Isma'il Pascià: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|descrizione=informazioni sul militare [[Turchia|turco]]-[[Ottomani|ottomano]] che ispirò il movimento dei [[Giovani Turchi]]|titolo=[[Ismail Pascià]]}}
{{Monarca
|immagine = Isma'il Pasha.jpg
|stemma = Coat of arms of the Khedive of Egypt.svg
|titolo = [[Sovrani dell'Egitto|Chedivè d'Egitto]]
|regno =
|inizio regno = [[1867]]
|fine regno = 8 agosto [[1879]]
|predecessore = ''se stesso come Wālī d'Egitto'' (de jure)<br>[[Sa'id Pascià]] (de facto)
|successore = [[Tawfīq Pascià]]
|luogo di nascita = [[Il Cairo]]
|data di nascita = 31 dicembre [[1830]]
|luogo di morte = [[Istanbul]]
|data di morte = {{Calcola età3|1895|3|2|1830|12|31}}
|sepoltura =
|religione =
|dinastia = [[Dinastia alawita]]
|padre = [[Ibrāhīm Pascià]]
|madre = [[Hoshiyar Qadin]]
|consorte = [[Shehret Feza Hanim]]<br>[[Jananiyar Hanim]]<br>[[Jeshm Afet Hanim]]<br>[[Shafaq Nur Hanim]]<br>[[Nur Felek Qadin]]<br>Misl Melek Qadin<br>Jihan Shah Qadin<br>Bezmi Alem Qadin<br>Hur Jenan Qadin<br>[[Jamal Nur Qadin]]<br>[[Ferial Qadin]]<br>Misl Jihan Qadin<br>[[Neshedil Qadin]]<br>Felek Naz Qadin
|figli = [[Tawfīq Pascià]]<br>[[Fuad I d'Egitto]]<br>[[Ḥusayn Kāmil]]<br/>Ali Jamal Pascià<br/>Jamilah Fazail Hanim<br/>[[Tawhida Hanim]]<br/>Fatima Hanim<br/>Amina Hanim<br/>Nimetullah Hanim<br/>Amina Aziza Hanim<br/>Zainab Hanim
|nome =
}}
{{Carica pubblica
|immagine = Ismail Pacha.JPG
|carica = [[Sovrani dell'Egitto|Wālī d'Egitto]]<br>Chedivè d'Egitto<br>(de facto)
|mandato =
|predecessore = [[Sa'id Pascià]]
|successore = ''sé stesso come Chedivè d'Egitto''
|mandatoinizio = 19 gennaio [[1863]]
|mandatofine = [[1867]]
}}
{{Bio
|Nome = Ismāʿīl
|Cognome = Pascià
|PreData = {{arabo|إسماعيل باشا|Ismā‘īl Bāshā}}; {{turco|İsmail Paşa}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Il Cairo
|GiornoMeseNascita = 31 dicembre
|AnnoNascita = 1830
|LuogoMorte = Costantinopoli
|LuogoMorteLink = Istanbul
|GiornoMeseMorte = 2 marzo
|AnnoMorte = 1895
|Epoca = 1800
|Attività = politico
|Nazionalità = egiziano
|Categorie =
|FineIncipit = , detto anche '''Isma'il il Magnifico''', fu [[Wali (governatore)|wālī]] ({{arabo|والي}}) e poi [[chedivè]] ([[Lingua turca ottomana|turco ottomano]] خدیو, ''ḫıdiv)'' d'[[Egitto]] tra il 18 gennaio [[1863]] e l'8 agosto [[1879]], quando fu deposto dal [[Regno Unito]] a favore del figlio primogenito [[Tawfīq Pascià]]<ref>{{Treccani|ismail-pascia_(Enciclopedia-Italiana)|ISMĀ‛ĪL pascià|autore=Giorgio Levi Della Vida}}</ref>
}}
 
Mentre era al potere dette un grande impulso alla [[modernizzazione]] dell'Egitto e del Sudan, indebitando però drammaticamente il Paese. La sua filosofia può essere racchiusa in una dichiarazione che egli rese nel 1879: «il mio Paese non è più in [[Africa]]; noi siamo ora parte dell'[[Europa]]. È pertanto naturale per noi abbandonare le nostre antiche strade e adottare un nuovo sistema, adatto alle nostre condizioni sociali».
[[Immagine:Ismail Pacha.JPG|thumb|right|<center>Ismāʿīl Pascià</center>]]
'''Ismāʿīl Pascià''' ([[31 dicembre]] [[1830]] - [[2 marzo]] [[1895]]) ({{arabo|إسماعيل باشا}}) fu viceré e poi [[Khedivè]] d'[[Egitto]] — tra il [[18 gennaio]] [[1863]] e l'[[8 agosto]] [[1879]], quando fu rimosso dal trono dal [[Regno Unito]].
 
La città di [[Ismailia]] è stata nominata in suo onore.
Mentre era al potere dette un grande impulso alla modernizzazione dell'Egitto e del Sudan, indebitando però drammaticamente il Paese. La sua filosofia può essere racchiusa in una dichiarazione che egli rese nel 1879: "Il mio Paese non è più in Africa; noi siamo ora parte dell'Europa. È pertanto naturale per noi abbandonare le nostre antiche strade e adottare un nuovo sistema, adatto alle nostre condizioni sociali".
 
