Corbetta: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{Comune
{{Divisione amministrativa
|nomeComune = Corbetta
|Nome = Corbetta
|panorama = Corb.panorama.jpg
|Panorama = CorbettaPanorama.jpg
|linkBandiera = Corbetta-Gonfalone.png
|Didascalia =
|linkStemma = Stemma.corbetta.gif
|Voce bandiera =
|siglaRegione = LOM
|Voce stemma =
|siglaProvincia = MI
|Stato = ITA
|latitudineGradi = 45
|Grado amministrativo = 3
|latitudineMinuti = 28
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|latitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 2 = Milano
|longitudineGradi = 8
|Amministratore locale = Marco Ballarini
|longitudineMinuti = 55
|Partito = [[lista civica]] Viviamo Corbetta
|longitudineSecondi = 0
|Data elezione = 19-6-2016
|mappaX = 60
|Data istituzione =
|mappaY = 57
|altitudineAltitudine = 140
|Sottodivisioni = [[Cerello|Battuello]], [[Castellazzo de' Stampi]], [[Cerello]], [[Soriano (Corbetta)|Soriano]]
|superficie = 18
Località: [[Isola Bellaria]], [[Pobbia]], [[Preloreto]], [[Quartiere Malpaga|Malpaga]]
|abitanti = 16.323 <ref>dati [http://demo.istat.it/bilmens2008gen/index.html Istat]</ref>
|Divisioni confinanti = [[Albairate]], [[Arluno]], [[Cassinetta di Lugagnano]], [[Cisliano]], [[Magenta (Italia)|Magenta]], [[Robecco sul Naviglio]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]]
|anno = 31-05-08
|densitaZona sismica = 7604
|Gradi giorno = 2563
|frazioni = [[Cerello|Battuello]], [[Castellazzo de' Stampi]], [[Cerello]], [[Soriano (Corbetta)|Soriano]]
|Nome abitanti = corbettesi<ref>Gli abitanti di Corbetta sono talvolta detti impropriamente corbettini (vedi ad esempio in ''[[Note azzurre]]'' di [[Carlo Dossi]]).</ref>
Località: [[Isola Bellaria]], [[Pobbia]], [[Preloreto]]
|Patrono = [[Vittore il Moro|san Vittore]]
|comuniLimitrofi = [[Albairate]], [[Arluno]], [[Cassinetta di Lugagnano]], [[Cisliano]], [[Magenta (MI)|Magenta]], [[Robecco sul Naviglio]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]]
|capFestivo = 200118 maggio
|prefissoPIL = [[02]]
|PIL procapite =
|istat = 015085
|Mappa = Map of comune of Corbetta (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|fiscale = C986
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Corbetta nella città metropolitana di Milano
|zonaSismica = 4
|Data rielezione = 4-10-2021
|gradiGiorno = 2404
}}
|nomeAbitanti = corbettesi o impropriamente corbettini (v. Carlo Dossi)
|patrono = [[san Vittore]]
|festivo = [[8 maggio]]
|sito = http://www.comune.corbetta.mi.it
|gemellaggi = [[Corbas]]-[[Francia]] e [[Tărgovište]]-[[Romania]]
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
 
'''Corbetta''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/korˈbetta/}}<ref>{{Cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/ricerca?lemma=Corbetta|titolo=Dizionario di pronuncia italiana online - Corbetta|accesso=15 gennaio 2019|urlmorto=no}}</ref>; ''Corbetta'' in [[dialetto milanese]]<ref>{{cita libro|nome=Dante|cognome=Olivieri|wkautore=Dante Olivieri|titolo=Dizionario di toponomastica lombarda|anno=2001|editore=Lampi di stampa|annooriginale=1931|p=209|url=https://books.google.it/books?id=YPzTAgAAQBAJ}}</ref><ref>[[Ortografia classica]]</ref> <small>AFI</small>: {{IPA|/kurˈbɛta/}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Milano]] in [[Lombardia]]. È il secondo comune del territorio del [[Magentino (territorio)|magentino]] per numero di abitanti.
{{quote|Essere corbettesi è la più grave delle malattie, la più bella ed inesorabile. Che ha in più la tremenda, simpatica aggravante di non concedere convalescenze.<ref>Luciano Prada, Città di Corbetta, 1989.</ref>
|[[Luciano Prada]]}}
 
Le origini dell'abitato sono riconducibili già all'epoca celtica tra il [[VII secolo a.C.|VII]] ed il [[VI secolo a.C.]], periodo al quale risalgono i più antichi reperti trovati nel territorio del comune.
{{quote|[...] Quando nella campagna di Corbetta avviene qualche disgrazia (per es. una grandinata) i villani dicono che “l'è per i peccaa di sciori”.<ref>Carlo Dossi, Note Azzurre n.5672.</ref>
|[[Carlo Dossi]]}}
 
Grazie al suo ruolo di [[capopieve]], per secoli ha rappresentato un punto di forza religioso fondamentale per lo sviluppo del cristianesimo nell'area, proseguito in epoca moderna dal [[Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta|locale santuario]], divenuto uno dei maggiori centri di fede mariana del [[magenta (Italia)|magentino]] e dell'[[Abbiategrasso|abbiatense]].
{{quote|Curbéta, Curbéta l'è bela, l'è bela da tuti i cantoni, arance e limoni, arance e limoni.<ref>Testo tratto da una canzone popolare raccolta da Livio Aina nel suo volume Ndém dònn.</ref>
|Livio Aina}}
 
== Geografia fisica ==
'''Corbetta''' (''Curbéta'' nel dialetto locale) è un [[comune italiano|comune]] di 16.300 abitanti (2008) della [[provincia di Milano]].
=== Territorio ===
{{TOChidden}}
[[Image:Fontanileneve.jpg|thumb|250px|Il [[Castellazzo de' Stampi#Il fontanile Borra|Fontanile Borra]] nel 2008, dopo una nevicata|alt=|sinistra]]
Morfologicamente, il territorio di Corbetta (pari a 18,69 km²) è caratterizzato dall'ambiente pianeggiante tipico della [[pianura padana]], prevalentemente adatto a boschi o coltivazioni tipiche delle colture asciutte, i quali insieme occupano quasi i 3/4 del territorio comunale. L'altitudine varia tra 127 [[metro|metri]] e i 147 [[Livello del mare|m s.m.l.]]<ref>{{Cita web |url=http://www.comuni-italiani.it/015/085/clima.html |titolo=www.comuni-italiani.it |accesso=10 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222173011/http://www.comuni-italiani.it/015/085/clima.html |urlmorto=no }}</ref> con una pendenza media del 3%.<ref name="ReferenceA">A. Asti, L. Redaelli, E. Turchi, F. Vallone, ''Antiche villeggiature a Corbetta: una ipotesi di recupero dei giardini storici, nel quadro della valorizzazione ambientale del territorio'', Politecnico di Milano, 1985.</ref>
 
Le formazioni boschive del territorio presentano una vegetazione sub-mediterranea, costituita da alberi d'alto fusto, cedui e cespugliati. La pianta più diffusa è indubbiamente la robinia, affiancata dalla quercia, nelle varietà del [[Quercus cerris|cerro]] e della [[farnia]], oltre ad ontani, olmi, carpini, aceri e salici; il cespugliato ospita salici, pruni selvatici, biancospini e soprattutto sambuchi.
==Geografia==
===Geografia fisica===
La città di Corbetta è caratterizzata dall'ambiente pianeggiante tipico della [[Pianura padana]], prevalentemente adatto a boschi o coltivazioni, che occupano quasi i 3/4 del territorio comunale, molto compatto per la sua forma richiamante un quadrilatero. L'aspetto orografico del luogo non è molto rilevante dato che nel suo punto più basso l'altitudine raggiunge 127 metri mentre in quello più alto i 147.<br>
Idrograficamente è notevole la presenza in gran quantità di fontanili e risorgive costituenti uno degli aspetti principali di Corbetta; questi, che avevano un tempo ampia rilevanza economica per l'agricoltura, costituiscono oggi una delle attrazioni principali del [[Parco Agricolo Sud Milano]].
 
=== Geologia e idrografia ===
Corbetta fa inoltre parte, per la sua vicinanza al [[Naviglio Grande]], del Polo dei Navigli istituito dalla [[Provincia di Milano]].
[[Image:IrrigazionePreloreto.JPG|thumb|right|200px|Tratto della campagna corbettese in località [[Preloreto]].]]
Geologicamente, Corbetta si trova all'interno di una pianura terrazzata formatasi di origine [[Fiume|fluvio]]-[[Glaciazione|glaciale]], con un territorio denominato scientificamente ''Diluvium recente'', costituito da depositi alluvionali post-glaciali con le formazioni più diffuse costituite essenzialmente da alluvioni antiche che hanno sedimentato ghiaia o sabbia e che costituiscono il sistema di terrazzi [[Carbonato di calcio|carbonatici]] sottostanti il livello medio della pianura. Gli strati alluvionali più recenti hanno invece sedimentato ghiaia, sabbia e limi con la conseguenza di apparire dunque argillosi per un metro di spessore e di presentarsi di colore brunastro. Da un punto di vista agronomico, i terreni definiti argillosi e limosi sul territorio si presentano come poveri di scheletro, poco profondi, di difficile lavorazione ed a bassa fertilità naturale e pertanto solo la costante azione dell'uomo nei secoli attraverso bonifiche idrauliche e abbondanti concimazioni organiche hanno permesso di migliorare le capacità agronomiche di questi terreni. Generalmente i terreni del comune presentano caratteristiche omogenee nelle loro componenti.<ref name="Pontevecchio">F. Sgarella, ''Pontevecchio e l'impronta dei monaci celestini nel magentino'', Zeisciu, Magenta, 2006</ref>
 
Aspetto caratteristico dell'idrografia di Corbetta sono le [[risorgiva|risorgive]], che un tempo avevano ampia rilevanza economica per l'agricoltura e oggi costituiscono una delle attrazioni principali del [[Parco agricolo Sud Milano]]. Alcuni di questi fontanili, attualmente, versano in cattive condizioni o sono asciutti, mentre altri come il fontanile di [[Castellazzo de' Stampi]] o quello di [[Soriano (Corbetta)|Soriano]] sono stati recentemente restaurati. Il comune è inoltre interessato, a sud-est, dalla presenza del manufatto artificiale del Canale scolmatore di Nord-Ovest (scolmatore dell'[[Olona]]) realizzato nel [[1959]], che tocca il comune per una lunghezza di circa 320 metri a sud della cascina Impero, al confine col comune di [[Cisliano]].<ref name="ReferenceA"/>
====Clima====
{| {{Prettytable|align=center|text-align=center|font-size=80%}}
|- style="background: #99CCCC; color:#000080;"
! Mese
! Gen
! Feb
! Mar
! Apr
! Mag
! Giu
! Lug
! Ago
! Set
! Ott
! Nov
! Dic
! Anno
|- style="color:#000080;"
! style="background: #99CCCC;" | Temperatura max. media (°C)
| style="background: #FFFF99;" | 5.4
| style="background: #FFFF99;" | 8.1
| style="background: #FFCC66;" | 13.0
| style="background: #FFCC00;" | 17.6
| style="background: #FFCC00;" | 21.8
| style="background: #FF9900;" | 26.3
| style="background: #FF9900;" | 29.2
| style="background: #FF9900;" | 27.6
| style="background: #FF9900;" | 23.9
| style="background: #FFCC00;" | 17.4
| style="background: #FFCC66;" | 10.6
| style="background: #FFFF99;" | 6.4
| style="background: #FFCC00;" | 17.3
|-style="color:black;"
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" height="16;" | Temperatura min. media (°C)
| style="background: #FFFFCC;" | 0.8
| style="background: #FFFFCC;" | 2.7
| style="background: #FFFFCC;" | 6.1
| style="background: #FFFF99;" | 9.6
| style="background: #FFCC66;" | 13.3
| style="background: #FFCC66;" | 17.1
| style="background: #FFCC66;" | 19.9
| style="background: #FFCC66;" | 19.0
| style="background: #FFCC66;" | 16.2
| style="background: #FFFF99;" | 11.2
| style="background: #FFFFCC;" | 6.0
| style="background: #FFFFCC;" | 1.6
| style="background: #FFFF99;" | 10.3
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Piogge (mm)
| style="background: #44AADD;" | 79
| style="background: #44AADD;" | 73
| style="background: #44AADD;" | 77
| style="background: #44AADD;" | 47
| style="background: #44AADD;" | 34
| style="background: #66CCFF;" | 20
| style="background: #66CCFF;" | 7
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| style="background: #2288BB;" | 127
| style="background: #2288BB;" | 109
| style="background: #66CCFF;" | 64
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Umidità relativa (%)
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | [[Eliofania]] assoluta (ore)
| 2.9
| 3.7
| 4.6
| 5.6
| 6.9
| 7.1
| 8.1
| 7.3
| 5.2
| 4.1
| 2.4
| 2.3
| 5
|-
! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Venti (dir.-nodi)
| NW 2.3
| SE 2.4
| SE 2.6
| SE 2.8
| SW 2.7
| SW 2.6
| SW 2.5
| SE 2.4
| E 2.3
| E 2.3
| SE 2.3
| NW 2.2
| 2.4
|}
 
Corbetta fa inoltre parte, per la sua vicinanza al [[Naviglio Grande]], del Polo dei Navigli istituito dalla [[Provincia di Milano]].
Corbetta ha il clima caratteristico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi ed estati che risentono di elevate temperature; la piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera. Il paese appartiene alla [[zona climatica]] E.<br>
Fenomeni estremi si sono verificati durante la famosa [[nevicata del 1956]] che investì la Pianura padana ma anche in occasione delle ondate di caldo degli ultimi anni.
 
===Geografia politicaSismologia ===
Dal punto di vista [[Sismologia|sismico]] Corbetta presenta un [[Classificazione sismica dell'Italia|rischio]] molto basso ed è stata classificata come il comune zona 4<ref>{{Cita web|url=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf |titolo=Rischio sismico per provincia su protezionecivile.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418213644/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf}}.</ref> (bassa sismicità) dalla [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile]] nazionale. Nella sua storia l'abitato ha percepito o ha risentito di tre terremoti di entità superiore a 5,5 M<sub>L</sub>: quello del [[1117]] (6,5 M<sub>L</sub>), quello del [[1222]] (6 M<sub>L</sub>) e quello del [[1887]] (6,3 M<sub>L</sub>)<ref>{{Cita web |url=http://www.6aprile.it/conoscere-i-terremoti/2012/06/27/i-terremoti-piu-forti-della-storia-ditalia.html |titolo=vedi qui |accesso=29 maggio 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220524093837/http://www.6aprile.it/conoscere-i-terremoti/2012/06/27/i-terremoti-piu-forti-della-storia-ditalia.html |dataarchivio=24 maggio 2022 |urlmorto=sì }}</ref>.
Il territorio di Corbetta confina ad ovest e a sud-ovest rispettivamente con [[Magenta (MI)|Magenta]] e [[Robecco sul Naviglio]], a sud con [[Cassinetta di Lugagnano]] ed [[Albairate]], a sud-est con [[Cisliano]], a est&ndash;nord-est con [[Vittuone]] e infine a nord con [[Santo Stefano Ticino]] e [[Arluno]].
 
=== Clima ===
{{Città vicine
Il clima di Corbetta è quello [[Clima continentale|continentale]], tipico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi con diverse giornate di gelo<ref name="clima">{{cita web|url=http://www.centrometeoitaliano.it/clima-lombardia/|titolo=Il clima della Lombardia|editore=centrometeoitaliano.it|accesso=20 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141129031607/http://www.centrometeoitaliano.it/clima-lombardia/|urlmorto=sì}}</ref>, col fenomeno della [[nebbia]], ed estati e che risentono di elevate [[Temperatura|temperature]] che possono superare i 30&nbsp;°C e con l'umidità che può raggiungere l'80% causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato "[[Afa (meteorologia)|afa]]"<ref name="clima"/>. L'[[umidità]] non è comunque presente solo d'estate, ma è molto elevata tutto l'anno<ref name="clima"/>. I dati provenienti dalla vicina [[stazione meteorologica di Milano Malpensa]], ad ogni modo, indicano, in base alla media trentennale di riferimento (1961-1990) per l'[[Organizzazione meteorologica mondiale|Organizzazione Mondiale della Meteorologia]], che la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno a -4&nbsp;°C; quella del mese più caldo, luglio, è appena sopra i +28&nbsp;°C.
| NORDOVEST=[[Santo Stefano Ticino]]<br/><small>1 km</small>
| NORD=[[Arluno]]<br/><small>2 km</small>
| NORDEST=[[Vittuone]]<br/><small>2 km</small>
| OVEST=[[Magenta (MI)|Magenta]]<br/><small>3 km</small>
| IMMAGINEOTESTO=[[Immagine:Brosen windrose-fr.svg|80px]]
| EST=[[Cisliano]]<br/><small>4 km</small>
| SUDOVEST=[[Robecco sul Naviglio]]<br/><small>3 km</small>
| SUD=[[Cassinetta di Lugagnano]]<br/><small>5 km</small>
| SUDEST=[[Albairate]]<br/><small>4 km</small>
}}
 
Il comune appartiene alla [[zona climatica]] E, 2563 GR/G<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA%202.htm|titolo=Classificazione climatica Lombardia, dati Confedilizia|accesso=9 maggio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150125012837/http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA%202.htm}}</ref>. Corbetta, come del resto gran parte dei comuni della Pianura Padana, soffre di scarsa ventilazione<ref>{{cita pubblicazione|autore=Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Fisica|titolo=Atlante Eolico dell'Italia|rivista=Ricerca di sistema per il settore elettrico - Progetto ENERIN|data=novembre 2002|accesso=9 maggio 2014|formato=PDF|url=http://www.ricercadisistema.it/pagine/notiziedoc/61/index.htm|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080315101043/http://www.ricercadisistema.it/pagine/notiziedoc/61/index.htm}}</ref>.
All'interno dei suoi confini si trovano diverse località e quattro frazioni: Soriano, Castellazzo de' Stampi (la quale anticamente era un comune a sé stante), Cerello e Battuello; queste ultime due a volte sono indicate come un'unica frazione che prende il nome di Cerello con Battuello o Cerello-Battuello (probabilmente l'abbinamento nasce dal fatto che sono due aree contigue).<br>
[[Milano]], il capoluogo, dista una ventina di chilometri; per importanza e disponibilità di servizi il centro più significativo può essere considerato la confinante [[Magenta (MI)|Magenta]].
 
La piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera con un minimo relativo invernale e con una media annua superiore ai 1000&nbsp;mm, con un minimo relativo invernale<ref>{{cita web|url=http://www.wunderground.com/global/IY.html|titolo=Medie climatiche 1961-1990|accesso=9 maggio 2014|dataarchivio=21 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080321055721/http://www.wunderground.com/global/IY.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.eurometeo.com/italian/climate|titolo=Dati climatologici medi|accesso=9 maggio 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.meteoam.it|titolo=Tabelle e grafici climatici|accesso=9 maggio 2014}}</ref>.
==Storia==
===Le epoche pre-romana e romana===
[[Image:012 Claudius.jpg|thumb|left|170 px|Moneta romana raffigurante l'Imperatore Claudio, ritrovata nel 1971 durante gli scavi nella pavimentazione della chiesa prepositurale di Corbetta]]
È pressoché certo, a giudicare anche dal vasellame in vetro ritrovato nei vecchi pozzi del Castello, che qui aveva sede, nel VII-VI sec. a.C., un piccolo nucleo di tribù celto-liguri. Nel [[IV sec. a.C.]] in questa plaga sorsero un primo insediamento (''pagus'') gallo-celtico (Insubri) e, probabilmente dopo le battaglie di [[Battaglia di Talamone|Talamone]] (225 a.C.) e [[Casteggio]] (222 a.C.), o comunque attorno al [[II sec. a.C.]], una colonia romana con l'evidente scopo di proteggere Milano ed i territori ad est del Ticino dalle incursioni razziatorie dei galli burgundi.
 
{{ClimaAnnuale|nome=MILANO LINATE<br /><small>([[1971]]-[[2000]])</small>|tempmax01=5.9|tempmax02=9.0|tempmax03=14.3|tempmax04=17.4|tempmax05=22.3|tempmax06=26.2|tempmax07=29.2|tempmax08=28.5|tempmax09=24.4|tempmax10=17.8|tempmax11=10.7|tempmax12=6.4|tempmin01=-0.9|tempmin02=0.3|tempmin03=3.8|tempmin04=7.0|tempmin05=11.6|tempmin06=15.4|tempmin07=18.0|tempmin08=17.6|tempmin09=14.0|tempmin10=9.0|tempmin11=3.7|tempmin12=0.1|tempassmax01=21.7|annotempassmax01=1982|tempassmax02=23.8|annotempassmax02=1990|tempassmax03=27.3|annotempassmax03=1997|tempassmax04=26.8|annotempassmax04=1997|tempassmax05=32.0|annotempassmax05=1997|tempassmax06=35.4|annotempassmax06=1996|tempassmax07=37.2|annotempassmax07=1983|tempassmax08=37.1|annotempassmax08=1998|tempassmax09=33.0|annotempassmax09=1983|tempassmax10=30.4|annotempassmax10=1997|tempassmax11=21.4|annotempassmax11=1998|tempassmax12=18.1|annotempassmax12=1991|tempassmin01=-14.4|annotempassmin01=1985|tempassmin02=-12.8|annotempassmin02=1991|tempassmin03=-7.4|annotempassmin03=1971|tempassmin04=-2.4|annotempassmin04=1973|tempassmin05=1.2|annotempassmin05=1991|tempassmin06=8.0|annotempassmin06=1991|tempassmin07=10.1|annotempassmin07=1974|tempassmin08=8.4|annotempassmin08=1972|tempassmin09=3.0|annotempassmin09=1972|tempassmin10=-2.3|annotempassmin10=1973-1997|tempassmin11=-6.0|annotempassmin11=1983|tempassmin12=-9.9|annotempassmin12=1981|pioggia01=58.7|pioggia02=49.2|pioggia03=65.0|pioggia04=75.5|pioggia05=95.5|pioggia06=66.7|pioggia07=66.8|pioggia08=88.8|pioggia09=93.1|pioggia10=122.4|pioggia11=76.7|pioggia12=61.7|giornipioggia01=7|giornipioggia02=5|giornipioggia03=7|giornipioggia04=8|giornipioggia05=9|giornipioggia06=8|giornipioggia07=5|giornipioggia08=7|giornipioggia09=6|giornipioggia10=8|giornipioggia11=6|giornipioggia12=6|warm01=0|warm02=0|warm03=0|warm04=0|warm05=0|warm06=4|warm07=14|warm08=12|warm09=1|warm10=0|warm11=0|warm12=0|giornigelo01=18|giornigelo02=13|giornigelo03=4|giornigelo04=1|giornigelo05=0|giornigelo06=0|giornigelo07=0|giornigelo08=0|giornigelo09=0|giornigelo10=0|giornigelo11=5|giornigelo12=16|giorninebbia01=21|giorninebbia02=12|giorninebbia03=5|giorninebbia04=2|giorninebbia05=1|giorninebbia06=1|giorninebbia07=1|giorninebbia08=1|giorninebbia09=4|giorninebbia10=12|giorninebbia11=16|giorninebbia12=17|umido01=83|umido02=75|umido03=70|umido04=72|umido05=72|umido06=71|umido07=70|umido08=72|umido09=74|umido10=80|umido11=83|umido12=84}}
A tale proposito, già la stessa configurazione delle mura che circondano per un terzo il Castello, ed il corso d'acqua, ora in parte coperto, che va ad inserirsi nelle stesse mura formando un perimetro ogivale, delineano le caratteristiche difensive di base del campo trincerato romano. A testimonianza dell'impronta romana rimangono resti di are votive dedicate a [[Giove (divinità)|Giove]], agli dei [[Mani (religione romana)|Mani]] ed alle sacre matrone (già venerate dai Celti), divinità tutelari della famiglia (reperti inglobati nelle fiancate esterne della Chiesa Prepositurale di San Vittore Martire), e svariate monete con l'effigie di Giulio Cesare, Claudio e Traiano.
 
==Origini del nome==
La vicinanza di [[Milano]], divenuta poi sede imperiale, e l'ubicazione su vie romane (come la vetustissima strada, battuta già da Celti ed Etruschi, che da Corbetta porta a [[Castellazzo de' Stampi]] e di lì al capoluogo) non potevano certo non favorire lo sviluppo civile di Curia Picta, nella quale risiedeva forse anche un pubblico magistrato (''curia'' = senato).<ref>L'ipotesi viene confermata anche da [[Carlo Dossi]] nelle sue ''Note azzurre'', nella n. 5756</ref>
[[Image:Altare di s. ambrogio, 824-859 ca., retro di vuolvino, storie di sant'ambrogio 07 partenza di ambrogio per la liguria.jpg|thumb|left|200px|La fuga di Sant'Ambrogio raffigurata da [[Vuolvino]] (IX secolo) nell'[[altare di Sant'Ambrogio|altare del santo]] nella [[Basilica di Sant'Ambrogio|basilica milanese]]. Si noti la licenza raffigurativa che assegnò a sant'Ambrogio una cavalcatura giudicata più onorevole della mula della tradizione.]]
Le tradizioni più antiche che mirano a spiegare l'origine del nome della città di Corbetta ci consegnano il toponimo ''Curia picta'' che potrebbe appunto significare "corte dipinta" o più semplicemente sede di un'antica ''[[Corte (storia)|curtis]]'' con l'aggiunta dell'aggettivo ''picta'' a identificarne lo splendore dettato dalla presenza di pitture. Nel medioevo, invece, il borgo di Corbetta è chiamato ''Curbitum'' dallo storico [[Wippone]],<ref>Wippone, ''Gesta Chuonradi II imperatoris'', Capitulum XXXVI, ''De miraculo, quod accidit in die pentecostes''.</ref> Corio-Picta dallo storico Landolfo il Vecchio<ref>Landolfo "Seniore"</ref>, altrove invece, ancora in epoca medievale, prevaleva il latinismo ''Curia-picta'' (o ''Curia pincta'')<ref>Giorgio Giulini, ''Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano né secoli bassi raccolte ed esaminate dal conte Giorgio Giulini'', Milano, 1760, Libro XX, pag. 322</ref> ''Sancti Ambrosii'' e ''Castrum Sancti Ambrosii''. Un'ipotesi relativamente recente propende a spiegare il nome della città con i due termini celto-liguri di ''cur'' (anello) e ''betda'' (casa di legno): un gruppo di case fortificate circondate da un fossato difensivo<ref>Pierangelo Valenti, ''Il Castello del Crociato a Corbetta'', 1969.</ref>.
 
Secondo la tradizione popolare, invece, il nome di Corbetta risalirebbe ad un fatto leggendario e curioso. Quando [[Sant'Ambrogio]] fu proclamato vescovo per acclamazione dai milanesi, si spaventò a tal punto per le enormi responsabilità che gli sarebbero spettate che decise di fuggire da Milano, intraprendendo il cammino lungo la [[Strade consolari|strada consolare Vercellina]]<ref>''Vita di sant'Ambrogio: La prima biografia del patrono di Milano di [[Paolino di Milano]]'', a cura di Marco Maria Navoni, Edizioni San Paolo, 1996. ISBN 978-88-215-3306-8, pp. 7-10.</ref><ref name="ReferenceSanPietroFossatiBalzarotti"/> con la sua mula di nome Betta: l'animale, dopo aver percorso alcuni chilometri nel contado milanese, giunse a Corbetta (la tradizione vuole nei pressi dell'attuale [[Isola Bellaria#La chiesa di Sant'Ambrogio|chiesa di Sant'Ambrogio]] dove per l'appunto venne poi costruito un oratorio), s'impuntò e non volle più proseguire. Il Santo, incalzato dalla folla dei milanesi, cercò di smuoverla esortandola in dialetto "''Cur Betta! Cur Betta!''", da cui deriverebbe il nome del paese. Raggiunto dalla popolazione che lo acclamava vescovo, Ambrogio dovette cedere e tornò trionfalmente a Milano dove, poco dopo, venne consacrato alla cattedra episcopale.<ref>Maria Grazia Tolfo, ''Ambrogio, il personaggio leggendario'' in Storia di Milano, 2008</ref><ref>[http://www.schule.suedtirol.it/ms-st.christina/klassen/leggende/leggita/legglombardia03.htm www.schule.suedtirol.it "Betta, la mula"]</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=Ei-R1aA0kmY |titolo="Sant'Ambrogio e la leggenda di Corbetta" di Andrea Balzarotti su MilanoPaviaTV}}</ref> A ricordo dell'evento, nel 2020 su una rotatoria stradale cittadina è stata eretta una scultura in ''[[ars topiaria]]'' raffigurante appunto la mula Betta.<ref>{{Cita web |url=https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/la-mula-di-ambrogio-diventa-un-monumento-1.5470946 |titolo=www.ilgiorno.it |accesso=26 marzo 2022 |urlmorto=no }}</ref>
===Il Medioevo===
[[Image:Corb.restiromanici.jpg|thumb|right|250 px|Resti di decorazioni romaniche rinvenute durante gli scavi della chiesa parrocchiale di Corbetta (oggi affissi lungo le pareti esterne della stessa)]]
A seguito del [[crollo dell'impero romano]] e l'[[assedio di Milano]] ad opera di [[Uraia]], nipote di [[Vitige]], capo dei Goti, nel [[539]] d.C., la città si popolò maggiormente, accogliendo gli esuli provenienti dal capoluogo.
 
== Storia ==
È di questo periodo la diffusione nel nord [[Italia]] del [[cristianesimo]] che raggiunge anche Corbetta, com'è dimostrato dal ritrovamento nel [[1971]] della [[basilica]] paleocristiana sotto il pavimento della chiesa di San Vittore.<br>
=== Le epoche pre-romana e romana ===
Nel [[569]] d.C. l'arrivo dei [[Longobardi]] fu segnato da una migliore legislazione e dalla comparsa delle prime testimonianze che citano espressamente la presenza del borgo.<ref>Muratori, ''Antichità italiane''</ref>
[[File:Celtic_Burials_in_Priamar_5th_century_BCE_(Savona_-_Italy).jpg|thumb|Tombe "alla cappuccina" simili a quelle ritrovate a Corbetta da [[Carlo Dossi]].|alt=]]
Corbetta risulta essere un centro abitato sin da epoche molto antiche. I primi ritrovamenti in loco, operati grazie a scavi scientifici condotti dallo scrittore [[scapigliatura|scapigliato]] ed archeologo [[Carlo Dossi]], attestano il popolamento dell'area al [[VII secolo a.C.|VII]]-[[VI secolo a.C.]] ad opera di tribù celto-liguri, di cui sono state ritrovate delle tombe "alla cappuccina", oltre a [[Umbone (arma)|umboni]] e armi d'epoca<ref>Tali reperti sono oggi in esposizione nel locale [[Museo archeologico Villa Pisani Dossi]]. A. Bresciani ''et al.'', ''Il Museo Pisani Dossi a Corbetta'', Milano 1998.</ref>. Sono stati ritrovati inoltre vasellame (in particolare un gruppo di [[anfora|anfore da vino]] ritrovate dal Dossi presso la chiesa di Sant'Ambrogio nel quartiere [[Isola Bellaria]]<ref name="ReferenceBresciani">A. Bresciani ''et al.'', ''Il Museo Pisani Dossi a Corbetta'', Milano 1998.</ref>), fittili e materiale vitreo sia nei vecchi pozzi del castello locale che in varie tombe ad inumazione sparse nella campagna attorno al paese.<ref>M. De Donno, ''Una necropoli romana a Corbetta (Milano) - La provenienza dei materiali'', in ''Archeologia uomo territorio'', 1995, vol. 14, pp. 101-109.</ref> Nel [[IV secolo a.C.]] vi era un insediamento (''[[pagus]]'') gallo-celtico ([[Insubri]]) e, probabilmente dopo le battaglie di [[Battaglia di Talamone|Talamone]] (225 a.C.) e [[Casteggio]] (222 a.C.), o comunque attorno al [[II secolo a.C.]], una colonia romana con l'evidente scopo di proteggere Milano ed i territori ad est del Ticino dalle razzie dei galli [[burgundi]].<ref>AA.VV., ''I Celti'', Bompiani, Milano, 1991, ISBN 9788845217531.</ref>
 
La configurazione delle mura, che circondavano per un terzo il castello, e il corso d'acqua attiguo delineano le caratteristiche difensive di base del campo trincerato romano. A testimonianza dell'impronta romana rimangono resti di are votive dedicate a [[Giove (divinità)|Giove]], agli dei [[Mani (religione romana)|Mani]] ed alle [[Dea Matrona|sacre matrone]]<ref>A. Quadrellaro, ''Carlo Pisani Dossi archeologo'', in ''Corbetta. Storia della Comunità dal 1861 al 1945, Amministrazione Comunale di Corbetta'', Sant'Angelo Lodigiano, 2003.</ref> (già venerate dai Celti), divinità tutelari della famiglia (reperti inglobati nelle fiancate esterne della [[chiesa prepositurale di San Vittore Martire]]), e svariate monete con l'effigie di [[Giulio Cesare]], [[Claudio]] e [[Traiano]].<ref name="ReferenceBresciani"/>
Nel [[IX secolo]] la borgata ed il castello di Corbetta passarono sotto la signoria dell'Arcivescovo di Milano.
Nel [[1037]] iniziano le ostilità tra l'Arcivescovo [[Ariberto d'Intimiano]] e l'imperatore [[Corrado II del Sacro Romano Impero|Corrado II il Salico]] che, vedendo inutile l'assedio di [[Milano]] per la moltitudine dei difensori, il [[28 maggio]] si dirige verso Corbetta e ne occupa il castello con le proprie truppe. Mentre nella domenica di Pentecoste Corrado ascoltava la messa in una chiesa del borgo, d'improvviso a ciel sereno scoppiarono tuoni e fulmini così violenti da gettare nell'esercito uno scompiglio ed un panico indescrivibili: chi perì, chi si diede alla fuga, e parecchi per lo spavento smarrirono l'uso della ragione. Il fatto, così come si narra, deve essere stato locale, cioé avvenuto solo negli accampamenti del Castello, perché coloro che venivano dal di fuori asserivano di non aver visto nulla. La notizia è certamente storica, così infatti ne riferiscono il Cronografo Sassone, Sigeberto, Arnolfo e Vincenzo Bellovacense. Wippone scrive: ''"Eodem tempore dum imperator quoddam castrum S. Ambrosii quod Curbitum dicitur iuxta Mediolanum obsiderat accidit ibi quod plures pro Miraculo habuerunt. In dominica sancta Pentecostes ante horam tertiam de magna serenitate coeli subito fulmina cum tonitruis eruperunt tantae fortitudinis ut multa pars hominum et equorum periret in castris. Quidam prae tanto terrore in excessum mentis venerunt ita ut post aliquos menses rex illis sensus redierit. Venientes autem qui extra castra fuerant nec vidisse, nec audivisse aliquid tale dicebant"''.
Ma Landolfo il Vecchio (Seniore) per primo introduce una sfumatura nuova e straordinaria all'avvenimento: dice che all'imperatore sia apparso S. Ambrogio in atto di minaccia - ''"Die vero Pentecostes dum imperator in parva ecclesia secus urbem coronaretur ad missam tam gravia fuerunt tonitrua et fulguris ut aliqui mente excederent aliqui exhalarent. Bruno vero episcopus cui missam canebat et secretarius imperatoris cum aliis tribus dixerunt se inter missarum solemnia vidisse sanctum Ambrosium imperatori indignando comminantem".'' (entrambe le epigrafi sono murate nel porticato lato nord del Castello).
[[Immagine:FriedrichBarbarossa.jpg|thumb|left|350 px|Enrico il Leone si sottomette a [[Federico Barbarossa]], [[1181]].]]
Corbetta rimane nel tempo fedele ai Milanesi contro gli imperatori e nel [[1100]] la borgata assume nuova importanza come luogo principale della [[Burgaria]], uno dei quattro contadi del milanese, la quale si dice divisa in due parti con capoluogo rispettivamente [[Rosate]] e Corbetta.
 
