Rimini: differenze tra le versioni

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Di compatroni ce ne sono tanti, ma l'unica festa patronale è per San Gaudenzio https://www.ilponte.com/regina-de-cieli-patrona-di-rimini/
 
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{{Nd}}
{{Nota disambigua|descrizione=altri significati di Rimini|titolo=[[Rimini (disambigua)]]}}
{{Divisione amministrativa
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
|Grado amministrativo = 3
|nomeComune = Rimini
|panoramaNome = Arco d´Augusto Rimini.JPG
|Stato = ITA
|linkStemma = Rimini-Stemma.png
|siglaRegioneVoce stemma = EMR
|Voce bandiera =
|siglaProvincia = RN
|Panorama = Rimini Montage.jpg
|latitudineGradi = 44
|Didascalia =
|latitudineMinuti = 3
|Divisione amm grado 1 = Emilia-Romagna
|latitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 2 = Rimini
|longitudineGradi = 12
|Amministratore locale = [[Jamil Sadegholvaad]]
|longitudineMinuti = 34
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|longitudineSecondi = 0|mappaX = 147
|Data elezione = 7-10-2021
|mappaY = 103
|Data rielezione =
|altitudine = 5
|Data istituzione =
|superficie = 135,48
|Altitudine = 5
|abitanti = 140.137
|Sottodivisioni = vedi [[#Frazioni e località|elenco]]
|anno =dicembre 2008
|Divisioni confinanti = [[Bellaria-Igea Marina]], [[Coriano]], [[Riccione]], [[San Mauro Pascoli]] ([[Provincia di Forlì-Cesena|FC]]), [[Santarcangelo di Romagna]], [[Serravalle (San Marino)|Serravalle]] ([[San Marino|RSM]]), [[Verucchio]]
|densita = 1.022,03
|Zona sismica = 2
|frazioni = vedi [[#Frazioni|elenco frazioni]]
|Gradi giorno = 2139
|comuniLimitrofi = [[Bellaria-Igea Marina]], [[Coriano]], [[Riccione]], [[San Mauro Pascoli]] ([[Provincia di Forlì-Cesena|FC]]), [[Santarcangelo di Romagna]], [[Serravalle (San Marino)|Serravalle]] ([[Repubblica di San Marino|RSM]]), [[Verucchio]]
|Nome abitanti = riminesi
|cap = 47900, 47921-47924
|Patrono = [[San Gaudenzio di Rimini|san Gaudenzio]]
|prefisso = [[0541]]
|Festivo = 14 ottobre
|istat = 099014
|fiscalePIL = H294
|PIL procapite =
|nomeAbitanti = riminesi
|Mappa = Map of comune of Rimini (province of Rimini, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|patrono = [[San Gaudenzio di Rimini]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Rimini all'interno dell'omonima provincia
|festivo = [[14 ottobre]]
|sito = http://www.comune.rimini.it/
}}
'''Rimini''' (in [[Dialetto romagnolo|romagnolo]] ''Rémin'' o ''Rémni'', in [[latino]] ''Ariminum'') è una città di 140.137 abitanti dell'[[Italia]] settentrionale posta sul litorale [[Mar Adriatico|adriatico]] e capoluogo dell'[[provincia di Rimini|omonima provincia]] dell'[[Emilia-Romagna]], istituita nel [[1992]] distaccandone il territorio dall'allora [[provincia di Forlì]]. Solo nell'[[aprile]] [[1995]] la provincia ha iniziato a essere effettivamente operativa, con l'attivazione della [[Prefettura]] e l'elezione del primo [[consiglio provinciale]].
 
'''Rimini''' ({{Link audio|It-Rimini.ogg}}; ''Rémin'', ''Rémni'' o ''Rémne'' in [[lingua romagnola|romagnolo]]<ref>{{Cita libro |titolo = Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani |autore = Giuliano Gasca Queirazza |editore = GARZANTI |città = Milano |anno = 1996 |ISBN = 978-88-11-30500-2}}</ref>; in italiano [[storia della lingua italiana|fino a tutto il '700]] anche ''Rimino''<ref>{{DOP|id=1075501|lemma=Rimini}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, capoluogo dell'[[provincia di Rimini|omonima provincia]] in [[Emilia-Romagna]] nell'Italia settentrionale.
Insieme con [[Riccione]] e [[Cattolica (RN)|Cattolica]] è una delle meta del turismo balneare italiano e, più in generale, europeo (in modo particolare di provenienza tedesca e negli ultimi anni dall'Europa dell'Est). <br/>Le fortune turistiche di Rimini iniziarono nel [[XIX secolo]].
 
Località di soggiorno estivo di rilevanza internazionale<ref name="viaggi.viamichelin.it">{{cita web|url=http://viaggi.viamichelin.it/web/Destinazione/Italia-Italia_Centro_Nord-Rimini|titolo=''Guida Michelin. Rimini''.|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120513180007/http://viaggi.viamichelin.it/web/Destinazione/Italia-Italia_Centro_Nord-Rimini}}</ref><ref name="farina188">{{cita|Farina|p. 188|farina}}.</ref>, con un litorale che si estende per 15&nbsp;km lungo la costa dell'[[Alto Adriatico]]. Vanta una lunga tradizione turistica: nel [[1873]] vi fu infatti inaugurato il primo stabilimento balneare della [[riviera romagnola]].<ref>{{Cita web |url=https://www.comune.rimini.it/novita/rimini-festeggia-i-175-anni-dalla-fondazione-del-primo-stabilimento-balneare-con-ottimi |titolo=Rimini festeggia i 175 anni dalla fondazione del primo stabilimento balneare |sito=Comune di Rimini |data=20 luglio 2023 |accesso=28 aprile 2025}}</ref>
 
[[Colonia romana|Colonia]] fondata dai Romani nel [[268 a.C.]], per tutto il periodo della loro dominazione è stata nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola e sul suo suolo gli imperatori romani eressero monumenti dei quali restano tracce importanti.<ref>{{Cita web|url=http://www.riminiturismo.it/visitatori/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/siti-archeologici/domus-del-chirurgo|titolo=Domus del Chirurgo {{!}} Rimini turismo|sito=riminiturismo.it|lingua=it|accesso=3 agosto 2018}}</ref> È stata feudo dei [[Malatesta]], e la corte di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]] fu una delle più vivaci dell'epoca, ospitando artisti come [[Leon Battista Alberti]], [[Piero della Francesca]], [[Roberto Valturio]], [[Matteo de' Pasti]] conservando rilevanti opere del Rinascimento italiano.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Rimini è il più grande comune della [[Valmarecchia]], è situata sul [[mare Adriatico]], all'estremità sud-orientale dell'Emilia-Romagna, a breve distanza dal [[Montefeltro]] e dalle [[Marche]]. Il territorio comunale si estende per 135,71&nbsp;km² e confina con [[Bellaria-Igea Marina]], [[San Mauro Pascoli]] e [[Santarcangelo di Romagna]] a Nord Ovest, [[Verucchio]] e [[Serravalle (San Marino)|Serravalle]] a Sud Ovest, [[Coriano]] a Sud e [[Riccione]] a Sud Est. Rimini occupa una posizione storicamente strategica, verso il vertice meridionale della [[pianura Padana]].
Rimini è situata in una zona pianeggiante sulla costa [[Adriatico|adriatica]], nella parte sud-orientale della regione [[Emilia-Romagna]]. È bagnata da due fiumi: l'[[Ausa (Romagna)|Ausa]] e il [[Marecchia]], che dà il nome a parte della provincia ([[Valmarecchia]]; l'altra area è detta [[Valconca]], dal nome di un altro corso d'acqua). Il corso del [[Marecchia]] è stato deviato in epoca recente - in base ad un progetto dell'architetto Rutelli, - per eliminare le periodiche inondazioni. Nell'entroterra comunica con il versante tirrenico dell'Appennino attraverso il [[Passo di Viamaggio]], per cui passa l'antico itinerario che da Rimini giunge a [[Sansepolcro]]. La parte terminale del fiume è stata bonificata: una volta paludosa (pur all'interno della città) ora è un vasto parco verde attraversato da piste ciclabili, dotato di aree ricreative per bambini e con un lago artificiale per le oche, estraendo la ghiaia che assicurava la stabilità del [[Ponte di Tiberio]], mentre la foce è stata mantenuta allagata, anche se sotto forma di canale "cieco" lungo circa 500 metri, per mantenere attivo il Porto Canale della città.
 
Pur trovandosi ancora in pianura, è circondata a sud-ovest da basse e verdi colline, ai cui piedi si stende la città: Covignano (153&nbsp;m), Vergiano (81&nbsp;m), San Martino monte l'Abate (57&nbsp;m) e San Lorenzo in Correggiano (60&nbsp;m), coltivate a vigneti, oliveti e frutteti e dominate da ville signorili. Queste lievi ondulazioni, costituite in prevalenza da formazioni argillose e sabbiose, raccordano gradualmente gli ambiti di pianura, originati dai depositi fluviali del [[Marecchia]] e dell'[[Ausa (torrente)|Ausa]], i due principali fiumi del riminese, a una serie di poggi più elevati che salgono verso l'Appennino romagnolo. Il fiume Marecchia scorre entro un letto ghiaioso molto ampio e, dopo aver ricevuto le acque del torrente Ausa, sfocia nell'Adriatico attraverso un deviatore tra S.&nbsp;Giuliano Mare e Rivabella, mentre il corso fluviale originario è utilizzato nel suo tratto a mare come porto canale. Il Marecchia, normalmente povero d'acqua, era soggetto a periodiche piene in grado di provocare spaventose inondazioni alla sua foce, dove il suo letto si restringeva in una strozzatura preceduta da numerose anse, e per questa ragione fu deviato a nord della città<ref>''L'Emilia-Romagna paese per paese'', Firenze, Bonechi, 1984, p.&nbsp;250.</ref>. Il torrente Ausa, che costituì per secoli il limite orientale di Rimini, venne allo stesso modo deviato nel secondo dopoguerra e il suo letto fu colmato e trasformato in parco urbano.
È la città [[Italia|italiana]] più vicina alla [[San Marino|Repubblica di San Marino]], alla quale è collegata con una [[superstrada]], a scorrimento lento perché senza cavalcavia, costruita con fondi [[USA|statunitensi]] dopo la [[seconda guerra mondiale]] sul tracciato della vecchia via consolare, che attraversa il territorio comunale di [[Coriano]], prima di giungere a [[Dogana (San Marino)|Dogana (RSM)]], prima località dopo il confine di Stato.
 
La fascia costiera, costituita da depositi marini recenti, è orlata da una spiaggia di sabbia fine, lunga 15&nbsp;km e larga fino a 200 m, interrotta soltanto dalle foci dei corsi d'acqua e digradante molto lentamente verso il mare. Lungo il litorale corre un cordone sabbioso, o "falesia morta", formato da fenomeni di ingressione marina verificatisi intorno al 4.000 a.C. e sfruttato dai Romani per l'impostazione del primo porto cittadino. Un tratto del cordone è conservato a nord di Rimini, tra Rivabella e Bellaria-Igea Marina, arretrato di circa 1300 metri rispetto alla linea di costa<ref>''PSC Comune di Rimini, Quadro Conoscitivo, Sistema Ambientale. Geologia'', p.&nbsp;15.</ref>.
La costa si presenta come una larghissima spiaggia, le cui acque sono molto basse e quindi particolarmente adatte alla balneazione.
 
Il territorio riminese, per la sua posizione geografica e per i suoi caratteri climatici, è situato al confine tra la zona fitoclimatica mediterranea e la zona centroeuropea<ref>''Emilia-Romagna'', Milano, Touring Club Italiano, 1999, p. 27</ref><ref>Pietro Zangheri, ''Repertorio sistematico e topografico della flora e fauna vivente e fossile della Romagna'', Tomo V, Museo civico di Storia Naturale di Verona, Verona, 1966-1970, p.&nbsp;2052.</ref>, e rappresenta quindi un ambiente di transizione sotto l'aspetto naturalistico. La flora del riminese è tradizionalmente compresa nella zona fitoclimatica del [[Lauretum]], al punto di incontro tra la fascia mediterranea del leccio, che qui raggiunge il suo estremo settentrionale lungo la costa adriatica, la fascia sub-mediterranea calda dei querceti caducifogli di roverella e la fascia temperata della farnia, del carpino e del frassino<ref>{{cita web |url =http://www.ilpolline.it/vegetazione-italia/|titolo= Vegetazione d'Italia. Carta delle zone climatico-forestali secondo la classificazione di Pavari.}}</ref>.
===Clima===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Rimini Centro|Stazione meteorologica di Rimini Miramare}}
Rimini ha un clima di transizione fra quello [[clima mediterraneo|mediterraneo]] e quello più [[clima continentale|continentale]] della vicina [[Pianura Padana]], con aspetti peculiari talora dell'uno e talora dell'altro che permettono di classificarlo come clima a cavallo tra quello temperato sublitoraneo e quello temperato subcontinentale.
 
=== Clima ===
Le estati sono generalmente molto calde, ma grazie alla quasi mai assente ventilazione dai quadranti orientali(brezza di mare) durante il giorno le temperature massime difficilmente superano i 32°(anche se con tassi di umidità molto elevati e talvolta fastidiosi), tranne in condizioni del vento catabatico proveniente da S/W (il ''Garbino'' o [[Libeccio]]) che discendendo dai monti si riscalda e porta temperature che possono raggiungere anche punte di 38-40° ma con tassi di umidità bassissimi.
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Rimini Miramare|Stazione meteorologica di Rimini Centro}}
Gli inverni sono invece nel complesso freddi e umidi con caratteristiche più spesso padane che mediterranee. Si contano, infatti, mediamente 46 giorni con temperature minime uguali o inferiori a 0° e anche la [[nebbia]] è un fenomeno tutt'altro che raro anche se generalmente non si presenta così fitta e persistente come in [[Pianura Padana]] e solo in rarissimi casi da luogo alla micidiale "''[[galaverna]]''" (nebbia congelantesi) tipica invece della regione sopracitata. Nonostante questi caratteristiche nettamente continentali l'influenza mitigatrice del mare si fa sentire e tiene le temperature quasi sempre di 1-3° gradi più alte di quella delle altre città di pianura della [[Romagna]]. Tra l'altro (anche se con maggiore rarità) il fenomeno del ''[[Garbino]]'' si può verificare anche in inverno quando porta a vertiginosi, quanto momentanei, incrementi della temperatura.
Rimini ha un [[Clima subtropicale umido|clima temperato caldo, stabilmente umido, con estate molto calda]] (classificazione Köppen-Geiger Cfa)<ref>{{cita web |url =http://www.hydrol-earth-syst-sci.net/11/1633/2007/hess-11-1633-2007.pdf| titolo= Updated world map of the Köppen-Geiger climate classification|p=1641}}</ref> Secondo la classificazione di Rivas-Martínez, rientra nella fascia a [[clima mediterraneo]] (Csa).<ref>{{cita web |url = https://pendientedemigracion.ucm.es/info/cif/form/tb_med.htm |titolo = Mappa bioclimatica d'Europa. Fasce termoclimatiche |accesso = 4 maggio 2019 |dataarchivio = 8 giugno 2016 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160608022409/http://pendientedemigracion.ucm.es/info/cif/form/tb_med.htm |urlmorto = sì }}</ref>.
Autunno e primavera sono le stagioni di passaggio per antonomasia e possono presentarsi come un proseguo delle stagione appena finita, o come un anticipo di quella futura.
 
Il clima è mite, a ridotta escursione termica diurna, grazie all'influsso del mare Adriatico, con [[brezza|brezze di mare]] costanti tra la [[primavera]] e l'[[autunno]], e relativamente poco piovoso per la parziale protezione dell'Appennino romagnolo al passaggio delle perturbazioni oceaniche. Rimini presenta temperature medie autunnali e invernali e temperature minime medie annuali tra le più alte in assoluto in Emilia-Romagna<ref>{{cita web |url=http://it.scribd.com/doc/37098200/Atlante-idroclimatico-dell-Emilia-Romagna-1961-2008| titolo=Atlante idroclimatico dell’Emilia-Romagna 1961–2008 |pp=22, 25, 28}}</ref>.
Rimini è una città piuttosto ventosa (e questo ha anche il vantaggio di tenere solitamente più basso il livello delle [[polveri sottili]]) e viene attraversata generalmente da tutti i venti. Il più frequente è quello da N/E che si presenta in estate sotto forma di [[brezza|brezza di mare]] e in inverno sotto forma del freddo e impetuoso (con punte che hanno passato i 150 km/h nel settembre 2004) vento di ''[[Bora]]'', che precede solitamente le ondate di freddo ma che da solo non è in grado di portare la neve, tranne che in rare eccezioni. Il vento più freddo invece è il ''[[Ponente]]'' che in inverno raccoglie il freddo accumulatosi (a seguito di un'irruzione fredda) nel "catino padano" e, trascinandolo verso la città, è praticamente l’unico vento capace di portare la neve sulla costa.
 
La temperatura media annuale, per il periodo 1971–2000, è di 13,6&nbsp;°C; il mese più freddo è gennaio, con una temperatura media di 4,0&nbsp;°C, quello più caldo è luglio, con una temperatura media di 23,1&nbsp;°C<ref name="clima.meteoam.it">{{cita web |url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28149%29Rimini%20Miramare.pdf| titolo=Atlante climatico del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Stazione meteorologica di Rimini Miramare|p=1}}</ref>. La temperatura più alta registrata dalla stazione meteorologica di Rimini-Miramare, situata presso l'aeroporto, è di 38,9&nbsp;°C (agosto 2000), quella più bassa è di -17,2&nbsp;°C (gennaio 1985)<ref name="clima.meteoam.it" />. Le temperature estreme registrate dalla stazione meteorologica di Rimini Lido, interna all'area urbana, sono di 37,9&nbsp;°C (agosto 1988) e di -10,1&nbsp;°C (gennaio 1985)<ref>{{cita web|url=http://www.arpa.emr.it/sim/pagine/osservazioni_e_dati/climatologia/tabella.php?periodo=trent&variabile=temperature&stazione=08295&keepThis=true&TB_iframe=true&height=500&width=700%29|titolo=Servizio Idrometeorologico Arpa Emilia-Romagna. Stazione meteorologica di Lido di Rimini|p=1|accesso=22 gennaio 2015|dataarchivio=24 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150324075724/http://www.arpa.emr.it/sim/pagine/osservazioni_e_dati/climatologia/tabella.php?periodo=trent&variabile=temperature&stazione=08295&keepThis=true&TB_iframe=true&height=500&width=700)|urlmorto=sì}}</ref>.
Il regime pluviometrico presenta un andamento sostanzialmente simile a quello caratteristico del tipo "Litoraneo padano" con una piovosità totale annua che mediamente si attesta sui 754 mm, abbastanza equamente distribuiti durante l'anno, con un massimo nella stagione autunnale (229 mm) ed un minimo relativo in inverno. La primavera ha invece una piovosità di 173 mm. La stagione estiva presenta una media di 188 mm di precipitazioni, che si presentano generalmente sotto forma di [[temporali]] anche violenti, sempre più rari però in questi ultimi anni e che hanno fatto diminuire sensibilmente i quantitativi medi di pioggia estiva. Come già detto, con i suoi 164 mm l'inverno è invece la stagione più asciutta, anche se in questo periodo non è raro che le precipitazioni assumano carattere nevoso, con accumuli generalmente scarsi, ma che a seguito di irruzioni fredde particolarmente intense possono risultare sorprendentemente ingenti (superiori anche a 20cm) per una città costiera. Non a caso l'accumulo nevoso medio annuo è di circa 10 cm (uno dei più alti di tutte le città costiere dell'[[Italia]] e del [[Mediterraneo]] intero), comunque molto diminuito rispetto agli anni '60 del secolo scorso quando si avevano accumuli medi di 35/40cm per inverno<ref>http://marcopifferetti.altervista.org/Grafici%20citt%E0/Rimini.GIF</ref>, con quello del 1962/'63 che risultò il più nevoso dall'inizio delle rilevazioni, con ben 103cm di accumulo totale<ref>http://marcopifferetti.altervista.org/Grafici%20citt%E0/carta%20grafuci.htm</ref>.
 
Le precipitazioni sono contenute (655&nbsp;mm annui) e distribuite regolarmente durante il corso dell'anno, con valori massimi in ottobre (75&nbsp;mm) e minimi in gennaio e in luglio (42 e 43&nbsp;mm)<ref name="clima.meteoam.it" />. In primavera, autunno e [[inverno]] le precipitazioni sono portate prevalentemente dal passaggio di perturbazioni oceaniche o dalla formazione di cicloni mediterranei, mentre in [[estate]] sono più frequentemente di tipo convettivo, con temporali che giungono sulla costa dall'[[Appennini|Appennino]] o dalla pianura Padana.
===Temperature medie===
*Gennaio: 1° C / 7° C
*Febbraio: 2° C / 9° C
*Marzo: 4° C / 13° C
*Aprile: 7° C / 17° C
*Maggio: 11° C / 21° C
*Giugno: 17° C / 26° C
*Luglio: 20° C / 28° C
*Agosto: 19° C / 28° C
*Settembre: 14° C / 24° C
*Ottobre: 10° C / 19° C
*Novembre: 5° C / 13° C
*Dicembre: 2° C / 8° C
 
L'umidità è molto elevata tutto l'anno, con un minimo del 72% in giugno e in luglio e un massimo dell'84% in novembre e dicembre. I venti prevalenti provengono da O (Ponente), seguiti da quelli da S (Ostro), E (Levante) e NE (Grecale)<ref>{{cita web |url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28149%29Rimini%20Miramare.pdf| titolo=Atlante climatico del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare. Stazione meteorologica di Rimini Miramare|pp=9-12}}</ref>. Il vento da SO, noto come [[libeccio]] o garbino, è un vento di caduta appenninico eccezionalmente caldo e secco che precede l'arrivo di depressioni atlantiche, portando temperature molto elevate in ogni stagione. L'insolazione media, per il periodo 1961-1990, è di oltre 2.040 ore di sole all'anno<ref>{{cita web |url=http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/tabelle/300%20%5BRimini%5D%20capoluogo.Txt. |titolo=Enea. Profilo climatico della stazione meteorologica di Rimini |pp=9-12 |urlmorto=sì |accesso=22 gennaio 2015 |dataarchivio=1 aprile 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110401014555/http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/tabelle/300%20&#91;Rimini&#93;%20capoluogo.Txt }}</ref>.
 
{{ClimaAnnuale
| nome = Rimini Miramare<br /><small>([[1971]]-[[2000]])</small>
| tempmax01 = 7.7
| tempmax02 = 9.5
| tempmax03 = 13.2
| tempmax04 = 16.9
| tempmax05 = 21.9
| tempmax06 = 25.8
| tempmax07 = 28.5
| tempmax08 = 28.1
| tempmax09 = 24.5
| tempmax10 = 19.2
| tempmax11 = 12.8
| tempmax12 = 8.9
|tempmedia01 = 4.0
|tempmedia02 = 5.3
|tempmedia03 = 8.5
|tempmedia04 = 11.9
|tempmedia05 = 16.6
|tempmedia06 = 20.4
|tempmedia07 = 23.1
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|tempmedia09 = 19.4
|tempmedia10 = 14.8
|tempmedia11 = 9.0
|tempmedia12 = 5.2
| tempmin01 = 0.4
| tempmin02 = 1.1
| tempmin03 = 3.7
| tempmin04 = 6.9
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| tempmin06 = 15.0
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| tempmin10 = 10.4
| tempmin11 = 5.1
| tempmin12 = 1.5
| pioggia01 = 41.8
| pioggia02 = 45.1
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| pioggia12 = 46.6
| giornipioggia01 = 6
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| giornipioggia05 = 7
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| umido01 = 83
| umido02 = 79
| umido03 = 76
| umido04 = 75
| umido05 = 75
| umido06 = 72
| umido07 = 72
| umido08 = 74
| umido09 = 76
| umido10 = 81
| umido11 = 84
| umido12 = 84
}}
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Rimini}}
La storia di Rimini ha avuto inizio dalla spiaggia. Dal [[paleolitico]], l'uomo primitivo ha abitato la zona tra la costa e il colle di Covignano. Dalla [[preistoria]], la strada della civilizzazione (umbri in maggioranza, celti ed etruschi) ha portato Rimini fino a diventare un' importante città dell'[[Impero Romano]]. La prima fondazione dovette probabilmente avvenire grazie all'arrivo di genti etrusche villanoviane stanziate a [[Verucchio]], caposaldo villanoviano della zona. La creazione doveva avere probabilmente ragioni di tipo commerciale, dovute alle possibilità di approdo che permetteva la zona. Come un'eredità del mondo villanoviano, Rimini si dovette probabilmente trovare a far parte del mondo etrusco, cui si seguì probabilmente un dominio umbro ed in seguito, celtico. In epoca classica si hanno tracce di contatti col mondo [[Egeo]], testimoniati dal ritrovamento di frammenti di [[ceramica greca]]. Si pensa che la città fosse considerato come un [[emporio]] dalle genti di [[Egina]].
===Le origini e l'età romana===
[[File:Rimini201.jpg|thumb|left|Il porto di Rimini nel ''mosaico delle barche'' dalla domus di Palazzo Diotallevi (Rimini, Museo della Città)]]
Le prime tracce dell'insediamento umano nel territorio riminese risalgono al [[Paleolitico inferiore]] (oltre 800.000 anni fa). Il popolamento fu favorito già in epoca antica dalla posizione geografica e dalle caratteristiche morfologiche dell'area: colli ricchi di sorgenti idriche, allo sbocco dell'ampia valle del Marecchia (agevole via di comunicazione con l'alta [[Valtiberina]] attraverso il valico di Viamaggio) e in prossimità del mare, che offriva buone possibilità di approdo alla foce del fiume<ref name=susinitripponi19 >{{cita|Susini e Tripponi|p. 19|susinitripponi}}.</ref>.
 
