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{{struttura militare
|Struttura = Torre
|Nome = Torre Matilde
|Immagine = Torre Matilde (Viareggio) 02.jpg
|Didascalia = La torre vista da Via Sant'Antonio
|Stato =
|Stato attuale = ITA
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|Città = [[Viareggio]]
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|Tipologia = [[torre costiera]]
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|Termine costruzione = [[1542]]
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|Condizione attuale =
|Azioni di guerra =
|Ref =
}}
La '''torre Matilde''' è una [[torre]] di [[Viareggio]], esempio di [[architettura militare]] del [[XVI secolo]]. È detta "Torre Matilde" per l'errata attribuzione della sua costruzione a [[Matilde di Canossa]].
== Storia ==
In seguito all'avanzamento della linea di costa, il
Agli inizi del [[XVII secolo]] la torre venne sopraelevata di un piano e sormontata da un piccolo [[campanile]] a vela nel quale erano ospitate due campane.
▲L’edificazione della nuova torre venne eseguita sotto la sovrintendenza di Tommaso Montecatini, Jacopo Arnolfini, Martino Bonvisi e Bernardino Cenami, utilizzando come materiale le bozze di pietra squadrata che si potevano ricavare dalla parziale demolizione del del vecchio castello. Per finanziare i lavori fu stabilito di tassare, per sei anni, con alcune gabelle straordinarie, le merci che giungevano a Viareggio. Dalla sua sommità si salutò con colpi a salve l'arrivo dell'imperatore [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]], che sbarcava a Viareggio per incontrare a Lucca un emissario di [[papa Paolo III]] tra il 12 e il 18 settembre del 1541. La costruzione era terminata nel [[1542]] e nel [[1544]] vi si aggiunse un muro di fortificazione del borgo di Viareggio, sorto intorno all'approdo. Vi fu insediata una guarnigione di quindici uomini. Nel [[1546]]-[[1549]] vi fu costruita accanto la residenza del "commissario di spiaggia", incaricato del controllo sul borgo e sul movimento delle merci. La residenza era collegata alla torre per mezzo di un [[loggiato]].
Dopo il [[1703]] fu spostato sulla sommità della torre l'[[orologio]] pubblico presente sulla facciata della casa del
Il
▲Dopo il [[1703]] fu spostato sulla sommità della torre l'[[orologio]] pubblico presente sulla facciata della casa del commissiario di spiaggia, del cui funzionamento fu inizialmente incaricato un abitante del luogo pagato dalla comunità mediante una tassa annua di quattro soldi per famiglia; nel [[1748]] l'incombenza passò ai soldati di guardia.
In seguito all'ulteriore avanzamento della linea di costa, la foce del Selice fu regolarizzata con la costruzione nel [[1788]] del [[canale Burlamacca]], accanto al quale venne costruito un nuovo fortino, il [[Fortino sulla Foce di Viareggio]]. La torre tuttavia mantenne la funzione di posto di vigilanza, per l'avvistamento sia di eventuali nemici in mare, sia di incendi; le campane venivano utilizzate anche per convocare il parlamento della comunità.▼
▲Il [[15 aprile]] del [[1780]] la torre venne colpita da un fulmine, che uccise un soldato di guardia, ma risparmiò il vicino deposito della polvere da sparo. In ringraziamento per lo scampato pericolo venne istituita la festa del "Voto del comune", soppressa nel [[1808]] e ripristinata nel [[1821]].
Agli inizi del [[XIX secolo]] la torre venne utilizzata come carcere, in particolare per i detenuti in transito e nel [[1810]] vi fu installata una torretta per il [[telegrafo]]. Nel [[1813]], gli [[Inghilterra|inglesi]] sbarcarono a Viareggio e occuparono Lucca per ritirarsi nuovamente sulle navi in seguito all'arrivo dei francesi, senza che la guarnigione della torre potesse opporre alcuna resistenza. Il comandante [[Ippolito Zibibbi]] fu condannato a morte, con pena poi tramutata nel carcere a vita, a causa della mancata difesa. L'episodio evidenziò la scarsa efficacia della torre quale presidio militare e rimase infatti solo come carcere. Nel
▲In seguito all'ulteriore avanzamento della linea di costa, la foce del Selice fu regolarizzata con la costruzione nel [[1788]] del [[canale Burlamacca]], accanto al quale venne costruito un nuovo fortino. La torre tuttavia mantenne la funzione di posto di vigilanza, per l'avvistamento sia di eventuali nemici in mare, sia di incendi; le campane venivano utilizzate anche per convocare il parlamento della comunità.
