Parma: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua
{{Divisione amministrativa
|
|Panorama =
|Didascalia =
|Voce bandiera =
|
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Emilia-Romagna
|Divisione amm grado 2 = Parma
|Amministratore locale = [[Michele Guerra]]
|Partito = [[Indipendente (politica)|indipendente]] di [[Centro-sinistra in Italia|centro-sinistra]]
|Data elezione = 1-7-2022
|Data rielezione =
|
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = ([[#Frazioni|Vedi sezione]])
|Divisioni confinanti = [[Collecchio]], [[Felino (Italia)|Felino]], [[Fontanellato]], [[Fontevivo]], [[Gattatico]] ([[Provincia di Reggio Emilia|RE]]), [[Langhirano]], [[Lesignano de' Bagni]], [[Montechiarugolo]], [[Noceto]], [[Sala Baganza]], [[Sissa Trecasali]], [[Sorbolo Mezzani]], [[Torrile]], [[Traversetolo]], [[Sant'Ilario d'Enza]] (RE)
|Codice postale =
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2502
|Diffusività = <!-- bassa-->
|Nome abitanti = parmigiani<ref>{{cita web|url=http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/come-si-chiamano-gli-abitanti-di-parma|titolo=Come si chiamano gli abitanti di Parma?|accesso=9 febbraio 2017|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170211155755/http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/come-si-chiamano-gli-abitanti-di-parma|dataarchivio=11 febbraio 2017}}</ref>
|Patrono = [[Ilario di Poitiers|sant'Ilario di Poitiers]]<ref>Secondo [[Ireneo Affò]] i parmigiani elessero a loro patrono Sant'Ilario di Poitiers nel [[1266]], dopo che la società dei crociati di Parma, insieme a [[Carlo I d'Angiò]], sconfisse il [[ghibellino]] [[Oberto II Pallavicino]], che voleva impadronirsi di Parma. Ciò in onore del fatto che Ilario di Poitiers era il santo protettore dell'esercito di Carlo d'Angiò.</ref>
|Festivo = 13 gennaio
|
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Parma (province of Parma, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Parma nell'omonima provincia
}}
'''Parma''' (<small>[[Associazione fonetica internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈparma/}},<ref>{{DOP|id=1064768}}</ref> {{audio|It-Parma.ogg|<small>ascolta</small>}}; ''Pärma'' in [[dialetto parmigiano]]<ref>{{Cita libro |autore = [[Guglielmo Capacchi]] |titolo = Dizionario Italiano-Parmigiano |volume = Tomo II M-Z |editore = Artegrafica Silva, pp. 895 ss.}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo]] dell'[[provincia di Parma|omonima provincia]] e seconda città dell'[[Emilia-Romagna]] per popolazione dopo il capoluogo regionale [[Bologna]].<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/emilia-romagna/89-comuni/popolazione/|titolo=Comuni dell'Emilia-R. per popolazione|accesso=22 ottobre 2017|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171023011856/http://www.tuttitalia.it/emilia-romagna/89-comuni/popolazione/|dataarchivio=23 ottobre 2017}}</ref>
Antica capitale del [[ducato di Parma e Piacenza]] ([[1545]]-[[1859]]), la [[Città d'Italia#Emilia-Romagna|città]] di Parma è [[Università di Parma|sede universitaria]] dall'[[XI secolo]].<ref>Sito Università di [http://www.unipr.it/ateneo/chi-siamo/la-storia-delluniversita-di-parma Parma] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140409131548/http://www.unipr.it/ateneo/chi-siamo/la-storia-delluniversita-di-parma |data=9 aprile 2014 }}</ref> È inoltre sede dal [[2004]] dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ([[EFSA]]); dal [[1956]] del Magistrato per il [[Po]], oggi Agenzia interregionale per il fiume Po ([[AIPO]]); dal [[1990]] dell'[[Autorità di bacino distrettuale del fiume Po]] (AdbPo); e dal [[1994]] di un [[Reparto Investigazioni Scientifiche]] (RIS) dei [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]], con competenza sull'[[Italia settentrionale]]. Vi ha inoltre sede [[Crédit Agricole Italia]], nata dall'acquisizione di [[Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza]].
Tutti gli anni nel mese di ottobre si tiene il [[Festival Verdi]]. Nel dicembre [[2015]] Parma ha ricevuto il riconoscimento di "[[Città Creativa]] [[UNESCO]] per la Gastronomia".<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettadiparma.it/news/news/320953/Parma-citta-creativa-per-la-gastronomia.html|titolo=Parma città creativa per la gastronomia Unesco|accesso=11 dicembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151213062442/http://www.gazzettadiparma.it/news/news/320953/Parma-citta-creativa-per-la-gastronomia.html|dataarchivio=13 dicembre 2015}}</ref>
La città è stata nominata il 16 febbraio 2018 [[capitale italiana della cultura]] per l'anno 2020;<ref name="Parma capitale italiana della cultura 2020">{{cita web|url=http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/visualizza_asset.html_125625682.html|titolo=Parma capitale italiana della cultura 2020 - Proclamata oggi 16 febbraio 2018|accesso=16 febbraio 2018|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180216205653/http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/visualizza_asset.html_125625682.html|dataarchivio=16 febbraio 2018}}</ref> il 12 marzo 2020 la [[Pandemia di COVID-19 del 2020 in Italia|pandemia di COVID-19]] ha costretto l'organizzazione alla sospensione ufficiale della rassegna fino a data da destinarsi<ref>{{cita web|url=https://www.gazzettadiparma.it/parma/2020/03/12/news/sospesa_parma_capitale_della_cultura_2020_-2913265/|accesso=13 marzo 2020|data=12 marzo 2020|titolo=Copia archiviata|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200316040127/https://www.gazzettadiparma.it/parma/2020/03/12/news/sospesa_parma_capitale_della_cultura_2020_-2913265/|dataarchivio=16 marzo 2020|urlmorto=no}}</ref> e alla cancellazione o al rinvio di gran parte degli eventi previsti; in seguito, col decreto Rilancio approvato dal [[Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Consiglio dei ministri]] il 13 maggio seguente, il titolo è stato conferito anche per il 2021.<ref>{{cita web|url=https://www.gazzettadiparma.it/parma/2020/05/13/news/approvato_il_decreto_rilancio_parma_capitale_della_cultura_anche_2021_e_fisco_lavoro_imprese_famiglie_trasporti-3385182/|accesso=14 maggio 2020|data=13 maggio 2020|titolo=Approvato il decreto Rilancio: 'Parma capitale della cultura (anche) 2021'. E fisco, lavoro, imprese, famiglie, trasporti e turismo.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200521040254/https://www.gazzettadiparma.it/parma/2020/05/13/news/approvato_il_decreto_rilancio_parma_capitale_della_cultura_anche_2021_e_fisco_lavoro_imprese_famiglie_trasporti-3385182/|dataarchivio=21 maggio 2020|urlmorto=no}}</ref>
Parma sarà inoltre [[Capitale europea della gioventù]] [[2027]].
== Geografia fisica ==
{{citazione|Come capitale le competeva un fiume, a Parma, ma siccome è una piccola capitale le è toccato un torrente, spesso asciutto.|[[Attilio Bertolucci]]}}
Situata nel [[Nord Italia]], nella parte occidentale dell'[[Emilia]], tra gli [[Appennini]] e la [[Pianura Padana]], la città è divisa in due dal [[Parma (torrente)|torrente Parma]], affluente del [[Po]] che, appena prima di entrare nel cuore del centro storico, riceve le acque dell'affluente [[Baganza]]. La Parma è un torrente, quindi un corso d'acqua a regime mutevole, che alterna le piene tumultuose della stagione invernale, quando prende il nome di "Parma voladora", alle desolate secche estive.
All'inizio dell'[[XIX secolo|Ottocento]] lo stesso letto del torrente fu ristretto entro alte mura, il "lungoparma" appunto, che consegnano alla città un profilo continuo.
=== Territorio ===
Per mettere in sicurezza il territorio di Parma dai rischi idrogeologici di una piena del [[Parma (torrente)|torrente Parma]], nel [[2005]] è stata creata una [[Bacino di espansione|cassa di espansione]], pochi chilometri a sud del centro urbano, in località Marano. L'invaso può arrivare a contenere dodici milioni di metri cubi d'acqua: si tratta del bacino più grande della regione, diventandone effettivamente il terzo lago per estensione durante gli eventi di piena del torrente. È costituito da una barriera lunga oltre 260 metri e alta 24.<ref>{{cita web|formato=doc|url=http://www.agenziapo.it/news/allegati/2005/Comunicato%20n.31-05.doc|titolo=La cassa di espansione del torrente Parma|accesso=29 dicembre 2010|data=26 novembre 2005|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722023248/http://www.agenziapo.it/news/allegati/2005/Comunicato%20n.31-05.doc|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>
Il territorio comunale è interamente pianeggiante e due corsi d'acqua ne delimitano parte dei confini, a ovest il [[Taro (fiume)|fiume Taro]] e a est il torrente [[Enza]], che marca anche la separazione dalla vicina [[provincia di Reggio Emilia]]. Le prime propaggini dell'Appennino Parmense si trovano circa a 15 chilometri in direzione sud, al di fuori del territorio comunale, nei comuni limitrofi di [[Traversetolo]], [[Lesignano de' Bagni]], [[Langhirano]], [[Felino (Italia)|Felino]], [[Sala Baganza]] e [[Collecchio]].
* [[Classificazione sismica]]: zona sismica 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Parma Aeroporto|Stazione meteorologica di Parma Università}}
Il clima di Parma è tipicamente continentale: le estati sono calde e afose con temperature diurne che superano abbondantemente i {{m|30|u=°C}} (il 25 agosto [[2023]] è stato stabilito il nuovo record dal [[1878]] come giornata più calda in assoluto; la temperatura massima è stata di {{m|40,4|u=°C}}).<ref name=MedieClima>{{cita web|url=http://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Parma|titolo=Clima Parma - Medie climatiche|accesso=3 gennaio 2011|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101005022259/http://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Parma|dataarchivio=5 ottobre 2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://meteolive.leonardo.it/meteo-notizia.php?id=8720|titolo=I record termici dell'agosto 2003 in Italia (per non dimenticare)|sito=meteolive.it|accesso=3 gennaio 2011|data=19 agosto 2009|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090824150036/http://meteolive.leonardo.it/meteo-notizia.php?id=8720|dataarchivio=24 agosto 2009}}</ref> Gli inverni sono freddi anche se leggermente più miti e meno nevosi rispetto al passato. Il minimo storico record fu raggiunto il 10 gennaio [[1985]] quando la temperatura scese a {{m|-18,0|u=°C}} nel centro della città e nelle campagne circostanti si registrò {{m|-25,0|u=°C}} <ref name=MedieClima/><ref>{{cita web|url=http://www.meteogiornale.it/notizia/5209-12-e-venne-il-grande-gelo-dettagliata-cronaca-del-gennaio-1985|titolo=E venne il grande gelo: dettagliata cronaca del gennaio 1985|accesso=3 gennaio 2011|data=29 dicembre 2007|cognome=Rossi|nome=Marco|coautori=Giovanni Staiano|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110514111835/http://www.meteogiornale.it/notizia/5209-12-e-venne-il-grande-gelo-dettagliata-cronaca-del-gennaio-1985|dataarchivio=14 maggio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.meteoparma.com/news.html?news=132|sito=meteoparma.it|titolo=Parma, gennaio 1985|accesso=2 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110714075642/http://www.meteoparma.com/news.html?news=132|dataarchivio=14 luglio 2011}}</ref> <!-- <ref>{{cita web|url=http://www.scia.sinanet.apat.it/|titolo=Valori estremi mensili ricavati dalle serie temporali del Sistema nazionale di raccolta, elaborazione e diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale dell'APAT.|accesso=2 gennaio 2011}}</ref> -->. L'ultima nevicata di notevole entità avvenne il 9 e 10 marzo [[2010]] quando caddero 75 cm di [[neve]] in poco più di 24 ore<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=InfinitoDesign|url=https://scorcidiparma.it/2015/02/07/nevicate-storiche-parma/|titolo=Nevicate storiche a Parma|sito=Scorci di Parma|data=2015-02-07|accesso=2025-03-12}}</ref>. Il fenomeno della nebbia, assai diffuso fino agli anni 90, è quasi interamente scomparso nell'area urbana, rimanendo confinato alle basse pianure.
Il mese più piovoso è [[ottobre]] con una media di 91 mm, il più secco è il mese di [[luglio]] con una media di 36 mm (medie mensili riferite al periodo 1961-1990).<ref>{{cita web|url=http://www.eurometeo.com/italian/climate/city_LIMP/id_Rtot/meteo_parma%20italia|titolo=Precipitazioni medie|accesso=3 gennaio 2011|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110710204905/http://www.eurometeo.com/italian/climate/city_LIMP/id_Rtot/meteo_parma%20italia|dataarchivio=10 luglio 2011}}</ref>
In base alla media trentennale [[1991]]-[[2020]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, [[gennaio]], si attesta a {{m|4,0|u=°C}}; quella del mese più caldo, [[luglio]], è di {{m|26,1|u=°C}}. Le [[precipitazioni]] medie annue si attestano a 777 mm, con minimi relativi in [[estate]] e in [[inverno]], picco massimo in [[autunno]] e massimo secondario in [[primavera]]. L'[[eliofania]] assoluta media annua fa registrare il dato medio di 6,4 ore giornaliere, con massimo di 10,2 ore medie giornaliere in [[luglio]] e minimo di 2,6 ore medie giornaliere in dicembre (i dati delle precipitazioni e dell'eliofania sono riferiti al trentennio 1961-1990)<ref>[http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/tabelle/259%20%5BParma%5D%20capoluogo.Txt Parma: medie climatiche 1961-1990] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141103064256/http://clisun.casaccia.enea.it/profili/tabelle/259%20%5BParma%5D%20capoluogo.Txt |data=3 novembre 2014 }}</ref>
{{ClimaAnnuale
| nome = Parma Università<br /><small>([[1991]]-[[2020]])</small>
| tempmax01 = 6.9
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| tempmin02 = 2.2
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| pioggia01 = 57
| pioggia02 = 55
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| pioggia11 = 84
| pioggia12 = 63
| giornipioggia01 = 7
| giornipioggia02 = 7
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}}
:* [[Classificazione climatica]]: zona E, 2289 [[Gradi giorno|GG]]<ref>{{cita web|url=http://www.eurometeo.com/italian/read/doc_climazone|sito=eurometeo.it|titolo=Zone climatiche italiane|accesso=2 gennaio 2011|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110710204924/http://www.eurometeo.com/italian/read/doc_climazone|dataarchivio=10 luglio 2011}}</ref>
:* [[Diffusività atmosferica]]: bassa, Ibimet CNR 2002
== Origini del nome ==
Secondo numerosi storici, il toponimo deriverebbe dallo [[Parma (scudo)|scudo rotondo]] utilizzato dall'[[esercito Romano]], che probabilmente richiamava la forma del primo nucleo cittadino. Secondo altri studiosi, avrebbe invece un'origine più antica, derivata dai [[gentilizi]] [[etruschi]] ''Parmnie'', al femminile ''Parmni'', dall'[[antroponimo]] ''Parme''.<ref name="Età del Ferro">{{cita web|url=http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/eta-del-ferro/|titolo=Età del Ferro|accesso=30 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180420105649/http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/eta-del-ferro/|dataarchivio=20 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref> Le due tesi apparentemente contraddittorie sono sintetizzate dal linguista [[Massimo Pittau]], che ritiene che la voce [[Lingua latina|latina]] ''parma/parmae'' fosse un [[prestito linguistico|prestito]] della [[lingua etrusca]] e che l'[[Etruschi|antico popolo]] utilizzasse già lo stesso scudo metallico di forma circolare.<ref>{{cita web|url=https://rinabrundu.com/2016/05/29/massimo-pittau-i-toponimi-aquileia-mantova-e-parma/|titolo=Massimo Pittau – I toponimi Aquileia, Mantova e Parma|accesso=5 maggio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170907053826/https://rinabrundu.com/2016/05/29/massimo-pittau-i-toponimi-aquileia-mantova-e-parma/|dataarchivio=7 settembre 2017}}</ref> Non viene da tutti esclusa nemmeno un'indefinita origine [[Lingua ligure antica|ligure]] o [[Lingue celtiche|celtica]] del toponimo [[lingua latina|latinizzato]].<ref name="Età del Ferro"/> Esiste infine l'ipotesi che il nome derivi dal [[Parma (torrente)|torrente omonimo]] che l'attraversa.<ref>"Il nome della città non si può disgiungere, anzi deriva dal nome del fiume Parma che scorre attraverso la città. E il nome del fiume è ligure; e proviene dalla voce mediterranea ''Pala, Para'' più il formante o suffisso locativo mediterraneo in (a)ma. ''Para'' significa costa di monte, dirupo montano. Parma idronimo significherebbe il fiume montano." Cfr. Guglielmo Capacchi, ''Castelli parmigiani'', Parma 1979, p. 444.</ref><ref>{{cita|Vallardi 1815|p. 35}}.</ref>
{{citazione|Il nome di Parma, una città dove desideravo più andare da quando avevo letto ''[[La Certosa di Parma|La Certosa]]'', mi appariva compatto, liscio, color malva e morbido, se mi si parlasse di una casa qualunque di Parma nella quale sarei stato ricevuto, mi si causava il piacere di pensare che abiterei una residenza liscia, compatta, color malva e morbida, che non aveva relazione con le residenze di nessun'altra città d'Italia.|[[Marcel Proust]], ''La strada di Swann''}}
=== Nome degli abitanti ===
Benché per secoli gli abitanti della città e del suo territorio siano stati indifferentemente chiamati parmigiani o parmensi, soprattutto dal [[XX secolo]] è molto diffuso l'uso di indicare con il primo soltanto i nativi o residenti di Parma e con il secondo esclusivamente quelli della [[provincia di Parma|sua provincia]], detta per l'appunto Parmense.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/parmigiano/|titolo=Parmigiano|accesso=5 maggio 2017|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170608035801/http://www.treccani.it/vocabolario/parmigiano|dataarchivio=8 giugno 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/come-si-chiamano-gli-abitanti-di-parma|titolo=Come si chiamano gli abitanti di Parma?|accesso=5 maggio 2017|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170421071707/http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/come-si-chiamano-gli-abitanti-di-parma|dataarchivio=21 aprile 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.sapere.it/sapere/dizionari/dizionari/Italiano/P/PA/parmigiano.html|titolo=Parmigiano|accesso=5 maggio 2017|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180429093153/http://www.sapere.it/sapere/dizionari/dizionari/Italiano/P/PA/parmigiano.html|dataarchivio=29 aprile 2018}}</ref>
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Parma}}
[[File:Vaenius - Alexander Farnese.png|thumb|[[Alessandro Farnese]], in un dipinto di [[Otto Vaenius]] (ca. 1585). 3º Duca di Parma e figlio di Ottavio (nipote di papa Paolo III), fu considerato uno dei più grandi capitani del suo secolo.]]
Le più antiche tracce della presenza dell'uomo nel territorio di Parma risalgono al [[neolitico]] antico, compreso all'incirca tra il 5600 e il 5000 a.C., ma all'epoca la zona risultava scarsamente abitata;<ref>{{cita web|url=http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/neolitico/neolitico-antico/|titolo=Neolitico antico|accesso=29 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180420111005/http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/neolitico/neolitico-antico/|dataarchivio=20 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref> la situazione mutò dopo il 5000 a.C., quando si svilupparono vari insediamenti riferibili alla [[cultura dei vasi a bocca quadrata]].<ref>{{cita web|url=http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/neolitico/neolitico-evoluto/|titolo=Neolitico evoluto|accesso=29 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180420110521/http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/neolitico/neolitico-evoluto/|dataarchivio=20 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref>
Durante l'[[età del bronzo]] antico, tra il [[XVIII secolo a.C.|XVIII]] e il [[XVII secolo a.C.]], furono fondati alcuni villaggi ascrivibili alla [[cultura di Polada]],<ref>{{cita web|url=http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/eta-del-bronzo/eta-del-bronzo-antico/|titolo=Età del Bronzo Antico|accesso=29 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180420110958/http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/eta-del-bronzo/eta-del-bronzo-antico/|dataarchivio=20 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref> ma fu con l'inizio dell'età del bronzo medio, a partire dal [[XVI secolo a.C.]], che si diffusero nel territorio numerosi insediamenti [[terramaricoli]].<ref>{{cita web|url=http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/eta-del-bronzo/eta-del-bronzo-medio-e-recente/|titolo=Età del Bronzo Medio e Recente|accesso=29 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180420110728/http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/eta-del-bronzo/eta-del-bronzo-medio-e-recente/|dataarchivio=20 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref>
Benché non esistano tracce testimoniali, per alcuni storici e secondo una menzione di [[Tito Livio]], Parma sarebbe stata fondata dagli [[Etruschi]],<ref>Quaderni Parmensi, di Gianfranco Stella (1988).</ref> che si insediarono nell'[[Emilia]] occidentale tra il [[VII secolo a.C.|VII]] e il [[VI secolo a.C.]] Successivamente, verso il [[IV secolo a.C.]], la regione venne occupata dai [[celti]] [[Boi]].<ref name="Età del Ferro"/>
Con la progressiva conquista del [[Nord Italia]] da parte dei [[Civiltà romana|Romani]], nel [[183 a.C.]] Parma divenne una colonia romana e a ognuna delle 2.000 famiglie installate vennero affidati lotti di terra in prossimità della [[via Emilia]], dalla quale, a est della città, partiva un [[Cardine (storia romana)|cardo]] della centuriazione che si insinuava lungo la valle del [[Parma (torrente)|torrente Parma]], dando origine alla [[strada delle cento miglia]], che collegava Parma a [[Luni]] attraverso il [[passo del Lagastrello]]. Col trascorrere degli anni, la fedeltà dimostrata nei confronti dell'Impero valse alla città il titolo di ''Augusta Parmensis''.
