Il Signore degli Anelli: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Libro
|tipo = fantasy
|titolo = Il Signore degli Anelli
|titoloorig = The Lord of the Rings
|titoloalfa = Signore degli
|immagine =
|didascalia =
|annoorig = 1955
|annoita = 1970
|genere = [[romanzo]]
|sottogenere = ''[[high fantasy]]''
|lingua = en
|ambientazione = [[Terra di Mezzo]], 3001 - 3021 [[Terza Era]]{{Efn|Il romanzo si serve, durante la narrazione, di un'ambientazione temporale fittizia. Solo la Prefazione dell'Autore ed alcune sezioni delle Appendici sono escluse da questo arco temporale. La storia ha inizio circa un mese prima della festa del 111º compleanno di [[Bilbo Baggins]] (22 settembre 3001 T.E.), e termina alla partenza dello stesso assieme a [[Frodo Baggins|Frodo]] per [[Valinor]] (29 settembre 3021 T.E.).}}
|protagonista = [[Frodo Baggins]]
|antagonista = [[Sauron]]
|altri_personaggi = [[Aragorn]],
}}
'''''Il Signore degli Anelli''''' (''The Lord of the Rings'') è un [[romanzo]] [[epico (genere letterario)|epico]] ''[[high fantasy]]'' scritto da [[J. R. R. Tolkien]] e ambientato alla fine della [[Terza Era]] dell'[[universo immaginario|immaginaria]] [[Terra di Mezzo]]. Scritto a più riprese tra il [[1937]] e il [[1949]], fu pubblicato in tre volumi tra il [[1954]] e il [[1955]] nonché tradotto in trentotto lingue<ref>{{Cita web|url=http://tolkien.hcp-uk.co.uk/faq3.aspx|titolo=Frequently Asked Questions|editore=[[HarperCollins]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080708190904/http://tolkien.hcp-uk.co.uk/faq3.aspx|dataarchivio=8 luglio 2008|accesso=27 agosto 2015|lingua=en}}</ref> ed ha venduto oltre 150 milioni di copie che lo rendono una delle opere letterarie di maggior successo del XX secolo.<ref>{{Cita web|url=https://libreriamo.it/libri/i-10-libri-piu-venduti-di-sempre/|titolo=I 10 libri più venduti di sempre|sito=Libreriamo|data=20 ottobre 2015|accesso=10 aprile 2021}}</ref>
La narrazione comincia dove si era interrotto un precedente [[romanzo]] di Tolkien, ''[[Lo Hobbit]]'', e l'autore usa lo stratagemma dello ''[[pseudobiblion]]'' per collegare le due storie: entrambi i romanzi sono, nella finzione della narrazione, una trascrizione di un volume immaginario, il ''[[Libro Rosso dei Confini Occidentali]]'', un'autobiografia scritta a quattro mani da [[Bilbo Baggins]], protagonista de ''Lo Hobbit'', e dal nipote e cugino [[Frodo Baggins|Frodo]], il protagonista del Signore degli Anelli. Questo secondo romanzo, tuttavia, si inserisce in un'ambientazione di più ampio respiro rispetto a quella del primo, attingendo a quel vasto ''corpus'' storico, [[mitologia|mitologico]] e [[lingua artistica|linguistico]] creato ed elaborato dall'autore nel corso di tutta la sua vita.
''Il Signore degli Anelli'' narra della missione di nove personaggi che compongono la Compagnia dell'Anello, partiti per distruggere l'[[Anelli del Potere|Anello del Potere]], il più potente tra gli anelli destinati alle varie razze della terra di mezzo, nonché un'arma che potrebbe rendere invincibile il suo malvagio creatore [[Sauron]] se tornasse nelle sue mani, dandogli il potere di dominare tutta la [[Terra di Mezzo]].
{{TOClimit|3}}
== Genesi dell'opera ==
=== Linguaggio e mitopoiesi ===
Già nei primi anni del [[XX secolo]], Tolkien ideò una [[lingua artificiale]], il [[Quenya]], ispirandosi in parte al [[lingua finlandese|finlandese]]. Fu proprio l'invenzione di questa lingua che spinse l'autore [[Gran Bretagna|britannico]] ad immaginare un popolo che potesse parlarla, la sua storia e la sua evoluzione. Fu così che nacquero gli [[Elfi (Terra di Mezzo)|Elfi]]. Col passare degli anni, Tolkien utilizzò il medesimo processo creativo per creare e sviluppare le storie di tutte le razze che popoleranno il mondo dell'autore in quasi tutti i suoi romanzi.
Tolkien esprime con chiarezza i suoi intenti creativi e il suo approccio narrativo nel [[saggio]] ''[[Albero e foglia|Sulle fiabe]]'' (''On Fairy-Stories'' del [[1947]], pubblicato in [[lingua italiana|italiano]] nei volumi ''[[Albero e foglia]]'' e ''[[Il medioevo e il fantastico]]'') e in alcune delle lettere raccolte da [[Humphrey Carpenter]] e dal figlio dell'autore [[Christopher Tolkien|Christopher]] nel volume ''[[La realtà in trasparenza]]'' (''The Letters of J. R. R. Tolkien'', [[1981]]). Il mondo in cui è ambientato Il Signore degli Anelli nasce dalla passione dell'autore per la [[filologia]] e per la lingua e la letteratura anglosassone («Iniziai con il linguaggio e mi ritrovai ad inventare leggende dello stesso sapore»<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 230}}.</ref>) e dal desiderio di creare una [[mitologia]] originale inglese che, pur artificiale, colmasse, nell'immaginario collettivo, la carenza che egli ravvisava in quella storica: «Fin da quando ero piccolo la povertà del mio amato paese mi rattristava: non possedeva delle storie veramente sue. [...] Desideravo creare un insieme di leggende più o meno connesse fra loro, dalle più complicate e cosmogoniche fino alle favole romantiche... e volevo semplicemente dedicarlo all'Inghilterra, al mio paese.»<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 131}}.</ref>
Iniziò così a prendere corpo l'insieme di racconti, miti, storie, ballate, canzoni e annotazioni sulla [[Terra di Mezzo]], che vennero successivamente raccolti dal figlio Christopher ne ''[[Il Silmarillion]]'' e nei dodici volumi de ''[[La storia della Terra di Mezzo]]''. Saranno questi appunti che forniranno nomi, personaggi, creature e luoghi alla trama de ''Lo Hobbit'',{{Efn|È importante sottolineare, tuttavia, come l'ambientazione de ''Lo Hobbit'', pur attingendo per molti aspetti a ''Il Silmarillion'', non era stata concepita inizialmente da Tolkien come coincidente con la Terra di Mezzo. Il romanzo manteneva infatti un impianto [[fiaba|fiabesco]] che traeva varia ispirazione sia da opere antiche, come il [[poema epico]] [[Medioevo|medioevale]] ''[[Beowulf]]'' per i vocaboli arcaici come ''orc'' (vedi per approfondire [[Orchi della Terra di Mezzo#Etimologia, edizione inglese e traduzione italiana|la relativa voce]]), sia da libri per l'infanzia come ''La principessa e l'orco'' (''The Princess and the Goblin'', 1872) dello scrittore scozzese [[George MacDonald]] e ''Il meraviglioso paese degli Snergs'' (''The Marvelous Land of Snergs'', 1927) di [[Edward Wyke-Smith]], cfr. {{cita|''Lo Hobbit annotato''|Introduzione, pp. 19-21 e sgg.}}}} e, successivamente, del ''Signore degli Anelli''. Quest'ultimo, in particolare, compendia parte dell'enorme creazione [[Mitopoiesi|mitopoietica]] di Tolkien, oltre che all'interno della struttura narrativa, in sei appendici accluse al termine del libro, nelle quali l'autore riordina e presenta al lettore una piccola parte del ''corpus'' mitologico da lui creato su e per la Terra di Mezzo.
=== La stesura ===
Tolkien iniziò a scrivere ''Il Signore degli Anelli'' dietro richiesta dell'editore londinese Stanley Unwin di dare un seguito a ''[[Lo Hobbit]]'', pubblicato nel [[1937]]. La stesura dei primi capitoli fu difficoltosa, e la trama della storia molto incerta, tanto che l'autore inglese diede un titolo all'opera solo nell'agosto dell'anno seguente. Le pressioni dell'editore, unite alla difficile situazione familiare e economica,<ref>Come documentato dalle lettere fra il 1938 e il 1940.</ref> avevano reso ancora più complicato il lavoro.
In data 19 dicembre [[1937]], Tolkien comunicò al signor Furth della [[Allen & Unwin]] di aver completato il primo capitolo: «Ho scritto il primo capitolo di una nuova storia sugli Hobbit: "Una festa a lungo attesa". Buon Natale.» Nel febbraio [[1938]], questo capitolo venne battuto a macchina e spedito all'attenzione di Rayner Unwin, il giovane figlio del suo editore; lo scrittore chiese al bambino di fargli da critico: come per ''Lo Hobbit'', che aveva scritto per i propri figli, così anche il «seguito allo Hobbit», nella concezione iniziale, non poteva, infatti, che riprenderne i caratteri di letteratura per l'infanzia.
Il 17 febbraio, in una lettera in cui accennava il proposito di pubblicare ''[[Mr. Bliss]]''<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 33}}.</ref>, e il giorno seguente, rispondendo ai complimenti di Rayner,<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 24}}.</ref> Tolkien espresse il timore di essersi arenato, di non riuscire ad andare oltre al suo spunto iniziale avendo esaurito i temi narrativi migliori nella pubblicazione precedente. Ma di lì a un mese la situazione iniziò a sbloccarsi: l'autore comunicò all'editore di essere giunto al terzo capitolo, «ma [ancora] i racconti tendono a sfuggire di mano e anche questo ha preso una svolta inaspettata»<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 26, 4 marzo 1938}}.</ref>. Questa "svolta" non fu molto gradita da Unwin, che criticò i due nuovi capitoli affermando che contenevano troppo "linguaggio Hobbit”: i personaggi parlavano in modo buffo e poco comprensibile. La valutazione fu condivisa nella lettera di risposta da Tolkien stesso, che si propose di limitarsi e ammise di divertirsi di più a scrivere in quel modo che a portare avanti effettivamente la trama.<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 28}}.</ref>
[[File:20 Northmoor Road, Oxford.JPG|thumb|La casa di J.R.R. Tolkien a [[Oxford]]]]
La critica di Unwin ebbe comunque poco successo, e gli Hobbit continuarono a parlare in modo buffo e a comportarsi fanciullescamente (la differenza fra il modo di parlare degli Hobbit e degli altri personaggi del romanzo rimane riscontrabile pienamente solamente nell'edizione originale inglese e tende a perdersi, a causa della difficile resa, nella trasposizione in lingua italiana).
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] coinvolse direttamente la famiglia Tolkien e sospese l'opera ad un quarto circa della sua definitiva stesura, rallentandola ulteriormente; Michael, il secondo figlio, si era arruolato volontario nell'estate del [[1940]], partecipando alla [[battaglia d'Inghilterra]] del [[1941]] in difesa degli aerodromi, dove rimase ferito. Nell'estate del [[1943]] Christopher, il terzo figlio, fu chiamato nella [[Royal Air Force]] e nel [[1944]], dopo un periodo di addestramento, trasferito in [[Sudafrica]] come pilota. Le lettere datate fra il [[1940]] ed il [[1945]] sono quasi esclusivamente indirizzate ai figli, ed in particolar modo a [[Christopher Tolkien|Christopher]], a cui Tolkien invierà alcuni capitoli del libro insieme a una ricca documentazione riguardo alla stesura del romanzo e sulla sua ambientazione. Al termine della guerra, l'attività di scrittura procedette di nuovo con regolarità, ma sarebbero occorsi ancora dieci anni per arrivare alla stampa. Questa, infatti, avvenne solo nel [[1954]], sia a causa dei lunghi tempi di scrittura, sia perché nel frattempo gli editori avevano perso interesse alla pubblicazione del romanzo, ormai molto diverso dalla favola per bambini che era ''Lo Hobbit'' e oltretutto incredibilmente lungo.
===
==== Influenze ====
L'idea per ''Il Signore degli Anelli'' nasce come esternazione del profondo interesse che Tolkien aveva per la [[filologia]], per la [[religione]] (in modo particolare per il [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]]) e per le [[fiaba|fiabe]], specialmente quelle della [[mitologia norrena]], [[mitologia germanica|germanica]] e [[Kalevala|finlandese]]. Vi si riscontrano anche le cruciali influenze del servizio militare che lo scrittore prestò durante la [[prima guerra mondiale]].<ref name="nationalgeographic">{{cita web|url=https://news.nationalgeographic.com/news/2001/12/1219_tolkienroots.html|titolo=Lord of the Rings Inspired by an Ancient Epic|editore=[[National Geographic Society]]|autore=Brian Handwerk|data=28 ottobre 2010|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Come ambientazione per il suo romanzo, Tolkien creò un completo e dettagliato universo, [[Cosmologia di Arda|Eä]], molte parti del quale furono influenzate, come lo stesso autore ammise, da diverse fonti, anche relative ad esperienze personali.<ref>«Le Paludi Morte e i pressi del Morannon devono qualcosa alla Francia settentrionale dopo la [[Battaglia della Somme]] [...]», cfr. {{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 19}}</ref>
Tolkien una volta descrisse ''Il Signore degli Anelli'' ad un suo amico, il [[Compagnia di Gesù|gesuita]] padre Robert Murray, come «un'opera fondamentalmente religiosa e cattolica, inconsciamente in un primo momento, ma consciamente durante la revisione».<ref name="autogenerated1">{{cita|''La realtà in trasparenza''|pag. 195, lettera 142. "A Robert Murray, S.J."}}.</ref> Vi si ritrovano, infatti, molti temi [[teologia|teologici]], come la battaglia del bene contro il male, il trionfo dell'umiltà sull'orgoglio, e l'attività della [[grazia divina]]. Oltre a questo, la saga include temi che spaziano dal concetto di morte e di immortalità, di misericordia e di peccato, di resurrezione, salvezza e sacrificio fino alla giustizia e al libero arbitrio. Infine Tolkien, nelle sue [[La realtà in trasparenza|lettere]], rende esplicito il fatto che il passo « [...] non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male» del [[Padre Nostro]] fu tenuto molto presente nelle descrizioni delle lotte interiori di Frodo contro il potere dell'[[Unico Anello]].<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|pagg. 181, 191}}.</ref>
Temi religiosi non solo cristiani, comunque, sono largamente presenti nella Terra di Mezzo di Tolkien. Per esempio, degli [[Ainur]] (una razza di esseri angelici creatori del Mondo) fanno parte i [[Valar]], il pantheon di "[[dio|dèi]]" responsabili del mantenimento di tutte le cose del mondo, e i loro servitori, i [[Maiar]]; le loro figure evocano chiaramente le [[mitologia greca|mitologie greca]] e [[mitologia norrena|norrena]], sebbene essi (gli Ainur in generale e lo stesso [[Arda (Terra di Mezzo)|mondo]]) siano tutte creazioni di una divinità [[monoteismo|monoteistica]], [[Eru Ilúvatar]], l' "Unico". Anche se qualsiasi esplicito riferimento alla religione è stato intenzionalmente tralasciato nel Signore degli Anelli (a parte pochissime citazioni dalla mitologia, come "il Grande Nemico", riferito a [[Morgoth]]), troviamo informazioni a questo proposito nelle varie versioni del materiale contenuto nel ''[[Il Silmarillion|Silmarillion]]''. Altri elementi mitologici presenti nell'opera, sono, ad esempio, gli esseri viventi non umani (Elfi, Nani, Hobbit, Ent e molti altri), [[Tom Bombadil]] (la cui natura non è mai stata chiarita dall'autore), e gli spiriti o fantasmi delle [[Tumulilande]].
Le mitologie del nord Europa sono spesso le più riconoscibili influenze non cristiane di Tolkien. I suoi Elfi e i Nani sono largamente basati sulla [[mitologia norrena]]; nomi come "''Gandalf''", "''Terra di Mezzo''" (''Middle-Earth'' deriva direttamente dal [[lingua norrena|norreno]] [[Miðgarðr]], che nella [[mitologia norrena|mitologia scandinava]] è uno dei nove mondi di cui è composta la realtà), o molti dei nomi propri dei Nani, sono direttamente derivati da miti scandinavi. La figura di [[Gandalf]], in particolare, è influenzata dalla divinità germanica [[Odino]], nella sua incarnazione di un vecchio con una lunga barba bianca, un cappello a tesa larga e un bastone; Tolkien stesso disse di pensare a Gandalf come un «viandante odinico» in una lettera del [[1946]].
[[File:Sarehole Mill.jpg|thumb|Sarehole Mill, parte dei luoghi che hanno influenzato il giovane Tolkien]]
La [[mitologia finlandese]], e più precisamente il poema epico ''[[Kalevala]]'', fu ancora riconosciuta da Tolkien come fonte d'ispirazione per la Terra di Mezzo.<ref name="nationalgeographic"/> In un modo simile al Signore degli Anelli, la trama del Kalevala si accentra attorno ad un magico oggetto dai grandi poteri, il [[Sampo]], che dona molta fortuna a colui che lo possiede, ma senza rivelare la sua esatta natura: come l'Unico Anello, il Sampo è conteso tra le forze del bene e quelle del male, e scompare dal mondo una volta distrutto, alla fine della storia. Un altro parallelo può essere fatto per quanto riguarda il mago [[Väinämöinen]], che è molto simile a Gandalf nella sua natura di saggio immortale, ed entrambe le opere terminano con lo stregone che si allontana su una nave diretta verso un mondo al di là di quello mortale. Tolkien basò anche il [[Quenya]] sulla [[lingua finlandese]].<ref>{{cita web|url=https://www.nationalgeographic.com/ngbeyond/rings/language.html|titolo=The Lord of the Rings - Cultural and Linguistic Conservation|editore=[[National Geographic Society]]|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140327132156/http://www.nationalgeographic.com/ngbeyond/rings/language.html|dataarchivio=27 marzo 2014}}</ref>
Importantissime furono anche le [[fiaba|fiabe]] popolari dell'[[Europa]] nord-occidentale, uscite in numerose raccolte a partire dall'[[XIX secolo|Ottocento]], come ''The Shadow-walkers'', ''Popular Tales from the Norse'' e ''English Fairy Tales'', e le [[Ballata (poesia)|ballate]] [[folklore|folcloriche]], per esempio ''The English and Scottish Popular Ballads'' o ''Danmarks gamle Folkeviser''. Racconti popolari del [[Kentucky]] potrebbero essere all'origine dei «buoni nomi campagnoli» come [[Lista di Hobbit#B|Boffin]], [[Bilbo Baggins|Baggins]] e altri, come testimonia un amico di Tolkien a cui l'autore chiedeva di raccontargli queste storie.<ref>Guy Davenport, articolo sul ''New York Times'' del 23 febbraio 1979.</ref>
Un anello dai poteri molto simili a quelli dell'Anello di Sauron è presente nella ''[[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]'' di [[Platone]], precisamente nel mito dell'[[Anello di Gige]]. La storia narra di un pastore, Gige, il quale trova un anello magico che ha il potere di rendere invisibili; sentendosi al riparo dalla vista altrui, nonostante fosse sempre stato un uomo onesto, ne approfitta per uccidere il re della città e sposarne la moglie. Quello dell'anello dotato di particolari poteri, comunque, è un [[topos]] largamente presente in tutta la cultura occidentale, e si potrebbero citare molti [[letteratura medievale|romanzi medievali]] che mettono in scena un anello magico, uno su tutti l'anello magico di [[Angelica (Orlando furioso)|Angelica]] nell{{'}}''[[Orlando furioso]]'' di [[Ludovico Ariosto]].