L'arrivo dei Celti (390 a.C.) portò rapidamente alla decadenza e all'abbandono di numerosi insediamenti umbro-etruschi e contemporaneamente favorì lo sviluppo dei centri costieri di [[Ravenna]] e Rimini<ref name="maroni25">{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 25|maroni}}.</ref>. Le tribù gallo-celtiche mantennero per quasi un secolo il controllo del territorio, fino alla battaglia di Sentino (295 a.C.), nella quale la coalizione di [[Galli]], [[Umbri]], [[Etruschi]] e [[Sanniti]] fu sconfitta dai [[Repubblica romana|Romani]], che aprirono la strada alla colonizzazione della [[Gallia Cisalpina]]<ref name="maroni25"/>.
L'arrivo dei Celti non dovette essere troppo violento, ma si ebbe un'occupazione della zona da parte di [[Galli Senoni]], i quali continueranno in seguito la loro marcia verso sud, occupando gran parte delle Marche ed arrivando poi ad occupare, seppur per breve tempo, [[Roma]].
L'eredità celtica non è visibile oggi, ma è grazie a questa occupazione che la città crebbe d'importanza e divenne uno dei porti maggiori dell'[[Adriatico]], insieme alla vicina [[Ravenna]]. Questa crescita, sancì la fine delle fortune di un'altra città importante, posta sulla foce del [[Po]], [[Spina (città)|Spina]].
 
Nel 268 a.C., alla foce del fiume ''Ariminus'' (oggi Marecchia), in una zona del Piceno<ref>Tito Livio, ''Periochae XV'': "Colonia(e) deducta(e) Ariminum in Piceno [...]".</ref> già abitata in precedenza dagli Etruschi, dagli Umbri, dai [[Piceni]] e dai Galli, i Romani "fondarono" la colonia di diritto latino di ''Ariminum''. Lo statuto di colonia latina, conferito solitamente alle città fondate allo scopo di controllare e difendere nuovi territori, conferiva ad Ariminum il ruolo di stato autonomo, legato a Roma da trattati che ne regolamentavano il commercio, la difesa e i rapporti esteri<ref name=giorgetti31 >{{cita|Giorgetti |p. 31|giorgetti}}.</ref>.
Intorno al III secolo, la città si venne a trovare in mezzo alle vicende che videro contrapposti i [[Galli]] e i [[Sanniti]] contro i [[Romani]].
 
[[File:Rimini - Ponte romano - Foto Giovanni Dall'Orto, aprile 2004 01.jpg|thumb|Il Ponte di Tiberio, punto di partenza della Via Emilia]]
===Ariminum===
Nel [[268 a.C.]], alla foce del fiume Ariminus (oggi [[Marecchia]]), in una zona già abitata in precedenza dagli [[Etruschi]], dagli [[Umbri]], dai [[Greci]], dai [[Sanniti]] e dai [[Galli]], i Romani "fondarono" la colonia di Ariminum e vi stanziarono, prima della guerra contro Annibale, una legione e coloni plebei di Roma. La posizione geografica ne fece un bastione contro l'avanzata dei Galli, e un avamposto per le conquiste verso la [[Pianura Padana]]. Rimini era un'importante rotta di comunicazione tra il Nord e il Centro [[Italia]]. Vi transitavano, anzi vi partivano, ben tre delle più importanti vie Romane:
*la [[Via Flaminia]] ([[220 a.C.]]), che partiva da [[Roma]], la capitale dell'Impero, e arrivava direttamente ad Ariminum
*la [[Via Emilia]] ([[187 a.C.]]), che partiva da Ariminum e arrivava a Placentia (l'odierna [[Piacenza]])
*la [[Via Popilia-Annia]] ([[132 a.C.]]), altro proseguimento della via Flaminia, verso Nord-Est: partiva da Ariminum passando per Rabenna ([[Ravenna]]), Atria (Adria), Patavium (Padova), Altinum, Aquileia, Tergeste (Trieste).
Rimini era di particolare importanza anche per il traffico di merci grazie al [[porto]]. <br/>
La città venne coinvolta anche in diverse guerre civili, ma rimase sempre fedele al popolo romano, in particolare a Mario e a [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]], che dopo il passaggio del [[Rubicone]] (quale degli attuali corsi d'acqua fosse il Rubicone oggi è incerti. Taluni lo collocano dove ora scorre il [[Pisciatello]], nel vicino paese di [[Savignano sul Rubicone]], altri ritengono fosse l'attuale [[Marecchia]], in un letto parzialmente diverso. Comunque, attraversando quel fiume che segnava l'inizio del territorio urbano di Roma, il Pomerium, pronunciò la sua leggendaria frase «''[[Alea iacta est]]''» (il dado è tratto) alle [[legione|legioni]], nel [[Foro (archeologia)|Foro]] di Rimini.<br/>
Rimini, che attirò l'attenzione di molti [[imperatori Romani|imperatori]], soprattutto [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] e [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], attraversò un periodo di splendore sotto [[Roma]], vi si costruirono prestigiose costruzioni, come il [[Ponte di Tiberio]] (che subì durante l' ultima guerra numerosi bombardamenti e il passaggio dei carri armati Panzer; la sua solidità è dovuta all' ingegnoso sistema di archi che si prolungano sul letto del fiume, alla curvatura degli archi di sostegno che seguono la direzione del fiume e allo strato di ghiaia che, rimossa, ha messo in pericolo la relativa stabilità; ancora oggi utilizzato dalle automobili e chiamato anche "ponte del diavolo" per via di due buchi che la superstizione vuole fossero l'impronta di una cornata di [[Lucifero]]), l'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco di Augusto]], di grande importanza perché è il più antico arco romano ancora esistente - 2050 anni; non è stato edificato in città, ma fuori le mura, perché aveva un particolare significato: "''qui comincia la pax e la civiltà romana''", il [[teatro]] e l'[[anfiteatro]]. <br/>
L'opera che dovette però rappresentare meglio la città era probabilmente il suo porto, del quale oggi non rimane traccia, ma che si è riconosciuto essere nei pressi della odierna stazione ferroviaria e costituito in pietra bianca, probabilmente d'Istria, come quella dell'[[Arco d'Augusto]] e come quella del [[Tempio malatestiano]], il quale venne costruito utilizzando pure pietre appartenute all'antico porto romano.
I fasti di questo periodo sono comunque visibili nel museo della città, nella sezione archeologica. Altro ritrovamento d'interesse, posto vicino al museo stesso, è la famosa [[domus del chirurgo]], una casa del III secolo d.C., appartenuta a un ricco chirurgo romano. La sua importanza risiede nella grande quantità di [[mosaici]] ritrovati, ma soprattutto nel ritrovamento di un importante numero di [[strumenti chirurgici]], oggi visibili nella sezione archeologica del museo.
Nel [[359]], a seguito della crisi dell'[[Impero Romano]] causata da invasioni e guerre interne, la nascente comunità [[Cristianesimo|Cristiana]] tenne un importante [[Concilio di Rimini|Concilio]] a Rimini.
 
Ariminum era snodo di importanti vie di comunicazione tra il Nord e il Centro [[Italia]]<ref name="maroni31">{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 31|maroni}}.</ref>: la [[Via Flaminia]] ([[220 a.C.]]), proveniente da [[Roma]], la [[Via Emilia]] ([[187 a.C.]]), diretta a [[Piacenza]], e la [[Via Popilia-Annia]] ([[132 a.C.]]), che collegava la città a Ravenna, [[Adria]], [[Padova]], [[Altinum]] e [[Aquileia]]. Di grande importanza era che il Porto di Rimini rappresentava la linea difensiva della flotta romana nell'alto Adriatico, mentre Brindisi era quella nel basso Adriatico. Inoltre, Rimini ed Arezzo erano le città di difesa con legioni stanziali all'epoca della II guerra punica.
In epoca tardo antica, Rimini si trovò invischiata nelle vicende della [[guerra greco-gotica]], che ne decimò la popolazione e portò pure ad un progressivo abbandono della città. nel 538 d.C.venne assediata dalle truppe del goto Vitige, ma venne liberata dal generale bizantino [[Narsete]], poi, venne assediata nel 552 d.C. dai [[bizantini]] in seguito all'occupazione gotica del 549 d.C.. Questo assedio portò alla distruzione della prima arcata del [[Ponte di Tiberio]] perpetrata dal goto Usdrilla.
Con l'avvento della metà del VI d.C. Rimini conobbe finalmente un periodo di tranquillità, quando si venne a trovare sotto la tutela dell'[[Impero bizantino]]. Divenne così una città importante della zona, in quanto si trovò a far parte della [[Pentapoli marittima]].
Nonostante le incursioni longobarde, i [[bizantini]] riuscirono a conservare la città e tutto il territorio di [[Ravenna]], fin quasi a [[Bologna]]. Questa distinzione portò alla suddivisione in Longobardia, (dalla quale deriverà il nome [[Lombardia]]) e Romània (dalla quale deriva l'odierno [[Romagna]]), in quanto i [[bizantini]] erano riconosciuti come gli [[eredi]] dei [[romani]].
 
Durante l'ultimo secolo dell'età repubblicana la città fu coinvolta nelle guerre civili, rimanendo sempre fedele al popolo romano e a [[Caio Mario]]<ref name="maroni31"/>. Per questa sua secolare fedeltà a Roma, ad Ariminum furono riconosciuti nel 90 a.C. la cittadinanza romana e il rango di primo municipio cispadano. Nel 49 a.C., dopo il passaggio del [[Rubicone]] (che segnava l'inizio dell'Italia propria in età repubblicana, e di cui è tuttora incerta l'identificazione), [[Giulio Cesare]] rivolse un discorso alle proprie [[legione romana|legioni]] nel [[Foro (archeologia)|Foro]] di Rimini, pronunciando la celebre frase «''[[Alea iacta est]]''» ("Il dato è stato lanciato", spesso erroneamente tradotto come "Il dado è tratto").
Come già detto, la fase alto medievale, portò ad uno [[spopolamento]] della città, che si restrinse al punto di lasciare in stato di abbandono la zona compresa tra l'[[Arco d'Augusto]] e il [[Foro (archeologia)|Foro]]. Quest'area venne destinata ai campi, nonostante fosse all'interno delle [[mura]] cittadine.
 
Nella prima età imperiale Rimini godette di un lungo periodo di prosperità e rinnovamento urbano, e con gli [[imperatori romani|imperatori]] [[Augusto]], [[Tiberio]] e [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], vennero realizzate grandi opere pubbliche, quali l'[[Arco d'Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]], il [[Ponte di Tiberio]], il teatro e l'anfiteatro<ref name=maroni41 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 41|maroni}}.</ref>. Un generale riassetto interessò la rete dell'acquedotto, il sistema delle fognature e le strade cittadine, che furono lastricate e rialzate in alcuni tratti<ref name=maroni43-44 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 43-44|maroni}}.</ref>.
===Rimini nel [[Medioevo]]===
La città divenne un Comune nel corso del [[XII secolo]], e a seguito dei crescenti ordini religiosi che vi si stabilirono durante il [[XIII secolo]], vennero edificati numerosi [[convento|conventi]] e [[chiesa (architettura)|chiese]]. Conseguentemente arrivarono in città anche illustri artisti per progettare e decorare questi edifici. Il grande pittore [[Giotto]] fu l'ispiratore della scuola pittorica riminese del quattordicesimo secolo. Dell'insigne pittore, ci rimane un crocifisso e parte di un [[affresco]] conservata nella [[Chiesa di Sant'Agostino]].
 
Dal III secolo d.C., ormai perduto quel ruolo diretto nella storia d'Italia che la città aveva raggiunto all'epoca di Augusto, Ariminum fu soggetta a un progressivo declino e a trasformazioni sociali e culturali, tra cui la diffusione di culti orientali, dovuti ai rapporti commerciali e alla presenza di numerosi funzionari e mercanti stranieri<ref name=giorgetti45-47 >{{cita|Giorgetti |pp. 45-47|giorgetti}}.</ref>. Le prime invasioni barbariche, affrontate con la costruzione di una nuova cinta muraria in età aureliana, portarono a un'inesorabile decadenza e ad un arresto dell'espansione urbana<ref name=maroni61 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 61|maroni}}.</ref>.
Altro edificio di grande importanza, sebbene sia oggi ridotto ad un semplice [[abside]] sfuggente, è la chiesa di San Michelino in Foro. La sua importanza risiede in un affresco ritrovato recentemente, che la collega al mondo dei [[Templari]] e rievoca antiche leggende.
 
Rimini, già sede vescovile dal 313, ospitò nel 359 un [[concilio]] di oltre 300 vescovi occidentali a difesa dell'ortodossia cattolica contro l'[[arianesimo]], religione professata da molti popoli germanici che avevano invaso l'Italia<ref name=maroni68 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 68|maroni}}.</ref>. Secondo la tradizione il primo vescovo riminese fu [[Gaudenzio di Rimini|San Gaudenzio]]<ref name=maroni68 />, giunto da [[Efeso]] e ucciso dagli ariani nel 360.
Oltre agli edifici religiosi, possiamo ricordare gli edifici civili, che si ammassano tutti intorno alla Piazza del Comune (l'attuale piazza Cavour), il [[Palazzo dell'Arengo (Rimini)|Palazzo dell'Arengo]] e il [[Palazzo del Podestà (Rimini)|Palazzo del Podestà]].
In epoca comunale infatti, il centro del potere a Rimini venne spostato in questa zona, mentre l'antico [[Foro (archeologia)|Foro]], veniva utilizzato per il mercato e, successivamente, per le giostre.
 
===Il Medioevo===
Altro importante impianto fu quello del nuovo porto, già presente a fianco del vecchio dall' [[XI secolo]]. Il nuovo porto risultava più riparato rispetto a quello vecchio, ma dovette inizialmente subire la furia del fiume [[Marecchia]], che periodicamente allagava la città, creando così disagio anche ai pescatori. Lo spostamento del porto verso la foce del fiume, sancì la nascita di un nuovo borgo a ridosso di esso. Il [[Borgo San Giuliano]], lo stesso che diede i natali al grande regista riminese [[Federico Fellini]].
In epoca tardo antica Rimini fu coinvolta nelle vicende della [[guerra greco-gotica]], che ne decimò la popolazione e portò ad un progressivo abbandono di alcune aree interne alla cinta muraria. Nel 538 la città venne assediata dalle truppe del goto Vitige, intenzionato a farne un presidio militare per la difesa di Ravenna, fu occupata dai Goti nel 549 e infine conquistata dal generale bizantino [[Narsete]].
 
Sotto la dominazione bizantina fu costituita la Pentapoli marittima, composta dalle città di Rimini, [[Pesaro]], [[Fano]], [[Senigallia]] e [[Ancona]]. Il territorio della Pentapoli, insieme a quello dell'[[Esarcato d'Italia|Esarcato]], fu donato alla [[Stato Pontificio|Chiesa]] nel 756 dal re dei [[Franchi]], [[Pipino III|Pipino]]<ref name=maroni70 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 70|maroni}}.</ref>.
Anche questo periodo venne comunque segnato da disordini interni, come quelli dovuti ai [[Patarini]], dichiarati [[eretici]] dalla [[Chiesa]]. I Patarini, derivavano il loro nome dal Rione Pataro, quello che si estendeva nella zona dei campi all'interno delle mura.
 
La città divenne un [[libero comune]] nel corso del [[XII secolo]], durante il periodo delle lotte per le investiture tra Chiesa e Impero<ref name=maroni77 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 77|maroni}}.</ref>. Nel [[XIII secolo]] iniziò un periodo di intensa attività urbanistica ed edilizia. Il centro del potere civile divenne la Piazza del Comune (l'attuale piazza Cavour), dove furono edificati il [[Palazzo dell'Arengo (Rimini)|Palazzo dell'Arengo]] e il [[Palazzo del Podestà (Rimini)|Palazzo del Podestà]]. L'antico Foro per secoli ospitò il mercato e, successivamente, tornei e [[Torneo (medievale)|giostre equestri]].
In seguito ad una prima fase in cui la città sposò la causa [[ghibellina]] (guidata dalla potente famiglia dei Parcitadi), Rimini divenne [[guelfa]], grazie soprattutto all'avvento della nobile famiglia dei [[Malatesta]] da [[Verucchio]], il cui capostipite fu [[Malatesta il Vecchio]], detto anche il [[Mastin Vecchio]] e ricordato nella [[Divina Commedia]] di [[Dante]].
 
Le più potenti famiglie nobiliari riminesi, i [[guelfi]] Gambacerri e i [[ghibellini]] Parcitadi, si contesero il potere civile per tutto il XIII secolo. Dopo una prima fase in cui la città sposò la causa ghibellina, Rimini divenne guelfa, grazie all'avvento della famiglia dei Malatesta da Verucchio, il cui capostipite fu [[Malatesta il Vecchio]], detto anche il "Mastin Vecchio" e ricordato nella ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante]]<ref name=maroni86 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 86|maroni}}.</ref>.
Dal [[1295]] Rimini, divenne una [[signoria]], il cui territorio supera i confini geografici della Romagna, legando alla città alcuni centri dell'entroterra appenninico quali [[Sansepolcro]] (1370-1430), [[Sestino]] e [[Citerna]].
 
===La signoria malatestiana===
Dal punto di vista letterario, si può rammentare che il [[Forlì|forlivese]] [[Jacopo Allegretti]] fondò a Rimini, nel [[XIV secolo]], quella che molti considerano la Prima [[Accademia]] letteraria d'[[Italia]].
{{vedi anche|Rinascimento riminese|Signoria di Rimini}}
[[File:Piero, ritratto di sigismondo malatesta.jpg|thumb|left|Piero della Francesca, ''Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta'' (Parigi, Louvre)]]
 
I Malatesta assunsero la preminenza tra i guelfi riminesi nel [[1248]], dopo la rotta subita a Parma dall'imperatore [[Federico II di Svevia]]<ref>Fino ad allora gli stessi Malatesta erano stati ghibellini.</ref>. [[Malatesta da Verucchio|Malatesta il Vecchio]] riportò gli esiliati Gambacerri al governo della città, divenendo una figura molto popolare e di prestigio.
Uno dei monumenti più celebri della città romagnola, presente nei testi di architettura anche stranieri, è il [[Tempio Malatestiano]], progettato da [[Leon Battista Alberti]] intorno al [[1450]] per volere di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]], signore di Rimini durante il [[XV secolo]]. Il tempio, così chiamato a causa dell'abbondanza di elementi pagani (la sigla I/S = la giovane Isotta amante di Sigismondo) a scapito di una pressoché totale mancanza di simboli cristiani, venne costruito su preesistenze medievali. La [[Chiesa]] di [[San Francesco]], venne completamente ricoperta dalla nuova facciata progettata da [[Leon Battista Alberti]]. Il nuovo impianto non seguì totalmente le indicazioni dell'artista, vi sono infatti alcune modifiche dovute a motivi strutturali. Il vero progetto del genovese, è visibile sulle medaglie bronzee di [[Matteo dè Pasti]] il quale era pure il capo cantiere a Rimini. Gli interni del Tempio vennero affidati a maestranze toscane, come le sculture di [[Agostino di Duccio]] e le pitture di [[Piero della Francesca]]. Nella facciata principale il Duomo riprende l' Arco d' Augusto; in quelle laterali, il Ponte di Tiberio.
 
Nel [[1295]] Rimini, sconfitti definitivamente i Parcitadi, fu conquistata dai Malatesta, che ne fecero la capitale della [[Signoria di Rimini|signoria]]. Per circa due secoli la città ebbe l'egemonia su un vasto territorio, che superò i confini geografici della [[Romagna]], estendendosi fino a [[Sansepolcro]] (1370-1430), [[Sestino]] e Senigallia.
Altro luogo di interesse appartenente a quest'epoca, è il [[Castel Sismondo]], il castello-reggia di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]], che venne iniziato nel 1437 e finito nel 1446. Il suo impianto venne pensato per meglio difendersi dai colpi delle [[bocche da fuoco]], ma sembra che fosse più che altro rivolto per intimorire la cittadinanza, visto che, la maggior parte dei bastioni, guardano verso l'attuale piazza Cavour. Del palazzo ci rimane oggi solo la parte centrale, mentre è andata distrutta tutta la cinta muraria esterna. Il fossato è invece stato interrato.
 
Alla morte di Malatestino (1317), Pandolfo Malatesta divenne signore di Rimini; dopo la sua morte la città passò nelle mani di Ferrantino, mentre ai figli Galeotto e Malatesta "guastafamiglia" spettarono i territori marchigiani. Nel 1343, dopo un lungo periodo di dissidi e lotte intestine tra i membri della famiglia, a Rimini salirono al potere gli stessi Galeotto e Malatesta<ref name=maroni89 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 89|maroni}}.</ref>. Il dominio su Rimini passò prima nelle mani di Galeotto I (1364) e poi di Carlo (1385), che si distinse per capacità politiche e diplomatiche.
===Leonardo a Rimini===
[[Leonardo da Vinci]] giunge a Rimini, come ingegnere e consigliere militare di [[Cesare Borgia]], e rimane colpito dal gioioso suono delle cannelle d’acqua della fontana principale della Città (l’attuale [[Fontana della pigna]]).
Come lui stesso scrive: “Fassi un’armonia colle diverse cadute d’acqua, come vedesti alla fonte di Rimini, come vedesti addì 8 d’agosto 1502”.
Questa armonia gli suggerisce l’idea di costruire un organo idraulico utilizzando l’acqua non già come pompa per comprimere l’aria, come accadeva negli organi tradizionali conosciuti anche in antico e descritti dallo stesso [[Vitruvio]] nel “[[De Architectura]]”, ma di far suonare l’acqua stessa che cade entro “vasi di terra”. Tale caduta produce suoni diversi a seconda della forma dei vasi.
Non si ha notizia se Leonardo sia veramente riuscito a realizzare tale strumento musicale, di certo, non ci sono pervenuti disegni, o anche solo schizzi, che ci facciano capire come egli intendesse realizzare tale macchina.
L’architetto [[Pier Luigi Foschi]], direttore dei Musei Comunali di Rimini, ha interpretato l’idea di Leonardo realizzando anche un modello. L’idea è stata sottoposta e condivisa dal prof. Carlo Pedretti, docente presso l’[[Università della California]], uno dei massimi studiosi di Leonardo.
 