In tempi successivi, la crisi dell'[[Impero romano]] causerà anche a Parma la perdita di una certa stabilità e floridezza economica fino al culmine di una decadenza demografica, che nel [[377]] obbligò l'imperatore [[Graziano]] a stabilire nella zona una tribù di barbari, i [[Taifali]]. Seguirono periodi di alternanza tra benessere e decadenza: ai saccheggi di [[Attila]] del [[452]], si contrappose, dopo il [[502]], la rinascita a opera di [[Teodorico il Grande|Teodorico]]; alle successive conseguenze drammatiche causate dalle [[guerra gotica (535-553)|guerre gotiche]] ci fu nuovamente il rifiorire durante il breve periodo bizantino ([[539]]-[[568]]), che valse a Parma l'appellativo di "Crisopoli" (Città d'oro).
Fu in seguito, con l'arrivo dei [[Longobardi]] nel [[593]], che Parma divenne per la prima volta un centro militare e amministrativo, la capitale di un ducato in cui risiedeva una delle figlie del re [[Agilulfo]]. I [[Franchi]] succedettero ai duchi longobardi e nell'[[879]] [[Carlomanno di Baviera|Carlomanno]] accordò al vescovo [[Guibodo]] il potere temporale sulla città. Ai saccheggi provocati nel [[IX secolo]] dalle invasioni dei [[Magiari]], seguì un periodo di pace e crescita demografica. In questa fase Parma continuò a essere governata da una lunga serie di conti-vescovi fino al [[XII secolo]], quando la città divenne un [[Comune medievale|libero comune]], amministrato da un [[podestà (medioevo)|podestà]] e da un [[capitano del popolo]]. Nel [[1160]] [[Federico Barbarossa]] sottomise i parmigiani obbligandoli a dichiarare fedeltà all'Impero, ma l'autorità imperiale verrà sconfitta nella [[battaglia di Legnano]] del [[1176]] dalle città riunite nella [[Lega Lombarda]] (tra cui Parma). Nel [[1183]] la [[Pace di Costanza]] ristabilì l'autonomia cittadina.
[[File:Parma-7-Torello.jpg|thumb|Primo stemma della città, con il “torello” del podestà benefattore Torello da Strada di Pavia (inizio XIII-1237)]]
Nella lunga contesa tra [[guelfi e ghibellini]], che dominò la vita politica italiana dal XII al [[XIV secolo]], Parma si schierò dapprima coi ghibellini, favorevoli all'Imperatore, e successivamente con i guelfi, dopo la battaglia di Borghetto del Taro (nei pressi dell'attuale [[Castelguelfo (frazione)|Castelguelfo]]). Seguì un periodo di dominazione straniera: Parma fu sottoposta al dominio milanese dei [[Visconti]] dal [[1346]] al [[1447]], salvo un breve intermezzo, tra il [[1404]] e il [[1409]], in cui il potere passa nelle mani di [[Ottobuono de' Terzi]]. Ai Visconti, succederanno gli [[Sforza]] ma anche le dominazioni francesi.
{{Approfondimento
|titolo=L'assedio di Parma (1247-1248)
|contenuto= [[File:La disfatta degli svevi a Parma.JPG|thumb|upright=0.7|La disfatta degli Svevi]] Nel [[1247]] grazie alla momentanea assenza da Parma di Enzo, figlio dell'Imperatore [[Federico II di Svevia]], i [[guelfi]], vinti i partigiani [[ghibellini]] nella battaglia di Borghetto di [[Noceto]], approfittarono per tornare al governo della città. L'Imperatore, furibondo, decise di rinviare l'assedio di [[Lione]] dirigendosi su Parma alla testa di un vendicativo esercito e con il chiaro intento di distruggerla in maniera esemplare. A ovest della città, nel giugno del 1247, fece costruire in località Grola (identificata da alcuni con l'attuale frazione di [[Fognano (Parma)|Fognano]]) una città-accampamento cui diede il nome augurale di Vittoria, composta da case in muratura, una chiesa e una zecca. L'assedio fu durissimo per la popolazione parmigiana e per il contado già allo stremo delle forze. Approfittando dell'assenza dell'Imperatore, impegnato in una battuta di caccia nella valle del Taro, il 18 febbraio del [[1248]] le truppe parmensi seguite da tutti i cittadini uscirono dalle mura attaccando e distruggendo la città imperiale e le truppe assedianti. L'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] riuscì a stento a rifugiarsi, con pochi seguaci, nella vicina [[Fidenza|Borgo San Donnino]]. Tra le macerie nemiche i parmigiani trovarono e si impossessarono di un ambito trofeo, la corona imperiale, simbolo estremo del loro trionfo.}}
Nel [[1521]] l'esercito pontificio e spagnolo, dopo un [[Primo assedio di Parma (1521)|assedio di tre giorni]], sconfisse i francesi e la città fu conquistata.
Nel [[1545]] il [[papa Paolo III]] (nato Alessandro Farnese), creò il [[Ducato di Parma]] affidandolo al figlio illegittimo [[Pier Luigi Farnese]] e la famiglia farnesiana mantenne il governo ducale fino al [[1731]], facendo di Parma una piccola capitale italiana, ricca delle opere di grandi artisti quali il [[Correggio (pittore)|Correggio]] e il [[Parmigianino]].
Ai Farnese succedettero i [[Borbone]] con l'[[Infante di Spagna]] [[Carlo III di Spagna|Carlo I]], figlio di [[Elisabetta Farnese]] e di [[Filippo V di Spagna]]. Nel [[1734]], in seguito allo scoppio della [[guerra di successione polacca]] e alla [[conquista borbonica delle Due Sicilie]], Carlo I venne riconosciuto Re di Napoli, ma fu obbligato a cedere nel [[1735]] il ducato di Parma all'imperatore [[Carlo VI d'Asburgo]], senza prima dimenticarsi di spogliare Parma di tutte le raccolte di famiglia conservate nei palazzi e portarle con sé a Napoli.<ref>Nel 1926 furono trasferiti a Parma, presso la [[Galleria nazionale di Parma|Galleria nazionale]] e la sede del municipio, e a Piacenza, al [[Palazzo Farnese (Piacenza)|Palazzo Farnese]], 138 dipinti farnesiani provenienti dal [[Museo di Capodimonte]] di Napoli come risarcimento delle presunte usurpazioni operate da Carlo di Borbone due secoli prima.</ref><ref>{{cita libro|Nicola|Spinosa|Museo di Capodimonte|2001|Electa Napoli|Napoli|p=18}}</ref> Nel [[1748]] il ducato di Parma e Piacenza, con l'aggiunta di [[Guastalla]], tornò ai Borbone con la stipula del [[Trattato di Aquisgrana (1748)|Trattato di Aquisgrana]], che pose fine alla [[guerra di successione austriaca]]; [[Filippo I di Parma|Filippo]] fondò la dinastia dei [[Borbone di Parma|Borbone-Parma]], che contribuì a rendere Parma un faro culturale in Europa. Nel [[1802]] [[Napoleone Bonaparte]] annetté il ducato alla [[Francia]], trasformandolo in semplice dipartimento ([[dipartimento del Taro]]). Durante l'occupazione francese, diverse opere d'arte presero la via della Francia<ref>{{cita web|url=https://bibliotheque-numerique.inha.fr/collection/item/11162-notice-de-tableaux-dont-plusieurs-ont-t-recueillis-parme-et-venise|titolo=Notice de tableaux, dont plusieurs ont été recueillis à Parme et à Venise : exposés dans le grand Salon du Musée Napoléon…|sito=INHA|editore=Imprimerie des Sciences et des Arts|lingua=fr|cid=Notices 1815|città=Parigi|anno=1815}}</ref> a causa delle [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche]]. Parma fu insieme a Firenze la più saccheggiata. Secondo il catalogo pubblicato nel ''Bulletin de la Société de l'art français'' del 1936<ref>{{Cita libro|autore=Marie-Louise Blumer|titolo=Catalogue des peintures transportées d'Italie en Francce de 1796 à 1814|url=https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k4237081q/f296.item|collana=Bulletin de la Société de l'art français, 1936, fascicule 2|lingua=fr}}</ref>, delle 47 opere d'arte inviate in Francia e catalogate, solo 28 tornarono a Parma, la maggior parte di quelle che rimasero in Francia vennero esposte al [[Museo del Louvre|Louvre]] e nei musei di provincia francese.
Solo con l'abdicazione di Napoleone, avvenuta nel [[1814]], e il successivo [[Congresso di Vienna]], venne ristabilito il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, affidato temporaneamente agli [[Asburgo]]. [[Maria Luigia d'Austria]], sposa di Napoleone e figlia dell'imperatore [[Francesco I d'Austria|Francesco I]], divenne in questo modo la nuova duchessa della città e, malgrado gli episodi rivoluzionari del [[1831]], conservò il potere fino alla sua morte, avvenuta nel [[1847]], senza però il potere di trasmettere il trono a eredi. Nello stesso anno i Borbone-Parma tornano a governare il ducato, dapprima con [[Carlo II di Parma|Carlo II]] ([[1847]]-[[1849]]), al quale succedette il figlio, [[Carlo III di Parma|Carlo III]] ([[1849]]-[[1854]]), pugnalato a morte per strada il 26 marzo 1854 da un attentatore rimasto sconosciuto, e infine con [[Roberto I di Parma|Roberto I]] che, essendo troppo giovane per governare, ebbe la reggenza assicurata dalla madre [[Luisa Maria di Borbone-Francia (1819-1864)|Luisa Maria di Borbone-Francia]]. Roberto I venne deposto nel [[1859]], a undici anni, quando, allo scoppio della [[seconda guerra di indipendenza]], la madre preferì fuggire nel [[Regno Lombardo-Veneto]], in attesa dell'esito della guerra. Con l'[[Armistizio di Villafranca]] il [[Regno di Sardegna]] annetté il Ducato dopo un [[plebiscito]] celebrato nel [[1860]]. Il ramo dei Borbone-Parma prospera tuttora e, dal [[1964]], i nipoti di Roberto sono [[Granduchi del Lussemburgo]].
Nel [[1922]] la città di Parma si distinse per aver combattuto le milizie fasciste comandate da [[Italo Balbo]] erigendo barricate in numerosi quartieri della città. Il 23 aprile [[1945]] iniziò la ritirata delle truppe nazi-fasciste da Parma e il 24 aprile un gruppo di cittadini prese provvisoriamente in consegna il quotidiano locale ''[[Gazzetta di Parma|La Gazzetta di Parma]]'',<ref>{{cita libro|cognome=Curti|nome=Aldo|coautori=Baldassarre Molossi|titolo=Parma anno zero|città=Parma|anno=1982|editore=STEP}}</ref> con lo scopo di cederlo al [[Comitato di Liberazione Nazionale]]; infine, il 26 aprile, [[partigiani]] e truppe alleate fecero il loro ingresso in città. Per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]] Parma è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione]] e insignita della [[Medaglia d'Oro al Valor Militare]]. Durante l'Assemblea Costituente ci fu il tentativo, da parte del sen. [[Giuseppe Micheli (politico)|Giuseppe Micheli]] e di alcuni politici, di creare la regione [[Lunezia|Emilia Lunense]], avente come capoluogo Parma: la proposta dapprima venne approvata, ma in seguito venne sospesa con l'articolo Mortati.
=== Simboli ===
==== Stemma ====
[[
Lo stemma del Comune è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 22 aprile 1939<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/90e6da6c-84f6-4a48-80c8-9d047e573143/1214-parma|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Parma|accesso=5 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref> ed è costituito da uno scudo con croce azzurra in campo oro, sormontata da corona ducale e contornata dal motto: ''Hostis turbetur quia Parmam virgo tuetur'' che significa "tremino i nemici perché la Vergine protegge Parma". La frase fu coniata in occasione della vittoria dei parmigiani nel [[1248]] sulle truppe assedianti guidate dall'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]].
{{citazione|Tutti i Parmigiani e tutti i cavalieri e i popolani armati e addestrati per il combattimento, sortirono da Parma, e le donne uscirono con loro; similmente i bambini e le bambine, gli adolescenti e le ragazze, i vecchi con i giovani (Salmi, 148,12); e con grande impeto scacciarono da Vittoria l'imperatore con tutti i suoi cavalieri e fanti.|[[Salimbene de Adam]], ''Chronica'', 1281-1288|}}
==== Gonfalone ====
[[File:Parma-Gonfalone.svg|miniatura|Gonfalone]]
Il gonfalone del Comune consiste in un drappo con croce azzurra in campo oro recante l'iscrizione: "aurea Parma" che richiama l'antica denominazione che i [[bizantini]] avevano coniato per la città: "Crisopoli".
{{citazione|All'uso dei Greci ancora Parma viene chiamata Crisopoli, che in greco significa città d'oro; come a dire che primeggia nella grammatica e che in essa sono coltivate con passione tutte e sette le arti|Donizone, ''Vita della contessa Matilda'', 1115|Chrysopolis dudum Graecorum dicitur usu, aurea sub lingua sonat haec urbs esse latina; scilicet urbs Parma, quia Grammatica manet alta, Artes ac septem studiose sunt ibi lectae|lingua=la}}
=== Onorificenze ===
È tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare il 9 settembre [[1947]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=18395|titolo=Dettagli onorificenza|accesso=29 dicembre 2010|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924134053/http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=18395|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref>
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = Fiera delle secolari tradizioni della vittoria sulle orde di Federico Imperatore, le novelle schiere partigiane rinnovavano l'epopea vincendo per la seconda volta i barbari nipoti, oppressori delle libere contrade d'Italia. L'impari lotta, sostenuta con la stessa fede dei padri e col sangue dei figli migliori, cominciava per merito dei primi volontari della libertà all'alba del 9 settembre 1943 e si concludeva il 25 aprile 1945 con la sollevazione del popolo tutto che, affiancando i settemila e cinquecento fratelli partigiani combattenti, costrinse alla resa e vide la fuga del nemico. L'ombra del glorioso gonfalone ornato dell'aurea gemma del valore riconosciuto dalla Patria grata, aleggia e custodisce la sacra memoria dei seicentonovanta quattro caduti con le armi in pugno per la redenzione dell'Italia, dei quattrocento sepolti sotto le macerie della città straziata dai bombardamenti aerei, che, unitamente ai cinquecentotredici feriti, mutilati e invalidi, ai ventuno dispersi, e ai centonovanta deportati nelle gelide e mortifere lande dei paesi stranieri, costituirono la parte eletta del popolo che seppe difendere e riconquistare le patrie libertà.
|luogo = 9 settembre 1943 - 25 aprile 1945
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
In città sono repertoriati 330 beni culturali, tra i quali 34 archeologici e 296 architettonici.<ref>Carta del Rischio del Patrimonio Culturale dell'ICR, dati al 2006.</ref>
=== Architetture religiose ===
{{Vedi anche|Chiese di Parma}}
[[File:Piazza Duomo Parma 2009-08.jpg|thumb|left|Piazza Duomo]]
[[File:Battistero di Parma 20081206-03.jpg|thumb|Cupola del Battistero]]
I principali monumenti religiosi per cui la città è nota sorgono nei pressi di piazza Duomo: il [[Duomo di Parma|Duomo]], consacrato nel [[1106]], che, considerato fra le maggiori opere dell'[[architettura romanica in Italia]], al suo interno conserva la ''[[Deposizione dalla croce (Antelami)|Deposizione dalla croce]]'', bassorilievo del [[1178]] di [[Benedetto Antelami]], oltre agli importanti affreschi rinascimentali della ''[[Assunzione della Vergine (Correggio)|cupola]]'', opera del [[Correggio (pittore)|Correggio]], e delle tre navate; il [[Battistero di Parma|Battistero]] dell'Antelami, consacrato nel [[1270]], che, interamente rivestito in marmo rosa di [[Verona]], è arricchito da affreschi e sculture risalenti al [[XIII secolo|XIII]] e [[XIV secolo]]; la rinascimentale [[abbazia di San Giovanni Evangelista]], nel cui grande complesso si ammirano la chiesa con facciata marmorea tardo [[manierista]] di [[Simone Moschino]], ricca internamente di affreschi rinascimentali, tra cui la celeberrima ''[[Cupola di San Giovanni a Parma|cupola]]'' dipinta dal Correggio, la [[Biblioteca di San Giovanni Evangelista|biblioteca]] con i suoi affreschi grotteschi e la mappa del ducato di Parma e Piacenza e l'[[Antica spezieria di San Giovanni|antica spezieria]], costituita da quattro sale contenenti ancora oggi gli arredi dell'epoca.
[[File:Parma, San Giovanni Evangelista 01.JPG|thumb|left|Chiesa di San Giovanni Evangelista]]
[[File:Correggio, Camera di San Paolo, Parma 02.jpg|thumb|Camera della Badessa]]
Non lontano si trovano inoltre il [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]], la cui ''[[Camera della Badessa]]'' presenta una volta a ombrello interamente affrescata dal Correggio, e la [[basilica di Santa Maria della Steccata]], che, considerata uno degli esempi più significativi in [[Italia]] di chiese a [[pianta centrale]] della prima metà del [[XVI secolo]], presenta al suo interno notevoli affreschi rinascimentali, tra cui le ''[[Tre vergini savie e tre vergini stolte]]'', capolavoro realizzato dal [[Parmigianino]].
[[File:Madonna della Steccata.jpg|thumb|left|Basilica della Steccata]]
[[File:Chiesa di San Francesco del Prato (Parma) - navata centrale 1 2023-04-03.jpg|thumb|right|Interno della chiesa di San Francesco del Prato]]
Sempre a pochi passi da piazza Duomo si trova la [[chiesa di San Francesco del Prato]], la più grande della città, con l'adiacente piccolo [[Oratorio dell'Immacolata Concezione (Parma)|oratorio dell'Immacolata Concezione]]; risalente al XIII secolo e in puro stile gotico francescano, all'inizio del XIX secolo fu sconsacrata e trasformata in carcere maschile, ma nel 2021 fu ristrutturata e riaperta al culto.
[[File:Chiesa della SS Annunciata.JPG|thumb|Chiesa della Santissima Annunziata]]
Degne di nota sono inoltre: la [[Architettura neoclassica|neoclassica]] [[Chiesa di San Pietro (Parma, capoluogo)|chiesa di San Pietro Apostolo]], del [[Ennemond Alexandre Petitot|Petitot]]; la [[architettura barocca|barocca]] [[Chiesa di San Vitale (Parma)|chiesa di San Vitale]], con lo scenografico ''Monumento Beccaria''; la barocca [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Parma)|chiesa di Sant'Antonio Abate]] progettata da [[Ferdinando Galli da Bibbiena]]; l'antica [[Chiesa di San Sepolcro (Parma)|chiesa di San Sepolcro]]; la gotica [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Parma)|ex chiesa di Santa Maria del Carmine]]; la piccola [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Parma)|chiesa di Santa Maria degli Angeli]], ricca di affreschi.
[[File:Parma chiesa di santa maria del quartiere 03.JPG|thumb|left|Cupola di Santa Maria del Quartiere]]
[[File:Abbazia di Valserena (Paradigna - Parma) - chiesa (facciata e lato nord) 2 2019-06-03.jpg|thumb|Abbazia di Valserena]]
Nel quartiere [[Oltretorrente]] sorge la monumentale [[Chiesa della Santissima Annunziata (Parma)|chiesa della Santissima Annunziata]] di [[Giovan Battista Fornovo]], considerata uno dei monumenti più significativi del [[Manierismo]] sperimentale della seconda metà del [[XVI secolo]], a insolita pianta ellittica con dieci absidiole disposte a raggiera.
Non lontano si trovano anche: la barocca piccola [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Parma)|chiesa di Santa Maria delle Grazie]], con affreschi di [[Sebastiano Galeotti]]; l'[[oratorio di Sant'Ilario]] all'interno dell'[[Ospedale Vecchio (Parma)|Ospedale Vecchio]], dedicato al patrono cittadino; l'ex [[Chiesa di San Francesco di Paola (Parma)|chiesa di San Francesco di Paola]], di cui si conserva ancora solo la facciata barocca contornata da due torri dette "dei Paolotti"; la romanica [[Chiesa di Santa Croce (Parma)|chiesa di Santa Croce]]; la barocca [[chiesa di Santa Maria del Quartiere]] di [[Giovan Battista Aleotti]], caratterizzata dalla grande cupola con magnifici affreschi del ''Paradiso'', opera di [[Pier Antonio Bernabei]].
All'esterno dell'area urbana sorgono due notevoli complessi monastici: l'[[abbazia di Valserena]] (nota anche come "Certosa di Paradigna"), oggi sede del [[Centro studi e archivio della comunicazione]], la cui imponente chiesa conserva gli interni in stile [[architettura gotica|gotico]] lombardo; la [[Certosa di Parma|certosa di San Girolamo]] (nota anche come "Certosa di Parma"), oggi sede della Scuola di Formazione e Aggiornamento della [[Polizia Penitenziaria]], che conserva tuttora importanti opere d'arte.
Nelle frazioni sono infine degne di nota: la [[Pieve di San Pancrazio Martire (Parma)|pieve di San Pancrazio]] a [[San Pancrazio Parmense]], che conserva colonne e capitelli d'epoca [[storia romana|romana]] e romanica; la romanica [[pieve di San Geminiano]] a [[Vicofertile]], che mantiene gli originari capitelli figurati risalenti al [[XII secolo|XII]]-[[XIII secolo]] e un fonte battesimale [[architettura medievale|medievale]]; la romanica [[Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano (Parma)|pieve dei Santi Ippolito e Cassiano]] a [[Gaione]], che contiene reperti archeologici di rilievo.