Infine, Il Signore degli Anelli riflette molto anche delle esperienze personali della vita Tolkien. Particolarmente importante fu il suo ruolo sul fronte della prima guerra mondiale e quello del figlio nella [[seconda guerra mondiale|seconda]]. L'azione centrale del libro, il [[Climax (retorica)|climax]] di una guerra che alla sua conclusione termina un'era, è sì l'evento che contrassegna diversi poemi della letteratura nordica, ma è anche un chiaro riferimento alla Grande Guerra, che a suo tempo fu definita "l'ultima guerra".
Tolkien, inoltre, si ispirò alla sua infanzia a [[Sarehole]] (un villaggio adesso parte di [[Birmingham]]) per creare alcuni paesaggi e personaggi.<ref name="ReferenceA">{{cita|''La realtà in trasparenza''}}.</ref> È stato inoltre suggerito che [[Contea (Terra di Mezzo)|La Contea]] e i suoi dintorni siano modellati sul territorio attorno allo [[Stonyhurst College]], nel [[Lancashire]], dove Tolkien amava vagare negli anni quaranta del Novecento.<ref>{{cita web|url=http://www.travellady.com/Issues/Issue64/64E-hobbits.htm|titolo=In the Valley of the Hobbits|editore=Travellady.com|autore=Paul Edwards|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlarchivio=https://archive.is/20020622045024/http://www.travellady.com/Issues/Issue64/64E-hobbits.htm/|dataarchivio=22 giugno 2002|urlmorto=sì}}</ref>
Dopo la pubblicazione del Signore degli Anelli, molti specularono sulle numerose [[allegoria|allegorie]] che sarebbero presenti nell'opera, come ad esempio la critica alla società industriale, che distrugge e non tiene conto dell'ambiente (nell'esercito di [[Orchi della Terra di Mezzo|Orchi]] che deforestano Isengard per avere abbastanza legname per le loro macchine), o lo stesso Anello, che venne spesso associato alla [[bomba atomica]]. Tolkien, però, specificò nella prefazione del romanzo che non sopportava le allegorie, e che quindi nel libro non ve ne erano di volute.
==== Fonti letterarie ====
Passando alle fonti strettamente letterarie da cui si presume abbia tratto ispirazione Tolkien,<ref>Il paragrafo che segue riprende l'analisi compiuta in {{cita|Shippey|appendice A, pagg. 467-481}}</ref> bisogna certamente partire dal ''[[Beowulf]]'', romanzo epico in [[antico inglese]] approfonditamente studiato e tradotto dall'autore.<ref>{{cita|''Il medioevo e il fantastico''}}, saggi contenuti: ''Beowulf: mostri e critici'' e ''Tradurre Beowulf''</ref> Altre opere anglosassoni che si potrebbero citare sono poemi quali ''La rovina'', ''L'errante'', ''La battaglia di Maldon'' (di quest'ultimo scriverà un seguito in ''Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm''<ref>{{cita|''Albero e foglia''|pagg. 193-229}}.</ref>), ''Maxims I'' e ''II'', ''Exodus'',<ref>{{cita|''The Old English Exodus''}}.</ref> un singolare esempio di materiale cristiano elaborato in stile [[poema epico|eroico]], ed infine ''Finn e Hengest''<ref>{{cita|''Finn and Hengest''}}.</ref>, i cui temi principali sono la [[storia]], la continuità dell'ideale eroico, e i rapporti tra il pensiero cristiano e quello pagano (di queste ultime due opere sono uscite edizioni curate da Tolkien stesso<ref>Si vedano le due note precedenti per le indicazioni bibliografiche.</ref>).
Nell'elaborazione del suo personale linguaggio mitico, Tolkien potrebbe
Interessanti per tematiche e motivi sono anche i [[letteratura medievale|romanzi medievali]], alcuni dei quali furono curati dallo stesso Tolkien (''Sir Gawain'', ''Pearl'', ''Sir Orfeo''<ref>{{cita|''Sir Gawain and the Green Knight, Pearl and Sir Orfeo''}}.</ref>, ''Ancrene Wisse''<ref>{{cita|''Ancrene Wisse and Hali Meiðhad''|vol. XIV, pagg. 104-126}}.</ref>), o i [[letteratura cavalleresca|romanzi cavallereschi]] [[letteratura tedesca|tedeschi]]. Citiamo in particolare il ''Brut'' di [[Layamon]], ricettacolo di tradizioni (e da cui l'autore riprende la parola ''dwimmerlaik'', usata da [[Éowyn]]), le [[leggenda|leggende]] di [[Arcangelo Michele|san Michele]] e [[Brendano (santo)|san Brendano di Clonfert]] che costituiscono spunti più tardi, e i ''[[Lai (poesia)|Lai]]'' di [[Maria di Francia (poetessa)|Maria di Francia]]. Infine non possiamo non nominare ''[[Il viaggio di Bran]]'', poema [[Irlanda|irlandese]].
Anche il ''[[Macbeth]]'' di [[William Shakespeare|Shakespeare]] influenzò certamente l'opera di Tolkien. Per la distruzione di [[Isengard]] da parte degli [[Ent]], infatti, si ispirò all'episodio della tragedia in cui la foresta di Birnam (un villaggio vicino [[Dunkeld]], in [[Scozia]]) si muove verso le [[colline di Dunsinane]]. Tolkien pensò che l'espediente degli uomini travestiti da cespugli, usato nel Macbeth, non fosse abbastanza impressionante, e perciò pensò di usare proprio gli alberi come soldati.<ref>{{cita|Carpenter}}.</ref> Inoltre la profezia fatta dalle streghe a Macbeth, secondo cui egli non verrà ucciso da alcun uomo nato da donna, riecheggia fortemente nella profezia di [[Glorfindel]] sul [[Re stregone di Angmar]].
Alcune opere [[storiografia|storiografiche]], inoltre, potrebbero avere lasciato il segno nell'opera di Tolkien, come ''Declino e caduta dell'Impero romano'' di [[Edward Gibbon]] (ad esempio vi si trovano i nomi "Radagaisus" [[Radagast]] e "Fredegarius" [[Fredegario Bolgeri|Fredegario]]), la ''Storia dei Danesi'' di [[Saxo Grammaticus]], oppure la ''Storia dell'arte della guerra nel Medioevo'' di [[Charles Oman]], i cui le tribù [[Popoli germanici|germaniche]] somigliano molto ai [[Rohan (Terra di Mezzo)|cavalieri del Mark]].
Sul versante della letteratura moderna, infine, Tolkien potrebbe aver tratto ispirazione da [[George MacDonald]] con le sue fiabe ''[[La principessa e i goblin]]'' del [[1872]], ''La principessa e Curdie'' del [[1882]], ''[[Phantastes]]'' del [[1858]] e ''[[Lilith (romanzo)|Lilith]]'' del [[1895]] (a detta dello stesso Tolkien, quest'ultima sarebbe l'opera a cui più si è ispirato), oltre che da [[William Morris]], autore di ''Il bosco dietro al mondo'' (forse ispirazione per la [[foresta di Fangorn]]), ''La casa dei Wolflings'' nel [[1888]], ''Le radici della montagna'' nel [[1889]] (ispirazione per [[Gollum]]), ''La piana brillante'' nel [[1891]] (che tratta della ricerca delle Terre Imperiture). Infine possiamo aggiungere all'elenco anche [[Rudyard Kipling]] con ''Puck delle colline'' ([[1906]]) e ''Storie e leggende'' ([[1910]]).
Osservando numerose apparenti affinità fra ''[[La ballata del Cavallo Bianco]]'' (1911) di [[Gilbert Keith Chesterton]] e ''Il Signore degli Anelli'', Christopher Clausen sostenne che Tolkien si era ispirato profondamente al poema di Chesterton, quasi ricalcandolo.<ref>{{citazione|Si potrebbero percorrere le due opere catalogando altre somiglianze e echi nei dettagli, ma [...] il debito di Tolkien con Chesterton non è meramente d'echi: si estende alla struttura fondamentale e alla concezione. [...] Con Chesterton la somiglianza di prospettiva era tale che Tolkien poté prendere in prestito un'intera struttura narrativa e molti dettagli [...].|{{Cita|Clausen|''«Il Signore degli Anelli» e «La ballata del Cavallo Bianco»''}}.}}</ref> In seguito si è scoperto che al contrario Tolkien giudicava assai negativamente il ''Cavallo Bianco''; nonostante questo, [[Joseph Pearce]] concorda con Clausen nel dire che c'è almeno un'influenza ''indiretta'' di Chesterton su Tolkien.<ref>{{cita|Milne|pp. 38–39.}}</ref>
== Pubblicazione ==
=== Edizione inglese e forma editoriale ===
L'opera era inizialmente concepita da Tolkien per essere pubblicata in un unico grande volume, ma la crisi economica post-[[seconda guerra mondiale|bellica]] rese impossibile reperire così grandi quantità di [[carta]]. Il romanzo fu dunque diviso in tre volumi, ciascuno contenente due libri:
* ''[[La Compagnia dell'Anello (romanzo)|La Compagnia dell'Anello]]'' (''The Fellowship of the Ring''): libri I e II, preceduti da un prologo;
* ''[[Le due torri (romanzo)|Le due torri]]'' (''The Two Towers''): libri III e IV;
* ''[[Il ritorno del re (romanzo)|Il ritorno del re]]'' (''The Return of the King''): libri V e VI, appendici e indici.
L'autore non amò particolarmente il titolo dato al secondo volume, ''Le due Torri'', in quanto, dovendo riunire i due libri centrali sotto un'unica denominazione, egli stesso, in ''La realtà in trasparenza'', commentò così: «"Le due torri" è il tentativo più riuscito di trovare un titolo che comprenda i libri tre e quattro che sono così diversi; e può essere lasciato ambiguo — potrebbe riferirsi a Isengard e Barad-dûr, o a Minas Tirith e Barad-dûr; oppure a Isengard e Cirith Ungol». A Tolkien non piacque nemmeno il titolo del terzo volume, ''Il ritorno del Re'', ritenendo che facesse intuire troppo dello sviluppo finale della storia; inizialmente aveva infatti suggerito il titolo ''La guerra dell'Anello'' (''The War of the Ring''), che però non venne accettato dagli editori<ref>{{cita|''The History of Middle-earth''|vol. VIII, The War of the Ring}}.</ref>.
I sei libri in cui è divisa l'opera non hanno dei titoli ufficiali; in una lettera, Tolkien suggeriva:
* Libro I: ''Il ritorno dell'ombra'' (''The Return of the Shadow'')
* Libro II: ''La Compagnia dell'Anello'' (''The Fellowship of the Ring'')
* Libro III: ''Il tradimento di Isengard'' (''The Treason of Isengard'')
* Libro IV: ''Il viaggio a Mordor'' (''The Journey to Mordor'')
* Libro V: ''La guerra dell'Anello'' (''The War of the Ring'')
* Libro VI: ''Il ritorno del Re'' (''The Return of the King'')
Per la grandissima diffusione dell'edizione in tre volumi, in uso ancora oggi, solitamente ci si riferisce alla «[[trilogia]] del ''Signore degli Anelli''»; questo, però, è un termine tecnicamente sbagliato, dal momento che il libro fu scritto e concepito come un ''unicum'': sia il primo sia il secondo volume lasciano completamente in sospeso le vicende dei vari personaggi. Originariamente, le tre parti vennero pubblicate per la prima volta dalla [[Allen & Unwin]] negli anni [[1954]]-[[1955]], a distanza di alcuni mesi l'uno dall'altro. Il romanzo fu successivamente ristampato molte volte da diversi editori, in versioni da uno, tre, quattro (con le appendici pubblicate separatamente), sei o sette (''idem'') volumi.
Una delle edizioni inglesi più pregevoli rimane quella di [[HarperCollins]], contenente cinquanta illustrazioni di [[Alan Lee]], e pubblicata in occasione del centenario della nascita di Tolkien nel [[1992]]. Esiste anche un'edizione inglese in sette volumi che segue la divisione in sei libri indicata da Tolkien, ma con le appendici spostate dalla fine del VI libro ad un volume separato.
=== Edizione statunitense ===
Nei primi [[anni 1960|anni sessanta]], Donald Allen Wollheim, un editore specializzato in [[fantascienza]] della [[Ace Books]], si rese conto che ''Il Signore degli Anelli'' non era protetto dalle leggi statunitensi sul [[copyright]], dal momento che l'edizione statunitense era stata realizzata saldando pagine stampate in [[Gran Bretagna]] per l'edizione britannica.<ref>{{cita web|url=http://www.locusmag.com/2006/Issues/06Wollheim.html|titolo=Betsy Wollheim: The Family Trade|editore=[[Locus (rivista)|Locus]]|data=giugno 2006|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Robert Silverberg|titolo=Reflections and Refractions: Thoughts on Science Fiction, Science, and Other Matters|url=https://archive.org/details/reflectionsrefra00silv|editore=Underwood Books|anno=1997|pagine=253-256|isbn=1-887424-22-9|lingua=en}}</ref> La Ace Books pubblicò allora un'edizione del libro non autorizzata e senza pagare alcun compenso all'autore, il quale raccontò la verità ai numerosi fan statunitensi che gli scrivevano e che iniziarono a mobilitarsi contro la casa editrice.<ref>{{cita web|url=http://ils.unc.edu/MSpapers/2908.pdf|titolo=Middle America Meets Middle-earth: American Publication and Discussion of J. R. R. Tolkien's Lord of the Rings|editore=[[Università della Carolina del Nord a Chapel Hill]]|formato=pdf|autore=Joseph Ripp|p=38|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Le pressioni esercitate su Ace Books arrivarono al punto di forzare la casa editrice a cancellare la pubblicazione e a risarcire Tolkien, anche se con una cifra di entità inferiore a quella che sarebbe stata pagata in caso di una pubblicazione regolare.<ref name="Reynolds">{{cita web|url=http://www.tolkiensociety.org/wp-content/uploads/2014/03/LOTR-The-Tale-of-a-Text.pdf|titolo=The Lord of the Rings: The Tale of a Text|autore=Pat Reynolds|editore=The Tolkien Society|formato=pdf|pagine=3-4|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303231904/http://www.tolkiensociety.org/wp-content/uploads/2014/03/LOTR-The-Tale-of-a-Text.pdf|dataarchivio=3 marzo 2016}}</ref>
Ad ogni modo, questo inizio difficile venne compensato ampiamente quando un'edizione autorizzata della [[Ballantine Books]] ebbe un incredibile successo commerciale. Per la metà degli anni sessanta il libro, grazie all'enorme diffusione avuta negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], era diventato un vero e proprio fenomeno culturale.<ref name="Reynolds"/> In breve tempo, esso venne tradotto in numerosissime lingue, ottenendo un grande successo in tutto il mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.tolkien.co.uk/faq3.aspx|titolo=Frequently Asked Questions|editore=Tolkien.co.uk|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070530043707/http://www.tolkien.co.uk/faq3.aspx|dataarchivio=30 maggio 2007|urlmorto=sì}}</ref> Tolkien, esperto di [[filologia]], esaminò personalmente alcune di queste traduzioni, commentandole e dando suggerimenti su ognuna, migliorando sia le traduzioni che il proprio lavoro.<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 305f}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://sswftapa.blogspot.com/2007/01/lord-of-errors-or-who-really-killed.html|titolo="Lord of the Errors or, Who Really Killed the Witch-King?"|editore=Sword & Sorcery and Weird Fiction Terminus|autore=Martin Andersson|data=23 gennaio 2007|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> L'enorme successo popolare della saga epica di Tolkien aumentò la richiesta di libri del genere [[fantasy]] che, grazie a ''Il Signore degli Anelli'', fiorì per tutto il corso degli [[Anni 1960|anni sessanta]].{{Senza fonte}}
In seguito al successo del libro, un gran numero di opere derivate apparirono in breve sul mercato, tante da creare un nuovo genere letterario. Per definirlo, nacque il termine ''Tolkienesque'' ("Tolkieniesco", diverso dal più comune e non dispregiativo "Tolkieniano"), usato per indicare quei prodotti che ricalcano in maniera pedissequa (anche al limite del plagio) personaggi, storia e temi del ''Signore degli Anelli''.<ref>{{cita web|url=http://it.urbandictionary.com/define.php?term=tolkienesque|titolo=Definizione di 'tolkienesque' su Urban Dictionary|accesso=16 ottobre 2014|dataarchivio=21 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141021140034/http://it.urbandictionary.com/define.php?term=tolkienesque|urlmorto=sì}}</ref>
=== Edizioni italiane ===
{{C|Manca il benché minimo accenno alle polemiche causate dalla nuova traduzione|letteratura|dicembre 2023}}
In [[Italia]] la prima pubblicazione parziale del libro avvenne nel [[1967]], quando la [[Casa Editrice Astrolabio]] pubblicò il primo tomo, ''La Compagnia dell'Anello'', nella traduzione di [[Vittoria Alliata di Villafranca]], allora 17enne. L'operazione ebbe scarso successo, tant'è che l'editore decise di non pubblicare gli altri due volumi. Solo nel [[1970]] l'editore [[Rusconi Libri|Rusconi]] stampò finalmente il romanzo completo, con un'introduzione di [[Elémire Zolla]]. Il testo era ancora quello usato dall'Astrolabio, ma la traduzione fu limata e rivista dal curatore [[Quirino Principe]].<ref>{{cita web|url=http://www.endore.it/Arretrati/5/Articoli/quirinoprincipe.pdf|titolo=Note sulla vicenda editoriale di Tolkien in Italia|editore=Endore.it|autore=Quirino Principe|formato=pdf|accesso=4 giugno 2014}}</ref>
Nel [[2003]], sull'onda del successo dei film di [[Peter Jackson]], l'Editore [[Bompiani]] - che dal 2000 aveva preso in catalogo Tolkien, rilevandolo dalla Rusconi - pubblicò una nuova edizione riveduta: con il coordinamento della [[Società Tolkieniana Italiana]], tutto il testo fu digitalizzato e corretto, eliminando circa quattrocento errori di scrittura e modificando la traduzione di alcuni termini (ad esempio, l'inglese ''Orc'' fu tradotto con "Orco" invece del precedente “Orchetto"). Nella nuova versione, tuttavia, sono rimasti omissioni ed errori non rilevati.<ref>{{Cita web|url=http://www.jrrtolkien.it/wp-content/uploads/2013/01/erroriSdA.pdf|titolo=Elenco degli errori: il Signore degli Anelli |autore=Associazione Romana Studi Tolkieniani|data=1º gennaio 2013|accesso=16 ottobre 2014}}</ref> In un'intervista al Convegno ''Endòre'' di [[Brescia]] del 21 marzo [[2004]]<ref>{{Cita web|url=https://www.endore.it/endore19/content/For02.html|titolo=Una nuova Compagnia dell’Anello|autore=
|data=21 marzo 2004|accesso=11 ottobre 2025}}</ref>, Vittoria Alliata di Villafranca difese le sue scelte traduttive, ribadendo di avere seguito le indicazioni di Tolkien (in linea con i principi espressi successivamente in ''Guide to the names of the Lord of the Rings''<ref>Una guida per i traduttori del ''Signore degli Anelli'' scritta da Tolkien e pubblicata in appendice a Jarend Lodbell, ''A Tolkien Compass'' (bibliografia).</ref>) per tradurre ''Orcs'' con «Orchetti» e per la resa in italiano dei termini scartati nella revisione effettuata da Principe.