Sigismondo Pandolfo Malatesta, salito al potere nel [[1432]], fu uno spregiudicato capitano di ventura e allo stesso tempo grande mecenate<ref name=maroni102 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 102|maroni}}.</ref>. Sigismondo militò prima al soldo pontificio contro i Visconti, poi a fianco di Francesco Sforza contro il Papa, con la lega tra Firenze e Venezia, con i Senesi e infine contro Pio II. Si assicurò prestigio dinastico attraverso accorte sistemazioni matrimoniali, sposando Ginevra d'Este (morta nel [[1440]]), Polissena Sforza e, nel 1456, Isotta degli Atti, e volle dare lustro al proprio nome con la costruzione del [[Tempio malatestiano]] e di [[Castel Sismondo]]. Nel 1463 Sigismondo fu sconfitto dalle truppe pontificie guidate da [[Federico da Montefeltro]], duca di [[Urbino]] e suo acerrimo rivale<ref name=maroni102-103 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 102-103|maroni}}.</ref>.
Nel laboratorio di fisica tecnica della facoltà di ingegneria di [[Bologna]] il prof. Alessandro Cocchi, con la collaborazione dell’ing. Paolo Guidorzi, ha individuato la dimensione dei “vasi”, ovvero delle colonne d’aria necessarie per ottenere le singole note musicali.
La parte meccanica è stata realizzata con ingranaggi in legno, innescati da una turbina mossa dalla caduta dell’acqua, in modo tale da muovere un cilindro che a sua volta muove le leve del comando di apertura delle cannelle.
Le valvole di chiusura sono state eseguite del tipo “conico”, già disegnato dallo stesso Leonardo, in modo tale da evitare una “coda” di caduta d’acqua dopo la chiusura della valvola stessa, alterando quindi il suono.
Lo strumento realizzato è composto da otto canne corrispondenti alle note fondamentali di un’ottava.
Il sistema sopra descritto è in grado di suonare, in maniera autonoma secondo una programmazione, brani musicali con una o più note in contemporanea: “D’una caduta d’un’acqua di fonte che ne facci un’armonia, che componga una piva co’ molte consonanze e boci”.
Lo strumento musicale è stato realizzato dallo stesso arch. [[Pier Luigi Foschi]], coadiuvato dall’ing. Lanfranco Ricci e da Marcello Iriti.
 
Alla morte di Sigismondo (1468) iniziò un periodo di lotte dinastiche tra i figli Sallustio e [[Roberto Malatesta|Roberto]], detto “il Magnifico”. Valente condottiero e abile diplomatico, Roberto fu escluso dal governo della città per volere dello stesso Sigismondo, ma riuscì a impadronirsi di Rimini, venendo accusato della morte dei fratelli e della matrigna Isotta<ref name=maroni109 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 109|maroni}}.</ref>. Pandolfo IV, ostile alla nobiltà locale (che lo soprannominò “Pandolfaccio”), e il figlio Sigismondo II furono gli ultimi signori della casata malatestiana, ormai giunta a un definitivo declino, prima dell'annessione allo [[Stato della Chiesa]]<ref name=maroni110 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 110|maroni}}.</ref>.
L'opera è attualmente esposta al [[Museo della Città di Rimini|Museo della Città]] di Rimini; di recente è stata esposta agli [[Uffizi]] a [[Firenze]].
 
In quello stesso 1503 i signori della Romagna spodestati dal [[Valentinois|duca]] [[Cesare Borgia|Cesare ''Valentino'' Borgia]], approfittando della morte del padre [[papa Alessandro VI]], offrirono di sottomettersi alla [[Repubblica di Venezia]] a condizione di riavere i loro antichi domini: il Senato veneziano accettò e la Serenissima prese possesso di Rimini, Faenza e altre città. L'atto irritò profondamente il nuovo pontefice, il genovese [[Papa Giulio II|Giulio II]], il quale, imprigionato il Borgia, intendeva ristabilire il possesso pontificio di quelle terre. Il papa spinse dunque il 22 settembre 1504 Francia e Impero a stringere con lui a [[Blois]] un [[Trattato di Blois (1504)|triplice trattato]] per la futura spartizione dei [[Domini di Terraferma|domini Veneziani]]. Nel 1505 Venezia si offrì dunque di restituire al papa le terre occupate, ad eccezione di Rimini e Faenza, frattanto, preoccupata per la crescente crisi del commercio. Il papa incitò allora il nuovo imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo]] ad attaccare Venezia, scendendo in Italia con il pretesto del proprio viaggio d'incoronazione a Roma.
Citazione di Leonardo tratta dal Codice II di [[Madrid]], f. 55 r :
"D’una caduta d’un’acqua di fonte se ne facci un’armonia, che componga una piva co’ molte consonanze e boci
Fermeremo i nostri vasi di terra di poi il corso dell’acqua ch’essce de’ vasi mova una rota dentata nell’albero suo.
Li quali denti apra le canne dell’acqua che cade ne'vasi di mano in mano secondo il loro bisogno, come fa la mano sopra li tasti dell'organo.
Vole infine essere in modo di tastame d'organo, acciò che toccando un tasto e' s'alzi l'oposita sua partee apra la canna dell'acqua".
 
Sconfitto, però, Massimiliano rischiò persino di perdere Trieste e Fiume e fu costretto a chiedere una tregua. Quando il doge, in virtù delle proprie antichissime [[Vescovo|prerogative episcopali]] pretese di nominare il nuovo [[Diocesi di Vicenza|vescovo di Vicenza]], i principali Stati europei trovarono il ''[[casus belli]]'' per attaccare la Repubblica, accusata di prevaricare il diritto pontificio sui Vescovi. Il 10 dicembre 1508 Giulio II aderì pubblicamente alla [[lega di Cambrai]] con la Francia, l'Impero, la [[Regno di Spagna|Spagna]] e il [[Ducato di Ferrara]], lanciando l'interdetto sulla Serenissima e nominando il duca [[Alfonso I d'Este]] [[Gonfaloniere di Santa Romana Chiesa]]. I veneziani vennero sconfitti dai francesi nella [[Battaglia di Agnadello]]. A quel punto però, il papa, preoccupato dal crescente potere degli stranieri sull'Italia, il 24 febbraio 1510, ritirato l'interdetto, si alleò con Venezia, scomunicando Alfonso d'Este e chiamando in soccorso gli [[Confederazione Elvetica|Svizzeri]]. Venezia, sopravvissuta al pericolo della guerra della Lega di Cambrai, si tenne in disparte rispetto ai [[Quarta guerra d'Italia|nuovi conflitti italiani]] ed europei concentrandosi sulla minaccia turca. Alla fine dei conflitti però fu costretta a cedere le terre della Romagna allo Stato Pontificio.
===Presenza e ruolo degli Ebrei a Rimini===
* XI-XIII secolo. Nel [[1015]] l'appalto dei dazi d'entrata nel porto (il cosiddetto teloneo «judeorum») è concesso ad israeliti che operano assieme al monastero di San Martino nel 1015 ed ai Canonici cittadini nel [[1230]].
 
===Rimini nello Stato Pontificio===
* XIV secolo. Attività di prestito sono attestate con una rete che comprende [[Perugia]], [[Fano]], [[Ancona]], [[Urbino]], [[Forlì]], [[San Marino]], [[Santarcangelo di Romagna]], [[Montefiore conca]] e [[Gradara]].
[[File:Georg_Braun_Rimini_%281572%29.jpg|thumb|''Veduta di Rimini'', incisione di Georg Braun (1572)]]
Nel 1509, dopo la caduta dei Malatesta e il breve periodo di dominazione veneziana, ebbe inizio il governo pontificio della città, che divenne parte per quasi trecento anni della [[Legazione di Ravenna]]. Dal punto di vista territoriale e politico Rimini non era più capitale di uno Stato autonomo, quanto piuttosto una città marginale dello [[stato pontificio]]<ref name=maroni44 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 111|maroni}}.</ref>.
 
La città fu duramente provata dal passaggio dell'esercito imperiale di [[Carlo V]] nel 1531 e dal transito delle truppe francesi nel 1577, che razziarono il territorio. A ciò si aggiunsero frequenti inondazioni provocate dalle piene del Marecchia, gravi epidemie e carestie, che colpirono periodicamente la città e le campagne.
* XV secolo. Gli Ebrei ricevono favori dai Malatesti. Agli inizi del [[XV secolo|Quattrocento]] Rimini è «costituita prevalentemente da ceti mercantili e artigianali», con «una fiorente comunità ebraica a completare il quadro variopinto di una città cosmopolita» (A. Vasina). Dopo la morte di Carlo Malatesti nel [[1429]], si registrano manifestazioni contro la comunità ebraica ed i suoi banchi, saccheggiati. Nel 1432 Galeotto Roberto Malatesti ottiene da [[papa Eugenio IV]] un «breve» che introduce per gli Ebrei il «segno» di distinzione obbligatorio. Anche [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]] è in rapporto con i banchieri ebraici. Nel [[1462]] per la fabbrica del Tempio ottiene un prestito da Abramo figlio di Manuello di Fano. Il quale aveva un fratello, Salomone, banchiere ed importante personaggio della comunità ravennate. Abramo e Salomone si trasferiscono nel territorio riminese, e gestiscono un banco nel castello di Montefiore attorno al [[1459]] (Muzzarelli). Nel [[1489]] a carico degli Ebrei è decisa un'imposta destinata a finanziare la difesa costiera contro i Turchi.
 
Nel 1672 la città fu scossa da un violento [[terremoto]]<ref name=maroni128 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 128|maroni}}.</ref>, che provocò il crollo parziale di abitazioni e di alcuni edifici pubblici, tra cui il palazzo comunale, la cattedrale, la chiesa dei Teatini e quella di San Francesco di Paola.
* XVI secolo. Nel [[1503]] si replica l'assalto contro i loro banchi, due anni dopo la creazione del «Sacro Monte della Pietà». Il [[13 aprile]] [[1515]] il Consiglio cittadino stabilisce il dovere per gli Ebrei d'indossare una berretta gialla se maschi ed un qualche «segno» (una benda anch'essa gialla) se donne. Il [[22 luglio]] [[1548]] il Consiglio obbliga gli Ebrei riminesi a non abitare fuori delle tre contrade (San Silvestro, Santa Colomba e San Giovanni Evangelista) dove già si trovavano. Si anticipa così il provvedimento di [[papa Paolo IV]] («bolla» ''Cum nimis absurdum''del 17 luglio 1555 con cui si istituisce il ghetto in tutto lo Stato della Chiesa). Il [[20 agosto]] [[1555]] si delimita la zona in cui agli Ebrei è permesso risiedere, ovvero la sola di Sant'Andrea (corrispondente all'odierna via Bonsi), in un tratto che va dall'angolo degli attuali Bastoni Occidentali (detti allora «Costa del Corso») sino all'oratorio di Sant'Onofrio. All'inizio ed alla fine del ghetto sono posti due portoni. Nel [[1556]] le famiglie ebree riminesi sono dodici. Nel 1557 la Municipalità ha già realizzato il ghetto trasferendovi i singoli nuclei famigliari. Nel 1562 la Municipalità proibisce (29 aprile) ai Cristiani di abitare nella contrada degli Ebrei, ma autorizza (14 ottobre) il ricco Ebreo Ceccantino di avere casa «extra ghettum». Nel 1569, il 26 febbraio, Pio V dà il bando agli Ebrei da tutte le sue terre, ad eccezione di Ancona e Roma. Però nel 1586 se ne trovano ancora a Rimini. Essi chiedono in Consiglio il 22 dicembre di poter continuare a vivere «familiariter» in città al di fuori del luogo detto «il ghetto» dove si rifiutano di permanere. Non ricevono risposta. Il [[9 dicembre]] [[1586]] il Consiglio aveva autorizzato gli Ebrei che avevano licenza di abitare in tutto lo [[Stato della Chiesa]], a risiedere a Rimini nel ghetto. Il [[19 settembre]] [[1590]] non è approvata in Consiglio la proposta di approntare gli strumenti amministrativi per cacciare dalla città gli Ebrei che non l'avevano ancora abbandonata, e che sono equiparati a «vagabondi e forestieri» per i quali si voleva una pronta espulsione.
 
Il [[XVIII secolo]] fu caratterizzato da una grande vivacità della vita cittadina, da un rinnovamento del tessuto edilizio e da una generale ripresa economica, nonostante il ripetersi di alluvioni, passaggi di eserciti e [[terremoti]], che tornarono a colpire la città. Particolarmente distruttivo fu quello del dicembre 1786, che provocò danni ingenti a edifici pubblici e privati<ref name=conti33-35 >{{cita|Conti e Pasini|pp. 33-35|conti}}.</ref>. In misura maggiore rispetto al secolo precedente, nel Settecento Rimini si distinse nell'ambito degli studi scientifici e letterari con l'opera degli scienziati [[Giovanni Bianchi (medico)|Giovanni Bianchi]], [[Giovanni Antonio Battarra]] e [[Michele Rosa (medico)|Michele Rosa]], del cardinale e storico [[Giuseppe Garampi]] e del poeta [[Aurelio Bertola]]<ref name=maroni126-127 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 126-127|maroni}}.</ref>.
Sempre del XVI secolo, nell'attuale piazza Tre Martiri (allora piazza [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]), venne eretto il Tempietto del [[Bramante]], nel luogo dove si narra avvenne il [[miracolo della mula]] ad opera di S. Antonio da Padova.
 
===Il XIX secolo===
* XVII secolo. Nel [[1615]] il ghetto è distrutto da una rivolta popolare, secondo il racconto di monsignor Giacomo Villani (1605-1690). Alla «perfida gens Iudeorum» è ordinato di lasciare Rimini, e le porte del ghetto sono distrutte su richiesta di alcuni nobili. Nel 1656 a «un tal Hebreo Banchiere» di cui non si fa il nome ma che era conosciuto dal mallevadore («il gentilhuomo Hebreo di questa Città»), si concede di aprire un banco con la facoltà di avere presso di sé la famiglia. Il [[16 giugno]] [[1666]] il Consiglio di Rimini invece boccia (31 contrari, 14 a favore) la proposta di chiedere al papa di ricostituire il ghetto per gli Ebrei ad «utile e beneficio» della città. Infine nel 1693 alcuni commercianti ebrei «soliti a venire a servire con le loro mercanzie» a Rimini, con un memoriale letto in Consiglio il [[17 febbraio]] ottengono l'autorizzazione ad inoltrare al pontefice la supplica per poter rientrare in città. Come sia andata a finire la faccenda, la Storia non lo dice. Essi ritornano ad apparire nei documenti un secolo dopo.
[[File:Trebbi Mauro Cesare - 1831 Rimini - litografia - 1870s.jpg|thumb|left| Mauro Cesare Trebbi, ''La Battaglia delle Celle'' (Faenza, Museo del Risorgimento e dell'Età Contemporanea)]]
Dopo l'ingresso a Rimini di [[Napoleone Bonaparte]], avvenuto nel febbraio 1797, la città fu annessa alla [[Repubblica cispadana]] prima e, dal 27 luglio dello stesso anno, alla [[Repubblica cisalpina]]. A Rimini fu conferito – anche se per breve tempo – il titolo di capitale del [[Dipartimento del Rubicone]], qualifica che mantenne fino all'unificazione dei due dipartimenti romagnoli, avvenuta nel 1798<ref name=maroni135 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 135|maroni}}.</ref>.
 
A Rimini il 30 marzo 1815, giunto dal [[Regno di Napoli]], [[Gioacchino Murat]] lanciò il [[Proclama di Rimini]], attraverso il quale esortò gli italiani a combattere uniti per la costituzione del [[Regno d'Italia]]<ref name=maroni138 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 138|maroni}}.</ref>.
===Onorificenze===
 
Nel 1831 le truppe austriache calarono in Romagna per reprimere l'insurrezione scoppiata nello Stato Pontificio che aveva portato alla creazione del governo delle [[Province Unite Italiane]] da parte delle legazioni di Ravenna, Forlì, Bologna e Ferrara. Alle porte della città, in località Celle, duemila volontari combatterono [[Battaglia delle Celle|una battaglia]] contro gli austriaci; lo scontro, ricordato da [[Giuseppe Mazzini]] nel suo scritto “Una notte di Rimini”, si concluse con la restituzione del territorio romagnolo allo Stato Pontificio<ref name=maroni140 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 140|maroni}}.</ref>.
 
Il 30 luglio [[1843]] fu inaugurato il primo “Stabilimento privilegiato dei Bagni Marittimi”, sul modello delle già affermate località balneari francesi e mitteleuropee.
 
L'annessione al [[Regno di Sardegna]] avvenne il 5 febbraio [[1860]], quando il Consiglio comunale di Rimini votò il provvedimento con due soli voti contrari; l'esito fu confermato dalla volontà popolare l'11 marzo dello stesso anno<ref name=maroni145 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 145|maroni}}.</ref>. L'anno seguente Rimini fu raggiunta dalla [[ferrovia Bologna-Ancona]] (1861). La strada ferrata, posta a mare della città, nella prospettiva di un futuro sviluppo del porto, consentì più agevoli collegamenti con il resto d'Italia, contribuendo in modo decisivo al grande sviluppo dell'economia turistica<ref name=contipasini149 >{{cita|Conti e Pasini|p. 149|contipasini}}.</ref>.
 
Dopo l'annessione al Regno d'Italia Rimini continuò ad essere al centro di avvenimenti politici di grande importanza. Nel 1872 la città ospitò la conferenza che sancì la nascita dell'[[anarchismo]] e la contestuale divisione degli anarchici di [[Mikhail Bakunin]] dai seguaci di [[Karl Marx]]; due anni più tardi, nel 1874, a Villa Ruffi, alla storica riunione tra anarchici e repubblicani, furono arrestati [[Aurelio Saffi]] e [[Alessandro Fortis]], con l'accusa di cospirazione insurrezionale<ref name=maroni152 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 152|maroni}}.</ref>. Nell'agosto 1881 [[Andrea Costa]] fondò a Rimini il Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna<ref name=maroni153 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 153|maroni}}.</ref>.
 
===Il XX secolo===
[[File:Gothic Line - Concept of OperationOlive 1944.png|thumb|Operazioni militari sulla Linea Gotica (1944)]]
Il 24 maggio 1915, nel giorno seguente alla dichiarazione di guerra dell'Italia all'[[Austria-Ungheria]], e il 18 giugno dello stesso anno, Rimini subì bombardamenti navali austriaci, che provocarono ingenti danni ma nessuna vittima. Nel dicembre 1915 e nei primi mesi del 1916 la città subì le prime incursioni aeree nemiche, ad opera di bombardieri austriaci decollati da [[Pola]] ed aventi come obiettivo le officine ferroviarie. La difficile situazione creata dalle ostilità del [[primo conflitto mondiale]] ebbe gravi ripercussioni sull'economia cittadina, a causa della chiusura della stagione dei bagni<ref name=conti109>{{cita|Conti e Pasini|p. 109|conti}}.</ref>. Nel 1916 un forte terremoto danneggiò seriamente palazzi storici, chiese e monumenti, tra cui la chiesa di Sant'Agostino, il palazzo comunale e il Teatro Vittorio Emanuele II<ref name=conti98>{{cita|Conti e Pasini|p. 98|conti}}.</ref>.
 
Nel [[1922]] Riccione, all'epoca frazione del comune di Rimini, che si era sviluppata velocemente come località balneare, divenne comune a sé stante. Con il [[regime fascista]] il turismo d'élite fu soppiantato dalla nascita del turismo di massa, con la costruzione di numerosi alberghi, pensioni e villini, e l'apertura di colonie marine nelle frazioni periferiche; la città storica fu invece interessata dagli interventi di risanamento del Borgo San Giuliano (1931) e di isolamento dell'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]] (1938). Nello stesso periodo furono costruite opere di grande importanza per il futuro assetto urbano, tra cui il deviatore del Marecchia (1931), il lungomare (a partire dal 1935) e l'[[aeroporto di Rimini-Miramare]] (1938)<ref name=maroni168-171 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 168-171|maroni}}.</ref>.
Nel 1939 l'aeroporto divenne sede di un reparto dell'aeronautica militare e scalo della linea aerea Roma-Venezia<ref name=conti122>{{cita|Conti e Pasini|p. 122|conti}}.</ref>.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], tra il 1º novembre [[1943]] e il settembre [[1944]] nel corso dell'[[Operazione Olive]], il cui scopo era di sfondare la [[Linea Gotica]], su Rimini furono effettuate 11.510 missioni aeree<ref>{{Cita libro|autore=Amedeo Montemaggi|titolo=Le due battaglie di Savignano|editore=Guaraldi|p=9}}</ref>, di cui 486 nella sola giornata del 18 settembre, e furono distrutti o danneggiati 754 mezzi corazzati.<ref>{{Cita web|url=http://www.gothicline.org/offensiva/offensiva.htm|titolo=Offensiva della Linea Gotica|accesso=9 luglio 2013|dataarchivio=30 luglio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130730122120/http://www.gothicline.org/offensiva/offensiva.htm|urlmorto=sì}}</ref>
Secondo una stima tedesca, alla fine della battaglia più dell'80% di Rimini era stata rasa al suolo e migliaia di civili perirono negli scontri e nei bombardamenti.<ref>{{Cita web |url=http://www.lacittainvisibile.it/la-seconda-guerra-mondiale/la-linea-gotica.html|titolo=La Città Invisibile - La Linea Gotica}}</ref>
I riminesi abbandonarono la città, ormai quasi completamente distrutta, per rifugiarsi nelle campagne circostanti e nella vicina [[San Marino|Repubblica di San Marino]]<ref name=maroni175 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 175|maroni}}.</ref>, dichiaratasi neutrale e quindi ritenuta sicura. Tra il 25 agosto e il 30 settembre 1944 le forze tedesche, comandate dal generale [[Traugott Herr]], e le forze alleate ([[Regno Unito]], [[Canada]], [[Nuova Zelanda]] e [[Grecia]]), guidate dal generale [[Harold Alexander]], si scontrarono presso Rimini, nelle vicinanze della Linea Gotica, combattendo una delle più sanguinose battaglie di tutta la Campagna d'Italia<ref name=contipasini271-273 >{{cita|Conti e Pasini|pp. 271-273|contipasini}}.</ref>. Rimini fu liberata il 22 settembre.
 
Il secondo [[dopoguerra]] fu caratterizzato da una rapida ricostruzione e da un'enorme crescita del settore turistico. Gli alberghi principali erano il Grand Hotel (Arpesella), Il Villa Rosa Riviera (Marchetti), l'Excelsior Savoia, l'Aquila d'Oro (Grossi), l'hotel Amati (Amati). Rimini, grazie a tali albergatori pionieri, al giro di cambiali, al Credito Romagnolo e all'aeroporto, era divenuta una delle più importanti località turistiche d'Italia e d'[[Europa]]. Conobbe un forte incremento demografico: i circa 77&nbsp;000 abitanti del 1951 diventarono oltre 100&nbsp;000 nel 1963 per effetto del movimento migratorio dall'entroterra, nonostante la fondazione del nuovo comune di Bellaria-Igea Marina (1956)<ref name=maroni178 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 178|maroni}}.</ref>.
Nel 1992 Rimini divenne capoluogo dell'omonima provincia, ottenendo l'autonomia amministrativa dalla [[Provincia di Forlì]], rinominata nello stesso momento [[Provincia di Forlì-Cesena]].
 
