Il Signore degli Anelli: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{nota disambigua2|La voce riguarda il romanzo. Se stai cercando altri significati, vedi '''[[Il Signore degli Anelli (disambigua)]]'''.}}
{{Libro
|tipo = fantasy
|titolo = Il Signore degli Anelli
|titoloorig = The Lord of the Rings
|titoloalfa = Signore degli anelliAnelli, Il
|immagine = UnicoEl AnelloSeñor de los Anillos lectura.pngjpg
|didascalia = ''L'unico[[Unico Anello'']], potente oggetto magico nelcreato qualeda [[Sauron]], l'antagonista principale del romanzo, ha infuso la maggior parte del suo potere.
|annoorig = 1955
|autore = [[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]]
|annoita = 1970
|annoorig = [[1955]]
|genere = [[romanzo]]
|sottogenere = ''[[high fantasy]]''
|lingua = en
|ambientazione = [[Terra di Mezzo]], 3001 - 3021 [[Terza Era]]<ref>Il romanzo si serve, durante la narrazione, di un'ambientazione temporale fittizia. Solo la Prefazione dell'Autore ed alcune sezioni delle Appendici sono escluse da questo arco temporale. La storia ha inizio circa un mese prima della festa del 111° compleanno di [[Bilbo Baggins]] ([[22 settembre]] 3001 T.E.), e termina alla partenza dello stesso assieme a [[Frodo Baggins|Frodo]] per [[Valinor]] ([[29 settembre]] 3021 T.E.).</ref>
|ambientazione = [[Terra di Mezzo]], 3001 - 3021 [[Terza Era]]{{Efn|Il romanzo si serve, durante la narrazione, di un'ambientazione temporale fittizia. Solo la Prefazione dell'Autore ed alcune sezioni delle Appendici sono escluse da questo arco temporale. La storia ha inizio circa un mese prima della festa del 111º compleanno di [[Bilbo Baggins]] (22 settembre 3001 T.E.), e termina alla partenza dello stesso assieme a [[Frodo Baggins|Frodo]] per [[Valinor]] (29 settembre 3021 T.E.).}}
|protagonista = [[Frodo Baggins]]
|antagonista = [[Sauron]]<br, />[[Saruman]]
|altri_personaggi = [[Aragorn]], <br[[Boromir]], />[[Samvise GamgeeGollum]], <br />[[Peregrino TucÉowyn]], <br />[[Meriadoc BrandibuckFaramir]], <br />[[Gandalf]], <br />[[Gimli]], <br />[[Legolas]], <br />[[FaramirMeriadoc Brandibuck]] <br />, [[BoromirPeregrino Tuc]], <br />[[ÉowynSamvise Gamgee]], <br />[[Théoden]]
}}
'''''Il Signore degli Anelli''''' (''The Lord of the Rings'') è un [[romanzo]] [[epico (genere letterario)|epico]] ''[[high fantasy]]'' scritto da [[J. R. R. Tolkien]] e ambientato alla fine della [[Terza Era]] dell'[[universo immaginario|immaginaria]] [[Terra di Mezzo]]. Scritto a più riprese tra il [[1937]] e il [[1949]], fu pubblicato in tre volumi tra il [[1954]] e il [[1955]] nonché tradotto in trentotto lingue<ref>{{Cita web|url=http://tolkien.hcp-uk.co.uk/faq3.aspx|titolo=Frequently Asked Questions|editore=[[HarperCollins]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080708190904/http://tolkien.hcp-uk.co.uk/faq3.aspx|dataarchivio=8 luglio 2008|accesso=27 agosto 2015|lingua=en}}</ref> ed ha venduto oltre 150 milioni di copie che lo rendono una delle opere letterarie di maggior successo del XX secolo.<ref>{{Cita web|url=https://libreriamo.it/libri/i-10-libri-piu-venduti-di-sempre/|titolo=I 10 libri più venduti di sempre|sito=Libreriamo|data=20 ottobre 2015|accesso=10 aprile 2021}}</ref>
'''''Il Signore degli Anelli''''' (titolo originale in [[lingua inglese|inglese]]: '''''The Lord of the Rings''''') è un [[romanzo]] [[poema epico|epico]] [[high fantasy|fantasy]] scritto da [[John Ronald Reuel Tolkien]] e ambientato alla fine della [[Terza Era]], nell'[[universo immaginario|immaginaria]] [[Terra di Mezzo]].
 
La narrazione comincia dove si era interrotto un precedente [[romanzo]] di Tolkien, ''[[Lo Hobbit]]'', e l'autore usa lo stratagemma dello ''[[pseudobiblion]]'' per collegare le due storie: entrambi i romanzi sono, nella finzione della narrazione, una trascrizione di un volume immaginario, il ''[[Libro Rosso dei Confini Occidentali]]'', un'autobiografia scritta a quattro mani da [[Bilbo Baggins]], protagonista de ''Lo Hobbit'', e dal nipote e cugino [[Frodo Baggins|Frodo]], il protagonista del Signore degli Anelli. Questo secondo romanzo, tuttavia, si inserisce in un'ambientazione di più ampio respiro rispetto a quella del primo, attingendo a quel vasto ''corpus'' storico, [[mitologia|mitologico]] e [[lingua artistica|linguistico]] creato ed elaborato dall'autore nel corso di tutta la sua vita.
Scritto a più riprese tra il [[1937]] e il [[1949]], fu pubblicato in tre volumi tra il [[1954]] e il [[1955]]. Tradotto in almeno 38 lingue,<ref>Fonte: [http://tolkien.hcp-uk.co.uk/faq3.aspx FAQ di tolkien.uk], sito web curato della casa editrice [[HarperCollins]].</ref> con decine di riedizioni ciascuna, resta una delle più popolari opere letterarie del [[XX secolo]].
 
''Il Signore degli Anelli'' narra della missione di nove personaggi che compongono la Compagnia dell'Anello, partiti per distruggere l'[[Anelli del Potere|Anello del Potere]], il più potente tra gli anelli destinati alle varie razze della terra di mezzo, nonché un'arma che potrebbe rendere invincibile il suo malvagio creatore [[Sauron]] se tornasse nelle sue mani, dandogli il potere di dominare tutta la [[Terra di Mezzo]].
La narrazione riprende dove si era interrotto un precedente [[romanzo]] di Tolkien, ''[[Lo Hobbit]]'', ma la storia di «[[Frodo Baggins|Frodo]] dalle nove dita e l'[[Unico Anello|Anello del Fato]]» <ref>Così un menestrello di [[Gondor]] intitola, all'interno del romanzo, il poema da lui cantato presso il campo di Cormallen e avente per tema l'avventura vissuta da Frodo e Sam a [[Mordor]] ({{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'';| lib. VI, cap. IV, pag. 1029 | Il Signore degli Anelli }}).</ref> narrata nel cosiddetto ''[[Libro Rosso dei Confini Occidentali]]''<ref>Il libro immaginario che contiene la vicende narrate ne ''Il Signore degli Anelli'' e ''Lo Hobbit'' come spiegato da Tolkien nel prologo del romanzo ({{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'';| libro I, cap. I, pag. 25 | Il Signore degli Anelli }}). Si tratta di uno [[pseudobiblium]] più volte menzionato nell'ambientazione tolkeniana, scritto da [[Bilbo Baggins|Bilbo]] e completato - come chiarito alla fine del romanzo - da [[Frodo Baggins|Frodo]] stesso prima di partire alla volta di [[Aman]].</ref> si inserisce ora in un'ambientazione di più ampio respiro, attingendo pienamente al vasto corpus storico, [[mitologia|mitologico]], [[lingua artistica|linguistico]] creato ed elaborato dall'autore nel corso di tutta la sua vita. Essa narra della missione di nove Compagni, la [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]], la quale rappresenta tutte le genti dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo, partiti per distruggere il più potente [[Anelli del Potere|Anello del Potere]], che renderebbe invincibile il suo padrone [[Sauron]] se solo ritornasse nelle sue mani.
 
L'interaIl sagaromanzo, composto da tre volumi, ha esercitato nel tempo ununa vasta influssoinfluenza culturale e mediaticomediatica, aottenendo diversiattenzioni livelli, ottenendoe attenzioneapprezzamenti sia da parte di critici, autori e studiosi (sono stati infatti prodotti molti saggi e ricerche, anche a livello accademico, sui testi tolkieniani) chesia da parte di semplici appassionati, che hanno dato vita a innumerevoli gruppi e associazioni culturali, come le varie ''società tolkieniane'', sparse in tutto il mondo. La trilogia ha ispirato e continua ad ispirare libri, videogiochi, illustrazioni, fumetti, composizioni musicali, ed è stata adattata più volte per la [[radio (mass media)|radio]], il [[teatro]] e il [[cinema]] (come nel caso della [[Il Signore degli Anelli (serie di film)|trilogia di film]] diretti da [[Peter Jackson]]).
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== Genesi dell'opera ==
Il romanzo ha ispirato, e continua ad ispirare, libri, videogiochi, illustrazioni, composizioni musicali, ed è stato adattato per la [[Radio (mass media)|radio]], il [[teatro]] ed il [[cinema]], come nel caso della recente [[Il Signore degli Anelli (film)|trilogia]] diretta da [[Peter Jackson]].
=== Linguaggio e mitopoiesi ===
Già nei primi anni del [[XX secolo]], Tolkien ideò una [[lingua artificiale]], il [[Quenya]], ispirandosi in parte al [[lingua finlandese|finlandese]]. Fu proprio l'invenzione di questa lingua che spinse l'autore [[Gran Bretagna|britannico]] ad immaginare un popolo che potesse parlarla, la sua storia e la sua evoluzione. Fu così che nacquero gli [[Elfi (Terra di Mezzo)|Elfi]]. Col passare degli anni, Tolkien utilizzò il medesimo processo creativo per creare e sviluppare le storie di tutte le razze che popoleranno il mondo dell'autore in quasi tutti i suoi romanzi.
 
Tolkien esprime con chiarezza i suoi intenti creativi e il suo approccio narrativo nel [[saggio]] ''[[Albero e foglia|Sulle fiabe]]'' (''On Fairy-Stories'' del [[1947]], pubblicato in [[lingua italiana|italiano]] nei volumi ''[[Albero e foglia]]'' e ''[[Il medioevo e il fantastico]]'') e in alcune delle lettere raccolte da [[Humphrey Carpenter]] e dal figlio dell'autore [[Christopher Tolkien|Christopher]] nel volume ''[[La realtà in trasparenza]]'' (''The Letters of J. R. R. Tolkien'', [[1981]]). Il mondo in cui è ambientato Il Signore degli Anelli nasce dalla passione dell'autore per la [[filologia]] e per la lingua e la letteratura anglosassone («Iniziai con il linguaggio e mi ritrovai ad inventare leggende dello stesso sapore»<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 230}}.</ref>) e dal desiderio di creare una [[mitologia]] originale inglese che, pur artificiale, colmasse, nell'immaginario collettivo, la carenza che egli ravvisava in quella storica: «Fin da quando ero piccolo la povertà del mio amato paese mi rattristava: non possedeva delle storie veramente sue. [...] Desideravo creare un insieme di leggende più o meno connesse fra loro, dalle più complicate e cosmogoniche fino alle favole romantiche... e volevo semplicemente dedicarlo all'Inghilterra, al mio paese.»<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 131}}.</ref>
{{Wikipedia parlata-n
|idRevisione= 17069690
|Data=28-06-2008
|NomeFile1=itwiki-Il_Signore_degli_Anelli_parte_1.ogg
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Iniziò così a prendere corpo l'insieme di racconti, miti, storie, ballate, canzoni e annotazioni sulla [[Terra di Mezzo]], che vennero successivamente raccolti dal figlio Christopher ne ''[[Il Silmarillion]]'' e nei dodici volumi de ''[[La storia della Terra di Mezzo]]''. Saranno questi appunti che forniranno nomi, personaggi, creature e luoghi alla trama de ''Lo Hobbit'',{{Efn|È importante sottolineare, tuttavia, come l'ambientazione de ''Lo Hobbit'', pur attingendo per molti aspetti a ''Il Silmarillion'', non era stata concepita inizialmente da Tolkien come coincidente con la Terra di Mezzo. Il romanzo manteneva infatti un impianto [[fiaba|fiabesco]] che traeva varia ispirazione sia da opere antiche, come il [[poema epico]] [[Medioevo|medioevale]] ''[[Beowulf]]'' per i vocaboli arcaici come ''orc'' (vedi per approfondire [[Orchi della Terra di Mezzo#Etimologia, edizione inglese e traduzione italiana|la relativa voce]]), sia da libri per l'infanzia come ''La principessa e l'orco'' (''The Princess and the Goblin'', 1872) dello scrittore scozzese [[George MacDonald]] e ''Il meraviglioso paese degli Snergs'' (''The Marvelous Land of Snergs'', 1927) di [[Edward Wyke-Smith]], cfr. {{cita|''Lo Hobbit annotato''|Introduzione, pp. 19-21 e sgg.}}}} e, successivamente, del ''Signore degli Anelli''. Quest'ultimo, in particolare, compendia parte dell'enorme creazione [[Mitopoiesi|mitopoietica]] di Tolkien, oltre che all'interno della struttura narrativa, in sei appendici accluse al termine del libro, nelle quali l'autore riordina e presenta al lettore una piccola parte del ''corpus'' mitologico da lui creato su e per la Terra di Mezzo.
==Genesi dell'opera==
===Linguaggio e mitopoiesi===
[[Immagine:John Ronald Reuel Tolkien.jpg|200px|right|thumb|[[John Ronald Reuel Tolkien]]]]
Già a partire dai [[Anni 1910|primi anni]] del [[XX secolo]], Tolkien ideò una [[lingua artificiale]], il [[Quenya]], ispirandosi in parte al [[lingua finlandese|finlandese]]. Fu proprio l'invenzione di questa "nuova" [[lingua (idioma)|lingua]] che spinse l'autore [[Gran Bretagna|britannico]] ad immaginare un popolo che fosse in grado di parlarla, e di conseguenza la storia che questo popolo poteva avere vissuto.
 
=== La stesura ===
Tolkien esprime con chiarezza i suoi intenti creativi e il suo approccio narrativo innanzitutto nel [[saggio]] ''[[Albero e foglia|Sulle fiabe]]'' (''On Fairy-Stories'' del [[1947]], pubblicato in [[lingua italiana|italiano]] in ''[[Albero e foglia]]'' e ne ''[[Il medioevo e il fantastico]]'') e in alcune lettere, raccolte ne ''[[La realtà in trasparenza]]''.
Tolkien iniziò a scrivere ''Il Signore degli Anelli'' dietro richiesta dell'editore londinese Stanley Unwin di dare un seguito a ''[[Lo Hobbit]]'', pubblicato nel [[1937]]. La stesura dei primi capitoli fu difficoltosa, e la trama della storia molto incerta, tanto che l'autore inglese diede un titolo all'opera solo nell'agosto dell'anno seguente. Le pressioni dell'editore, unite alla difficile situazione familiare e economica,<ref>Come documentato dalle lettere fra il 1938 e il 1940.</ref> avevano reso ancora più complicato il lavoro.
 
In data 19 dicembre [[1937]], Tolkien comunicò al signor Furth della [[Allen & Unwin]] di aver completato il primo capitolo: «Ho scritto il primo capitolo di una nuova storia sugli Hobbit: "Una festa a lungo attesa". Buon Natale.» Nel febbraio [[1938]], questo capitolo venne battuto a macchina e spedito all'attenzione di Rayner Unwin, il giovane figlio del suo editore; lo scrittore chiese al bambino di fargli da critico: come per ''Lo Hobbit'', che aveva scritto per i propri figli, così anche il «seguito allo Hobbit», nella concezione iniziale, non poteva, infatti, che riprenderne i caratteri di letteratura per l'infanzia.
''Il Signore degli Anelli'', come le altre sue opere, nasce direttamente dalla sua passione da [[filologia|filologo]] per la lingua e la letteratura anglosassone («Iniziai con il linguaggio e mi ritrovai ad inventare leggende dello stesso sapore»<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 230 | La realtà in trasparenza}}</ref>) e dal desiderio di creare una [[mitologia]] originale inglese che, pur artificiale, colmasse, nell'immaginario collettivo, la carenza che ravvisava in quella storica: «Fin da quando ero piccolo la povertà del mio amato paese mi rattristava: non possedeva delle storie veramente sue. [...] Desideravo creare un insieme di leggende più o meno connesse fra loro, dalle più complicate e cosmogoniche fino alle favole romantiche... e volevo semplicemente dedicarlo all'Inghilterra, al mio paese.»<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 131 | La realtà in trasparenza}}</ref>
 
Il 17 febbraio, in una lettera in cui accennava il proposito di pubblicare ''[[Mr. Bliss]]''<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 33}}.</ref>, e il giorno seguente, rispondendo ai complimenti di Rayner,<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 24}}.</ref> Tolkien espresse il timore di essersi arenato, di non riuscire ad andare oltre al suo spunto iniziale avendo esaurito i temi narrativi migliori nella pubblicazione precedente. Ma di lì a un mese la situazione iniziò a sbloccarsi: l'autore comunicò all'editore di essere giunto al terzo capitolo, «ma [ancora] i racconti tendono a sfuggire di mano e anche questo ha preso una svolta inaspettata»<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 26, 4 marzo 1938}}.</ref>. Questa "svolta" non fu molto gradita da Unwin, che criticò i due nuovi capitoli affermando che contenevano troppo "linguaggio Hobbit”: i personaggi parlavano in modo buffo e poco comprensibile. La valutazione fu condivisa nella lettera di risposta da Tolkien stesso, che si propose di limitarsi e ammise di divertirsi di più a scrivere in quel modo che a portare avanti effettivamente la trama.<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 28}}.</ref>
Iniziò così a prendere corpo l'insieme di racconti e annotazioni sulla [[Terra di Mezzo]] che vennero successivamente raccolti dal figlio [[Christopher Tolkien|Christopher]] ne ''[[Il Silmarillion]]'', e che avrebbero fornito nomi, personaggi, creature e luoghi alla trama de ''Lo Hobbit''<ref>È importante sottolineare tuttavia che l'ambientazione de ''[[Lo Hobbit]]'', pur attingendo per molti aspetti a ''[[Il Silmarillion]]'', non era stata concepita inizialmente da Tolkien come coincidente con la Terra di Mezzo. Il romanzo manteneva infatti un impianto [[fiaba|favolistico]] presente in forma molto più ridotta ne ''Il Signore degli Anelli'' (di fatto limitato ai primi capitoli) e che traeva varia ispirazione sia da opere antiche come il [[poema epico]] [[Medioevo|medioevale]] ''[[Beowulf]]'' per i vocaboli arcaici come ''orc'' (vedi per approfondire [[Orchi (Tolkien)#Etimologia, dizione inglese e traduzione italiana|la voce relativa]]), sia da libri per l'infanzia come ''La principessa e l'orco'' (''The Princess and the Goblin'', [[1872]]) dello scrittore scozzese [[George MacDonald]] e ''Il meraviglioso paese degli Snergs'' (''The Marvelous Land of Snergs'', [[1927]]) di [[Edward Wyke-Smith|E.A. Wyke-Smith]] ({{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit annotato'';| Introduzione, pagg. 19-21 e sgg. | Lo Hobbit annotato}}).</ref>, l'opera che ha direttamente preceduto ''Il Signore degli Anelli''.
[[File:20 Northmoor Road, Oxford.JPG|thumb|La casa di J.R.R. Tolkien a [[Oxford]]]]
La critica di Unwin ebbe comunque poco successo, e gli Hobbit continuarono a parlare in modo buffo e a comportarsi fanciullescamente (la differenza fra il modo di parlare degli Hobbit e degli altri personaggi del romanzo rimane riscontrabile pienamente solamente nell'edizione originale inglese e tende a perdersi, a causa della difficile resa, nella trasposizione in lingua italiana).
 
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] coinvolse direttamente la famiglia Tolkien e sospese l'opera ad un quarto circa della sua definitiva stesura, rallentandola ulteriormente; Michael, il secondo figlio, si era arruolato volontario nell'estate del [[1940]], partecipando alla [[battaglia d'Inghilterra]] del [[1941]] in difesa degli aerodromi, dove rimase ferito. Nell'estate del [[1943]] Christopher, il terzo figlio, fu chiamato nella [[Royal Air Force]] e nel [[1944]], dopo un periodo di addestramento, trasferito in [[Sudafrica]] come pilota. Le lettere datate fra il [[1940]] ed il [[1945]] sono quasi esclusivamente indirizzate ai figli, ed in particolar modo a [[Christopher Tolkien|Christopher]], a cui Tolkien invierà alcuni capitoli del libro insieme a una ricca documentazione riguardo alla stesura del romanzo e sulla sua ambientazione. Al termine della guerra, l'attività di scrittura procedette di nuovo con regolarità, ma sarebbero occorsi ancora dieci anni per arrivare alla stampa. Questa, infatti, avvenne solo nel [[1954]], sia a causa dei lunghi tempi di scrittura, sia perché nel frattempo gli editori avevano perso interesse alla pubblicazione del romanzo, ormai molto diverso dalla favola per bambini che era ''Lo Hobbit'' e oltretutto incredibilmente lungo.
''Il Signore degli Anelli'' compendia parte di questa creazione [[Mitopoiesi|mitopoietica]], oltre che nella struttura narrativa, anche in sei corpose appendici accluse al termine del libro, ma è nelle opere postume come ''[[Il Silmarillion]]'' e i dodici volumi di ''[[The History of Middle-earth]]'' (''La storia della Terra di Mezzo'', parzialmente inedita in italiano) che sono presenti i primi abbozzi di uno dei temi centrali del romanzo, la [[guerra dell'Anello]] contro [[Sauron|Sauron il Grande]], le origini degli [[Anelli del Potere]] e gli eventi che hanno preceduto e seguito la loro creazione. In queste opere sono contenute le storie epiche e talvolta poetiche di tutti i popoli di [[Arda (Tolkien)|Arda]] ([[Elfi (Tolkien)|elfi]], [[Uomini (Tolkien)|uomini]], [[Nani (Tolkien)|nani]], [[Orchi (Tolkien)|orchi]]) e dei loro eroi ed esponenti più significativi. Le loro storie sono le fondazioni che stanno alla base de ''Il Signore degli Anelli''; e quattro hobbit, appartenenti ad un popolo che non cerca né fama, né gloria, si ritrovano coinvolti in una grande avventura,<ref>Una descrizione iconografica degli [[hobbit]] e della loro concezione tranquilla e abitudinaria dell'esistenza, della rispettabilità e di quanto fossero da loro malviste le avventure è quella che viene presentata nel primo capitolo de ''[[Lo Hobbit]]''.</ref> iniziata il giorno in cui il «signor Bilbo Baggins di Casa Baggins annunziò che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa sontuosissima».<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'';| libro I, cap. I, pag. 43 | Il Signore degli Anelli }}</ref>
 
===La stesuraLe fonti ===
==== Influenze ====
Tolkien iniziò a scrivere ''Il Signore degli Anelli'' dietro richiesta dell'editore londinese Stanley Unwin di dare un seguito a ''[[Lo Hobbit]]'', pubblicato nel [[1937]]. La stesura dei primi capitoli fu difficoltosa e la trama della storia molto incerta, tanto che l'autore inglese diede un titolo all'opera solo nell'agosto dell'anno seguente. Le pressioni dell'editore, unite alla difficile situazione familiare e economica,<ref>Come documentato dalle lettere fra il 1938 e il 1940.</ref> avevano reso ancora più complicato il lavoro.
L'idea per ''Il Signore degli Anelli'' nasce come esternazione del profondo interesse che Tolkien aveva per la [[filologia]], per la [[religione]] (in modo particolare per il [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]]) e per le [[fiaba|fiabe]], specialmente quelle della [[mitologia norrena]], [[mitologia germanica|germanica]] e [[Kalevala|finlandese]]. Vi si riscontrano anche le cruciali influenze del servizio militare che lo scrittore prestò durante la [[prima guerra mondiale]].<ref name="nationalgeographic">{{cita web|url=https://news.nationalgeographic.com/news/2001/12/1219_tolkienroots.html|titolo=Lord of the Rings Inspired by an Ancient Epic|editore=[[National Geographic Society]]|autore=Brian Handwerk|data=28 ottobre 2010|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Come ambientazione per il suo romanzo, Tolkien creò un completo e dettagliato universo, [[Cosmologia di Arda|Eä]], molte parti del quale furono influenzate, come lo stesso autore ammise, da diverse fonti, anche relative ad esperienze personali.<ref>«Le Paludi Morte e i pressi del Morannon devono qualcosa alla Francia settentrionale dopo la [[Battaglia della Somme]] [...]», cfr. {{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 19}}</ref>
 
Tolkien una volta descrisse ''Il Signore degli Anelli'' ad un suo amico, il [[Compagnia di Gesù|gesuita]] padre Robert Murray, come «un'opera fondamentalmente religiosa e cattolica, inconsciamente in un primo momento, ma consciamente durante la revisione».<ref name="autogenerated1">{{cita|''La realtà in trasparenza''|pag. 195, lettera 142. "A Robert Murray, S.J."}}.</ref> Vi si ritrovano, infatti, molti temi [[teologia|teologici]], come la battaglia del bene contro il male, il trionfo dell'umiltà sull'orgoglio, e l'attività della [[grazia divina]]. Oltre a questo, la saga include temi che spaziano dal concetto di morte e di immortalità, di misericordia e di peccato, di resurrezione, salvezza e sacrificio fino alla giustizia e al libero arbitrio. Infine Tolkien, nelle sue [[La realtà in trasparenza|lettere]], rende esplicito il fatto che il passo « [...] non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male» del [[Padre Nostro]] fu tenuto molto presente nelle descrizioni delle lotte interiori di Frodo contro il potere dell'[[Unico Anello]].<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|pagg. 181, 191}}.</ref>
In data [[19 dicembre]] [[1937]], Tolkien comunicò al signor Furth della [[Allen & Unwin]] di aver completato il primo capitolo: «Ho scritto il primo capitolo di una nuova storia sugli Hobbit: "Una festa a lungo attesa". Buon Natale.»
Nel febbraio [[1938]], questo capitolo venne battuto a macchina e spedito all'attenzione di Rayner Unwin, il giovane figlio del suo editore; lo scrittore chiese al bambino di fargli da critico: come per ''Lo Hobbit'', che aveva scritto per i propri figli, così anche il «seguito allo Hobbit», nella concezione iniziale, non poteva, infatti, che riprenderne i caratteri di letteratura per l'infanzia.
 
Temi religiosi non solo cristiani, comunque, sono largamente presenti nella Terra di Mezzo di Tolkien. Per esempio, degli [[Ainur]] (una razza di esseri angelici creatori del Mondo) fanno parte i [[Valar]], il pantheon di "[[dio|dèi]]" responsabili del mantenimento di tutte le cose del mondo, e i loro servitori, i [[Maiar]]; le loro figure evocano chiaramente le [[mitologia greca|mitologie greca]] e [[mitologia norrena|norrena]], sebbene essi (gli Ainur in generale e lo stesso [[Arda (Terra di Mezzo)|mondo]]) siano tutte creazioni di una divinità [[monoteismo|monoteistica]], [[Eru Ilúvatar]], l' "Unico". Anche se qualsiasi esplicito riferimento alla religione è stato intenzionalmente tralasciato nel Signore degli Anelli (a parte pochissime citazioni dalla mitologia, come "il Grande Nemico", riferito a [[Morgoth]]), troviamo informazioni a questo proposito nelle varie versioni del materiale contenuto nel ''[[Il Silmarillion|Silmarillion]]''. Altri elementi mitologici presenti nell'opera, sono, ad esempio, gli esseri viventi non umani (Elfi, Nani, Hobbit, Ent e molti altri), [[Tom Bombadil]] (la cui natura non è mai stata chiarita dall'autore), e gli spiriti o fantasmi delle [[Tumulilande]].
Il [[17 febbraio]], in una missiva in cui accennava il proposito di pubblicare ''[[Mr. Bliss]]'',<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 33 | La realtà in trasparenza}}</ref> e il giorno seguente, rispondendo ai complimenti di Rayner <ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 24 | La realtà in trasparenza}}</ref>, Tolkien espresse il timore di essersi arenato, di non riuscire ad andare oltre al suo spunto iniziale avendo esaurito i temi narrativi migliori nella pubblicazione precedente. Ma di lì a un mese la situazione iniziò a sbloccarsi: l'autore comunicò all'editore di essere giunto al terzo capitolo, «ma [ancora] i racconti tendono a sfuggire di mano e anche questo ha preso una svolta inaspettata»;<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 26, 4 marzo 1938 | La realtà in trasparenza}}</ref> una "svolta" non gradita da Unwin che criticò i due nuovi capitoli affermando che contenevano troppo "linguaggio Hobbit", una valutazione condivisa, nella lettera di risposta, da Tolkien stesso che si propose di limitarsi ammettendo di divertirsi di più a scrivere in quel modo che a portare avanti effettivamente la trama. <ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 28 | La realtà in trasparenza}}</ref>
 
Le mitologie del nord Europa sono spesso le più riconoscibili influenze non cristiane di Tolkien. I suoi Elfi e i Nani sono largamente basati sulla [[mitologia norrena]]; nomi come "''Gandalf''", "''Terra di Mezzo''" (''Middle-Earth'' deriva direttamente dal [[lingua norrena|norreno]] [[Miðgarðr]], che nella [[mitologia norrena|mitologia scandinava]] è uno dei nove mondi di cui è composta la realtà), o molti dei nomi propri dei Nani, sono direttamente derivati da miti scandinavi. La figura di [[Gandalf]], in particolare, è influenzata dalla divinità germanica [[Odino]], nella sua incarnazione di un vecchio con una lunga barba bianca, un cappello a tesa larga e un bastone; Tolkien stesso disse di pensare a Gandalf come un «viandante odinico» in una lettera del [[1946]].
Come traspare da questo primo carteggio, lo scrittore non aveva inizialmente le idee chiare sulla stesura de ''Il Signore degli Anelli'', ma ciò dipendeva in parte dal suo stile narrativo;<ref>Vedi lo stralcio dell'intervista a Tolkien riportata ne ''Lo Hobbit annotato'' ({{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit annotato'';| pag. 13 | Lo Hobbit annotato }})</ref> affermò di essersi messo in qualche modo ad osservare ciò che facevano i suoi personaggi alla festa di [[Bilbo Baggins|Bilbo]]<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 31 | La realtà in trasparenza}}</ref>, per vedere se fosse accaduto qualcosa di curioso, aspettando che gli [[Hobbit]] e [[Gandalf]] combinassero qualcosa che facesse scaturire tutta l'avventura, proprio come nelle pagine iniziali del precedente romanzo quando un improvviso invito, rivolto ad uno stregone, a prendere un tè avrebbe sconvolto per sempre la tranquilla routine esistenziale di Bilbo.<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit annotato'';| cap. I | Lo Hobbit annotato }}</ref>
 
[[File:Sarehole Mill.jpg|thumb|Sarehole Mill, parte dei luoghi che hanno influenzato il giovane Tolkien]]
La critica di Unwin ebbe, comunque, poco successo e gli Hobbit continuarono a parlare in modo buffo e a comportarsi fanciullescamente perché tale era la loro natura; la differenza tuttavia fra il modo di parlare degli Hobbit e degli altri personaggi del romanzo rimane riscontrabile pienamente solamente nell'edizione originale inglese e tende a perdersi, a causa della difficile resa, nella trasposizione in lingua italiana. Un giudizio articolato di Tolkien sul proprio modo di scrivere verrà sviluppato, tuttavia, solo più tardi, quando l'autore, nel suo saggio ''Sulle fiabe'', spiegherà il concetto di "subcreazione" e con insistenza correggerà gli equivoci interpretativi rispondendo alle critiche di chi vedeva nel ''Signore degli Anelli'' un racconto [[allegoria|allegorico]].
 
La [[mitologia finlandese]], e più precisamente il poema epico ''[[Kalevala]]'', fu ancora riconosciuta da Tolkien come fonte d'ispirazione per la Terra di Mezzo.<ref name="nationalgeographic"/> In un modo simile al Signore degli Anelli, la trama del Kalevala si accentra attorno ad un magico oggetto dai grandi poteri, il [[Sampo]], che dona molta fortuna a colui che lo possiede, ma senza rivelare la sua esatta natura: come l'Unico Anello, il Sampo è conteso tra le forze del bene e quelle del male, e scompare dal mondo una volta distrutto, alla fine della storia. Un altro parallelo può essere fatto per quanto riguarda il mago [[Väinämöinen]], che è molto simile a Gandalf nella sua natura di saggio immortale, ed entrambe le opere terminano con lo stregone che si allontana su una nave diretta verso un mondo al di là di quello mortale. Tolkien basò anche il [[Quenya]] sulla [[lingua finlandese]].<ref>{{cita web|url=https://www.nationalgeographic.com/ngbeyond/rings/language.html|titolo=The Lord of the Rings - Cultural and Linguistic Conservation|editore=[[National Geographic Society]]|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140327132156/http://www.nationalgeographic.com/ngbeyond/rings/language.html|dataarchivio=27 marzo 2014}}</ref>
[[Immagine:20 Northmoor Road, Oxford.JPG|250px|thumb|left|La casa di J.R.R. Tolkien a [[Oxford]]]]
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] coinvolse direttamente la famiglia Tolkien e sorprese l'opera ad un quarto circa della sua definitiva stesura, rallentandola; Michael, il secondo figlio dello scrittore, si era arruolato volontario nell'estate del [[1940]], partecipando alla [[battaglia d'Inghilterra]] del [[1941]] in difesa degli aerodromi, dove rimase ferito. Nell'estate del [[1943|'43]] Christopher, il terzo figlio, fu chiamato nella [[Royal Air Force]] e nel [[1944]], dopo un periodo di addestramento, trasferito in [[Sudafrica]] come pilota.
 
Importantissime furono anche le [[fiaba|fiabe]] popolari dell'[[Europa]] nord-occidentale, uscite in numerose raccolte a partire dall'[[XIX secolo|Ottocento]], come ''The Shadow-walkers'', ''Popular Tales from the Norse'' e ''English Fairy Tales'', e le [[Ballata (poesia)|ballate]] [[folklore|folcloriche]], per esempio ''The English and Scottish Popular Ballads'' o ''Danmarks gamle Folkeviser''. Racconti popolari del [[Kentucky]] potrebbero essere all'origine dei «buoni nomi campagnoli» come [[Lista di Hobbit#B|Boffin]], [[Bilbo Baggins|Baggins]] e altri, come testimonia un amico di Tolkien a cui l'autore chiedeva di raccontargli queste storie.<ref>Guy Davenport, articolo sul ''New York Times'' del 23 febbraio 1979.</ref>
Le lettere datate fra il [[1940]] ed il [[1945]] sono quasi esclusivamente indirizzate ai figli ed in particolar modo a [[Christopher Tolkien|Christopher]]; ma sono anche ricche di particolari sul ''Signore degli Anelli'' e sulla sua ambientazione, e i capitoli del libro vengono spediti in Sudafrica accompagnati da accoratissime lettere attorno agli argomenti più disparati che coinvolgono gli affetti, la fede cristiana, le paure per la guerra e la sorte del figlio. Dopo il termine della guerra, l'attività di stesura del romanzo procedette di nuovo con regolarità, ma sarebbero occorsi ancora dieci anni per la pubblicazione nel [[1954]]. A ridosso di questa data si susseguono lunghe lettere destinate agli [[Editoria|editori]] che, nel frattempo, avevano perso interesse alla pubblicazione, soprattutto per le grandi dimensioni dell'opera, in quanto Tolkien desiderava che ''Il Signore degli Anelli'' fosse pubblicato assieme al ''[[Il Silmarillion|Silmarillion]]''.
 
Un anello dai poteri molto simili a quelli dell'Anello di Sauron è presente nella ''[[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]'' di [[Platone]], precisamente nel mito dell'[[Anello di Gige]]. La storia narra di un pastore, Gige, il quale trova un anello magico che ha il potere di rendere invisibili; sentendosi al riparo dalla vista altrui, nonostante fosse sempre stato un uomo onesto, ne approfitta per uccidere il re della città e sposarne la moglie. Quello dell'anello dotato di particolari poteri, comunque, è un [[topos]] largamente presente in tutta la cultura occidentale, e si potrebbero citare molti [[letteratura medievale|romanzi medievali]] che mettono in scena un anello magico, uno su tutti l'anello magico di [[Angelica (Orlando furioso)|Angelica]] nell{{'}}''[[Orlando furioso]]'' di [[Ludovico Ariosto]].
===Le fonti===
====Influenze====
L'idea de ''Il Signore degli Anelli'' nacque come un'esplorazione personale del profondo interesse che Tolkien aveva per la [[filologia]], per la [[religione]] (in modo particolare per il [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]], nonostante tentasse di creare una mitologia non correlata ad esso), e per le [[fiaba|fiabe]], specialmente quelle relative alla [[mitologia norrena]]; inoltre vi si riscontrano anche le cruciali influenze del servizio militare che lo scrittore prestò durante la [[Prima guerra mondiale]].<ref>{{Cita | Brian Handwerk | | Lord of the Rings Inspired by an Ancient Epic }}</ref> Come ambientazione del suo romanzo, Tolkien creò un completo e dettagliato universo, [[Cosmologia di Arda|Eä]], molte parti del quale furono influenzate, come lo stesso autore ammise, da diverse fonti.<ref>«Le Paludi Morte e i pressi del Morannon devono qualcosa alla Francia settentrionale dopo la [[Battaglia della Somme]] [...]» da {{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 19 | La realtà in trasparenza }}</ref>
 
Infine, Il Signore degli Anelli riflette molto anche delle esperienze personali della vita Tolkien. Particolarmente importante fu il suo ruolo sul fronte della prima guerra mondiale e quello del figlio nella [[seconda guerra mondiale|seconda]]. L'azione centrale del libro, il [[Climax (retorica)|climax]] di una guerra che alla sua conclusione termina un'era, è sì l'evento che contrassegna diversi poemi della letteratura nordica, ma è anche un chiaro riferimento alla Grande Guerra, che a suo tempo fu definita "l'ultima guerra".
Tolkien una volta descrisse ''Il Signore degli Anelli'' ad un suo amico, il [[Compagnia di Gesù|gesuita]] padre Robert Murray, come «un'opera fondamentalmente religiosa e cattolica, inconsciamente in un primo momento, ma consciamente durante la revisione».<ref>Cfr. [[# note-40|nota 41]].</ref> Vi si ritrovano, infatti, molti temi [[teologia|teologici]], come la battaglia del bene contro il male, il trionfo dell'umiltà sull'orgoglio, e l'attività della [[grazia divina]]. Oltre a questo, la saga include temi che spaziano dal concetto di morte e di immortalità, di misericordia e di peccato, di resurrezione, salvezza e sacrificio fino alla giustizia e al libero arbitrio. Infine Tolkien, nelle sue [[La realtà in trasparenza|lettere]], rende esplicito il fatto che il passo «... non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male» del [[Padre Nostro]] fu da lui tenuto molto presente nelle descrizioni delle lotte interiori di Frodo contro il potere dell'[[Unico Anello]] (cfr. il paragrafo [[#Temi cristiani|Temi cristiani]]).
 