== Biografia ==
Ismāʿīl nacque al [[Il Cairo|Cairo]] nel Palazzo [[al-Musafir Khana]],
Ismāʿīl, di discendenza [[Albania|albanese]], nacque al [[Il Cairo|Cairo]] nel Palazzo [[al-Musafir Khana]] <ref>[http://travel.yahoo.com/p-travelguide-2759257-musafirkhana_palace_cairo-i;_ylc=X3oDMTFka28zOGNuBF9TAzI3NjY2NzkEX3MDOTY5NTUzMjUEc2VjA3NzcC1kZXN0BHNsawN0aXRsZQ-- Musafirkhana Palace, Cairo, Egypt: Reviews of Musafirkhana Palace - Yahoo! Travel<!-- Bot generated title -->]</ref>
secondo dei tre figli di [[Ibrāhīm Pascià]] e nipote di [[Mehmet Ali]]; sua madre era [[Hoshiyar Qadin]], terza moglie del padre.<ref>[http://www.4dw.net/royalark/Egypt/egypt5.htm Christopher Buyers, "The Muhammad 'Ali Dynasty Genealogy"]</ref><ref>[http://www.uq.net.au/~zzhsoszy/states/islamic/egypt.html Non European Royalty Website, entry: "Egypt"]</ref><ref>[http://www.guide2womenleaders.com/womeninpower/Womeninpower1840.htm "Women in Power" 1840-1870, entry: "1863-79 Valida Pasha Khushiyar of Egypt"]</ref><ref>[http://www.egy.com/P/maps/royaltree.html Governanti del casato di Mehmet Ali] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080430051518/http://www.egy.com/P/maps/royaltree.html |data=30 aprile 2008 }}</ref>
secondo dei tre figli di [[Ibrahim Pascià]] e nipote di [[Mehmet Ali]]. Sua madre era Hoshiar (Khushiyar), terza moglie del padre. Ella si dice fosse una sorella della [[Valide Sultan]] [[Pertevniyal]] (1812 - 1883). Pertevniyal era stata una delle mogli di [[Mahmud II]], [[sultano]] dell'[[Impero ottomano]] e madre del [[Sultano ottomano]] [Abdul Aziz]]
<ref> [http://www.4dw.net/royalark/Egypt/egypt5.htm Christopher Buyers, "The Muhammad 'Ali Dynasty Genealogy"]</ref>. <ref> [http://www.uq.net.au/~zzhsoszy/states/islamic/egypt.html Non European Royalty Website, entry:"Egypt"]</ref>. <ref> [http://www.guide2womenleaders.com/womeninpower/Womeninpower1840.htm "Women in Power" 1840-1870, entry: " 1863-79 Valida Pasha Khushiyar of Egypt"]</ref>. <ref> [http://www.egy.com/P/maps/royaltree.html Governanti del casato di Mehmet Ali]</ref>
 
Fu iniziato alla [[massoneria]] dal gruppo francese di [[Ferdinand de Lesseps]].<ref>{{fr}}[http://www.lexpress.fr/actualite/societe/les-francs-macons-en-terres-d-islam_496022.html {{fr}} Antoine Sfeir, "Les francs-maçons en terre d'Islam", ''L'Express'', 29.5.2003.]</ref>
==Gioventù e istruzione==
Dopo aver ricevuto un'educazione di stampo europeo a [[Parigi]], dove egli frequentò la [[Scuola di Stato Maggiore]], Ismāʿīl tornò in patria e, alla morte del fratello maggiore, divenne erede di suo zio, [[Sa'id I d'Egitto|Saʿīd I]], [[Wali|Wāli]] d'[[Egitto]] e [[Sudan]]. Saʿīd, che in apparenza concepiva la sua personale sicurezza tenendo lontano da sé il nipote, lo impiegò nei pochi anni successivi in missioni all'estero, in modo specifico presso il [[Papa]], l'Imperatore [[Napoleone III]] e il Sultano dell'[[Impero ottomano]]. Nel 1861 egli fu destinato a guidare un esercito di 14.000 uomini per domare un'insurrezione in [[Sudan]]: compito che Ismāʿīl assolse egregiamente.
 
