Violenza contro le donne: differenze tra le versioni
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[[File:Acid attack victim.jpg|[[Aggressione con acido|Donna deturpata mediante acido]], [[Cambogia]]|thumb|upright=1.4]]
La '''violenza contro le donne''' è una [[violenza]] basata sul [[Sesso (biologia)|sesso]], ed è ritenuta una violazione dei [[diritti umani]].<ref>[http://unipd-centrodirittiumani.it/it/strumenti_internazionali/Dichiarazione-di-Vienna-e-Programma-dazione-1993/20 La Conferenza Mondiale sui diritti umani: Dichiarazione di Vienna e Programma d'azione], in particolare al punto 18.</ref> Termine alternativo usato molto spesso per definirla è ''violenza di genere''.
Ha effetti negativi sia a breve che a lungo termine. Questo tipo di violenza causa l'isolamento della donna.<ref>{{Cita web|url=http://centroantiviolenza.comune.torino.it/violenza-assistita-un-male-invisibile-effetti-a-breve-e-lungo-termine/|titolo=Centro Antiviolenza » Violenza assistita, un male invisibile: effetti a breve e lungo termine|lingua=it|accesso=23 settembre 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?id=4498&area=Salute%20donna&menu=society|titolo=Violenza sulle donne}}</ref> La violenza di genere riguarda le donne, ma coinvolge anche minorenni e bambine come ad esempio nel caso della [[violenza assistita]]<ref>Ovvero l'esperienza di minori esposti ed esposte alla violenza domestica. Per approfondire: [http://www.meltinglab.it/index.php?option=com_content&view=article&id=602:dati-violenza-sulle-donne-&catid=88:dati-ricerche-norme&Itemid=380 Dati violenza di genere e violenza assistita] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131216175122/http://www.meltinglab.it/index.php?option=com_content&view=article&id=602:dati-violenza-sulle-donne-&catid=88:dati-ricerche-norme&Itemid=380 |data=16 dicembre 2013 }} sul sito di "MeltingLAB - Laboratorio di Innovazione sui Diritti e la Parità”, Assessorato per le Pari Opportunità Regione Piemonte ed in particolare il {{Cita web |url=http://www.meltinglab.it/images/news%2011/file/savethechildren_report.pdf|titolo="Rapporto"|accesso=21 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151106083715/http://www.meltinglab.it/images/news%2011/file/savethechildren_report.pdf |dataarchivio=6 novembre 2015}} nell'ambito del progetto europeo Daphne III "Children witnesses of gender violence in the domestic context. Analyses of the fulfilment of their specific needs trough the protection system", coordinato in Italia da Save the Children (gennaio 2011)</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.unicef-irc.org/publications/pdf/digest6e.pdf|titolo="Violence against women and girls", Innocenti Digest no. 6, UNICEF Innocenti Research Centre, in particolare pg 9|accesso=21 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071031051820/https://www.unicef-irc.org/publications/pdf/digest6e.pdf|dataarchivio=31 ottobre 2007}}</ref>. Questa terminologia è largamente usata sia a livello [[istituzione|istituzionale]]<ref>{{Cita web |url=http://www.unfpa.org/swp/2005/english/ch7/index.htm|titolo="Gender-Based Violence:A Price Too High", United Nations Population Fund,"State of world population 2005", cap7, specifiche nella tabella 28|accesso=21 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191125205116/https://read.un-ilibrary.org/population-and-demography/state-of-world-population-2005_7cc91c9c-en|dataarchivio=25 novembre 2019}}.</ref> che da persone e associazioni di donne che operano nel settore. Nel 1999 le [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] hanno deliberato che il [[25 novembre]] venga considerato come la [[giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne]].
== Definizione del concetto ==
Nel 1993 la [[dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donne]] offre una prima definizione ufficiale di violenza di genere:<ref>{{Cita libro|autore=United Nations Population Fund|curatore=Thoraya Ahmed Obaid, Executive Director|titolo=THE STATE OF WORLD POPULATION 2005|url=https://www.unfpa.org/sites/default/files/pub-pdf/swp05_eng.pdf|formato=PDF|accesso=10 maggio 2021|data=25 aprile 2006|editore=United Nations Pubns|lingua=en|p=66|capitolo=Gender-Based Violence: A Price Too High (Tabella 28)|citazione=WHAT IS VIOLENCE AGAINST WOMEN?
In 1993, the UN Declaration on the Elimination of Violence against Women offered the first official definition of
gender-based violence: Article 1: Any act of gender-based violence that results in, or is likely to result in, physical, sexual or psychological harm or suffering to women, including threats of such acts, coercion or arbitrary deprivations of liberty, whether occurring in public or in private life. Article 2 of the Declaration states that the
definition should encompass, but not be limited to, acts of physical, sexual, and psychological violence in the family, community, or perpetrated or condoned by the State, wherever it occurs. These acts include: spousal battery; sexual abuse, including of female children; dowry-related violence; rape, including marital rape; female genital
mutilation/cutting and other traditional practices harmful to women; non-spousal violence; sexual violence related to exploitation; sexual harassment and intimidation at
work, in school and elsewhere; trafficking in women; and forced prostitution. The 1995 Beijing Platform for Action
expanded on this definition, specifying that it includes: violations of the rights of women in situations of armed conflict, including systematic rape, sexual slavery
and forced pregnancy; forced sterilization, forced abortion, coerced or forced use of contraceptives; prenatal sex selection and female infanticide. It further recognized the
particular vulnerabilities of women belonging to minorities: the elderly and the displaced; indigenous, refugee and migrant communities; women living in impoverished rural or remote areas, or in detention.|ISBN=978-0897147507}}</ref>
{{Citazione|Qualsiasi atto di violenza di genere che ha come risultato o è probabile che provochi danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese minacce di tali atti, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata.|3=Any act of gender-based violence that results in, or is likely to result in, physical, sexual or psychological harm or suffering to women, including threats of such acts, coercion or arbitrary deprivations of liberty, whether occurring in public or in private life.|lingua=EN|lingua2=ITA}}
La IV [[Conferenza mondiale sulle donne|conferenza mondiale delle donne]] ha definito la violenza di genere come segue:<ref>{{Cita web|url=https://www.un.org/womenwatch/daw/beijing/fwcwn.html|titolo=Fourth World Conference on Women, Beijing 1995|accesso=10 maggio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://dirittiumani.donne.aidos.it/bibl_2_testi/d_impegni_pol_internaz/a_conf_mondiali_onu/b_conf_pechino/a_finestra_1/a_piattaforma_dazione_pdf_zip/pechino_1995/Pechino_24_69-72.pdf|titolo=Piattaforma d'azione di Pechino, 1995|curatore=Commissione nazionale parità|formato=PDF}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pernonsubireviolenza.it/wordpress/la-violenza-di-genere/definizioni/|titolo=Che cosa è la violenza di genere?|curatore=Centro per non subire violenza ONLUS|lingua=it|accesso=10 maggio 2021}}</ref>
{{Citazione|La violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente inuguali tra gli uomini e le donne, che hanno condotto alla dominazione sulle donne e alla discriminazione da parte degli uomini e costituisce un ostacolo al pieno progresso delle donne.|IV conferenza mondiale delle donne (Pechino, 4-15 settembre 1995)|Violence against women is a manifestation of the historically unequal power relations between men and women, which have led to domination over and discrimination against women by men and to the prevention of women's full advancement.|lingua=EN|lingua2=ITA}}
== Approccio ==
In primo luogo si osserva che
