Lathyrus oleraceus: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||Pisello (disambigua)|Pisello}}
{{Tassobox
|nome = Pisello
|statocons = NE
|immagine = Pisum sativum J1.JPG
|didascalia = ''Lathyrus oleraceus''
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->|dominio = [[Eukaryota]]
|regno = [[Plantae]]
|sottoregno = [[Tracheobionta]]
|superdivisione = [[Spermatophyta]]
|divisione = [[Magnoliophyta]]
|classe = [[Magnoliopsida]]
|sottoclasse = [[Rosidae]]
|
|famiglia = [[Fabacee]]
|genere = [[Lathyrus]]
|specie = '''L. oleraceus'''
<!-- CLASSIFICAZIONE APG IV -->|FIL? = x
|regnoFIL = [[Plantae]]
|clade1 = [[Angiosperme]]
|clade2 = [[Mesangiosperme]]
|clade3 = [[Eudicotiledoni]]
|clade4 = [[Eudicotiledoni centrali]]
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|clade7 = [[Eurosidi]]
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|
|sottofamigliaFIL = [[Faboideae]]
|tribùFIL = [[Fabeae]]
|sottotribùFIL =
|
|specieFIL = '''L. oleraceus'''
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->|biautore = [[Jean-Baptiste de Lamarck|Lam.]]
|binome = Lathyrus oleraceus
|bidata = <!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
|triautore =
|trinome =
|tridata = <!-- ALTRO: -->
|sinonimi = ''Pisum sativum''<br /><small>L.</small><br />
''Pisum vulgare''<br /><small>Jundz.</small>
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|suddivisione_testo =
}}
Il '''pisello''' ('''''Lathyrus oleraceus''''' <small>[[Lam.]]</small>) è una [[Plantæ|pianta]] [[erba]]cea [[pianta annuale|annuale]] appartenente alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Fabaceae]]<ref name=POWO>{{cita web |lingua=en |titolo=Lathyrus oleraceus |sito=Plants of the World Online |editore=Royal Botanic Gardens, Kew |url=https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:501912-1 |accesso=22 aprile 2023}}</ref>, originaria dell'area [[mar Mediterraneo|mediterranea]] e [[Vicino Oriente|orientale]].
La pianta è coltivata per i suoi [[semi]], consumata come alimento o utilizzata come alimento per il [[bestiame]]. Il termine designa anche il seme della pianta, ricco di [[amido|amidi]] e [[proteine]] (dal 16 al 40%)<ref name="Purdue"/>.
Il pisello è coltivato dall'era [[neolitico|neolitica]] e ha accompagnato i [[cereali]] nelle [[Rivoluzione neolitica|origini dell'agricoltura]] nel [[Protostoria del Vicino Oriente|Vicino Oriente]]. Nell'antichità e nel Medioevo è stato un [[alimento di base]] in [[Europa]] e nel [[bacino del Mediterraneo]]. Ai nostri giorni, la sua [[agricoltura|coltura]] è praticata nei cinque continenti, particolarmente nelle regioni a [[clima temperato]] dell'[[Eurasia]] e dell'[[America del Nord]].
Il pisello secco è un alimento tradizionalmente importante in alcuni paesi, in particolare nel [[subcontinente indiano]] e in [[Etiopia]], ma è relativamente in disuso come [[farinacei|farinaceo]] e come fonte di proteine nella maggior parte dei paesi occidentali, dove è ormai principalmente coltivato per l'alimentazione animale o per l'esportazione. Dopo il [[XVII secolo]], il pisello è divenuto un legume fresco popolare, la cui consumazione durante tutto l'anno è favorita dalle tecniche di [[Conservazione degli alimenti|conservazione]] e di [[surgelazione]].
== Storia ==
Assieme ad alcuni cereali ([[Triticum dicoccum|farro]], [[Triticum|frumento]], [[Hordeum vulgare|orzo]]) e ad altre leguminose ([[Vicia vulgaris|vecce]], [[Vicia lens|lenticchie]] e [[Cicer arietinum|ceci]]), il pisello fu una delle [[prime colture domesticate|prime specie domesticate]] dall'[[homo sapiens|uomo]] quando, circa 8 000 anni fa, nella regione della [[Mezzaluna Fertile]], nacque l'[[agricoltura]]. Resti sia di piante selvatiche, sia di piante coltivate, sono stati trovati in numerosi siti archeologici del [[Neolitico]]. In seguito, la coltura si è diffusa verso ovest in [[Europa]] e verso est sino all'[[India]].<ref>{{cita libro|autore=J. R. Harlan|titolo=Les Plantes cultivées et l'homme|editore=AGCT/CILF/PUF |anno=1987 |isbn=2-85319-188-5 |pagine=224-225 |lingua=fr}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Peter Bellwood|titolo=First Farmers: The Origins of Agricultural Societies|url=https://archive.org/details/firstfarmersorig0000bell|editore=Wiley-Blackwell|anno=2004|isbn= 0-631-20566-7|lingua=en}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Michel Pitrat et Claude Foury |titolo=Histoire de légumes des origines à l'orée du XXIe siècle|editore=INRA éditions |anno= 2003 |isbn=2-7380-1066-0 |pagine=350-351|lingua=fr}}</ref>
La coltura del pisello nell'[[Evo antico|antichità]] era praticata dai Greci e dai Romani, come risulta dalle citazioni di [[Teofrasto]] nella sua ''[[Historia Plantarum]]'' ([[III secolo]]), di [[Lucio Giunio Moderato Columella|Lucio Columella]] in ''De re rustica'' e di [[Plinio il Vecchio|Plinio]] nella sua ''[[Naturalis historia]]'', scritta intorno all'anno 77 della nostra era.
Sotto [[Carlo Magno]], i piselli sono citati come ''pisos mauriscos'' tra gli [[Ortaggio|ortaggi]] raccomandati nel ''[[Capitulare de villis]]''<ref>{{cita pubblicazione |autore=Guérard Benjamin |titolo=Explication du capitulaire de Villis |rivista=Bibliothèque de l'école des chartes |anno=1853 |volume=14|pp=546-572|url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/bec_0373-6237_1853_num_14_1_461814|lingua=fr}}</ref>. I piselli secchi, facili da conservare, costituivano nel [[Medioevo]] una delle principali risorse alimentari delle classi povere, spesso cucinati con il [[lardo]].
Verso la fine del [[XIV secolo]], alla corte dei [[Medici]] fu selezionata una varietà nana da consumare fresca, i cosiddetti "piselli novelli". Nel 1533, quando [[Caterina dei Medici]] sposò [[Enrico II di Francia]], i piselli novelli furono introdotti in Francia.<ref name=Galaxy>{{cita web|lingua=en|autore=Galaxy Babe|url=https://www.bbc.co.uk/dna/h2g2/A6257865|titolo=The Garden Pea|sito=bbc.co.uk|accesso=23 marzo 2015}}</ref> La novità gastronomica ebbe un notevole successo e fu ribattezzata "petit pois", nome che è arrivato sino ai nostri giorni. La popolarità dei "petits pois" raggiunse l'acme sotto il regno di [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]], divenendo oggetto di una vera e propria moda gastronomica.<ref name="Toussaint-Samat">{{cita libro |autore=Maguelonne Toussaint-Samat |titolo=Histoire naturelle et morale de la nourriture |editore=Bordas, collection Cultures |anno=1987 |isbn= 2-04-016370-0 |pagine=43|lingua=fr}}</ref>
Nel corso del [[XX secolo]], nei paesi occidentali ([[Europa]], [[America del Nord]]), grazie alle tecniche di coltivazione intensiva e di raccolta meccanizzata, si assiste alla industrializzazione della produzione dei piselli, ulteriormente stimolata dallo sviluppo della [[conserve alimentari|industria conserviera]] e della [[surgelazione]].<ref name=Galaxy/>
== Descrizione ==
=== Apparato vegetativo ===
[[File:Pea tendrils.jpg|thumb|left|Foglie e viticci]]
Il pisello è una [[erba|pianta erbacea]] [[rampicante]] [[pianta annuale|annuale]]. L'[[radice (botanica)|apparato radicale]] è a [[fittone]], potendo raggiungere una profondità di un metro in condizioni di suolo favorevoli, ma molto ramificato, soprattutto nello strato superficiale del terreno. Le radichette di 2º o 3º ordine presentano delle nodulosità, sedi dell'[[azotofissazione]]. Il [[batterio]] coinvolto è [[Rhizobium leguminosarum|''Rhizobium leguminosarum'' biovar. ''viciae'']], ugualmente presente nei generi ''[[Lathyrus]]'' e ''[[Lens (botanica)|Lens]]''<ref name="Chaux-Foury">{{cita libro|autore=Claude Chaux e Claude Foury |titolo=Productions légumières tome 3 : leguminose potagères, légumes fruits |editore=Lavoisier Tec&Doc |anno=1994 |isbn=2-85206-975-X |pagine=45|lingua=fr}}.</ref><ref>{{cita libro|autore=William-G Hopkins, Serge Rambour (traducteur) |titolo=Physiologie végétale |editore=De Boeck |anno=2003 |isbn=2-7445-0089-5 |pagine=101 |lingua=fr }}</ref>.
Il [[Fusto (botanica)|fusto]], poco ramificato, di lunghezza variabile da 50 cm a 2 m, sino a 3 m nelle varietà [[Coltura foraggera|foraggere]]<ref>{{cita libro |autore=Claire Doré, Fabrice Varoquaux |titolo=Histoire e amélioration de cinquante plantes cultivées |editore=INRA |città=Paris |anno=2006 |isbn= 2-7380-1215-9|pagine= 588|lingua=fr}}</ref>, è a [[crescita indeterminata]]. È cavo, a sezione cilindrica, e si arrampica aggrappandosi ai supporti per mezzo dei viticci delle foglie. Si caratterizza per un certo numero di nodi, o maglie, di cui i primi sono puramente vegetativi (cioè emettono solo foglie o ramificazioni) e i successivi riproduttivi (cioè che producono fiori). Tra le [[varietà (biologia)|varietà]] e [[cultivar]] più precoci, i primi fiori possono apparire dal quarto nodo, mentre nelle più tardive possono non apparire che al 25º<ref name="Purdue">{{cita web |lingua=en |url=https://www.hort.purdue.edu/newcrop/cropfactsheets/pea.html |titolo=Pisum sativum fact sheet |autore=F.J. Muehlbauer and Abebe Tullu |editore= Center for New Crops & Plant Products, Purdue University}}</ref>.