La vicinanza di [[Milano]], divenuta poi sede imperiale, e l'ubicazione su vie romane (come la vetustissima strada, battuta già da Celti ed Etruschi, che da Corbetta porta a [[Castellazzo de' Stampi]] e di lì al capoluogo lombardo<ref name=autogenerato1 />) non potevano certo non favorire lo sviluppo civile di Curia Picta, nella quale risiedeva forse anche un pubblico magistrato di [[Curia (storia romana)|curia]].<ref>L'ipotesi viene confermata anche da [[Carlo Dossi]] nelle sue ''Note azzurre'', nella n. 5756</ref> Da Corbetta, [[Civiltà romana|epoca romana]], passava la [[via delle Gallie]], [[strade romane|strada romana]] [[Strade consolari|consolare]] fatta costruire da [[Augusto]] per collegare la [[Pianura Padana]] con la [[Gallia]].<ref name="ReferenceSanPietroFossatiBalzarotti">p. Giuseppe Fossati [[Chierici regolari di Somasca|c.r.s.]] e Andrea Balzarotti, ''Sancti Petri ad Ulmum, Sampeder Alulma'', San Pietro all'Olmo, pro manoscripto, San Pietro all'Olmo, 2000.</ref>
Un secolo dopo la visita di Corrado, nel [[1154]], un altro imperatore appare a Corbetta: è [[Federico Barbarossa]] che, in lotta con i coalizzati comuni lombardi, mette a ferro e fuoco la borgata. Una sorte similare toccò pure a [[Rosate]], ad [[Abbiategrasso]], a [[Magenta]] e a buona parte del milanese.
 
=== Il Medioevo ===
In un documento del [[1162]] - ''actum in loco Corbetta, Frederico imperatore'' ''regnante'' - col quale Passavino detto Burro, antenato della famiglia Borri, professava di vivere secondo la legge, Curia Picta viene per la prima volta ufficialmente indicata con il nome di Corbetta, anche se in una bolla del medesimo anno, con la quale [[papa Alessandro III]] conferma all'arcivescovo [[Umberto I da Pirovano]] ed alla sua chiesa tutti i diritti e possessi, non si fa menzione del luogo e del castello, che si suppone fossero già stati perduti a favore dell'Impero. E' bene ricordare che nei secoli precedenti Corbetta è chiamata Curbitum dallo storico [[Wippone]],<ref>Wippone, ''Gesta Chuonradi II imperatoris'', Capitulum XXXVI -
[[File:Reperticorbetta.JPG|thumb|Alcuni reperti dell'antica collegiata visibili oggi lungo le mura esterne della chiesa di San Vittore]]
De miraculo, quod accidit in die pentecostes.</ref> Corio-Picta dallo storico Landolfo il Vecchio<ref>Landolfo "Seniore"</ref>, altrove Curia-picta (o Curia pincta) Sancti Ambrosii e Castrum Sancti Ambrosii.
 
A seguito della [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] e l'[[Storia di Milano#Milano altomedioevale|assedio di Milano]] nel [[539]] d.C., la città si popolò maggiormente, accogliendo gli esuli provenienti dal capoluogo.
Un'ipotesi relativamente recente, affascinante e non priva di fondamento storico, propende a spiegare il nome della città con i due termini celto-liguri di ''cur'' (anello) e ''betda'' (casa di legno): una fortificazione circondata da un fossato.
 
È di questo periodo la diffusione nell'[[Italia settentrionale]] del [[Cristianesimo]] che raggiunge anche Corbetta, com'è dimostrato dal ritrovamento nel [[1971]] della [[basilica paleocristiana]] sotto il pavimento della chiesa di San Vittore.<br />Nel [[569]] d.C. l'arrivo dei [[Longobardi]] fu segnato da una migliore legislazione e dalla comparsa delle prime testimonianze che citano espressamente la presenza del borgo.<ref>[[Ludovico Antonio Muratori]], ''Antiquitates italicae medii aevi'', Mediolani, ex Typographia Societatis Palatinae in Regia Curia, 1738-1742.</ref>
I Corbettesi combattono nelle file dell'esercito milanese nel [[1239]] contro [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]]
che, sconfitto a [[Rosate]], si riversa nuovamente con le sue truppe su Corbetta, oltrepassando poi il [[Po]] e raggiungendo in seguito la [[Toscana]].
 
Nel [[IX secolo]] la borgata ed il [[Castelletto (Corbetta)|castello di Corbetta]] passarono sotto la signoria dell'arcivescovo di Milano.
===L'epoca viscontea===
Nel [[1037]] iniziano le ostilità tra l'arcivescovo [[Ariberto da Intimiano]] e l'imperatore [[Corrado II il Salico]] che, vedendo inutile porre l'[[assedio]] a Milano per la moltitudine dei difensori, il 28 maggio si dirige verso Corbetta e ne occupa il castello con le proprie truppe. Diverse fonti<ref>Ne riferiscono il Cronografo Sassone, Landolfo il Vecchio, Wippone, [[Sigebert di Gembloux]], [[Annalista Saxo]], Arnolfo e [[Vincenzo Bellovacense]]. Si vedano anche le epigrafi presso il castello.</ref> raccontano che l'improvviso scoppiare di fulmini a ciel sereno gettò nello scompiglio l'esercito di Corrado, mentre all'esterno dell'area tali fenomeni non si manifestarono. Secondo la cronaca di [[Landolfo Seniore|Landolfo il Vecchio]], sant'Ambrogio apparve all'imperatore in atto di minaccia.
[[Immagine:Galeazzo I Visconti.jpg|thumb|right|200 px|Galeazzo Visconti]]
[[Image:Federico Barbarossa.png|thumb|left|200px|[[Federico Barbarossa]] mise a ferro e fuoco l'abitato di Corbetta nel 1154]]
Seguendo le sorti di [[Milano]], Corbetta nel [[1270]] passò sotto la dominazione viscontea, che fu un ritorno quasi alla signoria arcivescovile, perché [[Ottone Visconti]] eletto arcivescovo nel [[1262]], con la famosa battaglia di [[Desio]] nel [[1277]], diventò effettivamente arbitro di [[Milano]], sebbene fossero mantenute le prerogative comunali.
Corbetta rimane nel tempo fedele ai milanesi contro gli imperatori e nel [[1100]] la borgata assume nuova importanza come luogo principale della [[Burgaria]], uno dei quattro contadi del milanese, la quale si dice divisa in due parti con capoluogo rispettivamente [[Rosate]] e Corbetta.<ref name=autogeneratoVismara>p. Guido Vismara, ''Corbetta - Cenni illustrativi'', Corbetta, 1926.</ref>
 
Nel [[1154]], l'imperatore [[Federico Barbarossa]] mise a ferro e fuoco la borgata durante il conflitto con la coalizione dei comuni lombardi.<ref name=autogeneratoVismara />
Scarsino (o Scarsio o Squarcino) di Lanfranco dei [[Borri]], capitano generale dei nobili esuli milanesi, per i servigi resi ad Ottone e a [[Matteo Visconti]] (appoggiò infatti i Visconti contro i Torriani), ottiene nel [[1275]] a ricompensa molti feudi nel borgo di Corbetta, così che i Borri, originari di Santo Stefano Ticino, ne diventano i principali proprietari. Nel luglio [[1289]] a Corbetta convengono i rappresentanti della Repubblica Milanese e il Marchese [[Guglielmo VII del Monferrato]] al fine di concludere un'alleanza in funzione anti-viscontea. Nel [[1292]], ripreso il potere a [[Milano]], [[Matteo Visconti]], morto Guglielmo di Monferrato e trovandosi il figlio quindicenne alla corte di [[Carlo II]] di Napoli, facendosi precedere dal Podestà di Milano a [[Bernate Ticino]], raccolse a Corbetta il grosso dell'esercito per poi dirigersi a [[Novara]] al fine di conquistarla. Con il successo dell'impresa il figlio del [[Visconti]], Galeazzo, venne costituito dal padre podestà o vicario a [[Novara]]. Qui nel [[1299]] si ordì la congiura dei sostenitori del Monferrato che conquistano la città: Galeazzo Visconti ha appena il tempo di fuggire e di rifugiarsi presso il castello di Corbetta.
 
In un documento del [[1162]] - ''actum in loco Corbetta, Frederico imperatore regnante'' - col quale un tale Passavino detto Burro professava di vivere secondo la legge, ''Curia Picta'' viene per la prima volta ufficialmente indicata con il nome di Corbetta, anche se in una bolla del medesimo anno, con la quale [[papa Alessandro III]] conferma all'arcivescovo [[Umberto I da Pirovano]] ed alla sua chiesa tutti i diritti e possessi, non si fa menzione del luogo e del castello, che si suppone fossero già stati perduti a favore dell'Impero.<ref name=autogenerato1891-1991>L. Prada, D. Rimonta, F. Prina, ''La Collegiata di San Vittore in Corbetta nel centenario della consacrazione 1891 - 1991'', parrocchia prepositurale di San Vittore Martire in Corbetta, 1992.</ref>
Occorre ricordare che sul finire del sec. XIII si distinse il pittore [[Simone da Corbetta]], delicato esponente della scuola lombarda: ci rimangono alcuni affreschi da lui eseguiti nella chiesa e nel chiostro di Santa Maria dei Servi a Milano ed ora conservati nella Pinacoteca di Brera. Il [[4 gennaio]] [[1363]] [[Magenta]] e Corbetta vennero conquistate da una compagnia di Inglesi al soldo del Marchese del Monferrato ma solo al fine di compiere delle razzie: per questo motivo, [[Gian Galeazzo Visconti]], Conte di Virtù, è mandato dal padre Galeazzo II nel [[1376]] contro l'esercito del Monferrato in una sfortunata campagna che costringe il Visconti a ritirarsi come il proprio avo a Corbetta ove sostiene un fiero assedio. Gian Galeazzo, divenuto primo Duca di [[Milano]] nel [[1385]] tolse il paese dalla giurisdizione della [[Burgaria]], ponendolo sotto quella del Podestà di Milano assieme a [[Cisliano]], [[Sedriano]], [[Bareggio]], San Vito, Bestazzo e San Pietro di Bestazzo.
 
I Corbettesi combattono nelle file dell'esercito milanese nel [[1239]] contro [[Federico II di Svevia|Federico II]] che, sconfitto a [[Rosate]], si riversa nuovamente con le sue truppe su Corbetta, oltrepassando poi il [[Po]] e raggiungendo in seguito la [[Toscana]].<ref name=autogeneratoVismara />
L'immenso edificio politico costruito da Gian Galeazzo minacciò di crollare invece sotto il rovinoso governo del figlio Giovanni Maria che finì ucciso da congiurati sulla soglia della chiesa di San Gottardo a [[Milano]], il [[16 maggio]] [[1412]]; egli aveva assoldato nel [[1407]] alcuni avventurieri spagnoli per la difesa del [[Ticino]] e li aveva stanziati nel castello di Corbetta. Nel [[XIV secolo]] di 4 contadi se ne erano formati due soli a nome abbinato: Seprio-Burgaria e Martesana-Barzana, divenendo poi (sotto il governo di [[Carlo V]]) semplicemente Seprio e Martesana.
 
===Il governoL'epoca degliviscontea Sforza===
[[File:Sim.dacorbetta.jpg|thumb|upright=1.4|La ''Madonna col Bambino, santa Caterina, sant'Orsola, san Giorgio ed il devoto Teodorico da Coira'' dipinta nel 1382 da [[Simone da Corbetta]], uno degli artisti più rappresentativi della Corbetta tardo-medievale ([[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]).|alt=]]
[[Immagine:Ludovico-Sforza-1495.jpg|thumb|left|160 px|Ludovico il Moro]]
Seguendo le sorti di [[Milano]], Corbetta nel [[1270]] passò sotto la dominazione viscontea, che fu un ritorno quasi alla signoria arcivescovile, perché [[Ottone Visconti]] eletto arcivescovo nel [[1262]], con la battaglia di [[Desio]] nel [[1277]], diventò effettivamente arbitro di [[Milano]], sebbene fossero mantenute le prerogative comunali.<ref name=autogeneratoVismara />
Con la salita al potere di [[Francesco Sforza]], Corbetta cambiò la signoria e fu fedele anche ai nuovi principi. La politica estera di [[Ludovico il Moro]] non fu felice quanto quella interna: nel [[1499]] le truppe francesi di [[Luigi XII]] invasero il territorio milanese ed il territorio di Corbetta, trovando debole difesa nei mercenari svizzeri assoldati dal Moro per la difesa del ducato. Per questo lo [[Sforza]] si rifugiò dapprima in [[Germania]] da dove, un anno dopo nel febbraio [[1500]], con l'aiuto degli imperiali, riuscì a riprendere il governo del ducato tenendolo però per soli due mesi: quando i Francesi sconfissero le truppe milanesi a [[Novara]] lo mandarono prigioniero in [[Francia]] dove morì. [[Luigi XII]] tornò padrone di [[Milano]] ma per breve tempo.
 
Scarsino (o Scarsio o Squarcino) di Lanfranco dei Borri, capitano generale dei nobili esuli milanesi, per i servigi resi ad Ottone e a [[Matteo I Visconti]] (appoggiò infatti i Visconti contro i Torriani), ottiene nel [[1275]] a ricompensa molti feudi nel borgo di Corbetta, così che i Borri, originari di Santo Stefano Ticino, ne diventano i principali proprietari. Nel luglio [[1289]] a Corbetta convengono i rappresentanti della Repubblica Milanese e il Marchese [[Guglielmo VII del Monferrato]] al fine di concludere un'alleanza in funzione anti-viscontea. Nel [[1292]], ripreso il potere a [[Milano]], Matteo Visconti, trovandosi il figlio alla corte di [[Carlo II d'Angiò|Carlo II]] di Napoli, facendosi precedere dal Podestà di Milano a [[Bernate Ticino]], raccolse a Corbetta il grosso dell'esercito per poi dirigersi a [[Novara]] al fine di conquistarla. Con il successo dell'impresa il figlio del [[Visconti]], Galeazzo, venne costituito dal padre podestà o vicario a [[Novara]]. Qui nel [[1299]] si ordì la congiura dei sostenitori del Monferrato che conquistano la città: Galeazzo Visconti ha appena il tempo di fuggire e di rifugiarsi presso il castello di Corbetta.<ref name=autogeneratoVismara />
Nel [[1513]] il comandante delle truppe svizzere [[Matteo Schiner]], vescovo di [[Sion (Svizzera)|Sion]] e cardinale, assoldato da [[Massimiliano Sforza]], primo figlio di [[Ludovico il Moro]], riconquistò il ducato e lo cedette agli Sforzeschi. Due anni dopo, [[Francesco I di Francia]] riprendeva [[Milano]], passando il governo da [[Carlo di Borbone]] a [[Odet de Foix]], Conte di Lautrec. Per l'ultima volta [[Milano]] viene restituita per opera di [[Carlo V]] e di [[Leone X]] ad un altro figlio del Moro, [[Francesco II Sforza|Francesco II]], alla morte del quale, il [[19 novembre]] [[1535]], i territori del ducato milanese passarono definitivamente sotto il dominio imperiale.
 
Sul finire del secolo XIII si distinse il pittore [[Simone da Corbetta]], esponente della scuola lombarda: ci rimangono alcuni affreschi da lui eseguiti nella chiesa e nel chiostro di [[Chiesa di Santa Maria dei Servi (Milano)|Santa Maria dei Servi a Milano]] ed ora conservati nella prima sala della [[Pinacoteca di Brera]]. Sempre sul finire del medesimo secolo, [[Goffredo da Bussero]], autore del ''Liber notitiae sanctorum Mediolani'', fornisce dei dati interessanti sulla [[pieve di Corbetta|pieve]] istituita localmente: essa dispone di 68 chiese e 86 altari ed è la seconda più grande dell'intera [[arcidiocesi di Milano]]; Corbetta ne è il capoluogo e chiesa battesimale.<ref name="ReferenceBussero">[[Goffredo da Bussero]], ''Liber Notitiæ Sanctorum Mediolani'', a cura di M. Magistretti e Ugo Monneret de Villard, Tipografia: U. Allegretti, 1917, Milano.</ref>
===Il dominio spagnolo===
[[Image:Gian Galeazzo Visconti.jpg|thumb|left|200px|Nel 1376 l'allora duca ereditario [[Gian Galeazzo Visconti]] venne assediato al castello di Corbetta dalle armate del Monferrato]]
[[Image:Intercession of Charles Borromeo supported by the Virgin Mary - Detail Rottmayr Fresco - Karlskirche - Vienna.JPG|thumb|right|350 px|San Carlo Borromeo in gloria]]
Il 4 gennaio [[1363]] [[Magenta (Italia)|Magenta]] e Corbetta vennero conquistate da una compagnia di inglesi al soldo del marchese del Monferrato ma solo al fine di compiere delle razzie: per questo motivo, [[Gian Galeazzo Visconti]], conte di Virtù, è mandato dal padre Galeazzo II nel [[1376]] contro l'esercito del Monferrato in una campagna che costringe il Visconti a ritirarsi a Corbetta dove viene assediato. Gian Galeazzo, divenuto primo duca di [[Milano]] nel [[1385]] tolse il paese dalla giurisdizione della [[Burgaria]], ponendolo sotto quella del podestà di Milano assieme a [[Cisliano]], [[Sedriano]], [[Bareggio]], [[Bestazzo]], [[San Pietro Bestazzo|San Pietro di Bestazzo]] e [[San Vito (Gaggiano)|San Vito]].
[[Carlo V]] annetté il milanese ai domini spagnoli inaugurando uno dei periodi più nefasti della città di [[Milano]]. Sebbene gli Spagnoli fossero cattivi governanti e pessimi amministratori, ad arginare l'influenza deleteria dei nuovi dominatori diedero il maggior impulso due grandi arcivescovi, [[Carlo Borromeo|Carlo]] e [[Federico Borromeo]]. Al [[17 aprile]] [[1555]] risale il famoso evento del primo miracolo (cfr. Il Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli). Il [[22 novembre]] [[1577]] [[Carlo Borromeo]], in occasione di una sua visita, consacrò solennemente la nuova campana maggiore della chiesa ed amministrò la cresima sul sagrato. Quattro anni dopo, nel [[1581]], il [[17 giugno]], si ricorda un'altra visita del [[cardinale]]. Nel [[1582]] la popolazione corbettese si rivoltò al dominio degli Spagnoli assalendoli nei loro quartieri e saccheggiando anche la chiesa che fu riconsacrata il [[29 luglio]] dello stesso anno.
 
L'edificio politico costruito da Gian Galeazzo minacciò di crollare invece sotto il rovinoso governo del figlio Giovanni Maria che finì ucciso da congiurati sulla soglia della chiesa di San Gottardo a [[Milano]], il 16 maggio [[1412]]; egli aveva assoldato nel [[1407]] alcuni avventurieri spagnoli per la difesa del [[Canton Ticino|Ticino]] e li aveva stanziati nel castello di Corbetta. Nel [[XIV secolo]] di quattro contadi se ne erano formati due: Seprio-Burgaria e Martesana-Barzana, divenendo poi (sotto il governo di [[Carlo V d'Asburgo]]) semplicemente Seprio e Martesana.<ref name=autogeneratoVismara />
Dopo la peste del [[1630]], nel [[1631]] le milizie tedesche, di ritorno dall'assedio di [[Mantova]], sfogarono la propria ingordigia col saccheggio del paese e nel [[1650]] il castello, già in parte rovinato dagli assalti sostenuti, venne quasi interamente smantellato e i pochi avanzi adibiti ad abitazione signorile. A questo periodo risale la costruzione di alcuni edifici storici dell'attuale corso Garibaldi, definiti "Quartiere Spagnolo" o "degli Umiliati" in quanto risultavano di proprietà della compagnia dei frati Umiliati di Brera.<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit.</ref>
 
=== Il governo degli Sforza ===
All'inizio del Settecento si dovette assistere anche a Corbetta alla crisi del [[Regno di Spagna]] ed essa, già a partire dal [[1706]], venne occupata assieme a tutto il milanese ad opera di [[Eugenio di Savoia]], il quale attualizzò il passaggio di dominio agli austriaci, formalizzando la [[Pace di Rastadt]] del [[1714]].
[[File:Madonnacorbetta.jpg|thumb|''La [[Madonna di Corbetta]]'', opera di [[Zavattari|Gregorio de Zavattari]], venne dipinta al culmine del dominio sforzesco a Corbetta.]]
Con la salita al potere di [[Francesco Sforza]], Corbetta cambiò nuovamente signoria ritrovandosi ora sottoposta al governo degli [[Sforza]] di Milano. Nel [[1475]], [[Zavattari|Gregorio de Zavattari]] dipinge una [[Madonna di Corbetta|Madonna con Bambino]] sulla facciata dell'allora [[Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli|chiesa di San Nicolao]] a Corbetta, la quale meno di un secolo dopo diverrà famosa per i miracoli ad essa associati.
 
Nel [[1499]] le truppe francesi di [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]] invasero il territorio milanese ed il territorio di Corbetta, trovando debole difesa nei mercenari svizzeri assoldati da [[Ludovico il Moro]] per la difesa del ducato. Per questo lo Sforza si rifugiò dapprima in [[Germania]] da dove, nel febbraio [[1500]], con l'aiuto degli imperiali, riuscì a riprendere il governo del ducato per due mesi: quando i Francesi sconfissero le truppe milanesi a [[Novara]] lo imprigionarono in [[Francia]] dove morì. Luigi XII tornò padrone di [[Milano]] ma per breve tempo.
===Dal periodo austriaco alla conquista napoleonica===
[[Immagine:Maria theresia van Oostenrijk II.jpg|thumb|left|200 px|Maria Teresa d'Asburgo]]
Il primo periodo della dominazione austriaca sotto [[Giuseppe I]] ([[1711]]) e [[Carlo VI]] non fu molto più felice del precedente e nemmeno più pacifico. Per le mire espansionistiche di [[Filippo V di Spagna]] e dell'alleato [[Carlo Emanuele III di Savoia]], il ducato di [[Milano]] venne occupato nuovamente dagli Spagnoli ma, con la pace di [[Vienna]] ([[1736]]), lo stato di [[Milano]] tornava all'[[Austria]] di [[Maria Teresa d'Asburgo]]. E' questo inoltre il periodo in cui il territorio corbettese viene per la prima volta ufficialmente mappato con l'opera monumentale del [[Catasto Teresiano]].
 
Nel [[1513]] il comandante delle truppe svizzere [[Matteo Schiner]], [[diocesi di Sion|vescovo di Sion]] e cardinale, assoldato da [[Massimiliano Sforza]], primo figlio di Ludovico il Moro, riconquistò il ducato e lo cedette agli Sforzeschi. nel [[1515]], [[Francesco I di Francia]] riprendeva Milano, passando il governo da [[Carlo III di Borbone-Montpensier]] a [[Odet de Foix]], conte di [[Lautrec (Francia)|Lautrec]]. Per l'ultima volta Milano viene restituita per opera di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] e di [[papa Leone X]] a un altro figlio del Moro, [[Francesco II Sforza|Francesco II]], alla morte del quale, il 19 novembre [[1535]], i territori del ducato milanese passarono definitivamente sotto il dominio imperiale.
In questo periodo Corbetta si abbellisce delle sue più sontuose ville gentilizie e ritrova il perduto splendore. Nel [[15 maggio]] [[1796]], però, il Generale [[Napoleone Bonaparte]] entrò a [[Milano]], vincitore degli Austriaci, succedendosi al governo della I^ e della II^ Repubblica Cisalpina, della Repubblica Italiana e infine del Regno d'Italia con il quale [[Milano]] ha un nuovo periodo di preminenza politica e civile. A Corbetta viene soppresso il Capitolo e viene eretta l'attuale chiesa parrocchiale.<ref>Archivio Collegiata San Vittore Martire di Corbetta, ordinazioni capitolari 1767-1799 cart. IV fasc. 1º.</ref>
 
Gli [[Aliprandi]], antica famiglia patrizia originaria di [[Milano]], furono tra le famiglie aristocratiche di maggior peso a Corbetta tra il Cinquecento e il Settecento assieme alle famiglie Borri e Frisiani.<ref>Gli Aliprandi possedevano beni immobili nel paese di [[Santo Stefano Ticino]]. Vedi {{Cita web|url=http://servizi.ct2.it/ssl/wiki/index.php?title=Aliprandi |titolo=qui|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160604100535/http://servizi.ct2.it/ssl/wiki/index.php?title=Aliprandi }}</ref>. Queste famiglie ebbero tutte un ruolo attivo nella gestione amministrativa del [[Santuario di Corbetta|santuario locale]] di cui patrocinarono la costruzione e l'arricchimento degli interni con pregevoli opere d'arte.<ref>M. L. Gatti-Perer, ''Il Santuario di Corbetta'', Istituto per la Storia, Milano, 1995, ISBN 88-85153-01-1, p. 20.</ref>
===Dalla battaglia di Magenta all'Unità d'Italia===
Il [[3 giugno]] [[1859]], alla vigilia della battaglia di Magenta, la Villa Massari a Corbetta divenne uno dei quartieri generali del [[Feldmaresciallo]] austriaco [[Ferencz Gyulaj]], arretrato poi ad [[Abbiategrasso]] il [[5 giugno]] dopo che i soldati francesi (46.883 uomini) con uno sparuto gruppo di bersaglieri piemontesi (634 uomini) avevano sconfitto la seconda armata austriaca (55.792 uomini) permettendo a [[Vittorio Emanuele II]] ed a [[Napoleone III]] di entrare trionfanti a [[Milano]] l'[[8 giugno]] dello stesso anno.<ref>Ambrogio Viviani, Magenta, 4 giugno 1859 - Dalle ricerche la prima storia vera, Milano, 1997.</ref>
La 2° divisione di cavalleria austro-ungarica del 7° corpo d'armata al comando del Feldmaresciallo Luogotenente von Lilia, comprendente le brigate von Weigl e von Dondorf, era acquartierata nei giardini e nelle scuderie del Castello, mentre nella frazione di Cerello sostava il reggimento di cavalleria di riserva agli ordini del conte [[Alexander von Mensdorff]] ed a [[Castellazzo de' Stampi]] la brigata conte Palffy: tutte queste forze non vennero impegnate in maniera diretta nelle operazioni militari. La memoria popolare narra che all'imbrunire, sul finire della battaglia di Magenta, numerosi fanti austro-ungarici sbandati in rotta verso Corbetta vennero raggiunti da ''"zuav frances cont la faccia da demòni"'' (in realtà si trattava del 9° Battaglione Bersaglieri e di alcuni reparti di Cacciatori della Guardia) all'altezza dell'attuale Piazza del Popolo ed ivi passati per le armi o fatti prigionieri.
 
===Dalla fineIl deldominio XIXspagnolo secolo ad oggi===
[[Image:Carlo Borromeo.jpg|thumb|left|200px|[[San Carlo Borromeo]], cardinale e arcivescovo di Milano, fu sicuramente una delle personalità più decisive nella storia di Corbetta durante il periodo del dominio spagnolo. Visitò il paese in diverse occasioni e si interessò per la promozione del culto del [[santuario di Corbetta|santuario mariano locale]].]]
[[Immagine:Corbetta-crollocampanile.jpg|thumb|right|300 px|Fotografia scattata il 3 giugno 1902 all'indomani della caduta del campanile di Corbetta. Si notino i danni alla chiesa provocati dal crollo.]]
[[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] annetté il milanese ai domini spagnoli inaugurando uno dei periodi più nefasti della città di [[Milano]]. Di questo periodo sono [[Carlo Borromeo|Carlo]] e [[Federico Borromeo]]. Al 17 aprile [[1555]] risale l'evento del [[Santuario di Corbetta|primo miracolo di Corbetta]], i cui risvolti sociali e religiosi mutarono pesantemente l'assetto del paese. Dell'evento si occupò da subito l'arcivescovo di Milano, il cardinale [[Carlo Borromeo]], il quale fece ottenere a Corbetta nel [[1562]] la "Bolla del Perdono" per la concessione annuale della remissione dei peccati in fora di giubileo, grazie alla sua personale influenza sullo zio [[Pio IV]], pontefice regnante. Il 22 novembre [[1577]] lo stesso cardinale Borromeo, in occasione di una sua visita pastorale, consacrò solennemente la nuova campana maggiore della chiesa ed amministrò la cresima sul sagrato; riproporrà una sua visita a Corbetta l'anno successivo, nel viaggio di pellegrinaggio verso [[Torino]] per visitare la [[Sacra Sindone]]. Nel [[1581]], il 17 giugno, si ricorda un'altra visita del [[cardinale]]. Nel [[1582]] la popolazione corbettese si rivoltò al dominio degli Spagnoli assalendoli nei loro quartieri e saccheggiando anche la chiesa che fu riconsacrata il 29 luglio dello stesso anno.<ref name=autogeneratoVismara />
Nel [[1866]], con la nascita della Guardia Nazionale, anche Corbetta ebbe un suo distaccamento con sede nel Castello: era composto di centocinquanta uomini divisi in quattro squadre al comando del capitano Dario Chierichetti.
Tra il [[1885]] ed il [[1889]] in diversi paesi del milanese si registrarono numerosissimi scioperi agrari. I contadini, ridotti alla fame dai ''"pendizzi"'' (debiti ma anche vergognose "appendici" nei contratti d'affitto) e da paghe miserevoli, oltre che esasperati a causa di annate sfortunate ed improvvise morie di ''"cavaler"'' (bachi da seta), spesso l'unica fonte di sostentamento per le famiglie degli ''"obbligàa"'' (salariati), scesero in piazza contro i padroni. In particolare nel 1889, dopo [[Casorezzo]], si mossero i braccianti di [[Ossona]], [[Arluno]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]], [[Sedriano]], [[Bareggio]] ecc. Domenica 19 maggio, davanti al Municipio di Corbetta (allora sito in Via Cavour), una trentina tra reali [[carabinieri]] e agenti di pubblica sicurezza sparò sulla folla uccidendo il diciottenne Enrico Lovati, ferendo in maniera grave almeno sette persone ed arrestando ventuno manifestanti.
 
Dopo la peste del [[1630]] che colpì Milano e la campagna circostante, tra cui Corbetta, nel [[1631]] le milizie tedesche, di ritorno dall'[[assedio di Mantova (1630)|assedio di Mantova]], saccheggiarono il paese e nel [[1650]] il castello, già in parte rovinato dagli assalti sostenuti, venne quasi interamente smantellato (rimase in piedi solo la torre attualmente visibile) e i pochi resti rimasti vennero adibiti ad abitazione privata. Il materiale di recupero del demolito castello venne utilizzato per costruire alcune delle ville gentilizie ad esso ancora oggi adiacenti. A questo periodo risale la costruzione di alcuni edifici storici dell'attuale corso Garibaldi, definiti "Quartiere Spagnolo" o "degli Umiliati" in quanto risultavano di proprietà della compagnia dei frati Umiliati di Brera.<ref name=autogenerato1>Andrea Balzarotti, ''Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura'', Tipolitografia Crespi, Corbetta 2008.</ref>
Nel [[1891]] venne inaugurata la nuova chiesa, ma il rovinoso crollo del campanile ([[2 giugno]] [[1902]]), dovuto all'altezza di 81 metri e al peso delle nove campane, ne ritardò il completamento sino al [[1908]].
Durante la Grande Guerra Corbetta ebbe 158 caduti.
 
A partire dal [[1706]], in seguito alla crisi del [[Regno di Spagna]] avvenne l'occupazione di tutto il territorio milanese ad opera di [[Eugenio di Savoia]], che passò il dominio agli austriaci, formalizzando la [[Pace di Rastatt]] del [[1714]].
Nel [[1921]] il comune ha 7.689 abitanti e in quel periodo la struttura urbanistica del paese subisce radicali cambiamenti. La forza lavoro è principalmente occupata nelle industrie sparse sul territorio ma una buona parte di lavoratori rimane comunque dedita all'agricoltura.
 
=== Dal periodo austriaco alla conquista napoleonica ===
Ad Abbiategrasso nell'agosto del [[1944]] furono arrestati, per ordine del capitano tedesco [[Theodor Saevecke]], responsabile della [[Strage di Piazzale Loreto]] a [[Milano]], otto civili tra cui il partigiano corbettese [[Pierino Beretta]], poi torturato e barbaramente trucidato presso Torriano di Pavia perché ritenuto responsabile assieme ai compagni di due attacchi a truppe tedesche.<ref>Il comune di Corbetta ha oggi dedicato una piazza del centro ed un monumento a Pierino Beretta.</ref>
[[Image:RichiniVillaFrisianiCorbetta.jpg|thumb|right|I numerosi interventi architettonici di [[Francesco Maria Richini]] (qui raffigurato in un affresco di [[Villa Frisiani Mereghetti]] a Corbetta da [[Giovanni Stefano Danedi]] detto "il Montalto") consacrarono Corbetta a luogo di delizia per le [[nobiltà milanese|famiglie aristocratiche milanesi]].]]
Il primo periodo della dominazione austriaca sotto [[Giuseppe I d'Asburgo|Giuseppe I]] ([[1711]]) e [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI]] non fu molto più felice del precedente e nemmeno più pacifico. Per le mire espansionistiche di [[Filippo V di Spagna]] e dell'alleato [[Carlo Emanuele III di Savoia]], il [[ducato di Milano]] venne occupato nuovamente dagli spagnoli ma, con la pace di [[Vienna]] ([[1736]]), lo stato milanese tornava all'[[Austria]] di [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa d'Asburgo]]. È questo inoltre il periodo in cui il territorio viene per la prima volta ufficialmente mappato nell'opera del [[Catasto Teresiano]].<ref name="ReferenceA"/>
 
In questo periodo Corbetta si abbellisce delle sue più sontuose ville gentilizie e ritrova il perduto splendore grazie alla mano di abili architetti del calibro di [[Francesco Maria Richini]] e [[Francesco Croce]] che attuano importanti ammodernamenti sulle strutture già esistenti, creando anche nuove residenze per gli aristocratici milanesi, ville e palazzi che oggi costituiscono per il paese una perla nel circolo delle ''Ville di Delizia'' del [[Naviglio Grande]].<ref name="ReferenceA"/> Sul fronte religioso, ad ogni modo, la [[pieve di Corbetta]] perde sempre più la propria secolare importanza, vedendosi stralciata nel 1743 la parrocchia di [[Magenta (Italia)|Magenta]] che ha acquisito negli anni maggiore preminenza rispetto alla prepositurale corbettese.<ref name=autogenerato1891-1991/> nel 1786 il comune di Corbetta fu inserito nella [[Provincia di Pavia (Lombardia austriaca)|provincia di Pavia]] e poi, dal 1797, nel [[dipartimento del Ticino]].
Dalla fine della [[Seconda Guerra Mondiale]] il paese vive uno stato di benessere come tutte le città italiane a causa del [[boom economico]] e della conseguente introduzione di nuove tecnologie. Col passare degli anni vede svilupparsi sempre di più la propria importanza divenendo uno dei maggiori poli naturalistici e culturali della [[provincia di Milano]], specie negli [[Anni 1980|anni 80]]. A dimostrazione di questo nel [[1981]] Corbetta si apre all'[[Europa]] gemellandosi con il comune francese di [[Corbas]] nel lionese: per celebrare l'evento una via della città è stata intitolata alla cittadina gemellata. Finalmente il 5 febbraio 1988 a Corbetta viene conferito il titolo di [[città]] dal presidente della repubblica italiana [[Francesco Cossiga]].
Nel [[2002]] ecco un nuovo gemellaggio, questa volta con [[Târgovişte]], città rumena di novantamila abitanti, nonché importante centro economico e industriale.
Oggi Corbetta si sta consolidando sempre più come polo culturale e naturalistico, e per rendere ancora più realistiche queste prerogative nel [[2007]] ha preso il via il progetto "ecosostenibilità", che si propone lo scopo di rendere il comune ecosostenibile a basso impatto ambientale.
 