{{Citazione|Parlare di violenza di genere in relazione alla diffusa violenza su donne e minori significa mettere in luce la dimensione "sessuata" del fenomeno in quanto […] manifestazione di un rapporto tra uomini e donne storicamente diseguali che ha condotto gli uomini a prevaricare e discriminare le donne<ref>{{Cita web |url=http://www.centropariopportunita.regione.umbria.it/canale.asp?id=500 |titolo=specifica sulla terminologia ''Violenza di genere'' |accesso=7 maggio 2007 |dataarchivio=4 ottobre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071004213612/http://www.centropariopportunita.regione.umbria.it/canale.asp?id=500 |urlmorto=no }}</ref><ref>La violenza di genere [http://unipd-centrodirittiumani.it/public/docs/b28.pdf su "Bollettino "Archivio Pace Diritti Umani" - n. 28 - 3/2004, pag. 16.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140114190806/http://unipd-centrodirittiumani.it/public/docs/b28.pdf |data=14 gennaio 2014 }}</ref>.}}
e quindi come
{{Citazione|[…] uno dei meccanismi sociali decisivi che costringono le donne a una posizione subordinata agli uomini<ref>[https://web.archive.org/web/20201125203034/https://www.ohchr.org/EN/ProfessionalInterest/Pages/ViolenceAgainstWomen.aspx Declaration on the Elimination of Violence against Women, United Nations -General Assembly dic. 1993]</ref>.}}
La [[Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donne]] approvata dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] nel [[1993]]<ref>[https://web.archive.org/web/20201125081516/https://unipd-centrodirittiumani.it/it/strumenti_internazionali/Dichiarazione-sulleliminazione-della-violenza-contro-le-donne-1993/27 Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donne], in particolare introduzione 6° capoverso e art.1</ref> all'art.1, descrive la violenza contro le donne come:
{{Citazione|Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata.}}
La violenza maschile solo da pochi anni è diventata tema di dibattito pubblico, mancano politiche in contrasto alla violenza alle donne, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione<ref>[https://web.archive.org/web/20210109001129/https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/42495/9241545615_ita.pdf "World report on violence and health"] pubblicato dalla World Health Organization (WHO), il 3 ottobre 2002 alle pg 141 e 246</ref><ref>[http://whqlibdoc.who.int/publications/2004/9241592079.pdf Preventing violence: a guide to implementing the recommendations of the World report on violence and health"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090206001402/http://whqlibdoc.who.int/publications/2004/9241592079.pdf |data=6 febbraio 2009 }}, IV Parte: "Promoting social and gender equality and equity to prevent violence" ad esempio il paragrafo "Gender policy" pg 51-52</ref>. Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è endemica<ref>[http://www.unece.org/stats/gender/training2.htm "Gender Based violence"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090306193204/http://www.unece.org/stats/gender/training2.htm |data=6 marzo 2009 }}, Developing Gender Statistics Training Video; fonte: United Nations Economic Commission for Europe (UNECE)</ref>, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, e a tutti i ceti economici. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita<ref>[http://whqlibdoc.who.int/hq/1997/WHO_FRH_WHD_97.8.pdf WHO, 1997, Violence Against Women: A priority health issue] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110628225332/http://whqlibdoc.who.int/hq/1997/WHO_FRH_WHD_97.8.pdf |data=28 giugno 2011 }}, Geneva: World Health Organization</ref>. E il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio.
== Varie forme di ''violenza di genere'' ==
[[File:Bound feet (X-ray).jpg|thumb| Radiografia di piedi "[[loto d'oro]]"]]
Da diverse ricerche emerge che la violenza di genere si esprime su donne e minori in vari modi ed in tutti i paesi del mondo<ref>[http://www.unfpa.org/16days/index.htm "Can you name 16 forms of gender-based violence?"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090418112148/http://www.unfpa.org/16days/index.htm |data=18 aprile 2009 }} dal sito United Nations Population Fund (UNFPA)</ref><ref>[http://www.dirittiumani.donne.aidos.it/bibl_1_temi/g_indice_per_temi/violenza_contro_le_donne/home_violenza.html Pagina del sito dell'AIDOS] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090220182009/http://www.dirittiumani.donne.aidos.it/bibl_1_temi/g_indice_per_temi/violenza_contro_le_donne/home_violenza.html |data=20 febbraio 2009 }} (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo) con molti riferimenti e links</ref><ref>[http://www.who.int/gender/violence/en/ "Gender-based violence"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20030801072445/http://www.who.int/gender/violence/en/ |data=1 agosto 2003 }} dal sito del World Health Organization (WHO)</ref>. Esiste la [[violenza domestica]] esercitata soprattutto nell'ambito familiare o nella cerchia di conoscenti, attraverso minacce, maltrattamenti fisici e psicologici, [[stalking|atti persecutori]] o [[stalking]], percosse, [[Abuso sessuale#Abuso sessuale in ambito familiare|abusi sessuali]], [[delitto d'onore|delitti d'onore]], [[uxoricidio|uxoricidi]]<ref>[http://www.leduecitta.com/articolo.asp?idart=1515 "Omicidi in famiglia"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070928131214/http://www.leduecitta.com/articolo.asp?idart=1515|data=28 settembre 2007}}, articolo di [[Isabella Merzagora Betsos]] su "Le due città" rivista dell'amministrazione penitenziaria.</ref> passionali o premeditati. Una forma di violenza maschile contro le donne è la violenza economica, che consiste nel controllo del denaro da parte del partner, nel divieto di intraprendere attività lavorative esterne all'ambiente domestico, al controllo delle proprietà e al divieto ad ogni iniziativa autonoma rispetto al patrimonio della donna.
I bambini e gli adolescenti, ma in primo luogo le bambine e ragazze sono sottoposte all'[[incesto]] e i minori in una famiglia dove è presente il maltrattamento sono vittime di [[violenza assistita]].
Le donne sono esposte nei luoghi pubblici e sul posto di lavoro a [[molestie sessuali]] ed [[Abuso sessuale|abusi sessuali]], a [[Violenza sessuale|stupri]] e a ricatti sessuali. In particolare verso le lesbiche vengono praticati i cosiddetti "stupri correttivi"<ref>[http://www.zeroviolenzadonne.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=178&Itemid=560 Da “LESBOFOBIA. I MANDANTI, GLI ESECUTORI”] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20191125195612/https://www.zeroviolenza.it/sostieni/item/1939-da-%E2%80%9Clesbofobia-i-mandanti-gli-esecutori%E2%80%9D |data=25 novembre 2019}}.</ref><ref>[http://www.corriere.it/esteri/08_marzo_14/bambine_sudafrica_6d198d06-f1d4-11dc-869a-0003ba99c667.shtml Sudafrica, emergenza stupri] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080315160703/https://www.corriere.it/esteri/08_marzo_14/bambine_sudafrica_6d198d06-f1d4-11dc-869a-0003ba99c667.shtml|data=15 marzo 2008}}</ref>. In molti paesi le ragazze giovani sono vittime di [[Matrimonio forzato|matrimoni coatti]]<ref>[http://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_07/prigione_ragazze_afgane_nicastro_6ec161b2-f4e7-11dd-a70d-00144f02aabc.shtml "La prigione delle ragazze afghane: schiave, spose forzate, suicide"], dal Corrieredellasera.it, {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090208110028/https://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_07/prigione_ragazze_afgane_nicastro_6ec161b2-f4e7-11dd-a70d-00144f02aabc.shtml|data=8 febbraio 2009}}.</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.humanrightsusa.org/index.php?option=com_content&task=view&id=19&Itemid=40 |titolo="Traffiking & forced marriage", World Organization for Human Rights USA |accesso=21 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111018075349/http://www.humanrightsusa.org/index.php?option=com_content&task=view&id=19&Itemid=40 |dataarchivio=18 ottobre 2011 |urlmorto=sì }}</ref>, [[Matrimonio#Matrimonio riparatore|matrimoni riparatori]] e/o costrette alla [[schiavitù sessuale]]<ref>Come per le cosiddette "donne di conforto" in Giappone; vedere [https://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/2007_01_01_archive.html Toshi Kayano e Vincenza Perilli, "Confortanti silenzi"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20181009132157/http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/2007_01_01_archive.html |data=9 ottobre 2018 }} (in Altreragioni, n. 10, 2000, pp. 125-127) e [https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2008:323E:0531:0533:IT:PDF Risoluzione del Parlamento europeo del 13 dicembre 2007 sulle "donne di conforto"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20181009211123/https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2008:323E:0531:0533:IT:PDF |data=9 ottobre 2018 }})</ref><ref>[http://www.juridicas.unam.mx/publica/librev/rev/iidh/cont/39/pr/pr7.pdf The Rome's statute's sexual crimes: an appraisal under the light of international humanitaria law] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160607134322/http://www.juridicas.unam.mx/publica/librev/rev/iidh/cont/39/pr/pr7.pdf |data=7 giugno 2016 }} di Tahatiana Flores Acuña (Victims Participation and Reparations Section of the International Criminal Court) in particolare vedere "sexual slavery" pg 197.