=== Architetture militari ===
{{Vedi anche|Architetture militari di Parma}}
[[File:Cittadella (Parma) - ingresso monumentale 2 2022-08-06.jpg|thumb|left|Ingresso monumentale della Cittadella]]
[[File:Porta San Francesco Parma.JPG|thumb|Porta San Francesco]]
Il principale edificio di carattere militare conservato in città è la [[Cittadella di Parma|Cittadella]], imponente fortezza pentagonale oggi al centro dell'omonimo quartiere; costruita alla fine del [[XVI secolo]] da [[Smeraldo Smeraldi]] per volere del duca [[Alessandro Farnese]], il suo ingresso principale è incorniciato da una facciata monumentale in [[marmo di Carrara]] progettata nel [[1596]] da [[Simone Moschino]]; cessate le originarie funzioni difensive, nel [[secondo dopoguerra]] fu trasformata in un grande parco pubblico, molto frequentato dai parmigiani.
In città è inoltre presente il piccolo [[Torrione Visconteo (Parma)|Torrione Visconteo]], situato di fronte al [[Palazzo della Pilotta (Parma)|Palazzo della Pilotta]] sul lato opposto del [[Parma (torrente)|torrente]]; fu costruito da [[Bernabò Visconti]] nel [[XIV secolo]].
Per quanto riguarda le [[Urbanistica di Parma|mura cittadine]], Parma fu per millenni circondata da una cerchia muraria, nei secoli modificata e ampliata; tuttavia nei primissimi anni del [[XX secolo]] fu deciso l'abbattimento dell'intera cinta, di cui si conservano solo alcune parziali tracce e due delle cinque Porte: l'antica [[Porta San Francesco (Parma)|Porta San Francesco]] al termine di strada Nino Bixio, affiancata dal [[1866]] dalla monumentale Barriera Bixio; l'elegante edificio [[Farnese|farnesiano]] della rinascimentale [[Porta Santa Croce (Parma)|Porta Santa Croce]] a lato dell'omonimo piazzale. Non restano invece tracce di [[Porta San Barnaba (Parma)|Porta San Barnaba]] a barriera Garibaldi, mentre sono conservati nel Cortile della Rocchetta del [[Palazzo della Pilotta (Parma)|Palazzo della Pilotta]] la facciata farnesiana di [[Porta San Michele (Parma)|Porta San Michele]] a barriera Repubblica e lo stemma dei [[Borbone di Parma|Borbone]] che sormontava la facciata di [[Porta Nuova (Parma)|Porta Nuova]] a barriera Farini.
Nelle frazioni si trovano inoltre alcune architetture fortificate, a testimonianza delle numerose strutture difensive che in epoca medievale punteggiavano il territorio; tra esse si hanno il [[torrione di Baganzola]], il [[torrione di Beneceto]], il [[torrione di Vicomero]], la [[torre degli Alberi]] e il [[castello di Panocchia]].
=== Architetture civili ===
==== Palazzi ====
{{Vedi anche|Palazzi di Parma}}
[[File:Pilotta da Parco Ducale.jpg|thumb|left|Palazzo della Pilotta]]
[[File:Parma - Italy - July 7th 2013 - 04.jpg|thumb|Palazzo di Riserva]]
I principali palazzi cittadini vennero edificati nei secoli in cui Parma fu capitale del [[Ducato di Parma|Ducato]]. Tra essi spicca per importanza l'enorme complesso monumentale del [[Palazzo della Pilotta (Parma)|Palazzo della Pilotta]], edificato per i duchi [[Farnese]] a partire dal [[1580]] quale contenitore di tutti i servizi della Corte e dello Stato; vi si accede attraverso un imponente scalone a forbice coperto da cupola progettato da [[Simone Moschino]]; oggi è sede della [[Galleria Nazionale di Parma]], del [[Teatro Farnese]], del [[Museo archeologico nazionale di Parma]], della [[Biblioteca Palatina (Parma)|Biblioteca Palatina]], del [[Museo Bodoniano]] e dell'[[istituto d'Arte Paolo Toschi]].
Sullo stesso [[piazzale della Pace]], oltre ai [[Architettura neoclassica|neoclassici]] [[Palazzo della Provincia (Parma)|palazzo della Provincia]] e [[palazzo dei Ministeri]], sorge anche il [[Palazzo di Riserva (Parma)|Palazzo di Riserva]], costruito a partire dal [[1673]], che si presenta oggi con le caratteristiche facciate in [[stile Luigi XV]] a nord e ovest, accanto all'ala neoclassica progettata dal [[Ennemond Alexandre Petitot|Petitot]] oggi sede del [[museo Glauco Lombardi]]; costola dell'edificio è il [[Palazzo di Riserva (Parma)|palazzo delle Poste]], in puro stile [[liberty]].
[[File:Palazzo del Giardino nel Parco Ducale di Parma 03.jpg|thumb|left|Palazzo del Giardino]]
[[File:Palazzo Eucherio Sanvitale.JPG|thumb|Palazzetto Eucherio Sanvitale]]
Oltrepassato il [[Parma (torrente)|torrente Parma]], all'interno del [[Parco Ducale (Parma)|Parco Ducale]] si trova il [[Palazzo del Giardino (Parma)|Palazzo del Giardino]], edificio di Corte costruito dal [[1561]] su progetto del [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]] e ancora oggi ricco di importanti affreschi e stucchi seicenteschi; nello stesso parco sorge anche il [[architettura rinascimentale|rinascimentale]] [[Palazzetto Eucherio Sanvitale]], che conserva al suo interno frammenti di un affresco del [[Parmigianino]]. Non lontano si erge inoltre l'enorme edificio monumentale dell'[[Ospedale Vecchio (Parma)|Ospedale Vecchio]], raro esempio di architettura ospedaliera di epoca rinascimentale.
[[File:915ParmaPalazzoComune.JPG|thumb|left|Palazzo del Comune]]
[[File:Parma centro.JPG|thumb|Palazzo del Governatore]]
Nella centrale piazza Garibaldi, sede del potere comunale in epoca medievale, si trovano ancora oggi vari edifici che ne sono testimonianza: il rinascimentale [[Palazzo del Comune (Parma)|palazzo del Comune]], contenente numerose opere di valore e attuale sede di rappresentanza dell'amministrazione comunale cittadina; il [[Palazzo del Podestà (Parma)|palazzo del Podestà]], costola del precedente, caratterizzato dalle eleganti trifore [[architettura medievale|medievali]]; l'antico [[Palazzo del Governatore (Parma)|palazzo del Governatore]], ristrutturato in stile neoclassico dal [[Ennemond Alexandre Petitot|Petitot]] e oggi centro di esposizione permanente di arte moderna e contemporanea. Accanto alla neoclassica [[Chiesa di San Pietro (Parma, capoluogo)|chiesa di San Pietro Apostolo]], sorge inoltre il [[Architettura neorinascimentale|neorinascimentale]] [[Palazzo della Cassa di Risparmio (Parma)|palazzo della Cassa di Risparmio]] con l'annesso [[ex palazzo della Camera di commercio]], con le pregevoli sale liberty e [[Art déco|déco]].
[[File:Parma Vescovado GS P1010452 c.JPG|thumb|left|Palazzo Episcopale]]
[[File:Palazzo Pallavicino (Parma) - facciata (1) 2018-08-04.jpg|thumb|Palazzo Pallavicino]]
Spostandosi in piazza Duomo, si erge il [[Palazzo vescovile (Parma)|Palazzo Episcopale]], antichissima residenza vescovile caratterizzata dalle trifore duecentesche e dai loggiati rinascimentali, ancora oggi sede della [[diocesi di Parma]] e del [[Museo diocesano di Parma|Museo diocesano]]; nelle vicinanze sorge inoltre il [[Seminario maggiore (Parma)|Seminario maggiore]], che conserva della struttura rinascimentale il porticato con loggiato sovrastante della facciata, chiusi nel [[XIX secolo]].
Tra gli antichi palazzi pubblici cittadini, sono degni di nota anche: il [[Palazzo dell'Università (Parma)|palazzo dell'Università]], imponente edificio del [[XVI secolo]], attuale sede centrale dell'[[Università degli Studi di Parma|Università di Parma]]; il barocco [[Palazzo delle Orsoline (Parma)|Palazzo delle Orsoline]]; il [[Palazzo del Tribunale (Parma)|palazzo del Tribunale]]; il neorinascimentale [[Palazzo Ape Museo]]; il neoclassico [[Palazzo Imperiale dell'Arena]], grande edificio ricco di importanti affreschi e sede del Convitto Nazionale Maria Luigia; il settecentesco [[palazzo delle Carrozze]], sede dell'unità di lingue dell'[[Università degli Studi di Parma]]; l'elegante [[Casinetto Petitot]], tra i primi eleganti Cafè italiani costruiti in epoca neoclassica; l'imponente [[Palazzo Giordani (Parma)|Palazzo Giordani]], in stile liberty, sede degli uffici della Provincia di Parma; il [[Architettura neogotica|neogotico]] [[Seminario minore (Parma)|Seminario minore]]; la [[Casa madre dei Missionari Saveriani]], sede del [[Museo d'arte cinese ed etnografico]].
In città sono infine numerosi i palazzi nobiliari di pregio: il settecentesco [[Palazzo Dalla Rosa Prati]]; l'imponente [[Palazzo Sanvitale]], oggi sede del [[museo Amedeo Bocchi]]; il rinascimentale [[Palazzo Cusani (Parma)|Palazzo Cusani]], attuale sede della [[Casa della Musica]]; il [[Palazzo Tirelli (Parma)|Palazzo Tirelli]], caratterizzato dalle ampie finestre rinascimentali in cotto; il neoclassico [[Palazzo Dazzi]]; il barocco [[Palazzo Rangoni Farnese]], con l'imponente portale costituito da due pseudo [[Telamone (architettura)|telamoni]] che sorreggono il balcone, oggi sede della [[Prefettura (Italia)|Prefettura]]; il settecentesco [[Palazzo Marchi]], con facciata in finto bugnato; il [[Palazzo Bossi Bocchi]], oggi sede del [[museo Fondazione Cariparma]]; il neoclassico [[Palazzo Soragna]], attuale sede dell'Unione Parmense degli Industriali; il rinascimentale [[Palazzo Tarasconi]]; l'ottocentesco [[Palazzo Carmi]], con l'imponente facciata neoclassica; il barocco [[Palazzo Pallavicino]], contenente pregevoli affreschi di [[Sebastiano Galeotti]] e attuale sede del [[Tribunale Amministrativo Regionale]]; il quattrocentesco [[Palazzo Boselli]].
==== Ville ====
{{Vedi anche|Ville di Parma}}
[[File:Villino Bonazzi (Parma) - facciata e lato sud 2 2020-02-07.jpg|thumb|left|Villino Bonazzi]]
[[File:Villa Malenchini (Carignano, Parma) - facciata 2 2025-05-18.jpg|thumb|Villa Malenchini]]
In ambito urbano sono numerosi i villini e le ville d'epoca [[liberty]], sorti nei primi anni del [[novecento]] soprattutto nelle zone a sud-est del centro storico, attorno a viale Campanini e alla [[Cittadella di Parma|Cittadella]]. Tra essi è degno di nota il [[Villino Bonazzi]], costruito nel [[1911]] dall'architetto Mario Stocchi Monti e considerato tra i più tipici del liberty italiano.<ref>{{cita libro|autore=Gianni Capelli|titolo=Gli architetti del primo Novecento a Parma|città=Parma|anno=1975|editore=Battei - Banca del Monte}}</ref> Nella periferia sud si trovano le [[Architettura neoclassica|neoclassiche]] [[Villa Picedi]] al termine di viale Rustici e [[Villa Avogadro]] in strada Farnese, edificate originariamente in aperta campagna.
Spostandosi fuori città, si trovano varie ville nobiliari di pregio: all'estremità ovest di Parma, nei pressi di [[San Pancrazio Parmense]], la neoclassica [[Villa Levi-Tedeschi]], caratterizzata da un imponente pronao e da un'alta torretta; a [[Vigolante]] la neoclassica [[Villa Mazzieri]], dominata dall'alta torre [[architettura neogotica|neogotica]]; a [[San Ruffino (Parma)|San Ruffino]] la neoclassica [[Villa Paveri Fontana Della Zoppa]], caratterizzata dal portico centrale su colonne e dal grande [[frontone]] di coronamento della facciata; a [[Gaione]] la neoclassica [[Villa Paganini]], circondata da un ampio parco, appartenuta al violinista [[Niccolò Paganini]]; a [[Carignano (Parma)|Carignano]] la cinquecentesca [[Villa Malenchini (Parma)|Villa Malenchini]] al centro di un [[parco romantico]] di 15 ettari, caratterizzata dalla struttura [[Architettura rococò|rococò]] del portale d'ingresso e dagli importanti affreschi [[rinascimentali]] di [[Cesare Baglioni]] delle sale interne; a [[Vigatto]] la neobarocchetta [[Villa Meli Lupi]] con l'annessa neogotica Villa Magawly-Cerati e il grande parco all'inglese; a [[Marore]] la neoclassica [[Villa Petitot]] dell'architetto [[Ennemond Alexandre Petitot]], che ospita ancora un teatrino dell'epoca interamente affrescato; a [[Porporano]] la neoclassica [[Villa Simonetta (Parma)|Villa Simonetta]], caratterizzata dal doppio loggiato con [[Altana (architettura)|altana]] e frontone della facciata ovest; a [[San Prospero Parmense]] la neoclassica [[Villa Mattei (Parma)|Villa Mattei]], ristrutturata forse dal Petitot e dominata dal frontone semicircolare dell'avancorpo centrale.
==== Teatri
{{Vedi anche|Teatri di Parma}}
[[File:Teatre Regio (Parma).jpg|thumb|left|Teatro Regio]]
[[File:Parma-teatro-farnese-in-national-gallery.jpg|thumb|Teatro Farnese]]
La città di Parma è universalmente nota per la musica lirica.<ref>{{cita web|url=http://turismo.comune.parma.it/it/canali-tematici/eventi/manifestazioni-e-iniziative|editore=turismo.parma.it|titolo=Manifestazioni e iniziative|accesso=18 settembre 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150917084929/http://www.turismo.comune.parma.it/it/canali-tematici/eventi/manifestazioni-e-iniziative|dataarchivio=17 settembre 2015}}</ref> L'edificio più rappresentativo in tal senso è il [[architettura neoclassica|neoclassico]] [[Teatro Regio (Parma)|Teatro Regio]], [[teatro d'opera]] cittadino, considerato uno tra i più importanti teatri di tradizione in [[Italia]];<ref name="Teatroditradizione">[http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/teatri-di-tradizione Teatro di tradizione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161027101208/http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/teatri-di-tradizione |data=27 ottobre 2016 }}</ref> fu costruito dal [[1821]] dall'architetto [[Nicola Bettoli]] per volere della duchessa [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]]; l'interno si sviluppa su quattro ordini di palchi e loggione, decorati da [[Girolamo Magnani]], e conserva l'antico sipario dipinto di [[Giovan Battista Borghesi]].
[[File:0340271236 auditorium paganini 2.JPG|thumb|left|Auditorium Niccolò Paganini]]
[[File:Teatro Parco Ducale Parma.jpg|thumb|Teatro al Parco]]
L'altro teatro storico per cui la città è conosciuta è il ligneo [[Teatro Farnese]], situato all'interno del [[Palazzo della Pilotta]]; considerato uno dei primi teatri<ref>Dopo il [[Teatro Olimpico]] di [[Andrea Palladio]]</ref> a essere dotato di un arco di [[proscenio]] permanente, fu il primo teatro europeo a scena mobile; fu costruito dal [[1617]] da [[Giovan Battista Aleotti]] quale teatro di Corte per i duchi [[Farnese]]; distrutto da un bombardamento aereo del maggio [[1944]], fu ricostruito nel [[secondo dopoguerra]] secondo i disegni originali.
Un piccolo teatro ottocentesco, progettato dall'architetto Nicola Bettoli per volere della duchessa Maria Luigia, è situato all'interno del [[Palazzo Imperiale dell'Arena|Convitto nazionale Maria Luigia]].<ref>{{cita web|url=http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=26992&force=1&lang=it|titolo=Teatro del Convitto Nazionale Maria Luigia - Parma|accesso=9 aprile 2017|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170118050336/http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=26992&force=1&lang=it|dataarchivio=18 gennaio 2017}}</ref>
Alle porte del centro storico, all'interno del [[Parchi e giardini di Parma#Parco Falcone Borsellino e Parco Primo Maggio (ex Eridania)|Parco Eridania]] sorge poi l'[[Auditorium Niccolò Paganini]], progettato dall'architetto [[Renzo Piano]] e inaugurato nel [[2001]] recuperando le precedenti strutture industriali dello [[zuccherificio]] [[Eridania]].
In città sono presenti inoltre altri teatri degni di nota: il [[Teatro Due]], sovrastato da un recente anfiteatro all'aperto da 780 posti, considerato un punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale e internazionale;<ref>{{cita web|url=http://www.cultura.comune.parma.it/it-it/luoghi/teatro_due.aspx|titolo=Teatro Due|accesso=21 maggio 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150621232107/http://www.cultura.comune.parma.it/it-it/luoghi/teatro_due.aspx|dataarchivio=21 giugno 2015}}</ref> il [[Teatro al Parco]], all'interno delle palazzine costruite tra il [[1939]] e il [[1941]] per ospitare esposizioni fieristiche nel [[Parco Ducale (Parma)|Parco Ducale]], da anni sede della "Compagnia delle Briciole"; l'enorme [[Palaverdi (Parma)|Palaverdi]], inizialmente noto come Palacassa, auditorium all'interno del quartiere fieristico; il costruendo [[Teatro Giovannino Guareschi]], destinato a proporre stagioni di teatro popolare parmigiano interamente in [[dialetto parmigiano|lingua dialettale]].
Nella frazione di [[Marore]] la [[Villa Petitot]] conserva infine un raro esempio di teatrino privato settecentesco ancora integro, disegnato dall'architetto [[Ennemond Alexandre Petitot]] in stile neoclassico.<ref>{{cita pubblicazione|nome=Augusta Desideria Pozzi Serafini|titolo=Il Teatrino nella Villa Petitot a Marore|rivista=Le dimore storiche|editore=Associazione Dimore Storiche Italiane|città=Roma|volume=Anno VII|numero=2|anno=1991|mese=maggio-settembre|p=13|url=http://www.adsi.it/wp-content/uploads/2013/09/ANNO7-1991-N2-16.pdf|accesso=5 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180904011259/http://www.adsi.it/wp-content/uploads/2013/09/ANNO7-1991-N2-16.pdf|dataarchivio=4 settembre 2018|urlmorto=no}}</ref>
==== Monumenti ====
{{Vedi anche|Monumenti di Parma}}
[[File:Monumento alla Vittoria.JPG|thumb|left|Monumento alla Vittoria]]
[[File:Parma - monumento a Giuseppe Verdi.jpg|thumb|Ara centrale del Monumento a Giuseppe Verdi]]
La città conserva ancora alcune tracce della sua antica origine [[Storia romana|romana]]; tra queste, sotto l'attuale strada Mazzini sono visibili i resti del [[Pons Lapidis]] (noto anche come "Ponte Romano"), inizialmente edificato in muratura in [[età Augustea]] ma ricostruito in pietra da [[Teodorico il Grande|Teodorico]] nel [[493]].
[[File:Monumento parco ducale di Parma - 2.JPG|thumb|left|Fontana del Trianon]]
[[File:Tempiodarcadia.jpg|thumb|Tempietto d'Arcadia]]
Il centro cittadino ospita inoltre una serie di monumenti di notevole pregio: in piazzale Dalla Chiesa, di fronte alla [[Stazione di Parma|stazione ferroviaria]], il bronzeo [[monumento a Vittorio Bottego]], eseguito nel [[1907]] dallo scultore [[Ettore Ximenes]]; in viale Toschi, alle spalle del [[Palazzo della Pilotta (Parma)|Palazzo della Pilotta]], l'alto obelisco del [[Monumento alla Vittoria (Parma)|monumento alla Vittoria]], realizzato nel [[1917]] dallo Ximenes su progetto dell'architetto Lamberto Cusani; in [[piazzale della Pace]] l'ara centrale dello scomparso [[Monumento a Giuseppe Verdi (Parma)|monumento a Giuseppe Verdi]], eseguito nel [[1913]] interamente in granito e bronzo dallo Ximenes, parimenti su progetto di Lamberto Cusani; nello stesso piazzale il [[Monumento al partigiano (Parma)|monumento al Partigiano]], creato nel [[1954]] dallo scultore [[Marino Mazzacurati]] su progetto dell'architetto [[Guglielmo Lusignoli]]; sull'antica [[Monastero di San Paolo (Parma)|torre di San Paolo]] in strada Melloni il [[Monumento ai Caduti di tutte le guerre (Parma)|monumento ai Caduti di tutte le guerre]], eseguito nel [[1961]] da vari scultori su progetto dell'architetto Mario Monguidi; al centro di piazza della Steccata, il [[monumento al Parmigianino]], realizzato nel [[1879]] dallo scultore Giovanni Chierici; nella centrale piazza Garibaldi, davanti al [[Palazzo del Governatore (Parma)|palazzo del Governatore]], il [[Monumento a Giuseppe Garibaldi (Parma)|monumento a Giuseppe Garibaldi]], creato nel [[1893]] dallo scultore [[Davide Calandra]]; nella stessa piazza, in una nicchia del [[Palazzo del Comune (Parma)|palazzo del Comune]], il [[monumento al Correggio]], realizzato nel [[1870]] dallo scultore [[Agostino Ferrarini]]; a ridosso dello stesso palazzo, verso la [[Chiesa di San Vitale (Parma)|chiesa di San Vitale]], la copia dell'antico [[monumento a Ercole e Anteo]] (noto a Parma anche come ''I du brasè''), realizzato dall'artista fiammingo [[Teodoro Vandersturck]] tra il [[1684]] e [[1687]] e conservato in originale al centro del cortile di [[Palazzo Cusani (Parma)|Palazzo Cusani]].
