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{{C|Voce un po' agiografica, che sminuisce la vicenda giudiziaria ed esalta immotivatamente una serie di iniziative piuttosto controverse, assai meno innovative di quanto si vuole far credere.<br>Inoltre, negli anni '80 Degiovanni era a malapena ventenne; possibile che fosse già un "esperto di analisi tecnica di borsa"?|imprenditori|luglio 2010}}
{{quote|Dare tutto a tutti|Virgilio Degiovanni}}
{{Bio
|Nome = Virgilio Maurizio
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = imprenditore
|Epoca =
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
 
==Biografia==
===Gli inizi: editoria e borsa===
Negli anni ottanta fa esperienza alla [[New York Stock Exchange|Borsa di Wall Street]]. Diviene esperto di [[analisi tecnica]] di [[Borsa valori|Borsa]]. Benché sia nota anche in Italia, tale metodologia non è ancora praticata<ref>R. Cri., «Un'impresa in espansione», ''[[La Stampa]]'', 26 maggio 1996.</ref>. Nel [[1988]] Degiovanni decide di farla conoscere al grande pubblico.
Nel [[1991]] fonda una rivista mensile, ''[[Millionaire|Millionaire Intraprendere]]'' (o, in forma abbrevata, semplicemente ''Millionaire''), insieme alla [[casa editrice]] ''Editrend S.r.l.'', oggi ''[[Virgilio Degiovanni Editore]]''. La rivista si occupa di [[imprenditoria]], dedicando ampio spazio alle opportunità in [[franchising]], alle idee per mettersi in proprio e alle risorse psicologiche che aiutano sul lavoro. Nel [[1997]], ''Millionaire'' superò le 160.000 copie di diffusione (fonte: [[Accertamenti Diffusione Stampa|ADS]]).
 
Nel [[1991]] fonda unadue rivistariviste mensile,mensili: ''[[Millionaire (rivista)|Millionaire Intraprendere]]'' (o, in forma abbrevataabbreviata, semplicemente ''Millionaire'') e ''Borsa & Finanza'', insieme alla [[casa editrice]] ''Editrend S.r.l.'', (oggi ''[[Virgilio Degiovanni Editore]]''). La rivista''Millionaire'' si occupa di [[Impresa|imprenditoria]], dedicando ampio spazio alle opportunità in [[franchising]], alle idee per mettersi in proprio e alle risorse psicologiche che aiutano sul lavoro. ''Borsa & Finanza'' è dedicata espressamente agli investimenti finanziari. Nel [[19971996]], ''Millionaire'' superòsupera le 160.000{{formatnum:175000}} copie di diffusione (fonte:<ref>Dati [[Accertamenti Diffusione Stampa|ADS]]) relativi al [[1996]]: tiratura media 218.301; diffusione media 175.876.</ref>. Successivamente, con la stessa casa editrice, pubblica altre riviste, fra cui ''Dossier Salute'' e ''Professione Genitore''.
Successivamente, con la stessa casa editrice, pubblica altre riviste, fra cui ''Dossier Salute'' e ''Professione Genitore''. Prima di ''Millionaire'', aveva esordito nell'editoria con riviste specialistiche di [[Borsa valori|Borsa]].
 
Nel [[1988]] Degiovanni aveva introdotto in Italia l'[[analisi tecnica]] di [[Borsa valori|Borsa]], appresa durante la gavetta a ''[[New York Stock Exchange|Wall Street]]'': tale metodologia, oggi ampiamente utilizzata anche nel nostro paese, in precedenza era già affermata negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e, benché fosse nota anche in Italia, era ignorata nella pratica (R. Cri., ''Un'impresa in espansione'', «[[La Stampa]]», 26 maggio 1996).
 
