Cittaducale: differenze tra le versioni
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{{NN|Lazio|marzo 2018}}
{{Divisione amministrativa
|
|Panorama = Cittaducale vista dalla Salaria 01.jpg
|Didascalia = Cittaducale vista dalla [[Strada statale 4 Via Salaria|Via Salaria]]
|Bandiera = Cittaducale-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Cittaducale-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lazio
|Divisione amm grado 2 = Rieti
|Amministratore locale = Leonardo Ranalli
|Partito = [[lista civica]] Svolta Comune
|Data elezione = 13-6-2022 (2º mandato)
|Data istituzione =
|
|
|
|Zona sismica = 2A
|Gradi giorno = 2240
|Nome abitanti = civitesi
|Patrono = [[Magno di Anagni]]
|Festivo = 19 agosto
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Cittaducale (province of Rieti, region Lazio, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cittaducale nella provincia di Rieti
|Sito = http://www.comune.cittaducale.ri.it
}}
'''Cittaducale''' (''Cìeta'' in dialetto locale) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Rieti]] nel [[Lazio]]. Fondata nel 1308 da re [[Carlo II d'Angiò]], è appartenuta all'[[Abruzzo]] e alla [[provincia dell'Aquila]] per più di sei secoli, fino al passaggio nel Lazio avvenuto nel 1927.<ref>{{Cita news |url=http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2012/11/01/news/province-otto-secoli-di-storia-1.5958431 |titolo=Province, otto secoli di storia |rivista= il Centro |accesso=4 agosto 2014 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20140810113334/http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2012/11/01/news/province-otto-secoli-di-storia-1.5958431 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita news |url=http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2012/08/14/news/comuni-reatini-pronti-a-lasciare-il-lazio-1.5546103 |titolo=Comuni reatini pronti a lasciare il Lazio |rivista= il Centro |accesso=4 agosto 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160528223929/http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2012/08/14/news/comuni-reatini-pronti-a-lasciare-il-lazio-1.5546103 |urlmorto=sì }}</ref>
In passato costituiva sede vescovile ([[diocesi di Cittaducale]]) e capoluogo di ente sovracomunale ([[distretto di Cittaducale]], [[circondario di Cittaducale]]). È nota principalmente per essere il punto di inizio dell'[[acquedotto del Peschiera]] che rifornisce Roma, e per ospitare la scuola nazionale per la formazione del [[Corpo Forestale dello Stato]], dal 2017 dei [[Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare|Carabinieri Forestali]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
È una cittadina basso-medioevale adagiata dolcemente sul Colle di Cerreto Piano, lungo la [[Strada statale 4 Via Salaria|Via Salaria]], [[strada consolare]] romana, nella parte ovest della [[Piana di San Vittorino]], e a 10 chilometri da [[Rieti]] e dalla [[Piana Reatina]].
Alle sue spalle, a nord, si innalza il [[Monte Terminillo]] (m 2.217), a sud-est il [[gruppo montuoso del Monte Nuria]], a est il [[gruppo montuoso di Monte Giano]], mentre ai suoi piedi scorre il [[Velino (fiume)|fiume Velino]].
All'interno del territorio comunale (nei pressi del confine con [[Castel Sant'Angelo (comune)|Castel Sant'Angelo]]), si trovano le importanti [[sorgenti del Peschiera]], le seconde in Italia per portata. L'acqua che ne sgorga confluisce, tramite il breve corso dello stesso Peschiera, nel fiume Velino, ma in parte è captata per alimentare l'[[acquedotto del Peschiera]], un'ardita opera di ingegneria idraulica, che la trasporta per 90 km da Cittaducale fino a [[Roma]], garantendo la quasi totalità dell'acqua necessaria alla capitale d'Italia.<ref name="agi acquedotto">{{Cita news|url=https://www.agi.it/cronaca/il_70_dellacqua_di_roma_viaggia_per_90_chilometri-1986449/news/2017-07-22/|titolo=Il 70% dell'acqua di Roma viaggia per 90 chilometri|pubblicazione=Agenzia Giornalistica Italia|data=22 luglio 2017|accesso=4 agosto 2017}}</ref>
Nella frazione di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], località ''Cupaello'', sono stati rinvenuti diversi minerali<ref>[http://www.mindat.org/loc-1958.html Minerali rinvenuti in località Cupaello]</ref>:
{{div col|cols=2}}
* [[Fluorapatite]]
* [[Kalsilite]]
* [[Khibinskite]]
* [[Melilite]]
* [[Merlinoite]] (ne è la [[località tipo]])
* [[Perovskite]]
* [[Schorlomite]]
* [[Thaumasite]]
* [[Willhendersonite]]
{{div col end}}
=== Clima ===
* [[Classificazione climatica]]: zona E, 2240 GR/G
== Storia ==
[[File:Terme di Vespasiano (3123877018).jpg|thumb|left|Resti delle terme di Vespasiano]]
=== Preistoria ed età antica ===
La media [[Conca Reatina|valle del]] [[Velino (fiume)|Velino]], oggi dominata da Cittaducale, era anticamente abitata da popolazioni che [[Tito Livio]] chiama Aborigeni e [[Pelasgi]]. Queste, durante l'età del Bronzo, avevano dato vita alle leggendarie città di [[Cotilia]] e Vatia, rispettivamente ad est e ad ovest dell'attuale abitato.