Il 15 maggio [[1796]], però, il generale [[Napoleone Bonaparte]] entrò a [[Milano]], vincitore degli austriaci, succedendosi alla guida della prima e poi della seconda [[Repubblica Cisalpina]], della [[Repubblica Italiana]] e infine del [[Regno napoleonico d'Italia]] con il quale [[Milano]] conobbe un nuovo periodo di preminenza politica e civile. A Corbetta venne in quegli stessi anni soppresso il [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] [[Pieve di Corbetta|plebano]], mantenendone unicamente l'entità parrocchiale ancora oggi esistente.<ref>Archivio Collegiata San Vittore Martire di Corbetta, ordinazioni capitolari 1767-1799 cart. IV fasc. 1º.</ref> L'antica pieve venne sostituita dal governo francese con il [[Distretto di Corbetta]] (n.3) del nuovo [[Dipartimento del Ticino]] che, creato nel 1797, venne abolito appena un anno dopo a causa dei nuovi rivolgimenti politici ed a favore di entità governative territoriali più estese.
==Evoluzione demografica==
Durante l'ultimo censimento del [[2001]] Corbetta aveva 13.735 abitanti suddivisi in 6.664 maschi e 7.071 femmine.
 
=== Dalla battaglia di Magenta all'Unità d'Italia ===
Nella sua storia la città ha sempre avuto un'evoluzione demografica mediamente in crescita: un picco iniziale, dal [[1881]] al [[1911]], per via dell'industrializzazione locale che portò nuovi cittadini e nuovi posti di lavoro, un periodo di stasi durante le due guerre mondiali, una consistente ripresa grazie anche al boom economico (dal [[1951]] al [[1971]]), anni in cui la popolazione sale di quasi tremila unità.
[[Image:Gyulay Ferenc.jpg|thumb|left|200px|Alla vigilia della [[battaglia di Magenta]], il 3 giugno 1859, il [[feldmaresciallo]] ungherese [[Ferencz Gyulai]] pose a Corbetta uno dei propri quartieri generali]]
Gli ultimi due censimenti hanno registrato un lieve aumento di 500 residenti circa, mentre dal 2001 ad oggi gli abitanti sono diventati ben 16.500, dato giustificato anche dalla costruzione di nuovi complessi residenziali in città e nelle frazioni.
Il 3 giugno [[1859]], alla vigilia della [[Battaglia di Magenta]], a Corbetta venne stabilito uno dei quartieri generali del comandante delle truppe austriache impegnate poi nello scontro, il [[feldmaresciallo]] ungherese [[Ferencz Gyulai]] (posto presso Villa Massari, nel centro abitato), accampamento che venne in seguito arretrato ad [[Abbiategrasso]] il 5 giugno dopo che i soldati francesi (46.883 uomini), con uno sparuto gruppo di bersaglieri piemontesi (634 uomini), avevano sconfitto la seconda armata austriaca (55.792 uomini) permettendo a [[Vittorio Emanuele II d'Italia]] ed a [[Napoleone III di Francia]] di entrare trionfanti a [[Milano]] l'8 giugno dello stesso anno.
La 2ª divisione di cavalleria austro-ungarica del 7º Corpo d'armata al comando del feldmaresciallo luogotenente [[Karl Clemens Lilia von Westegg|von Lilia]], comprendente le brigate [[Leopold von Weigl|von Weigl]] e [[Ferdinand Anton von Dondorf|von Dondorf]], era acquartierata nei giardini e nelle scuderie del castello di Corbetta, mentre nella frazione di [[Cerello]] sostava il reggimento di cavalleria di riserva agli ordini del conte [[Alessandro di Mensdorff]] ed a [[Castellazzo de' Stampi]] la brigata conte [[Alajos Pálffy]]: tutte queste forze non vennero impegnate in maniera diretta nelle operazioni militari.<ref name=autogenerato1 /><ref name="ReferenceViviani">[[Ambrogio Viviani|A. Viviani]], ''4 giugno 1859 - Dalle ricerche la prima storia vera'', Zeisciu Editore, 1997 rist. 2009</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=fzL-JMYlCQI |titolo="Il ruolo di Corbetta nella battaglia di Magenta" di Andrea Balzarotti su radio RCM-104}}</ref>
 
La memoria popolare narra che all'imbrunire, sul finire della battaglia di Magenta, numerosi fanti austro-ungarici sbandati in rotta verso Corbetta vennero raggiunti da ''"zuav frances cont la faccia da demòni"'' ("zuavi francesi con la faccia da demoni", in realtà si trattava del 9º Battaglione Bersaglieri al comando del generale [[Filiberto Mollard]] e di alcuni reparti di Cacciatori della Guardia Imperiale) all'altezza dell'attuale [[Piazza del Popolo (Corbetta)|Piazza del Popolo]] ed ivi passati per le armi o fatti prigionieri. Con l'unità d'Italia il comune di Corbetta tornò dalla [[Provincia di Pavia (Lombardo-Veneto)|provincia di Pavia]] a quella di [[Provincia di Milano|Milano]].
 
=== Dalla fine del XIX secolo ad oggi ===
{{Demografia/Corbetta}}
[[File:Monumentocaduti-Corbetta.JPG|thumb|Il monumento ai caduti, realizzato su progetto dello scultore [[Vincenzo Gemito]] ed inaugurato nel 1922 in piazza Canonica.|alt=]]
Nel [[1866]], con la nascita della Guardia Nazionale, anche Corbetta ebbe un suo distaccamento con sede nel castello: era composto di centocinquanta uomini divisi in quattro squadre.<ref name="ReferenceComincini">Mario Comincini (a cura di), ''Corbetta. Storia della Comunità dal 1861 al 1945'', Amministrazione Comunale di Corbetta, Sant'Angelo Lodigiano, 2003</ref>
 
Tra il [[1885]] ed il [[1889]] in diversi paesi del milanese si registrarono numerosissimi scioperi agrari. I contadini, ridotti alla fame dai ''"pendizzi"'' (debiti ma anche vergognose "appendici" nei contratti d'affitto) e da paghe miserevoli, oltre che esasperati a causa di annate sfortunate ed improvvise morie di ''"cavaler"'' (bachi da seta), spesso l'unica fonte di sostentamento per le famiglie degli ''"obbligàa"'' (salariati), scesero in piazza contro i padroni. In particolare nel 1889, dopo [[Casorezzo]], si mossero i braccianti di [[Ossona]], [[Arluno]], [[Santo Stefano Ticino]], [[Vittuone]], [[Sedriano]], [[Bareggio]] ecc. Domenica 19 maggio, davanti al Municipio di Corbetta (allora sito in Via Cavour e corrispondente all'attuale numero civico 5), una trentina tra Regi [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] e agenti di pubblica sicurezza sparò sulla folla uccidendo il diciottenne Enrico Lovati, ferendo in maniera grave almeno sette persone ed arrestando ventuno manifestanti.<ref>{{Cita web|url=https://soundcloud.com/user-872374259/puntata-84-le-rivolte-di-corbetta-nel-1889-04giu2024mp3?in=user-872374259/sets/pillole-di-storia&si=12d2c850cb0d4ffe8b1d00746d45c923&utm_source=clipboard&utm_medium=text&utm_campaign=social_sharing |titolo="Le rivolte sociali a Corbetta nel 1889" su RCM104 con Andrea Balzarotti, storico}}</ref><ref name="ReferenceCittà1989"/>
===Cittadini stranieri a Corbetta===
Corbetta accoglie nel suo territorio una piccola comunità di rumeni che è dislocata in varie zone del paese, con alcune costruzioni riservate esclusivamente a coloro che a tutti gli effetti sono cittadini dell'[[Unione Europea]].
Questa comunità è stata la causa principale del gemellaggio con la città di [[Tărgovište]].
 
Nel [[1891]] venne inaugurata la nuova chiesa, ma il rovinoso crollo del campanile (2 giugno [[1902]]), dovuto all'altezza di 81 metri e al peso delle nove campane, ne ritardò il completamento sino al [[1908]].<ref name=autogenerato1891-1991/><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=q81F02lojfA&ab_channel=MilanoPaviaTV-Canale78 |titolo="1902 - 2022: i 120 anni del crollo del campanile di Corbetta" su MilanoPaviaTV con Andrea Balzarotti, storico}}</ref>
Su 878 cittadini stranieri le nazioni maggiormente presenti sul territorio corbettese sono:<ref>dati [http://demo.istat.it/str2007/index.html Istat]</ref>
 
Durante la Grande Guerra Corbetta ebbe 193 caduti<ref name="Corbettainprimalinea">Balzarotti Andrea, Redaelli Luciano ''Corbetta in prima linea - storie e memorie del nostro paese nella prima guerra mondiale'', Ass. Naz. Alpini di Magenta, Abbiategrasso, 2022.</ref><ref>{{Cita web |url=https://settegiorni.it/attualita/grande-guerra-le-onorificenze-agli-eredi-dei-caduti-le-foto-e-il-video/ |titolo=Grande Guerra: le onorificenze agli eredi dei caduti, le foto e il video |accesso=28 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181129012831/https://settegiorni.it/attualita/grande-guerra-le-onorificenze-agli-eredi-dei-caduti-le-foto-e-il-video/ |urlmorto=no }}</ref>, commemorati nel 1922 da un monumento presso la piazza principale del paese, realizzato su progetto di [[Vincenzo Gemito]]<ref name=Corbettainprimalinea /> ed inaugurato da mons. [[Luigi Maria Olivares]], vescovo di Sutri e Nepi e originario di Corbetta.<ref>Bruno Pegoraro, Andrea Balzarotti, Luciano Redaelli, ''Profumo di santità - S. E. Mons. Luigi Maria Olivares, vescovo di Sutri e Nepi'', ed. Parrocchia di Corbetta, Corbetta, 2020, p. 119-120</ref>
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|-
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* {{Bandiera|Albania}} [[Albania]] - 188
* {{Bandiera|Serbia e Montenegro}} [[Serbia e Montenegro]] - 119
* {{Bandiera|Romania}} [[Romania]] - 95
* {{Bandiera|Pakistan}} [[Pakistan]] - 53
* {{Bandiera|Cina}} [[Cina]] - 46
* {{Bandiera|Ecuador}} [[Ecuador]] - 40
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* {{Bandiera|India}} [[India]] - 10
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|}
 
Nel [[1921]] il comune ha 7.689 abitanti e in quel periodo la struttura urbanistica del paese subisce radicali cambiamenti. La forza lavoro è principalmente occupata nelle industrie sparse sul territorio ma una buona parte di lavoratori rimane comunque dedita all'agricoltura.<ref name=autogeneratoVismara />
==Edifici notevoli==
===Le Chiese===
====Chiesa Prepositurale di San Vittore Martire====
[[Immagine:s.vittore corb.jpg|thumb|right|350px|Chiesa di San Vittore Martire - interno. Si noti la superficie dell'altare sopralzato nel rispetto della cripta sottostante.]]
Il primo nucleo del tempio nacque probabilmente nel [[III secolo]] ad opera di [[Mona (vescovo)|san Mona]] che lo edificò sopra una precedente ara pagana. Dopo numerosi ampliamenti la chiesa venne completamente ristrutturata in epoca longobarda, acquisendo le forme romaniche nel [[1037]] quando venne completata con l'aggiunta di una cripta dedicata a [[san Materno]]. Con il passare dei secoli la chiesa si deteriorò notevolmente al punto che nel [[1535]] il tetto crollò distruggendo l'altare maggiore, consentendo però il ritrovamento di alcune reliquie donate al capitolo da Arnolfo di Donnino nel [[XIII secolo]]. La notizia si deve allo storico [[Giorgio Giulini]] che cita quale fonte Bonaventura Castiglioni: "Volgendo un poco a destra verso il meriggio, troverai un luogo detto anticamente Curiapicta, ed ora Corbetta, borgo senza dubbio antichissimo, dove si vede un tempio di architettura longobarda. Essendo questo rovinato negli anni scorsi, si scoprirono molte sante reliquie delle quali non si aveva cognizione e con esse si trovò una picciola memoria in cui si tratta d'esse e di chi le collocò in quel sito, e del nome antico del luogo che pure prima ignoravasi". Nell'originale di Bonaventura Castiglioni si legge: ''"Ad dexteram paululum si deflexeris Meridiem versus Curiae Pictae occurres, Corbettam Nostrates appellant, Oppidum dubio procul vetustissimum, Longobardica symmetria constructum habens Templum. Cujus ruina, quae facta est annis superioribus, multas Sanctorum Reliquias, quae ignorabantur, et cum eis memoriolam, in qua mentior habetur, et qui eas reliquias illuc locorum portari curcuit, et nominis eius Oppidi, quod in hunc usque diem ignorabatur aperuit"''.
Nel [[1570]] San [[Carlo Borromeo]] amministrò la cresima sul piazzale, incoraggiando nuovi lavori di restauro che si compirono tra il [[1588]] ed il [[1592]], mentre il nuovo campanile, adattato sul basamento di una vecchia torre medioevale, venne [[Immagine:Corbetta-chiesanotte.jpg|thumb|200 px|left|Chiesa di San Vittore illuminata di notte (autore: klausbergheimer)]] completato nel [[1612]] e di nuovo innalzato tra il [[1697]] ed il [[1699]].<ref>Archivio della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta, registro delle cresime - sez. anagrafica.</ref> La chiesa venne completamente ristrutturata nel [[1725]] ed in quell'occasione andarono purtroppo distrutti alcuni affreschi provenienti dal preesistente luogo di culto. Nel [[1727]] si costruì l'attuale sacrestia, ornata di stucchi e dipinti ad affresco. Nel [[1750]] la chiesa cadde definitivamente in rovina e se ne decise l'ampliamento grazie ad un progetto dell'architetto Pietro Taglioretti che poté concretizzarsi solo nel [[1792]]. Dopo che il governo rivoluzionario ne ebbe soppresso il capitolo, i lavori per la costruzione dell'edificio ripresero nel [[1806]] e terminarono nel [[1809]], mentre tra il [[1845]] ed il [[1848]] venne costruita la facciata ad opera dell'architetto Luigi Cerasoli.
 
Ad Abbiategrasso nell'agosto del [[1944]] furono arrestati, per ordine del capitano tedesco [[Theodor Saevecke]], responsabile della [[Strage di Piazzale Loreto]] a [[Milano]], otto civili tra cui il partigiano corbettese [[Pierino Beretta]], poi torturato e trucidato presso Torriano di Pavia perché ritenuto responsabile assieme ai compagni di due attacchi a truppe tedesche.<ref name="ReferenceComincini"/><ref>Il comune di Corbetta ha oggi dedicato una piazza del centro ed un monumento a [[Pierino Beretta]].</ref> A questo tragico fatto fece seguito l'esecuzione di quattro ex rappresentanti del fascio locale presso il [[Naviglio Grande]].<ref>Tra questi vi era anche Enrico Resta, padre del futuro senatore [[Giuseppe Resta]]. Cfr. Andrea Balzarotti, ''Quattro padri di famiglia'', Tipolitografia Crespi, Corbetta, 2015</ref>
{{nota
|titolo=Prevosti della Chiesa Prepositurale di San Vittore di Corbetta (1170-oggi)
|contenuto=
...
*1)''Madius'' (Maggio) (in carica nel 1170)
...
*2)''[[Pietro Villano]]'' (Villani) (c. 1270- c. 1289), Prevosto e Ordinario del Duomo
...
*3)''Enrico Borri'' (''Burro'') (1398 - ?)
*4)''Ambrogio de' Borri'' (? - 1467)
*5)''Antonio Cimiliano'' (1467)
*6)''[[Pietro Casola]]'' (1467 - 1507, deceduto)
*7)''Traiano de Alicornis'' (1507 - 1530), Cameriere Segreto di S.S.
*8)''Pompeo Maggi'' (1530 - 1532)
*9)''Giacomo Filippo Borri'' (1532 - 1576)
:''Sede Vacante (1576 - 1578)''
*10)''Giovanni Maria Carisano'' (1578 - 1587)
*11)''[[Orsino Spadense]]'' di Orvieto (1588 - 1620)
:''Sede Vacante (1620 - 1623)''
*12)''Francesco Caponago'' (1623 - 1630)
*13)''Paolo Filippo Muttoni'' (1631 - 1679)
*14)''Pietro Antonio Vigorè'' (1680 - 1696)
*15)''Giuseppe Rusca'' (1696 - 1722)
*16)''Gian Antonio Bellotto'' (1722 - 1749)
*17)''Gerolamo Banfi'' (1750 - 1779)
*18)''Jacopo Antonio Cattaneo'' (1779 - 1797)
*19)''Filippo Molo Bellinzona'' Ticinese (1798 - 1800)
*20)''[[Giovanni Battista Castelnovo]]'' (1800 - 1820, nominato [[Diocesi di Como|Vescovo di Como]])
*21)''Luigi Vittadini'' (1820 - 1824)
*22)''Giuseppe Rodriguez'' (1825 - 1850)
:''Sede Vacante (1850 - 1852)''
*23)''Nazaro Vitali'' (1852 - 1872)
*24)''Giacomo Zaccheo'' (1873 - 1906), di [[Luino]]<ref>Di lui parla [[Carlo Dossi]] nelle sue "Note azzurre" alla n. 5646 {{quote|Don Giacomo Zaccheo, preposto di Corbetta e gran cacciatore mi racconta (11 giugno 1899) che trovandosi, fra i monti di Luino, in agguato di caccia, vide un topolino che passava e ripassava portando delle castagne. Seguendolo senza farsi scorgere, scoprì che aveva formato un grosso mucchio di magnifiche castagne. E don Zaccheo si appropriò il mucchio mettendoselo nel carniere. Ma il topolino, tornato con una castagna al suo mucchio, non trovando più questo, fu preso dalla disperazione, si mise a correre come impazzito qua e là in cerca del suo bottino, poi non trovandolo proprio più, si sbattè violentemente per terra, tre, quattro volte, finchè restò morto. CF. colla poesia milanese di Ventura “L'avarizia, storia de un ratt” - Vedi anche in Lombroso dove parla del suicidio nelle bestie.|}}</ref>
*25)''Pasquale Carnaghi'' (1906 - 1933), Cameriere Segreto di S.S.
*26)''Attilio Barera'' (1933 - 1958, deceduto)
*27)''Italo Zat'' (1958 - 1972, deceduto)
*28)''Giovanni Cipolla'' (1972 - 1980, nominato Prevosto di Abbiategrasso)
*29)''Edoardo Sacchi'' (1980 - 1992, ritirato)
*30)''Bruno Pegoraro'' (1992 - 1 settembre 2008, ritirato)
*31)''Giuseppe Angiari'' (1 settembre 2008 - ''ad multos annos''), anche Rettore del Santuario
}}
 
Il 5 febbraio [[1988]] a Corbetta viene conferito il titolo di [[città]] dal presidente della repubblica italiana [[Francesco Cossiga]].<ref name="ReferenceCittà1989"/> Oggi Corbetta si sta consolidando sempre più come polo culturale e naturalistico, e per rendere ancora più realistiche queste prerogative nel [[2007]] ha preso il via il progetto "ecosostenibilità", che si propone lo scopo di rendere il comune ecosostenibile a basso impatto ambientale.
Nell'ottobre del [[1891]] la canonica venne ufficialmente consacrata ad opera di [[Paolo Angelo Ballerini]], Patriarca di [[Alessandria d'Egitto]]. I lavori ripresero nel [[1898]] quando si alzò a 81 metri il campanile, che crollò poi rovinosamente il [[2 giugno]] [[1902]] (ironia della sorte pochi giorni dopo sarebbe crollato anche il campanile della chiesa di San Marco a [[Venezia]]).<ref>Corriere della Sera, 3 giugno 1902</ref> Nel [[1908]] il campanile venne ricostruito a 71 metri. Nel [[1921]] vennero eseguiti degli affreschi ai lati del [[presbitero]] raffiguranti la "''Decollazione di San Vittore''" e il "''Ritrovamento del corpo di San Vittore ad opera di San Materno''" eseguiti ad opera del pittore Carlo Rivetta, di concerto con il grande affresco della cupola presbiteriale che rappresenta la "''Gloria di San Vittore''". Durante i lavori di rifacimento della pavimentazione nel [[1971]] furono ritrovati, sotto l'altare maggiore, i resti delle precedenti costruzioni ed un cimitero pagano. Curiosamente il precedente scavo effettuato nel [[1906]] da [[Carlo Dossi]] non aveva registrato alcun reperto, complice anche la repentina scomparsa del prevosto di quegli anni che aveva fatto interrompere i lavori di ristrutturazione: il parroco infatti aveva senza meno autorizzato gli scavi e il Dossi era comunque riuscito ad arrivare fino a poco prima della cripta di san Materno.<ref>Curia Picta - anno III, n. 3 articolo "La vecchia basilica di San Vittore".</ref>
[[Immagine:S.vittore corb org.jpg|thumb|200 px|left|L'Organo Edoardo Rossi (1921)]]
<br>
'''L'organo''' <br>
Al [[22 luglio]] del [[1590]] risale la notizia di un primo organo presente nella Collegiata, strumento che viene poi restaurato molte volte nei [[XVII secolo|secoli XVII]] e [[XVIII secolo|XVIII]] dai fratelli Prestinari di Corbetta (imparentati con i ben più famosi organari della vicina [[Magenta (MI)|Magenta]]), sin quando non viene definitivamente sostituito con l'inaugurazione della nuova chiesa sul finire del del [[XIX secolo]]. Tra il [[1907]] ed il [[1910]] infatti il Capitolo della Collegiata acquista un organo costruito dal Bernasconi (1895) dopo una disdetta del Santuario di [[Rho]], smantellando il precedente strumento considerato obsoleto e rovinato. Lo strumento viene completamente restaurato, modificato ed ampliato nel [[1921]] dal milanese Edoardo Rossi, il quale apportò anche le fondamentali modifiche che ancora oggi si possono ammirare sullo strumento e che hanno consentito una meccanizzazione della trasmissione acustica attraverso l'utilizzo di mantici a turbina elettrica. L'organo è stato infine restaurato nuovamente nel [[1985]] dalla ditta Comm. Arturo Pedrini di [[Binanuova]] ([[Cremona]]), secondo i criteri stabiliti dalla Commissione per la Tutela degli Organi in [[Italia]].<ref>Andrea Balzarotti, Saggio sull'Organo Bernasconi. E' possibile ascoltare il suono dell'organo a [http://it.youtube.com/watch?v=c-05qiJKxI0 questo indirizzo]</ref>
 
=== Simboli ===
Alla chiesa di San Vittore è legata la Confraternita del SS. Sacramento.
[[File:Corbetta-Stemma.svg|left|90px]]
{{Centro storico di Corbetta}}
; Stemma
{{vedi anche|Pieve di Corbetta}}
{{citazione|Partito: al primo [[fasciato]] d'argento e d'azzurro; al secondo [[palato]] d'azzurro e d'argento. [[Capo (araldica)|Capo]] d'oro, carico di un'[[Aquila (araldica)|aquila]] di nero. Ornamenti esteriori da città.<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/corbetta/|titolo=Corbetta}}</ref>}}
{{vedi anche|Le Confraternite di Corbetta}}
 
Sulla base di un antico documento è stato accertato che l'attuale stemma del comune, riconosciuto con il DPCM del 29 gennaio 1952<ref name="ACS">{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1496 |titolo= Corbetta |sito= Archivio Centrale dello Stato |posizione= Fascicoli comunali, busta 026, fascicolo 4572 }}</ref>,veniva già utilizzato sin dal 15 gennaio [[1892]]. La sua più attendibile origine parrebbe riferirsi in particolare a considerazioni di carattere storico e descrittivo del territorio. Infatti l'aquila di nero, sul capo d'oro, sembra possa fare riferimento al periodo in cui la città era soggetta al dominio dell'Impero austriaco o un riferimento alla famiglia nobile dei Frisiani, residente in loco già dal XVI secolo; il fasciato d'argento e d'azzurro ed il palato d'azzurro e d'argento alluderebbero invece ai trentatré fontanili che si intersecano sul territorio comunale.<ref name="ReferenceCittà1989">Prada Luciano, ''Città di Corbetta - 1989'', Tipolitografia Crespi, Vittuone, 1989.</ref>[[File:DecretoCorbettaCittà.jpg|thumb|Il documento di concessione del titolo di città a Corbetta firmato dal presidente [[Cossiga]].]]
===Capitolo della Parrocchia Prepositurale di Corbetta===
; Gonfalone
Per tradizione, la chiesa di Corbetta, come molte altre parrocchie prepositurali d'Italia, raccoglie un proprio capitolo di [[canonico|canonici]], sacerdoti non solo appartenenti fisicamente all'area pastorale del comune, ma anche provenienti dalla pieve. I membri del capitolo prepositurale di Corbetta godono, in base ad un decreto della Curia Romana del [[1742]] <ref>Santino Langé, Corbetta - cenni illustrativi op. cit.</ref>, il diritto di portare i distintivi corali della canonica, ovvero al Prevosto è riservata una cappa violacea con l'ormesino di cremisi, mentre ai canonici è riservata l'[[almuzia]]. Il capitolo dipende direttamente dal [[Magenta#Il decanato di Magenta|Decanato di Magenta]].
[[File:Corbetta-Gonfalone.svg|sinistra|senza_cornice|155x155px]]
Il gonfalone è stato concesso con DPR del 12 febbraio 1962.<ref name="ACS"/>
{{Citazione|Drappo partito di bianco e d'azzurro, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma con la iscrizione [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]] in oro, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni sono dorati. L'asta verticale è ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.}}
; Bandiera
{{citazione|Rettangolare, suddivisa verticalmente in due parti, una bianca ed una azzurra, reca al centro lo stemma cittadino.}}
 
=== Onorificenze ===
L'elenco è aggiornato al [[2008]]:
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
|motivazione =
|luogo = D.P.R. del 5 febbraio [[1988]]
}}
 
=== Altri riconoscimenti ===
'''Prefetto'''
Per quattro anni consecutivi (2009, 2010, 2011 e 2012) il comune di Corbetta ha ricevuto il premio "Comune fiorito" dell'Associazione regionale dei produttori florovivaistici in riconoscimento della propria attività a promozione del verde e dei fiori, meritandosi simbolicamente tre fiori su quattro sul cartello appositamente creato per essere posto all'ingresso della città.<ref>{{Cita web |url=http://www.cittaoggiweb.it/eventi-e-cultura/30-09-2010/Il-comune-fiorito-promuove-la-festa-nel-verde_31290.html |titolo=www.cittaoggiweb.it "Il comune fiorito promuove la festa nel verde" |accesso=29 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181129225215/http://www.cittaoggiweb.it/eventi-e-cultura/30-09-2010/Il-comune-fiorito-promuove-la-festa-nel-verde_31290.html |urlmorto=no }}</ref>
*Can. Giuseppe Angiari, ''Prevosto e Rettore del Santuario, Corbetta'' - del. Maestro delle Cerimonie
'''Canonici effettivi'''
*Can. Gianni Giudici - Teologo, ''Vicario parrocchiale, Corbetta''
*Can. Mario Motta - Penitenziere, residente (Santuario)
*Can. Bruno Pegoraro, residente
*Can. Marco Cozzi, ''Parroco di Cerello, Corbetta''
*Can. Maurizio Rivolta, ''Cappellano dell'Ospedale, Magenta''
'''Canonici Aggregati'''
*Can. Marco Longhi, ''Parroco di [[Boffalora sopra Ticino]]''
*Can. Angelo Ripamonti, ''Parroco di [[Bernate Ticino]]''
'''Canonici Onorari'''
*Can. Pietro Bassanini, residente ([[Santo Stefano Ticino]])
*Can. Enzo Caletti, residente ([[Vittuone]])
*Can. Anacleto Porta, residente (Cerello, Corbetta)
*Can. Desiderio Vajani, residente (Cerello, Corbetta)
*Can. Luigi Verga, ''Parroco di [[Santo Stefano Ticino]]''
*Can. Giuseppe Colombo, ''Parroco di [[Mesero]]''
 
Per il [[2018]] la città di Corbetta è stata riconosciuta città europea dello sport da ACES.<ref>{{Cita web |url=http://www.corrierealtomilanese.com/2017/12/30/corbetta-citta-dello-sport-2018-ballarini-a-bruxelles-ritira-da-aces-europe-la-nomina/ |titolo=www.corrierealtomilanese.com "Corbetta città europea dello sport 2018" |accesso=29 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171230022827/http://www.corrierealtomilanese.com/2017/12/30/corbetta-citta-dello-sport-2018-ballarini-a-bruxelles-ritira-da-aces-europe-la-nomina/ |urlmorto=no }}</ref>
====Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli====
Nel 2024 la città di Corbetta è stata ufficialmente nominata capitale europea della diversità e dell'inclusione
[[Immagine:Santuario.corbetta.jpg|thumb|right|250px|La facciata eclettica del santuario]]
[[Immagine:Madonnacorbetta.jpg|thumb|left|150 px|Immagine miracolosa della Madonna di Corbetta]]
La storia e l'evoluzione artistica del santuario della Madonna dei Miracoli, il più importante edificio di culto corbettese, sono legate indissolubilmente all'apparizione miracolosa del [[17 aprile]] [[1555]]. In quel giorno infatti, primo giovedì dopo la Pasqua di Risurrezione, nella piazzetta antistante la piccola chiesa di [[San Nicolao]] (oggi parte inferiore del Santuario) tre fanciulli, Cesare Dello Stampino, Antonio Della Torre ed il fratello di quest'ultimo Giovanni Angelo (detto Navello), sordomuto dalla nascita, giocavano alle bocce sotto il ritratto della Madonna con il Bambino affrescato sulla facciata della chiesa. All'improvviso il piccolo Giovanni, riacquistando udito e parola, indicava ai compagni la celeste visione del Bambino che, staccatosi dal dipinto, discese tra loro per unirsi al gioco. La Madonna scese per riprendersi il Pargoletto e tornò al dipinto.<ref>Santino Langé, Corbetta - cenni illustrativi op. cit.</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
A quel primo miracolo ne sono seguiti altri; le numerose grazie ricevute infatti, oltre ad essere documentate e conservate presso gli archivi del Santuario, sono esposte all'interno della Cappella delle Benedizioni, luogo ove si possono ammirare oltre duecento ex voto, tradizionale forma di riconoscenza e devozione popolare. A seguito dell'apparizione e per contenere i continui pellegrinaggi, la chiesetta venne ampliata ed abbellita da brillanti nomi della pittura e dell'architettura italiana quali [[Francesco Croce]], [[Fabio Mangone]], [[Vincenzo Seregni]], [[Francesco Pessina]], [[Carlo Francesco Nuvolone]], [[Giulio Cesare Procaccini]], [[Giovan Battista Discepoli]], [[Mosè Bianchi]], il [[Perugino]].<ref>Il Santuario di Corbetta, a cura di Maria Luisa Gatti Perer, testi di Giuseppe Moreno Vazzoler, Giuliana Algeri, Andrea Spiriti, Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda, 1995.</ref>
 
=== Architetture religiose ===
[[Immagine:Cupola-santuario-corbetta.jpg|thumb|left|200 px|La trionfante cupola barocca del santuario superiore]]
[[File:Chiesacolonnato-Corbetta.JPG|thumb|La facciata della chiesa prepositurale di San Vittore]]
{{nota
|titolo=Rettori del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta (c.1725 - oggi)
|contenuto=Sin dal XVI secolo il Santuario ottenne di disporre come proprio rappresentante un canonico della collegiata, col titolo di cappellano, ma fu solo dagli inizi dell'Ottocento che la chiesa poté disporre di un rettore specifico con l'obbligo di residenza presso la chiesa.
 
[[File:SantuarioCorbettaFacciata.JPG|thumb|La facciata del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]]
...
*''Francesco Bonanome'' (viv. nel 1725)
*''Gaspare Tosi''
*''Giuseppe Melchiorre Castoldi'' (1749-?)
...
*''Giuseppe Castoldi'' (?-1793)
:Sede Vacante'' (1793-1795)
*''Carlo Antonio Ganna'' (1795-1812), canonico della Collegiata
:Sede Vacante (1812-1813)
*''Gaetano Luigi Bianchi'' (1813-1814), domenicano
*''Francesco Porroni'' (1814-1827)
*''Pietro Rigoli'' (1827-1835, dimesso)
*''Giuseppe Mettica'' (1835-1861)
*''Carlo Chierichetti'' (1861-1898, deceduto), canonico della Collegiata
*''Felice Sigurtà'' (1898-1902)<ref>Don Sigurtà diverrà parroco di [[Comabbio]] nel 1907, rimanendo in carica sino alla sua morte, avvenuta il 9 maggio 1938</ref>
*''Ercole Trecchi'' (1902-1928)
*''Guido Vismara'' (1928-1930), Oblato
*''Giovanni Milani'' (1930-1968), Prelato Domestico di S.S.
*''Alessandro Cattaneo'' (1968-1996), detto "Sandro"
*''Mario Motta'' (1996-1 settembre 2008, ritirato)
*''Giuseppe Angiari'' (1 settembre 2008-''ad multos annos''), anche Prevosto della Collegiata
}}
 
[[File:SanSebastiano-Corbetta.JPG|thumb|La chiesa di San Sebastiano]]
L'immagine miracolosa si trova oggi nel santuario superiore, eccellentissimo esempio di barocco lombardo, racchiuso in una teca di cristallo, ancora sulla parete originaria dove fu dipinto da [[Zavattari|Gregorio Zavattari]] nel [[1475]]. Ad esso è legata la Confraternita del SS. Rosario, che ha sede presso il Santuario.
 