Tolkien, inoltre, si ispirò alla sua infanzia a [[Sarehole]] (un villaggio adesso parte di [[Birmingham]]) per creare alcuni paesaggi e personaggi.<ref name="ReferenceA">{{cita|''La realtà in trasparenza''}}.</ref> È stato inoltre suggerito che [[Contea (Terra di Mezzo)|La Contea]] e i suoi dintorni siano modellati sul territorio attorno allo [[Stonyhurst College]], nel [[Lancashire]], dove Tolkien amava vagare negli anni quaranta del Novecento.<ref>{{cita web|url=http://www.travellady.com/Issues/Issue64/64E-hobbits.htm|titolo=In the Valley of the Hobbits|editore=Travellady.com|autore=Paul Edwards|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlarchivio=https://archive.is/20020622045024/http://www.travellady.com/Issues/Issue64/64E-hobbits.htm/|dataarchivio=22 giugno 2002|urlmorto=sì}}</ref>
Motivi religiosi non solo cristiani, comunque, sono largamente presenti nella [[Terra di Mezzo]] di Tolkien. Gli [[Ainu (Tolkien)|Ainur]], per esempio, una razza di esseri angelici creatori del Mondo, comprendono i [[Vala]]r, il pantheon di "[[dio|déi]]" responsabili del mantenimento di tutte le cose, dal cielo al mare, dai sogni al fato avverso, e i loro servitori, i [[Maia (Tolkien)|Maiar]]. Le figure dei Valar evocano fin troppo chiaramente le [[mitologia greca|mitologie greca]] e [[mitologia norrena|norrena]], ma essi (gli Ainur in generale e lo stesso [[Arda (Tolkien)|mondo]]) sono tutte creazioni di una divinità [[monoteismo|monoteistica]], [[Eru Ilúvatar]], l'"Unico". Poiché qualsiasi esplicito riferimento alla religione è stato intenzionalmente tolto ne ''Il Signore degli Anelli'' (a parte alcune citazioni, come "il Grande Nemico" maestro di Sauron, cioè [[Morgoth]], "Elbereth Regina delle Stelle", cioè [[Varda]], e infine "l'Uno" nell'appendice A), troviamo informazioni a questo proposito nelle varie versioni del materiale contenuto nel ''[[Il Silmarillion|Silmarillion]]''. Altri elementi mitologici non cristiani presenti nell'opera, sono, ad esempio, gli esseri viventi non umani (Elfi, Nani, Hobbit, Ent e molti altri), [[Tom Bombadil]] (la cui natura non è mai stata chiarita dall'autore), e gli spiriti o fantasmi delle [[Tumulilande]].
 
Dopo la pubblicazione del Signore degli Anelli, molti specularono sulle numerose [[allegoria|allegorie]] che sarebbero presenti nell'opera, come ad esempio la critica alla società industriale, che distrugge e non tiene conto dell'ambiente (nell'esercito di [[Orchi della Terra di Mezzo|Orchi]] che deforestano Isengard per avere abbastanza legname per le loro macchine), o lo stesso Anello, che venne spesso associato alla [[bomba atomica]]. Tolkien, però, specificò nella prefazione del romanzo che non sopportava le allegorie, e che quindi nel libro non ve ne erano di volute.
Le mitologie del nord Europa sono spesso le più riconoscibili influenze non cristiane di Tolkien. I suoi Elfi e i Nani sono largamente basati sulla [[Mitologia norrena|mitologia germanica]]; nomi come "Gandalf", "Gimli" e "Terra di Mezzo", per esempio, sono direttamente derivati dalla mitologia norrena. La figura di [[Gandalf]], in particolare, è influenzata dalla divinità germanica [[Odino]], nella sua incarnazione di vecchio con un occhio solo, una lunga barba bianca, un cappello a tesa larga e un bastone; Tolkien stesso disse di pensare a Gandalf come un «viandante odinico» in una lettera del [[1946]].
 
==== Fonti letterarie ====
[[Immagine:Sarehole Mill.jpg|250px|right|thumb|Sarehole Mill, parte dei luoghi che hanno influenzato il giovane Tolkien]]
Passando alle fonti strettamente letterarie da cui si presume abbia tratto ispirazione Tolkien,<ref>Il paragrafo che segue riprende l'analisi compiuta in {{cita|Shippey|appendice A, pagg. 467-481}}</ref> bisogna certamente partire dal ''[[Beowulf]]'', romanzo epico in [[antico inglese]] approfonditamente studiato e tradotto dall'autore.<ref>{{cita|''Il medioevo e il fantastico''}}, saggi contenuti: ''Beowulf: mostri e critici'' e ''Tradurre Beowulf''</ref> Altre opere anglosassoni che si potrebbero citare sono poemi quali ''La rovina'', ''L'errante'', ''La battaglia di Maldon'' (di quest'ultimo scriverà un seguito in ''Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm''<ref>{{cita|''Albero e foglia''|pagg. 193-229}}.</ref>), ''Maxims I'' e ''II'', ''Exodus'',<ref>{{cita|''The Old English Exodus''}}.</ref> un singolare esempio di materiale cristiano elaborato in stile [[poema epico|eroico]], ed infine ''Finn e Hengest''<ref>{{cita|''Finn and Hengest''}}.</ref>, i cui temi principali sono la [[storia]], la continuità dell'ideale eroico, e i rapporti tra il pensiero cristiano e quello pagano (di queste ultime due opere sono uscite edizioni curate da Tolkien stesso<ref>Si vedano le due note precedenti per le indicazioni bibliografiche.</ref>).
 
Nell'elaborazione del suo personale linguaggio mitico, Tolkien potrebbe anche aver preso in prestito anche alcuni elementi dalla [[Saga di Volsung]], la base per il successivo ''[[La canzone dei Nibelunghi|Nibelungenlied]]'' in [[alto tedesco medio]] e per la trilogiatetralogia di [[Richard Wagner]] ''[[L'anello del Nibelungo]]'';. In entrambe le opere, infatti, trattanosono dipresenti un anello d'oro edai digrandi poteri e una spada spezzata che viene riforgiata:. nellaNella ''Saga di Volsung'', questi oggetti hanno nome rispettivamente [[Andvaranautr]] e [[Gramr]] e si possono facilmente ricollegare all'[[Unico Anello]] e a [[Narsil]]. ComunqueIn proposito, Tolkien una volta scrisse in risposta ad un traduttore svedese che faceva presente come l'Unico Anello fosse «in un certo modo» l'anello di Wagner: «Entrambi gli anelli sono rotondi, e le somiglianze finiscono qui».<ref>{{Cita cita|Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera 229 | La realtà in trasparenza}}</ref> La [[mitologia finlandese]], e più precisamente il poema epico ''[[Kalevala]]'', fu ancora riconosciuta da Tolkien come fonte per la Terra di Mezzo.<ref>{{Cita | Brian Handwerk | | Lord of the Rings Inspired by an Ancient Epic}}</ref> In un modo simile al ''Signore degli Anelli'', la trama del ''Kalevala'' si accentra attorno ad un magico oggetto dai grandi poteri, il [[Sampo]], che dona molta fortuna a colui che lo possiede, ma senza rivelare la sua esatta natura: come l'Unico Anello, il Sampo è conteso tra le forze del bene e quelle del male, e scompare dal mondo una volta distrutto, alla fine della storia. Altro parallelo può essere fatto per quanto riguarda il mago [[Väinämöinen]], che è molto simile a Gandalf nella sua natura immortale e saggia, ed entrambe le opere terminano con lo stregone che si allontana su una nave oltre il mondo mortale. Tolkien basò anche il [[Quenya]] sulla [[lingua finlandese]].<ref>{{Cita | National Geographic | | Cultural and Linguistic Conservation }}</ref>
 
Interessanti per tematiche e motivi sono anche i [[letteratura medievale|romanzi medievali]], alcuni dei quali furono curati dallo stesso Tolkien (''Sir Gawain'', ''Pearl'', ''Sir Orfeo''<ref>{{cita|''Sir Gawain and the Green Knight, Pearl and Sir Orfeo''}}.</ref>, ''Ancrene Wisse''<ref>{{cita|''Ancrene Wisse and Hali Meiðhad''|vol. XIV, pagg. 104-126}}.</ref>), o i [[letteratura cavalleresca|romanzi cavallereschi]] [[letteratura tedesca|tedeschi]]. Citiamo in particolare il ''Brut'' di [[Layamon]], ricettacolo di tradizioni (e da cui l'autore riprende la parola ''dwimmerlaik'', usata da [[Éowyn]]), le [[leggenda|leggende]] di [[Arcangelo Michele|san Michele]] e [[Brendano (santo)|san Brendano di Clonfert]] che costituiscono spunti più tardi, e i ''[[Lai (poesia)|Lai]]'' di [[Maria di Francia (poetessa)|Maria di Francia]]. Infine non possiamo non nominare ''[[Il viaggio di Bran]]'', poema [[Irlanda|irlandese]].
Anche il ''[[Macbeth]]'' di [[William Shakespeare|Shakespeare]] influenzò l'opera di Tolkien. Per la distruzione di [[Isengard]] da parte degli [[Ent]], infatti, si ispirò all'episodio della tragedia in cui la foresta di Birnam (un villaggio vicino [[Dunkeld]], in [[Scozia]]) si muove verso le [[colline di Dunsinane]]: Tolkien pensò che l'espediente degli uomini travestiti da cespugli, usati nel Macbeth, non fosse abbastanza impressionante, e perciò pensò di usare creature simili agli alberi <ref>{{Cita | Humphrey Carpenter | | La vita di J.R.R. Tolkien }}</ref>. Inoltre per alcuni la profezia fatta dalle streghe a Macbeth, secondo cui egli non verrà ucciso da alcun uomo nato da donna, riecheggia fortemente nella profezia di [[Glorfindel]] sul [[Re Stregone di Angmar]].
 
Anche il ''[[Macbeth]]'' di [[William Shakespeare|Shakespeare]] influenzò certamente l'opera di Tolkien. Per la distruzione di [[Isengard]] da parte degli [[Ent]], infatti, si ispirò all'episodio della tragedia in cui la foresta di Birnam (un villaggio vicino [[Dunkeld]], in [[Scozia]]) si muove verso le [[colline di Dunsinane]]. Tolkien pensò che l'espediente degli uomini travestiti da cespugli, usato nel Macbeth, non fosse abbastanza impressionante, e perciò pensò di usare proprio gli alberi come soldati.<ref>{{cita|Carpenter}}.</ref> Inoltre la profezia fatta dalle streghe a Macbeth, secondo cui egli non verrà ucciso da alcun uomo nato da donna, riecheggia fortemente nella profezia di [[Glorfindel]] sul [[Re stregone di Angmar]].
Per finire, come abbiamo detto, ''Il Signore degli Anelli'' riflette molto dell'esperienza di Tolkien sul fronte della prima guerra mondiale, e di quella del figlio nella [[seconda guerra mondiale|seconda]]. L'azione centrale del libro, il [[Climax (retorica)|climax]] di una guerra che, alla sua conclusione, termina un'era, è l'evento che contrassegna diversi poemi della letteratura nordica, ma è anche un chiaro riferimento alla Grande Guerra, che a suo tempo fu definita, a causa del drammatico esito, "l'ultima guerra".
 
Alcune opere [[storiografia|storiografiche]], inoltre, potrebbero avere lasciato il segno nell'opera di Tolkien, come ''Declino e caduta dell'Impero romano'' di [[Edward Gibbon]] (ad esempio vi si trovano i nomi "Radagaisus" [[Radagast]] e "Fredegarius" [[Fredegario Bolgeri|Fredegario]]), la ''Storia dei Danesi'' di [[Saxo Grammaticus]], oppure la ''Storia dell'arte della guerra nel Medioevo'' di [[Charles Oman]], i cui le tribù [[Popoli germanici|germaniche]] somigliano molto ai [[Rohan (Terra di Mezzo)|cavalieri del Mark]].
Dopo la pubblicazione del ''Signore degli Anelli'', molti specularono sulle numerose [[allegoria|allegorie]] che possono essere trovate nell'opera: sia il nuovo tipo di società industriale, che distrugge e non tiene conto dell'ambiente (nell'esercito di [[Orchi (Tolkien)|Orchi]] che deforestano Isengard per avere abbastanza legname per le loro macchine), sia più specificamente il ruolo dell'Anello, che venne spesso associato alla [[bomba atomica]].
Tolkien, però, specificò nella prefazione del romanzo che non sopportava le allegorie, e che quindi nel libro non ve ne erano, e sarebbe inutile e non veritiero non considerare una dichiarazione così esplicita da parte dell'autore stesso. A sostegno di questa tesi, inoltre, c'è da dire che Tolkien aveva già completato gran parte del libro, incluso il finale, prima che le bombe nucleari scoppiassero su [[Bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki|Hiroshima e Nagasaki]], nell'agosto del [[1945]].
 
Sul versante della letteratura moderna, infine, Tolkien potrebbe aver tratto ispirazione da [[George MacDonald]] con le sue fiabe ''[[La principessa e i goblin]]'' del [[1872]], ''La principessa e Curdie'' del [[1882]], ''[[Phantastes]]'' del [[1858]] e ''[[Lilith (romanzo)|Lilith]]'' del [[1895]] (a detta dello stesso Tolkien, quest'ultima sarebbe l'opera a cui più si è ispirato), oltre che da [[William Morris]], autore di ''Il bosco dietro al mondo'' (forse ispirazione per la [[foresta di Fangorn]]), ''La casa dei Wolflings'' nel [[1888]], ''Le radici della montagna'' nel [[1889]] (ispirazione per [[Gollum]]), ''La piana brillante'' nel [[1891]] (che tratta della ricerca delle Terre Imperiture). Infine possiamo aggiungere all'elenco anche [[Rudyard Kipling]] con ''Puck delle colline'' ([[1906]]) e ''Storie e leggende'' ([[1910]]).
Il concetto di "anello del potere" è presente anche nella ''[[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]'' di [[Platone]], nel mito dell'[[Anello di Gige]], dove un pastore, Gige, trova un anello magico che rende invisibili, e sentendosi al riparo dalla vista altrui, nonostante che fosse sempre stato un uomo onesto, ne approfitta per uccidere il re e sedurne la moglie, prendendo il potere. Tuttavia, cercare un preciso anello come fonte dell'Unico può essere un tentativo inutile: si ricordi che il [[tòpos]] dell'anello dotato di particolari funzioni è largamente presente in tutta la nostra cultura, e si potrebbero citare molti [[letteratura medievale|romanzi medievali]] che mettono in scena un anello magico.
 
Osservando numerose apparenti affinità fra ''[[La ballata del Cavallo Bianco]]'' (1911) di [[Gilbert Keith Chesterton]] e ''Il Signore degli Anelli'', Christopher Clausen sostenne che Tolkien si era ispirato profondamente al poema di Chesterton, quasi ricalcandolo.<ref>{{citazione|Si potrebbero percorrere le due opere catalogando altre somiglianze e echi nei dettagli, ma [...] il debito di Tolkien con Chesterton non è meramente d'echi: si estende alla struttura fondamentale e alla concezione. [...] Con Chesterton la somiglianza di prospettiva era tale che Tolkien poté prendere in prestito un'intera struttura narrativa e molti dettagli [...].|{{Cita|Clausen|''«Il Signore degli Anelli» e «La ballata del Cavallo Bianco»''}}.}}</ref> In seguito si è scoperto che al contrario Tolkien giudicava assai negativamente il ''Cavallo Bianco''; nonostante questo, [[Joseph Pearce]] concorda con Clausen nel dire che c'è almeno un'influenza ''indiretta'' di Chesterton su Tolkien.<ref>{{cita|Milne|pp. 38–39.}}</ref>
Tolkien, inoltre, si ispirò alla sua infanzia a [[Sarehole]] (un villaggio adesso parte di [[Birmingham]]) e a Birmingham per creare alcuni paesaggi e personaggi.<ref>{{Cita | Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien | | La realtà in trasparenza }}</ref> È stato inoltre suggerito che [[Contea (Tolkien)|La Contea]] e i suoi dintorni siano basati sul territorio attorno allo [[Stonyhurst College]] nel [[Lancashire]], dove Tolkien sostava di frequente negli anni quaranta del Novecento.<ref>{{Cita | Paul Edwards | | In the Valley of the Hobbits }}</ref>
 
== Pubblicazione ==
====Fonti letterarie====
=== Edizione inglese e forma editoriale ===
Passando alle fonti letterarie da cui si presume si sia ispirato Tolkien,<ref>Il paragrafo che segue riprende l'analisi compiuta in {{Cita | Tom Shippey | Appendice A, pagg. 467-481 | La via per la Terra di Mezzo }}</ref> l'opera che maggiormente lo influenzò è sicuramente il ''[[Beowulf]]'', testo in [[antico inglese]] da lui approfonditamente studiato,<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Il medioevo e il fantastico'';| | Il medioevo e il fantastico }}, saggi contenuti: ''Beowulf: mostri e critici'' e ''Tradurre Beowulf''</ref> e che intreccia storia e fiaba in modo particolarmente efficace. Altre opere anglosassoni che potremmo citare sono poemi quali ''La rovina'', ''L'errante'', ''La battaglia di Maldon'' (della quale egli scrive un seguito ne ''Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm''<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Albero e foglia'';| pagg. 193-229 | Albero e foglia }}</ref>), ''Maxims I'' e ''II'', ''Exodus'',<ref>{{Cita |Joan Turville-Petre. ''The Old English Exodus''|| The Old English Exodus }}</ref> un singolare esempio di materiale cristiano elaborato in stile [[poema epico|eroico]], ed infine ''Finn e Hengest''<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Finn and Hengest'';| | Finn and Hengest }}</ref>, i cui temi principali sono la [[storia]], la continuità dell'ideale eroico, e i rapporti tra il pensiero cristiano e quello pagano (queste ultime due opere sono uscite edizioni curate da Tolkien stesso<ref>si vedano le due note precedenti per indicazioni biliografiche.</ref>).
L'opera era inizialmente concepita da Tolkien per essere pubblicata in un unico grande volume, ma la crisi economica post-[[seconda guerra mondiale|bellica]] rese impossibile reperire così grandi quantità di [[carta]]. Il romanzo fu dunque diviso in tre volumi, ciascuno contenente due libri:
* ''[[La Compagnia dell'Anello (romanzo)|La Compagnia dell'Anello]]'' (''The Fellowship of the Ring''): libri I e II, preceduti da un prologo;
* ''[[Le due torri (romanzo)|Le due torri]]'' (''The Two Towers''): libri III e IV;
* ''[[Il ritorno del re (romanzo)|Il ritorno del re]]'' (''The Return of the King''): libri V e VI, appendici e indici.
 
L'autore non amò particolarmente il titolo dato al secondo volume, ''Le due Torri'', in quanto, dovendo riunire i due libri centrali sotto un'unica denominazione, egli stesso, in ''La realtà in trasparenza'', commentò così: «"Le due torri" è il tentativo più riuscito di trovare un titolo che comprenda i libri tre e quattro che sono così diversi; e può essere lasciato ambiguo — potrebbe riferirsi a Isengard e Barad-dûr, o a Minas Tirith e Barad-dûr; oppure a Isengard e Cirith Ungol». A Tolkien non piacque nemmeno il titolo del terzo volume, ''Il ritorno del Re'', ritenendo che facesse intuire troppo dello sviluppo finale della storia; inizialmente aveva infatti suggerito il titolo ''La guerra dell'Anello'' (''The War of the Ring''), che però non venne accettato dagli editori<ref>{{cita|''The History of Middle-earth''|vol. VIII, The War of the Ring}}.</ref>.
Si è già detto della [[Saga di Volsung]], cui potremmo aggiungere l'[[Edda in prosa]] di [[Snorri Sturluson]]. Importantissime sono anche le [[fiaba|fiabe]] popolari dell'[[Europa]] nord-occidentale, uscite in numerose raccolte a partire dall'[[XIX secolo|Ottocento]] (seguendo l'esempio dei [[fratelli Grimm]]: altre raccolte importanti sono ''The Shadow-walkers'', ''Popular Tales from the Norse'', ''English Fairy Tales''), e le [[ballata|ballate]] [[folklore|folcloriche]] (per esempio ''The English and Scottish Popular Ballads'' o ''Danmarks gamle Folkeviser''). Racconti popolari del [[Kentucky]] potrebbero essere all'origine dei «buoni nomi campagnoli» come [[Lista di Hobbit#B|Boffin]], [[Bilbo Baggins|Baggins]] e altri, come testimonia un amico di Tolkien cui egli chiedeva queste storie.<ref>cfr. Guy Davenport, articolo sul ''New York Times'' del 23 febbraio 1979.</ref>
 
I sei libri in cui è divisa l'opera non hanno dei titoli ufficiali; in una lettera, Tolkien suggeriva:
Interessanti per tematiche e motivi sono anche i [[letteratura medievale|romanzi medievali]], alcuni dei quali furono curati dallo stesso Tolkien (''Sir Gawain'', ''Pearl'', ''Sir Orfeo''<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Sir Gawain and the Green Knight'';| | Sir Gawain and the Green Knight }}</ref><ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Sir Gawain and the Green Knight, Pearl and Sir Orfeo''| | Sir Gawain and the Green Knight, Pearl and Sir Orfeo }}</ref>, ''Ancrene Wisse''<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Ancrene Wisse and Hali Meiðhad'';| vol. XIV, pagg. 104-126 |Ancrene Wisse and Hali Meiðhad }}</ref><ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, Ancrene Wisse;| | Ancrene Wisse}}</ref>), o i [[letteratura cavalleresca|romanzi cavallereschi]] [[letteratura tedesca|tedeschi]]. Citiamo in particolare il ''Brut'' di [[Layamon]], ricettacolo di tradizioni (e da cui l'autore riprende la parola ''dwimmerlaik'', usata da [[Éowyn]]), le [[leggenda|leggende]] di [[Arcangelo Michele|san Michele]] e [[San Brendano di Clonfert|San Brandano]] che costituiscono spunti più tardi, e i ''[[Lai (poesia)|Lai]]'' di [[Maria di Francia]]. Infine non possiamo non nominare l'''Imram: il viaggio di Bran figlio di Febal'', poema [[Irlanda|irlandese]].
* Libro I: ''Il ritorno dell'ombra'' (''The Return of the Shadow'')
* Libro II: ''La Compagnia dell'Anello'' (''The Fellowship of the Ring'')
* Libro III: ''Il tradimento di Isengard'' (''The Treason of Isengard'')
* Libro IV: ''Il viaggio a Mordor'' (''The Journey to Mordor'')
* Libro V: ''La guerra dell'Anello'' (''The War of the Ring'')
* Libro VI: ''Il ritorno del Re'' (''The Return of the King'')
 
Per la grandissima diffusione dell'edizione in tre volumi, in uso ancora oggi, solitamente ci si riferisce alla «[[trilogia]] del ''Signore degli Anelli''»; questo, però, è un termine tecnicamente sbagliato, dal momento che il libro fu scritto e concepito come un ''unicum'': sia il primo sia il secondo volume lasciano completamente in sospeso le vicende dei vari personaggi. Originariamente, le tre parti vennero pubblicate per la prima volta dalla [[Allen & Unwin]] negli anni [[1954]]-[[1955]], a distanza di alcuni mesi l'uno dall'altro. Il romanzo fu successivamente ristampato molte volte da diversi editori, in versioni da uno, tre, quattro (con le appendici pubblicate separatamente), sei o sette (''idem'') volumi.
Alcune opere [[storiografia|storiografiche]] pure potrebbero avere influenzato Tolkien, come ''Declino e caduta dell'Impero Romano'' di [[Edward Gibbon]] (ad esempio vi si trovano i nomi "Radagaisus" [[Radagast]] e "Fredegarius" [[Fredegario Bolgeri|Fredegario]]), la ''Storia dei Danesi'' di [[Saxo Grammaticus]], oppure una ''Storia dell'arte della guerra nel Medioevo'' di [[Charles Oman]], i cui [[Longobardi]] (e in generale le tribù [[germania|germaniche]]) somigliano palesemente ai [[Rohan (Tolkien)|cavalieri del Mark]].
 
Una delle edizioni inglesi più pregevoli rimane quella di [[HarperCollins]], contenente cinquanta illustrazioni di [[Alan Lee]], e pubblicata in occasione del centenario della nascita di Tolkien nel [[1992]]. Esiste anche un'edizione inglese in sette volumi che segue la divisione in sei libri indicata da Tolkien, ma con le appendici spostate dalla fine del VI libro ad un volume separato.
Sul versante della letteratura moderna, infine, Tolkien potrebbe aver tratto ispirazione da [[George MacDonald]] con le sue fiabe ''La principessa e il goblin'' del [[1872]], ''La principessa e Curdie'' del [[1882]], ''Phantastes'' del [[1858]] e ''Lilith'' del [[1895]] (a detta dello stesso Tolkien, quest'ultima sarebbe l'opera a cui più si è ispirato), oltre che da [[William Morris]], autore de ''Il bosco dietro al mondo'' (forse ispirazione per la [[foresta di Fangorn]]), ''La casa dei Wolflings'' nel [[1888]], ''Le radici della montagna'' nel [[1889]] (ispirazione per [[Gollum]]), ''La piana brillante'' nel [[1891]] (che tratta della ricerca delle Terre Imperiture); tutti romanzi, questi, che cercano di riprodurre il fascino delle storie eroiche. Infine possiamo aggiungere all'elenco anche [[Rudyard Kipling]] con ''Puck delle colline'' ([[1906]]) e ''Storie e leggende'' ([[1910]]).
 
=== Edizione statunitense ===
==Pubblicazione==
Nei primi [[anni 1960|anni sessanta]], Donald Allen Wollheim, un editore specializzato in [[fantascienza]] della [[Ace Books]], si rese conto che ''Il Signore degli Anelli'' non era protetto dalle leggi statunitensi sul [[copyright]], dal momento che l'edizione statunitense era stata realizzata saldando pagine stampate in [[Gran Bretagna]] per l'edizione britannica.<ref>{{cita web|url=http://www.locusmag.com/2006/Issues/06Wollheim.html|titolo=Betsy Wollheim: The Family Trade|editore=[[Locus (rivista)|Locus]]|data=giugno 2006|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Robert Silverberg|titolo=Reflections and Refractions: Thoughts on Science Fiction, Science, and Other Matters|url=https://archive.org/details/reflectionsrefra00silv|editore=Underwood Books|anno=1997|pagine=253-256|isbn=1-887424-22-9|lingua=en}}</ref> La Ace Books pubblicò allora un'edizione del libro non autorizzata e senza pagare alcun compenso all'autore, il quale raccontò la verità ai numerosi fan statunitensi che gli scrivevano e che iniziarono a mobilitarsi contro la casa editrice.<ref>{{cita web|url=http://ils.unc.edu/MSpapers/2908.pdf|titolo=Middle America Meets Middle-earth: American Publication and Discussion of J. R. R. Tolkien's Lord of the Rings|editore=[[Università della Carolina del Nord a Chapel Hill]]|formato=pdf|autore=Joseph Ripp|p=38|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Le pressioni esercitate su Ace Books arrivarono al punto di forzare la casa editrice a cancellare la pubblicazione e a risarcire Tolkien, anche se con una cifra di entità inferiore a quella che sarebbe stata pagata in caso di una pubblicazione regolare.<ref name="Reynolds">{{cita web|url=http://www.tolkiensociety.org/wp-content/uploads/2014/03/LOTR-The-Tale-of-a-Text.pdf|titolo=The Lord of the Rings: The Tale of a Text|autore=Pat Reynolds|editore=The Tolkien Society|formato=pdf|pagine=3-4|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303231904/http://www.tolkiensociety.org/wp-content/uploads/2014/03/LOTR-The-Tale-of-a-Text.pdf|dataarchivio=3 marzo 2016}}</ref>
====Edizione inglese e forma editoriale====
L'opera era inizialmente concepita da Tolkien per essere pubblicata in un unico grande volume, ma la crisi economica post-[[seconda guerra mondiale|bellica]] rese impossibile reperire così grandi quantità di [[carta]].
Il romanzo fu dunque diviso in tre volumi, ciascuno contenente due libri:
*''[[La Compagnia dell'Anello (libro)|La Compagnia dell'Anello]]'' (''The Fellowship of the Ring''): libri I e II, preceduti da un prologo;
*''[[Le due Torri (libro)|Le due Torri]]'' (''The Two Towers''): libri III e IV;
*''[[Il ritorno del Re (libro)|Il ritorno del Re]]'' (''The Return of the King''): libri V e VI, appendici e indici.
 
Ad ogni modo, questo inizio difficile venne compensato ampiamente quando un'edizione autorizzata della [[Ballantine Books]] ebbe un incredibile successo commerciale. Per la metà degli anni sessanta il libro, grazie all'enorme diffusione avuta negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], era diventato un vero e proprio fenomeno culturale.<ref name="Reynolds"/> In breve tempo, esso venne tradotto in numerosissime lingue, ottenendo un grande successo in tutto il mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.tolkien.co.uk/faq3.aspx|titolo=Frequently Asked Questions|editore=Tolkien.co.uk|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070530043707/http://www.tolkien.co.uk/faq3.aspx|dataarchivio=30 maggio 2007|urlmorto=sì}}</ref> Tolkien, esperto di [[filologia]], esaminò personalmente alcune di queste traduzioni, commentandole e dando suggerimenti su ognuna, migliorando sia le traduzioni che il proprio lavoro.<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 305f}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://sswftapa.blogspot.com/2007/01/lord-of-errors-or-who-really-killed.html|titolo="Lord of the Errors or, Who Really Killed the Witch-King?"|editore=Sword & Sorcery and Weird Fiction Terminus|autore=Martin Andersson|data=23 gennaio 2007|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> L'enorme successo popolare della saga epica di Tolkien aumentò la richiesta di libri del genere [[fantasy]] che, grazie a ''Il Signore degli Anelli'', fiorì per tutto il corso degli [[Anni 1960|anni sessanta]].{{Senza fonte}}
L'autore, però, non amò il titolo dato al terzo ed ultimo libro della sua opera, ''Il ritorno del Re'', ritenendo che facesse intuire troppo dello sviluppo finale della storia. Inizialmente Tolkien aveva infatti suggerito il titolo ''[[Guerra dell'Anello|La guerra dell'Anello]]'' (''The War of the Ring''), che non venne accettato dagli editori.<ref>{{Cita |Christopher Tolkien, ''The History of Middle-earth'';| vol. VIII, The War of the Ring | The History of Middle-earth }}</ref>
 
In seguito al successo del libro, un gran numero di opere derivate apparirono in breve sul mercato, tante da creare un nuovo genere letterario. Per definirlo, nacque il termine ''Tolkienesque'' ("Tolkieniesco", diverso dal più comune e non dispregiativo "Tolkieniano"), usato per indicare quei prodotti che ricalcano in maniera pedissequa (anche al limite del plagio) personaggi, storia e temi del ''Signore degli Anelli''.<ref>{{cita web|url=http://it.urbandictionary.com/define.php?term=tolkienesque|titolo=Definizione di 'tolkienesque' su Urban Dictionary|accesso=16 ottobre 2014|dataarchivio=21 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141021140034/http://it.urbandictionary.com/define.php?term=tolkienesque|urlmorto=sì}}</ref>
I sei libri in cui è divisa l'opera non hanno titoli ufficiali; in una lettera, Tolkien suggerisce:
* Libro I: ''Il ritorno dell'ombra'' (''The return of the Shadow'')
* Libro II: ''La Compagnia dell'Anello'' (''The Fellowship of the Ring'')
 
=== Edizioni italiane ===
* Libro III: ''Il tradimento di Isengard'' (''The Treason of Isengard'')
{{C|Manca il benché minimo accenno alle polemiche causate dalla nuova traduzione|letteratura|dicembre 2023}}
* Libro IV: ''Il viaggio a Mordor'' (''The Journey to Mordor'')
In [[Italia]] la prima pubblicazione parziale del libro avvenne nel [[1967]], quando la [[Casa Editrice Astrolabio]] pubblicò il primo tomo, ''La Compagnia dell'Anello'', nella traduzione di [[Vittoria Alliata di Villafranca]], allora 17enne. L'operazione ebbe scarso successo, tant'è che l'editore decise di non pubblicare gli altri due volumi. Solo nel [[1970]] l'editore [[Rusconi Libri|Rusconi]] stampò finalmente il romanzo completo, con un'introduzione di [[Elémire Zolla]]. Il testo era ancora quello usato dall'Astrolabio, ma la traduzione fu limata e rivista dal curatore [[Quirino Principe]].<ref>{{cita web|url=http://www.endore.it/Arretrati/5/Articoli/quirinoprincipe.pdf|titolo=Note sulla vicenda editoriale di Tolkien in Italia|editore=Endore.it|autore=Quirino Principe|formato=pdf|accesso=4 giugno 2014}}</ref>
 
Nel [[2003]], sull'onda del successo dei film di [[Peter Jackson]], l'Editore [[Bompiani]] - che dal 2000 aveva preso in catalogo Tolkien, rilevandolo dalla Rusconi - pubblicò una nuova edizione riveduta: con il coordinamento della [[Società Tolkieniana Italiana]], tutto il testo fu digitalizzato e corretto, eliminando circa quattrocento errori di scrittura e modificando la traduzione di alcuni termini (ad esempio, l'inglese ''Orc'' fu tradotto con "Orco" invece del precedente “Orchetto"). Nella nuova versione, tuttavia, sono rimasti omissioni ed errori non rilevati.<ref>{{Cita web|url=http://www.jrrtolkien.it/wp-content/uploads/2013/01/erroriSdA.pdf|titolo=Elenco degli errori: il Signore degli Anelli |autore=Associazione Romana Studi Tolkieniani|data=1º gennaio 2013|accesso=16 ottobre 2014}}</ref> In un'intervista al Convegno ''Endòre'' di [[Brescia]] del 21 marzo [[2004]]<ref>{{Cita web|url=https://www.endore.it/endore19/content/For02.html|titolo=Una nuova Compagnia dell’Anello|autore=
* Libro V: ''La guerra dell'Anello'' (''The War of the Ring'')
|data=21 marzo 2004|accesso=11 ottobre 2025}}</ref>, Vittoria Alliata di Villafranca difese le sue scelte traduttive, ribadendo di avere seguito le indicazioni di Tolkien (in linea con i principi espressi successivamente in ''Guide to the names of the Lord of the Rings''<ref>Una guida per i traduttori del ''Signore degli Anelli'' scritta da Tolkien e pubblicata in appendice a Jarend Lodbell, ''A Tolkien Compass'' (bibliografia).</ref>) per tradurre ''Orcs'' con «Orchetti» e per la resa in italiano dei termini scartati nella revisione effettuata da Principe.
* Libro VI: ''Il ritorno del Re'' (''The Return of the King'')
Dal gennaio 2020, tutte le copie dell'opera che presentano questa traduzione sono state ritirate dalla vendita a causa di una controversia sorta tra l'editore Bompiani e la Alliata.<ref>{{Cita web|url=https://www.tomshw.it/culturapop/il-signore-degli-anelli-i-libri-con-la-vecchia-traduzione-ritirati-dal-mercato/|titolo=Il Signore degli Anelli: i libri con la vecchia traduzione ritirati dal mercato {{!}} Cultura Pop|sito=Tom's Hardware|accesso=2020-01-26}}</ref>
 
Nell'ottobre 2019 è stata pubblicata la prima parte dell'opera con la nuova traduzione ad opera di [[Ottavio Fatica]]<ref>{{Cita news|url=http://www.jrrtolkien.it/2018/04/29/tradurre-il-signore-degli-anelli-lintervista/|titolo=Tradurre Il Signore degli Anelli: l’intervista|pubblicazione=Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni - Tolkien Society of Italy|data=29 aprile 2018|accesso=29 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.jrrtolkien.it/2019/10/30/esce-oggi-la-nuova-traduzione-della-compagnia-dellanello/|titolo=Esce oggi la nuova traduzione della Compagnia dell’Anello|sito=Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni - Tolkien Society of Italy|data=30 ottobre 2019|accesso=3 novembre 2019}}</ref>. La seconda parte, ''Le due torri'', è uscita nel maggio 2020<ref>{{Cita web|url=https://www.barbadillo.it/91979-signore-degli-anelli-se-la-nuova-traduzione-de-le-due-torri-di-fatica-tradisce-tolkien/|titolo=Signore degli Anelli. Se la nuova traduzione de “Le Due Torri” (di Fatica) tradisce Tolkien|autore=Fernando Massimo Adonia|sito=Barbadillo|data=18 luglio 2020|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>; la terza, ''Il ritorno del re'' a luglio 2020<ref>{{Cita news|autore=Roberto Arduini|url=https://www.jrrtolkien.it/2020/07/23/esce-il-ritorno-del-re-ora-lopera-e-completa/|titolo=Esce Il Ritorno del Re: ora l’opera è completa|pubblicazione=Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni - Tolkien Society of Italy|data=23 luglio 2020|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>. La trilogia è stata ripubblicata in un unico volume, con una traduzione ancora riveduta e corretta, accompagnata da cinquanta illustrazioni di [[Alan Lee]]<ref>{{Cita web|url=https://www.jrrtolkien.it/2020/12/13/volume-unico-ecco-la-tabella-delle-modifiche/|titolo=Volume unico, ecco la tabella delle modifiche|sito=Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni - Tolkien Society of Italy|data=13 dicembre 2020|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>.
Per la grandissima diffusione dell'edizione in tre volumi, in uso ancora oggi, solitamente ci si riferisce alla "[[trilogia]] del Signore degli Anelli"; questo, però, è un termine tecnicamente sbagliato, dal momento che il libro fu scritto e concepito come un ''unicum''. Le originali tre parti vennero pubblicate per la prima volta dalla [[Allen & Unwin]] negli anni [[1954]]-[[1955]], a distanza di alcuni mesi. Furono successivamente ristampate molte volte da diversi editori in uno, tre, sei o sette volumi.
 
== Trama ==
Una delle edizioni inglesi più pregevoli rimane quella di [[HarperCollins]], contenente cinquanta illustrazioni di [[Alan Lee]], e pubblicata in occasione del centenario della nascita di Tolkien nel [[1992]]. Esiste anche un'edizione inglese in sette volumi che segue la divisione in sei libri indicata da Tolkien, ma con le appendici spostate dalla fine del VI libro ad un volume separato.
=== Prologo ===
Il prologo serve a fornire al lettore le principali informazioni sugli [[hobbit]]: in particolare, viene raccontata la loro migrazione dall'est della [[Terra di Mezzo]] e vengono descritti le loro abitudini e l'ordinamento della [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]]. È presente inoltre un breve riassunto delle vicende narrate ne ''[[Lo Hobbit]]'', in particolare quelle relative al ritrovamento dell'[[Unico Anello]] da parte di [[Bilbo Baggins|Bilbo]] nella caverna di [[Gollum]].
 