[[File:Pois-feuilles.svg|thumb|Foglie di pisello:<br />1: tipo normale,<br />2: tipo 'afila' senza foglioline]]
Le [[foglie]], opposte, sono composte da uno a quattro paia di foglioline sessili, opposte, che terminano in un [[viticcio]] semplice o ramificato. Le foglioline sono intere, obovate, da 1,5 a 6 cm di lunghezza. In alcune varietà, sono parzialmente trasformate in viticci. Nelle varietà di tipo 'afila', tutte le foglioline sono rimpiazzate da viticci, e le funzioni foliari ([[fotosintesi]]) sono assicurate dalle [[stipola|stipole]]. Al contrario nelle varietà di tipo 'acacia', i viticci sono trasformati in foglioline.
Le foglie possiedono alla loro base due grandi stipole avvolgenti, arrotondato e seghettate alla base. Spesso più grandi delle foglioline, possono raggiungere 10 cm di lunghezza. Certe varietà hanno delle stipole allungate caratteristiche, dette «a orecchie di coniglio». Le stipole presentano talvolta delle macchie rosse (presenza di [[antociani]]), caratteristiche di certe varietà foraggiere<ref>{{cita web |url=http://www.inspection.gc.ca/vegetaux/semences/methodes-d-inspection/legumineuses-a-grains/fra/1347350063134/1347350364579#app2 |editore=Agence canadienne d'inspection des aliments |titolo=Méthodes d'inspection des leguminose à grains, annexe I : Pois de grande culture - description e illustrations|lingua=fr}}</ref>.
Le due prime foglie primordiali sono ridotte a delle scaglie.
=== Apparato riproduttivo ===
[[File:White pea flower.jpg|thumb|left|Fiore di pisello]]
[[File:Diagramme floral Pisum.svg|thumb|left|Diagramma florale]]
I [[Fiore delle angiosperme|fiori]], di tipo «[[Fabaceae#Descrizione|papilionaceo]]», sono [[Zigomorfo|zigomorfi]], a [[Ovario (botanica)|ovario supero]] e [[cleistogamia|cleistogami]]. Compaiono all'[[ascella (botanica)|ascella]] delle foglie, solitari o raggruppati in [[racemo (botanica)|racemi]] lassi di due o tre fiori. Il [[Calice (botanica)|calice]], di colore verde, è formato da cinque [[sepali]] fusi e presenta cinque denti diseguali. La [[corolla]] conta cinque [[petali]] molto differenziati: un grande petalo situato superiormente e diretto in alto detto ''vessillo'', da due [[petali]] laterali che somigliano alle due ali di una farfalla e sono detti appunto ''ali'', avvolgenti la ''carena'', formata dai due petali inferiori parzialmente fusi. La corolla è generalmente bianca, talora rosa, porpora o violetta. L'[[androceo]] è detto [[Glossario botanico#D|diadelfo]] e comprende dieci [[stami]], uno libero e nove saldati fra di loro in una doccia aperta verso l'alto. Il [[pistillo]] è formato da un [[carpello (botanica)|carpello]] unico uniloculare a [[Placentazione|placentazione marginale]] portante degli ovuli ricurvi (detti ovuli campilotropi). Tale carpello è interpretato come l'evoluzione di una foglia ripiegata lungo la sua nervatura mediana e saldata ai suoi margini, ai quali sono attaccati gli ovuli.
La [[formula fiorale]] è:
:::::'''K''' (5), '''C''' 5, '''A'''(9)+1, '''G''' 1<ref>{{cita libro |autore=Alice Raynal-Roques |titolo=La botanique redécouverde|editore= Belin / INRA éditions |anno=1994 |isbn= 2-7011-1610-4 |pagine=337|lingua=fr}}</ref>.
La fecondazione è principalmente [[autogamia|autogama]] con meno dell'1% di [[Impollinazione#Impollinazione incrociata|impollinazione eterogama]]: l'[[impollinazione]] avviene prima della apertura del fiore ([[cleistogamia]]), il che facilita la selezione di [[Inincrocio|linee genetiche pure]] e il mantenimento di varietà stabili ma complica l'ottenimento di nuovi [[ibrido|ibridi]]. Tuttavia alcune specie di [[hymenoptera|imenotteri]] [[Apoidea|apoidei]] della famiglia dei [[Megachilidae|Megachilidi]] sono capaci di penetrare nei fiori e di provocare [[impollinazione incrociata]]<ref name="Cousin">{{cita libro|autore=Roger Cousin|titolo=Michel Pitrat e Claude Foury, coord., Histoires de légumes des origines au XXIe siècle|editore=INRA|lingua=fr|pagine=349-377|capitolo=''Le pois'',|isbn=2-7380-1066-0}}</ref>.
Il [[frutto]] è un [[baccello]] deiscente bivalve, di 4–15 cm di lunghezza, contenente de 2 a 10 semi tondeggianti lisci o rugosi, di 5–8 mm di diametro. I baccelli presentano differenze morfologiche secondo le varietà; la loro forma generale è dritta o più o meno arcuata, con estremità più o meno affilate o tronche. Presentano generalmente una membrana sclerificata, detta pergamena, che è assente in alcune varietà. Il loro colore è generalmente verde, talora violetto.
[[File:NCI peas in pod.jpg|thumb|Semi di pisello nel loro baccello]]
[[File:Pisa6 001 php.jpg|thumb|Semi di pisello secchi]]
Come in tutte le leguminose, i [[semi]] sono [[endosperma|exalbuminosi]] e le riserve nutritive a disposizione dell'embrione sono contenute nei due [[cotiledoni]] emisferici ipertrofici che rappresentano la quasi-totalità del volume dei semi. A maturità possono essere di colore verde pallido e ricchi di [[clorofilla]], ovvero biancastri, gialli o bruni. Alcuni semi verdi ingialliscono con il tempo. Possono essere lisci o rugosi.
La loro taglia è molto variabile secondo le varietà e cultivar. Il peso di 1 000 semi secchi può andare da meno di 150 g a 350 g<ref>{{cita libro |autore= Claude Chaux e Claude Foury |titolo=Productions légumières, tome 3, leguminose potagères, légume-fruits |editore=Lavoisier - Tec&Doc |anno=1994 |isbn=2-85206-975-X |pagine=31|lingua=fr}}</ref>.
La [[germinazione]] del pisello è ipogea. I semi possono conservare la loro facoltà germinativa da tre a cinque anni. Non sottostanno al fenomeno della [[dormienza]] e possono dunque germinare immediatamente dopo aver raggiunto lo stadio di maturazione.
I cotiledoni contengono delle sostanze di riserva, in media 50% di [[amido]] e sino al 25% di proteine. L'amido è costituito da [[amilosio]] e da [[amilopectina]] in proporzioni variabili: più amilopectina nelle varietà a seme liscio e più amilosio in quelle a seme rugoso, che contengono di contro più [[carboidrati]] (vedere il paragrafo [[#Composizione e valore nutritivo|Composizione e valore nutritivo]])<ref>{{cita libro |autore= Claude Chaux e Claude Foury |titolo=Productions légumières, tome 3, leguminose potagères, légume-fruits |editore=Lavoisier - Tec&Doc |anno=1994 |isbn=2-85206-975-X |pagine=27|lingua=fr}}</ref>. La parte proteica è costituita essenzialmente da tre frazioni proteiche solubili: le [[albumina|albumine]], le [[vicilina|viciline]] e le [[legumina|legumine]]. La frazione delle albumine contiene, in modeste quantità, diverse proteine [[enzima]]tiche biologicamente attive: [[lipossigenasi]], [[lectina|lectine]], inibitori delle [[proteasi]]<ref>{{cita web |url = http://www.jle.com/fr/revues/agro_biotech/ocl/e-docs/00/03/35/05/article.md |autore = David Page, Gérard Duc |editore = URGAP, INRA |città = Dijon |titolo = La graine de pois, une source de protéines prometteuse |sito = John Libbey Eurotext |accesso = 8 marzo 2015 |lingua = fr |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140824200711/http://www.jle.com/fr/revues/agro_biotech/ocl/e-docs/00/03/35/05/article.md |dataarchivio = 24 agosto 2014 }}</ref>.
Il [[genoma]] del pisello comprende sette paia di [[cromosomi]] ([[numero cromosomico]] 2n=14)<ref>{{cita web |lingua=en |url=http://www.jic.ac.uk/staff/noel-ellis/classmap/images/map.jpg |titolo=The classical genetic map of pea |editore=John Innes Centre, Department of Crop Genetics |accesso=9 marzo 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070307143051/http://www.jic.ac.uk/staff/noel-ellis/classmap/images/map.jpg |dataarchivio=7 marzo 2007 }}</ref>. La sua taglia è stimata a 4500 M [[coppie di basi]], di cui il 90% è costituito da sequenze ripetute di tipo [[retrotrasposone]]<ref name="Guéguen">{{cita web |lingua=en |url = http://www.inspection.gc.ca/vegetaux/semences/methodes-d-inspection/legumineuses-a-grains/fra/1347350063134/1347350364579#app2 | autore = Jacques Guéguen et al.|titolo= La recherche dans la filière Protéagineux |sito = INRA |anno= 1995| accesso = 9 marzo 2015}}</ref>.
