Secessione viennese: differenze tra le versioni
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[[File:Gustav Klimt 072.png|min|Un manifesto di [[Klimt]] per la rivista ''[[Ver Sacrum (rivista)|Ver Sacrum]]''.]]
[[File:Wien - Secessionsgebäude.JPG|min|Il [[Palazzo della Secessione]] a [[Vienna]].]]
Nella [[storia dell'arte]], la '''''[[Secessione nell'arte|secessione]]''''' ({{tedesco|Secessionstil}}) è riferita allo sviluppo di stili artistici germinati tra la fine del [[XIX secolo]] e l'inizio del [[XX secolo]] in [[Germania]] in [[Austria]], nelle città di [[Monaco di Baviera]], [[Berlino]] e[[Vienna]]. L'ufficializzazione di questo movimento avvenne con la cosiddetta ''Wiener Secession'' ('''Secessione viennese'''), che consistette nella creazione di un'associazione di 19 artisti, fra cui pittori e architetti, che si staccarono dall'[[Accademia di belle arti di Vienna|Accademia di Belle Arti]] per formare un gruppo autonomo, dotato di una propria indipendenza e anche di una propria sede, il [[Palazzo della Secessione|Palazzo della Secessione Viennese]].
Gli artisti esaltavano l'ideale della [[Gesamtkunstwerk]], l'opera d'arte totale, venne esaltato da questi artisti, che essi coltivarono progettando, dipingendo, decorando, in vista di una fusione completa delle arti. Nel [[1898]] apparve a Vienn la rivista secessionista ''[[Ver Sacrum (periodico)|Ver Sacrum]]'' (da cui la definizione del periodo come ''Primavera sacra'').
==Quadro storico==▼
I principali fautori di questo movimento furono [[Gustav Klimt]], [[Egon Schiele]], [[Koloman Moser]], [[Otto Wagner]], [[Max Fabiani]], [[Joseph Maria Olbrich]], [[Carl Moll]], [[Josef Maria Auchentaller]] e [[Josef Hoffmann]], alcuni dei quali morirono nel 1918, a causa della [[pandemia]] di [[influenza spagnola]]. Questo movimento è contemporaneo agli altri simili sviluppatisi nel resto dell'[[Europa]], ognuno con un proprio nome a seconda della nazione, come, ad esempio, l'[[Art Nouveau]] o il [[Modernismo (architettura)|modernismo]], {{Chiarire|proprio per|non è chiarito il nesso con i movimenti contemporanei}} per la sua propensione a un certo recupero della tradizione, ma con l'utilizzo di nuove tecniche e di nuovi materiali.[[File:Dettaglio-Palazzo-Secessione-Vienna.jpg|min|I gufi di [[Koloman Moser]] sui prospetti del Palazzo della Secessione.]]
▲== Quadro storico ==
Durante la seconda metà del [[XIX secolo]], [[Vienna]] subì grandi trasformazioni e ampliamenti. Nel [[1857]] furono abbattute le mura della città e fu realizzata la ''[[Ringstraße]]'', un anello stradale attorno al [[Centro storico di Vicenza|centro antico]]. La strada fu affiancata da grandi costruzioni monumentali in [[Architettura revivalista|stili revivalisti]]. Nel [[1894]], inoltre, furono iniziati i lavori della [[Metropolitana di Vienna|metropolitana]], in parte sotterranea in parte sopraelevata, con viadotti, edifici amministrativi e 25 stazioni<ref>{{cita libro |autore = [[Bruno Zevi]] |titolo = Storia dell'architettura moderna |città = Torino |editore = [[Editore]] |annooriginale = 1950 |anno = 2004 |pagina = 72 |isbn = 88-06-16904-1}}</ref>.