Nel territorio comunale di Cittaducale sorgeva l’antica Vatia (nella frazione di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]]<ref>Christian Mauri, ''La Sabina prima dei Sabini: gli Aborigeni e l’età del Bronzo. I santuari romani in opera poligonale'', Aracne editrice, 2018, pp. 95-99.</ref>, città degli [[Aborigeni (mitologia)|Aborigeni]] che [[Dionigi di Alicarnasso]] colloca a pochi chilometri ad est di Rieti, lungo la Via Calatina<ref>Dionigi di Alicarnasso, ''Storia di Roma arcaica (Le antichità romane)'', I, 14: «Ancora a partire da Rieti, per chi procede lungo la via Calatina, dopo trenta stadi (5,3 km) si trova Vazia». La Calatina era il nome con cui era indicato il tratto della Salaria che collegava Rieti con Ascoli, passando per Antrodoco, fatta costruire dal console A. Atilio Calatino nel 258 a.C., da cui ne deriva il nome</ref>.
Nei pressi di Cittaducale, in località Petescia, fu rinvenuta nel 1947 dai coniugi Rinaldo e Hadrian Rozzi una stratificazione preistorica, pertinente ad un abitato delle fasi Mesolitico (VIII millennio a.C.), Neolitico (V-IV millennio a.C.) e media età del Bronzo (XV-XIV secolo a.C.)<ref>Per qualche tempo erroneamente ribattezzata "Valle Ottara": Maria Ornella Acanfora, ''Serie stratigrafica di depositi preistorici a Cittaducale, località Petescia'', in ''Bullettino di Paletnologia Italiana'', VIII, 1951-52, pp. 120-126. Maria Ornella Acanfora, ''Scavi di Petescia (Cittaducale)'', in ''Bullettino di Paletnologia Italiana'', VIII, 1953, pp. 111-113 ed anche XIV, 1962-63, pp. 73-153.</ref>. Pezzi di argilla cotta con impronte di rami sono stati messi in rapporto a resti di capanne protostoriche. Ossa di [[Sus scrofa domesticus|sus domesticus]] ed [[ovis]] attestano la presenza di animali da allevamento.
{{senza fonte|Sembra che con il termine ''Vatia'' Dionigi volesse indicare l’intero complesso occupato dai due siti protostorici presenti oggi nel territorio comunale di Cittaducale, di cui una località scelta per l’insediamento stabile (Cittaducale, Valle Ottara) ed un'altra invece adibita a luogo di culto ([[Santa Rufina (Cittaducale)|santa Rufina]])}}.
Presso la frazione di Grotti alcune caverne lungo i cosiddetti Balzi conservano tracce di pitture antropomorfe preistoriche.
Del periodo romano rimangono i resti archeologici delle Terme di Vespasiano, i quali sono localizzati presso la frazione di Cesoni, non distante dalle attuali Terme di Cotilia (nel comune di [[Castel Sant'Angelo (comune)|Castel Sant'Angelo]]).
=== Medioevo ===
Il [[toponimo]] deriva dal latino ''Civitas ducalis''.