</ref><ref>[https://www.hrw.org/en/node/12376/section/3 DEFINITION OF SEXUAL VIOLENCE, RAPE AND SEXUAL SLAVERY] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150207032938/http://www.hrw.org/en/node/12376/section/3 |data=7 febbraio 2015 }} dal sito di "Human Rights Watch".</ref>, mentre altre vengono indotte alla prostituzione forzata e/o sono vittime di [[Traffico di esseri umani|tratta]]. Altre forme di violenza sono le [[mutilazioni genitali femminili]]<ref>[http://www.amnesty.it/educazione/formazione/mainstreaming/bambini/mutilazioni.html da Amnesty International: "Mutilazioni Genitali Femminili"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070930193527/http://www.amnesty.it/educazione/formazione/mainstreaming/bambini/mutilazioni.html |data=30 settembre 2007 }}</ref> o altri tipi di mutilazioni come in un recente passato le [[Loto d'oro|fasciature dei piedi]], lo [[stiramento del seno]]<ref>{{cita web |url=http://www.tpi.it/mondo/camerun/stiramento-seni-bambine-camerun |titolo=In Camerun le bambine nell'età della pubertà vengono costrette allo stiramento dei seni |sito=The Post Internazionale |accesso=25 novembre 2016 |dataarchivio=26 novembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161126130824/http://www.tpi.it/mondo/camerun/stiramento-seni-bambine-camerun |urlmorto=no }}</ref>, le cosiddette "''dowry death''" (morte a causa della dote)<ref>{{Cita news|url=http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Maggio-2001/pagina.php?cosa=0105lm20.01.html&titolo=In%20India,%20la%20dote%20letale|titolo=::: LeMondeDiplomatique il manifesto :::|pubblicazione=archive.fo|data=4 agosto 2012|accesso=9 ottobre 2018|dataarchivio=4 agosto 2012|urlarchivio=https://archive.is/20120804165337/http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Maggio-2001/pagina.php?cosa=0105lm20.01.html&titolo=In%20India,%20la%20dote%20letale}}</ref>, [[Ragazze acidificate|l'uso dell'acido per sfigurare]]<ref>[https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2004:088E:0184:0185:IT:PDF INTERROGAZIONE SCRITTA E-0419/04 di Anna Karamanou] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20181009211140/https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2004:088E:0184:0185:IT:PDF |data=9 ottobre 2018 }}, Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, 8.aprile.2004; per sfigurare viene usata anche la benzina, come nel caso della ragazza cisgiordana [[Suad]].</ref>, lo [[stupro di guerra]]<ref>Amnesty International, ''Danni collaterali'', EGA Editore, Torino, marzo 2006, pp. 32</ref><ref>[http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1307 Intervista a Maria Caterina Ciampi, esperta di discriminazione di genere presso l'UNICEF di Dakar (Senegal)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070928164852/http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1307 |data=28 settembre 2007 }}</ref><ref>[http://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_06/congo_stupro_strategia_di_guerra_0a571f3a-f458-11dd-952a-00144f02aabc.shtml "Congo, l'inferno nel nostro corpo. La donna è un campo di battaglia. Lo stupro una strategia di guerra"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090207104516/http://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_06/congo_stupro_strategia_di_guerra_0a571f3a-f458-11dd-952a-00144f02aabc.shtml |data=7 febbraio 2009 }}, reportage di «io donna» dallo Stato africano dove si combatte da dieci anni, fonte: CorrieredellaSera.it, 6 febbraio 2009.</ref> ed etnico<ref>[http://www.dirittiumani.donne.aidos.it/bibl_1_temi/g_indice_per_temi/conflitti/f_stupro_etnico.html *Tratto da Non sopportiamo la tortura. A cura di Amnesty International, ed. Rizzoli 2000] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070917034100/http://www.dirittiumani.donne.aidos.it/bibl_1_temi/g_indice_per_temi/conflitti/f_stupro_etnico.html |data=17 settembre 2007 }}</ref>, il [[Ala kachuu|rapimento per matrimonio]]<ref>[https://www.unicef.org/kyrgyzstan/press-releases/un-statement-bride-kidnapping-and-child-marriage Dichiarazione delle Nazioni Unite sul rapimento di spose e sui matrimoni precoci], {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201112014656/https://www.unicef.org/kyrgyzstan/press-releases/un-statement-bride-kidnapping-and-child-marriage}}</ref><ref>[https://www.unicef.org/eca/stories/i-never-said-yes UNICEF: La storia di Aisuluu, sopravvissuta al bride kidnapping: «Non ho mai detto "SÌ"»], {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20200919025907/https://www.unicef.org/eca/stories/i-never-said-yes}}</ref>.
Va citato il [[femminicidio]]<ref>Giuristi democratici: [http://files.giuristidemocratici.it/giuristi/Zfiles/20061005165857.pdf "Violenza sulle donne: parliamo di femminicidio"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141204224938/http://files.giuristidemocratici.it/giuristi/Zfiles/20061005165857.pdf |data=4 dicembre 2014 }}</ref> che in alcuni paesi, come in [[India]] e in [[Cina]], si concretizza nell'[[aborto selettivo]]<ref>Vedere anche: [[Legislazioni sull'aborto#IVG in India|IVG in India]], [[Legislazioni sull'aborto#IVG in Cina|IVG in Cina]] e [http://www.amnesty.it/educazione/formazione/mainstreaming/bambini/nascere.html Amnesty International: "nascere bambine"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070930193338/http://www.amnesty.it/educazione/formazione/mainstreaming/bambini/nascere.html |data=30 settembre 2007 }}</ref><ref>[http://it.peacereporter.net/articolo/10339/La+strage+delle+innocenti "La strage delle innocenti. -India: il governo cerca di combattere l'aborto selettivo, che uccide duemila bambine al giorno "] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141220103910/http://it.peacereporter.net/articolo/10339/La+strage+delle+innocenti |data=20 dicembre 2014 }} di Elisa Parigi per ''Peacereporter''</ref><ref>{{Cita news|url=http://men-care.org/Blog/?id=105|titolo=MenCare {{!}} Blogs - Caring for Equality: Ending Prenatal Sex Selection …|pubblicazione=archive.fo|data=25 marzo 2015|accesso=9 ottobre 2018|dataarchivio=25 marzo 2015|urlarchivio=https://archive.is/20150325141644/http://men-care.org/Blog/?id=105}}</ref> (le donne vengono indotte a partorire solo figli maschi, perché più riconosciuti e accettati socialmente) mentre in altri addirittura nell'uccisione sistematica di donne adulte<ref>Ad esempio: [http://www.amnesty.it/campagne/donne/documenti/ciudad_juarez?page=documenti Amnesty International, "Ciudad Juárez: 14 anni di omicidi di donne insoluti"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070820135451/http://www.amnesty.it/campagne/donne/documenti/ciudad_juarez?page=documenti |data=20 agosto 2007 }}</ref>.
Esistono infine violenze relative alla riproduzione ([[aborto]] forzato, [[sterilizzazione forzata]], contraccezione negata<ref>[http://searo.who.int/LinkFiles/Regional_Health_Forum__Volume_5_No._1_rhf-Vol-5_No-1.pdf#page=31 "Women's Mental Health: A Public Health Concern"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110710080042/http://www.searo.who.int/LinkFiles/Regional_Health_Forum__Volume_5_No._1_rhf-Vol-5_No-1.pdf |data=10 luglio 2011 }} di R. Thara and V. Patel, pg 31.</ref><ref name="gender equality, UNFPA">{{Cita web |url=http://www.unfpa.org/gender/violence.htm |titolo="gender equality", UNFPA |accesso=21 luglio 2011 |dataarchivio=6 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110806012611/http://www.unfpa.org/gender/violence.htm |urlmorto=no }}</ref>, gravidanza forzata<ref name="gender equality, UNFPA"/>).