=== La Compagnia dell'Anello ===
====Edizione statunitense====
{{vedi anche|La Compagnia dell'Anello (romanzo)}}
Nei primi [[anni 1960|anni sessanta]], Donald Allen Wollheim, un editore specializzato in [[fantascienza]] della [[Ace Books]], si rese conto che ''Il Signore degli Anelli'' non era protetto dalle leggi statunitensi sul [[copyright]], dal momento che l'edizione statunitense era stata realizzata saldando pagine stampate in [[Gran Bretagna]] per l'edizione britannica. La Ace Books pubblicò allora un'edizione del libro non autorizzata da Tolkien e senza pagare alcun compenso all'autore, il quale raccontò la verità ai numerosi fan statunitensi che gli scrivevano e che iniziarono a mobilitarsi contro la casa editrice. Le pressioni esercitate su Ace Books arrivarono al punto di forzare la casa editrice a cancellare la pubblicazione e a risarcire Tolkien, anche se con una cifra di entità inferiore a quella che sarebbe stata pagata in caso di una pubblicazione regolare.
==== Libro I ====
Il romanzo ha inizio con la festa del 111º compleanno di [[Bilbo Baggins|Bilbo]] e del 33° di suo nipote [[Frodo Baggins|Frodo]]. Alla fine della festa, Bilbo comunica a tutti i presenti che intende lasciare la [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]] per sempre e, dopo essersi infilato l'[[Unico Anello|anello]], sparisce, ma viene raggiunto a [[Casa Baggins]] da [[Gandalf]], che riesce a convincerlo a lasciare l'anello a Frodo. Lo [[Istari|stregone]] comincia a sospettare della natura dell'anello, perciò consiglia a Frodo di non adoperarlo mai e si allontana da Casa Baggins alla ricerca della verità.
 
Diciassette anni dopo, [[Gandalf]] scopre che l'anello in possesso di [[Frodo Baggins|Frodo]] è l'[[Unico Anello]], forgiato molti anni prima dall'Oscuro Signore [[Sauron]] dopo che questi ebbe indotto con l'inganno i fabbri elfici dell'[[Eregion]] a creare gli [[Anelli del Potere]]: di questi, [[Anelli del Potere#I Nove Anelli degli uomini e i Sette Anelli dei nani|9]] furono donati agli [[Uomini della Terra di Mezzo|uomini]], che ne furono corrotti e si trasformarono in [[Nazgûl]], 7 ai i [[Nani della Terra di Mezzo|nani]], che si rivelarono però molto più resistenti del previsto al loro influsso maligno, e [[Anelli del Potere#I Tre Anelli degli elfi|3]] agli [[Elfi della Terra di Mezzo|elfi]]; questi ultimi, a differenza degli altri, furono forgiati senza l'aiuto di Sauron e gli sono sempre rimasti celati, perciò non sono contaminati dal suo potere, anche se rimangono comunque legati al destino dell'Unico. Sauron tuttavia lo perse dopo essere stato sconfitto dal re elfico [[Gil-galad]] e dal re dei [[Dúnedain]] [[Elendil]] al culmine della battaglia dell'Ultima Alleanza tra Elfi e Uomini. [[Isildur]], figlio di Elendil, si impadronì quindi dell'Anello tagliando il dito di Sauron con il moncone di [[Narsil]], la spada di suo padre, ma non lo distrusse: egli fu ucciso in un'imboscata degli [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] e l'Anello si smarrì nel fiume [[Anduin]]. Dopo più di 2000 anni, esso fu trovato da [[Gollum]], che lo custodì per centinaia di anni fino al momento in cui l'Anello, dotato di volontà propria, decise di abbandonarlo per poi essere inaspettatamente raccolto da [[Bilbo Baggins|Bilbo]], come è stato narrato ne ''[[Lo Hobbit]]''. Alla luce di queste informazioni, Gandalf esorta Frodo ad allontanarsi al più presto dalla [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]].
Ad ogni modo, questo inizio difficile venne compensato ampiamente quando un'edizione autorizzata della [[Ballantine Books]] ebbe un incredibile successo commerciale. Per la metà degli anni sessanta il libro, grazie all'enorme diffusione avuta negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], era diventato un vero e proprio fenomeno culturale. In breve tempo, esso venne tradotto – operazione non semplice – in numerosissime lingue, ottenendo diversi livelli di successo in tutto il mondo. Tolkien, un esperto di [[filologia]], esaminò personalmente alcune di queste traduzioni, almeno quelle più importanti, commentandole e dando suggerimenti su ognuna, migliorando sia le traduzioni che il proprio lavoro. L'enorme successo popolare della saga epica di Tolkien aumentò, come avviene solitamente in questi casi, la richiesta di libri del genere [[fantasy]] che, grazie a ''Il Signore degli Anelli'', fiorì per tutto il corso degli [[Anni 1960|anni sessanta]].
 
Dopo aver festeggiato il cinquantesimo compleanno e aver atteso invano il ritorno di [[Gandalf]], partito frettolosamente tre mesi prima, Frodo si mette in cammino insieme a [[Samvise Gamgee|Sam]] e al cugino [[Peregrino Tuc|Pipino]]. Durante il viaggio, i tre [[hobbit]] si imbattono in alcuni [[Nazgûl]], che hanno preso le sembianze di Cavalieri Neri e sono a caccia dell'[[Unico Anello|Anello]]. Essi vengono però scacciati da un gruppo di [[Elfi della Terra di Mezzo|elfi]] guidato da [[Gildor]]. Gli hobbit passano la notte in compagnia degli elfi, e il giorno successivo arrivano alla fattoria del signor [[Hobbit#M|Maggot]], che li conduce al traghetto di [[Buckburgo]], dove li raggiunge l'amico [[Merry Brandybuck|Merry]]. Una volta arrivato nella sua nuova casa a Crifosso, Frodo scopre che Merry e Pipino sono al corrente della sua missione e che Sam è il loro informatore: essi decidono quindi di accompagnare Frodo nel suo pericoloso viaggio. L'indomani, per sfuggire ai Cavalieri Neri, i quattro hobbit si inoltrano nella [[Vecchia Foresta]], dove vengono attaccati dal [[Vecchio Uomo Salice]]. Sono però salvati da [[Tom Bombadil]], che li ospita per due notti nella sua casa. In seguito, Tom Bombadil aiuta gli hobbit anche a superare i [[Tumulilande]], infestati dagli Spettri dei Tumuli, e a raggiungere il villaggio di [[Brea (Terra di Mezzo)|Brea]].
Come in tutti i campi artistici, un gran numero di opere derivate dall'opera principale apparirono in breve sul mercato. Nacque dunque il termine ''Tolkienesque'' ("Tolkieniesco", diverso dal più comune e non dispregiativo "Tolkieniano"), usato per indicare quei prodotti che ricalcano in qualche maniera personaggi, storia o argomenti de ''Il Signore degli Anelli'': un gruppo di avventurieri impegnati in una lunga avventura per salvare un mondo di fantasia dalle armate di un oscuro signore.
 
A [[Brea (Terra di Mezzo)|Brea]], gli [[hobbit]] incontrano un [[ramingo]] di nome [[Aragorn|Grampasso]], che non incute molta fiducia. L'oste [[Omorzo Cactaceo]] fa però recapitare a Frodo una lettera scrittagli da Gandalf tre mesi prima in cui gli viene consigliato di affidarsi a Grampasso, perciò gli hobbit accettano il ramingo come loro guida. Per sfuggire all'inseguimento dei [[Nazgûl|Cavalieri Neri]], che nel frattempo hanno raggiunto Brea, Grampasso conduce gli hobbit a [[Gran Burrone]]. Una notte, mentre gli hobbit e Grampasso si trovano a [[Colle Vento]], i Cavalieri Neri tendono loro un agguato, e Frodo viene ferito con un pugnale. Grazie all'aiuto dell'[[Elfi della Terra di Mezzo|elfo]] [[Glorfindel]], giunto in soccorso dei viandanti, Frodo viene portato in tempo a Gran Burrone, mentre i Cavalieri Neri vengono travolti dall'inondazione del fiume [[Bruinen]], risultando pertanto temporaneamente sconfitti.
====Edizione italiana====
In [[Italia]] la prima pubblicazione (parziale) del libro avvenne nel [[1967]], quando l'editrice [[Astrolabio (casa editrice)|Astrolabio]] pubblicò ''La Compagnia dell'Anello'' nella traduzione, approvata da Tolkien stesso, di Vittoria (Vicky) Alliata di Villafranca. L'operazione non ebbe alcun successo, tant'è vero che l'editore decise di soprassedere alla pubblicazione degli altri due volumi. Solo nel [[1970]] l'editore [[Rusconi_Libri|Rusconi]] pubblicò finalmente il romanzo completo. La traduzione era ancora quella di Vicky Alliata, ma fu profondamente rivista e rimaneggiata dal curatore [[Quirino Principe]], che non condivideva molte scelte traduttive.<ref>{{Cita | Quirino Principe | | Note sulla vicenda editoriale di Tolkien in Italia }}</ref> Con poche variazioni, questo fu lo stesso testo che la Rusconi (e dal [[2000]] la [[Bompiani]]) continuò a ristampare anno dopo anno.
 
==== Libro II ====
Nel [[2003]], sull'onda del successo dei film di [[Peter Jackson]], fu pubblicata un nuova edizione del romanzo: sotto il coordinamento della [[Società Tolkieniana Italiana]], tutto il testo fu digitalizzato e corretto, eliminando circa quattrocento errori e modificando la traduzione di alcuni termini (ad esempio, l'inglese ''Orc'' fu tradotto con "Orco" invece del precedente "Orchetto"). La nuova edizione non è comunque ancora definitiva, né priva di errori: in essa, per esempio, sono saltate circa trenta righe di testo alla fine del capitolo "Molti incontri".<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'';| libro II, cap. I, pagg. 255-275 | Il Signore degli Anelli }}</ref> Successivamente, Vicky Alliata avrebbe ribadito, al Convegno Endòre di [[Brescia]] del [[21 marzo]] [[2004]], di avere in realtà seguito le indicazioni di Tolkien (in linea con i principi espressi successivamente in ''Guide to the names of the Lord of the Rings''<ref>Una guida per i traduttori del ''Signore degli Anelli'' scritta da Tolkien e pubblicata in appendice a Jarend Lodbell, ''A Tolkien Compass'' (bibliografia).</ref>) per tradurre ''Orcs'' con "Orchetti" e in generale per la resa in italiano dei termini scartati nella revisione effettuata da Principe.
A [[Gran Burrone]], [[Frodo Baggins|Frodo]] si ristabilisce grazie alle cure di [[Elrond]] e incontra [[Gandalf]], che gli spiega di aver fatto ritardo perché è stato trattenuto, senza tuttavia anticipare altro. Il giorno successivo, essi partecipano al Consiglio di Elrond, durante il quale questi narra della forgiatura degli [[Anelli del Potere]] e dell'[[Unico Anello]], dell'ascesa e della [[Akallabêth|caduta]] del regno di [[Númenor]], della fondazione dei reami di [[Arnor]] e [[Gondor]] da parte degli esuli númenóreani guidati da [[Elendil]] e dai figli [[Isildur]] e [[Anárion]], della vittoriosa battaglia dell'Ultima Alleanza, in cui Anárion, Elendil e [[Gil-Galad]] persero la vita, della morte di Isildur dopo che ebbe deciso di non distruggere l'Anello e dei successivi declini dei reami di Arnor, che fu distrutto senza che tuttavia la linea di Isildur si estinguesse, e di Gondor, il cui trono rimase vacante perché la linea di Anárion si estinse. Subito dopo, Grampasso mostra i frammenti di [[Narsil]] e rivela la sua vera identità: egli è [[Aragorn]], e attraverso molte generazioni discende da Isildur, perciò è il legittimo successore al trono di Gondor. In seguito, Gandalf riferisce anche che il capo degli [[Istari|stregoni]] [[Saruman]] ha tradito la sua missione e ha reclamato l'Anello per sé. Dal momento che Gandalf si è rifiutato di esserne complice, Saruman lo ha imprigionato, ma Gandalf è riuscito a fuggire grazie all'aiuto di [[Gwaihir]].
 
Alla fine della riunione, viene constatato che per sconfiggere definitivamente [[Sauron]] non si può fa altro che distruggere l'[[Unico Anello|Anello]] gettandolo nel [[Monte Fato]]. [[Frodo Baggins|Frodo]] si offre volontario per completare la missione: sarà lui a dover raggiungere l'oscuro reame di [[Mordor]] e a distruggere per sempre l'Anello, anche perché l'unico apparentemente in grado di resistere alle tentazioni dello stesso. Otto compagni lo accompagneranno nella sua missione: [[Gandalf]], [[Aragorn]], l'[[Elfi della Terra di Mezzo|elfo]] [[Legolas]], il [[Nani della Terra di Mezzo|nano]] [[Gimli]], il figlio del [[sovrintendente di Gondor]] [[Boromir]] e i suoi amici [[Samvise Gamgee|Sam]], [[Merry Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]].
Nel [[2004]]-[[2005]] è ricorso il cinquantennale della pubblicazione. Molti sono stati gli eventi organizzati in Italia e nel mondo: tra i più significativi il [[Tolkien's Fifty Years]] e le iniziative della [[Tolkien Society]] inglese, la più antica tra le società tolkieniane. Annualmente si tengono raduni in tutto il mondo, ad esempio "''Oxonmoot''" ad [[Oxford]] e "''Hobbiton''", organizzata dalla Società Tolkieniana Italiana (giunta alla sua XIV edizione), a [[San Daniele del Friuli]].
 
Due mesi dopo il Consiglio, il viaggio ha inizio: in un primo momento, la Compagnia tenta di superare le [[Montagne Nebbiose]] attraverso il passo di [[Caradhras]], ma fallisce a causa di una tempesta di neve, perciò decide di attraversare le antiche miniere di [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]]. Una volta entrati nelle miniere, i compagni scoprono che la colonia di [[Nani della Terra di Mezzo|nani]] guidata da [[Balin (Terra di Mezzo)|Balin]], uno dei tredici compagni di viaggio di [[Bilbo Baggins|Bilbo]], è stata sterminata dagli [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]]. Dopo essere sopravvissuti ad un loro attacco, essi si imbattono in un [[Balrog#Flagello di Durin|Balrog]]. [[Gandalf]] sfida il Balrog a duello, ma cade nell'abisso insieme al demone, mentre il resto della Compagnia riesce a raggiungere il regno elfico di [[Lothlórien]], governato dal Signore [[Celeborn]] e dalla Dama [[Galadriel]]. Durante la permanenza, Galadriel permette a [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]] di guardare nel suo specchio: essi hanno visioni di eventi passati, presenti e futuri. Frodo rimane talmente turbato da ciò che ha visto nello specchio che offre l'[[Unico Anello|Anello]] a Galadriel, la quale tuttavia rifiuta e gli rivela che ella è la custode di [[Nenya]].
====Abbreviazioni====
Il libro e le sue varie parti possono essere indicate tra i fan sia in [[Lingua inglese|inglese]] che in [[lingua italiana|italiano]] con varie [[abbreviazione|abbreviazioni]], [[acronimo|acronimi]] delle iniziali dei libri:
 
Prima della partenza della Compagnia, [[Galadriel]] elargisce molti doni ai compagni, che seguono il lungo corso del fiume [[Anduin]] a bordo di tre barche fornite loro dagli [[Elfi della Terra di Mezzo|elfi]]. Una volta raggiunto [[Amon Hen]], [[Boromir]] cerca di convincere [[Frodo Baggins|Frodo]] a dargli l'[[Unico Anello|Anello]]. Questa richiesta spaventa molto Frodo, il quale, dopo essersi allontanato da Boromir, turbato dall'avidità e dalla bramosia dei suoi stessi compagni d'arme, decide di separarsi dal gruppo e si avvia alle barche senza avvertire nessuno, ma [[Samvise Gamgee|Sam]], intuendo la scelta del suo padrone, lo raggiunge e i due [[hobbit]] proseguono insieme il viaggio verso [[Mordor]].
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=== Le due torri ===
==Trama==
{{vedi anche|Le due torri (romanzo)}}
===Ambientazione===
==== Libro III ====
{{vedi anche|Musica degli Ainur|Akallabêth|Il Silmarillion}}
[[File:TREEBEARD.jpg|upright=0.7|thumb|[[Barbalbero]] assieme a [[Peregrino Tuc|Pipino]] e [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] in un'illustrazione.]]
[[Immagine:NumenorEN.jpg|200px|right|thumb|Una mappa dell'isola di [[Númenor]]]]
Un gruppo di [[Uruk-hai]] inviato da [[Saruman]] raggiunge [[Amon Hen]] e attacca alcuni membri della Compagnia. [[Boromir]] cerca di proteggere [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]], ma viene ucciso e i due [[hobbit]] rapiti. Dopo aver caricato il corpo di Boromir su una delle tre barche, [[Aragorn]], [[Legolas]] e [[Gimli]] si lanciano all'inseguimento dei due hobbit rapiti attraverso le pianure di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]]: essi seguono le tracce degli Uruk-hai, che nel frattempo hanno costretto un contingente di [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] di [[Mordor]] ad accompagnarli dopo averne uccisi alcuni, e arrivano ai margini della [[foresta di Fangorn]]. Qui, gli orchi vengono uccisi da un'orda di Rohirrim guidata da [[Éomer]], il nipote del re di Rohan [[Théoden]]. Merry e Pipino riescono a sfuggire al massacro e si nascondono nella foresta di Fangorn, dove fanno la conoscenza dell'[[Ent]] [[Barbalbero]]. Aragorn, Legolas e Gimli seguono le tracce degli hobbit nella foresta e trovano un redivivo [[Gandalf]].
Il romanzo è ambientato in un [[universo immaginario]] ([[Arda (Tolkien)|Arda]]), e in un tempo immaginario (la [[Terza Era]] della [[Terra di Mezzo]]). Riguardo a questo mondo "altro", informazioni ci vengono fornite per tutto il corso della vicenda, ma sono soprattutto le appendici del libro e l'opera postuma ''[[Il Silmarillion]]'' a descrivere dettagliatamente la storia, gli usi e i linguaggi di queste civiltà. Ne ''[[Il Silmarillion]]'', in particolare, viene narrata l'origine di [[Sauron]] al servizio di [[Morgoth|Melkor]], creatore del male assoluto, e della [[Guerra d'Ira|guerra]] scatenata contro quest'ultimo dalle potenze angeliche del mondo, i [[Vala]]r, che alla fine della [[Prima Era]] lo sconfissero e lo rinchiusero nel Vuoto oltre il tempo e lo spazio.
 
Lo [[Istari|stregone]] spiega ai tre cacciatori che, dopo aver ucciso il [[Balrog#Flagello di Durin|Balrog]], è morto anche lui, ma è stato nuovamente inviato sulla [[Terra di Mezzo]] per terminare la sua missione. [[Gandalf]] inizialmente era stato scambiato per [[Saruman]] perché indossa delle vesti bianche, ma egli chiarisce ai tre compagni il fatto che ora è divenuto il capo del suo ordine al posto dello stregone traditore. Dopo aver tranquillizzato i tre cacciatori sulla sorte di [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]], tutti insieme si recano nella capitale del regno di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]], [[Edoras]]. Qui liberano il re [[Théoden]] dall'influenza maligna di [[Grima Vermilinguo]], spia di Saruman. Théoden raduna le sue forze e decide di cavalcare con i suoi uomini verso l'antica fortezza del [[Fosso di Helm]], mentre Gandalf si allontana per cercare l'aiuto di [[Barbalbero]], che nel frattempo, dopo aver riunito gli altri [[Ent]] nell'Entaconsulta, ha deciso di assediare [[Isengard]], la fortezza di Saruman, accompagnato da Merry e Pipino.
Gli uomini che avevano aiutato i Valar vennero premiati con il dono di un'isola al centro del mare: [[Númenor]]. Questi uomini, chiamati [[Dúnedain]] o [[Númenor]]eani, per lungo tempo vissero in pace e prosperità, scambiando conoscenze con i vicini [[Elfi (Tolkien)|Elfi]] che risiedevano nel Reame Immortale, pur non avendo il diritto di sbarcare presso di loro (era il "Bando dei Valar"). Tuttavia il male non era stato del tutto estirpato: [[Sauron]] era riuscito a scampare alla distruzione rifugiandosi nei luoghi profondi della terra. Attorno al 1500 della [[Seconda Era]], egli riuscì ad irretire dei fabbri elfici, inducendoli a creare con il suo aiuto gli [[Anelli del Potere]], potenti strumenti [[magia|magici]] che influenzavano i loro portatori.
 
Intanto, le forze di [[Saruman]] assediano il [[Fosso di Helm]] e riescono a penetrare sempre più all'interno della fortezza. Alle prime luci dell'alba, mentre [[Théoden]] e [[Aragorn]] tentano di rompere l'assedio con una disperata sortita a cavallo, giunge inaspettatamente [[Gandalf]] assieme ad una divisione di Rohirrim e agli [[Ucorni]] inviati da [[Barbalbero]], che sterminano gli [[Uruk-hai]]. Dopo la vittoria, Gandalf, Aragorn, Théoden e gli altri decidono di andare ad [[Isengard]] per convincere Saruman a redimersi, ma questi non rinnega le sue azioni malvagie, perciò Gandalf gli spezza il bastone e lo espelle dal suo [[Istari|ordine]]. Poco dopo, [[Peregrino Tuc|Pipino]] guarda in un [[Palantír]], cioè una pietra che Saruman utilizzava per comunicare con [[Sauron]] e che in precedenza era stata lanciata da [[Grima Vermilinguo]] per uccidere Gandalf. Sauron offre involontariamente a Pipino uno sguardo sulla città che ha intenzione di attaccare nella sua prossima guerra di conquista, cioè [[Minas Tirith]]. Per avvertire il [[sovrintendente di Gondor]] dell'imminente pericolo, Gandalf si reca a Minas Tirith con Pipino in groppa al suo cavallo [[Ombromanto]].
Sauron, tuttavia, creò segretamente l'"[[Unico Anello]]", un anello che gli consentisse di dominare tutti gli altri. Egli infuse in questo anello buona parte del suo potere, fino a farlo diventare un'entità dotata di volontà propria: tutti gli anelli, a poco a poco, caddero sotto il suo potere; ma [[Celebrimbor]], capo dei fabbri elfici, scoprì in tempo le intenzioni di Sauron, riuscendo a nascondere i tre anelli più potenti, [[Narya]], [[Vilya]] e [[Nenya]], che la mano di Sauron non aveva toccato, e che quindi non poteva controllare. Sauron, sconfitto, si ritirò presso la sua fortezza di [[Umbar]].
 
==== Libro IV ====
Oltre 1500 anni dopo, i Númenoreani, la cui vita ricca e felice andava accorciandosi sempre di più con l'acuirsi della paura della [[morte]], erano diventati avidi di ricchezza e di potere: non avevano più ormai da tempo contatti con gli [[Elfi (Tolkien)|Elfi]]. Tuttavia alcuni abitanti, detti i Fedeli, riuscirono segretamente a mantenere i rapporti con loro. Ma l'ultimo sovrano númenoreano, [[Ar-Pharazôn|Ar-Pharazôn il Dorato]], organizzò un gigantesco esercito, portandolo a [[Umbar]] e sconfiggendo [[Sauron]], e commise però l'errore di lasciare in vita il [[Maia (Tolkien)|Maia]]: lo portò in catene a Númenor, e questi a poco a poco ingigantì nella mente di Ar-Pharazôn la paura della [[morte]], spingendolo ad invadere le coste di [[Valinor]]. Il sovrano infranse il Bando dei Valar, i quali per difendersi chiamarono [[Eru Ilúvatar]]; e la sua collera si scatenò sui [[Númenor]]eani, distruggendo il loro esercito e inabissando definitivamente l'isola nell'oceano. Alcuni dei Fedeli erano tuttavia riusciti a salvarsi, sbarcando sulle coste della [[Terra di Mezzo]], dove fondarono i due regni Númenoreani in esilio: [[Arnor]] al nord e [[Gondor]] al sud.
Nel frattempo, [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]] continuano il loro viaggio verso [[Mordor]]. Mentre vagano negli [[Emyn Muil]], riescono a catturare [[Gollum]], il quale li stava seguendo fin da [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]] alla ricerca del suo vecchio [[Unico Anello|Anello]]. Sam avrebbe voluto uccidere Gollum, ma Frodo prova pietà per lui e decide di risparmiarlo, anche se lo costringe a giurare sull'Anello di aiutarlo a raggiungere Mordor. Dopo che hanno attraversato le [[Paludi Morte]], Sam ascolta un dialogo tra Gollum e il suo alter-ego Sméagol: il primo vorrebbe impadronirsi dell'Anello, mentre il secondo vorrebbe aiutare gli [[hobbit]].
 
Una volta giunti ai Cancelli del Morannon, questi si rivelano ben protetti e impossibili da superare, perciò [[Gollum]] consiglia a [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]] di intraprendere una strada nascosta lungo le montagne, che porta al valico di [[Cirith Ungol]]. Nei boschi dell'[[Ithilien]], si imbattono in un gruppo di [[Dúnedain#Raminghi dell'Ithilien|raminghi]] comandati da [[Faramir]], fratello minore di [[Boromir]], che li conduce nella caverna di [[Henneth Annûn]]. Qui, Sam rivela involontariamente a Faramir la missione di Frodo, ma Faramir, a differenza del fratello maggiore, non si fa tentare dall'[[Unico Anello|Anello]] e permette ai due [[hobbit]] di proseguire la missione.
[[Immagine:Middle-earth map.jpg|250px|left|thumb|Mappa della [[Terra di Mezzo]], luogo in cui sono ambientate le vicende dell'opera.]]
Sauron, pur essendo morto nel corpo, riuscì a ritornare sotto forma di spirito nella Terra di Mezzo, e cento anni più tardi attaccò gli esuli Númenoreani comandati da [[Elendil]]. Ci fu quindi l'[[Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini]], nella quale le schiere di [[Gil-galad]] si unirono a quelle di Elendil, cingendo d'assedio [[Mordor]]. L'anno seguente, combattendo contro Sauron stesso, morirono entrambi, e la spada di Elendil, [[Narsil]], fu infranta. Ma il figlio di lui, [[Isildur]], riuscì con l'elsa della spada infranta a tagliare il dito all'Oscuro Sire, separandolo dall'Anello e riducendolo a un'ombra. Isildur però non si disfece subito dell'Anello, come gli consigliava lo scudiero di Gil-galad, [[Elrond]]; lò conservò e dopo due anni esso lo tradì, facendolo cadere in un'imboscata degli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]]. L'Anello fu perduto e non se ne seppe più nulla per duemila anni.
 
Una volta raggiunto il valico di [[Cirith Ungol]], all'interno del quale i due [[hobbit]] devono servirsi della [[fiala di Galadriel|fiala]] che [[Galadriel]] aveva in precedenza donato a [[Frodo Baggins|Frodo]], scoprono che [[Gollum]] li ha traditi: qui, infatti, abita il malvagio [[Animali della Terra di Mezzo#Ragni giganti|ragno]] [[Shelob]], che colpisce Frodo con il suo pungiglione immobilizzandolo. [[Samvise Gamgee|Sam]] riesce infine ad avere la meglio prima su Gollum poi sul ragno, ma pensando che Frodo fosse morto gli prende l'[[Unico Anello|Anello]] e decide di portare al termine la missione da solo. Dalla vicina torre di Cirith Ungol arrivano alcuni [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] che, trovato Frodo, lo fanno prigioniero. Sam, infilatosi l'Anello, capisce dai dialoghi tra gli orchi che Frodo è ancora vivo, pertanto li insegue fino all'esterno della fortezza.
È quest'Anello che venne casualmente ritrovato da due [[Hobbit]], [[Gollum|Sméagol]] e [[Déagol]]; il primo uccise il secondo per impossessarsene, quindi si rifugiò nelle montagne imbestialendosi sempre di più e prendendo anche il nome di [[Gollum]]. Ma, come narra ''[[Lo Hobbit]]'', l'Anello gli fu sottratto 600 anni dopo da un altro Hobbit, [[Bilbo Baggins]], che lo tenne per sé e lo portò nella [[Contea (Tolkien)|Contea]].
 
=== Il ritorno del re ===
Nel frattempo il regno di [[Arnor]] fu prima diviso in tre parti, poi venne distrutto dal [[Re Stregone di Angmar|Re degli stregoni di Angmar]], signore dei [[Nazgûl]]; il regno si dissolse, ma la stirpe che discendeva da [[Isildur]] rimase salda, finché non venne alla luce [[Aragorn]], suo ultimo erede. A [[Gondor]], invece, la stirpe si estinse con il re [[Eärnur]], morto senza figli. Da quel momento in poi regnarono su Gondor i [[Sovrintendenti di Gondor|Sovrintendenti Regnanti]]: all'epoca dei fatti narrati nel romanzo si era giunti al ventiseiesimo sovrintendente, [[Denethor|Denethor II]].
{{vedi anche|Il ritorno del re (romanzo)}}
<br clear="all" />
==== Libro V ====
[[Gandalf]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] arrivano a [[Minas Tirith]] per avvisare il [[Sovrintendente di Gondor|sovrintendente]] [[Denethor]] dell'imminente attacco di [[Sauron]], mentre [[Théoden]] raduna le armate di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]] per cavalcare anch'egli alla volta della capitale del regno di [[Gondor]]. [[Aragorn]], invece, accompagnato da [[Legolas]], da [[Gimli]] e dalla Grigia Compagnia dei [[Dúnedain]], decide di intraprendere i [[Sentieri dei Morti]] per convincere l'esercito dei morti, che in passato aveva tradito [[Isildur]] ed era per questo condannato a non trovare pace, a scendere in guerra contro i corsari di [[Umbar]], alleati di Sauron. Una volta annientati i nemici, Aragorn libera l'esercito dei morti e si impadronisce delle navi dei corsari.
 
Intanto, [[Denethor]] invia il figlio [[Faramir]] a [[Osgiliath]], l'antica capitale di [[Gondor]], per tentare di riconquistarla, ma questi rimane ferito in modo apparentemente mortale durante la ritirata: comincia così l'[[battaglia dei Campi del Pelennor|assedio di Minas Tirith]]. Subito dopo l'arrivo dei Rohirrim sul campo di battaglia, lo [[Istari|stregone]] viene informato da [[Peregrino Tuc|Pipino]] della volontà di Denethor di bruciarsi vivo insieme al figlio: anche se non riescono a far desistere il [[Sovrintendente di Gondor|sovrintendente]] dalla sua follia suicida, riescono comunque a salvare Faramir. Nel frattempo [[Éowyn]], sorella di [[Éomer]], giunta in incognito a [[Minas Tirith]] insieme a [[Meriadoc Brandybuck|Merry]], riesce ad uccidere il [[Re stregone di Angmar]], capo dei [[Nazgûl]], con l'aiuto dello [[hobbit]], anche se poi rimangono entrambi feriti. [[Théoden]], invece, muore schiacciato dal proprio cavallo [[Cavalli della Terra di Mezzo#Nevecrino|Nevecrino]]. Quando si vedono arrivare le navi dei corsari di [[Umbar]], la sconfitta sembra imminente, ma dalle navi scendono [[Aragorn]] e i suoi compagni: la battaglia termina dunque a favore delle forze del bene. Dopo la vittoria Aragorn, ormai rivelatosi come il legittimo re, si reca nelle Case di Guarigione, dove cura Faramir, Éowyn e Merry.
===La Compagnia dell'Anello===
{{vedi anche|La Compagnia dell'Anello (libro)}}
====Libro I====
''Il Signore degli Anelli'' è allo stesso tempo un [[romanzo di formazione]] e una [[Cerca]] al contrario: al seguito della partenza di [[Bilbo Baggins]] per [[Gran Burrone]], suo nipote [[Frodo Baggins]] si era ritrovato in possesso dell'[[Unico Anello]]. 13 anni dopo, grazie a [[Gandalf]] scoprì che si trattava di una temibilissima arma dell'Oscuro Sire [[Sauron]]: l'[[Istari|Istaro]] gli rivelò la storia della [[Terra di Mezzo]] e degli [[Anelli del Potere]], e intuì come quell'anello fosse proprio l'[[Unico Anello|Unico]], destinato a dominare tutti gli altri, come rivelavano questi versi tratti da un antico poema elfico:
{{Quote|Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,<br/>&nbsp;&nbsp;&nbsp;Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,<br/>Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,<br/>&nbsp;&nbsp;&nbsp;Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,<br/>Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.<br/>&nbsp;&nbsp;&nbsp;Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,<br/>&nbsp;&nbsp;&nbsp;Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.<br/>Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende.|J.R.R. Tolkien, ''op. cit.'', pag. 75
|Three Rings for the Elven-kings under the sky,<br/>&nbsp;&nbsp;&nbsp;Seven for the Dwarf-lords in their halls of stone,<br/>Nine for Mortal Men doomed to die,<br/>&nbsp;&nbsp;&nbsp;One for the Dark Lord on his dark throne<br/>In the Land of Mordor where the Shadows lie.<br/>&nbsp;&nbsp;&nbsp;One Ring to rule them all, one Ring to find them,<br/>&nbsp;&nbsp;&nbsp;One Ring to bring them all and in the darkness bind them<br/>In the Land of Mordor where the Shadows lie.|lingua=en}}
 
Dal momento che l'[[Unico Anello|Anello]] non è stato ancora distrutto, [[Aragorn]], [[Éomer]] e [[Gandalf]] decidono di muoversi verso i Cancelli del Morannon con la speranza di distrarre le forze del [[Sauron|Nemico]] e di aprire la strada a [[Frodo Baggins|Frodo]] verso il [[Monte Fato]]. Una volta arrivati al Cancello Nero, però, fuoriesce un esercito di [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] infinitamente superiore dal punto di vista numerico: per gli assedianti si prospetta quindi una disfatta.
I versi sesto e settimo erano incisi, sebbene potessero essere rivelati solo dal fuoco, anche sull'[[Unico Anello]], nel [[linguaggio nero]] (la lingua parlata a Mordor), anche se scritti caratteri elfici, così come furono effettivamente pronunciati da Sauron:
{{Quote|Ash nazg durbatulûk, ash nazg gimbatul,<br/>ash nazg thrakatulûk agh burzum-ishi krimpatul.<ref>Gandalf pronunciò questi versi durante il [[Consiglio di Elrond]] a [[Gran Burrone]] per convincere gli astanti che l'anello ritrovato da Bilbo era proprio l'Anello di Sauron.''Il Signore degli Anelli'', ''op. cit.'', libro II, cap. I, pag. 291.</ref>|}}
 
==== Libro VI ====
Quattro anni dopo, su esortazione di Gandalf, Frodo partì a sua volta per [[Gran Burrone]] in modo da allontanare il pericolo dalla [[Contea (Tolkien)|Contea]]. Lo accompagnarono prima l'amico e giardiniere [[Samvise Gamgee]] e il cugino [[Peregrino Tuc]] (Pipino), e più tardi anche [[Meriadoc Brandibuck]] (Merry); insieme, i quattro [[Hobbit]] lasciarono la Contea sfuggendo ai [[Nazgûl|Cavalieri Neri]] inviati da [[Sauron]], e dopo essersi inoltrati nella [[Vecchia Foresta]], si smarrirono; ma vennero salvati da [[Tom Bombadil]], che li aiutò anche a superare [[Tumulilande]] e a raggiungere la Grande Via Est. Da qui raggiunsero il villaggio di [[Brea]] dove incontrarono un [[Uomini (Tolkien)|Uomo]] di nome [[Aragorn]]; dopo molte diffidenze iniziali, gli Hobbit si lasciarono condurre attraverso le Terre Selvagge. Aragorn si rivelò essere un'ottima guida e un valido difensore dai Cavalieri Neri; tuttavia [[Frodo Baggins|Frodo]] fu ferito su [[Colle Vento]] da un pugnale avvelenato. Grazie all'aiuto dell'elfo [[Glorfindel]] giunto in soccorso, egli venne portato in tempo a [[Gran Burrone]], rifugio degli [[Elfi (Tolkien)|Elfi]], dove fu curato e riprese le forze.
Con l'aiuto di [[Samvise Gamgee|Sam]], [[Frodo Baggins|Frodo]] riesce a liberarsi dagli [[Orchi della Terra di Mezzo|orchi]] e a scappare dalla torre di [[Cirith Ungol]]. Una volta che Frodo è giunto all'interno della voragine del [[Monte Fato]], la sua volontà è però totalmente annichilita dal potere dell'[[Unico Anello|Anello]], pertanto lo reclama per sé e se lo infila al dito. A questo punto, all'improvviso riappare [[Gollum]], che attacca Frodo e riesce a sottrargli l'Anello staccandogli il dito con un morso ma, mettendo un piede in fallo mentre festeggia la riconquista del suo tesoro, cade nella lava, facendo involontariamente in modo che l'Anello fosse distrutto e che pertanto [[Sauron]] venisse definitivamente sconfitto.
 
In seguito, a [[Minas Tirith]] [[Aragorn]] viene incoronato re del Regno Riunito di [[Arnor]] e [[Gondor]] e sposa [[Arwen]], figlia di [[Elrond]], la quale rinuncia all'immortalità, condividendo così la scelta della dama elfica [[Lúthien]], che scelse di divenire mortale per amore dell'umano [[Beren]]. Anche [[Faramir]] ed [[Éowyn]], che si erano innamorati nelle Case di Guarigione, annunciano il loro matrimonio, mentre [[Éomer]] sale al trono di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]].
====Libro II====
A [[Gran Burrone]] intanto erano convenuti i rappresentanti di Elfi, [[Nani (Tolkien)|Nani]] e [[Uomini (Tolkien)|Uomini]] da tutta la Terra di Mezzo; essi si erano riuniti nel [[Consiglio di Elrond]] per poter prendere le misure necessarie per la guerra contro [[Sauron]]. Dopo molte discussioni, fu deciso che l'[[Unico Anello|Anello]] era un'arma troppo pericolosa per essere usata contro il Nemico e che quindi esso dovesse andare distrutto. Frodo si incaricò di portarlo al [[Monte Fato]], il vulcano nel quale l'Anello era stato forgiato e l'unico posto dove avrebbe potuto essere annientato. A Frodo venne affiancata una [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]], composta da rappresentanti di tutti i popoli liberi della Terra di Mezzo: [[Elfi (Tolkien)|Elfi]] ([[Legolas]]), [[Uomini (Tolkien)|Uomini]] ([[Aragorn]], erede di [[Isildur]], e [[Boromir]], figlio del [[Sovrintendenti di Gondor|sovrintendente di Gondor]]), [[Nani (Tolkien)|Nani]] ([[Gimli]]) e [[Hobbit]] (Frodo, Sam, Merry e Pipino), guidati dall'[[Istari|Istaro]] [[Gandalf]]. Insieme, i compagni si mossero verso sud: tentarono in un primo momento di valicare le [[Montagne Nebbiose]] superando il Cancello Cornorosso, ma fallirono a causa delle tempeste scatenate dal Nemico; si rassegnarono infine ad attraversare le miniere di [[Moria]], infestate dagli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]] e da un [[Balrog]]. È appunto affrontando il Balrog che la Compagnia subì il primo duro colpo, allorché Gandalf venne trascinato in un abisso oscuro dal Balrog morente. Il resto della Compagnia riuscì comunque a raggiungere il regno di [[Lórien]]. Dopo un soggiorno di due mesi, e dopo aver ricevuto molti doni dai sovrani di Lórien, [[Celeborn]] e [[Galadriel]], i compagni navigarono lungo il corso del fiume [[Anduin]], finché entrarono nel regno di [[Gondor]].
 