Fondata nel 1308 da re [[Carlo II d'Angiò]], fu chiamata ''Città Ducale'' in onore di Roberto [[duca di Calabria]], figlio di Carlo ed erede al trono del [[Regno di Napoli]], di cui rappresentava all'epoca il baluardo più settentrionale (dopo [[Civitella del Tronto]]), a difesa dei confini con lo Stato della Chiesa. Tale caratteristica rimase intatta anche quando il reame assunse il nome di [[Regno delle Due Sicilie]]. Nella Civitaducale (poi ''Cittaducale'') si aggregò, secondo il progetto di popolamento angioino, la popolazione del contado, proveniente da alcuni castelli limitrofi, come Castel Sant'Angelo, Paterno, Canetra, [[Calcariola]] ed altri borghi ancora.
Passata dal dominio degli [[Angioini]] a quello degli [[Aragonesi]], ottenne da costoro il privilegio di battere moneta e si dimostrò fedele a questi ultimi tanto da dover sostenere continue lotte contro Rieti a difesa del [[Regno di Napoli]].
===Età
Nel corso del [[XVI secolo]] ottenne il titolo di Città e divenne sede di [[Diocesi di Cittaducale|diocesi]] sotto [[papa Alessandro VI]] [[Borgia]], quindi fu data in feudo dall'imperatore [[Carlo V]] a sua figlia [[Margherita d'Austria]], andata in sposa ad [[Ottavio Farnese]]<ref>Al tempo dello ''strumento'' del [[1571]] la Signora di Civita Ducale era la figlia dell’imperatore, spintasi sin lì a portare «pace e concordia»: evocava, quello strumento del 1571, «risse a somiglianza di battaglie»: M. Meriggi, ''Racconti di confine. Nel Mezzogiorno del Settecento'', Bologna, Il Mulino, 2016, pp. 37-38.</ref>. Sempre nel XVI secolo si svilupparono al suo interno delle lotte per la conquista del potere, in cui si contrapposero le famiglie dei Pandolfi e dei Mancini.
Dopo la dominazione dei [[Farnese]], tornò alle dipendenze dirette dei [[Regno di Napoli|Borbone di Napoli]], amministrativamente compresa nella provincia del [[Abruzzo Ultra|Secondo Abruzzo Ulteriore]], con capoluogo [[L'Aquila]], fino al [[1861]].
===Età contemporanea===
Il 7 marzo del 1821 tra Rieti e Cittaducale si svolse la [[Battaglia di Rieti-Antrodoco|battaglia di Rieti]]-Antrodoco, considerata la prima del [[Risorgimento]]: le truppe napoletane, comandate da [[Guglielmo Pepe]], fronteggiarono quelle austriache del [[Johann Maria Philipp Frimont|Generale Frimont]], nominato per la vittoria principe di Antrodoco; l'8 marzo i Napoletani in ritirata attraversarono il territorio di Cittaducale per asserragliarsi ad Antrodoco, dove l'esercito austriaco ebbe definitivamente la meglio.
Terra di frontiera, Cittaducale ospitava un'importante dogana nei pressi della frazione di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], dove correva l'antico confine di Stato, che fino al [[1927]] fu ancora confine provinciale tra [[Abruzzo]] e [[Umbria]]. Quell'anno, infatti, per il riordino delle circoscrizioni provinciali d'Italia, il comune di Cittaducale e tutto il territorio del [[Circondario di Cittaducale|suo ex circondario]] passò dalla [[provincia di Aquila degli Abruzzi]] a quella di [[provincia di Rieti|Rieti]], appena istituita.
Il 6 e il 7 settembre [[2008]] Cittaducale ha festeggiato il suo 700º anniversario della fondazione con una spettacolare rievocazione storica.
===Simboli===
Nello stemma comunale è raffigurato Roberto duca di Calabria a cavallo con lo scettro in mano e la punta rivolta al castello nel cenno di disegnare la città. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Piazza del Popolo (Cittaducale) 01.png|thumb|Piazza del Popolo, la piazza principale]]
La maggior parte degli edifici più significativi di Cittaducale, in larga parte costruiti durante il periodo medioevale, presenta oggi un aspetto diverso da quello originario a causa delle ricostruzioni resesi necessarie dopo il terribile [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto del 1703]] e quello del 1898.
