosse: quelle che oggi sono le zone più frequentate dai Palermitani e che costituiscono il centro della città, allora erano i giardini del Duca della già affermata città di Bivona.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
==Galleria fotografica==
[[File:Bivonaantica2.jpg|thumb|La vecchia stazione di Bivona in una foto d'epoca]]
<gallery>
{{Citazione|L'andare da Bivona a Ribera, a venticinque chilometri di distanza, significava seguire una pista talvolta ripidissima e lunga cinque volte di più e guadare un fiume una dozzina di volte|[[Denis Mack Smith]], da ''Storia della Sicilia medievale e moderna'', [[1973]]}}
Immagine:Bivona's Mountain.jpg|Bivona, monti della parte meridionale
Bivona, posta al crocevia tra la strada che univa [[Sciacca]] con [[Castronovo di Sicilia]] e quella che univa [[Agrigento]] con [[Corleone]], è stata per secoli il punto di sosta obbligata per i viandanti<ref>{{cita|Marrone, 1987 I|49}}.</ref>.
Immagine:Bivona's Mountain2.jpg|Bivona, monti della parte settentrionale
Immagine:Diga Castello.jpg|Diga Castello
Immagine:Diga_Castello_1.jpg|Vista della Diga Castello
Immagine:Diga Castello's Sunset.jpg|Tramonto sulla diga Castello
Immagine:Piazza Centrale di Bivona.jpg|Piazza Guglielmo Marconi
Immagine:Portale_AraboNormanno1.jpg|Portale AraboNormanno("oggi")
Immagine:Portale_AraboNormanno2.jpg|Portale AraboNormanno("oggi")
Immagine:Palazzo_Marchese-Greco.jpg|Scorcio del palazzo Marchese-Greco
Immagine:Paesaggio.jpg|Panoramica di Bivona
Immagine:BivonaAntica_(3).jpg|Panoramica di Bivona ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(1).jpg|Panoramica di Bivona ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(4).jpg|Via Roma ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(9).jpg|Arcata del Ponte "Pisciato" ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(8).jpg|Convento dei Cappuccini ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(0).jpg|Ecco com'era Piazza Guglielmo Marconi
Immagine:BivonaAntica_(6).jpg|Scorcio della vecchia Villa in Piazza G.Marconi ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(7).jpg|Scorcio di via Lorenzo Panepinto ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica5.jpg|Portale AraboNormanno("ieri")
Immagine:Lu_Strittu.JPG| Scorcio paesaggio montano: Lu Strittu
Immagine:Lu_Santissimu.JPG| Scorcio paesaggio montano: Lu Santissimu
Immagine:Santa_Vennera.JPG| Scorcio paesaggio montano: Santa Vennera
Immagine:Pizzu_San_Mattè.JPG| Scorcio paesaggio montano: Pizzu San Mattè
Immagine:Pizzu_Di_Nasu.JPG| Scorcio paesaggio montano: Pizzu di Nasu
Immagine:Occhi_Bianchi.JPG|Scorcio paesaggio montano: Occhi Bianchi
Immagine:Diga_Castle.jpg|Diga Castello in Piena
</gallery>
 
=== Strade ===
Il principale asse viario che attraversa il territorio comunale è la [[strada statale 118 Corleonese Agrigentina]]. La strada attraversa il centro urbano di Bivona lungo via Porta Palermo, piazza Guglielmo Marconi e via Roma e prosegue verso le contrade Scaldamosche e Santa Filomena.
 
Bivona è inoltre servita da alcune [[Strada provinciale|strade provinciali]]:
==Note==
*strada provinciale 34, che la collega con la [[Strada statale 386 di Ribera|strada statale 386]] presso il bivio Tamburello nel territorio di [[Calamonaci]];
*strada provinciale 15 Bivona-Palazzo Adriano, che attraversa il territorio montano del [[Monte delle Rose]] e i rilievi al confine tra le province di Palermo e di Agrigento;
*strada provinciale verso [[Ribera]].
 