===Simboli===
[[File:Coat of arms of Rimini.svg|thumb|Stemma del Comune di Rimini]]
 
Il Comune di Rimini ha come emblema uno scudo bipartito: nella prima metà sono raffigurati, su uno sfondo argenteo nella parte superiore ed un mare increspato in quella inferiore, l'Arco d'Augusto – in un'ipotetica ricostruzione del suo aspetto originario – e il Ponte di Tiberio, monumenti di grande valore identitario per la città. Nella seconda metà, di colore rosso, campeggia una croce guelfa rossa bordata d'argento<ref>In araldica destra e sinistra si riferiscono a chi porta lo scudo, risultano invertite per chi lo guarda standogli di fronte, pertanto, sono stati utilizzati i termini "prima metà" e "seconda metà" così come utilizzati nella descrizione dello stemma sul sito del comune di Rimini: {{cita web |url=http://www.comune.rimini.it/comune-e-citta/comune/ufficio-relazioni-con-il-pubblico/guida-ai-servizi/nome-stemma-civico-gonfalone-antichi-statuti |titolo=Nome, stemma civico, gonfalone, antichi statuti |editore=Comune di Rimini |accesso=2 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170902141604/http://www.comune.rimini.it/comune-e-citta/comune/ufficio-relazioni-con-il-pubblico/guida-ai-servizi/nome-stemma-civico-gonfalone-antichi-statuti |urlmorto=sì }}</ref>.
Approvato nel 1930, lo stemma cittadino è il risultato dell'unione di due emblemi preesistenti: quello del libero Comune medievale – così come risulta da alcuni sigilli – e la croce guelfa concessa alla città nel 1509 con la “bolla sipontina” dal pontefice Giulio II<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/it/trasparenza-e-servizi/trasparenza/amministrazione-trasparente/disposizioni-generali/atti-generali/regolamenti/affari-4|titolo=''Regolamento di disciplina dell'uso del Gonfalone e dello Stemma del Comune di Rimini'', pag. 1.|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Capo del Governo<ref>{{Cita web |url=http://www.araldicacivica.it/comuni/comune/?id=3611 |titolo=Copia archiviata |accesso=7 dicembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220153218/http://www.araldicacivica.it/comuni/comune/?id=3611 |dataarchivio=20 dicembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.comune.rimini.it/trasparenza-e-servizi/trasparenza/amministrazione-trasparente/disposizioni-generali/atti-generali/regolamenti/affari-4 |titolo=Copia archiviata |accesso=7 dicembre 2016 |dataarchivio=20 dicembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220084132/http://www.comune.rimini.it/trasparenza-e-servizi/trasparenza/amministrazione-trasparente/disposizioni-generali/atti-generali/regolamenti/affari-4 |urlmorto=sì }}</ref>
| data = 31 marzo 1930
}}{{Onorificenze
|immagine= Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor civile (decreto del Presidente della Repubblica del 16.1.1961)
|collegamento_onorificenza=valor civile
|motivazione = Fedele alle sue più nobili tradizioni, subiva stoicamente le distruzioni più gravi della guerra per la liberazione, attestando, con il sacrificio eroico di numerosi suoi figli, la sua purissima fede in un’Italiaun'Italia migliore, libera e democratica.
|luogo = Rimini, 1940–1944, [[Decreto del Presidente della Repubblica|D.P.R.]] 16 gennaio [[1961]]
|luogo = Rimini, 1940-1944
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Rimini vieille-ville 24 %288186917949%29.jpg|thumb|Il Ponte di Tiberio e la chiesa dei Servi]]
===Architetture religiose===
*[[Tempio Malatestiano]]
*[[Chiesa di Sant'Agostino (Rimini)|Chiesa di Sant'Agostino]]
*[[Chiesa di Santa Croce (Rimini)|Chiesa di Santa Croce]]
*[[Santuario Madonna della Misericordia in Santa Chiara]]
*[[Chiesa di Santa Maria dei Servi (Rimini)|Chiesa dei Servi]] detta anche di ''Santa Maria in Corte''.
*[[Chiesa di Santa Maria ad Nives (Rimini)|Chiesa di Santa Maria ad Nives]]
*[[Chiesa di San Francesco Saverio (Rimini)|Chiesa di San Francesco Saverio]] detta anche del ''Suffragio''.
*[[Chiesa di San Bernardino (Rimini)|Chiesa di San Bernardino]]
*[[Chiesa di Sant'Agnese (Rimini)|Chiesa di Sant'Agnese]]
*[[Chiesa di San Gaudenzio (Rimini)|Chiesa di San Gaudenzio]]
*[[Oratorio della Crocina]]
*[[Oratorio di Sant'Onofrio (Rimini)|Oratorio di Sant'Onofrio]]
*[[Oratorio di San Giovannino(Rimini)|Oratorio di San Giovannino]] e resti della Chiesa di San Girolamo.
*[[Oratorio di San Nicola da Tolentino (Rimini)|Oratorio di San Nicola da Tolentino]]
*[[Chiesa dei Ss. Bartolomeo e Marino]] detta anche di ''S.Rita''.
*[[Tempio di Sant'Antonio di Padova (Rimini)|Tempio di Sant'Antonio di Padova]] detto dei [[Paolotti]].
*[[Chiesa di San Giovanni Battista (Rimini)|Chiesa di San Giovanni Battista]]
*[[Santuario di Santo Spirito (Rimini)|Santuario di Santo Spirito]]
*[[Chiesa di San Giuliano Martire (Rimini)|Chiesa di San Giuliano Martire]] nel [[Borgo San Giuliano(Rimini)|Borgo San Giuliano]].
*[[Chiesa della Madonna della Scala (Rimini)|Chiesa della Madonna della Scala]]
*[[Chiesa di San Nicolò al Porto (Rimini)|Chiesa di San Nicolò al Porto]]
*[[Chiesa di San Fortunato (Rimini)|Chiesa di San Fortunato]] nonché ''ex Abbazia di Santa Maria di Scolca''.
*[[Santuario Santa Maria delle Grazie (Rimini)|Santuario Santa Maria delle Grazie]]
*Cappella bizantina
*[[Chiesa di San Lorenzo a Monte (Rimini)|Chiesa di San Lorenzo a Monte]]
*[[Santuario della Madonna della Colonnella (Rimini)|Santuario di Santa Maria Annunziata alla Colonnella]]
*[[Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice (Rimini)|Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice]]
*[[Chiesa romanica di San Salvatore (Rimini)|Chiesa romanica di San Salvatore]] detta anche ''Pieve della Trasfigurazione''.
 
La città ha mantenuto per secoli l'assetto romano, con il tracciato regolare dei suoi isolati, custodendo allo stesso tempo i grandi monumenti romani che ne dimostravano le origini antiche. Le trasformazioni medievali, le grandi opere di rinnovamento urbano dei Malatesta, i terremoti, le soppressioni degli [[Ordine religioso|ordini conventuali]] ne hanno determinato un'evoluzione continua, leggibile nella stratificazione di testimonianze storiche. I bombardamenti della seconda guerra mondiale distrussero la città, compromettendo gravemente il patrimonio monumentale e l'integrità del centro storico<ref>{{cita web|url= http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-storia_di_rimini/pagina19.html |titolo= Comune di Rimini. La storia. Fascismo, guerra e ricostruzione | accesso = 22 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20150120190040/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-storia_di_rimini/pagina19.html |urlmorto= sì}}</ref>, che è stato ricostruito e restaurato per valorizzarne gli spazi e i numerosi, pregevoli edifici.
===Architetture civili===
*[[Palazzo del Podestà (Rimini)|Palazzo del Podestà]]
*[[Palazzo dell'Arengo (Rimini)|Palazzo dell'Arengo]]
*[[Palazzo Gambalunga]]
*[[Palazzo Garampi]]
*[[Palazzo Ghetti]]
*[[Teatro Corso]]
*[[Teatro degli Atti]]
*[[Teatro Ermete Novelli]]
 
=== Architetture religiose ===
===Altro===
{{vedi anche|Architetture religiose di Rimini}}
*[[Anfiteatro romano di Rimini|Anfiteatro romano]]
[[File:Tempio di Sant'Antonio di i Rimini.jpg|thumb|Il cinquecentesco Tempietto di Sant'Antonio]]
*[[Domus del Chirurgo]]
[[File:Tempio malatestiano, esterno 04.JPG|thumb|Il Tempio malatestiano]]
*[[Domus romana]] c/o Camera di Commercio
*[[Santa Maria della Neve]]
*[[Ponte di Tiberio]]
* Parco ''[[Sandro Pertini]]''
* Parco ''[[Aldo Moro]]''
* Parco ''[[Federico Fellini]]''
* Parco ''[[Hugo Pratt]]''
* Parco Briolini
* Parco Cervi
* Parco Fabbri
* Parco XXV Aprile (ex Marecchia)
* Spina verde Miramare
*[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]]
*[[Ponte di Tiberio]]
*[[Lapidario romano]]
*[[Castel Sismondo]]
*[[Piazza Cavour (Rimini)|Piazza Cavour]]
*[[Luoghi antichi degli Ebrei di Rimini]]
*[[Fontana dei quattro cavalli]]
*[[Fontana della pigna]]
*[[Biblioteca Gambalunghiana]]
*[[Cineteca del Comune di Rimini|Cineteca del Comune]]
 
Rimini possiede numerose [[Chiesa (architettura)|chiese]] di interesse storico e artistico, [[Convento|conventi]] e [[Santuario|santuari]], arricchiti da pregevoli opere d'arte, che testimoniano l'evoluzione dell'architettura e dell'arte attraverso i secoli.
==Società==
 
===Evoluzione demografica===
In età romana la città aveva numerosi [[Tempio romano|templi]], dedicati a diverse divinità, dei quali non restano testimonianze significative, ad eccezione delle tracce di un antico tempio romano, rinvenute nella pieve di San Lorenzo in Monte, sul colle di Covignano<ref name=maroni38 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 38|maroni}}.</ref>.
 
La città, situata alla confluenza di strade consolari di grande traffico, con un porto importante in collegamento con l'Oriente, accolse molto presto la [[religione cristiana]]<ref name=pasini7 >{{cita|Pasini|p. 7|pasiniedificisacri}}.</ref>. Le prime testimonianze monumentali del [[Cristianesimo]], tra cui la cattedrale di S.&nbsp;Colomba e la basilica di S.&nbsp;Gaudenzo, furono modificate nel corso dei secoli e distrutte nel periodo napoleonico<ref name="pasini7"/>.
 
Nel [[Medioevo]] sorsero i grandi conventi e le chiese di numerosi ordini religiosi, quali i [[Benedettini]], gli [[Agostiniani]], i [[Domenicani]], i [[Francescani]], i [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Carmelitani]] e i [[Serviti]]<ref name=pasini15 >{{cita|Pasini|pp. 15-16, p. 31|pasiniedificisacri}}.</ref> e la città si arricchì di santuari, oratori, celle e tempietti, alcuni dei quali costruiti a ricordo di eventi miracolosi. Tra gli edifici religiosi più importanti costruiti in epoca medievale si ricordano [[Chiesa di Sant'Agostino (Rimini)|Sant'Agostino]], San Francesco, [[Chiesa di San Giuliano Martire (Rimini)|San Giuliano]], San Giovanni Battista, la [[Chiesa di Santa Maria dei Servi (Rimini)|chiesa dei Servi]] e la chiesa di San Domenico, non più esistente.
 
La chiesa gotica di San Francesco, già utilizzata come luogo di sepoltura dalla famiglia Malatesta, fu interamente trasformata nella prima metà del XV secolo da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel Tempio malatestiano, monumentale [[mausoleo]] del signore di Rimini, su progetto di Leon Battista Alberti.
 
Sui colli che circondano la città si trovano la chiesa di San Fortunato, la [[Santuario della Madonna delle Grazie (Covignano)|chiesa della Madonna delle Grazie]] e la pieve di San Lorenzo in Monte, di origini medievali e trasformate più volte nel corso dei secoli.
 
Nel [[Cinquecento]] furono costruiti la chiesa della Madonna della Colonnella e il [[Tempietto di Sant'Antonio]] da Padova. Nello stesso secolo furono rinnovate le chiese di S.&nbsp;Rita e di San Giuliano.
 
La città ebbe tra il XIV e il XVI secolo una fiorente [[Ebrei|comunità ebraica]], che costruì tre [[Sinagoga|sinagoghe]], delle quali non rimane alcuna traccia. La più antica sinagoga è attestata già dal 1486, in Piazza Cavour; una seconda fu costruita nella contrada di Santa Colomba e una terza, detta “Sinagoga magna”, in via Cairoli.
 
Nel [[Settecento]] ordini e confraternite promossero il rinnovamento di tutti i principali edifici religiosi: sorse la chiesa del Suffragio e vennero trasformate, in forme grandiose ed eleganti, le chiese di Sant'Agostino, San Giovanni Battista, [[Chiesa di San Bernardino (Rimini)|San Bernardino]] e la chiesa dei Servi. Gli interni furono decorati da opere di artisti riminesi ed emiliani quali [[Guido Cagnacci]], il [[Guercino]], [[Vittorio Maria Bigari]] e Antonio Trentanove. La chiesa di Santa Colomba fu cattedrale fino al 1798: il titolo fu prima trasferito alla chiesa di Sant'Agostino e, nel 1809, al Tempio malatestiano<ref>{{cita web |url= http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/monumenti/pagina17.html |titolo= Comune di Rimini. Resti della Cattedrale di Santa Colomba |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150601055750/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/monumenti/pagina17.html }}</ref>. Il patrimonio architettonico religioso fu profondamente segnato dalla soppressione degli ordini voluta da [[Napoleone]] e dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, che inflissero danni gravissimi.
 
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Architetture civili di Rimini}}
[[File:Museo della Città di Rimini.jpg|thumb|Il [[Museo della città di Rimini|Museo della Città]]]]
[[File:Arco d'Augusto, Rimini Italy.jpg|thumb|L'Arco d'Augusto]]
 
Le architetture civili di Rimini comprendono numerosi edifici ([[Palazzo|palazzi]], [[Teatro|teatri]], [[hotel]] storici, [[Villa|ville]], villini) e altri monumenti ([[Fontana|fontane]], [[Ponte|ponti]], [[Arco trionfale|archi]]) che testimoniano la storia della città attraverso i secoli.
 
L'Arco d'Augusto e il ponte di Tiberio, monumenti di [[Impero romano|età romana imperiale]], sono da almeno mille anni i simboli di Rimini, ammirati e celebrati, inclusi nello stemma civico fin dal X secolo<ref name=pasini19 >{{cita|Pasini|p. 19|pasiniarco}}.</ref> e assunti a modello per l'architettura del [[Rinascimento]]<ref name=cricco650 >{{cita|Cricco e di Teodoro|p. 650|cricco}}.</ref>. L'Arco d'Augusto, il più antico arco romano superstite e simbolo di Rimini, fu costruito nel 27 a.C. in onore dell'imperatore Augusto per celebrare il restauro delle più importanti strade consolari italiane<ref name=matteini124>{{cita|Matteini|p. 124|matteini}}.</ref>. Il ponte di Tiberio, imponente costruzione a cinque arcate, fu costruito sotto Augusto a partire dal 14 d.C. e terminato nel 21 d.C. da Tiberio.
 
L'antica [[Porta Montanara (Rimini)|Porta Montanara]] fu costruita al tempo di Silla, nel I sec. a.C.; era uno dei quattro ingressi - insieme alle porte Romana, Gallica e Marina - di Ariminum.
 
I palazzi dell'Arengo e del Podestà, in piazza Cavour, furono costruiti rispettivamente nel 1204 e nel 1334 in stile gotico. Il grande complesso monumentale, sede del potere civile, delle assemblee cittadine e dell'amministrazione della giustizia fin dal Medioevo, fu trasformato nei secoli successivi e riportato alle forme originarie con lunghi restauri compiuti tra il 1919 e il 1925.
 
I palazzi nobiliari, caratterizzati da un [[Classicismo (arte)|classicismo]] composto e solenne, furono in gran parte costruiti tra il XVI e il XVIII secolo dai più importanti casati riminesi. Tra i più importanti figurano Palazzo Garampi, sede del municipio in piazza Cavour, Palazzo Gambalunga, sede della [[Biblioteca Gambalunghiana]], Palazzo Buonadrata, sede della Cassa di Risparmio, Palazzo Cima, Palazzo Diotallevi, Palazzo Giovannini, Palazzo Massani, Palazzo Ricciardelli, Palazzo Ripa, Palazzo Zavagli<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/monumenti/pagina57.html|titolo=Comune di Rimini. Palazzi storici|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150121125914/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/monumenti/pagina57.html}}</ref>.
 
Al XIX secolo risale Palazzo Ghetti, mentre del 1914 è il Palazzo della Cassa di Risparmio, costruito in piazza Luigi Ferrari come sede di rappresentanza della storica [[banca]] riminese.
 
Sul colle di Covignano e sugli altri poggi che circondano la città sorgono splendide ville signorili, sede di proprietari terrieri e residenze di rappresentanza, immerse nel verde di [[Vigneto|vigneti]], [[Oliveto|oliveti]] e [[Giardino formale|giardini formali]] di [[Quercus ilex|lecci]] e [[Cupressus sempervirens|cipressi]], tra cui Villa Des Vergers, Villa Mattioli, Villa Alvarado, Villa Bianchini, Villa Cantelli, Villa il Castellaccio e Castello Miramare.
 
Per molti secoli l'unica fontana monumentale della città, di fondamentale importanza in quanto fonte di approvvigionamento idrico, fu la [[Fontana della Pigna (Rimini)|fontana della Pigna]], in piazza Cavour, affiancata dal “fontanone” dei cavalli nella stessa piazza. Nel 1928 fu costruita la [[fontana dei Quattro Cavalli]] a [[Marina Centro]], a ornamento dei giardini del Kursaal.
 
L'antica pescheria e il faro, edifici storici della marineria, risalenti alla metà del Settecento, testimoniano la vitalità economica, imprenditoriale e marittima della città, che fu per lungo tempo uno dei principali porti pescherecci e commerciali dell'[[Adriatico]]<ref>{{cita web |url= http://www.archiviodistato.rimini.it/index.php?it/158/maria-lucia-de-nicol= |titolo= Maria Lucia De Nicolò. Esperienze di ricerca nell'Archivio di Stato di Rimini |accesso= 3 maggio 2019 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150323002252/http://www.archiviodistato.rimini.it/index.php?it%2F158%2Fmaria-lucia-de-nicol= |urlmorto= sì }}</ref>.
 
Per la sua tradizione di località turistica, tra le più antiche in Italia, la città possiede inoltre numerosi esempi di architetture balneari, quali hotel, [[Stabilimento balneare|stabilimenti balneari]] e villini, tra cui il [[Grand Hotel Rimini|Grand Hotel]], le palazzine Roma e Milano, i villini Solinas, Baldini, Recordati e Cacciaguerra, a Marina Centro.
 
Consacrato nel 1813,<ref name=":06">{{Cita web|cognome=|nome=|data=27 maggio 2023|titolo=28 maggio 1813 - Apre il Cimitero di Rimini|titolotradotto=28 May 1813 – The Rimini Cemetery opens|url=https://www.chiamamicitta.it/28-maggio-1813-apre-cimitero-rimini/|accesso=13 gennaio 2024|sito=Chiamami Città|lingua=it}}</ref><ref name=":28">{{Cita web|data=1º novembre 2023|titolo=Cimitero Monumentale e Civico di Rimini: dove la Commemorazione dei defunti svela un museo a cielo aperto|titolotradotto=Monumental and Civic Cemetery of Rimini: where the Commemoration of the dead reveals an open-air museum|url=https://altarimini.it/cimitero-monumentale-e-civico-di-rimini-dove-la-commemorazione-dei-defunti-svela-un-museo-a-cielo-aperto.php|accesso=14 gennaio 2024|sito=Alta Rimini|lingua=it}}</ref> il [[cimitero monumentale di Rimini]] è il luogo di riposo finale di diverse figure di spicco associate a Rimini, tra cui [[Amintore Galli]], [[Renzo Pasolini]] e [[Federico Fellini]].<ref name=":28" />
 
=== Architetture militari ===
{{vedi anche|Architetture militari di Rimini}}
[[File:Castel Sismondo 01.jpg|thumb|Castel Sismondo]]
Il patrimonio storico di architetture militari di Rimini riassume l'immagine e la struttura stessa della città dall'antichità romana fino al primo [[Quattrocento]], documentandone i caratteri fondanti, l'evoluzione e gli eventi storici.
 
Le mura, con i suoi [[Torre|torrioni]] e le sue [[Porta cittadina|porte]], e il castello costituirono per secoli un sistema difensivo importante per la vita cittadina sotto molteplici aspetti: protezione dai pericoli esterni, elemento essenziale dell'assetto urbanistico e controllo sui commerci con il territorio circostante<ref name="delucca907">{{cita|Delucca|p. 907|delucca}}.</ref>.
 
Rimini ebbe una [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]] fin dalla sua fondazione (268 a.C.); nel III secolo d.C. fu costruito un nuovo sistema fortificato che rimase operativo per molto tempo, fino al Medioevo, quando nuove esigenze militari richiesero l'edificazione di una nuova cerchia fortificata, voluta dall'imperatore Federico II<ref name="delucca907" />.
 
La cinta muraria malatestiana fu costruita in fasi differenti tra la metà del XIV e l'inizio del XV secolo, a difesa della città e del borgo San Giuliano, seguendo un tracciato leggermente esterno rispetto alle precedenti mura di età repubblicana e federiciana. Le mura del borgo San Giuliano furono edificate per volere di [[Galeotto I Malatesta]] nel 1359<ref name="tonini39">{{cita|Tonini |p. 39|toniniguida}}.</ref>, mentre la cinta muraria della città fu costruita nel 1426 da [[Carlo Malatesta]]<ref name="delucca936">{{cita|Delucca|p. 936|delucca}}.</ref>.
 
Castel Sismondo, voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta come residenza signorile e fortezza al tempo stesso, coronava il sistema difensivo malatestiano connettendosi alla [[cinta muraria]] cittadina.
 
Al mutare delle tecniche militari e delle condizioni politiche, tra la fine del Settecento e la metà dell'[[Ottocento]], quasi tutte le porte cittadine furono abbattute e sostituite da barriere daziarie; ulteriori distruzioni avvennero nel [[Novecento]], quando l'espansione urbana varcò l'antico e ormai obsoleto limite delle mura<ref name=delucca918>{{cita|Delucca|p. 918|delucca}}.</ref>.
 
=== Strade e piazze ===
Rimini presenta una struttura urbana di origine [[Urbanistica romana|romana]], composta da [[Piazza|piazze]] e [[Strada|strade]] più volte trasformate nel tempo, che testimoniano la sua evoluzione attraverso i secoli.
 
====Piazze====
{{vedi anche|Piazze di Rimini}}
Piazza Cavour, centro della vita cittadina dal Medioevo, e piazza Tre Martiri, l'antico [[foro romano]], sono le due piazze principali di Rimini, punti di ritrovo e d'incontro, nei quali si svolgono tradizionalmente [[Rito|cerimonie]], [[mostra|mostre]] e [[Mercato|mercati]]<ref name=conti111 >{{cita|Conti e Pasini|p. 111|conti}}.</ref>.
 
Tra le grandi piazze della città figurano inoltre piazza Malatesta, anticamente unita a piazza Cavour, sulla quale prospettavano la cattedrale e il castello<ref name=conti222 >{{cita|Conti e Pasini|p. 222|conti}}.</ref>, e piazza Luigi Ferrari, realizzata nell'Ottocento con un importante rinnovamento urbanistico.
 
====Strade====
Le principali strade storiche sono il corso d'Augusto, l'antico [[decumano]] massimo, che collega l'Arco d'Augusto al ponte di Tiberio attraversando le piazze principali, affiancato da [[caffè (locale)|caffè]], [[negozio|negozi]], grandi magazzini, palazzi nobiliari e sedi di rappresentanza delle principali istituzioni pubbliche e private della città, e via Giuseppe Garibaldi, l'antico [[Cardine (storia romana)|cardo]] massimo, che collega Porta Montanara alla [[Stazione di Rimini|stazione ferroviaria]].
 
Un carattere distintivo della vecchia Rimini è dato da numerose piazzette, che compongono angoli particolarmente suggestivi: le piazzette Gregorio da Rimini o “delle poveracce”, San Bernardino, Ducale, Zavagli, Gaiana e dei Servi nel centro storico, e le piazzette San Giuliano, Pozzetto, Ortaggi, Gabena, Padella e Pirinela nel borgo San Giuliano.
 
==== Altro ====
Le strade e le piazze di Rimini sono ornate da [[Monumento|monumenti]], [[Statua|sculture]], [[Colonna|colonne]] e [[Epigrafe|iscrizioni]] di diverse epoche. Tra i più importanti, si ricordano la colonna di Giulio Cesare, costruita nel 1555 per celebrare l'allocuzione che qui l'imperatore romano rivolse ai soldati della XIII legione dopo il passaggio del Rubicone<ref name=tonini55>{{cita|Tonini|p. 55|toniniguida}}.</ref>, il monumento a [[Paolo V]], in piazza Cavour, eretto nel 1614 come atto di riconoscenza della città a [[Papa Paolo V|papa Paolo V Borghese]]<ref name=nanni9 >{{cita|Nanni, Giuccioli e Brescia |pp. 9-15|nanni}}.</ref> e il monumento ai caduti della [[Grande Guerra]] in piazza Luigi Ferrari, realizzato da [[Bernardino Boifava]] nel 1926<ref name=matteini82>{{cita|Matteini|p. 82|matteini}}.</ref>.
 
=== Siti archeologici ===
{{vedi anche|Siti archeologici di Rimini}}
 
Rimini possiede il più grande patrimonio archeologico dell'Emilia-Romagna<ref>Paola Emilia Rubbi, Oriano Tassinari, ''I grandi itinerari dell'Emilia-Romagna. Gli etruschi e i romani'', p. 6</ref>, eredità del suo lungo passato e del suo ruolo di importante nodo stradale, centro economico e punto di riferimento per il territorio.
 
La ricchezza di ritrovamenti si deve all'opera di [[Luigi Tonini]], il più illustre storico riminese<ref name=graziosi317 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 317|graziosi}}.</ref>, e ai numerosi scavi effettuati nella seconda metà del Novecento<ref name=graziosi322 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 322|graziosi}}.</ref>, che hanno prodotto una disponibilità documentaria molto ampia sulla storia e sulla struttura della città romana, sull'[[Architettura romana|architettura]], l'[[Arte romana|arte]], i [[Religione romana|culti religiosi]], l'[[Economia romana|economia]] e molteplici aspetti della vita quotidiana dei suoi abitanti.
 
