Platonismo: differenze tra le versioni
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Il '''platonismo''' è una corrente [[filosofia|filosofica]] risalente a [[Platone]]. 
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Il filosofo greco affermava l'esistenza di una più alta verità: le [[idea|Idee]], delle forme ideali eterne, immutabili, e incorruttibili, da cui ha origine il mondo sensibile, quale noi lo percepiamo, soggetto al divenire, alla corruzione, e alla morte. 
La dottrina platonica veniva insegnata in una scuola fondata nel [[387 a.C.]] dallo stesso [[Platone]], situata in un luogo appena fuori le mura di [[Atene]], chiamata [[Accademia]] dal nome dell'eroe di guerra  
▲[[Immagine:Plato-raphael.jpg|thumb|rightt|200px|[[Platone]] (particolare da ''[[La scuola di Atene]]'')]] 
== Suddivisione in periodi == 
Il platonismo è solitamente suddiviso in tre periodi: 
* 
*[[Medioplatonismo]]<ref>Gli studiosi parlano di '' 
Il prefisso ''medio-'' cela un pregiudizio nei confronti dei pensatori di quest'epoca, considerata una semplice età di transizione tra il platonismo scettico di epoca [[ellenismo|ellenistica]] e il [[neoplatonismo]], sviluppatosi a partire dal [[III secolo]]. 
Solo negli ultimi decenni gli storici della filosofia (cfr. J. Dillon, ''The Middle Platonists'', Cornell Un. Press,  
*[[Neoplatonismo]], sviluppatosi alla fine del mondo antico, in età [[ellenismo|ellenistica]]: più che un periodo del platonismo, è da molti considerato una vera e propria corrente filosofica. 
Va precisato ad ogni modo che si tratta di suddivisioni operate dagli studiosi in tempi recenti.  
I neoplatonici ad esempio, pur ampliando e modificando il significato originario della filosofia di Platone, intendevano porsi in linea di continuità con la sua dottrina. 
Si consideravano dei semplici [[esegesi|esegeti]] piuttosto che degli innovatori. Questo perché, come  
Si può dire pertanto che il platonismo è stato inteso ora come un'unica corrente filosofica (nell'ottica dei platonici stessi) rimasta perennemente fedele a se stessa, ora come una forma di interpretazione e rielaborazione di Platone che, pur sempre, prendeva da lui ciò che maggiormente si adattava al passare dei secoli. 
== Definizioni == 
Per le difficoltà sopra accennate, con il termine ''platonismo'' oggi si possono designare una diversità di definizioni: 
*la prima riguarda evidentemente la dottrina [[Platone|platonica]] così come viene identificata nella [[storia della filosofia]]; 
*la seconda quelle teorie e correnti filosofiche che si rifanno alla filosofia platonica inserendola nell'ambiente [[cultura]]le e storico del tempo 
*la terza, infine, che riguarda la teoria [[epistemologia|epistemologica]] e filosofica secondo la quale esiste al di fuori della realtà sensibile un mondo dove trovano consistenza [[ontologia|ontologica]] [[idea|idee]] e [[concetto|concetti]] [[logica|logici]] e [[matematica|matematici]]. Questa è la teoria che si oppone a quella chiamata ''[[nominalismo]]''. 