Al contempo, i ricchi borghesi e i burocrati di successo fondarono varianti urbane e suburbane delle Rosenhäuser, specie di ville museo che diventavano centri di attiva [[vita sociale]].<ref>{{Cita libro |autore = Carl E. Schorske |capitolo = The Transformation of the Garden: Ideal and Society in Austrian Literature (La trasformazione del giardino: ideale e società nella letteratura austriaca) |curatore = [[Kenneth Frampton]] |titolo = Storia dell'architettura moderna |url = https://archive.org/details/isbn_9788808164629 |edizione = 4 |città = Bologna |editore = [[Zanichelli]] |annooriginale = 1980 |anno = 2008 |pagina = [https://archive.org/details/isbn_9788808164629/page/80 81] |isbn = 978-88-08-16462-9}}</ref> Dal [[1894]] [[Otto Wagner]] divenne insegnante della scuola di architettura all'[[Gemäldegalerie der Akademie der bildenden Künste|Accademia di Belle Arti di Vienna]]. Lo stesso Wagner nel [[1896]] pubblicò la sua prima opera teorica, ''Moderne Arkitektur''.
== L'architettura ==
[[File:Penzing (Wien) - Kirche am Steinhof (4).JPG|min|verticale|La [[Kirche am Steinhof]] di [[Otto Wagner]]]]
I nuovi indirizzi nell'architettura vennero presentati con esempi pratici da [[Otto Wagner]] e [[Joseph Maria Olbrich]]. A Trieste [[Max Fabiani]], nel 1905, realizzò la Casa Bartoli.
==
[[File:Secession Group, Wien 1902.png|min|Gruppo di artisti della Secessione viennese fotografati da Moritz Nähr: Anton Stark, [[Gustav Klimt]], [[Koloman Moser]], Adolf Böhm, Maximilian Lenz, Ernst Stöhr, [[Wilhelm List (pittore)|Wilhelm List]], Emil Orlik, Maximilian Kurzweil, Leopold Stolba, [[Carl Moll]] e Rudolf Bacher. Vienna 1902.]]
*[[Secessione di Monaco]]▼
Nel [[1896]] Klimt, assieme ad altri diciotto artisti, dichiarò la scissione dalla [[Wiener Künstlerhaus]], l'associazione ufficiale degli artisti viennesi e, come passo successivo, la secessione ([[1897]]). Contemporaneamente, tra i pittori si palesò una diversa concezione dell'arte figurativa. In particolare, a partire dal 1907, la ricerca stilistica si radicalizzò con [[Egon Schiele]] e [[Oskar Kokoschka]], i quali proseguirono sulla strada inaugurata dal loro mentore [[Gustav Klimt]], nel momento in cui questi, disilluso, era tornato a uno stile pittorico più accademico. I tradizionalisti non accettarono questi nuovi punti di vista e anzi rigettarono sistematicamente qualsiasi novità.
*[[Secessione di Berlino]]▼
*[[Secessione nell'arte]]▼
La secessione viennese, soprattutto in [[pittura]], non è tanto un atto di rivolta contro l'arte del passato, quanto piuttosto un'iniziativa tesa a creare l'arte in Austria, un'arte corrispondente alle esigenze del tempo. "Non si discute - scrive infatti un critico coevo sostenitore della Secessione{{Senza fonte}} - tra la vecchia arte, che di fatto non esiste da noi, e una nuova. Non si combatte per qualche sviluppo o cambiamento nell'arte, ma per l'arte stessa, per il diritto di creare artisticamente". "La gente - aggiunge poi il poeta [[Hugo von Hofmannsthal]] - deve ricominciare a vedere quadri, non oleografie dipinte a mano: deve potersi di nuovo ricordare che la loro materia è una scrittura magica che, con macchie di colore in luogo delle parole, ci trasmette una visione interiore del mondo - il mondo misterioso, arcano, meraviglioso - non un'attività commerciale. L'arte del colore domina l'anima umana non diversamente da quella dei suoni".{{Senza fonte}} Colui che porta avanti queste idee, non con le parole ma con la sua pittura, è Gustav Klimt, il pittore più rappresentativo di questa corrente, che dopo aver visto l'opera ''Strega alla toilette'' di [[Teresa Feoderovna Ries]] la considerò rappresentativa di questa corrente nella scultura<ref>{{cita web|url= https://www.theartblog.org/2012/06/the-forgotten-women-artists-of-vienna-1900/ |titolo=The Forgotten Women Artists of Vienna 1900|editore=The art blog|accesso=9 dicembre 2018|autore=Andrea Kirsh |lingua= en}}</ref>. Altro protagonista di quegli anni fu [[Egon Schiele]].