===Il Millionaire Network===
Degiovanni ha ideato e lanciato numerose iniziative, non sempre fortunate.
Fra le attività che gli hanno procurato maggiore celebrità, vi sono quelle legate al [[marketing piramidale|network marketing]], evoluzioneuna delforma di [[multilevel marketing]]. Questo modello commerciale era già presente in Italia (con aziende come ''[[Amway]]'' — la prima ad apparire — e ''[[Herbalife]]'', ad esempio); Degiovanni ne sviluppò e ampliò i meccanismi operativi, con l'intento dichiarato di consentire la possibilità di parteciparvi con successo a chiunque, e non solo ai più abili, la possibilità di parteciparvi con successodotati.
 
L'obiettivo erasi evidentementerivelò utopistico, tuttavia la rete distributiva da lui fondata nel [[1994]], il ''[[Millionaire Network]]'', arrivò a riunire oltre 30.000 aderentidistributori.<ref>Ezio (definiti «consulenti indipendenti»)Pasero, attratti dalle possibilità consentite dall'innovativo sistema di lavoro. Infatti, nei sistemi di network marketing non vi è limite alla crescita delle sottoreti distributive'L'uomo che possonoincassa farun capomiliardo aal una sola persona edì'', di«[[Il conseguenzaMessaggero]]», ai25 fatturatimaggio ottenibili; tuttavia1996, nella pratica, solo gli operatori più attivi raggiungono risultatip. importanti32.</ref>
 
Il primo prodotto distribuito dal Millionaire Network fu la ''[[Millionaire Card]]'', una carta multiservizi che dava accesso a più di 20 prestazioni professionali, gratuitamente o con sconti rilevanti. Le carte multiservizi erano allora già in uso da assicurazioni e banche, {{citazione necessaria|ma la loro diffusione era molto limitata}}.
 
Uno dei servizi aggiunti in un secondo momento alla ''Millionaire Card'' {{citazione necessaria|fu la possibilità di stipulare una [[Responsabilità Civile Autoveicoli|polizza RCAR.C.A.]] innovativa (erogata dalla ''[[SasaSASA Assicurazioni(azienda)|SASA]], società gruppo [[IRI]]''), che non contemplava i costi dovuti alla rete distributiva, consentendo risparmi superiori al 30%, rispetto alle analoghe polizze di tipo tradizionale. Si trattava delladi primauna polizzadelle RCAprime polizze R.C.A. "telefonicatelefoniche", una tipologia assicurativa rivoluzionaria a quei tempi, e oggi molto diffusa nel ramo auto.
SiPer introducevala prima volta, inoltre, il concetto di un prodotto (la ''Millionaire Card'') che consentiva di ottenere un risparmio superiore al suo prezzo di vendita.}}
 
Fra gli altri prodotti commercializzati attraverso i distributori del ''MillionarieMillionaire Network'' vi sono stati fitonutrienti, personal computer (''[[Olivetti]]'' e ''[[Apple]]'') e la carta telefonica internazionale prepagata ''[[AT&T]]'', {{citazione necessaria|una delle primissime carte telefoniche ''remote memory'' apparse in Italia}} (ossia quelle che non si introducono nell'apparecchio telefonico, ma si utilizzano da apparecchi pubblici e privati, tramite un codice segreto stampigliatoo ''pin'', impresso sulla carta stessa).
 
===Il Millionaire Market===
L'[[8 gennaio]] [[1996]] fu dato il via a uno dei progetti più ambiziosi: il ''[[Millionaire Market]]'', chea diventòfine prestomaggio il piùdello grandestesso circuitoanno digli esercizi commercialiaderenti maierano realizzatogià in38.000<ref>Provvedimento Italian. Vi4083 aderirono,adottato infatti,dall'[[Autorità circaGarante 100.000della esercentiConcorrenza die del Mercato]] nell'Adunanza del 19 luglio 1996; documento scaricabile gratuitamente all'[[URL]] http://www.agcm.it/consumatore--delibere/consumatore-provvedimenti/open/C12560D000291394/ADCF6F6A4C460010C125706F003379F1.html</ref> in tutta la penisola (e alcuni anche all'estero), appartenenti a ogni settore d'attività, pari al 5% di tutte le attività di vendita al dettaglio operanti sul territorio. {{citazione necessaria}}
 