== Conseguenze della violenza sulla salute delle donne ==
Nell'ambito del ''World report on violence and health'' l'[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]] (''Organizzazione mondiale della sanità''), esaminando esclusivamente la violenza da parte del partner, ha pubblicato il seguente elenco di possibili conseguenze sulla salute delle donne<ref>[http://whqlibdoc.who.int/publications/2002/9241545615_ita.pdf Tabella 4.6] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060818104836/http://whqlibdoc.who.int/publications/2002/9241545615_ita.pdf |data=18 agosto 2006 }} "Conseguenze della violenza da parte del partner sulla salute" nel "World report on violence and health" pubblicato dall'OMS il 3 ottobre 2002, Cap.4. La violenza da parte del partner, alla pag 138.</ref>.
{|class="wikitable" width=100%
!Fisiche
!Sessuali e riproduttive
!Psicologiche e comportamentali
!Conseguenze mortali
|-
|
* Lesioni addominali
* Lividi e frustate
* Sindromi da dolore cronico
* Disabilità
* Fibromialgie
* Fratture
* Disturbi gastrointestinali
* Sindrome dell'intestino irritabile
* Lacerazioni e abrasioni
* Danni oculari
* Funzione fisica ridotta
|
* Disturbi ginecologici
* Sterilità
* Malattia infiammatoria pelvica
* Complicazioni della gravidanza/aborto spontaneo
* Disfunzioni sessuali
* Malattie a trasmissione sessuale, compreso HIV/AIDS
* Aborto in condizioni di rischio
* Gravidanze indesiderate
|
* Abuso di alcool e droghe
* Depressione e ansia
* Disturbi dell'alimentazione e del sonno
* Sensi di vergogna e di colpa
* Fobie e attacchi di panico
* Inattività fisica
* Scarsa autostima
* Disturbo da stress post-traumatico
* Disturbi psicosomatici
* Fumo
* Comportamento suicida e autolesionista
* Comportamenti sessuali a rischio
|
* Mortalità legata all'AIDS
* Mortalità materna
* Omicidio
* Suicidio
|}
== Fattori di rischio e ipotesi sulle cause delle violenze sulle donne ==
L'[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]] in una nota informativa del 2014<ref>{{Cita web|url=https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/112325/WHO_RHR_14.11_eng.pdf?sequence=1&isAllowed=y|titolo=Violence against women.Intimate partner and sexual violence against women|autore=World Health Organization|data=2014|lingua=en|accesso=9 maggio 2021}}</ref>, indica come fattori di rischio relativi alla "intimate partner violence" (IPV)<ref>{{cita libro|autore=Connie Mitchell| titolo =Intimate Partner Violence: A Health-Based Perspective|editore =Oxford University Press|anno =2009 |pagina=319–320|accesso = 16 luglio, 2021| isbn = 978-0199720729|url =https://books.google.com/books?id=Q04QO7UmyowC&pg=PA320}}</ref><ref name="Larsen">{{cita libro|autore=Mandi M. Larsen| titolo =Health Inequities Related to Intimate Partner Violence Against Women: The Role of Social Policy in the United States, Germany, and Norway|editore =Springer|anno =2016|pagina=110–111 |accesso=16 luglio, 2021| isbn = 978-3319295657|url =https://books.google.com/books?id=gdObCwAAQBAJ&pg=PA110}}</ref> e alla [[violenza sessuale]] si trovano nell'individuo come nella socializzazione in famiglia, nelle comunità e nella società in genere; questi fattori di rischio possono essere associati sia al solo al perpetrare che solo al subire violenza, mentre alcuni sono associati ad entrambe le posizioni:
* Bassa istruzione e infima educazione
* Esposizione ad abusi e maltrattamenti sui minori (vederla perpetrata o viverla su di sé)
* [[Violenza assistita|Assistere a violenze in famiglia]]
* [[Alcolismo]]
* Accettazione passiva dell'uso della violenza
* Convinzione di una disuguaglianza di genere a livello globale
Tra le tante ipotesi è stato anche postulato che tra le cause della violenza contro le donne ci siano sentimenti di inadeguatezza degli uomini rispetto al modello culturale di mascolinità dominante.<ref>{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/2015/10/23/scienza/galassiamente/dalla-violenza-di-genere-alla-violenza-sulle-donne-il-convegno-erickson-I7Gfed6eBa2a8K5yRGAJrI/pagina.html |titolo=La Stampa: Dalla violenza di genere alla violenza sulle donne: il convegno Erickson |accesso=3 agosto 2017 |dataarchivio=3 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170803130640/http://www.lastampa.it/2015/10/23/scienza/galassiamente/dalla-violenza-di-genere-alla-violenza-sulle-donne-il-convegno-erickson-I7Gfed6eBa2a8K5yRGAJrI/pagina.html |urlmorto=no }}</ref>
== Analisi e politiche contro la violenza di genere ==
{{vedi anche|Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica}}
[[File:Percentuale di donne che hanno subito violenza da un partner.png|thumb|upright=1.8|Percentuale di donne che hanno subito violenze fisiche e/o sessuali da parte di un partner intimo in qualche momento della loro vita <ref>[https://data.oecd.org/inequality/violence-against-women.htm OECD Data]</ref>]]
A partire dagli anni settanta del [[XX secolo]] il movimento delle donne e il [[femminismo]] in Occidente hanno iniziato a mobilitarsi contro la violenza di genere, sia per quanto riguarda lo [[stupro]] sia per quanto riguarda il maltrattamento e la violenza domestica. Il movimento ha messo in discussione la famiglia [[Patriarcato (antropologia)|patriarcale]] e il ruolo dell'uomo nella sua funzione di "marito/padre-padrone", non volendo più accettare alcuna forma di violenza esercitata sulla donna fuori o dentro la famiglia.
La violenza sulle donne - in qualunque forma si presenti, e in particolare quando si tratta di violenza intrafamiliare - è uno dei fenomeni sociali più nascosti; è considerato come punta dell'iceberg dell'esercizio di potere e controllo dell'uomo sulla donna e si estrinseca in diverse forme come violenza fisica, psicologica e sessuale, fuori e dentro la famiglia<ref>Prof. Enrique Gracia, [http://jech.bmj.com/content/58/7/536.extract "The “iceberg” of domestic violence"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151106084505/http://jech.bmj.com/content/58/7/536.extract |data=6 novembre 2015 }}, Unreported cases of domestic violence against women: towards an epidemiology of social silence, tolerance, and inhibition; in "The Journal of Epidemiology and Community Health".</ref>.
Già negli anni settanta le donne hanno istituito i primi [[Centri antiviolenza]] per accogliere donne che hanno subito violenza e che potevano trovare ospitalità nelle case rifugio gestite dalle associazioni di donne.
=== Nell'Unione europea ===
Nel 2020 l'[[Unione europea]] ha elaborato una strategia per la [[parità di genere]] che ha fra i suoi obiettivi principali l'eliminazione della violenza di genere, il combattere gli stereotipi di genere, il colmare il divario nel mercato del lavoro, il raggiungere la parità nella partecipazione ai diversi settori economici, far fronte al problema del divario retributivo e pensionistico fra uomini e donne, ed infine colmare il divario e conseguire l'equilibrio di genere nel processo decisionale e nella politica.<ref>{{Cita web|url=https://commission.europa.eu/document/download/e4ad4557-57b8-4402-87f9-195d411f4128_en?filename=saage_report-new_visions_for_gender_equality-2019.pdf&prefLang=it |titolo=New visons for gender Equality 2019 |autore=Niall Crowley, Silvia Sansonetti |sito=Commissione europea |data=2019 |lingua=en |accesso=25 novembre 2024}}</ref>
Nell'ambito di questa strategia, il 14 maggio 2024 l'Unione europea ha approvato la [[direttiva]] 2024/1385 sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. La direttiva criminalizza a livello europeo tutte le forme di violenza contro le donne che vanno dalle più classiche violenze domestiche, mutilazioni genitali, ecc. alle più recenti come il [[cyberstalking]], o l'incitamento all'odio. Gli Stati hanno l'obbligo di recepirla entro il 14 giugno 2027.<ref>{{Cita web|url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L_202401385&qid=1716884102079 |titolo=Direttiva (UE) 2024/1385 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 maggio 2024 sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica |autore= |sito=Eur lex |data=24 maggio 2024 |lingua= |accesso=25 novembre 2024}}</ref>
=== In Italia ===
I primi [[Centro antiviolenza|Centri antiviolenza]] sono nati solo alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]] ad opera di associazioni di donne provenienti dal movimento delle donne, tra cui la ''Casa delle donne per non subire violenza'' di [[Bologna]] e la ''Casa delle donne maltrattate'' di [[Milano]]. Ad oggi sono varie le organizzazioni che lavorano sui vari tipi di violenza di genere. I Centri antiviolenza in Italia si sono riuniti nella Rete nazionale dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne. Nel 2008 è nata una federazione nazionale che riunisce 80 Centri antiviolenza in tutta Italia dal nome "D.i.Re: Donne in Rete contro la violenza alle donne"<ref>[http://www.direcontrolaviolenza.it D.i.Re: Donne in Rete contro la violenza alle donne] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141129230227/http://www.direcontrolaviolenza.it/ |data=29 novembre 2014 }}.</ref>.D.i.Re fa parte dell'organizzazione europea WAVE, network Europeo dei Centri antiviolenza<ref>{{Cita web |url=http://www.wave-network.org/ |titolo=WAVE: Women Against Violence Europe |accesso=18 aprile 2021 |dataarchivio=25 gennaio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210125100207/https://www.wave-network.org/ |urlmorto=no }}</ref> che raccoglie oltre 5.000 associazioni di donne.