La cittadina conserva intatto il suo carattere urbanistico basso-medioevale, con pianta ellittica modellata su quella del tradizionale ''castrum'' romano: due strade perpendicolari che si incrociano dando luogo alla piazza centrale, chiamata Piazza del Popolo, attorno alla quale sono situati i principali edifici pubblici. Gli eventi seguenti alla sua fondazione dimostrarono che l’aspetto fortificato voluto dagli Angiò era appropriato, giacché la città a causa della sua posizione “di confine” fu ripetutamente impegnata nei decenni successivi a sostenere le turbolenze della vicina Rieti, rimanendo però sempre fedele al Regno di Napoli.
=== Architetture religiose ===
* La ex [[Chiesa di Santa Maria del Popolo (Cittaducale)|cattedrale di Santa Maria del Popolo]], sede della [[diocesi di Cittaducale]] fino al 1818. La facciata, con il completamento orizzontale, presenta caratteri architettonici della scuola abruzzese. I terremoti del 1703 e del 1898 hanno reso necessari alcuni interventi di restauro e modifiche rispetto alla chiesa originaria. All’interno si conservano una statua policroma di San Rocco risalente al Cinquecento, alcune tele seicentesche ed un altorilievo trecentesco con un’Annunciazione. Nell’abside è stato riportato alla luce un affresco raffigurante la Madonna del Popolo. La chiesa è affiancata da una robusta torre a tre piani.
* La chiesa di Sant'Agostino, in piazza del Popolo, risalente al Quattrocento. Questa chiesa presenta la particolarità di avere l’ingresso sulla parete laterale, invece che nella facciata, mai terminata. Il portale del 1450 reca sulla lunetta un affresco di [[Lorenzo Torresani]] del 1548. Una torre campanaria, a due piani di bifore, affianca la chiesa.
* La chiesa di Santa Maria di Sesto, nei pressi della stazione ferroviaria. Qui il vescovo di Cittaducale [[Pietro Paolo Quintavalle]] fece collocare nel 1620 una lapide che definisce la chiesa "''in [[Umbilicus Italiae|umbilico Italiae]]''", e garantiva l’indulgenza a tutti coloro che avessero visitato la chiesa nelle domeniche o in altre festività.
* Il santuario di Santa Maria delle Grazie, sulla strada per Rieti.
* La [[chiesa di San Vittorino]], posta nei pressi della frazione di Cotilia (lungo la Via Salaria), fu terminata nel 1613, ma sprofondò subito a causa di fenomeni [[carsismo|carsici]]. Dell'edificio rimangono alcune vestigia molto suggestive; una sorgente scaturisce direttamente dal pavimento della [[Chiesa (architettura)|chiesa]] ed alimenta un [[ruscello]] che fuoriesce dai resti del [[Portale (architettura)|portale]].<ref>{{Cita web|autore = Giovanni Garofoli e Massimo Pesci|url = http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=I+tesori+del+Lazio&cat=Chiese+e+basiliche&pag=Cittaducale+%28RI%29++Chiesa+di+San+Vittorino|titolo = Tesori del Lazio|accesso = |data = |urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160701021503/http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=I+tesori+del+Lazio&cat=Chiese+e+basiliche&pag=Cittaducale+%28RI%29++Chiesa+di+San+Vittorino}}</ref>
<gallery mode="packed" width="200">
File:Piazza Roberto D'angiò.JPG|La cattedrale di Santa Maria del Popolo
File:Chiesa di Sant'Agostino (Cittaducale) - portale 01.png|Il portale della chiesa di Sant'Agostino
File:Resti della Chiesa di San Vittorino (5870997830).jpg|Vestigia della [[chiesa di San Vittorino]]
File:Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Cittaducale) 02.jpg|Santa Maria delle Grazie
File:Chiesa di Santa Maria di Sesto (Cittaducale) - esterno 01.jpg|Santa Maria di Sesto
</gallery>
=== Architetture militari ===
Sono ancora ben conservati alcuni tratti della cinta muraria con le possenti torri quadrangolari, fra le quali il Cassero di San Magno o Torre Angioina, dalla particolare pianta a ferro di cavallo (tondeggiante verso l’esterno, per una funzione difensiva). La torre si alza a guardia della Porta Napoli, accesso principale alla città.
