Carcharhinus longimanus: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m Corretto il collegamento Italianizzazione con collegamento rimosso (DisamAssist) |
||
| (177 versioni intermedie di 85 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Tassobox
|colore = pink |nome = Squalo pinna bianca oceanico
|statocons =
|statocons_versione = iucn3.1
|statocons_ref =
|immagine =
|didascalia = <!-- CLASSIFICAZIONE -->
|dominio = [[Eukaryota]]
|regno = [[Animalia]]
|sottoregno =
|superphylum =
|phylum = [[Chordata]]
|
|infraphylum = [[Gnathostomata]]
|microphylum =
|nanophylum =
|superclasse = [[Pisces]]
|classe = [[Elasmobranchii]]
|sottoclasse = [[Neoselachii]]
|infraclasse = [[Selachii]]
|superordine = [[Selachimorpha]]
|ordine = [[Carcharhiniformes]]
|sottordine =
|infraordine =
|superfamiglia =
|famiglia = [[Carcharhinidae]]
|sottofamiglia =
|tribù =
|sottotribù =
|genere = [[Carcharhinus]]
|sottogenere =
|specie = '''C. longimanus'''
|sottospecie = <!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|biautore = [[Felipe Poey|Poey]]
|binome = Carcharhinus longimanus
|
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE -->|triautore =
|trinome =
|tridata = <!--
|sinonimi = <small>''Carcharhinus maou'' ''(Lesson, 1831)''<br /></small>
<small>''Carcharias insularum'' ''(Snyder, 1904)''<br /></small>
<small>''Carcharias longimanus'' ''(Poey, 1861)''<br /></small>
<small>''Carcharias obtusus'' ''(Garman, 1881)''<br /></small>
<small>''Carcharinus longimanus'' ''(Poey, 1861)''<br /></small>
<small>''Pterolamiops budkeri'' ''(Fourmanoir, 1961)''</small>
<small>''Pterolamiops longimanus'' ''(Poey, 1861)''<br /></small>
<small>''Pterolamiops magnipinnis'' ''(Smith, 1958)''<br /></small>
<small>''Squalus longimanus'' ''(Poey, 1861)''<br /></small>
<small>''Squalus maou'' ''(Lesson, 1831)''</small>
|nomicomuni = Squalo alalunga, Squalo pinna bianca oceanico
|suddivisione = [[Areale]]
|suddivisione_testo = [[File:Cypron-Range Carcharhinus longimanus.svg|250px]]
}}
Lo '''squalo pinna bianca oceanico''' (''Carcharhinus longimanus'' ({{zoo|Poey|1861}})) conosciuto anche come '''squalo alalunga'''<ref>Regolamento (UE) 2019/124 del Consiglio del 30 gennaio 2019 31.1.2019 L 29/1 G.U. dell'Unione europea</ref><ref>G.U. della Repubblica Italiana 2ª Serie speciale - n. 59 del 01-08-2019,</ref> o nella italianizzazione '''squalo longimano''', è un grande [[squalo]] [[Dominio pelagico|pelagico]] dei mari tropicali e temperati caldi appartenente alla [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Carcharhinidae]]<ref>{{WoRMS|summ=105794|autore=Bailly, N. (2014)}}</ref>. È una specie robusta, caratterizzata da lunghe ed arrotondate [[pinne]] a punta bianca. Spesso viene confuso con lo [[squalo pinna bianca del reef]] (''Triaenodon obesus'').