[[File:Monumento a Filippo Corridoni - Parma.JPG|thumb|left|Monumento a Filippo Corridoni]]
[[File:Arco di San Lazzaro 02.JPG|thumb|Arco di San Lazzaro]]
Spostandosi nel quartiere [[Oltretorrente]], il [[Parco Ducale (Parma)|Parco Ducale]] ospita, oltre a numerosi vasi e statue neoclassiche dello scultore [[Jean-Baptiste Boudard]], due significativi monumenti: la grande [[Fontana del Trianon (Parma)|Fontana del Trianon]], realizzata tra il [[1712]] e il [[1719]] dall'architetto e scultore [[Giuliano Mozzani]] per il giardino della [[Palazzo Ducale (Colorno)|Reggia di Colorno]] e posizionata sull'isolotto al centro della peschiera del Parco Ducale nel [[1920]]; il [[Tempietto d'Arcadia]], realizzato in forma di rovina nel [[1769]] su progetto dell'architetto [[Ennemond Alexandre Petitot|Petitot]].
Sempre nello stesso quartiere, appena oltre il [[Ponte di Mezzo (Parma)|Ponte di Mezzo]] sorge al centro di una piccola piazza l'alto [[monumento a Filippo Corridoni]], costruito secondo il gusto [[Art déco|déco]] fra il [[1925]] e il [[1927]] dallo scultore [[Alessandro Marzaroli]], su progetto dell'architetto Mario Monguidi.
All'esterno del centro storico, lungo via Emilia Est, sorge un importante manufatto, l'[[Arco di San Lazzaro (Parma)|Arco di San Lazzaro]], arco trionfale a tre fornici costruito nel [[1628]] secondo il gusto [[Architettura barocca|barocco]] ma più volte risistemato, fino a conferirgli l'attuale veste [[Architettura neoclassica|neoclassica]].
Degno di nota è infine il neoclassico [[Cimitero della Villetta|cimitero monumentale della Villetta]], costruito a pianta ottagonale nel [[1817]] per volere della duchessa [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]]; ospita numerose tombe monumentali dedicate a personaggi illustri, tra i quali [[Niccolò Paganini]], [[Ildebrando Pizzetti]], [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], [[Giuseppe Cenni]], [[Lino Maupas|Padre Lino Maupas]], [[Giancarlo Rastelli]] e [[Pietro Barilla]].
=== Monumenti scomparsi ===
{{vedi anche|Monumenti scomparsi di Parma}}
[[File:Palazzo del Governo Parma.jpg|thumb|left|Il Palazzo Ducale negli anni '30 del Novecento]]
[[File:Munumento a Verdi Parma 1920.jpg|thumb|Il monumento a Giuseppe Verdi nel 1920]]
Al pari di molte altre realtà, anche Parma nel corso dei secoli ha irrimediabilmente perduto numerosi monumenti per svariate ragioni. I più significativi sono: in piazza Garibaldi la [[Monumenti scomparsi di Parma#Torre civica|Torre civica]] del [[1287]], probabilmente la torre più alta d'Italia con i suoi stimati 130 m di altezza, crollata improvvisamente nel [[1606]] distruggendo anche il [[Palazzo del Comune (Parma)|palazzo del Capitano del Popolo]] del [[1281]]; in [[piazzale della Pace]] il neoclassico [[Palazzo Ducale (Parma)|Palazzo Ducale]] dell'architetto [[Nicola Bettoli]] e il [[Teatro Reinach]] del [[1871]], danneggiati dai bombardamenti aerei anglo-americani del [[1944]] e in seguito abbattuti; in piazzale Dalla Chiesa il maestoso [[Monumento a Giuseppe Verdi (Parma)|monumento a Giuseppe Verdi]] del [[1913]], danneggiato dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] e in seguito abbattuto, conservandone solo l'ara centrale spostata successivamente in piazzale della Pace; in [[piazza Ghiaia]] le neoclassiche [[Monumenti scomparsi di Parma#Beccherie|Beccherie]] del [[1838]], demolite nel [[1928]] dal sindaco [[Giovanni Mariotti]] per la creazione del [[Lungoparma]]; le [[Urbanistica di Parma|mura]] che cingevano l'intera città e tre delle cinque Porte, rase al suolo dallo stesso sindaco Mariotti all'inizio del [[XX secolo|'900]] per consentire alla città una più facile espansione.
=== Aree naturali e vivibilità urbana ===
==== Parchi e aree verdi ====
{{Vedi anche|Parchi e giardini di Parma}}
[[File:Parco Ducale Parma.JPG|thumb|left|Parco Ducale]]
[[File:Ingresso della cittadella.JPG|thumb|Cittadella]]
[[File:Orto Botanico di Parma - garden.JPG|thumb|Orto Botanico]]
Sul territorio comunale sono presenti numerosi parchi, giardini e aree verdi, alcuni di notevole pregio storico e architettonico. Tra essi spiccano per importanza: l'antico [[Parco Ducale (Parma)|Parco Ducale]], ristrutturato nelle forme attuali nel [[XVIII secolo]]; la [[Cittadella di Parma|Cittadella]], imponente fortezza pentagonale del [[XVI secolo]] trasformata nel [[secondo dopoguerra]] in grande parco pubblico; i [[Monastero di San Paolo (Parma)|Giardini di San Paolo]], creati nel [[XIX secolo]] all'interno del monastero di San Paolo; il seicentesco [[Orto botanico di Parma|Orto botanico]], con il settecentesco [[giardino all'italiana]] e le serre [[architettura neoclassica|neoclassiche]] del [[Ennemond Alexandre Petitot|Petitot]].
[[File:958ParmaCameraSPaolo.JPG|thumb|left|Giardini di San Paolo]]
Un'importante arteria ecologica per la città è inoltre rappresentata dagli alvei dei due torrenti che la attraversano: il [[Parma (torrente)|torrente Parma]], che la seziona in due parti da sud a nord; il [[Baganza|torrente Baganza]], che confluisce nell'altro immediatamente a sud del centro storico.
[[File:Lungoparma.jpg|thumb|Lungoparma]]
La percentuale di verde urbano sulla superficie comunale nel [[2007]] risultava pari all'1,8% (ossia circa 4,68 km²), mentre ammontava a 26,6 m² il verde urbano per ogni abitante.<ref>{{cita web|url=http://www.areeurbane.isprambiente.it/it/pubblicazioni/rapporti/v-rapporto/v-rapporto-capitoli/Natura%20e%20Biodiversita.pdf|titolo=IL VERDE URBANO|accesso=23 maggio 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524175607/http://www.areeurbane.isprambiente.it/it/pubblicazioni/rapporti/v-rapporto/v-rapporto-capitoli/Natura%20e%20Biodiversita.pdf|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref> Secondo il rapporto ''Ecosistema Urbano 2014'', nel [[2013]] il verde fruibile pro-capite nell'area urbana risultava pari a 30,8 m² per abitante, mentre la percentuale della superficie delle differenti aree verdi sul totale della superficie comunale ammontava al 3,9%.<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2014.pdf|titolo=ECOSISTEMA URBANO|accesso=23 maggio 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141127040803/http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2014.pdf|dataarchivio=27 novembre 2014}}</ref> Nel [[2014]] il "patrimonio verde" della città era costituito da 3.200.000 m² di aree verdi fruibili dalla cittadinanza e 40.000 risultavano gli alberi presenti, dotati di caratteristiche diverse in rapporto alla specie e anche all'età, con percentuale di alberi danneggiati rispetto alla totalità del patrimonio arboreo in carico al Comune molto ridotta e in particolare molto inferiore all'1%.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.parma.it/notizie/LAssessore-Alinovi-interviene-sulla-manutenzione-del-verde-pubblico-1.aspx|titolo=L’'Assessore Alinovi sulla manutenzione del verde|accesso=23 maggio 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524174358/http://www.comune.parma.it/notizie/LAssessore-Alinovi-interviene-sulla-manutenzione-del-verde-pubblico-1.aspx|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref> Le aree verdi attrezzate nel [[2014]] ammontavano complessivamente a 146, suddivise disomogeneamente fra i vari quartieri.<ref>{{cita web|url=http://www.informafamiglie.it/emiliaromagna/parma/attivita-culturali/parchi-naturali-e-parchi-attrezzati/aree-verdi-attrezzate/user_view|titolo=Aree verdi attrezzate|accesso=23 maggio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524174532/http://www.informafamiglie.it/emiliaromagna/parma/attivita-culturali/parchi-naturali-e-parchi-attrezzati/aree-verdi-attrezzate/user_view|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref> A Parma nel 2014 erano presenti in totale 34 aree per cani inserite all'interno di parchi di quartiere o nelle vicinanze di aree giochi per i bimbi, a fronte di 16.000 animali iscritti all'anagrafe apposita.<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettadiparma.it/news/animali/76197/A-spasso-con-i-cani-nelle.html|titolo=A spasso con i cani nelle 34 aree non sempre verdi|accesso=23 maggio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524174739/http://www.gazzettadiparma.it/news/animali/76197/A-spasso-con-i-cani-nelle.html|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref>
Per quanto riguarda la gestione delle aree verdi pubbliche, il Comune e [[Iren]] di concerto hanno avviato negli ultimi anni il progetto "Kyoto Forest", che si occupa contemporaneamente di conservare il patrimonio arboreo esistente e di aumentarlo in maniera sensibile; sono di conseguenza previsti piantumazioni e abbattimenti delle piante che hanno terminato il proprio ciclo vitale, contestualmente alla sostituzione di ogni pianta abbattuta.<ref>{{cita web|url=http://www.irenemilia.it/news/comunicato.jsp?cod=57&codice=130|titolo=La Kyoto Forest anche a Parma|accesso=23 maggio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524174241/http://www.irenemilia.it/news/comunicato.jsp?cod=57&codice=130|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref>
==== Vivibilità urbana ====
La qualità dell'aria non è sempre buona: le polveri sottili ([[PM10]]), benché negli ultimi anni siano leggermente diminuite, superano spesso i valori permessi;<ref>{{cita web|url=http://www.rossoparma.com/index.php/cronaca/citta/5046-un-2014-di-piogge-ha-almeno-migliorato-l-aria-pm10-in-brusco-calo-in-regione-dato-cosi-cosi-su-parma|titolo=Un 2014 di piogge ha almeno migliorato l'aria: PM10 in brusco calo, in Regione. Dato così così su Parma|accesso=24 maggio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524174111/http://www.rossoparma.com/index.php/cronaca/citta/5046-un-2014-di-piogge-ha-almeno-migliorato-l-aria-pm10-in-brusco-calo-in-regione-dato-cosi-cosi-su-parma|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref> inoltre, il [[2014]] ha visto ancora la città primeggiare in [[Emilia-Romagna|Regione]] con 70 sforamenti dei livelli di PM10, il doppio del consentito.<ref>{{cita web|url=http://www.parmaquotidiano.info/2015/01/08/pm10-2014-da-dimenticare-il-2015-inizia-malissimo/|titolo=Pm10: 2014 da dimenticare, il 2015 inizia malissimo|accesso=24 maggio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524175127/http://www.parmaquotidiano.info/2015/01/08/pm10-2014-da-dimenticare-il-2015-inizia-malissimo/|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref> Al contrario, la raccolta differenziata, che attualmente avviene attraverso il contestato<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/17/parma-raccolta-differenziata-70-per-cento-in-centro-topi-immondizia/1347489/|titolo=Parma, raccolta differenziata al 70 per cento. Ma in centro topi e immondizia|accesso=24 maggio 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150714055802/http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/17/parma-raccolta-differenziata-70-per-cento-in-centro-topi-immondizia/1347489/|dataarchivio=14 luglio 2015}}</ref> sistema porta a porta serale<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettadiparma.it/news/news/273885/Nuova-raccolta--molti-disagi.html|titolo=Nuova raccolta, molti disagi|accesso=24 maggio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524173851/http://www.gazzettadiparma.it/news/news/273885/Nuova-raccolta--molti-disagi.html|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref>, raggiunge valori di ottima qualità, avendo superato il 70% alla fine del 2014.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.parma.it/notizie/news/AMBIENTE/2014-12-13/Raccolta-differenziata.aspx|titolo=Raccolta differenziata|accesso=24 maggio 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524174651/http://www.comune.parma.it/notizie/news/AMBIENTE/2014-12-13/Raccolta-differenziata.aspx|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref> A Parma, ove la percentuale degli spostamenti in bicicletta è elevata, la rete ciclabile si è notevolmente estesa negli ultimi anni, raggiungendo nel [[2012]] valori di 46,93 km ogni 100 km² di superficie comunale, con un incremento del 40,3% rispetto al [[2008]]; allo stesso tempo, la città detiene il primato in Regione sull'estensione delle aree pedonali, che nel [[2012]] avevano raggiunto valori di 81,84 m² ogni 100 abitanti, con un incremento del 23,8% rispetto al [[2008]].<ref>{{cita web|url=http://www.reggionline.com/?q=content/modena-prima-piste-ciclabili-parma-aree-pedonali|titolo=Modena prima per piste ciclabili, Parma per aree pedonali|accesso=24 maggio 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524174726/http://www.reggionline.com/?q=content%2Fmodena-prima-piste-ciclabili-parma-aree-pedonali|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref> In particolare, alla fine del [[2014]] l'estensione della rete ciclabile era pari a 123 km, mentre le aree pedonali occupavano l'8% del centro storico e le [[zone a traffico limitato]] ne costituivano il 39%, con la previsione di una loro ulteriore estensione a breve; nello stesso tempo, le [[zona 30|zone 30]] erano pari al 20% dell'intera area comunale.<ref name="La Mobilità del futuro a Parma">{{cita web|url=http://www.inu.it/wp-content/uploads/Folli.pdf|titolo=La Mobilità del futuro a Parma|accesso=24 maggio 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524193325/http://www.inu.it/wp-content/uploads/Folli.pdf|dataarchivio=24 maggio 2015}}</ref> La "Classifica delle città italiane per qualità ambientale" del [[2013]], redatta a seguito di un'indagine di Ambiente Italia (Istituto di ricerca), ''[[Il Sole 24 Ore]]'' e [[Legambiente]] considerando ben 125 indicatori, posiziona Parma al terzo posto fra le città di medie dimensioni, anticipata solo da [[Trento]] e [[Bolzano]].<ref>{{cita web|url=http://www.informagiovani-italia.com/classifica_citta_italiane_qualita_ambientale.htm|titolo=Classifica delle città italiane per qualità ambientale|accesso=24 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150524174827/http://www.informagiovani-italia.com/classifica_citta_italiane_qualita_ambientale.htm|dataarchivio=24 maggio 2015|urlmorto=no}}</ref>
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Parma è terza in Italia (analisi Censis 2010) per aumento della popolazione residente, grazie alla tenuta del tasso di natalità, alla diminuzione di quello della mortalità e all'aumento del tasso migratorio, con un ringiovanimento dell'età media e un'alta percentuale di residenti stranieri.<ref name="Bilancio">{{cita web|url=http://www.parmadaily.it/Notizie/Dettaglio.aspx?pda=CTT&pdi=38670|titolo=Ecco il bilancio 2011 del Comune di Parma|data=13 novembre 2010|accesso=4 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722044708/http://www.parmadaily.it/Notizie/Dettaglio.aspx?pda=CTT&pdi=38670|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref> Sulla base della procedura DMA (Dynamic Metropolitan Areas), che consiste nel partire dai centri con oltre 50.000 abitanti e nell'aggregarvi i comuni contigui che abbiano almeno un tasso del 15% di pendolarismo per lavoro o studio verso di loro, l'[[area metropolitana]] di Parma viene considerata DMAs di livello B con una popolazione complessiva di 444.395 abitanti (dati dic. 2008, il dato sui flussi pendolari è desunto dal Censimento 2001 dell'Istat).
==== Evoluzione al XXI secolo ====
Dalle prime 2.000 famiglie della colonia romana del [[183 a.C.]], la valenza strategica territoriale della città le permise anche dopo il [[774]] di essere prescelta quale zona d'insediamento da molti immigrati al seguito di [[Carlo Magno]].<ref>Reti Medievali Rivista, V - 2004/1.</ref> Nel [[1400]] si giunse a circa 12 000 cittadini e nel [[1545]] Parma era considerata una città di medie dimensioni con 19.592 abitanti censiti.<ref>Censimento disposto da Pier Luigi Farnese nel [[1545]] e riportato nel libro di Luigi Alfieri ''Parma la vita e gli amori'' edizione Battei.</ref> Una grave carestia sopraggiunta nel [[1551]] ne ridusse il numero a 17 000, ma poco più di vent'anni più tardi, nel [[1573]], grazie al ruolo affermato di capitale di un ducato, il numero degli abitanti raggiunse i 26 000 e nel [[1630]], grazie alle "grandi opere" edilizie che attiravano manovalanza, toccò i 46 000, per poi ridursi a 30 000 dopo la terribile epidemia di peste dello stesso anno. Durante il governo di [[Maria Luigia]], (durato dal [[1814]] al [[1847]]), il numero degli abitanti passò a 45 000, e nel [[1861]], anno della [[proclamazione del Regno d'Italia]], a Parma vivevano 47.428 abitanti, costituenti il 18,5% dei cittadini della provincia, che posizionavano la città alla ventesima posizione nel Paese.<ref>Ufficio Centrale di Statistica, Popolazione presente ed assente per comuni, centri e frazioni di comune. Censimento 31 dicembre [[1871]], vol. I, Roma Stamperia Reale, [[1874]] e MAIC.</ref>
Dieci anni dopo il capoluogo perse quasi 2.000 abitanti attestandosi a quota 45.511, un'involuzione in controtendenza rispetto alle altre città italiane. Il declino demografico proseguì anche negli anni successivi, attestando la popolazione nel [[1881]] a 45.217 abitanti e posizionando la città come ventiseiesimo capoluogo italiano.<ref>Direzione Generale della Statistica, Censimento della popolazione del regno d'Italia al 31 dicembre 1881, vol. I, Roma Tipografia Bodoniana, [[1883]].</ref> Il declino demografico fu l'effetto della chiusura dello Stato e della corte ducale, che provocò la perdita di molte attività economiche causando un conseguente decadimento sociale ed economico.
{{citazione| [...] il pubblico ricorre col pensiero a quei tempi in cui abbondavano gli uffici e la Corte spendeva, tempi che si ricordano da molti non senza qualche compiacenza, poiché del passato si sogliono ripetere le cose liete piuttosto che le tristi e dolorose [...]. La città di Parma, come altre volte si è osservato, è forse quella fra tutte le italiane, che nel nuovo ordine di cose, per esser spoglia di propri spedienti e di forze locali, ebbe più a soffrire ne' materiali interessi. Il visibile e continuo deperimento rattrista e commuove questa popolazione [...]|Lettera di doglianza indirizzata al [[Ministero dell'interno]] scritta nel [[1865]] dal prefetto di Parma avv. [[Carlo Verga]]}}
Nel [[1901]] il Comune di Parma era costituito quasi interamente da territorio urbano con una popolazione di 47.000 abitanti, mentre il successivo censimento, avvenuto attorno al [[1911]], evidenziava una prima ripresa demografica dalla fine del periodo ducale, contando circa 57.000 abitanti.