=== Gioventù e istruzione ===
==Khedivè d'Egitto==
Dopo aver ricevuto un'educazione di stampo europeo a [[Parigi]], dove frequentò l'[[École d'état-major]], Ismāʿīl tornò in patria e, alla morte del fratello maggiore, divenne erede dello zio [[Sa'id Pascià]], [[Wali (governatore)|wāli]] d'[[Egitto]] e [[Sudan]]. Questi, che in apparenza concepiva la sua personale sicurezza tenendo lontano da sé il nipote, lo impiegò nei pochi anni successivi in missioni all'estero, in modo specifico presso il [[papa]], l'imperatore [[Napoleone III]] e il sultano dell'[[Impero ottomano]]. Nel 1861 egli fu destinato a guidare un esercito di 14.000 uomini per domare un'insurrezione in [[Sudan]], compito che Ismāʿīl assolse egregiamente.
Dopo la morte di Saʿīd, Ismāʿīl fu proclamato ''[[Wali|Wāli]]''il [[19 gennaio]] [[1863]]. Come ogni governante egiziano dall'epoca di suo nonno [[Mehmet Ali]], egli fu investito del titolo di [[Khedivè]], che la [[Sublime Porta]] aveva reiteratamente rinunciato a disconoscere. Tuttavia, nel 1867, Ismāʿīl riuscì a persuadere il [[Sultano ottomano]] [[Abdul Aziz]] a emanare un [[firmano]] (decreto) in cui lo si riconosceva ufficialmente Khedivè in cambio dell'aumento del tributo versato a [[Costantinopoli]]. Un altro firmano cambiò la legge che si limitava a decretare la successione di padre in figlio, aggiungendovi anche quella da fratello a fratello, e un ulteriore decreto del 1873 confermò la virtuale indipendenza dell'Egitto dalla [[Sublime Porta|Porta]].
 
===Riforme Chedivè d'Egitto ===
Dopo la morte di Saʿīd, Ismāʿīl fu proclamato ''[[Wali (governatore)|wāli]]'' il 19 gennaio [[1863]] e, come ogni governante egiziano a partire dal nonno [[Mehmet Ali]], fu investito del titolo di [[chedivè]], che la [[Sublime porta]] fino ad allora non aveva mai riconosciuto. Nel 1867, grazie all'opera di [[Nubar Pascià]], Ismāʿīl riuscì a persuadere il [[sultano ottomano]] [[Abdul Aziz]] a emanare un [[firmano]] (decreto) in cui lo si riconosceva ufficialmente come chedivè in cambio dell'aumento del tributo versato a [[Costantinopoli]]. Un altro firmano cambiò la legge che si limitava a decretare la successione di padre in figlio, aggiungendovi anche quella da fratello a fratello, e un ulteriore decreto del 1873 confermò l'indipendenza di fatto dell'Egitto dall'Impero ottomano.
Ismāʿīl avviò un vasto programma di riforme interne, sull'esempio di suo nonno, rimodellando il sistema doganale e postale, stimolando il progresso commerciale, creando un'industria [[zucchero|saccarifera]], facendo edificare palazzi, finanziando generosamente la costruzione e la manutenzione di un importante teatro dell'Opera e di un non meno importante Teatro. Dette grande impulso alla crescita urbanistica del [[Il Cairo|Cairo]], edificando un'intera nuova città nella sua periferia occidentale, prendendo come esempio [[Parigi]]. [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] fu anche oggetto delle sue cure. Avviò un vasto progetto [[Ferrovie Nazionali Egiziane|ferroviario]] che vide l'Egitto e il Sudan passare dal nulla a una rete di rilevanza mondiale.
 
==== Riforme ====
[[Immagine:Khedive Ismail- El Raml-Alexandria1.jpg|thumb|right|Statua di Ismāʿīl Pascià ad Alessandria d'Egitto]]
Ismāʿīl avviò un vasto programma di riforme interne, sull'esempio di suo nonno, rimodellando il sistema doganale e postale, stimolando il progresso commerciale, creando un'industria [[zucchero|saccarifera]], facendo edificare palazzi, finanziando generosamente la [[Teatro chediviale dell'Opera|costruzione]] e la manutenzione di un importante teatro dell'opera e di un non meno importante teatro. Dette grande impulso alla crescita urbanistica del [[Il Cairo|Cairo]], edificando un'intera nuova città nella sua periferia occidentale, prendendo come esempio [[Parigi]]; anche [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] fu oggetto delle sue cure. Avviò inoltre un vasto progetto ferroviario che vide nascere in Egitto e Sudan una rete di rilevanza mondiale.
 
[[File:Khedive Ismail- El Raml-Alexandria1.jpg|thumb|right|Statua di Ismāʿīl Pascià ad Alessandria d'Egitto]]
Una delle sue più significative realizzazioni fu la costituzione di un'Assemblea di Deputati nel novembre 1866. Sebbene essa avesse funzioni meramente consultive, i suoi componenti ebbero un'influenza notevole sugli affari politici ed economici governativi, dal momento che in essa era predominante la presenza dei capi-villaggio ( ''omda'' ), che fruivano di un grande seguito sul territorio. Ciò fu palese nel 1876, allorché l'Assemblea convinse Ismāʿīl a reintegrare la legge (da lui promulgat6a nel 1871 per incrementare gli introiti monetari statali ma più tardi revocata) che permetteva di acquisire proprietà fondiarie e altri privilegi fiscali a chi avesse pagato in anticipo le imposte fondiarie di sei anni.
 