Il più importante scopo dichiarato del ''Millionaire Market'' era di "contrastare lo strapotere della [[grande distribuzione organizzata]] e dei centri commerciali". Lo scopo si sarebbe realizzato coalizzando tra loro i negozianti al dettaglio per formare un unico enorme mercato.<ref>Annuncio della campagna: «Corriere della Sera», 8 gennaio 1996, pp. centrali; e «La Repubblica», 9 gennaio 1996, pp. centrali.</ref>
La carta col chip venne chiamata ''Millionaire Chip Card'' di colore blu; essa era dotata di un chip elettronico, sulla quale i negozianti appartenenti al ''Millionaire Market'', tramite uno speciale dispositivo elettronico simile a un [[Point of sale|P.O.S.]], caricavano dei punti elettronici per ogni acquisto effettuato. Questo sistema si proponeva di soppiantare i punti cartacei da incollare, che oggi sono in effetti molto meno usati, a vantaggio delle carte elettroniche.
 
Ma il più importante scopo dichiarato del ''Millionaire Market'' era di contrastare lo strapotere della grande distribuzione organizzata e dei centri commerciali, riunendo una parte dei negozianti al dettaglio a formare un unico enorme "mercato". Il progetto fu supportatolanciato dacon enfaticheimponenti campagne pubblicitarie susui canali televisivi nazionali e mediante sponsorizzazioni, per la stagione 1996-97, di squadre di calcio di primo piano (come sponsor principale: [[{{Calcio Udinese]] e|N}}, [[Calcio Padova|Padova]], oltre al [[Associazione Calcio Monfalcone|Monfalcone]]; e [[MilanPolisportiva Dilettanti Aquila Caltagirone|Caltagirone]]; {{Calcio Milan|N}}, {{Calcio Bologna|N}} e [[Atletico{{Calcio CataniaTriestina|Catania]]N}} come sponsor tecnico). LaTra Millionairei Chiptestimonial Cardpubblicitari fuvi distribuitafurono a[[Marco trePredolin]] milionie di[[Mike italiani da distributori indipendentiBongiorno]].<ref>Corrado Tuttavia,Ruggeri ain dispetto dei programmi annunciati''Millionaire, ille progettoimprese sie esaurìi nelguai girodel d'un"guru" paio dDegiovanni''anni. Testimonial pubblicitari furono, «[[MarcoCorriere Predolindella Sera]]», e26 [[Mikemaggio Bongiorno]]1996, p. 16. http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/26/Millionaire_imprese_guai_del_guru_co_0_96052610929.shtml</ref>
 
La cartanuova col chip venne chiamata ''Millionaire Chip Card'', di colore blu; essa, era dotata di un chip elettronico, sulla quale i negozianti appartenenti al ''Millionaire Market'', tramite uno speciale dispositivo elettronico simile a un [[Point of sale|P.O.S.]], caricavano dei punti elettronici per ogni acquisto effettuato. Questo sistema si proponeva di soppiantare i punti cartacei da incollare, che oggi sono in effetti molto meno usati, a vantaggio delle carte elettroniche.
===Le nuove frontiere: internet e telecomunicazioni===
Nel [[1998]] Degiovanni fonda ''[[I@T]]'' (in origine ''I&T'', ''Internet & Telecommunications''), con la quale si lancia nel mondo delle [[telecomunicazioni]] e di [[internet]], con varie iniziative, fra cui la prima proposta di adesione in Italia a un servizio di telefonia fissa con un operatore diverso da [[Telecom Italia]], fino a quel momento unico storico gestore monopolista: oltre due milioni di contratti, pari al 43,5% dei clienti [[Infostrada]], sono stati stipulati tramite la rete distributiva di ''I@T'', nei primi due anni dal lancio (fonte: Nicola Lanzetta di [[Infostrada|Wind-Infostrada]], citato da Michelangelo Borrillo in ''Degiovanni si difende dai fan'', «[[il Giornale]]», 23 ottobre 2000, p. 20).
 