[[File:Corbetta (MI) - frazione Cerello - chiesa di San Vincenzo.jpg|thumb|La chiesa di San Vincenzo a Cerello]]
Nel [[1824]], ad opera del Rettore Francesco Porroni, vi venne installato uno splendido Organo Prestinari, restaurato tra il [[1874]] ed il [[1875]] da Giuseppe Prestinari, secondo i suggerimenti del noto organista [[Giuseppe Della Valle]]. L'organo venne rimosso durante i restauri della chiesa negli anni '50 del [[XX secolo]].<ref>Archivio Plebano della Collegiata e Archivio del Santuario Arcivescovile. Attualmente l'organo è stato sostituito con un Krengli del 1972 di cui è possibile ascoltare il suono a [http://it.youtube.com/watch?v=NPHA5XZEwDs questo indirizzo].</ref>
 
[[File:ChiesaCastellazzoCorbetta.jpg|thumb|220px|La chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso a Castellazzo de' Stampi]]
Dal [[1913]] il santuario è stato riconosciuto "Edificio d'interesse monumentale nazionale".<ref>V. decreto del Ministero dei Beni Culturali e per la tutela del patrimonio artistico italiano, santuari mariani, 1913.</ref><br>
Subito dopo i gia citati lavori di restauro avvenuti tra il [[1948]] e il [[1955]], durante i quali sono state riportate alla luce antiche decorazioni e affreschi del cinquecento, venne riproposta l'idea di dedicare il santuario al culto di Dio e della Vergine, avanzata precedentemente dal cardinale [[Alfredo Ildefonso Schuster]] ma temporaneamente messa in attesa in seguito al decesso di quest'ultimo nel [[1954]]. Quando venne nominato il nuovo arcivescovo di Milano si ripresero le preparazioni e finalmente il [[17 aprile]] 1955, nel IV centenario del primo miracolo, [[Giovanni Battista Montini]] [[Incoronazione|incoronò]] l'immagine della Madonna proclamandola "Beata Vergine dei miracoli venerata nel Santuario di Corbetta, Patrona della zona".<ref>ulteriori informazioni e varie foto si possono trovare consultando [http://www.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=80849&uidx_28=ADMIvenues.public.L_dettaglio&idl=398&idtip=123 questa pagina]</ref>
Di rilievo è anche il museo del santuario, ubicato nelle camere superiori del chiostro adiacente la chiesa, che ospita numerose opere d'arte di gran pregio, altre alla camera detta "di San Carlo" dove appunto soggiornò il [[san Carlo Borromeo|Borromeo]] in visita a Corbetta sul finire del [[XVI secolo|Cinquecento]]. La sala, costituita da un letto a baldacchino, da alcuni mobili e da vestiari appartenuti all'arcivescovo, si trovava un tempo nella Villa Frisiani Mereghetti dove ancora oggi è affissa una lapide commemorativa. All'epoca della visita del Cardinal Borromeo ricordano le cronache, "...non vi era un palazzo adatto ad ospitare una così grande personalità e come tale l'unico s'era trovato nella casa dell'Ecc.mo Sig. Dom. Frisiani..."<ref>Resoconto delle visite di san Carlo Borromeo, Archivio Plebano della Collegiata di san Vittore martire, archivio citato </ref>
 
[[File:Chiesa.Soriano-Corbetta(MI).JPG|thumb|La chiesa di San Bernardo a Soriano]]
Al Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli è legata la [[Confraternite di Corbetta|Confraternita del Santo Rosario]].
 
;[[Chiesa prepositurale di San Vittore Martire]]
====Chiesa di Sant'Ambrogio====
:La chiesa prepositurale di San Vittore martire è il luogo di culto cristiano più antico ancora oggi presente in Corbetta, facendo risalire le proprie origini al III secolo. Il tempio sacro venne ricostruito in stile romanico nel [[1037]], giungendo poi attraverso diversi lavori di rifacimento tra XVI e XVIII secolo, conclusisi nel [[1792]], all'edificazione dell'attuale monumento neoclassico ad opera dell'architetto ticinese [[Pietro Taglioretti]]. La facciata venne completata tra il [[1845]] ed il [[1848]] su disegno dell'architetto Luigi Cerasoli. I lavori ripresero nel [[1898]] quando si alzò a 81 metri il campanile, crollato il 2 giugno [[1902]] e ricostruito a 71 metri nel [[1908]]. La chiesa, nei suoi oltre mille anni di storia, ha assistito al passaggio di molti personaggi di rilievo, data anche la posizione particolare non solo della città di Corbetta ma anche la prerogativa di essere [[Pieve di Corbetta|sede plebana]]: la chiesa corbettese fu per secoli capoluogo di riferimento religioso per buona parte delle parrocchie dell'ovest milanese e del [[magentino (territorio)|magentino]], a cui capo sta oggi come un tempo la figura di un [[prevosto]], come spetta appunto alle sedi religiose privilegiate. Attualmente la chiesa ha il ruolo di parrocchia unicamente per la città di Corbetta, dopo la soppressione delle pievi nel [[1972]], ma continua a mantenere alcune prerogative specifiche di antico retaggio.
{{vedi anche|Isola Bellaria}}
[[Immagine:chiesaambrogio.corb.jpg|thumb|left|250px|Chiesa di Sant'Ambrogio]]
L’oratorio della Beata Vergine di Sant’Ambrogio è parte di un consistente numero di edifici religiosi edificati nel [[XVII secolo]] nella Pieve di Corbetta. L’attuale costruzione fu eretta su un’area già occupata nella seconda metà del cinquecento da un piccolo e fatiscente edificio religioso. Una visita pastorale lo descrive come segue "...non vi era il pavimento, il tetto era rotto, l’altare distrutto e di conseguenza non vi si celebrava la messa..." <ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta, Visite pastorali 1550-1620</ref>. L'’edificio venne completamente ricostruito a partire dal [[1667]] e venne inaugurato nel [[1680]] dal prevosto di allora, Pietro Antonio Vigorè. Nel [[1732]] i deputati di questo oratorio decisero di erigere il campanile che venne poi distrutto nel [[1938]] perché pericolante. Dal [[1835]] sino alla fine del [[XIX secolo]], la sacrestia della chiesa fu destinata a lavatoio e lazzaretto per l’epidemia di colera. Attualmente la chiesa di Sant'Ambrogio, svolge la funzione di chiesa ufficiale del quartiere "Isola" nella quale si trova inserita ed è definita simpaticamente ed affettuosamente dai residenti locali ''Gesa da Sant'Ambrusin''.
 
;[[Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli (Corbetta)|Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli]]
L'esterno è costituito da una struttura semplice, mossa semplicemente dalla soluzione ideata dal [[Francesco Maria Richini|Richini]], progettista della cappella, consistente in un pronao sostenuto da colonne e lesene granitiche. <ref>Somiglianze notevoli e stupefacenti si sono ravvisate con l'oratorio di Sant'Antonio della vicina [[Albairate]], al quale collaborò nel progetto lo stesso Richini.</ref>.
:Edificio sacro della massima importanza nell'architettura rinascimentale e barocca del [[Magentino (territorio)|magentino]], il Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli si presenta come uno dei principali luoghi di culto del paese e delle zone limitrofe; un tempo posto alla periferia della città, costruito su un'area ove sorgeva una precedente chiesa dedicata a San Nicola, il santuario si trova oggi in pieno centro storico. Grazie a un evento miracoloso che sarebbe avvenuto nel [[1555]]<ref name=autogeneratoVismara /><ref>Rino Cammilleri, ''Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni'', Edizioni Ares, 2020, p.164 (formato Kindle).</ref>, la chiesa divenne il punto di riferimento del culto mariano in città, mutando radicalmente la propria struttura per costruire un santuario suddiviso (cosa unica nel suo genere) articolato su due livelli: il piano inferiore tuttora dedicato a San Nicola, e quello superiore (che ospita l'immagine [[Madonna di Corbetta|miracolosa ad affresco]]) consacrato al culto della Madonna.<ref name="ReferenceGatti">M. L. Gatti-Perer, ''Il Santuario di Corbetta'', Istituto per la Storia, Milano, 1995, ISBN 88-85153-01-1</ref> Nel corso dei secoli grandi artisti come [[Francesco Croce]], [[Fabio Mangone]], [[Vincenzo Seregni]], [[Francesco Pessina]], [[Carlo Francesco Nuvolone]], [[Giulio Cesare Procaccini]], [[Giovan Battista Discepoli]], [[Mosè Bianchi (1836-1892)|Mosè Bianchi da Mairago]] e [[Luigi Pellegrini Scaramuccia]] detto ''il Perugino'' hanno contribuito con le loro opere ad aumentarne lo splendore; è altresì stato visitato da personalità eminenti come [[Carlo Borromeo|San Carlo Borromeo]] che durante il suo episcopato si fece promotore presso la Santa Sede del culto mariano presente in questo santuario, riuscendo ad ottenere per Corbetta la concessione dell'indulgenza annua in forma giubilare, tradizione che ancora oggi, tramite la Confraternita del Santo Rosario, rimane viva grazie ad una serie di celebrazioni definite "[[Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli#Il "Perdono di Corbetta"|il "Perdono di Corbetta"]]". Nel Novecento, diversi arcivescovi milanesi hanno visitato il santuario in pellegrinaggio, tra i quali il beato [[Alfredo Ildefonso Schuster]] e [[Giovanni Battista Montini]] (poi papa [[Paolo VI]] e santo).
Il portale ligneo, è sovrastato da una targa in marmo nero e lettere dorate intitolata a San Carlo Borromeo, riformatore del tempio, mentre ai lati dell'ingresso si trovano ancora oggi due piccoli sedili in pietra, che un tempo erano sovrastati da piccole finestrelle che davano sull'interno della chiesa, come voleva la tradizione del post-[[Concilio di Trento]], per permettere di seguire la funzione anche ai peccatori non comunicati.
Le facciate laterali sono completate da finti finestroni dipinti, recentemente restaurati, e gittante verso l'esterno è la sacrestia, divisa dalla strada da una pesante porta lignea a catenaccio d'epoca.
 
;[[Quartiere San Sebastiano|Chiesa di San Sebastiano]]
L'interno, abbastanza ampio, si apre su un'unica navata sino al presbiterio, ottagonale, dando ampio spazio all'altare ed a due navatelle centrali che si ricongiungono con l'area del coro, ove è sito anche l'organo, di fattura moderna.
:Le origini della chiesa di San Sebastiano si fanno risalire al [[1609]], quando il conte Carlo Borri e Giovanni Battista Lampugnano posarono rispettivamente la prima e la seconda pietra dell'oratorio.<ref>Archivio Borri-Manzoli, Cat. III fogl. 40 - Proprietà e terreni</ref> Notevoli donazioni provengono al capitolo dal testamento del prevosto Orsino Spadense da Urbino deceduto il 28 marzo [[1620]], fatto che accelerò la costruzione del piccolo tempio nel centro cittadino. Nel [[1635]] la chiesa ormai completata venne inclusa in quelle sussidiarie della parrocchia e come tale non disponeva di alcun prete; rimase in tale stato sino al [[1787]] quando venne definitivamente profanata. Nel [[1880]] la chiesetta viene abbellita e ristrutturata negli interni, per poi essere venduta al capitolo della parrocchia nel [[1921]], inaugurandone un nuovo altare nel [[1927]].<ref name="ReferenceSanSebastiano">AA.VV., ''San Sebastiano in Corbetta'', Tipolitografia Crespi, Vittuone, 1994</ref> L'esterno, costituito da una struttura estremamente semplice, è preceduto da un piccolo cortile con cancello, mentre la facciata della chiesetta è realizzata con la classica struttura terminante a timpano, sovrastato da una croce in pietra. Uniche decorazioni presenti, oltre alle alte lesene, sono due statue poste in due nicchie nella parte superiore della facciata, rappresentanti [[Rocco di Montpellier|San Rocco]] e [[Fermo e Rustico|San Fermo]]. L'interno, strutturato su una sola navata che conduce sino al presbiterio, è interamente decorato ad affreschi: sul soffitto della chiesa sono rappresentati quattro scene della vita di San Sebastiano. Sulla controfacciata si trovano due grandi affreschi: il primo, sovrastante la porta d'ingresso, rappresenta San Pietro e sopra di lui, in gloria, spicca l'immagine di San Fermo (ai lati si trovano due targhe commemorative dei restauri subiti in precedenza). Le pareti accolgono anche due cappelle devozionali decorate a finte strutture in gusto barocco, una dedicata alla Madonna e l'altra a San Giuseppe. Il presbiterio è distinto dalla navata da una stupenda balaustra in marmo rosa e da un arco trasversale decorato a vista con piccoli medaglioni rappresentanti [[san Carlo Borromeo]] (a sinistra), [[sant'Attilio]] (in centro) e [[sant'Ambrogio]] (a destra). Più in basso, ai lati di questo arco introduttivo, due nicchie accolgono le statue di [[san Sebastiano]] (a sinistra) e [[sant'Antonio di Padova]] (a destra). L'area dell'altare è decorata sulla volta a crociera del soffitto con quattro grandi affreschi rappresentanti i quattro evangelisti, mentre le pareti laterali sono completate da due quadroni rappresentanti i momenti culminanti della vita di San Sebastiano, "San Sebastiano si reca dall'Imperatore [[Diocleziano]]" e "Il martirio di San Sebastiano", realizzati dal pittore milanese Natale Penati tra il [[1948]] ed il [[1949]].<ref name="ReferenceSanSebastiano" /> L'altare, di forme sobrie, è integralmente ligneo e dipinto a simulare il marmo.
La parete sovrastante l'ingresso è decorata con un affresco rappresentante Sant'Ambrogio ed alle pareti due quadroni affrescati raccontano le gesta del vescovo milanese.
Il soffitto è completamente decorato con aggiunte a stucco settecentesche bianche e oro (di cui peraltro è visibilissimo il contrasto con la semplicità dello stile della cappella). L'altare maggiore è di gusto tipicamente barocco ed accoglie, in una nicchia lavorata, una croce lignea con sudario in lino, simboli della passione.
 
;[[Isola Bellaria#La chiesa di Sant'Ambrogio|Chiesa di Sant'Ambrogio]]
====Chiesa di San Sebastiano====
:L'oratorio della Beata Vergine di Sant'Ambrogio è parte di un consistente numero di edifici religiosi edificati nel [[XVII secolo]] nella Pieve di Corbetta, anche se la sua edificazione viene tradizionalmente fatta risalire all'episodio che vede la sosta di [[Sant'Ambrogio]] nel territorio corbettese durante la sua fuga dai milanesi che volevano proclamarlo loro vescovo per acclamazione.<ref>Maria Grazia Tolfo, ''Ambrogio, il personaggio leggendario'' in ''Storia di Milano'', Milano 2008</ref> L'attuale costruzione fu eretta su un'area già occupata nella seconda metà del Cinquecento da un piccolo e fatiscente edificio religioso, una [[visita pastorale]] lo descrive come segue: «[...] non vi era il pavimento, il tetto era rotto, l'altare distrutto e di conseguenza non si celebrava la messa [...]»<ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta, Visite pastorali 1550-1620</ref>. L'edificio venne completamente ricostruito a partire dal [[1667]] e venne inaugurato nel [[1680]] dal prevosto corbettese di allora, Pietro Antonio Vigorè. Nel [[1732]] i deputati di questo oratorio decisero di erigere il campanile che venne poi distrutto nel [[1938]] perché pericolante.
[[Immagine:s.sebastiano.corb.jpg|thumb|right|250px|La chiesetta di San Sebastiano]]
Si possono far risalire le origini della chiesa di San Sebastiano al [[1609]], quando il Conte Carlo Borri e Giovanni Battista Lampugnano posarono rispettivamente la prima e la seconda pietra dell'oratorio. <ref>Archivio Borri-Manzoli, Cat. III fogl. 40 - Proprietà e terreni</ref> Notevoli donazioni provengono al capitolo dal testamento del prevosto Orsino Spadense da Urbino deceduto il [[28 marzo]] [[1620]]. Nel [[1635]] l'edificio è una chiesa sussidiaria e come tale non dispone di alcun prete; rimane in questo stato sino al [[1787]] quando viene definitivamente profanata. Nel [[1880]] la chiesetta viene abbellita e ristrutturata negli interni, per poi essere venduta al capitolo della parrocchia nel [[1921]], inaugurandone un nuovo altare nel [[1927]]. Il [[9 luglio]] [[1933]], grazie al personale interessamento del prevosto Mons. Pasquale Carnaghi, San Sebastiano viene riconsacrata e restituita al pubblico culto.<ref>Per l'occasione all'interno viene collocata una lapide commemorativa. La tradizione locale inoltre vuole che la classe dei nati nel 1933 sia sotto la protezione di questa sacro luogo.</ref>
 
;[[Cerello#Chiesa parrocchiale di San Vincenzo|Chiesa di San Vincenzo a Cerello]]
L'esterno, costituito da una struttura estremamente semplice, è preceduto da un piccolo cortile con cancello, mentre la facciata della chiesetta è realizzata con la classica struttura terminante a timpano, sovrastato da una croce in pietra.
:La chiesa di San Vincenzo, posta nella frazione di Cerello, fu edificata ai primi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] quale cappella di famiglia dei nobili Casnati. Solo successivamente venne aperta al culto degli abitanti di Cerello e della confinante frazione Battuello. Nel [[1939]] la struttura venne ampliata con la costruzione della sacrestia e del campanile. Per sopperire alle esigenze religiose degli abitanti della frazione, nel [[1953]] nella chiesa venne istituita la vicaria curata e il 15 ottobre [[1956]] l'arcivescovo di Milano [[Papa Paolo VI|Giovanni Battista Montini]] istituì la parrocchia di Cerello e Battuello. Esternamente l'edificio si presenta in forme moderne e semplici, con un portico e il campanile che riprende le forme della torre campanaria di Corbetta. Nel [[2006]] la chiesa è stata completamente ristrutturata; in quella occasione le [[Poste italiane]] hanno emesso un annullo su cui è raffigurato [[Vincenzo di Saragozza|San Vincenzo Martire]].
Uniche decorazioni presenti, oltre alle alte lesene, sono due statue poste in due nicchie nella parte superiore della facciata, rappresentanti [[San Rocco]] e [[San Fermo]].
Apprendiamo da un progetto del XVIII secolo <ref>Attualmente conservato nell'Archivio Plebano di Corbetta</ref> che questa facciata doveva essere originariamente decorata in più grandiose forme barocche con l'aggiunta di lesene ioniche sulla facciata e un grande finestrone centrale, oltre a decorazioni di fiamme in pietra e timpano a [[barbacane|barbacani]] sporgenti. Si ha ragione di supporre che tale progetto non fu mai realizzato per mancanza di fondi.
 
;[[Castellazzo de' Stampi#Chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso|Chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso a Castellazzo de' Stampi]]
L'interno, strutturato su una sola navata che conduce sino al presbiterio, è interamente decorato ad affreschi: sul soffitto della chiesa sono rappresentati quattro scene della vita di San Sebastiano. Sulla controfacciata si trovano due grandi affreschi: il primo, sovrastante la porta d'ingresso, rappresenta San Pietro e sopra di lui, in gloria, spicca l'immagine di San Fermo (ai lati si trovano due targhe commemorative dei restauri subiti in precedenza).
:Per soddisfare le esigenze di culto della frazione di Castellazzo de' Stampi, che nell'ultima metà del secolo si è espansa notevolmente, tra il [[1955]] ed il [[1957]] è stata edificata la chiesetta dei Santi Giuseppe e Alfonso (detta semplicemente ''di San Giuseppe'') grazie alla donazione del terreno necessario da parte del possidente locale, Alfonso Marmonti. Già la visita del cardinale [[Giuseppe Pozzobonelli|Pozzobonelli]] nel XVIII secolo, ad ogni modo, aveva testimoniato l'antichità del culto di [[San Giuseppe]] nella frazione, ove già era venerata un'immagine votiva dedicata al santo nella cascina principale della frazione, detta ''Curta Granda''.<ref name="autogenerato1" /> Al semplice esterno della chiesa, con struttura a capanna e decorato di una croce marmorea dipinta sul fronte sopra il portale, si accompagna l'interno a navata unica sormontata da una [[volta a botte]]: lungo la [[navata]], sulle cui pareti sono dipinti riquadri architettonici e dove sono presenti lesene scanalate di stile [[corinzio]] di colore bianco e oro, si trovano le statue di san Giuseppe e della Madonna.<ref name="autogenerato1" />. Una balaustra in marmo rosa e un arco a tutto sesto separano il [[presbiterio]] sopraelevato, al centro del quale sorge l'altare postconciliare, in marmo nero. Addossato alla parete è invece l'altare preconciliare, sovrastato da un grande quadro d'epoca raffigurante "San Giuseppe che tiene per mano Gesù bambino", di ispirazione [[Bartolomé Esteban Murillo|murilliana]], affiancato da sei ampie monofore a vetrate azzurre che danno luce all'interno della cappella. La cappella è stata completamente restaurata nel [[2015]] grazie al contributo della popolazione locale e del comitato di frazione.
Le pareti accolgono anche due cappelle devozionali decorate a finte strutture in gusto barocco, una delle quali è dedicata alla Madonna.
Il presbiterio è distinto dalla navata da una stupenda balaustra in marmo rosa e da un arco trasversale decorato a vista con piccoli medaglioni rappresentanti [[San Carlo Borromeo]] (a sinistra), [[Sant'Attilio]] (in centro) e [[Sant'Ambrogio]] (a destra). Più in basso, ai lati di questo arco introduttivo, due nicchie accolgono le statue di [[San Sebastiano]] (a sinsitra) e [[Sant'Antonio da Padova]] (a destra).
L'area dell'altare è decorata sulla volta a crociera del soffitto con quattro grandi affreschi rappresentanti i quattro evangelisti, mentre le pareti laterali sono completate da due quadroni rappresentanti i momenti culminanti della vita di San Sebastiano, "San Sebastiano si reca dall'Imperatore [[Diocleziano]]" e "Il martirio di San Sebastiano", realizzati dal pittore corbettese Natale Penati tra il [[1948]] ed il [[1949]].
L'altare, di forme sobrie, è integralmente ligneo e dipinto a simulare il marmo.
Dietro l'altare si scorge una piccola immagine dipinta dedicata a San Guido sacrestano, realizzata per conto di Guido Olgiati, ricco possidente, che donò ingenti somme per la ristrutturazione della cappella.
 
;[[Soriano (Corbetta)#Oratorio di San Bernardo|Oratorio di San Bernardo a Soriano]]
===Le chiese delle frazioni===
:L'Oratorio di San Bernardo è l'unico edificio di culto presente nella frazione di Soriano. Di origini molto antiche esso era probabilmente un semplice oratorio campestre quando venne completamente ricostruito nel Seicento sulla base di un progetto che è stato attribuito al [[Francesco Maria Richini|Richini]]<ref>Secondo recenti studi (Christian Citterio, ''Villa Frisiani Mereghetti a Corbetta'', Parco Agricolo Sud, Milano 2007) l'attribuzione non sembrerebbe infondata dal momento che il Richini, proprio in quegli anni, si trovava ad operare a Corbetta</ref>. L'edificio, ad aula quadrangolare con forma semicircolare nel presbiterio, è dedicato a San Bernardo e si trova lungo la via principale della frazione. L'esterno, di forme molto semplici, è configurato da una facciata terminante in un timpano decorato da un cornicione che segue il perimetro del tetto. L'interno è decorato con alcuni affreschi di autori sconosciuti, oggi in gran parte danneggiati dall'usura del tempo. Quasi completamente intatto è invece rimasto l'affresco della facciata, inserito in una nicchia barocca protetta oggi da un vetro e raffigurante il Santo patrono dell'oratorio dipinto negli anni '80 del Novecento dal prevosto corbettese Edoardo Sacchi.<ref name="ReferencePegoraro">Pegoraro don Bruno, ''La collegiata prepositurale di Corbetta - guida storico artistica'', Omniserver, Boffalora sopra Ticino, 2014</ref>
====Chiesa di San Vincenzo (Cerello)====
{{vedi anche|Cerello}}
[[Immagine:Corbetta-chiesacerello.jpg|thumb|left|250 px|Chiesa di San Vincenzo a Cerello]]
La chiesa di San Vincenzo, posta nella frazione di Cerello, inizia la sua storia ai primi dell'[[XIX Secolo|Ottocento]], quando venne costruita dai nobili Casnati per adoperarla come cappella di famiglia: solo successivamente viene aperta anche agli abitanti di Cerello e della confinante Battuello. Nel [[1939]] la struttura venne ampliata con la costruzione della sacrestia e del campanile.<br>
Il [[15 ottobre]] [[1956]] venne inaugurata dall'allora arcivescovo di Milano [[Giovanni Battista Montini]] la parrocchia di Cerello e Battuello. Come primo parroco ha don Angelo Bragonzi, il quale guiderà la comunità sino al [[1969]]. Tuttavia già nel [[1953]] nella chiesa venne istituita la vicaria curata, per sopperire alle esigenze religiose degli abitanti della frazione, che risulta ancora oggi situata piuttosto lontano dal centro di Corbetta.<ref> Ulteriori informazioni e foto della chiesa si possono trovare a [http://www.sikkens.it/NR/rdonlyres/B5D3E056-9D0E-4C9D-BD64-99FE825A8C67/0/SikkensMagazine_n7_72dpi.pdf quest'indirizzo]</ref>
{{nota
|titolo=Parroci di Cerello (1956 - oggi)
|contenuto=Canonici Effettivi della Chiesa Prepositurale di San Vittore Martire di Corbetta
 
;Cappella dell'oratorio di San Luigi Gonzaga
*Angelo Bragonzi (1956-1969)
:L'Oratorio di San Luigi Gonzaga è una cappella costruita all'interno del complesso dell'oratorio maschile parrocchiale. L'attuale struttura, ricavata in seguito alle ristrutturazioni realizzate a partire dal [[1993]], è andata a sostituire una precedente grande cappella con una caratteristica forma "a botte" che un tempo si trovava dove ora è il cortile asfaltato e che era stata costruita negli anni Settanta del XX secolo dal noto scrittore ed architetto corbettese Luciano Prada. La struttura attuale, a pianta quadrangolare, è costituita da un unico altare decorato con semplici affreschi sfumati a rappresentare l'ultima cena di Cristo e sormontato da un controsoffitto a lunetta. Dalla vecchia chiesa è stata tratta la statua votiva in gesso dedicata al santo patrono dell'attività oratoriana, [[Luigi Gonzaga|San Luigi Gonzaga]].<ref name="ReferencePegoraro" />
*Validio Fracasso (1970-1980)
*Anacleto Porta (1980-1987)
*Desiderio Vajani (1987-2004)
*Marco Cozzi (2004-''ad multos annos'')
}}
La chiesa, viene aiutata economicamente nelle sue iniziative dalle molte offerte che riceve regolarmente durante le varie festività dalla popolazione locale.<br>
Esternamente si presenta in forme moderne e semplici, con il campanile che è quasi a riprendere le forme della torre campanaria di Corbetta.<br>
Nel [[2006]], per il cinquantenario della parrocchia, é stata effettuata una ristrutturazione completa grazie ancora una volta alle offerte dei parrocchiani. In quella occasione le [[Poste Italiane]] hanno emesso un annullo su cui è raffigurato [[San Vincenzo|San Vincenzo Martire]].
 
;Cappella di Sant'Agnese
====Oratorio di San Bernardo (Soriano)====
:La cappella, eretta negli anni Sessanta del Novecento, apparteneva un tempo all'oratorio parrocchiale femminile ed è attualmente utilizzata dalla comunità di [[Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo]], che ivi risiedono, per le funzioni religiose dell'asilo parrocchiale con sede nell'ex oratorio. Internamente la struttura si presenta quadrangolare, di forme semplici, con il tabernacolo incastonato direttamente nel muro ed un semplice altare ligneo.<ref name="ReferencePegoraro" />
{{vedi anche|Soriano (Corbetta)}}
[[Immagine:Corbetta-chiesasoriano.JPG|thumb|left|170 px|L'oratorio di San Bernardo a Soriano]]
L'Oratorio di San Bernardo è l'unico edificio di culto presente nella frazione di Soriano (un tempo Cassina Soriana). Di origini molto antiche esso era probabilmente un oratorio campestre quando venne completamente ricostruito nel Seicento sulla base di un progetto che è stato attribuito al [[Francesco Maria Richini|Richini]] <ref>Secondo recenti studi l'attribuzione non sembrerebbe infondata dal momento che il Richini, proprio in quegli anni, si trovava ad operare a Corbetta</ref>.
 
;Cappella di San Francesco d'Assisi
L'edificio, di forma semicircolare nel presbiterio, è dedicato a San Bernardo e si trova lungo la via principale della frazione, Via Fogazzaro. L'esterno, di forme molto semplici, è configurato da una facciata terminante in un timpano decorato da un cornicione che segue il perimetro del tetto.
:La cappella di San Francesco d'Assisi è posta presso l'asilo Mussi ed è dedicata al santo patrono del fondatore, il comm. Francesco Mussi. La prima sede dell'asilo infantile (eretto nel 1891) non disponeva di una propria cappella, bensì di una semplice edicola per la devozione dei bambini. Con lo spostamento della sede della scuola dell'infanzia negli anni '70 nell'attuale collocazione, venne prevista la realizzazione di una vera e propria cappella per le funzioni religiose interne alla struttura.
 
;[[Stravascia#Cappella della Risurrezione (cimitero)|Cappella della Risurrezione]]
L'interno è decorato con alcuni affreschi di autori sconosciuti, oggi in gran parte danneggiati dall'usura del tempo.
:La Cappella della Risurrezione è una costruzione ad uso religioso presente all'interno del vasto complesso del cimitero di Corbetta. Il cimitero del paese venne costruito nella posizione attuale probabilmente già a partire dal [[1804]], cioè quando l'[[Editto di Saint Cloud]], emanato da [[Napoleone Bonaparte]], aveva previsto le sepolture fuori dai centri abitati per evitare l'insorgere di malattie ed infezioni. Stranamente però, per quasi due secoli, tale luogo è rimasto sprovvisto di una cappella ove fosse possibile officiare in prevalenza i riti funebri. La costruzione attuale infatti è stata eretta nel [[2004]] nell'ambito dei lavori di ampliamento del cimitero stesso ed ha ripreso per stile e decorazioni interne ed esterne il lungo colonnato che circonda tutto il camposanto. La struttura della cappella è semicircolare, con un tetto interno in legno esternamente rivestito in rame, preceduta da un porticato stondato ad archi e visibile anche al suo interno attraverso una serie di ampie vetrate che danno luce al complesso.<ref name="ReferencePegoraro" />
Quasi completamente intatto è invece rimasto l'affresco della facciata, inserito in una nicchia barocca protetta oggi da un vetro e raffigurante il Santo patrono dell'oratorio (quasi certamente un'immagine devozionale di origine popolare) di epoca posteriore.
 
;[[Palazzo Brentano#Cappella di Santa Maria Mediatrice (già cappella privata della famiglia Brentano)|Cappella di Santa Maria Mediatrice]]
====Chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso (Castellazzo de' Stampi)====
{{vedi anche|Castellazzo de' Stampi}}
[[Immagine:Corbetta-chiesacastellazzo.jpg|thumb|right|300 px|Chiesa dei Santi Giuseppe e Alfonso a Castellazzo de'Stampi]]
La chiesetta dei Santi Giuseppe e Alfonso (detta semplicemente ''di San Giuseppe'') nella frazione di Castellazzo de' Stampi venne costruita tra il [[1955]] ed il [[1957]] per soddisfare le esigenze della frazione, che nell'ultima metà del secolo si è espansa notevolmente. Il culto di [[San Giuseppe]] nella frazione si era sviluppato infatti in epoche remote e la visita del Cardinale [[Giuseppe Pozzobonelli|Pozzobonelli]] nel XVIII secolo testimoniò già l'esistenza di un'immagine votiva nella cascina principale della frazione, detta ''Curta Granda''.<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit.</ref> La dedicazione anche a Sant' Alfonso si deve invece alla donazione del terreno, eseguita per conto di Alfonso Marmonti, benemerito contadino locale. La costruzione di questa chiesa sopperì all'abbattimento di un altro luogo di culto dell'area, un tempo rappresentato dalla chiesa della Cascina Nuova, dedicata al Sacro Cuore, risalente al Settecento e demolita negli anni '70 con la cascina stessa.
 
;[[Palazzo Brentano#Ex cappella di San Girolamo|Ex cappella di San Girolamo]]
L'esterno, in forme semplici, presenta una struttura a capanna (che andò a sostituire la precedente con tetto a botte) ed è decorato unicamente dalla presenza di una piccola tettoia in legno e tegole sovrastante l'ingresso.
 
;[[Palazzo Brentano#Cappella di San Giuseppe|Cappella di San Giuseppe]]
L'interno è abbellito da alcuni affreschi alle pareti raffiguranti colonne di [[malachite]] che fingono di sostenere la struttura, e dalle statue di San Giuseppe e di Sant'Antonio.<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit.</ref>
La volta a botte introduce dall'ingresso sino all'area dell'altare, che è distinto dal resto della cappella da un'elegante balaustra di marmo rosa e da un ulteriore arco a tutto sesto in senso trasversale, che introduce al presbiterio. L'altare per le celebrazioni, in marmo nero, è stato costruito in forme moderne e si trova sopraelevato rispetto al pubblico, mentre quello preconciliare, addossato alla parete, è sovrastato da un crocifisso ligneo, affiancato da quattro ampie monofore a vetrate azzurre che danno luce all'interno della cappella.
La chiesetta dispone anche di una piccola sacrestia e di piccolo appezzamento di terra in funzione di giardino, retrostante l'edificio, e si trova nei pressi dell'unica piazza della frazione, Piazza San Carlo.
 
;[[Quartiere Repubblica#Cappella della Madonnina|Cappella della Madonnina]]
===Altri edifici religiosi===
Nota dialettalmente con l'appellativo di ''Madunìna'', la piccola cappella votiva (ubicata in prossimità dell'attuale via Monte Bianco) venne costruita negli anni '20 del Novecento da un agricoltore locale originario di [[Albairate]] come segno di riconoscenza alla Madonna per una grazia ricevuta. La cappella è stata donata dagli eredi nel [[2010]] alla parrocchia di Corbetta che a partire dal [[2014]] ne ha curato i restauri.<ref name="ReferencePegoraro" /> La struttura è di ridotte dimensioni, con tetto a capanna, decorata con cornici a stucco nella parte esterna è protetta dall'esterno tramite un cancello in ferro battuto. All'interno è presente un altare a muro con un affresco rappresentante la "Madonna del grano". L'esterno della cappella è corredato da un piccolo spiazzo piastrellato in serizzo con tre panchine del medesimo materiale. Durante il mese mariano la cappella, assieme al santuario cittadino, è una delle mete principali dei pellegrinaggi dei devoti corbettesi.<ref>Federico Palazzi, ''Diario di bordo'', Tipolitografia Crespi, Corbetta 2022</ref><ref name="ReferenceB">Andrea Balzarotti, ''Arte e religiosità a Corbetta'', Corbetta, 2008</ref>
====Cappella di San Luigi Gonzaga (Oratorio di San Luigi)====
[[Immagine:Chiesaoratoriocorbetta.jpg|thumb|250 px|right|La Cappella di San Luigi Gonzaga]]
L'Oratorio di San Luigi Gonzaga è una cappella costruita nel complesso dell'Oratorio parrocchiale.
L'attuale struttura, ricavata in seguito alle ristrutturazioni realizzate a partire dal [[1993]], è andata a sostituire una precedente grande cappella con una caratteristica forma "a botte" (su progetto di Luciano Prada) che un tempo si trovava dove ora è il cortile asfaltato e che era stata costruita negli anni '70 del XX secolo.
La struttura attuale, a pianta quadrangolare, è costituita da un unico altare decorato con semplici affreschi sfumati a rappresentare l'ultima cena di Cristo e sormontato da un controsoffitto a lunetta.
Dalla vecchia chiesa è stata tratta la statua votiva in gesso dedicata al santo patrono dell'attività oratoriana, [[San Luigi Gonzaga]].
 