Una delle sue realizzazioni più significative fu la costituzione di un'assemblea di deputati nel novembre 1866: sebbene avesse funzioni meramente consultive, i suoi componenti ebbero un'influenza notevole sugli affari politici ed economici governativi, dal momento che in essa era predominante la presenza dei capivillaggio (''omda''), che godevano di un grande seguito sul territorio. Ciò fu palese nel 1876, allorché l'assemblea convinse Ismāʿīl a reintegrare la legge (da lui promulgata nel 1871 per incrementare gli introiti monetari statali, ma più tardi revocata) che permetteva di acquisire proprietà fondiarie e altri privilegi fiscali a chi avesse pagato in anticipo le imposte fondiarie di sei anni.
Ismāʿīl cercò di ridurre il [[schiavitù|traffico di schiavi]] e di estendere il ruolo dell'Egitto in Africa. Nel 1874 egli annetté il [[Darfur]], ma la sua espansione in [[Etiopia]] fu bloccata dopo una seria sconfitta patita a Gura' nel marzo del 1876.
 
Ismāʿīl cercò di ridurre il [[schiavitù|traffico di schiavi]] e di estendere il ruolo dell'Egitto in Africa. Nel 1874 egli annetté il [[Darfur]], ma la sua espansione in [[Etiopia]] fu bloccata dopo che l'esercito egiziano fu ripetutamente sconfitto dall'imperatore [[Giovanni IV d'Etiopia|Giovanni IV]] (Yohannes IV), prima a Gundat il 16 novembre 1875 e in seguito a Gura, nel marzo dell'anno seguente.
===Guerra con l'Etiopia===
Ismāʿīl sognava di espandere il suo regno su tutto il bacino del [[Nilo]], incluse le sue varie sorgenti, e sull'intera costa africana del [[mar Rosso]]. Ciò, insieme a voci circa l'esistenza di ricchezze naturali nel sottosuolo e a terre fertili, indusse Ismāʿīl ad avviare una politica di espansione ai danni dell'[[Etiopia]], governata dall'[[Imperatore d'Etiopia|Imperatore]] [[Giovanni IV d'Etiopia|Giovanni IV]]. Nel 1865 la Sublime Porta ottomana cedette a Ismāʿīl la provincia ottomana di [[Habesh]] (con [[Massaua]] e Sawakin sul mar Rosso e le principali città di quella provincia). Questa provincia, confinante con l'Etiopia, essenzialmente consisteva soltanto in una striscia costiera, ma il suo ''hinterland'' naturale era il territorio controllato dal governo etiopico. Qui Ismāʿīl occupò le regioni originariamente reclamate dagli Ottomani nel momento in cui essi s'erano insediati nella provincia ( ''eyaleti'' ) di Habesh nel [[XVI secolo]]. Furono avviati nuovi progetti economicamente allettanti, come estese coltivazioni di cotone a Barka. Nel 1872 Bogos (con la sua città di [[Keren]]) fu annessa dal Governatore della nuova "Provincia del Sudan orientale e della Costa del mar Rosso", Werner [[Munzinger]] [[Pascià]]. Nell'ottobre del 1875 l'esercito di Ismāʿīl occupò l'adiacente altopiano di [[Hamasien]], che era all'epoca tributario dell'Imperatore d'Etiopia. In novembre questo esercito fu virtualmente annientato nella [[battaglia di Gundet]], presso il fiume [[Mereb]]. Nel marzo 1876 l'esercito di Ismāʿīl soffrì ancora una disfatta drammatica dopo un attacco dell'esercito di Giovanni IV nella [[battaglia di Gura']]. Il figlio di Ismāʿīl, Hassan, fu catturato dagli etiopici e rilasciato solo dietro un pesante riscatto. Ciò fu seguito da una prolungata "guerra fredda", finita solo nel 1884 col Trattato anglo-egiziano-etiopico di Hewett]], quando Bogos fu restituita all'Etiopia. La provincia del mar Rosso creata da Ismāʿīl e dal suo Governatore Munzinger Pascià fu conquistata di lì a poco dagli [[Italia|italiani]] e divenne la base territoriale della [[Colonia Eritrea]] (proclamata nel 1890).
 