Frodo, Sam, [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] tornano nella [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]] per trovarla distrutta e asservita agli uomini di un certo Sharkey, ma riescono a convincere gli altri [[hobbit]] a ribellarsi: viene quindi combattuta la battaglia di Lungacque, che termina con la vittoria degli hobbit. Dopo la battaglia, gli hobbit si recano a [[Casa Baggins]] per regolare i conti con Sharkey, che in realtà si rivela essere [[Saruman]]. Nonostante lo [[Istari|stregone]] non mostri alcun segno di pentimento, egli viene risparmiato da Frodo, ma il suo servo [[Grima Vermilinguo]], stanco di tutti i soprusi subiti, lo pugnala a morte, per poi essere però ucciso da alcune frecce scagliate dagli hobbit.
===Le due Torri===
{{vedi anche|Le due Torri (libro)}}
====Libro III====
[[Immagine:TREEBEARD.jpg|150px|thumb|right|Barbalbero assieme a Pipino e Merry in un'illustrazione.]]
Sulle rive del fiume [[Anduin]], la Compagnia fu attaccata da una banda di [[Orchi (Tolkien)|Orchi]] provenienti da [[Isengard]]: [[Boromir]] cadde nel tentativo di difendere [[Meriadoc Brandibuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]], i quali furono rapiti. Nel frattempo [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]], separatisi dalla Compagnia proseguirono verso [[Mordor]]; [[Aragorn]], [[Legolas]] e [[Gimli]], non potendo raggiungerli, si lanciarono all'inseguimento degli [[Uruk-hai]] isengardiani. Questi però entrarono nel territorio di [[Rohan (Tolkien)|Rohan]], e nei pressi della [[foresta di Fangorn]], furono sterminati da un gruppo di Cavalieri comandati da [[Éomer]]; ma i due [[Hobbit]] riuscirono fortunosamente a fuggire al massacro e penetrarono nella foresta, dove incontrarono [[Barbalbero]], un [[Ent]], un pastore degli alberi: questi convocò i suoi simili in un'[[Entaconsulta]] e, dopo due giorni di consultazione, decisero di marciare su [[Isengard]].
 
Una volta finita la guerra, [[Samvise Gamgee|Sam]] utilizza il dono che gli aveva fatto [[Galadriel]] per far rifiorire la [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]] e sposa l'amata [[Hobbit#R|Rosa]], mentre [[Frodo Baggins|Frodo]], ferito nel corpo e nello spirito a causa del lungo possesso dell'[[Unico Anello|Anello]], decide di salpare dai [[Porti Grigi]] per raggiungere il reame di [[Valinor]] insieme a [[Bilbo Baggins|Bilbo]], a [[Gandalf]], che si rivela essere il possessore di [[Narya]], a [[Elrond]], che si rivela essere il custode di [[Vilya]] e a Galadriel, che si era già rivelata essere la portatrice di [[Nenya]].
Nel frattempo Aragorn, Legolas e Gimli, inseguendo gli Hobbit, avevano invece ritrovato [[Gandalf]], rimandato sulla [[Terra di Mezzo]] dopo la lotta con il [[Balrog]] per portare a termine la sua missione; insieme si recarono nella capitale del regno di Rohan, [[Edoras]]. Qui risvegliarono il re dalla malvagia influenza di [[Saruman]], lo stregone di Isengard; il re scelse quindi di rifugiarsi presso il [[Fosso di Helm]]. Qui avvenne il primo grande scontro per la libertà della Terra di Mezzo: il Fosso venne assaltato da una moltitudine di Orchi di [[Saruman]]; ma, grazie all'intervento degli alberi e all'apparizione di [[Erkenbrand]], comandante di una divisione di Rohirrim, l'esercito nemico fu sconfitto e annientato. [[Isengard]], nel frattempo, era stata distrutta dagli [[Ent]]; qui i compagni si ritrovarono infine, sfuggendo all'ultimo tentativo di corruzione di Saruman. Vi trovarono anche una pietra veggente, un [[Palantír]], nel quale in seguito Pipino scrutò scorgendovi l'Occhio di [[Sauron]]. Spaventati, i compagni si separarono di nuovo: Gandalf e Pipino partirono per [[Gondor]], dove il palantír aveva rivelato che l'Oscuro Signore avrebbe attaccato gli Uomini, mentre Aragorn, Legolas e Gimli scelsero un'altra strada, i cosiddetti Sentieri dei Morti, dai quali soltanto l'erede d'[[Isildur]] poteva uscire indenne; Merry rimase con l'esercito dei Rohirrim.
 
====Libro IV=Appendici ===
Le appendici approfondiscono alcuni dettagli riguardo alla storia, alle culture, agli alberi genealogici e ai [[linguaggi della Terra di Mezzo|linguaggi]] che [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]] immaginava per i popoli della [[Terra di Mezzo]]. Esse servono a contestualizzare il romanzo, e contiene molti dettagli che i lettori che vogliono saperne di più potranno conoscere.
Nel frattempo [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]] avevano continuato il loro viaggio verso [[Mordor]]. Vennero dapprima seguiti da [[Gollum]], ma riuscirono a catturarlo e a legarlo con un giuramento, cosicché la creatura diventò loro guida fino al [[Cancelli del Morannon|Cancello Nero]]; questo però era chiuso e ben custodito, e gli Hobbit intrapresero allora un'altra strada, costeggiando le montagne fino a [[Cirith Ungol]]. Attraversando l'[[Ithilien]], furono sorpresi da un contingente di uomini di [[Gondor]] comandati da [[Faramir]], fratello di [[Boromir]], che prima li prese prigionieri ma, saputo della loro missione, decise di lasciarli andare. Gli [[Hobbit]] continuarono la loro marcia, raggiungendo il passo di Cirith Ungol, affrontando il valico su consiglio di [[Gollum]]: questi però li aveva traditi, conducendoli nella tana del ragno-femmina [[Shelob]]. Ella colpì con un veleno non mortale Frodo facendolo sprofondare nel sonno, ma prima che potesse fare altro, venne trafitta e costretta a ritirarsi da Sam. Frodo nel frattempo era stato fatto prigioniero da degli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]].
 
==== Appendice A: Annali di re e governatori ====
===Il ritorno del Re===
Questa appendice fornisce un ampio background sui principali regni della [[Terra di Mezzo]], con speciale riguardo alla storia del reame insulare di [[Númenor]], dalla sua fondazione alla sua caduta, dei regni númenóreani in esilio sulla Terra di Mezzo di [[Arnor]] e [[Gondor]], fondati dai sopravvissuti all{{'}}''[[Akallabêth]]'', del regno di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]] e della stirpe [[Nani della Terra di Mezzo|nanica]] di [[Nani della Terra di Mezzo#Durin|Durin]]. Viene anche riportata nel dettaglio la storia d'amore tra [[Aragorn]] e [[Arwen]].
{{vedi anche|Il ritorno del Re (libro)}}
====Libro V====
[[Gandalf]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] arrivarono a [[Minas Tirith (Seconda e Terza Era)|Minas Tirith]], capitale del regno di [[Gondor]], dove furono ricevuti dal [[sovrintendenti di Gondor|sovrintendente]] [[Denethor]], padre di [[Boromir]] e [[Faramir]], al quale Pipino prestò giuramento quale nuova Guardia della Cittadella.
 
==== Appendice B: Il calcolo degli anni ====
[[Aragorn]], [[Legolas]] e [[Gimli]], insieme alla [[Grigia Compagnia]] dei [[Dúnedain]] guidata da [[Elladan e Elrohir]], attraversarono il Sentiero dei Morti convocando l'esercito dei Morti, antichi soldati che, per aver infranto un giuramento fatto ad [[Isildur]], non potevano trovare la pace. Essi accettarono quindi di aiutare l'Erede per essere liberati: i compagni, con quest'esercito, conquistarono la flotta di [[Umbar]] e assieme ad un esercito di uomini del Sud si mossero a loro volta verso Minas Tirith.
Questa appendice contiene la cronologia di [[Arda (Terra di Mezzo)|Arda]] dalla [[Seconda Era]] in avanti, con particolare dettaglio per gli anni della Guerra dell'[[Unico Anello|Anello]]. Vengono infine illustrati i fatti riguardanti i membri della Compagnia dell'Anello rimasti nella [[Terra di Mezzo]] dopo la partenza di [[Frodo Baggins|Frodo]]: scopriamo infatti che [[Samvise Gamgee|Sam]], dopo la morte di sua moglie, lascia in eredità alla figlia maggiore il ''[[Libro Rosso dei Confini Occidentali|Libro Rosso]]'' e si reca anch'egli nelle [[Aman (Terra di Mezzo)|Terre Immortali]] in quanto ultimo dei Portatori dell'Anello. Sappiamo anche che [[Meriadoc Brandybuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] viaggiano molto a [[Edoras]] e a [[Minas Tirith]] e che, dopo la loro morte, vengono seppelliti accanto ad [[Aragorn]]. Alla morte di quest'ultimo, viene raccontato che anche [[Legolas]] e [[Gimli]] si recano nelle Terre Immortali.
 
==== Appendice C: Alberi genealogici ====
[[Meriadoc Brandibuck|Merry]] intanto, respinto dal re che lo considerava un peso per il suo esercito, si unì a un giovane soldato che aveva promesso di portarlo di nascosto sul suo cavallo; i Rohirrim partirono e si diressero verso Gondor, superando le fortificazioni grazie a un sentiero indicato loro dagli [[Drúedain|Uomini Selvaggi]].
Vengono riportati gli alberi genealogici delle famiglie [[hobbit]] dei Baggins, dei Tuc, dei Brandibuck, dei Gamgee e, nell'edizione italiana del 2020, dei Boffin e dei Bolgeri.
 
==== Appendice D: Calendario della Contea ====
Sotto le mura di Minas Tirith, assediata dagli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]], infuriava la [[battaglia dei Campi del Pelennor|battaglia]], e anche l'arrivo dei Rohirrim non sembrò risollevarne le sorti; il giovane soldato che aveva aiutato Merry, in realtà [[Éowyn]], nipote del re che a sua volta desiderava fortemente andare in battaglia, e lo [[Hobbit]] stesso, riuscirono a sconfiggere il [[Re Stregone di Angmar]], rimanendo tuttavia contaminati dall'Alito Nero. Re [[Théoden]] poco dopo morì, schiacciato dal suo stesso cavallo; all'interno della città, [[Denethor]] fu preso dalla disperazione e dalla follia e si suicidò tentando di portarsi via con sé [[Faramir]]. L'arrivo a sorpresa di Aragorn e del suo esercito risolse finalmente la battaglia in favore degli [[Uomini (Tolkien)|Uomini]]. Ma questa non era che una battaglia vinta, e [[Sauron]] era ancora potente e l'Anello non distrutto. I Capitani dell'Ovest decisero allora di muovergli guerra con poche centinaia di uomini, nella segreta speranza di concentrarne le forze attorno al [[Cancelli del Morannon|Cancello Nero]] e di aprire così la strada a [[Frodo Baggins|Frodo]].
Viene descritto il calendario della [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]], evidenziando in cosa esso si differenziasse da quello di [[Númenor]] e di [[Gondor]].
 
==== Appendice E: Scrittura e pronunzia ====
====Libro VI====
Note sulla grafia e sulla pronuncia dei nomi nei [[linguaggi della Terra di Mezzo]].
 
==== Appendice F: Notizie etnografiche e linguistiche ====
[[Frodo Baggins|Frodo]], come visto, era prigioniero degli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]] nella torre di [[Cirith Ungol]], ma venne liberato da [[Samvise Gamgee|Sam]]; insieme riuscirono a scappare, entrando così nel territorio di [[Mordor]]. Tra Orchi e stenti quasi insopportabili, giunsero infine alla [[Monte Fato|Voragine del Fato]], dove vennero attaccati da [[Gollum]]: questi riuscì a sottrarre l'[[Unico Anello|Anello]] a Frodo, staccandogli un dito con un morso, ma, mettendo inavvertitamente un piede in fallo, cadde infine egli stesso nella lava, compiendo provvidenzialmente la missione. L'Anello fu distrutto e Sauron sconfitto.
Informazioni sui popoli e sulle lingue della [[Terra di Mezzo]] nella [[Terza Era]].
 
=== Personaggi ===
Frodo e Sam furono salvati con l'aiuto delle [[Aquile (Tolkien)|Aquile]], e l'esercito dell'Ovest, vittorioso, poté tornare a Minas Tirith. Qui Aragorn, erede di [[Isildur]], venne incoronato [[re dei Regni Riuniti|Re dei Regni riuniti di Arnor e Gondor]], e poté finalmente sposare l'elfa [[Arwen]], figlia di [[Elrond]] di [[Gran Burrone]]. Dopo il funerale di re [[Théoden]] e il ritorno a [[Rohan (Tolkien)|Rohan]], anche [[Faramir]] ed [[Éowyn]] si sposarono e diventarono signori dell'[[Ithilien]], mentre il fratello [[Éomer]] divenne il nuovo re di [[Rohan (Tolkien)|Rohan]].
{{Colonne}}
 
Dopo molte separazioni, ultima quella con [[Gandalf]] dopo Gran Burrone, anche gli [[Hobbit]] rientrarono a casa, ma solo per trovare la Contea disastrata, assediata dagli Uomini di [[Saruman]] ed asservita: riuscirono tuttavia a fomentare la ribellione degli Hobbit, e sconfissero così Saruman, che anche se risparmiato dagli Hobbit, fu ucciso da [[Grima Vermilinguo]], il suo servitore. Finita così anche nella Contea la [[guerra dell'Anello]], [[Samvise Gamgee|Sam]], [[Meriadoc Brandibuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] si sposarono a loro volta, mentre [[Frodo Baggins|Frodo]], non riuscendo a trovare pace a causa del ricordo del suo fardello e delle ferite ricevute, insieme con [[Bilbo Baggins|Bilbo]], [[Gandalf]] e gli [[Elfi (Tolkien)|Elfi]], partì per i reami immortali di [[Valinor]].
<!--===Personaggi===
{{MultiCol}}
* [[Hobbit]]
** '''[[Frodo Baggins]]'''
** '''[[Samvise Gamgee|Samvise "Sam" Gamgee]]'''
** '''[[Peregrino Tuc|Peregrino "Pipino" Tuc]]'''
** '''[[Meriadoc Brandibuck|Meriadoc "Merry" Brandibuck]]'''
** [[Gollum|Gollum/Sméagol]]
** [[Bilbo Baggins]]
* [[Uomini della Terra di Mezzo|Uomini]]
 
** '''[[Aragorn|Aragorn II (Grampasso)]]'''
* [[Uomini (Tolkien)|Uomini]]
** [[Aragorn|''Aragorn II'' (Grampasso)]]
** [[Faramir]]
** [[Denethor]]
** '''[[Boromir]]'''
** [[Éowyn]]
** [[Grima Vermilinguo]]
** [[Théoden]]
** [[Éomer]]
{{ColBreakColonne spezza}}
* [[Maia (Tolkien)|Maiar]]
** [[Sauron]]
** '''[[Gandalf]]'''
** [[Saruman]]
**[[Radagast]]
 
* [[Shelob]]
*[[Tom Bombadil]] <ref>Razza sconosciuta. Tolkien ha lasciato volutamente un alone di mistero attorno a tale personaggio. Per approfondire, si veda [[Tom Bombadil#La natura del personaggio|la relativa voce]].</ref>
* [[Tom Bombadil]]{{Efn|Razza sconosciuta. Tolkien ha lasciato volutamente un alone di mistero attorno a tale personaggio (per approfondire, si veda [[Tom Bombadil#La natura del personaggio|la relativa voce]]).}}
 
* [[Elfi (Tolkien)della Terra di Mezzo|Elfi]]
** '''[[Legolas|Legolas Verdefoglia]]'''
** [[Celeborn]]
** [[Galadriel]]
** [[Elrond]]
** [[Arwen]]
** [[Glorfindel]]
* [[Nani della Terra di Mezzo|Nani]]
** '''[[Gimli]]'''
* [[Ent]]
** [[Barbalbero]]
{{Colonne fine}}
<small>I personaggi in '''grassetto''' sono i componenti della Compagnia dell'Anello.</small>
 
== Critiche ==
* [[Nani (Tolkien)|Nani]]
[[File:Eagle and Child (interior).jpg|thumb|L'interno del pub Eagle and Child, luogo dove Tolkien discuteva delle sue opere con altri [[Inklings]]]]
** ''[[Gimli]]''
L'opera ha avuto molte recensioni fin dalla sua prima pubblicazione, e il romanzo ha ricevuto valutazioni sia positive che negative. Dopo la prima pubblicazione, il ''[[The Daily Telegraph|Sunday Telegraph]]'' affermò che era «fra i più grandi lavori di finzione immaginaria del ventesimo secolo»;<ref>«[It was] among the greatest works of imaginative fiction of the twentieth century»; per la fonte si vedano le note successive.</ref> il ''[[The Sunday Times|Sunday Times]]'' scrisse: «La parte del mondo che parla inglese è divisa in due: quelli che hanno letto ''Il Signore degli Anelli'' e ''Lo Hobbit'', e quelli che stanno per farlo»;<ref>«The English-speaking world is divided into those who have read ''The Lord of the Rings'' and ''The Hobbit'' and those who are going to read them»; per la fonte si vedano le note successive.</ref> per il ''[[New York Herald Tribune]]'' i libri di Tolkien erano «destinati ad andare oltre il nostro tempo».<ref>«Destined to outlast our time»; questa e le precedenti citazioni provengono da {{en}} [http://search.barnesandnoble.com/booksearch/isbninquiry.asp?z=y&ean=9780345339706&displayonly=REV "From the Critics" B&N] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929155414/http://search.barnesandnoble.com/booksearch/isbninquiry.asp?z=y&ean=9780345339706&displayonly=REV |data=29 settembre 2007}}.</ref>
 
Fra le recensioni negative, Judith Shulevitz, critico del ''[[The New York Times|New York Times]]'', definì pedante lo stile di Tolkien, affermando che egli «ha formulato una credenza di nobili sentimenti nell'importanza della sua missione come conservatore della letteratura, la quale però risulta essere la morte per la letteratura stessa»;<ref>«[Tolkien] formulated a high-minded belief in the importance of his mission as a literary preservationist, which turns out to be death to literature itself». Da {{cita web|url=http://www.theonering.com/docs/2437.html|titolo=Hobbit a Hollywood|accesso=13 maggio 2007|dataarchivio=28 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928143344/http://www.theonering.com/docs/2437.html|urlmorto=sì}}.</ref> il critico Richard Jenkins, scrivendo su ''[[The New Republic]]'', denotò una spiccata mancanza di profondità [[psicologia|psicologica]]; per il critico sia i personaggi sia l'opera erano «anemici e senza spina dorsale».<ref>{{cita web |autore=Richard Jenkins|url=http://www.tnr.com/doc.mhtml?i=20020128&s=jenkyns20020128&c=1|titolo=Stanco degli Anelli|lingua=en|citazione=Anemic, and lacking in fiber|pubblicazione=The New Republic|data=28 gennaio 2002}}{{collegamento interrotto|data=ottobre 2014}}</ref>
* [[Ragno (immaginario)|Ragni]]
** [[Shelob]]
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<small>I personaggi in ''corsivo'' sono i componenti della [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]].</small>
-->
 
Perfino nello stesso circolo privato di Tolkien, gli [[Inklings]], i pareri furono discordi. Si ricorda una famosa affermazione di [[Hugo Dyson]], espressa durante una delle letture di Tolkien al gruppo: {{citazione|Oh no! Non un altro fottuto elfo!|Hugo Dyson<ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/culture/4726760/Tolkien-was-not-a-writer.html|titolo='Tolkien was not a writer'|editore=[[The Daily Telegraph]]|autore=An Wilson|data=24 novembre 2001|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref>|Oh no! Not another fucking elf!}}
==Critiche==
[[Immagine:Eagle and Child (interior).jpg|250px|right|thumb|L'interno del pub Eagle and Child, luogo dove Tolkien discuteva le sue opere con altri [[Inklings]]]]
Su ''Il Signore degli Anelli'' sono state fatte moltissime recensioni fin dalla sua prima pubblicazione, ricevendo valutazioni sia molto alte che molto basse; tuttavia, negli ultimi tempi, i giudizi verso l'opera di Tolkien sono stati estremamente positivi. Dopo la prima pubblicazione dell'opera, il ''[[The Daily Telegraph|Sunday Telegraph]]'' affermò che l'opera «[è] fra i più grandi lavori di finzione immaginaria del ventesimo secolo».<ref>«[It was] among the greatest works of imaginative fiction of the twentieth century»; per la fonte si vedano le note successive.</ref> Il ''[[The Sunday Times|Sunday Times]]'' sembrò condividere questa affermazione quando, nel paragrafo di apertura della propria recensione, scrisse: «La parte del mondo che parla inglese è divisa in due: quelli che hanno letto ''Il Signore degli Anelli'' e ''Lo Hobbit'', e quelli che stanno per farlo».<ref>«The English-speaking world is divided into those who have read ''The Lord of the Rings'' and ''The Hobbit'' and those who are going to read them»; per la fonte si vedano le note successive.</ref> Il ''[[New York Herald Tribune]]'' sembrava avere anche lui un'idea di quale popolarità avrebbero raggiunto i libri di Tolkien, scrivendo nella propria recensione che essi erano «destinati ad andare oltre il nostro tempo».<ref>«Destined to outlast our time»; questa e le precedenti citazioni provengono da {{en}} [http://search.barnesandnoble.com/booksearch/isbninquiry.asp?z=y&ean=9780345339706&displayonly=REV "From the Critics" B&N].</ref>
 
Un altro membro degli Inklings, [[C. S. Lewis]], espresse un parere completamente differente dal suo collega, affermando:
Tuttavia non tutte le recensioni seguite alla prima pubblicazione dell'opera furono così positive. Judith Shulevitz, critico del ''[[The New York Times|New York Times]]'', si espresse in maniera negativa sul «pedante» stile di Tolkien, affermando che egli «ha formulato una credenza di nobili sentimenti nell'importanza della sua missione come conservatore della letteratura, la quale però risulta essere la morte per la letteratura stessa».<ref>«[Tolkien] formulated a high-minded belief in the importance of his mission as a literary preservationist, which turns out to be death to literature itself» (da ''[http://www.theonering.com/docs/2437.html Hobbit a Hollywood]'').</ref> Il critico Richard Jenkins, scrivendo su ''[[The New Republic]]'', denotò una spiccata mancanza di profondità [[psicologia|psicologica]]; per il critico sia i personaggi sia l'opera erano «anemici e senza spina dorsale».<ref>«Anemic, and lacking in fiber» (da Richard Jenkins, {{en}} ''[http://www.tnr.com/doc.mhtml?i=20020128&s=jenkyns20020128&c=1 Stanco degli Anelli]'' in ''The New Republic'', [[28 gennaio]] [[2002]].</ref>
{{citazione|Qui ci sono delle cose meravigliose che feriscono come spade o che bruciano come freddo acciaio. Ecco qui un libro che vi spezzerà il cuore.|C.S. Lewis<ref>{{cita web|url=http://www.theonering.com/news/books/the-gods-return-to-earth-c-s-lewis-apos-review-of-the-fellowship-of-the-ring|titolo=The Gods Return to Earth|editore=Theonering.com|autore=C. S. Lewis|data=29 settembre 2009|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|dataarchivio=4 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104073741/http://www.theonering.com/news/books/the-gods-return-to-earth-c-s-lewis-apos-review-of-the-fellowship-of-the-ring|urlmorto=sì}}</ref>|Here are beauties which pierce like swords or burn like cold iron. Here is a book which will break your heart.|lingua=en}}
 
Fra gli scrittori, l'autore di [[fantascienza]] [[David Brin]] criticò il libro su molti aspetti, ad esempio per la devozione dell'autore a una tradizionale struttura sociale gerarchica, per il suo dipingere in maniera positiva la carneficina delle forze nemiche, e la sua maniera romantica e antiquata di vedere il mondo;<ref>{{cita web|url=http://www.davidbrin.com/tolkienarticle1.html|titolo=We Hobbits are a Merry Folk: An Incautious and Heretical Reappraisal of J.R.R. Tolkien|editore=Davidbrin.com|autore=[[David Brin]]|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlarchivio=https://archive.is/20060323053147/http://www.davidbrin.com/tolkienarticle1.html|dataarchivio=23 marzo 2006|urlmorto=sì}}</ref> [[Michael Moorcock]], un altro famoso scrittore di fantascienza e di fantasy, nel suo saggio ''Epic Pooh'', equipara il lavoro di Tolkien a quello di ''[[Winnie-the-Pooh]]'', criticando questa e le altre opere dell'autore per aver rappresentato in maniera fortemente semplicistica e [[Cliché|stereotipata]] la ''[[Merry England]]'' ("Inghilterra felice").<ref>{{cita web|url=http://www.revolutionsf.com/article.php?id=953|titolo=Epic Pooh|editore=Revolutionsf.com|autore=[[Michael Moorcock]]|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref>
Perfino nello stesso circolo privato di Tolkien, gli [[Inklings]], i pareri furono discordi. Si ricorda una famosa affermazione di [[Hugo Dyson]], espressa durante una delle letture al gruppo di [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]]: {{quote|Oh no! Non un altro fottuto elfo!|Hugo Dyson<ref>''[http://www.telegraph.co.uk/arts/main.jhtml?xml=/arts/2001/11/24/bfanw24.xml Tolkien non era uno scrittore]'' (in inglese). <small>URL consultato il 03-09-2007</small>.</ref>|Oh no! Not another fucking elf!|lingua=en}}
 
{{Senza fonte|Più recentemente, l'analisi critica si è focalizzata sull'esperienza di Tolkien durante la [[prima guerra mondiale]]; scrittori come John Garth in ''Tolkien e la Grande Guerra'', Janet Brennan Croft e [[Tom Shippey]], hanno approfondito nel dettaglio questo aspetto e hanno comparato le immagini, le fantasie e i traumi contenuti nel Signore degli Anelli con quelli sperimentati dai soldati nelle trincee nella storia della Grande Guerra. [[John Carey]], professore di letteratura inglese all'[[Università di Oxford]], parlando nell'aprile [[2003]] durante il programma ''[[Big Read]]'' della [[British Broadcasting Corporation|BBC]] (programma che ha nominato l'opera di Tolkien “libro più amato dagli inglesi”) ha affermato che «il modo di scrivere di Tolkien è essenzialmente tipico della letteratura guerresca; forse non diretto come [[Wilfred Owen]] […] ma molto, molto interessante [...] la più solida riflessione sulla guerra scritta come fantasia».}}
Tuttavia, un altro membro degli Inklings, [[C. S. Lewis]], espresse un parere completamente differente dal suo collega, affermando:
{{quote|Qui ci sono delle cose meravigliose che feriscono come spade o che bruciano come freddo acciaio. Ecco qui un libro che romperà il vostro cuore.|C.S. Lewis|Here are beauties which pierce like swords or burn like cold iron. Here is a book which will break your heart.|lingua=en}}
 
''Il Signore degli Anelli'', pur non essendo stato pubblicato in [[brossura]] fino agli [[anni 1960|anni sessanta]], vendette molto bene nell'edizione rilegata.<ref>{{cita web|url=http://www.lordotrings.com/biography.asp|titolo=J. R. R. Tolkien: A Biographical Sketch|editore=Lordotrings.com|autore=David Doughan|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140606215414/http://www.lordotrings.com/biography.asp|dataarchivio=6 giugno 2014}}</ref> Nonostante i suoi numerosi detrattori, la pubblicazione della [[Ace Books]] e della [[Ballantine Books]] aiutò ''Il Signore degli Anelli'' a diventare immensamente popolare, tanto che nel [[1957]] ricevette il prestigioso [[International Fantasy Award]]. In un sondaggio organizzato dalla [[Australian Broadcasting Corporation]] nel [[2004]] l'opera di Tolkien risultò il libro più amato dagli [[australia]]ni.<ref>{{cita web|url=http://www.abc.net.au/news/2005-12-05/epic-trilogy-tops-favourite-film-poll/754688|titolo=Epic trilogy tops favourite film poll|editore=[[Australian Broadcasting Corporation]]|autore=Callista Cooper|data=5 dicembre 2005|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Da un altro sondaggio realizzato da [[Amazon.com]] sui propri clienti, nel [[1999]] ''Il Signore degli Anelli'' è risultato essere il "libro del millennio".<ref>{{cita web|url=http://www.salon.com/2001/06/04/tolkien_3/|titolo=The book of the century|editore=[[Salon.com]]|autore=Andrew O'Hehir|data=5 giugno 2001|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Infine, nel [[2004]], un altro sondaggio ha rivelato che circa {{formatnum:250000}} tedeschi hanno scelto l'opera di Tolkien come la loro opera letteraria preferita.<ref>{{cita web|url=http://www.smh.com.au/articles/2004/10/04/1096871805007.html|titolo=A lord for Germany|editore=Smh.com.au|autore=Krysia Diver|data=5 ottobre 2004|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref>
Molti autori dello stesso genere, tuttavia, sembrarono essere più d'accordo con Dyson che con Lewis.
 
Alcune analisi recenti si sono focalizzate sulle critiche espresse da alcuni gruppi minori.<ref>{{cita web|url=http://www.crossroad.to/articles2/rings.htm|titolo=Tolkien's Lord of the Rings: Truth, Myth or Both?|editore=Crossroad.to|autore=Berit Kjos|data=dicembre 2001|accesso=4 giugno 2014|lingua=en}}</ref> Una delle critiche mosse al romanzo si concentra sul presunto [[razzismo]] contenuto nell'opera; essa presenta come [[protagonista|protagonisti]] razze dalla pelle bianca, come [[Uomini della Terra di Mezzo|Uomini]], [[Elfi della Terra di Mezzo|Elfi]], [[Nani della Terra di Mezzo|Nani]] e [[Hobbit]], mentre come [[antagonista|antagonisti]] [[Orchi della Terra di Mezzo|Orchi]] e Uomini dalla pelle scura, presentati come una minaccia al [[gruppo etnico]] di razza bianca. Il libro inoltre menziona come causa dell'indebolimento dei Númenoreani il loro mescolarsi con "uomini inferiori”, affermazione che alcuni critici hanno associato ad una visione [[xenofobia|xenofoba]] dell'autore.<ref>{{cita web|url=http://scifi.about.com/cs/lordoftherings/a/aa012303_2.htm|titolo=Tolkien, Racism, & Paranoia|editore=About.com|autore=Julia Houston|accesso=4 giugno 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070703012020/http://scifi.about.com/cs/lordoftherings/a/aa012303_2.htm|dataarchivio=3 luglio 2007}}</ref>
L'autore di [[fantascienza]] [[David Brin]] criticò il libro su molti aspetti: per la devozione dell'autore ad una tradizionale struttura sociale gerarchica, per il suo dipingere in maniera positiva la carneficina delle forze nemiche, e la sua maniera romantica e antiquata di vedere il mondo<ref>{{Cita | David Brin | | We Hobbits are a Merry Folk }}</ref>. [[Michael Moorcock]], un altro famoso scrittore di fantascienza e di fantasy, è critico sull'opera: nel suo saggio ''Epic Pooh'', egli equipara il lavoro di Tolkien a quello di ''[[Winnie-the-Pooh]]'', criticando questa e le altre opere dell'autore per lo spiccato punto di vista verso una ''Merry England''<ref>{{Cita | Michael Moorcock | | Epic Pooh }}</ref>("Inghilterra felice"). Stranamente, Moorcock conobbe sia Tolkien che Lewis nella sua adolescenza e affermò che gli era particolarmente piaciuto il loro carattere, pur non ammirandoli sul piano artistico.
 
Questa analisi è stata criticata da molti.<ref>{{cita web |lingua=en|url=http://tolkien.slimy.com/faq/External.html#Racist|titolo=Tolkien era un razzista? Lo erano le sue opere?|autore=Steuard Jensen|pubblicazione=Tolkien Meta-FAQ|accesso=16 novembre 2006}}</ref> Nel romanzo stesso sono presenti, infatti, anche Hobbit dalla pelle scura,<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|Prologo, "A proposito degli Hobbit", p. 27}}.</ref> e alcuni Uomini dalla pelle scura sono presenti tra le file dell'esercito di Gondor durante l'assedio di [[Minas Tirith]].<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro V, cap. IV; "L'assedio di Gondor"}}.</ref> Tolkien, inoltre, prova compassione per gli Uomini che servono Sauron: vedendo il cadavere di uno di questi, Sam Gamgee si chiede se egli fosse davvero malvagio oppure costretto a combattere per una causa che non condivideva.<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro IV, cap. IV, p. 722}}.</ref> Nel libro, infine, è specificato come il declino dei Númenóreani sia dovuto a una concatenazione di vari fattori, come il loro orgoglio e la loro brama di potere.
Più recentemente, l'analisi critica si è focalizzata sull'esperienza di Tolkien durante la [[prima guerra mondiale]]; gli scrittori come John Garth in ''Tolkien e la Grande Guerra'',<ref>Citato in [[#Bibliografia|bibliografia]].</ref> Janet Brennan Croft e [[Tom Shippey]] hanno approfondito nel dettaglio questo aspetto e hanno comparato le immagini, le fantasie e i traumi ne ''Il Signore degli Anelli'' con quelli sperimentati dai soldati nelle trincee nella storia della Grande Guerra. [[John Carey]], professore di letteratura inglese all'[[Università di Oxford]], parlando nel mese di [[aprile]] [[2003]] nel programma ''[[Big Read]]'' della [[British Broadcasting Corporation|BBC]], programma che ha nominato l'opera di Tolkien "libro più amato dagli inglesi", ha affermato che «il modo di scrivere di Tolkien è essenzialmente tipico della letteratura guerresca; forse non diretto come [[Wilfred Owen]], o non solido come alcuni, ma molto, molto interessante [...] la più solida riflessione sulla guerra scritta come fantasia».
 
Le accuse di razzismo risultano inconsistenti anche leggendo le parole di Tolkien stesso. In alcune lettere private, l'autore inglese definì la «dottrina della razza» e l'[[antisemitismo]] [[Nazionalsocialismo|nazisti]] «completamente dannosi e non scientifici»<ref>"wholly pernicious and unscientific", cfr. {{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 29}}</ref> e l'[[apartheid]] «terrificante».<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 61}}.</ref>
''Il Signore degli Anelli'', pur non essendo stato pubblicato in [[brossura]] fino agli [[anni 1960|anni sessanta]] vendette molto bene nell'edizione rilegata.<ref>{{Cita | David Doughan | | J. R. R. Tolkien: A Biographical Sketch }}</ref> Nonostante i suoi numerosi detrattori, la pubblicazione della [[Ace Books]] e della [[Ballantine Books]] aiutò ''Il Signore degli Anelli'' a diventare immensamente popolare negli anni sessanta, ricevendo anche nel [[1957]] l'[[International Fantasy Award]]. Gli Australiani hanno scelto nel [[2004]] l'opera di Tolkien come il proprio libro preferito in un sondaggio organizzato dalla [[Australian Broadcasting Corporation]] (ABC).<ref>[http://www.abc.net.au/news/newsitems/200512/s1523327.htm Epic trilogy tops favourite film poll] (in inglese). <small>URL consultato il 03-09-2007</small>.</ref> Da un altro sondaggio realizzato da [[Amazon.com]] sui propri clienti, nel [[1999]] ''Il Signore degli Anelli'' è risultato essere il "libro del millennio".<ref>{{Cita | Andrew O'Hehir | | The book of the century }}</ref> Infine, nel [[2004]], un altro sondaggio ha rivelato che circa 250.000 tedeschi avrebbero scelto l'opera di Tolkien come la loro opera letteraria preferita.<ref>{{Cita | Krysia Diver | | A lord for Germany }}</ref>
{{citazione|Io ho nelle ossa l'odio per l'apartheid; e più di ogni cosa io detesto la segregazione e la separazione di Linguaggio e Letteratura. Non m'importa quale di essi voi riteniate Bianco.|J.R.R. Tolkien, ''The Monsters and the Critics''<ref>''The Monsters and the Critics'', 1983, ISBN 0-04-809019-0.</ref>|I have the hatred of [[apartheid]] in my bones; and most of all I detest the segregation or separation of Language and Literature. I do not care which of them you think White.|lingua=en}}
 
Nella prefazione dell'edizione riveduta e corretta, Tolkien stesso accetta alcune delle critiche, ma per la maggior parte non le analizza. Scrive infatti:
Alcune analisi recenti si sono focalizzate sulle critiche espresse da alcuni gruppi minori.<ref>{{Cita | Berit Kjos | | Tolkien's Lord of the Rings: Truth, Myth or Both? }}</ref>
{{citazione|Il lettore più critico di tutti, me stesso, ora riesce a vedere molti difetti, grandi e piccoli, ma non essendo sotto l'obbligo di revisionare il libro o di riscriverlo ancora una volta, lascerà che essi rimangano nel silenzio, eccetto per uno che è stato notato dagli altri: il libro è troppo corto.|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli''<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|Prefazione}}.</ref>|The most critical reader of all, myself, now finds many defects, minor and major, but being fortunately under no obligation either to review the book or to write it again, he will pass over these in silence, except one that has been noted by others: the book is too short.|lingua=en}}
 
== Temi narrativi ==
Una delle critiche apportate evidenzia il [[razzismo]] contenuto nell'opera di Tolkien; infatti essa presenta come [[protagonista|protagonisti]] razze dalla pelle bianca come [[Uomini (Tolkien)|Uomini]], [[Elfi (Tolkien)|Elfi]], [[Nani (Tolkien)|Nani]] e [[Hobbit]], mentre come [[antagonista|antagonisti]] vi sono [[Orchi (Tolkien)|Orchi]] e Uomini dalla pelle scura. Questi sono mostrati come una minaccia al [[gruppo etnico]], generalmente di razza bianca; il libro inoltre menziona come causa dell'indebolimento dei Númenoreani il loro mescolarsi con "Uomini inferiori". I critici hanno sostenuto che queste affermazioni del libro fossero una dichiarazione che i forestieri distruggono la cultura, specialmente quella degli altri gruppi etnici.<ref>{{Cita|Julia Houston||tolkienrazzismo}}</ref>
=== Temi religiosi ===
{{P|punto di vista non suffragato da fonti, cattolicamente orientato, che confonde temi umani e universali con temi religiosi|arg2=religione|opere letterarie|agosto 2014}}
Tolkien, «cattolico di romana Chiesa», descrive il suo romanzo come «un lavoro fondamentalmente religioso e Cattolico»<ref name="autogenerated1"/> in quanto in esso si possono cogliere molti aspetti che caratterizzano la vita cristiana. Nell'opera si rintracciano, nondimeno, riferimenti riconducibili più generalmente alle [[Religione|religioni]] nel loro complesso e alle loro [[teologie]]. Tolkien ha dunque scelto alcuni dei temi con cui ogni cristiano si rapporta, riuscendo tuttavia a trattarli con un elegante linguaggio alternativo.
 