I rinvenimenti includono le rovine del monumentale [[Anfiteatro romano di Rimini]], numerose [[domus]] di età repubblicana e imperiale, resti della sede stradale, [[necropoli]] sorte lungo le [[Strade romane|vie consolari]] e impianti produttivi. I siti archeologici di tre domus, grandi abitazioni signorili che riflettono nei loro caratteri architettonici e decorativi il contatto con la [[Antica Grecia|cultura greca]] e il diffondersi della filosofia dell'“otium”, sono stati conservati in loco: la [[domus del Chirurgo]], la domus di palazzo Massani e la domus della Camera di Commercio<ref name=fontemaggi43 >{{cita|Fontemaggi e Piolanti|pp. 43-52|fontemaggiriminiantica}}.</ref>. Il complesso dei siti archeologici riminesi include inoltre gli scavi archeologici dell'ex Consorzio Agrario e del convento di San Giuliano, la Colonna miliare del Terzo Miglio a [[Miramare (Rimini)|Miramare]] e il [[Ponte di San Vito|ponte romano di San Vito]].
 
=== Aree naturali ===
{{vedi anche|Parchi di Rimini}}
 
Rimini ha un ampio sistema di verde pubblico, con 1,3 milioni di&nbsp;m² di parchi e [[Giardino|giardini]] in ambito urbano (9,4&nbsp;m²/ab)<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_eu2013_web.pdf |titolo = Rapporto Ecosistema Urbano 2013| p=55| formato = pdf}}</ref> e un totale di 3,2 milioni di&nbsp;m² di aree verdi nell'intero territorio comunale<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_eu2013_web.pdf |titolo = Rapporto Ecosistema Urbano 2013| p=56| formato = pdf}}</ref>, inclusi parchi fluviali, impianti sportivi e aree naturalistiche.
 
Il sistema del verde comprende una serie di grandi parchi urbani, creati lungo l'antico corso del fiume Marecchia e del torrente Ausa, parchi e giardini di quartiere, viali alberati e verde d'arredo.
 
I principali parchi cittadini sono il parco XXV Aprile, il [[Parco della Cava|parco Giovanni Paolo II]], il [[Parco Alcide Cervi]], il Parco Maria Callas, il Parco Fabbri, il Parco della Ghirlandetta, il Parco Federico Fellini, il Parco Sandro Pertini, a Marebello, e il Parco Giovanni Briolini, a San Giuliano Mare.
 
Il complesso arboreo presente nel territorio riminese comprende circa 42.000 [[Albero|alberi]], appartenenti a 190 diverse specie, in prevalenza [[Tilia|tigli]], [[Platanus|platani]], [[Acer (botanica)|aceri]], [[Populus|pioppi]], [[Pinus|pini]] e [[Quercus|querce]]<ref>{{cita web|url= http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/CensimentoVerdePubblico.1268643245.pdf|titolo= Il censimento alberi e aree verdi del Comune di Rimini|p= 1|formato= pdf|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150120185954/http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/CensimentoVerdePubblico.1268643245.pdf}}</ref>. Nel comune di Rimini sono presenti 23 grandi esemplari arborei tutelati come alberi monumentali per la loro età e il loro valore naturalistico<ref>{{cita web|url= http://www.gevrimini.it/drupal/sites/default/files/Alberi_monumentali.pdf|titolo = Alberi monumentali e di pregio del Comune di Rimini| p=2| formato = pdf}}</ref>, tra cui il platano di piazza Malatesta, la [[Quercus pubescens|roverella]] del parco Giovanni Paolo II, i cipressi di Sant'Agostino, l'[[Ulmus|olmo]] di viale Amerigo Vespucci e i tigli di San Fortunato.
 
La rete ciclabile cittadina si articola nel verde dei parchi e lungo i viali più importanti, collegando i principali monumenti, le attrazioni turistiche, le spiagge e i luoghi di ritrovo e offrendo opportunità a diverse categorie di utenti, dagli spostamenti urbani, alla mountain bike, al cicloturismo.
 
La rete ciclabile urbana è connessa, attraverso il parco XXV Aprile, al percorso ciclabile che collega Rimini a Saiano lungo il corso fluviale del Marecchia.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Rimini}}
 
* [[Comuni italiani per popolazione]]
==Cultura==
===Istruzione===
====Università====
Ha sede un polo scientifico-didattico dell'[[Università di Bologna|Alma Mater Studiorum Università di Bologna]].
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
====Musei====
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:19850}}, ovvero il 13,23% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=15 luglio 2025}}</ref>
*Gallerie d'arte contemporanea RN12, Galleria Fabjbasaglia
*[[Museo degli Sguardi]] (raccolte etnografiche)
*[[Museo della Città di Rimini|Museo della città]]
*[[Museo della Piccola Pesca e delle Conchiglie]]
*[[Museo Fellini]]
*[[Museo Nazionale del Motociclo]]
*[[Museo dell'Aviazione]]
*[[Museo delle Culture Extraeuropee "Dinz Rialto"]]
*[[Museo del Santuario Madonna delle Grazie]]
 
* [[Romania]] {{formatnum:3173}}
===Media===
* [[Ucraina]] {{formatnum:3042}}
====Internet====
* [[Albania]] {{formatnum:3000}}
*È sede del [[Linux user group|LUG]].
* [[Cina]]{{formatnum:1245}}
*È sede di CentroLinux, associazione culturale per la divulgazione del software OpenSource per le P.M.I.
* [[Senegal]] 971
* [[Marocco]] 749
* [[Moldavia]] 720
* [[Bangladesh]] 700
* [[Russia]] 555
* [[Tunisia]] 497
 
=== Qualità della vita ===
===Personalità legate a Rimini===
Nella classifica Ecosistema urbano 2020 stilata da [[Legambiente]], la città si posiziona al 14º posto tra le città più virtuose in Italia in materia di tutela dell'ambiente<ref>{{cita web |url =https://lab24.ilsole24ore.com/ecosistema-urbano/indexT.php|titolo= Ecosistema Urbano 2020 Legambiente}}</ref>.
*[[Massimo Agostini]]
*[[Oreste Benzi|Don Oreste Benzi]]
*[[Samuele Bersani]]
*[[Giovanni Bianchi]]
*[[Matteo Brighi]]
*[[Claudio Maria Celli]]
*[[Paolo Fabbri]]
*[[Federico Fellini]]
*[[René Gruau]]
*[[Alberto Marvelli]]
*[[Piero Meldini]]
*[[Antonio Montanari]]
*[[Carlton Myers]]
*[[Guido Nozzoli]]
*[[Roberto Paci Dalò]]
*[[Elio Pagliarani]]
*[[Renzo Pasolini]]
*[[Antonio Piromalli]]
*[[Hugo Pratt]]
*[[Igor Protti]]
*[[Igino Righetti]]
*[[Delio Rossi]]
*[[Loris Stecca]]
*[[Maurizio Stecca]]
*[[Roberto Valturio]]
*[[Roberto Zaccaria]]
*[[Sergio Zavoli]]
*Giuseppe Giulietti (monumento sulla destra del Porto)
*[[Giuseppe Gemmani]] - costruttore macchine per la lavorazione del legno
* [[Lanfranco Aureli]] - fonderie di ghisa grigia e sferoidale
 
La [[raccolta differenziata]] si attesta al 71,8% nell'anno 2020<ref>{{cita web |url =https://www.ecodallecitta.it/raccolta-differenziata-a-rimini-nel-2020-al-718-entro-fine-marzo-2021-il-passaggio-ai-cassonetti-smarty|titolo= Eco dalle città. Raccolta differenziata a Rimini nel 2020}}</ref>.
=== Eventi ===
*[[Sagra Musicale Malatestiana]]
*[[Wellness festival|Fetival del Wellness]]
*[[Festival Internazionale di pianoforte "Città di Rimini"]]
*[[Meeting per l'amicizia fra i popoli]]
*[[Festival del Mondo Antico]]
*[[Torno d'Ultimate Frisbee "Paganello"]]
* [[Mondo Natura - Fiera internazionale dei campers]]
*Ogni anno, durante la seconda metà di agosto, vi si svolge la settimana del [[Meeting per l'amicizia fra i popoli]], uno degli eventi di natura culturale/religiosa/politica più importanti del mondo.
* Ogni anno, durante la seconda settimana di giugno, si svolge il [[Festival del Mondo Antico]], evento di natura culturale sul diritto romano, sulla letteratura, la filosofia e la storia antiche.
* Ogni anno si svolge il meeting annuale del Centro Ricerche e Studi Pio Manzù, un evento che vede da sempre partecipare le personalità politiche, economiche, sociali e culturali di maggior spicco del mondo.
 
Rimini, insieme ai territori di Bellaria-Igea Marina, dei comuni della Valmarecchia e della [[Repubblica di San Marino]], è servita dall'impianto di depurazione di Santa Giustina, che utilizza la tecnica di ultrafiltrazione a membrane. Per superare la gran parte dei divieti temporanei di balneazione disposti quando, in occasione di [[pioggia|piogge]] intense o [[temporale|temporali]], si rende necessario lo scarico in mare di [[acque reflue]], nel 2013 sono stati avviati lavori di potenziamento della [[rete fognaria]], il cui completamento è previsto per il 2027. Gli interventi eseguiti tra il 2013 e il 2024 hanno permesso di eliminare quasi del tutto i divieti temporanei di balneazione a Marina Centro, nelle zone sud e centro-sud di Miramare, a Viserba, nelle zone sud, centro e parte della zona nord di Viserbella e nelle zone nord di Rivabella e Torre Pedrera, in aggiunta ai tratti costieri già non interessati (la zona nord di Marina Centro, la zona sud di Bellariva, Marebello, la zona nord di Rivazzurra e la zona centrale di Torre Pedrera).
==Geografia antropica==
===Suddivisioni amministrative===
====Zona litoranea nord====
''Da nord-ovest verso sud-est''
* Torre Pedrera
* Viserbella
* Viserba
* Rivabella
* San Giuliano a Mare (da non confondersi con il ''borgo San Giuliano'', un quartiere della città)
In particolare nella zona di [[Viserba]] e Viserbella sono presenti belle villette del primo Novecento. La costa in questo tratto presenta tratti di spiaggia relativamente corta ma ben tenuta e attrezzata, ideale per famiglie. Il fondale è molto basso: a 500 metri dalla costa si raggiungono circa 5 metri di profondità. Viserba, la più grande delle frazioni di Rimini nord, è detta anche "regina delle acque": qui è presente la famosa fonte Sacramora ed essendo perfettamente al centro del conoide fluviale del Marecchia ha nel suo sottosuolo acqua in abbondanza. La nascita della frazione a mare si ebbe dopo il 10 gennaio del 1889, anno della realizzazione della stazione ferroviaria, creata per favorire il commercio dei materiali della corderia, una fabbrica presente dal 1840 e passata da semplice mulino a pillificio e corderia.
Nel corso dell'ultimo decennio, l'abitato di Viserba si è ulteriormente espanso verso l'entroterra (c.d. ''Viserba Monte''), fino a raggiungere la linea tracciata dalla superstrada Adriatica, attraverso la costruzione di innumerevoli fabbricati destinati, per lo più, all'edilizia popolare.
 
Rimini è al 25º posto per il clima tra i capoluoghi di provincia italiani secondo [[Il Sole 24 Ore]]<ref>{{cita web |url =https://lab24.ilsole24ore.com/indice-del-clima/|titolo= Indice del clima 2019 Il Sole 24 Ore.}}</ref>.
====Zona litoranea centrale====
Rimini Marina centro. Non è una vera e propria frazione, ma parte integrante del capoluogo. Comprende il porto.
<br>Rappresenta la parte centrale dell'area litoranea e ospita gli alberghi più importanti e più eleganti del comune (tra cui il famoso Grand Hotel di Rimini raffigurato nel film ''[[Amarcord]]'' di [[Federico Fellini|Fellini]]). La zona del porto è piena di locali come il ''Coconuts'', il ''Turquoise'', il ''Rockisland'' e il ''The Barge'' che, durante il periodo estivo, sono affollati di turisti di tutte le età e sono principalmente diventati delle discoteche all'aperto. Le spiagge in questa zona (che si estende principalmente dalla spiaggia libera del porto fino al bagno 57-58) sono caratterizzate da una vasta distesa di sabbia, tra le più lunghe d'Europa, e da un fondale molto basso.
 
== Cultura ==
====Zona litoranea meridionale====
=== Istruzione ===
''Da nord-ovest verso sud-est''
[[File:Palazzo_Gambalunga_Rimini_Ingresso.jpg|thumb|L'ingresso di Palazzo Gambalunga, sede della Biblioteca Civica Gambalunga]]
* [[Bellariva]]
==== Biblioteche ====
* [[Marebello]]
La [[Biblioteca Civica Gambalunga]], storica istituzione fondata nel 1617 dal giureconsulto [[Alessandro Gambalunga]], svolge un ruolo preminente nella vita culturale cittadina. Il patrimonio librario, costituito da circa 2.000 volumi al tempo della fondazione e ampliato nel corso dei secoli da acquisti e donazioni – tra cui quelle del cardinale Giuseppe Garampi e dell'antichista Adolphe Noel des Vergers – conta attualmente 280.000 libri (di cui 60.000 antichi), 1.350 manoscritti, 6.000 stampe<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecagambalunga.it/informazioni/pagina9.html|titolo=Biblioteca Gambalunga. Storia e patrimonio.|accesso=9 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111111013648/http://www.bibliotecagambalunga.it/informazioni/pagina9.html|urlmorto=sì}}</ref> e 80.000 fotografie<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecagambalunga.it/raccolte/pagina42.html|titolo=Biblioteca Gambalunga. Raccolte. Fotografie.|accesso=9 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110213012102/http://www.bibliotecagambalunga.it/raccolte/pagina42.html|urlmorto=sì}}</ref>. Tra le edizioni a stampa del XV secolo, gli [[incunaboli]], spiccano il ''De claris mulieribus'' (1497) di [[Giacomo Filippo Foresti]], tratto in parte dall'[[De mulieribus claris|omonima]] opera di Giovanni Boccaccio'', e il [[De re militari (Valturio)|De re militari]] '' (1472) di Roberto Valturio, trattato di larga divulgazione sull'arte della guerra dedicato a Sigismondo Pandolfo Malatesta. La raccolta di codici miniati, provenienti da diversi ambiti culturali e linguistici europei, annovera il ''Regalis Historia'' di frate Leonardo (XIV secolo) e il ''De Civitate Dei'' di [[Sant'Agostino]] (inizi del XV secolo).
* [[Rivazzurra]]
* [[Miramare (Rimini)|Miramare]]
Si tratta di località prettamente turistiche, nella zona compresa tra la ferrovia e il mare. La zona ha subito il fenomeno della cosiddetta "riminizzazione" degli [[Anni 1960|anni sessanta]] quando, senza ancora un piano regolatore preciso, furono costruite numerose palazzine diventate pensioni e hotel economici, aperti a partire da aprile-maggio, uno a ridosso dell'altro.
Anche il litorale meridionale ha visto sorgere aree residenziali a monte della linea ferroviaria negli ultimi anni, anche se in misura meno massiccia rispetto al litorale nord.
 
====Entroterra Scuole ====
Hanno sede a Rimini istituzioni scolastiche pubbliche di ogni ordine e grado: il territorio comunale conta 13 nidi d'infanzia comunali, 12 scuole dell'infanzia statali, 39 scuole primarie statali, 5 scuole secondarie statali di primo grado e 12 scuole secondarie statali di secondo grado (5 licei, 3 istituti tecnici, 3 istituti professionali e un istituto di studi musicali).<ref>{{cita web|url= http://www.comune.rimini.it/servizi/comune/pubblica_istruzione/-Altre_scuole_Universita/pagina21.html|titolo= Comune di Rimini. Servizi educativi.|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150321102645/http://www.comune.rimini.it/servizi/comune/pubblica_istruzione/-Altre_scuole_Universita/pagina21.html}}</ref>
Rimini ha un entroterra ricco di storia e cultura, ma anche piacevoli scoperte enogastronomiche. Il territorio si suddivide in tre vallate che prendono il nome dai fiumi che le attraversano. A nord la Val Marecchia con i borghi di Santarcangelo di Romagna, Verucchio culla della civiltà villanoviana i cui reperti sono conservati nel Museo Villanoviano, Torriana e il borgo di Montebello.
Più a sud la Val Marano dominata dai borghi di Coriano, Montescudo e Montecolombo. L’estremità sud della provincia di Rimini è percorsa dal fiume Conca che dà il nome all’omonima valle, Val Conca, con i borghi di S.Giovanni in Marignano, Morciano, Montefiore Conca, Saludecio, Mondaino, Montegridolfo.
 
Il più antico liceo cittadino è il Liceo Classico “Giulio Cesare”, istituito nel 1800<ref name="liceocesarevalgimigli.it">{{cita web|url=http://www.liceocesarevalgimigli.it/pagina.asp?id_rubrica=137&codice_categoria=9768&id_categoria=79&id_contenuto=|titolo=Liceo Classico Psicopedagogico “G. Cesare” – “M. Valgimigli”|accesso=9 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111227095519/http://www.liceocesarevalgimigli.it/pagina.asp?id_rubrica=137&codice_categoria=9768&id_categoria=79&id_contenuto=|urlmorto=sì}}</ref> e ospitato prima all'interno di Palazzo Gambalunga, poi a Palazzo Buonadrata e, dal 1996, nell'attuale sede di Via Maurizio Brighenti. Tra gli alunni celebri che frequentarono il liceo si ricordano [[Giovanni Pascoli]], Federico Fellini, [[Sergio Zavoli]] e [[Antonio Paolucci]].<ref name="liceocesarevalgimigli.it"/>
====San Lorenzo in Correggiano====
(San Lurènz in Curzein) La piccola frazione è situata sull'omonimo colle, posto tra via Coriano e via Montescudo a circa 4 km dall'Adriatica ed ha una popolazione di circa 500 abitanti. Fece sempre parte del contado riminese e nel 1371 ''Villa Plebis Sancti Laurentii in Coregiano'' conteneva 34 focolari. Il celebre orientalista Giuseppe Adolfo Noel des Verges comprò in questi luoghi nel 1843 una villa, visitata spesso dall'amico suo Bartolomeo Borghesi, che allora dimorava in San Marino. (Tratto da ''La Romagna: geografia e storia'' di Emilio Rosetti, Hoepli, 1984)
 
===Frazioni= Università ====
[[File:Universit%C3%A0_di_Bologna_Rimini.JPG|thumb|La sede dell'Università di Bologna a Rimini, in Via Angherà]]
Bellariva, Corpolò, Marebello, [[Miramare (Rimini)|Miramare di Rimini]], Rivabella, Rivazzurra, San Fortunato, San Giuliano a Mare, San Lorenzo a Monte, San Lorenzo in Correggiano, San Martino in Venti, San Paolo, Santa Cristina, Santa Giustina, San Vito, Spadarolo, Torre Pedrera<ref>Il termine mostra uno sviluppo [[semantica|semantico]]: dal [[latino]] ''petranea'', il settore del territorio dove si estraggono le pietre da costruzione. Cfr.: Ottavio Lurati, ''Toponymie et géologie'', in Quaderni di semantica, anno XXIX, numero 2, dicembre 2008, 441.</ref>, Vergiano, Villaggio Primo Maggio, Viserba, Viserbella.
Il Campus di Rimini dell'[[Università di Bologna]], sede di decentramento di attività e strutture dell'ateneo bolognese, è frequentato da circa 5.800 studenti<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.rimini.it/informa/statistiche/istruzione/2010_universita/presentazione.pdf|titolo=9º Osservatorio Istruzione Universitaria nella Provincia di Rimini. A.A. 2009–2010.|p=8|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924082602/http://www.provincia.rimini.it/informa/statistiche/istruzione/2010_universita/presentazione.pdf}}</ref>.
 
==== Musei ====
==Infrastrutture e trasporti==
Il [[Museo della Città di Rimini|Museo della Città]], principale istituzione museale di Rimini, fu inaugurato come "Galleria Archeologica" al piano terra di Palazzo Gambalunga nel 1872 dallo storico riminese Luigi Tonini<ref name="graziosi317"/>, assai attivo nella ricerca e nello studio del patrimonio archeologico locale, che da secoli d'altronde rivestiva uno spiccato interesse nella cultura cittadina data la grandiosità dei monumenti e delle rovine che l'età romana aveva qui lasciato<ref name=graziosi316 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 316|graziosi}}.</ref>. La galleria fu il primo museo della città e fu concepita come raccolta di antichità etrusche e romane rinvenute a Rimini e nelle campagne circostanti.
===Strade===
Rimini è collegata alla [[Autostrade per l'Italia S.p.A.|rete autostradale nazionale]] tramite due caselli, situati a Nord e a Sud della città, della [[Autostrada A14 (Italia)|Autostrada A14 Bologna-Taranto]].
Altre strade importanti che toccano la città sono di origine romana e sono:
* la [[Strada Statale 9 Via Emilia]] che la collega con tutti i capoluoghi della Regione [[Emilia-Romagna]], tranne [[Ravenna]] e [[Ferrara]], e si estende fino a [[Lodi]] e [[Milano]];
* la [[Strada Statale 16 Adriatica]] che, collegando [[Padova]] a [[Otranto]] serve tutti i maggiori centri della costa [[Mare Adriatico|adriatica]];
* la [[Via Flaminia]] che partendo dal celebre [[Arco di Augusto]] collega la città con la capitale [[Roma]].
 
Nel 1923 il museo fu ordinato nelle sale del convento di San Francesco e nel 1938 fu ampliato con una sezione di arte medievale. I materiali furono sottratti alle distruzioni belliche con il trasferimento tra il 1940 e il 1943 di gran parte dei reperti in due distinti rifugi a Spadarolo e [[Novafeltria]]<ref name=graziosi320 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 320|graziosi}}.</ref>. Nel 1964 le raccolte furono trasferite a Palazzo Visconti e infine, nel 1990, nel grande Collegio dei Gesuiti, progettato dall'architetto bolognese Alfonso Torregiani e ultimato nel 1749.
===Ferrovie===
La città è dotata di cinque [[stazione ferroviaria|stazioni]]: [[Stazione di Rimini|Rimini]], [[Stazione di Rimini Fiera|Rimini Fiera]], [[Stazione di Rimini Miramare|Rimini Miramare]], [[Stazione di Rimini Viserba|Rimini Viserba]] e [[Stazione di Rimini Torre Pedrera|Rimini Torre Pedrera]] ed è attraversata da due linee ferroviarie: la [[Ferrovia Bologna-Ancona|Bologna-Ancona]] e la [[Ferrovia Ferrara-Ravenna-Rimini|Ferrara-Ravenna-Rimini]].
 
Dal 2010 il museo ospita una sezione dalla [[preistoria]] alla [[tarda antichità]], partendo da un milione di anni fa con i segni della presenza dell'[[homo erectus]] sul colle di Covignano, al tempo lambito dal mare che sommergeva il piano su cui sarebbe stata costruita Rimini; qui sono state trovate selci scheggiate e levigate, oltre alle prime forme ceramiche che segnano la nuova economia agro-pastorale, ai ripostigli dell'età del bronzo di oggetti occultati da commercianti-fonditori.<ref>{{Cita web|url=http://www.museicomunalirimini.it/it/musei/museo-della-citta/archeologia|titolo=Archeologia {{!}} Musei di Rimini|accesso=3 agosto 2022|dataarchivio=13 giugno 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220613174314/http://www.museicomunalirimini.it/it/musei/museo-della-citta/archeologia|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.museicomunalirimini.it/it/neolitico|titolo=Neolitico {{!}} Musei di Rimini|accesso=3 agosto 2022|dataarchivio=3 agosto 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220803122945/http://www.museicomunalirimini.it/it/neolitico|urlmorto=sì}}</ref>
===Aeroporti===
Rimini è dotata di un [[Aeroporto di Rimini-Miramare|proprio aeroporto]] internazionale che è il secondo della regione per importanza. Nato come aeroporto militare (numerosi i piloti riminesi in guerra tra cui Fabbri, Melandri e Grossi) è dotato di una pista di decollo/atterraggio molto lunga, pertanto talvolta viene utilizzato come scalo secondario di [[Bologna]] soprattutto per aerei e cargo di grosse dimensioni che non potrebbero atterrare altrove. Collega quotidianamente i principali aeroporti europei come [[Roma-Fiumicino]], [[Londra]], [[Mosca]] e [[Sharm el Sheik]].
Gli altri principali impianti aeroportuali internazionali o intercontinentali più vicini alla città sono: [[Aeroporto di Bologna-Borgo Panigale|Bologna-Borgo Panigale]] (circa 115 km), [[Aeroporto di Ancona-Falconara|Ancona-Falconara]] (circa 95 km), [[Aeroporto di Venezia-Tessera|Venezia-Tessera]] (circa 230 km) e [[Aeroporto di Roma-Fiumicino|Roma-Fiumicino]] (circa 355 km).
 