Dal gennaio 2020, tutte le copie dell'opera che presentano questa traduzione sono state ritirate dalla vendita a causa di una controversia sorta tra l'editore Bompiani e la Alliata.<ref>{{Cita web|url=https://www.tomshw.it/culturapop/il-signore-degli-anelli-i-libri-con-la-vecchia-traduzione-ritirati-dal-mercato/|titolo=Il Signore degli Anelli: i libri con la vecchia traduzione ritirati dal mercato {{!}} Cultura Pop|sito=Tom's Hardware|accesso=2020-01-26}}</ref>
Nell'ottobre 2019 è stata pubblicata la prima parte dell'opera con la nuova traduzione ad opera di [[Ottavio Fatica]]<ref>{{Cita news|url=http://www.jrrtolkien.it/2018/04/29/tradurre-il-signore-degli-anelli-lintervista/|titolo=Tradurre Il Signore degli Anelli: l’intervista|pubblicazione=Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni - Tolkien Society of Italy|data=29 aprile 2018|accesso=29 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.jrrtolkien.it/2019/10/30/esce-oggi-la-nuova-traduzione-della-compagnia-dellanello/|titolo=Esce oggi la nuova traduzione della Compagnia dell’Anello|sito=Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni - Tolkien Society of Italy|data=30 ottobre 2019|accesso=3 novembre 2019}}</ref>. La seconda parte, ''Le due torri'', è uscita nel maggio 2020<ref>{{Cita web|url=https://www.barbadillo.it/91979-signore-degli-anelli-se-la-nuova-traduzione-de-le-due-torri-di-fatica-tradisce-tolkien/|titolo=Signore degli Anelli. Se la nuova traduzione de “Le Due Torri” (di Fatica) tradisce Tolkien|autore=Fernando Massimo Adonia|sito=Barbadillo|data=18 luglio 2020|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>; la terza, ''Il ritorno del re'' a luglio 2020<ref>{{Cita news|autore=Roberto Arduini|url=https://www.jrrtolkien.it/2020/07/23/esce-il-ritorno-del-re-ora-lopera-e-completa/|titolo=Esce Il Ritorno del Re: ora l’opera è completa|pubblicazione=Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni - Tolkien Society of Italy|data=23 luglio 2020|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>. La trilogia è stata ripubblicata in un unico volume, con una traduzione ancora riveduta e corretta, accompagnata da cinquanta illustrazioni di [[Alan Lee]]<ref>{{Cita web|url=https://www.jrrtolkien.it/2020/12/13/volume-unico-ecco-la-tabella-delle-modifiche/|titolo=Volume unico, ecco la tabella delle modifiche|sito=Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni - Tolkien Society of Italy|data=13 dicembre 2020|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>.
== Trama ==
=== Prologo ===
Il prologo serve a fornire al lettore le principali informazioni sugli [[hobbit]]: in particolare, viene raccontata la loro migrazione dall'est della [[Terra di Mezzo]] e vengono descritti le loro abitudini e l'ordinamento della [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]]. È presente inoltre un breve riassunto delle vicende narrate ne ''[[Lo Hobbit]]'', in particolare quelle relative al ritrovamento dell'[[Unico Anello]] da parte di [[Bilbo Baggins|Bilbo]] nella caverna di [[Gollum]].
=== La Compagnia dell'Anello ===
{{vedi anche|La Compagnia dell'Anello (romanzo)}}
==== Libro I ====
Il romanzo ha inizio con la festa del 111º compleanno di [[Bilbo Baggins|Bilbo]] e del 33° di suo nipote [[Frodo Baggins|Frodo]]. Alla fine della festa, Bilbo comunica a tutti i presenti che intende lasciare la [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]] per sempre e, dopo essersi infilato l'[[Unico Anello|anello]], sparisce, ma viene raggiunto a [[Casa Baggins]] da [[Gandalf]], che riesce a convincerlo a lasciare l'anello a Frodo. Lo [[Istari|stregone]] comincia a sospettare della natura dell'anello, perciò consiglia a Frodo di non adoperarlo mai e si allontana da Casa Baggins alla ricerca della verità.
Diciassette anni dopo, [[Gandalf]] scopre che l'anello in possesso di [[Frodo Baggins|Frodo]] è l'[[Unico Anello]], forgiato molti anni prima dall'Oscuro Signore [[Sauron]] dopo che questi ebbe indotto con l'inganno i fabbri elfici dell'[[Eregion]] a creare gli [[Anelli del Potere]]: di questi, [[Anelli del Potere#I Nove Anelli degli uomini e i Sette Anelli dei nani|9]] furono donati agli [[Uomini della Terra di Mezzo|uomini]], che ne furono corrotti e si trasformarono in [[Nazgûl]], 7 ai i [[Nani della Terra di Mezzo|nani]], che si rivelarono però molto più resistenti del previsto al loro influsso maligno, e [[Anelli del Potere#I Tre Anelli degli elfi|3]] agli [[Elfi della Terra di Mezzo|elfi]]; questi ultimi, a differenza degli altri, furono forgiati senza l'aiuto di Sauron e gli sono sempre rimasti celati, perciò non sono contaminati dal suo potere, anche se rimangono comunque legati al destino dell'Unico. Sauron tuttavia lo perse dopo essere stato sconfitto dal re elfico [[Gil-galad]] e dal re dei [[Dúnedain]] [[Elendil]] al culmine della battaglia dell'Ultima Alleanza tra Elfi e Uomini. [[Isildur]], figlio di Elendil, si impadronì quindi dell'Anello tagliando il dito di Sauron con il moncone di [[Narsil]], la spada di suo padre, ma non lo distrusse: egli fu ucciso in un'imboscata degli [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] e l'Anello si smarrì nel fiume [[Anduin]]. Dopo più di 2000 anni, esso fu trovato da [[Gollum]], che lo custodì per centinaia di anni fino al momento in cui l'Anello, dotato di volontà propria, decise di abbandonarlo per poi essere inaspettatamente raccolto da [[Bilbo Baggins|Bilbo]], come è stato narrato ne ''[[Lo Hobbit]]''. Alla luce di queste informazioni, Gandalf esorta Frodo ad allontanarsi al più presto dalla [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]].
Dopo aver festeggiato il cinquantesimo compleanno e aver atteso invano il ritorno di [[Gandalf]], partito frettolosamente tre mesi prima, Frodo si mette in cammino insieme a [[Samvise Gamgee|Sam]] e al cugino [[Peregrino Tuc|Pipino]]. Durante il viaggio, i tre [[hobbit]] si imbattono in alcuni [[Nazgûl]], che hanno preso le sembianze di Cavalieri Neri e sono a caccia dell'[[Unico Anello|Anello]]. Essi vengono però scacciati da un gruppo di [[Elfi della Terra di Mezzo|elfi]] guidato da [[Gildor]]. Gli hobbit passano la notte in compagnia degli elfi, e il giorno successivo arrivano alla fattoria del signor [[Hobbit#M|Maggot]], che li conduce al traghetto di [[Buckburgo]], dove li raggiunge l'amico [[Merry Brandybuck|Merry]]. Una volta arrivato nella sua nuova casa a Crifosso, Frodo scopre che Merry e Pipino sono al corrente della sua missione e che Sam è il loro informatore: essi decidono quindi di accompagnare Frodo nel suo pericoloso viaggio. L'indomani, per sfuggire ai Cavalieri Neri, i quattro hobbit si inoltrano nella [[Vecchia Foresta]], dove vengono attaccati dal [[Vecchio Uomo Salice]]. Sono però salvati da [[Tom Bombadil]], che li ospita per due notti nella sua casa. In seguito, Tom Bombadil aiuta gli hobbit anche a superare i [[Tumulilande]], infestati dagli Spettri dei Tumuli, e a raggiungere il villaggio di [[Brea (Terra di Mezzo)|Brea]].
A [[Brea (Terra di Mezzo)|Brea]], gli [[hobbit]] incontrano un [[ramingo]] di nome [[Aragorn|Grampasso]], che non incute molta fiducia. L'oste [[Omorzo Cactaceo]] fa però recapitare a Frodo una lettera scrittagli da Gandalf tre mesi prima in cui gli viene consigliato di affidarsi a Grampasso, perciò gli hobbit accettano il ramingo come loro guida. Per sfuggire all'inseguimento dei [[Nazgûl|Cavalieri Neri]], che nel frattempo hanno raggiunto Brea, Grampasso conduce gli hobbit a [[Gran Burrone]]. Una notte, mentre gli hobbit e Grampasso si trovano a [[Colle Vento]], i Cavalieri Neri tendono loro un agguato, e Frodo viene ferito con un pugnale. Grazie all'aiuto dell'[[Elfi della Terra di Mezzo|elfo]] [[Glorfindel]], giunto in soccorso dei viandanti, Frodo viene portato in tempo a Gran Burrone, mentre i Cavalieri Neri vengono travolti dall'inondazione del fiume [[Bruinen]], risultando pertanto temporaneamente sconfitti.
==== Libro II ====
A [[Gran Burrone]], [[Frodo Baggins|Frodo]] si ristabilisce grazie alle cure di [[Elrond]] e incontra [[Gandalf]], che gli spiega di aver fatto ritardo perché è stato trattenuto, senza tuttavia anticipare altro. Il giorno successivo, essi partecipano al Consiglio di Elrond, durante il quale questi narra della forgiatura degli [[Anelli del Potere]] e dell'[[Unico Anello]], dell'ascesa e della [[Akallabêth|caduta]] del regno di [[Númenor]], della fondazione dei reami di [[Arnor]] e [[Gondor]] da parte degli esuli númenóreani guidati da [[Elendil]] e dai figli [[Isildur]] e [[Anárion]], della vittoriosa battaglia dell'Ultima Alleanza, in cui Anárion, Elendil e [[Gil-Galad]] persero la vita, della morte di Isildur dopo che ebbe deciso di non distruggere l'Anello e dei successivi declini dei reami di Arnor, che fu distrutto senza che tuttavia la linea di Isildur si estinguesse, e di Gondor, il cui trono rimase vacante perché la linea di Anárion si estinse. Subito dopo, Grampasso mostra i frammenti di [[Narsil]] e rivela la sua vera identità: egli è [[Aragorn]], e attraverso molte generazioni discende da Isildur, perciò è il legittimo successore al trono di Gondor. In seguito, Gandalf riferisce anche che il capo degli [[Istari|stregoni]] [[Saruman]] ha tradito la sua missione e ha reclamato l'Anello per sé. Dal momento che Gandalf si è rifiutato di esserne complice, Saruman lo ha imprigionato, ma Gandalf è riuscito a fuggire grazie all'aiuto di [[Gwaihir]].
Alla fine della riunione, viene constatato che per sconfiggere definitivamente [[Sauron]] non si può fa altro che distruggere l'[[Unico Anello|Anello]] gettandolo nel [[Monte Fato]]. [[Frodo Baggins|Frodo]] si offre volontario per completare la missione: sarà lui a dover raggiungere l'oscuro reame di [[Mordor]] e a distruggere per sempre l'Anello, anche perché l'unico apparentemente in grado di resistere alle tentazioni dello stesso. Otto compagni lo accompagneranno nella sua missione: [[Gandalf]], [[Aragorn]], l'[[Elfi della Terra di Mezzo|elfo]] [[Legolas]], il [[Nani della Terra di Mezzo|nano]] [[Gimli]], il figlio del [[sovrintendente di Gondor]] [[Boromir]] e i suoi amici [[Samvise Gamgee|Sam]], [[Merry Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]].
Due mesi dopo il Consiglio, il viaggio ha inizio: in un primo momento, la Compagnia tenta di superare le [[Montagne Nebbiose]] attraverso il passo di [[Caradhras]], ma fallisce a causa di una tempesta di neve, perciò decide di attraversare le antiche miniere di [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]]. Una volta entrati nelle miniere, i compagni scoprono che la colonia di [[Nani della Terra di Mezzo|nani]] guidata da [[Balin (Terra di Mezzo)|Balin]], uno dei tredici compagni di viaggio di [[Bilbo Baggins|Bilbo]], è stata sterminata dagli [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]]. Dopo essere sopravvissuti ad un loro attacco, essi si imbattono in un [[Balrog#Flagello di Durin|Balrog]]. [[Gandalf]] sfida il Balrog a duello, ma cade nell'abisso insieme al demone, mentre il resto della Compagnia riesce a raggiungere il regno elfico di [[Lothlórien]], governato dal Signore [[Celeborn]] e dalla Dama [[Galadriel]]. Durante la permanenza, Galadriel permette a [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]] di guardare nel suo specchio: essi hanno visioni di eventi passati, presenti e futuri. Frodo rimane talmente turbato da ciò che ha visto nello specchio che offre l'[[Unico Anello|Anello]] a Galadriel, la quale tuttavia rifiuta e gli rivela che ella è la custode di [[Nenya]].
Prima della partenza della Compagnia, [[Galadriel]] elargisce molti doni ai compagni, che seguono il lungo corso del fiume [[Anduin]] a bordo di tre barche fornite loro dagli [[Elfi della Terra di Mezzo|elfi]]. Una volta raggiunto [[Amon Hen]], [[Boromir]] cerca di convincere [[Frodo Baggins|Frodo]] a dargli l'[[Unico Anello|Anello]]. Questa richiesta spaventa molto Frodo, il quale, dopo essersi allontanato da Boromir, turbato dall'avidità e dalla bramosia dei suoi stessi compagni d'arme, decide di separarsi dal gruppo e si avvia alle barche senza avvertire nessuno, ma [[Samvise Gamgee|Sam]], intuendo la scelta del suo padrone, lo raggiunge e i due [[hobbit]] proseguono insieme il viaggio verso [[Mordor]].
=== Le due torri ===
{{vedi anche|Le due torri (romanzo)}}
==== Libro III ====
[[File:TREEBEARD.jpg|upright=0.7|thumb|[[Barbalbero]] assieme a [[Peregrino Tuc|Pipino]] e [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] in un'illustrazione.]]
Un gruppo di [[Uruk-hai]] inviato da [[Saruman]] raggiunge [[Amon Hen]] e attacca alcuni membri della Compagnia. [[Boromir]] cerca di proteggere [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]], ma viene ucciso e i due [[hobbit]] rapiti. Dopo aver caricato il corpo di Boromir su una delle tre barche, [[Aragorn]], [[Legolas]] e [[Gimli]] si lanciano all'inseguimento dei due hobbit rapiti attraverso le pianure di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]]: essi seguono le tracce degli Uruk-hai, che nel frattempo hanno costretto un contingente di [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] di [[Mordor]] ad accompagnarli dopo averne uccisi alcuni, e arrivano ai margini della [[foresta di Fangorn]]. Qui, gli orchi vengono uccisi da un'orda di Rohirrim guidata da [[Éomer]], il nipote del re di Rohan [[Théoden]]. Merry e Pipino riescono a sfuggire al massacro e si nascondono nella foresta di Fangorn, dove fanno la conoscenza dell'[[Ent]] [[Barbalbero]]. Aragorn, Legolas e Gimli seguono le tracce degli hobbit nella foresta e trovano un redivivo [[Gandalf]].
Lo [[Istari|stregone]] spiega ai tre cacciatori che, dopo aver ucciso il [[Balrog#Flagello di Durin|Balrog]], è morto anche lui, ma è stato nuovamente inviato sulla [[Terra di Mezzo]] per terminare la sua missione. [[Gandalf]] inizialmente era stato scambiato per [[Saruman]] perché indossa delle vesti bianche, ma egli chiarisce ai tre compagni il fatto che ora è divenuto il capo del suo ordine al posto dello stregone traditore. Dopo aver tranquillizzato i tre cacciatori sulla sorte di [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]], tutti insieme si recano nella capitale del regno di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]], [[Edoras]]. Qui liberano il re [[Théoden]] dall'influenza maligna di [[Grima Vermilinguo]], spia di Saruman. Théoden raduna le sue forze e decide di cavalcare con i suoi uomini verso l'antica fortezza del [[Fosso di Helm]], mentre Gandalf si allontana per cercare l'aiuto di [[Barbalbero]], che nel frattempo, dopo aver riunito gli altri [[Ent]] nell'Entaconsulta, ha deciso di assediare [[Isengard]], la fortezza di Saruman, accompagnato da Merry e Pipino.
Intanto, le forze di [[Saruman]] assediano il [[Fosso di Helm]] e riescono a penetrare sempre più all'interno della fortezza. Alle prime luci dell'alba, mentre [[Théoden]] e [[Aragorn]] tentano di rompere l'assedio con una disperata sortita a cavallo, giunge inaspettatamente [[Gandalf]] assieme ad una divisione di Rohirrim e agli [[Ucorni]] inviati da [[Barbalbero]], che sterminano gli [[Uruk-hai]]. Dopo la vittoria, Gandalf, Aragorn, Théoden e gli altri decidono di andare ad [[Isengard]] per convincere Saruman a redimersi, ma questi non rinnega le sue azioni malvagie, perciò Gandalf gli spezza il bastone e lo espelle dal suo [[Istari|ordine]]. Poco dopo, [[Peregrino Tuc|Pipino]] guarda in un [[Palantír]], cioè una pietra che Saruman utilizzava per comunicare con [[Sauron]] e che in precedenza era stata lanciata da [[Grima Vermilinguo]] per uccidere Gandalf. Sauron offre involontariamente a Pipino uno sguardo sulla città che ha intenzione di attaccare nella sua prossima guerra di conquista, cioè [[Minas Tirith]]. Per avvertire il [[sovrintendente di Gondor]] dell'imminente pericolo, Gandalf si reca a Minas Tirith con Pipino in groppa al suo cavallo [[Ombromanto]].
==== Libro IV ====
Nel frattempo, [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]] continuano il loro viaggio verso [[Mordor]]. Mentre vagano negli [[Emyn Muil]], riescono a catturare [[Gollum]], il quale li stava seguendo fin da [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]] alla ricerca del suo vecchio [[Unico Anello|Anello]]. Sam avrebbe voluto uccidere Gollum, ma Frodo prova pietà per lui e decide di risparmiarlo, anche se lo costringe a giurare sull'Anello di aiutarlo a raggiungere Mordor. Dopo che hanno attraversato le [[Paludi Morte]], Sam ascolta un dialogo tra Gollum e il suo alter-ego Sméagol: il primo vorrebbe impadronirsi dell'Anello, mentre il secondo vorrebbe aiutare gli [[hobbit]].
Una volta giunti ai Cancelli del Morannon, questi si rivelano ben protetti e impossibili da superare, perciò [[Gollum]] consiglia a [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]] di intraprendere una strada nascosta lungo le montagne, che porta al valico di [[Cirith Ungol]]. Nei boschi dell'[[Ithilien]], si imbattono in un gruppo di [[Dúnedain#Raminghi dell'Ithilien|raminghi]] comandati da [[Faramir]], fratello minore di [[Boromir]], che li conduce nella caverna di [[Henneth Annûn]]. Qui, Sam rivela involontariamente a Faramir la missione di Frodo, ma Faramir, a differenza del fratello maggiore, non si fa tentare dall'[[Unico Anello|Anello]] e permette ai due [[hobbit]] di proseguire la missione.