La [[Speranza]]: i popoli liberi sperano, contro ogni previsione, di riuscire a liberarsi dal male ([[Sauron]]) che lentamente e inesorabilmente sta conquistando la [[Terra di Mezzo]]: anche [[Saruman|Saruman il Bianco]], una volta estremo baluardo del [[bene (filosofia)|Bene]], è stato corrotto. Questa forte speranza è giustificata dalla [[Provvidenza]], che nel libro influisce sulla trama continuamente e in maniera profonda, anche se a volte nascosta: [[Gandalf]] ritorna come Gandalf il Bianco per portare a termine la sua missione; il [[Palantír]] lanciato come fosse un comune sasso e usato da [[Peregrino Tuc|Pipino]] diventa un vantaggio per [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]]; [[Gollum]] compie ciò che Frodo non può più con l'[[Unico Anello]], nonostante non avesse intenzione di distruggerlo. Non è il caso che guida questi eventi, così come non lo è il fatto che ci siano degli [[Istari|Stregoni]] che, almeno inizialmente, sono giunti per aiutare i popoli liberi a combattere contro il male. Continuando questo percorso si scopre come gli umili siano i veri vincitori: non solo il piccolo e umile popolo [[Hobbit]], ma anche i più umili di esso, come Sam.
I controcritici tuttavia sostengono<ref>[http://tolkien.slimy.com/faq/External.html#Racist Tolkien era un razzista? Lo erano le sue opere?] (in inglese). Da Tolkien Meta-FAQ di Steuard Jensen. <small>URL consultato il 16-11-2006</small>.</ref> che il colore della pelle era in qualche modo diverso fra i Popoli Liberi; ad esempio, alcuni Hobbit avevano la pelle scura,<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'', ''La Compagnia dell'Anello''|Prologo, par.1; "A proposito degli Hobbit", p.27|Il Signore degli Anelli}}</ref> e alcuni uomini dalla pelle scura parteciparono all'assedio di [[Minas Tirith (Seconda e Terza Era)|Minas Tirith]] dalla parte di Gondor.<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'', ''Il Ritorno del Re''|Libro I, cap.IV; "L'assedio di Gondor"|Il Signore degli Anelli}}</ref> Tolkien inoltre prova compassione per gli uomini di pelle scura che servono Sauron; vedendo il corpo di uno di questi uomini, Sam Gamgee si chiede se egli fosse davvero malvagio, oppure solo schiavizzato e costretto a combattere.<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'', ''Le due Torri''|Libro II, cap.IV; "Erbe aromatiche e coniglio al ragù", p.722|Il Signore degli Anelli}}</ref> Nel libro è detto che il declino dei Númenóreani è dovuto a una concatenazione di vari fattori, come il loro orgoglio e la loro brama di potere. Queste accuse di razzismo sono inconsistenti anche leggendo le parole di Tolkien stesso. In alcune lettere private, l'autore inglese definì la "dottrina della razza" e l'[[antisemitismo]] [[Nazionalsocialismo|nazisti]] "completamente dannosi e non scientifici"<ref>"wholly pernicious and unscientific", {{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 29 | La realtà in trasparenza}}</ref> e l'[[apartheid]], terrificante.<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| lettera n° 61 | La realtà in trasparenza}}</ref> Egli denunciò quest'ultimo fatto nel suo discorso di commiato all'Università di Oxford nel 1959.
{{quote|Io ho nelle ossa l'odio per l'apartheid; e più di ogni cosa io detesto la segregazione e la separazione di Linguaggio e Letteratura. Non m'importa quale di essi voi riteniate Bianco.|J.R.R. Tolkien, ''The Monsters and the Critics''<ref>''The Monsters and the Critics'', 1983, ISBN 0-04-809019-0.</ref>|I have the hatred of [[apartheid]] in my bones; and most of all I detest the segregation or separation of Language and Literature. I do not care which of them you think White.|lingua=en}}
 
L'[[Umiltà]]: è una qualità piuttosto ricorrente nel romanzo, assieme all'[[Amicizia]]: esse danno la forza a [[Samvise Gamgee|Sam]] di sopportare situazioni di ogni tipo: pericolose, ingiuste e neanche affidate a lui, bensì al suo padrone (e migliore amico) [[Frodo Baggins|Frodo]]. A fianco a quello dell'amicizia vi è, inoltre, il tema dell'[[Amore]], narrato nelle storie di [[Aragorn]] ed [[Arwen]], [[Éowyn]] e [[Faramir]], Sam e [[Lista di Hobbit#R|Rosie]], nonché nella leggenda di [[Beren]] e [[Lúthien]].
Malgrado tutto, i gruppi sostenenti la supremazia bianca continuano l'interpretazione distorta che i personaggi di pelle chiara e scura del libro rappresentino rispettivamente il bene e il male.
 
La Misericordia e la [[Pietà (sentimento)|Pietà]]: temi molto frequenti, non solo in quest'opera, ma anche negli altri scritti di Tolkien. In linea generale, il tema principale del libro potrebbe essere identificato come la lotta tra "il bene e il male", e per questo Tolkien era considerato da alcuni [[Manicheismo|manicheo]], dato che i personaggi del libro tendono per natura o al male assoluto o al bene assoluto. In verità non è così, dato che tutti i personaggi nel corso della loro storia hanno potuto scegliere la loro parte.<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|pagg. 9-10}}: «[Esseri che tendono al male assoluto] non mi rallegrano, perché la loro esistenza sembra significare che è possibile che una specie [...] capace di scelta morale sia maligna di natura». (Elémire Zolla)</ref> In ''[[La Compagnia dell'Anello (romanzo)|La Compagnia dell'Anello]]'', [[Gandalf]] racconta a Frodo che Bilbo, che era una persona buona, che non poteva vedere la morte e la distruzione, non volle uccidere neanche un essere ripugnante come Gollum, proprio perché ebbe pietà di lui,<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|pag. 94}}.</ref> e proprio la pietà di Bilbo portò alla distruzione dell'Anello, visto che, se Gollum non avesse attaccato Frodo quando si trovavano sul [[Monte Fato]], l'Anello non sarebbe stato distrutto. A episodi come questo [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]] dà nome di ''Eucatastrofe'' ("buona catastrofe"): il trionfo è stato quindi la conseguenza di un fallimento (da parte di Frodo) e il sacrificio (da parte di Gollum). Un altro esempio di Pietà ci è dato da quella di [[Théoden]] nei confronti di [[Grima Vermilinguo]]: il re infatti voleva ucciderlo, ma [[Gandalf]] è intervenuto, suggerendo di dargli la possibilità di scegliere da quale parte stare; anche in quel caso la pietà di Théoden ha portato a degli sviluppi positivi, come la morte di [[Saruman]] e il recupero del [[Palantír]], nonostante che poi Grima abbia scelto di stare dalla parte del male.
Altri critici hanno sostenuto che il romanzo avesse un eccessivo simbolismo fallico, che dava ad esso un tono eccessivamente [[misogino]]; queste critiche puntarono il dito contro l'enfasi del romanzo su [[spada|spade]], [[torre|torri]] e altri oggetti. I controcritici hanno affermato semplicemente che ''qualsiasi oggetto più lungo che largo'' può essere considerato un simbolo fallico, e che le spade sono un'arma comune nei racconti fantasy.<ref>[http://touchstonemag.com/archives/article.php?id=15-01-059-b Recensione di "Tolkien: A Celebration"]. David Mills. <small>URL consultato il 27-01-07.</small></ref> Inoltre, la prevalenza di caverne, tunnel e altri luoghi sotterranei posso essere di contro interpretati come un simbolismo vaginale, che cambierebbe l'immagine di un simbolismo schierato solo dalla parte maschile.
 
Nel romanzo sono inoltre trattati il tema della [[Morte]], a cui può essere legato anche quello del [[Sacrificio]], la [[Salvezza (religione)|Salvezza]] e, attraverso riferimenti non velati, anche la tematica della [[risurrezione]]: la prima è legata all'uomo come un dono di cui nessuno conosce la natura, ma che conduce alla seconda, la salvezza, alla quale sono chiamati tutti gli esseri della [[Terra di Mezzo]] e per cui vale la pena lottare per raggiungere un mondo di [[pace]] e [[giustizia]], privo del [[male]]. La resurrezione dalla morte avviene in Gandalf il quale, dopo lo scontro con una creatura demoniaca terribile [[Balrog]], che riesce ad annientare e ricacciare nelle profondità della terra, ritorna alla vita per compiere la sua missione di sconfiggere il male che rischia di distruggere il mondo degli uomini. Alcuni critici (anche se non vi è uniformità di interpretazioni sull'argomento) hanno visto nell'opera di Tolkien alcuni rimandi ad una simbologia numerica cristiana.
Nella prefazione dell'edizione riveduta e corretta, Tolkien stesso accetta le critiche, ma per la maggior parte di esse non vengono analizzate. Lui scrive quindi:
{{quote|Il lettore più critico di tutti, me stesso, ora riesce a vedere molti difetti, grandi e piccoli, ma non essendo sotto l'obbligo di revisionare il libro o di riscriverlo ancora una volta, lascerà che essi rimangano nel silenzio, eccetto per uno che è stato notato dagli altri: il libro è troppo corto.|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli''<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli''|Prefazione|Il Signore degli Anelli}}</ref>|The most critical reader of all, myself, now finds many defects, minor and major, but being fortunately under no obligation either to review the book or to write it again, he will pass over these in silence, except one that has been noted by others: the book is too short.|lingua=en}}
 
=== Temi narrativiromantici ===
{{NN|opere letterarie|giugno 2014}}
===Il senso del romanzo===
[[File:Musée Ingres-Bourdelle - Le songe d'Ossian, 1813 - Ingres - Joconde06070001439.jpg|thumb|''[[Il sogno di Ossian]]'', [[Jean-Auguste-Dominique Ingres]], 1813: l'eroe è schiacciato dal peso dei suoi illustri antenati.]]
''Il Signore degli Anelli'', come abbiamo già detto sopra, può essere visto come un'esplorazione, da parte di Tolkien, dei suoi interessi per la [[filologia]], le [[fiaba|fiabe]] e la [[mitologia]], sia [[Mitologia norrena|norrena]] che [[Mitologia celtica|celtica]].
Ne ''Il Signore degli Anelli'' vi sono vari riferimenti ad alcuni temi [[romanticismo|romantici]], primo fra tutti l'[[infinito (filosofia)|Infinito]], il tema romantico per eccellenza. Il desiderio di raggiungere l'infinito si manifesta nei personaggi dell'opera di Tolkien in due modi diversi: il primo è il confrontarsi dei personaggi con qualcosa più grande di loro, che schiaccia le loro piccole individualità e supera le loro possibilità, mentre il secondo è il tentativo dei personaggi di elevarsi al di sopra delle loro possibilità. Questi due temi, prettamente romantici, vengono chiamati ''[[Sehnsucht (romanticismo)|Sehnsucht]]'' e [[Titanismo]] (''Streben'').
Tolkien infatti riempì in maniera incredibile la sua opera di dettagli e particolari: creò una vera e propria [[mitologia]] per la sua [[Terra di Mezzo]], con tanto di genealogie dei personaggi, linguaggi dei vari popoli, tradizioni, calendari e storie; dettagli che vanno spesso al di là della narrazione dei vari libri, che sono quindi, apparentemente, fini a sé stessi.
 
==== Lo struggimento per l'Assoluto ====
Molto di questo materiale supplementare è contenuto nelle appendici de ''[[Il ritorno del Re (libro)|Il ritorno del Re]]'', ed è inoltre utilizzato nell'intreccio della storia mitologica de ''[[Il Silmarillion]]''.
Lo struggimento romantico (''[[Sehnsucht (romanticismo)|Sehnsucht]]'') è un [[sentimento]] diverso da quello che ha assunto in tempi recenti: esso, infatti, è esprimibile come una sorta di “smania del desiderare”, una costante frustrazione che pervade i personaggi dell'opera tolkieniana. Gli animi di [[Bilbo Baggins|Bilbo]] e [[Frodo Baggins|Frodo]] sono devastati da questo sentimento, che li rende dipendenti dall'[[Unico Anello|Anello]] e rende loro impossibile separarsene: senza di esso, infatti, essi divengono irascibili e [[Depressione (malattia)|depressi]], arrivando quasi a fare del male a persone a loro care pur di riottenerlo. L'Anello diviene in questo modo l'[[Assoluto]] romantico, l'entità senza la quale l'[[Homo sapiens sapiens|uomo]] non riesce a liberarsi dalle sensazioni di impotenza e oppressione che gravano su di lui. Una volta distrutto l'Anello, Frodo non può più vivere nella [[Contea (Terra di Mezzo)|Contea]] ma deve partire per il Reame Beato di [[Valinor]], una sorta di rappresentazione della morte, l'unico modo in cui egli può attenuare il suo dolore. Anche gli [[Elfi della Terra di Mezzo|Elfi]] dopo la distruzione del potente oggetto sono costretti a lasciare la [[Terra di Mezzo]], in quanto anche i tre anelli elfici, connessi in qualche modo all'Unico, hanno cessato di funzionare; sono anche loro consumati quindi dalla brama dell'[[Assoluto]] romantico. Questo atteggiamento abbandonato, di disinteresse verso la vita è lo stesso che pervade le pagine di due grandi opere del romanticismo quali ''[[I dolori del giovane Werther]]'' di [[Johann Goethe|Goethe]] e le ''[[Ultime lettere di Jacopo Ortis]]'' del [[Ugo Foscolo|Foscolo]]; infatti, i protagonisti sono condotti al [[suicidio]] (o, nel caso di ''Il Signore degli Anelli'', alla partenza per Valinor) da una vuotezza interiore che li corrode dall'interno. Nel libro ''L'anello che non tiene''<ref name="cita-Del-Corso-Pecere">{{cita|Del Corso, Pecere}}.</ref> questo tema è stato intuito dagli autori L. Del Corso e P. Pecere. Essi infatti affermano che: «Un senso crepuscolare, di nostalgia per un tempo irrimediabilmente distante pervade l'opera, e anche le gesta più eroiche sono presenti come l'estremo, pallido riflesso di un mondo al tramonto».
[[File:Caspar David Friedrich - Wanderer above the Sea of Fog.jpeg|left|thumb|''[[Viandante sul mare di nebbia]]'' di [[Caspar David Friedrich|C. D. Friedrich]]: esso simboleggia i temi dell'[[infinito (filosofia)|infinito]] e del [[viaggio]].]]
La ''Sehnsucht'' può essere infine espressa anche come nostalgia verso il [[passato]]. Nell'opera vi sono dei personaggi come [[Aragorn]] e [[Boromir]] che devono sostenere sulle loro spalle il peso delle generazioni precedenti: il primo del suo antenato [[Isildur]], il secondo, in misura minore, del padre [[Denethor]].
 
Vi sono inoltre riferimenti alla tematica del ''[[weltschmerz]]'' ("stanchezza del mondo"), di cui parla per primo il filosofo romantico [[Jean Paul]]: anche se in maniera meno spiccata che nei casi di [[Arwen]] e [[Lúthien]], tutti gli [[Elfi della Terra di Mezzo|Elfi]] comunque sembrano soffrire di "stanchezza del mondo" (''world-weariness'', ''weariness of world''); pur essendo immortali, questo dolore, dovuto alla lunga permanenza nella Terra di Mezzo, può portarli a consumarsi o "avvizzire", dovendo transitare per forza prima o poi in Valinor, come spiegato anche ne ''[[Il Silmarillion]]''. Questa stessa "stanchezza" pervade però anche i ''[[dúnedain]]'' come Aragorn alla fine della loro lunghissima vita, o se in qualche modo perdano la volontà di vivere (come la moglie di Denethor): essi si lasciano andare, restituendo il dono di lunga vita accordato dai [[Valar]] e innaturale per gli [[Uomini della Terra di Mezzo|Uomini]], e accettando il [[Fato degli Uomini|dono di Eru]]. Esso è la [[morte]], che consente solo ad essi, non agli Elfi, di lasciare per sempre i confini di [[Arda (Terra di Mezzo)|Arda]]. Qualora non lo facciano, la loro vita comunque li lascerà lo stesso, al termine di vecchiaia e decadenza naturali (come accadde agli ultimi [[Re di Númenor]]); in generale, si ridurrà in lunghezza a causa dell'influsso della Terra di Mezzo, come successe alla maggioranza degli abitanti di Gondor. L'immortalità "entro i confini del mondo" è difatti "prerogativa degli Eldar", e benché gli Uomini vedano ciò come una punizione, così non è.<ref>[https://acta-lingweenie.blogspot.it/2010/07/in-shadow-of-tolkien.html ''In the Shadow of Tolkien'']</ref><ref>Greg Harvey, ''The Origins of Tolkien's Middle-earth For Dummies'', 2011, [https://books.google.it/books?id=se5E0OPUdI8C&pg=PT89&lpg=PT89&dq=tolkien+world-weariness&source=bl&ots=aWUMl4Pn5x&sig=nImg3jQYFLncS2xbVjLI6j6CQ80&hl=it&sa=X&ved=0CB8Q6AEwAGoVChMIl-XblMz7yAIVwaMOCh2ZaAsM#v=onepage&q=tolkien%20world-weariness&f=false estratto]</ref>{{Efn|Ad esempio, nelle Appendici a ''Il Signore degli Anelli'' per quanto riguarda gli Elfi: ''«Quando il [[Unico Anello|Grande Anello]] venne distrutto e [[Anelli del Potere#I Tre Anelli|i tre]] perdettero ogni loro potere, [[Elrond]] si sentì stanco e abbandonò la Terra di Mezzo per non tornarvi mai più»''. Sulla razza degli [[Uomini della Terra di Mezzo|Uomini]] scrive: ''«Sebbene i [[Valar]] avessero ricompensato i [[Dunedain]], concedendo loro una vita lunga, essi non potevano tuttavia affrancarli dalla ''stanchezza del mondo'' che sopraggiunge alla fine...»'' (''[[Il Silmarillion]]'', Akallabeth). Si veda anche nelle Appendici, ''I re numenoreani'', 5, "Il Racconto di Arwen ed Aragorn" e 4, "Gondor e gli eredi di Anárion", e altri scritti di Tolkien come ''[[Morgoth's Ring]]''.}}
Va detto anche che il professore ha sempre avvertito la mancanza di una vera mitologia nella [[letteratura inglese]]: infatti secondo Tolkien l'[[conquista normanna dell'Inghilterra|invasione normanna]] del [[1066]] fu una vera tragedia per le tradizioni, la lingua e la letteratura indigena. ''Il Signore degli Anelli'' è una delle opere con cui egli vuole colmare questa lacuna, creando quindi una mitologia per l'[[Inghilterra]].
 
==== Il viaggio ====
J.R.R. Tolkien ha descritto il suo romanzo come «a fundamentally religious and Catholic work», «un lavoro fondamentalmente religioso e [[Chiesa cattolica|Cattolico]]<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza''; | pag. 142 | La realtà in trasparenza }}</ref>» «le virtù della Misericordia e della Pietà (di Bilbo e Frodo Baggins verso Gollum) vincono, e il verso del ''[[Padre Nostro]]'' "E non indurci in tentazione, ma liberaci dal male" risuonava nella mente di Tolkien con Frodo intento a lottare duramente contro il potere dell'Unico Anello<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza'';| pagg. 181 e 191 | La realtà in trasparenza }}</ref>». Tolkien dovette ripetere più volte che la sua opera non è un'[[allegoria]] di nessun genere, ma, benché il suo pensiero sull'argomento venga chiarito nell'introduzione del libro, vi sono state a più riprese molte speculazioni da lui fermamente smentite, come quella che vede l'[[Unico Anello]] come allegoria della [[bomba atomica]].
Altro importante tema ripreso dal romanticismo è quello del viaggio; questo tema è strettamente connesso alla Sensucht vista precedentemente. Infatti caratteristica dell'eroe romantico è l'essere un viandante: il viaggio rappresenta l'evasione, la fuga dalla realtà di tutti i giorni, come quello rappresentato nella celebre opera romantica dell'[[Novalis#Heinrich von Ofterdingen - Enrico di Ofterdingen|Enrico di Ofterdingen]] di [[Novalis]]. Il romanzo dell'autore inglese è tuttavia un viaggio iniziatico, nel quale l'eroe impara ad affrontare le difficoltà nel corso del romanzo, e non un viaggio di formazione, in quanto i romantici non accettano l'idea di un progresso insito nei personaggi, e, in generale, nella storia umana. Il viaggiatore romantico è, come detto, un viandante; un viaggiatore che vaga senza scopo apparente, dominato dai propri impulsi naturali. Anche i membri della Compagnia dell'Anello sono dei viandanti, apparentemente spinti dal compito di proteggere Frodo e di distruggere l'Anello, ma in realtà ognuno di essi è dominato dai propri impulsi interiori. Gandalf cerca quella sfida che lo porterebbe ad elevarsi al di sopra degli altri, cosa che avviene dopo la battaglia contro il [[Balrog]] di [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]], quando tornerà nel mondo dei vivi come Gandalf il Bianco; Aragorn e Boromir vagano spinti dal peso che essi si portano sulle spalle;<ref>Si veda il paragrafo precedente.</ref> Legolas è spinto dal desiderio di vedere Lothlórien e Gimli di visitare l'antica dimora nanesca di Moria. Gli hobbit, infine, sono spinti dal desiderio dell'avventura, ma in realtà non sanno veramente a cosa vanno incontro.
 
==== Il titanismo ====
La trama de ''Il Signore degli Anelli'' nasce dal precedente romanzo ''[[Lo Hobbit]]'' e, in maniera meno diretta, dalla storia de ''[[Il Silmarillion]]'', che contiene eventi ai quali i personaggi del capolavoro di Tolkien fanno riferimento in tutto il corso della vicenda; questi collegamenti tra diverse opere sono una costante nel lavoro dell'autore inglese: gli Hobbit si ritrovano coinvolti in avventure più grandi di loro, che coinvolgono l'intero mondo fantastico, quando l'Oscuro Signore [[Sauron]], servo del [[male]], cerca di ritornare in possesso dell'Unico Anello, da lui forgiato, che gli restituirà il [[potere]] totale.
Oltre alla ''Sehnsucht'', altro tema romantico importante nell'opera è lo ''Streben'', o [[titanismo]], contrapposto ad essa; se prima la nostalgia era la rassegnazione dell'uomo a raggiungere l'infinito, il titanismo lo spinge a superare i propri limiti e le proprie possibilità per fondersi col tutto. Il più grande esempio di quest'uomo ce lo dà [[Johann Goethe]] con il suo [[Faust (Goethe)|Faust]]; infatti il termine utilizzato dal poeta tedesco non è titanismo, bensì ''Faustismo''. Nel romanzo il sentimento assume perlopiù una connotazione negativa, ma mentre alcuni personaggi non riescono a resistere alla tentazione, altri riescono a superarlo; l'animo di [[Sauron]] ne è corroso, e brama l'Anello per poter diventare completo ed avere finalmente il controllo del mondo. Altri esempi negativi sono [[Saruman]], per poter avere la supremazia e il potere, e [[Boromir]] e [[Denethor]], convinti di poter utilizzare l'anello per salvare il proprio popolo. Ma il potente oggetto magico, andando contro natura, provoca solo distruzione e morte, portando gli uomini alla follia. Tuttavia come detto alcuni riescono a rinunciare al suo potere, come ad esempio [[Galadriel]] quando riceve l'offerta di Frodo di prendere l'Anello per sé stessa; anche [[Gandalf]] resiste, quando l'anello gli viene offerto; entrambi sanno che quel potere sarebbe troppo per loro, portandoli oltre i limiti della propria natura.
 
===Temi= cristianiRinascita dell'epica ====
A proposito del romanzo di Tolkien l'[[anglista]] e studioso del [[romanticismo]] [[Mario Praz]] ha parlato di una rinascita [[Neoromanticismo|neoromantica]] dell'[[epica]], temi dimenticati nella letteratura moderna, fin dall'epoca dell'[[Ossian]] di [[James MacPherson]] nel XVIII secolo.
Come già visto Tolkien, «cattolico di romana Chiesa» come spesso ama definirsi nelle sue lettere, descrive il suo romanzo come «un lavoro fondamentalmente religioso e Cattolico» in quanto in esso si possono cogliere molti aspetti che caratterizzano la vita cristiana.
{{quote|Di una rinascita dell'epopea nei tempi moderni non si può parlare in realtà che dal 1954-55 quando [[John Ronald Reuel Tolkien]], un professore di Oxford di anglosassone e d'inglese medievale, pubblicò la trilogia del ''Lord of the Rings''. [...] Egli non cerca di convertire il male con l'esempio della virtù, come fa [[Percy Shelley|Shelley]], ma vuol debellarlo e «I [[Draghi della Terra di Mezzo|draghi di Tolkien]]», scrive [[Elémire Zolla|Zolla]], «non sono da assimilare, da sentire in qualche modo fratelli, ma da annientare», onde la protesta dell{{'}}''intellighentia'' d'oggi, per bocca di [[Wystan Hugh Auden|Auden]], che osservò a proposito del ''Signore'' che non esistono esseri che obbediscano al Male assoluto, che non è possibile che una specie dotata di parola e perciò capace di scelta morale sia malvagia per natura. E se, dopo tutto, il mondo in bianco e in nero delle [[fiabe]] con un [[eroe]] buono (Frodo) e un [[antieroe]] malvagio (il re di Mordor), un mago buono (Gandalf) e un mago cattivo (Saruman, convertito al male come [[Lucifero]] in [[Satana]]), fosse più vicino alla realtà di quanto non lo sia il relativismo dell'Apostolo della mediocrità che oggi piace ai più d'accettare? Il mondo favoloso di Tolkien, che conosce la gaiezza e la facondia di canti del buon popolo degli Hobbit (elfi alti quattro piedi, in cui si legge in trasparenza la bonomia non disgiunta da ostinata prodezza del popolo inglese idealizzato secondo una formula [[Gilbert Keith Chesterton|Chesterton]]-[[Hilaire Belloc|Belloc]], cattolici come Tolkien), ma anche truci popolazioni di Orchetti e di Cavalieri Neri, che vedon solo di notte e hanno un odorato finissimo, ed esseri viscidi e crudeli come quella reincarnazione di [[Calibano (La tempesta)|Caliban]] e del [[Nibelunghi|nano]] [[Alberich|Alberico]] che è Gollum, il primitivo detentore dell'anello che dà il dominio del mondo. Ma la virtù di questo epos in prosa non sta tanto in una galleria ben caratterizzata di personaggi maschili (delle creature femminili solo Shelob è convincente, ma è un mostro), quanto soprattutto nella vicenda, la distruzione del fatale anello, non indegna di figurare accanto alla ricerca del [[Graal]] e l'affondamento del tesoro simbolo di potenza, nel [[Reno]] da parte di [[Hagen (mitologia)|Hagen]] nella [[La canzone dei Nibelunghi|Saga dei Nibelunghi]]; sta nell'incalzare degli avvenimenti, nelle atmosfere serene e più spesso sinistre, d'una vastità coreografica che fa pensare agli apocalittici quadri di [[John Martin (pittore)|John Martin]], e nel non dichiarato ma pervadente afflato metafisico che fa passar sopra alle occasionali velleità di «alto stile», e a certi scivolamenti nel [[Sentimentalismo|sentimentale]], il solo peccato veramente imperdonabile agli occhi degli smaliziati moderni.|M. Praz, ''Rigenerazione dell'epica''<ref>Su ''Il Tempo'', 28 novembre 1970, p. 3.</ref>}}
 
==== Temi romantici minori ====
Tolkien ha dunque scelto, volontariamente e non, alcuni dei temi su cui ogni cristiano si rapporta, riuscendo tuttavia a trattarli con un elegante linguaggio alternativo:
Vi sono nell'opera di Tolkien altri riferimenti ad alcuni temi preferiti dai romantici. Uno di questi è il binomio [[amore]]/[[morte]]; per avere l'uno è necessario accettare anche l'altro. Questa tematica si adatta in maniera perfetta al rapporto fra [[Aragorn]] ed [[Arwen]]: la seconda rinuncia all'immortalità derivante dalla sua stirpe [[Elfi della Terra di Mezzo|elfa]] per amore del primo; ella accetta quindi la morte, e dopo l'abbandono della vita da parte di Aragorn si lascia morire presso [[Lórien|Caras Galadhon]].<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|appendice A, parte 5}}.</ref> Il tema è collegato alla vita del già citato autore romantico, [[Novalis]]: la morte della sua fidanzata Sophie, avvenuta a soli 15 anni, causò in lui un mutamento, portandolo alla consuzione e facendolo morire alla giovane età di 29 anni.<ref>{{cita web|url=http://www.moncelon.com/novalisit.htm|titolo=Novalis e la nobile vergine|editore=Moncelon.com|autore=Jean Moncelon|accesso=4 giugno 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303174239/http://www.moncelon.com/novalisit.htm|dataarchivio=3 marzo 2016}}</ref> Questo tema è il nucleo di uno dei grandi racconti di Tolkien, Il Racconto di [[Beren|Beren Erchamion]] e [[Lúthien|Lúthien Tinúviel]]:{{Efn|Questo racconto è stato composto secondo fasi successive, ma come detto il nucleo centrale si mantiene lo stesso. Le tre versioni in ordine di composizione sono:
{{MultiCol}}
* {{cita|''Racconti perduti''|p. 7 e ss.}}
* la [[speranza]]
* {{cita|The History of Middle-earth|vol. III ''The Lays of Beleriand'', ''The Lay of Leithan''}}
* la [[provvidenza]]
* {{cita|''Il Silmarillion''|p. 202 e ss.}}}} qui i due amanti risorgono dalla morte per poter coronare il loro sogno d'amore, seppur per un breve tempo.
* l'[[umiltà]]
* l'[[amicizia]]
* l'[[amore]]
{{ColBreak}}
* la [[Pietà (sentimento)|pietà]]
* Il [[sacrificio]]
* la [[morte]]
* la [[Salvezza (Bibbia)|salvezza]]
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Altro tema caro ai romantici e soprattutto a Novalis è quello della [[notte]]. La notte dei romantici viene contrapposta alla [[luce]] dell'[[Illuminismo]]: essa è collegata all'idea di oscurità, al quale rende tutto più incerto e indistinto, dando un forte senso di indeterminatezza. Esempi di questo del romanzo sono gli [[Hobbit]] che vagano per la [[Vecchia Foresta]],<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro I, cap. VI, p. 141}}.</ref> dove con l'oscurità gli [[Ucorni|alberi]] assumono delle caratteristiche umane, oppure il sasso che [[Peregrino Tuc|Pipino]] lancia per saggiare la profondità di un profondissimo pozzo nelle caverne di [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]].<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro II, cap. IV, p. 365}}.</ref>
La [[Speranza]] è certamente l'aspetto più nobile che lega l'intero libro: i popoli liberi sperano, contro ogni ottimistica previsione, di riuscire a liberarsi dal male ([[Sauron]]) che lentamente e inesorabilmente sta conquistando la [[Terra di Mezzo]]: anche [[Saruman|Saruman il Bianco]], una volta estremo baluardo del [[Bene (etica)|Bene]], è stato corrotto.
 
=== Natura contro tecnologia ===
La differenza fra speranza e disperazione è molto sottile, ma, nel libro, si coglie in maniera precisa: ciò che le divide è la [[Provvidenza]], a cui la prima fa affidamento, a differenza ovviamente della disperazione. La provvidenza agisce continuamente, ma in maniera nascosta: [[Gandalf]] ritorna come Gandalf il Bianco per portare a termine la sua missione; il [[Palantír]] lanciato come fosse un comune sasso e usato da [[Peregrino Tuc|Pipino]] diventa un vantaggio per [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]]; [[Gollum]] compie ciò che Frodo non può più con l'[[Unico Anello]], nonostante che non avesse intenzione di distruggerlo: Gollum con il suo intervento ha liberato Frodo dal potere dell'Unico Anello, mentre se non fosse stato così Frodo non sarebbe mai riuscito a gettarlo. Non è il caso che guida questi eventi, così come non lo è il fatto che ci siano degli [[Istari|Stregoni]] che, almeno inizialmente, sono giunti per aiutare i popoli liberi a combattere contro il male. Continuando questo percorso si scopre come gli umili siano i veri vincitori: non solo il piccolo e umile popolo [[Hobbit]], ma anche i più umili di esso, come Sam.
La «natura incontaminata» è sempre stato un tema caro all'autore inglese, contrario al suo sfruttamento e quindi all'industria; gli esseri malvagi dei suoi racconti, infatti, sono spesso descritti utilizzando metafore riferibili al mondo delle macchine, come [[Saruman]], il quale "Ha un cervello fatto di metallo e d'ingranaggi".<ref>"a mind like metal and wheels", {{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro III, pag. 578}}</ref> La distruzione da parte sua di parte della [[foresta di Fangorn]] spinge [[Barbalbero]] e gli [[Ent]] a schierarsi contro di lui. Attraverso il riferimento continuo fra industria e guerra come sinonimi, specialmente in relazione alla produzione da parte di Saruman di un esercito di [[Uruk-hai]], Tolkien presenta complessivamente un'immagine molto negativa dell'industria e del progresso tecnologico portato alle sue estreme conseguenze, presentato come un percorso tentatore verso obiettivi egoistici. Tuttavia, la tecnica mostra la sua utilità ai fini della sussistenza e quando si componga di tecnologie semplici (come nel caso degli Hobbit, che conoscono ed utilizzano il mulino ad acqua), oppure raffinate e per scopi benefici condivisi dalla comunità (come nel caso degli Elfi).
 
=== Perdita e addio ===
L'[[Umiltà]] è una qualità piuttosto ricorrente nel romanzo, assieme all'[[Amicizia]]: esse danno la forza a [[Samvise Gamgee|Sam]] di sopportare situazioni di ogni tipo: pericolose, ingiuste e neanche affidate a lui, bensì al suo padrone (e migliore amico) [[Frodo Baggins|Frodo]]. A fianco a quello dell'amicizia vi è, inoltre, il tema dell'[[Amore]], narrato magnificamente nelle storie di [[Aragorn]] ed [[Arwen]], [[Éowyn]] e [[Faramir]], Sam e [[Lista di Hobbit#R|Rosie]], nonché nella leggenda di [[Beren]] e [[Lúthien]], storie dalle quali traspare la nobiltà, la purezza e la bellezza di questo sentimento, non legato esclusivamente alle semplici passioni.
Fin dalla creazione dell'universo immaginario tolkieniano, uno dei temi maggiori che lo scrittore ha utilizzato è stato quello di una grande bellezza e gioia che avvizziscono e scompaiono prima del tempo, a causa dei poteri di un essere maligno. In ''Il Silmarillion'', [[Morgoth|Melkor]] utilizza i suoi poteri prima per distruggere e contaminare le opere dei suoi fratelli e compagni [[Valar]] (le potenze angeliche del mondo),<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. I, p. 57 e ss.}}</ref> poi arriva a chiedere l'aiuto di [[Ungoliant]] per distruggere i Due Alberi che davano luce all'intera terra di [[Aman (Terra di Mezzo)|Aman]].<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. VIII, p. 102 e ss.}}</ref>
 
Grazie alle macchinazioni del malefico Morgoth, [[Fëanor]], principe dei [[Noldor]], prima perde suo padre e poi le sue più grandi creazioni, i [[Silmaril]]li;<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. IX, p. 108}}.</ref> con questa azione il primo sangue elfico viene sparso ad [[Alqualondë]]<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. IX, pp. 116-117}}.</ref> sul sacro suolo di [[Eldamar]], e con esso i Noldor perdono sia la loro casa che la loro innocenza. [[Mandos]], il Vala che conosce il destino, enuncia una profezia sui Noldor, rivelandogli che essi non troveranno pace fino al compimento del loro scopo, o morranno.<ref>{{cita|''Il Silmarillion''|cap. IX, pp. 118-119}}.</ref>
La Misericordia e la [[Pietà (sentimento)|Pietà]] sono temi molto frequenti non solo in quest'opera ma anche negli altri scritti di Tolkien; erano temi a cui Tolkien volle dedicare particolare attenzione: in linea generale, il tema principale del libro potrebbe essere identificato come la lotta tra il bene e il male, e per questo [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]] era stato considerato da alcuni [[Manicheismo|manicheo]], dato che i personaggi del libro tendono per natura o al male assoluto o al bene assoluto; in verità non è così, dato che tutti i personaggi nel corso della loro storia hanno potuto scegliere: anche un essere come Gollum, un tempo un normalissimo [[hobbit]], mentre poi ha fatto di tutto per non permettere a [[Frodo Baggins|Frodo]] di distruggere l'Anello.<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'';| pagg. 9-10 | Il Signore degli Anelli }}: «[Esseri che tendono al male assoluto] non mi rallegrano, perché la loro esistenza sembra significare che è possibile che una specie [...] capace di scelta morale sia maligna di natura». (Elémire Zolla)</ref> Ne ''[[La Compagnia dell'Anello (libro)|La Compagnia dell'Anello]]'', [[Gandalf]] racconta a Frodo che Bilbo, che era una persona buona, che non poteva vedere la morte e la distruzione, non volle uccidere neanche un essere ripugnante come Gollum, proprio perché ebbe pietà di lui,<ref>{{Cita |J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'';| pag. 94 | Il Signore degli Anelli }}</ref> e proprio la pietà di Bilbo portò alla distruzione dell'Anello, visto che, se Gollum non avesse attaccato Frodo quando si trovavano sul [[Monte Fato]], l'Anello non sarebbe stato distrutto. A episodi come questo [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]] dà nome di ''Eucatastrofe'' ("buona catastrofe"): il trionfo è stato quindi la conseguenza di un fallimento (da parte di Frodo) e il sacrificio (da parte di Gollum). Un altro esempio di Pietà ci è dato da quella di [[Théoden]] nei confronti di [[Grima Vermilinguo]]: il re infatti voleva ucciderlo, ma [[Gandalf]] è intervenuto, suggerendo di dargli la possibilità di scegliere da quale parte stare; anche in quel caso la pietà di Théoden ha portato a degli sviluppi positivi, come la morte di [[Saruman]] e il recupero del [[Palantír]], nonostante che poi Grima abbia scelto di stare dalla parte del male.
 