== Biologia ==
[[File:Piselli.jpg|thumb|Tipici piselli]]
''' Temperatura''': il pisello coltivato è una pianta di [[clima temperato]] fresco e relativamente umido. È meno sensibile al freddo dei fagioli e può germinare a partire da +5 °C. Le giovani piante (prima della fioritura) possono sopportare le gelate, ma i fiori possono essere distrutti dal freddo, a partire da -3.5 °C e i nodi vegetativi a partire da -6 °C. La temperatura media ottimale di crescita si situa tra 15 e 19 °C. Oltre i 27 °C, lo sviluppo vegetativo e la impollinazione rischiano di essere compromessi.
''' Pluviometria''': la [[pluviometria]] ideale si colloca tra 800 e 1 000 mm per anno.
''' Fotoperiodismo''': il pisello è leggermente sensibile al [[fotoperiodismo|fotoperiodo]]: la fioritura è stimolata dall'allungamento delle giornate.
''' Suolo''': il pisello s'adatta a tutti i tipi di [[suolo]], a patto che sia ben drenato e che abbia una buona capacità di ritenzione dell'acqua; il [[pH]] ottimale si colloca tra 5,5 e 7,0.
== Tassonomia ==
La specie ''Pisum sativum'' presenta una notevole [[diversità genetica]] che si manifesta nelle numerose variazioni dei caratteri morfologici dei fiori, delle foglie, dei fusti, dei baccelli e dei semi, il che ha motivato le diverse classificazioni delle forme intraspecifiche.
Le principali sottospecie e varietà sono le seguenti<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://mansfeld.ipk-gatersleben.de/pls/htmldb_pgrc/f?p=185:45:2342232726595666::NO::P7_BOTNAME,P7_DB_CHECKBOX1,P7_DB_CHECKBOX2,P7_DB_CHECKBOX4:pisum%20sativum%2C7_acceptmf%2C%2C |titolo=Pisum sativum e ses sous-espèces |sito=Mansfeld's World Database of Agricultural and Horticultural Crops |accesso=11 marzo 2015}}</ref>:
* ''Pisum sativum'' subsp. ''elatius'' <small>(Steven ex M. Bieb.) Asch. & Graebn.</small>: è la forma selvatica dell'attuale pisello coltivato, originaria della parte orientale del [[bacino del Mediterraneo]], sino al [[Caucaso]], all'[[Iran]] e al [[Turkmenistan]].
** ''Pisum sativum'' subsp. ''elatius'' <small>(Steven ex M. Bieb.) Asch. & Graebn.</small> var. ''pumilio'' <small>Meikle</small> ([[sinonimo (tassonomia)|sin.]] ''Pisum sativum'' subsp. ''syriacum'' <small>Berger</small>): è la sottospecie più [[xerofita]], presente nella vegetazione delle [[prateria mediterranea|praterie aride]] e delle foreste di querce del [[Vicino Oriente]] e del [[Medio oriente|Medio Oriente]], da [[Cipro]] e dalla [[Turchia]] sino alla [[Transcaucasia]], l'[[Iraq]] e l'Iran.
* ''Pisum sativum'' subsp. ''transcaucasicum'' <small>Govorov</small>: coltivata nel Nord del Caucaso e nella parte centrale delle montagne transcaucasiche.
* ''Pisum sativum'' subsp. ''abyssinicum'' <small>(A. Braun) Govorov</small>: il pisello d'Abyssinie è una sottospecie coltivata in [[Etiopia]] e in [[Yemen]]. Presenta un singolo paio di foglioline, dei fiori rosso-violetti, dei semi brillanti con ilo nero<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|url=http://www.ibc-et.org/ibc/pubn/files/First_Report_on_PGRFA_Ethiopia.pdf|titolo=Ethiopia, Country report to the FAO international technical conference on plant genetic resources|città=Addis Abeba|anno=1995|p=17|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305181036/http://ibc-et.org/ibc/pubn/files/first_report_on_pgrfa_ethiopia.pdf|dataarchivio=5 marzo 2016}}</ref>.
[[File:Wild beans z01.jpg|thumb|Pisello 'Roveja', cultivar tradizionale italiano di ''Pisum sativum'' subsp. ''sativum'' var. ''arvense'']]
* ''Pisum sativum'' subsp. ''asiaticum'' <small>Govorov</small>: sottospecie coltivata dal Vicino e Medio Oriente sino alla [[Mongolia]], al Nord-est della [[Cina]], al [[Tibet]] e al Nord dell'[[India]], oltreché in [[Egitto]]. Utilizzata nell'alimentazione animale.
* ''Pisum sativum'' subsp. ''sativum'': è attualmente la sottospecie più diffusa, derivata dalla [[domesticazione]] di ''P. sativum'' subsp. ''elatius''.<br />Comprende tre varietà e innumerevoli [[cultivar]]:
**''Pisum sativum'' subsp. ''sativum'' var. ''arvense'' - pisello foraggero;
** ''Pisum sativum'' subsp. ''sativum'' var. ''sativum'' - pisello comune;
** ''Pisum sativum'' subsp. ''sativum'' var. ''macrocarpon'' - pisello mangiatutto, conosciuto anche come ''taccola'', di cui si mangia anche il baccello, in quanto i semi rimangono allo stato embrionale.
Una cultivar diffuso in Italia centrale è la [[roveja]] o il pisello dei campi, che produce un baccello viola-scuro con piselli verdi. Questa stessa caratteristica si trova anche nel kapucijner, una varietà di piselli olandesi. Una volta seccati i piselli diventano di color marrone.
== Coltivazione ==
[[File:Champ de petits pois.jpg|thumb|left|Campo di piselli]]
Il pisello è soggetto a diversi tipi di [[agricoltura|coltura]], a seconda dei paesi e della destinazione dei prodotti. I piselli secchi sono coltivati tradizionalmente in un certo numero di paesi del [[Terzo mondo]] dove costituiscono una [[Agricoltura di sussistenza|coltura di sussistenza]], praticata nella stagione fredda o in altitudine, in particolare in Africa orientale ([[Etiopia]], [[Uganda]], [[Kenya]]). Nei paesi industrializzati (Europa, Canada, Stati Uniti) è essenzialmente una coltura meccanizzata rivolta principalmente all'alimentazione animale, all'industria [[Conserve alimentari|conserviera]] e alla [[surgelazione]], ma anche in [[orticoltura]] professionale per il mercato del fresco. I piselli sono spesso presenti negli [[orto (agricoltura)|orti]] familiari.
Il pisello si riproduce unicamente per seme. In terreni poveri la [[inoculazione (botanica)|inoculazione]] delle sementi con ceppi di ''[[Rhizobium]]'' può migliorare la resa della coltura, ma tale pratica non è generalmente necessaria nella maggior parte dei casi<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Ali M.E., Khanam D., Bhuiyan M.A.H., Khatun M.R. and Talukder M.R.|titolo=Effect of Rhizobium Inoculation to Different Varieties of Gardenpea (Pisum sativum L.)|editore= Bangladesh Agricultural Research Institute (BARI) |anno= 2008|url=https://www.researchgate.net/profile/Klimek-Kopyra_Agnieszka/publication/251573856_EFFECT_OF_Rhizobium_INOCULATION_OF_SEEDS_AND_FOLIAR_FERTILIZATION_ON_PRODUCTIVITY_OF_Pisum_sativum_L/links/00b4951f147060e72b000000.pdf |rivista=J. Soil. Nature |volume=2 |numero=1 |pagine=30-33}}</ref>.
Nei paesi temperati, il pisello si semina sia a fine inverno o all'inizio della primavera, sia in autunno, nelle regioni dove le gelate non sono troppo temibili, o più a nord ricorrendo a delle varietà resistenti al freddo (varietà invernali). Il pisello è in effetti una [[pianta annuale]] senza [[dormienza]], che può essere seminata senza necessità di [[vernalizzazione]]. Le varietà invernali permettono di guadagnare in precocità di raccolta e in rendimento. Per i piselli da conserva, seminati in primavera, le semine sono scaglionate in maniera da distribuire il carico di lavoro delle macchine. Nei paesi tropicali e subtropicali, i piselli si coltivano nella stagione fredda. In [[Cina]] e a [[Taiwan]] è praticata la coltura intensiva in [[serra]] di cime di piselli mangiatutto, che vengono raccolti freschi non appena la pianta raggiunge i 10 cm di altezza<ref>{{cita web|lingua=fr|url=http://taiwantoday.tw/ct.asp?xitem=44161&ctnode=122&mp=9|titolo=La ferme de Monsieur Chan|sito=Taiwan Today|editore=Ministry of Foreign Affairs, Republic of China, Taiwan|accesso=16 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402113634/http://taiwantoday.tw/ct.asp?xitem=44161&ctnode=122&mp=9|dataarchivio=2 aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>.
Il ciclo vegetativo dei piselli è di circa 140 giorni per le varietà primaverili, potendo scendere a 90 giorni per le varietà ultra-precoci e a 240 giorni per le varietà invernali.