=== Architetture civili ===
====Cappella di Sant'Agnese (Scuola Materna Parrocchiale)====
[[File:PalBrentano-corbetta.JPG|miniatura|La facciata di Palazzo Brentano vista dal cortile d'onore]]
La Cappella, eretta negli anni '40, apparteneva un tempo all'oratorio parrocchiale femminile ed è attualmente utilizzata dalla comunità di suore benedettine, che ivi risiedono, per le funzioni religiose dell'asilo parrocchiale con sede nell'ex oratorio.
 
[[File:VillaMaggi-Corbetta.JPG|thumb|Villa Frisiani Mereghetti]]
====Cappella della Risurrezione (Cimitero)====
[[Immagine:Ch.cimit.corbetta.jpg|thumb|left|300 px|La Cappella della Risurrezione nel cimitero di Corbetta]]
La Cappella della Risurrezione è una costruzione ad uso religioso presente all'interno del vasto complesso del cimitero di Corbetta.
Il cimitero del paese venne costruito nella posizione attuale probabilmente già a partire dal [[1804]], cioè quando l'[[Editto di Saint-Claude]], emanato da [[Napoleone Bonaparte]], aveva previsto le sepolture fuori dai centri abitati per evitare l'insorgere di malattie ed infezioni.
Stranamente però, per quasi due secoli, tale luogo è rimasto sprovvisto di una cappella ove fosse possibile officiare in prevalenza i riti funebri. La costruzione attuale infatti è stata eretta nel [[2004]] nell'ambito dei lavori di ampliamento del cimitero stesso ed ha ripreso per stile e decorazioni interne ed esterne il lungo colonnato che circonda tutto il camposanto.
La struttura della cappella è semicircolare, con un tetto interno in legno esternamente rivestito in rame, preceduta da un porticato stondato ad archi e visibile anche al suo interno attraverso una serie di ampie vetrate che danno luce al complesso.
Al suo interno sono stati inumati alcuni sacerdoti corbettesi che precedentemente avevano trovato sepoltura in tombe singole sparse nel cimitero. Tra i prevosti della collegiata ivi sepolti vi sono le salme di Giacomo Zaccheo, Pasquale Carnaghi, Attilio Barera, Italo Zat ed Edoardo Sacchi.
Attualmente la chiesa è utilizzata per la celebrazione della Messa ogni secondo mercoledì del mese.
 
[[File:VillaDossi-Corbetta.JPG|thumb|Villa Pisani-Dossi]]
====Cappella di Santa Maria Mediatrice (Palazzo Brentano - Istituto "San Girolamo Emiliani")====
La Cappella di Santa Maria Mediatrice è inserita all'interno del complesso di Palazzo Brentano, oggi sede dell'Istituto "San Girolamo Emiliani", gestito dai padri somaschi.
La struttura della chiesa è stata singolarmente ricavata dalle antiche scuderie del palazzo, che costituivano all'epoca della sua realizzazione un'area non più utilizzata.
Il progetto della chiesa venne abbozzato nel [[1900]], ma venne posto in essere ufficialmente solo a partire dal [[1937]], quando i somaschi presero possesso dell'istituto adibendolo a seminario.
L'interno è contraddistinto da una semplice struttura a volte a crocera, su tre navate, sostenute da colonne di granito di [[Baveno]].
L'altare è in marmo, di forme barocche, realizzato nel medesimo stile di tutto quanto il palazzo, ed accoglie una celebre opera raffigurante "La Madonna del Rosario col Bambino e San Girolamo Emiliani" di un pittore sconosciuto. Qui ha celebrato la messa anche l'allora arcivescovo milanese [[Giovanni Battista Montini]] in occasione della sua visita a Corbetta nel [[1955]] in occasione del IV centenario del primo miracolo del Santuario.
La chiesa è accessibile dal complesso del palazzo, ma anche da una porta antistante la vicina via San Sebastiano. La struttura accoglie settimanalmente la messa domenicale.
 
[[File:VillaFerrario-Corbetta.JPG|thumb|Villa Frisiani Olivares Ferrario]]
====Cappella Brentano (Palazzo Brentano - Istituto "San Girolamo Emiliani")====
La Cappella Brentano era l'antica cappella privata utilizzata dai conti Brentano all'epoca della loro residenza a palazzo.
La struttura è stata ricavata da una sala al piano terreno, in prossimità dello scalone d'onore che conduce al piano nobile.
La stanza, a pianta rettangolare, dispone di un piccolo ingresso diviso da porte settecentesche e da un tendaggio di raso rosso frangiato d'oro che introduce al complesso della cappella, la quale è costituita da un'unica navata divisa nel centro da un percorso marmoreo intarsiato che mette in comunicazione la sala con il vicino Salone da Pranzo.
Il soffitto è forse la parte più importante dell'intera sala: esso è costituito da un tripudio di stucchi di stile rococò bianchi ed oro, che vanno a formare una grande croce greca nel mezzo.
L'altare è di forme barocche, in marmo nero, sopraelevato, ed accoglie un'opera raffigurante "Le anime dei giusti e degli empi con Pio XII" aggiunta negli anni Cinquanta con un prezioso sistema ad incastro di legno intagliato nell'altare originale.
Alle pareti laterali sono presenti due quadroni raffiguranti San Carlo Borromeo (di autore ignoto del XVII secolo) e San Giuseppe col Bambino (del pittore genovese [[Mattia Traverso]]), accompagnati da due candelabri pendenti in ferro battuto settecenteschi.
La sala è illuminata da due grandi finestroni che consentono tra l'altro una stupenda veduta del boschetto del parco posto sul retro del palazzo.
La cappella dispone anche di una piccola sacrestia ricavata nel sottoscala dello Scalone d'Onore.
Attualmente la chiesetta è utilizzata unicamente dall'Istituto dei Padri Somaschi e come tale non è aperta al pubblico culto, ma viene mantenuta viva con l'officiatura dei ritiri spirituali e delle messe per le classi dell'istituto.
 
[[File:Imbarcadero Villa Ferrario.jpg|miniatura|231x231px|L'antico imbarcadero utilizzato per navigare sul laghetto di Villa Ferrario in un'immagine di fine Ottocento]]
====Cappella di San Giuseppe (Palazzo Brentano - Istituto "San Girolamo Emiliani")====
La Cappella di San Giuseppe è una delle tre chiese che rientrano nel complesso dell'Istituto "San Girolamo Emiliani". La storia della sua realizzazione è legata ad un voto solenne. Durante il [[Seconda Guerra Mondiale|Secondo conflitto mondiale]] i padri somaschi di Corbetta promisero di erigere una cappella dedicata a San Giuseppe qualora il palazzo fosse uscito indenne dalle vicende belliche.
Il complesso rimase integro e nel [[1947]] si iniziò la costruzione che venne addossata al muro di cinta dell'immenso parco e ricavata da un ampio spazio un tempo adibito a cancello di cui ancora si possono notare i pilastri decorati in stile barocco.
La cappella riprende la struttura delle torrette belvedere di Palazzo Brentano e venne completata nel giro di un anno.
Internamente si presenta in modo molto semplice: un solo altare di granito di [[Baveno]], sottostante una copia del grande quadro raffigurante "San Giuseppe col Bambino", dipinto dal pittore genovese [[Mattia Traverso]] (1885-1956), il cui originale si trova all'interno della cappella del palazzo.
La costruzione venne in seguito sempre meno utilizzata, data anche la sua posizione decentrata rispetto al resto dell'istituto, sì da cadere pressoché in disuso; nel [[1987]] si decise di restaurarla col rifacimento del pavimento e l'imbiancatura delle pareti.
Attualmente la chiesa non è aperta al pubblico, ma il suo culto è riservato agli alunni dell'istituto che sono invitati a pregarvi in occasione della festa del Santo ([[19 marzo]]). <ref>I dati sono stati raccolti da P. Lucio Zavattin, religioso somasco dell'istituto, nel suo volume "Il Viridario dei Somaschi a Corbetta", Ed. Ticino Comunicazione, Corbetta, 2005 </ref>
 
[[File:VillaManzoli-Corbetta.JPG|thumb|Villa Massari]]
====Cappella della Casa di Riposo "Don Cozzi" (Casa di Riposo "Don Cozzi")====
La Cappella della Casa di Riposo venne edificata nel [[1957]] assieme al complesso di accoglienza per anziani "Don Cozzi" istituito proprio in quell'anno per consentire lo svolgersi delle officiature liturgiche in loco per gli ammalati e gli abitanti del quartiere.
 
[[File:VillaArchinto-corbetta.JPG|thumb|Villa Archinto-Pisani Dossi]]
===Cappelle votive ed immagini sacre===
====Cappella della Madonnina====
Detta anche dialettalmente ''Madunìna'', la piccola cappella votiva (ubicata in prossimità dell'attuale via Monte Bianco) venne costruita con tutta probabilità nel XVII secolo.
La struttura è di ridotte dimensioni, con tetto a capanna, decorata con cornici a stucco nella parte esterna e ad affresco nella parte interna, protetta da un cancello in ferro battuto settecentesco.
L'esterno della cappella è corredato da un piccolo spiazzo piastrellato in serizzo con tre panchine del medesimo materiale, anch'esse risalenti al Seicento.
Durante il mese mariano la cappella, assieme al santuario cittadino, è una delle mete principali dei pellegrinaggi dei devoti corbettesi.
 
[[File:VillaMereghetti-Corbetta.JPG|thumb|Villa Olivares Zari Mereghetti]]
====Santella di Sant'Antonio da Padova====
La santella di Sant'Antonio da Padova si trova su Corso Garibaldi ed è costituita da un'immagine votiva ad affresco, dipinta su un edificio di matrice seicentesca all'angolo con via Matteotti.
Il dipinto, di un anonimo autore del XVII secolo, rappresenta la Madonna in trono col Bambino e [[Sant'Antonio da Padova]] in preghiera con un'altra santa forse riconducibile a [[Maria Maddalena]].
L'immagine, inquadrata all'interno di una cornice in muratura ricavata sulla facciata della casa stessa, si trova però oggi in stato di quasi abbandono, malgrado il restauro a cui è stata sottoposta negli anni passati.
 
[[File:VillaPaganiCorbetta2.jpg|thumb|Villa Pagani-Della Torre immersa nel verde del suo parco]]
====Santella della Pietà====
La santella della Pietà è un affresco risalente al XVII secolo presente nella parte terminale di via IV Novembre, al bivio tra via San Vittore e via Brera.
Il dipinto rappresenta la scena evangelica del compianto di Maria sul corpo del Cristo morto, dipinto da un autore anonimo.
La caratteristica stupefacente di questa immagine però è costituita da un'elaboratissima cornice in cotto di chiarissimo gusto barocco che circoda l'intero dipinto: essa raffigura un intreccio di frutti e fiori che si avvolge tutto attorno alla superficie di contorno della modanatura del cotto.
Recentemente sottoposta a restauro, l'immagine ha finalmente ritrovato il proprio originario splendore dopo anni di abbandono.
 
;[[Palazzo Brentano]]
[[Immagine:Corbetta-SantellaDeposizione.JPG|thumb|left|190 px|La Santella della Deposizione in via Crocifisso]]
:Il palazzo fu edificato tra il [[1732]] e il [[1737]] come residenza di campagna per il conte Carlo Giuseppe Brentano, tesoriere generale del Ducato di Milano, e fu progettato da [[Francesco Croce]], architetto del [[duomo di Milano]]. Presenta interni con [[Stucco|stucchi]] e [[Affresco|affreschi]] della metà del [[XVIII secolo|Settecento]] realizzati dai pennelli di [[Giovanni Angelo Borroni]], [[Mattia Bortoloni]], [[Giuseppe Pellegrini (pittore)|Giuseppe Pellegrini]], [[Ferdinando Porta]] e [[Giovanni Battista Sassi]], oltre a un [[giardino]] con alcune statue in pietra molera d'epoca ed un boschetto [[Giardino all'inglese|all'inglese]] avente all'interno numerose specie rare ed esotiche, secondo il gusto dell'epoca. Passato alla famiglia Carones nel [[1837]], il palazzo venne nuovamente rivenduto all'inizio del Novecento per poi essere ceduto dalla famiglia corbettese dei Pagani alla congregazione dei [[Chierici regolari di Somasca|padri somaschi]] che lo adibirono a seminario e studentato teologico dal [[1937]] e dal [[1972]] è divenuto sede di una scuola secondaria di primo grado parificata a cui successivamente si è aggiunta una scuola primaria dedicata a [[Santa Gianna Beretta Molla]].
====Santella della Deposizione====
La santella della Deposizione è forse una delle più importanti immagini votive presenti in Corbetta. Essa si trova in via Crocifisso, all'angolo con via Mussi, in una delle aree più antiche e meno contaminate dall'edilizia urbana del paese (l'assetto di quest'area risale addirittura al Medioevo).
L'affresco, di autore anonimo e databile al [[Settecento]], rappresenta Maria nell'atto di compiangere il Figlio deposto dalla croce: l'immagine, posta in primo piano, è inserita in un contesto naturalistico sul cui sfondo si nota anche la [[Santa Croce]].
Ad affiancare la [[Madonna]] troviamo una santa, probabilmente identificabile con [[Maria Maddalena]], nell'atto di baciare la mano del Cristo in segno di estrema venerazione.
 
;[[Villa Frisiani Mereghetti]]
L'intero dipinto è realizzato in una prospettiva estremamente particolare: l'affresco è inquadrato in una cornice anch'essa risalente al XVIII secolo e dipinta illusoriamente come una cornice di stucco con tanto di cartiglio centrale e cherubini ai lati.
:La villa venne costruita nel [[1653]] dall'architetto [[Francesco Maria Richini]] su commissione della ricca famiglia dei nobili milanesi Frisiani su una loro proprietà, una villa da caccia risalente al XV secolo. La villa è rimasta pressoché immutata sino all'Ottocento quando venne in parte rimaneggiata con l'aggiunta di due balconi sulle facciate nord e sud. Sempre dell'Ottocento sono l'impianto e la struttura del parco posteriore, attraversato dal "fontanile della Madonna". L'antichità dell'edificio (soprattutto nell'ala di ponente), il prestigio della famiglia, le relazioni ufficiali, il censo, le origini cittadine, le ambizioni, la "qualità" del quotidiano hanno fatto in modo che non si interrompesse il passaggio di artisti e decoratori: al luogo si legano presenze forti lungo tre secoli, dal XIV a XVII. Villa Frisiani è, in questo senso, un museo: soffitti a cassettoni, pavimenti lignei, pitture allegoriche, mitologie, cornici, lunette, volte, scenografie, fasce, medaglioni e gli affreschi di [[Giovanni Stefano Danedi]] (detto il "Montalto").
Sempre settecentesco è anche il baldacchino di ferro battuto che sovrasta l'immagine e il piccolo altare sottostante, costituito da un balconcino di marmo, sul quale ancora oggi i devoti del rione appongono una tovaglia d'altare coi colori liturgici del periodo e fiori freschi.
Data anche la vicinanza con la chiesa parrocchiale, si ritiene che tale immagine costituisse una tappa fondamentale della Via Crucis cittadina della settimana santa.
Va inoltre precisato che la stessa via in cui l'immagine si trova ha derivato il nome da questo dipinto, prendendo la colorita denominazione di via Crocifisso, appunto.
Recentemente il luogo sacro è stato sottoposto ad attenti restauri che hanno riportato la pittura al suo antico splendore. <ref> Balzarotti Andrea, ''Arte e religiosità a Corbetta'', Corbetta, 2008 </ref>
 
;[[Museo archeologico Villa Pisani Dossi|Villa Pisani Dossi]]
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:La villa, situata in via Mussi (un tempo Contrada del Luogo Pio), fu costruita verso la metà del Quattrocento dal conte [[Ambrogio Varese da Rosate]]. La dimora venne alienata dai suoi discendenti nel [[1811]] e passò alle famiglie Mussi e Borsani prima di diventare proprietà, nel [[1892]], del nobile [[Carlo Dossi|Carlo Alberto Pisani Dossi]], che affiancò all'attività di diplomatico l'adesione al movimento culturale milanese della [[Scapigliatura]]. Nel [[1898]], con la scoperta dei resti della dimora quattrocentesca, Carlo Dossi provvide a sue spese al restauro dell'edificio: riaprì le finestre originarie, ricostruì il portone borchiato e il camino con la canna fumaria sporgente dal fronte e affrescò la facciata impiegando per quanto possibile i motivi ornamentali originali rinvenuti sotto gli intonaci. Gli interni, eleganti e raffinati, ospitano oggi un [[Museo archeologico Villa Pisani Dossi|museo privato]] con reperti archeologici di notevole valore (alcuni rinvenuti dallo stesso conte attraverso scavi nel territorio di Corbetta, [[Albairate]], [[Cisliano]] e [[Santo Stefano Ticino]]) e la biblioteca costituita da volumi e da documenti di varie epoche, raccolte storiche curate dallo stesso Pisani Dossi.
 
;[[Villa Borri Manzoli]]
===Ville e palazzi===
:La nobile famiglia Borri assunse, sin dalla seconda metà del Duecento, un ruolo di primo piano tra i possidenti gentilizi di Corbetta, vantando nel proprio albero genealogico personalità di spicco come [[Bonacossa Borri]], moglie di [[Matteo I Visconti]], signore di Milano. I nobili però si stabilirono definitivamente in provincia solo nel Settecento e difatti la villa corbettese sorse proprio nel XVIII secolo per poi ampliarsi ancora nel corso dell'Ottocento grazie all'utilizzo di materiali provenienti dalla demolizione del vicino [[Castelletto (Corbetta)|Castelletto]]. La struttura, proprio per la sua natura a cavallo di due secoli, è una commistione di stili che si alterna tra barocco (facciata fronte piazza) e primo neoclassicismo (facciata fronte giardino e alcuni interni), soprattutto nelle parti esterne, e presente il classico schema a U dando direttamente sulla piazza principale della città. La struttura, dopo l'estinzione della linea principale dei Borri nel [[1814]], passò alla famiglia Manzoli.
====Villa Pisani Dossi====
[[Immagine:Corbetta-Villa-Pisani-Dossi.jpg|thumb|right|250 px|Villa Pisani Dossi (autore: klausbergheimer)]]
La villa, situata in via Mussi, fu costruita verso la metà del Quattrocento dal Conte Ambrogio Varese da [[Rosate]]. La dimora venne poi venduta dagli stessi conti Varese nel [[1811]] al commendatore Francesco Mussi (fratello di [[Giuseppe Mussi]]) che, alla propria morte, lasciò la palazzina alla nipote Carlotta Borsani la quale, nel [[1892]], sposò il Conte Carlo Alberto Pisani Dossi ([[Carlo Dossi]]). Il nobile diplomatico frequentava architetti, pittori e letterati aderenti al movimento milanese della [[Scapigliatura]], di cui egli stesso entrò a farne parte. Nel [[1898]] il Dossi scopre, sotto l'intonaco della casa, i resti della dimora quattrocentesca ed inizia subito ad occuparsi del restauro ancora oggi ben visibile: vengono riaperte le finestre originarie, ricostruiti il portone borchiato e il camino con la canna fumaria sporgente dal fronte, completando i lavori con l'affresco della facciata decorato, per quanto possibile, con i motivi ornamentali rinvenuti. Gli interni, eleganti e raffinati, ospitano un museo privato con reperti archeologici di notevole valore (alcuni rinvenuti dallo stesso conte attraverso scavi nel territorio di Corbetta, [[Albairate]], [[Cisliano]] e [[Santo Stefano Ticino]]) e la biblioteca costituita da volumi e da documenti di varie epoche, raccolte storiche curate dallo stesso Pisani Dossi. È attualmente proprietà della famiglia Pisani Dossi - Macchi di Cellere.
 
;Villa Frisiani Olivares Ferrario
====Villa Borri Manzoli====
:La villa, situata in via Cattaneo ed attuale sede municipale, risale al [[XVIII secolo]]. La dimora venne eretta dai conti Frisiani e nel [[1721]] già appare nelle piantine del [[Catasto Teresiano]] anche se la struttura architettonica la distingue rispetto alle dimore gentilizie del medesimo periodo. La tradizionale pianta a U presenta infatti ali laterali molto distanziate e di altezza eguale a quella del corpo centrale, mentre la facciata è ripartita su due piani, terreno e loggiato, con due ordini di porticati, ciascuno dotato di sette archi a tutto sesto, retti da colonne di granito alte e sottili. Numerosi elementi dell'edificio farebbero supporre che esso sia stato edificato sopra un convento degli Umiliati del Cinquecento. Attraverso il portico si accede al parco "all'inglese" voluto da Alessandro Olivares, la cui casata divenne proprietaria della villa nell'Ottocento. Dopo essere passato nel dopoguerra alla famiglia Ferrario, il palazzo ospita dagli anni ottanta gli uffici comunali ed il parco è adibito a spazio pubblico.<ref name="ReferenceA" /> Il parco della villa ospita numerose varietà di essenze arboree ed è abbellito da un laghetto realizzato all'epoca del notaio Olivares ed alimentato dal Fontanile Madonna, al cui centro si erge una finta grotta retta da colonne per il ricovero delle barche. Al centro del bacino è situata una statua in pietra di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] (forse di origine settecentesca) con tridente in ferro, poggiante su un basamento barocco. Gran parte delle statue che adornavano il complesso naturale del parco sono in stato di degrado o andate distrutte: presso l'isoletta dell'imbarcadero si possono notare i basamenti in pietra di due putti che facevano corona alla discesa verso l'acqua, decorati con motivi floreali e frutti. Di gusto romantico è anche il piccolo ponticello in mattoni che conduce all'isola costeggiando una delle due grandi colline in terriccio createsi nel corso dello scavo del laghetto. Presso la villa, montata nella scala che conduce all'antico lavatoio presso il fontanile, si trova una statua di [[Atlante (mitologia)|Atlante]] che sorregge la scalinata stessa. Il fontanile Madonna scorre parallelamente al laghetto e vi si innesta con delle chiuse.<ref name="ReferenceA" />
[[Immagine:Corbetta-Villa Borri-Manzoli.jpg|thumb|left|250 px|Villa Borri-Manzoli(autore: klausbergheimer)]]
La nobile famiglia Borri assunse, sin dalla seconda metà del Duecento, un ruolo di primo piano tra i possidenti gentilizi di Corbetta. I Borri fecero costruire la loro villa durante il [[XVIII secolo]], per poi completare ed ampliare nell'Ottocento la dimora, che presenta quindi due stili architettonici ed artistici differenti; la facciata verso Piazza del Popolo è infatti in stile barocchetto ed è caratterizzata da un doppio porticato centrale mentre quella rivolta verso il parco è invece di gusto neoclassico, più sobria ed ornata da un piccolo pronao retto da due colonne che protegge l'ingresso al giardino. Il materiale in parte utilizzato per la costruzione della villa proviene dalla demolizione, avvenuta nel [[1650]], del vicino Castello di S. Ambrogio. Gli interni, riccamente decorati ed arredati, presentano ampi saloni, quasi tutti in stile neoclassico, con volte, affreschi, stucchi e bassorilievi mentre il parco della villa, molto vasto, arriva sino alla via 2 giugno. Situata in Piazza del Popolo, la villa è di proprietà della famiglia Manzoli.
 
;Villa Massari
====Villa Frisiani Mereghetti====
:La villa, il cui ingresso principale si trova in via Madonna, proprio dietro il [[Santuario di Corbetta|santuario locale]], venne edificata nel [[1730]] su progetto di [[Francesco Croce]]. La dimora, articolata sul classico schema a U, tipico del XVIII secolo, presenta due ali laterali con varie decorazioni, mentre il corpo centrale offre la vista di un porticato tripartito a colonne binate. Presso il portico ed all'interno della villa si possono ammirare splendidi stemmi araldici affrescati riscoperti durante i restauri effettuati nella seconda metà del XX secolo. Nei giorni della [[battaglia di Magenta]] nel 1859, la villa venne abitata dal [[feldmaresciallo]] austriaco [[Ferencz Gyulai]] che qui stabilì il proprio quartier generale per la coordinazione delle operazioni sul campo di battaglia. Nel medesimo periodo l'abitazione fu anche luogo di soggiorno dell'arciduca [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano d'Asburgo-Lorena]], fratello dell'Imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]], impegnato nel medesimo conflitto. Il retro della villa, con il parco di gusto romantico, si affaccia sulla piazza I Maggio. Nel parco della villa, sotto una collinetta artificiale, esiste una delle ultime ghiacciaie cittadine conservate a Corbetta, risalente al XVIII secolo.<ref name="ReferenceA" /> La villa, a lungo di proprietà della famiglia Carones, fu venduta alla famiglia dei conti Radice nel [[1839]], in seguito all'acquisto da parte dei Carones del più grande [[Palazzo Brentano]], sempre a Corbetta. Successivamente passò ai nobili Massari, attuali proprietari del complesso.<ref name="ReferenceA" />
[[Immagine:villafrimemag.corb.jpg|thumb|right|250px|Villa Frisiani Mereghetti]]
Collocata tra il Castelletto e la villa Borri Manzoli presso l'attuale Piazza del Popolo, la villa Frisiani Mereghetti è la dimora più antica di Corbetta: alcune parti della costruzione risalgono infatti al '300. Anticamente la villa era annessa al Castello di S. Ambrogio; venne poi adibita ad abitazione privata, decorata nel [[Cinquecento]] con vari dipinti e successivamente ristrutturata nel '600 ad opera dell'architetto [[Francesco Maria Richini]], assumendo l'aspetto attuale. La dimora venne allora accorpata ad un edificio esistente, risalente al [[Quattrocento]], le cui pareti erano state allora affrescate. Gli interni, ben conservati, sono decorati con soffitti a cassettoni lignei ed eleganti porte. Nella volta sopra lo scalone monumentale a doppie rampe è possibile ammirare alcuni dipinti del [[XVII secolo|Seicento]] di [[Carlo Francesco Nuvolone]] e [[Giovanni Stefano Danedi]] detto "il Montalto" (recenti studi hanno dimostrato essere errato il paragone che si sollevava da tempo con opere di [[Giovan Battista Tiepolo]]), mentre il parco si presenta agli occhi del visitatore ampio e ben tenuto. Nel [[1996]] l'ala del quattrocento è stata acquistata dalla famiglia Trifone e sottoposta ad un complesso restauro ultimato nel [[2002]]. La villa è di proprietà delle famiglie Maggi e Trifone, ma continua a mantenere il nome tradizionale di Frisiani Mereghetti per commemorare le glorie dei suoi passati possessori.
 
;Villa Archinto Pisani Dossi
====Villa Frisiani Olivares Ferrario====
:Adiacente alla villa Pisani Dossi si trova Villa Archinto, risale con tutta probabilità al 1708.<ref name="ReferenceCittà1989" /> L'aspetto attuale è dovuto anche al fatto che [[Carlo Archinto]], conte di Tainate, che la fece edificare, non terminò mai il progetto per mancanza di fondi e la struttura rimase incompleta di alcune sue parti<ref>Uguale sorte toccò anche al Palazzo Archinto, detto "il Castello", a [[Robecco sul Naviglio]], voluto dal medesimo committente.</ref>. Il progetto doveva essere originariamente quello di una villa a corte chiusa di forma quadrata e sulla facciata si possono infatti ammirare ancora il porticato ed alcune finestre a cornicione, mentre le ali laterali e frontale che dovevano andare a realizzare lo schema chiuso non vennero completate se non in una minima parte poi abbattuta. La villa venne inglobata nella proprietà Pisani Dossi a fine Ottocento e, nel corso della sua storia, ha subito notevoli danni per il frazionamento degli spazi interni per la realizzazione di alcune unità abitative poi affittate.<ref name="ReferenceA" /> La villa, di proprietà privata, giace oggi in stato di semiabbandono.
[[Immagine:municipio.corb.jpg|thumb|left|250px|Villa Frisiani Olivares Ferrario]]
'''La villa'''
 
;Villa Olivares Zari Mereghetti
La villa, situata in via Cattaneo ed attuale sede municipale, risale al [[XVIII secolo]]. La dimora venne eretta dai conti Frisiani e nel [[1721]] già appare nelle piantine del [[Catasto Teresiano]] anche se la struttura architettonica la distingue rispetto alle dimore gentilizie del medesimo periodo. La tradizionale pianta a U presenta infatti ali laterali molto distanziate e di altezza eguale a quella del corpo centrale, mentre la facciata è ripartita su due piani, terreno e loggiato, con due ordini di porticati, ciascuno dotato di sette archi a tutto sesto, retti da colonne di granito alte e sottili. Numerosi elementi dell'edificio farebbero supporre che esso sia stato edificato sopra un convento degli Umiliati del '500. Attraverso il portico si accede allo splendido parco "all'inglese" voluto da Alessandro Olivares, la cui casata divenne proprietaria della villa nell'Ottocento. Dopo essere passato nel dopoguerra alla famiglia Ferrario, il palazzo ospita dagli anni Ottanta gli uffici comunali ed il parco è adibito a spazio pubblico, uno dei migliori dell'hinterland milanese.
:La dimora settecentesca, situata nell'attuale via Cattaneo, era originariamente adibita a foresteria dell'adiacente villa Frisiani Olivares Ferrario per l'alloggio degli ospiti. La facciata è ancora oggi decorata con affreschi del XVIII secolo riproducenti nicchie e statue a ''[[trompe-l'œil]]'', mentre l'interno è prevalentemente di stile neoclassico. Di rilevanza artistica è anche il prezioso cancello in ferro battuto risalente al XVIII secolo e che probabilmente doveva ricalcare lo stile di quello della vicina Villa Frisiani Olivares Ferrario.<ref>Quest'ultimo è invece andato perduto nel secondo dopoguerra e sostituito da uno di forme più semplici.</ref> Il piccolo giardino sul retro, si affaccia con una curiosa veduta artistica sul fontanile Madonna che alimenta il laghetto di Villa Frisiani Olivares Ferrario. La villa rimase di proprietà della famiglia dei conti Frisiani sino agli inizi del Novecento quando venne smembrata dal resto del complesso della villa padronale e venduta alla famiglia Mereghetti.<ref name="ReferenceA" />
 
;Villa Favorita
'''Il parco'''
:Villa Favorita, ricavata ristrutturando alcuni fabbricati rurali preesistenti (un tempo parte delle proprietà Brentano), presenta una disposizione architettonica articolata con vari corpi edificati, ampi porticati e colonne, delimitanti i cortili interni. Attualmente la dimora ospita la scuola elementare omonima. Curioso è il vicino Vicolo del Ghiaccio, dove un tempo si trovava una ghiacciaia in cui venivano portati enormi lastroni di ghiaccio, formatisi nei laghetti dei giardini della zona, per conservare i cibi durante l'estate.<ref name="ReferenceA" />
[[Immagine:Parcocorbetta.jpg|thumb|right|300 px|Il Parco della Villa Frisiani Olivares Ferrario, sullo sfondo la statua di Nettuno e le grotte delle barche]]
Il parco della villa ospita numerose varietà di essenze arboree ed è abbellito da un romantico laghetto alimentato dal Fontanile Madonna, al cui centro si erge una finta grotta retta da colonne per il ricovero delle barche. Al centro del bacino è situata una splendida statua in pietra di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] (forse di origine settecentesca) con tridente in ferro, poggiante su un basamento barocco. Gran parte delle statue che adornavano il complesso naturale del parco sono oggi in stato di degrado o andate distrutte: presso l'isoletta dell'imbarcadero si possono ancora notare i basamenti in pietra di due putti che facevano corona alla discesa decorati con motivi floreali e frutti. Di gusto romantico è anche il piccolo ponticello in mattoni che conduce all'isola costeggiando una delle due grandi colline in terriccio realizzate durante lo scavo del laghetto. Presso la villa, nella scala che conduce al lavatoio del fontanile, si trova una statua di [[Atlante (mitologia)|Atlante]] che sorregge la scalinata. Il fontanile Madonna scorre parallelamente al laghetto e vi si innesta con delle chiuse.
 
;[[Villa Pagani Della Torre]]
====Palazzo Brentano====
[[Immagine:3 p.brentano.jpg|thumb|left|250px|Palazzo Brentano]]
[[Immagine:Palbrentanosoff-corb.jpg|thumb|left|180 px|Appartamento di Maria Teresa: "Giove che benedice le quattro parti del mondo" di Giovanni Angelo Borroni]]
{{nota
|titolo=Rettori dell'Istituto San Girolamo Emiliani di Corbetta (1935 - oggi)
|contenuto=Segue l'elenco dei rettori della sede locale dei Padri Somaschi di Corbetta, dalla fondazione del seminario teologico nel 1935 sino al passaggio all'attuale scuola media nel 1972, giungendo sino ai giorni nostri.
*''Nicola di Bari'' (1935-1938)
*''Francesco Salvatore'' (1938-1941)
*''Luigi Bassignana'' (1941-1942)
*''Cesare Tagliaferro'' (1942-1943)
*''Giuseppe Brusa'' (1943-1946)
*''Luigi Frumento'' (1946-1948), primo mandato
*''Michele Mondino'' (1948-1949)
*''Pietro Lorenzetti'' (1949-1950)
*''Luigi Frumento'' (1950-1951), secondo mandato
*''Giuseppe Casati'' (1951-1954)
*''Giovanni Battista Oltolina'' (1954-1960), primo mandato
*''Giuseppe Fava'' (1960-1961)
*''Giovanni Battista Oltolina'' (1961-1962, secondo mandato
*''Alessio Zago'' (1962-1966)
*''Mario Colombo'' (1966-1969)
*''Gabriele Scotti'' (1969-1972), primo mandato
:Fondazione dell'Istituto scolastico San Girolamo Emiliani
*''Gabriele Scotti'' (1972-1974), primo mandato
*''Ambrogio Perego'' (1974-1980)
*''Adriano Lomazzi'' (1980-1983)
*''Gabriele Scotti'' (1983-1986), secondo mandato
*''Gianluigi Carminati'' (1986-1995)
*''Ferrante Gianasso'' (1995-2001)
*''Emilio Pozzoli'' (2001-ad multos annos)
}}
 
:La villa, situata in Piazza XXV Aprile, risale ai primi anni del Novecento. La casa sorge su quanto rimane del giardino dell'antica Ca' Erba che si estendeva dall'attuale via Verdi a via Battisti. Iniziata la costruzione nel [[1925]], dal [[1929]] al [[1934]] divenne la residenza del podestà Enrico Pagani. Nel [[1971]] venne acquistata dal comune ed intitolata ad Angelo Della Torre, il bambino miracolato dalla Madonna del santuario. Da allora fu sede prima dell'ufficio tecnico, poi del magazzino comunale; attualmente ospita la sede della [[Pro loco]] e di altre associazioni culturali corbettesi. Il portico d'ingresso, retto da colonne binate in cemento decorativo, è ornato da due grandi graffiti a tratto nero su sfondo ocra, che riproducono un duello fra cavalieri e una figura in armatura con valletti, inquadrati in una prospettiva architettonica. La costruzione presenta all'esterno decorazioni ad affresco ed incisioni che si riallacciano ai motivi tipici del villino borghese, seguendo la moda liberty dell'epoca.
Il Conte Carlo Giuseppe Brentano, tesoriere generale del ducato di Milano, acquistò il terreno nel [[1730]] dal Marchese Ferrante Villani Novati e affidò il progetto di edificazione di una villa di campagna a [[Francesco Croce]], architetto del [[Duomo di Milano]], il quale curò la costruzione tra il [[1732]] ed il [[1737]], realizzando così la dimora gentilizia più importante di Corbetta, situata nell'attuale via S.Sebastiano. L'ampio cortile d'onore, a cui si accede dopo aver oltrepassato un grandioso cancello a pilastri, apre alla vista la facciata dell'elegante palazzo, completata da una gradinata di granito rosa; l'imponente impianto prospettico è completato da due torrette belvedere. Attraversando il portico ed il salone centrale si giunge al giardino, come documenta [[Marc'Antonio Dal Re]] nel suo "Ville di delizia" datato [[1740]]. Gli ampi saloni interni sono riccamente decorati con stucchi ed affreschi settecenteschi di [[Giovanni Antonio Cucchi]], [[Giovanni Angelo Borroni]], [[Mattia Bortoloni]], [[Giuseppe Pellegrini]], [[Ferdinando Porta]] e [[Giovan Battista Sassi]]. La famiglia [[Brentano]] ne fu proprietaria sino al [[1837]] quando l'erede, [[Pompeo Litta Biumi]] la vendette ai Carones; dopo essere passata al Prof. Italo Tonta, venne acquistata dal Comm. Pagani che la cedette alla congregazione dei Padri Somaschi i quali la adibirono a seminario con indirizzo filosofico-teologico. Dal [[1972]] è sede dell'istituto di scuola media dedicato a [[San Girolamo Emiliani]], fondatore dell'ordine dei Padri Somaschi.
 