Nella sezione archeologica sono inoltre esposti corredi delle necropoli [[Cultura villanoviana|villanoviane]] di Verucchio e Covignano, frammenti architettonici, sculture, mosaici, ceramiche, monete di età repubblicana e imperiale e il singolare corredo medico dalla ''[[domus del chirurgo]]''. Nella raccolta del lapidario romano, ordinato nella corte del convento, figurano monumenti funerari, epigrafi e miliari.
====Mobilità urbana====
L'azienda di [[trasporto pubblico]] urbano è la [[TRAM, Rimini|Agenzia di mobilità (ex TRAM Rimini)]].
 
La sezione di arte medievale e moderna comprende raccolte di pittura, scultura, ceramica e oggetti d'arte di scuola romagnola ([[Giovanni da Rimini]], [[Giuliano da Rimini]], Guido Cagnacci), emiliana (Guercino, Vittorio Maria Bigari), toscana ([[Domenico Ghirlandaio]], [[Agostino di Duccio]]) e veneta ([[Giovanni Bellini]]) dal XIV al XIX secolo. Il museo organizza esposizioni temporanee e promuove attività di ricerca, studio e restauro del patrimonio storico e artistico cittadino.
====Distanza dalle principali città italiane====
{|
|[[Bari]]
|560 km
|-
|[[Bologna]]
|110 km
|-
|[[Firenze]]
|165 km
|-
|[[Genova]]
|420 km
|-
|[[Milano]]
|330 km
|-
|[[Napoli]]
|525 km
|-
|[[Palermo]]
|1225 km
|-
|[[Roma]]
|345 km
|-
|[[Torino]]
|450 km
|-
|[[Venezia]]
|190 km
|}
 
Nel [[2020]] è stato inaugurato il PART (Palazzi dell'Arte di Rimini), si tratta di una galleria d'arte contemporanea nata grazie alla collaborazione tra il Comune e la [[Comunità di San Patrignano|Fondazione della Comunità di San Patrignano]]. Ospita opere di proprietà della Fondazione San Patrignano di artisti come [[Vanessa Beecroft]], [[Sandro Chia]], [[Enzo Cucchi]], [[Damien Hirst]], [[Emilio Isgrò]], [[Igor Mitoraj]], [[Mimmo Paladino]], [[Michelangelo Pistoletto]], [[Mario Schifano]].
==Amministrazione==
{{ComuniAmministrazione
|NomeSindaco=[[Alberto Ravaioli]]
|DataElezione=30/05/2006
|partito=[[centrosinistra]]
|TelefonoComune=0541 704111
|EmailComune=sindaco@comune.rimini.it
}}
 
Il Museo Fellini, dedicato all'omonimo regista riminese, ospita esposizioni temporanee di documenti, disegni, scenografie e costumi relativi alla produzione cinematografica di Federico Fellini<ref name=pasinimusei61 >{{cita|Pasini|p. 61|pasinimusei}}.</ref>.
===Gemellaggi===
Il 19 agosto 2021 è inaugurato il nuovo [[Fellini Museum Rimini]] ospitato in tre sedi: Castel Sismondo, Piazza Malatesta e
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Fort Lauderdale}}
Palazzo del Fulgor<ref>{{cita web|url=https://www.fellinimuseum.it/|titolo=Home - Museo Fellini|19 agosto 2021}}</ref>.
* {{Gemellaggio|Cina|Yangzhou}}
 
* {{Gemellaggio|Svezia|Linköping}}
Il Museo degli Sguardi, ospitato nella settecentesca Villa Alvarado sul colle di Covignano, fu istituito nel 2005 con l'acquisizione dei reperti del ''Museo delle culture extraeuropee “Dinz Rialto” '', fondato a Rimini nel 1972 dall'omonimo esploratore padovano, delle raccolte del ''Museo Missionario Francescano delle Grazie'' e di collezioni private. Il museo conta oltre 3.000 pezzi provenienti da Cina, Oceania, Africa e America precolombiana<ref name=pasinimusei63 >{{cita|Pasini|p. 63|pasinimusei}}.</ref>: dipinti, sculture, oggetti d'uso, totem, maschere, strumenti musicali e tessuti illustrano i modi in cui il mondo occidentale ha guardato storicamente alle culture di questi paesi.
* {{Gemellaggio|Francia|Saint-Maur-des-Fossés}}
 
* {{Gemellaggio|Belgio|Seraing}}
Il Museo della Piccola pesca e della Marineria, a [[Viserbella]], documenta la storia della marineria riminese attraverso una raccolta di imbarcazioni, attrezzi per la pesca, modelli, fotografie e un'ampia collezione di conchiglie, provenienti da tutto il [[bacino del Mediterraneo]]<ref name=pasinimusei53 >{{cita|Pasini|p. 53|pasinimusei}}.</ref>.
* {{Gemellaggio|Russia|Soči}}
 
* {{Gemellaggio|Senegal|Ziguinchor}}
Museo del Tempio Malatestiano, con all'interno il Tesoro della Cattedrale<ref>{{Cita web|url=https://riminiturismo.it/cosa-vedere/arte-e-cultura/musei-gallerie/tesoro-della-cattedrale|titolo=Tesoro della Cattedrale}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://cultura.gov.it/luogo/tesoro-della-cattedrale-di-rimini|titolo=Tesoro della Cattedrale di Rimini}}</ref>.
 
Museo Archeologico Multimediale, situato sotto la platea del Teatro Galli<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/emilia-romagna-musei-monumenti/museo-archeologico-multimediale-di-rimini|titolo=Museo Archeologico Multimediale di Rimini}}</ref>.
 
Mostra Storico-Militare “1º Maresciallo Franco Rizzi”, all'interno della caserma Giulio Cesare<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/emilia-romagna-musei-monumenti/mostra-storico-militare-maresciallo-franco-rizzi|titolo=Mostra Storico-Militare “1° Maresciallo Franco Rizzi”}}</ref>.
 
Casa Museo Fagnani Pani<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/emilia-romagna-musei-monumenti/casa-museo-fagnani-pani|titolo=Casa Museo Fagnani Pani}}</ref>
==Sport==
* [[Rimini Calcio Football Club]] milita in [[Serie B]].
* [[Rimini Baseball]] milita in [[Serie A1 (baseball)|Serie A1]], è Campione d'Italia 2006 e ha vinto 11 scudetti.
* [[Basket Rimini]] milita in [[LegADue]].
* [[Rimini Rugby]]
* Pallavolo Viserba
* Profighting
* Calcio a 5 Rimini
* Rimini Pallavolo
 
Italia in Miniatura<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/emilia-romagna-musei-monumenti/italia-in-miniatura|titolo=Italia in miniatura}}</ref>
===Centri e impianti sportivi===
*Circolo Tennis Rimini
*Circolo Tennis Rivazzurra
*Centro sportivo Gaiofana
*Impianto Sportivo Viserba
*Centro sportivo Salesiani
* Polisportiva Sanges, Campo Don Pippo
*Stadio Baseball
*Centro sportivo D.L.F.
*Centro sportivo Seminario
*Baseball e softball Rivabella
*Centro Polisportiva Rex
*Centro sportivo Stella
*Aeronautica Sportiva e Aeroclub
*Centro sportivo Fossati
*Centro Sportivo Torre Pedrera
*Garden Sporting Center
*Stadio Comunale di Rimini
 
Nel comune di Rimini sono presenti due musei privati: il [[Museo dell'aviazione di Rimini|Museo dell'Aviazione]]<ref>{{Cita web|url=https://www.museoaviazione.com/|titolo=Museo dell'Aviazione|lingua=it|accesso=22 marzo 2020}}</ref> in cui ha sede anche il Museo dell'Aeromodellismo<ref>{{Cita web|url=https://www.museoaviazione.com/museo-aereomodellismo/|titolo=Museo Aeromodellismo|lingua=it|accesso=22 marzo 2020}}</ref> a Sant'Aquilina, al confine con la Repubblica di San Marino, e il Museo Nazionale del Motociclo, in località Casalecchio.
==Galleria fotografica==
<div align=center style="overflow: auto">
<gallery>
File:Museo di rimini, sezione archeologica, piano interrato.JPG|Museo della Città, Sezione archeologica
Immagine:Rimini - Ponte romano - Foto Giovanni Dall'Orto, aprile 2004 01.jpg|Ponte Tiberio
File:Museo della cittò di rimini, cortile 02.JPG|Il Lapidario romano, esposto nel cortile interno del Museo della Città
Immagine:Rimini.jpg|Vista della [[spiaggia]]
File:Scuola riminese, giudizio universale, da san giovanni evangelista (oggi sant'agostino) a rimini, 1310 ca. 01.JPG|Museo della Città, Sala del Giudizio Universale
Immagine:Rimini - Piazza - Foto Giovanni Dall'Orto, aprile 2004.jpg|Piazza Cavour
Immagine:Fontana della Pigna in Rimini.JPG|Fontana della Pigna
Immagine:Rimini-via01.jpg|Via di Borgo [[San Giuliano]]
Immagine:Rimini01.jpg|Grattacielo di Rimini
Immagine:Piazza_cavour_rimini.jpg|Piazza Cavour di Rimini in notturna
Immagine:Neve_spiaggia_rimini.jpg|[[Neve]] in spiaggia a Rimini
Immagine:Molo_di_Rimini.JPG|Molo di Rimini
Image:Tempietto del Bramante.JPG|Rimini, Piazza Tre Martiri Tempietto del Bramante
Immagine: Tempio malatestiano.jpg|Rimini, Tempio Malatestiano
Immagine:Arco d'Augusto.jpg.JPG|Arco d'Augusto
Image:SigismondoMalatesta.jpg|Ritratto di Sigismondo Malatesta, [[Piero Della Francesca]], [[Louvre]]
Immagine:Rimini-Gonfalone.png|Gonfalone della città
</gallery>
</div>
 
==Voci= correlateMedia ===
==== Stampa ====
* [[Personalità legate a Rimini]]
La città può vantare, a meno di trent'anni di distanza dalla data di fondazione della prima gazzetta italiana a [[Firenze]], la pubblicazione del suo primo giornale, il ''Rimino'' (1660), stampato dal tipografo veneziano Simbene Simbeni<ref name=meldini90 >{{cita|Meldini |p. 90|meldini}}.</ref>.
* [[Rimini Calcio Football Club]]
Negli anni compresi tra l'[[Unità d'Italia]] e la prima metà del [[XX secolo|Novecento]] il largo numero di testate riminesi riflette la varietà e la pluralità delle posizioni e degli interessi cittadini<ref name=meldini90-91 >{{cita|Meldini |pp. 90-91|meldini}}.</ref>.
Assai numerose furono le testate di partiti politici (''Il Progressista'', ''La Vita Nuova'', ''L'Alfabeto'', ''Italia''<ref name="contipasini161">{{cita|Conti e Pasini|p. 161|contipasini}}.</ref>, ''Il Mulo'', ''L'Azione Democratica'', ''La Discussione'', ''Il Momento'', ''La Riscossa'', ''L'Ausa'', ''La Lotta'', ''Il Giornale del Popolo'')<ref name="contipasini195">{{cita|Conti e Pasini|p. 195|contipasini}}.</ref> e le testate fasciste (''La Penna Fascista'', ''La Prora'', ''Il Tricolore'', ''La Testa di Ponte'', ''Il 33'')<ref name="contipasini233">{{cita|Conti e Pasini|p. 233|contipasini}}.</ref>, cui si affiancarono quelli di istituzioni pubbliche, enti religiosi, categorie professionali e movimenti culturali.
Singolare testimonianza delle vicende storiche, dello sviluppo turistico e dell'evoluzione dei costumi sono i periodici balneari (''Corriere dei Bagni'', ''Nettuno'', ''La Sirena'', ''Galatea'', ''La tregua di Attila'', ''Zigh-zagh''<ref name="contipasini161"/>, ''Il Gazzettino Verde'', ''La Perla dell'Adriatico'', ''Il Nautilo'', ''Loreley'', ''Il Concerto'', ''Il Lunario''<ref name="contipasini195"/>, ''Il Lido'', ''Il Moscone'', ''Il Ficcanaso'', ''Il Giojante'', ''Allegre Giornate''<ref name="contipasini233"/>).
L'informazione locale di Rimini è curata dalle redazioni dei quotidiani ''Corriere di Rimini'', ''[[Il Resto del Carlino]]'', il ''[[Corriere Romagna]]'' e dal settimanale cattolico ''Il Ponte''.
 
==== Altri progettiRadio ====
La prima emittente radiofonica della città fu ''Radio Rimini'' (1975), le cui trasmissioni proseguirono fino al 1993<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20RIMINI.htm|titolo=Radio Rimini}}</ref>. A Rimini ha sede ''Radio Icaro'', fondata a Riccione nel 1981 e facente parte del circuito nazionale di radio cattoliche “Inblu”.
{{interprogetto|commons=Rimini|q}}
 
==== Televisione ====
==Note==
La prima emittente televisiva cittadina fu [[Babelis tv]] poi rinominata ''TeleRimini'' (dal 2006 ''Rete 8-V.G.A'') le cui trasmissioni ebbero inizio nel dicembre 1971<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/V.G.A.%20TELERIMINI.htm|titolo=V.G.A - TeleRimini|accesso=3 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924120607/http://www.storiaradiotv.it/V.G.A.%20TELERIMINI.htm|urlmorto=sì}}</ref>, con servizi sulla città e il suo territorio, telecronache di eventi sportivi e telefilm. L'informazione televisiva locale è curata inoltre da ''[[Teleromagna]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.teleromagna.it/ | titolo=Teleromagna |accesso=11 settembre 2015}}</ref> e ''IcaroTV'', che si occupano di cronaca, sport, folklore e programmi di approfondimento.
 
=== Arte ===
{{Vedi anche|Arte riminese}}
[[File:Rimini208.jpg|thumb|Cornice del mosaico di Anubi (Rimini, Museo della Città)]]
 
Lo sviluppo delle arti figurative a Rimini fu sempre condizionato in larga misura da apporti esterni, cui si devono opere assai rappresentative: l'assenza di una cultura artistica locale realmente attiva e autonoma spiega bene questo fenomeno, protrattosi nei secoli pur con alcune rare eccezioni<ref name=pasiniarte167 >{{cita| Pasini|p. 167|pasiniarte}}.</ref>. La dispersione e la distruzione di molte testimonianze d'arte, dovute specialmente ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, non sempre consentono una lettura unitaria della storia artistica locale.
 
I monumenti più grandiosi dell'antichità a Rimini, l'Arco d'Augusto e il Ponte di Tiberio, furono costruiti per iniziativa dall'imperatore Augusto. Grandi edifici pubblici e importanti luoghi collettivi (anfiteatro, teatro, foro, terme)<ref name=maroni47-48 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 47-48|maroni}}.</ref> sorsero nella prima età imperiale secondo forme architettoniche e modelli ormai consolidati. I caratteri tipologici dell'edilizia residenziale di età imperiale non hanno riscontri nelle regioni della Gallia Cisalpina, tanto per la complessità planimetrica, quanto per la ricchezza di ambienti di rappresentanza e la presenza di vasche ornamentali<ref name=scagliarini277 >{{cita|Scagliarini Corlaita|p. 277|scagliarini}}.</ref>. In età romana Rimini fu un centro artistico importante, per la presenza di pregevoli opere di importazione e per lo sviluppo in loco di officine e scuole specializzate nella produzione di ceramiche, terrecotte architettoniche<ref name=maroni35 >{{cita| Maroni e Stoppioni|p. 35|maroni}}.</ref>, bronzi artistici<ref name=maioli195 >{{cita| Maioli|p. 195|maioli}}.</ref> e mosaici<ref name=bollini294 >{{cita| Bollini|p. 294|bollini}}.</ref>, che raggiunsero altissimi livelli tecnici<ref name=maroni54 >{{cita| Maroni e Stoppioni|p. 54|maroni}}.</ref>.
 
Con l'istituzione del libero comune sorsero in fasi distinte le sedi del potere civile, Palazzo dell'Arengo e Palazzo del Podestà, la cui struttura è analoga a quella dei [[broletto|broletti]] dell'[[Italia settentrionale]]<ref name="pasiniarte170"/>. La più importante testimonianze dell'architettura ecclesiastica medievale è rappresentata dalla chiesa di Sant'Agostino<ref name="pasiniarte170"/>. Intorno al 1310 [[Giotto]] dipinse gli affreschi e il ''Crocifisso'' su tavola della chiesa di San Francesco: opere importantissime che furono determinanti per lo sviluppo della [[Scuola riminese]] del Trecento<ref name=pasiniarte172 >{{cita| Pasini|p. 172|pasiniarte}}.</ref>, espressione artistica autonoma e di alto livello<ref name=pasiniarte170 >{{cita| Pasini|p. 170|pasiniarte}}.</ref>, alla quale appartennero il Maestro dell'Arengo, [[Giovanni Baronzio]], [[Neri da Rimini]], Giovanni da Rimini, Giuliano da Rimini e [[Francesco da Rimini]]<ref name=pasiniarte173 >{{cita| Pasini|p. 173|pasiniarte}}.</ref>.
 
Nella prima metà del [[XV secolo|Quattrocento]] il signore di Rimini, Sigismondo Pandolfo Malatesta, le cui ambizioni di mecenatismo furono di certo finalizzate ad accrescere il suo prestigio<ref name=pasinimalatestiano18 >{{cita| Pasini|p. 18|pasinimalatestiano}}.</ref>, promosse la costruzione di opere architettoniche di assoluto rilievo: il [[Tempio Malatestiano]] di Leon Battista Alberti e Castel Sismondo. Per il monumento che doveva rendere immortale il suo nome, il Tempio Malatestiano, Sigismondo Pandolfo Malatesta chiamò Agostino di Duccio e Piero della Francesca, il cui affresco, ''[[Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo]]'', insieme al ritratto su tavola del signore custodito al [[Louvre]], rappresenta una tappa fondamentale nel percorso stilistico del maestro toscano<ref name=pasiniarte174-175 >{{cita| Pasini|pp. 174-175|pasiniarte}}.</ref>. Nella seconda metà del secolo giunsero a Rimini, sempre su commissione malatestiana, opere di Giovanni Bellini e Domenico Ghirlandaio.
 
Dopo la caduta dei Malatesta, perduto il ruolo di capitale, non si ebbero più grandi opere a Rimini. L'architettura barocca sfuggì agli eccessi e ai fasti propri di questo stile e mantenne un carattere più sobrio e controllato, al pari delle coeve opere bolognesi<ref name="pasiniedificisacri31"/>. La pittura barocca assunse spiccati accenti naturalistici nei dipinti di Guido Cagnacci e [[Giovan Francesco Nagli]], detto il Centino<ref name=pasiniedificisacri31 >{{cita| Pasini|p. 31|pasiniedificisacri}}.</ref>, che si distinguono per le ricerche formali sull'uso della luce. Le architetture neoclassiche più significative furono realizzate da architetti forestieri, tra cui [[Giuseppe Valadier]], Giuseppe Achilli e [[Luigi Poletti]]<ref name=pasiniarte180-181 >{{cita| Pasini|pp. 180-181|pasiniarte}}.</ref>. Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, secondo il nuovo gusto borghese per lo [[Eclettismo (arte)|storicismo eclettico]] ed il linguaggio dell'[[Art Nouveau]], sorsero grandi alberghi, villini e stabilimenti per l'alta società, concepiti come volumi tradizionali ma arricchiti da decorazioni floreali e motivi esotici.
 
Nel complesso scenario dell'architettura contemporanea spiccano le opere di [[Paolo Portoghesi]], [[Massimiliano Fuksas]], [[Mario Cucinella]], [[Ron Arad (designer)|Ron Arad]] e dello studio GMP (Gerkan, Marg und Partner)<ref name=farina218 >{{cita|Farina|p. 218|farina}}.</ref>. Opere rappresentative dell'arte riminese del Novecento sono le sculture informali di Elio Morri e [[Arnaldo Pomodoro]] (autore del monumento funebre a Federico Fellini), le illustrazioni per grandi firme della moda di René Gruau, la street art di Eron; da ricordare inoltre i manifesti balneari di noti grafici e pittori italiani e stranieri, tra cui Adolfo Busi, [[Marcello Dudovich]] e [[Milton Glaser]].
 
=== Teatro ===
[[File:Teatro Novelli Rimini.jpg|thumb|Interno del teatro Novelli]]
Il principale teatro della città è il [[Teatro Amintore Galli]]. Inaugurato nel [[1857]] su progetto dell'architetto italiano [[Luigi Poletti (architetto)|Luigi Poletti]], il teatro è stato pesantemente danneggiato dai [[bombardamenti]] [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] nel dicembre 1943. I saccheggi e le demolizione che seguirono nel [[Secondo dopoguerra|dopoguerra]] ne lasceranno intatta solo la facciata e parte del [[foyer]]. Dopo una lunga e travagliata storia che vede tentativi di ricostruzioni, modifiche e destinazione ad altri usi, i lavori di ricostruzione veri e propri sono cominciati nel 2014 e si sono conclusi nell'ottobre del 2018, durante i quali sono emersi i resti di una [[basilica paleocristiana]], che a oggi sono inclusi nel museo archeologico realizzato sotto al teatro assieme al "Galli Multimediale", un innovativo progetto di museo a carattere storico-archeologico, finanziato in buona parte dalla [[Regione Emilia-Romagna]], e una sezione interamente dedicata a uno dei principali volti musicali del passato quale è [[Giuseppe Verdi]]. Certa è la presenza di un teatro stabile a Rimini dal 1681, quando il Consiglio comunale decise la trasformazione del salone dell'Arengo in una sala teatrale di grandi dimensioni a palchetti in legno<ref name="farneti158">{{cita|Farneti |p. 158|farneti}}.</ref> su progetto del veneziano Pietro Mauri. Gli spettacoli delle compagnie filodrammatiche qui rappresentati furono seguiti per breve tempo dal giovane [[Carlo Goldoni]], trasferitosi a Rimini per studiare alla scuola di filosofia dei Domenicani<ref name="farneti158"/>.
Le strutture del teatro si rivelarono ben presto insufficienti per il limitato numero di posti e furono smantellate nel 1839 a causa di motivi statici.
Anche il Teatro Buonarroti, fondato nel 1816 e frequentato principalmente da esponenti dell'aristocrazia riminese, dovette essere chiuso nel 1843 per minacce di crolli.
Tra il 1842 e il 1857 fu costruito il Teatro comunale Vittorio Emanuele II (dal 1947 dedicato a Amintore Galli), progettato da Luigi Poletti secondo gli ormai tradizionali canoni del teatro ottocentesco. Il monumentale edificio neoclassico, preceduto da un portico a cinque arcate, si componeva di un grande atrio a tre navate al piano terra, di un foyer al piano superiore e di una cavea di tre ordini di ventuno palchi sui quali girava la balconata del loggione.
Il teatro, inaugurato con la prima de l{{'}}''Aroldo'' di Giuseppe Verdi, diretta dal maestro di Busseto, ospitò prestigiose stagioni liriche e di prosa fino alla sua parziale distruzione, avvenuta nel dicembre 1943 a causa di un bombardamento aereo.
 
* Nell'immediato dopo guerra il Teatro viene occupato dai militari e poi, dai riminesi stessi, saccheggiato di arredamenti, mobilio, lampadari al fine di utilizzare i materiali per ricostruire le abitazioni distrutte dalla guerra. Nel 1947 il Teatro, semidistrutto, è dedicato al musicista Amintore Galli (1845-1919), critico musicale e compositore famoso a livello nazionale e mondiale, per il successo del suo Inno dei lavoratori con il testo scritto da Filippo Turati.
* Nel 1975, viene realizzato il primo restauro dell'avancorpo del Teatro. È rinnovata la pavimentazione degli atri e delle sale laterali, consolidati con travi in ferro il piano e il soffitto della sala Ressi, restaurate le decorazioni e le pitture, impermeabilizzato l'esterno dell'edificio. Negli anni a seguire il foyer viene utilizzato per lo svolgimento del Consiglio Comunale.
* Nel 1997, grazie a un finanziamento del Ministero dei Beni Culturali per i Beni Architettonici di Ravenna si provvede al restauro delle facciate esterne, delle superfici decorate nella Sala delle Colonne e nella Sala Ressi e al rifacimento di alcune pavimentazioni.
* Nel 2010, dopo un lungo dibattito culturale sulle modalità di ricostruzione del Teatro Galli, viene approvato il progetto che prevede la ricostruzione della Sala e del Palcoscenico, che viene così a sostituire il progetto di un teatro completamente nuovo che aveva vinto il concorso bandito dal Comune e firmato dall’architetto Adolfo Nicolini, della scuola fiorentina.
* Fra gli anni 2010-2015, grazie al contributo economico della Regione Emilia-Romagna – finanziamento Europeo POR FESR – viene realizzato un complesso e articolato intervento di restauro, consolidamento e adeguamento funzionale del Foyer in grado di recepire anche le nuove esigenze legate alla ricostruzione di tutto il Teatro. Nel corso dei lavori viene realizzata anche a livello del 2^ sottotetto, prevista dall’architetto Luigi Poletti ma incompleta dal 1857.
* Il 30 ottobre 2011 il teatro viene riaperto con la presentazione dello spettacolo ''De bello Gallico - Rimini Enklave'' creato dal regista [[Roberto Paci Dalò]] e allestito come progetto ''[[site-specific]] '' nel cantiere del teatro. Grazie a questa prima presentazione, negli anni a seguire gli spazi verranno talvolta utilizzati per brevi periodi in particolare nel periodo natalizio.
* Nel 28 marzo 2015, conclusi i lavori di restauro iniziati nel 2010, il Foyer viene consegnato alla città per essere utilizzato come contenitore culturale nell'attesa che si concluda la ricostruzione del Teatro Galli.
* Il 28 ottobre 2018 terminano tutti i lavori di restauro e il teatro viene ufficialmente riconsegnato alla città.
 