A partire dal 2005 si è assistito ad un dibattito pubblico sempre più intenso sui media italiani in seguito all'introduzione del termine [[femminicidio]]<ref>[http://www.rai.it/dl/tgr/articolo/ContentItem-80494956-cf85-4230-8c8a-95f284cf7df3.html "Femminicidio, di genere si muore"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141113235529/http://www.rai.it/dl/tgr/articolo/ContentItem-80494956-cf85-4230-8c8a-95f284cf7df3.html |data=13 novembre 2014 }}, Rai TV url consultato il 19 novembre 2014</ref> e nel 2013 del provvedimento denominato "Decreto femminicidio" disposizioni in contrasto della violenza di genere, introdotto anche dopo la [[Convenzione di Istanbul]]<ref>{{Cita web |url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/08/16/13G00141/sg |titolo="DECRETO-LEGGE 14 agosto 2013, n. 93" |accesso=19 novembre 2014 |dataarchivio=28 giugno 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150628013227/http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/08/16/13G00141/sg |urlmorto=no }}</ref><ref>[http://www.rai.it/dl/tgr/articolo/ContentItem-20224223-09a8-46bc-974e-59ad28553ff9.html "La nuova legge sul femminicidio"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141114141405/http://www.rai.it/dl/tgr/articolo/ContentItem-20224223-09a8-46bc-974e-59ad28553ff9.html |data=14 novembre 2014 }}, Rai TV url consultato il 19 novembre 2014</ref>. Tale legge è oggetto di critiche<ref>[http://www.ingenere.it/segnalazioni/decreto-anti-femminicidio-una-rassegna-dei-commenti "Decreto anti femminicidio, una rassegna dei commenti"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141129052627/http://www.ingenere.it/segnalazioni/decreto-anti-femminicidio-una-rassegna-dei-commenti |data=29 novembre 2014 }}, inGenere.it, rivista on-line url consultato il 19 novembre 2014</ref> anche da parte di molte delle associazioni che si occupano di violenza di genere<ref>[http://www.direcontrolaviolenza.it/ancora-una-volta/ "Ancora una volta..."] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141129032041/http://www.direcontrolaviolenza.it/ancora-una-volta/ |data=29 novembre 2014 }}, comunicato associazione nazionale "D.i.Re, donne in rete contro la violenza", che rappresenta i Centri antiviolenza su tutto il territorio italiano</ref>.
Dal 2006 anche in Italia si stanno sviluppando [[Campagna del Fiocco Bianco|campagne di sensibilizzazione dirette agli uomini]] e, più recentemente, promosse da uomini<ref>[https://www.youtube.com/user/NoiNoGallery/videos "Da uomo a uomo"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150718021824/https://www.youtube.com/user/NoiNoGallery/videos |data=18 luglio 2015 }}, campagna della rete NoiNo</ref>.
Una prima indagine sui [[Centro antiviolenza|centri antiviolenza]] (CAV) in Italia condotta dall'ISTAT nel 2017 in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO), il CNR e le Regioni, ha messo in luce l'insufficienza dell'offerta rispetto all'obbiettivo di un centro ogni 10.000 abitanti stabilito dalla Legge di ratifica della Convenzione di Istanbul (Legge 27 giugno 2013, n. 77). Al 31 dicembre 2017 in Italia sono attivi 281 centri antiviolenza, pari a 0,05 centri per 10.000 abitanti.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.internazionale.it/bloc-notes/giulia-testa/2019/11/25/dati-grafici-violenza-genere|titolo=Dati e grafici sulla violenza di genere in Italia e nel mondo|autore=Giulia Testa|sito=Internazionale|data=25 novembre 2019|accesso=24 novembre 2020|dataarchivio=1 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201201154223/https://www.internazionale.it/bloc-notes/giulia-testa/2019/11/25/dati-grafici-violenza-genere|urlmorto=no}}</ref> Ai 281 centri censiti si sono rivolte 43.467 donne, di cui il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza. Di queste, il 63,7% ha figli, nel 72,8% dei casi minorenni. Più della metà del personale dei Centri è volontario.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.osservatoriodiritti.it/wp-content/uploads/2019/11/violenza-sulle-donne-1.pdf|titolo=I centri antiviolenza. Anno 2017|autore=ISTAT, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità|data=28 ottobre 2019|accesso=24 novembre 2020|dataarchivio=24 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200924122307/https://www.osservatoriodiritti.it/wp-content/uploads/2019/11/violenza-sulle-donne-1.pdf|urlmorto=no}}</ref> {{cn|Al sud prevalgono i centri piccoli e con poco personale specializzato: un centro su tre non fa parte di nessuna rete territoriale perché non esiste alcuna rete territoriale di cui fare parte.}}
Il 22 settembre 2023 il [[Consiglio d'Europa]] contesta all'Italia una percentuale alta di archiviazioni in fase preliminare di procedimenti legali per [[maltrattamenti contro familiari e conviventi|maltrattamenti]] e violenza sessuale, poche [[Misure cautelari (ordinamento penale italiano)|misure cautelari]] e molteplici violazioni di queste ultime.<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/articoli/2023/09/violenza-sulle-donne-lunione-europea-preoccupata-per-i-dati-in-italia-5d8fb311-25d1-48af-aaa8-41637c8cceeb.html|titolo=''Violenza sulle donne, consiglio d'Europa: "Preoccupano i dati dell'Italia''|accesso=22 settembre 2023}}</ref>
== Dimensioni del fenomeno ==
{{L|società|ottobre 2021|Si parla solo di Italia}}
{{Citazione|Nel mondo, si stima che la violenza di genere è causa di mortalità e invalidità tra le donne in età riproduttiva tanto quanto il cancro ed è causa di importanti problemi di salute quanto gli incidenti stradali e la malaria messi insieme.|WHO, Violence against women|Worldwide, it has been estimated that violence against women is as serious a cause of death and incapacity among women of reproductive age as cancer, and a greater cause of ill-health than traffic accidents and malaria combined.|lingua=EN|lingua2=ITA}}
=== Statistiche ===
==== ISTAT 2006 ====
Nel [[2006]], l'[[ISTAT]] ha eseguito l'indagine per via telefonica su tutto il territorio nazionale, raccogliendo i seguenti risultati:
* Le donne tra i 16 e i 70 anni che dichiarano di essere state vittime di violenza, fisica o sessuale, almeno una volta nella vita sono 6 milioni e 743 000, cioè il 31,9% della popolazione femminile; considerando il solo stupro, la percentuale è del 4,8% (oltre un milione di donne).