È un pesce aggressivo, ma che si muove lentamente, e domina le situazioni di sciacallaggio in mare. Rappresenta uno dei maggiori pericoli per i sopravvissuti ai disastri aerei o navali. Questa specie ha attaccato più volte l'uomo di quanto non abbiano fatto tutte le altre specie messe assieme.<ref name="RQ">{{Cita web|autore=Martin, R. Aidan.|titolo=Elasmo Research|editore=ReefQuest|accesso=6 febbraio|annoaccesso=2006|url=http://www.elasmo-research.org/education/shark_profiles/carcharhinidae.htm}}</ref><ref name="nova">Bass, A.J., J.D. D'Aubrey & N. Kistnasamy. 1973. ''Sharks of the east coast of southern Africa. 1. The genus Carcharhinus (Carcharhinidae)'', Invest. Rep. Oceanogr. Res. Inst., Durban, no. 33, 168 pp.</ref> Studi recenti<ref name="baum">Baum, J.K. and Myers, R.A. 2004. ''Shifting baselines and the decline of pelagic sharks in the Gulf of Mexico''. Ecology Letters. 7(3): 135–45.</ref><ref name="IUCN">{{Cita web|autore=IUCN|url=http://www.iucnredlist.org/search/details.php/39374/all|titolo=IUCN Red List of Threatened Species: Carcharhinus longimanus|accesso=18 luglio|annoaccesso=2006|dataarchivio=12 febbraio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070212051717/http://www.iucnredlist.org/search/details.php/39374/all|urlmorto=sì}}</ref> hanno sottolineato come il numero di pinna bianca oceanici sia in brusco calo, in quanto le loro pinne sono molto ricercate come ingrediente principale della famosa [[zuppa di pinne di squalo]]. In particolare negli ultimi anni, questa specie come molte altre, ha a che fare con una pesca sempre più diffusa attraverso il suo [[areale]].
== Tassonomia ==
Lo
Il nome attuale è stato scelto dal [[
Le regole della Commissione Internazionale per la Nomenclatura Zoologica prevederebbero che la prima descrizione in ordine cronologico abbia la precedenza sulle altre; in questo caso il nome scientifico
== Habitat ==
Lo
Ne sono stati rinvenuti in ogni parte del mondo all'interno della fascia compresa fra il 45
Questa specie trascorre
== Anatomia ed aspetto ==
[[File:Oceanic whitetip shark1.jpg|thumb|Uno squalo pinna bianca oceanico]]
[[
La caratteristica peculiare di un ''C. longimanus'' risiede nella presenza di lunghe [[pinne pettorali]] e [[pinne dorsali|dorsali]], simili ad ali. Le pinne sono molto più grandi di quelle degli altri squali, e piuttosto arrotondate. La punta del muso è anch'essa arrotondata, gli occhi sono circolari e presentano membrane nictitanti.<ref name="flmnh" />
Il
La maggior parte delle pinne del suo corpo (la dorsale, la pettorale, la pelvica e la caudale) presenta la tipica punta bianca (che può essere assente negli individui più giovani e, più raramente, negli adulti). Oltre alla punta bianca, le pinne possono essere maculate, e nei più giovani
== Dieta ==
== Comportamento ==
[[
[[File:Carcharhinus longimanus 2.jpg|thumb|Foto allo stesso pinna bianca oceanico, da diversa angolazione.]]
Lo squalo pinna bianca oceanico è in genere solitario e si muove lentamente al di sopra di vaste zone disabitate, alla ricerca di fonti di cibo.<ref name="flmnh"/> Fino al XVI secolo,<ref>{{Cita web|url=http://www.etymonline.com/index.php?search=shark&searchmode=none|titolo=Online Etymology Dictionary|accesso=8 agosto 2006}}</ref> gli squali erano noti ai marinai come “pescecani”<ref>{{Cita libro|titolo=The History of Underwater Exploration|url=https://archive.org/details/historyofunderwa00marx|autore=RF Marx|anno=1990|editore=Courier Dover Publications|pagine=3}}</ref> soprattutto perché proprio il pinna bianca oceanico, il più comune squalo inseguitore di navi,<ref name="FAO" /> esibiva un comportamento da cane quando veniva attirato il suo interesse. Se attirato da qualcosa che identificava come cibo, il pesce iniziava a muoversi in modo avido, e cominciava ad avvicinarsi in modo cauto, ma testardo, ritirandosi a distanza di sicurezza se allontanato, ma tenendosi pronto a scattare se se ne fosse presentata l'occasione. Questo squalo non è un animale veloce, ma è capace di sorprendenti scatti improvvisi. Si trova comunemente in competizione per il cibo con i [[Carcharhinus falciformis]], compensando la sua nuotata lenta con un atteggiamento molto aggressivo.<ref name="FAO" />
Dei gruppi si possono formare quando esemplari che vivono nella stessa zona convergono su un territorio di caccia favorevole. Sembra che questo meccanismo non scatti di per sé per la presenza in acqua di sangue, o per una strana “sete di sangue”, ma per l'ipersensibilità comune ai membri della specie e per la loro capacità di raggiungere direttamente un obiettivo senza sprechi di energia (in assenza di cibo infatti mantengono un moto calmo e ripetitivo attraverso l'oceano, conservando le energie per il momento del bisogno).