===Canale= diGuerra Suezcon l'Etiopia ====
Ismāʿīl sognava di espandere il suo regno su tutto il bacino del [[Nilo]], incluse le varie sorgenti, e sull'intera costa africana del [[Mar Rosso]]. Ciò, insieme a voci circa l'esistenza di ricchezze naturali nel sottosuolo e a terre fertili, lo indusse ad avviare una politica di espansione ai danni dell'[[Etiopia]], governata dall'[[Imperatore d'Etiopia|imperatore]] [[Giovanni IV d'Etiopia|Giovanni IV]]. Nel 1865 la Sublime porta cedette a Ismāʿīl la [[Eyalet di Habesh|provincia di Habesh]] (''Habesh Eyalet''), con [[Massaua]] e [[Suakin]] sul mar Rosso e le principali città di quella provincia; quest'ultima, confinante con l'Etiopia, consisteva essenzialmente soltanto in una striscia costiera, ma il suo retroterra naturale era il territorio controllato dal governo etiopico. Ismāʿīl occupò le regioni reclamate dagli ottomani quando si furono insediati nella provincia (''eyalet'') di Habesh nel [[XVI secolo]]. Furono avviati nuovi progetti economicamente promettenti, come vaste coltivazioni di cotone a Barka. Nel 1872 Bogos (con la sua città di [[Keren]]) fu annessa dal governatore della nuova "provincia del Sudan orientale e della Costa del mar Rosso" [[Werner Munzinger]] [[Pascià]]. Nell'ottobre del 1875 l'esercito del chedivè occupò l'adiacente altopiano di [[Amasien]], all'epoca tributario dell'imperatore d'Etiopia, ma a novembre fu annientato nella battaglia di Gundet, presso il fiume [[Mareb]]. Nel marzo 1876 soffrì ancora una disfatta drammatica dopo un attacco dell'esercito di Giovanni IV nella battaglia di [[Gura (Eritrea)|Gura]]. Il figlio del chedivè [[Hasan Isma'il Pascià|Ḥasan Ismāʿīl Pascià]] fu catturato dagli etiopi e rilasciato solo dietro un consistente riscatto. Seguì una prolungata "guerra fredda", terminata solo nel 1884 col [[trattato di Hewett]], quando Bogos fu restituita all'Etiopia. La provincia del mar Rosso creata da Ismāʿīl e dal suo governatore Munzinger Pascià fu conquistata di lì a poco dagli [[italia]]ni e divenne la base territoriale della [[colonia eritrea]] (proclamata nel 1890).
Il Khedivato di Ismāʿīl è strettamente connesso con la costruzione del [[Canale di Suez]]. Egli fu d'accordo circa l'impresa e sorvegliò la parte egiziana della sua costruzione. Al momento della sua ascesa al trono, rifiutò di ratificare le concessioni alla Compagnia del Canale fatte dal suo predecessore Saʿīd, e la questione du affidata nel 1864 al giudizio di un arbitrato di [[Napoleone III]], che riconobbe un compenso alla Compagnia di 3.800.000 di sterline britanniche per le perdite derivanti dai cambiamenti imposti da Ismāʿīl rispetto al piano originario. Ismāʿīl allora usò ogni possibile mezzo, grazie al suo indubbio fascino personale e alle sue sapienti spese, per rafforzare la sua causa di fronte ai sovrani stranieri e alla pubblica opinione, conseguendo grande successo. Nel 1867 visitò Parigi e [[Londra]], dove fu ricevuto dalla [[regina Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria]]]] e dal [[Lord Mayor di Londra|Lord Mayor]]. Mentre era in Gran Bretagna passò in rivista la flotta di Sua Maestà con il [[Sultano ottomano]]. Nel 1869 effettuò un'altra visita nel Regno Unito. Quando il Canale fu infine inaugurato, Ismāʿīl organizzò un festival senza precedenti, invitando dignitari da tutto il mondo, mentre l'Opera del Cairo era inaugurata con la prima mondiale dell'[[Aida]] di [[Giuseppe Verdi]], che doveva esaltare le glorie della civiltà egiziana.
 
===Debiti= Canale di Suez ====
Ismāʿīl è strettamente legato alla costruzione del [[canale di Suez]]: ne diede il consenso e supervisionò la parte egiziana dei lavori. Al momento della sua ascesa al trono, rifiutò di ratificare le concessioni alla [[Compagnia del Canale di Suez]] del suo predecessore Saʿīd e la questione fu affidata nel 1864 al giudizio di un arbitrato di [[Napoleone III]], che riconobbe un compenso alla compagnia di 3.800.000 di sterline per le perdite derivanti dai cambiamenti imposti da Ismāʿīl rispetto al piano originario. Il chedivè allora usò ogni mezzo possibile per rafforzare la sua causa di fronte ai sovrani stranieri e all'opinione pubblica, e vi riuscì grazie al suo indubbio carisma e alle sue spese giudiziose. Nel 1867 visitò Parigi e [[Londra]], dove fu ricevuto dalla [[regina Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria]] e dal [[lord mayor]] di Londra; durante il soggiorno in Gran Bretagna passò in rivista la flotta britannica con il [[sultano ottomano]]. Nel 1869 fece un'altra visita al Regno Unito. Quando il canale fu infine inaugurato nel novembre 1869, Ismāʿīl organizzò celebrazioni senza precedenti, invitando dignitari da tutto il mondo. Nell'occasione venne anche inaugurato il [[teatro dell'Opera del Cairo]] con una recita di ''[[Rigoletto]]''. Successivamente, nel dicembre del 1871, vi fu rappresentata, in prima esecuzione mondiale, l'''[[Aida]]'' di [[Giuseppe Verdi]], che doveva esaltare le glorie della civiltà egiziana.
Questi sviluppi - specialmente la costosa guerra contro l'Etiopia - lasciò l'Egitto in una pesante situazione debitoria nei confronti delle Potenze europee, ed esse approfittarono di tale situazione per strappare concessioni a Ismāʿīl. Una fra esse, grandemente impopolare fra gli egiziani, fu il nuovo sistema delle [[Corti Miste]], con le quali gli europei erano sottoposti ade eventuale giudizio da parte di giudici appartenenti alla loro nazione d'appartenenza, anziché ai giudici egiziani, malgrado il crimine contestato fosse stato perpetrato sul suolo d'Egitto. Ma infine l'inevitabile crisi finanziaria giunse. Un debito nazionale egiziano era di oltre 100 milioni di [[sterlina britannica|sterline britanniche]] (rispetto agli appena 3 milioni di sterline del debito pubblico al momento dell'ascesa al trono di Ismāʿīl) era stato accumulato dal [[Khedivè]], la cui idea fondamentale di liquidare quei debiti era quella di chiedere ulteriori prestiti, anche a costo di accollarsi ratei di interesse superiori. I possessori delle obbligazioni egiziane rimasero restii a sottoscrivere le nuove emissioni governative. Nei tribunali internazionali furono pronunciati giudizi negativi nei confronti del Khedivè e quando egli non poté ottenere più alcun prestito, egli cedette le sue quote di proprietà della Compagnia del Canale di Suez (nel 1875) al governo [[Regno Unito|britannico]] per appena £ 3.976.582. Ciò fu immediatamente seguito dall'avvio delle ingerenze straniere.<ref>[http://weekly.ahram.org.eg/2001/543/ismail.jpg.]</ref>
 