Nel corso della storia della Terra di Mezzo, grandi città e stati vengono creati, ma tutti sono destinate a fallire, prima che gli Elfi immortali si rendano conto che nulla di quello che hanno creato di buono sulla terra sopravviverà a loro. [[Gondolin]] e [[Nargothrond]] come [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]] e [[Númenor]] alla fine sono distrutte o abbandonate, sia attraverso il male proveniente dall'esterno che da un tradimento dall'interno.
Illuminante è un passo tratto dalle [[La realtà in trasparenza|lettere di Tolkien]]: «Tolkien, in una lettera a un figlio che negli anni quaranta era in guerra, era stato arruolato nella Royal Air Force e doveva combattere il nazismo, gli diceva: "Però stai attento, figlio mio, a non odiare; non devi combattere il nemico con le sue stesse armi, e non devi usare l'anello". Glielo diceva proprio così. Pensate a un padre che scrive a un figlio in guerra dicendo: "Non devi usare l'anello". Non devi diventare come loro, non devi farti prendere dall'odio, eccetera. Credo che anche questo sia significativo della visione religiosa e umana di Tolkien.<ref>{{Cita | Paolo Gulisano | pag. 17 | Tolkien e il Signore degli Anelli }}</ref>». È per questo che [[Gandalf]] redarguisce [[Boromir]], quando quest'ultimo consiglia di portare l'Anello a [[Gondor]] per usarlo contro [[Sauron]]: non si possono usare, anche per combattere contro il Nemico, le sue stesse armi.
 
Alla fine di ''Il Signore degli Anelli'' la maggior parte degli Elfi ha lasciato la Terra di Mezzo, portandosi via tutte quello che avevano creato; [[Lórien|Lothlórien]], senza il potere dell'Anello [[Nenya]] di [[Galadriel]], partito per le Terre Immortali, avvizzisce e sparisce. Frodo è tornato nella Contea, ma a causa della ferita riportata a Colle Vento non può più vivere libero da tristezza e dolore, e quindi deve partire anche lui per [[Aman (Terra di Mezzo)|Aman]].<ref>{{cita|''Il Signore degli Anelli''|libro VI, cap. IX}}.</ref>
Nel romanzo sono trattate, infine, la [[Morte]], a cui può essere legato anche il tema del [[Sacrificio]], e la [[Salvezza (Bibbia)|Salvezza]]: la prima legata all'uomo come un dono di cui nessuno conosce la natura, ma che conduce alla seconda, la salvezza, alla quale sono chiamati tutti gli esseri della [[Terra di Mezzo]] e per cui vale la pena lottare per raggiungere un mondo di [[pace]] e [[giustizia]], privo del [[male]].
 
Infine, in una delle appendici di ''Il ritorno del re'', dopo due secoli di vita [[Aragorn]] muore, lasciandosi indietro una sola e mortale [[Arwen]], che viaggia verso quel poco che resta di Lothlórien per lasciarsi morire su una pietra vicino al fiume Nimrodel, tornando in uno dei pochi posti in cui si fosse sentita davvero felice in vita.
Riguardo al sacrificio invece, non bisogna pensare ad un'impersonificazione di [[Frodo Baggins|Frodo]] con il [[Gesù|Cristo]]: Frodo che prende su di sé un pesantissimo fardello, per la salvezza di tutti i popoli liberi, oppure [[Gandalf]] che combatte con il [[Balrog]] fino a sacrificare la sua vita per ucciderlo per poi "risorgere" (e secondo alcuni è proprio una [[metafora]] della resurrezione), sono due paragoni errati. A questo proposito, Paolo Gulisano, autore della precedente citazione, afferma: «Frodo è Frodo, Aragorn è Aragorn, nessuno di loro è Gesù Cristo, però ci vogliono far vedere come si vive da cristiani in un mondo "pagano", come era quello della Terra di Mezzo.<ref>{{Cita | Paolo Gulisano | pag. 16 | Tolkien e il Signore degli Anelli }}</ref>»
 
Per finire, alcuni critici (anche se non vi è uniformità di interpretazioni sull'argomento) hanno visto nell'opera di Tolkien alcuni rimandi ad una simbologia numerica cristiana. Ad esempio, l'età alla quale gli Hobbit raggiungono la maturità è 33, come la presunta età di Cristo alla sua morte sulla croce; inoltre il novero degli Anelli richiamerebbe quattro tra i numeri più importanti per la cristianità, quali '''1''', l'unità di Dio, '''3''', la [[trinità]], '''7''', il numero di Dio nella tradizione ebraica (il 7 è comunque un numero che ricorre spesso, nei [[Bibbia|Testi Sacri]]; un esempio su tutti la creazione del mondo, che sarebbe avvenuta in 7 giorni), e '''9''', considerato il numero perfetto in quanto ''tre volte la trinità''.
 
===Temi romantici===
[[Immagine:Jean Auguste Dominique Ingres 009.jpg|thumb|250px|right|''[[Ossian|Il sogno di Ossian]]'', [[Jean-Auguste-Dominique Ingres]], 1813: l'eroe è schiacciato dal peso dei suoi illustri antenati.]]
Ne ''Il Signore degli Anelli'' vi sono vari riferimenti ad alcuni temi [[romanticismo|romantici]]<ref>Alcuni concetti di questa sezione sono tratti dall'articolo {{Cita|L'ultimo dei romantici||ultimoromantici}}, il quale rende disponibile i testi citando la fonte, [http://www.fabbricantidiuniversi.it Fabbricanti di Universi.it].</ref>, primo fra tutti l'[[Infinito]], il tema romantico per eccellenza. Il desiderio di raggiungere l'infinito si manifesta nei personaggi dell'opera di Tolkien in due modi diversi: il primo è il confrontarsi dei personaggi con qualcosa più grande di loro, che schiaccia le loro piccole individualità e supera le loro possibilità, mentre il secondo è il tentativo dei personaggi di elevarsi al di sopra delle loro possibilità. Questi due temi, prettamente romantici, vengono chiamati ''[[Sehnsucht (romanticismo)|Sehnsucht]]'' e [[Titanismo]] (''Streben'').
 
====La nostalgia====
La Nostalgia romantica (''Sehnsucht'', termine coniato dai [[Wilhelm August von Schlegel|fratelli]] [[Friedrich Schlegel|Schlegel]]) è un [[sentimento]] diverso da quello che ha assunto in tempi recenti: esso, infatti, è esprimibile come una sorta di “smania del desiderare”, una costante frustrazione che pervade i personaggi dell'opera tolkieniana. Gli animi di [[Bilbo Baggins|Bilbo]] e [[Frodo Baggins|Frodo]] sono devastati da questo sentimento, che li rende dipendenti dall’[[Unico Anello|Anello]] e rende loro impossibile separarsene: senza di esso, infatti, essi divengono irascibili e [[Depressione (malattia)|depressi]], arrivando quasi a fare del male a persone a loro care pur di riottenerlo.
L'Anello diviene in questo modo l'[[Assoluto]] romantico, l'entità senza la quale l'[[Homo sapiens sapiens|uomo]] non riesce a liberarsi dalle sensazioni di impotenza e oppressione che gravano su di lui. Una volta distrutto l'Anello, Frodo non può più vivere nella [[Contea (Tolkien)|Contea]] ma deve partire per il Reame Beato di [[Valinor]], una sorta di rappresentazione della morte, l'unico modo in cui egli può attenuare il suo dolore. Anche gli [[Elfi (Tolkien)|Elfi]] dopo la distruzione del potente oggetto sono costretti a lasciare la [[Terra di Mezzo]], in quanto anche i tre anelli elfici, connessi in qualche modo all'Unico, hanno cessato di funzionare; sono anche loro consumati quindi dalla brama dell'Assoluto romantico.
Questo atteggiamento abbandonato, di disinteresse verso la vita è lo stesso che pervade le pagine di due grandi opere del romanticismo quali ''[[I dolori del giovane Werther]]'' di [[Johann Goethe|Goethe]] e le ''[[Ultime lettere di Jacopo Ortis]]'' del [[Ugo Foscolo|Foscolo]]; infatti, i protagonisti sono condotti al [[suicidio]] (o, nel caso de ''Il Signore degli Anelli'', alla partenza per Valinor) da una vuotezza interiore che li corrode dall'interno.
Nel libro ''L’anello che non tiene''<ref>{{Cita |L. Del Corso e P. Pecere||L'anello che non tiene}}</ref> questo tema è stato intuito dagli autori L. Del Corso e P. Pecere. Essi infatti affermano che
«Un senso crepuscolare, di nostalgia per un tempo irrimediabilmente distante pervade l’opera, e anche le gesta più eroiche sono presenti come l’estremo, pallido riflesso di un mondo al tramonto.»
[[Immagine:Caspar David Friedrich 032.jpg|left|thumb|250px|[[Viandante sul mare di nebbia]] di [[Caspar David Friedrich|C. D. Friedrich]]: esso simboleggia i temi dell'[[infinito]] e del viaggio.]]
La ''Sehnsucht'' può essere infine espressa anche come nostalgia verso il [[passato]]. Nell'opera vi sono dei personaggi come [[Aragorn]] e [[Boromir]] che devono sostenere sulle loro spalle il peso delle generazioni precedenti: il primo del suo antenato [[Isildur]], il secondo, in misura minore, del padre [[Denethor]].
 
====Il viaggio====
Altro importante tema ripreso dal romanticismo è quello del viaggio; questo tema è strettamente connesso alla Sensucht vista precedentemente. Infatti caratteristica dell'eroe romantico è l'essere un viandante: il viaggio rappresenta l'evasione, la fuga dalla realtà di tutti i giorni, come quello rappresentato nella celebre opera romantica dell'[[Novalis#Heinrich von Ofterdingen - Enrico di Ofterdingen|Enrico di Ofterdingen]] di [[Novalis]]. Il romanzo dell'autore inglese è tuttavia un viaggio iniziatico, nel quale l'eroe impara ad affrontare le difficoltà nel corso del romanzo, e non un viaggio di formazione, in quanto i romantici non accettano l'idea di un progresso insito nei personaggi, e, in generale, nella storia umana. Il viaggiatore romantico è, come detto, un viandante; un viaggiatore che vaga senza scopo apparente, dominato dai propri impulsi naturali. Anche i membri della [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]] sono dei viandanti, apparentemente spinti dal compito di proteggere Frodo e di distruggere l'Anello, ma in reltà ognuno di essi è dominato dai propri impulsi interiori. Gandalf cerca quella sfida che lo porterebbe ad elevarsi al di sopra degli altri, cosa che avviene dopo la battaglia contro il [[Balrog]] di [[Moria]], quando tornerà nel mondo dei vivi come Gandalf il Bianco; Aragorn e Boromir vagano spinti dal peso che essi si portano sulle spalle;<ref>Si veda il paragrafo precedente.</ref> Legolas è spinto dal desiderio di vedere Lothlorien e Gimli di visitare l'antica dimora nanesca di [[Moria]]. Gli hobbit, infine, sono spinti dal desiderio dell'avventura, ma in realtà non sanno veramente a cosa vanno incontro.
 
====Il Titanismo====
Oltre alla ''Sehnsucht'', altro tema romantico importante nell'opera è lo ''Streben'', o [[Titanismo]], contrapposto ad essa; se prima la nostalgia era la rassegnazione dell'uomo a raggiungere l'infinito, il Titanismo lo spinge a superare i propri limiti e le proprie possibilità per fondersi col tutto. Il più grande esempio di quest'uomo ce lo dà [[Johann Goethe]] con il suo [[Faust (Goethe)|Faust]]; infatti il termine utilizzato dal poeta tedesco non è Titanismo, bensì ''Faustismo''. Nel romanzo il sentimento assume perlopiù una connotazione negativa, ma mentre alcuni personaggi non riescono a resistere alla tentazione, altri riescono a superarlo; l'animo di [[Sauron]] ne è corroso, e brama l'Anello per poter diventare completo ed avere finalmente il controllo del mondo. Altri esempi negativi sono [[Saruman]], per poter avere la supremazia e il potere, e [[Boromir]] e [[Denethor]], convinti di poter utilizzare l'anello per salvare il proprio popolo. Ma il potente oggetto magico, andando contro natura, provoca solo distruzione e morte, portando gli uomini alla follia. Tuttavia come detto alcuni riescono a rinunciare al suo potere, come ad esempio [[Galadriel]] quando riceve l'offerta di Frodo di prendere l'Anello per se stessa; anche [[Gandalf]] resiste, quando l'anello gli viene offerto; entrambi sanno che quel potere sarebbe troppo per loro, portandoli oltre i limiti della propria natura.
 
====Temi romantici minori====
Vi sono nell'opera di Tolkien altri riferimenti ad alcuni temi preferiti dai romantici. Uno di questi è il binomio [[amore]]/[[morte]]; per avere l'uno è necessario accettare anche l'altro. Questa tematica si adatta in maniera perfetta al rapporto fra [[Aragorn]] ed [[Arwen]]: la seconda rinuncia all'immortalità derivante dalla sua stirpe [[Elfi (Tolkien)|elfa]] per amore del primo; ella accetta quindi la morte, e dopo l'abbandono della vita da parte di Aragorn si lascia morire presso [[Lórien|Caras Galadhon]].<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli''|App. A, par. 5| Il Signore degli Anelli}}</ref> Il tema è collegato alla vita del già citato autore romantico, [[Novalis]]: la morte della sua fidanzata Sophie, avvenuta a soli 15 anni, causò in lui un mutamento, portandolo alla consuzione e facendolo morire alla giovane età di 29 anni.<ref>{{Cita| Jean Moncelon||Novalis e la nobile vergine}}</ref> Questo tema è il nucleo di uno dei grandi racconti di Tolkien, Il Racconto di [[Beren|Beren Erchamion]] e [[Lúthien|Lúthien Tinúviel]]<ref>Questo racconto è stato composto secondo fasi successive, ma come detto il nucleo centrale si mantiene lo stesso. Le tre versioni (in ordine di composizione): <br/>{{Cita|J.R.R. Tolkien, ''Racconti Perduti''|p.7 e ss.| Racconti Perduti}}<br /> {{Cita|J.R.R. Tolkien, ''[[The Lays of Beleriand]]'', ''The Lay of Leithan'' (inedito in italiano). Terzo volume della [[The History of Middle-earth|History of Middle-earth]].||The History of Middle-earth)}}<br />{{Cita|J.R.R. Tolkien, ''Il Silmarillion''|p. 202 e ss.| Il Silmarillion}}</ref>: qui i due amanti risorgono dalla morte per poter coronare il loro sogno d'amore, seppur per un breve tempo. Altro tema caro ai romantici e soprattutto a Novalis è quello della [[Notte (parte del giorno)|Notte]]. La notte dei romantici viene contrapposta alla [[luce]] dell'[[Illuminismo]]: essa è collegata all'idea di oscurità, al quale rende tutto più incerto e indistinto, dando un forte senso di indeterminatezza. Esempi di questo del romanzo sono gli [[Hobbit]] che vagano per la [[Vecchia Foresta]],<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'', ''La Compagnia dell'Anello''|libro I, cap. VI, p. 141| Il Signore degli Anelli}}</ref> dove con l'oscurità gli alberi assumono delle caratteristiche umane, oppure il sasso che [[Peregrino Tuc|Pipino]] lancia per saggiare la profondità di un profondissimo pozzo nelle caverne di [[Moria]].<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'', ''La compagnia dell'Anello|libro II, cap. IV, p. 365| Il Signore degli Anelli}}</ref>
 
===Natura contro tecnologia===
 
La bellezza della natura è sempre stato un tema caro all'autore inglese, contrario al suo sfruttamento e quindi all'industria; gli esseri malvagi dei suoi racconti, infatti, sono spesso descritti utilizzando metafore riferibili al mondo delle macchine, come [[Saruman]], il quale "Ha un cervello fatto di metallo e d'ingranaggi"<ref>"a mind like metal and wheels", {{Cita | J.R.R. Tolkien. ''Il Signore degli Anelli'', ''Le due Torri'' |libro I, pag. 578| Il Signore degli Anelli }}</ref>. La distruzione da parte sua di parte della [[foresta di Fangorn]] spinge [[Barbalbero]] e gli [[Ent]] a schierarsi contro di lui. Attraverso il riferimento continuo fra industria e guerra come sinonimi, specialmente in relazione alla produzione da parte di Saruman di un esercito di [[Uruk-hai]], Tolkien presenta un'immagine molto negativa dell'industria e del progresso tecnologico.
 
===Perdita e addio===
Fin dalla creazione dell'universo immaginario Tolkieniano, uno dei temi maggiori che lo scrittore ha utilizzato è sempre stato quello di una grande bellezza e gioia che avvizziscono e scompaiono prima del tempo, a causa dei poteri di un essere maligno. Ne ''Il Silmarillion'', [[Morgoth|Melkor]] utilizza i suoi poteri prima per distruggere e contaminare le opere dei suoi fratelli e compagni [[Vala]]r (le potenze angeliche del mondo)<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien e Cristopher Tolkien, ''Il Silmarillion''|cap.I, p. 57 e ss.| Il Silmarillion}}</ref>, poi arriva a chiedere l'aiuto di [[Ungoliant]] per distruggere i Due Alberi che davano luce all'intera terra di [[Aman]].<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien e Cristopher Tolkien, ''Il Silmarillion''|cap.VIII, p. 102 e ss.| Il Silmarillion}}</ref>
 
Grazie alle macchinazioni del malefico Morgoth, [[Fëanor]], principe dei [[Noldor]], prima perde suo padre e poi le sue più grandi creazioni, i [[Silmaril]]li<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien e Cristopher Tolkien, ''Il Silmarillion''|cap.IX, p. 108| Il Silmarillion}}</ref>; con questa azione il primo sangue elfico viene sparso ad [[Alqualondë]]<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien e Cristopher Tolkien, ''Il Silmarillion''|cap.IX, p. 116-117| Il Silmarillion}}</ref> sul sacro suolo di [[Eldamar]], e con esso i Noldor perdono sia la loro casa che la loro innocenza. [[Mandos]], il Vala che conosce il destino, enuncia una profezia sui Noldor, rivelandogli che essi non troveranno pace fino al compimento del loro scopo, o morranno.<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien e Cristopher Tolkien, ''Il Silmarillion''|cap.IX, p. 118-119| Il Silmarillion}}</ref>
 
Nel corso della storia della Terra di Mezzo, grandi città e stati vengono creati, ma tutti sono destinate a fallire, prima che gli Elfi immortali si rendano conto che nulla di quello che hanno creato di buono sulla terra sopravvivrà a loro. [[Gondolin]] e il [[Nargothrond]] come [[Khazad-dûm]] e [[Númenor]] alla fine sono distrutte o abbandonate, sia attraverso il male proveniente dall'esterno che da un tradimento dall'interno.
 
Alla fine de ''Il Signore degli Anelli'' la maggior parte degli Elfi ha lasciato la Terra di Mezzo, portandosi via tutte le loro meraviglie e la bellezza che avevano creato; [[Lórien|Lothlórien]], senza il potere dell'Anello [[Nenya]] di [[Galadriel]], partito per le Terre Immortali, avvizzisce e sparisce. Frodo è tornato nella Contea, ma a causa della ferita riportata a Colle Vento non può più vivere libero da tristezza e dolore, e quindi deve partire anche lui per [[Aman]].<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien. ''Il Signore degli Anelli'', ''Il ritorno del Re'' |libro II, cap.IX| Il Signore degli Anelli }}</ref>
 
Infine, in una delle appendici de ''Il ritorno del Re'', dopo due secoli di vita [[Aragorn]] muore, lasciandosi indietro una sola e mortale [[Arwen]], che viaggia verso quel poco che resta di Lothlórien per lasciarsi morire su una pietra vicino al fiume Nimrodel, tornando in uno dei pochi posti in cui si fosse sentita davvero felice in vita.
 
Il tema della perdita è rafforzato attraverso alcune canzoni distribuite in tutto il libro; una delle più significative in questo senso è il poema recitato dal Nano [[Gimli]] vicino all'uscita di Moria (qui riprodotto in parte).
{{quotecitazione|Bello era il mondo, ed alti i monti ignoti,<br />Prima della caduta, nei Tempi Remoti,<br />Dei potenti re che son fuggiti via<br />Da [[Nargothrond]] o [[Gondolin]] che sia<br />Dei Mari Occidentali sull'altra sponda:<br />Ai Tempi di Durin la terra era gioconda.<br />[...]<br />Il mondo è grigio, e le montagne anziane,<br />Nelle fucine, le fredde ceneri sono del fuoco un ricordo lontano.<br />Nessun'arpa vibrante, nessun ritmo di martelli.<br />Regna l'oscurità su miniere e castelli;<br />Sulla tomba di Durin incombe fosca l'ombra,<br />A [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]], a Khazad-dûm.|J.R.R. Tolkien, ''Il Signore degli Anelli'', ''La Compagnia dell'Anello''<ref>{{Cita cita| J.R.R. Tolkien. ''Il Signore degli Anelli'', ''La Compagnia dell'Anello'' |libro II, pag. 395| Il Signore degli Anelli }}.</ref>|The world was fair, the mountains tall,<br />In Elder Days before the fall.<br />Of mighty kings of Nargothrond<br />And Gondolin, who now beyond<br />The Western Seas have passed away;<br />The world was fair in Durin's Day.<br />[...]<br />The world is grey, the mountains old,<br />The forge's fire is ashen cold;<br />No harp is wrung, no hammer falls,<br />The darkness dwells in Durin's halls;<br />
The shadow lies upon his tomb<br />In Moria, in Khazad-dûm.|lingua=en}}
 
=== Il lieto fine ===
{{C|Ci sono due fonti che però si riferiscono a due aspetti marginali del paragrafo. Per il resto, si direbbe una [[wp:NRO|ricerca originale]], ossia l'opinione di un qualsiasi lettore. Se così non è, vanno indicate le fonti utilizzate.|fantasy|marzo 2021}}
''Il Signore degli Anelli'', nonostante le peripezie raccontate, le vicende dagli sfondi più o meno tragici, la morte che colpisce sia i buoni che i cattivi, finisce con un lieto fine: il male viene sconfitto, il bene trionfa, tutto riacquista un ordine e un equilibrio. Il lieto fine può essere inteso come un riscatto dell'umanità, una sorta di fiducia da parte di Tolkien nei confronti dell'uomo. Lo scrittore inglese lascia in vita quasi tutti i personaggi della Compagnia dell'Anello, e di questi fa morire solo Boromir perché desideroso di impossessarsi dell'anello, seppur per uno scopo nobile. Il romanzo non finisce con una strage tra i protagonisti, bensì con una vittoria epica.
''Il Signore degli Anelli'', nonostante le peripezie raccontate, le vicende dagli sfondi più o meno tragici, la morte che colpisce sia i buoni che i cattivi, finisce con un [[lieto fine]]: il male viene sconfitto, il bene trionfa, tutto riacquista un ordine e un equilibrio. Il lieto fine può essere inteso come un riscatto dell'umanità, una sorta di fiducia da parte di Tolkien nei confronti dell'uomo. Lo scrittore inglese lascia in vita quasi tutti i personaggi della Compagnia dell'Anello, e di questi fa morire solo Boromir perché desideroso di impossessarsi dell'anello, seppur per uno scopo nobile. Il romanzo non finisce con una strage tra i protagonisti, bensì con una vittoria epica.
 
Questo va molto in contrasto con la vita di Tolkien, in quanto lo scrittore partecipò alla [[Prima guerra mondiale]] come soldato e assistì agli sviluppi della [[Seconda guerra mondiale|Seconda]]; all'interno de [[La realtà in trasparenza]] si trovano dei suoi pensieri riguardanti la [[Prima guerra mondiale]], come «Le guerre sono sempre perdute e la guerra continua sempre».<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza''; | lettera 101 | La realtà in trasparenza }}</ref><ref>Per un ulteriore approfondimento, si veda la sezione sui [[#Temi cristiani|temi cristiani]] affrontata in precedenza.</ref>
 
Questo va molto in contrasto con la vita di Tolkien, in quanto lo scrittore partecipò alla [[prima guerra mondiale]] come soldato ed assistette agli sviluppi della [[seconda guerra mondiale|Seconda]]; all'interno di [[La realtà in trasparenza]] si trovano dei suoi pensieri riguardanti la [[prima guerra mondiale]], come «Le guerre sono sempre perdute e la guerra continua sempre».<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 101}}.</ref><ref>Per un ulteriore approfondimento, si veda la sezione sui [[#Temi cristiani|temi cristiani]] affrontata in precedenza.</ref>
A questo pessimismo (e forse realismo) riguardante la società in cui vive, Tolkien accosta un lieto fine nel suo romanzo, quasi volesse creare un mondo diverso da quello nel quale viveva quotidianamente, un mondo che affronta il male con il coraggio, la determinazione, l'amicizia e lo sconfigge per ritrovare finalmente la pace. Ma chi pensa che Tolkien sia un personaggio del mondo che crea, si sbaglia: in una lettera ad [[Amy Ronald]] nel [[1969]] afferma: «Io in realtà, non appartengo alla storia che ho inventato, e non voglio appartenervi»<ref>{{Cita |Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, ''La realtà in trasparenza''; || La realtà in trasparenza }}</ref>.
 
A questo pessimismo (e forse realismo) riguardante la società in cui vive, Tolkien accosta un lieto fine nel suo romanzo, quasi volesse creare un mondo diverso da quello nel quale viveva quotidianamente, un mondo che affronta il male con il coraggio, la determinazione, l'amicizia e lo sconfigge per ritrovare finalmente la pace. Ma chi pensa che Tolkien sia un personaggio del mondo che crea, si sbaglia: in una lettera ad [[Amy Ronald]] nel [[1969]] afferma: «Io in realtà, non appartengo alla storia che ho inventato, e non voglio appartenervi»<ref name="ReferenceA"/>.
==Influsso culturale==
===Influssi sul genere fantasy===
L'enorme popolarità della saga epica tolkieniana espanse anche il desiderio del pubblico di [[romanzo|romanzi]] [[fantasy]]; grazie soprattutto a ''Il Signore degli Anelli'', il genere fantastico fiorì per tutti gli [[anni 60]]. Furono pubblicati molti libri simili, per stile ed argomento, al libro dell'autore inglese, fra cui i libri del ''[[Earthsea|ciclo di Earthsea]]'' di [[Ursula Le Guin]], ''[[La saga della Riftwar]]'' di [[Raymond E. Feist]], ''[[La saga dei Belgariad]]'' di [[David Eddings]], il ''[[Shannara|ciclo di Shannara]]'' di [[Terry Brooks]], ''[[Le cronache di Thomas Covenant l'incredulo]]'' di [[Stephen R. Donaldson]] e i libri de ''[[La ruota del tempo]]'' di [[Robert Jordan]]. Nei casi di ''[[Gormenghast]]'' di [[Mervyn Peake]] e de ''[[Il serpente Ouroboros]]'' di [[E. R. Eddison]], invece, i romanzi vennero riscoperti dopo un'iniziale scarso successo.
 
== Influenza culturale ==
Il romanzo ha influenzato anche l'industria dei [[giochi di ruolo]], la quale si guadagnò una grande popolarità negli [[anni 70]] grazie al gioco ''[[Dungeons & Dragons]]''. Molte fra le razze presenti nel gioco sono simili per nome e caratteristiche a quelle de ''Il Signore degli Anelli'', come ad esempio gli halflings (inizialmente chiamati proprio [[Hobbit]], successivamente cambiati nel nome e, in parte, nelle caratteristiche, per evitare problemi legali<ref>{{en}}[http://rdushay.home.mindspring.com/Museum/Fantasy/DDrevw.html Dungeons & Dragons White Box Edition], recensione della prima edizione di D&D sul sito amatoriale ''The Fantasy Wing of the Museum of RPGs''</ref><ref>Gary Gygax e Dave Arneson, ''Dungeons & Dragons - Book 1: Men & Magic'', 1974, TSR e ''tsr2001 - Dungeons and Dragons - Basic Rulebook'', 1977, TSR</ref>), gli Elfi, i Nani, i Mezzelfi, orchi o draghi; tuttavia, uno degli autori originari del gioco, [[Gary Gygax]], ha affermato che l'influenza de ''Il Signore degli Anelli'' sul gioco è minima, e che lui ha incluso quegli elementi come mossa commerciale per alzare la popolarità del gioco, in quanto molti fan del gioco all'epoca della sua uscita erano anche fervidi fan dell'opera di Tolkien.<ref>[http://www.theonering.net/features/interviews/gary_gygax.html Intervista a Gary Gygax - Creatore di Dungeons & Dragons]. <small>URL consultato il 15 - 07 - 2008</small>.</ref>
=== Influenza sul genere fantasy ===
Il successo dell'opera aumentò l'interesse del pubblico per i [[romanzo|romanzi]] [[fantasy]] e il genere si accrebbe per tutti gli [[anni 1960|anni sessanta]] quando furono pubblicati molti libri simili per stile e argomento, come quelli del ''[[Ciclo di Earthsea]]'' di [[Ursula K. Le Guin]], ''[[La saga della Riftwar]]'' di [[Raymond E. Feist]], ''[[Il ciclo di Belgariad|La saga dei Belgariad]]'' di [[David Eddings]], il ''[[Shannara|ciclo di Shannara]]'' di [[Terry Brooks]], ''[[Le cronache di Thomas Covenant l'incredulo]]'' di [[Stephen R. Donaldson]] e i libri de ''[[La ruota del tempo]]'' di [[Robert Jordan]]; nei casi di ''[[Gormenghast (trilogia)|Gormenghast]]'' di [[Mervyn Peake]] e di ''[[Il serpente Ouroboros]]'' di [[Eric Rücker Eddison|E. R. Eddison]], invece, i romanzi vennero riscoperti dopo un iniziale scarso successo.
 
Il romanzo ha influenzato anche l'industria dei [[gioco di ruolo|giochi di ruolo]] che raggiunse grande popolarità negli [[anni 1970|anni settanta]] grazie al gioco ''[[Dungeons & Dragons]]''. Molte fra le razze presenti nel gioco sono simili per nome e caratteristiche a quelle di ''Il Signore degli Anelli'', come ad esempio gli halflings (inizialmente chiamati proprio “Hobbit” e successivamente cambiati nel nome e, in parte, nelle caratteristiche, per evitare problemi legali<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://rdushay.home.mindspring.com/Museum/Fantasy/DDrevw.html|titolo=Dungeons & Dragons White Box Edition|sito=The Fantasy Wing of the Museum of RPGs|accesso=31 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120306103034/http://rdushay.home.mindspring.com/Museum/Fantasy/DDrevw.html|dataarchivio=6 marzo 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gary Gygax e Dave Arneson|titolo=Dungeons & Dragons - Book 1: Men & Magic|anno=1974|editore=TSR}}</ref>), gli elfi, i nani, i mezzelfi, gli orchi o i draghi. Uno degli autori originari del gioco, [[Gary Gygax]], ha affermato che l'influenza del Signore degli Anelli sul gioco è minima, e che quegli elementi sono stati inclusi come mossa commerciale per aumentare la popolarità del gioco.<ref>{{Cita web|url=http://www.theonering.net/features/interviews/gary_gygax.html|titolo=Gary Gygax, Creator of Dungeons & Dragons|editore=TheOneRing.net|accesso=15 luglio 2008|lingua=en}}</ref>
''Il Signore degli Anelli'' ha influenzato, fra gli altri, la creazione del [[gioco di carte collezionabili]] [[Magic: l'adunanza]], come tra l'altro di molti videogiochi, fra cui ''[[Final Fantasy IV]]'', ''[[Ultima]]'', ''[[Baldur's Gate]]'', ''[[EverQuest]]'', ''[[The Elder Scrolls]]'', ''[[RuneScape]]'', ''[[Neverwinter Nights]]'', e la saga di ''[[Warcraft]]''<ref>{Douglass, Perry. [http://xbox.ign.com/articles/709/709122p1.html L'influenza della letteratura nel mito e nei videogames] (in inglese). <small>URL consultato il 29 - 05 - 2007</small>.</ref>; Oltre a questi, vi sono naturalmente i [[#Videogiochi|videogiochi]] espressamente ambientati nella Terra di Mezzo.
 
La tipologia di fantasy nata sull'onda del Signore degli Anelli ha influenzato anche la creazione del [[gioco di carte collezionabili]] [[Magic: l'Adunanza]], come molti videogiochi, fra cui ''[[Final Fantasy IV]]'', ''[[Ultima]]'', ''[[Baldur's Gate]]'', ''[[EverQuest]]'', ''[[The Elder Scrolls]]'', ''[[RuneScape]]'', ''[[Neverwinter Nights]]'', e la saga di ''[[Warcraft]]''.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Douglass, Perry|url=http://xbox.ign.com/articles/709/709122p1.html|titolo=L'influenza della letteratura nel mito e nei videogames|accesso=29 maggio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071101071645/http://xbox.ign.com/articles/709/709122p1.html|dataarchivio=1º novembre 2007|editore=[[IGN (sito web)|IGN]]|urlmorto=sì}}</ref>
Come in tutte le saghe di grande successo, esiste una grossa quantità di lavori di scarsa qualità basati sull'opera, per i quali è stato coniato l'aggettivo dispregiativo "Tolkieniesco". Esso indica il genere riferito all'abuso della trama di base dell'opera tolkieniana: un gruppo di avventurieri che si imbarcano in una missione per salvare il mondo dalle armate di un [[oscuro signore]]. Ciò è indice di quanto sia aumentata la popolarità di questo romanzo, da quando molti critici all'inizio lo bollarono come un "[[Richard Wagner|Wagner]] per bambini" (in riferimento al[[l'anello del Nibelungo]]) fino alla rivisitazione del romanzo in chiave di una sorta di risposta cristiana a Wagner.<ref>[http://atimes.com./atimes/others/spengler.html The Complete Spengler] (in inglese). <small>URL consultato il 29 - 05 - 2006.</small></ref><ref>Si veda anche la sezione [[#critiche|critiche]].</ref> Il libro ha aiutato anche a diffondere nei paesi anglosassoni la corretta formazione della forma plurale di "elfi" (''Elves'') e "nani" (''Dwarves''), una volta scritti e pronunciati "Elfs" e "Dwarfs".
 
Il romanzo ha avuto anche un'influenza pressoinfluenzato alcuni autori di fantascienza successivi come [[Arthur C. Clarke]]: Clarkeil infattiquale fa riferimento al [[Montemonte Fato]] nenel suo libro ''[[2010: Odissea Duedue]]'':
{{quotecitazione|Ricordi [...] ''Il Signore degli Anelli''? [...] Bene, [[Io (lunaastronomia)|Io]] ''è'' Mordor [...] C'è un passaggio che parlava di "fiumi di roccia fusa che interrompevano la loro via... fino a quando non si scioglievano e giacevano come dragoni vomitati dalla terra torturata." Questa è una decrizionedescrizione perfetta: come poteva Tolkien saperlo, un quarto di secolo prima che un qualcuno vedesse un'immagine di Io? Parla della Natura che imita l'Arte.|Arthur C. Clarke, 2010: Odissea Duedue, Capitolo 16|Do you remember [...] ''The Lord of the Rings''? [...] Well, Io ''is'' Mordor [...] There's a passage about "rivers of molten rock that wound their way ... until they cooled and lay like dragon-shapes vomited from the tortured earth." That's a perfect description: how did Tolkien know, a quarter of a century before anyone saw a picture of Io? Talk about Nature imitating Art.|lingua=en}}
 
Tolkien ha anche influenzato, per dichiarazione dello stesso regista, la filosofia di alcuni film di ''[[Star Wars]]'' di [[George Lucas]].<ref>[http://www.spookybug.com/origins/lotr.html Le origini di Star Wars - Il signoreSignore degli Anelli] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927202815/http://www.spookybug.com/origins/lotr.html |data=27 settembre 2007 }}. <small>URL consultato il 19-09-2006.</small></ref>
 
=== Satire e parodie ===
* ''[[Il Signore dei Tranelli]] (Bored of the Rings)'': questo romanzo è probabilmente la più famosa parodia, pubblicata a firma dell'organizzazione umoristicadella inglese "[[Harvard Lampoon]]" (gli autori sono [[Henry N. Beard]] and [[Douglas C. Kenney]]); con il titolo di ''Bored of the Rings''. Primaprima di pubblicarla gli autori la sottoposero a Tolkien, il quale la lesse e l'approvò, anche se dichiarò di non capirne lo humor.<ref name=deagostiniedicola.it>{{cita web|url=http://www.deagostiniedicola.it/ARTICOLI/modellismo/parodie_anelli/index.html|titolo=Il Signore delle Parodie|accesso=15-04- aprile 2008|operasito=DeAgostini edicola.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061027200156/http://www.deagostiniedicola.it/ARTICOLI/modellismo/parodie_anelli/index.html|dataarchivio=27 ottobre 2006|urlmorto=sì}}</ref>
* ''Hordes of the Things'' (1980): semisconosciuta serie radiofonica parodistica della BBC ([[1980]]) che tentò di parodiare il genere epico-[[fantasy]],{{Senza fonte|sulla falsariga della ''[[Guida galattica per gli autostoppisti (serie)|Guida galattica per gli autostoppisti]]''.}}
* ''Paperino e il signore del padello'', parodia della [[The Walt Disney Company|Disney]] con protagonista Paperino nei panni di Frodo e Topolino nei panni di Aragorn.<ref>[[Topolino (libretto)|Topolino]] nn. 2081 e 2082 del 17 e 25 ottobre [[1995]]. sceneggiatura di Giorgio Pezzin, disegni di Franco Valussi.</ref>
* ''The Lord of the Weed'': rimontaggio [[germania|tedesco]] dei primi venti minuti del film ''La Compagnia dell'Anello'' che ritrae i protagonisti come [[tossicodipendenza|tossicodipendenti]].
* ''Lords of the Rhymes'': duo musicale autore di "hobbit-[[Musica rap|rap]]".
* ''Once More With Hobbits'': parodia dell'opera di Tolkien, combinata con ''[[Buffy l'ammazzavampiri (serie televisiva)|Buffy l'ammazzavampiri]]'', creata da due autori [[New York|newyorkesi]], Jessica e Chris.
* ''Il Signore dei Porcelli'': [[parodia]] a [[fumetto|fumetti]] italiana, di [[Barbara Barbieri]] e [[Stefano Bonfanti]] (i creatori di [[Zannablù]]). La poesia dell'Anello recita in questo caso: «un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per condirli e nel sugo cucinarli».<ref name=deagostiniedicola.it />
* ''[[Il Signore dei Ratti]]'': albo a fumetti della serie di [[Rat-Man]], disegnata da [[Leo Ortolani]].
* ''Il signore dei tortelli'' ([[2005]]): scritta da ''Joey Luke Bandini'' pseudonimo di [[Gianluca Bedini]].
* ''Lo Svarione degli Anelli'': film in tre parti (attualmente ''La compagnia del Verginello'' e ''I due Porri'') che utilizza il materiale cinematografico del film di Peter Jackson, rimontato (ed accorciato), con un nuovo doppiaggio ed una colonna sonora ricostruita. I protagonisti, dediti all'uso di [[marijuana]], vogliono gettare l'Anello del Fuorismo nel Monte Fatto, perché tutti possano risentire dei suoi benefici effetti; in questo sono contrastati da Svarion, signore di Merdor, e dalle sue forze di polizia. Gli autori, della [[provincia di Varese]], lo rendono disponibile gratuitamente.
* ''Il signore dei porcelli'': [[parodia]] a [[fumetto|fumetti]] italiana, di [[Barbara Barbieri]] e [[Stefano Bonfanti]].
* ''Il Signore dei Tarzanelli'': parodia prodotta dallo Zoo di 105 in cui si sente un Leone di Lernia intento ad interpretare un certo "Cilum" (Gollum) che litiga con "Padron Frocio"...
* Svariati altri [[ridoppiaggio|ridoppiaggi]] del film (attualmente, se ne contano oltre sei).
* ''Il signore dei tortelli'': [[romanzo]] [[parodia]]to dello scrittore [[italia]]no [[Joey Luke Bandini]] pubblicato nel [[2005]].
* ''Paperino e il signore del padello'', parodia della [[The Walt Disney Company|Disney]] con protagonista Paperino nei panni di Frodo e Topolino nei panni di Aragorn<ref>[[Topolino (fumetto)|Topolino]] nn. 2081 e 2082 del 17 e 25 ottobre 1995. sceneggiatura di Giorgio Pezzin, disegni di Franco Valussi.</ref>.
 