=== Architetture civili ===
{{Doppia immagine|destra|Palazzo in Piazza del Popolo (Cittaducale) 03.png|250|Palazzo in Piazza del Popolo (Cittaducale) 01.png|170|La Torre Civica e i portici di palazzo Pagani Malatesta|Palazzo Bonafaccia}}
* Palazzo della Comunità con la Torre Civica.
* Palazzo Vescovile
* Palazzo Caroselli (attuale sede del Comune).
* Palazzo Dragonetti
* Palazzo Valentini-Cherubini
* Palazzo Bonafaccia
* Palazzo Maoli
* Palazzo Vetoli
=== Aree naturali ===
{{Doppia immagine|destra|Terme di Cotilia 05.png|220|Terme di Cotilia 03.png|220|Le terme di Cotilia}}
* Le terme di Cotilia, poste nell'omonima frazione (lungo la Via Salaria per L'Aquila), sono un centro termale che sfrutta delle sorgenti [[Acqua sulfurea|sulfuree]] rinomate già all'epoca degli antichi romani. Nei pressi delle terme sono presenti giardini, ristoranti, fontane da cui sgorga acqua ferrosa, e un laghetto di acqua sulfurea.
== Economia ==
[[File:Nucleo Industriale di Rieti.jpg|thumb|Il nucleo industriale di Rieti-Cittaducale in una foto degli anni Ottanta]]
=== Industria ===
Cittaducale condivide con il comune di [[Rieti]] il maggiore Polo industriale della [[Conca Reatina|Conca reatina]], il [[Nucleo industriale di Rieti-Cittaducale]] si trova sulla [[Via Salaria Vecchia|Via Salaria]] per [[L'Aquila]]-[[Ascoli Piceno]] nei pressi di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]] frazione del comune di Cittaducale e [[Vazia]] frazione del comune di Rieti<ref>{{Cita web|url=https://www.bsgi.it/index.php/bsgi/article/view/6230/5548|titolo=Considerazioni geografiche sul nucleoindustriale di Rieti - Cittaducale|sito=|accesso=2023-06-16}}</ref>.
[[File:Sorgenti del Peschiera (Rieti) 08.png|thumb|L'[[opera di presa]] dell'[[acquedotto del Peschiera]]|sinistra]]Si tratta di un'area di 500 ettari predisposta per ospitare capannoni industriali, creata nel 1970 per intercettare le sovvenzioni della [[Cassa del Mezzogiorno]], nella quale rientrava Cittaducale ma non Rieti. Al suo interno hanno operato anche delle multinazionali come la [[Texas Instruments]], tuttavia dagli anni Novanta in poi il polo è andato incontro a una grossa crisi; ad oggi il nucleo industriale impiega circa 5000 addetti.<ref>{{Cita news|url=https://rietinvetrina.it/a-3-mesi-dal-ventennale-della-morte-di-malfatti-si-evidenzia-il-futuro-industriale-nel-reatino/|titolo=A 3 mesi dal ventennale della morte di Malfatti, si evidenzia il futuro industriale nel reatino|pubblicazione=Rieti in Vetrina|data=26 settembre 2011|accesso=17 giugno 2017}}</ref>
[[File:Stazione di Cittaducale - stabilimento industriale dismesso 01.jpg|thumb|Impianto industriale dismesso nei pressi della [[Stazione di Cittaducale|stazione ferroviaria]]]]
All'interno del territorio comunale si trovano inoltre due grandi impianti idraulici: la [[centrale idroelettrica di Cotilia]] (che produce energia elettrica sfruttando le grandi dighe [[Diga del Salto|del Salto]] e [[Diga del Turano|del Turano]] situate nel [[Cicolano]]) e l'[[opera di presa]] dell'[[ACEA]] dalla quale ha inizio l'[[acquedotto del Peschiera]] (uno dei più grandi acquedotti del mondo, che fornisce oltre il 70% dell'acqua necessaria a [[Roma]]).<ref name="agi acquedotto "/>
Altre attività industriali sorgevano nei pressi della [[Stazione di Cittaducale|stazione ferroviaria]], come la ex fabbrica Grillotti,<ref>{{Cita web|url=http://www.trasportipubblici.info/terni%20-%20sulmona.htm|titolo=La ferrovia Terni - Rieti - L'Aquila - Sulmona|sito=Trasporti Pubblici.info|accesso=20 settembre 2017}}</ref> ma queste sono inattive e abbandonate da anni.{{clear|left}}
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Cittaducale}}