Con gli inizi del nuovo millennio, grazie ai flussi migratori, il numero di residenti nel territorio comunale è cresciuto costantemente fino alla fine del [[2012]], mentre è calato nel corso del [[2013]] per poi tornare nuovamente a crescere nel [[2014]].<ref name="Anno 2014 - Bilancio demografico">{{cita web|url=http://www.statistica.comune.parma.it/cgi-bin/allegati/pages/o63Vm08Llg_226.pdf|titolo=Anno 2014 - Bilancio demografico|accesso=12 giugno 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150614085633/http://www.statistica.comune.parma.it/cgi-bin/allegati/pages/o63Vm08Llg_226.pdf|dataarchivio=14 giugno 2015}}</ref>
{{Demografia/Parma}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo le analisi dell'ufficio statistica comunale, a fine [[2015]] gli stranieri regolari residenti in città risultavano {{formatnum:30687}} (dei quali {{formatnum:14348}} maschi e {{formatnum:16339}} femmine), tornando a crescere dopo il calo subito nel corso del [[2013]]. Il peso sul totale della popolazione si attestava al 15,9% a livello comunale,<ref name="Anno 2014 - Bilancio demografico"/> distribuito in vario modo nei diversi quartieri, che alla fine del [[2013]] registravano rispettivamente valori del 24,4% ([[Oltretorrente]]), 22,2% (Pablo), 20,1% (Parma Centro), 19,3% (San Leonardo), 13,9% (Molinetto, [[San Pancrazio Parmense|San Pancrazio]] e Montanara), 13,5% (San Lazzaro), 11,7% ([[Cortile San Martino]]), 11,6% (Lubiana), 11,3% (Cittadella), 10,9% ([[Golese]]) e 9,0% ([[Vigatto]]).<ref>{{cita web|url=http://www.statistica.comune.parma.it/cgi-bin/allegati/pages/xdt2WJi77Q_204.pdf|titolo=Stranieri a Parma - Anno 2013|accesso=12 giugno 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150614081915/http://www.statistica.comune.parma.it/cgi-bin/allegati/pages/xdt2WJi77Q_204.pdf|dataarchivio=14 giugno 2015}}</ref> Per quanto riguarda l'età, a fine [[2014]] le fasce comprese tra i 25 e i 39 anni di età risultavano le più ampie, seguite immediatamente dalla classe 0-4 anni, che spiccava rispetto alle classi immediatamente successive, testimoniando l'incremento delle nascite verificatosi negli ultimi anni. Per quanto riguarda la composizione familiare, il 42,2% delle famiglie straniere risultava composto da una persona, il 18,4% da due, il 16,1% da tre, il 13,5% da quattro, il 6,1% da cinque e il restante 3,8% da sei o più.<ref name="Anno 2014 - Bilancio demografico"/>
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:34436}}, ovvero il 17,38% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=15 luglio 2025}}</ref>
* [[Romania]] {{formatnum:4799}}
* [[Moldavia]] {{formatnum:3264}}
* [[Albania]] {{formatnum:2818}}
* [[Filippine]] {{formatnum:2794}}
* [[Nigeria]] {{formatnum:2277}}
* [[Tunisia]] {{formatnum:2094}}
* [[Marocco]] {{formatnum:1252}}
* [[Ghana]] {{formatnum:1194}}
* [[Pakistan]] {{formatnum:1036}}
=== Religione cattolica ===
Sono numerose le famiglie religiose sorte a Parma e tuttora fiorenti: le [[Suore Orsoline Missionarie del Sacro Cuore di Gesù]], fondate nel [[1575]] e riformate da [[Maria Lucrezia Zileri dal Verme]] nel [[XIX secolo]]; le Maestre Luigine, sorte verso il [[1755]] a opera di Rosa Orzi e unite alle [[Suore Domenicane della Beata Imelda]]; le [[Ancelle dell'Immacolata (Parma)|Ancelle dell'Immacolata]], fondate da [[Anna Maria Adorni]] per l'assistenza alle donne traviate e alle ragazze pericolanti; le [[Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria]], fondate nel [[1865]] da [[Agostino Chieppi]]; la [[Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere]], fondata nel [[1895]] da [[Guido Maria Conforti]], di cui esiste il ramo femminile delle suore della [[Società Missionaria di Maria]], fondata da [[Celestina Bottego]] e Giacomo Spagnolo.
I monaci [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] dell'[[Abbazia di San Giovanni Evangelista (Parma)|abbazia di San Giovanni]] sono presenti in città dal [[983]] e il loro monastero fu riformato nel [[1852]] dai [[Congregazione Sublacense|sublacensi]]. A Parma sorgono anche i monasteri claustrali delle [[Carmelitane Scalze]] (presso [[Santa Maria Bianca]]), fondato nel [[1635]] a istanza di [[Margherita Aldobrandini]] con religiose provenienti da [[Cremona]], e delle [[Clarisse Cappuccine]] (presso [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Parma)|Santa Maria degli Angeli]]), fondato nel [[1682]] per volere di [[Ranuccio II Farnese]] con alcune monache provenienti da [[Guastalla]].
I frati minori vennero introdotti a Parma nel [[1220]] da san [[Francesco d'Assisi]] e in seguito si divisero nei rami degli [[Ordine dei Frati Minori|osservanti]], presso la [[Chiesa della Santissima Annunziata (Parma)|chiesa della Santissima Annunziata]], e dei conventuali, presso [[Chiesa di San Francesco del Prato|San Francesco del Prato]] (poi ridotti all'[[Oratorio dell'Immacolata Concezione (Parma)|oratorio dell'Immacolata Concezione]]).
I [[Carmelitani Scalzi]], già presenti dal [[1623]], tornarono definitivamente a Parma nel [[1881]] e officiano la [[Chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù (Parma)|chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù]]; i [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|Salesiani]] giunsero presso la [[Chiesa di San Benedetto (Parma)|chiesa di San Benedetto]] nel [[1889]] e vi fondarono un collegio maschile, al quale si aggiunse poi quello femminile delle [[Figlie di Maria Ausiliatrice]]; i [[Fratelli delle Scuole Cristiane]] aprirono la loro prima sede a Parma nel [[1836]]; gli [[Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo|Stimmatini]] giunsero in città nel [[1876]] e dal [[1969]] hanno la cura della parrocchia delle Sacre Stimmate; i [[Preti del Sacro Cuore di Gesù di Bétharram]] hanno la cura della parrocchia di Sant'Andrea, fondata nel [[1977]].
A Parma sono presenti anche: le [[Figlie della Croce, Suore di Sant'Andrea]], introdotte nel [[1851]] da [[Luisa Maria di Borbone-Francia (1819-1864)|Luisa Maria di Borbone-Francia]]; le [[Suore Ancelle del Santuario]], nate a [[Piacenza]] e attive presso la casa di cura "Città di Parma"; le [[Suore della Divina Provvidenza per l'Infanzia Abbandonata]], provenienti da Piacenza, giunte nel [[1924]] per il servizio nell'ospizio di San Giuseppe; le [[Suore Orsoline Figlie di Maria Immacolata]], dedite all'assistenza ospedaliera.
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
{{vedi anche|Enti e organismi pubblici a Parma}}
Nel corso degli anni a Parma si sono insediati numerosi organismi di ricerca e controllo in particolare legati al settore agro-alimentare e scientifico. Già sede dell'[[Agenzia Interregionale per il fiume Po]] (AIPO) (ex Magistrato per il Po) e dell'[[Autorità di bacino distrettuale del fiume Po]], nel dicembre del [[2003]] Parma è divenuta sede dell'[[Autorità europea per la sicurezza alimentare]] (EFSA), una delle più importanti [[Agenzie dell'Unione europea|agenzie]] di controllo dell'[[Unione europea]].
La posizione geografica e la presenza di una prestigiosa università hanno inoltre consentito lo sviluppo di altre importanti strutture pubbliche, punti di riferimento per aree geografiche che oltrepassano i confini provinciali, come l'[[Ospedale Maggiore di Parma]], che nel corso degli anni è divenuto uno dei principali poli ospedalieri della regione Emilia-Romagna, il [[Consorzio italiano per la sicurezza e la ricerca sulla qualità degli alimenti]], il Consorzio Interuniversitario di Tecnologie Farmaceutiche Innovative (TEFARCO), la [[Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari]] (SSICA) o i laboratori di ricerca, innovazione e consulenza legati all'industria alimentare SIQUAL e TECAL. Grazie all'indotto economico dovuto alla stretta collaborazione tra questi organismi e l'industria locale, a Parma si sta sviluppando parallelamente un importante settore legato alla congressistica e al turismo d'affari con conseguenti ripercussioni sull'economia locale, sul tenore di vita rappresentato dalla presenza in città di numerosi scientifici e funzionari e sullo sviluppo di alcune infrastrutture quali l'[[Aeroporto di Parma|aeroporto]], la rete viaria, l'industria alberghiera.
== Cultura ==
[[File:Stendhal.jpg|thumb|left|[[Henri Beyle]] detto Stendhal. Scrittore francese, compose il celebre romanzo ''[[La Certosa di Parma]]'']]
[[File:Casanataletoscanini.jpg|thumb|[[Casa natale di Arturo Toscanini]]]]
[[File:Andrea Appiani, Giambattista Bodoni.jpg|thumb|[[Giambattista Bodoni|Giovanni Battista Bodoni]]. Incisore e stampatore alla corte di [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando I di Borbone-Parma]], ideò i caratteri tipografici [[Bodoni]]]]
Le aristocratiche tradizioni e una certa raffinatezza della vita sociale caratterizzano l'anima cittadina che si evidenzia in particolare con la passione dei parmigiani nei confronti della musica e dell'[[Opera]], da secoli molto seguite e apprezzate da vari strati della popolazione.
Il primo letterato nativo di Parma di cui si abbia notizia fu [[Gaio Cassio Parmense]] ([[I secolo a.C.]]), appartenente a una delle famiglie romane fondatrici della città e autore di tragedie ed [[elegie]], ma la storia parmense si è col tempo arricchita del contributo intellettuale di numerosi artisti, poeti e pittori che ne hanno determinato l'intenso fervore nei confronti di multiformi interessi culturali, confermato dalla presenza in città di numerosi teatri, musei, manifestazioni e rassegne internazionali nel campo dell'arte e degli scambi commerciali. [[Benedetto Antelami]], il [[Parmigianino]], [[Antonio Allegri|il Correggio]], [[Ireneo Affò]], [[Giovanni Bodoni|Giovanni Battista Bodoni]] con i [[Fratelli Amoretti]], [[Ferdinando Paër]], [[Macedonio Melloni]], [[Giuseppe Verdi]], [[Arturo Toscanini]], [[Ennemond Alexandre Petitot]], [[Étienne Bonnot de Condillac]] e [[Attilio Bertolucci]] sono solo alcune delle personalità legate a Parma che hanno lasciato un'impronta importante nelle tradizioni artistiche e culturali cittadine.
Lo scrittore francese [[Stendhal]], che visitò la città nel 1814, ambientò il suo celebre romanzo ''Chartreuse de Parme'' (''[[La Certosa di Parma]]'') in una Parma immaginaria, ma al contempo contribuì a renderla nota a generazioni di lettori, tra i quali [[Marcel Proust]], che scrisse nel suo ''Du côté de chez Swann'' (''[[La strada di Swann]]'') di aver desiderato a lungo recarvisi grazie al testo stendhaliano.<ref>{{cita pubblicazione|curatore=Francesca Magri, Anna Zaniboni Mattioli|autore=Francesca Dosi|editore=Grafiche Step editrice|città=Parma|ISBN=978-88-7898-199-7|anno=2020|pp=7-14|url=https://www.fondazionecrp.it/wp-content/uploads/2021/03/Catalogo-Stendhal-Mattioli-def.pdf|titolo=La Certosa di Parma|accesso=29 novembre 2024}}</ref>
Nel [[XVIII secolo]] lo sviluppo dell'arte e delle istituzioni cittadine contribuirono a definire Parma l'"Atene d'Italia",<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettadiparma.it/news/cultura/78963/Du-Tillot-al-poterE--e.html|titolo=Du Tillot al poterE: e Parma divenne l'Atene d'Italia|accesso=7 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924021041/http://www.gazzettadiparma.it/news/cultura/78963/Du-Tillot-al-poterE--e.html|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref> mentre oggi, grazie al nuovo ruolo attribuitole all'interno dell'[[Unione europea]] con l'assegnazione di un'[[Autorità europea per la sicurezza alimentare|importante agenzia comunitaria]], la città sta cercando di riaffermare l'antica tradizione di piccola capitale.
Il 16 febbraio 2018 è stata proclamata [[capitale italiana della cultura]] per l'anno 2020.<ref name="Parma capitale italiana della cultura 2020"/>
{{citazione|Parma acquisirà un respiro internazionale. E dovrà prepararsi a parlare il francese e l'inglese tanto quanto l'italiano.|[[Giorgio Calabrese (medico)|Giorgio Calabrese]], docente universitario, unico membro italiano del Consiglio di amministrazione dell'[[Autorità europea per la sicurezza alimentare|Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare]], 14 dicembre [[2003]]}}
{{citazione|Sono altresì affascinato dalle molteplici influenze storiche che hanno forgiato la Parma moderna, quella del dinamismo industriale e agroalimentare, delle università di punta, dell'arte del saper vivere. Parma è proprio un bel campione d'Europa – varia e aperta al mondo.|[[José Manuel Durão Barroso]], Presidente della [[Commissione europea]]. 11 gennaio [[2008]] in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno accademico del [[Collegio Europeo di Parma]]}}
=== Istruzione ===
==== Biblioteche e archivi ====
[[File:Salalettura Palatina.jpg|thumb|destra|Sala lettura della Biblioteca Palatina]]
Nel giugno del [[1912]] il Comune di Parma, tramite l'acquisto della Biblioteca Popolare Circolante, pose le premesse per l'avvio di un servizio bibliotecario comunale, che tuttavia si concretizzò in maniera definitiva soltanto nel [[1973]], attraverso l'apertura della Biblioteca Ugo Guanda, allora posta sotto la centralissima piazza Garibaldi. In seguito incrementatesi negli anni, le Biblioteche Comunali, comprendenti i patrimoni, i servizi e le attività delle strutture comunali, dal 31 dicembre [[2013]] sono gestite direttamente del Comune di Parma come Servizio Biblioteche:<ref>{{cita web|url=http://www.biblioteche.comune.parma.it/it-IT/Presentazione-Istituzione.aspx|titolo=Presentiamoci|accesso=3 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150910053456/http://www.biblioteche.comune.parma.it/it-IT/Presentazione-Istituzione.aspx|dataarchivio=10 settembre 2015}}</ref>
* [[Biblioteca Civica di Parma|Biblioteca Civica Mario Colombi Guidotti]], in vicolo Santa Maria 5 (c/o [[Ospedale Vecchio (Parma)|Ospedale Vecchio]])
* [[Biblioteca Civica di Parma#Biblioteca Bizzozero|Biblioteca di Agricoltura Antonio Bizzozero]], in vicolo Santa Maria 5 (c/o [[Ospedale Vecchio (Parma)|Ospedale Vecchio]])
* Emeroteca Comunale, in vicolo Santa Maria 5 (c/o [[Ospedale Vecchio (Parma)|Ospedale Vecchio]])
* [[Biblioteca Umberto Balestrazzi]], in vicolo Santa Maria 5 (c/o [[Ospedale Vecchio (Parma)|Ospedale Vecchio]])
* [[Biblioteca Guanda|Biblioteca Ugo Guanda]], in vicolo delle Asse 5 (c/o [[Monastero di San Paolo (Parma)|Monastero di San Paolo]])
* Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi, in vicolo delle Asse 5 (c/o [[Monastero di San Paolo (Parma)|Monastero di San Paolo]])
* Biblioteca di Alice, in via Ildebrando Bocchi 33 (c/o scuola primaria Paolo Racagni) (attualmente nella sede provvisoria delle Serre del [[Parco Ducale (Parma)|Parco Ducale]])<ref>{{cita web|url=http://www.biblioteche.comune.parma.it/alice/it-IT/Presentiamoci.aspx|titolo=Presentiamoci|accesso=3 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151003172821/http://www.biblioteche.comune.parma.it/alice/it-IT/Presentiamoci.aspx|dataarchivio=3 ottobre 2015}}</ref>
* Biblioteca Cesare Pavese, in via Newton 8/a
A esse si aggiunge la prestigiosa [[Biblioteca Palatina (Parma)|Biblioteca Palatina]], di proprietà statale, sita in piazza della Pilotta 3 all'interno del [[Palazzo della Pilotta (Parma)|Palazzo della Pilotta]].<ref>{{cita web|url=http://www.bibpal.unipr.it/|titolo=Biblioteca Palatina|accesso=3 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150811113217/http://www.bibpal.unipr.it/|dataarchivio=11 agosto 2015}}</ref>
Numerose sono poi le biblioteche dell'[[Università di Parma]], dislocate nelle varie sedi dei Dipartimenti.<ref>{{cita web|url=http://www.biblioteche.unipr.it/it/biblioteche|titolo=Biblioteche|accesso=3 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150904024628/http://www.biblioteche.unipr.it/it/biblioteche|dataarchivio=4 settembre 2015}}</ref>
Si annovera infine la Biblioteca Germinal, gestita dal Centro studi movimenti, sita in via Saragat 33/a (c/o Casa Bagnaresi).<ref>{{cita web|url=http://www.csmovimenti.org/it/informazioni/|titolo=Chiusura per trasloco|accesso=2 ottobre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151003103429/http://www.csmovimenti.org/it/informazioni/|dataarchivio=3 ottobre 2015}}</ref>
L'[[Archivio di Stato di Parma]] custodisce i documenti e gli atti pubblici a partire dai periodi farnesiano e borbonico.
==== Scuole ====
Hanno sede a Parma numerose scuole di ogni ordine e grado, di cui 51 [[Scuola dell'infanzia|dell'infanzia]], 36 [[Scuola primaria in Italia|primarie]] e 20 [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|secondarie di primo grado]]; le [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuole secondarie di secondo grado]] si dividono in 13 licei (2 artistici, 2 classici, 5 scientifici, 1 linguistico, 2 delle scienze umane e 1 musicale e coreutico), 11 istituti tecnici (5 a indirizzo economico e 6 a indirizzo tecnologico), 7 istituti professionali (4 dei servizi e 3 dell'industria e dell'artigianato) e 2 percorsi di studio sperimentali di durata quadriennale.<ref>{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/emilia-romagna/34-parma/66-scuole/|titolo=Scuole di Parma|accesso=18 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190119121612/https://www.tuttitalia.it/emilia-romagna/34-parma/66-scuole/|dataarchivio=19 gennaio 2019|urlmorto=no}}</ref>
Tra queste, si distinguono per antichità il [[convitto nazionale Maria Luigia]], il [[liceo ginnasio statale Gian Domenico Romagnosi]], il [[liceo scientifico statale Guglielmo Marconi]] e il [[liceo artistico statale Paolo Toschi]]. In città è inoltre presente la "Scuola per l'Europa", che dispensa un insegnamento multilingue.<ref>{{cita web|url=http://www.scuolaperleuropa.eu/index.php?option=com_phocamaps&view=map&id=1&Itemid=134&lang=it|titolo=Dove siamo|accesso=2 ottobre 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151005063109/http://www.scuolaperleuropa.eu/index.php?option=com_phocamaps&view=map&id=1&Itemid=134&lang=it|dataarchivio=5 ottobre 2015}}</ref>
L'educazione superiore artistica è affidata all'[[Accademia di belle arti di Parma|Accademia di belle arti]] e al [[Conservatorio Arrigo Boito]].
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[[File:Unipr.png|thumb|Logo dell'Università degli Studi di Parma]]
La città è sede dell'[[Università degli Studi di Parma]], fondata nell'[[XI secolo]], da alcuni anni annoverata fra i 500 migliori istituti al mondo dalla [[Classifica accademica delle università mondiali]] (ARWU), che nel [[2014]] posizionava inoltre il Dipartimento di Matematica e Informatica fra i migliori 150 Dipartimenti di Matematica al mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.unipr.it/notizie/matematica-luniversita-di-parma-fra-le-migliori-150-al-mondo|titolo=Matematica: l'Università di Parma fra le migliori 150 al mondo|accesso=11 giugno 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150612183109/http://www.unipr.it/notizie/matematica-luniversita-di-parma-fra-le-migliori-150-al-mondo|dataarchivio=12 giugno 2015}}</ref>
In città è inoltre presente dal [[2003]] il [[Collegio Europeo di Parma]], istituto di formazione superiore post-universitaria nel campo del diritto, dell'economia e delle politiche dell'[[Unione europea]], analogo a quello di [[Bruges]] in [[Belgio]].<ref>{{cita web|url=http://www.europeancollege.it/it-IT/il-collegio/Chi-siamo__m8.aspx|titolo=Chi siamo|accesso=4 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150913214707/http://www.europeancollege.it/it-IT/il-collegio/Chi-siamo__m8.aspx|dataarchivio=13 settembre 2015}}</ref>
==== Musei ====
{{Vedi anche|Musei di Parma}}
Il sistema museale parmense comprende differenti tipologie, molte delle quali incentrate sulla storia, l'arte, le tradizioni culturali ed enogastronomiche del territorio. Spesso le strutture ospitanti sono situate all'interno di prestigiosi palazzi e importanti edifici cittadini, tra cui il [[Palazzo della Pilotta]], il [[Palazzo di Riserva]], l'[[Monastero di San Paolo (Parma)|ex monastero di San Paolo]], la [[basilica di Santa Maria della Steccata]], il [[Palazzo vescovile (Parma)|palazzo vescovile]], l'[[abbazia di San Giovanni Evangelista]], il [[Palazzo Cusani (Parma)|Palazzo Cusani]], l'[[Ospedale Vecchio (Parma)|Ospedale Vecchio]] e l'[[abbazia di Valserena]].
=== Media ===
{{Approfondimento
|titolo=Una delle prime radio libere d'Italia
|contenuto= Grazie all'idea di Virginio Menozzi, un imprenditore di [[Sala Baganza]] (PR), una radio cittadina tuttora esistente, Radio Parma, è stata tra le prime radio private a trasmettere in Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20PARMA.htm|accesso=4 gennaio 2011|titolo=Radio Parma|autore=Massimo Emanuelli|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110308040934/http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20PARMA.htm|dataarchivio=8 marzo 2011}}</ref> Dalla piccola sede di via Farnese, nel dicembre del [[1974]] ci furono le prime trasmissioni sperimentali. Poco lontano e pochi giorni prima, il 23 novembre [[1974]], [[Radio Bologna per l'accesso pubblico]] aveva iniziato una settimana di trasmissioni violando volutamente la legge in vigore con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione della libertà di utilizzo delle frequenze.
In questo contesto, la diffusione ufficiale dei programmi di Radio Parma ebbe inizio il 1º gennaio [[1975]] (le successive furono ''Radio Milano International'' nel marzo 1975 e ''Radio Roma'' il 16 giugno 1975). La radio iniziò immediatamente con un programma giornaliero di quasi 9 ore proponendo un palinsesto assai completo, ricco di informazione, approfondimenti e cronache locali.