Dal dopoguerra ad oggi le rappresentazioni ripresero al moderno Teatro [[Ermete Novelli]], inaugurato nel 1935 a Marina Centro, sul luogo dell'Arena Lido, che allietava con serate di prosa e di operette il soggiorno dei turisti al lido di Rimini.
 
=== Cinema ===
[[File:Fellini.jpg|thumb|Federico Fellini sul set cinematografico]]
Rimini compare per la prima volta sullo schermo in alcuni filmati sulla vita balneare, tra cui il documentario ''Rimini l'Ostenda d'Italia'' (1912)<ref name=meldini102 >{{cita|Meldini |p. 102|meldini}}.</ref>. Negli anni trenta i cinegiornali ''Luce'' celebrano la conquista del tempo libero e la nascita del turismo di massa, divulgando per la prima volta l'immagine della città a un vasto pubblico. Fu tuttavia Federico Fellini, tra i più noti registi della storia del cinema, a rendere celebri nel mondo personaggi, luoghi e atmosfere di Rimini attraverso i suoi film, ispirati alla sua città natale, anche se girati quasi interamente negli [[studi di Cinecittà]], a Roma: ''[[I vitelloni]]'' (drammatico 1953), ''[[8½]]'' (drammatico 1963, premio Oscar 1964), il documentario ''[[I clowns]]'' (1970) e specialmente ''[[Amarcord]]'' (drammatico 1973, premio Oscar 1975).
I film e gli scritti del regista rivelano la conflittualità del suo rapporto con Rimini. Fellini ammise di non tornarvi volentieri: una sorta di imbarazzo nacque in lui per avere “speculato” tanto sulla sua città, che rappresentava per lui più una “dimensione della memoria” che un luogo reale<ref name=fellini25 >{{cita| Fellini|p. 25|fellini}}.</ref>. Nei suoi lungometraggi ricorrono spesso, con significati allegorici, i temi autobiografici e le rievocazioni oniriche del mare, simbolo dell'avventura e del viaggio, del mondo contadino e popolare, della ricchezza e dello sfarzo del Grand Hotel, della città che scompare nei banchi di nebbia delle giornate invernali.
Oltre ai lungometraggi di Fellini, tra i numerosi film girati a Rimini spiccano ''[[La prima notte di quiete]]'' (drammatico 1972, regia di Valerio Zurlini), ''[[Rimini Rimini]]'' (comico 1987, regia di Sergio Corbucci), ''[[Abbronzatissimi]]'' (comico 1991, regia di Bruno Gaburro), ''[[Sole negli occhi (film)|Sole negli occhi]]'' (drammatico 2001, regia di Andrea Porporati), ''[[Da zero a dieci]]'' (drammatico 2002, regia di Luciano Ligabue) e ''[[Non pensarci]]'' (commedia 2007, regia di Gianni Zanasi).
 
=== Musica ===
Il primo musicista riminese di cui si abbiano notizie fu Sant'Arduino da Rimini (X secolo)<ref>{{cita web|url=http://www.ilponte.com/stampa.php?sid=452474|titolo=Rimini, una vivacità musicale antica|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150212191505/http://www.ilponte.com/stampa.php?sid=452474}}</ref>; una tradizione musicale di un certo rilievo è testimoniata nel secolo successivo dalla presenza di una “Scuola cantorum” presso la cattedrale di Santa Colomba.
Tra il XV e il XVI secolo è da ricordare la significativa presenza di [[Guillaume Dufay]], compositore francese tra i più importanti del tempo, che fu alla corte malatestiana fino al 1427 e vi compose numerose opere, e di [[Pietro Aaron]], che nel 1518 divenne il primo maestro di cappella del coro della cattedrale.<br />
Nel 1690 la città diede i natali a [[Carlo Tessarini]], violinista e compositore di concerti, sonate e sinfonie<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina27.html.|titolo=Carlo Tessarini (c. 1690-c.1767)|urlmorto=sì|accesso=3 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060513230051/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina27.html}}</ref>.<br />
Rimini diede anche i natali al musicista [[Benedetto Neri]] 1771 - 1841, che visse e morì a Milano, dove fu professore al Conservatorio e Direttore musicale del Duomo.<br />
Amintore Galli, illustre musicologo e compositore nato nel 1845 a [[Talamello]], frequentò il Ginnasio di Rimini prima di trasferirsi a [[Milano]] per studiare al Conservatorio<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina38.html|titolo=Amintore Galli (1845-1919)|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150212191054/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina38.html}}</ref>. Galli fu critico per il quotidiano musicale “Il Secolo” e compose nel 1886 l{{'}}''Inno dei lavoratori''; a lui fu dedicato nel 1945 il Teatro comunale di Rimini.
[[File:Banda Citta di Rimini in concerto al Teatro A. Galli di Rimini.jpg|alt=La Banda Città di Rimini in concerto presso il Teatro A. Galli|miniatura|La Banda Città di Rimini in concerto presso il Teatro A. Galli]]
Tra la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e i primi anni del Novecento una certa vivacità caratterizzò lo Stabilimento dei Bagni, presso il quale si tenevano eventi mondani e serate danzanti; negli stessi anni furono ospiti del lido di Rimini il soprano Elena Bianchini Cappelli e il tenore [[Enrico Caruso]]<ref name="farina99">{{cita|Farina|p. 99|farina}}.</ref>.
In anni recenti la città diviene ispirazione per l'[[Rimini (Fabrizio De André)|omonimo album]] di [[Fabrizio De André]], pubblicato nel 1978, ed è ricordata in diverse canzoni popolari italiane e straniere: ''Rimini'' (Fabrizio De André), ''Inutile'' ([[Francesco Guccini]]), ''Amarcord'' ([[Nino Rota]], nella colonna sonora dell'omonimo film di Fellini), ''Adriatico'' ([[Claudio Lolli]]), ''Tokyo storm warning'' ([[Elvis Costello]]), ''Ritorna a Rimini'' ([[Fred Buscaglione]]). Sono nati a Rimini il cantautore [[Samuele Bersani]], la cantante [[Raffaella Cavalli]], il compositore e regista Roberto Paci Dalò e il compositore e produttore discografico [[Carlo Alberto Rossi]], autore di canzoni di successo (''Le mille bolle blu'' e ''E se domani'' di [[Mina (cantante)|Mina]]).
 
Ha sede nel comune l'associazione musicale Filarmonica Città di Rimini, con origini risalenti al 1828, che interviene nei principali eventi istituzionali della città ed organizza concerti e manifestazioni.
 
=== Cucina ===
[[File:Fettuccine_al_rag%C3%B9_modified.JPG|thumb|Tagliatelle al ragù]]
 
La cucina riminese è semplice, popolare, ed è legata indissolubilmente alle tradizioni della civiltà contadina e alla cultura della terra, con influssi peculiari dovuti alla posizione tra mare e collina, al confine tra Romagna e Marche. I piatti riminesi si basano sull'uso di farina, uova, formaggi, carne e legumi, ingredienti classici della [[cucina romagnola]], ai quali si aggiungono il [[pesce azzurro]], di cui il mare Adriatico era ricchissimo, le erbe aromatiche – aglio, finocchio selvatico, prezzemolo, rosmarino, rosole, ortica, rucola – e prodotti tipici locali, tra cui [[olio extravergine di oliva]], strigoli, bietole e spinaci.
 
Il piatto principale è tradizionalmente la [[pasta]], asciutta, in brodo o al forno, preparata in molte forme diverse. I primi piatti si ottengono quasi tutti dalla sfoglia, uno degli elementi distintivi della cucina locale: un impasto di uova e farina, lavorato a mano e steso con il mattarello, dalla superficie fine e lievemente rugosa per assorbire i condimenti. Una versione verde della sfoglia, preparata con l'aggiunta di spinaci, viene utilizzata per le [[lasagne al forno]]. Tra i primi figurano i [[cappelletti]], i [[passatelli]] in brodo, le lasagne al forno, i [[cannelloni]], i nidi di rondine, i [[ravioli]], le [[tagliatelle]], i [[garganelli]], i [[maltagliati]], gli [[gnocchi]] e gli [[strozzapreti]]<ref>{{cita web|url=http://www.riviera.rimini.it/situr/enogastronomia|titolo=Riviera di Rimini. Enogastronomia}}</ref>, spesso conditi con ragù di carne o con burro e salvia.
 
[[File:Piadina.jpg|thumb|Piada romagnola]]
 
I secondi piatti comprendono piatti di carne quali il [[pollo alla cacciatora]], il coniglio in porchetta, le [[zucchine ripiene]], i salumi, le grigliate miste composte da braciole di castrato e salsicce di maiale, e piatti di pesce, tra cui le grigliate di sgombri, saraghine, sardoncini e sarde, gli spiedini di pesce cotti sul “focone”, le seppie con i piselli, le fritture di calamaretti e di bianchetti (qui conosciuti come “omini nudi”)<ref>{{cita web |url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-storia_cucina/pagina73.html|titolo=I piatti tipici|editore=Comune di Rimini |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150118114337/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-storia_cucina/pagina73.html }}</ref>.
 
La [[piada]], chiamata anche piadina, è un pane di antica tradizione, sottile e friabile, ottenuto da un impasto di [[farina]], [[acqua]], [[strutto]] e [[sale]], e fatta cuocere al fuoco su un testo di terracotta o in ghisa. È spesso accompagnata a grigliate di carne o di pesce, salsicce, verdure gratinate, salame, prosciutto, formaggi freschi o erbe di campagna. I cassoni, o crescioni, sono focacce ripiene che costituiscono una variante “chiusa” della piada<ref>{{cita web|url=http://www.riviera.rimini.it/situr/enogastronomia/ricette-della-tradizione/ricetta-della-piada-o-piadina.html|titolo=Ricette della tradizione. Piada}}</ref> e vengono farciti con numerosi ripieni differenti: rosole ed erbe di campo, patate e salsicce, pomodoro e mozzarella.
 
I contorni comprendono insalate miste, verdure gratinate, patate al forno, strigoli saltati in padella, [[olive]] marinate con [[finocchio selvatico]], [[aglio]] e scorza d'arancia.
I dolci riminesi sono rustici e venivano preparati quasi esclusivamente in occasione del [[Natale]] e del [[Carnevale]]. La ciambella appartiene alla tradizione di Natale; i [[fiocchetti]] e le [[Castagnole (dolce)|castagnole]] a quella di Carnevale; la [[piada dei morti]] è un dolce con noci, uvetta, pinoli e mandorle, caratteristico del mese di novembre<ref>{{cita web|url=http://www.riviera.rimini.it/situr/enogastronomia/ricette-della-tradizione/ricetta-della-piada-dei-morti.html|titolo=Ricette della tradizione. Piada dei morti}}</ref>. La [[zuppa inglese]] è un dolce particolarmente ricco che combina il gusto delicato della crema pasticciera a quello robusto dei savoiardi imbevuti in diversi liquori<ref>{{cita web|url=http://www.riviera.rimini.it/situr/enogastronomia/ricette-della-tradizione/ricetta-zuppa-inglese.html| titolo=''Ricette della tradizione. Zuppa inglese''}}</ref>. I dessert di frutta includono i [[fichi]] caramellati, le [[Pesca (frutto)|pesche]] con l'Albana e le [[fragole]] con il vino rosso.
 
Prodotti tipici locali sono lo [[squacquerone]], formaggio fresco a pasta molle, dal sapore leggermente acidulo, e la saba, sciroppo d'uva o mosto cotto, usato per la preparazione di dolci.
L'olio extravergine di oliva ha una tradizione storica testimoniata dalla presenza di frantoi attivi sin dall'antichità<ref>{{cita web|url=http://www.riminiturismo.it/110833/27/Olio_Extra_Vergine_di_oliva_Colline_di_Romagna_DOP.html|titolo=''Olio extravergine di oliva Colline di Romagna DOP''|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150118123526/http://www.riminiturismo.it/110833/27/Olio_Extra_Vergine_di_oliva_Colline_di_Romagna_DOP.html}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.stradadeivinidirimini.it/i-prodotti/?lang=it|titolo=Olio}}</ref>. La produzione di olio deriva principalmente dalla varietà Correggiolo, la più diffusa sul territorio, dal colore giallo con riflessi verdi molto intensi e dal sapore fruttato, con note aromatiche di mandorla verde<ref>''Un filo d'Olio'', Rimini, Provincia di Rimini, 2007, p. 17.</ref>.
I vini più noti sono il [[Sangiovese di Romagna|Sangiovese]], dal colore rosso rubino carico, e il [[Trebbiano di Romagna|Trebbiano]], bianco asciutto e armonico, ma anche altri vini si sono imposti per le loro caratteristiche qualitative: il [[Pagadebit]], la [[Rebola]], il [[Cabernet Sauvignon]]<ref>{{cita web|url=http://www.collidiriminidoc.it/vitigni-doc-colli-di-rimini.html|titolo=''I vitigni della DOC Colli di Rimini''|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140826032028/http://www.collidiriminidoc.it/vitigni-doc-colli-di-rimini.html}}</ref> e l'[[Albana di Romagna|Albana]], bianco secco e amabile risalente probabilmente all'epoca romana.
 
=== Eventi ===
[[File:PalaCongressi Rimini (aprile 2011).jpg|thumb|Il [[Palacongressi di Rimini]]]]
Manifestazioni ed eventi di primo piano si tengono a Rimini in ogni periodo dell'anno.
 
Ogni anno sono in programma diversi eventi: dalle rassegne, la più nota delle quali è la Sagra Musicale Malatestiana<ref>''{{cita testo|url=http://www.sagramusicalemalatestiana.it/|titolo=Sagra Musicale Malatestiana}}''</ref>, a concerti, eventi sportivi (''[[Paganello (frisbee)|Paganello]]''), culturali [[Festival del mondo antico]], e mondani, tra cui particolare rilievo ha la [[Notte rosa (evento)|Notte Rosa]], che si festeggia in contemporanea lungo l'intera costa dell'Emilia-Romagna. In inizio estate altri eventi caratterizzano la città, uno di questi è "''Al Mèni''"<ref>{{cita testo|url=http://www.riminiturismo.it/visitatori/eventi/manifestazioni-e-iniziative/al-meni-2018|titolo=Al Mèni}}</ref>, Rimini diventa la capitale italiana del gusto, il Circo 8 e 1/2 dei sapori, showcooking degli chef, street food gourmet, gelati stellati, mercato dei prodotti di contadini, artigiani e designer.
 
Tra il [[1954]] e il [[1956]] la città fu sede delle finali del [[concorso di bellezza]] [[Miss Italia]], che videro l'elezione di [[Eugenia Bonino]] nel 1954, [[Brunella Tocci]] nel 1955 e [[Nives Zegna]] nel 1956.
 
Per quanto riguarda le manifestazioni ed eventi fieristici, Rimini è dotata di un quartiere fieristico moderno e funzionale ([[Rimini Fiera]]) capace di attirare milioni di visitatori ogni anno. Nel solo 2015 il quartiere Fieristico di Rimini ha visto in calendario 41 manifestazioni, totalizzato 8.525 espositori, mentre i congressi e gli eventi ospitati sono stati 141, e il tutto ha generato oltre 2 milioni di presenze<ref>{{Cita web|url=http://www.riminifiera.it/chi_siamo/numeri.asp|titolo=I numeri|accesso=18 febbraio 2021}}</ref>. La società che organizza tali eventi fieristici è l{{'}}''[[Italian Exhibition Group]] S.p.A.'' società per azioni, quotata in [[Borsa Italiana|borsa]]. Il quartiere fieristico di Rimini presidia quattro distretti economici (Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel & Food Industry) con manifestazioni ad alta specializzazione (35 tra annuali e biennali, 11 delle quali con la qualifica di internazionale e per la maggior parte organizzate direttamente).
 
Il quartiere fieristico di Rimini si compone:
* di una struttura fieristica, completata nel 2001 e ampliata nel 2017, che è uno tra i più grandi quartieri fieristici d’Italia, in termini di superficie. Organizzata su un unico livello, dispone di 189.000 m² di superficie utile, di cui 129.000 m² di superficie espositiva lorda e 60.000 m² di superficie per i servizi, ed è dotata di 24 sale convegni modulabili, una stazione ferroviaria interna di linea, 11.000 posti auto, oltre a sala stampa, business center e ristoranti/corner ristorazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.iegexpo.it/it/venues/rimini/quartiere|titolo=Quartiere - Italian Exhibition Group|accesso=18 febbraio 2021}}</ref>
* di un centro dei congressi (il Palacongressi) che sorge dove un tempo si trovava il vecchio quartiere fieristico riminese. Progettato dalla GMP di Amburgo e costruito ex novo dalla Società del Palazzo dei Congressi S.p.A. di Rimini, sorge su un'area di 38.000 metri quadri e ha una capienza complessiva di 9 300 posti. Completano la struttura un'area servizi, ristoranti e centri di ristoro e un sistema di 500 parcheggi interrati.
 
Grazie a queste strutture fieristiche Rimini è sede di congressi nazionali e internazionali. Ad esempio, la città ospita il [[Meeting per l'amicizia fra i popoli]] e le Giornate internazionali di studio “Pio Manzù”, nell'ambito dei quali si tengono interventi, mostre e incontri su temi di attualità, società e politica.<ref>{{Cita web|url=https://www.sagramusicalemalatestiana.it/|titolo=SAGRA MUSICALE MALATESTIANA|sito=SAGRA MUSICALE MALATESTIANA|lingua=it|accesso=8 agosto 2022}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{Vedi anche|Urbanistica di Rimini}}
[[File:Map Tourist settlements 1992 - Rimini - Touring Club Italiano CART-TEM-108 (cropped).jpg|thumb|Evoluzione di Rimini nel XX secolo]]
[[File:Rimini dall'alto (ottobre 2013).jpg|thumb|Vista aerea della città]]
Rimini presenta un impianto urbano di origine romana, riconoscibile dalla regolarità dei tracciati viari del centro storico. Tale impianto, basato su due assi fondamentali, il decumano (Corso d'Augusto) e il cardo massimo (via Giuseppe Garibaldi – via IV Novembre), era originariamente compreso entro i limiti naturali rappresentati dal Marecchia a NO e dell'Ausa a SE. I limiti difensivi rimasero per secoli coincidenti con le mura aureliane.
 
Nel Medioevo la città si espanse verso il porto, dotandosi di una nuova cinta muraria e trasformando alcune aree del centro urbano, come i rioni Montecavallo, Pomposo e Clodio, con strade strette e dall'andamento sinuoso, irregolare e concentrico. I mutamenti verificatisi tra il XV e il XIX secolo non comportarono modifiche sostanziali all'impianto ormai consolidato della città. Le vaste aree libere parzialmente coltivate a orti che esistevano nel tessuto urbano furono rimarginate solo tra la metà dell'Ottocento e i primi anni del Novecento<ref name=conti39-41>{{cita|Conti e Pasini|pp. 39-41|conti}}.</ref>.
 
Nel 1825 l'immigrazione e soprattutto la necessità di localizzare fuori dalla cinta muraria le attività produttive portarono alla formazione, lungo le tre direttrici per l'entroterra, del borgo Sant'Andrea. Questo sobborgo si aggiunse a quelli di San Giuliano e San Giovanni, esistenti rispettivamente almeno dall'XI e XVI secolo, anche se più volte ricostruiti<ref name="conti251">{{cita|Conti e Pasini|p. 251|conti}}.</ref>. Nel 1843 fu costruito il primo stabilimento balneare (1843), che fu collegato direttamente alla città attraverso Viale Principe Amedeo.
 
Dall'inizio del Novecento, grazie allo sviluppo turistico e demografico, Rimini si estese all'esterno della cinta muraria, verso la stazione ferroviaria e il mare. Nel secondo dopoguerra l'espansione delle nuove periferie e la definitiva saturazione della fascia a mare della linea ferroviaria portarono ad una saldatura dell'area urbana con le frazioni litoranee e gli altri centri della Riviera romagnola<ref name=contipasini283>{{cita|Conti e Pasini|p. 283|contipasini}}.</ref>, che si configura oggi come una conurbazione costiera estesa per oltre 50&nbsp;km.
 
=== Suddivisioni storiche ===
Il [[centro storico]] di Rimini, compreso entro la cinta muraria malatestiana, fu storicamente diviso fin dall'età medievale in quattro [[Rione|rioni]]: Cittadella, Clodio, Pomposo e Montecavallo<ref name="conti215">{{cita|Conti e Pasini|p. 215|conti}}.</ref>. I confini esatti dei quartieri non sono noti, ma si suppone dovessero coincidere con le maggiori strade storiche della città: gli attuali Corso d'Augusto, Via Giuseppe Garibaldi e Via Alessandro Gambalunga<ref name="conti215"/>.
 
Il rione Cittadella, nella zona occidentale del centro, ospitava le principali sedi del potere civile e religioso (i palazzi comunali, Castel Sismondo e la Cattedrale di Santa Colomba) e rappresentava di fatto il quartiere più importante della città storica<ref name="conti215"/>.
Il rione Clodio, il più settentrionale, aveva un carattere popolare e un impianto urbanistico strettamente legato alla presenza del fiume Marecchia e alla vicinanza all'antica linea di costa<ref name="conti215"/>, molto più arretrata rispetto a quella odierna.
Il rione Pomposo, il più vasto, assunse il proprio nome dal monastero dei Benedettini di Pomposa; un'ampia parte del territorio per secoli fu occupata da conventi e orti<ref name="conti215"/>, scomparsi in seguito all'espansione del 1907<ref name=contipasini211 >{{cita|Conti e Pasini|p. 211|contipasini}}.</ref>.
Il rione Montecavallo, che costituisce il settore meridionale del centro storico, si caratterizza per l'andamento curvilineo delle strade, di origine medievale e legate alla presenza della Fossa Patara, e per il piccolo rilievo detto “Montirone”<ref name="conti215"/>.
 
All'esterno della cinta muraria, lungo le principali strade, si sviluppavano quattro [[Borgo|borghi]], completamente assorbiti dall'espansione urbana tra gli anni cinquanta e sessanta del Novecento: San Giuliano, Sant'Andrea, San Giovanni e Marina<ref name="conti251"/>.
 
Il borgo più antico ed importante era quello di San Giuliano, lungo la Via Emilia, abitato da pescatori ed esistente già nell'XI secolo<ref name="conti251"/>. Il borgo San Giovanni e il borgo Sant'Andrea (noto anche come borgo Mazzini) furono entrambi distrutti nel corso di un incendio nel 1469<ref name="conti251"/>. Il primo, sviluppatosi lungo la Via Flaminia e abitato da piccoli artigiani e borghesi, fu ricostruito intorno alla metà del Cinquecento; il secondo, formatosi lungo le strade di collegamento con l'entroterra – Via Covignano, Via Marecchiese e Via Monte Titano – fu ricostruito solo a partire dal 1825. Il borgo di Marina, sviluppatosi dal XV secolo lungo la riva destra del fiume Marecchia ed indissolubilmente legato alle attività portuali, fu radicalmente trasformato a causa degli sventramenti per l'apertura di Via dei Mille (1932) e dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, particolarmente pesanti data la vicinanza ai ponti cittadini e allo scalo ferroviario<ref name=conti263 >{{cita|Conti e Pasini|p. 263|conti}}.</ref>.
 