La carta col chip venne chiamata ''Millionaire Chip Card'' o semplicemente ''Millionaire Card''; mentre la precedente versione della carta, quella con i servizi, venne ribattezzata ''Millionaire Vip Card''.
A ''I@T'' si deve anche l'introduzione del primo servizio in Italia di accesso a internet dal [[televisore]] (''[[Freedomland]]''), tramite un decoder chiamato ''set top box'', iniziativa che ricalcava un'analoga operazione che aveva riscosso successo negli [[Stati Uniti d'America]]. Secondo l'ideatore, «''Freedomland'' ambisce ad assumere una posizione dominante sul mercato della Internet Television europea, alla stregua di quanto già fatto da ''[[America On Line]]'' sul mercato di internet per [[personal computer|PC]] negli Stati Uniti».
{{cn|La Millionaire Card fu distribuita in tre milioni di pezzi.}}
Tuttavia, a dispetto dei programmi annunciati e degli ingenti investimenti profusi, il progetto si esaurì nel giro d'un paio d'anni.
 
===Le nuove frontiere: internet e telecomunicazioni===
''Freedomland'', nata nel [[2000]] e di proprietà di Degiovanni stesso, viene quotata in borsa nel [[Nuovo Mercato]].
Nel [[1998]] Degiovanni fonda ''[[I@T]]'' (in origine ''I&T'', ''Internet & Telecommunications''), con la quale si lancia nel mondo delle [[telecomunicazioni]] e di [[internet]], con varie iniziative, fra cui la prima proposta di adesione in Italia a un servizio di telefonia fissa con un operatore diverso da [[Telecom Italia]], fino a quel momento unico storico gestore monopolista:. oltreNei primi due milionianni didal contratti, pari al 43,5% dei clienti [[Infostrada]],lancio sono stati stipulati tramite la rete distributiva di ''I@T'', nei primioltre due annimilioni daldi lanciocontratti, (fonte:pari al 43,5% dei clienti [[Infostrada]]<ref>Nicola Lanzetta di [[Infostrada|Wind-Infostrada]], citato da Michelangelo Borrillo in ''Degiovanni si difende dai fan'', «[[ilIl Giornale]]», 23 ottobre 2000, p. 20).</ref>.
Tuttavia, il servizio di internet via tv in Italia non attecchisce, e le azioni di ''Freedomland'' crollano fin dal primo giorno di quotazione.
Per i sostenitori di Degiovanni, si tratta della conseguenza di un atto speculativo che vuole affossare la loro "rivoluzione". Per i detrattori, invece, il ''set top box'' è un apparecchio praticamente inutile, e il prezzo delle azioni ''Freedomland'' è troppo alto.
 
Nel [[1999]] la [[Mercedes]] affida a I@T la distribuzione della [[Smart]], vendendo 18&nbsp;500 auto.<ref name="youtube.com">{{Cita pubblicazione|titolo="Intervista ECONOMY a Virgilio Degiovanni”|lingua=it-IT|accesso=2021-05-09|url=https://www.youtube.com/watch?v=0Y5EIxFgBsg}}</ref>
===Le disavventure finanziarie, giudiziarie e di salute===
Freedomland è stata la prima società quotata in borsa a segnare il crollo del nuovo mercato; e Degiovanni nel [[2001]] viene accusato di vari reati finanziari.
Secondo l'accusa, le azioni Freedomland sono state in realtà immesse sul mercato ad un prezzo "gonfiato" di 105 euro, frutto di un falso prospetto informativo, nel quale venivano dichiarati decine di migliaia di abbonamenti fasulli.
Il mercato borsistico non crede a Freedomland, e il titolo passa a 99,180 euro il primo giorno. Nel giro di pochi mesi, il titolo perderà il 90% del suo valore.
 