;Palazzo Calzolari
'''Il giardino'''<br>
:Il palazzo, risalente al Settecento, consiste in una struttura a corte chiusa con la tipica forma a "U" del palazzo padronale. L'ingresso, gittante su via Brera, presenta un portale a stucco sormontato da una torretta che aveva un tempo funzione di piccionaia; da qui, attraverso un portone ligneo, si accede al cortile interno costituito da un giardino che conduce all'entrata dell'edificio, attorniato da aree rurali e dagli alloggiamenti dei [[Gastaldato|gastaldi]]. L'ingresso al palazzo è distinto da un colonnato tripartito con colonne di granito e da un portico voltato a crociera.<ref name="ReferenceA" /> Per anni la struttura ha ospitato dapprima la casa di riposo "Don Felice Cozzi" e poi i suoi uffici amministrativi. Attualmente è utilizzata come sede da parte di alcune associazioni corbettesi.
Il giardino di Palazzo Brentano costituisce oggi una degna attrattiva che ben si armonizza con la struttura stessa della casa padronale. Attualmente, dell'ingegnosissimo progetto originario, ci rimane ben poco, se non un'incisione realizzata dal Dal Re su come il parco avrebbe dovuto essere realizzato.
Esso si estende per una lunghezza prospettica di quasi 600 metri ed è in gran parte adibito oggi a semplice prato con campi sportivi: un tempo doveva comunque essere decorato con numerose aiuole e sentieri fioriti.
Dell'originario progetto, venne però solo compiuto il piccolo boschetto all'inglese presso la facciata retrostante il palazzo, dove sono oggi conservate moltissime specie di piante rare ed esotiche, alcune delle quali addirittura plurisecolari.
All'interno si trovano anche statue d'epoca e di aggiunte successive, il tutto sviluppato su una superficie non piana che consente lo svilupparsi di sentieri attraverso la natura.
 
;[[Soriano (Corbetta)#Lazzaretto|Lazzaretto]]
====Villa Massari====
:Il [[lazzaretto]] si trova a Corbetta nella frazione di [[Soriano (Corbetta)|Soriano]], situato in prossimità delle cascine Fiandrina e Cantona, contraddistinto da una radura boschiva in cui è collocata una semplice colonna in pietra e una croce soprastante di ferro. Qui vennero sepolti gli appestati del comune tra gli anni [[1576]] e [[1577]]. Durante l'epidemia era venuto a Corbetta il cardinale [[Carlo Borromeo]] (22 novembre [[1577]])<ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta - Opuscolo sulla visita del Card. Borromeo (22 novembre 1577)</ref>; la leggenda vuole che, visitando il lazzaretto, da sotto i suoi piedi sgorgasse il vicino fontanile che ancora oggi porta il suo nome in ricordo del presunto fatto miracoloso. Qui riposano anche le vittime della terza pestilenza, quella del [[1630]], descritta da [[Alessandro Manzoni]]. La prima condotta medica era già stata istituita a Corbetta ([[1612]]), ma i malati, raccolti nelle sale del palazzo Frisiani, venivano curati con terapie improvvisate a base d'incenso e di aceto. Nel [[1685]], per volere del cardinale [[Federico Visconti]], i Corbettesi issarono la [[colonna votiva]] sulla piana del lazzaretto.<ref name="ReferenceCittà1989" />
[[Immagine:v.massari207.jpg|thumb|left|300px|Villa Massari, la facciata sul giardino]]
La villa, il cui ingresso principale si trova in via Madonna, è stata edificata nel [[1730]] su progetto di [[Francesco Croce]] e divenne proprietà della famiglia Carones. La dimora, articolata sul classico schema a U, presenta due ali laterali con varie decorazioni, mentre il corpo centrale offre la vista di un porticato a colonne binate. Presso il portico ed all'interno della villa si possono ammirare splendidi stemmi araldici affrescati appartenuti al [[Feldmaresciallo]] [[Ferencz Gyulaj]] che la abitò dal [[1857]] al [[1859]] sino ai giorni della battaglia di [[Magenta]], stabilendovi il quartier generale austriaco. Nel medesimo periodo l'abitazione fu anche luogo di soggiorno dell'Arciduca [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano d'Asburgo-Lorena]], fratello dell'Imperatore [[Francesco Giuseppe d'Asburgo|Francesco Giuseppe]]. Il maestoso retro con il parco di gusto romantico si affaccia sulla piazza I Maggio. <ref>Nel parco della villa, sotto una collinetta, esiste una delle ultime ghiacciaie cittadine conservate a Corbetta.</ref> La villa rimase di proprietà della famiglia Carones sino al [[1839]] quando venne venduta al Conte Gerolamo Radice, in seguito all'acquisto da parte dei Carones del ben più grande Palazzo Brentano. Nel [[1860]], con il matrimonio dell'ultima erede dei conti Radice, Teodolinda, la villa venne portata in dote al Dottor Emilio Gabuzzi. All'estinzione della famiglia Gabuzzi, nel [[1929]], la costruzione venne venduta a Elena Pisani-Dossi (figlia di [[Carlo Dossi]]) che a sua volta la portò in dote al marito, il Cavalier Giuseppe Massari. Attualmente la villa è di proprietà della famiglia Massari che l'ha recentemente sottoposta ad una eccellente opera di restauro riportandola al suo antico splendore.
 
====Villa FavoritaCascine ====
Sul territorio sono presenti numerose [[Cascina a corte|cascine]] che costituiscono il principale patrimonio dell'architettura rurale del paese, rimasto prevalentemente agricolo sino alla fine dell'Ottocento. La maggior parte di esse è già compresa nel catasto teresiano [[1760]], ma la loro edificazione risale ad un periodo di poco precedente. Le principali cascine del territorio sono: Americana, Brambilla, Buscaglia, Cantalupa, Chiappana, Cucca, Leone Santi, Magentola, Malpaga, Malpiazza, Nuova, Pobbietta, Preloreto, Sacra Famiglia, Soncera e Morlacca.
Villa Favorita, ricavata ristrutturando alcuni fabbricati rurali preesistenti (un tempo parte delle proprietà Brentano), presenta una disposizione architettonica articolata con vari corpi edificati, ampi porticati e colonne, delimitanti i cortili interni. Attualmente la dimora ospita la scuola elementare omonima e la biblioteca comunale. Curioso è il vicino Vicolo del Ghiaccio, dove un tempo si trovava una ghiacciaia in cui venivano portati enormi lastroni di ghiaccio, formatisi nei laghetti dei giardini della zona, per conservare i cibi durante l'estate.
 
====Villa ArchintoArchitetture Pisanimilitari Dossi====
[[File:CastellettoCorbettaGiardino.JPG|miniatura|Il Castelletto visto dai giardini interni]]
Adiacente alla villa Pisani Dossi, risale al Settecento. L'aspetto attuale è dovuto anche al fatto che [[Carlo Archinto]], Conte di Tainate, che la fece edificare, non terminò mai il progetto per mancanza di fondi e la struttura rimase incompleta di alcune sue parti <ref>Uguale sorte toccò anche al Palazzo Archinto, detto "il Castello", a [[Robecco sul Naviglio]].</ref>. Sulla facciata si possono ammirare ancora il porticato ed alcune finestre a cornicione. Acquistata nell'Ottocento dalla famiglia Pisani Dossi, attuale proprietaria, giace oggi in stato di semiabbandono.
 
;[[Torre medievale di Corbetta|Torre medievale]]
[[Immagine:Villapagani.corbetta.jpg|thumb|right|250px|Villa Pagani Della Torre]]
:Risalente al [[XIII secolo]], la torre fa parte dell'antico complesso difensivo delle mura della città. Dal [[1997]] è divenuta proprietà del comune di Corbetta che ne ha curato il restauro e la riqualificazione.
 
;[[Castelletto (Corbetta)|Castelletto]]
====Villa Pagani Della Torre====
:Il Castelletto di Corbetta (o Castello di Sant'Ambrogio o Castello del Crociato) è la principale fortificazione presente nel centro storico di Corbetta. Esso risale nella sua fondazione originaria al [[IX secolo]] ma ha subito ampi rimaneggiamenti tra XIII e XV secolo per poi giungere alle forme attuali dopo ulteriori restauri negli anni '40 del Novecento. Oltre a conservare nel suo parco le antiche vestigia delle mura romane dell'abitato, il castello è stato luogo di un famoso assedio ad opera di [[Corrado II il Salico|Corrado il Salico]] avvenuto nel [[1037]].
La villa, situata in Piazza XXV Aprile, risale ai primi anni del Novecento. La costruzione presenta all'esterno decorazioni ad affresco ed incisioni che si riallacciano ai motivi tipici del villino borghese, seguendo la moda liberty dell'epoca. La casa sorge su quanto rimane del giardino dell'antica Ca' Erba che si estendeva dall'attuale via Verdi a via Battisti. Iniziata la costruzione nel [[1925]], dal [[1929]] al [[1934]] divenne la residenza del podestà Enrico Pagani. Nel [[1971]] venne acquistata dal comune ed intitolata ad Angelo Della Torre, il bambino miracolato dalla Madonna del santuario. Da allora fu sede prima dell'ufficio tecnico, poi del magazzino comunale; attualmente ospita la [[Pro Loco]]. Il portico d'ingresso, retto da colonne binate in cemento decorativo, è ornato da due grandi graffiti a tratto nero su sfondo ocra, che riproducono un duello fra cavalieri e una figura in armatura con valletti, inquadrati in una prospettiva architettonica.
 
=== Aree naturali ===
[[Immagine:VillaZariMereghetti.corbetta.jpg|thumb|left|200 px|Villa Olivares Zari Mereghetti]]
[[File:Laghetto-Corbetta.JPG|thumb|Il laghetto del parco di Villa Frisiani Olivares Ferrario]]Il comune, parte del [[Parco agricolo Sud Milano|Parco Agricolo Sud Milano]], possiede numerose aree verdi situate nelle zone periferiche con fitti boschi caratterizzati dalla presenza della [[robinia pseudoacacia|robinia]], dell'[[Alnus|ontano]], della [[betula|betulla]] e dell'[[acer (botanica)|acero]]. Notevole, anche se in netta diminuzione, la diffusione del [[Morus (botanica)|gelso]], retaggio delle antiche coltivazioni per l'allevamento del [[bombyx mori|baco da seta]]. Sparsi nella campagna troviamo lazzaretti e piccole cappelle come quella della "Madonnina" situata in via Montebianco. Rilevante è anche la presenza di frutteti e di grandi appezzamenti boschivi come quello presso la cascina Cantalupa e quello denominato "Eremo Locatelli", al limitare del quartiere [[Stravascia]].
 
Nel cuore della città fioriscono numerose aree verdi oltre al parco di villa Ferrario e quello, aperto al pubblico in occasione di manifestazioni culturali e ricreative, di villa Pagani. Nel 1998 è stato inaugurato il Bosco Urbano che si sviluppa su di 4 ettari di terreno e contiene oltre 2200 specie vegetali autoctone e dotato di piste ciclopedonali.<ref>{{Cita web |url=https://www.fondoambiente.it/luoghi/bosco-urbano |titolo=www.fondoambiente.it |accesso=29 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181130071626/https://www.fondoambiente.it/luoghi/bosco-urbano |urlmorto=no }}</ref>
====Villa Olivares Zari Mereghetti====
Risalente al Settecento, la dimora svolgeva la funzione di foresteria dell'adiacente villa Frisiani Olivares Ferrario per l'alloggio degli ospiti. La facciata è ancora oggi decorata con affreschi riproducenti nicchie e statue, mentre l'interno è prevalentemente neoclassico. Di rilevanza artistica è anche il prezioso cancello in ferro battuto risalente ancora al XVIII secolo e che probabilmente doveva ricalcare lo stile di quello della vicina Villa Frisiani Olivares Ferrario. Il piccolo giardino sul retro, si affaccia con una curiosa veduta artistica sul fontanile Madonna che alimenta il laghetto di Villa Frisiani Olivares Ferrario. Villa Olivares Zari Mereghetti è situata in via Cattaneo, ed attualmente è di proprietà della famiglia Mereghetti.
 
====Villa Pagani==Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Situata sull'asse di via Volta, al fianco sinistro di villa Zari, Villa Pagani venne eretta per volere di Enrico Pagani, podestà negli anni Venti e, come la maggior parte delle abitazioni dell'area, appartiene all'espansione residenziale del quartiere [[Isola Bellaria]]. In essa è conservata l'antica fontana un tempo presente in Piazza del Popolo e rimossa recentemente per far spazio ad una nuova fontana inserita nel contesto del sagrato della chiesa.
*1500 nel [[1751]]
*2009 nel [[1771]]
*2265 nel [[1805]]
*2417 nel [[1809]] inclusa l’annessa [[Cassina Pobbia]]
*3969 nel [[1853]]
*4262 nel [[1859]]
*4550 nel [[1861]]
*4750 nel [[1871]]
*{{Demografia/Corbetta}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
====Villa Zari====
Al 1º gennaio 2021 risiedevano a Corbetta {{formatnum:1642}} cittadini stranieri pari a circa l'8,8% della popolazione totale. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente sono:<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/lombardia/97-corbetta/statistiche/cittadini-stranieri-2021/|titolo=ISTAT - Cittadini stranieri Corbetta 2021|accesso=24 gennaio 2023}}</ref>
Risalente agli anni Venti, Villa Zari si trova in via Volta, incastonata tra Villa Pagani e Villa Capsoni. Contraddistinta da un bellissimo cancello in ferro battuto bianco finemente lavorato, essa venne costruita per volere dell'Ing. Carlo Zari.
 
{{div col}}
====Villa Capsoni====
# [[Romania]], 268
Anch'essa risalente agli anni Venti, Villa Capsoni venne costruita per volere di Tomaso Capsoni, sindaco durante il periodo regio e repubblicano, grande amante d'arte e studioso di architettura. La villa, dall'aspetto oggi tetro e cadente, era un tempo uno dei più ferventi centri culturali della ''belle epoque'' corbettese. Durante la [[Seconda Guerra Mondiale]] l'abitazione divenne sede del locale comando delle truppe occupanti tedesche.
# [[Albania]], 222
# [[Pakistan]], 153
# [[Ucraina]], 113
# [[Cina]], 103
# [[Kosovo]], 91
# [[Egitto]], 84
# [[Perù]], 65
# [[Ecuador]], 63
# [[Bulgaria]], 55
{{div col end}}
 
Nei dati ufficiali non sono considerati gli stranieri irregolari. Secondo i dati dell'ultimo censimento (2021) la popolazione straniera di Corbetta è aumentata dell'1% rispetto al censimento precedente.
====Villa Meroni====
[[Immagine:VillinoDevecchi.corbetta.jpg|thumb|right|200 px|Il villino Serati Galeazzi De Vecchi]]
Di stile tardo liberty, Villa Meroni si trova ai confini col quartiere [[Isola Bellaria]], ed è contradistinta da una struttura con orientamento diagonale, imponente, impreziosita da verante e ingresso in ferro battuto con decorazioni floreali tipiche dell'epoca. Interessanti possono essere considerate le arnie per la produzione del miele che ancora vengono conservate nell'abitazione. La struttura venne realizzata per conto di Giuseppe Meroni, sindaco di Corbetta dal [[1911]] al [[1920]].
 
A Corbetta si sta affacciando il fenomeno dei quartieri ad alto indice straniero, in particolare relativo alla [[Arabi|comunità araba]], insediata da decenni nell'area fra via Oberdan e via Battisti (a ridosso del [[Quartiere Villa Pagani]]).
====Villa Castiglioni====
Risalente ai primi decenni del Novecento, Villa Castiglioni è una grande dimora quasi dirimpetto alla chiesa di Sant'Ambrogio, nel quartiere [[Isola Bellaria]], composta da una vasta proprietà con giardino privato cintato e con un grande prato esterno che occupa tutta l'area sinistra del fabbricato. Riprendendo lo stile neorinascimentale, le pareti esterne della villa sono decorate a graffito e con medaglioni a motivi floreali. Di rilievo è anche la presenza di una particolare voliera in ferro battuto presente nel giardino della villa.
 
====Villino SeratiLingue Galeazzie Dedialetti Vecchi====
Nel comune è relativamente diffuso il [[dialetto milanese]], mentre è molto presente il dialetto corbettese che differisce dal primo in più punti. Come tutti i [[Dialetto lombardo occidentale|dialetti lombardi occidentali]], anche il corbettese è sostanzialmente una [[lingue romanze|lingua romanza]] derivata dal [[lingua latina|latino]]. Alcuni studiosi vi hanno scorto tracce delle lingue dei popoli anteriori alla latinizzazione della regione, in particolare l'antico [[lingua ligure|ligure]] e il gallico parlato dai [[Celti]]. Lo scrittore [[Cletto Arrighi]] così parlava del dialetto corbettese nel suo romanzo ''[[La Scapigliatura e il 6 febbraio]]'': "La parlata di Corbetta è sostanzialmente quella milanese, che è uno dei principali dialetti gallo-italici, e quell'allungamento di pronuncia che le è proprio, quello strascico vocalico, che costituisce una delle sue peculiarità fonetiche, pare rilevare l'indole mite degli abitanti e includere una nota di ingenita delicatezza".<ref name=autogeneratoAina>Livio Aina, Fiorenzo Barbaglia, ''Curbéta, trumbéta'', Magenta, 2009, pp. 21-23.</ref>
Il villino venne fatto costruire da Carlo Serati, che poi lo vendette al maestro elementare Galeazzi. L'anno d'inizio della costruzione è datato in facciata "[[1909]]", anche se si ha ragione di credere che la struttura sia stata ultimata solo nel [[1911]].<br>
La villa si presenta oggi in stile eclettico con una gustosa torretta belvedere, mentre le pareti esterne sono decorate a graffito con motivi neorinascimentali, con medaglioni raffiguranti i volti di personaggi famosi o con decorazioni floreali. Di rilievo è anche il giardino a boschetto con grandi abeti e la presenza di alcune piante particolari ed esotiche quali [[palma|palme]] e [[camelia|camelie]]. Di recente fattura (1993-1994) è invece il monogramma della famiglia De Vecchi, attuale proprietaria, eseguito nell'ambito dei lavori di restauro subiti dalla struttura, che hanno riportato alla luce anche le decorazioni della vicina casa del gastaldo Zucchi.
 
Come ha ricordato il linguista [[Sergio Gilardino]] a proposito del dialetto corbettese, "lo strascico vocalico riportato dall'Arrighi nella sua opera, si accentua maggiormente nella periferia del paese, nelle cascine e nelle frazioni, dove sopravvivono in distribuzione apofonica delle varianti lessicali e fonetiche più pristine. L'ambiente villico offre arcaismi preservanti nella cerchia conclusa dei clan familiari e pertanto assai meno soggetta a sollecitazioni e ad influenze esterne.<ref name=autogeneratoAina />
----
 
===Altre struttureReligione ===
[[Image:L.Olivares.jpg|thumb|right|200px|Il corbettese [[Luigi Maria Olivares]], vescovo di Sutri e Nepi, dichiarato venerabile da [[papa Giovanni Paolo II]] nel 2004]]
====Torre Medioevale====
Il santo patrono di Corbetta è San [[Vittore il Moro]] martire, la cui ricorrenza è festeggiata l'8 maggio; compatrona dal 1955 è la [[Madonna di Corbetta|Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]], festeggiata ogni anno il 17 aprile. La maggioranza della popolazione è [[chiesa cattolica|cattolica]]. L'immigrazione di cittadini comunitari ed extra-comunitari ha portato all'insediamento di minoranze di [[Islam|musulmani]], [[Chiesa ortodossa|ortodossi]] ed [[Chiesa evangelica|evangelici]].<ref>{{Cita web |url=https://www.tuttitalia.it/lombardia/97-corbetta/statistiche/cittadini-stranieri-2016/ |titolo=Dati ISTAT |accesso=29 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181129184355/https://www.tuttitalia.it/lombardia/97-corbetta/statistiche/cittadini-stranieri-2016/ |urlmorto=no }}</ref>
Situata nei pressi di Villa Archinto Pisani Dossi, questa costruzione è ciò che resta delle antiche mura perimetrali della città di Corbetta. La torre, risalente al [[XIII secolo]], è caratterizzata da una pianta quadrangolare, chiusa alla sommità da un tetto in tegole e decorata con un fascione di mattoni sporgenti a losanga. Nella parte immediatamente sottostante sono
ancora ravvisabili tracce di una fascia rossa affrescata che si stagliava lungo tutto il perimetro dell'edificio e nella struttura tracce di finestre ad arco acuto in cotto risalenti probabilmente al [[XVI secolo]]. La torre, utilizzata per anni
come magazzino rurale, è stata acquistata dall'amministrazione comunale nel [[1998]] ed è stata oggetto di restauri che hanno consentito una riqualificazione dell'edificio e del vicino largo Cellere.
[[Immagine:Corbetta-castelletto.JPG|thumb|left|230 px|Il Castelletto oggi]]
 
Nel comune sono presenti due [[Parrocchia|parrocchie]] [[Chiesa cattolica|cattoliche]] (Corbetta e [[Cerello]]) appartenenti all'[[arcidiocesi di Milano]]<ref>{{Cita web|url=http://www.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=61971|titolo= Dal sito dell'Arcidiocesi di Milano|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081201145241/http://www.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=61971}}</ref>. La chiesa più antica è indubbiamente la [[chiesa prepositurale di San Vittore Martire]], mentre molto presente nel territorio è la devozione mariana, praticata nella venerazione della [[Madonna di Corbetta]] presente nel [[santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli]].
====Castelletto====
[[Immagine:Edificioliberty.corbetta.jpg|thumb|right|170 px|L'edificio liberty fatto costruire dall'Ing. Zari]]
Il Castello di S.Ambrogio - o Castello del Crociato - rappresenta l'ultimo frammento murario di una costruzione risalente al [[IX secolo]]. (v. La Storia)<ref>Lo troviamo riportato espressamente anche nell'opera citata di Wippone</ref>. Il complesso odierno, situato in piazza Corbas, presenta solo alcune parti originarie ed è il frutto di un'intelligente opera di restauro dell'architetto Piero Portaluppi negli anni [[1941]]-[[1942]], alla quale si è aggiunta un'ulteriore serie di ampliamenti negli anni dal [[1959]] al [[1963]]. Il colonnato interno al giardino e l'abside di una porta (lato est), provenienti da un monastero degli Stigmativi di Verona e risalenti al 1500, sono stati donati dalle Cartiere di [[Fabriano]]. Il parco conserva ancora le vestigia delle antiche mura perimetrali del castrum romano di Curia Picta, nonché altri reperti dell'epoca (tra cui la tomba di un centurione) e di epoche successive (per esempio un angelo, oggetto di leggende, collocato un tempo sulla torre campanaria) (v. Curiosità).
 
Presso la frazione di [[Cerello]] è presente una sede della [[Chiesa evangelica]].
====Edificio liberty ex "O.N.M.I."====
La struttura che oggi accoglie gli uffici catastali del comune è in realtà uno dei pochi esempi di puro stile liberty presenti ancora in città. La palazzina, di ridotte dimensioni, venne fatta costruire dall'Ing. Carlo Zari che la progettò nel [[1910]] e la fece decorare con temi a carattere naturalistico: intrecci di limoni e grappoli d'uva che inquadrano le campiture in finti mattoni. La villa passò successivamente alla famiglia Corbellini che la donò nel [[1938]] al comune nelle persone di Guido, Giannino e Giampiero Corbellini, affinché diventasse un asilo nido a memoria della madre, Maria Falciola.
In seguito la gestione della struttura venne affidata all'ONMI (Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e Infanzia) per tornare di competenza comunale alla fine del Secondo conflitto mondiale.
Dopo essere stato sede di alcune associazioni, oggi lo stabile è divenuto il distaccamento corbettese del catasto comunale.
 
Corbetta è stato luogo di nascita e prima formazione spirituale di mons. [[Luigi Maria Olivares]], vescovo di [[Sutri]] e [[Nepi]], dichiarato [[venerabile]] da papa [[Giovanni Paolo II]] nel 2004.<ref>Bruno Pegoraro, Andrea Balzarotti, Luciano Redaelli, ''Profumo di santità - S. E. Mons. Luigi Maria Olivares, vescovo di Sutri e Nepi'', ed. Parrocchia di Corbetta, Corbetta, 2020, p. 85 e 135</ref>
==Lo Stemma==
{{tabella a barre
[[Immagine:Stemma.corbetta.gif|left|90px]]
|titolo=Religioni a Corbetta (2020)
La descrizione araldica dello stemma è la seguente:<ref>[http://www.araldicacivica.it/comuni/indexc.php?extrac=s&id_comune=93 www.AraldicaCivica.it]</ref><br>
|barratitolo=#DDD
{{quote|''Partito: al primo fasciato d'argento e d'azzurro'';<br>
|sinistra1=Religione
''al secondo palato d'azzurro e d'argento.''<br>
|destra2=Percentuale
''Capo d'oro carico di un'aquila di nero.''}}<br>
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Sulla base di un antico documento è stato accertato che l'attuale stemma del comune veniva già utilizzato sin dal [[15 gennaio]] [[1892]]. La sua più attendibile origine, secondo autorevoli studiosi locali, parrebbe riferirsi in particolare a considerazioni di carattere storico e descrittivo del territorio. Infatti l'aquila di nero, sul capo d'oro, sembra possa fare riferimento al periodo in cui la città era soggetta al dominio dell'Impero austriaco; il fasciato d'argento e d'azzurro ed il palato d'azzurro e d'argento alluderebbero invece ai trentatre fontanili che si intersecano sul territorio comunale. Notevoli somiglianze sono anche state ravvisate con lo stemma della famiglia Frisiani, residente a Corbetta già dal [[XVI secolo]]. [[Immagine:Sim.dacorbetta.jpg|thumb|right|300 px|La Madonna col Bambino, santa Caterina, sant'Orsola, san Giorgio ed il devoto Teodorico da Coira di Simone da Corbetta, fine del XIII secolo, oggi all'[[Accademia di Brera]] di Milano]]
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|didascalia=Percentuale basata su un campione di 18.000 persone
}}
 
===Tradizioni e folclore===
==Personaggi di rilievo nati a Corbetta==
====La festa del Perdono e del Primo Miracolo (primo giovedì dopo Pasqua e 17 aprile)====
* [[San Mona]], Arcivescovo di Milano (III sec. d.C.)
[[Image:Portrait Pope Pius IV.PNG|thumb|[[Pio IV]] istituì la Bolla del Perdono di Corbetta, alla base dell'omonima festa]]
* Venerabile [[Luigi Maria Olivares]], vescovo di [[Sutri]] e [[Nepi]]
{{citazione|Corbetta. Festa del Perdono. 21 aprile. Quì [sic] operai e contadini si sprezzano reciprocamente e non vogliono aver contatto fra loro. Alla mattina della festa, i contadini si mettono in gala e vanno in chiesa a confessarsi e comunicarsi, mentre gli operai, nei peggiori abiti possibili, si allontanano dalla festa. Dopo mezzodì tutto cambia. Gli operai si mettono i migliori abiti e i contadini tornano ai loro stracci. E la festa si chiama del perdono!<ref>Carlo Dossi, Note Azzurre (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>
* [[Simone da Corbetta]], pittore ([[XIII secolo]])
|[[Carlo Dossi]] descrive la "Festa del Perdono" di Corbetta, ''[[Note azzurre]]'', nota 5655}}
* Gualtiero da Corbetta, cancelliere ducale ed incaricato della pubblica beneficenza alla corte di Ludovico il Moro
* [[Franco Dossi]], scrittore e politico, figlio di [[Carlo Dossi]]
* Paolo Frisiani, astronomo dell'Accademia di Brera
* [[Giuseppe Carlo Rossi]], primo professore universitario di portoghese in Italia
* Monfredo da Corbetta, Prevosto di [[Rosate]] ([[XIV secolo]])
* Francesco da Corbetta, pittore ([[XV secolo]])
* [[Pierino Beretta]], partigiano
 
La tradizione vuole che il giorno in cui accadde il miracolo che fece iniziare la costruzione del nuovo santuario mariano a Corbetta, fosse il primo giovedì dopo Pasqua e questa data rimase legata alla celebrazione della festività della Madonna di Corbetta.
==Personaggi di rilievo legati a Corbetta==
Personaggi che non hanno avuto i natali nella città, ma che qui sono morti o hanno vissuto a lungo o vi si sono distinti per meriti particolari di vanto locale, nazionale o internazionale:
 
Fu [[papa Pio IV]] che, su intercessione del nipote arcivescovo di Milano, [[San Carlo Borromeo]], con la bolla ''Unigeniti Filii Dei'' del 31 agosto [[1562]] concesse l'indulgenza plenaria straordinaria in forma giubilare a tutti quei fedeli che, ben disposti spiritualmente, si fossero legati a visitare l'immagine sacra conservata a Corbetta. Questo privilegio esclusivo, ovviamente, non fece altro che aumentare il numero di fedeli che accorrevano verso il tempio, catalizzando la popolazione del milanese e del novarese. Sarà poi lo stesso Carlo Borromeo a rinnovare la sua devozione alla Madonna corbettese, fermandosi qui in preghiera durante il suo pellegrinaggio a [[Torino]] in visita alla [[Sindone]] e in altre visite pastorali che egli fece alla [[pieve di Corbetta]].<ref name="ReferenceGatti"/>
* Conte [[Carlo Dossi]] (Carlo Alberto Pisani Dossi), scrittore, letterato, poeta, archeologo e diplomatico
* Conte Ambrogio Varese da Rosate, medico e archiatra di [[Ludovico il Moro]]
* Conte Giuseppe Brentano, Tesoriere Generale del Ducato di [[Milano]] e consigliere intimo di [[Giuseppe II]]
* Conte Leopoldo Balzarotti di Weissenstein, Feldmaresciallo Luogotenente del Sacro Romano Impero
* Conte [[Pompeo Litta Biumi]], genealogista
* Conte [[Carlo Archinto]], nobile e mecenate milanese
* Venerabile Don Carlo Chierichetti, rettore del Santuario (m.[[1898]])
* Dott. Francesco Mussi, fratello del sindaco di [[Milano]], [[Giuseppe Mussi]]
* [[Ferencz Gyulaj]], Feldmaresciallo dell'Impero Austro-Ungarico
* [[Alexander von Mensdorff]], Feldmaresciallo Luogotenente e poi Ministro degli Esteri dell'Impero Austro-Ungarico
* [[Massimiliano I del Messico|Massimiliano d'Asburgo-Lorena]], Arciduca d'Austria e Imperatore del Messico
* [[Corrado Govoni]], poeta e letterato italiano, amico di Dossi
 
La festa ha assunto un carattere locale particolarmente sentito nei secoli, arrivando ad interessare buona parte dei comuni dell'[[Abbiategrasso|abbiatense]] e del [[Magentino (territorio)|magentino]], in particolare dopo l'incoronazione della Madonna di Corbetta come patrona di zona ad opera dell'allora arcivescovo di Milano, [[Giovanni Battista Montini]] (poi papa Paolo VI). Ogni anno le due feste richiamano nel paese oltre 20.000 visitatori dai paesi limitrofi e la città di Corbetta per due settimane organizza festeggiamenti, luna park all'aperto e nei giorni delle due feste una fiera per le vie principali dell'abitato. In occasione della festività del Perdono di Corbetta, dove viene concessa l'indulgenza plenaria in forma giubilare, viene anche conferito il premio "Suor Michelina" ai cittadini benemeriti nel campo della solidarietà e dell'impegno sociale.<ref>{{Cita web|url=http://www.santuariodicorbetta.it/premio-suor-michelina-2/|titolo="Premio Suor Michelina"|accesso=10 aprile 2022|urlmorto=}}</ref> In concomitanza con la festa si è svolta per diversi anni la "Fiera per lo sviluppo ecosostenibile del territorio".
==Gemellaggi==
La città di Corbetta è gemellata con:
 
====Passeggiata tra le ville storiche (prima domenica di maggio)====
*[[Immagine:Flag of France.svg|20px]] [[Francia]] - [[Corbas]], dal [[1981]]
In concomitanza con la festa patronale del paese (san Vittore, prima domenica di maggio), annualmente Corbetta ospita la "Passeggiata tra le ville storiche", un'occasione nella quale i visitatori e gli abitanti hanno la possibilità di visitare le numerose ville storiche, le chiese ed i musei della città. La manifestazione, nata nel 1994 ad opera della Pro Loco locale, ha lo scopo di far conoscere questo patrimonio storico, facendo ammirare architetture, affreschi, decori ed ameni giardini difficilmente accessibili alle persone durante il resto dell'anno.<ref>{{Cita web |url=http://www.event.altervista.org/visitacorbetta/corbetta/itinerario.htm |titolo=www.visitacorbetta.it |accesso=28 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181128211043/http://www.event.altervista.org/visitacorbetta/corbetta/itinerario.htm |urlmorto=no }}</ref>
*[[Immagine:Flag of Romania.svg|20px]] [[Romania]] - [[Tărgovište]], dal [[2002]]
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
==Il territorio e l'ambiente==
==== Strutture sanitarie ====
L'ambiente corbettese è caratterizzato da una flora tipica dell'area della Lombardia. Il comune, parte del Parco Agricolo Sud di Milano, possiede numerose aree verdi situate nelle zone periferiche con fitti boschi caratterizzati dalla presenza della [[robinia]], dell'[[ontano]], della [[betulla]] e dell'[[acero]]. Notevole è anche la presenza del [[gelso]], retaggio delle antiche coltivazioni per la produzione del [[baco da seta]].<br>
La città di Corbetta dispone di una propria Residenza Sanitaria Assistita per anziani e disabili, nonché di un ambulatorio medico per analisi.
La campagna è ricca di luoghi e di edifici di notevole interesse, meta di gite durante la bella stagione, a piedi e in bicicletta. In particolare numerose e caratteristiche sono le cascine, pregevoli anche dal punto di vista architettonico. La grande attrazione del territorio sono le risorgive, ricchi di acqua limpida e vegetazione lussureggiante. Sparsi nella campagna troviamo lazzaretti e piccole cappelle come quella della "Madonnina" situata in via Montebianco o il lazzaretto presso la cascina Cantona famoso perché luogo di sofferenza visitato da san [[Carlo Borromeo]] durante la peste del [[1630]].<br>
Rilevante è anche la presenza di frutteti e boschi come quello presso la cascina Cantalupa e quello denominato "Eremo Locatelli". Nel cuore della città fioriscono numerose aree verdi oltre al parco di villa Ferrario e quello, aperto al pubblico in occasione di manifestazioni culturali e ricreative, di villa Pagani. Di recente realizzazione anche un bosco urbano composto da oltre 1300 essenze arboree e dotato di piste ciclopedonali.
 