{{citazione|Radio Parma ha cambiato il costume e in qualche modo la vita degli italiani affidando alla città un primato che la onora rendendola degna di passare alla storia.|[[Elvio Ubaldi]], ex sindaco di Parma, in occasione del [[Premio Sant'Ilario]] [[2005]]}}}}
==== Stampa ====
La città è sede di uno dei più antichi quotidiani d'Italia (assieme alla ''[[Gazzetta di Mantova]]'', fondata nel [[1664]]): la ''[[Gazzetta di Parma]]'' (disponibile anche nella versione online ''www.gazzettadiparma.it''), fondata nel [[1735]], è il più diffuso quotidiano in città e provincia, con una media autodichiarata di {{formatnum:42088}} copie vendute ogni giorno tra il 2008 e il 2009<ref>{{cita web|url=http://www.fotografi.org/periodici_tirature.htm#QUOTIDIANI|titolo=Dati diffusi da Accertamenti Diffusione Stampa, media mobile 12 mesi da marzo 2008 a aprile 2009|accesso=5 febbraio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150424142426/http://www.fotografi.org/periodici_tirature.htm#QUOTIDIANI|dataarchivio=24 aprile 2015}}</ref> e una media giornaliera di {{formatnum:233000}} lettori.<ref>{{cita web|formato=xls|url=http://www.audipress.it/dati.html|titolo=Dati Audipress 2010/II|accesso=5 febbraio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110127173132/http://www.audipress.it/dati.html|dataarchivio=27 gennaio 2011}}</ref>
In città sono pubblicati alcuni settimanali, tra i quali ''[[Vita Nuova (rivista)|Vita Nuova]]'' della [[Diocesi di Parma]], fondato nel [[1919]].
Tra le pubblicazioni mensili, dal [[1999]] la casa editrice parmigiana Edicta pubblica il mensile ''Il Mese Parma'', dedicato ad attualità, economia, sport e tempo libero relativi a Parma e [[provincia di Parma|provincia]]. Grazie al sostegno di Comune, Provincia, [[Università degli Studi di Parma]], Fondazione [[Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza|Cariparma]] e numerosi altri enti cittadini, le copie della rivista vengono distribuite gratuitamente sull'intero territorio provinciale.<ref>{{cita web|url=http://www.ilmese.it/|titolo=Il Mese Parma|accesso=5 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150808231659/http://www.ilmese.it/|dataarchivio=8 agosto 2015}}</ref>
Fondata da [[Glauco Lombardi]] e [[Giuseppe Melli]] nel [[1912]], è tuttora in pubblicazione la rivista ''[[Aurea Parma]]'', quadrimestrale dedicato alla storia, alla letteratura e all'arte edito da Diabasis; si pone come obiettivi lo studio del passato e del presente della città e delle sue manifestazioni artistiche e intellettuali.<ref>{{cita web|url=http://www.aureaparma.it/home.html|titolo=Aurea Parma|accesso=5 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150910180048/http://www.aureaparma.it/home.html|dataarchivio=10 settembre 2015}}</ref>
La [[Camera di Commercio]] di Parma pubblica dal [[1869]] la rivista quadrimestrale ''Parma economica'', che si occupa dell'analisi economica, ma anche di attualità e cultura, relativamente a Parma e provincia, senza trascurare tuttavia il contesto nazionale e internazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.pr.camcom.it/portale/comunicazione/riviste-e-pubblicazioni/parma-economica|titolo=Parma economica|accesso=5 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924080805/http://www.pr.camcom.it/portale/comunicazione/riviste-e-pubblicazioni/parma-economica|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref>
In città ha anche sede la redazione locale del quotidiano ''[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'', che pubblica la sola edizione online ''parma.repubblica.it''.<ref>{{cita news|url=http://parma.repubblica.it/cronaca/2017/02/09/news/repubblica_parma_intesa_cdr-azienda_per_la_prosecuzione-157930109/|titolo=Repubblica Parma, intesa cdr-azienda per la prosecuzione|pubblicazione=parma.repubblica.it|data=10 febbraio 2017|accesso=3 settembre 2017|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170903210851/http://parma.repubblica.it/cronaca/2017/02/09/news/repubblica_parma_intesa_cdr-azienda_per_la_prosecuzione-157930109/|dataarchivio=3 settembre 2017}}</ref>
==== Emittenti televisive ====
Parma è sede di una emittente televisiva locale:
* ''[[12 TV Parma]]'', storica emittente di città e provincia, appartenente alla casa editrice della ''[[Gazzetta di Parma]]'', cui è fortemente legata; le sue origini risalgono al [[1974]], quando, con il nome di ''TeleParma'', la stazione televisiva trasmetteva via cavo grazie alla prima cablatura delle strade centrali; in seguito alla liberalizzazione delle trasmissioni in ambito locale decisa dalla [[Corte Costituzionale]] e dopo una successiva fase sperimentale durata alcuni mesi, nel [[1978]] iniziarono le prime trasmissioni ufficiali via etere con una programmazione pomeridiano-serale. Nata nel 2018 dall'unione di TV Parma e [[Teleducato]]; oggi è presente anche online sul sito ''www.tvparma.it.''
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{{vedi anche|
==== Archivio Giovani Artisti ====
Parma è coinvolta in prima persona nella valorizzazione e promozione della creatività giovanile. L'[[#Collegamenti esterni|Archivio Giovani Artisti]] è un servizio offerto dal Comune di Parma che si rivolge a tutti i giovani che operano nel campo delle Arti Visive, delle Arti Applicate, delle Immagini in movimento e della Letteratura, al fine di documentare, offrire servizi e organizzare attività promozionali. Realizza iniziative direttamente o con la partecipazione a manifestazioni artistiche in Italia e all'estero, volte a favorire una costante circolazione di informazioni ed eventi, attraverso scambi nazionali e internazionali e l'adesione a reti, quali il GAI (Associazione per il Circuito Giovani Artisti Italiani) e la [[Bjcem]] (Associazione Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo).
==== Archivio delle Istituzioni e delle Associazioni Culturali ====
Il Comune di Parma ha censito e organizzato in una [[#Collegamenti esterni|banca dati]] tutte le libere associazioni e le istituzioni che si occupano di promuovere e organizzare eventi culturali nella città.
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;Lista film
Nella seguente lista sono riportate tutte le opere girate interamente o in parte, nella città di Parma.
* ''[[La ragazza con la valigia]]'', regia di [[Valerio Zurlini]] (1961)
* ''[[La parmigiana]]'', regia di [[Antonio Pietrangeli]] (1963)
* ''[[Prima della rivoluzione]]'', regia di [[Bernardo Bertolucci]] (1964)
* ''[[La Califfa]]'', regia di [[Alberto Bevilacqua]] (1970)
* ''[[La signora gioca bene a scopa?]]'', regia di [[Giuliano Carnimeo]] (1974)
* ''[[La luna (film 1979)|La luna]]'', regia di Bernardo Bertolucci (1979)
* ''[[La moglie in vacanza... l'amante in città]]'', regia di [[Sergio Martino]] (1980)
* ''[[La tragedia di un uomo ridicolo]]'', regia di Bernardo Bertolucci (1981)
* ''[[Tifosi]]'', regia di [[Neri Parenti]] (1999)
* ''[[D'amore si vive]]'', regia di [[Silvano Agosti]] (1984)
* ''[[Opera (film)|Opera]]'', regia di [[Dario Argento]] (1987)
* ''[[Ostinato destino]]'', regia di [[Gianfranco Albano]] (1992)
* ''I virtuali'', regia di Luca e Marco Mazzieri (1996)
* ''[[Baciato dalla fortuna]]'', regia di [[Paolo Costella]] (2011)
* ''Se un giorno tornerai'', regia di Marco Mazzieri (2019)
* ''Il Paese del melodramma'', regia di [[Francesco Barilli]] (2023)
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==== Parma Capitale della Musica ====
[[File:Parma Opera e Biciclette.jpg|thumb|left|Le passioni dei parmigiani: l'opera e la bicicletta]]
[[File:Arturo Toscanini2.jpg|thumb|[[Arturo Toscanini]]. Nacque nel popolare quartiere dell'[[Oltretorrente]]; [[Casa natale di Arturo Toscanini|la sua casa natale è diventata un museo]] dedicato al grande direttore d'orchestra]]
Con lo scopo di affermare l'importanza e la centralità della musica nella vita culturale di Parma, nel [[2004]] il [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo|Ministero per i beni e le attività culturali]], il [[Ministero delle infrastrutture e dei trasporti]] e il Comune di Parma costituirono la Fondazione Parma Capitale della Musica; la struttura fu poi sciolta nel [[2008]] per i mancati trasferimenti economici da parte dei fondi Arcus.<ref>{{cita web|url=http://parma.repubblica.it/dettaglio/fondazione-senza-soldi-muore-la-capitale-della-musica/1485233|titolo=Fondazione senza soldi - Muore la "capitale della musica"|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150119044957/http://parma.repubblica.it/dettaglio/fondazione-senza-soldi-muore-la-capitale-della-musica/1485233|dataarchivio=19 gennaio 2015}}</ref>
La "Fondazione Teatro Regio di Parma", istituita nel gennaio del [[2002]], si propone di valorizzare l'antica tradizione del teatro lirico italiano, organizzando inoltre importanti stagioni concertistiche e di danza svolte nel [[Teatro Regio (Parma)|principale teatro cittadino]] e nel recente [[Auditorium Niccolò Paganini]].<ref>{{cita web|url=http://www.teatroregioparma.it/Pagine/Default.aspx?idPagina=49|titolo=Fondazione Teatro Regio di Parma|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150910013823/http://www.teatroregioparma.it/Pagine/Default.aspx?idPagina=49|dataarchivio=10 settembre 2015}}</ref>
Altra importante istituzione cittadina è la [[Casa della Musica]], nata nel [[2002]] per iniziativa del Comune di Parma e divenuta poi Istituzione nel 2005; ospitata tra le mura del quattrocentesco [[Palazzo Cusani (Parma)|Palazzo Cusani]], conserva oggetti, fotografie, manifesti e video della tradizione musicale e teatrale di Parma, dal [[XVII secolo|Seicento]] ai giorni nostri.<ref>{{cita web|url=http://www.lacasadellamusica.it/joomlacdm/index.php?option=com_content&task=view&id=41&Itemid=73|titolo=Istituzione Casa della Musica di Parma|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150927191950/http://www.lacasadellamusica.it/joomlacdm/index.php?option=com_content&task=view&id=41&Itemid=73|dataarchivio=27 settembre 2015}}</ref>
A brevissima distanza, negli spazi dell'ex [[Chiesa di Santa Elisabetta (Parma)|chiesa di Santa Elisabetta]], ha inoltre sede la Casa del Suono, che si prefigge di creare la sintesi di un percorso storico e culturale legata all'ascolto della musica, dal fonografo a cilindri ai moderni mezzi di riproduzione e diffusione sonora.<ref>{{cita web|url=http://www.casadelsuono.it/project/default.asp|titolo=Casa del Suono|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150708030700/http://www.casadelsuono.it/project/default.asp|dataarchivio=8 luglio 2015}}</ref>
In città ha infine sede il prestigioso e antico [[Conservatorio Arrigo Boito|Conservatorio di Musica "Arrigo Boito"]], istituito nel [[1819]] dalla duchessa [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]].<ref>{{cita web|url=http://www.conservatorio.pr.it/storia/|titolo=Storia|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151108093906/http://www.conservatorio.pr.it/storia/|dataarchivio=8 novembre 2015}}</ref>
==== Musica classica ====
[[File:Verdi.jpg|thumb|left|[[Giuseppe Verdi]]. Ogni anno, in [[ottobre]], mese di nascita del grande compositore, si svolge a Parma un [[Festival Verdi|festival]] di rinomanza mondiale dedicato alle sue Opere]]
[[File:Paganini.jpeg|thumb|[[Niccolò Paganini]]. L'ottocentesco [[cimitero della Villetta]] conserva le spoglie del musicista e quelle di [[Ildebrando Pizzetti]], unite in un monumento funebre costruito su progetto di Giuseppe Cocconcelli]]
Già nel [[XVI secolo]] la musica iniziò ad avere un ruolo importante per la città: fin da allora la corte [[Farnese|farnesiana]], sensibile all'importanza sociale di quest'arte, si occupò di favorire l'insegnamento della musica e del liuto ai principi e ai paggi. Nel [[1570]] agli ospiti della Paggeria vennero impartite lezioni di canto da Giulio Buonaggiunta e di liuto da Galeazzo Cacciardino. Nel [[1601]] fu fondato il [[collegio dei Nobili]], tra le cui materie di insegnamento furono sempre presenti la musica e la danza. Nel [[1603]] fu istituita la "Compagnia dei violini", in un periodo in cui questo strumento non aveva ancora assunto un ruolo specialistico nello svolgimento delle opere teatrali, mentre nel [[1757]] venne fondata la "Reale Scuola di Ballo", di cui fu nominato direttore Pierre Delisle, accompagnato da una compagnia di attori francesi che soggiornò alla corte fino al [[1758]], recitando opere di classici ([[Pierre Corneille|Corneille]], [[Jean Racine|Racine]] e [[Molière]]) e di moderni sia nel [[Monumenti scomparsi di Parma#Teatro Ducale|Teatro Ducale cittadino]] che in quello bibienesco di [[Colorno]].
{{citazione|Attualmente Parma sembra essere un'accademia per formare bravi ballerini e può forse in breve tempo fornire all'Italia i migliori danzatori così come fa ora Parigi per la Francia.|Edmund Rolfe, [[1761]]}}
Qualche anno più tardi, nel [[1768]], nei locali che sarebbero stati in seguito occupati dal Conservatorio musicale, la "Reale Direzione Generale degli Spettacoli" istituì la "Reale Scuola de' Cantanti" o "Scuola di Canto a uso del Ducale Teatro", il cui insegnamento si prefiggeva di formare dei cantanti per le occorrenze dei cori negli spettacoli teatrali e con lo scopo dichiarato di rendere utilità al ducato.
La vera cultura musicale si affermò tuttavia solo tra la fine del [[Settecento]] e i primi decenni dell'[[Ottocento]]. Crocevia politico e culturale tra [[Parigi]] e [[Vienna]], Parma, tra le cui mura cittadine vivevano nel [[XVIII secolo]] circa 4.000 francesi, divenne infatti un vero e proprio laboratorio per lo sviluppo della musica e del ruolo dell'orchestra. In particolare, l'attività in seno all'Orchestra ducale del celebre musicista [[Niccolò Paganini]], voluto dalla stessa reggente dell'epoca, la duchessa [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]], influenzò le prime disposizioni di quello che in seguito sarebbe divenuto il concetto moderno di orchestra. Proprio intitolato al grande maestro Paganini, sorge oggi, a due passi dal centro, un [[Auditorium Niccolò Paganini|auditorium]] da 780 posti dotato di sofisticati impianti tecnologici e acustici che ne assicurano la massima funzionalità, progettato dell'architetto [[Renzo Piano]] e inaugurato nel [[2001]].<ref>{{cita web|url=http://www.teatroregioparma.org/Pagine/Default.aspx?idPagina=45|titolo=Auditorium Paganini|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150905080416/http://www.teatroregioparma.org/Pagine/Default.aspx?idPagina=45|dataarchivio=5 settembre 2015}}</ref>
{{citazione|Ho nelle mani il modo di rendere felice quattrocentomila anime: di proteggere le scienze e le arti [...]. I parmigiani, melomani e gourmet, non chiedono di meglio come programma politico.|Maria Luigia, duchessa di Parma. Lettera ai familiari, [[1816]]}}
Oggi a Parma ha sede l'"Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna", fondata nel [[1975]]; dal [[2002]] essa partecipa come nucleo costitutivo permanente della "Filarmonica Arturo Toscanini", grande compagine dedicata al grande maestro parmigiano.<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionetoscanini.it/orchestraregionaleemiliaromagna/chisiamo/|titolo=Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150702232420/http://www.fondazionetoscanini.it/orchestraRegionaleEmiliaRomagna/chiSiamo/|dataarchivio=2 luglio 2015}}</ref> In città sono poi presenti fin dalla loro fondazione nel [[1990]] "I fiati di Parma", unica orchestra da camera stabile italiana di strumenti a fiato.<ref>{{cita web|url=http://www.fiatidiparma.com/page1/page1.html|titolo=L'Orchestra|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304125638/http://www.fiatidiparma.com/page1/page1.html|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref> Nel [[2014]] fu inoltre fondata in città l'"Orchestra dell'Opera Italiana", riunendo un gruppo di musicisti proveniente da varie orchestre italiane e in particolare dalla prestigiosa "[[Orchestra e Coro del Teatro Regio di Parma|Orchestra del Teatro Regio di Parma]]", a sua volta presente in città da tempo immemorabile.<ref>{{cita web|url=http://www.orchestraoperaitaliana.it/it-IT/orchestra|titolo=Orchestra dell'Opera Italiana, biografia|accesso=31 marzo 2018|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180401004833/http://www.orchestraoperaitaliana.it/it-IT/orchestra|dataarchivio=1º aprile 2018}}</ref> Strettamente connesso a quest'ultima è il "[[Orchestra e Coro del Teatro Regio di Parma|Coro del Teatro Regio di Parma]]", che negli ultimi anni si esibisce nel Teatro Regio con la "Filarmonica Arturo Toscanini".<ref>{{cita web|url=http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=L%27orchestra+del+Teatro+Regio+di+Parma+fatta+fuori+dal+Festival+Verdi+dal+sindaco+Pizzarotti&idSezione=40090|titolo=L'orchestra del Teatro Regio di Parma fatta fuori dal Festival Verdi dal sindaco Pizzarotti|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150910163926/http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=L%27orchestra+del+Teatro+Regio+di+Parma+fatta+fuori+dal+Festival+Verdi+dal+sindaco+Pizzarotti&idSezione=40090|dataarchivio=10 settembre 2015}}</ref> A esso si aggiunge dal [[1978]] il coro "Voci di Parma", con repertorio composto principalmente da brani di polifonia sacra, canti popolari e musica lirica.<ref>{{cita web|url=http://www.vocidiparma.it/index.php|titolo=Il Coro Voci di Parma|accesso=8 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150910002423/http://www.vocidiparma.it/index.php|dataarchivio=10 settembre 2015}}</ref> In città ha infine sede la "Corale Giuseppe Verdi di Parma", nata nel [[1905]], che si occupa sia dell'attività concertistica sia delle incisioni discografiche.<ref>{{cita web|url=http://www.giuseppeverdi.it/istitutieassociazioni/coralegiuseppeverdidiparma/index.html|titolo=Corale Giuseppe Verdi di Parma|accesso=7 agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150822111925/http://www.giuseppeverdi.it/istitutieassociazioni/coralegiuseppeverdidiparma/index.html|dataarchivio=22 agosto 2015}}</ref>
==== Musica ''rock'' ====
Il ''[[Musica rock|rock]]'' parmigiano ha i suoi primi esponenti già negli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]] con il gruppo storico degli "Snakes" e dei [[I Corvi (gruppo musicale)|Corvi]], che rimane una delle ''band'' più rappresentative del ''beat'' italiano. A loro si aggiungono "The Rangers", precursori del genere ''[[Musica beat|beat]]'', i "Baronetti", i "Gref 84", i "Moschettieri" e i "Gentlemen". Più tardi si affermano i "Gemini 4", gli "[[Acqua Fragile]]" (Gino Campanini, Piero Canavera, Maurizio Mori, Franz Dondi e [[Bernardo Lanzetti]], che passerà poi alla [[Premiata Forneria Marconi|PFM]]). Negli [[anni 1980|anni ottanta]] si afferma sulla scena nazionale il cantante [[Scialpi]], che rimane il fenomeno principale in ambito di musica leggera che Parma ha saputo produrre, e negli anni 2000 [[Gianluigi Cavallo|Gianluigi "Cabo" Cavallo]], che è stato il cantante dei [[Litfiba]] dal 1999 al 2006.
==== Musica bandistica ====
A Parma, presso il Centro Culturale Argonne nel Quartiere Molinetto, ha sede il Corpo bandistico municipale Giuseppe Verdi di Parma, ossia la Banda Cittadina, fondato già nel [[1946]].<ref>{{cita web|url=http://www.bandaverdiparma.it/|titolo=Corpo bandistico Giuseppe Verdi - Parma|accesso=6 agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160205054142/http://www.bandaverdiparma.it/|dataarchivio=5 febbraio 2016}}</ref>
=== Cucina ===
{{Vedi anche|Cucina parmigiana}}
[[File:Parmigiano reggiano piece.jpg|thumb|left|Parmigiano-Reggiano]]
[[File:Parmaschinken BMK.jpg|thumb|Prosciutti di Parma]]
Parma e la sua [[provincia di Parma|provincia]] sono famose nel mondo per i loro prodotti alimentari e per la loro cucina, in particolare per il formaggio [[Parmigiano-Reggiano]] e per il [[Prosciutto di Parma]]. Questi prodotti sono tutelati dai rispettivi consorzi di produzione che ne certificano l'origine e la qualità.
{{citazione|[...] ed eravi una montagna di Parmigiano grattugiato sopra la quale stavan genti che niun'altra cosa facevan, che fare maccheroni et ravioliet cuocergli in brodo di cappone.|[[Boccaccio]], [[1348]]}}
La pasta prodotta a Parma, confezionata con semola di grano duro, fu conosciuta e apprezzata già nel [[XVI secolo|Cinquecento]] sulla mensa dei duchi [[Farnese]].
Il vino di maggior produzione nella provincia di Parma è il [[lambrusco]], vino rosso scuro dal moderato tenore alcolico che non supera i 10-11 gradi. Sui colli del parmense si produce anche la "Malvasia dei Colli di Parma" (DOC), vino da pasto o da dessert, fermo o frizzante di bassa gradazione alcolica (10,5º). La "Fortanina" è vino tipico della [[Bassa parmense]], un tempo assai diffuso, prodotto in quantitativi limitati nella zona di [[San Secondo Parmense|San Secondo]].