==== Debiti ====
Nel dicembre 1875, [[Stephen Cave]] fu inviato dal governo britannico per indagare sulle finanze dell'Egitto e nell'aprile 1876 fu pubblicata la sua Relazione in cui si avvertiva che, per ovviare agli sperperi e alle stravaganze egiziane, era necessario per le Potenze straniere intervenire per rimettere in ordine i conti finanziari. Il risultato fu l'istituzione della [[Casse del Debito]]. In ottobre, [[George Joachim Goschen, 1° Visconte Goschen|George Goschen]] e Joubert effettuarono un'ulteriore indagine, che si concluse con l'affermazione di un controllo anglo-francese sulle finanze egiziane e sulla sua azione di governo. Un'altra commissione d'inchiesta, condotta da [[Evelyn Baring, 1° Conte di Cromer|Major Baring]] (in seguito 1° Conte di Cromer) e da altre personalità nel 1878, culminò nella cessione del patrimonio di Ismāʿīl alla nazione egiziana e nella sua accettazione di un regime di sovranità costituzionale, con Nubar come [[Primo Ministro|premier]], [[Charles Rivers Wilson]] come ministro delle Finanze e de Blignières come ministro dei Lavori Pubblici.
Questi sviluppi - specialmente la costosa guerra contro l'Etiopia - lasciò l'Egitto pesantemente indebitato verso le potenze europee, le quali ne approfittarono per strappare concessioni a Ismāʿīl, tra cui una molto impopolare fra gli egiziani: il nuovo sistema delle [[Capitolazioni dell'Impero ottomano|corti miste]], con le quali gli europei erano sottoposti ad eventuale giudizio da parte di giudici appartenenti alla loro nazione d'appartenenza, anziché dai giudici egiziani, malgrado il crimine contestato fosse stato perpetrato sul suolo d'Egitto.
 
Infine giunse l'inevitabile crisi economica: il debito nazionale egiziano era di oltre 100 milioni di [[sterlina britannica|sterline britanniche]] (rispetto agli appena 3 milioni dell'ascesa al trono di Ismāʿīl), accumulato dal [[chedivè]], la cui idea di base per liquidare i debiti era quella di chiedere ulteriori prestiti, anche a costo di accollarsi ratei di interesse superiori. I possessori delle obbligazioni egiziane rimasero restii a sottoscrivere le nuove emissioni governative; nei tribunali internazionali furono pronunciati giudizi negativi nei confronti del chedivè e, quando questi non poté ottenere più alcun prestito, cedette le sue quote di proprietà della Compagnia del Canale di Suez nel 1875 al governo [[Regno Unito|britannico]] per appena £ 3.976.582; ciò dette immediatamente seguito all'avvio delle pesanti ingerenze della corona britannica e della [[Francia]].<ref>[https://archive.is/20131228203352/http://weekly.ahram.org.eg/2001/543/ismail.jpg]</ref>
==La rivolta di [[Orabi Pascià]] e l'esilio==
[[File:Ismail Pacha.jpg|miniatura|"L'ex-Khedive" raffigurato da Théobald Chartran ''su Vanity Fair'', Maggio 1881]]
Un simile controllo del Paese fu avvertito come inaccettabile da molti [[Egiziani]], che si unirono dietro un ostile Colonnello [[Orabi Pascià|Ahmad ʿUrābī]]. La [[Rivolta di Urabi|rivolta di ʿUrābī]] incendiò l'Egitto. Sperando che la rivolta potesse liberarlo dal controllo europeo, Ismāʿīl fece poco per contrastare ʿUrābī e cedette alle sue richieste di sciogliere il governo. La Gran Bretagna e la Francia presero la vicenda in modo assai serio e insistettero nel maggio 1879 perché fossero nuovamente insediati i ministri britannici e francese. Col Paese ampiamente sotto controllo di ʿUrābī, Ismāʿīl non poté non acconsentire, e aveva in effetti scarso interesse a far ciò. Gli europei effettuarono pressioni sul Sultano ottomano perché revocasse dal suo posto Ismāʿīl, e così avvenne. Ismāʿīl abbandonò la sua carica il [[26 giugno]] [[1879]]. Il più flessibile [[Tawfik Pasha|Tawfik]], figlio di Ismāʿīl, fu il suo successore. Ismāʿīl lasciò inizialmente l'Egitto alla volta di [[Napoli]], ma in seguito gli fu concesso dal [[Sultano ottomano]] di ritirarsi nel suo palazzo di Emirgan, sul [[Bosforo]]. Qui egli rimase, più o meno in condizione di prigionia dorata, fino alla sua morte. <br/>
Nel dicembre 1875 il governo britannico inviò [[Stephen Cave]] per indagare sulle finanze dell'Egitto e nell'aprile 1876 fu pubblicata la sua relazione, in cui si avvertiva che, per ovviare agli sprechi e sperperi egiziani, era necessario per le potenze straniere intervenire per rimettere in ordine i conti: il risultato fu l'istituzione della "Caisse de la Dette" (commissione del debito pubblico). A ottobre [[George Goschen, I visconte Goschen|George Goschen]] e Joubert effettuarono un'ulteriore indagine, che si concluse con l'istituzione di un controllo diretto anglo-francese sulle finanze egiziane e sul governo; un'altra commissione d'inchiesta, condotta da sir [[Evelyn Baring, I conte di Cromer|Evelyn Baring]] e da altre personalità nel 1878, culminò nella cessione del patrimonio di Ismāʿīl alla nazione egiziana e nella sua accettazione di un regime di sovranità costituzionale, con [[Nubar Pascià]] come [[primo ministro]], il britannico [[Charles Rivers Wilson]] come ministro delle Finanze e il francese Ernest-Gabriel de Blignières come ministro dei Lavori pubblici.
È sepolto al [[Il Cairo|Cairo]].
 