Non sembrano esserci meccanismi di segregazione guidati dal sesso d'appartenenza
== Riproduzione ==
La stagione degli accoppiamenti è l'inizio dell'estate nel Nord-Ovest dell'[[Oceano Atlantico]] e nel Sud-Est dell'[[Oceano Indiano]], mentre nell'[[Oceano Pacifico]] sono state pescate femmine con embrioni durante tutto il corso dell'anno, e questo fa pensare che in quella zona la stagione degli accoppiamenti sia più lunga.<ref name="FAO" /> Questa specie è [[viviparità|vivipara]]: gli embrioni si sviluppano
== Interazioni con l'uomo ==
Il famoso ricercatore oceanografico [[Jacques Cousteau]] ha descritto
Questa specie rappresenta un rischio minimo per i bagnanti e per gli sportivi, ma è letale per gli uomini che per qualche motivo si trovino in oceano aperto e che possano essere visti come prede.
Anche se
== Conservazione ==
Nel 1969, Lineaweaver and Backus hanno scritto sulla specie in questione
Un altro studio concentrato sul [[Golfo del Messico]], che ha usato un mix di dati statunitensi degli anni '50, con altri dei tardi anni '90, ha stimato, in quella zona, una diminuzione di popolazione
In seguito a queste scoperte lo status della specie sulla [[IUCN Red List]] è stato cambiato in
Dopo
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
<div class="references-small">
* {{IUCN|autore=Rigby, C.L., Barreto, R., Carlson, J., Fernando, D., Fordham, S., Francis, M.P., Herman, K., Jabado, R.W., Liu, K.M., Marshall, A., Pacoureau, N., Romanov, E., Sherley, R.B. & Winker, H.|summ=39374|titolo=Carcharhinus longimanus}} Include una giustificazione sul perché la specie è
* [[Leonard J. V. Compagno]], ''Sharks of the Order Carcharhiniformes'', Princeton University Press, 1988, ISBN 0-691-08453-X
* [[Leonard J. V. Compagno]], ''Sharks of the World: An annotated and illustrated catalogue of shark species known to date'', [[Food and Agriculture Organization of the United Nations]], 1984
Riga 133 ⟶ 127:
* [[Reader's Digest]], ''Sharks: Silent Hunters of the Deep'', 1989, Sydney: Reader's Digest
* Jeremy Stafford-Deitsch, ''Shark: A Photographer's Story'', 1988, San Francisco: Sierra Club Books
* {{FishBase|
* {{ITIS|160330|''Carcharhinus longimanus''|16.11.2005}}
* {{Biolib|138579|Carcharhinus longimanus|29.10.2008}}
Riga 139 ⟶ 133:
</div>
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikispecies=Carcharhinus longimanus}}
== Collegamenti esterni ==
* ARKive - [https://web.archive.org/web/20080914122655/http://www.arkive.org/species/GES/fish/Carcharhinus_longimanus/ Immagini e filmati sul ''Carcharhinus longimanus'']
* [https://web.archive.org/web/20121215022230/http://www.flmnh.ufl.edu/fish/Gallery/Descript/OceanicWT/OceanicWT.html Profilo del "Carcharhinus longimanus"], Museo di Storia naturale della Florida.
* {{cita web|1=http://www.ncf.carleton.ca/~bz050/whitetip.html|2=Biologia e comportamento del pinna bianca oceanico|accesso=10 ottobre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061010030511/http://www.ncf.carleton.ca/~bz050/whitetip.html|dataarchivio=10 ottobre 2006|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://video.google.com/videoplay?docid=1688304793749337231|titolo=Riprese nel Mar Rosso da parte di Brian Eastwood.|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071204004026/http://video.google.com/videoplay?docid=1688304793749337231|dataarchivio=4 dicembre 2007}}
* {{cita web|http://www.longimanus.info|Studio in corso sullo pinna bianca oceanico nel Mar Rosso}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|pesci}}
[[Categoria:Carcharhinidae]]
| |||