== Il platonismo nel mondo antico == 
[[ 
Bisogna premettere che lo stesso Platone non esplicitò quale fosse la precisa realtà delle idee se non facendo ricorso al [[mito]]. Della teoria delle idee infatti sussistono in base all'analisi delle opere ''[[La  
È quest'ultima l'interpretazione che si afferma con [[Speusippo]] e [[Senocrate]] 
Con i successivi discepoli della scuola platonica, [[Arcesilao]] e [[Carneade]] la dottrina del maestro assume le connotazioni dello [[scetticismo filosofico|scetticismo]] sino a giungere nel [[I secolo]] a quella 
== Il platonismo nel Medioevo == 
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Con la diffusione del [[Cristianesimo]] assume particolare importanza la dottrina platonica ( 
Pur fondendo nella sua mente la filosofia platonica con i [[dogma|dogmi]] rivelati, Agostino apportò alcune modifiche all'originario pensiero platonico, adattandolo alle esigenze della speculazione cristiana:  
▲Con la diffusione del [[Cristianesimo]] assume particolare importanza la dottrina platonica (alla quale comunque si era già sovrapposta quella neo-platonica), che viene adottata dai [[Patristica|Padri della Chiesa]] a costituire il fondamento teorico del pensiero cristiano. Così [[Sant'Agostino]] dirà che la filosofia platonica era stata quella che più si avvicinva al Cristianesimo soprattutto per la concezione dell'[[anima]], sostanza spirituale distinta nettamente dal corpo che ne rappresenta la tomba, e per l' oggettiva realtà ideale del Bene oggetto di conoscenza ed insieme supremo principio morale. 
▲Pur fondendo nella sua mente la filosofia platonica con i [[dogma|dogmi]] rivelati, Agostino apportò alcune modifiche all'originario pensiero platonico, adattandolo alle esigenze della speculazione cristiana: come accade per la teoria delle idee che il filosofo cristiano riprende ma trasfigurandole e identificandole con la seconda persona della [[Trinità]]: il [[Logos|Verbo]]. Così per Agostino la conoscenza avviene tramite le idee, che sono diventate i pensieri di Dio, che     noi     intuiamo non per [[reminiscenza]], come nell'originaria dottrina platonica,  ma per ''illuminazione'': è Dio suprema Verità che rende intellegibili, illumina, tutte le cose.  
Ancora nel [[secolo XIII]] in [[San Bonaventura]] permaneva il tema della illuminazione divina sia pure riservandolo ai concetti spirituali. Secondo l'autore cristiano infatti mentre la sensibilità era strumento opportuno per l'anima, che attraverso la realtà [[empirismo|empirica]] giungeva alla formazione dei concetti universali, per la conoscenza dei principi spirituali occorreva l'illuminante [[grazia divina]]. 
{{ 
La via dell'illuminazione 
[[ 
Seguendo l'interpretazione di [[Dionigi Areopagita]], l'irlandese [[Scoto Eriugena]], traduttore in latino del  
Nella [[Scuola di Chartres|Scuola platonica di Chartres]],  
Nel corso del [[XIII secolo]] si comincia a perdere l'interesse per la speculazione platonica e, a parte la 
== Il Platonismo rinascimentale == 
[[File:Angel Appearing to Zacharias (detail) - 1486-90.JPG|thumb|[[Marsilio Ficino]], [[Cristoforo Landino]], [[Angelo Poliziano]] e [[Demetrio Calcondila]]. Affresco di [[Domenico Ghirlandaio]] in [[Santa Maria Novella]] (Firenze)]] 
Il platonismo rinasce verso la fine del [[XIV secolo]] nell'ambiente [[Umanesimo|umanistico]] italiano. Vengono istituite cattedre universitarie di greco e la fuga dei dotti [[Bisanzio|bizantini]] a seguito della conquista [[Impero ottomano|ottomana]] in Italia 
Durante la prima metà del XIV secolo l'interesse degli studiosi di Platone è rivolto agli aspetti politici e morali del suo pensiero. È con [[Marsilio Ficino]] che Platone comincia ad essere considerato sotto una prospettiva [[metafisica]] e religiosa. Ficino, che aveva tradotto in latino tutte le opere attribuite a Platone e anche l'opera di Plotino, 
== Il Platonismo  
Proprio al platonismo ficiniano si  
Con l'affermazione della nuova scienza [[Galileo Galilei|Galilei]], seppure critico del finalismo, riprendeva da Platone l'innatismo e, in polemica con la [[fisica aristotelica|fisica qualitativa]] dell'aristotelismo, sosteneva 
In ogni caso va considerato che il pensiero platonico restava, grazie all'[[neopitagorismo|eredità pitagorica]] che esso portava, il pensiero matematico-geometrico per eccellenza. 