[[File:Peultjes planten Pisum sativum mange-tout.jpg|thumb|upright=0.6|Coltura a spalliera]]
=== Varietà coltivate ===
[[File:Blauwschokker Kapucijner rijserwt Pisum sativum.jpg|thumb|left|upright=0.6|Varietà a baccello viola]]
Tutte le [[varietà (biologia)|varietà]] di pisello sono delle [[linee pure]]. Nel mondo sono note diverse migliaia di [[cultivar]] differenti. Nel Catalogo europeo delle specie e varietà autorizzate per la coltura (settembre 2008)<ref>{{cita web|url=http://ec.europa.eu/food/plant/propagation/catalogues/database/public/index.cfm?event=searchForm&searchcode=200|titolo=Field pea - Pisum sativum L. |sito=Health and Food Safety |editore=European Commission|lingua=en}}</ref>, figurano 1 390 varietà, di cui 514 di piselli foraggeri e 776 di piselli orticoli.<br />La distinzione tra le varietà si basa su numerosi caratteri morfologici; il GEVES (''Groupe d'Etude et de contrôle des Variétés et des Semences'') ne ha approvati ben 73 che soddisfano i criteri di distinzione, omogeneità e stabilità<ref name="Doré">{{cita libro|autore= Doré C. et Varoquaux F.|titolo=Histoire et amélioration di cinquante plantes cultivées|editore=INRA |anno=2006 |2-7380-1215-9|pp=585-604|lingua=fr}}</ref>. Questi caratteri riguardano in particolare la forma e il colore dei semi, dei baccelli, delle foglie, dei fusti, l'altezza delle piante, la presenza di [[antociani]], la forma dei granuli d'amido, la resistenza a diverse malattie<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.upov.int/edocs/tgdocs/en/tg007.pdf |titolo=Pisum sativum Guidelines
For The Conduct Of Tests For Distinctness, Uniformity And Stability |editore=Union per la protection des obtentions végétales (UPOV) |data=4 novembre 1994}}</ref>.<br />Diversi organismi nel mondo si fanno carico di mantenere delle collezioni di cultivar al fine di preservare le risorse genetiche, tra cui l'Istituto Vavilov a [[San Pietroburgo]], il John Innes Centre di [[Norwich]], l'Australian Temperate Field Crops Collection di [[Horsham]], l'Institut national de la recherche agronomique (INRA) in Francia<ref>{{cita web|url=http://www.inra.fr/dpenv/legu1s08.htm|autore=Le Guen J|titolo=Les ressources génétiques des protéagineux |sito=inra.fr|editore=Le Courrier de l'INRA|data=1996|accesso = 15 marzo 2015|lingua=fr}}</ref>.<br />Trentadue varietà di piselli sono state ottenute [[mutagenesi]] indotta, tecnica che ha permesso in particolare di creare le cultivar di tipo ''afila'', con foglioline trasformate in viticci. Quattordici varietà sono state ottenute per irradiazione con [[raggi X]] o [[raggi gamma|gamma]] e le altre mediante incroci<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en| url=http://www-pub.iaea.org/MTCD/publications/PDF/Newsletters/MB-REV-13.pdf|autore=Bhatia CR et al|titolo=Grain legume cultivars derived from induced mutations and mutations affecting nodulation |rivista= Mutation Breeding Review |numero= 13 |anno= 2001 |editore=FAO / IAEA }}</ref>.
==== Piselli orticoli ====
[[File:Doperwt Kelvedon Wonder.jpg|thumb|upright=0.8|Baccelli della varietà 'Merveille de Kelvedon']]
Tra i piselli orticoli, esistono varietà con semi lisci o rugosi (più zuccherini); questo carattere è uno di quelli utilizzati da [[Gregor Mendel]] nei suoi studi sulla trasmissione ereditaria dei caratteri ([[#Uso nella ricerca scientifica|vedi sotto]]), così come il colore dei semi (gialli o verdi). La selezione delle varietà si basa anche sulla precocità del ciclo, e sulla presenza o meno nel baccello della «[[#Apparato riproduttivo|pergamena]]». Ci sono poi varietà nane e varietà rampicanti, che necessitano di tutore.
Nell'opera ''Plantes potagères'' di Vilmorin-Andrieux, pubblicata nel 1883, vengono elencate 170 varietà di piselli orticoli, suddivise in base alla loro origine geografica, in varietà francesi, inglesi e tedesche. Le varietà sono classificate come piselli da sgusciare e piselli senza pergamena, con semi tondi o con semi rugosi, rampicanti o nane.<ref>{{cita libro|titolo=Plantes potagères, 2e édition |autore=Vilmorin-Andrieux et Cie |anno=1891 |pagine= 486-541|lingua=fr}}</ref><br />Tra le denominazioni delle varietà, alcune richiamano una caratteristica del baccello: 'Serpette', 'Corne de bélier'; altre rimandano all'area geografica di produzione dell'epoca: 'Pois de Clamart', 'Pois de Marly', 'Merveille d'Étampes', 'Michaux de Nanterre'.
[[File:Pois Vilmorin - Prince Albert.jpg|thumb|upright=0.6|Varietà<br />'Prince Albert']]
[[File:Pois Vilmorin - Corne de bélier.jpg|thumb|upright=0.6|Varietà<br />'Corne de bélier']]
Molte di queste varietà sono oggigiorno scomparse, ma alcune sono ancora presenti nei cataloghi, come per esempio il ''pois Téléphone'' (varietà rampicante con semi rugosi).
{| class="wikitable"
! colspan="3" | Esempi di varietà di piselli orticoli<ref name="Phillips">{{cita libro|autore=Roger Phillips et Martyn Rix|titolo=Légumes|editore=La Maison Rustique|anno=1994 |isbn=2-7066-1228-2|pagine=83|lingua=fr}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Clause SA|titolo=Guide Clause, traité pratique des travaux du jardinage, 19e édition|città=Brétigny-sur-Orge|anno=1972|pagine= 148-151|lingua=fr}}</ref><ref name="Kokopelli">{{cita libro|autore=Dominique Guillet|titolo=Les semences de Kokopelli, 3e édition|editore= Alès|anno=2002|pagine= 355-357|lingua=fr}}</ref>
|-
|rowspan="5" valign="center"|Varietà da sgusciare
|-
|rampicante<br />con semi lisci|| 'Blauwschokker' (con baccello viola),<br />'Express Alaska, 'Caracatus', 'Serpette amélioré' (con semi bianchi), 'Roi des conserves', 'Prince Albert'
|-
|nana<br />con semi lisci || 'Nain très hâtif d'Annonay', 'Petit Provençal', 'Serpette Cent pour Un'
|-
|rampicante<br />con semi rugosi || 'Téléphone rampicante', 'Douce Provence', 'Thomas Laxton'
|-
|nana<br />con semi rugosi || 'Merveille de Kelvedon', 'Merveille d'Amerique'
|-
|rowspan="3" valign="center"| Varietà senza pergamena<br />("mangiatutto")
|-
| baccello tenero ||'Carouby de Maussane', 'Corne de bélier'
|-
| baccello carnoso|| 'Sugar Snap', 'Early Snap'
|}
==== Piselli da conserva ====
I piselli da conserva sono delle varietà utilizzate per la coltura in pieno campo, finalizzata all'industria [[conserve alimentari|conserviera]] o della [[surgelazione]]. I semi di piccolo calibro (extra fine) erano in passato i più ricercati, perché sinonimi di tenerezza, in quanto si trattava di varietà a semi grossi raccolte precocemente; oggigiorno i selezionatori hanno ottenuto delle varietà con semi molto piccoli e la finezza del calibro non è più necessariamente sintomo di tenerezza.<ref>{{cita libro |capitolo=Le pois de conserve et le pois fourrager |titolo=Guide agricole Philips, tomo 17 |editore= |anno=1975 |pagine=47 |lingua=fr}}</ref>
==== Piselli da foraggio ====
[[File:Erbsenfeld.jpg|thumb|upright=0.8|Varietà ''afila'' senza foglioline]]
I piselli foraggeri sono i piselli destinati all'alimentazione animale, sotto forma di [[foraggio]] o di semi secchi. Si tratta di varietà con fiori purpurei e con semi grigi, lisci o rugosi (''Pisum sativum'' subsp. ''sativum'' var. ''arvense'')<ref>{{cita web|url=http://www3.vet-lyon.fr/ens/nut/webBromato/cours/cmprotea/presepoi.html|titolo=Cours de bromatologie, Présentation des principaux protéagineux|editore=École nationale vétérinaire di Lyon|lingua=fr|accesso=16 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100528065243/http://www2.vet-lyon.fr/ens/nut/webBromato/cours/cmprotea/presepoi.html|dataarchivio=28 maggio 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
Esempi di varietà: ''Assas'' (INRA, 1964), ''Picar'' (Carneau Frères, 1992).
==== Piselli proteici ====
Le varietà di piselli proteici o proteaginosi sono a seme liscio, di colore verde o giallo, di grosso calibro, a fiori bianchi, senza [[tannino|tannini]], aventi un tasso elevato di proteine e una debole attività anti[[tripsina|tripsinica]].
Esempi di varietà: ''Finale'', ''Solara'' (varietà di tipo 'afila'), ''Isard'' (varietà invernale).
=== Tecniche colturali ===
==== Rotazione delle colture ====
Nella [[rotazione colturale]] che si effettua nella coltivazione a pieno campo, i piselli sono spesso la prima coltura, a cui si fa seguire quella dei [[cereali]], che possono giovarsi dell'arricchimento del suolo in [[azoto]].{{Senza fonte}}
==== Semina ====
La coltura del pisello necessita di suoli ben aerati. La [[semina]] si fa in linee regolarmente spaziate da 20 a 50 cm, a una profondità media di 3 – 5 cm. L'utilizzo di [[Seminatrice|seminatrici]] di precisione permette di controllare meglio la profondità di interramento dei semi e la densità della semina<ref>{{cita web|url=http://www.unilet.fr/cultures/pois/pois.php?page=implantation|titolo=La culture du pois|sito=Unilet|lingua=fr|accesso=16 marzo 2015|dataarchivio=16 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150416105950/http://www.unilet.fr/cultures/pois/pois.php?page=implantation|urlmorto=sì}}</ref>. Questa può variare da 80 a 120 piante per metro quadro secondo le varietà.
==== Controllo delle piante infestanti ====
È necessario controllare lo sviluppo delle [[erba]]cee [[Piante infestanti|infestanti]] nelle prime fasi della coltura. In orticoltura può essere sufficiente il diserbaggio manuale, ma nelle colture intensive può essere necessario l'utilizzo di diserbanti chimici.
Per la preparazione del terreno si può utilizzare il metodo della [[falsa semina]], che consiste in una preparazione superficiale del terreno qualche settimana prima della semina vera e propria, in modo da eradicare le erbacce e rimuoverle prima della semina.
Per i piselli da conserva, una attenzione particolare deve essere prestata all'eliminazione della morella comune ''([[Solanum nigrum]])'', una infestante comune e tossica, le cui [[bacca|bacche]] immature, rotonde e verdi, possono facilmente confondersi con i piselli<ref>{{cita libro |lingua=fr |capitolo=Le pois de conserve |titolo=Guide agricole Philips |anno=1966 |pagine=18-19}}</ref>.