A ''I@T'' si deve anche l'introduzione del primo servizio in Italia di accesso a internet dalattraverso il [[televisore]]<ref>Marcella Gabbiano in (''La Tv diventa interattiva'', «[[FreedomlandLa Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'')», tramite19 ungennaio decoder1999, chiamatop. 30.</ref> (''setFreedomland''), tramite un [[Set-top box''#Tipologie|decoder]], iniziativa che ricalcava un'analoga operazione che aveva riscosso successo negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Secondo l'ideatore, «''Freedomland'' ambisce ad assumere una posizione dominante sul mercato della [[IPTV|Internet Televisiontelevision]] europea, alla stregua di quanto già fatto da ''[[America On LineOnline]]'' sul mercato di internet per [[personal computer|PC]] negli Stati Uniti».
Successivamente, Degiovanni metterà a disposizione 36 milioni di euro per risarcire gli investitori; tuttavia, ad oggi, essi non hanno ricevuto alcun rimborso. {{citazione necessaria}}.
 
''Freedomland'', nata nel [[2000]] e di proprietà di Degiovanni stesso, viene quotata in borsa nel [[Nuovo Mercato]]<ref>Chiuso nel 2005, oggi non esiste più.</ref>. Tuttavia, il mercato borsistico non crede a ''Freedomland'', e il titolo scende a 99,18 euro già il primo giorno da 105 della quotazione iniziale. Nel giro di pochi mesi, il titolo perderà il 90% del suo valore. Per i sostenitori di Degiovanni, si tratta della conseguenza di un atto speculativo ostile. Per i detrattori, invece, il prezzo delle azioni ''Freedomland'' era troppo alto. Di fatto, ''Freedomland'' è la prima società quotata in borsa a segnare il crollo del ''nuovo mercato''.
Nel [[luglio]] [[2002]], in occasione di un'OPA su Freedomland, il fondatore Virgilio Degiovanni ha commentato: "Per quanto mi riguarda, Freedomland vale almeno 19 euro per azione, considerando la cassa, i crediti fiscali, il magazzino, il credito d'[[Imposta sul valore aggiunto|IVA]] e quant'altro".
 
===Le disavventure finanziariedi salute, giudiziariefinanziarie e di salutegiudiziarie===
Il tribunale di Milano infligge a Degiovanni dieci mesi di reclusione, attraverso il patteggiamento, per la falsificazione del prospetto di quotazione di ''Freedomland''. La pena è stata sospesa perché la sentenza è stata impugnata in Cassazione.
Nel [[2001]] Degiovanni viene accusato di abusivismo finanziario e falso prospetto informativo. Secondo l'accusa, le azioni Freedomland sono state immesse sul mercato ad un prezzo artificiosamente alto, 105 euro, a causa di un falso prospetto informativo, nel quale il numero degli abbonati era “gonfiato”: erano indicati decine di migliaia di abbonamenti che in realtà non erano ancora stati stipulati. Nel luglio 2001, il prezzo delle azioni era crollato a circa 16 euro.<ref>Mario Gerevini, ''L' ascesa del Motivatore e quella formula «matrioska»'', Corriere della Sera, 11 luglio 2001, pag. 22.</ref>
 
Nel [[luglio]] [[2002]], in occasione di un'[[Offerta Pubblica di Acquisto|OPA]] su Freedomland, il fondatore Virgilio Degiovanni ha commentato: "Per quanto mi riguarda, Freedomland vale almeno 19 euro per azione, considerando la cassa, i crediti fiscali, il magazzino, il credito d'[[Imposta sul valore aggiunto|IVA]] e quant'altro".
Nel Luglio 2008 il Tribunale Civile di Milano lo condanna in primo grado , in solido con la [[Consob]] , [[Banca Leonardo]] e [[Deloitte & Touche]] , a risarcire agli azionisti rappresentati dal [[Siti]], il Sindacato Italiano per la Tutela dell' Investimento e dei risparmio , oltre l' 80 % del loro investimento iniziale.
 
Il tribunale[[Tribunale]] di [[Milano]] infligge a Degiovanni dieci mesi di reclusione, attraverso ilpena patteggiamentopatteggiata, per la falsificazione del prospetto di quotazione di ''Freedomland''. Trentamila risparmiatori hanno perso il 92% del loro investimento, per un controvalore di 315 milioni di euro <ref>Giovanna Lantini, «Degiovanni, dal bidone Freedomland ai sogni su Internet», ''Il Fatto quotidiano'', 26 aprile 2011, pag. 11. La pena è stata sospesa perchépoiché la sentenza è stata impugnata in Cassazione.</ref>.
Dopo essere passata di mano più volte, la società è infine confluita in [[Eutelia|Eutelia S.p.A.]], cambiando core business; le azioni Eutelia valgono attualmente 6 euro (circa il 95% in meno del valore del lancio sul mercato di Freedomland).
 