==== Associazioni ====
===Gli antichi comuni del territorio===
Il comune di Corbetta conta in tutto 54 associazioni iscritte all'albo delle associazioni culturali comunali.
{{vedi anche|Pobbia}}
====Comune di Cassina Pobbia====
L'attuale località della Pobbia (Cassina Pobbia) era anticamente un comune indipendente da Corbetta che contava poco più di ottocento abitanti e che venne inglobato al territorio comunale nel [[1880]]. Nei registri comunali, ancora oggi conservati, venivano accuratamente segnalati di anno in anno i residenti, i deceduti, gli emigrati e gli immigrati.
 
====Comune diQualità Castellazzodella de'vita Stampi====
Grazie all'efficienza della [[raccolta differenziata]] dei rifiuti, la città di Corbetta è stata inclusa nel 2021 nel dossier "Comuni Ricicloni Lombardia 2021" di Legambiente come uno dei dodici comuni dell'ovest milanese più virtuosi.<ref>{{cita web|url=https://www.logosnews.it/node/78512|titolo=Rifiuti oggi - Comuni ricicloni 2011|accesso=15 marzo 2022|editore=logosnews.it}}</ref>.
{{vedi anche|Castellazzo de' Stampi}}
[[Immagine:Corbetta-castellazzocascina.JPG|thumb|right|250 px|Uno scorcio di Castellazzo de' Stampi con l'antica ''Curta Granda'' (a sinistra)]]
Nei registri di censimento del Ducato di [[Milano]], nel [[1558]] (il cosiddetto "Catasto Carlo V") Castellazzo de' Stampi risulta compreso nella pieve di Corbetta ed era un piccolo comune prevalentemente agricolo. Nel [[1751]] già emerge che il comune contava una popolazione di 45 individui nel territorio, a cui venivano aggiunti gli abitanti della frazione di Cascina Pobbia, unita sotto l'aspetto fiscale.<br>
Il comune era fisicamente retto da un console comunale con le funzioni di regolare l'ordine pubblico e la gestione degli affari della comunità, aiutato in questo da un incaricato del Ducato che si preoccupava di registrare le spese annuali e procedere poi alla riscossione delle tasse (era chiamato "ragionatto milanese"). In questo periodo il comune ricadeva sotto la giurisdizione del vicario del governatore generale che si trovava nella regione del Seprio con sede a [[Gallarate]] ed ovviamente ricadeva anche sotto la giurisdizione del Podestà di Milano, presso il quale il console, ogni anno, doveva fare giuramento. Nel "Compartimento territoriale specificante le cassine" del [[1751]], Castellazzo de' Stampi era indicato come un comune autonomo ed indipendente, mentre nell' "Indice delle Pievi e Comunità dello Stato di Milano" del [[1753]] si trovava compreso nei territori di un certo comune di Bugo di cui però tutt'oggi non si hanno tracce.<br>
Nel [[1757]], grazie al Catasto Teresiano del territorio di Milano, Castellazzo de' Stampi venne aggregato definitivamente al comune di Cascina Pobbia, a sua volta compreso nel territorio della Pieve di Corbetta ([[10 giugno]] [[1757]]).<ref>Andrea Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un borgo tra storia e natura op. cit </ref>
 
== Cultura ==
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=== Istruzione ===
Corbetta è da tempo sede di istituzioni scolastiche. La prima scuola pubblica fu aperta nel [[1795]],<ref>Situata in località [[Cascina Pobbia]], attiva sino agli anni sessanta del XX secolo</ref> ma l'opera più significativa fu senz'altro la fondazione dell'Asilo "Comm. Francesco Mussi" ([[1891]]), tuttora presente ed attivo, affidato sino agli anni Sessanta del Novecento alle [[Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo]] e gestito poi dagli eredi del Mussi.
 
Sul territorio comunale sono attualmente presenti due scuole dell'infanzia, tre scuole primarie e due scuole secondarie di primo grado (di cui un istituto privato paritario gestito dai [[padri somaschi]]), oltre all'Istituto Superiore di Odontotecnica "Mainardi".
===Le Cascine===
{{vedi anche|Cascina a corte}}
 
Al censimento del 2021, Corbetta risultava avere 57 analfabeti.<ref name="ISTAT" />
Sul territorio sono presenti numerose [[Cascina a corte|cascine]] che costituiscono il principale patrimonio dell'architettura rurale del paese, rimasto prevalentemente agricolo sino alla fine dell'Ottocento. La maggior parte di esse è già compresa nel catasto teresiano [[1760]], ma la loro edificazione risale ad un periodo di poco precedente. Le principali cascine del territorio sono: Americana, Brambilla, Buscaglia, Cantalupa, Chiappana, Cucca, Leone Santi, Magentola, Malpaga, Malpiazza, Nuova, Pobbietta, Preloreto e Sacra Famiglia.
 
===I FontaniliArte===
[[File:MadonnaRosario-Procaccini.jpg|miniatura|left|''[[Madonna del Rosario (Giulio Cesare Procaccini)|Madonna del Rosario]]'' di [[Giulio Cesare Procaccini]], una delle opere più importanti conservate presso il [[Museo del santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta|museo del santuario di Corbetta]].]]
Patrimonio naturale di inestimabile valore sul territorio comunale sono i numerosi [[Fontanile|fontanili]] (alcuni dei quali versano in cattive condizioni) che sono all'origine dello stemma comunale e che per diversi secoli hanno alimentato e continuano ad alimentare le principali coltivazioni del paese.
Corbetta si è distinta nel corso dei secoli per uno spiccato sentimento artistico che ha accompagnato lo sviluppo del paese e l'affermazione dei diversi stili anche nella [[provincia di Milano]].
[[Immagine:Corbetta-fontanilelaghetto.jpg|thumb|300px|right|Il fontanile "Madonna" che costeggia e rifornisce d'acqua il laghetto di Villa Frisiani-Olivares-Ferrario]]
Leggenda vuole che sul territorio corbettese sin dalle epoche più remote fiorissero ben 33 fontanili che ancora oggi si possono ammirare: Boldirone, Borra, Borretta, Bosera, Broeus, Castellazzo, Cavo d'Adda, Delle Monache, Fasolo, Fiandrina, Frati, Gadera, Grande, Guasta, Luna, Lungo, Madonna o Manzoli, Magistroni, Malpaga, Marcione, Margherita, Negri o Garavaglia, Nuovo, Pietrasanta, Pobbietta o Cucca, Pontirolo, Regè o Regiò, Resta, Rinzo, Tre Teste (una a Corbetta e due a [[Vittuone]]), Uccello, Uccello Nuovo, Varesino (solo una testa in Corbetta). Ultimamente, notevoli abbellimenti sono stati apportati al fontanile di Castellazzo de' Stampi, che è considerato oggi uno dei meglio conservati.
 
Della cittadina era originario il pittore [[Simone da Corbetta]] (fl. XIV secolo), allievo di [[Simone Martini]], e durante il periodo tardogotico vi lavorò [[Zavattari|Gregorio de' Zavattari]] che lasciò proprio a Corbetta una delle sue opere più significative, la [[Madonna di Corbetta]] venerata presso l'[[santuario di Corbetta|omonimo santuario]].
===Il Lazzaretto===
Il [[lazzaretto]], luogo di antiche sofferenze, si trova a Corbetta situato in prossimità delle cascine Fiandrina e Cantona, contraddistinto da una radura boschiva in cui è collocata una semplice colonna in pietra e una croce soprastante di ferro. Qui vennero sepolti gli appestati del comune tra gli anni [[1576]] e [[1577]]. Durante l'epidemia era venuto a Corbetta il Card. [[Carlo Borromeo]] ([[22 novembre]] [[1577]])<ref>Archivio Plebano della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta - Opuscolo sulla visita del Card. Borromeo (22 novembre 1577)</ref>; la leggenda vuole che, visitando il lazzaretto, da sotto i suoi piedi sgorgasse il vicino fontanile che ancora oggi porta il suo nome in ricordo del fatto miracoloso. Qui riposano anche le vittime della terza pestilenza, quella del [[1630]], descritta da [[Alessandro Manzoni]]. La prima condotta medica era già stata istituita a Corbetta ([[1612]]), ma i malati, raccolti nelle sale del palazzo Frisiani, venivano curati con terapie improvvisate a base d'incenso e di aceto. Nel [[1685]], per volere del cardinale [[Federico Visconti]], i Corbettesi issarono la colonna votiva sulla piana del lazzaretto.
 
Grazie al patrocinio spesso di aristocratici milanesi che a Corbetta avevano le proprie ville di delizia, la cittadina è stata nei secoli dal [[manierismo]] al [[rococò]] luogo di lavoro di importanti artisti sul territorio: qui operarono gli architetti [[Francesco Maria Richini]], [[Fabio Mangone]], [[Vincenzo Seregni]] e [[Francesco Croce]], i pittori [[Aurelio Luini]] (scuola), [[Giovanni Stefano Danedi]] detto "il Montalto", [[Melchiorre Gherardini]] detto "il Ceranino", [[Giulio Cesare Procaccini]], [[Carlo Francesco Nuvolone]], [[Giovan Battista Discepoli]], [[Luigi Pellegrini Scaramuccia]], [[Giovanni Angelo Borroni]], [[Mattia Bortoloni]], [[Giuseppe Pellegrini (pittore)|Giuseppe Pellegrini]], [[Ferdinando Porta]], [[Giovanni Antonio Cucchi]] e [[Giovanni Battista Sassi]] e scultori come [[Giovanni Giacomo Tencalla]].
== Economia ==
[[Immagine:Magneti marelli.gif|thumb|right|150px|Il logo della Magneti Marelli, la cui sede principale è a Corbetta]]
La città gode di un certo [[industria|apparato industriale]], in particolare nella zona ovest dove, tra il finire dell'Ottocento ed i primi del Novecento trovarono sede molte aziende quali la ditta Castiglioni (fiori di celluloide), Magugliani (lavorazione del legname), Sacconaghi (lavorazione della tolla), Capsoni-Francioli (tessitura), Messa (fabbrica pile), Cozzi-Pagani (lavorazione della tolla).
Altre ditte, molto spesso con caratteristiche spiccatamente artigiane, si occupavano della produzione del legno da ardere, di salumi, di bibite gassate, oltre che di vino, un tempo molto rinomato.
 
Nell'Ottocento lavorarono per commissioni legate alla chiesa locale il pittore lodigiano [[Mosè Bianchi (1836-1892)|Mosè Bianchi da Mairago]], l'arlunese [[Rodolfo Gambini]] e [[Francesco Mensi]].
Numerose furono anche le filiali di aziende milanesi tra cui la più famosa è sicuramente la [[Magneti Marelli]], la cui sede è stata recentemente impiantata a Corbetta.<ref>La sede locale è ancora oggi attiva in prossimità della vicina città di [[Santo Stefano Ticino]] </ref>
 
Il Novecento è il secolo che vede l'affermazione di nuove correnti artistiche ed a Corbetta si annoverano esempi che vanno dallo [[stile liberty]] al [[stile littorio|littorio]]. Qui vissero ed operarono tra gli altri l'architetto e scrittore Luciano Prada ed il fotografo [[Giuliano Grittini]], collaboratore di [[Alda Merini]]; questi, in particolare tra gli anni '70 e '80 organizzarono a Corbetta diversi simposi artistici ai quali presero parte artisti del calibro di [[Federica Galli]] e [[Aligi Sassu]].
Le principali attività economiche sono:
* Agricoltura: [[frumento]] e [[mais]]
* Industria [[metallurgia|metallurgica]]
* Industria tessile, sartoria e confezioni
* Industria metalmeccanica
* Industria elettromeccanica ed elettronica
 
==== Musei ====
Corbetta è uno dei comuni convenzionati con il [[Parco Agricolo Sud Milano]] e con il Consorzio dei Navigli ed è sede storica del [[consorzio agrario]] della zona, oggi trasferito in località [[Cerello]].
[[File:Bibliocorbetta.jpg|thumb|La biblioteca di Corbetta, ex municipio cittadino]]
Le bellezze artistiche sono presenti su tutto il territorio comunale e si articolano su numerosi fronti. Oltre ai resti della basilica longobarda murati sulle fiancate laterali della canonica ed i resti del castello medioevale, Corbetta è divenuta famosa anche per le splendide ville gentilizie.
La città vanta i seguenti musei e raccolte:
 
* [[Museo del santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]]; via Mazzini, 2
* [[Museo del legno Luigi Magugliani]]; via Caldara
* [[Museo archeologico Villa Pisani Dossi]]; via Mussi
* [[Archivio fotografico Gianni Saracchi]]; via Cattaneo (Municipio)
 
Presso la ''Sala delle Colonne'', l'antica scuderia del palazzo comunale, e l'ex tesoreria comunale vengono spesso organizzate delle mostre di pittura di artisti contemporanei o di fotografia ispirati alla storia della città.
==Curiosità e aneddoti==
===La leggenda di Sant'Ambrogio===
L'etimologia del nome della città, come vuole la tradizione popolare, è da riferirsi ad un episodio riguardante la vita di [[Sant'Ambrogio]]: egli, fuggendo da [[Milano]] rincorso dalla popolazione che voleva proclamarlo vescovo, sostò in questo luogo. Braccato dalla folla incalzante, spronò la propria mula al grido dialettale di “Cor Betta! Cor Betta!” (pron. "Cur Beta"). A memoria del leggendario accaduto, in località Isola, si erge oggi la Chiesa di Sant'Ambrogio.
 
=== Letteratura ===
===Il crollo del campanile e l'angelo===
Lo scrittore [[scapigliatura|scapigliato]] [[Carlo Dossi]] (che visse a Corbetta dal suo matrimonio nel 1892 sino alla sua morte) ha consegnato alla letteratura diversi aneddoti sulla città di Corbetta all'interno della sua opera principale, le ''[[Note azzurre]]'' ed in paese ha composto diverse sue opere.
[[Immagine:Corbetta-campanilegiorno.jpg|thumb|left|250 px|Il campanile di Corbetta ripreso da Piazza del Popolo]]
Il tragico crollo del campanile della collegiata nel [[1902]] fu, secondo la tradizione popolare, guidato dalla Madonna dei Miracoli: Ella infatti, con il proprio manto, avrebbe fatto in modo che il campanile cadesse su se stesso senza danneggiare le case circostanti. Si narra anche che, al momento della catastrofe, uno degli angeli presenti sulla torre campanaria si sia staccato dalla sua sede e sia volato miracolosamente nel vicino parco del Castello dove ancora oggi si può vedere. Il crollo avvenne nelle ore notturne e fortunatamente non fece vittime tranne il cane del locale fornaio Evardi.
 
[[Corrado Govoni]] intitolò "Nel cimitero di Corbetta" una sua poesia pubblicata nel [[1918]], composta mentre era ospite di Franco Pisani Dossi (figlio di Carlo) nella sua residenza in città.<ref>Corrado Govoni, ''Poesie scelte'', Edizioni A. Taddei & Figli, Ferrara, 1918.</ref>
« Nella notte dall'1 al 2 giugno 1902, dopo che l'orologio del campanile di Corbetta aveva sonato le 3 e 1/4 il campanile (stato recentemente sopralzato a straordinaria altezza) si sfasciò alla altezza della parte vecchia, cedendo, sedendo su sè stesso. Fece come un canocchiale che si ritira dentro sè. Fu un rumore come di cento carri rovesciati, al quale ne successe un altro quasi eguale, per una parte della chiesa che parimenti si sfasciò. Nessuna disgrazia di persone. Notte limpida e chiaro di luna (I° quarto). Alla mattina del 2 giunsero i costruttori, architetto Perrone e capomastro Gadola. Nel momento stesso in cui il campanile cadeva, Perrone a Milano in casa e nel letto suo si svegliò di soprasalto, mentalmente pensando «cadde il campanile di Corbetta», poi riaddormentossi, e quando la mattina appresso fu svegliato, perché [lacuna] era venuto da Corbetta per annunciargli il fatto, disse a questo prima che parlasse, so che cosa veniste per dirmi. Caso di telepatia. - L'idea che il campanile stesse per cadere, era pur fissa in me, e coricandomi la sera dell'1, aspettavo, non so perché, il fragore della rovina ».<ref>Carlo Dossi, "Note Azzurre", n.5755 (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>
|[[Carlo Dossi]]}}
 
===Le lancetteMusica del campanile===
In città sono presenti numerosi enti per la promozione e la diffusione della musica tra le quali:
Un altro particolare che accompagnò la tragica storia del campanile risale al periodo della [[Seconda Guerra Mondiale]] quando una lancetta dell'orologio si staccò in pieno giorno e precipitò sul capo di un passante, Enrico Trezzi.
 
* Corpo Filarmonico "Gaetano Donizetti"
===Il tesoro===
* Accademia Musicale San Girolamo Emiliani
« In molte località di origine antica, dura la tradizione di tesori nascosti. Anche in Corbetta (Cellae concannianae e poi Curia picta) un tesoro si troverebbe presso il Pozzo vecchio ‹o pozzo bianco› (dove?) e Giuseppe Mussi, già deputato e senatore, sindaco di Milano, uomo che possedeva molti libri e aveva letto molti frontispizi, "bottega de pattee", come lo chiamava il cugino suo Francesco, citava il seguente passo latino, tolto secondo il Mussi
* Associazione ''Amici della Musica''
dal cronista Prato: ''thesaurum apud Puteum blancum seu campanam argenteam, auro repletam''. Si noti però che il Prato è scritto in italiano e non in latino e che non vi si trova cenno neppure lontano di tesoro in Corbetta ».<ref>Carlo Dossi, "Note Azzurre", n.5756 (Adelphi Edizioni, Milano 1964) a cura di Dante Isella.</ref>
* Schola Cantorum San Vittore Martire
|[[Carlo Dossi]]}}.
* Gruppo Animazione Corale Santuario Beata Vergine dei Miracoli
* Civico Coro Polifonico ''Curia Picta''
* Civico Coro di voci bianche "Piccoli Cantori di Corbetta"
 
Corbetta è stata tra Ottocento e Novecento sede di un ramo della celebre famiglia di organari italiani [[Prestinari]] che qui aveva un proprio laboratorio di produzione.<ref>C. Balzarotti, ''Tra Corbetta, Magenta e Abbiategrasso: ricerca sulla musica'', tesi di laurea dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, 1987</ref><ref>Balzarotti Andrea, ''Tesori nascosti del Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta'', Corbetta, 2011</ref>
Secondo una leggenda popolare, per conoscere esattamente il posto dove è sepolto il tesoro (tre campane d'argento ricolme d'oro) occorre interpretare le indicazioni contenute nelle tre lapidi murate sulla facciata esterna, rivolta a meridione, della Chiesa Prepositurale di San Vittore Martire.
 
Per quanto riguarda il teatro, Corbetta beneficiava un tempo di una struttura teatrale, edificata alla fine dell'Ottocento presso l'attuale via Verdi; dopo essere divenuta sala da ballo durante il ventennio, cadde in disuso dal dopoguerra ed attualmente ospita un supermercato.
===Il vino===
Un tempo il territorio corbettese era rinomato soprattutto per la produzione di vino, di ottima qualità. Famosissimo era il "Bianco di [[Cerello]]", prodotto nel Seicento nell'omonima località del comune. Tracce di una cantina per il deposito del vino sono state trovate anche nel cortile della Chiesa di Sant'Ambrogio in località Isola. Le prime coltivazioni sembrano risalire all'epoca romana.<ref>Ampia argomentazione del fatto ci viene fornita da Carlo Dossi nelle sue "Note azzurre" (op. cit) dal momento che in seguito i ritrovamenti furono da lui personalmente studiati, catalogati ed aggiunti alla sua collezione di arte antica a Corbetta</ref>
 
Corbetta è inoltre il luogo di fondazione della band di [[rock demenziale]] ''[[Teste Sciroppate]]''. Sempre ha Corbetta, hanno dimorato per buona parte della loro vita il compositore [[Aldo Salvi]] (il quale ha insegnato musica presso le scuole medie locali e ne è stato anche primo cittadino) ed il musicista [[Gil Ventura]].
===Le osterie, i letterati e gli artisti===
[[Immagine:Carlo dossi.jpg|thumb|right|220px|Il diplomatico e scrittore scapigliato [[Carlo Dossi]] (che abitò a Corbetta, nell'omonima villa storica, dal 1892 alla propria morte nel 1910), era uno dei più accaniti ed estroversi avventori delle osterie corbettesi del buon vino]]
A Corbetta è attiva a tutt'oggi una delle più antiche osterie del paese, detta ''Croce di Malta'' (fondata nel [[1853]]), dove [[Alessandro Manzoni]] era solito trovarsi con altri letterati del tempo come il [[Tommaso Grossi|Grossi]], il Pestalozzi e il Rossari; li accomunava una personale amicizia col prevosto Nazaro Vitali che nel ''Liber Chronicus'' parrocchiale ci ha lasciato traccia di questi incontri.
Non ultimo, lo stesso [[Carlo Dossi]] era solito ritrovarsi con i propri amici in questa osteria del centro.
Corbetta era all'epoca molto famosa per le osterie e se ne contava un numero elevato, alcune delle quali sono giunte sino ai nostri giorni:<ref>L'elenco e le descrizioni sono riportate nel volume "'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane" di Livio Aina, Ed. Zeisciu, Corbetta, 2004. ISBN 8887405093</ref>
 
=== Cucina ===
'''Scomparse'''
[[File:Frikadeller.jpg|thumb|I ''Mundighili'']]
*''Osteria Bellaria'' ([[Isola Bellaria]])
La gastronomia corbettese è essenzialmente parte di quella meneghina, e con essa si completa in maniera singolare con una serie di piatti tipici.<ref>I piatti elencati sono descritti accuratamente nel volume '' 'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane'' di Livio Aina, Ed. Zeisciu, Magenta, 2004. ISBN 88-87405-09-3</ref> Tra gli antipasti bisogna ricordare la presenza del pesce in [[carpione (cucina)|carpione]] (soprattutto nella variante della ''butìna'' o [[alburnus arborella|arborella]]), mentre per i primi spicca il ''turtìn da fasoeu'' (tortino di fagioli), il ''turtìn da patata e scigula'' (patate e cipolle), il minestrone alla corbettese (caratteristico per la presenza di erbette, fagiolini, verza e porri), il ''ris e làcc'' ([[Riso al latte|riso e latte]]), il ''pancòtt'' (pancotto) ed il riso "in cagnone" (con aglio, salvia e formaggio grattugiato).
*''Locanda con alloggio "Grassi"'' (via Trieste, [[Isola Bellaria]])
Mutuate dalla cucina milanese vi sono sicuramente i ''mundighili'' (polpette di carne), oltre alle ''pulpètt cont i vers'' (polpette con le verze), la ''rustìva'' (con coppa e verza), la [[Frittata di luppolo selvatico|frittata]] ''cont i luartiis'' (frittata con getti apicali di [[Humulus lupulus|luppolo selvatico]]), i ''oeuv strapasaa cont i tumatis'' (uova strapazzate con pomodori) e la caratteristica ''insalata e ciapp'' (insalata e uova sode; si noti la parola ''ciapp'' che in dialetto indica i glutei, per l'evidente somiglianza con le mezze uovo). Diffusissimo nell'area del corbettese è il ''[[Pan meino|pan de mej]]'' (pane dolce realizzato con miglio o farina di mais), ma tipica di Corbetta è la ''bruséla'' (pane farcito di frutta o verdura nella variante salata).
*''Bar Rosetta'' (via Volta), ritrovo abituale di [[Giovanni Francesco Malagodi]]
*''Osteria Tre Re'' (via Volta)
*''Osteria curér'' (via Volta)
*''Bar Gamba de Legn'' (p.zza Beretta)
*''Albergo Croce Bianca'' (via Mazzini), citato già alla fine dell'Ottocento dal [[Touring Club Italiano]]
*''Bar Centrale'' (via Mazzini, angolo via Verdi)
*''Osteria Croce di Malta) (c.so Garibaldi), citata nel paragrafo sopra
*''Caffé pasticceria Montorfano'' (c.so Garibaldi)
*''Trattoria dell'angelo'' (c.so Garibaldi)
*''Trattoria dell'Adriatico'' (c.so Garibaldi, 30), ritrovo di [[Gino Latilla]], [[Carla Boni]] e [[Renato Longo]]
*''Circulòn'' (c.so Garibaldi)
*''Osteria San Luigi'' (p.zza del Popolo)
*''Osteria Cinghej'' (via Mussi)
*''Trattoria Leon d'Oro'' (via Villoresi)
*''Osteria della Gatta'' (via Crocefisso, 32)
*''Osteria del Moro'' (via San Sebastiano)
*''Osteria della Pace'' (via Cavour)
*''Osteria della Grotta'' (via Trento), chiamato anche ''Delizia''
*''Trattoria del Gallo'' (via Crocefisso), ritrovo abituale del pittore locale ''Boemo''
*''Bar Lattuada'' (via Simone da Corbetta - [[Isola Bellaria]])
*''La Sportiva'' (via Verdi)
*''Bar Tripoli'' (via Verdi), frequentato da molti zelanti fascisti nel periodo della Seconda Guerra Mondiale
*''Osteria Giuseppe Verdi'' (via Madonna), di comprovata esistenza dal [[1799]] e luogo di sosta di [[Alessandro Manzoni]] <ref>L'Aina cita questo fatto riferendosi ad alcuni scritti del Manzoni in cui racconta il tragitto che da giovane faceva dalla sua casa di [[Milano]] verso il collegio dei Barnabiti di [[Castellazzo de' Barzi]] ove trascorreva le proprie vacanze estive</ref> e abituale luogo di ritrovo della [[Confraternite di Corbetta|Confraternita del Santo Rosario]]
*''Bar Dino'' (via Pisani Dossi)
*''Osteria del Martello'' (via Crocifisso), frequentata in particolare da compagnie di [[Preloreto]]
*''Cooperativa Agricola di Consumo "Avvenire"'' (p.zza del Popolo), sede storica della banda comunale
*''Trattoria Primavera'' (via Matteotti, 12), conosciuta anche come ''Lèsi'' (dal nome del proprietario, Alessio Balzarotti), ritrovo abituale della squadra dell'[[Inter]].
*''Osteria della Rosa'' (via San Sebastiano), detta anche ''Sigagn''
*''Osteria "Barbaglia"'' (via Cattaneo), detta anche ''Ma-che-uga''
*''Osteria San Giuseppe'' (via Brera), detta anche ''Pin da Cèca''
*''Circolo ENAL'' (loc. [[Soriano (Corbetta)|Soriano]])
*''Circolo di Battuello'' (loc. [[Cerello|Battuello]])
*''Osteria del Palìna'' (loc. [[Cerello|Battuello]])
*''Osteria Beretta'' (loc. [[Cerello]]), nata il [[17 dicembre]] [[1937]]
*''Osteria dela Pierina e Giulaj'' (loc. [[Preloreto]]), dedicata al famoso Feldmaresciallo austriaco [[Ferencz Giulaj]], comandante delle forze austro-ungariche alla [[Battaglia di Magenta]]
*''Circolo "Avvenire"'' (via Villoresi)
*''Trattoria "Bugina"'' (via Verdi)
*''Bar San Vittore'' (via Mussi)
*''Osteria della Noce'' (via Matteotti)
*''Osteria "La Bettola"'' (via Pio X, loc. [[Quartiere Malpaga|Malpaga]])
*''Osteria Sant'Anna'' (via Brera), detta anche ''Basòla''
*''Circolo Castellazzo'' (loc. [[Castellazzo de' Stampi]])
*''Osteria Magistrelli'' (loc. [[Castellazzo de' Stampi]]), detta anche ''Lignamée''
*''Osteria Belvedere'' (via Adamello), detta anche ''Ustaria dal Vincens Balsaròtt''
*''Circolo ENAL'' (loc. [[Castellazzo de' Stampi]]), ritrovo dei guardiacaccia del corbettese
*''Bar Bice'' (via Verdi)
*''Osteria dei Partigiani'' (via Crocifisso)
*''Osteria "Gianduja"'' (via Filzi)
*''Fiaschetteria "Enrico Magistroni"'' (via Petrarca)
*''Fiaschetteria Argenta'' (via Barera), detta anche ''Mungardìn''
*''Fiaschetteria Scazzosi'' (via Piave), detta anche ''Gin Pulènta''
*''Drogheria Calati'' (via Volta)
*''Fiaschetteria "Arsenio Marmonti"'' (via Roma)
*''Fiaschetteria "De Bernardi"'' (c.so Garibaldi)
*''Trattoria dell'Uva'' (via Brera), detta anche ''La Rusa''
 
===Media===
'''Esistenti'''
Corbetta è stata utilizzata come set cinematografico anche per alcune sequenze della serie televisiva di [[Netflix]], ''[[Zero (serie televisiva)|Zero]]'' ideata dal fumettista [[Menotti (fumettista)|Menotti]] nel 2021.<ref>{{Cita web |url=https://www.logosnews.it/node/59557 |titolo="Corbetta '___location' di Netflix" |accesso=26 marzo 2022 |urlmorto=no }}</ref>
*''Osteria Madonna'' (via Simone da Corbetta, angolo via Volta - [[Isola Bellaria]])
*''Bar "Colombo"'' (p.zza Beretta), precedentemente ''Osteria da la Lèna''
*''Bar tabaccheria "Maria'' (p.zza del Popolo), chiamato anche ''Cafirìn da la Maria''
*''Circolo ACLI'' (piazzetta Canonica), luogo di ritrovo della "Schola Cantorum" della parrocchiale
*''Trattoria Bar "Baroli"'' (via Milano, località [[Pobbia]]), detta anche ''Zichepà''
*''Bar trattoria Airaghi-Bosetti'' (loc. [[Soriano (Corbetta)|Soriano]]), detta anche ''Furmaj''
*''Osteria del Guerra'' (loc. [[Cerello|Battuello]])
*''Osteria dal Carlòn'' (loc. [[Cerello|Battuello]])
*''Trattoria "da Onorina"'' (via Manzoni)
*''Circolo Sant'Antonio'' (loc. [[Cerello]])
*''Trattoria Annovazzi'' (loc. [[Cerello]]), detta anche ''Tabachée''
*''Circolo ENAL'' (via Oberdan)
 
===I Mille a Corbetta=Radio====
A Corbetta, nella frazione di [[Soriano (Corbetta)|Soriano]], nacque nel maggio [[1977]], una delle più famose emittenti locali della provincia nord-ovest di Milano, [[Delta Radio Corbetta]], la quale, trasferitasi in seguito in Via Giotto nel centro di Corbetta, rimase operativa sul territorio sino al [[1988]]. Vi collaborò tra gli altri il doppiatore [[Marco Balzarotti]].
Corbetta, come del resto gran parte delle città del milanese, contribuì all'unità d'Italia attraverso l'adesione alle compagnie militari di [[Garibaldi]].
Nel cimitero comunale, non distante dalla cappella di famiglia ove è sepolto lo scrittore [[Carlo Dossi]], è possibile ammirare in una cappella gentilizia la tomba di un reduce garibaldino con una scritta che testimonia in brevi parole la sua fede: ''"Fu uno dei Mille"''.
 
Nel [[Quartiere Malpaga]] ha sede la radio-web RCM104, sorta nel 2015 con la collaborazione di Gianluca ''Elvis'' Paolucci, [[Alessandro Canino]] e di Fabrice Quagliotti, tastierista del gruppo francese dei [[Rockets]].<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=y9dK906gfB0 vedi qui]</ref>
==="Nel cimitero di Corbetta"===
''Eri una delle tante bambine
 
== Geografia antropica ==
''ch'io vidi nei cortili delle cascine
[[File:Mappaquartiericorbetta.jpg|thumb|
{{Legenda|#FF0000|Centro storico}}
{{Legenda|#228b22|San Sebastiano}}
{{Legenda|#FFBF00|Repubblica}}
{{Legenda|#0000FF|Villa Pagani}}
{{Legenda|#986960|Malpaga}}
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{{Legenda|#660066|Pobbia}}
{{Legenda|#ADFF2F|Castellazzo de' Stampi}}
{{Legenda|#FF4D00|Stravascia}}
{{Legenda|#96DED1|Soriano}}
{{Legenda|#FFC0CB|Cerello e Battuello}}
{{Legenda|#5F5F5F|Preloreto}}
]]Il territorio comunale ha forma di quadrilatero e confina ad ovest e a sud-ovest rispettivamente con [[Magenta (Italia)|Magenta]] e [[Robecco sul Naviglio]], a sud con [[Cassinetta di Lugagnano]] e [[Albairate]], a sud-est con [[Cisliano]], a est nord-est con [[Vittuone]] e infine a nord con [[Santo Stefano Ticino]]. [[Milano]], il capoluogo, dista una ventina di chilometri.
 
=== Urbanistica ===
''scalza, seduta sul limitare
L'antica conformazione del centro storico corbettese si riflette nell'assetto prettamente medievale della città, modificata di poco nel corso dei secoli sino ad ottenere l'attuale aspetto, rimasto perlopiù immutato dagli ultimi interventi del Settecento.
 
=== Frazioni ===
''con una tazza di latte nei ginocchi
All'interno dei confini comunali si trovano tre frazioni:
 
*[[Castellazzo de' Stampi]] (anticamente un comune a sé stante)
''e un gran pane di frumento ai denti,
*[[Cerello|Cerello e Battuello]]
*[[Soriano (Corbetta)|Soriano]]
 
==== Altre località ====
''o con le compagne intente a giocare!
Il territorio comunale di Corbetta è suddiviso oggi altre nove località. Non necessariamente i quartieri corrispondono ad aree definite, la cartina riporta contornati i contorni dei quartier che corrispondono nella colorazione ai quadrati presenti nella legenda:
 
*[[Centro storico di Corbetta|Centro storico]], costituito dalle aree del centro storico della città, con fulcro nel santuario della Madonna dei Miracoli e nella chiesa prepositurale di San Vittore.
*[[Quartiere San Sebastiano|San Sebastiano]], costituito dall'area della chiesa di San Sebastiano e di Palazzo Brentano.
*[[Quartiere Repubblica|Repubblica]], costituito dall'area sviluppatasi lungo via Repubblica.
*[[Quartiere Villa Pagani|Villa Pagani]], costituito dall'area sviluppatasi attorno a Villa Pagani Della Torre.
*[[Quartiere Malpaga|Malpaga]], costituito dall'area sorta accanto allo stabilimento Magneti Marelli ed alla storica Cascina Malpaga.
*[[Isola Bellaria]], costituito dall'area del quartiere Isola Bellaria e aree contigue, con anche parte dell'area del centro storico.
*[[Pobbia]], costituito dall'area del quartiere Pobbia (anticamente un comune a sé stante).
*[[Stravascia]], costituito dall'area della cosiddetta "Stravascia" (via Parini).
*[[Preloreto]], costituito dall'area della località Preloreto.
 