==== Tutoraggio ====
Le varietà "mangiatutto" sono generalmente rampicanti e necessitano di tutori, così come le piante di piselli orticoli coltivate negli orti familiari. Possono essere impiegati diversi tipi di tutore: [[Rete a spalliera|reti]], fili metallici, grigliati, bastoni, canne, ecc. Il tutoraggio è meno necessario per le varietà nane e sarebbe di costo proibitivo nelle colture a pieno campo oltre a risultare di ostacolo alla raccolta meccanica.
==== Fertilizzazione ====
L'apporto di [[azoto]] è inizialmente inutile, il fabbisogno (circa 250 kg/ha) essendo coperto dal residuo presente nel suolo e soprattutto (circa il 70%) dalla [[azotofissazione|fissazione simbiotica]] che si produce nelle nodosità delle radici, la cui attività sarebbe inibita da un apporto massivo di azoto.
Il fabbisogno di [[potassio]] e di [[fosforo]] deve essere garantito da una [[fertilizzazione]] fosfo-potassica che deve apportare al massimo, tenendo conto del tenore iniziale del suolo, 50 kg di potassio (K<sub>2</sub>O) e 160 kg di fosforo (P<sub>2</sub>O<sub>5</sub>) per ettaro, quest'ultimo di preferenza sotto forma di [[solfato di potassio]], per apportare anche lo [[zolfo]] necessario.
==== Irrigazione ====
Le colture di pisello hanno un rilevante bisogno di [[acqua]], specialmente nello stadio di «inizio di [[Antesi|fioritura]] - [[allegagione]]», nell'ordine di circa 300 mm per ciclo di coltura. L'[[irrigazione]] può essere necessaria in alcune regioni o nei terreni a scarsa ritenzione d'acqua; nei paesi temperati, le riserve del suolo e le [[precipitazioni]] durante il periodo di vegetazione sono spesso sufficienti a soddisfare il fabbisogno delle colture.
==== Raccolta ====
[[File:Pisum sativum récolte manuelle.jpg|thumb|Raccolta manuale]]
Per i piselli da sgusciare destinati al mercato del fresco e per le varietà "mangiatutto", la raccolta viene effettuata manualmente. Può essere effettuata in più fasi, in funzione del grado di maturità, per ottenere la migliore qualità possibile. Il pisello in baccello non sopporta l'immagazzinamento e deve essere commercializzato rapidamente.<br />Per i piselli destinati all'alimentazione umana uno dei principali criteri di qualità è la tenerezza del seme, legata alla precocità dell'epoca di raccolta. Essa viene misurata in base all'[[indice tenderometrico]], che corrisponde alla pressione necessaria per schiacciare un certo volume di piselli.
[[File:Erbsenernte-im-Marchfeld.jpg|thumb|left|Raccolta meccanizzata]]
Per i piselli destinati all'industria della conservazione/surgelazione, la raccolta è effettuata con l'aiuto di automotrici raccoglitrici-sgranatrici. Queste macchine raccolgono meccanicamente i baccelli e li riversano in una camera di [[battitura]], costituita da tre tamburi rotanti che permettono di sgranare i baccelli per frizione, senza danneggiare i semi relativamente fragili. Questo tipo di raccolta comporta comunque una perdita del prodotto dell'ordine del 5-25%<ref name="Arvy">{{cita libro |autore=Marie-Pierre Arvy et François Gallouin |titolo=Légumes d'hier et d'aujourd'hui |editore=Belin |anno=2007 |isbn= 978-2-7011-4205-0 |pagine=390-395|lingua=fr}}</ref>.
Per la raccolta dei piselli secchi si utilizza la [[mietitrebbiatrice]]<ref>{{cita web |url=http://138.102.82.2/agronomie/phytotechnie/pdf/pois.pdf |titolo=Les pois protéagineux |editore=INA P-G AGER |anno=2003 |lingua=fr |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120314131750/http://138.102.82.2/agronomie/phytotechnie/pdf/pois.pdf |dataarchivio=14 marzo 2012 }}</ref>. La raccolta inizia quando i piselli presentano un tasso di [[umidità]] residua del 14% circa, tasso che deve essere ulteriormente ridotto mediante [[essiccazione]] prima della conservazione.
=== Rendimento ===
Per i piselli secchi, il [[resa agricola|rendimento]] medio a livello mondiale è di 1,7 tonnellate per ettaro; in [[Europa]] si raggiungono rese medie di 4 t/ha, mentre in [[Africa]] la resa è al massimo di 1 t/ha. Per i piselli freschi il rendimento può arrivare da 4 a 7 t/ha.<ref name="protabase"/>
== Avversità ==
=== Disturbi vegetativi ===
I piselli sono sensibili alle [[gelo|gelate]] e al piegamento degli steli (tranne che per le varietà con stelo rigido), alla degradazione del suolo, oltre che a varie [[Carenza (botanica)|carenze]] in [[minerali]] dello stesso.
=== Malattie ===
I piselli possono essere attaccati da diversi agenti [[fungi]]ni, [[Bacteria|batterici]] o [[Virus (biologia)|virali]].<br />Le principali malattie aventi una rilevanza economica sono<ref>{{cita web |titolo=Culture du pois, maladies |url=http://www.unilet.fr/cultures/pois/pois.php?page=surfaces |sito=Unilet |lingua=fr |accesso=14 marzo 2015 |dataarchivio=2 aprile 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402124708/http://www.unilet.fr/cultures/pois/pois.php?page=surfaces |urlmorto=sì }}</ref>:
* il marciume dei semi dovuto a differenti funghi del genere ''[[Pythium]]'';
* la [[necrosi]] radicale, dovuta fra l'altro a ''[[Fusarium solani]]'' e a ''[[Aphanomyces]]'' spp.;
* le malattie crittogamiche dell'apparato vegetativo quali la peronospora del pisello (''[[Peronospora pisi]]''), la muffa grigia (''[[Botrytis cinerea]]''), il [[oidio|mal bianco]] del pisello (''[[Erysiphe pisi]]''), la sclerotinia della soia (''[[Sclerotinia sclerotiorum]]''), la ruggine del pisello (''[[Uromyces pisi]]'') e l'antracnosi (''[[Colletrichum pisi]]'');
* diverse malattie virali, tra cui il giallume apicale del pisello, dovuto al virus PTYV (''Pea Top Yellow Virus'' - [[Luteoviridae]]) e il mosaico comune del pisello, dovuto al virus virus PCMV (''Pea Common Mosaic Virus'' - [[Potyviridae]]).
=== Parassiti ===
[[File:Sitona.lineatus.jpg|thumb|Sitona del pisello<br />(''[[Sitona lineatus]]'')]]
[[File:Bruchus pisorum01.jpg|thumb|Tonchio del pisello<br />(''[[Bruchus pisorum]]'')]]
[[File:Cydia.nigricana.jpg|thumb|Tortrice del pisello<br />(''[[Cydia nigricana]]'')]]
<!-- [[File:Ceramica.pisi.caterpillar.jpg|thumb|Bruco di falena del pisello<br />(''[[Ceramica pisi]]'')]] -->
Numerosi [[Insecta|insetti]] parassiti attaccano le colture di pisello nei loro differenti stadi:<ref name="Chaux-Foury"/><ref>{{cita libro|autore=Bonnemaison L. |titolo=Les ennemis animaux des plantes cultivées et des forêts, tome III, |pagine=324-326 |editore=Éditions Sep |anno=1962 |lingua=fr}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=http://www7.inra.fr/opie-insectes/pdf/i132coutin.pdf|autore=Coutin R.|titolo=Les invertébrés vivant aux dépens des pois|rivista=Insectes |anno=2004 |volume=132 |pp=19-22|lingua=fr}}</ref>
;Coleotteri
La sitona del pisello ''([[Sitona lineatus]])'' è un piccolo [[coleoptera|coleottero]] [[curculionidae|curculionide]] che divora le foglie facendo delle tacche semicircolari sul bordo e le cui larve si nutrono delle radici, indebolendo le piante.<br />Il tonchio del pisello ''([[Bruchus pisorum]]'') è un piccolo coleottero che attacca i baccelli in formazione e completa il suo sviluppo all'interno dei semi maturi e secchi, fuoriuscendone attraverso un foro circolare.<br />Esiste anche un [[Chrysomelidae|crisomelide]] originario del [[Sud America]] (''[[Zabrotes subfasciatus]]''), la cui larva è nota come "bruco tropicale del pisello", che si riproduce nei semi secchi di diverse specie di leguminose.
<!--
Dans les années 1995-2000, l'institut de recherches australien (CSIRO) (''[[:fr:Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation]]'', c'est-à-dire « Organisation pour la recherche scientifique et industrielle du Commonwealth ») a mis au point une varieta di pisello [[Organismo geneticamente modificato|geneticamente modificata]] pour résister al [[:fr:bruche du pois]] (''Bruchus pisorum''), insecte ravageur spécifique des graines de pois qui a une réelle importance économique en [[Australia]] où il serait responsable de la destruction de 30 % de la récolte de pois secs. Le gène transféré depuis le [[:fr:haricot|haricot commun]] (''Phaseolus vulgaris'') permet la production par la plante d'un inhibiteur d'[[:fr:Amylase|alpha-amylase]] αAI-1 qui s'oppose à la digestion de l'[[:fr:amidon]] des graines par la [[:fr:larve]] de la bruche. Cet inhibiteur présent dans les cotylédons bloque la croissance des larves à un stade précoce, et s'est montré d'une très grande efficacité<ref>{{Cita pubblicazione|lang=en|url=http://www.pubmedcentral.nih.gov/picrender.fcgi?artid=157257&blobtype=pdf|autore=Hartmut E. Schroeder, Stephanie Gollasch, Andrew Moore, Linda M. Tabe, Stuart Craig, Darryl C. Hardie, Maarten J. Chrispeels, Donald Spencer et Thomas J. V. Higgins|titolo=Bean α-Amylase Inhibitor Confers Resistance to the Pea Weevil (Bruchus pisorum) in Transgenic Peas (Pisum sativum)|rivista=Plant Physiology|volume=107|pp=1233-1239|anno=1995|formato=pdf}}</ref>.