== 
Il platonismo, per l'[[empirismo]] e l'[[illuminismo]] [[XVIII secolo|settecentesco]], diviene sinonimo di [[metafisica]] e [[trascendenza]], e in quanto tale per lo più rigettato. [[Kant]] si mantiene in questa prospettiva, ma anche lui richiama il termine platonico ''[[idea]]'' per designare gli oggetti della ragione (anima, mondo, Dio).  
Nozioni del platonismo verranno riprese in età [[romanticismo|romantica]] dagli [[idealismo tedesco|idealisti]], in particolare da [[Schelling]], come quella di [[anima del mondo]], ed anche la concezione dell'Idea tornerà ad essere centrale nella filosofia [[hegel]]iana. Analogamente in [[Schopenhauer]] le idee, prima tappa dell'oggettivazione della [[volontà]], sono da considerare forme e modelli universali.<ref>Schopenhauer assimila la volontà alla cosa in sé di [[Kant]], e la sua rappresentazione oggettiva all'idea di [[Platone]] (''Il mondo come volontà e rappresentazione'', § 31).</ref>  
==Il platonismo matematico==▼ 
Sebbene ormai lontano dalla concezione iniziale, il termine platonismo si ripresenta nella concezione [[realismo|realistica]] degli enti logici e matematici. Nel [[1935]], P.Bernays definisce gli oggetti matematici «''distaccati da ogni legame con il soggetto riflettente''» sembrando riprendere quanto già Platone aveva sostenuto nella ''Repubblica'' dove affermava che la matematica è «''conoscenza di ciò che esiste eternamente, non di qualcosa che viene ad essere in qualche momento e cessa di essere.»▼ 
Di orientamento platonista fu poi l'[[idealismo inglese]].<ref>{{cita pubblicazione|url=https://filosofianeoscolastica.vitaepensiero.it/direct_free_download.php?id=379465&idv=|autore=[[Adriano Bausola]]|capitolo=L'idéalisme en Angleterre. De Coleridge à Bradley, di Jean Pucelle|editore=[[Vita e Pensiero (casa editrice)|Vita e Pensiero]]|pp= 559-560|titolo=Analisi d'opere|rivista="[[Rivista di Filosofia Neo-Scolastica]]"|data=settembre-dicembre 1958|volume=50|numero=5-6|ISSN=0035-6247}}</ref> 
Così [[Georg Cantor]], padre della moderna teoria degli insiemi, sosteneva apertamente che :«''l'insieme è qualcosa di simile all'idea platonica''».▼ 
In Italia [[Julius Evola]] incorporò elementi della metafisica platonica (o neo-platonica) nella sua visione di una spiritualità [[via romana agli dei|pagana romana]] rinnovata, in opposizione alla modernità e al cristianesimo. [[Arturo Reghini]], esoterista italiano e iniziale collaboratore di Evola, promosse il neoplatonismo come fondamento per il recupero delle antiche tradizioni [[Religione romana|religiose romane]].<ref>Christian Giudice, ''Occult Imperium: Arturo Reghini, Roman Traditionalism, and the Anti-Modern Reaction in Fascist Italy'', Oxford University Press, 2022 ISBN 978-0197610244.</ref> 
▲== Il platonismo matematico == 
▲Sebbene ormai lontano dalla concezione iniziale, il termine platonismo si ripresenta nella concezione [[realismo (filosofia)|realistica]] degli enti logici e matematici. Nel  
▲Così [[Georg Cantor]], padre della moderna teoria degli insiemi, sosteneva apertamente che 
Nella prima elaborazione del suo pensiero [[Bertrand Russell|Russell]] seguiva il platonismo del suo maestro [[Frege]], il primo propugnatore del [[logicismo]], cioè la prospettiva secondo la quale la matematica, in quanto costituita da proposizioni analitiche, è riducibile alla logica. 