Una volta raggiunto il valico di [[Cirith Ungol]], all'interno del quale i due [[hobbit]] devono servirsi della [[fiala di Galadriel|fiala]] che [[Galadriel]] aveva in precedenza donato a [[Frodo Baggins|Frodo]], scoprono che [[Gollum]] li ha traditi: qui, infatti, abita il malvagio [[Animali della Terra di Mezzo#Ragni giganti|ragno]] [[Shelob]], che colpisce Frodo con il suo pungiglione immobilizzandolo. [[Samvise Gamgee|Sam]] riesce infine ad avere la meglio prima su Gollum poi sul ragno, ma pensando che Frodo fosse morto gli prende l'[[Unico Anello|Anello]] e decide di portare al termine la missione da solo. Dalla vicina torre di Cirith Ungol arrivano alcuni [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] che, trovato Frodo, lo fanno prigioniero. Sam, infilatosi l'Anello, capisce dai dialoghi tra gli orchi che Frodo è ancora vivo, pertanto li insegue fino all'esterno della fortezza.
=== Il ritorno del re ===
{{vedi anche|Il ritorno del re (romanzo)}}
==== Libro V ====
[[Gandalf]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] arrivano a [[Minas Tirith]] per avvisare il [[Sovrintendente di Gondor|sovrintendente]] [[Denethor]] dell'imminente attacco di [[Sauron]], mentre [[Théoden]] raduna le armate di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]] per cavalcare anch'egli alla volta della capitale del regno di [[Gondor]]. [[Aragorn]], invece, accompagnato da [[Legolas]], da [[Gimli]] e dalla Grigia Compagnia dei [[Dúnedain]], decide di intraprendere i [[Sentieri dei Morti]] per convincere l'esercito dei morti, che in passato aveva tradito [[Isildur]] ed era per questo condannato a non trovare pace, a scendere in guerra contro i corsari di [[Umbar]], alleati di Sauron. Una volta annientati i nemici, Aragorn libera l'esercito dei morti e si impadronisce delle navi dei corsari.
Intanto, [[Denethor]] invia il figlio [[Faramir]] a [[Osgiliath]], l'antica capitale di [[Gondor]], per tentare di riconquistarla, ma questi rimane ferito in modo apparentemente mortale durante la ritirata: comincia così l'[[battaglia dei Campi del Pelennor|assedio di Minas Tirith]]. Subito dopo l'arrivo dei Rohirrim sul campo di battaglia, lo [[Istari|stregone]] viene informato da [[Peregrino Tuc|Pipino]] della volontà di Denethor di bruciarsi vivo insieme al figlio: anche se non riescono a far desistere il [[Sovrintendente di Gondor|sovrintendente]] dalla sua follia suicida, riescono comunque a salvare Faramir. Nel frattempo [[Éowyn]], sorella di [[Éomer]], giunta in incognito a [[Minas Tirith]] insieme a [[Meriadoc Brandybuck|Merry]], riesce ad uccidere il [[Re stregone di Angmar]], capo dei [[Nazgûl]], con l'aiuto dello [[hobbit]], anche se poi rimangono entrambi feriti. [[Théoden]], invece, muore schiacciato dal proprio cavallo [[Cavalli della Terra di Mezzo#Nevecrino|Nevecrino]]. Quando si vedono arrivare le navi dei corsari di [[Umbar]], la sconfitta sembra imminente, ma dalle navi scendono [[Aragorn]] e i suoi compagni: la battaglia termina dunque a favore delle forze del bene. Dopo la vittoria Aragorn, ormai rivelatosi come il legittimo re, si reca nelle Case di Guarigione, dove cura Faramir, Éowyn e Merry.
Dal momento che l'[[Unico Anello|Anello]] non è stato ancora distrutto, [[Aragorn]], [[Éomer]] e [[Gandalf]] decidono di muoversi verso i Cancelli del Morannon con la speranza di distrarre le forze del [[Sauron|Nemico]] e di aprire la strada a [[Frodo Baggins|Frodo]] verso il [[Monte Fato]]. Una volta arrivati al Cancello Nero, però, fuoriesce un esercito di [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] infinitamente superiore dal punto di vista numerico: per gli assedianti si prospetta quindi una disfatta.
==== Libro VI ====
Con l'aiuto di [[Samvise Gamgee|Sam]], [[Frodo Baggins|Frodo]] riesce a liberarsi dagli [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] e a scappare dalla torre di [[Cirith Ungol]]. Una volta che Frodo è giunto all'interno della voragine del [[Monte Fato]], la sua volontà è però totalmente annichilita dal potere dell'[[Unico Anello|Anello]], pertanto lo reclama per sé e se lo infila al dito. A questo punto, all'improvviso riappare [[Gollum]], che attacca Frodo e riesce a sottrargli l'Anello staccandogli il dito con un morso ma, mettendo un piede in fallo mentre festeggia la riconquista del suo tesoro, cade nella lava, facendo involontariamente in modo che l'Anello fosse distrutto e che pertanto [[Sauron]] venisse definitivamente sconfitto.
In seguito, a [[Minas Tirith]] [[Aragorn]] viene incoronato re del Regno Riunito di [[Arnor]] e [[Gondor]] e sposa [[Arwen]], figlia di [[Elrond]], la quale rinuncia all'immortalità, condividendo così la scelta della dama elfica [[Lúthien]], che scelse di divenire mortale per amore dell'umano [[Beren]]. Anche [[Faramir]] ed [[Éowyn]], che si erano innamorati nelle Case di Guarigione, annunciano il loro matrimonio, mentre [[Éomer]] sale al trono di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]].
Frodo, Sam, [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] tornano nella [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]] per trovarla distrutta e asservita agli uomini di un certo Sharkey, ma riescono a convincere gli altri [[hobbit]] a ribellarsi: viene quindi combattuta la battaglia di Lungacque, che termina con la vittoria degli hobbit. Dopo la battaglia, gli hobbit si recano a [[Casa Baggins]] per regolare i conti con Sharkey, che in realtà si rivela essere [[Saruman]]. Nonostante lo [[Istari|stregone]] non mostri alcun segno di pentimento, egli viene risparmiato da Frodo, ma il suo servo [[Grima Vermilinguo]], stanco di tutti i soprusi subiti, lo pugnala a morte, per poi essere però ucciso da alcune frecce scagliate dagli hobbit.
Una volta finita la guerra, [[Samvise Gamgee|Sam]] utilizza il dono che gli aveva fatto [[Galadriel]] per far rifiorire la [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]] e sposa l'amata [[Hobbit#R|Rosa]], mentre [[Frodo Baggins|Frodo]], ferito nel corpo e nello spirito a causa del lungo possesso dell'[[Unico Anello|Anello]], decide di salpare dai [[Porti Grigi]] per raggiungere il reame di [[Valinor]] insieme a [[Bilbo Baggins|Bilbo]], a [[Gandalf]], che si rivela essere il possessore di [[Narya]], a [[Elrond]], che si rivela essere il custode di [[Vilya]] e a Galadriel, che si era già rivelata essere la portatrice di [[Nenya]].
===
Le appendici approfondiscono alcuni dettagli riguardo alla storia, alle culture, agli alberi genealogici e ai [[linguaggi della Terra di Mezzo|linguaggi]] che [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]] immaginava per i popoli della [[Terra di Mezzo]]. Esse servono a contestualizzare il romanzo, e contiene molti dettagli che i lettori che vogliono saperne di più potranno conoscere.
==== Appendice A: Annali di re e governatori ====
Questa appendice fornisce un ampio background sui principali regni della [[Terra di Mezzo]], con speciale riguardo alla storia del reame insulare di [[Númenor]], dalla sua fondazione alla sua caduta, dei regni númenóreani in esilio sulla Terra di Mezzo di [[Arnor]] e [[Gondor]], fondati dai sopravvissuti all{{'}}''[[Akallabêth]]'', del regno di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]] e della stirpe [[Nani della Terra di Mezzo|nanica]] di [[Nani della Terra di Mezzo#Durin|Durin]]. Viene anche riportata nel dettaglio la storia d'amore tra [[Aragorn]] e [[Arwen]].
==== Appendice B: Il calcolo degli anni ====
Questa appendice contiene la cronologia di [[Arda (Terra di Mezzo)|Arda]] dalla [[Seconda Era]] in avanti, con particolare dettaglio per gli anni della Guerra dell'[[Unico Anello|Anello]]. Vengono infine illustrati i fatti riguardanti i membri della Compagnia dell'Anello rimasti nella [[Terra di Mezzo]] dopo la partenza di [[Frodo Baggins|Frodo]]: scopriamo infatti che [[Samvise Gamgee|Sam]], dopo la morte di sua moglie, lascia in eredità alla figlia maggiore il ''[[Libro Rosso dei Confini Occidentali|Libro Rosso]]'' e si reca anch'egli nelle [[Aman (Terra di Mezzo)|Terre Immortali]] in quanto ultimo dei Portatori dell'Anello. Sappiamo anche che [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] viaggiano molto a [[Edoras]] e a [[Minas Tirith]] e che, dopo la loro morte, vengono seppelliti accanto ad [[Aragorn]]. Alla morte di quest'ultimo, viene raccontato che anche [[Legolas]] e [[Gimli]] si recano nelle Terre Immortali.
==== Appendice C: Alberi genealogici ====
Vengono riportati gli alberi genealogici delle famiglie [[hobbit]] dei Baggins, dei Tuc, dei Brandibuck, dei Gamgee e, nell'edizione italiana del 2020, dei Boffin e dei Bolgeri.
==== Appendice D: Calendario della Contea ====
Viene descritto il calendario della [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]], evidenziando in cosa esso si differenziasse da quello di [[Númenor]] e di [[Gondor]].
==== Appendice E: Scrittura e pronunzia ====
Note sulla grafia e sulla pronuncia dei nomi nei [[linguaggi della Terra di Mezzo]].
==== Appendice F: Notizie etnografiche e linguistiche ====
Informazioni sui popoli e sulle lingue della [[Terra di Mezzo]] nella [[Terza Era]].
=== Personaggi ===
{{Colonne}}
* [[Hobbit]]
** '''[[Frodo Baggins]]'''
** '''[[Samvise Gamgee|Samvise "Sam" Gamgee]]'''
** '''[[Peregrino Tuc|Peregrino "Pipino" Tuc]]'''
** '''[[Meriadoc Brandibuck|Meriadoc "Merry" Brandibuck]]'''
** [[Gollum|Gollum/Sméagol]]
** [[Bilbo Baggins]]
* [[Uomini della Terra di Mezzo|Uomini]]
** '''[[Aragorn|Aragorn II (Grampasso)]]'''
** [[Faramir]]
** [[Denethor]]
** '''[[Boromir]]'''
** [[Éowyn]]
** [[Grima Vermilinguo]]
** [[Théoden]]
** [[Éomer]]
{{
* [[
** [[Sauron]]
** '''[[Gandalf]]'''
** [[Saruman]]
**[[Radagast]]
* [[Shelob]]
* [[Tom Bombadil]]{{Efn|Razza sconosciuta. Tolkien ha lasciato volutamente un alone di mistero attorno a tale personaggio (per approfondire, si veda [[Tom Bombadil#La natura del personaggio|la relativa voce]]).}}
* [[Elfi
** '''[[Legolas|Legolas Verdefoglia]]'''
** [[Celeborn]]
** [[Galadriel]]
** [[Elrond]]
** [[Arwen]]
** [[Glorfindel]]
* [[Nani della Terra di Mezzo|Nani]]
** '''[[Gimli]]'''
* [[Ent]]
** [[Barbalbero]]
{{Colonne fine}}
<small>I personaggi in '''grassetto''' sono i componenti della Compagnia dell'Anello.</small>
== Critiche ==
[[File:Eagle and Child (interior).jpg|thumb|L'interno del pub Eagle and Child, luogo dove Tolkien discuteva delle sue opere con altri [[Inklings]]]]
L'opera ha avuto molte recensioni fin dalla sua prima pubblicazione, e il romanzo ha ricevuto valutazioni sia positive che negative. Dopo la prima pubblicazione, il ''[[The Daily Telegraph|Sunday Telegraph]]'' affermò che era «fra i più grandi lavori di finzione immaginaria del ventesimo secolo»;<ref>«[It was] among the greatest works of imaginative fiction of the twentieth century»; per la fonte si vedano le note successive.</ref> il ''[[The Sunday Times|Sunday Times]]'' scrisse: «La parte del mondo che parla inglese è divisa in due: quelli che hanno letto ''Il Signore degli Anelli'' e ''Lo Hobbit'', e quelli che stanno per farlo»;<ref>«The English-speaking world is divided into those who have read ''The Lord of the Rings'' and ''The Hobbit'' and those who are going to read them»; per la fonte si vedano le note successive.</ref> per il ''[[New York Herald Tribune]]'' i libri di Tolkien erano «destinati ad andare oltre il nostro tempo».<ref>«Destined to outlast our time»; questa e le precedenti citazioni provengono da {{en}} [http://search.barnesandnoble.com/booksearch/isbninquiry.asp?z=y&ean=9780345339706&displayonly=REV "From the Critics" B&N] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929155414/http://search.barnesandnoble.com/booksearch/isbninquiry.asp?z=y&ean=9780345339706&displayonly=REV |data=29 settembre 2007}}.</ref>
Fra le recensioni negative, Judith Shulevitz, critico del ''[[The New York Times|New York Times]]'', definì pedante lo stile di Tolkien, affermando che egli «ha formulato una credenza di nobili sentimenti nell'importanza della sua missione come conservatore della letteratura, la quale però risulta essere la morte per la letteratura stessa»;<ref>«[Tolkien] formulated a high-minded belief in the importance of his mission as a literary preservationist, which turns out to be death to literature itself». Da {{cita web|url=http://www.theonering.com/docs/2437.html|titolo=Hobbit a Hollywood|accesso=13 maggio 2007|dataarchivio=28 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928143344/http://www.theonering.com/docs/2437.html|urlmorto=sì}}.</ref> il critico Richard Jenkins, scrivendo su ''[[The New Republic]]'', denotò una spiccata mancanza di profondità [[psicologia|psicologica]]; per il critico sia i personaggi sia l'opera erano «anemici e senza spina dorsale».<ref>{{cita web |autore=Richard Jenkins|url=http://www.tnr.com/doc.mhtml?i=20020128&s=jenkyns20020128&c=1|titolo=Stanco degli Anelli|lingua=en|citazione=Anemic, and lacking in fiber|pubblicazione=The New Republic|data=28 gennaio 2002}}{{collegamento interrotto|data=ottobre 2014}}</ref>
Perfino nello stesso circolo privato di Tolkien, gli [[Inklings]], i pareri furono discordi. Si ricorda una famosa affermazione di [[Hugo Dyson]], espressa durante una delle letture di Tolkien al gruppo: {{citazione|Oh no! Non un altro fottuto elfo!|Hugo Dyson<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/culture/4726760/Tolkien-was-not-a-writer.html|titolo='Tolkien was not a writer'|editore=[[The Daily Telegraph]]|autore=An Wilson|data=24 novembre 2001|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref>|Oh no! Not another fucking elf!}}
Un altro membro degli Inklings, [[C. S. Lewis]], espresse un parere completamente differente dal suo collega, affermando:
{{citazione|Qui ci sono delle cose meravigliose che feriscono come spade o che bruciano come freddo acciaio. Ecco qui un libro che vi spezzerà il cuore.|C.S. Lewis<ref>{{cita web|url=http://www.theonering.com/news/books/the-gods-return-to-earth-c-s-lewis-apos-review-of-the-fellowship-of-the-ring|titolo=The Gods Return to Earth|editore=Theonering.com|autore=C. S. Lewis|data=29 settembre 2009|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|dataarchivio=4 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104073741/http://www.theonering.com/news/books/the-gods-return-to-earth-c-s-lewis-apos-review-of-the-fellowship-of-the-ring|urlmorto=sì}}</ref>|Here are beauties which pierce like swords or burn like cold iron. Here is a book which will break your heart.|lingua=en}}
Fra gli scrittori, l'autore di [[fantascienza]] [[David Brin]] criticò il libro su molti aspetti, ad esempio per la devozione dell'autore a una tradizionale struttura sociale gerarchica, per il suo dipingere in maniera positiva la carneficina delle forze nemiche, e la sua maniera romantica e antiquata di vedere il mondo;<ref>{{cita web|url=http://www.davidbrin.com/tolkienarticle1.html|titolo=We Hobbits are a Merry Folk: An Incautious and Heretical Reappraisal of J.R.R. Tolkien|editore=Davidbrin.com|autore=[[David Brin]]|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlarchivio=https://archive.is/20060323053147/http://www.davidbrin.com/tolkienarticle1.html|dataarchivio=23 marzo 2006|urlmorto=sì}}</ref> [[Michael Moorcock]], un altro famoso scrittore di fantascienza e di fantasy, nel suo saggio ''Epic Pooh'', equipara il lavoro di Tolkien a quello di ''[[Winnie-the-Pooh]]'', criticando questa e le altre opere dell'autore per aver rappresentato in maniera fortemente semplicistica e [[Cliché|stereotipata]] la ''[[Merry England]]'' ("Inghilterra felice").<ref>{{cita web|url=http://www.revolutionsf.com/article.php?id=953|titolo=Epic Pooh|editore=Revolutionsf.com|autore=[[Michael Moorcock]]|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref>
{{Senza fonte|Più recentemente, l'analisi critica si è focalizzata sull'esperienza di Tolkien durante la [[prima guerra mondiale]]; scrittori come John Garth in ''Tolkien e la Grande Guerra'', Janet Brennan Croft e [[Tom Shippey]], hanno approfondito nel dettaglio questo aspetto e hanno comparato le immagini, le fantasie e i traumi contenuti nel Signore degli Anelli con quelli sperimentati dai soldati nelle trincee nella storia della Grande Guerra. [[John Carey]], professore di letteratura inglese all'[[Università di Oxford]], parlando nell'aprile [[2003]] durante il programma ''[[Big Read]]'' della [[British Broadcasting Corporation|BBC]] (programma che ha nominato l'opera di Tolkien “libro più amato dagli inglesi”) ha affermato che «il modo di scrivere di Tolkien è essenzialmente tipico della letteratura guerresca; forse non diretto come [[Wilfred Owen]] […] ma molto, molto interessante [...] la più solida riflessione sulla guerra scritta come fantasia».}}
''Il Signore degli Anelli'', pur non essendo stato pubblicato in [[brossura]] fino agli [[anni 1960|anni sessanta]], vendette molto bene nell'edizione rilegata.<ref>{{cita web|url=http://www.lordotrings.com/biography.asp|titolo=J. R. R. Tolkien: A Biographical Sketch|editore=Lordotrings.com|autore=David Doughan|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140606215414/http://www.lordotrings.com/biography.asp|dataarchivio=6 giugno 2014}}</ref> Nonostante i suoi numerosi detrattori, la pubblicazione della [[Ace Books]] e della [[Ballantine Books]] aiutò ''Il Signore degli Anelli'' a diventare immensamente popolare, tanto che nel [[1957]] ricevette il prestigioso [[International Fantasy Award]]. In un sondaggio organizzato dalla [[Australian Broadcasting Corporation]] nel [[2004]] l'opera di Tolkien risultò il libro più amato dagli [[australia]]ni.<ref>{{cita web|url=http://www.abc.net.au/news/2005-12-05/epic-trilogy-tops-favourite-film-poll/754688|titolo=Epic trilogy tops favourite film poll|editore=[[Australian Broadcasting Corporation]]|autore=Callista Cooper|data=5 dicembre 2005|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Da un altro sondaggio realizzato da [[Amazon.com]] sui propri clienti, nel [[1999]] ''Il Signore degli Anelli'' è risultato essere il "libro del millennio".<ref>{{cita web|url=http://www.salon.com/2001/06/04/tolkien_3/|titolo=The book of the century|editore=[[Salon.com]]|autore=Andrew O'Hehir|data=5 giugno 2001|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Infine, nel [[2004]], un altro sondaggio ha rivelato che circa {{formatnum:250000}} tedeschi hanno scelto l'opera di Tolkien come la loro opera letteraria preferita.<ref>{{cita web|url=http://www.smh.com.au/articles/2004/10/04/1096871805007.html|titolo=A lord for Germany|editore=Smh.com.au|autore=Krysia Diver|data=5 ottobre 2004|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref>
Alcune analisi recenti si sono focalizzate sulle critiche espresse da alcuni gruppi minori.<ref>{{cita web|url=http://www.crossroad.to/articles2/rings.htm|titolo=Tolkien's Lord of the Rings: Truth, Myth or Both?|editore=Crossroad.to|autore=Berit Kjos|data=dicembre 2001|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Una delle critiche mosse al romanzo si concentra sul presunto [[razzismo]] contenuto nell'opera; essa presenta come [[protagonista|protagonisti]] razze dalla pelle bianca, come [[Uomini della Terra di Mezzo|Uomini]], [[Elfi della Terra di Mezzo|Elfi]], [[Nani della Terra di Mezzo|Nani]] e [[Hobbit]], mentre come [[antagonista|antagonisti]] [[Orchi della Terra di Mezzo|Orchi]] e Uomini dalla pelle scura, presentati come una minaccia al [[gruppo etnico]] di razza bianca. Il libro inoltre menziona come causa dell'indebolimento dei Númenoreani il loro mescolarsi con "uomini inferiori”, affermazione che alcuni critici hanno associato ad una visione [[xenofobia|xenofoba]] dell'autore.<ref>{{cita web|url=http://scifi.about.com/cs/lordoftherings/a/aa012303_2.htm|titolo=Tolkien, Racism, & Paranoia|editore=About.com|autore=Julia Houston|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070703012020/http://scifi.about.com/cs/lordoftherings/a/aa012303_2.htm|dataarchivio=3 luglio 2007}}</ref>
Questa analisi è stata criticata da molti.<ref>{{cita web |lingua=en|url=http://tolkien.slimy.com/faq/External.html#Racist|titolo=Tolkien era un razzista? Lo erano le sue opere?|autore=Steuard Jensen|pubblicazione=Tolkien Meta-FAQ|accesso=16 novembre 2006}}</ref> Nel romanzo stesso sono presenti, infatti, anche Hobbit dalla pelle scura,<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|Prologo, "A proposito degli Hobbit", p. 27}}.</ref> e alcuni Uomini dalla pelle scura sono presenti tra le file dell'esercito di Gondor durante l'assedio di [[Minas Tirith]].<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro V, cap. IV; "L'assedio di Gondor"}}.</ref> Tolkien, inoltre, prova compassione per gli Uomini che servono Sauron: vedendo il cadavere di uno di questi, Sam Gamgee si chiede se egli fosse davvero malvagio oppure costretto a combattere per una causa che non condivideva.<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro IV, cap. IV, p. 722}}.</ref> Nel libro, infine, è specificato come il declino dei Númenóreani sia dovuto a una concatenazione di vari fattori, come il loro orgoglio e la loro brama di potere.