=== Ferrovie ===
[[File:Bivona - Casello ferroviario.jpg|thumb|Casello ferroviario della dismessa ferrovia Lercara-Magazzolo in via Fabrizio De André]]
Fino alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta del XX secolo]] il comune era servito dalla [[Ferrovia|linea ferroviaria]] a [[scartamento ridotto]] [[Ferrovia Lercara-Filaga-Magazzolo|Lercara-Filaga-Magazzolo]]<ref>{{cita web|url=http://www.ferrovieabbandonate.it/linea_dismessa.php?id=30|titolo=Linea ferroviaria Lercara-Magazzolo|accesso=1º luglio 2014}}</ref>, costruita dalle [[Ferrovie dello Stato]] a partire dal [[1912]] per connettere le [[Zolfo di Sicilia|aree solfifere]] di [[Lercara Friddi]] e di [[Cianciana]] alla [[ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle]] che correva lungo la costa meridionale della Sicilia raggiungendo i caricatori portuali. L'ultimo tratto di ferrovia entrato in esercizio fu quello tra Bivona e [[Alessandria della Rocca]], inaugurato il 1º settembre [[1924]]<ref>{{cita web|autore= Alessandro Tuzza|titolo= Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926|url= http://www.trenidicarta.it/aperture.html|accesso=2 gennaio 2015}}</ref>. La ferrovia oltre che per il trasporto di minerale fu impiegata anche per il trasporto passeggeri. Il servizio ferroviario della [[stazione di Bivona]] fu sospeso nell'ottobre [[1959]]. La stazione fu definitivamente soppressa nel [[1961]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo = DPR|anno = 1961|mese = 12|giorno = 11|numero = 1506|titolo = Soppressione dalla rete delle Ferrovie dello Stato delle linee a scartamento ridotto Lercara Bassa -Magazzolo e Filaga-Palazzo Adriano.|articolo = }}</ref>.
 
La stazione di Bivona si trovava nella località Santa Filomena, a sud-ovest del paese. La via ferrata versa ormai in pessime condizioni: i binari sono stati divelti in molti punti, il [[casello ferroviario|casello]] a sud del paese è in rovina, mentre quello in contrada Antinoro è stato alienato.
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Bivona}}
[[File:Bivona - Collegio gesuitico (2).jpg|thumb|L'atrio del Palazzo Municipale, già Collegio dei Gesuiti]]
 
 
=== Gemellaggi ===
Bivona è stata gemellata con il comune [[Val Trompia|triumplino]] di [[Collebeato]] ([[Lombardia]]) nel biennio 2004-2005<ref>{{cita web|url=https://madeinbrescia.org/2011/07/18/quando-il-protagonista-appare-latitante/|titolo=Quando il protagonista appare latitante|autore=Carlos Mac Adden|data=18 luglio 2011|accesso=2 gennaio 2020}}</ref>: il gemellaggio si prefiggeva di promuovere le rispettive varietà locali di pesca all'interno delle manifestazioni a essa legate<ref>{{cita news|url=http://www.prolocoweb.com/sagrapesche/newstep/corpo.html|titolo=Continua il gemellaggio tra Collebeato e Bivona|accesso=1º luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20060507051054/http://www.prolocoweb.com/sagrapesche/newstep/corpo.html|dataarchivio=7 maggio 2006}}</ref>.
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Bivona fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali:
* [[regione agraria]] n.1 (versante meridionale dei monti Sicani)<ref>Insieme con i comuni di Cammarata, San Giovanni Gemini e Santo Stefano Quisquina.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.agenziaterritorio.it/sites/territorio/files/servizi/Osservatorio%20immobiliare/valori_agricoli_medi/sicilia/AG_2008_F.pdf|titolo=Regione Agraria 1|accesso=9 agosto 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090806234024/http://www.agenziaterritorio.it/sites/territorio/files/servizi/Osservatorio%20immobiliare/valori_agricoli_medi/sicilia/AG_2008_F.pdf|dataarchivio=6 agosto 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=24 luglio 2011}}</ref>,
* [[unione di comuni]] "[[Unione dei comuni Platani-Quisquina-Magazzolo|Platani - Quisquina - Magazzolo]]"<ref>Insieme con i comuni di Alessandria della Rocca, Cianciana, San Biagio Platani e Santo Stefano Quisquina.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.plataniquisquinamagazzolo.it/|titolo=Unione comuni|accesso=9 agosto 2009}}</ref>,
* [[patto territoriale]] "Magazzolo Platani" e area PIT 23<ref>Progetto Integrato Territoriale.</ref> "Magazzolo, Platani e Monti Sicani dell'Agrigentino"<ref>Insieme con i comuni di Alessandria della Rocca, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/084/004/index.html|titolo=Comuni italiani.it|accesso=9 agosto 2009}}</ref>
* [[gruppo di azione locale]] "Terre di Halykos" e protocollo d'intesa per il "Parco fluviale del fiume Platani"<ref>Insieme con i comuni di Alessandria della Rocca, Cammarata, Cianciana, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini e Santo Stefano Quisquina.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.terredihalykos.it/|titolo=Terre di Halykos|accesso=1º luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120914014440/http://www.terredihalykos.it/|dataarchivio=14 settembre 2012}}</ref>.
 