=== Eventi ===
{{vedi anche|Principali manifestazioni culturali a Parma}}
In città si svolgono regolarmente numerose manifestazioni culturali e tra esse figurano appuntamenti di rinomanza mondiale quali il "[[Festival Verdi]]", che si svolge ogni anno nel mese di ottobre, dedicato alle opere del grande compositore [[Giuseppe Verdi]] (nato a [[Roncole Verdi]] il 10 ottobre [[1813]]).<ref>{{cita web|url=http://www.teatroregioparma.org/Categorie/default.aspx?idCategoria=27|titolo=Festival Verdi|accesso=1º agosto 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150905074826/http://www.teatroregioparma.org/Categorie/default.aspx?idCategoria=27|dataarchivio=5 settembre 2015}}</ref>
Numerosi appuntamenti dedicati alla musica, alla danza e al teatro, dai repertori classici al contemporaneo, si annoverano tra le rassegne annuali principali e di maggiore distinzione, cui si aggiungono iniziative culturali dedicate alla letteratura e al giornalismo,<ref>{{cita web|url=http://www.cultura.comune.parma.it/it-it/default.aspx|titolo=Eventi|accesso=1º agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150609013732/http://www.cultura.comune.parma.it/it-it/default.aspx|dataarchivio=9 giugno 2015}}</ref> oltre all'annuale "Festival dell'architettura".<ref>{{cita web|url=http://www.festivalarchitettura.it/festival/IT/|titolo=Festival dell'architettura|accesso=1º agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150611113700/http://www.festivalarchitettura.it/festival/It/|dataarchivio=11 giugno 2015}}</ref>
Un appuntamento folkloristico cittadino che trae la sua origine nel [[XIV secolo]] è poi il "[[Palio di Parma]]", celebre competizione che si svolge ogni anno nel mese di [[settembre]], incentrata sulla staffetta fra le 5 squadre rappresentanti le 5 antiche porte cittadine.<ref>{{cita web|url=http://www.paliodiparma.it/|titolo=Palio di Parma|accesso=1º agosto 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120905064657/http://www.paliodiparma.it/|dataarchivio=5 settembre 2012}}</ref>
Negli ultimi anni a fine agosto si tiene il Festival del Pomodoro, promosso dall'[[Azienda Agraria Sperimentale Stuard]], dove viene allestita una mostra pomologica con 100 varietà di [[Solanum lycopersicum|pomodoro]] nella centralissima Piazza Garibaldi.<ref>{{Cita web|url=https://parma.bologna.repubblica.it/cronaca/2024/08/16/news/festival_del_pomodoro_dalla_mostra_in_piazza_alla_cena_in_rosso_al_podere_stuard-423448767/?callback=in&code=YMZMYWRJYMYTNTZKZC0ZYZUWLTLINJMTNWIZMZJMMJYZMTKZ&state=bc1345b5f5e7425498f41db632987b14|titolo=Festival del Pomodoro, dalla mostra in piazza alla cena in rosso al Podere Stuard}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.parmatoday.it/eventi/festival-del-pomodoro-torna-il-2-settembre-il-tradizionale-appuntamento-al-podere-stuard.html|titolo=Festival del Pomodoro, torna il 2 settembre il tradizionale appuntamento al Podere Stuard}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettadiparma.it/servizi-tg/2024/08/24/video/festival-del-pomodoro-ecco-come-sta-andando-il-progetto-in-burundi-di-parma-alimenta-video-807590/|titolo=Festival del pomodoro: ecco come sta andando il progetto in Burundi di Parma Alimenta - Video}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{Vedi anche|Evoluzione urbanistica di Parma}}
==
{{Vedi anche|Quartieri di Parma}}
[[File:Quartieri di Parma 5.jpg|thumb|upright=1.4|I Quartieri del Comune di Parma]]
Dal [[2002]], in seguito all'abolizione delle 7 Circoscrizioni in cui era suddivisa la città dal [[1979]], il Comune di Parma risulta suddiviso in 13 Quartieri, che dal [[2010]] non hanno più funzioni istituzionali ed elettive:<ref>{{cita web|url=http://www.comune.parma.it/comune/decentramento.aspx|titolo=I Quartieri|accesso=1º ottobre 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160124172039/http://www.comune.parma.it/comune/decentramento.aspx|dataarchivio=24 gennaio 2016}}</ref>
* 1 Parma Centro;
* 2 [[Oltretorrente]];
* 3 Molinetto;
* 4 Pablo;
* 5 [[Golese]];
* 6 [[San Pancrazio Parmense|San Pancrazio]];
* 7 San Leonardo;
* 8 [[Cortile San Martino]];
* 9 Lubiana;
* 10 San Lazzaro;
* 11 Cittadella;
* 12 Montanara;
* 13 [[Vigatto]].
=== Frazioni ===
Sono numerose le frazioni che sorgono ai margini dell'area urbana: [[Alberi (Parma)|Alberi]], [[Baganzola]], [[Baganzolino]], [[Beneceto]], Borghetto (o Castelnovo a mane), Botteghino, [[Carignano (Parma)|Carignano]], [[Casalbaroncolo]], [[Casaltone|Casaltone di Parma]], Case Vecchie, Casello, [[Castelnovo (Parma)|Castelnovo a sera]], Cervara, [[Chiozzola]], [[Coloreto]], [[Corcagnano]], Cornocchio, Crocetta, [[Eia (Parma)|Eia]], [[Fognano (Parma)|Fognano]], [[Fraore|Fraore di Golese]], [[Fraore|Fraore di San Pancrazio]], [[Gaione]], Il Moro, [[Malandriano]], [[Marano (Parma)|Marano]], [[Mariano (Parma)|Mariano]], [[Marore]], [[Martorano]], [[Moletolo]], [[Panocchia]], [[Paradigna]], [[Pedrignano]], Pilastrello, [[Pizzolese]], [[Pontetaro|Pontetaro di Parma]], [[Porporano]], [[Ravadese]], [[Roncopascolo]], [[San Donato (Parma)|San Donato]], San Martino, [[San Pancrazio Parmense]], [[San Prospero Parmense]], [[San Ruffino (Parma)|San Ruffino]], Santa Elisabetta, Scarzara, [[Ugozzolo]], [[Valera (Parma)|Valera]], [[Viarolo|Viarolo di Parma]], [[Vicofertile]], [[Vicomero|Vicomero di Parma]], [[Vicopò]], [[Vigatto]], [[Vigheffio]], [[Vigolante]].
== Economia ==
{{Approfondimento
|titolo = La Violetta di Parma
|contenuto = [[File:Marie-Louise of Austria, Duchess of Parma.jpg|thumb|upright=0.7|La Duchessa Maria Luigia]]La Violetta di Parma è un profumo che ormai fa parte della memoria storica e imprenditoriale cittadina, intrecciandosi profondamente al mito e al ricordo della duchessa [[Maria Luigia]], che amava questo fiore tanto quanto la città da lei stessa governata. La Duchessa favorì in ogni modo le ricerche di alcuni abili alchimisti frati fino all'ottenimento di un'essenza al profumo di violetta e quando fu costretta ad abbandonare il Ducato durante i [[moti del 1831]], scrisse nel suo diario la frase «''Souvenir de Parme malheureuse''» custodendola tra i colori e il profumo di alcune violette essiccate tra le pagine. Un amore che la città ha sempre ricambiato facendole avere ogni anno un mazzetto di violette sulla tomba nella [[Chiesa dei Cappuccini (Vienna)|Chiesa dei Cappuccini di Vienna]], dove si trova la cripta dei sepolcri imperiali degli [[Asburgo]]. Nel [[1880]], dieci anni dopo l'inizio del suo percorso imprenditoriale nella profumeria, il parmigiano Ludovico Borsari, venuto a conoscenza della formula per ottenere il prezioso distillato del "profumo alla violetta", ebbe l'idea di farlo diventare un prodotto destinato ad un largo pubblico fino a diventare, ai giorni nostri, un simbolo famoso quale espressione del gusto e della raffinatezza della ''petite Capitale'' [[stendhal]]iana e contribuendo non poco a veicolare il "marchio" Parma in tutto il mondo.
}}
Alla tradizione culinaria, già fortemente radicata nella cultura del buon vivere emiliano, si è affiancata in queste terre una moderna industria agro-alimentare. Sul terreno dell'economia Parma si distingue tra tutte le città italiane per la singolarissima compenetrazione tra agricoltura e industria. Gli agricoltori parmensi producono derrate per la trasformazione industriale: [[pomodoro]], [[pisello]] e [[mais]] dolce per le industrie conserviere, latte per le industrie casearie, prima tra le altre la produzione del Parmigiano Reggiano.
L'industria meccanica parmense vanta il primato nazionale nella produzione di impianti per la trasformazione industriale delle derrate agricole: apparecchiature per l'industria delle conserve, impianti di trasformazione del latte, impianti per la macellazione. È per questi primati che Parma vanta il titolo di primo polo agroalimentare padano, un titolo che ha rilevanti conseguenze per la cultura e le istituzioni.<ref name="latte">{{cita libro|autore=Antonio Saltini|titolo=La parabola del polo agroalimentare di Trapani nel confronto con Parma. Tra terra e mare la capitale del commercio alimentare|città=Bologna|anno=1995|editore=Avenue media}}</ref>
Ciò detto, è importante anche menzionare che, sebbene Parma sia una delle zone più ricche d'Italia, è anche fra le zone a più alto costo della vita, con una grande sproporzione fra i redditi dei lavoratori dipendenti e quelli dei lavoratori autonomi, forbice peraltro in netto aumento e che reca forte malessere nelle numerose famiglie a reddito fisso.
=== Il distretto agro-alimentare ===
Parma è situata al centro di un'importante rete agro-alimentare mondiale di scambi, meritando l'appellativo di «food valley heart». La regione è conosciuta per le produzioni di latte e prodotti derivati di qualità (formaggio [[parmigiano reggiano]], di salumi [[prosciutto di Parma]], [[culatello di Zibello]], [[salame di Felino]], [[spalla di San Secondo]]), di conserve vegetali, di pasta e di prodotti cotti al forno.
{{citazione|Parma è una città rimarchevole, posta fra le colline degli Appennini e il Po. I suoi pascoli sono così gustosi e dolci che si crede che nessun luogo d'Europa si possa paragonare a questo per gli eccellenti formaggi che produce, onde il nome di Parma è conosciuto dappertutto.|William Thomas, diplomatico inglese, ''The Historye of Italye'', [[Londra]], [[1561]]}}
Il distretto agroalimentare parmigiano comprende Parma e 29 comuni limitrofi alla città, e risulta baricentrico rispetto a un'area di circa 2.411 km². Vi trovano impiego il 15% degli addetti del settore agro-alimentare. Il panorama aziendale si compone di: 326 prosciuttifici, 5.500 allevamenti, 163 macelli, 189 aziende produttrici (con 3.000 addetti) e 1.380 aziende del lattiero-caseario (con 7.500 addetti). Il distretto, per il quale la produzione e lavorazione della carne di suino costituisce un connotato tra i più tipici del panorama storico-economico alimentare, produce l'80% del prosciutto crudo della regione, mentre l'export ammonta complessivamente a 2.500 miliardi annui di prodotti.
Il territorio ospita numerose aziende del settore agro-alimentare e industriale tra loro collegate che consentono di definire l'area parmense come un distretto di filiera, in cui convergono i prodotti agricoli e zootecnici da trasformare e da cui si proiettano, anche al di fuori dell'ambito nazionale, i prodotti trasformati, gli impianti per la trasformazione e la tecnologia in generale. Tali aziende rappresentano la metà del fatturato industriale e artigianale della città, ossia 7,6 miliardi di euro su 15,6 miliardi di euro (dati 2002).
Come previsto nel documento unico di programmazione sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Parma, dal Comune di Parma e dalle rappresentanze delle organizzazioni economiche e sociali a Parma verrà insediato un Tecnopolo all'interno del ''campus'' universitario, composto da centri di ricerca che opereranno in diversi settori industriali:
* Biopharmanet_Tec: centro interdipartimentale per l'innovazione dei prodotti per la salute;
* Cim: centro interdipartimentale misure;
* Cipack: centro interdipartimentale per l'imballaggio;
* Comt: centro interdipartimentale di oncologia molecolare e translazionale;
* Rfid&Vis Labs: centro interdipartimentale sulle tecnologie di identificazione in radiofrequenza e con visione artificiale;
* Siteia.Parma: centro interdipartimentale sulla sicurezza e le tecnologie per l'industria alimentare.
==== La tutela dei prodotti locali ====
In merito al numero delle denominazioni tutelate e i prodotti certificati (DOP - [[denominazione di origine protetta]], IGP - [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|indicazione geografica protetta]] e STG - [[specialità tradizionale garantita]]), Parma si colloca prima provincia nel settore agroalimentare di qualità. Parma eccelle nella classifica delle province per Primato qualitativo sulla base di due tipi di indicatori: fatturato di ogni singolo prodotto rispetto alla superficie della zona di produzione ricadente nella provincia rispetto al numero di aziende produttrici ubicate nella provincia stessa, mentre il secondo è calcolato considerando il numero delle certificazioni ricadenti nell'area provinciale rispetto al totale nazionale.<ref>Studio condotto nel dicembre [[2004]] dalla {{collegamento interrotto|1=[http://www.qualivita.it, Fondazione Qualivita] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }} di [[Siena]] per conto del [[Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali]].</ref>
=== I dati economici e occupazionali ===
Globalmente, le imprese attive nel [[2004]] erano 41.435, in progressione del 1,2% rispetto all'anno precedente con una forza lavorativa di 188.000 unità.
Se nel [[2004]] le esportazioni verso l'estero dalla provincia di Parma ammontavano a 3 miliardi e 326 milioni di euro, nel [[2007]] sono salite a 4 miliardi 348 milioni di euro. Particolarmente significativo, nell'export 2007, l'incremento verso gli [[Stati Uniti d'America|Usa]] dove, nonostante l'euro forte, la percentuale è aumentata dal 2% del [[2006]] al 22% del [[2007]], in particolare nei settori della meccanica e dell'alimentare. Il mercato principale per i prodotti del territorio resta tuttavia l'Europa, che assorbe il 73% del valore totale.<ref>Dati del rapporto sull'economia della provincia di Parma nel 2007, studio presentato il 9 maggio 2008, dalla Camera di commercio di Parma in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna.</ref> Globalmente, la crescita nel 2007 rispetto al 2006 è stata pari all'11,8% del fatturato, all'8,8% della produzione, al 10,6% dell'export, al 6,1% degli investimenti (rispetto al fatturato) e al 3,4% dell'occupazione: l'industria parmense consente all'economia di questo territorio di viaggiare a ritmi europei, con una sostanziale piena occupazione e un tasso di disoccupazione tra i più bassi d'Italia. {{citazione|Si riscontra come nonostante Parma sia l'undicesima provincia per crescita economica in Italia e la sesta per benessere, la distribuzione della ricchezza non è uniforme e a pagare di più sono i settori dove maggiormente si fa ricorso a contratti di tipo flessibile|Estratto dall'analisi formulata dal Presidente della Camera di commercio Andrea Zanlari in merito al rapporto sull'economia della provincia di Parma nel 2007}}
Nel [[2006]] sono stati creati 3.000 posti di lavoro in più nei servizi, è cresciuta l'occupazione femminile e quella dei lavoratori nella fascia di anni 55-64.
Nel dettaglio, l'occupazione femminile è aumentata nella fascia di età 15-64 anni, passando dal 57,5% del [[2005]] al 61,4% nel [[2006]], mentre la disoccupazione femminile, risalita in modo preoccupante, scende dal 6,0% nel 2005 al 3,2% nel 2006, percentuale che supera di quattro punti gli obiettivi di [[Lisbona]]; contemporaneamente il tasso di occupazione per i lavoratori anziani (di 55-64 anni) è passato dal 36,6% al 40,3%, mentre il territorio continua a vantare uno dei valori di disoccupazione più bassi del Paese con tasso complessivo che si riduce dal 4,1% del 2005 al 2,7% del 2007 (nel 2004 era al 3,6%).<ref>Dati del “Rapporto sul mercato del lavoro 2007” realizzato dall'Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia di Parma (Oml).</ref>
Secondo i dati [[Istat]] relativi al 2007 la [[provincia di Parma]] si attesta per la seconda volta al primo posto in Italia per tasso di occupazione confermando la capacità di reazione del "Sistema Parma"” alle sollecitazioni dei mercati, alla competizione internazionale e al [[crack Parmalat|crack finanziario Parmalat]] del [[2003]]. Ha un lavoro il 72,4% della popolazione in età compresa tra i 15 e 64 anni, pari a 200.000 persone.
Sempre nel [[2007]], il territorio ha saputo mantenere l'ottavo posto nella graduatoria delle province con il maggior [[Pil]] pro capite attestandosi a 32.388 euro per abitante.<ref>Fonte ISTAT 2007.</ref>
Nell'anno 2009 si sono persi 1458 posti di lavoro ma il trend si è capovolto tra luglio 2009 e giugno 2010. L'attività imprenditoriale nel periodo 2007-2010 registra un saldo positivo del 4% (in controtendenza rispetto a regione e nazione). Nel 2008 il 7,9% dell'imprenditoria locale era straniera, un dato che colloca Parma al terzo posto in regione. L'export, dopo la brusca contrazione del 2009, segna nel 2010 un importante +22,9% a livello provinciale contro il 3,8% regionale. Il Censis colloca la realtà geo-economica di Parma al 12º posto in Italia.<ref name="Bilancio" />
=== Le multinazionali ===
==== Settore alimentare ====
A Parma e nelle sue vicinanze hanno sede due grosse [[Multinazionale|multinazionali]] del settore alimentare: [[Barilla]] S.p.A. e [[Parmalat]] S.p.A.
Secondo la speciale classifica stilata nel [[2006]] da "Il Reputation Institute" di [[New York]], la Barilla è risultata, tra le multinazionali mondiali, la migliore azienda in base alla reputazione, essendo la più conosciuta nel mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.largoconsumo.info/042007/tab14_0407.pdf|formato=pdf|titolo=Classifica del Reputation Institute.|accesso=4 gennaio 2011|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110721220127/http://www.largoconsumo.info/042007/tab14_0407.pdf|dataarchivio=21 luglio 2011}}</ref> Parmalat si è piazzata al 22º posto.
==== Altri settori ====
Parma è anche sede di grosse multinazionali del settore chimico-farmaceutico tra le quali l'inglese [[Glaxo|GlaxoSmithKline]] (l'altra sede italiana si trova a [[Verona]]) e la [[Chiesi Farmaceutici|Chiesi Farmaceutici S.p.A]], un'azienda nata in città nel [[1935]] e che conta nel mondo 22 filiali dirette, 3 impianti produttivi e quattro centri di ricerca.<ref>{{cita web|url=http://www.chiesigroup.com/web/guest/il-gruppo-chiesi|accesso=4 gennaio 2011|titolo=Il gruppo Chiesi|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110708144042/http://www.chiesigroup.com/web/guest/il-gruppo-chiesi|dataarchivio=8 luglio 2011}}</ref>
Rimane importante per il tessuto economico locale la presenza dell'industria vetraria rappresentata dalle sedi delle multinazionali [[Bormioli Luigi]] S.p.A (sede a Parma), specializzata nella produzione in vetro di flaconi per profumeria e articoli per la tavola e [[Bormioli Rocco & Figli]] S.p.A., fondata a metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] da [[Rocco Bormioli]]. Il Gruppo "Bormioli Rocco & Figli" possiede 9 stabilimenti (uno per il vetro e uno per gli stampi situati in provincia), 3 ''atelier'' di decorazione e 11 ''[[outlet]]''. Opera in oltre 100 paesi, con circa 3.000 dipendenti.<ref>{{cita web|url=http://www.bormioliroccocasa.com/ita/chisiamo/bormiolirocco.jsp|accesso=5 febbraio 2011|titolo=Il Gruppo Bormioli Rocco|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110101203603/http://www.bormioliroccocasa.com/ita/chisiamo/bormiolirocco.jsp|dataarchivio=1 gennaio 2011}}</ref>
=== Turismo ===
Parma fa parte del circuito "Città dell'arte della pianura padana", un'associazione che riunisce 12 capoluoghi del [[nord Italia]]. In città sono presenti 30 alberghi e tre residenze turistico-alberghiere. Dagli inizi dell'anno [[2000]] ai primi del [[2007]], le presenze in queste strutture sono aumentate dell'11%, passando da 365.000 a 408.000, il numero di camere è lievitato del 70%, passando da 870 a 1.478, alle quali si aggiungeranno le possibili 700 previste dai progetti di apertura di nuovi alberghi.<ref>Federalberghi fonte giornalistica del 30 marzo 2008.</ref><ref>Istituto Nazionale di Statistica Rilevazione del Movimento dei Clienti negli Esercizi Ricettivi Circoscrizione (capoluogo, APT o AASCT, Altri comuni) Parma Sezione 1.</ref> Considerando anche le altre 57 strutture ricettive cittadine, nel 2006 si sono censite globalmente 465 000 presenze delle quali 315 000 provenienti dall'Italia e 150 000 dall'estero, in particolare da Francia, USA, Regno Unito e Germania, nazioni che da sole, hanno totalizzato 65 000 presenze.<ref>Istituto Nazionale di Statistica Rilevazione del Movimento dei Clienti negli Esercizi Ricettivi 2006 Circoscrizione (capoluogo, APT o AASCT, Altri comuni) Parma Sezione 1.</ref>
==
In provincia di Parma è ubicato uno dei più noti e importanti poli termali italiani: [[Salsomaggiore Terme]] e [[Tabiano Terme]]. Di rilievo è anche il centro termale con acque sulfuree-solfate e salsobromoiodiche di [[Monticelli Terme]], frazione del Comune di [[Montechiarugolo]]. Queste terme sono in funzione dal 15 maggio [[1927]] con la costruzione dello stabilimento termale che si trova in un grande parco secolare di conifere esteso 35 ettari.