[[File:Kolo Moser Steinhof leibliche Tugenden Westen.jpg|min|Le vetrate della [[Kirche am Steinhof]] di Moser]]
== Arti applicate. La Wiener Werkstätte ==
Nel [[1903]] [[Josef Hoffmann]], l'industriale [[Fritz Wärndorfer]] ed il pittore [[Koloman Moser]] crearono una ditta di [[arti applicate]] per la produzione di manufatti artigianali, la [[Wiener Werkstätte]]. Il modello di riferimento era stato l'[[Arts and Crafts]] britannico. L'obiettivo della ditta è stato quello di rinnovare il concetto di arte nel campo delle arti e mestieri. La produzione era realizzata secondo i principi enunciati da Hoffmann e Moser nel 1905 nel loro programma. La ditta aveva collaborato sia con la Secessione viennese che con la scuola d'arte viennese. Di grande rilievo furono le creazioni di [[vetrate]] e [[Tappezzeria|tappezzerie]] di Koloman Moser.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |lingua = tedesco |autore = Hans-Ulrich Simon |titolo = Sezessionismus. Kunstgewerbe in literarischer und bildender Kunst |url = https://archive.org/details/sezessionismusku0000simo |città = Stoccarda |editore = J. B. Metzlersche Verlagsbuchhandlung |anno = 1976 |isbn = 3-476-00289-6}}
* {{Cita libro |autore = [[Otto Wagner]] |autore2 = [[Giuseppe Samonà]] |titolo = Architettura moderna e altri scritti (Moderne Arkitektur, Wien, 1896-98-1902) |città = Bologna |editore = [[Zanichelli]] |annooriginale = 1980 |anno = 1990 |isbn = 88-08-04770-9}}
* {{Cita libro |autore = [[Rossana Bossaglia]] |autore2 = Christian Benedik |curatore = Marina Bressan e Marino De Grassi |titolo = Ver Sacrum. Rivista d'arte della secessione viennese 1898-1903 |città = Mariano del Friuli (GO) |editore = Edizioni della Laguna |anno = 2003 |isbn = 88-8345-142-2}}
* {{Cita libro |autore = Marian Bisanz-Prakken |autore2 = Carlo Mainoldi |autore3 = Licia Fabiani |titolo = Gustav Klimt e le origini della Secessione Viennese |città = Milano |editore = Mazzotta |anno = 1999 |isbn = 88-202-1309-5}}
* {{Cita libro |autore = Eva Di Stefano |titolo = Secessione viennese. Da Klimt a Wagner |serie = [[Art e Dossier|Dossier d'art]] |città = Firenze |editore = [[Giunti]] |anno = 1998 |isbn = 88-09-76286-X}}
* {{Cita libro |autore = Alfred Weidinger |autore2 = Agnes Husslein-Arco |autore3 = Arianna Ghilardotti |titolo = Klimt nel segno di Hoffmann e della secessione. Catalogo della mostra (Venezia, 24 marzo-8 luglio 2012) |città = Milano |editore = [[Il Sole 24 Ore]] |anno = 2012 |isbn = 978-88-6648-097-6}}
== Voci correlate ==
▲* [[Secessione di Monaco]]
▲* [[Secessione di Berlino]]
▲* [[Secessione nell'arte]]
* [[Art Nouveau]]
* [[Modernismo (architettura)]]
* [[Alfonso Canciani]]
* [[Ugo Zovetti]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*
*
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte|Austria|storia}}
[[Categoria:Architettura in Austria]]
[[Categoria:Storia dell'arte]]
[[Categoria:Movimenti artistici]]
[[Categoria:Cultura a Vienna]]
[[Categoria:
[[Categoria:Architetture moderniste dell'Austria| ]]
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