== Sport ==
[[File:Bivona - Stadio comunale.jpg|thumb|Lo stadio comunale di Bivona, con panorama del paesaggio montano]]
 
La principale squadra di [[calcio (sport)|calcio]] cittadina è l'ASD Bivona 2020, iscritta al campionato di [[Terza Categoria]] (girone agrigentino) nella stagione 2020/2021<ref>{{cita web|url=https://www.tuttocampo.it/Sicilia/AG/TerzaCategoria/GironeUnicoAgrigento/Squadra/Bivona2020/1130033/Scheda|titolo=ASD Bivona 2020|accesso=9 novembre 2020}}</ref>. È rimasta in attività sino al 2017/2018 l'ASD Virtus Bivona, che aveva sempre militato in campionati di livello regionale<ref>{{cita web|url=https://www.tuttocampo.it/2017-18/Sicilia/TerzaCategoria/GironeUnicoAgrigento/Squadra/VirtusBivona/918339/Scheda|titolo=Virtus Bivona|accesso=2 gennaio 2020}}</ref>.
 
=== Impianti sportivi ===
Lo stadio comunale "Renato Traina", sito nella parte sud-occidentale del paese in prossimità della località Santa Filomena, è dotato di illuminazione, di tribuna coperta nel lato est e di pista di atletica, non omologata in quanto più corta dei 400 metri regolamentari<ref>{{Cita news|url=http://www.siciliapodistica.it/Oggetti/Clemente/Filodiretto_18.pdf|titolo=Articolo sulla pista di atletica dello stadio comunale|accesso=30 marzo 2009|urlmorto=sì}} {{pdf}}</ref>.
{{clear}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|curatore=Simona Modeo, Marina Congiu, Luigi Santagati|titolo=La Sicilia del IX secolo tra Bizantini e Musulmani. Atti del IX Convegno di studi (Caltanissetta, 12-13 maggio 2012)|autore-capitolo=[[Johannes Bergemann]]|url=http://www.siciliantica.eu/sicilia-La+Sicilia+del+IX+secolo+tra+Bizantini+e+Musulmani-165.asp|editore=Salvatore Sciascia editore|città=Caltanissetta-Roma|anno=2013|capitolo=Dal tardo antico ai Musulmani: risultati dei ''Surveys'' a Gela e Agrigento sul cambiamento del sistema insediativo|pp=69-75|isbn=978-88-8241-420-7|cid=Bergemann 2013|accesso=20 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170201235138/http://www.siciliantica.eu/sicilia-La+Sicilia+del+IX+secolo+tra+Bizantini+e+Musulmani-165.asp#|dataarchivio=1º febbraio 2017|urlmorto=sì}}
*Marrone Antonino, ''Bivona città feudale voll. I-II'', Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma 1987
* {{cita libro|curatore=Carmela Cannella|curatore2=Giuseppa Trizzino|curatore3=Carmela Spallino|titolo=Sapori di casa nostra|altri=premessa e introduzione di Salvatore Calafiore|anno=1986-1987|editore=Scuola media statale «Giovanni Meli»|città=Santo Stefano Quisquina|cid=SCN|isbn=no}}
*Marrone Antonino, ''Il Distretto, il Circondario ed il Collegio Elettorale di Bivona (1812-1880), Comune di Bivona, 1996
*Marrone Antonino,{{cita ''Storialibro|Paolo|Di delleSalvo|Il Comunitàprimo Religiosecatasto efondiario degli edifici sacriurbano di Bivona'', (1838)|2010|Comune di Bivona,|Bivona|cid=Di 1997Salvo|isbn=no}}
* {{cita libro|Antonino|Marrone|Bivona città feudale voll. I-II|1987|Salvatore Sciascia Editore|Caltanissetta-Roma|url=https://books.google.it/books?id=FcqTSgAACAAJ|sbn=CFI0095461|cid=Marrone, 1987|accesso=20 gennaio 2017}}
*Marrone Antonino, ''Ebrei e Giudaismo a Bivona (1428-1547)'', Circolo Leonardo da Vinci - Bivona, Bivona 2000
* {{cita libro|Antonino|Marrone|Il Distretto, il Circondario e il Collegio Elettorale di Bivona (1812-1880)|1996|Comune di Bivona|Bivona|cid=Marrone, 1996|isbn=no}}
*Marrone Antonino, ''Bivona dal 1812 al 1881'', Comune di Bivona, 2001
* {{cita libro|Antonino|Marrone|Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona|1997|Comune di Bivona|Bivona|cid=Marrone, 1997|isbn=no}}
*Scuola Media Statale "Giovanni Meli" Bivona, ''Immagini e testimonianze del nostro passato'', Comune di Bivona, A.S. 1985/1986
* {{cita libro|Antonino|Marrone|Ebrei e Giudaismo a Bivona (1428-1547)|2000|Circolo Leonardo da Vinci - Bivona|Bivona|cid=Marrone, 2000|isbn=no}}
*Scuola Media Statale "Giovanni Meli" Bivona, ''Segni e simboli della toponomastica di Bivona'', Comune di Bivona, A.S. 1986/1987
* {{cita libro|Antonino|Marrone|Bivona dal 1812 al 1881|2001|Comune di Bivona|Bivona|cid=Marrone, 2001|isbn=no}}
*Scuola Media Statale "Giovanni Meli" Bivona, ''Espressioni religiose nella tradizione orale bivonese'', Comune di Bivona, A.S. 1991/1992
* {{cita libro|Piero|Perconti|Studio geologico–idrogeologico–geomorfologico del bacino sotteso "Diga Castello-Fiume-Magazzolo"|1995|Biblioteca Comunale di Bivona|Bivona|cid=Perconti|isbn=no}}
*Sedita Giovan Battista, ''Cenno storico-politico-etnografico di Bivona'', 1909
*Sermenghi Cesare,{{cita ''Illibro|Maria passatoPia|Pupello|Lineamenti efloristici ledel sue risposte'', Comuneterritorio di Bivona - |1996|Biblioteca Comunale, di Bivona 1989|Bivona|cid=Pupello|isbn=no}}
* {{cita libro|Alfonso|Sabella|Cacciatore di mafiosi|2008|Mondadori|Milano|isbn=978-88-04-57715-7|cid=Sabella}}
* {{cita libro|Giovan Battista|Sedita|Cenno storico-politico-etnografico di Bivona|1909||Bivona|cid=Sedita|isbn=no}}
* {{cita libro|Salvatore|Tornatore|Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo|2009|Comune di Bivona|Bivona|cid=Tornatore|isbn=no}}
* {{cita pubblicazione|titolo=Radici mediterranee. Il toponimo Bivona|autore=Marco Trizzino|rivista=RIOn. Rivista Italiana di Onomastica|volume=XIX|numero=1|editore=Società Editrice Romana|città=Roma|anno=2013|pp=95-121|cid=Trizzino 2013|url=https://www.academia.edu/3586445/Radici_mediterranee._Il_toponimo_Bivona|accesso=15 gennaio 2017}}
* {{cita libro|Paolo|Trizzino|La parlata di Bivona nella dialettologia siciliana|1996|Ciuffa Editore|Roma|cid=Trizzino|isbn=no}}
 