== Economia ==
''Eri anche bella, e accarezzata
A Corbetta nel 2021 risultava occupato il 93.5% dei residenti in età lavorativa.<ref name=ISTAT>[https://italia.indettaglio.it/ita/lombardia/corbetta.html Dati ISTAT]</ref>
 
{| class="wikitable sortable" border="0" cellpadding="5" cellspacing="0" align="center" style="margin:0.5em" width="60%"
''da tutti; quando il male
|+ Impieghi e distribuzione della popolazione lavorativa al [[2001]]<br />(i lavoratori sono 5.310 individui, pari al 38,66% della popolazione residente)
|-
! '''Tipologia''' || '''Numero di addetti''' || '''% sulla popolazione lavoratrice''' || '''Numero di aziende'''
|-
| align=left |Industrie e agricoltura|| 2.960 || 55,74% || 439
|-
| align=left |Servizi|| 966 || 18,19% || 431
|-
| align=left |Amministrazione|| 375 || 7,06% || 35
|-
| align=left |Altro|| 1.009 || 19,00% || 506
|-
|}
 
=== Agricoltura ===
''ti spense in un istante.
[[Image:Cocoon - Bombyx mori - Kolkata 2013-06-04 8548.JPG|right|200px|thumb|Bozzoli di bachi da seta da cui si ricavava il filato che per secoli rappresentò una delle ricchezze di Corbetta]]
Il suolo di Corbetta si è sempre presentato particolarmente fertile ed adatto alle coltivazioni agricole, settore che rimase quello predominante sino a tutti il XVIII secolo.<ref name="ReferenceA" /> I raccolti più importanti erano quelli di cereali ([[Triticum|frumento]] e [[Zea mays|mais]]) e vite da vino.<ref name="ReferenceA" /> Fiorente era anche l'allevamento, in particolare di bovini e suini.<ref name="ReferenceA" />
 
Corbetta si distingueva in particolare per l'allevamento del [[bombyx mori|baco da seta]] (praticato abbondantemente in tutto l'[[Altomilanese]] sin dal Rinascimento) che rimase un'importante fonte economica per il paese sino all'avvento sul mercato delle prime fibre artificiali negli anni Trenta del Novecento (fatto che portò al crollo del prezzo della [[seta]] sul mercato). A Corbetta si contava la presenza di numerose filande a carattere artigianale tra cui le più importanti erano la filatura Manzoli<ref name="Gepi">G. Baroni, ''Una città nel cuore'', ed. Zeisciu, 2017, ISBN 9788887405460</ref>, la tessitura Baroni<ref name="Gepi" /> e la filiale della torcitura Vollert e Strazza<ref name="Gepi" /> che vantavano importanti contratti con le principali tessiture di [[Busto Arsizio]] (il centro nevralgico della tessitura dell'[[Altomilanese]]) come la Tosi o la fabbrica di damaschi Tornaghi di [[Monza]].<ref name="Gepi" /> Proprio a supporto della bachicoltura, a Corbetta, nei cortili delle case e nei divisori dei campi, veniva coltivato il [[gelso]] (''muròn''), indispensabile nutrimento dei bachi da seta.
''Ora t'hanno sepolta, e più nessuno
 
Corbetta è oggi uno dei comuni convenzionati con il [[Parco agricolo Sud Milano]] e con il Consorzio dei Navigli ed è sede storica del [[consorzio agrario]] della zona, oggi trasferito in località [[Cerello]].
''stasera si ricorderà di te,
 
===Artigianato===
''tranne tua madre, che non dormirà.
Già nell'Ottocento, Corbetta era nota per la presenza di aziende artigianali che si occupavano della produzione del legno da ardere, di salumi, di bibite gassate, oltre che di vino, un tempo molto rinomato.<ref name="Caldarina" />
 
===Industria===
[[File:MagnetiMarelliCorbetta.jpg|thumb|250px|La sede della Magneti Marelli di Corbetta]]
La città gode di un certo [[industria|apparato industriale]], in particolare nella zona ovest dove, tra il finire dell'Ottocento ed i primi del Novecento trovarono sede molte aziende quali la ditta Castiglioni (fiori di celluloide), Magugliani (lavorazione del legname), Sacconaghi (lavorazione della tolla), Capsoni-Francioli (tessitura), Messa (fabbrica pile), Cozzi-Pagani (lavorazione della tolla). Nel corso del Novecento sorgono importanti industrie tra le quali la trafileria Ceruti (trafilati) e la Indutex (indumenti di protezione NBC).
Attualmente hanno sede a Corbetta realtà industriali di rilievo come l'azienda fratelli Magistroni Abbigliamento (abbigliamento) e la [[Sabiana]] (prodotti di riscaldamento e condizionamento).
 
Numerose furono anche le filiali di aziende milanesi tra cui la più famosa è sicuramente la [[Magneti Marelli]], la cui sede locale è ancora oggi attiva in prossimità della vicina città di [[Santo Stefano Ticino]], nel [[Quartiere Malpaga]].
([[Corrado Govoni]] da ''Poesie scelte'', Edizioni A. Taddei & Figli, Ferrara, 1918)
 
Le principali attività industriali sono:
*'''[[Preloreto]]''' (grigio), costituito dall'area della località Preloreto. Comprende via Monte Cervino, via Abbiategrasso.
* Industria [[metallurgia|metallurgica]]
* Industria tessile, sartoria e confezioni
* Industria metalmeccanica
* Industria elettromeccanica ed elettronica
 
===Turismo===
Nel [[1809]] iniziarono i lavori a [[Boffalora sopra Ticino|Boffalora]] per la costruzione del ponte in muratura sul [[Ticino]] che rendesse continua la direttrice Milano - [[Magenta]] - [[Novara]] - [[Vercelli]] - Torino; il tutto terminò nel [[1830]].<br>
Corbetta ha sviluppato a partire dalla seconda metà del Novecento una forte vocazione turistica anche se già da oltre quattro secoli si presenta un importante centro per il turismo religioso, data la presenza del [[Santuario di Corbetta|locale santuario]] e del [[Museo del Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta|museo]] che ogni anno raduna quasi 20.000 pellegrini.<ref>Dati raccolti dal [[Museo del Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta]]</ref>
Successivamente nel [[1879]] venne inaugurata la famosa tramvia a vapore "[[Gamba de Legn]]" che collegava Magenta con Milano passando per la stazione di Corbetta e che per oltre mezzo secolo ha influenzato lo sviluppo economico di un paese che fino alla fine dell'[[XIX secolo|ottocento]] era prevalentemente agricolo ma che ben presto avrebbe accolto sul suo territorio varie fabbriche ed aziende riducendo notevolmente il pendolarismo verso Milano e le altre città industrializzate e introducendo piano piano il trasporto su auto. Una testimonianza di questa evoluzione è la [[Casa Cantoniera]] posta in via Simone da Corbetta, sulla ex statale.
{{Suburbana di Milano/Linea 6}}
Attualmente la città è posta sulla linea di trasporti pubblici Milano-Torino; il territorio, presso il vicino comune di [[Santo Stefano Ticino]], usufruisce inoltre della linea ferroviaria che collega Milano, Novara e Torino. La [[Strada Statale 11]] costituisce un'infrastruttura fondamentale per l'economia del paese.<br>
La città di Corbetta promuove, nell'ambito del suo progetto di ecosostenibilità, l'utilizzo di mezzi non inquinanti, in primis la [[bicicletta]]. A questo fine sono stati finora realizzati (ma il programma è di coprire l'intero territorio comunale) 7 chilometri di piste ciclabili e ciclopedonali, quasi tutte però percorribili solo in un senso di marcia. Al momento l'unica pista ciclabile utilizzabile in entrambi i sensi è quella sulla [[circonvallazione]] esterna.<ref>AG, La mia guida ecologica, numero 80, 2006</ref>
 
Le principali attrattive turistiche sul territorio sono costituite dalle ville storiche presenti in città, pubbliche e private, che possono essere visitate nell'ambito della "Passeggiata tra le ville" che si svolge durante la prima domenica di maggio di ogni anno. Un altro tipo di turismo, quello naturalistico, si è sviluppato sempre negli ultimi anni, puntando in particolare sulla ciclomobilità.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Corbetta è raggiugibile:.<ref>AG, La mia guida ecologica, numero 80, 2006</ref>
=== Strade ===
Corbetta è lambita dalla ex [[strada statale 11 Padana Superiore]], che collega [[Milano]] a [[Torino]], ed è punto di origine di numerose [[strada provinciale|strade provinciali]] di interesse locale, dirette ai centri vicini.
 
Il paese è collegato alla rete autostradale nazionale tramite l'autostrada Torino-Milano (A4) alla quale si accede dal vicino casello di [[Arluno]], raggiungibile tramite la strada provinciale n. 147 (Corbetta-Villa Pia).
*'''In auto'''
''Autostrada Milano - Torino''<br>
''uscita Arluno''<br>
''Strada Provinciale''<br>
''ex Strada Statale 11''[[Immagine:Strada Statale 11 Italia.svg|40px]]
 
=== Ferrovie e tranvie ===
*'''In treno'''
La [[Stazione ferroviaria|fermata ferroviaria]] [[Stazione di Corbetta-Santo Stefano Ticino|Corbetta-Santo Stefano Ticino]] si trova nel territorio comunale di [[Santo Stefano Ticino]] ed è stata inaugurata nel 1936; posta sulla linea [[Ferrovia Torino-Milano|Torino–Milano]], è servita dai treni della linea S6 ([[Novara]]–[[Treviglio]]) del [[servizio ferroviario suburbano di Milano]] operata da [[Trenord]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]].
''Stazione di Corbetta''<br>
''Santo Stefano Ticino''<br>
'Linea S6 Milano/Novara''
 
Dal [[1879]] al [[1957]] Corbetta fu servita dalla [[Tram interurbano|tranvia interurbana a vapore]] [[Tranvia Milano-Magenta/Castano Primo|Milano–Magenta]], nota come "''[[Gamba de legn]]''".
*'''In autobus'''
'''''[[MOVIBUS]]'''''<br>
''Linea 620: Magenta - Corbetta - Vittuone - Sedriano - Bareggio - Cornaredo - Settimo Milanese - Milano Molino Dorino/Piazzale Lotto''<br>
''Linea 641: Castano Primo - Nosate - Turbigo - Robecchetto - Cuggiono - Bernate - Boffalora sopra Ticino - Magenta - Corbetta''<br>
''Linea 642: Legnano - Busto Garolfo - Casorezzo - Ossona - Arluno - Santo Stefano - Corbetta - Magenta''<br>
''Linea 643: Magenta - Corbetta - Santo Stefano - Arluno - Vittuone - Ossona - Casorezzo - Parabiago''<br>
'''''[[ATINOM]]'''''<br>
''Linea H641: Nosate - Magenta - Corbetta''
 
=== Mobilità urbana ===
==Amministrazione comunale==
La località è servita dagli autoservizi interurbani gestiti da [[Movibus]] e [[STAV]].
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Ugo Parini <!--nome, cognome SENZA titoli-->
 
|DataElezione=30/05/2006 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
== Amministrazione ==
|partito=Uniti per Corbetta
=== Elenco dei sindaci di Corbetta ===
|TelefonoComune=02 972041 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO prefisso spazio numero telefonico-->
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
|EmailComune=servizio.urp@comune.corbetta.mi.it <!--E-MAIL del comune-->
{{ComuniAmminPrec
|1860
|1864
|Giuseppe Carones
|[[Destra storica]]
|sindaco
|<ref name="A">Nobile</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1864
|1868
|[[Giuseppe Mussi]]
|[[Partito Radicale Italiano]]
|sindaco
|<ref>In seguito Vicepresidente della Camera dei Deputati italiana e sindaco di Milano</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1868
|1879
|Francesco Bruni
|Destra storica
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1879
|1886
|[[Giuseppe Mussi]]
|Partito Radicale Italiano
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1886
|1889
|Giovanni Olivares
|Destra storica
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1889
|1896
|
|
|{{cn|commissario prefettizio}}
|{{cn|<ref>Nominato seguito dei moti insurrezionali agrari</ref>}}
}}
{{ComuniAmminPrec
|1896
|1902
|Giuseppe Bianchi
|Destra storica
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1902
|1908
|Giovanni Carones
|Destra storica
|sindaco
|<ref name="A" />
}}
{{ComuniAmminPrec
|1908
|24 agosto 1910
|Luigi Ranzani
|Destra storica
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|24 agosto 1910
|8 gennaio 1911
|Carlo Zari
|Destra storica
|sindaco
|<ref>Commissario prefettizio dal 15 ottobre 1910</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|8 gennaio 1911
|1920
|Giuseppe Meroni
|[[Partito Socialista Italiano]]
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1920
|29 novembre 1922
|Mario Miceli
|Partito Socialista Italiano
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|30 novembre 1922
|1923
|Luigi Natali
|
|commissario prefettizio
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1923
|21 aprile 1927
|Tomaso Capsoni
|Destra storica
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|21 aprile 1927
|1928
|Tomaso Capsoni
|[[Partito Nazionale Fascista]]
|podestà
|<ref>[[Ordine della Corona d'Italia|Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1928
|1934
|Enrico Pagani
|Partito Nazionale Fascista
|[[Podestà (fascismo)|podestà]]
|<ref>Fino al 1929 è stato commissario prefettizio. [[Ordine della Corona d'Italia|Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia]] poi [[Ordine di San Silvestro papa|Commendatore dell'Ordine di San Silvestro papa]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1934
|1938
|Ambrogio Chiavolini
|Partito Nazionale Fascista
|podestà
|<ref>[[Ordine della Corona d'Italia|Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1938
|1942
|Franco Pisani Dossi
|Partito Nazionale Fascista
|podestà
|<ref>Nobile, figlio dello scrittore, diplomatico ed archeologo italiano [[Carlo Dossi|Carlo Alberto Pisani Dossi]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1942
|1945
|Guido Corbellini
|Partito Nazionale Fascista poi [[Partito Fascista Repubblicano]]
|podestà
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1945
|1946
|Tomaso Capsoni
|[[Indipendente]]
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1946
|1950
|Giuseppe Scazzosi
|[[Democrazia Cristiana]]
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1950
|1953
|Tomaso Capsoni
|Democrazia Cristiana
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1953
|1957
|Francesco Caimi
|[[Partito Comunista Italiano]] (indipendente)
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1957
|1973
|Giovanni Mario Olivares
|Democrazia Cristiana
|sindaco
|<ref>Dimesso. [[Ordine al Merito della Repubblica Italiana|Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana]]
[[Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme|Commendatore dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme]]</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.royalmonaco.net/2015/02/vecchio-sara-lei-giovanni-olivares-un-giovane-104enne-a-monaco.html|titolo=Articolo su www.royalmonaco.net|accesso=21 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222194329/http://www.royalmonaco.net/2015/02/vecchio-sara-lei-giovanni-olivares-un-giovane-104enne-a-monaco.html|urlmorto=no}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1973
|1978
|Giuseppe Grassi
|Partito Socialista Italiano
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1978
|1983
|[[Aldo Salvi]]
|[[Partito Socialista Democratico Italiano]]
|sindaco
|<ref>Musicista, scrittore e autore di colonne sonore cinematografiche</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.cinobii.it/persone/scheda_persona/189874/Aldo-Salvi |titolo=Aldo Salvi |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304111416/http://www.cinobii.it/persone/scheda_persona/189874/Aldo-Salvi}} e {{Cita web|url=https://interactapv.wordpress.com/2011/12/14/il-crocifisso-maledetto-serata-dedicata-ad-aldo-salvi/ |titolo=Il crocifisso maledetto: serata dedicata ad Aldo Salvi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120203010014/http://interactapv.wordpress.com/2011/12/14/il-crocifisso-maledetto-serata-dedicata-ad-aldo-salvi/}}; compose anche per artisti di rilievo come [[Adriano Celentano]], [[Teddy Reno]], [[Tony Renis]], [[Peppino Di Capri]] e [[Caterina Valente]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|luglio 1983
|novembre 1983
|Antonio Sesia
|Partito Socialista Italiano
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1983
|1984
|Emilio Ceriani
|Partito Socialista Democratico Italiano
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1984
|1988
|Aldo Salvi
|Partito Socialista Democratico Italiano
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1988
|1993
|Antonio Faoro
|Partito Socialista Italiano
|sindaco
|<ref>Nipote del sindaco Giuseppe Grassi, PSI</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1993
|1997
|Ermanno Ceconi
|[[Lega Nord]]
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1997
|2005
|[[Francesco Prina]]
|Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
|sindaco
|<ref>poi Consigliere regionale in Lombardia e deputato al parlamento italiano</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|2005
|1º febbraio 2011
|Ugo Parini
|Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
|sindaco
|<ref>Vicesindaco reggente fino al 2006</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1º febbraio 2011
|16 maggio 2011
|Luciano Oldani
|Uniti per Corbetta (Centrosinistra)
|vicesindaco reggente
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 maggio 2011
|28 maggio 2016
|Antonio Balzarotti
|Federalismo e libertà ([[Il Popolo della Libertà]]-Lega Nord)
|sindaco
|<ref>[[Stella al merito del lavoro]], 22-04-2011</ref><ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=316898 Dettagli decorato]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|28 maggio 2016
|19 giugno 2016
|Andrea Fragnito
|Viviamo Corbetta (Centrodestra)
|vicesindaco reggente
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|19 giugno 2016
|4 ottobre 2021
|Marco Ballarini
|Viviamo Corbetta (Centrodestra)
|sindaco
|<ref>[[Ordine al Merito della Repubblica Italiana|Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana]]</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/ELEMENTI/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=340105|titolo=www.quirinale.it|accesso=21 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222193735/http://www.quirinale.it/ELEMENTI/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=340105|urlmorto=no}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 ottobre 2021
|''in carica''
|Marco Ballarini
|Viviamo Corbetta (Centrodestra)
|sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
GIUNTA COMUNALE
[[Image:FasciaSindacoCorbetta.JPG|thumb|right|200px|Fascia cerimoniale del sindaco di Corbetta (in uso sino al 1989)]]
*{{Gemellaggio|FRA|Corbas}}, dal 1982<ref name="gemellaggi">{{cita web|url=https://aiccrelombardia.files.wordpress.com/2010/09/lista_aiccre_lombardia.pdf|titolo=Gemellaggi della Regione Lombardia|editore=AICCRE|data=settembre 2010|accesso=23 novembre 2017}}</ref>
*{{Gemellaggio|Romania|Târgoviște}}, dal 2003<ref name="gemellaggi" />
 
== Sport ==
* '''Ugo Parini'''
Nella città sono numerose le sedi di associazioni sportive tra cui:
Sindaco con delega in materia di polizia locale, servizi cimiteriali, sviluppo e tutela del territorio
 
* [[Associazione Sportiva Dilettantistica Corbetta F.C.|A.S.D. Corbetta F.C.]]
* ''Luciano Oldani''
* A.S.D. Equipe Corbettese<ref>{{cita web | url = http://www.equipecorbettese.com/ | titolo = A.S.D. Equipe Corbettese | accesso = 23 luglio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130530170404/http://equipecorbettese.com/ | urlmorto = sì }}</ref>
Vice Sindaco; Assessore alle infrastrutture ed alla viabilità
* Corbetta Basket Club
* ''Domenico Scarfò''
* A.C. Isola Corbetta
Assessore allo sviluppo locale, allo sport, ai gemellaggi ed alla comunicazione sociale
* Volley Corbettese
* ''Guido Cova''
* Auto Moto Amatori Corbetta
Assessore alle risorse, al personale ed alle case popolari
* Moto Club Corbetta
* ''Vittorio Lanzetti''
* Sci Club Corbetta
Assessore al welfare comunale
* Piscina Ondaverde
* ''Loredana Vanzulli''
Assessore alla pubblica istruzione ed alla cultura
* ''Antonio Ferré''
Assessore all'urbanistica ed all'edilizia privata
* ''Luigina Milanese''
Assessore all'ambiente, all'energia ed al progetto pace del magentino
 
Relativamente al Corbetta F.C. è bene ricordare che ha potuto vantare tra i propri presidenti anche l'attore comico [[Ezio Greggio]] che è rimasto alla carica dirigenziale dal [[1990]] al [[1992]].<ref>''Nascita e morte di un fans club'', in ''La voce di Corbetta'', periodico locale, anno X n. 1.</ref> A Corbetta sono legati il rallista [[Bobo Mainini]] e l'atleta [[Alessio Rimoldi]].
 
=== Impianti sportivi ===
A Corbetta l'impianto sportivo di maggior rilievo è lo stadio comunale di via Verdi, il quale venne costruito negli anni Trenta del Novecento per accogliervi la locale sezione dell'[[Opera nazionale Balilla]] e la sede del Corbetta F.C. che ancora oggi qui si ritrova.<ref name="Caldarina">L. Prada, ''Caldarina e Pan Giàld'', Centro Studi Politici/Sociali "J.F. Kennedy", Magenta, 1983.</ref>
 
Sul territorio comunale è anche un campo da gioco senza gradinate nel [[quartiere Repubblica]] ed uno in località [[Castellazzo de' Stampi]] che però è utilizzato per lo più come campo di allenamento. Recentemente quest'ultimo si è arricchito di un pregevole campo da bocce professionale, vero e proprio punto d'incontro per gli appassionati.
 
La città di Corbetta dispone della palestra bronzo CONI "Antonio Balzarotti" per attività sportive indoor e un'area dotata di attrezzature sportive liberamente utilizzabili all'aperto presso il campo da calcio di via Repubblica.
 
== Note ==
{{Note strette}}
 
== Galleria fotograficaBibliografia ==
*{{Cita libro|titolo = Nel centenario di fondazione del corpo filarmonico "Gaetano Donizetti" di Corbetta : 1893-1993|autore = AA.VV.|wkautore =|curatore =|illustratore =|url =|editore = Tipolitografia Crespi|città = Vittuone|anno = 1994|volume =|opera =|edizione =|capitolo =|p =|pp =|posizione =|ISBN =|citazione =}}
{| align=center
*{{Cita libro|titolo = 'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane|autore = Livio Aina|wkautore =|curatore =|illustratore =|url =|editore = Zeisciu|città = Magenta|anno = 2004|volume =|opera =|edizione =|capitolo =|p =|pp =|posizione =|ISBN = 88-87405-09-3|citazione =}}
| <gallery>
*{{Cita libro
Image:Corbetta-panorama2.jpg|Panorama di Corbetta. Si noti il contrasto tra l'altezza del campanile e i tetti bassi delle case del centro.
|titolo = Curbèta trumbèta
Image:Massari.corb.jpg|Villa Massari prima dei restauri
|autore = Livio Aina
Image:Santuario corb.jpg|Interno della parte superiore del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli
|autore2 = Fiorenzo Barbaglia
Image:Corbetta-Salici-laghetto.jpg|Salici che costeggiano il laghetto di Villa Frisiani-Olivares-Ferrario
|wkautore =
Image:Corbetta-rimessabarche-laghetto.jpg|La rimessa delle barche nel laghetto di Villa Frisiani-Olivares-Ferrario
|curatore =
Image:Corbetta-santuario-notte.jpg|Il santuario illuminato di notte
|illustratore =
Image:Corbetta-piazzalesantuario.jpg|Pavimento a mosaico del piazzale del Santuario, indicante la data dell'evento miracoloso
|url =
Immagine:Campanile.santuario.corbetta.jpg|Il campanile del Santuario di Corbetta visto dall'attigua piazza Borsellino
|editore = Zeisciu
Image:Corbetta-voltachiesa.jpg|La volta neoclassica della Chiesa di San Vittore
|città = Corbetta
Image:Corbetta-fontana.jpg|La moderna fontana della piazza principale
|anno = 2009
Image:Corbetta-panoramacittà.jpg|Panorama della città con il campanile ben visibile
|volume =
Immagine:C.Cucca-Castellazzo-Corbetta.JPG|La Cascina Cucca, una delle meglio conservate a Castellazzo
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Immagine:Fontanile.Castellazzo-Corbetta.JPG|Il fontanile Borra
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Immagine:campanile.pzza.corb.jpg|Il campanile di Corbetta ricostruito dopo il crollo del 1902
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</gallery>
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|}
|pp =
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|ISBN = 978-88-87405-30-9
|citazione =
}}
*{{Cita libro|titolo = Antiche villeggiature a Corbetta: una ipotesi di recupero dei giardini storici, nel quadro della valorizzazione ambientale del territorio|autore = A. Asti, L. Redaelli, E. Turchi, F. Vallone|wkautore =|curatore =|illustratore =|url =|editore = Politecnico di Milano|città = Milano|anno = 1985|volume =|opera =|edizione =|capitolo =|p =|pp =|posizione =|ISBN =|citazione =}}
*{{Cita libro
|titolo = Castellazzo de' Stampi - Volti di un borgo tra storia e natura
|autore = Andrea Balzarotti
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|editore = Tipolitografia Crespi
|città = Corbetta
|anno = 2008
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Le antiche delizie di Corbetta - storia, curiosità ed aneddoti sulle ville di Corbetta
|autore = Andrea Balzarotti
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|editore =
|città = Corbetta
|anno = 2013
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Quattro padri di famiglia
|autore = Andrea Balzarotti
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|editore = Tipolitografia Crespi
|città = Corbetta
|anno = 2015
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Una città nel cuore
|autore = Gepi Baroni
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|editore = Zeisciu
|città = Magenta
|anno = 2017
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|ISBN = 9788887405460
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Liber Notitiæ Sanctorum Mediolani
|autore = Goffredo da Bussero
|wkautore = Goffredo da Bussero
|curatore = M. Magistretti e Ugo Monneret de Villard
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|editore = Tipografia U. Allegretti
|città = Milano
|anno = 1917
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*{{Cita libro
|titolo = Gallorum Insubrum antiquae sedes
|autore = Bonaventura Castiglioni
|wkautore = Bonaventura Castiglioni
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|editore =
|città = Milano
|anno = 1541
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Archivio Plebano di Corbetta
|autore = Eugenio Cazzani
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|editore = Edizione Olona
|città = Saronno
|anno = 1976
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Corbetta. Storia della Comunità dal 1861 al 1945
|autore =
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|curatore = Mario Comincini
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|editore = Comune di Corbetta
|città = Sant'Angelo Lodigiano
|anno = 2003
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Il Santuario di Corbetta
|autore = Maria Luisa Gatti-Perer
|wkautore = Maria Luisa Gatti Perer
|curatore =
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|editore = Istituto per la Storia
|città = Milano
|anno = 1995
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|ISBN = 88-85153-01-1
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}}
*{{Cita libro
|titolo = Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano ne' secoli bassi raccolte ed esaminate dal conte Giorgio Giulini
|autore = Giorgio Giulini
|wkautore = Giorgio Giulini
|curatore =
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|editore = Regia Stamperia
|città = Milano
|anno = 1760-1765
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|posizione =
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|citazione =
}}
*Santino Langé, ''Corbetta - Cenni illustrativi'', Corbetta, [[1926]]
*{{Cita libro
|titolo = L'Oratorio di Nostra Signora (L'Addolorata) di Sant'Ambrogio in Corbetta
|autore = Paola Legnani
|autore2 = Anna Vaghi
|wkautore =
|curatore =
|illustratore =
|url =
|editore = Tipolitografia Crespi
|città = Vittuone
|anno = 1997
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|opera =
|edizione =
|capitolo =
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|pp =
|posizione =
|ISBN =
|citazione =
}}
*{{Cita libro|titolo=La collegiata prepositurale di Corbetta - guida storico artistica|autore=Bruno Pegoraro|wkautore=|curatore=|illustratore=|url=|editore=Omniserver|città=Boffalora sopra Ticino|anno=2014|volume=|opera=|edizione=|capitolo=|p=|pp=|posizione=|ISBN=|citazione=}}
*Bruno Pegoraro, Andrea Balzarotti, Luciano Redaelli, ''Profumo di santità - S. E. Mons. Luigi Maria Olivares, vescovo di Sutri e Nepi'', ed. Parrocchia di Corbetta, Corbetta, 2020
*{{Cita libro
|titolo = Caldarina e Pan Giàld
|autore = Luciano Prada
|wkautore =
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|editore = Centro Studi Politici/Sociali "J.F. Kennedy"
|città = Magenta
|anno = 1983
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|citazione =
}}
*{{Cita libro
|titolo = Città di Corbetta - 1989
|autore = Luciano Prada
|wkautore =
|curatore =
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|editore = Tipolitografia Crespi
|città = Vittuone
|anno = 1989
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|citazione =
}}
*{{Cita libro
|titolo = La Collegiata di San Vittore in Corbetta nel centenario della consacrazione 1891 - 1991
|autore = Luciano Prada
|autore2 = Daniela Rimonta
|autore3 = Francesco Prina
|wkautore3 = Francesco Prina
|curatore =
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|editore = Tipolitografia Crespi
|città = Vittuone
|anno = 1992
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|citazione =
}}
*{{Cita libro|titolo=Il Castello del Crociato a Corbetta|autore=Pierangelo Valenti|wkautore=|curatore=|illustratore=|url=|editore=Inedito|città=Corbetta|anno=1969|volume=|opera=|edizione=|capitolo=|p=|pp=|posizione=|ISBN=|citazione=}}
*{{Cita libro|titolo=Il Viridario dei Somaschi a Corbetta|autore=Lucio Zavattin|wkautore=|curatore=|illustratore=|url=|editore=Ticino Comunicazione|città=Corbetta|anno=2005|volume=|opera=|edizione=|capitolo=|p=|pp=|posizione=|ISBN=|citazione=}}
 
== Voci correlate ==
* [[Burgaria]]
* [[Pievi milanesi]]
* [[Pieve di Corbetta]]
* [[Le Confraternite di Corbetta]]
* [[Carlo Dossi]]
* [[Stazione di Corbetta-S.Santo Stefano Ticino]]
 
== NoteAltri progetti ==
{{references|3interprogetto}}
 
==Bibliografia==
 
cognome, nome. Titolo, casa ed, anno, isbn
* Castiglioni Bonaventura, ''Gallorum Insubrum antiquae sedes'', Milano, [[1541]]
* Giulini Giorgio, ''Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano ne' secoli bassi raccolte ed esaminate dal conte Giorgio Giulini'', Milano, [[1760]]-[[1765]]
* Langé Santino, ''Corbetta - Cenni illustrativi'', Corbetta, [[1926]]
* Pedrazzini Carlo, ''Magenta'', Istituto Editoriale Cisalpino, Varese, [[1935]]
* Valenti Pierangelo, ''Il Castello del Crociato a Corbetta'', (inedito), [[1969]]
* Cazzani Eugenio, ''Archivio Plebano di Corbetta'', Edizione "Olona", Saronno, [[1976]]
* [[Luciano Prada|Prada Luciano]], ''I Somaschi a Corbetta: cinquant'anni dopo'', Quaderni del Ticino n. 25, Milano, [[1985]]
* [[Luciano Prada|Prada Luciano]], ''Città di Corbetta 1989'', Amministrazione Comunale di Corbetta, Tipolitografia Crespi, Vittuone, [[1989]]
* Caronni Giancarlo e Rimonta Daniela, ''Il Santuario di Corbetta'', Amilcare Pizzi ed., Cinisello Balsamo, [[1995]]. ISBN 88-85153-01-1
* Legnani Paola e Vaghi Anna (a cura di), ''L'Oratorio di Nostra Signora (L'Addolorata) di Sant'Ambrogio in Corbetta'', Tipolitografia Crespi, Vittuone, [[1997]]
* Comincini Mario (a cura di), ''Corbetta. Storia della Comunità dal 1861 al 1945'', Amministrazione Comunale di Corbetta, Sant'Angelo Lodigiano, [[2003]]
* Aina Livio, '' 'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane'', Ed. Zeisciu, Corbetta, [[2004]]. ISBN 8887405093
* Zavattin Lucio, ''Il Viridario dei Somaschi a Corbetta'', Ed. Ticino Comunicazione, Corbetta, [[2005]]
* Balzarotti Andrea, ''Castellazzo de' Stampi - Volti di un borgo tra storia e natura'', Amministrazione Comunale di Corbetta, Tipolitografia Crespi, Corbetta, [[2008]]
* Balzarotti Andrea, ''Boffalora sopra Ticino - Arte e cultura lungo il Naviglio Grande'', Amministrazione Comunale di Boffalora sopra Ticino, O.L.C.A. Grafiche, Magenta, [[2008]] [http://www.boffaloranet.it/Documenti/BOFFALORA_LIBRO_1208.pdf (disponibile anche sul web)]
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.comune.corbetta.mi.it/ |Comune di Corbetta]}}
* {{cita web | url = http://proloco.visitacorbetta.com/ | titolo = Pro Loco Corbetta | accesso = 3 agosto 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100715144450/http://proloco.visitacorbetta.com/ | urlmorto = sì }}
* [http://www.prolococorbetta.altervista.org/ Pro Loco Corbetta]
* [http://www.meteocorbetta.altervista.org/ Previsioni meteo per Corbetta]
* [http://www.event.altervista.org/ Visita Corbetta]
* [http://www.parrocchiacorbetta.it/ Parrocchia di Corbetta]
* [http://www.chiesadimilano.it/or4/oruid=ADMIesy.main.index&oid=61971&uidx_47=ADMIvenues.search.datiluogo&luogo=10111 Storia e immagini del Santuario di Corbetta]
* [http://www.castellazzodestampi.it Frazione di Castellazzo de' Stampi]
* [http://www.hs-augsburg.de/~Harsch/Chronologia/Lspost11/Wipo/wip_vit5.html Vita Chuorradi II Imperatoris, notizie sul borgo di Curbitum (Corbetta)]
* [http://andrea-balzarotti.jimdo.com/lorgano_bernasconi-rossi.php Storia degli organi e delle chiese di Corbetta]
* [http://it.youtube.com/watch?v=Ux-K_wtW9eA Video del suono delle campane del Santuario e della Chiesa Prepositurale di Corbetta]
 
{{Corbetta}}
{{Provincia di Milano}}
{{Comuni della città metropolitana di Milano}}
{{Pievi milanesi}}
{{Comuni del consorzio del Naviglio Grande}}
{{Pieve di Corbetta}}
{{Comuni del Parco Agricolo Sud Milano}}
 
[[Categoria:{{Pieve di Corbetta]]}}
{{Via delle Gallie}}
[[Categoria:Comuni della provincia di Milano]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Comuni della Lombardia]]
{{portale|Milano}}
[[Categoria:Comuni italiani]]
 
[[deCategoria:Corbetta| (Lombardei)]]
[[en:Corbetta, Italy]]
[[eo:Corbetta]]
[[fr:Corbetta]]
[[ja:コルベッタ]]
[[lmo:Corbèta]]
[[nap:Corbetta]]
[[nl:Corbetta]]
[[pl:Corbetta]]
[[pt:Corbetta]]
[[vo:Corbetta]]