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:Scuola Forestale di Cittaducale dopoguerra.jpg|thumb|La Scuola Forestale di Cittaducale in una vecchia cartolina]]
====Scuola forestale====
Cittaducale è sede della prestigiosa Scuola forestale, fondata nel 1905, che costituisce la principale struttura a livello nazionale per la formazione delle [[Guardia forestale|Guardie forestali]]<ref>{{Cita web|url=https://blog.nuoviconcorsi.it/centri-formativi-del-corpo-della-forestale/|titolo=Centri formativi del Corpo della Forestale|accesso=10 gennaio 2018}}</ref> prima del [[Corpo Forestale dello Stato]] e, dal 2017 in poi, per la formazione dei [[Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare|Carabinieri Forestali]].<ref>{{Cita news|url=http://www.rietilife.com/2017/01/13/cittaducale-la-scuola-forestale-va-avanti-carabinieri-ununica-grande-polizia-ambientale/|titolo=Cittaducale, la scuola Forestale va avanti: “Con i Carabinieri un’unica grande polizia ambientale”|pubblicazione=RietiLife|data=13 gennaio 2017|accesso=10 gennaio 2018}}</ref> La struttura ospita inoltre un museo storico dove sono conservati cimeli, armi e uniformi del Corpo Forestale dello Stato, tra cui la bandiera ufficiale del Corpo (conferita al museo in seguito alla sua soppressione).<ref>http://ilmessaggero.it/rieti/articolo-3309623.html</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:SS4 Variante di Cittaducale 04.jpg|thumb|left|La [[Strada statale 4 Via Salaria|Strada statale 4]] in prossimità di Cittaducale]]
Ai piedi di Cittaducale scorre la [[Strada statale 4 Via Salaria|Strada statale 4]], succeditrice dell'antica [[Via Salaria]], che collega il comune da un lato a [[Rieti]] e [[Roma]], dall'altro a [[L'Aquila]], [[Ascoli Piceno]] e al [[mare Adriatico]]. In direzione Roma la Salaria è una strada ampia e rettilinea, ma caratterizzata dalla carreggiata singola e da numerose intersezioni a raso, mentre in direzione Ascoli è un'agevole [[strada a scorrimento veloce]] (ad eccezione del primo tratto di 20 km, da Cittaducale a [[Sigillo (Posta)|Sigillo]], che è molto tortuoso e attende ancora di essere trasformato in superstrada).
Il paese è collegato alla statale dalla [[Strade provinciali della provincia di Rieti#10-19|strada provinciale 12 di Cittaducale]], che si arrampica sulla collina dove sorge il centro abitato. Il percorso della SP 12 era parte integrante della Via Salaria fino al 1962, quando fu costruita la variante che evita l'attraversamento del centro abitato e le tortuose curve.
In corrispondenza della frazione di Caporio, dalla Salaria si diparte la [[Strade provinciali della provincia di Rieti#20-29|strada provinciale n. 22]], che si addentra nel [[Cicolano]] collegando Cittaducale a [[Fiamignano]] e [[Petrella Salto]]. Fino agli anni Novanta era una delle due strade di accesso al Cicolano, tuttavia la sua importanza è fortemente diminuita con la costruzione della [[superstrada Rieti-Torano]] che ha sostituito entrambe.
=== Ferrovie ===
[[File:ALn 776.061 in sosta a Cittaducale 03.jpg|thumb|Una [[Automotrice FCU ALn 776|littorina]] in sosta alla [[stazione di Cittaducale]]]]
Il paese è servito dalla [[stazione di Cittaducale]], posta sulla [[Ferrovia Terni-Sulmona|linea secondaria Terni-Rieti-L'Aquila]]; la stazione si trova ai piedi del paese, a circa un chilometro di distanza.
Nel territorio comunale ricadono inoltre due piccole [[Fermata ferroviaria|fermate]] rurali, la [[Stazione di Cotilia|fermata di Cotilia]] (soppressa nel 2014, che serviva la frazione di Caporio e la centrale idroelettrica) e la [[Stazione di Sorgenti del Peschiera|fermata di Sorgenti del Peschiera]] (che serve la frazione di Micciani e l'impianto di captazione ACEA).