* Il 14,3% delle donne afferma di essere stata oggetto di violenze da parte del partner: per la precisione, il 12% di violenza fisica e il 6,1% di violenza sessuale. Del rimanente 24,7% (violenze provenienti da conoscenti o estranei), si contano 9,8% di violenze fisiche e 20,4% di violenza sessuale. Per quanto riguarda gli stupri, il 2,4% delle donne afferma di essere stata violentata dal partner e il 2,9% da altre persone<ref>[http://www.istat.it/dati/catalogo/20091012_00/Inf_08_07_violenza_contro_donne_2006.pdf Indagine ISTAT] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101113193735/http://www.istat.it/dati/catalogo/20091012_00/Inf_08_07_violenza_contro_donne_2006.pdf |data=13 novembre 2010 }}, pagina 13</ref>.
* Il 93% delle donne che afferma di aver subito violenze dal coniuge ha dichiarato di non aver denunciato i fatti all'Autorità<ref>[http://www.istat.it/dati/catalogo/20091012_00/Inf_08_07_violenza_contro_donne_2006.pdf Indagine ISTAT] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101113193735/http://www.istat.it/dati/catalogo/20091012_00/Inf_08_07_violenza_contro_donne_2006.pdf |data=13 novembre 2010 }}, pagina 72</ref>; la percentuale sale al 96% se l'autore della violenza non è il partner.
Nell'ambito della precedente indagine ISTAT condotta nel 2004, il 91,6% delle donne che affermava di aver subito violenze dal coniuge aveva dichiarato di non aver denunciato i fatti all'Autorità<ref>{{cita web|cognome= |nome= |autore= |url= http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20041217_00/testointegrale.pdf|titolo= Molestie e violenze sessuali|accesso=9 maggio 2010|formato= PDF|editore= [[ISTAT]]|sito= Statistiche in breve – Famiglia e società|pagina= 4|data=17 dicembre 2004|dataarchivio=13 novembre 2010|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20101113193705/http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20041217_00/testointegrale.pdf|urlmorto= no}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/donne-realta/giornata-violenza-donne/giornata-violenza-donne.html|titolo=Una donna su tre vittima di violenza, oggi si celebra la giornata mondiale|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|giorno=24|mese=11|anno=2009|accesso=10 maggio 2009|dataarchivio=27 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091127093018/http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/donne-realta/giornata-violenza-donne/giornata-violenza-donne.html|urlmorto=no}}</ref>.
L'indagine ISTAT del 2004, a differenza di quella condotta nel 2006, distingueva tra ''violenze sessuali'' (non meglio definite) e ''molestie sessuali''; entro queste ultime – oltre a molestie verbali, telefonate oscene, esibizionismo e pedinamenti – erano tuttavia classificati anche atti di natura prettamente fisica (donne avvicinate, toccate o baciate contro la loro volontà). Inoltre, nell'indagine ISTAT del 2006 non sono stati raccolti dati sulle molestie verbali, il pedinamento, gli atti di esibizionismo e le telefonate oscene.
==== ISTAT 2014 ====
L'indagine ISTAT del 2014 sulla sicurezza delle donne<ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/files//2015/06/Violenze_contro_le_donne.pdf|titolo=La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia. Anno 2014|autore=ISTAT|data=5 giugno 2015|accesso=24 novembre 2020|dataarchivio=9 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201209091633/https://www.istat.it/it/files//2015/06/Violenze_contro_le_donne.pdf|urlmorto=no}}</ref> ha rilevato l'ampia diffusione del fenomeno della violenza di genere in Italia: il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale<ref>Una definizione delle diverse forme di violenza, formulata dall'ISTAT, si trova in: ISTAT, [https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-contesto/definizioni-e-indicatori ''Violenza sulle donne, Definizioni e indicatori''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201118082821/https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-contesto/definizioni-e-indicatori |data=18 novembre 2020 }}.</ref>: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 16.1% è stato oggetto di stalking, il 5,4% di forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. In quest'ultimo caso il 47,4% delle donne ha temuto per la propria vita. Il 10,6% delle donne ha dichiarato di aver subìto una qualche forma di violenza sessuale prima dei 16 anni.
Il 62,7% degli stupri è stato commesso da un partner o ex partner, mentre restano perlopiù sconosciuti (76.8%) gli autori di molestie sessuali. Le donne separate o divorziate sono risultate percentualmente più colpite delle altre (51,4% contro il 31,5% della media italiana), così come le donne con problemi di salute o disabilità (10% contro il 4,7% delle donne senza problemi dii salute). In un successivo report del 2018, l'ISTAT avrebbe aggiunto anche il dato relativo alle molestie sul posto di lavoro: i ricatti sessuali per ottenere un lavoro, per mantenerlo o per ottenere progressioni nella carriera avrebbero interessato, nel corso della loro vita, 1.100.000 donne (pari al 7,5% delle lavoratrici).<ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/files/2018/02/statistica-report-MOLESTIE-SESSUALI-13-02-2018.pdf|titolo=Anni 2015-2016. Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro|sito=ISTAT|data=13 febbraio 2018|accesso=24 novembre 2020|dataarchivio=15 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210115174609/https://www.istat.it/it/files/2018/02/statistica-report-MOLESTIE-SESSUALI-13-02-2018.pdf|urlmorto=no}}</ref>
L'indagine del 2014 ha rilevato che a seguito delle ripetute violenze del partner (o ex), oltre la metà delle vittime (58%) soffre di perdita di fiducia ed autostima, di ansia, fobia e attacchi di panico (46,8%), disperazione e sensazione di impotenza (46,4%), disturbi del sonno e dell’alimentazione (46,3%), depressione (40,3%), difficoltà a concentrarsi e perdita della memoria (24,9%), dolori ricorrenti nel corpo (21,8%), difficoltà nel gestire i figli (14,8%), autolesionismo o idee di suicidio (12,1%).
Nel 39.9% dei casi le donne non parlano con alcuno della violenza subita dal proprio partner; solo il 35,4% di coloro che hanno subìto violenza fisica o sessuale nel corso della vita ritiene di essere vittima di un reato. Il 3,7% di donne vittime di violenza si è rivolto a un centro antiviolenza o a un servizio per il supporto delle donne; il 12,3% ha denunciato la violenza alle forze dell’ordine.
Rispetto alla precedente rilevazione del 2006 il quadro risulta migliorato: le violenze fisiche o sessuali risultano essere in calo (dal 13,3% all'11,3%), così come quelle psicologiche (dal 42,3% al 26,4%). È aumentata fra le donne la consapevolezza che la violenza subìta sia un reato e sono aumentate le denunce alle forze dell’ordine (dal 6,7% all'11,8%) e la richiesta di aiuto a centri specializzati (centri antiviolenza, sportelli, ecc.). Permane invece stabile la percentuale degli stupri e tentati stupri (1,2% sia per il 2006 sia per il 2014) e aumentano le violenze che causano ferite e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014).
==== ISTAT 2018. La violenza contro le donne ====
Basandosi sui dati della [[Eurostat|Commissione europea - Eurostat]] relativi agli omicidi volontari di donne in alcuni Paesi dell’Unione europea, l'ISTAT ha rilevato come la percentuale italiana 2018 (133 omicidi nel 2018, pari allo 0,43 per 100.000 donne) collochi questo paese fra quelli con una più bassa percentuale di omicidi volontari di donne, dietro solo a Grecia e Cipro. Viene tuttavia evidenziato come la serie storica degli omicidi per genere rilevi un notevole calo degli omicidi di uomini nel corso di 25 anni (da 4,0 per 100.000 maschi nel 1992 a 0,8 nel 2016), di contro a una complessiva stabilità del numero di omicidi di donne (da 0,6 a 0,4 per 100.000 femmine) registrati nello stesso periodo.<ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne|titolo=Omicidi di donne|sito=ISTAT|accesso=24 novembre 2020|dataarchivio=25 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201125130343/https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne|urlmorto=no}}</ref>
==== Relazione della Commissione d'inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere 2018 ====
Il 18 gennaio 2017 è stata istituita in Senato la [[Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere]], che ha elaborato la prima mappa italiana della violenza sulle donne<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Senato della Repubblica. Ufficio Valutazione impatto|autore2=|autore3=|data=marzo 2018|titolo=Femminicidio|rivista=|volume=|numero=|p=8|url=https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/Focus_femminicidio_1.pdf|accesso=24 novembre 2020|dataarchivio=26 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210126212347/https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/Focus_femminicidio_1.pdf|urlmorto=no}}</ref>. Confrontando i dati degli anni 2011-2016 acquisiti dalla Commissione è stata evidenziata una graduale riduzione (circa -12%) del numero dei delitti di violenza sessuale denunciati, passati dai 4.617 del 2011 ai 4.046 del 2016. Sono risultate in graduale aumento le denunce per maltrattamenti in famiglia e per [[stalking]] (+ 45%: dai 9.027 casi del 2011, ai 13.177 del 2016), reato introdotto nel 2009 nel codice penale italiano.