Colui che può essere considerato il maggiore sostenitore di una visione platonista della matematica è [[Kurt  
== Il platonismo odierno == 
==Note==▼ 
Nuovi studi su Platone sono stati inaugurati, a partire dalla seconda metà del Novecento, dalla cosiddetta "Scuola platonica di [[Tubinga]]" di [[Hans Krämer]], seguita in Italia dalla "Scuola di [[Milano]]" di [[Giovanni Reale]], portatrici di un nuovo [[paradigma]] interpretativo di Platone riguardante le sue [[Dottrine non scritte di Platone|dottrine non scritte]]. 
Ad una visione neoplatonica si rifà inoltre lo scienziato inglese [[Rupert Sheldrake]], nel formulare la sua teoria dei campi morfici,<ref name=Gallerani>{{cita web|autore=Filippo Falzoni Gallerani|url=https://www.karmanews.it/2860/luniverso-misterioso-dei-campi-morfici/|titolo=L'universo misterioso dei campi morfici|anno=2014}}</ref> in quanto afferma che la [[forma (filosofia)|forma]] degli esseri viventi e persino la [[memoria]] risiedono in un campo invisibile di idee, dal quale vengono attinti [[pensiero|pensieri]] e [[comportamenti]].<ref>Emmanuel Anati, [https://books.google.it/books?id=Dgcc97wL3GEC&pg=PA88 ''Le Origini e il problema dell'homo religiosus'', pag. 88], Jaca Book, 1989.</ref> Questa concezione infatti si contrappone a quella aristotelica dell'[[entelechia]] secondo cui tutto risiede nella materia. {{citazione|All'origine della vita e delle forme esiste un modello preesistente su cui si organizza la materia. In fondo, prima di [[David Bohm|Bohm]], ne aveva parlato Platone con il suo mondo delle idee.|Rupert Sheldrake<ref name=Gallerani/>}} 
▲== Note == 
<references/> 
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* AA. 
* Luciano Albanese, ''La tradizione platonica. Aspetti del platonismo in Occidente,'' Bulzoni, Roma 1993. 
* Werner Beierwaltes (a cura di),,  ''Platonismus in der Philosophie des Mittelalters'', Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1969. 
* Mauro Bonazzi, ''Il platonismo'', Einaudi, Torino 2016, ISBN 978-88-06-21689-4. 
* Brian P. Copenhaver, Charles B. Schmitt, (1992) ‘Platonism’, in Brian P. Copenhaver (a cura di), ''Renaissance Philosophy'', Oxford, Oxford University Press, 1992, pp 127-195. 
* Heinrich Dörrie, Matthias Baltes (a cura di), ''Der Platonismus in der Antike'', Stuttgart, Frommann-Holzboog, 1987-1996, (4 volumi). 
* John Dillon, ''I medioplatonici. Uno studio sul platonismo (80 a.C.-220 d.C.)'', Mioano, Vita e Pensiero, 2010. 
* Eugenio Garin, ''Studi sul Platonsmo medievale'', Firenze, Le Monnier, 1958. 
* 
* 
== Voci correlate == 
*[[Platone]] 
*[[Medioplatonismo]] 
*[[Neoplatonismo]] 
*[[Accademia neoplatonica]] 
*[[Filosofia della matematica]] 
*[[Lista dei Platonici antichi]] 
== Altri progetti == 
{{interprogetto|wikt=platonismo}} 
▲*Merlan Philip,	''Dal platonismo al neoplatonismo'',ed. Vita e Pensiero 1994, ISBN 8834308050  
▲*AA. VV., ''Il neoplatonismo nel Rinascimento'', Roma, 1993; 
▲*AA. VV., ''Marsilio Ficino e il ritorno a Platone'', Firenze, 1986; 
== Collegamenti esterni == 
* {{Collegamenti esterni}} 
{{Scuole filosofiche greche}} 
{{Controllo di autorità}} 
{{Portale|Filosofia}} 
[[Categoria:Scuole e correnti filosofiche]] 
▲[[es:Platonismo]] 
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