▲Agli inizi del [[XIX secolo]] la torre venne utilizzata come carcere, in particolare per i detenuti in transito e nel [[1810]] vi fu installata una torretta per il [[telegrafo]]. Nel [[1813]], gli [[Inghilterra|inglesi]] sbarcarono a Viareggio e occuparono Lucca per ritirarsi nuovamente sulle navi in seguito all'arrivo dei francesi, senza che la guarnigione della torre potesse opporre alcuna resistenza. Il comandante Ippolito Zibibbi fu condannato a morte, con pena poi tramutata nel carcere a vita, a causa della mancata difesa. L'episodio evidenziò la scarsa efficacia della torre quale presidio militare e rimase infatti solo come carcere. Nel [[1816]] il servizio della torre venne demandato a carico della comunità. Nel [[1819]] Viareggio ebbe il titolo di città e carcerati e forzati, alloggiati anche nella torre, prestarono la loro opera per la costruzione della darsena. Tra il [[1823]] e il [[1847]] la torre era adoperata come "bagni dei forzati", mentre il carcere vero e proprio venne trasferito a [[Camaiore]].
▲Tra il [[1847]] e il [[1848]] fu sede della "guardia civica" e nel [[1850]] fu adibita nuovamente a carcere pretorile e nel [[1854]] vi venne costruita accanto la casa per il custode. La torre ospitava 6 celle con i nomi convenzionali di "Pontida", "Napoli", "Mantova", "Venezia", "Solferino" e "Legnano", ciascuna delle quali poteva ospitare fino a sei detenuti. Mantenne questa funzione fino alla [[seconda guerra mondiale]].
Abolito il carcere nel [[1945]] la torre rimase chiusa e abbandonata fino al [[1969]], con i primi lavori di restauro a cura della Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Pisa. I lavori di restauro furono ripresi nel [[1975]] e vennero conclusi nel [[1982]], consentendo di riportare alla luce la struttura originaria del monumento, alterata dai numerosi lavori di adattamento degli spazi interni alle diverse funzioni. La torre ospita attualmente eventi culturali ed esposizioni artistiche.
Il 22 novembre [[2024]], viene inaugurato, all'interno della torre ristrutturata e messa totalmente in sicurezza, il nuovo Museo Digitale, che racconta oltre 500 anni di storia di Viareggio attraverso videoproiezioni, ologrammi ed oggetti espositivi. È anche possibile visitare la terrazza panoramica, che offre una vista dall'alto sulla città.<ref>{{Cita web|url=https://www.facebook.com/share/p/129xtq5Yuqa/|titolo=TORRE MATILDE: IL NUOVO MUSEO MULTIMEDIALE DI VIAREGGIO}}</ref>
==Bibliografia==▼
*Francesco Bergamini,''Le mille e una notizia'' 1995▼
==Note==
*Paolo Fornaciari, ''La Torre Matilde'' 1986▼
<references/>
*''Cenni di storia viareggina'', 2000▼
▲== Bibliografia ==
▲* ''Cenni di storia viareggina'', 2000
▲* Francesco Bergamini, ''Le mille e una notizia'' - Pezzini Editore Viareggio, 1995
▲* Paolo Fornaciari, ''La Torre Matilde'' 1986
* Lamberto Mazzoni, ''VIAREGGIO da installazione militare a cittadina balneare'' - Pezzini Editore Viareggio, 2019
==Voci correlate==
* [[Viareggio]]
* [[Fiera dei ciottorini]]
* [[Omicidio di Lelio Buonvisi]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
{{Luoghi di Viareggio}}
{{Portale|architettura|medioevo|Toscana}}
[[Categoria:Architetture di Viareggio]]
[[Categoria:Torri costiere del Granducato di Toscana|Matilde]]
[[Categoria:Torri costiere della
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