== Voci correlate ==
*[[CastelloSecondo caso di BivonaSciacca]]
*[[Chiese di Bivona]]
*[[Diga Castello]]
*[[Ducato di Bivona]]
*[[Monte delle Rose]]
*[[Portale Gotico Chiaramontano (Bivona)]]
*[[Stazione meteorologica di Bivona]]
*[[Storia di Bivona]]
*[[Villa del Duca di Bivona]]
*[[Villanova (Bivona)]]
 
== Altri Progettiprogetti ==
{{interprogetto|commons_preposizione=su|b=Bivona|q=Bivona|q_preposizione=su|q_etichetta=Bivona|wikt=Bivona|wikt_etichetta=Bivona|voy}}
{{interprogetto|commons=Bivona}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.bivonaonlinecomune.bivona.ag.it/ Bivonaonlineindex.it, il sito più visitatophp|Sito sudel Bivona]comune}}
* {{cita web |1=http://www.chiesabivona.it |2=Chiesa di Bivona |accesso=6 ottobre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071006110054/http://www.chiesabivona.it/ |dataarchivio=6 ottobre 2007 |urlmorto=sì }}
* [http://www.beniculturalibivona.blogspot.com/ Beniculturali]
<br style="clear:both">
 
{{Provincia di Agrigento}}
 
{{Bivona}}
{{Comuni del Parco dei Monti Sicani}}
{{Comuni del libero consorzio comunale di Agrigento}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
 
[[Categoria:Bivona| ]]
[[Categoria:Comuni della provincia di Agrigento]]
[[Categoria:Comuni della Sicilia]]
[[Categoria:Comuni italiani]]
 
[[co:Bivona]]
[[de:Bivona]]
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