La linea che attraversa Cittaducale avrebbe dovuto essere prolungata da un lato verso [[Roma]] e dall'altro verso [[Ascoli Piceno]], formando la cosiddetta [[Ferrovia Salaria]], tuttavia tale progetto (più volte approvato sin dalla fine dell'Ottocento) non venne mai realizzato.
== Amministrazione ==
Anticamente (dalla sua fondazione e fino al 1861) fu parte integrante del [[Regno di Napoli]] diventato poi, dal [[1815]], [[Regno delle Due Sicilie]]. Cittaducale fu costituita nel 1806 dal re Giuseppe Buonaparte capoluogo di [[Distretto di Cittaducale|Distretto]] nell'ambito della Provincia dell'[[Abruzzo Ulteriore Secondo]] e anche, come suddetto, capoluogo di [[circondario di Cittaducale|Circondario]].
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle circoscrizioni provinciali]] stabilito dal [[regio decreto]] n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del [[governo fascista]], quando venne istituita la [[provincia di Rieti]], Cittaducale passò dalla [[provincia dell'Aquila]] a quella di Rieti.
{| class="wikitable"
|+
! colspan="2" |Periodo
!Primo Cittadino
!Partito
!Carica
!Note
|-
|2002
|2007
|Giovanni Falcone
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
|-
|2007
|2012
|Giovanni Falcone
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|2º mandato
|-
|2012
|2017
|Roberto Ermini
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
|-
|2017
|2022
|Leonardo Ranalli
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
|-
|2022
|in carica
|Leonardo Ranalli
|[[lista civica]] Svolta Comune
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|2º mandato
|}
=== Altre informazioni amministrative ===
* Fa parte della [[Comunità montana Montepiano Reatino]]
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* [[Anton Ludovico Antinori]], ''Annali degli Abruzzi. Volume I. Dai tempi preromani fino alla venuta di Cristo'', pp. 16, 18-24, 37.
* Sebastiano Marchesi, ''Compendio istorico di Civita Ducale: codice Mazarino 10480 della Biblioteca Nazionale di Parigi'', a cura di Andrea di Nicola, Rieti 2004.
* {{Treccani|cittaducale}}
* [[Vincenzo Lazari]]: ''[[s:Zecche e monete degli Abruzzi/Civitaducale|Zecche e monete degli Abruzzi: Civitaducale]]'', Venezia, 1858.
* Antonio Muñoz, ''[http://www.bollettinodarte.beniculturali.it/opencms/multimedia/BollettinoArteIt/documents/1343824908325_6_-_Antonio_Munoz_p._35.pdf Monumenti d'Abruzzo: Cittaducale]'', Roma 1917.
* ''Cittaducale: settimana dei beni culturali e ambientali'', atti del convegno (Cittaducale, 27 settembre - 4 ottobre 1981) Rieti 1990
* A. R. Bonanomi: ''Il Dialetto di Cittaducale'', “Il Territorio”, Rivista quadrimestrale di cultura e studi sabini, VIII (1992), n. 3, pp. 233–246.
* Ileana Tozzi, ''Note critiche sulle testimonianze storico-artistiche della Diocesi di Cittaducale,'' 1995.
* Andrea Di Nicola, ''Città Ducale dagli Angioini ai Farnese'', Rieti 2004.
* Isabella Rossi: ''[http://www.horti-hesperidum.com/showrivista.php?item=170 L'ospedale e la chiesa di Santa Maria dei Raccomandati a Cittaducale: una ricostruzione storica tra fonti, visite pastorali e decorazioni ad affresco]'', 2013.
* Renato Novelli: [https://www.academia.edu/34443413/Piccolo_Dizionario_Civitese_-_Il_dialetto_di_Cittaducale_scritto_da_Renato_Novelli Piccolo Dizionario Civitese], 2015
== Voci correlate ==
* [[Diocesi di Cittaducale]]
* [[Circondario di Cittaducale]]
* [[Stazione di Cittaducale]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.lemiepasseggiate.it/sentieri-montani-di-cittaducale|Sentieri Montani di Cittaducale}}
{{Comuni della provincia di Rieti}}
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[[Categoria:Città murate del Lazio]]
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