=== Riferimenti nella musica ===
{{F|romanzi fantasy|febbraio 2019|}}
 
* Il compositore olandese [[Johan de Meij]] ha composto negli anni ottanta la sua [[Symphony No. 1]], soprannominata "The Lord of the Rings" Symphony, ovvero la Sinfonia del Signore degli Anelli. Il componimento consta di cinque parti, intitolate rispettivamente: Gandalf, Lothlórien, Gollum, Journey in the Dark (Viaggio nelle Tenebre) e Hobbits.
* ''The Ballad of Bilbo Baggins'' di [[Leonard Nimoy]] è basata sulla saga tolkeniana, in particolare su ''Lo Hobbit''.
* ''The Ballad of Bilbo Baggins'' di [[Leonard Nimoy]] è basata sulla saga tolkeniana, in particolare su ''[[Lo Hobbit]]''.
* I [[Led Zeppelin]] hanno composto alcune [[canzone (musica)|canzoni]] ispirate al ''Il Signore degli Anelli'': ''Misty Mountain Hop'' il cui titolo si rifà alle "[[Montagne Nebbiose]]" (''Misty Mountains''); ''Ramble On'' si riferisce a Bilbo Baggins e al suo incontro con Galadriel e Gollum, viene citata anche Mordor; ''The Battle of Evermore'' è ispirata dalle letture di Plant di quel periodo, sulla storia delle guerre di confine scozzesi, ed il testo è come un moderno discendente delle saghe di battaglia Anglosassoni rilette in chiave fantasy. Nel testo di "Stairway To Heaven" sono contenuti diversi riferimenti all'opera di Tolkien, come ha dichiarato in più ocasioni il cantante della band, Robert Plant.
* I [[Led Zeppelin]] hanno composto alcune [[canzone (musica)|canzoni]] ispirate al Signore degli Anelli: ''Misty Mountain Hop'', il cui titolo si rifà alle "[[Montagne Nebbiose]]" (''Misty Mountains''); ''Ramble On'' si riferisce a Bilbo Baggins e al suo incontro con Galadriel e Gollum, e viene citata anche Mordor; nel testo di ''The Battle of Evermore'' vi sono ulteriori riferimenti alla serie.<ref>[http://www.metallized.it/articolo.php?id=699 Tra rock e letteratura - Led Zeppelin]. Articolo dal sito metallized.it</ref>
* I [[Rush]] intitolarono ''Rivendell'' (nome inglese di [[Gran Burrone]]) una canzone del loro [[album discografico|album]] ''Fly By Night''.
* I [[camelRush (gruppo musicale)|CamelRush]] intitolarono la''[[Gran Burrone|Rivendell]]'' una canzone del loro [[Nimrodelalbum discografico|album]] -''[[Fly a)by TheNight]]''. procession{{Senza b)fonte|Anche il brano The WhiteNecromancer Riderdel successivo nell'album ''Mirage''Caress of Steel contiene chiari riferimenti alle vicende narrate da Tolkien.}}
* Gli [[Styx (gruppo musicale)|Styx]] intitolarono una canzone ''Lords of the Ring'', dalldell'album ''Pieces of Eight'' “Lords of the Ring”.
* Bo[[Patrice HanssonDeceuninck]], musicistacompositore [[SveziaFrancia|svedesefrancese]], ha realizzatoiniziato un albumprogetto strumentalemusicale basatoispirato sulle suggestioni dea ''Il Signore degli Anelli'', neldi cui ha portato a termine il primo album, ''[[1973The Ring Bearer part I]]'', relativo alla ''Compagnia dell'Anello''.{{Senza fonte}}
* [[Alan Horvath]] ha realizzato un intero album basato sul romanzo di Tolkien nel [[2004]].{{Senza fonte}}
* Patrice Deceuninck, compositore [[Francia|francese]], ha iniziato un progetto musicale ispirato a ''Il Signore degli Anelli'', di cui ha portato a termine il primo album, ''The Ring Bearer part I'', relativo alla ''Compagnia dell'Anello''. Diversamente dalle altre sue opere di musica prevalentemente elettronica, per questo album Deceuninck si è servito di una vera [[orchestra]].
* I [[Blind Guardian]], band [[Heavy metal|metal]] [[Germania|tedesca]], hanno intitolato una canzone ''Lord of the Rings'' nell'album ''[[Tales from the Twilight World]]''. Esiste anche un loro album dedicato a ''Il [[Silmarillion]]'' intitolato ''[[Nightfall in Middle-Earth]]''. Nell'album ''[[Battalions of Fear]]'' è presente una canzone dedicata a [[Éowyn]], una con riferimenti alle miniere di Moria (By the Gates of Moria) e una a Gandalf (Gandalf's Rebirth). Molte altre loro opere contengono riferimenti e citazioni dal lavoro di Tolkien.{{Senza fonte}}
* Alan Horvath ha realizzato anch'egli un intero album basato sul romanzo di Tolkien nel [[2004]].
* [[Enya]] ha reso omaggio al Signore degli Anelli inserendo il brano ''[[Lothlórien]]'' nell'album ''[[Shepherd Moons]]'' del [[1991]]. Inoltre, ha composto e interpretato due brani inseriti nella colonna sonora dei [[Il Signore degli Anelli (serie di film)|film]] di [[Peter Jackson]] tratti dal romanzo: ''Aníron'' e ''May it Be''.
* I Brobdingnagian Bards hanno intitolato una delle loro canzoni ''Tolkien'', ed il remix ''The Lord of the Ring''.
* Gandalf, musicista austriaco, scelse il suo nome basandosi su quello dello stregone protagonista del romanzo. Ha composto molti lavori con riferimenti a ''Il Signore degli Anelli'', soprattutto nel suo secondo album, ''Visions''.{{Senza fonte}}
* I [[Blind Guardian]], band [[Heavy metal|metal]] [[Germania|tedesca]], hanno intitolato una canzone ''Lord of the Rings'' nell'album ''Tales from the Twilight World''. Esiste anche un loro album dedicato a ''Il Silmarillion'' intitolato ''Nightfall in Middle-Earth''. Nell'album ''Battalions of Fear'' è presente una canzone dedicata a [[Éowyn]]. Molte altre loro opere contengono riferimenti e citazioni al lavoro di Tolkien.
* Il gruppo dei [[Nickel Creek]] intitolò una canzone ''The House of Tom Bombadil''.
* [[Enya]], nota artista [[Irlanda|irlandese]], ha reso omaggio al romanzo ''Il Signore degli Anelli'' inserendo il brano ''Lothlórien'' nell'album ''Shepherd Moons'' del [[1991]]. Inoltre, ha composto e interpretato due brani dell'omonimo film di [[Peter Jackson]]: ''Aníron'' e ''May it Be''.
* I [[Gorgoroth]], gruppo [[black metal]], traggono il proprio nome all'omonimo altopiano di [[Mordor]].
* Gandalf, musicista [[austria]]co, scelse il suo nome basandosi su quello dello stregone protagonista del romanzo. Ha composto molti lavori con riferimenti a ''Il Signore degli Anelli'', soprattutto nel suo secondo album, ''Visions''.
* Il gruppo dei Nickel Creek intitolò una canzone ''The House of Tom Bombadil''.
* I [[Gorgoroth]], gruppo [[black metal]], traggono il proprio nome all'omonimo altopiano di Mordor.
* Il progetto musicale [[Burzum]], dell'artista norvegese [[Varg Vikernes]], trae il proprio nome da una parte dell'iscrizione sull'Anello in [[Linguaggio nero|Lingua Oscura]]: «agh burzum-ishi krimpatul», ovvero «e nel buio incatenarli».
* In [[Italia]] sono emersi, tra gli altri, i [[Lingalad]], gruppo di [[Giuseppe Festa che(scrittore)|Giuseppe Festa]], si dedicatosono dedicati alla composizione di canzoni ispirate a Tolkien. Gli strumenti usati e lo stile musicale si avvicinano alla cultura [[Irlanda|irlandese]].{{Senza fonte}}
* Sempre in [[Italia]] ilIl gruppo [[Galadhrim]] propone un genere di musica tra il [[celticeltico]]co e il [[Medioevo|medioevale]] i cui temi e testi sono espressamente ispirati agli scritti di [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]].{{Senza fonte}}
* [[Edoardo Volpi Kellermann]], [[compositore]] italiano, ha tradotto, per usare le sue parole, «vent'anni di ricerca creativa ispirata alla lettura delle opere di Tolkien» in un progetto di musica strumentale chiamato ''Tolkieniana: Viaggio Musicale nella Terra di Mezzo''. Finora edito il primo disco, dal titolo ''[[Verso Minas Tirith]]''.{{Senza fonte}}
* I [[Summoning]], gruppo epic-black metal [[Austria|austriacoaustria]]co, hanno dedicato i loro album a ''Il Signore degli Anelli'' ispirandosi all'opera per i titoli e per i testi delle canzoni.{{Senza fonte}}
* Gli [[Amon Amarth]], gruppo [[Svezia|svedese]]death dimetal [[viking metal]]svedese, traggono il nome dal [[Montemonte Fato]].
* Il progetto musicale [[The Fellowship]] è nato con l'intento esplicito di rappresentare in musica la mitologia tolkieniana; ha pubblicato finora un album, ''[[In Elven Lands]]'', che si avvale della collaborazione di artisti di fama mondiale (come [[Jon Anderson]].{{Senza degli [[Yes]]).fonte}}
* Il compositore statunitense [[David Arkenstone]] ha composto nel [[2001]] un album ispirato a ''Il Signore degli Anelli'', dal titolo ''[[Music Inspired by Middle Earth]]'' ("Musica ispirata alla Terra di Mezzo") che, nonostante sia uscito in concomitanza con il film ''La compagnia dell'Anello'', non è ad esso correlato.{{Senza fonte}}
* Tra gli altri gruppi che traggono i loro nome da Il Signore Degli Anelli, ricordiamo gli Isengard (band black metal svedese), residenza di Saruman; gli italiani Nazgul (black metal), nella saga degli spaventosi esseri volanti simili a draghi, per le fattezze.
* Il gruppo musicale [[gothic metal]] [[Finlandia|finlandese]] [[Battlelore (gruppo musicale)|Battlelore]] trae ispirazione per i suoi testi dalle opere di Tolkien.{{Senza fonte}}
*Il compositore americano [[David Arkenstone]] ha composto, nel [[2001]], un album ispirato a Il Signore degli Anelli, dal titolo ''Music Inspired by Middle Earth'' ("Musica ispirata alla Terra di Mezzo") che, nonostante sia uscito in concomitanza con il film ''La compagnia dell'Anello'', non ne è relativo.
* I [[Carach Angren (gruppo musicale)|Carach Angren]], gruppo musicale Simphonic Black Metal Olandese, prendono il proprio nome da un luogo presente nell'opera di Tolkien
*La [[folk metal]] band [[Rivendell (band)|Rivendell]] basa i suoi testi (e il suo nome) sulle opere di Tolkien.
* I [[Rhapsody of Fire]] hanno dichiarato di essersi ispirati al mondo Tolkeniano per la composizione delle loro canzoni mentre l'ex chitarrista della band, [[Luca Turilli]], dopo l'abbandono dei Rhapsody of Fire ha fondato una propria band, sempre ispirata dal mondo del Signore degli Anelli.{{Senza fonte}}
*Il gruppo musicale [[gothic metal]] [[Finlandia|finlandese]] [[Battlelore]] trae ispirazione per i suoi testi dalle opere di Tolkien.
 
=== Influenza sociale e politica ===
Oltre a questi, i gruppi, soprattutto black metal, che hanno preso ispirazione dal capolavoro di Tolkien intitolando la band o i testi con nomi presi dal ''Signore degli Anelli'' sono moltissimi, sovente [[Scandinavia|scandinavi]].
In tutto il mondo ci sono istituzioni e società che si occupano di promuovere e ricordare le opere di Tolkien; in Italia è stata fondata nel 1994 la [[Società Tolkieniana Italiana]], un'associazione senza scopo di lucro che si dedica allo studio e alla diffusione dell'opera di Tolkien.
 
Dal 2003, ogni 25 marzo gli appassionati di Tolkien festeggiano il Tolkien Reading Day, una giornata dedicata alla lettura delle sue opere, in cui si organizzano eventi e manifestazioni. La scelta della data non è casuale, in quanto coincide con la caduta di Sauron e decreta la fine della guerra dell'anello.<ref>{{Cita web|url=https://tolkienreadingday.tolkieniana.net/|titolo=Tolkien Reading Day|accesso=3 gennaio 2022|dataarchivio=3 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220103135416/https://tolkienreadingday.tolkieniana.net/|urlmorto=sì}}</ref>
===Altri riferimenti===
* La serie televisiva statunitense di fantascienza ''[[Babylon 5]]'' comprende alcuni occasionali riferimenti a ''Il Signore degli Anelli'', come temi epici disegnati per una simile costruzione mitologica.
* Nel romanzo di [[Stephen King]] e [[Peter Straub]] ''[[Il talismano]]'' (''The Talisman'') ci sono vari riferimenti a ''Il Signore degli Anelli''.
*Nel romanzo di [[Stephen King]]'' [[L'ombra dello scorpione]]'' c'è un riferimento a ''Il Signore degli Anelli''
* L'eroe di ''[[Cryptonomicon]]'', romanzo di [[Neal Stephenson]], si vede come un nano, suo nonno come un [[elfo]], un ex-marinaio come un appartenente alla razza degli uomini, e si riferisce alla sua [[nemesi]] (un avvocato psicotico) come [[Gollum]].
* ''Il Signore degli Anelli'' è il soprannome del [[ginnastica|ginnasta]] [[italia]]no [[Jury Chechi]], campione olimpico e mondiale nella specialità degli [[anelli]].
* ''Il Signore degli Anelli'' è anche uno dei soprannomi di [[Maurizio Costanzo]]. Gli venne dato da [[Fiorello]] durante una puntata del varietà "[[Stasera pago io]]" su [[Rai Uno]]. L'allusione del soprannome è ai quattro matrimoni e mezzo di [[Maurizio Costanzo]] che quanto a fedi nuziali è un vero "Signore degli Anelli".
* Nella serie televisiva americana "Friends", due dei protagonisti Ross e Chandler, si riferiscono ad un loro vecchio amico col soproanome di "Gandalf".
=== Il Signore degli Anelli e la politica ===
Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] l'opera di Tolkien venne "adottata" dal movimento alternativo e [[Movimento pacifista|pacifista]] degli [[Anni 1960|anni sessanta]]. In Italia, invece, Tolkien venne scoperto all'incirca nella seconda metà degli anni settanta, pochi anni dopo la prima pubblicazione in Italia ad opera della [[Rusconi]]. Secondo un'intervista<ref>{{Cita|Cristiana Vivenzio||politicacroppi}}</ref> realizzata a [[Umberto Croppi]], all'epoca dirigente giovanile del [[MSI]], inizialmente Tolkien aveva le caratteristiche di un'esperienza personale ed individuale, senza le caratteristiche di neo-paganesimo che i media attribuirono a questa passione. In seguito ad alcune recensioni Tolkien divenne a poco a poco un autore di riferimento, il primo narratore puro, e non un saggista o uno storico; essi riscoprivano "la possibilità di pensare un universo esistenziale alternativo al di fuori delle mitologie passatiste della nostra area politica."<ref>{{Cita |''Ibidem'',||politicacroppi}}</ref> Nacquero quindi gruppi come la [[La Compagnia dell'Anello (gruppo musicale)|Compagnia dell'anello]], gruppo di [[musica alternativa]] legato al [[Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]], e gli [[Hobbit (band musicale)|Hobbit]], gruppo musicale di [[Perugia]] della destra radicale autori dell'album ''La Contea''. Di lì a poco nacque l'idea dei '''Campi Hobbit''', raduni organizzati dei giovani di destra. Se ne tennero tre, ognuno con successo crescente; essi suscitarono anche l'attenzione dei media, ma la [[strage di Bologna]] indusse ad una normalizzazione interna del partito, e la parte creativa di questo, rappresentata appunto dei campi hobbit, non venne più vista di buon occhio e quindi l'esperienza non fu ripetuta. Secondo un'altra intervista<ref>Dario Olivero. [http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/spettacoli_e_cultura/tolkien/tolkien/tolkien.html Tolkien autore di destra? Storia di una mistificazione]. [[23 settembre]] [[2003]]. <small>URL consultato il 26-10-2007.</small></ref> realizzata a Paolo Pecere, autore già citato del libro ''L'anello che non tiene. Tolkien fra letteratura e mistificazione''<ref>{{Cita | L. Del Corso e P. Pecere||L'anello che non tiene}}</ref>, l'opera di Tolkien è stata strumentalizzata da alcune frange estremiste della destra, attraverso la lettura superficiale di alcuni brani del testo, ed interpretando alcuni valori espressi dal romanzo, come l'eroismo, la cavalleria, o la società suddivisa in caste come una traccia dell'ideologia presente nel libro. Il pensiero di Pecere, utilizzando le sue parole, può essere quindi espresso con la frase "Il libro da un punto di vista ideologico non contiene nessuno spunto di vero approfondimento, è neutrale".
 
Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] l'opera di Tolkien venne "adottata" dal movimento alternativo e [[Movimento pacifista|pacifista]] degli [[Anni 1960|anni sessanta]], che usò slogan di protesta come ''Frodo Lives'' o ''Gandalf for President'' molto diffusamente.<ref>Michael White, ''La vita di J.R.R. Tolkien'', Bompiani 2002, ISBN 978-88-452-5252-5, [http://books.google.it/books?id=JUD7PsoMZ1kC&pg=PT153&dq=hippy+frodo&hl=it&sa=X&ei=LXQ5VMy8IsmdPei6gfgK&ved=0CCUQ6AEwAQ#v=onepage&q=frodo&f=false La vita di J.R.R. Tolkien - Michael White - Google Libri]</ref> In Italia, invece, l'opera di Tolkien raggiunse un largo successo all'incirca nella seconda metà degli [[Anni 1970|anni Settanta]], poco tempo dopo la pubblicazione della [[Rusconi Libri|Rusconi]],<ref>Mario Caprara, Gianluca Semprini, ''Neri!'', Newton Compton Editori, 2012, ISBN 978-88-541-4695-2, [http://books.google.it/books?id=ieO_d2Nz-Y8C&pg=PT414&dq=hippy+frodo&hl=it&sa=X&ei=LXQ5VMy8IsmdPei6gfgK&ved=0CC8Q6AEwAw#v=onepage&q pag]</ref> e fu subito strumentalizzato da alcune frange della [[Estrema destra|destra radicale]], che lo distorsero vedendolo come possibile manifesto delle loro idee politiche.<ref name="cita-Del-Corso-Pecere"/><ref>Dario Olivero. {{Cita web |url=http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/spettacoli_e_cultura/tolkien/tolkien/tolkien.html|titolo=Tolkien autore di destra? Storia di una mistificazione|data=23 settembre 2003|accesso=26 ottobre 2007}}</ref> Nacquero quindi gruppi come la [[Compagnia dell'Anello (gruppo musicale)|Compagnia dell'Anello]], gruppo di [[musica alternativa di destra]] legato al [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]], e gli Hobbit, gruppo musicale di [[Perugia]] legato all'estrema destra. Di lì a poco nacque l'idea dei [[Campi Hobbit]],<ref>{{cita web|url=http://www.ideazione.com/settimanale/numeri_speciali/speciale_Tolkien/vivenzio.htm|titolo=Campo Hobbit, quella festa a lungo attesa|editore=Ideazione.com|autore=Cristiana Vivenzio|data=11 gennaio 2002|accesso=4 giugno 2014}}</ref> raduni organizzati dai giovani di destra. Ma per quanto in Italia non si fosse vista la sovrapposizione tra mondo tolkieniano e cultura psichedelica vista in Inghilterra<ref>https://www.johncoulthart.com/feuilleton/2023/03/20/gandalfs-garden-magazine/</ref> e negli Stati Uniti, molte culture alternative antiautoritarie e anarchiche ne ripresero l'immaginario, come nel caso degli ecovillaggi radicali degli "Elfi di Granburrone", nei boschi pistoiesi<ref>https://www.ilfoglio.it/cultura/2022/10/08/news/a-chi-appartiene-j-r-r-tolkien-la-signora-degli-anelli-e-la-politica-in-cerca-di-fantasia-4524116/</ref>
==Trasposizioni==
===Cinema===
====Primi tentativi e adattamenti====
Esisteva un progetto dei [[The Beatles|Beatles]] per realizzare una versione de ''Il Signore degli Anelli'', ma non fu portato a termine a causa dell'opposizione loro dimostrata dall'autore.<ref>[http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=19837 I Beatles volevano interpretare ''Il Signore degli Anelli'']</ref> Una voce molto diffusa dice che anche [[Stanley Kubrick]]<ref>[http://www.16noni.it/cinema/i/signoreanelli.htm SediciNoni.it], «...Kubrick [...] manifestò un serio interesse per il progetto [...]».</ref> avesse preso in considerazione la possibilità di girare una [[trilogia]] di film, ma abbandonò l'idea perché troppo "vasta" per essere realizzata.
Alla metà degli [[anni 1970|anni settanta]], il regista britannico [[John Boorman]] collaborò con il produttore Saul Zaentz per realizzare un film dell'opera, ma il progetto risultò troppo costoso per i finanziamenti a disposizione al tempo; Boorman sfruttò comunque i suoi appunti per le riprese del film ''[[Excalibur (film)|Excalibur]]''.
 
== Opere derivate ==
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli (film 1978)}}
{{F|romanzi fantasy|febbraio 2019|}}
Nel [[1978]], gli studios ''Rankin-Bass'' produssero il primo vero adattamento cinematografico di materiale legato a ''Il Signore degli Anelli'' con una [[Lo Hobbit (film 1977)|versione animata]] televisiva de ''Lo Hobbit'', un [[prequel]] della saga maggiore. Poco dopo, Saul Zaentz riprese da dove la Rankin-Bass aveva concluso, realizzando un adattamento a cartoni animati de ''La Compagnia dell'Anello'' e la prima parte de ''Le due Torri'': la versione animata de ''[[Il Signore degli Anelli (film 1978)|Il Signore degli Anelli]]'', originalmente rilasciata della [[United Artists]], incorporava sequenze di animazione su scene dal vivo, e fu diretta da [[Ralph Bakshi]]; questo lavoro, tuttavia, a causa di problemi di budget e tempo, non fu di qualità elevata: alcune porzioni vennero completamente rianimate e migliorate, mentre per altre venne usata la tecnica del ''[[rotoscope|rotoscopio]]'', dove l'animazione si sovrappone alle sequenze dal vivo. Il film inoltre si conclude in maniera drastica, subito dopo la battaglia al [[Fosso di Helm]], e prima che [[Frodo Baggins|Frodo]], [[Samvise Gamgee|Sam]] e Gollum arrivassero alla [[Tana di Shelob]] (le [[Paludi Morte]], il [[Cancello Nero]] e la parte di [[Faramir]] sono state tagliate). Nonostante i suoi sforzi, Bakshi non fu mai in grado di realizzare la seconda parte della pellicola per completare il resto della storia, lasciando così la porta aperta alla Rankin-Bass per finire il lavoro, cosa che effettivamente avvenne con la versione animata del [[1980]] de ''[[Il ritorno del Re (film 1980)|Il ritorno del Re]]'', realizzato dallo stesso team che aveva portato sullo schermo ''Lo Hobbit'' la prima volta.
 
=== Cinema ===
====Adattamenti e la trilogia cinematografica di Peter Jackson====
==== Primi tentativi e adattamenti ====
[[Immagine:Peter Jackson holding an Oscar.jpg|200px|left|thumb|[[Peter Jackson]], regista dell'ultima trasposizione su pellicola de ''Il Signore degli Anelli'']]
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli (film 1978)|Il ritorno del re (film 1980)}}
Gli adattamenti fino ad ora proposti erano principalmente rivolti ad un pubblico di ragazzi e bambini, lasciando scontenta la maggior parte dei fan adulti, che rimproverava a tali trasposizioni di aver ignorato gli aspetti più profondi e "filosofici" della storia di Tolkien. Insomma, i relativi fallimenti dei precedenti lavori scoraggiarono registi e case di produzione, che non riproposero più l'idea, giudicata impossibile da portare sullo schermo, a causa dell'enorme quantità di finanziamenti e di effetti speciali necessari, senza contare il fatto che l'interesse generale per l'opera del professore inglese stava man mano scemando. Fu solo con lo sviluppo di nuove tecniche cinematografiche, in particolare l'evoluzione della [[computer grafica]], che il progetto venne ripreso in considerazione.
[[File:RalphBakshiJan09.jpg|thumb|[[Ralph Bakshi]], autore del primo adattamento cinematografico de ''Il Signore degli Anelli'', un lungometraggio animato.]]
 
Molti registi e cineasti, nel corso degli anni, pensarono o tentarono di cimentarsi con una trasposizione cinematografica del più famoso romanzo di Tolkien.
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli (film)}}
Attorno al [[1995]], la [[Miramax Films]] sviluppò un enorme progetto di adattamento dal vivo de ''Il Signore degli Anelli'', con il [[regista]] [[Nuova Zelanda|neozelandese]] [[Peter Jackson]] dietro la macchina da presa, che avrebbe dovuto svilupparsi in due film. Quando la produzione divenne troppo costosa per le intenzioni della casa di produzione, la [[New Line Cinema]] rilevò la responsabilità della produzione, credendo fino in fondo nel progetto, e ampliando il numero di film da due a tre, per rispettare meglio i tempi del libro; i dirigenti e fondatori della [[Miramax Films|Miramax]], Bob Weinstein e Harvey Weinstein, tuttavia, rimasero inseriti nel progetto, nel ruolo di [[Produttore cinematografico|produttori]].
 
Uno dei primi produttori a proporsi per produrre un adattamento cinematografico del romanzo fu [[Walt Disney]], nel corso della sua vita richiese numerose volte a Tolkien i diritti di suoi romanzi, tuttavia quest'ultimo si rifiutò a darglieli per una sua antipatia nei confronti di Disney.<ref>{{Cita web|url=https://spacenerd.it/2021/06/perche-tolkien-odiava-walt-disney/|titolo=Perché Tolkien odiava Walt Disney (e gli negò i diritti del Signore degli Anelli) – SpaceNerd.it|autore=Vittorio Pezzella|sito=spacenerd.it|data=2021-06-13|lingua=it-IT|accesso=2023-07-18}}</ref> I [[The Beatles|Beatles]] avrebbero voluto realizzare una versione del romanzo e [[Stanley Kubrick]] prese in considerazione la possibilità di dirigere il film<ref>{{cita web|url=http://www.16noni.it/cinema/i/signoreanelli.htm|titolo=Il Signore degli Anelli|citazione=Kubrick [...] manifestò un serio interesse per il progetto [...]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927081724/http://www.16noni.it/cinema/i/signoreanelli.htm|dataarchivio=27 settembre 2007}}</ref> ma l'autore si oppose al progetto.<ref>{{cita web|url=http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=19837|titolo=I Beatles volevano interpretare Il Signore degli Anelli|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071114071125/http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=19837|dataarchivio=14 novembre 2007|urlmorto=sì}}</ref> {{Senza fonte|Alla metà degli anni settanta, il regista britannico [[John Boorman]] collaborò con il produttore Saul Zaentz per realizzare un film basato sull'opera, ma il progetto risultò troppo costoso per i finanziamenti a disposizione al tempo; Boorman sfruttò comunque i suoi appunti per le riprese del film Excalibur.}}
I tre film vennero girati contemporaneamente, in diversi set sparsi per la [[Nuova Zelanda]], e sono caratterizzati da un ampio utilizzo di [[effetti speciali]] assolutamente innovativi e di modellini e diorama, sviluppati interamente dalla [[Weta Digital]] e dalla [[Weta Workshop]], società cinematografiche fondate da Peter Jackson stesso. La computer grafica, in particolare, è stata molto usata, sia nelle piccole ambientazioni (ad esempio la creazione del personaggio di Gollum, interamente in CG e primo esperimento nel genere così ben riuscito) che nelle scene delle grandi battaglie, per quali sono state programmate migliaia di comparse digitali, in modo tale che avessero una discreta autosufficienza di movimento ed azione.
 
Nel 1977, gli studios ''Rankin-Bass'' produssero una [[Lo Hobbit (film 1977)|versione animata]] televisiva de ''Lo Hobbit''. Poco dopo, Saul Zaentz riprese da dove la Rankin-Bass aveva concluso, realizzando un adattamento animato che copriva la trama di La Compagnia dell'Anello e la prima parte di quella di Le due torri. Questa [[Il Signore degli Anelli (film 1978)|versione animata]], prodotta dalla [[United Artists]], usava una tecnica mista, che incorporava sequenze di animazione e scene dal vivo, e fu diretta da [[Ralph Bakshi]]; il film si conclude subito dopo la battaglia al [[Fosso di Helm]] (le [[Paludi Morte]], il [[Cancello Nero]] e il personaggio di [[Faramir]] sono stati esclusi dall'adattamento). Nonostante i suoi sforzi, Bakshi non fu mai in grado di realizzare la seconda parte della pellicola, ma la Rankin-Bass terminò ugualmente l'opera con la versione animata di ''[[Il ritorno del re (film 1980)|Il ritorno del re]]'' nel 1980, realizzato dallo stesso team che aveva la versione televisiva de Lo Hobbit.{{Senza fonte}}
''[[La Compagnia dell'Anello (film)|La Compagnia dell'Anello]]'' uscì nelle sale il [[19 dicembre]] [[2001]] (in [[Italia]] il [[18 gennaio]] [[2002]]), ''[[Le due Torri (film)|Le due Torri]]'' il [[18 dicembre]] [[2002]] (in [[Italia]] il [[16 gennaio]] [[2003]]) e ''[[Il ritorno del Re (film)|Il ritorno del Re]]'' il [[17 dicembre]] [[2003]] (in [[Italia]] il [[22 gennaio]] [[2004]]).
 
==== La trilogia di Peter Jackson ====
Alcuni fan hanno criticato questi film poiché contengono delle alterazioni della storia originale, ed hanno, a detta di questi, un tono un po' diverso dalla narrazione del romanzo e dalla visione originale di Tolkien; è comunque riconosciuto dai più alla produzione di aver raggiunto grandissimi risultati. A titolo di esempio vi è una frase di [[Roger Ebert]]: «Jackson ha preso un'incantevole ed unica opera letteraria e la ha ri-raccontata nei termini del cinema moderno. [...] Fare quello che ha fatto in questi film deve essere stato molto difficile, e merita un applauso, ma rimanere fedeli a Tolkien sarebbe stato ancora più difficile, e coraggioso.»
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli (serie di film)}}
[[File:Peter Jackson01.jpg|thumb|[[Peter Jackson]], regista della [[Il Signore degli Anelli (serie di film)|trilogia cinematografica]] prodotta dalla [[New Line Cinema]].|alt=]]
{{Senza fonte|I relativi fallimenti dei precedenti lavori scoraggiarono per molti anni registi e case di produzione, che non riproposero più l'idea di una trasposizione cinematografica del libro, giudicata impossibile da portare sullo schermo a causa dell'enorme quantità di sforzi produttivi richiesti.}}{{chiarire||chiarire}} Fu solo con lo sviluppo di nuove tecniche cinematografiche, in particolare l'evoluzione della [[computer grafica]], che il progetto venne ripreso in considerazione.{{Senza fonte}}
 
Nel [[1995]], la [[Miramax Films]] sviluppò un progetto di adattamento dal vivo del romanzo con il [[regista]] [[Nuova Zelanda|neozelandese]] [[Peter Jackson]], che avrebbe dovuto svilupparsi in due film. Quando la produzione divenne troppo costosa per le intenzioni della casa di produzione, la [[New Line Cinema]] rilevò la responsabilità della produzione passando da due a tre film per rispettare meglio i tempi del libro; i dirigenti e fondatori della [[Miramax Films|Miramax]], Bob Weinstein e Harvey Weinstein, rimasero inseriti nel progetto, nel ruolo di [[Produttore cinematografico|produttori]].{{Senza fonte}}
L'adattamento cinematografico di Peter Jackson ha guadagnato diciassette [[Premio Oscar|Oscar]] (quattro per ''La Compagnia dell'Anello''<ref>[http://italian.imdb.com/title/tt0120737/awards IMDB], <small>URL consultato il 02-09-2007</small></ref>, due per ''Le due Torri''<ref>[http://italian.imdb.com/title/tt0167261/awards IMDB], <small>URL consultato il 02-09-2007</small></ref> e undici per ''Il ritorno del Re''<ref>[http://italian.imdb.com/title/tt0167260/awards IMDB], <small>URL consultato il 02-09-2007</small></ref>): i premi Oscar attribuiti ai tre film coprono quasi tutte le categorie (il terzo film vinse infatti tutti e undici i premi per i quali era candidato), ma nessuno per le categorie relative agli [[attore (spettacolo)|attori]]. In particolare il premio come "miglior film" a ''Il ritorno del Re'', può venir considerato un premio dato all'intera trilogia da parte della critica.
 
I tre film vennero girati contemporaneamente in [[Nuova Zelanda]], e sono caratterizzati da un ampio utilizzo di [[effetti speciali]] sviluppati dalla [[Weta Digital]] e dalla [[Weta Workshop]], società cinematografiche fondate da Peter Jackson stesso. {{Senza fonte|La computer grafica, in particolare, è stata molto usata, sia nelle piccole ambientazioni (ad esempio la creazione del personaggio di Gollum, interamente generato al computer) che nelle scene delle grandi battaglie, per quali sono state programmate migliaia di comparse digitali.}}
La ''première'' di ''Il ritorno del Re'' si tenne a [[Wellington (Nuova Zelanda)|Wellington]], in [[Nuova Zelanda]], il [[1 dicembre|1° dicembre]] [[2003]], e fu affiancata da celebrazioni dei fan e da promozioni ufficiali (la produzione del film ha contribuito consistentemente all'economia della nazione). ''Il ritorno del Re'' è stato anche il secondo film nella storia (dopo ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'') a guadagnare più di un miliardo di dollari (in tutto il mondo);<ref>[http://www.boxofficemojo.com/alltime/world/ Box office Mojo], <small>URL consultato il 02-09-2007</small>.</ref> questo film, come incassi è il secondo film migliore di sempre nella storia del cinema, sempre dopo [[Titanic (film 1997)|Titanic]] (1.118 contro 1.845 milioni di dollari).<ref>[http://www.boxofficemojo.com/alltime/world/ Box office Mojo], <small>URL consultato il 02-09-2007</small>.</ref> Alla notte degli Oscar [[2004]], ''Il ritorno del Re'' vinse, come detto, tutte e undici le statuette per le quali era stato candidato, eguagliando il record di ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'' e ''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]]''; la trilogia di Jackson è, ad oggi, la trilogia che ha incassato di più nella storia del cinema.<ref>[http://www.boxofficemojo.com/alltime/trilogyww.htm Box Office Mojo], <small>URL consultato il 02-09-2007.</small></ref>
 
''[[Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello|La Compagnia dell'Anello]]'' uscì nelle sale il 19 dicembre [[2001]], ''[[Il Signore degli Anelli - Le due torri|Le due torri]]'' il 18 dicembre [[2002]] e ''[[Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re|Il ritorno del re]]'' il 17 dicembre [[2003]].
===Radio===
La [[British Broadcasting Corporation|BBC]] produsse un adattamento in tredici parti de ''Il Signore degli Anelli'' nel [[1956]], ed una versione in sei parti de ''Lo Hobbit'', nel [[1966]].
Sulla trasmissione del ''Signore degli Anelli'', Tolkien scrisse: «Penso che il libro sia del tutto inadatto alla "drammatizzazione", e le trasmissioni non mi sono piaciute affatto». Non esistono registrazioni della serie del [[1956]], al contrario di quelle de ''Lo Hobbit''.
 