Ces recherches ont été abandonnées en 2005 après la découverte de réactions allergiques sur des souris de laboratoire nourries avec ces pois transgéniques<ref>{{Cita pubblicazione|lang=en|résumé=http://pubs.acs.org/cgi-bin/abstract.cgi/jafcau/2005/53/i23/abs/jf050594v.html|autore=Vanessa E. Prescott, Peter M. Campbell, Andrew Moore, Joerg Mattes, Marc E. Rothenberg, Paul S. Foster, T. J. V. Higgins, et Simon P. Hogan|titolo=Transgenic Expression of Bean α-Amylase Inhibitor in Peas Results in Altered Structure and Immunogenicity|rivista=Journal of Agricultural Food and Chemistry|anno=2005|volume=53|numéro=23|pp=9023-9030|doi=10.1021/jf050594v}}</ref>.-->
;Ditteri
La cecidomia del pisello (''[[Contarinia pisi]]'') è un [[diptera|dittero]] che provoca la formazione di [[galla (botanica)|galle]] sui fiori, provocandone la caduta.
;Lepidotteri
Le [[bruco|larve]] della tortrice dei piselli (''[[Cydia nigricana]]'', [[Tortricidae]]) attaccano voracemente i semi. I piselli sono inoltre suscettibili di attacchi da parte dei bruchi di diverse specie di lepidotteri della famiglia [[Noctuidae]] che si nutrono delle loro foglie tra cui: ''[[Ceramica pisi]]'', ''[[Lacanobia oleracea]]'', ''[[Autographa gamma]]'', ''[[Mythimna unipuncta]]''.
;Rincoti
L'afide verde del pisello ''([[Acyrthosiphon pisum]]'') danneggia foglie e stipole ed è inoltre il vettore di diverse malattie virali.
;Tisanotteri
Il tripide del pisello ''([[Frankliniella robusta]])'' e il tripide dei cereali ''([[Thrips angusticeps]])'' sono dei minuscoli insetti (taglia di 1 mm) che attaccano fiori e baccelli e le cui larve si sviluppano all'interno dei baccelli. Provocano essiccazione e arresto della crescita delle piante.
<!--Gli [[insetti]] più importanti che attaccano il pisello sono la mosca minatrice del pisello (''[[Phytomyza atricornis]]''), la mosca grigia dei semi (''[[Delia platura]]'') e la piralide delle leguminose (''[[Etiella zinckenella]]'').-->
=== Parassiti vegetali ===
Nelle regioni mediterranee, le colture dei piselli possono essere parassitate da piante del genere ''[[Orobanche]]'', e in particolare da ''[[Orobanche crenata]]'', che si attacca alle radici della pianta ospite<ref name="protabase"/>.
== Aspetti economici ==
=== Produzione ===
[[File:Pois - production mondiale 1961-2007.svg|thumb|upright=1.8|Evoluzione della produzione mondiale di piselli dal 1961 al 2007]]
Con più di 18 milioni di tonnellate raccolte nel 2007, i piselli <!-- (pois sec + piselli freschi) -->sono la quarta [[leguminose|leguminosa]] a livello mondiale per produzione, dopo la [[Glycine max|soja]] (216 Mt), le [[Arachide (seme)|arachidi]] (35 Mt) e i [[fagioli]] (28 Mt).<ref name="FAO">{{cita web |lingua=en |url=http://faostat3.fao.org/browse/Q/*/E |titolo=FAOSTAT |editore=Food And Agriculture Organization Of The United Nations - Statistics Division |accesso=19 marzo 2015}}</ref>
Secondo le statistiche dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura]] (FAO), nel 2007, la produzione mondiale di piselli secchi ha raggiunto {{formatnum:10128486}} tonnellate per una superficie di {{formatnum:6896172}} ettari di seminato, con un [[resa agricola|rendimento]] medio di 14,69 quintali per ettaro.
Nello stesso anno, la produzione dei piselli freschi ha raggiunto {{formatnum:8264769}} tonnellate per una superficie di {{formatnum:1087674}} ettari di seminato, con un rendimento medio di 7,6 quintali per ettaro. I due principali produttori di piselli freschi, [[Cina]] e [[India]], rappresentano circa il 70% del totale mondiale.
Per quanto riguarda i piselli secchi, vi sono nel mondo più di 90 paesi produttori, di cui i primi cinque rappresentano più dei due terzi della produzione totale ei primi quindici più del 90%. Il [[Canada]], con 3 milioni di tonnellate, circa il 30% della produzione mondiale, è di gran lunga il principale paese produttore. La sua produzione, concentrata nelle provincie dell'Ovest, è essenzialmente destinata all'esportazione. L'[[Unione europea]], che totalizza 1,53 milioni di tonnellate, è di fatto il secondo produttore mondiale. I rendimenti più elevati si registrano in Europa occidentale.
{|border=0 align=center
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[[File:Pois - production mondiale2007.svg|thumb|center|upright=2.3|'''Ripartizione della produzione di piselli secchi nel 2007''']]
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[[File:Pois2 - production mondiale.svg|thumb|center|upright=2.3|'''Ripartizione della produzione di piselli freschi nel 2007''']]
|-
|align=center valign=top|
{|class="wikitable sortable" style="clear:both;text-align:center"
|+'''Principali paesi produttori di piselli secchi nel 2007'''
|-
!scope = col |Paese
!scope = col |<small>Superficie coltivata</small><br /><small>(migliaia di ettari)</small>
!scope = col |<small>Rendimento</small><br /><small>(quintali per ettaro)</small>
!scope = col |<small>Produzione</small><br /><small>(migliaia di tonnellate)</small>
|-
|align="left"| {{CAN}}
| {{formatnum:1455}} || {{formatnum:20.78}} || {{formatnum:3023.6}}
|-
|align="left"| {{CHN}}
| {{formatnum:1050}} || {{formatnum:13.33}} || {{formatnum:1400.0}}
|-
|align="left"| {{RUS}}
| 745 || {{formatnum:11.70}} || {{formatnum:871.1}}
|-
|align="left"| {{IND}}
| 590 || {{formatnum:13.56}} || {{formatnum:800.0}}
|-
|align="left"| {{USA}}
| 328 || {{formatnum:21.98}} || {{formatnum:721.3}}
|-
|align="left"| {{FRA}}
| 173 || {{formatnum:37.17}} || {{formatnum:643.0}}
|-
|align="left"| {{UKR}}
| 332 || {{formatnum:12.38}} || {{formatnum:411.0}}
|-
|align="left"| {{IRN}}
| 570 || {{formatnum:5.26}} || {{formatnum:300.0}}
|-
|align="left"| {{AUS}}
| 293 || {{formatnum:9.15}} || {{formatnum:268.0}}
|-
|align="left"| {{DEU}}
| 68 || {{formatnum:29.33}} || {{formatnum:200.0}}
|-
|align="left"| {{ETH}}
| 237 || {{formatnum:8.44}} || {{formatnum:200.0}}
|-
|align="left"| {{ESP}}
| 147 || {{formatnum:11.15}} || {{formatnum:163.9}}
|-
|align="left"| {{GBR}}
| 37 || {{formatnum:35.14}} || {{formatnum:130.0}}
|-
|align="left"| {{CZE}}
| 23 || {{formatnum:25.18}} || {{formatnum:57.6}}
|}
|align=center valign=top|
{|class="wikitable sortable" style="clear:both;text-align:center"
|+'''Principali paesi produttori di piselli freschi nel 2007'''
|-
! Paese
! <small>Superficie coltivata</small><br /><small>(migliaia di ettari)</small>
! <small>Rendimento</small><br /><small>(quintali per ettaro)</small>
! <small>Produzione</small><br /><small>(migliaia di tonnellate)</small>
|-
|align="left"| {{CHN}}
| {{formatnum:251.0}} || {{formatnum:10.0}} || {{formatnum:2508.5}}
|-
|align="left"| {{IND}}
| {{formatnum:282.0}} || {{formatnum:8.1}} || {{formatnum:2292.7}}
|-
|align="left"| {{USA}}
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|-
|align="left"| {{FRA}}
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|}
|}
== Usi ==
=== Usi alimentari ===
{{Valori nutrizionali
|nome =Piselli secchi<ref name="protabase">{{cita pubblicazione | lingua = fr | autore = C.-M. Messiaen | autore2 = A.A. Seif | autore3 = M. Jarso | autore4 = G. Keneni | url = http://www.prota4u.info/protav8.asp?h=M4&t=Pisum,sativum&p=Pisum+sativum | titolo = Pisum sativum L. | rivista = Protabase | anno = 2006 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150924082720/http://www.prota4u.info/protav8.asp?h=M4&t=Pisum,sativum&p=Pisum+sativum | dataarchivio = 24 settembre 2015 }}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Tables de composition des aliments, Institut scientifique d'hygiène alimentaire|editore=éditions Jacques Lanore|anno=1985|isbn=2-86268-055-9|lingua=fr}}</ref>
|kcal=330
|joule=1380
|acqua=12
|proteine=23
|carboidrati=56
|grassi=1,7
|fibre=15
|cellulosa=5,4
<!--Vitamine-->
|vit.B1=0,77
|vit.B2=0,20
|vit.B3=3,1
|vit.B9=
|vit.C=3
|ferro=5,5
|calcio=60
|cloro=50
|potassio=930
|magnesio=130
|fosforo=380
|sodio=40
|zolfo=219
|zinco=3,5
<!--Altri--> |triptofano=210 |lisina=1620 |metionina=210 |fenilalanina=1000 |threonina=860 |valina=1000 |leucina=1480 |isoleucina=930
}}
Dalla pianta di pisello si ricavano vari tipi di [[alimento]], sia per l'[[Homo sapiens|uomo]] sia per il [[bestiame]]:
[[File:Split pea.jpg|thumb|left|Piselli secchi]]
[[File:Frozen peas.JPG|left|thumb|Piselli surgelati]]
[[File:Snow peas.jpg|left|thumb|Piselli "mangiatutto"]]
* i piselli secchi, cioè i semi raccolti a maturità, costituiscono un [[legume]] secco, e sono utilizzati anche per gli animali domestici, sia come grani interi (volatili) sia sotto forma di [[farina]] (suini e bovini); rappresentano inoltre un'importante materia prima per l'industria di trasformazione (amidi, estratti proteici);
* i piselli freschi, sia sotto forma di semi immaturi sia di baccelli interi ugualmente immaturi, sono un legume fresco;
* i giovani germogli foliari sono anch'essi usati nell'alimentazione umana, particolarmente in Asia, così come i semi germogliati;
* la pianta nel suo insieme, sia fresca sia essiccata, è utilizzata come [[foraggio]] per i [[ruminanti]].