InIl 12 [[agosto]] [[2001]], Degiovanni subisce un gravissimo incidente stradale in [[Corsica]], mentre viaggia in motocicletta; corre il rischio dell'amputazione di un braccio e di una gamba e rimane in coma alcuni mesi, ma dopo un anno e mezzo di riabilitazione è di nuovo al lavoro. Qualcuno fra i suoi sostenitori ha avanzato l'ipotesi che non si sia trattato di un incidente, ma di un sabotaggio.
Rimane in coma 3 settimane; ma dopo un anno e mezzo di riabilitazione, ritorna al lavoro.
 
Successivamente, Degiovanni mette a disposizione, senza obblighi per l'80% della somma, l'importo di 36 milioni di euro per risarcire gli investitori aprendo un conto specifico ad essi riservato, gestito direttamente da un primario [[studio legale]] di Milano. Tutta la movimentazione del conto viene comunicata agli organi competenti.<ref>Già nel 2007 sono state esaurite tutte le richieste effettuate, con legittima documentazione.</ref> Dopo essere passata di mano più volte, Freedomland è infine confluita in [[Eutelia|Eutelia S.p.A.]], cambiando oggetto d'impresa.
Tornato a ''I@T'', dopo aver prima puntato solo a servizi telefonici di terzi ([[Infostrada]], [[Wind]]), si lancia su servizi propri su internet: ''Movyda'' (portale per la telefonia mobile), ''Digistore'' e ''Movytel'.
 
Nel Luglioluglio [[2008]] il [[Tribunale]] Civile di [[Milano lo]] condanna in primo grado Degiovanni, in solido con la [[Consob]] , [[Banca Leonardo]] e [[Deloitte & Touche]] , a risarcire aglii duemila azionisti rappresentati dal [[Siti]], il Sindacato Italiano per la Tutela dell' Investimento e deidel risparmioRisparmio ,(SITI) oltre l' 80 % del loro investimento iniziale.
Nel [[2007]] Degiovanni lancia in Italia un nuovo progetto: Dymmy, un elenco online delle aziende italiane che possone essere chiamate gratis.
 
Nel [[1990]] sposa Consuelo (nata nel [[1966]]), dalla quale avrà due figli: Veronica ([[1987]]) e Niccolò detto Dodo ([[1991]]). Nel luglio [[2007]] la coppia divorzia. Lui si trasferisce da Milano a Napoli insieme alla sua nuova compagna.
che gli ha dato un'altro figlio.
==Libri pubblicati==
*''Senza padroni. Crearsi un lavoro per riprendersi la vita'' (Rizzoli, 1996)
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*''Come investire in borsa con successo. Le tecniche e i trucchi per far fruttare al meglio il proprio denaro'', insieme a Marco Mottana (Sperling & Kupfer, 1993)
*''Come mettersi in proprio con successo. Il manuale pratico per sviluppare un'idea, realizzare un progetto e diventare imprenditore'' (Sperling & Kupfer, 1992)
*''Tu. Dodici mosse per conoscere te stesso e migliorare la tua vita'', insieme a Rosaria Loffredo (Cairo Editore, 2010)
 
*'' Come ho guadagnato e perso 3000 miliardi di lire'' (Cairo, 2013)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*''Degio.net dal network marketing alla rete. La vera storia di Virgilio Degiovanni, editore di "Millionaire", imprenditore fuori dalle regole'' - Lucia Corna (Baldini Castoldi Dalai, 1999)
*''La piramide d'oro. Realtà e miti del multilevel marketing'' - Roberto Giovannini, Davide Orecchio (Avverbi, 2000)
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Direttori di periodici]]
 
[[Categoria:Direttori di periodici italiani]]