===
Il quartiere fieristico è situato a ridosso dell'[[Autostrada A1 (Italia)|autostrada A1]] a [[Baganzola]], vicino alle frazioni di [[Roncopascolo]] ed [[Eia (Parma)|Eia]] e occupa una superficie di 300 000 m², di cui 100 000 adibiti a superficie espositiva coperta e attrezzata. Le principali manifestazioni sono ''Cibus'' (salone internazionale dell'alimentare), ''Cibus Tec'' (meccanica e impiantistica alimentare), ''Dolce Italia'' (dolciario), ''Mercanteinfiera'' ed ''Emporium'' (modernariato, antichità e collezionismo), ''Gotha'' (antiquariato), ''Bagarre'' (collezionismo e antichità) e il ''Salone del camper'' (collezionismo, motori, autocaravan e caravan).
{{citazione|Cibus ha un compito: continuare a testimoniare, come ha sempre fatto, l'alta qualità della tradizione alimentare italiana nel mondo.|[[Luca Cordero di Montezemolo]], presidente di [[Confindustria]], 4 maggio [[2006]]}}
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], Parma è rinomata, oltre al settore agro-alimentare, per la produzione di [[ceramiche]] e per i laboratori di [[abbigliamento]], [[scarpa|scarpe]] e [[Borsa (oggetto)|borse]] in [[cuoio|pelle]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=2 | p=4,6}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
{{Vedi categoria|Trasporti a Parma}}
=== Strade ===
Parma è servita da due autostrade: l'[[Autostrada A1 (Italia)|autostrada A1]] [[Milano]]-[[Bologna]], tramite l'uscita "Parma Centro", e l'[[Autostrada A15 (Italia)|autostrada A15]] Parma-[[La Spezia]], tramite l'uscita "Parma Ovest".
Le principali vie di accesso sono: la [[strada statale 9 Via Emilia]], che percorre l'intero nucleo urbano da est a ovest; la [[strada statale 62 della Cisa]] a sud; la [[strada statale 343 Asolana]] a nord.
Un anello di tangenziali cinge infine l'intera città.
===
Parma è posta sulla [[ferrovia Milano-Bologna|linea ferroviaria Milano-Bologna]]. Dalla [[stazione di Parma|stazione cittadina]] si diramano le linee per [[Ferrovia Pontremolese|La Spezia]], [[ferrovia Parma-Brescia|Brescia]] e [[ferrovia Parma-Suzzara|Suzzara]], quest'ultima di competenza delle [[Ferrovie Emilia Romagna]]. Dal dicembre del [[2010]], l'interconnessione di Parma collega l'impianto ferroviario alla [[ferrovia Milano-Bologna (alta velocità)|linea ad alta velocità Milano-Bologna]].
=== Aeroporti ===
La città è servita dall'[[Aeroporto di Parma|aeroporto "Giuseppe Verdi"]], aperto al traffico passeggeri nazionale e internazionale.
===
In città è presente l'eliporto con base e pista d'atterraggio e decollo dell'[[Elisoccorso]] 118 Emilia Ovest presso l'[[Ospedale Maggiore di Parma]].
=== Mobilità urbana ===
Il trasporto urbano viene gestito dalla [[TEP, Parma|TEP - Tranvie Elettriche Parmensi]], che fornisce alla città 17 linee diurne che si protraggono anche in fascia notturna fino a mezzanotte e nei weekend fino all'1:30; è inoltre attiva una [[Rete filoviaria di Parma|rete filoviaria]] di quattro linee, che sostituì nel [[1953]] una [[Rete tranviaria di Parma|rete tranviaria]] attivata nel [[1899]].
=== Tranvie ===
Oltre alla rete urbana, Parma fu servita tra il [[1892]] e il [[1954]] da un'estesa rete di tranvie interurbane:
* [[Tranvia Parma-Langhirano|Parma-Langhirano]] (a vapore, [[1892]]-[[1940]]);
* [[Tranvia Parma-San Secondo-Busseto|Parma-San Secondo-Zibello-Busseto]] (a vapore, [[1893]]-[[1939]]);
* [[Tranvia Parma-Soragna-Busseto|Parma-Soragna-Busseto]] (a vapore, 1893-1939);
* [[Tranvia Parma-Traversetolo/Montecchio|Parma-Traversetolo/Montecchio]] (a vapore, [[1894]]-[[1940]]);
* [[Tranvia Parma-Fornovo|Parma-Fornovo]] (elettrica, [[1910]]-[[1954]]);
* [[Tranvia Parma-Marzolara|Parma-Marzolara]] (elettrica, 1910-1954).
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Parma}}
=== Consolati ===
A Parma sono presenti i consolati onorari di [[Francia]], [[Bulgaria]] e [[Lituania]].<ref>{{cita web|sito=click-lithuania.com|accesso=4 gennaio 2011|titolo=Ambasciata e Consolati lituani|url=http://www.click-lithuania.com/ambasciata_e_consolati_lituani.html|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110708164215/http://www.click-lithuania.com/ambasciata_e_consolati_lituani.html|dataarchivio=8 luglio 2011}}</ref>
=== Gemellaggi ===
La città è gemellata<ref name=gemellaggi>{{Cita web|url=http://www.comune.parma.it/comune/Pages/pagina_generica.aspx?ID=246f624f-e095-4bc0-8762-01e3aa0574f0|titolo=Portale Istituzionale del Comune di Parma - Comune - Gemellaggi|accesso=16 novembre 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117021930/http://www.comune.parma.it/comune/Pages/pagina_generica.aspx?ID=246f624f-e095-4bc0-8762-01e3aa0574f0|dataarchivio=17 novembre 2015}}</ref> con:
* {{Gemellaggio|Slovenia|Lubiana|1964}}
* {{Gemellaggio|Francia|Tours|1979}}
* {{Gemellaggio|Germania|Worms|1984}}
* {{Gemellaggio|Cina|Shijiazhuang|1987}}
* {{Gemellaggio|Ungheria|Seghedino|1988}}
* {{Gemellaggio|Francia|Bourg-en-Bresse|1990}}
Ha un patto d'amicizia con<ref name=gemellaggi/>:
* {{Gemellaggio|Italia|Castel Giorgio|1977}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Guadalajara (Spagna){{!}}Guadalajara|1979}}
* {{Gemellaggio|Italia|San Vito Lo Capo|1983}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Rosario (Argentina){{!}}Rosario|2000}}
=== Scambi internazionali ===
L'Agenzia per l'internazionalizzazione creata dalla Provincia di Parma ha realizzato accordi turistico-commerciali e culturali con le città di [[Manchester]] e [[Stockton (California)|Stockton]] nel [[1998]], [[Reutlingen]] nel [[2002]] e [[Cluj-Napoca]] nel [[2003]].<ref>{{cita web|url=http://notizie.parma.it/page.asp?IDCategoria=16&IDSezione=1615&ID=43387|titolo=Cooperazione fra Provincia di Parma e Provincia rumena di Cluj|data=17 novembre 2004|accesso=16 luglio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722044708/http://notizie.parma.it/page.asp?IDCategoria=16&IDSezione=1615&ID=43387|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>
Il nome di Parma è inoltre legato ad alcune città degli [[Stati Uniti d'America]], tra cui la più nota è [[Parma (Ohio)|quella]] che sorge nello stato dell'[[Ohio]], a breve distanza da [[Cleveland]]; chiamata originariamente Greenbrier, la località fu rinominata nel [[1826]] su proposta del medico David Long, che durante la sua visita al ducato emiliano era rimasto "impressionato dalla grandezza e bellezza" della città italiana.<ref>{{Cita libro|autore=Ernest R. Kubasek|titolo=The History of Parma . A Township . A Village . A City|anno=1976|editore=Ernest R Kubasek and Bernard Survoy|p=58 e p. 312}}</ref>
== Sport ==
{{Vedi anche|Sport a Parma}}
Parma vanta una notevole tradizione sportiva, soprattutto negli sport di squadra. Il [[Parma Calcio 1913|Parma Calcio]] ha vinto numerosi trofei nazionali e internazionali tra gli anni 1990 e gli anni 2000. Degni di nota sono gli otto scudetti della [[Pallavolo Parma]], i tre del [[Rugby Parma]], i dieci del [[Parma Baseball]] e i sette dei [[Panthers Parma]] nel football americano.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
<!-- PER LA BIBLIOGRAFIA USARE IL TEMPLATE "CITA LIBRO" E INSERIRE UN CID VALIDO. INSERIRE IN ORDINE CRONOLOGICO E, A PARITÀ DI ANNO DI USCITA, PER ORDINE ALFABETICO DEL PRIMO AUTORE -->
* {{Cita libro | anno = 1792 | autore = [[Ireneo Affò]] | titolo = Storia della città di Parma | città = Parma | editore = Stamperia Carmignani | cid = Affò | url = http://books.google.it/books?id=oSvDKaLCTVoC }}
* {{Cita libro | anno = 1835 | autore = [[Giuseppe Vallardi]] | titolo = Itinerario d'Italia o sia: Descrizione di CXXXVI viaggi per le strade più frequentate sì per posta che altrimenti alle principali Città d'Italia | editore = Vallardi | città = Milano | edizione = 22 | annooriginale = 1815 | url = http://books.google.it/books?id=eGUPAAAAYAAJ | cid = Vallardi 1815}}
* {{Cita libro | anno = 1931 | autore = Antonino Sorrentino | titolo = La Regia Galleria di Parma | editore = IPZS | città = Roma | cid = Sorrentino 1931 }}
* {{Cita libro | anno = 1952 | autore = Géza de Francovich | titolo = Benedetto Antelami architetto e scultore e l'arte del suo tempo | editore = Electa | città = Milano-Firenze | cid = Francovich 1952}}
* {{Cita libro | anno = 1972 | autore = [[Gianni Capelli]] | titolo = Parma. Una città da vedere | città = Collecchio | editore = Artegrafica Silva | cid = Capelli 1972 }}
* {{Cita libro | anno = 1978 | titolo = Parma, la città storica | editore = Silva | città = Parma | curatore = Vincenzo Banzola, Mirella Marini Calvani | cid = Banzola - Calvani 1978 }}
* {{Cita libro | anno = 1979 | autore = [[Marzio Dall'Acqua]] | coautori = Marzio Lucchesi | città = Parma | editore = Albertelli | titolo = Parma città d'oro | cid = Dall'Acqua - Lucchesi 1979 }}
* {{Cita libro | anno = 1979-80 | autore = Paolo Conforti | coautori = Carlo Castagneti, Olga Hainess, Ezio Pellegrini | titolo = Le mura di Parma | editore = Battei | città = Parma | cid = Conforti 1979 }}
* {{Cita libro | anno = 1982 | autore = [[Baldassarre Molossi]] | coautore = Aldo Curti | titolo = Parma anno zero | editore = Grafiche Step | città = Parma | cid = Molossi 1982 }}
* {{Cita libro | anno = 1988 | autore = [[Tiziano Marcheselli]] | titolo = Le strade di Parma | editore = Benedettina | città = Parma | cid = Marcheselli 1988 }}
* {{Cita libro | anno = 1988 | annooriginale = 1982 | autore = Jürgen Schulz | titolo = Gli edifici di Parma nell'età comunale | editore = Tecnografica | città = Parma | cid = Schulz 1988 }}
* {{Cita libro | anno = 1992 | annooriginale = 1978 | titolo = Parma medievale: economia e società nel parmense dal Tre al Quattrocento | autore = Roberto Greci | editore = Battei | città = Parma | cid = Greci 1992 }}
* {{Cita libro | anno = 1994 | autore = [[Cecil Gould]] | titolo = Il Parmigianino | editore = Mondadori | città = Milano | ISBN = 88-04-38916-8 | cid = Gould 1994 }}
* {{Cita libro | anno = 1994 | annooriginale = 1977 | autore = [[Eberhard Horst]] | titolo = Federico II di Svevia | città = Milano | editore = Rizzoli | cid = Horst 1994 | ISBN = 88-17-11621-1 }}
* {{Cita libro | anno = 1994 | titolo = Storia di Parma | autore = Gustavo Marchesi | ISBN = 88-7983-672-2 | città = Roma | editore = Newton Compton | cid = Marchesi 1994 }}
* {{Cita libro | anno = 1996 | titolo = Il Palazzo della Pilotta a Parma. Dai servizi della corte alle moderne istituzioni culturali | autore = Lucia Fornari Schianchi | città = Milano | editore = Franco Maria Ricci | cid = Fornari Scianchi 1996 }}
* {{Cita libro | anno = 1997 | titolo = Parma 1943, 8 settembre | autore = Mario Zannoni | editore = PPS | città = Parma | cid = Zannoni 1997 }}
* {{Cita libro | anno = 2000-02 | curatore = Giancarlo Gonizzi | titolo = I luoghi della storia. Atlante topografico parmigiano | editore = PPS | città = Parma | cid = Gonizzi 2000 }}
* {{Cita libro | anno = 2001 | curatore = Laura Quagliolo | titolo = Emilia Romagna: Bologna, le città d'arte, il Po e la Riviera adriatica, la pianura e l'Appennino | editore = Touring | città = Milano | ISBN = 88-365-2346-3 | cid = Touring 2001 }}
* {{Cita libro | anno = 2002 | titolo = Parma | autore = [[Gianni Guadalupi]] | coautori = [[Marzio Dall'Acqua]], Francesca Grignaffini | editore = Franco Maria Ricci | città = Milano | ISBN = 88-216-0670-8 | cid = Guadalupi 2002 }}
* {{Cita libro | anno = 2003 | titolo = Il teatro del conflitto. La Compagnia del Collettivo di Parma nella stagione dei movimenti. 1968-1976 | autore = Margherita Becchetti | editore = Odradek | città = Roma | cid = Becchetti 2003 | ISBN = 88-86973-52-7}}
* {{Cita libro | anno = 2003 | titolo = Via Emilia: percorsi inconsueti fra i comuni dell'antica strada consolare | url = https://archive.org/details/igiardinidellavi0000salo | autore = Antonio Saltini | coautori = Maria Teresa Salomoni, Stefano Rossi Cescati | città = Bologna-Milano | editore = Il Sole 24 ORE-Edagricole | ISBN = 88-506-4958-4 | cid = Saltini 2003 }}
* {{Cita libro | anno = 2006 | titolo = Parma. Città d'arte | editore = OGB | città = Bologna | ISBN = 88-6078-044-6 | cid = Parma città d'arte 2006 }}
* {{Cita libro | anno = 2006 | annooriginale = 1999 | autore = Cristina Lucchini | titolo = Palazzi di Parma. Segrete architetture | città = Parma | editore = Battei | ISBN = 88-7883-019-4 | cid = Lucchini 2006 }}
* {{Cita libro | anno = 2006 | autore = [[Tiziano Marcheselli]] | titolo = Parma di una volta | editore = Grafiche Step | città = Parma | ISBN = 88-7898-043-9 | cid = Marcheselli 2006 }}
* {{Cita libro | anno = 2007 | titolo = Le osterie parmigiane da ieri a oggi | editore = Monte Università Parma | ISBN = 88-7847-144-5 | cid = Osterie parmigiane 2007 }}
* {{Cita libro | anno = 2007 | autore = Paolo Conforti | coautori = [[Giuseppe Rizzardi Polini]] | titolo = Parma tra neoclassico e romantico | editore = Tipolitotecnica | città = Sala Baganza | ISBN = 88-901185-0-4 | cid = Conforti 2007 }}
* {{Cita libro | anno = 2007 | autore = Gustavo Marchesi | curatore = [[Guido Conti]] | titolo = Toscanini e Parma | editore = Monte Università Parma | ISBN = 88-7847-118-6 | cid = Marchesi 2007 }}
* {{Cita libro | anno = 2008 | autore = William Gambetta | curatore = Roberto Montali | titolo = Le due città. Parma dal dopoguerra al fascismo (1919-1926) | città = Parma | editore = Silva | cid = Montali 2008 | ISBN = 88-7765-158-X | capitolo = E le pietre presero un'anima. Le barricate del 1922 | pp = 73-89 }}
* {{Cita libro | anno = 2009-13 | url = http://www.storiadiparma.it | titolo = Storia di Parma | curatori = Domenico Vera, Bruno Adorni ''et al.'' | editore = Monte Università Parma | ISBN = 88-7847-293-X | cid = Storia di Parma }}
* {{Cita libro | anno = 2011 | curatore = Fiorenzo Sicuri, Roberto Montali | titolo = Storia di ieri : Parma dal regime fascista alla Liberazione, 1927-1945 | editore = Diabasis | città = Reggio Emilia | ISBN = 88-8103-760-2 | cid = Storia di ieri }}
* Fiorenzo Sicuri, ''Gli anni del littorio, il regime fascista a Parma dalle leggi eccezionali alla guerra d'Etiopia'', Edizioni Mattioli 1885, 2014
== Voci correlate ==
{{Div col|cols=2|small=no}}
* [[Accademia di belle arti di Parma]]
* [[Acqua di Parma]]
* [[Aeroporto di Parma]]
*
* [[Congregazione dell'abbondanza di Parma]]
* [[Dialetto parmigiano]]
* [[Ducato di Parma e Piacenza]]
* [[Duchi di Parma]]
* [[
* [[
* [[Lunezia]]
* [[
* [[Palio di Parma]]
* [[Parmigiano-Reggiano]]
* [[Prosciutto di Parma]]
* [[Rinascimento parmense]]
* [[San Pancrazio Parmense]]
* [[Università degli Studi di Parma]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.unipr.it | 2 = Università di Parma | accesso = 7 gennaio 2011 | dataarchivio = 9 giugno 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060609015655/http://www.unipr.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.europeancollege.it/index.php?IDL=1&IDA=2|titolo=Collegio Europeo di Parma|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110704183033/http://www.europeancollege.it/index.php?IDL=1&IDA=2|dataarchivio=4 luglio 2011}}
* {{cita web | 1 = http://www.parmacultura.it | 2 = Il portale della cultura del Comune di Parma | accesso = 12 novembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190131030947/http://www.parmacultura.it/ | dataarchivio = 31 gennaio 2019 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://wikimapia.org/#lat=44.7991343&lon=10.329895&z=13&l=2&m=a&v=2|titolo=Parma dal satellite su Wikimapia}}
* [https://www.openstreetmap.org/index.html?lat=44.8008448458252&lon&lon=10.318457675798573&zoom=13 Mappa di Parma] su [[OpenStreetMap]]
* {{cita web | 1 = http://www.parmacultura.it/it-it/culturagiovanile.aspx | 2 = Archivio Giovani Artisti sul portale della cultura del Comune di Parma | accesso = 12 novembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091118162303/http://www.parmacultura.it/it-it/culturagiovanile.aspx | dataarchivio = 18 novembre 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.parmacultura.it/it-it/associazioni.aspx | 2 = Archivio delle Istituzioni e delle Associazioni Culturali sul portale della Cultura del Comune di Parma | accesso = 12 novembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091118162259/http://www.parmacultura.it/it-it/associazioni.aspx | dataarchivio = 18 novembre 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://biblioteche.comune.parma.it/BibParma/Cartografia/ANNI.HTM#A1200 | 2 = Approfondimenti sull'evoluzione urbanistica | accesso = 3 gennaio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110722050542/http://biblioteche.comune.parma.it/BibParma/Cartografia/ANNI.HTM#A1200 | dataarchivio = 22 luglio 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.francescocorni.com/disegni.php?s_titolo=&s_tipo=&s_citta=Parma&s_regione=&s_area=&disegniPageSize=|titolo=Rappresentazioni grafiche dello sviluppo urbanistico della città}}
* {{cita web|1=http://www.pianificazioneterritoriale.comune.parma.it/cgi-bin/allegati/TipoTavole/PSC%20-%20Piano%20Strutturale%20Comunale/Norme%20del%20PSC/Norme%20Tecniche%20Attuazione_Var.134-08.pdf|2=Piano Strutturale Comunale 2006 - Norme tecniche di attuazione|formato=pdf|accesso=2 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722044708/http://www.pianificazioneterritoriale.comune.parma.it/cgi-bin/allegati/TipoTavole/PSC%20-%20Piano%20Strutturale%20Comunale/Norme%20del%20PSC/Norme%20Tecniche%20Attuazione_Var.134-08.pdf|dataarchivio=22 luglio 2011|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.adbpo.gov.it/it|Autorità di bacino distrettuale del fiume Po}}
* {{cita web | 1 = http://thecampanileproject.org/campanile/index.php/emilia-romagna/parma | 2 = Parma su The Campanile Project | accesso = 17 agosto 2013 | urlarchivio = https://archive.is/20130817160501/http://thecampanileproject.org/campanile/index.php/emilia-romagna/parma | dataarchivio = 17 agosto 2013 | urlmorto = sì }}
{{Parma}}
{{Comuni della provincia di Parma}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Via Francigena}}
{{Città romane della Regio VIII Aemilia}}
{{Via Emilia}}
{{Stati italiani dal 1077 al 1156}}
{{Città aderenti alla Lega Lombarda}}
{{Capitali italiane della cultura}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Parma}}
[[Categoria:Parma| ]]
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[[Categoria:Colonie romane]]
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