==== Composizione e valore nutritivo ====
Tutte le varietà di piselli hanno in comune di essere un alimento ricco energicamente e in proteine, che vengano consumati freschi o secchi.
I piselli secchi (12% di umidità) sono dei [[farinacei]], comparabili ad altre leguminose (fagioli secchi, lenticchie, fave secche, ceci) e ai cereali per il loro valore energetico (330 cal/100 g). La porzione glucidica dei piselli è essenzialmente formata da [[amido]] ([[amilosio]] e [[amilopectina]] in proporzione variabile a seconda della varietà) e rappresenta circa 50% del seme. Gli zuccheri sono invece il 6% dei nutrienti del seme e sono principalmente [[saccarosio]] e [[oligosaccaridi]], fra cui lo [[stachiosio]]. Come tutti i semi di leguminose, il pisello ha un [[indice glicemico]] moderato, vicino a 32 (100 è il valore attribuito per convenzione al glucosio).
Sono anche ricchi in [[proteine]]. Queste, con un valore alto in [[lisina]], sono deficienti in alcuni [[amminoacidi essenziali]] come la [[metionina]] e il [[triptofano]]. Sono quindi complementari ad alcuni alimenti a base di cereali, come il pane, che mancano invece di lisina. In alimentazione animale, il pisello fa parte delle [[Piante industriali#Proteaginose|proteaginose]], i cui prodotti sono destinati alla produzione di mangimi ad alto tenore proteico.
La ricchezza in [[Fibra alimentare|fibre]] del pisello è considerata come un aspetto positivo per l'alimentazione umana, ma non per l'alimentazione degli animali poiché le fibre impediscono l'assimilazione delle proteine e dell'amido negli animali con un solo [[stomaco]].
I piselli sono una buona fonte di [[sali minerali|minerali]], in particolare di [[potassio]], [[fosforo]], [[Calcio (elemento chimico)|calcio]] e [[ferro]], oltreché di [[vitamine]] B, in particolare di [[Vitamina B9|folati]] o vitamina B9 (70 µg/100 g)<ref>{{cita web|url=http://www.fondation-louisbonduelle.org/france/fr/connaitre-les-legumes/atouts-nutritionnels-des-legumes/petit-pois.html |titolo= Portraits de légumes, Petits pois |editore=Fondation Louis-Bonduelle|accesso= 11 marzo 2015|lingua=fr}}</ref>. Si caratterizzano inoltre per il bassissimo contenuto in [[lipidi]], meno del 2%, prevalentemente rappresentati da [[acidi grassi]] insaturi o polinsaturi, e per l'assenza di [[glutine]].
La ingestione dei piselli può scatenare in alcuni soggetti delle [[allergia alimentare|reazioni allergiche]]. Esse sono provocate da alcune proteine, le [[viciline]], presenti anche in molte altre leguminose<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|autore=Sanchez-Monge R.|autore2=Lopez-Torrejón G.|autore3=Pascual C. Y.|autore4=Varela J.|autore5=Martin-Esteban M.|autore6=Salcedo G.|titolo=Vicilin and convicilin are potential major allergens from pea |rivista=Clinical & Experimental Allergy |mese=novembre |anno=2004 |volume=34 |numero=11 |pp=1747-1753|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15544600?dopt=Abstract|abstract=sì|pmid=15544600|accesso=16 marzo 2015}}</ref>.
==== Alimentazione umana ====
[[File:Union Square Greenmarket - Spring Peas.jpg|thumb|Casse di piselli freschi da sgusciare]]
[[File:Pois en bocaux.jpg|thumb|Piselli novelli sotto vetro]]
Nell'alimentazione umana i piselli orticoli si utilizzano sia freschi, sia secchi.<br />I piselli freschi, noti come «piselli novelli» (o «petit pois» in [[lingua francese|francese]]) possono essere consumati subito dopo la raccolta ovvero essere [[conserve alimentari|conservati]] o [[surgelazione|surgelati]]; alcune varietà, le cosiddette «mangiatutto», si consumano con tutto il baccello.
Secondo il ''[[Codex Alimentarius]]'' i piselli conservati e surgelati possono essere distinti, in base al [[calibro]], in 3-5 classi, da extra-fini a medi<ref>{{cita web|url=http://www.codexalimentarius.org/input/download/standards/269/CXS_041i.pdf |titolo=Norme codex pour lex petits pois surgelés |sito=Codex alimentarius |accesso =26 marzo 2015}}</ref>. I calibri più piccoli sono molto ricercati per le conserve, mentre la surgelazione privilegia i calibri maggiori.
{| class="wikitable"
|+ '''''Codex alimentarius:''<br />Classificazione dei piselli in base al calibro'''<br />
! scope = col | Calibro
! scope = col | Dimensioni
!
|-
|Extra-fini ||sino a 7,5 mm || rowspan="5" |[[File:Pea01-edit.png|150px]]
|-
|Finissimi ||sino a 8,2 mm
|-
|Fini ||sino a 8,75 mm
|-
|Medio-fini ||sino a 10,2 mm
|-
|Medi ||oltre 10,2 mm
|}
Nell'[[Unione europea]], sia i piselli da sgusciare sia i "mangiatutto" devono rispettare delle norme di commercializzazione fissate da un [[Regolamento dell'Unione europea|regolamento comunitario]] del 1999, che prevede la loro classificazione in due categorie in base ad alcuni standard di qualità<ref>{{cita web|url=https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CONSLEG:1999R2561:20010601:FR:PDF |titolo=Règlement (CE) n° 2561/1999 de la Commission du 3 décembre 1999 fixant la norme de commercialisation applicable aux pois|lingua=fr|accesso=26 marzo 2015}}</ref>.
Nei piselli secchi il seme, che può essere verde o giallo, viene ripulito dei suoi [[tegumento|tegumenti]] e i due [[cotiledoni]] sono separati. I piselli secchi vengono spesso preparati in forma di creme o [[purea]].
In [[Asia]] si utilizzano come risorsa alimentare anche le foglie tenere e i giovani germogli. Dalla [[torrefazione]] dei semi dei piselli secchi si ricava inoltre un surrogato del [[caffè]]<ref>{{cita web |lingua=en|url=http://www.pfaf.org/user/Plant.aspx?LatinName=Pisum+sativum |titolo=Pisum sativum L. |sito=Plants For A Future |accesso=26 marzo 2015}}</ref>.
==== Alimentazione animale ====
In generale, si definiscono «piselli foraggeri» tutti i tipi di piselli destinati all'alimentazione animale. Il termine può riferirsi sia alla pianta intera, sotto forma di [[foraggio]] o di [[insilato]], sia ai piselli secchi noti come «piselli proteici» o «proteaginosi», utilizzati come [[mangime]]<ref name="Pois protéagineux">{{cita libro|autore= |titolo=Pois protéagineux, un atout pour l'agriculture européenne |editore= ITCF / UNIP |anno=1998 |isbn=2-9508706-7-8 |lingua=fr}}</ref>.
Il pisello foraggero viene tradizionalmente coltivato in associazione con un [[cereale]] ([[segale]], [[triticale]] o [[avena sativa|avena]]), che funge da tutore. L'associazione cereale/leguminosa risulta abbastanza equilibrata sotto il profilo nutrizionale.<ref>{{cita web |autore=L. Fontaine, G. Corre, I. Chaillet, V. Biarnès, J.-P. Coutard |titolo=Les associations à base de triticale/pois fourrager en agriculture biologique |sito=ITA |url=http://www.itab.asso.fr/downloads/Fiches-techniques_culture/Association%20proteagineux.pdf |accesso=26 marzo 2015 |lingua=fr |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160406065039/http://itab.asso.fr/downloads/Fiches-techniques_culture/Association%20proteagineux.pdf |dataarchivio=6 aprile 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
I piselli secchi, ricchi in [[amminoacidi]], sono utilizzati principalmente come mangime per i [[suini]] e per i [[Aves|volatili]] e hanno un valore nutritivo equivalente a quello del [[Triticum|frumento]]<ref name=AAC>{{cita web |url=http://www4.agr.gc.ca/AAFC-AAC/display-afficher.do?id=1174597774743&lang=f |titolo=Pois sec |sito=Agriculture et Agroalimentaire Canada |accesso=26 marzo 2015 |lingua=fr}}</ref>. Per il loro alto contenuto proteico sono una materia prima particolarmente interessante nell'alimentazione degli animali monogastrici, anche se presentano una digeribilità molto variabile, generalmente inferiore a quella di alimenti come la [[Glycine max|soja]]<ref name="Perrot">{{cita pubblicazione |url=https://www6.inra.fr/productions-animales/1995-Volume-8/Numero-3-1995/Les-proteines-de-pois-de-leur-fonction-dans-la-graine-a-leur-utilisation-en-alimentation-animale |autore=C. Perrot |titolo=Les protéines de pois: de leur fonction dans la graine à leur utilisation en alimentation animale |rivista=INRA Productions Animales |anno=1995 |volume=8 |numero=3 |pp=151-154 |lingua=fr |accesso=26 marzo 2015 |dataarchivio=2 aprile 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402131114/https://www6.inra.fr/productions-animales/1995-Volume-8/Numero-3-1995/Les-proteines-de-pois-de-leur-fonction-dans-la-graine-a-leur-utilisation-en-alimentation-animale |urlmorto=sì }}</ref>.