=== La rivolta di ʿOrābī Pascià e l'esilio ===
==Onorificenze==
Tale controllo del paese fu avvertito come inaccettabile da molti [[egiziani]], che si unirono sotto il colonnello [[Ahmad Urabi|Ahmad Orabi]]: la cosiddetta "rivoluzione di Orabi" incendiò l'Egitto. Sperando che la rivolta potesse liberarlo dal giogo europeo, Ismaʿil fece poco per contrastare Orabi e cedette alle sue richieste di sciogliere il governo. La Gran Bretagna e la Francia fecero pressioni nel maggio 1879 per far insediare nuovamente i ministri britannici e francesi, ma col paese ampiamente sotto controllo di Orabi il chedivè non era intenzionato ad acconsentire. Gli europei, dunque, convinsero il sultano ottomano a destituire Ismaʿil, che lasciò la sua carica il 26 giugno [[1879]]. Suo figlio [[Tawfiq Pascià]], più malleabile, fu nominato suo successore. Ismaʿil partì dall'Egitto alla volta di Resina (l'odierna [[Ercolano (comune)|Ercolano]]), dove acquistò e fece restaurare la villa borbonica della Favorita, nella quale risiedette fino al 1885, quando gli fu concesso dal [[sultano ottomano]] di ritirarsi nel suo [[parco di Emirgan|palazzo di Emirgan]], sul [[Bosforo]]. Vi rimase più o meno in condizioni di prigionia dorata fino alla morte. È sepolto al [[Il Cairo|Cairo]].
*Ordine di Gloria dell'[[Impero ottomano]]
*Gran Cordone dell'[[Ordine di Leopoldo]] del [[Belgio]]-1862
*Ordine di Nobiltà, classe speciale dell'[[Impero ottomano]]-1863
*Ordine degli Osman, classe speciale dell'[[Impero ottomano]]-1863
*Gran Croce dell'[[Ordine della Spada]] della [[Svezia-Norvegia]]-1866
*Cavaliere di Gran Croce dell'[[Ordine del Bagno]] (GCB)-1866
*Gran Croce dell'[[Ordine del Leone Neerlandese]]-1866
*Gran Croce della [[Legion d'onore]] di [[Secondo Impero francese|Francia]]-1867
*Cavaliere Gran Commendatore dell'[[Ordine della Stella delle Indie]] (GCSI)-1868
*Cavaliere dell'[[Ordine della Santissima Annunziata]] d'[[Regno d'Italia|Italia]]-1868
*Cavaliere dell'[[Ordine dell'Aquila Nera]] di [[Regno di Prussia|Prussia]]-1868
*Gran Croce dell'[[Ordine dell'Aquila Rossa]] di [[Regno di Prussia|Prussia]]-1868
*Gran Croce dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] d'[[Regno d'Italia|Italia]]-1869
*Gran Croce dell'[[Ordine della Corona d'Italia|Ordine della Corona]] d'[[Regno d'Italia|Italia]]-1869
*Gran Croce dell'[[Ordine del Redentore]] di [[Regno di Grecia|Grecia]]-1869
*Gran Croce dell'[[Ordine Imperiale di Leopoldo]] d'[[Austria-Ungheria|Austria]]-1869
*Membro onorario: [[Bayerische Akademie der Wissenschaften]]-1874
*Ordine della Stella Brillante di [[Zanzibar]], 1a Classe-1875
 