Le accuse di razzismo risultano inconsistenti anche leggendo le parole di Tolkien stesso. In alcune lettere private, l'autore inglese definì la «dottrina della razza» e l'[[antisemitismo]] [[Nazionalsocialismo|nazisti]] «completamente dannosi e non scientifici»<ref>"wholly pernicious and unscientific", cfr. {{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 29}}</ref> e l'[[apartheid]] «terrificante».<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 61}}.</ref>
{{citazione|Io ho nelle ossa l'odio per l'apartheid; e più di ogni cosa io detesto la segregazione e la separazione di Linguaggio e Letteratura. Non m'importa quale di essi voi riteniate Bianco.|J.R.R. Tolkien, ''The Monsters and the Critics''<ref>''The Monsters and the Critics'', 1983, ISBN 0-04-809019-0.</ref>|I have the hatred of [[apartheid]] in my bones; and most of all I detest the segregation or separation of Language and Literature. I do not care which of them you think White.|lingua=en}}
Nella prefazione dell'edizione riveduta e corretta, Tolkien stesso accetta alcune delle critiche, ma per la maggior parte non le analizza. Scrive infatti:
{{citazione|Il lettore più critico di tutti, me stesso, ora riesce a vedere molti difetti, grandi e piccoli, ma non essendo sotto l'obbligo di revisionare il libro o di riscriverlo ancora una volta, lascerà che essi rimangano nel silenzio, eccetto per uno che è stato notato dagli altri: il libro è troppo corto.|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli''<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|Prefazione}}.</ref>|The most critical reader of all, myself, now finds many defects, minor and major, but being fortunately under no obligation either to review the book or to write it again, he will pass over these in silence, except one that has been noted by others: the book is too short.|lingua=en}}
== Temi narrativi ==
=== Temi religiosi ===
{{P|punto di vista non suffragato da fonti, cattolicamente orientato, che confonde temi umani e universali con temi religiosi|arg2=religione|opere letterarie|agosto 2014}}
Tolkien, «cattolico di romana Chiesa», descrive il suo romanzo come «un lavoro fondamentalmente religioso e Cattolico»<ref name="autogenerated1"/> in quanto in esso si possono cogliere molti aspetti che caratterizzano la vita cristiana. Nell'opera si rintracciano, nondimeno, riferimenti riconducibili più generalmente alle [[Religione|religioni]] nel loro complesso e alle loro [[teologie]]. Tolkien ha dunque scelto alcuni dei temi con cui ogni cristiano si rapporta, riuscendo tuttavia a trattarli con un elegante linguaggio alternativo.
La [[Speranza]]: i popoli liberi sperano, contro ogni previsione, di riuscire a liberarsi dal male ([[Sauron]]) che lentamente e inesorabilmente sta conquistando la [[Terra di Mezzo]]: anche [[Saruman|Saruman il Bianco]], una volta estremo baluardo del [[bene (filosofia)|Bene]], è stato corrotto. Questa forte speranza è giustificata dalla [[Provvidenza]], che nel libro influisce sulla trama continuamente e in maniera profonda, anche se a volte nascosta: [[Gandalf]] ritorna come Gandalf il Bianco per portare a termine la sua missione; il [[Palantír]] lanciato come fosse un comune sasso e usato da [[Peregrino Tuc|Pipino]] diventa un vantaggio per [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]]; [[Gollum]] compie ciò che Frodo non può più con l'[[Unico Anello]], nonostante non avesse intenzione di distruggerlo. Non è il caso che guida questi eventi, così come non lo è il fatto che ci siano degli [[Istari|Stregoni]] che, almeno inizialmente, sono giunti per aiutare i popoli liberi a combattere contro il male. Continuando questo percorso si scopre come gli umili siano i veri vincitori: non solo il piccolo e umile popolo [[Hobbit]], ma anche i più umili di esso, come Sam.
L'[[Umiltà]]: è una qualità piuttosto ricorrente nel romanzo, assieme all'[[Amicizia]]: esse danno la forza a [[Samvise Gamgee|Sam]] di sopportare situazioni di ogni tipo: pericolose, ingiuste e neanche affidate a lui, bensì al suo padrone (e migliore amico) [[Frodo Baggins|Frodo]]. A fianco a quello dell'amicizia vi è, inoltre, il tema dell'[[Amore]], narrato nelle storie di [[Aragorn]] ed [[Arwen]], [[Éowyn]] e [[Faramir]], Sam e [[Lista di Hobbit#R|Rosie]], nonché nella leggenda di [[Beren]] e [[Lúthien]].
La Misericordia e la [[Pietà (sentimento)|Pietà]]: temi molto frequenti, non solo in quest'opera, ma anche negli altri scritti di Tolkien. In linea generale, il tema principale del libro potrebbe essere identificato come la lotta tra "il bene e il male", e per questo Tolkien era considerato da alcuni [[Manicheismo|manicheo]], dato che i personaggi del libro tendono per natura o al male assoluto o al bene assoluto. In verità non è così, dato che tutti i personaggi nel corso della loro storia hanno potuto scegliere la loro parte.<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|pagg. 9-10}}: «[Esseri che tendono al male assoluto] non mi rallegrano, perché la loro esistenza sembra significare che è possibile che una specie [...] capace di scelta morale sia maligna di natura». (Elémire Zolla)</ref> In ''[[La Compagnia dell'Anello (romanzo)|La Compagnia dell'Anello]]'', [[Gandalf]] racconta a Frodo che Bilbo, che era una persona buona, che non poteva vedere la morte e la distruzione, non volle uccidere neanche un essere ripugnante come Gollum, proprio perché ebbe pietà di lui,<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|pag. 94}}.</ref> e proprio la pietà di Bilbo portò alla distruzione dell'Anello, visto che, se Gollum non avesse attaccato Frodo quando si trovavano sul [[Monte Fato]], l'Anello non sarebbe stato distrutto. A episodi come questo [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]] dà nome di ''Eucatastrofe'' ("buona catastrofe"): il trionfo è stato quindi la conseguenza di un fallimento (da parte di Frodo) e il sacrificio (da parte di Gollum). Un altro esempio di Pietà ci è dato da quella di [[Théoden]] nei confronti di [[Grima Vermilinguo]]: il re infatti voleva ucciderlo, ma [[Gandalf]] è intervenuto, suggerendo di dargli la possibilità di scegliere da quale parte stare; anche in quel caso la pietà di Théoden ha portato a degli sviluppi positivi, come la morte di [[Saruman]] e il recupero del [[Palantír]], nonostante che poi Grima abbia scelto di stare dalla parte del male.
Nel romanzo sono inoltre trattati il tema della [[Morte]], a cui può essere legato anche quello del [[Sacrificio]], la [[Salvezza (religione)|Salvezza]] e, attraverso riferimenti non velati, anche la tematica della [[risurrezione]]: la prima è legata all'uomo come un dono di cui nessuno conosce la natura, ma che conduce alla seconda, la salvezza, alla quale sono chiamati tutti gli esseri della [[Terra di Mezzo]] e per cui vale la pena lottare per raggiungere un mondo di [[pace]] e [[giustizia]], privo del [[male]]. La resurrezione dalla morte avviene in Gandalf il quale, dopo lo scontro con una creatura demoniaca terribile [[Balrog]], che riesce ad annientare e ricacciare nelle profondità della terra, ritorna alla vita per compiere la sua missione di sconfiggere il male che rischia di distruggere il mondo degli uomini. Alcuni critici (anche se non vi è uniformità di interpretazioni sull'argomento) hanno visto nell'opera di Tolkien alcuni rimandi ad una simbologia numerica cristiana.
=== Temi
{{NN|opere letterarie|giugno 2014}}
[[File:Musée Ingres-Bourdelle - Le songe d'Ossian, 1813 - Ingres - Joconde06070001439.jpg|thumb|''[[Il sogno di Ossian]]'', [[Jean-Auguste-Dominique Ingres]], 1813: l'eroe è schiacciato dal peso dei suoi illustri antenati.]]
Ne ''Il Signore degli Anelli'' vi sono vari riferimenti ad alcuni temi [[romanticismo|romantici]], primo fra tutti l'[[infinito (filosofia)|Infinito]], il tema romantico per eccellenza. Il desiderio di raggiungere l'infinito si manifesta nei personaggi dell'opera di Tolkien in due modi diversi: il primo è il confrontarsi dei personaggi con qualcosa più grande di loro, che schiaccia le loro piccole individualità e supera le loro possibilità, mentre il secondo è il tentativo dei personaggi di elevarsi al di sopra delle loro possibilità. Questi due temi, prettamente romantici, vengono chiamati ''[[Sehnsucht (romanticismo)|Sehnsucht]]'' e [[Titanismo]] (''Streben'').
==== Lo struggimento per l'Assoluto ====
Lo struggimento romantico (''[[Sehnsucht (romanticismo)|Sehnsucht]]'') è un [[sentimento]] diverso da quello che ha assunto in tempi recenti: esso, infatti, è esprimibile come una sorta di “smania del desiderare”, una costante frustrazione che pervade i personaggi dell'opera tolkieniana. Gli animi di [[Bilbo Baggins|Bilbo]] e [[Frodo Baggins|Frodo]] sono devastati da questo sentimento, che li rende dipendenti dall'[[Unico Anello|Anello]] e rende loro impossibile separarsene: senza di esso, infatti, essi divengono irascibili e [[Depressione (malattia)|depressi]], arrivando quasi a fare del male a persone a loro care pur di riottenerlo. L'Anello diviene in questo modo l'[[Assoluto]] romantico, l'entità senza la quale l'[[Homo sapiens sapiens|uomo]] non riesce a liberarsi dalle sensazioni di impotenza e oppressione che gravano su di lui. Una volta distrutto l'Anello, Frodo non può più vivere nella [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]] ma deve partire per il Reame Beato di [[Valinor]], una sorta di rappresentazione della morte, l'unico modo in cui egli può attenuare il suo dolore. Anche gli [[Elfi della Terra di Mezzo|Elfi]] dopo la distruzione del potente oggetto sono costretti a lasciare la [[Terra di Mezzo]], in quanto anche i tre anelli elfici, connessi in qualche modo all'Unico, hanno cessato di funzionare; sono anche loro consumati quindi dalla brama dell'[[Assoluto]] romantico. Questo atteggiamento abbandonato, di disinteresse verso la vita è lo stesso che pervade le pagine di due grandi opere del romanticismo quali ''[[I dolori del giovane Werther]]'' di [[Johann Goethe|Goethe]] e le ''[[Ultime lettere di Jacopo Ortis]]'' del [[Ugo Foscolo|Foscolo]]; infatti, i protagonisti sono condotti al [[suicidio]] (o, nel caso di ''Il Signore degli Anelli'', alla partenza per Valinor) da una vuotezza interiore che li corrode dall'interno. Nel libro ''L'anello che non tiene''<ref name="cita-Del-Corso-Pecere">{{cita|Del Corso, Pecere}}.</ref> questo tema è stato intuito dagli autori L. Del Corso e P. Pecere. Essi infatti affermano che: «Un senso crepuscolare, di nostalgia per un tempo irrimediabilmente distante pervade l'opera, e anche le gesta più eroiche sono presenti come l'estremo, pallido riflesso di un mondo al tramonto».
[[File:Caspar David Friedrich - Wanderer above the Sea of Fog.jpeg|left|thumb|''[[Viandante sul mare di nebbia]]'' di [[Caspar David Friedrich|C. D. Friedrich]]: esso simboleggia i temi dell'[[infinito (filosofia)|infinito]] e del [[viaggio]].]]
La ''Sehnsucht'' può essere infine espressa anche come nostalgia verso il [[passato]]. Nell'opera vi sono dei personaggi come [[Aragorn]] e [[Boromir]] che devono sostenere sulle loro spalle il peso delle generazioni precedenti: il primo del suo antenato [[Isildur]], il secondo, in misura minore, del padre [[Denethor]].
Vi sono inoltre riferimenti alla tematica del ''[[weltschmerz]]'' ("stanchezza del mondo"), di cui parla per primo il filosofo romantico [[Jean Paul]]: anche se in maniera meno spiccata che nei casi di [[Arwen]] e [[Lúthien]], tutti gli [[Elfi della Terra di Mezzo|Elfi]] comunque sembrano soffrire di "stanchezza del mondo" (''world-weariness'', ''weariness of world''); pur essendo immortali, questo dolore, dovuto alla lunga permanenza nella Terra di Mezzo, può portarli a consumarsi o "avvizzire", dovendo transitare per forza prima o poi in Valinor, come spiegato anche ne ''[[Il Silmarillion]]''. Questa stessa "stanchezza" pervade però anche i ''[[dúnedain]]'' come Aragorn alla fine della loro lunghissima vita, o se in qualche modo perdano la volontà di vivere (come la moglie di Denethor): essi si lasciano andare, restituendo il dono di lunga vita accordato dai [[Valar]] e innaturale per gli [[Uomini della Terra di Mezzo|Uomini]], e accettando il [[Fato degli Uomini|dono di Eru]]. Esso è la [[morte]], che consente solo ad essi, non agli Elfi, di lasciare per sempre i confini di [[Arda (Terra di Mezzo)|Arda]]. Qualora non lo facciano, la loro vita comunque li lascerà lo stesso, al termine di vecchiaia e decadenza naturali (come accadde agli ultimi [[Re di Númenor]]); in generale, si ridurrà in lunghezza a causa dell'influsso della Terra di Mezzo, come successe alla maggioranza degli abitanti di Gondor. L'immortalità "entro i confini del mondo" è difatti "prerogativa degli Eldar", e benché gli Uomini vedano ciò come una punizione, così non è.<ref>[https://acta-lingweenie.blogspot.it/2010/07/in-shadow-of-tolkien.html ''In the Shadow of Tolkien'']</ref><ref>Greg Harvey, ''The Origins of Tolkien's Middle-earth For Dummies'', 2011, [https://books.google.it/books?id=se5E0OPUdI8C&pg=PT89&lpg=PT89&dq=tolkien+world-weariness&source=bl&ots=aWUMl4Pn5x&sig=nImg3jQYFLncS2xbVjLI6j6CQ80&hl=it&sa=X&ved=0CB8Q6AEwAGoVChMIl-XblMz7yAIVwaMOCh2ZaAsM#v=onepage&q=tolkien%20world-weariness&f=false estratto]</ref>{{Efn|Ad esempio, nelle Appendici a ''Il Signore degli Anelli'' per quanto riguarda gli Elfi: ''«Quando il [[Unico Anello|Grande Anello]] venne distrutto e [[Anelli del Potere#I Tre Anelli|i tre]] perdettero ogni loro potere, [[Elrond]] si sentì stanco e abbandonò la Terra di Mezzo per non tornarvi mai più»''. Sulla razza degli [[Uomini della Terra di Mezzo|Uomini]] scrive: ''«Sebbene i [[Valar]] avessero ricompensato i [[Dunedain]], concedendo loro una vita lunga, essi non potevano tuttavia affrancarli dalla ''stanchezza del mondo'' che sopraggiunge alla fine...»'' (''[[Il Silmarillion]]'', Akallabeth). Si veda anche nelle Appendici, ''I re numenoreani'', 5, "Il Racconto di Arwen ed Aragorn" e 4, "Gondor e gli eredi di Anárion", e altri scritti di Tolkien come ''[[Morgoth's Ring]]''.}}
==== Il viaggio ====
Altro importante tema ripreso dal romanticismo è quello del viaggio; questo tema è strettamente connesso alla Sensucht vista precedentemente. Infatti caratteristica dell'eroe romantico è l'essere un viandante: il viaggio rappresenta l'evasione, la fuga dalla realtà di tutti i giorni, come quello rappresentato nella celebre opera romantica dell'[[Novalis#Heinrich von Ofterdingen - Enrico di Ofterdingen|Enrico di Ofterdingen]] di [[Novalis]]. Il romanzo dell'autore inglese è tuttavia un viaggio iniziatico, nel quale l'eroe impara ad affrontare le difficoltà nel corso del romanzo, e non un viaggio di formazione, in quanto i romantici non accettano l'idea di un progresso insito nei personaggi, e, in generale, nella storia umana. Il viaggiatore romantico è, come detto, un viandante; un viaggiatore che vaga senza scopo apparente, dominato dai propri impulsi naturali. Anche i membri della Compagnia dell'Anello sono dei viandanti, apparentemente spinti dal compito di proteggere Frodo e di distruggere l'Anello, ma in realtà ognuno di essi è dominato dai propri impulsi interiori. Gandalf cerca quella sfida che lo porterebbe ad elevarsi al di sopra degli altri, cosa che avviene dopo la battaglia contro il [[Balrog]] di [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]], quando tornerà nel mondo dei vivi come Gandalf il Bianco; Aragorn e Boromir vagano spinti dal peso che essi si portano sulle spalle;<ref>Si veda il paragrafo precedente.</ref> Legolas è spinto dal desiderio di vedere Lothlórien e Gimli di visitare l'antica dimora nanesca di Moria. Gli hobbit, infine, sono spinti dal desiderio dell'avventura, ma in realtà non sanno veramente a cosa vanno incontro.