Gli adattamenti cinematografici di Peter Jackson hanno guadagnato diciassette [[Premio Oscar|premi Oscar]]: quattro per ''La Compagnia dell'Anello'', due per ''Le due torri'' e undici per ''Il ritorno del re''<ref>{{cita web|url=https://www.cheatsheet.com/entertainment/did-lord-of-the-rings-movies-win-any-oscars.html/|titolo=Did 'The Lord of the Rings' Movies Win Any Oscars?|sito=Showbiz CheatSheet|lingua=EN|cognome=Mullen|nome=Amanda}}</ref>. La première di ''Il ritorno del re'' si tenne a [[Wellington (Nuova Zelanda)|Wellington]], in [[Nuova Zelanda]], il 1º dicembre [[2003]], e fu affiancata da celebrazioni dei fan e da promozioni ufficiali (la produzione del film ha contribuito consistentemente all'economia della nazione). ''Il ritorno del re'' è stato anche il secondo film nella storia a guadagnare più di un miliardo di dollari (in tutto il mondo).<ref name="Box office Mojo">{{cita web|url=http://www.boxofficemojo.com/alltime/world/ |titolo=Box office Mojo|accesso=5 gennaio 2016}}</ref> Alla notte degli Oscar [[2004]], ''Il ritorno del re'' vinse tutte e undici le statuette per le quali era stato candidato, eguagliando il record di ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'' e ''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]]''.
Una drammatizzazione del [[1979]] fu trasmessa negli [[Stati Uniti d'America|USA]] e successivamente registrata e venduta su [[musicassetta|cassette]] e [[Compact disc|CD]]. Sulla confezione non appaiono indicazioni su cast o altre informazioni. Ogni attore fu apparentemente registrato separatamente e poi le varie parti montate insieme; diversamente dall'edizione della BBC dove gli attori registrarono insieme, i componenti del cast non interagiscono tra di loro ed il risultato ne soffre.
 
=== Radio ===
Nel [[1981]] la [[British Broadcasting Corporation|BBC]] trasmise una nuova, ambiziosa drammatizzazione in ventisei episodi da mezz'ora ciascuno. Ognuno dei ventisei episodi originali fu trasmesso due volte a settimana, uno standard ancora oggi per molte serie della BBC. La serie fu trasmessa anche negli Stati Uniti sulla National Public Radio con una nuova [[sinossi]] prima di ogni episodio.
* La [[British Broadcasting Corporation|BBC]] produsse un adattamento in tredici parti dell'opera nel [[1956]], ed una versione in sei parti de ''Lo Hobbit'', nel [[1966]]. Sulla trasmissione della prima, Tolkien scrisse: «Penso che il libro sia del tutto inadatto alla drammatizzazione, e le trasmissioni non mi sono piaciute affatto»<ref>{{cita|''La realtà in trasparenza''|lettera 175}}.</ref>. Non esistono registrazioni della serie del [[1956]], al contrario di quelle de ''Lo Hobbit''.{{Senza fonte}}
* Un'ulteriore drammatizzazione del [[1979]] fu trasmessa negli Stati Uniti e successivamente registrata e venduta su [[musicassetta|cassette]] e [[CD]]; sulla confezione non appaiono indicazioni su cast o altre informazioni. Ogni attore fu apparentemente registrato separatamente e poi le varie parti montate insieme.{{Senza fonte}}
* Nel [[1981]] la BBC trasmise una nuova drammatizzazione in ventisei episodi da mezz'ora ciascuno; ognuno degli episodi fu trasmesso due volte a settimana, uno standard ancora oggi per molte serie della BBC.<ref>{{cita web|url=http://www.tolkienlibrary.com/press/850-Lord-of-the-Rings-BBC-Dramatization.php|titolo=Review: The BBC Lord of the Rings Dramatization re-released by BBC AudioBooks America|editore=Tolkienlibrary.com|autore=Pieter Collier|accesso=5 giugno 2014|lingua=en}}</ref> La serie fu trasmessa anche negli Stati Uniti sulla [[National Public Radio]] con una [[sinossi]] aggiunta prima di ogni episodio. La serie fu successivamente montata in tredici episodi da un'ora, restaurando e reinserendo alcuni dialoghi originariamente tagliati, ri-arrangiando alcune scene per il loro impatto drammatico e risistemando la narrazione e le [[colonna sonora|musiche]]. Questa versione venne venduta sia su cassetta che su CD.{{Senza fonte}} Nel [[2002]], per sfruttare il successo della trilogia cinematografica, la BBC trasmise nuovamente la serie, su "BBC - Radio 4", questa volta dividendola secondo lo schema dei libri in una trilogia, omettendo le divisioni originali degli episodi, ed utilizzando l'attore [[Ian Holm]], che nella serie aveva recitato nel ruolo di Frodo Baggins (mentre interpreta Bilbo nella trilogia di Peter Jackson), come nuova voce narrante.{{Senza fonte}}
 
=== Teatro ===
La serie in ventisei episodi da mezz'ora fu successivamente montata in tredici episodi da un'ora, restaurando e reinserendo alcuni dialoghi originariamente tagliati, riarrangiando alcune scene per il loro impatto drammatico e risistemando la narrazione e le [[colonna sonora|musiche]]. Questa versione venne venduta sia su cassetta che su CD.
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli (musical)}}
Sono state approntate alcune [[Rappresentazione teatrale|rappresentazioni teatrali]] basate sul Signore degli Anelli. Tra queste, lunghe rappresentazioni complete di La Compagnia dell'Anello (2001), Le due torri (2002) e di Il ritorno del re (2003) sono state messe in scena negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a [[Cincinnati]], [[Ohio]]. Nel 2006, un [[musical]] in grande stile della durata di tre ore e mezzo fu prodotto a [[Toronto]], in [[Canada]], ma gli eccessivi costi di produzione fecero cancellare il musical solo sei mesi dopo{{Senza fonte}}; una versione dello stesso, tagliata e riscritta in alcune parti, ha cominciato ad essere rappresentata a [[Londra]] a partire da maggio [[2007]].{{Senza fonte}}
 
=== Televisione ===
Nel [[2002]], per sfruttare il traino della trilogia cinematografica, la BBC trasmise nuovamente la serie, su "BBC - Radio 4", questa volta dividendola secondo lo schema dei libri in una trilogia, omettendo le divisioni originali degli episodi, ed utilizzando l'attore [[Ian Holm]], che nella serie aveva recitato nel ruolo di Frodo Baggins (mentre è Bilbo nella trilogia di Peter Jackson), come voce narrante di nuove narrazioni iniziali e finali per le prime due parti, e solo per quella iniziale della terza parte.
Nel 1993, in [[Finlandia]] venne realizzata una serie televisiva intitolata ''[[Hobitit]]'' (lett. "Gli Hobbit"). La serie si concentra principalmente sul viaggio di Frodo, Sam e Gollum verso il Monte Fato e non mostra gli eventi che riguardano il resto della compagnia.
 
Nel novembre del 2017 gli [[Amazon Studios]] hanno firmato un contratto da 250 milioni di dollari con la [[New Line Cinema]] e con gli altri detentori dei diritti sull'opera per la realizzazione di una serie televisiva. Nel 2018 è arrivata la conferma che, con oltre un miliardo di dollari di investimenti per cinque stagioni programmate, sarà la serie più costosa mai realizzata.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2018/04/07/news/_signore_degli_anelli_-193219422/|titolo=Amazon conquista 'Il Signore degli Anelli': sarà la serie tv più costosa mai realizzata|pubblicazione=Spettacoli - La Repubblica|data=7 aprile 2018|accesso=10 aprile 2018}}</ref> La serie, intitolata ''[[Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere]]'' (''The Lord of the Rings: The Rings of Power''), sarà ambientata nella [[Seconda Era]], migliaia di anni prima degli eventi del ''Signore degli Anelli'', e ha debuttato il 2 settembre 2022.<ref>{{Cita web|autore=Joe Otterson|url=https://variety.com/2022/tv/news/lord-of-the-rings-rings-of-power-amazon-series-1235156784/|titolo=‘Lord of the Rings’ Amazon Series Reveals Full Title in New Video|sito=[[Variety (periodico)|Variety]]|data=19 gennaio 2022|accesso=23 gennaio 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.tvserial.it/il-signore-degli-anelli-serie-tv-news-video/|titolo=Il Signore degli Anelli uscita e titolo della serie Amazon|accesso=24 gennaio 2022}}</ref>
La [[sceneggiatura]] vuole essere il più possibile fedele al romanzo originale, ma contiene alcuni errori ed imprecisioni. Nonostante questo, la serie è indubbiamente ambiziosa; la BBC ha raramente tentato produzioni di questo tipo per la radio.
 
=== TeatroVideogiochi ===
{{vedi anche|Videogiochi ambientati nella Terra di Mezzo}}
[[Immagine:ROTK Cinci.jpg|thumb|right|200px|Produzione 2003 a Cincinnati de ''Il ritorno del Re'']]
Elenco non esaustivo:
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli (musical)}}
* ''[[Lord of the Rings: Game One]]'' (1985), prima trasposizione ufficiale
Negli ultimi anni sono state approntate alcune [[Rappresentazione teatrale|rappresentazioni teatrali]] basate su ''Il Signore degli Anelli''. Tra queste, lunghe rappresentazioni complete de ''La Compagnia dell'Anello'' (2001), ''Le due Torri'' (2002) e de ''Il ritorno del Re'' (2003) sono state messe in scena negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a [[Cincinnati]], [[Ohio]]. Nel 2006, un [[musical]] in grande stile della durata di tre ore e mezzo fu prodotto a [[Toronto]], in [[Canada]], ma gli eccessivi costi di produzione fecero cancellare il musical solo sei mesi dopo; una versione dello stesso, tagliata e riscritta in alcune parti, ha cominciato ad essere rappresentata a [[Londra]] a partire da [[maggio]] [[2007]].
* ''[[War in Middle Earth]]'' (1988)
* ''[[J.R.R. Tolkien's The Lord of the Rings]]'' (1990)
* ''[[J.R.R. Tolkien's The Lord of the Rings: Volume 1]]'' (1994)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello]]'' (2002), primo di diversi titoli basati in particolare sui film
* ''[[Il Signore degli Anelli: Le due torri]]'' (2002)
* ''[[Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re]]'' (2003)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La Terza Era]]'' (2004)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La battaglia per la Terra di Mezzo|La battaglia per la Terra di Mezzo]]'' (2004)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La battaglia per la Terra di Mezzo 2|La battaglia per la Terra di Mezzo 2]]'' e l'espansione ''[[Il Signore degli Anelli: La battaglia per la Terra di Mezzo 2: L'ascesa del Re stregone|L'ascesa del Re stregone]]'' (2006)
* ''[[Il Signore degli Anelli Online: Ombre di Angmar]]'' (2007)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La conquista]]'' (2009)
* ''[[Il Signore degli Anelli: L'avventura di Aragorn]]'' (2010)
* ''[[Il Signore degli Anelli: La guerra del Nord]]'' (2011)
* ''[[LEGO Il Signore degli Anelli (videogioco)|LEGO Il Signore degli Anelli]]'' (2012)
* ''[[La Terra di Mezzo: L'ombra di Mordor]]'' (2014)
* ''[[La Terra di Mezzo: L'ombra della guerra]]'' (2017)
 
=== Giochi di ruolo ===
La saga epica di Tolkien ha avuto una significativa influenza sull'industria del [[gioco di ruolo]], che ha acquistato popolarità a partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]] con ''[[Dungeons & Dragons]]''. L'opera continua ad avere un grosso peso sia nei tradizionali giochi di ruolo carta e matita che nei [[Videogioco di ruolo|videogiochi di ruolo]] con temi [[fantasy]] ed epici.<ref>{{cita web|url=https://uk.ign.com/articles/2006/05/18/the-influence-of-literature-and-myth-in-videogames|titolo=The Influence of Literature and Myth in Videogames|editore=[[IGN (sito web)|IGN]]|data=18 maggio 2006|lingua=en|accesso=4 giugno 2014}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Brett A. S. Martin|data=giugno 2004|titolo=Using the Imagination: Consumer Evoking and Thematizing of the Fantastic Imaginary|rivista=Journal of Consumer Research|numero=31|pp=136-149|lingua=en|url=http://www.basmartin.com/wp-content/uploads/2010/08/Martin-2004-JCR.pdf}}</ref>
 
La prima casa editrice a ottenere la licenza per produrre giochi di ruolo basati sul ''Signore degli Anelli'' fu la [[Iron Crown Enterprises]] che a partire dal 1982 pubblicò dei supplementi per ''[[Rolemaster]]'' ambientati nella Terra di mezzo<ref name="Appelcline-80">{{Cita libro|autore=Shannon Appelcline|titolo=Designers & Dragons: The '70s|ed=2|anno=2014|editore=Evil Hat Productions|lingua=en|pp=98, 100, 117|cid=Appelcline 2014|ISBN=978-1-61317-075-5|vol=1}}</ref>. Il primo gioco di ruolo ufficiale è stato il ''[[Girsa|Gioco di Ruolo del Signore degli Anelli]]'' (''Middle-Earth Roleplaying System'') pubblicato sempre dalla Iron Crown Enterprises dal 1982 fino al 1999, quando la [[Tolkien Enterprises]] ritirò la licenza.<ref name=Appelcline-80 /><ref>{{cita web|url=http://www.jrrtolkien.it/2011/07/28/other-minds-other-hands-il-gioco-di-ruolo-di-j-r-r-tolkien/|titolo=Other Minds, other hands: il gioco di ruolo e J.R.R. Tolkien|data=28 luglio 2011|accesso=4 giugno 2014}}</ref> In occasione dell'edizione del film diretto da Peter Jackson è stato pubblicato nel 2002 un secondo gioco di ruolo ufficiale dalla [[Decipher (azienda)|Deciphers Games]], che adotta sia l'iconografia del film che quella del romanzo, lasciando al "narratore" il compito di decidere quale delle due utilizzare.<ref>{{cita web|url=http://www.jrrtolkien.it/fandom/gioco-di-ruolo/|titolo=Gioco di ruolo|editore=Associazione romana studi tolkeniani|data=30 luglio 2011|accesso=4 giugno 2014}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Shannon Appelcline|titolo=Designers & Dragons: The '90s|ed=2|anno=2014|editore=Evil Hat Productions|lingua=en|p=237|cid=Appelcline 2014|ISBN=978-1-61317-084-7|vol=3}}</ref> Un terzo gioco di ruolo ufficiale, ''[[L'Unico Anello]]'' (''The One Ring Roleplaying System''), è stato pubblicato dalla [[Cubicle 7 Entertainment]] nel 2011<ref>{{Cita libro|autore=Shannon Appelcline|titolo=Designers & Dragons: The '00s|ed=2|anno=2014|editore=Evil Hat Productions|lingua=en|p=354|cid=Appelcline 2014|ISBN=978-1-61317-087-8|vol=4}}</ref>.
La saga epica di Tolkien ha avuto una significativa influenza sull'industria del [[gioco di ruolo]], che ha acquistato popolarità a partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]] con ''[[Dungeons & Dragons]]'', un gioco caratterizzato dalla presenza di molte razze che si trovano ne ''Il Signore degli Anelli'', tra cui gli [[halfling]] (un altro termine per gli [[hobbit]]). L'opera continua ad avere un grosso peso sia nei tradizionali giochi di ruolo carta e matita che nei [[Videogioco di ruolo|videogiochi di ruolo]] con temi [[fantasy]] ed epici.
 
=== Giochi da tavolo ===
Più di un gioco di ruolo è stato basato specificatamente su ''Il Signore degli Anelli''. Il più popolare è il ''[[Girsa|Gioco di Ruolo del Signore degli Anelli]] (GIRSA)'', che però è attualmente fuori produzione, avendo la sua casa editrice perso la licenza per produrlo. In occasione dell'edizione del film diretto da Peter Jackson è stato prodotto un nuovo gioco di ruolo ufficiale dalla [[Decipher Inc.|Deciphers Games]], che adotta sia l'iconografia del film che quella del romanzo, lasciando al "narratore" il compito di decidere quale delle due utilizzare.
Esistono molti [[Gioco da tavolo|giochi da tavolo]] basati sull'opera<ref>{{cita web|lingua=en|https://boardgamegeek.com/boardgamefamily/4263/authors-jrr-tolkien|Authors: J.R.R. Tolkien}}</ref>, tra cui il [[wargame tridimensionale]] ''[[Il Signore degli Anelli - Gioco di battaglie strategiche]]'' dell'azienda inglese [[Games Workshop]], in cui si gioca con [[Miniatura (gioco)|miniature]] che rappresentano sia tutti i personaggi del libro, ma anche quelli presenti nel [[Silmarillion]]; c'è anche una serie di miniature della stessa azienda di miniature basate su ''[[Lo Hobbit]]'', in scala 10&nbsp;mm, di un gioco chiamato ''The battle of five armies'' (''La battaglia dei cinque eserciti'') le cui regole però non sono state tradotte in italiano.
 
Nel mese di aprile 2018 la [[Games Workshop]] ha annunciato l'arrivo di un nuovo gioco da tavolo ispirato alla trilogia cinematografica intitolato ''The Lord of the Rings: Quest to Mount Doom''<ref>{{Cita news|url=https://www.justnerd.it/2018/04/10/the-lord-of-the-rings-quest-to-mount-doom/|titolo=The Lord of the Rings: Quest to Mount Doom, annunciato il nuovo GdT di Games Workshop - Justnerd.it|pubblicazione=Justnerd.it|data=10 aprile 2018|accesso=13 aprile 2018}}</ref>.
Esistono inoltre [[Gioco da tavolo|giochi da tavolo]] basati sull'opera, tra cui il [[wargame tridimensionale]] ''[[Il Signore degli Anelli - Gioco di battaglie strategiche]]'' dell'azienda inglese [[Games Workshop]], in cui si gioca con [[Miniatura (gioco)|miniature]] che rappresentano sia tutti i personaggi del libro, ma anche quelli presenti nel [[Silmarillion]]; c'è anche una serie di miniature della stessa azienda di miniature basate su ''[[Lo Hobbit]]'', in scala 10 mm, di un gioco chiamato ''The battle of five armies'' (''La battaglia dei cinque eserciti'') le cui regole però non sono state tradotte in italiano.
 
== Nell’astronomia ==
===Videogiochi===
{{vedi anche|Videogiochi ambientati nella Terra di Mezzo}}
Se un enorme numero di videogiochi ha un grosso debito verso le opere di [[J.R.R. Tolkien]], basando personaggi, ambientazioni e altri elementi [[fantasy]] sull'opera dello scrittore inglese, relativamente pochi videogiochi sono stati tratti esplicitamente dal mondo della [[Terra di Mezzo]], fin dai primi [[Anni 1980|anni ottanta]] ai giorni nostri. Fra i titoli più recenti, vi sono ''[[Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo| La Battaglia per la Terra di Mezzo]]'', ''[[Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo 2|La Battaglia per la Terra di Mezzo 2]]'' e l'espansione ''[[Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo 2: L'Ascesa del Re Stregone|L'Ascesa del Re Stregone]]''. Oltre a questi tre titoli per pc sono disponibili svariati titoli per le console [[PlayStation 2]] e [[PlayStation Portable]] della [[Sony]]. È stato recentemente rilasciato ''[[Il Signore degli Anelli Online: Ombre di Angmar]]'' della [[Turbine, Inc.]] ed è in programmazione un nuovo titolo della [[Electronic Arts]] in uscita nel [[2008]], ''[[Il Signore degli Anelli: Conquest]]''.
<br clear="all"/>
 
Le montagne di [[Titano (astronomia)|Titano]], una delle lune di [[Saturno (astronomia)|Saturno]], prendono il nome dalle opere di Tolkien: si trovano così il Monte Erebor, le Montagne Nebbiose e il Monte Fato.<ref>{{Cita web|url=https://spiegato.com/la-popolarita-dei-libri-di-jrr-tolkien-si-e-diffusa-oltre-la-terra|titolo=La popolarità dei libri di JRR Tolkien si è diffusa oltre la Terra?|accesso=3 gennaio 2022}}</ref>
== Edizioni ==
*{{Cita libro
|autore= [[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]]
|altri= traduzione di Vicky Alliata di Villafranca, a cura di Quirino Principe, traduzione riveduta e corretta a cura della [[Società Tolkieniana Italiana]]
|titolo= Il Signore degli Anelli
|anno= [[2004]]
|editore= [[Bompiani]]
|edizione= (collana ''I libri di Tolkien'')
|pagine= 1249 p.
|id= ISBN 8845292614
}}
 
== Edizioni italiane ==
==Note==
* {{Cita libro|trad=[[Vicky Alliata di Villafranca]]|titolo=La Compagnia dell'anello. Parte prima della trilogia: Il Signore degli Anelli|editore=Astrolabio-Ubaldini|città=Roma|anno=1967}}
{{references|2}}
* {{Cita libro|trad=Vicky Alliata di Villafranca, edizione italiana riveduta a cura di [[Quirino Principe]]|altri=Introduzione di [[Elémire Zolla]]|titolo=Il Signore degli Anelli. Trilogia|editore=Rusconi Libri|città=Milano|mese=ottobre|anno=1970-1999}} - Milano, [[Bompiani]], 2000-2002.
* {{Cita libro|titolo=Il Signore degli Anelli|altri=trad. riveduta e corretta in collaborazione con la [[Società Tolkieniana Italiana]]|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2003-2019}}
* {{Cita libro|titolo=Il Signore degli Anelli|trad=[[Ottavio Fatica]]|altri=3 voll.|editore=Bompiani|città=Milano-Firenze|anno=2019-2020}}
* {{Cita libro|titolo=Il Signore degli Anelli|trad=[[Ottavio Fatica]]|altri=volume unico|editore=Bompiani|città=Milano-Firenze|anno=2023}}
 
==Bibliografia Note ==
;Esplicative
===Opere di J.R.R. Tolkien e Christopher Tolkien===
{{Gruppo di note}}
{{Bibliografia| Lo Hobbit annotato | [[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien.]] ''[[Lo Hobbit|Lo Hobbit annotato]]''. Note al testo di Douglas A. Anderson. Milano, Rusconi, 1991. ISBN 8818121006}}
;Fonti
{{Bibliografia| Il Silmarillion| J.R.R. Tolkien. Christopher Tolkien (a cura di). ''[[Il Silmarillion]]''. Milano, Bompiani, 2000. ISBN 8845256545}}
<references/>
{{Bibliografia| Racconti Perduti| J.R.R. Tolkien. Christopher Tolkien (a cura di). ''[[Racconti perduti]]''. Milano, Bompiani, 2000. ISBN 8845290085}}
{{Bibliografia| La realtà in trasparenza | J.R.R. Tolkien. [[Humphrey Carpenter]] e [[Christopher Tolkien]] (a cura di). ''[[La realtà in trasparenza|La realtà in trasparenza - Lettere]]''. Milano, Bompiani, 2001. ISBN 8845291308}}
{{Bibliografia| Albero e foglia | J.R.R. Tolkien. ''[[Albero e foglia]]''. Milano, Bompiani, 2001. ISBN 8845290441}}
{{Bibliografia| Il Signore degli Anelli | J.R.R. Tolkien. ''Il Signore degli Anelli''. Milano, Bompiani, 2004. ISBN 8845292614}}
{{Bibliografia| Il medioevo e il fantastico | J.R.R. Tolkien. ''[[Il medioevo e il fantastico]]''. Bergamo, Bompiani, 2004. ISBN 8845254895}}
{{Bibliografia| The History of Middle-earth| J.R.R. Tolkien. Christopher Tolkien (a cura di). ''[[The History of Middle-earth]]'' (in inglese, in 12 volumi). Boston, Houghton Mifflin.}}
 
== Bibliografia ==
====Opere minori====
=== Opere di J.R.R. Tolkien e Christopher Tolkien ===
{{Bibliografia| Sir Gawain and the Green Knight | J.R.R. Tolkien e E.V. Gordon. ''Sir Gawain and the Green Knight'' (in inglese). Oxford, Oxford University Press, 1925. 2<sup>a</sup>ed. 1968. ISBN 0198114869}}
* {{cita libro|autore=[[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]]|titolo=[[Lo Hobbit annotato]]|curatore=[[Douglas A. Anderson]]|editore=Rusconi|città=Milano|anno=1991|ISBN=88-18-12100-6|cid=''Lo Hobbit annotato''}}
{{Bibliografia| Ancrene Wisse and Hali Meiðhad | J.R.R. Tolkien. ''Ancrene Wisse and Hali Meiðhad'' (in inglese). Oxford, Essays and Studies by members of the English Association, 1929.}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[Il Silmarillion]]|curatore=[[Christopher Tolkien]]|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2000|ISBN=88-452-5654-5|cid=''Il Silmarillion''}}
{{Bibliografia| Ancrene Wisse | J.R.R. Tolkien. ''Ancrene Wisse'' (in inglese). Oxford, Oxford University Press, 1962.}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[Racconti perduti]]|curatore=Christopher Tolkien|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2000|ISBN=88-452-9008-5|cid=''Racconti perduti''}}
{{Bibliografia| Sir Gawain and the Green Knight, Pearl and Sir Orfeo | J.R.R. Tolkien. ''Sir Gawain and the Green Knight, Pearl and Sir Orfeo'' (in inglese). Boston, Houghton Mifflin, 1975.}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[La realtà in trasparenza|La realtà in trasparenza. Lettere]]|curatore=[[Humphrey Carpenter]]|curatore2=Christopher Tolkien|traduttore=Cristina De Grandis|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2001|ISBN=88-452-9130-8|cid=''La realtà in trasparenza''}}
{{Bibliografia| The Old English Exodus |Joan Turville-Petre. ''The Old English Exodus'' (in inglese). tradotto da J.R.R. Tolkien. Oxford University Press, 1982. ISBN 0198111770}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[Albero e foglia]]|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2001|ISBN=88-452-9044-1|cid=''Albero e foglia''}}
{{Bibliografia| Finn and Hengest | J.R.R. Tolkien. ''Finn and Hengest'' (in inglese). Firebird Distributing, 1998. ISBN 0261103555}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=Il Signore degli Anelli|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2004|ISBN=88-452-9261-4|cid=''Il Signore degli Anelli''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[Il medioevo e il fantastico]]|editore=Bompiani|città=Bergamo|anno=2004|ISBN=88-452-5489-5|cid=''Il medioevo e il fantastico''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=[[The History of Middle-earth]]|curatore=Christopher Tolkien|editore=HarperCollins|città=New York|anno=2002|ISBN=0-00-710508-8|lingua=en|cid=''The History of Middle-earth''}}
* {{cita libro|autore=|curatore=J.R.R. Tolkien|titolo=Sir Gawain and the Green Knight, Pearl, and Sir Orfeo|url=https://archive.org/details/sirgawaingreenkn00tolk|editore=Ballantine Books|anno=1980|ISBN=0-345-27760-0|lingua=en|cid=''Sir Gawain and the Green Knight, Pearl, and Sir Orfeo''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=The Old English Exodus|curatore=Joan Turville-Petre|editore=Oxford University Press|anno=1982|ISBN=0-19-811177-0|lingua=en|cid=''The Old English Exodus''}}
* {{cita libro|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=Finn and Hengest|curatore=Alan Bliss|editore=Allen & Unwin|anno=1983|ISBN=0-261-10355-5|lingua=en|cid=''Finn and Hengest''}}
* {{cita pubblicazione|autore=J.R.R. Tolkien|titolo=Ancrene Wisse and Hali Meiðhad|rivista=Essays and Studies by members of the English Association|volume=14|città=Oxford|anno=1929|pp=104-126|lingua=en|cid=''Ancrene Wisse and Hali Meiðhad''}}
 
=== Opere su ''Il Signore degli Anelli'' ===
*{{en}} {{cita libro|cognometitolo=Lodbell"Albero" |nome=Jarenddi Tolkien|titolocuratore=A[[Gianfranco Tolkien CompassDe Turris]]|idISBN=ISBN 088-8754888583-30308-8 4|anno=19752004|città=Castel Mella|editore=Open CourtLarcher PublishingEditore}}
* {{cita libro|cognome=Lodigiani Bologna et al|nome=Emilia Tullio|titolo=Invito allaLa letturacompagnia, dil'anello, il potere. J.R.R. Tolkien creatore di mondi|idurl=ISBN https://archive.org/details/lacompagnialanel0000unse|ISBN=88-4258474-0275012-8 6|anno=1982 2002|città=Milano Rimini|editore=Mursia Il Cerchio Iniziative Editoriali}}
* {{cita libro|autore=Humphrey Carpenter|titolo=La vita di J.R.R. Tolkien|traduttore=F. Malagò e P. Pugni|editore=Fanucci|anno=2002|ISBN=88-347-0871-7|cid=Carpenter}}
*{{cita libro|cognome=Day |nome=David |titolo=L'Anello di Tolkien |altri=illustrato da [[Alan Lee]] |id=ISBN 8-83842-389-X |anno=1990 |città=Casale Monferrato |editore=Piemme}}
* {{Cita libro|autore=Jane Chance|titolo=Tolkien's Art: A Mythology for England|url=https://archive.org/details/tolkiensart0000unse/mode/2up?view=theater|anno=1979|editore=Macmillan|città=Londra|lingua=en|cid=Chance 1979|ISBN=03-332-6595-5}}
{{Bibliografia| La vita di J.R.R. Tolkien | Humphrey Carpenter. ''La vita di J.R.R. Tolkien''. Milano, Ares, 1992.}}
* {{Cita pubblicazione|titolo = 'Lord of the Rings' and 'The Ballad of the White Horse'|autore = Christopher Clausen|rivista = South Atlantic Bulletin|volume = XXXIX|numero = 2|anno = 1974|mese = maggio|pp = 10–16|lingua = inglese|cid = Clausen|url = https://www.enotes.com/topics/g-k-chesterton/criticism/chesterton-g-ilbert-k-eith/criticism/christopher-clausen-essay-date-1974}}
*{{cita libro|cognome=Paggi |nome=Marco |titolo=La spada e il labirinto. Meraviglioso e fantastico ne Il Signore degli Anelli |id=ISBN 88-7545-363-2 |anno=1990 |città=Genova |editore=ECIG}}
* {{cita libro|cognome=Duriez Day|nome=Colin David|titolo=Tolkien eL'Anello ildi SignoreTolkien|illustratore= degli[[Alan Anelli. Guida alla terra di mezzoLee]]|idISBN=ISBN 88-7152384-6552389-4 X|anno=2001 1990|città=Milano Casale Monferrato |editore=Pietro Gribaudi EditorePiemme}}
* {{cita libro|autore=Lucio Del Corso|autore2=Paolo Pecere|titolo=L'anello che non tiene: Tolkien fra letteratura e mistificazione|editore=Minimum Fax|anno=2003|ISBN=88-87765-85-5|cid=Del Corso, Pecere}}
*{{fr}} {{cita libro|cognome=Ferré |nome=Vincent |titolo=Tolkien: Sur les Rivages de la Terre du Milieu |id=ISBN 2-267-01573-0 |anno=2001 |editore=Christian Bourgois Editeur}} (Il volume è in corso di traduzione in italiano)
* {{cita libro|cognome=Gulisano Duriez|nome=Paolo Colin|titolo= Tolkien: e il mitoSignore edegli Anelli. Guida alla laterra graziadi mezzo|idISBN=ISBN 888-876107152-958655-7 4|anno= 2001|città= Milano|editore=Ancora Pietro Gribaudi Editore}}
* {{cita libro|cognome=Giuliano Ferré|nome=Stefano Vincent|titolo=Le radiciTolkien: profondeSur nonles gelano.rivages Ilde conflittola fraTerre tradizione e modernità in Tolkiendu Milieu|idISBN=ISBN 882-86819267-5601573-0 |anno=2001 2001|cittàeditore=Salerno Christian Bourgois Editeur|editorelingua=Ripostesfrancese}}
* {{cita libro|cognome=Bologna et al Garth|nome=Tullio John|titolo=La compagnia,Tolkien l'anello,e illa potere.Grande J.R.RGuerra. TolkienLa creatoresoglia didella mondiTerra di Mezzo|id=ISBN =978-88-8474211-0128570-6 0|anno=2002 2007|città=Rimini Genova-Milano|editore=Il Cerchio IniziativeMarietti Editoriali1820}}
* {{cita libro|cognome=Spirito ofm. Conv Giuliano|nome=Guglielmo Stefano|titolo=Tra SanLe Francescoradici eprofonde Tolkiennon gelano. UnaIl letturaconflitto spiritualefra deltradizione Signoree deglimodernità Anelliin Tolkien|id=ISBN =88-847486819-03756-1 0|anno=2003 2001|città=Rimini Salerno|editore=Il Cerchio Iniziative EditorialiRipostes}}
* {{cita libro|cognome= Gulisano|nome= Paolo|titolo= Tolkien: il mito e la grazia|ISBN=88-7610-958-7|anno= 2001|editore= Ancora}}
{{Bibliografia|L'anello che non tiene| Lucio Del Corso; Paolo Pecere. ''L’anello che non tiene: Tolkien fra letteratura e mistificazione''. Minimum Fax, 2003. ISBN 88-87765-85-5}}
* {{cita libro|cognome=AA.VV Lodbell|titolonome="Albero" di Tolkien Jarend|altrititolo=a curaA di Gianfranco De TurrisTolkien Compass|idISBN=ISBN 880-8858387548-08303-4 8|anno=2004 1975|cittàeditore=Castel MellaOpen (BS)Court Publishing|editorelingua=Larcher Editoreen}}
* {{cita libro|cognome=Passaro Lodigiani|nome=Errico Emilia|coautorititolo=Marco RespintiInvito |titolo=Paganesimo ealla cristianesimolettura indi Tolkien |idISBN=ISBN 88-8073425-0840275-3 8|anno=2004 1982|città=Roma Milano|editore=Il MinotauroMursia}}
*{{Cita pubblicazione|titolo = Chesterton's "Ballad of the White Horse": From Conception to Critical Reception|autore = Nicholas Milne|rivista = Mythlore: A Journal of J.R.R. Tolkien, C.S. Lewis, Charles Williams, and Mythopoeic Literature|volume = 35|numero = 1|anno = 2016|mese = autunno-inverno|pp = 23–45|lingua = inglese|cid = Milne|url = https://dc.swosu.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1062&context=mythlore}}
*{{Cita libro|cognome=Shippey|nome=Tom|wkautore=Tom Shippey |titolo=J.R.R. Tolkien: La via per la Terra di Mezzo|anno=2005 |editore=Marietti 1820|città=Genova-Milano |id=ISBN 88-2118-558-3}}
* {{cita libro|cognome=Simpson Paggi|nome=Paul Marco|titolo=Guida CompletaLa aspada e il labirinto. Meraviglioso e fantastico in Il Signore degli Anelli |id=ISBN =88-82117545-975363-0 2|anno=2005 1990|città=Milano Genova|editore=A. VallardiECIG}}
* {{cita libro|cognome=Garth Passaro|nome=John Errico|titolocoautori=Tolkien eMarco laRespinti|titolo= GrandePaganesimo Guerra.e Lacristianesimo soglia della Terra di Mezzoin Tolkien|idISBN=ISBN 978-88-2118073-8570084-0 3|anno=2007 2004|città=Genova-Milano Roma|editore=Marietti 1820Il Minotauro}}
* {{cita libro|cognome= Simpson|nome= Paul|titolo= Guida Completa a Il Signore degli Anelli|ISBN=88-8211-975-0|anno= 2005|città= Milano|editore= A. Vallardi}}
* {{cita libro|cognome= Shippey|nome= Tom|wkautore= Tom Shippey|titolo= J.R.R. Tolkien: La via per la Terra di Mezzo|anno= 2005|editore= Marietti 1820|città= Genova-Milano|ISBN=88-211-8558-3|cid=Shippey}}
* {{cita libro|cognome= Spirito ofm. Conv|nome= Guglielmo|titolo= Tra San Francesco e Tolkien. Una lettura spirituale del Signore degli Anelli|ISBN=88-8474-037-1|anno= 2003|città= Rimini|editore= Il Cerchio Iniziative Editoriali}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Guerra dell'Anello]]
* [[Unico Anello]]
*'' [[Lo Hobbit]]''
*'' [[Il Silmarillion]]''
*'' [[Racconti incompiuti]]''
* [[La storia della Terra di Mezzo]]
*''[[The History of Middle-earth]]''
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q=John_Ronald_Reuel_Tolkien#Il_Signore_degli_Anelli|q_preposizione=dell'opera|commons=Category:Middle-earth|commons_preposizione=sull'opera}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
===Riferimenti dal testo===
* {{cita web|http://lotr.wikia.com/wiki/Main_Page|Il Signore degli Anelli|lingua=en}}
{{Bibliografia| Lord of the Rings Inspired by an Ancient Epic | Brian Handwerk. [http://news.nationalgeographic.com/news/2001/12/1219_tolkienroots.html ''Lord of the Rings Inspired by an Ancient Epic''] (in inglese). 01-03-2004. <small>URL consultato il 10-07-2007.</small>}}
{{Wikipedia parlata-n|idRevisione= 17069690|Data= 28 giugno 2008|NomeFile1= itwiki-Il_Signore_degli_Anelli_parte_1.ogg|NomeFile2= itwiki-Il_Signore_degli_Anelli_parte_2.ogg}}
{{Bibliografia| Cultural and Linguistic Conservation | [http://www.nationalgeographic.com/ngbeyond/rings/language.html ''Cultural and Linguistic Conservation''] (in inglese). National Geographic. <small>URL consultato il 10-07-2007.</small>}}
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{{Bibliografia| Tolkien e il Signore degli Anelli | Paolo Gulisano. [http://www.associazionelapira.it/webdata/upload/Tolkien%20e%20il%20Signore%20degli%20Anelli%20-%20trascriz.PDF ''Tolkien e il Signore degli Anelli''] (PDF). <small>URL consultato il 10-07-2007.</small>}}
{{Bibliografia|Novalis e la nobile vergine| Jean Moncelon. [http://jm.saliege.com/novalisit.htm ''Novalis e la nobile vergine''] (traduzione di Guido Loinger). <small>URL consultato l'11-08-2007.</small>}}
{{Bibliografia|ultimoromantici| [http://www.fabbricantidiuniversi.it/tolkien/romanticismo.htm ''L'ultimo dei romantici'']. <small>URL consultato il 30-08-2007.</small>}}
{{Bibliografia|politicacroppi|Cristiana Vivenzio. [http://www.ideazione.com/settimanale/numeri_speciali/speciale_Tolkien/vivenzio.htm ''Campo Hobbit, quella festa a lungo attesa. Intervista ad Umberto Croppi'']. 11-01-2001. <small>URL consultato il 26-10-2007.</small>}}
 
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* [http://www.bracegirdle.it/erroriSDA.htm Errori ed omissioni nell'edizione italiana del ''Signore degli Anelli'']
* [http://www.middangeard.org/alliata.htm Intervista a Vicky Alliata], traduttrice de ''Il Signore degli Anelli''
* [http://www.soronel.it/Traduzioni.html I nomi contenuti ne ''Il Signore degli Anelli'' tradotti in tre lingue]
* [http://www.tolkien.it Società Tolkieniana Italiana]
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*{{en}} [http://www.tolkiensociety.org/ Tolkien Society]
*{{en}} [http://www.sacred-texts.com/ring/index.htm Risorse testuali da sacred-texts.com]
*{{en}} [http://lotr.wikia.com/wiki/Main_Page Wiki del ''Signore degli Anelli'']
*{{en}} [http://jackflannel.org/lotr/ Guida dettagliata alle differenze tra il libro e la riduzione cinematografica di Jackson]
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