== Onorificenze<ref>[http://www.royalark.net/Egypt/egypt9.htm Royal Ark]</ref> ==
==Note==
=== Onorificenze ottomane ===
{{Onorificenze
|immagine=Ordre du Nichan Iftikhar GC ribbon (Tunisia).svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di I Classe dell'Ordine di Nichan Iftikar
|collegamento_onorificenza=Ordine di Nichan Iftikar
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Medjidie - Ribbon bar.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di I Classe dell'Ordine di Medjidié
|collegamento_onorificenza=Ordine di Medjidié
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Osmanie lenta.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di I classe dell'Ordine di Osmanie
|collegamento_onorificenza=Ordine di Osmanie
|motivazione=
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=Grand Crest Ordre de Leopold.png
|nome_onorificenza=Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Leopoldo
|motivazione=
|data=1862
}}
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur GC ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=
|data=1867
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ord.Leopold.PNG
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Leopoldo (Impero Austriaco)
|collegamento_onorificenza=Ordine Imperiale di Leopoldo
|motivazione=
|data=1869
}}
{{Onorificenze
|immagine=NLD Order of the Dutch Lion - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Leone dei Paesi Bassi
|motivazione=
|data=1866
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Black Eagle - Ribbon bar.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera (Prussia)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Nera
|motivazione=
|data=1868
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ord.Aquilarossa-GC.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Prussia)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Rossa
|motivazione=
|data=1868
}}
{{Onorificenze
|immagine=GRE Order Redeemer 1Class.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Salvatore
|motivazione=
|data=1869
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia)
|collegamento_onorificenza=Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|motivazione=
|data=1868
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere di gran Croce Regno SSML BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia)
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
|data=1869
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere di Gran Croce OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia (Regno d'Italia)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
|motivazione=
|data=1869
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Bath (ribbon).svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Bagno (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Bagno
|motivazione=
|data=1866
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ord.Stella.India.jpg
|nome_onorificenza=Cavaliere Gran Commendatore dell'Ordine della Stella d'India (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stella d'India
|motivazione=
|data=1868
}}
{{Onorificenze
|immagine=SWE Royal Order of the Sword - Commander Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza=Commendatore di Gran Croce dell'Ordine della Spada (Svezia-Norvegia)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Spada
|motivazione=
|data=1866
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Brilliant Star of Zanzibar - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza=Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Stella Brillante di Zanzibar (Zanzibar)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stella Brillante di Zanzibar
|motivazione=
|data=1875
}}
 
* Membro onorario: [[Accademia bavarese delle scienze]] – 1874
 
== Albero genealogico ==
{{Ascendenza
|1=Isma'il Pascià
|2=[[Ibrāhīm Pascià]]
|4=[[Mehmet Ali]]
|5=Amina Nosratli
|3=Hoshiar Walda
|8=Ibrahim Agha
|9=Zeynep
}}
 
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
*[[Dinastia alawita]]
 
== Altri progetti ==
==Collegamenti esterni==
{{interprogetto}}
*[http://www.presidency.gov.eg/html/e_khedive_ismail.html Website presidenziale ufficiale dell'Egitto]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web |1=http://www.presidency.gov.eg/html/e_khedive_ismail.html |2=Website presidenziale ufficiale dell'Egitto |accesso=30 novembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070625160915/http://www.presidency.gov.eg/html/e_khedive_ismail.html |dataarchivio=25 giugno 2007 |urlmorto=sì }}
 
{{Box successione|carica=[[Sovrani dell'Egitto|Governatore dell'Egitto]]|precedente=[[Sa'id Pascià]]|successivo=''Se stesso come Chedivè d'Egitto''|periodo=[[1863]]-[[1867]]}}
{{Box successione|carica=[[Sovrani dell'Egitto|Chedivè d'Egitto]]|precedente=''Se stesso come Wālī d'Egitto''|successivo=[[Tawfīq Pascià]]|periodo=[[1867]]-[[1879]]}}
{{Sovrani d'Egitto}}
{{Primi ministri dell'Egitto}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
 
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[[Categoria:Politici egiziani]]
[[Categoria:Militari egiziani]]
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Dinastia di Muhammad Ali]]
[[Categoria:Khedivè d'Egitto]]
 
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dell'Aquila Nera]]
[[ar:الخديوي إسماعيل]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
[[de:Ismail Pascha]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[en:Isma'il Pasha]]
[[Categoria:Cavalieri di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Leopoldo]]
[[es:Ismail Pasha]]
[[fr:Ismaïl Pacha]]
[[he:איסמעיל המצרי]]
[[hu:Iszmail pasa]]
[[id:Ismail Pasha]]
[[ja:イスマーイール・パシャ]]
[[ko:이스마일 파샤]]
[[pl:Ismail Pasza]]
[[pt:Ismail Pasha]]
[[ru:Исмаил-Паша]]
[[sv:Ismail Pascha]]
[[tr:İsmail Paşa]]
[[uk:Ізмаїл Паша]]
[[ur:اسماعیل پاشا]]