==== Il titanismo ====
Oltre alla ''Sehnsucht'', altro tema romantico importante nell'opera è lo ''Streben'', o [[titanismo]], contrapposto ad essa; se prima la nostalgia era la rassegnazione dell'uomo a raggiungere l'infinito, il titanismo lo spinge a superare i propri limiti e le proprie possibilità per fondersi col tutto. Il più grande esempio di quest'uomo ce lo dà [[Johann Goethe]] con il suo [[Faust (Goethe)|Faust]]; infatti il termine utilizzato dal poeta tedesco non è titanismo, bensì ''Faustismo''. Nel romanzo il sentimento assume perlopiù una connotazione negativa, ma mentre alcuni personaggi non riescono a resistere alla tentazione, altri riescono a superarlo; l'animo di [[Sauron]] ne è corroso, e brama l'Anello per poter diventare completo ed avere finalmente il controllo del mondo. Altri esempi negativi sono [[Saruman]], per poter avere la supremazia e il potere, e [[Boromir]] e [[Denethor]], convinti di poter utilizzare l'anello per salvare il proprio popolo. Ma il potente oggetto magico, andando contro natura, provoca solo distruzione e morte, portando gli uomini alla follia. Tuttavia come detto alcuni riescono a rinunciare al suo potere, come ad esempio [[Galadriel]] quando riceve l'offerta di Frodo di prendere l'Anello per sé stessa; anche [[Gandalf]] resiste, quando l'anello gli viene offerto; entrambi sanno che quel potere sarebbe troppo per loro, portandoli oltre i limiti della propria natura.
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A proposito del romanzo di Tolkien l'[[anglista]] e studioso del [[romanticismo]] [[Mario Praz]] ha parlato di una rinascita [[Neoromanticismo|neoromantica]] dell'[[epica]], temi dimenticati nella letteratura moderna, fin dall'epoca dell'[[Ossian]] di [[James MacPherson]] nel XVIII secolo.
{{quote|Di una rinascita dell'epopea nei tempi moderni non si può parlare in realtà che dal 1954-55 quando [[John Ronald Reuel Tolkien]], un professore di Oxford di anglosassone e d'inglese medievale, pubblicò la trilogia del ''Lord of the Rings''. [...] Egli non cerca di convertire il male con l'esempio della virtù, come fa [[Percy Shelley|Shelley]], ma vuol debellarlo e «I [[Draghi della Terra di Mezzo|draghi di Tolkien]]», scrive [[Elémire Zolla|Zolla]], «non sono da assimilare, da sentire in qualche modo fratelli, ma da annientare», onde la protesta dell{{'}}''intellighentia'' d'oggi, per bocca di [[Wystan Hugh Auden|Auden]], che osservò a proposito del ''Signore'' che non esistono esseri che obbediscano al Male assoluto, che non è possibile che una specie dotata di parola e perciò capace di scelta morale sia malvagia per natura. E se, dopo tutto, il mondo in bianco e in nero delle [[fiabe]] con un [[eroe]] buono (Frodo) e un [[antieroe]] malvagio (il re di Mordor), un mago buono (Gandalf) e un mago cattivo (Saruman, convertito al male come [[Lucifero]] in [[Satana]]), fosse più vicino alla realtà di quanto non lo sia il relativismo dell'Apostolo della mediocrità che oggi piace ai più d'accettare? Il mondo favoloso di Tolkien, che conosce la gaiezza e la facondia di canti del buon popolo degli Hobbit (elfi alti quattro piedi, in cui si legge in trasparenza la bonomia non disgiunta da ostinata prodezza del popolo inglese idealizzato secondo una formula [[Gilbert Keith Chesterton|Chesterton]]-[[Hilaire Belloc|Belloc]], cattolici come Tolkien), ma anche truci popolazioni di Orchetti e di Cavalieri Neri, che vedon solo di notte e hanno un odorato finissimo, ed esseri viscidi e crudeli come quella reincarnazione di [[Calibano (La tempesta)|Caliban]] e del [[Nibelunghi|nano]] [[Alberich|Alberico]] che è Gollum, il primitivo detentore dell'anello che dà il dominio del mondo. Ma la virtù di questo epos in prosa non sta tanto in una galleria ben caratterizzata di personaggi maschili (delle creature femminili solo Shelob è convincente, ma è un mostro), quanto soprattutto nella vicenda, la distruzione del fatale anello, non indegna di figurare accanto alla ricerca del [[Graal]] e l'affondamento del tesoro simbolo di potenza, nel [[Reno]] da parte di [[Hagen (mitologia)|Hagen]] nella [[La canzone dei Nibelunghi|Saga dei Nibelunghi]]; sta nell'incalzare degli avvenimenti, nelle atmosfere serene e più spesso sinistre, d'una vastità coreografica che fa pensare agli apocalittici quadri di [[John Martin (pittore)|John Martin]], e nel non dichiarato ma pervadente afflato metafisico che fa passar sopra alle occasionali velleità di «alto stile», e a certi scivolamenti nel [[Sentimentalismo|sentimentale]], il solo peccato veramente imperdonabile agli occhi degli smaliziati moderni.|M. Praz, ''Rigenerazione dell'epica''<ref>Su ''Il Tempo'', 28 novembre 1970, p. 3.</ref>}}
==== Temi romantici minori ====
Vi sono nell'opera di Tolkien altri riferimenti ad alcuni temi preferiti dai romantici. Uno di questi è il binomio [[amore]]/[[morte]]; per avere l'uno è necessario accettare anche l'altro. Questa tematica si adatta in maniera perfetta al rapporto fra [[Aragorn]] ed [[Arwen]]: la seconda rinuncia all'immortalità derivante dalla sua stirpe [[Elfi della Terra di Mezzo|elfa]] per amore del primo; ella accetta quindi la morte, e dopo l'abbandono della vita da parte di Aragorn si lascia morire presso [[Lórien|Caras Galadhon]].<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|appendice A, parte 5}}.</ref> Il tema è collegato alla vita del già citato autore romantico, [[Novalis]]: la morte della sua fidanzata Sophie, avvenuta a soli 15 anni, causò in lui un mutamento, portandolo alla consuzione e facendolo morire alla giovane età di 29 anni.<ref>{{cita web|url=http://www.moncelon.com/novalisit.htm|titolo=Novalis e la nobile vergine|editore=Moncelon.com|autore=Jean Moncelon|accesso=4 giugno 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303174239/http://www.moncelon.com/novalisit.htm|dataarchivio=3 marzo 2016}}</ref> Questo tema è il nucleo di uno dei grandi racconti di Tolkien, Il Racconto di [[Beren|Beren Erchamion]] e [[Lúthien|Lúthien Tinúviel]]:{{Efn|Questo racconto è stato composto secondo fasi successive, ma come detto il nucleo centrale si mantiene lo stesso. Le tre versioni in ordine di composizione sono:
* {{cita|''Racconti perduti''|p. 7 e ss.}}
* {{cita|The History of Middle-earth|vol. III ''The Lays of Beleriand'', ''The Lay of Leithan''}}
* {{cita|''Il Silmarillion''|p. 202 e ss.}}}} qui i due amanti risorgono dalla morte per poter coronare il loro sogno d'amore, seppur per un breve tempo.
Altro tema caro ai romantici e soprattutto a Novalis è quello della [[notte]]. La notte dei romantici viene contrapposta alla [[luce]] dell'[[Illuminismo]]: essa è collegata all'idea di oscurità, al quale rende tutto più incerto e indistinto, dando un forte senso di indeterminatezza. Esempi di questo del romanzo sono gli [[Hobbit]] che vagano per la [[Vecchia Foresta]],<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro I, cap. VI, p. 141}}.</ref> dove con l'oscurità gli [[Ucorni|alberi]] assumono delle caratteristiche umane, oppure il sasso che [[Peregrino Tuc|Pipino]] lancia per saggiare la profondità di un profondissimo pozzo nelle caverne di [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]].<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro II, cap. IV, p. 365}}.</ref>
=== Natura contro tecnologia ===
La «natura incontaminata» è sempre stato un tema caro all'autore inglese, contrario al suo sfruttamento e quindi all'industria; gli esseri malvagi dei suoi racconti, infatti, sono spesso descritti utilizzando metafore riferibili al mondo delle macchine, come [[Saruman]], il quale "Ha un cervello fatto di metallo e d'ingranaggi".<ref>"a mind like metal and wheels", {{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro III, pag. 578}}</ref> La distruzione da parte sua di parte della [[foresta di Fangorn]] spinge [[Barbalbero]] e gli [[Ent]] a schierarsi contro di lui. Attraverso il riferimento continuo fra industria e guerra come sinonimi, specialmente in relazione alla produzione da parte di Saruman di un esercito di [[Uruk-hai]], Tolkien presenta complessivamente un'immagine molto negativa dell'industria e del progresso tecnologico portato alle sue estreme conseguenze, presentato come un percorso tentatore verso obiettivi egoistici. Tuttavia, la tecnica mostra la sua utilità ai fini della sussistenza e quando si componga di tecnologie semplici (come nel caso degli Hobbit, che conoscono ed utilizzano il mulino ad acqua), oppure raffinate e per scopi benefici condivisi dalla comunità (come nel caso degli Elfi).
=== Perdita e addio ===
Fin dalla creazione dell'universo immaginario tolkieniano, uno dei temi maggiori che lo scrittore ha utilizzato è stato quello di una grande bellezza e gioia che avvizziscono e scompaiono prima del tempo, a causa dei poteri di un essere maligno. In ''Il Silmarillion'', [[Morgoth|Melkor]] utilizza i suoi poteri prima per distruggere e contaminare le opere dei suoi fratelli e compagni [[Valar]] (le potenze angeliche del mondo),<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. I, p. 57 e ss.}}</ref> poi arriva a chiedere l'aiuto di [[Ungoliant]] per distruggere i Due Alberi che davano luce all'intera terra di [[Aman (Terra di Mezzo)|Aman]].<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. VIII, p. 102 e ss.}}</ref>
Grazie alle macchinazioni del malefico Morgoth, [[Fëanor]], principe dei [[Noldor]], prima perde suo padre e poi le sue più grandi creazioni, i [[Silmaril]]li;<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. IX, p. 108}}.</ref> con questa azione il primo sangue elfico viene sparso ad [[Alqualondë]]<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. IX, pp. 116-117}}.</ref> sul sacro suolo di [[Eldamar]], e con esso i Noldor perdono sia la loro casa che la loro innocenza. [[Mandos]], il Vala che conosce il destino, enuncia una profezia sui Noldor, rivelandogli che essi non troveranno pace fino al compimento del loro scopo, o morranno.<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. IX, pp. 118-119}}.</ref>
Nel corso della storia della Terra di Mezzo, grandi città e stati vengono creati, ma tutti sono destinate a fallire, prima che gli Elfi immortali si rendano conto che nulla di quello che hanno creato di buono sulla terra sopravviverà a loro. [[Gondolin]] e [[Nargothrond]] come [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]] e [[Númenor]] alla fine sono distrutte o abbandonate, sia attraverso il male proveniente dall'esterno che da un tradimento dall'interno.
Alla fine di ''Il Signore degli Anelli'' la maggior parte degli Elfi ha lasciato la Terra di Mezzo, portandosi via tutte quello che avevano creato; [[Lórien|Lothlórien]], senza il potere dell'Anello [[Nenya]] di [[Galadriel]], partito per le Terre Immortali, avvizzisce e sparisce. Frodo è tornato nella Contea, ma a causa della ferita riportata a Colle Vento non può più vivere libero da tristezza e dolore, e quindi deve partire anche lui per [[Aman (Terra di Mezzo)|Aman]].<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro VI, cap. IX}}.</ref>
Infine, in una delle appendici di ''Il ritorno del re'', dopo due secoli di vita [[Aragorn]] muore, lasciandosi indietro una sola e mortale [[Arwen]], che viaggia verso quel poco che resta di Lothlórien per lasciarsi morire su una pietra vicino al fiume Nimrodel, tornando in uno dei pochi posti in cui si fosse sentita davvero felice in vita.
Il tema della perdita è rafforzato attraverso alcune canzoni distribuite in tutto il libro; una delle più significative in questo senso è il poema recitato dal Nano [[Gimli]] vicino all'uscita di Moria (qui riprodotto in parte).
{{
The shadow lies upon his tomb<br />In Moria, in Khazad-dûm.|lingua=en}}
=== Il lieto fine ===
{{C|Ci sono due fonti che però si riferiscono a due aspetti marginali del paragrafo. Per il resto, si direbbe una [[wp:NRO|ricerca originale]], ossia l'opinione di un qualsiasi lettore. Se così non è, vanno indicate le fonti utilizzate.|fantasy|marzo 2021}}
''Il Signore degli Anelli'', nonostante le peripezie raccontate, le vicende dagli sfondi più o meno tragici, la morte che colpisce sia i buoni che i cattivi, finisce con un [[lieto fine]]: il male viene sconfitto, il bene trionfa, tutto riacquista un ordine e un equilibrio. Il lieto fine può essere inteso come un riscatto dell'umanità, una sorta di fiducia da parte di Tolkien nei confronti dell'uomo. Lo scrittore inglese lascia in vita quasi tutti i personaggi della Compagnia dell'Anello, e di questi fa morire solo Boromir perché desideroso di impossessarsi dell'anello, seppur per uno scopo nobile. Il romanzo non finisce con una strage tra i protagonisti, bensì con una vittoria epica.
Questo va molto in contrasto con la vita di Tolkien, in quanto lo scrittore partecipò alla [[prima guerra mondiale]] come soldato ed assistette agli sviluppi della [[seconda guerra mondiale|Seconda]]; all'interno di [[La realtà in trasparenza]] si trovano dei suoi pensieri riguardanti la [[prima guerra mondiale]], come «Le guerre sono sempre perdute e la guerra continua sempre».<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 101}}.</ref><ref>Per un ulteriore approfondimento, si veda la sezione sui [[#Temi cristiani|temi cristiani]] affrontata in precedenza.</ref>
A questo pessimismo (e forse realismo) riguardante la società in cui vive, Tolkien accosta un lieto fine nel suo romanzo, quasi volesse creare un mondo diverso da quello nel quale viveva quotidianamente, un mondo che affronta il male con il coraggio, la determinazione, l'amicizia e lo sconfigge per ritrovare finalmente la pace. Ma chi pensa che Tolkien sia un personaggio del mondo che crea, si sbaglia: in una lettera ad [[Amy Ronald]] nel [[1969]] afferma: «Io in realtà, non appartengo alla storia che ho inventato, e non voglio appartenervi»<ref name="ReferenceA"/>.
== Influenza culturale ==
=== Influenza sul genere fantasy ===
Il successo dell'opera aumentò l'interesse del pubblico per i [[romanzo|romanzi]] [[fantasy]] e il genere si accrebbe per tutti gli [[anni 1960|anni sessanta]] quando furono pubblicati molti libri simili per stile e argomento, come quelli del ''[[Ciclo di Earthsea]]'' di [[Ursula K. Le Guin]], ''[[La saga della Riftwar]]'' di [[Raymond E. Feist]], ''[[Il ciclo di Belgariad|La saga dei Belgariad]]'' di [[David Eddings]], il ''[[Shannara|ciclo di Shannara]]'' di [[Terry Brooks]], ''[[Le cronache di Thomas Covenant l'incredulo]]'' di [[Stephen R. Donaldson]] e i libri de ''[[La ruota del tempo]]'' di [[Robert Jordan]]; nei casi di ''[[Gormenghast (trilogia)|Gormenghast]]'' di [[Mervyn Peake]] e di ''[[Il serpente Ouroboros]]'' di [[Eric Rücker Eddison|E. R. Eddison]], invece, i romanzi vennero riscoperti dopo un iniziale scarso successo.
Il romanzo ha influenzato anche l'industria dei [[gioco di ruolo|giochi di ruolo]] che raggiunse grande popolarità negli [[anni 1970|anni settanta]] grazie al gioco ''[[Dungeons & Dragons]]''. Molte fra le razze presenti nel gioco sono simili per nome e caratteristiche a quelle di ''Il Signore degli Anelli'', come ad esempio gli halflings (inizialmente chiamati proprio “Hobbit” e successivamente cambiati nel nome e, in parte, nelle caratteristiche, per evitare problemi legali<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://rdushay.home.mindspring.com/Museum/Fantasy/DDrevw.html|titolo=Dungeons & Dragons White Box Edition|sito=The Fantasy Wing of the Museum of RPGs|accesso=31 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120306103034/http://rdushay.home.mindspring.com/Museum/Fantasy/DDrevw.html|dataarchivio=6 marzo 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gary Gygax e Dave Arneson|titolo=Dungeons & Dragons - Book 1: Men & Magic|anno=1974|editore=TSR}}</ref>), gli elfi, i nani, i mezzelfi, gli orchi o i draghi. Uno degli autori originari del gioco, [[Gary Gygax]], ha affermato che l'influenza del Signore degli Anelli sul gioco è minima, e che quegli elementi sono stati inclusi come mossa commerciale per aumentare la popolarità del gioco.<ref>{{Cita web|url=http://www.theonering.net/features/interviews/gary_gygax.html|titolo=Gary Gygax, Creator of Dungeons & Dragons|editore=TheOneRing.net|accesso=15 luglio 2008|lingua=en}}</ref>
La tipologia di fantasy nata sull'onda del Signore degli Anelli ha influenzato anche la creazione del [[gioco di carte collezionabili]] [[Magic: l'Adunanza]], come molti videogiochi, fra cui ''[[Final Fantasy IV]]'', ''[[Ultima]]'', ''[[Baldur's Gate]]'', ''[[EverQuest]]'', ''[[The Elder Scrolls]]'', ''[[RuneScape]]'', ''[[Neverwinter Nights]]'', e la saga di ''[[Warcraft]]''.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Douglass, Perry|url=http://xbox.ign.com/articles/709/709122p1.html|titolo=L'influenza della letteratura nel mito e nei videogames|accesso=29 maggio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071101071645/http://xbox.ign.com/articles/709/709122p1.html|dataarchivio=1º novembre 2007|editore=[[IGN (sito web)|IGN]]|urlmorto=sì}}</ref>
Il romanzo ha
{{
Tolkien ha anche influenzato, per dichiarazione dello stesso regista, la filosofia di alcuni film di ''[[Star Wars]]'' di [[George Lucas]].<ref>[http://www.spookybug.com/origins/lotr.html Le origini di Star Wars - Il
=== Satire e parodie ===
* ''[[Il Signore dei Tranelli]] (Bored of the Rings)'':
* ''Hordes of the Things'' (1980):
* ''Paperino e il signore del padello'', parodia della [[The Walt Disney Company|Disney]] con protagonista Paperino nei panni di Frodo e Topolino nei panni di Aragorn.<ref>[[Topolino (libretto)|Topolino]] nn. 2081 e 2082 del 17 e 25 ottobre [[1995]]. sceneggiatura di Giorgio Pezzin, disegni di Franco Valussi.</ref>
* ''[[Il Signore dei Ratti]]'': albo a fumetti della serie di [[Rat-Man]], disegnata da [[Leo Ortolani]].