=== Altri usi ===
==== Usi agricoli ====
I piselli, al pari di altre leguminose a crescita rapida come le [[Vicia|vecce]] o le [[Lathyrus|cicerchie]], possono essere coltivati come [[sovescio]], per arricchire il [[suolo]] di [[azoto]] e migliorare la sua struttura<ref>{{cita web |url=http://www.organicagcentre.ca/NewspaperArticles/na_green_manures_f.asp |autore=Frick B. et Lawley Y |titolo=Regard neuf sur les engrais verts |sito=Centre d'agriculture biologique du Canada |lingua=fr |urlmorto=sì |accesso=15 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402111136/http://www.organicagcentre.ca/NewspaperArticles/na_green_manures_f.asp |dataarchivio=2 aprile 2015 }}</ref>.
==== Uso nella ricerca scientifica ====
[[File:Gregor Johann Mendel bust.jpg|thumb|upright=0.6|Gregor Mendel]]
Nel [[XIX secolo]], l'abate e botanico austriaco [[Gregor Mendel]] (1822-1884) utilizzò i piselli nei suoi studi sulla trasmissione ereditaria dei caratteri, da cui scaturirono le [[leggi di Mendel]], base della moderna [[genetica]].
I suoi studi, pubblicati nel 1865 con il titolo ''Versuche über Pflanzen-Hybriden'' (''Esperienze sull'ibridazione delle piante''), ottennero il riconoscimento che meritavano solo all'inizio del [[XX secolo]].
La scelta di questa specie è legata a molteplici ragioni: al suo ciclo breve e alla facilità di coltivazione; alla sua capacità di [[Autoimpollinazione|autoimpollinarsi]], che facilita la creazione di [[Linee pure|linee genetiche pure]] e il controllo dell'[[ibrido|ibridazione]]; all'esistenza di [[cultivar]] con caratteri differenziati, facili da analizzare, come il colore dei fiori, il colore e la forma dei semi e dei baccelli<ref>{{cita libro|autore= Griffiths AJF, Wessler S, Gelbart WM, Lewontin RC, Miller JH, Suzuki DT |titolo=Introduction à l'analyse génétique|editore= De Boeck Université |isbn=2-7445-0097-6 |pagine=28-30 |lingua=fr}}</ref>.
==== Usi medici ====
[[File:Blauwschokker Kapucijner rijserwt bloem Pisum sativum.jpg|thumb|upright=0.6|Varietà 'Blauwschokker']]
Studi effettuati in [[India]] hanno mostrato che l'olio estratto dai semi di pisello secchi ha delle proprietà [[Contraccezione|contraccettive]]. Il principio attivo è un [[idrochinone]] (m-xiloidrochinone). Somministrato alle donne per via orale, sotto forma di capsule di gelatina, ha permesso una riduzione del 60% dell'incidenza di [[gravidanza]]<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/13976436 |autore=Sanyal SN |titolo=Observations on oral contraceptives from Pisum sativum, Linn.|rivista=Bulletin of the Calcutta School of Tropical Medicine |anno=1962 |volume=10 |pp=85-9}}</ref>.
==== Uso ornamentale ====
Pur non potendo competere con il [[Lathyrus odoratus|pisello odoroso]], alcune varietà di ''P. sativum'' hanno un reale interesse [[pianta ornamentale|ornamentale]] per i loro fiori, come per esempio la varietà a fiori bianchi 'Magnum bonum', presentata al [[Chelsea Flower Show]] del 1992<ref>{{cita libro|autore=Stickland S|titolo=Légumes d'aujourd'hui - Variétés d'hier, cultivez la diversité dans votre jardin|url=https://archive.org/details/legumesdaujourdh0000stic|editore=Terre vivante|anno=1998|isbn=2-904082-73-5|pagine=56|lingua=fr}}</ref>, o la varietà 'Blauwschokker', con fiori rosa e viola e baccelli purpurei.
== Riferimenti nella cultura ==
=== Pittura ===
[[File:Vcampi.jpg|thumb|left|''La Fruttivendola'' di [[Vincenzo Campi]]]]
[[File:Arcimboldo Summer 1563.jpg|thumb|''L'Estate'' di [[Arcimboldo]]]]
I piselli sono rappresentati nel quadro di [[Georges de La Tour]] (1593-1652) ''I mangiatori di piselli'', custodito presso la [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]] di [[Berlino]].<ref>{{cita web|url=http://www.latribunedelart.com/Expositions_2005/La_Tour_Pois.htm|titolo=Les mangeurs de pois|sito=La Tribune de l'Art, exposition 2005 (Poussin, Watteau, Chardin, David… Peintures françaises dans les collections allemandes XVIIe-XVIIIe siècle|lingua=fr|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080705160655/http://www.latribunedelart.com/Expositions_2005/La_Tour_Pois.htm|dataarchivio=5 luglio 2008|urlmorto=sì}}</ref>
Piselli in baccello e già sgusciati figurano tra le merci offerte dalla ''Fruttivendola'' di [[Vincenzo Campi]] (1536-1591) ([[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]]).
Un baccello di pisello socchiuso, del quale si intravedono i semi, rappresenta la bocca de ''L'Estate'' di [[Arcimboldo]] ([[Kunsthistorisches Museum]], [[Vienna]]).
Nel 1911, [[Pablo Picasso]] dipinge una [[natura morta]] in stile [[Cubismo|cubista]] intitolata ''Piccione con piselli'' (in francese ''Le Pigeon aux petits pois'') ([[Musée d'art moderne de la Ville de Paris]])<ref>{{cita web | url=http://www.insecula.com/salle/tabloid_MS02739_O0019685_page1.html | titolo=Avant-garde - fauvisme et cubisme - Le Pigeon aux petits pois de Pablo Picasso | editore=Insecula | accesso=27 marzo 2015 | lingua=fr | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402130944/http://www.insecula.com/salle/tabloid_MS02739_O0019685_page1.html | dataarchivio=2 aprile 2015 }}</ref>.
=== Letteratura ===
[[File:The Princess and the Pea.jpg|thumb|''[[La principessa sul pisello]]'' di [[Hans Christian Andersen|Andersen]]]]
Nel 1833, [[Charles Nodier]] pubblica il racconto ''Tesor di fave e Fior di pisello'' (titolo originale in [[lingua francese|francese]] ''Tresor des feves et Fleur des pois''), nella quale «Fior di pisello» (locuzione utilizzata nel XIX secolo per esprimere distinzione ed eleganza) è una principessa salvata da «Tesor di fave», un giovane ragazzo di umili origini, che riceve in cambio tre piselli che gli permetteranno di realizzare tre desideri<ref>{{cita libro|url=http://books.google.fr/books?hl=fr&id=d5sGAAAAQAAJ&dq=tr%C3%A9sor+de+f%C3%A8ves+et+fleur+de+pois+charles+nodier&printsec=frontcover&source=web&ots=kMn73j0AZ-&sig=H60oLyiOeVGEXt1exnRSFZ8rw7s&sa=X&oi=book_result&resnum=1&ct=result#PPP2,M1. |titolo=Trésor des fèves et Fleur des pois|sito=Google Books|lingua=fr}}</ref>.
Nel 1835, [[Hans Christian Andersen]] pubblica il racconto ''[[La principessa sul pisello]]'', nella quale un seme di pisello nascosto sotto il materasso rivela la natura regale della protagonista. ''Essere come la principessa sul pisello'' è divenuto un comune modo di dire per stigmatizzare un atteggiamento altezzoso e [[snob]].
Nel 1997, [[Philippe Delerm]] dedica alla sgusciatura dei piselli un capitolo de ''La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita''.<ref>{{cita libro|autore=Philippe Delerm|titolo=La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita|traduttore=Leonella Prato Caruso|editore=Edizioni Frassinelli|anno=1998|isbn=88-7684-535-6}}</ref>
{{Citazione|È facile sgusciare i piselli. Una pressione del pollice sulla costola del baccello e quello si apre, docile, offerto. Alcuni, meno maturi, sono più recalcitranti – un'incisione dell'unghia permette allora di lacerare il verde e di sentire l'umidore e la polpa densa, appena sotto la buccia falsamente scabrosa. Poi si fanno scivolar giù le palline con un solo dito. L'ultima è davvero minuscola. (...) Basterebbero cinque minuti, ma è piacevole prolungare, rallentare il mattino, baccello dopo baccello, con le maniche rimboccate. Passiamo la mano nelle palline sgranate che riempiono la ciotola. Sono morbide; tutte quelle rotondità contigue formano come un'acqua verde chiaro e ci meravigliavamo di non ritrovarci con le mani bagnate.}}
[[File:DEU Schefflenz COA.svg|thumb|Blasone di [[Schefflenz]]]]
=== Araldica ===
Per quanto poco rappresentati in [[araldica]], i piselli figurano sugli [[stemma|stemmi]] di alcune città. È il caso, per esempio della città di [[Schefflenz]] ([[Baden-Württemberg]], [[Germania]]), nel cui blasone campeggia un baccello di piselli, o di [[Gorokhovets]] ([[Oblast' di Vladimir]], [[Russia]]), il cui nome deriva dal termine [[lingua russa|russo]] «горох» ''(gorokh)'', che significa pisello, e sul cui stemma è raffigurato un campo di piselli.
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Civaie]]
* [[Roveja]]
* [[Specie di Lathyrus]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|etichetta=pisello|wikt=pisello|wikispecies|preposizione=sul}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Legumi}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Fabeae]]
[[Categoria:Taxa classificati da Jean-Baptiste de Lamarck]]
[[Categoria:Legumi e derivati]]
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