Per quanto riguarda il numero di donne assassinate, la Commissione, precisando che "la legislazione italiana non contempla una definizione di femminicidio inteso come uccisione di una donna per questioni di genere, cioè come un omicidio in cui l'appartenenza al genere femminile della vittima è causa essenziale e movente dell'omicidio stesso", ha esposto i dati, forniti dalle forze dell’ordine, comprensivi di tutti gli omicidi con vittime di sesso femminile. Con riferimento agli anni 2013-2016, le donne sono risultate un quarto del totale delle vittime, e il loro numero è apparso in calo del 14% rispetto agli anni precedenti, dato tuttavia non in linea con il calo del 39% del totale dei delitti rilevati per lo stesso periodo. È stato inoltre evidenziato come più di un terzo degli omicidi sia avvenuto in ambito familiare o comunque relazionale: gli autori erano legati alle vittime da rapporti affettivi, di parentela o di conoscenza. Una vittima su tre aveva più di 64 anni; le regioni più colpite sono risultate l'Umbria (7,8%), la Calabria (6,8%) e la Campania (6,5%).
==== Questo non è amore ====
Ideata e promossa dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, la campagna “…questo NON È AMORE”, proposta a partire dal 2015, si pone l’obiettivo di diffondere una nuova cultura di genere ed aiutare le vittime di violenza a vincere la paura di denunciare. I dati relativi al 2019 parlano di un aumento delle vittime di sesso femminile, passate dal 68% circa del 2016 al 71% del 2019. Sia le vittime che gli autori di questi reati sono in alta percentuale di nazionalità italiana: nel 2018 erano italiani il 73% dei soggetti segnalati all’autorità giudiziaria dalle forze di polizia, nel 2019 il dato è salito al 74%. Tra le donne straniere sono le romene a denunciare più di altre di aver subito, nel 2018-2019, maltrattamenti in famiglia, percosse, violenze sessuali e atti persecutori.
Nel 2018 l'82% degli autori di omicidi femminili era un familiare. Nel solo mese di marzo 2019, 88 donne sono state vittime di violenza di genere: in media una ogni 15 minuti.<ref>{{Cita web|url=https://www.poliziadistato.it/statics/12/brochure_questononeamore_2019.pdf|titolo=... questo NON è AMORE|autore=Polizia di Stato|sito=|data=22 ottobre 2019|accesso=24 novembre 2020|dataarchivio=11 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201211041058/https://www.poliziadistato.it/statics/12/brochure_questononeamore_2019.pdf|urlmorto=no}}</ref>
=== 2019. Legge n. 69 "Codice rosso" ===
La Legge n. 69 del 9 agosto 2019 “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, nota anche come “Codice Rosso”, ha ampliato il sistema di tutele per le donne vittime di violenza di genere, innovando e modificando la disciplina penale e processuale della violenza domestica e di genere. In particolare sono state modificate le misure cautelari e di prevenzione, inasprite alcune sanzioni già previste dal codice penale e introdotti questi reati:
* costrizione o induzione al matrimonio (art. 558 bis c.p), volto a contrastare il fenomeno dei cd. matrimoni forzati e delle spose bambine;
* diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612 ter c.p.), destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate (il c.d. revenge porn);
* deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, (art. 583 quinquies c.p.)
* violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art. 387 bis c.p.).
Per quanto riguarda in modo specifico il [[femminicidio]], un rapporto dell'[[Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine]] (UNODC) ha confrontato i dati di 32 paesi europei e nordamericani per i quali si dispone di dati affidabili per gli anni dal 2004 al 2015<ref name="Dalla Zuanna-Minello"/>, periodo in cui l'incidenza del fenomeno in Italia è risultata di 0,51 uccisioni ogni 100.000 donne residenti, il valore più basso tra tutti i 32 paesi del rapporto (e inferiore alla metà della media, pari a 1,23 uccisioni su 100.000)<ref name="Dalla Zuanna-Minello"/>. Il dato italiano risulta il più basso anche per ciò che riguarda i femminicidi causati dal partner o dall’ex partner, con un'incidenza di 0,23 uccisioni ogni 100.000 donne residenti, minore alla metà del dato medio riferito ai 12 paesi del rapporto per cui erano disponibili dati confrontabili<ref name="Dalla Zuanna-Minello">{{cita web | url = http://www.lavoce.info/archives/49796/violenza-genere-anche-numeri-aiutano-combatterla/ | titolo = Violenza sulle donne: anche i numeri aiutano a combatterla | sito = [[Lavoce.info]] | giorno = 24 | mese = novembre | anno = 2017 | nome = Gianpiero | cognome = Dalla Zuanna | nome2 = Alessandra | cognome2 = Minello | wkautore = Gianpiero Dalla Zuanna | accesso = 3 dicembre 2017 | dataarchivio = 4 dicembre 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171204222941/http://www.lavoce.info/archives/49796/violenza-genere-anche-numeri-aiutano-combatterla/ | urlmorto = no }}</ref>.
All'interno di tale quadro, tuttavia, l'EURES ha pubblicato un rapporto in cui si registra in Italia un aumento delle uccisioni di donne del 14% dal 2012 al 2013 (da 157 a 179)<ref>Dati Eures nel [http://www.huffingtonpost.it/2014/11/19/femminicidi-rapporto-eures_n_6185318.html secondo rapporto] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150324000324/http://www.huffingtonpost.it/2014/11/19/femminicidi-rapporto-eures_n_6185318.html |data=24 marzo 2015 }} sul femminicidio in Italia.</ref>.
=== Quanto costa il silenzio? ===
Secondo un'indagine promossa da Intervita Onlus, i costi diretti e indiretti della violenza sulle donne in Italia ammontano a {{m|17000000000|u=€}} all'anno (17 miliardi di euro).<ref>{{Cita web|url=https://publicatt.unicatt.it/handle/10807/50944|titolo=Quanto costa il silenzio? Indagine nazionale sui costi economici e sociali della violenza contro le donne|sito=publicatt.unicatt.it|accesso=30 marzo 2021}}</ref>
== Prevenzione ==
{{...|istruzione}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=[[Paolo Cendon]]|titolo = Dov'è che si sta meglio che in famiglia?|editore = Key|città=Milano|anno=2015}}
* {{Cita libro|autore=[[Paolo Cendon]]|titolo = Dieci storie di donne|editore = Key|città=Milano|anno=2015}}
* Patrizia Romito, ''Un silenzio assordante. La violenza occultata su donne e minori''', Milano, Franco Angeli, 1ª edizione 2005, ISBN 88-464-6813-9
* Patrizia Romito, [http://ec.europa.eu/justice_home/daphnetoolkit/files/projects/1997_274/it_la_violenza_di_genere_su_donne_e_minori.pdf ''La violenza di genere su donne e minori, un'introduzione''], Milano, Franco Angeli, 2000, ISBN 8846421426
* Judith Lewis Herman, ''Guarire dal trauma. Affrontare le conseguenze della violenza, dall'abuso domestico al terrorismo'', Edizioni Magi, 2005, ISBN 88-7487-148-1
* {{fr}} Colette Guillaumin, ''Folie et norme sociale. A propos de l'attentat du 6 décembre 1989'', alle pp. 143–149 nel volume della stessa autrice ''Sexe, Race et Pratique du pouvoir. L'idée de Nature'', Paris, Côté-femmes, 1992, [[ASIN]] 2907883399.