* ''Il signore dei tortelli'' ([[2005]]): scritta da ''Joey Luke Bandini'' pseudonimo di [[Gianluca Bedini]].
* ''Il signore dei porcelli'': [[parodia]] a [[fumetto|fumetti]] italiana, di [[Barbara Barbieri]] e [[Stefano Bonfanti]].
=== Riferimenti nella musica ===
{{F|romanzi fantasy|febbraio 2019|}}
* Il compositore olandese [[Johan de Meij]] ha composto negli anni ottanta la sua [[Symphony No. 1]], soprannominata "The Lord of the Rings" Symphony, ovvero la Sinfonia del Signore degli Anelli. Il componimento consta di cinque parti, intitolate rispettivamente: Gandalf, Lothlórien, Gollum, Journey in the Dark (Viaggio nelle Tenebre) e Hobbits.
* ''The Ballad of Bilbo Baggins'' di [[Leonard Nimoy]] è basata sulla saga tolkeniana, in particolare su ''[[Lo Hobbit]]''.
* I [[Led Zeppelin]] hanno composto alcune [[canzone (musica)|canzoni]] ispirate al Signore degli Anelli: ''Misty Mountain Hop'', il cui titolo si rifà alle "[[Montagne Nebbiose]]" (''Misty Mountains''); ''Ramble On'' si riferisce a Bilbo Baggins e al suo incontro con Galadriel e Gollum, e viene citata anche Mordor; nel testo di ''The Battle of Evermore'' vi sono ulteriori riferimenti alla serie.<ref>[http://www.metallized.it/articolo.php?id=699 Tra rock e letteratura - Led Zeppelin]. Articolo dal sito metallized.it</ref>
* I [[
* Gli [[Styx (gruppo musicale)|Styx]] intitolarono una canzone
*
* [[Alan Horvath]] ha realizzato un intero album basato sul romanzo di Tolkien nel [[2004]].{{Senza fonte}}
* I [[Blind Guardian]], band [[Heavy metal|metal]] [[Germania|tedesca]], hanno intitolato una canzone ''Lord of the Rings'' nell'album ''[[Tales from the Twilight World]]''. Esiste anche un loro album dedicato a ''Il [[Silmarillion]]'' intitolato ''[[Nightfall in Middle-Earth]]''. Nell'album ''[[Battalions of Fear]]'' è presente una canzone dedicata a [[Éowyn]], una con riferimenti alle miniere di Moria (By the Gates of Moria) e una a Gandalf (Gandalf's Rebirth). Molte altre loro opere contengono riferimenti e citazioni dal lavoro di Tolkien.{{Senza fonte}}
* [[Enya]] ha reso omaggio al Signore degli Anelli inserendo il brano ''[[Lothlórien]]'' nell'album ''[[Shepherd Moons]]'' del [[1991]]. Inoltre, ha composto e interpretato due brani inseriti nella colonna sonora dei [[Il Signore degli Anelli (serie di film)|film]] di [[Peter Jackson]] tratti dal romanzo: ''Aníron'' e ''May it Be''.
* Gandalf, musicista austriaco, scelse il suo nome basandosi su quello dello stregone protagonista del romanzo. Ha composto molti lavori con riferimenti a ''Il Signore degli Anelli'', soprattutto nel suo secondo album, ''Visions''.{{Senza fonte}}
* Il gruppo dei [[Nickel Creek]] intitolò una canzone ''The House of Tom Bombadil''.
* I [[Gorgoroth]], gruppo [[black metal]], traggono il proprio nome all'omonimo altopiano di [[Mordor]].
* Il progetto musicale [[Burzum]], dell'artista norvegese [[Varg Vikernes]], trae il proprio nome da una parte dell'iscrizione sull'Anello in [[Linguaggio nero|Lingua Oscura]]: «agh burzum-ishi krimpatul», ovvero «e nel buio incatenarli».
* In [[Italia]]
*
* [[Edoardo Volpi Kellermann]], [[compositore]] italiano, ha tradotto, per usare le sue parole, «vent'anni di ricerca creativa ispirata alla lettura delle opere di Tolkien» in un progetto di musica strumentale chiamato ''Tolkieniana: Viaggio Musicale nella Terra di Mezzo''. Finora edito il primo disco, dal titolo ''[[Verso Minas Tirith]]''.{{Senza fonte}}
* I [[Summoning]], gruppo epic-black metal [[
* Gli [[Amon Amarth]], gruppo
* Il progetto musicale [[The Fellowship]] è nato con l'intento esplicito di rappresentare in musica la mitologia tolkieniana; ha pubblicato finora un album, ''[[In Elven Lands]]'', che si avvale della collaborazione di artisti di fama mondiale
* Il compositore statunitense [[David Arkenstone]] ha composto nel [[2001]] un album ispirato a ''Il Signore degli Anelli'', dal titolo ''[[Music Inspired by Middle Earth]]'' ("Musica ispirata alla Terra di Mezzo") che, nonostante sia uscito in concomitanza con il film ''La compagnia dell'Anello'', non è ad esso correlato.{{Senza fonte}}
* Il gruppo musicale [[gothic metal]] [[Finlandia|finlandese]] [[Battlelore (gruppo musicale)|Battlelore]] trae ispirazione per i suoi testi dalle opere di Tolkien.{{Senza fonte}}
* I [[Carach Angren (gruppo musicale)|Carach Angren]], gruppo musicale Simphonic Black Metal Olandese, prendono il proprio nome da un luogo presente nell'opera di Tolkien
* I [[Rhapsody of Fire]] hanno dichiarato di essersi ispirati al mondo Tolkeniano per la composizione delle loro canzoni mentre l'ex chitarrista della band, [[Luca Turilli]], dopo l'abbandono dei Rhapsody of Fire ha fondato una propria band, sempre ispirata dal mondo del Signore degli Anelli.{{Senza fonte}}
=== Influenza sociale e politica ===
In tutto il mondo ci sono istituzioni e società che si occupano di promuovere e ricordare le opere di Tolkien; in Italia è stata fondata nel 1994 la [[Società Tolkieniana Italiana]], un'associazione senza scopo di lucro che si dedica allo studio e alla diffusione dell'opera di Tolkien.
Dal 2003, ogni 25 marzo gli appassionati di Tolkien festeggiano il Tolkien Reading Day, una giornata dedicata alla lettura delle sue opere, in cui si organizzano eventi e manifestazioni. La scelta della data non è casuale, in quanto coincide con la caduta di Sauron e decreta la fine della guerra dell'anello.<ref>{{Cita web|url=https://tolkienreadingday.tolkieniana.net/|titolo=Tolkien Reading Day|accesso=3 gennaio 2022|dataarchivio=3 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220103135416/https://tolkienreadingday.tolkieniana.net/|urlmorto=sì}}</ref>
Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] l'opera di Tolkien venne "adottata" dal movimento alternativo e [[Movimento pacifista|pacifista]] degli [[Anni 1960|anni sessanta]], che usò slogan di protesta come ''Frodo Lives'' o ''Gandalf for President'' molto diffusamente.<ref>Michael White, ''La vita di J.R.R. Tolkien'', Bompiani 2002, ISBN 978-88-452-5252-5, [http://books.google.it/books?id=JUD7PsoMZ1kC&pg=PT153&dq=hippy+frodo&hl=it&sa=X&ei=LXQ5VMy8IsmdPei6gfgK&ved=0CCUQ6AEwAQ#v=onepage&q=frodo&f=false La vita di J.R.R. Tolkien - Michael White - Google Libri]</ref> In Italia, invece, l'opera di Tolkien raggiunse un largo successo all'incirca nella seconda metà degli [[Anni 1970|anni Settanta]], poco tempo dopo la pubblicazione della [[Rusconi Libri|Rusconi]],<ref>Mario Caprara, Gianluca Semprini, ''Neri!'', Newton Compton Editori, 2012, ISBN 978-88-541-4695-2, [http://books.google.it/books?id=ieO_d2Nz-Y8C&pg=PT414&dq=hippy+frodo&hl=it&sa=X&ei=LXQ5VMy8IsmdPei6gfgK&ved=0CC8Q6AEwAw#v=onepage&q pag]</ref> e fu subito strumentalizzato da alcune frange della [[Estrema destra|destra radicale]], che lo distorsero vedendolo come possibile manifesto delle loro idee politiche.<ref name="cita-Del-Corso-Pecere"/><ref>Dario Olivero. {{Cita web |url=http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/spettacoli_e_cultura/tolkien/tolkien/tolkien.html|titolo=Tolkien autore di destra? Storia di una mistificazione|data=23 settembre 2003|accesso=26 ottobre 2007}}</ref> Nacquero quindi gruppi come la [[Compagnia dell'Anello (gruppo musicale)|Compagnia dell'Anello]], gruppo di [[musica alternativa di destra]] legato al [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]], e gli Hobbit, gruppo musicale di [[Perugia]] legato all'estrema destra. Di lì a poco nacque l'idea dei [[Campi Hobbit]],<ref>{{cita web|url=http://www.ideazione.com/settimanale/numeri_speciali/speciale_Tolkien/vivenzio.htm|titolo=Campo Hobbit, quella festa a lungo attesa|editore=Ideazione.com|autore=Cristiana Vivenzio|data=11 gennaio 2002|accesso=4 giugno 2014}}</ref> raduni organizzati dai giovani di destra. Ma per quanto in Italia non si fosse vista la sovrapposizione tra mondo tolkieniano e cultura psichedelica vista in Inghilterra<ref>https://www.johncoulthart.com/feuilleton/2023/03/20/gandalfs-garden-magazine/</ref> e negli Stati Uniti, molte culture alternative antiautoritarie e anarchiche ne ripresero l'immaginario, come nel caso degli ecovillaggi radicali degli "Elfi di Granburrone", nei boschi pistoiesi<ref>https://www.ilfoglio.it/cultura/2022/10/08/news/a-chi-appartiene-j-r-r-tolkien-la-signora-degli-anelli-e-la-politica-in-cerca-di-fantasia-4524116/</ref>
== Opere derivate ==
{{F|romanzi fantasy|febbraio 2019|}}
=== Cinema ===
==== Primi tentativi e adattamenti ====
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli (film 1978)|Il ritorno del re (film 1980)}}
[[File:RalphBakshiJan09.jpg|thumb|[[Ralph Bakshi]], autore del primo adattamento cinematografico de ''Il Signore degli Anelli'', un lungometraggio animato.]]
Molti registi e cineasti, nel corso degli anni, pensarono o tentarono di cimentarsi con una trasposizione cinematografica del più famoso romanzo di Tolkien.
Uno dei primi produttori a proporsi per produrre un adattamento cinematografico del romanzo fu [[Walt Disney]], nel corso della sua vita richiese numerose volte a Tolkien i diritti di suoi romanzi, tuttavia quest'ultimo si rifiutò a darglieli per una sua antipatia nei confronti di Disney.<ref>{{Cita web|url=https://spacenerd.it/2021/06/perche-tolkien-odiava-walt-disney/|titolo=Perché Tolkien odiava Walt Disney (e gli negò i diritti del Signore degli Anelli) – SpaceNerd.it|autore=Vittorio Pezzella|sito=spacenerd.it|data=2021-06-13|lingua=it-IT|accesso=2023-07-18}}</ref> I [[The Beatles|Beatles]] avrebbero voluto realizzare una versione del romanzo e [[Stanley Kubrick]] prese in considerazione la possibilità di dirigere il film<ref>{{cita web|url=http://www.16noni.it/cinema/i/signoreanelli.htm|titolo=Il Signore degli Anelli|citazione=Kubrick [...] manifestò un serio interesse per il progetto [...]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927081724/http://www.16noni.it/cinema/i/signoreanelli.htm|dataarchivio=27 settembre 2007}}</ref> ma l'autore si oppose al progetto.<ref>{{cita web|url=http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=19837|titolo=I Beatles volevano interpretare Il Signore degli Anelli|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071114071125/http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=19837|dataarchivio=14 novembre 2007|urlmorto=sì}}</ref> {{Senza fonte|Alla metà degli anni settanta, il regista britannico [[John Boorman]] collaborò con il produttore Saul Zaentz per realizzare un film basato sull'opera, ma il progetto risultò troppo costoso per i finanziamenti a disposizione al tempo; Boorman sfruttò comunque i suoi appunti per le riprese del film Excalibur.}}
Nel 1977, gli studios ''Rankin-Bass'' produssero una [[Lo Hobbit (film 1977)|versione animata]] televisiva de ''Lo Hobbit''. Poco dopo, Saul Zaentz riprese da dove la Rankin-Bass aveva concluso, realizzando un adattamento animato che copriva la trama di La Compagnia dell'Anello e la prima parte di quella di Le due torri. Questa [[Il Signore degli Anelli (film 1978)|versione animata]], prodotta dalla [[United Artists]], usava una tecnica mista, che incorporava sequenze di animazione e scene dal vivo, e fu diretta da [[Ralph Bakshi]]; il film si conclude subito dopo la battaglia al [[Fosso di Helm]] (le [[Paludi Morte]], il [[Cancello Nero]] e il personaggio di [[Faramir]] sono stati esclusi dall'adattamento). Nonostante i suoi sforzi, Bakshi non fu mai in grado di realizzare la seconda parte della pellicola, ma la Rankin-Bass terminò ugualmente l'opera con la versione animata di ''[[Il ritorno del re (film 1980)|Il ritorno del re]]'' nel 1980, realizzato dallo stesso team che aveva la versione televisiva de Lo Hobbit.{{Senza fonte}}
==== La trilogia di Peter Jackson ====
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli (serie di film)}}
[[File:Peter Jackson01.jpg|thumb|[[Peter Jackson]], regista della [[Il Signore degli Anelli (serie di film)|trilogia cinematografica]] prodotta dalla [[New Line Cinema]].|alt=]]
{{Senza fonte|I relativi fallimenti dei precedenti lavori scoraggiarono per molti anni registi e case di produzione, che non riproposero più l'idea di una trasposizione cinematografica del libro, giudicata impossibile da portare sullo schermo a causa dell'enorme quantità di sforzi produttivi richiesti.}}{{chiarire||chiarire}} Fu solo con lo sviluppo di nuove tecniche cinematografiche, in particolare l'evoluzione della [[computer grafica]], che il progetto venne ripreso in considerazione.{{Senza fonte}}
Nel [[1995]], la [[Miramax Films]] sviluppò un progetto di adattamento dal vivo del romanzo con il [[regista]] [[Nuova Zelanda|neozelandese]] [[Peter Jackson]], che avrebbe dovuto svilupparsi in due film. Quando la produzione divenne troppo costosa per le intenzioni della casa di produzione, la [[New Line Cinema]] rilevò la responsabilità della produzione passando da due a tre film per rispettare meglio i tempi del libro; i dirigenti e fondatori della [[Miramax Films|Miramax]], Bob Weinstein e Harvey Weinstein, rimasero inseriti nel progetto, nel ruolo di [[Produttore cinematografico|produttori]].{{Senza fonte}}
I tre film vennero girati contemporaneamente in [[Nuova Zelanda]], e sono caratterizzati da un ampio utilizzo di [[effetti speciali]] sviluppati dalla [[Weta Digital]] e dalla [[Weta Workshop]], società cinematografiche fondate da Peter Jackson stesso. {{Senza fonte|La computer grafica, in particolare, è stata molto usata, sia nelle piccole ambientazioni (ad esempio la creazione del personaggio di Gollum, interamente generato al computer) che nelle scene delle grandi battaglie, per quali sono state programmate migliaia di comparse digitali.}}
''[[Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello|La Compagnia dell'Anello]]'' uscì nelle sale il 19 dicembre [[2001]], ''[[Il Signore degli Anelli - Le due torri|Le due torri]]'' il 18 dicembre [[2002]] e ''[[Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re|Il ritorno del re]]'' il 17 dicembre [[2003]].
Gli adattamenti cinematografici di Peter Jackson hanno guadagnato diciassette [[Premio Oscar|premi Oscar]]: quattro per ''La Compagnia dell'Anello'', due per ''Le due torri'' e undici per ''Il ritorno del re''<ref>{{cita web|url=https://www.cheatsheet.com/entertainment/did-lord-of-the-rings-movies-win-any-oscars.html/|titolo=Did 'The Lord of the Rings' Movies Win Any Oscars?|sito=Showbiz CheatSheet|lingua=EN|cognome=Mullen|nome=Amanda}}</ref>. La première di ''Il ritorno del re'' si tenne a [[Wellington (Nuova Zelanda)|Wellington]], in [[Nuova Zelanda]], il 1º dicembre [[2003]], e fu affiancata da celebrazioni dei fan e da promozioni ufficiali (la produzione del film ha contribuito consistentemente all'economia della nazione). ''Il ritorno del re'' è stato anche il secondo film nella storia a guadagnare più di un miliardo di dollari (in tutto il mondo).<ref name="Box office Mojo">{{cita web|url=http://www.boxofficemojo.com/alltime/world/ |titolo=Box office Mojo|accesso=5 gennaio 2016}}</ref> Alla notte degli Oscar [[2004]], ''Il ritorno del re'' vinse tutte e undici le statuette per le quali era stato candidato, eguagliando il record di ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'' e ''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]]''.
=== Radio ===
* La [[British Broadcasting Corporation|BBC]] produsse un adattamento in tredici parti dell'opera nel [[1956]], ed una versione in sei parti de ''Lo Hobbit'', nel [[1966]]. Sulla trasmissione della prima, Tolkien scrisse: «Penso che il libro sia del tutto inadatto alla drammatizzazione, e le trasmissioni non mi sono piaciute affatto»<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 175}}.</ref>. Non esistono registrazioni della serie del [[1956]], al contrario di quelle de ''Lo Hobbit''.{{Senza fonte}}
* Un'ulteriore drammatizzazione del [[1979]] fu trasmessa negli Stati Uniti e successivamente registrata e venduta su [[musicassetta|cassette]] e [[CD]]; sulla confezione non appaiono indicazioni su cast o altre informazioni. Ogni attore fu apparentemente registrato separatamente e poi le varie parti montate insieme.{{Senza fonte}}
* Nel [[1981]] la BBC trasmise una nuova drammatizzazione in ventisei episodi da mezz'ora ciascuno; ognuno degli episodi fu trasmesso due volte a settimana, uno standard ancora oggi per molte serie della BBC.<ref>{{cita web|url=http://www.tolkienlibrary.com/press/850-Lord-of-the-Rings-BBC-Dramatization.php|titolo=Review: The BBC Lord of the Rings Dramatization re-released by BBC AudioBooks America|editore=Tolkienlibrary.com|autore=Pieter Collier|accesso=5 giugno 2014|lingua=en}}</ref> La serie fu trasmessa anche negli Stati Uniti sulla [[National Public Radio]] con una [[sinossi]] aggiunta prima di ogni episodio. La serie fu successivamente montata in tredici episodi da un'ora, restaurando e reinserendo alcuni dialoghi originariamente tagliati, ri-arrangiando alcune scene per il loro impatto drammatico e risistemando la narrazione e le [[colonna sonora|musiche]]. Questa versione venne venduta sia su cassetta che su CD.{{Senza fonte}} Nel [[2002]], per sfruttare il successo della trilogia cinematografica, la BBC trasmise nuovamente la serie, su "BBC - Radio 4", questa volta dividendola secondo lo schema dei libri in una trilogia, omettendo le divisioni originali degli episodi, ed utilizzando l'attore [[Ian Holm]], che nella serie aveva recitato nel ruolo di Frodo Baggins (mentre interpreta Bilbo nella trilogia di Peter Jackson), come nuova voce narrante.{{Senza fonte}}
=== Teatro ===
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli (musical)}}
Sono state approntate alcune [[Rappresentazione teatrale|rappresentazioni teatrali]] basate sul Signore degli Anelli. Tra queste, lunghe rappresentazioni complete di La Compagnia dell'Anello (2001), Le due torri (2002) e di Il ritorno del re (2003) sono state messe in scena negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a [[Cincinnati]], [[Ohio]]. Nel 2006, un [[musical]] in grande stile della durata di tre ore e mezzo fu prodotto a [[Toronto]], in [[Canada]], ma gli eccessivi costi di produzione fecero cancellare il musical solo sei mesi dopo{{Senza fonte}}; una versione dello stesso, tagliata e riscritta in alcune parti, ha cominciato ad essere rappresentata a [[Londra]] a partire da maggio [[2007]].{{Senza fonte}}
=== Televisione ===
Nel 1993, in [[Finlandia]] venne realizzata una serie televisiva intitolata ''[[Hobitit]]'' (lett. "Gli Hobbit"). La serie si concentra principalmente sul viaggio di Frodo, Sam e Gollum verso il Monte Fato e non mostra gli eventi che riguardano il resto della compagnia.
Nel novembre del 2017 gli [[Amazon Studios]] hanno firmato un contratto da 250 milioni di dollari con la [[New Line Cinema]] e con gli altri detentori dei diritti sull'opera per la realizzazione di una serie televisiva. Nel 2018 è arrivata la conferma che, con oltre un miliardo di dollari di investimenti per cinque stagioni programmate, sarà la serie più costosa mai realizzata.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2018/04/07/news/_signore_degli_anelli_-193219422/|titolo=Amazon conquista 'Il Signore degli Anelli': sarà la serie tv più costosa mai realizzata|pubblicazione=Spettacoli - La Repubblica|data=7 aprile 2018|accesso=10 aprile 2018}}</ref> La serie, intitolata ''[[Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere]]'' (''The Lord of the Rings: The Rings of Power''), sarà ambientata nella [[Seconda Era]], migliaia di anni prima degli eventi del ''Signore degli Anelli'', e ha debuttato il 2 settembre 2022.<ref>{{Cita web|autore=Joe Otterson|url=https://variety.com/2022/tv/news/lord-of-the-rings-rings-of-power-amazon-series-1235156784/|titolo=‘Lord of the Rings’ Amazon Series Reveals Full Title in New Video|sito=[[Variety (periodico)|Variety]]|data=19 gennaio 2022|accesso=23 gennaio 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.tvserial.it/il-signore-degli-anelli-serie-tv-news-video/|titolo=Il Signore degli Anelli uscita e titolo della serie Amazon|accesso=24 gennaio 2022}}</ref>
===
{{vedi anche|Videogiochi ambientati nella Terra di Mezzo}}
Elenco non esaustivo:
* ''[[Lord of the Rings: Game One]]'' (1985), prima trasposizione ufficiale
* ''[[War in Middle Earth]]'' (1988)
* ''[[J.R.R. Tolkien's The Lord of the Rings]]'' (1990)
* ''[[J.R.R. Tolkien's The Lord of the Rings: Volume 1]]'' (1994)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello]]'' (2002), primo di diversi titoli basati in particolare sui film
* ''[[Il Signore degli Anelli: Le due torri]]'' (2002)
* ''[[Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re]]'' (2003)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La Terza Era]]'' (2004)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La battaglia per la Terra di Mezzo|La battaglia per la Terra di Mezzo]]'' (2004)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La battaglia per la Terra di Mezzo 2|La battaglia per la Terra di Mezzo 2]]'' e l'espansione ''[[Il Signore degli Anelli: La battaglia per la Terra di Mezzo 2: L'ascesa del Re stregone|L'ascesa del Re stregone]]'' (2006)
* ''[[Il Signore degli Anelli Online: Ombre di Angmar]]'' (2007)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La conquista]]'' (2009)
* ''[[Il Signore degli Anelli: L'avventura di Aragorn]]'' (2010)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La guerra del Nord]]'' (2011)
* ''[[LEGO Il Signore degli Anelli (videogioco)|LEGO Il Signore degli Anelli]]'' (2012)
* ''[[La Terra di Mezzo: L'ombra di Mordor]]'' (2014)
* ''[[La Terra di Mezzo: L'ombra della guerra]]'' (2017)
=== Giochi di ruolo ===
La saga epica di Tolkien ha avuto una significativa influenza sull'industria del [[gioco di ruolo]], che ha acquistato popolarità a partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]] con ''[[Dungeons & Dragons]]''. L'opera continua ad avere un grosso peso sia nei tradizionali giochi di ruolo carta e matita che nei [[Videogioco di ruolo|videogiochi di ruolo]] con temi [[fantasy]] ed epici.<ref>{{cita web|url=https://uk.ign.com/articles/2006/05/18/the-influence-of-literature-and-myth-in-videogames|titolo=The Influence of Literature and Myth in Videogames|editore=[[IGN (sito web)|IGN]]|data=18 maggio 2006|lingua=en|accesso=4 giugno 2014}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Brett A. S. Martin|data=giugno 2004|titolo=Using the Imagination: Consumer Evoking and Thematizing of the Fantastic Imaginary|rivista=Journal of Consumer Research|numero=31|pp=136-149|lingua=en|url=http://www.basmartin.com/wp-content/uploads/2010/08/Martin-2004-JCR.pdf}}</ref>
La prima casa editrice a ottenere la licenza per produrre giochi di ruolo basati sul ''Signore degli Anelli'' fu la [[Iron Crown Enterprises]] che a partire dal 1982 pubblicò dei supplementi per ''[[Rolemaster]]'' ambientati nella Terra di mezzo<ref name="Appelcline-80">{{Cita libro|autore=Shannon Appelcline|titolo=Designers & Dragons: The '70s|ed=2|anno=2014|editore=Evil Hat Productions|lingua=en|pp=98, 100, 117|cid=Appelcline 2014|ISBN=978-1-61317-075-5|vol=1}}</ref>. Il primo gioco di ruolo ufficiale è stato il ''[[Girsa|Gioco di Ruolo del Signore degli Anelli]]'' (''Middle-Earth Roleplaying System'') pubblicato sempre dalla Iron Crown Enterprises dal 1982 fino al 1999, quando la [[Tolkien Enterprises]] ritirò la licenza.<ref name=Appelcline-80 /><ref>{{cita web|url=http://www.jrrtolkien.it/2011/07/28/other-minds-other-hands-il-gioco-di-ruolo-di-j-r-r-tolkien/|titolo=Other Minds, other hands: il gioco di ruolo e J.R.R. Tolkien|data=28 luglio 2011|accesso=4 giugno 2014}}</ref> In occasione dell'edizione del film diretto da Peter Jackson è stato pubblicato nel 2002 un secondo gioco di ruolo ufficiale dalla [[Decipher (azienda)|Deciphers Games]], che adotta sia l'iconografia del film che quella del romanzo, lasciando al "narratore" il compito di decidere quale delle due utilizzare.<ref>{{cita web|url=http://www.jrrtolkien.it/fandom/gioco-di-ruolo/|titolo=Gioco di ruolo|editore=Associazione romana studi tolkeniani|data=30 luglio 2011|accesso=4 giugno 2014}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Shannon Appelcline|titolo=Designers & Dragons: The '90s|ed=2|anno=2014|editore=Evil Hat Productions|lingua=en|p=237|cid=Appelcline 2014|ISBN=978-1-61317-084-7|vol=3}}</ref> Un terzo gioco di ruolo ufficiale, ''[[L'Unico Anello]]'' (''The One Ring Roleplaying System''), è stato pubblicato dalla [[Cubicle 7 Entertainment]] nel 2011<ref>{{Cita libro|autore=Shannon Appelcline|titolo=Designers & Dragons: The '00s|ed=2|anno=2014|editore=Evil Hat Productions|lingua=en|p=354|cid=Appelcline 2014|ISBN=978-1-61317-087-8|vol=4}}</ref>.
=== Giochi da tavolo ===
Esistono molti [[Gioco da tavolo|giochi da tavolo]] basati sull'opera<ref>{{cita web|lingua=en|https://boardgamegeek.com/boardgamefamily/4263/authors-jrr-tolkien|Authors: J.R.R. Tolkien}}</ref>, tra cui il [[wargame tridimensionale]] ''[[Il Signore degli Anelli - Gioco di battaglie strategiche]]'' dell'azienda inglese [[Games Workshop]], in cui si gioca con [[Miniatura (gioco)|miniature]] che rappresentano sia tutti i personaggi del libro, ma anche quelli presenti nel [[Silmarillion]]; c'è anche una serie di miniature della stessa azienda di miniature basate su ''[[Lo Hobbit]]'', in scala 10 mm, di un gioco chiamato ''The battle of five armies'' (''La battaglia dei cinque eserciti'') le cui regole però non sono state tradotte in italiano.
Nel mese di aprile 2018 la [[Games Workshop]] ha annunciato l'arrivo di un nuovo gioco da tavolo ispirato alla trilogia cinematografica intitolato ''The Lord of the Rings: Quest to Mount Doom''<ref>{{Cita news|url=https://www.justnerd.it/2018/04/10/the-lord-of-the-rings-quest-to-mount-doom/|titolo=The Lord of the Rings: Quest to Mount Doom, annunciato il nuovo GdT di Games Workshop - Justnerd.it|pubblicazione=Justnerd.it|data=10 aprile 2018|accesso=13 aprile 2018}}</ref>.
== Nell’astronomia ==
Le montagne di [[Titano (astronomia)|Titano]], una delle lune di [[Saturno (astronomia)|Saturno]], prendono il nome dalle opere di Tolkien: si trovano così il Monte Erebor, le Montagne Nebbiose e il Monte Fato.<ref>{{Cita web|url=https://spiegato.com/la-popolarita-dei-libri-di-jrr-tolkien-si-e-diffusa-oltre-la-terra|titolo=La popolarità dei libri di JRR Tolkien si è diffusa oltre la Terra?|accesso=3 gennaio 2022}}</ref>
== Edizioni italiane ==
* {{Cita libro|trad=[[Vicky Alliata di Villafranca]]|titolo=La Compagnia dell'anello. Parte prima della trilogia: Il Signore degli Anelli|editore=Astrolabio-Ubaldini|città=Roma|anno=1967}}
* {{Cita libro|trad=Vicky Alliata di Villafranca, edizione italiana riveduta a cura di [[Quirino Principe]]|altri=Introduzione di [[Elémire Zolla]]|titolo=Il Signore degli Anelli. Trilogia|editore=Rusconi Libri|città=Milano|mese=ottobre|anno=1970-1999}} - Milano, [[Bompiani]], 2000-2002.
* {{Cita libro|titolo=Il Signore degli Anelli|altri=trad. riveduta e corretta in collaborazione con la [[Società Tolkieniana Italiana]]|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2003-2019}}
* {{Cita libro|titolo=Il Signore degli Anelli|trad=[[Ottavio Fatica]]|altri=3 voll.|editore=Bompiani|città=Milano-Firenze|anno=2019-2020}}
* {{Cita libro|titolo=Il Signore degli Anelli|trad=[[Ottavio Fatica]]|altri=volume unico|editore=Bompiani|città=Milano-Firenze|anno=2023}}
==
;Esplicative
{{Gruppo di note}}
;Fonti
<references/>
== Bibliografia ==
=== Opere di J.R.R. Tolkien e Christopher Tolkien ===
* {{cita libro|autore=[[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]]|titolo=[[Lo Hobbit annotato]]|curatore=[[Douglas A. Anderson]]|editore=Rusconi|città=Milano|anno=1991|ISBN=88-18-12100-6|cid=''Lo Hobbit annotato''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[Il Silmarillion]]|curatore=[[Christopher Tolkien]]|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2000|ISBN=88-452-5654-5|cid=''Il Silmarillion''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[Racconti perduti]]|curatore=Christopher Tolkien|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2000|ISBN=88-452-9008-5|cid=''Racconti perduti''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[La realtà in trasparenza|La realtà in trasparenza. Lettere]]|curatore=[[Humphrey Carpenter]]|curatore2=Christopher Tolkien|traduttore=Cristina De Grandis|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2001|ISBN=88-452-9130-8|cid=''La realtà in trasparenza''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[Albero e foglia]]|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2001|ISBN=88-452-9044-1|cid=''Albero e foglia''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=Il Signore degli Anelli|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2004|ISBN=88-452-9261-4|cid=''Il Signore degli Anelli''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[Il medioevo e il fantastico]]|editore=Bompiani|città=Bergamo|anno=2004|ISBN=88-452-5489-5|cid=''Il medioevo e il fantastico''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[The History of Middle-earth]]|curatore=Christopher Tolkien|editore=HarperCollins|città=New York|anno=2002|ISBN=0-00-710508-8|lingua=en|cid=''The History of Middle-earth''}}
* {{cita libro|autore=|curatore=J.R.R. Tolkien|titolo=Sir Gawain and the Green Knight, Pearl, and Sir Orfeo|url=https://archive.org/details/sirgawaingreenkn00tolk|editore=Ballantine Books|anno=1980|ISBN=0-345-27760-0|lingua=en|cid=''Sir Gawain and the Green Knight, Pearl, and Sir Orfeo''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=The Old English Exodus|curatore=Joan Turville-Petre|editore=Oxford University Press|anno=1982|ISBN=0-19-811177-0|lingua=en|cid=''The Old English Exodus''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=Finn and Hengest|curatore=Alan Bliss|editore=Allen & Unwin|anno=1983|ISBN=0-261-10355-5|lingua=en|cid=''Finn and Hengest''}}
* {{cita pubblicazione|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=Ancrene Wisse and Hali Meiðhad|rivista=Essays and Studies by members of the English Association|volume=14|città=Oxford|anno=1929|pp=104-126|lingua=en|cid=''Ancrene Wisse and Hali Meiðhad''}}
=== Opere su ''Il Signore degli Anelli'' ===
*
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|autore=Humphrey Carpenter|titolo=La vita di J.R.R. Tolkien|traduttore=F. Malagò e P. Pugni|editore=Fanucci|anno=2002|ISBN=88-347-0871-7|cid=Carpenter}}
* {{Cita libro|autore=Jane Chance|titolo=Tolkien's Art: A Mythology for England|url=https://archive.org/details/tolkiensart0000unse/mode/2up?view=theater|anno=1979|editore=Macmillan|città=Londra|lingua=en|cid=Chance 1979|ISBN=03-332-6595-5}}
* {{Cita pubblicazione|titolo = 'Lord of the Rings' and 'The Ballad of the White Horse'|autore = Christopher Clausen|rivista = South Atlantic Bulletin|volume = XXXIX|numero = 2|anno = 1974|mese = maggio|pp = 10–16|lingua = inglese|cid = Clausen|url = https://www.enotes.com/topics/g-k-chesterton/criticism/chesterton-g-ilbert-k-eith/criticism/christopher-clausen-essay-date-1974}}
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|autore=Lucio Del Corso|autore2=Paolo Pecere|titolo=L'anello che non tiene: Tolkien fra letteratura e mistificazione|editore=Minimum Fax|anno=2003|ISBN=88-87765-85-5|cid=Del Corso, Pecere}}
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|cognome= Gulisano|nome= Paolo|titolo= Tolkien: il mito e la grazia|ISBN=88-7610-958-7|anno= 2001|editore= Ancora}}
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|cognome=
*{{Cita pubblicazione|titolo = Chesterton's "Ballad of the White Horse": From Conception to Critical Reception|autore = Nicholas Milne|rivista = Mythlore: A Journal of J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, Charles Williams, and Mythopoeic Literature|volume = 35|numero = 1|anno = 2016|mese = autunno-inverno|pp = 23–45|lingua = inglese|cid = Milne|url = https://dc.swosu.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1062&context=mythlore}}
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|cognome=
* {{cita libro|cognome= Simpson|nome= Paul|titolo= Guida Completa a Il Signore degli Anelli|ISBN=88-8211-975-0|anno= 2005|città= Milano|editore= A. Vallardi}}
* {{cita libro|cognome= Shippey|nome= Tom|wkautore= Tom Shippey|titolo= J.R.R. Tolkien: La via per la Terra di Mezzo|anno= 2005|editore= Marietti 1820|città= Genova-Milano|ISBN=88-211-8558-3|cid=Shippey}}
* {{cita libro|cognome= Spirito ofm. Conv|nome= Guglielmo|titolo= Tra San Francesco e Tolkien. Una lettura spirituale del Signore degli Anelli|ISBN=88-8474-037-1|anno= 2003|città= Rimini|editore= Il Cerchio Iniziative Editoriali}}
== Voci correlate ==
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* [[Guerra dell'Anello]]
* [[Unico Anello]]
*
*
*
* [[La storia della Terra di Mezzo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q=John_Ronald_Reuel_Tolkien#Il_Signore_degli_Anelli|q_preposizione=dell
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://lotr.wikia.com/wiki/Main_Page|Il Signore degli Anelli|lingua=en}}
{{Wikipedia parlata-n|idRevisione= 17069690|Data= 28 giugno 2008|NomeFile1= itwiki-Il_Signore_degli_Anelli_parte_1.ogg|NomeFile2= itwiki-Il_Signore_degli_Anelli_parte_2.ogg}}
* {{cita web|https://www.tolkien.it/|Società Tolkieniana Italiana}}
* {{cita web|http://www.jrrtolkien.it/|Associazione italiana studi tolkeniani}}
* {{cita web |http://www.middangeard.org/alliata.htm|Intervista a Vicky Alliata, traduttrice de Il Signore degli Anelli}}
* {{cita web|http://www.soronel.it/Traduzioni.html|I nomi contenuti in Il Signore degli Anelli tradotti in tre lingue}}
* {{cita web|http://www.tolkiensociety.org/|Tolkien Society|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.sacred-texts.com/ring/index.htm|Risorse testuali da sacred-texts.com|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://jackflannel.org/lotr/|2=Guida dettagliata alle differenze tra il libro e la riduzione cinematografica di Jackson|lingua=en|accesso=19 settembre 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120222142006/http://jackflannel.org/lotr/|dataarchivio=22 febbraio 2012|urlmorto=sì}}
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[[Categoria:Il Signore degli Anelli| ]]
[[Categoria:Opere di J. R. R. Tolkien sulla Terra di Mezzo]]
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