* {{en}} Geraldine Terry, Joanna Hoare, [http://books.google.com/books?id=mI3Izn7AoRgC&dq=Gender-Based+Violence+-+Geraldine+Terry+and+Joanna+Hoare+Oxfam&printsec=frontcover&source=bl&ots=F0GN9lNMOI&sig=UAB7tb8pYrhZ0yMtWap6svMpLMw&hl=it&ei=5ikQS8nVBZL2mAP39sTUAg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CBMQ6AEwAg#v=onepage&q=&f=false ''Gender-Based Violence''], [[Oxfam]], 09/2007, p. 195, ISBN 0-85598-602-6, ISBN 978-0-85598-602-5
* {{en}} Susan Brewster, "Helping Her Get Free: A Guide for Families And Friends of Abused Women" (Broché), Seal Press (28 aprile 2006), ISBN 1-58005-167-7, ISBN 978-1-58005-167-5
* Femicidio, corredo culturale: dati e riflessioni intorno ai delitti sulla violenza di genere / a cura di Cristina Karadole e Anna Pramstrahler. - Bologna: Casa delle donne per non subire violenza, 2012. - - 149 p. : ill. ; 21 cm. ISBN 978-88-907894-0-3
* {{cita news|url=http://www.giudicedonna.it/2019/numero-uno/articoli/Linguaggio%20giuridico%20e%20patriarcato.pdf|autore=Fabrizio Filice|titolo=Linguaggio giuridico e patriarcato; Perché il contrasto alla violenza di genere non sia utilizzato per affermare un diritto maschile a “difendere” le donne|pubblicazioneGiudicedonna.it|numero=n. 1/2019|data=marzo 2020 }}
*{{Cita libro|autore=Anna Costanza Baldry|titolo=Dai maltrattamenti all'omicidio.|ed=6|collana=Strumenti per il lavoro psico-sociale ed educativo|annooriginale=2016|anno=2020|editore=FrancoAngeli|ISBN=9788891728340}}
*{{Cita libro|autore=M. LaLonde|autore2=W. Pasinato|autore3=S. Rehman|titolo=Handbook on effective police responses to violence against women|url=https://www.unodc.org/documents/justice-and-prison-reform/Handbook_on_Effective_police_responses_to_violence_against_women_English.pdf|formato=PDF|anno=2010|editore=United Nations|città=New York|lingua=en|ISBN=9789211302912}}
== Voci correlate ==
{{Div col|2}}
* [[Abuso sessuale]]
* [[
* [[Campagna del Fiocco Bianco]]
* [[
* [[
* [[Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna]]
* [[Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica]]
* [[Cultura dello stupro]]
* [[Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donne]]
* [[
* [[Escissione del clitoride]]
* [[
* [[Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili]]
* [[Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne]]
* [[Infanticidio femminile]]
* [[Infibulazione]]
* [[Ius primae noctis]]
* [[Loto d'oro]]
* [[Massacro di Hassi Messaoud]]
* [[Matrimonio forzato]]
* [[Molestie sessuali]]
* [[Morte per dote]]
* [[Movimento 4B]]
* [[Movimento Me Too]]
* [[Mutilazioni genitali femminili]]
* [[Mutilazioni genitali femminili nel mondo]]
* [[Sati (rito)]]
* [[Stupro]]
* [[Violenza contro gli uomini]]
* [[Violenza domestica]]
* [[Violenza di genere]]
* [[Violenza psicologica]]
* [[Violenza sessuale]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|n=Categoria:Violenza sulle donne|preposizione=sulla}}
*[[b:Ricerca scientifica in ambito sociale/Previsione violenza contro le donne|Wikibooks - Previsione violenza contro le donne]]
== Collegamenti esterni ==
* [https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A7-2011-0065+0+DOC+XML+V0//IT Relazione Parlamento Europeo] (18 marzo 2011).
* [https://web.archive.org/web/20080307043832/http://www.dirittiumani.donne.aidos.it/sito_generale/guida_sistema_diritti_umani/guida_sist_internaz_dir_um.html "Gli strumenti giuridici fondamentali sui diritti umani"], in particolare ai paragrafi II e III.
* Amnesty International campagna "mai più violenza sulle donne" [https://web.archive.org/web/20090610083022/http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/27 documenti] e [https://web.archive.org/web/20090627135001/http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/26 temi specifici]
* [http://www.centrodirittiumani.unipd.it/a_strumenti/testoit/22001it.asp?menu=strumenti La Conferenza Mondiale sui diritti umani: Dichiarazione di Vienna e Programma d'azione] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080122032351/http://www.centrodirittiumani.unipd.it/a_strumenti/testoit/22001it.asp?menu=strumenti |data=22 gennaio 2008 }}, in particolare al punto 18.
* {{cita web|https://www.coe.int/T/E/Human_Rights/Equality/05._Violence_against_women/|Consiglio d'Europa, Violenza contro le donne}}
* [http://www.eurowrc.org/01.eurowrc/07.eurowrc_it/IT_ITALY/La%20Violenza%20Domestica.pdf "violenza domestica" ], pubblicazione Centro di Ricerca Innocenti Firenze, "United Nations Children's Fund" (UNICEF), Italia che cita varie ricerche, in rete nel sito "The White Ribbon Campaign Europe".
* Spagna: [https://web.archive.org/web/20090303064057/http://www.radioradicale.it/legge-contro-la-violenza-di-genere “Legge integrale contro la violenza di genere”], adottata all'unanimità nel dicembre 2004, e entrata in vigore un mese più tardi.
* {{en}} [http://gendercide.org/ gendercide watch], sito che controlla le uccisioni di massa basate sul sesso
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20110920232905/http://www.unfpa.org/public/global/pid/399 Ending Violence Against Women. Programming for Prevention, Protection and Care.] UNFPA, the United Nations Population Fund.
* {{en}} L. Heise*, M. Ellsberg, M. Gottmoeller, [https://web.archive.org/web/20130625181942/http://people.stfx.ca/accamero/gender%20and%20health/violence/a%20global%20overview%20of%20gender%20based%20violence.pdf "A global overview of gender-based violence"], International Journal of Gynecology and Obstetrics 78 Suppl. 1 (2002)
* [https://web.archive.org/web/20111201135209/http://www.unifem.org/attachments/products/MDGsAndGenderEquality_4_TragicRealityOfViolence.pdf "The Tragic Reality Of Violence"], pubblicato da [https://web.archive.org/web/20111129061315/http://www.unifem.org/about/ "United Nations Development Fund for Women"].
* [http://www.zeroviolenzadonne.it Zeroviolenzadonne.it], Una rassegna stampa di genere per una relazione possibile tra donne e uomini.
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=== Ricerche, dati e statistiche ===
* [https://www.fmtech.it/web/2025/nemmeno-per-amore/ Nemmeno per amore] - Pubblicazione multilingue a favore della conoscenza del tema e della diffusione della prevezione sugli atti di violenza nei confronti delle donne.
* [http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/
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* [http://www.istat.it/istat/eventi/2007/globalforum/lunedipomeriggio/Sabbadini%20italiano.pdf Violenza di genere, discriminazione, statistiche economiche: nuove sfide nella misurazione in un'ottica di genere.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100119172905/http://www.istat.it/istat/eventi/2007/globalforum/lunedipomeriggio/Sabbadini%20italiano.pdf |data=19 gennaio 2010 }} di [[Linda Laura Sabbadini]] -Istat- Direzione Centrale per le indagini su condizioni e qualità della vita.
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* [http://www.ledemocratiche.it/adon/files/genstat_bimbi.pdf STATISTICHE DI GENERE PER LA CITTADINANZA EUROPEA.] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151106083531/http://www.ledemocratiche.it/adon/files/genstat_bimbi.pdf |data=6 novembre 2015 }} di Franca Bimbi, Prof. Ordinario di Sociologia, Presidente della Commissione per le Politiche Europee della Camera dei Deputati.
* [http://ap.ohchr.org/documents/dpage_e.aspx?m=106 Documents relevant] to the [http://www2.ohchr.org/english/
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* [http://www.istat.it/dati/catalogo/20091012_00/Inf_08_07_violenza_contro_donne_2006.pdf Indagine ISTAT] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101113193735/http://www.istat.it/dati/catalogo/20091012_00/Inf_08_07_violenza_contro_donne_2006.pdf |data=13 novembre 2010 }}, 2006.
{{Donne nel mondo}}
{{Storia femminismo}}
{{Portale|antropologia|femminismo|politica|psicologia|sociologia|storia}}
[[Categoria:Violenza contro le donne| ]]
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