=== Suddivisioni amministrative ===
La legge n. 42/2010 ha soppresso le [[Circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni]] nei comuni con meno di 250&nbsp;000 abitanti. In precedenza il Comune di Rimini era così suddiviso<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/circoscrizioni/|titolo=Circoscrizioni.|accesso=28 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111112121954/http://www.comune.rimini.it/servizi/circoscrizioni/|urlmorto=sì}}</ref>:
* Circoscrizione 1: Centro Storico - Marina Centro – San Giuliano (3,36&nbsp;km²; 19.074 abitanti<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/BollettinoDemografico2010.1298638526.pdf|titolo=Bollettino Demografico 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111112121342/http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/BollettinoDemografico2010.1298638526.pdf}}</ref>)
* Circoscrizione 2: Borgo San Giovanni – Lagomaggio – Marina Lido (3,67&nbsp;km²; 21.033 abitanti)
* Circoscrizione 3: Bellariva – Miramare (5,28&nbsp;km²; 22.701 abitanti)
* Circoscrizione 4: Borgo Mazzini – INA Casa – Vergiano – Corpolò (43,81&nbsp;km²; 23.460 abitanti)
* Circoscrizione 5: Celle – Viserba – San Vito – Santa Giustina (35,23&nbsp;km²; 32.034 abitanti)
* Circoscrizione 6: V PEEP – Grotta Rossa – Gaiofana (43,46&nbsp;km²; 25.019 abitanti)
 
=== Frazioni e località ===
==== Frazioni litorale nord ====
[[File:San Giuliano Mare and Rivabella (14-07-2012).jpg|thumb|San Giuliano Mare e sullo sfondo Rivabella]]
Le [[Frazione (geografia)|frazioni]] litoranee a nord della città sono cinque (da nord-ovest a sud-est): [[Torre Pedrera]], [[Viserbella]], [[Viserba]], Rivabella e San Giuliano Mare. Le località di [[Bellaria]] e [[Igea Marina]], oggi unite nel comune omonimo, furono frazioni di Rimini fino al 1956.
 
Questo tratto di costa, lungo circa 6&nbsp;km, presenta un [[arenile]] meno profondo rispetto alla marina di Rimini e protetto dall'[[erosione]] da [[scogliera|scogliere]], con [[Fondale marino|fondali]] molto bassi (a 500 metri dalla costa si raggiungono circa 5 metri di profondità).
 
Torre Pedrera, la frazione più settentrionale, deve il suo nome all'antica torre fatta costruire nel [[1673]] in prossimità del fiume [[Pedriera]] come difesa contro gli attacchi dei pirati. È dotata di una propria stazione ferroviaria ([[stazione di Rimini Torre Pedrera]]) sulla [[ferrovia Ferrara-Rimini|linea Ferrara-Rimini]].
 
Viserba, la più antica e popolosa tra le frazioni settentrionali, si sviluppò dopo il [[1889]], con l'inaugurazione della stazione ferroviaria ([[stazione di Rimini Viserba]]) sulla linea Ferrara-Rimini<ref name="contipasini116">{{cita|Conti e Pasini|p. 116|contipasini}}.</ref>, creata per favorire il commercio dei materiali della [[corderia]], una fabbrica presente dal [[1840]] e passata da semplice mulino a [[pillificio]] e corderia.
 
Nel [[1908]] Viserba fu collegata al [[Lido di Rimini]] dalla strada litoranea<ref name=contipasini117 >{{cita|Conti e Pasini|p. 117|contipasini}}.</ref>, lungo la quale sorsero numerosi [[villino|villini]], ancora oggi in parte esistenti. Nella prima metà del Novecento Viserba ebbe l'appellativo di "regina delle acque", per la presenza della fonte Sacramora e di abbondanti acque nel sottosuolo, dovute alla sua posizione al centro della [[conoide fluviale]] del Marecchia. Dal secondo dopoguerra Viserba si è espansa ulteriormente verso l'entroterra (''Viserba Monte''), fino a raggiungere in tempi recenti la [[Strada statale 16 Adriatica]], attraverso la costruzione di un vasto quartiere di [[Edilizia residenziale pubblica|edilizia popolare]].
 
San Giuliano Mare, separata dal centro di Rimini solo dal porto canale, è sede della darsena ''Marina di Rimini'', il maggiore [[porto turistico]] della città, dotato di 680 posti barca.
 
==== Frazioni litorale sud ====
Le frazioni litoranee a sud di Rimini sono quattro (da nord-ovest verso sud-est): [[Bellariva (Rimini)|Bellariva]], Marebello, [[Rivazzurra]] e Miramare. La città di Riccione, oggi comune autonomo, costituiva la frazione più meridionale del comune di Rimini fino al 1923.
 
Lungo questo tratto costiero, lungo circa 5&nbsp;km, sorgono le principali [[colonia marina|colonie marine]] di Rimini: il Sanatorio Comasco (1906) e l'Ospizio Marino Bolognese “A. Murri” (1912)<ref name="contipasini90">{{cita|Conti e Pasini|p. 90|contipasini}}.</ref> a Bellariva, la Colonia Villa Margherita (1920) a Marebello<ref name="colonie140">{{cita|IBC|p. 140|colonie}}.</ref>, la Colonia Enel a Rivazzurra (1932)<ref name="colonie141">{{cita|IBC|p. 141|colonie}}.</ref> e le colonie Novarese (1934)<ref name="colonie137">{{cita|IBC|p. 137|colonie}}.</ref> e Bolognese (1932)<ref name="colonie134">{{cita|IBC|p. 134|colonie}}.</ref> a Miramare. Questo tratto di costa fu quasi interamente edificato durante il forte sviluppo turistico degli anni sessanta del Novecento, quando, senza ancora un piano regolatore, furono costruiti uno a ridosso dell'altro numerosi hotel economici e pensioni, aperti a partire da aprile-maggio.
 
La maggiore frazione litoranea meridionale, nonché la più antica, è Miramare, sorta nei primi anni del Novecento e sviluppatasi dagli anni trenta lungo viale Ivo Oliveti e la strada litoranea. Miramare è sede dell'Aeroporto internazionale “Federico Fellini” e possiede una propria [[Stazione di Rimini Miramare|stazione ferroviaria]] sulla linea ferroviaria Bologna-Ancona; ospita inoltre il [[Stazione termale|centro termale]] marino di Riminiterme.
 
==== Altre frazioni importanti ====
San Lorenzo in Correggiano (in dialetto riminese San Lurènz in Curzein), situata sull'omonimo colle, posto tra via Coriano e via Montescudo a circa 4&nbsp;km dalla Strada statale 16 Adriatica, ha una popolazione di circa 500 abitanti. Da sempre parte del contado riminese, nel 1371 era ricordata come ''Villa Plebis Sancti Laurentii in Coregiano'' e ospitava 34 focolari. Il celebre orientalista Giuseppe Adolfo Noel des Verges comprò in questi luoghi nel 1843 la Villa des Vergers.
 
'''Elenco completo delle frazioni e delle località abitate, in ordine alfabetico'''<ref>{{Cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/emiliaromagna/rimini.html|titolo=Comune di Rimini CAP 47921 (RN) Emilia-Romagna - Tutti i dati utili.|accesso=7 dicembre 2016}}</ref>
 
Bellariva, Belvedere, Borgo nuovo, Ca' Acquabona, Ca' Guda, Ca' Palloni, Ca' Rinaldi, Ca' Spina, Ca' Tentoni, Ca' Tomba, Calastra nuova, Calorè, Casalecchio, Case della Fossa, Case Monte Cieco, Case Orsoleto, Case Pradese, Casetti, Casetti Prazzolo, Corpolò, Dogana, Fienili, Fornace, Fornace di Miramare, Fornace Marchesini, Gaiofana, Gaiofana di Vergiano, Ghetto Casale, Ghetto Masere, Ghetto Mavos, Ghetto Petini, Ghetto Piccinelli, Ghetto Randuzzi, Ghetto Tamagnino, Ghetto Tombanuova, Ghetto Turco, Grillo, Grottarossa, Il Palazzone, La Brusada, La Cerbaiola, La Fasolina, La Zingarina, Lagone, Le Casette, Macanno, Malte, Marano, Marebello, Miramare di Rimini, Missiroli, Monte Cieco, Morri, Mulino Carlotti, Ospedaletto, Orsoleto, Osteria, Osteria del Bagno, Osteria del Fiume, Padulli, Pelito, Pozzi, Rivabella, Rivazzurra, Sacramora, Sabanelli, San Fortunato, San Giovanni in Bagno, San Giuliano, San Giuliano mare, San Lorenzo monte, San Lorenzo in Correggiano, San Martino in Riparotta, San Martino in Venti, San Martino monte L'Abate, San Paolo, San Salvatore, [[San Vito (Emilia-Romagna)|San Vito]], Santa Aquilina, Santa Cristina, [[Santa Giustina (Rimini)|Santa Giustina]], Santa Maria in Cerreto, Spadarolo, Stazione Vergiano, Torre Pedrera, Tramontana, Urbinità, Variano, [[Vergiano]], Villa Francolini, Villaggio 1 maggio, Viserba, Viserba monte, Viserbella.
 
== Economia ==
Rimini è un centro turistico di importanza internazionale<ref name=turrigeografia26 >{{cita|Turri|p. 26|turrigeografia}}.</ref>. L'[[economia]] è basata sul terziario turistico, il cui sviluppo, iniziato nella prima metà dell'Ottocento e definitivamente affermatosi con il "miracolo economico" del secondo dopoguerra, ha condizionato gli altri settori: il [[Settore terziario|terziario]] avanzato, il [[commercio]], l'[[edilizia]] e l'[[industria]]<ref>''L'Emilia-Romagna paese per paese'', p. 273</ref>. Tra i maggiori albergatori si possono ricordare Arpesella, Marchetti, Amati e Grossi. L'[[agricoltura]] e la [[Pesca (attività)|pesca]], che per secoli costituirono le principali risorse economiche per la città, sono settori secondari, anch'essi in parte subordinati alle attività turistiche.
 
=== Terziario ===
[[File:Rimini_banner.jpg|thumb|upright=2.5|Spiaggia di Rimini; sullo sfondo le colline romagnole e il promontorio di [[Gabicce]]]]
[[File:Rimini_Beach_1_%282008%29.jpg|thumb|La spiaggia di Rimini]]
[[File:Ruota_panoramica_di_Rimini,_agosto_2012_%283%29.jpg|thumb|La ruota panoramica e il porto di notte]]
[[File:Porto canale, Rimini Italy.JPG|thumb|Veduta del porto canale dal Ponte della Resistenza]]
 
Il turismo a Rimini nacque inizialmente come soggiorno di tipo terapeutico, per cure [[Talassoterapia|talassoterapiche]], [[Idroterapia|idroterapiche]] ed [[Elioterapia|elioterapiche]], evolvendosi in villeggiatura balneare d'élite alla fine dell'Ottocento, in turismo medio e piccolo borghese tra le due guerre e, nel secondo dopoguerra, in turismo di massa<ref name=contipasini9 >{{cita|Conti e Pasini|p. 9|contipasini}}.</ref>.
 
Rimini concentra circa un quarto dell'offerta alberghiera regionale, con oltre 1.000 hotel<ref>''Quadro Conoscitivo PSC, Sistema economico e sociale'', p. 107</ref>, di cui circa 220 aperti tutto l'anno<ref>{{cita web|url=https://www.riminiturismo.it/visitatori/ospitalita/dove-dormire/alberghi?title=&field_indirizzo_albergo_value_1=&field_frazione_albergo_value=All&field_stelle_value=All&field_tipo_di_apertura_value=1|titolo=Hotels. Rimini turismo}}</ref>, per un totale di 72.000 posti letto<ref>''Quadro Conoscitivo PSC, Sistema economico e sociale'', p. 104</ref>, oltre a residence, appartamenti, villette, bed & breakfast e campeggi.
 
Il [[turismo]] si basa sul settore balneare, accanto al quale si sviluppa l'offerta legata alle fiere e ai congressi, agli eventi, alla notte, alla cultura, al benessere e all'enogastronomia<ref>''Quadro Conoscitivo PSC, Sistema economico e sociale'', p. 101</ref>.
 
Rimini è sede di fiere e congressi internazionali, con un quartiere fieristico e un palacongressi tra i più importanti in Europa<ref>{{cita web |url = http://www.confartigianato.it/fiere/documentiUpload/RAPPORTO_CENSIS.PDF |formato = pdf |titolo = Rapporto Censis 2006 |p=1 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121105021849/http://www.confartigianato.it/fiere/documentiUpload/RAPPORTO_CENSIS.PDF }}</ref>, grazie alla posizione geografica e alla concentrazione di strutture ricettive, servizi e attrattive che la città offre.
Il commercio, come numero di imprese e di addetti, figura tra i principali settori economici, con un importante centro commerciale all'ingrosso, due ipermercati, grandi magazzini, supermercati e centinaia di negozi e boutique.
 
=== Industria ===
L'industria, meno sviluppata rispetto al turismo e al terziario, comprende numerose aziende di media e piccola dimensione operanti nei settori alimentare, della meccanica del legno, dell'edilizia, dell'[[arredamento]], dell'[[abbigliamento]] e dell'editoria<ref>{{Cita libro|titolo =L'Emilia Romagna paese per paese|editore = Bonechi|anno = 1992|p = 274|ISBN = 978-88-8029-459-7}}</ref>. Rimini è sede inoltre di uno storico stabilimento delle Officine Manutenzione Ciclica di Trenitalia, specializzato nelle attività di manutenzione e riparazione di mezzi di trazione diesel<ref>{{cita web |url=http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=09089eb7f0984410VgnVCM1000008916f90aRCRD|titolo= L’officina Locomotive di Rimini fra tradizione e innovazione |p=1}}</ref>.
<!-- L'azienda più grande di Rimini è la «[[MARR]]», società per azioni attiva nel settore alimentare.<ref>{{cita web|url=http://topaziende.ilrestodelcarlino.it/|titolo=TOP aziende. Sintesi dei bilanci delle principali aziende 2012|accesso=9 giugno 2013}}</ref> -->
Il sistema produttivo riminese comprende due principali poli industriali e artigianali: quello delle Celle e quello del Villaggio I maggio, situati rispettivamente a nord-ovest e a sud-ovest della città.
 
=== Agricoltura ===
L'agricoltura riveste un'importanza marginale rispetto agli altri settori per l'economia locale<ref>''Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Relazione generale'', pagg. 21–22.</ref>.
 
Nel 2021 le colture che occupano maggiore superficie totale coltivata nella provincia di Rimini sono, in ordine: l'[[erba medica]], il [[Triticum aestivum|frumento tenero]], il [[Triticum durum|frumento duro]], il [[foraggio]] ([[Prato stabile|prati polifiti]]), la [[vitis vinifera|vite]], l'[[olivo]], l'[[Hordeum vulgare|orzo]] e il [[Helianthus annuus|girasole]]; mentre tra gli alberi da frutto predominano l'[[albicocco]], il [[pesco]] e il [[Diospyros kaki|kaki]].<ref>{{Cita web|url=http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCSP_COLTIVAZIONI|titolo=Coltivazioni - ISTAT|data=12 marzo 2022|accesso=10 agosto 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220312092732/http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCSP_COLTIVAZIONI|urlmorto=sì}}</ref>
 
Importanti la tradizione vitivinicola, con i vitigni [[Sangiovese]], [[Trebbiano]], Rebola, Pagadebit e [[Albana]], e la produzione di [[olio extravergine d'oliva]] (con l{{'}}''Olio Colline di Romagna Dop''), da cultivar Correggiolo, Frantoio, Moraiolo, Pendolino e Rossina<ref>''Le città dell'olio'', Touring Club Italiano, p. 69</ref>.
 
=== Pesca ===
Il settore della pesca ha un'importanza secondaria nell'economia della città, nonostante rappresenti una delle attività storiche del territorio. Rimini è uno tra i principali porti pescherecci del mare Adriatico<ref name=turrieconomia72>{{cita|Turri|p. 72|turrieconomia}}.</ref> e la sua flotta, con un centinaio di barche, è la più ampia del compartimento riminese, che comprende un tratto di circa 50&nbsp;km di costa, da [[Cattolica (Italia)|Cattolica]] a [[Cesenatico]]<ref>{{cita web |url=http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/pubblicazioni/download/pubblicazioni_mare/luoghi-della-pesca.pdf |titolo=I luoghi della pesca in Emilia-Romagna |pp=77-82 |accesso=18 gennaio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304030611/http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/pubblicazioni/download/pubblicazioni_mare/luoghi-della-pesca.pdf |urlmorto=sì }}</ref>.
 
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], Rimini è rinomata soprattutto per la produzione di [[ceramiche]], di [[medaglie]] artistiche, di [[mobili|mobili artistici in stile]], di [[Merletto|pizzi]] a tombolo, di [[intarsio|intarsi]] su [[marmo]], e per i laboratori di abbigliamento.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=2 | p=4,6}}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Stazione FS di Rimini (maggio 2011).jpg|thumb|Stazione di Rimini]]
Rimini è collegata alla [[Autostrade per l'Italia S.p.A.|rete autostradale nazionale]] tramite due caselli, situati a nord e a sud della città, della [[Autostrada A14 (Italia)|autostrada A14 Bologna-Taranto]].<br />Altre strade importanti che interessano il comune sono la [[strada statale 9 Via Emilia|via Emilia]] e la strada statale 16 Adriatica<ref>localmente denominata [[via Flaminia]] in quanto il percorso dell'antica consolare terminava proprio a Rimini</ref>.
 
=== Ferrovie ===
[[File:Stazione di Rimini Fiera (railway station).jpg|thumb|Stazione di RiminiFiera]]
La città è attraversata da due linee ferroviarie, la Bologna-Ancona e la Ferrara-Rimini, ed è servita da cinque impianti tra [[stazione ferroviaria|stazioni]] e [[fermata ferroviaria|fermate]]: Rimini, [[Stazione di RiminiFiera|RiminiFiera]], Rimini Miramare, Rimini Viserba e Rimini Torre Pedrera.
 
In passato la città era servita da altre due linee ferroviarie:
* la [[ferrovia Rimini-San Marino|ferrovia elettrica Rimini-San Marino]], funzionante tra il [[1932]] e il 1944, aveva il capolinea riminese presso il binario 1 est della stazione di Rimini e giungeva fino a [[Città di San Marino]] percorrendo la vallata del torrente Ausa su un tracciato simile a quello dell'attuale superstrada;
* la [[ferrovia Rimini-Novafeltria]], chiusa nel 1960, percorreva la Valmarecchia fino a Novafeltria, allora ''Mercatino Marecchia''. A Rimini la stazione capolinea, denominata ''Rimini Centrale'', era situata presso l'attuale [[autostazione]] delle [[Ferrovie Emilia Romagna]].
 
Entrambe le linee erano a [[scartamento ridotto]] da 950&nbsp;mm ed inizialmente furono esercite in [[concessione ferroviaria|concessione]] da società private, rispettivamente la [[Società Veneto Emiliana Ferrovie Tranvie]] (SVEFT) e la [[Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane]] (FTP).
 
=== Aeroporti ===
[[File:Aeroporto Rimini-Miramare.jpg|thumb|Aeroporto "Federico Fellini" a Rimini Miramare]]
Rimini è servita dall'[[Aeroporto di Rimini]], il secondo della regione come numero di passeggeri. La pista, nata come aeroporto militare, ospitò il [[5º Stormo]] intitolato a [[Giuseppe Cenni]] ([[Medaglia d'oro al valor militare]]). L'aeroporto viene talvolta utilizzato come scalo secondario di [[Bologna]].<ref>{{Cita web|url=https://riminiairport.com/|titolo=Rimini Airport - Airiminum}}</ref>
 
=== Mobilità urbana ===
Il trasporto pubblico del bacino di Rimini, comprendente le linee [[autobus]] urbane e interurbane a servizio della città e della provincia, è gestito da [[Start Romagna]]. Start Romagna esercisce anche la [[filovia Rimini-Riccione|filovia interurbana per Riccione]], che nel [[1939]] sostituì la preesistente [[Tranvia Rimini-Riccione|tranvia extraurbana]], la quale svolgeva anche servizio urbano.
 
Dal 23 novembre [[2019]] è attivo il servizio di [[Bus Rapid Transit|autobus a transito rapido]] ''[[Metromare]]'' (in precedenza Trasporto Rapido Costiero), che collega la stazione di Rimini e la [[stazione di Riccione]] con 15 fermate intermedie, viaggiando in sede riservata lungo un itinerario sopraelevato adiacente alla linea ferroviaria (eccetto per il tratto finale su sede promiscua presso la stazione di Riccione).<ref name="inaugurazione">{{cita news |url=https://www.rimininotizie.net/cronaca/2019/11/24/rimini-inaugurato-il-metromare-nuova-linea-di-trasporto-tra-rimini-e-riccione/ |titolo=Inaugurato il Metromare |editore=Rimini notizie |data=23 novembre 2019}}</ref>
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Rimini}}
[[File:Rimini-Gonfalone.png|150px|right|Gonfalone civico]]
 
===Gemellaggi===
Rimini è gemellata con:<ref>{{cita testo|url=http://archivio.comune.rimini.it/servizi/citta/gemellaggi/|titolo=Gemellaggi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150908141850/http://archivio.comune.rimini.it/servizi/citta/gemellaggi/ }}, Comune di Rimini</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.comune.rimini.it/comune-e-citta/citta/gemellaggi|titolo=Gemellaggi|sito=comune.rimini.it|lingua=it|accesso=29 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191231043600/https://www.comune.rimini.it/comune-e-citta/citta/gemellaggi|urlmorto=sì}}</ref>
{{div col}}
*{{Gemellaggio|Cina|Yangzhou}}
*{{Gemellaggio|Francia|Saint-Maur-des-Fossés|1967}}
*{{Gemellaggio|Belgio|Seraing}}
*{{Gemellaggio|Russia|Soči|1977}}
*{{Gemellaggio|Senegal|Ziguinchor}}
*{{Gemellaggio|Stati Uniti|Fort Lauderdale}}
{{div col end}}
 
== Sport ==
[[File:Stadio Romeo Neri Rimini.jpg|thumb|Lo stadio "Romeo Neri"]]
[[File:105 Stadium - Trofeo Tassoni 2011 (1).jpg|thumb|L'RDS stadium, sede di incontri di basket, concerti e spettacoli]]
=== Ciclismo ===
;Giro d'Italia
Rimini è stata [[Sedi di tappa del Giro d'Italia|sede di tappa]] della "[[Giro d'Italia|Corsa Rosa]]" in ventuno occasioni (dodici partenze e nove arrivi);<ref name="GIRO">{{cita web|url=http://www.sitodelciclismo.net/wedstrijdfiche.php?wedstrijdid=22|titolo=Giro d'Italia}}</ref> la prima volta fu l'arrivo, nel [[Giro d'Italia 1932|1932]], della tappa [[Ferrara]]-Rimini vinta da [[Learco Guerra]]<ref name=GIRO/> mentre l'ultima fu nel [[Giro d'Italia 2020|2020]], anche in questo caso un arrivo, con la tappa [[Porto Sant'Elpidio]]-Rimini vinta dal francese [[Arnaud Demare]].<ref name=GIRO/>
 
;Tour de France
Anche il [[Tour de France]] ha avuto la città di Rimini quale sede di tappa: nell'edizione [[Tour de France 2024|2024]] la corsa francese ebbe la "Grande Partenza", per la prima volta in Italia, da Firenze alla volta di Rimini, dove si concluse la prima tappa con la vittoria del francese [[Romain Bardet]].<ref>{{cita web|url=https://tg24.sky.it/sport/2024/06/29/tour-de-france-2024-tappa-1-classifica|titolo=Tour de France 2024, Bardet vince la 1^ tappa e conquista la maglia gialla}}</ref>
 
=== Principali società sportive ===
* [[Rimini Football Club]]: principale squadra calcistica cittadina, ha partecipato a 9 campionati di [[Serie B]] ed ha nel suo palmares anche una [[Coppa Italia Serie C]]. Attualmente milita nel campionato di [[Serie C]].
* [[Basket Rimini Crabs|Basket Rimini]]: ha disputato 32 stagioni fra la prima e la seconda serie nazionale nel periodo 1978-2011. La sua prima squadra è stata attiva fino alla stagione 2017-2018.
* [[Rinascita Basket Rimini]]: nata nel 2018, nel 2020 ha rilevato lo storico codice di affiliazione del Basket Rimini. Milita in [[Serie A2 (pallacanestro maschile)|Serie A2]].
* [[Rimini Baseball Club]]: ha vinto 13 scudetti e 3 Coppe dei Campioni. Dal 2019 non è più iscritta al campionato italiano.
* [[Pallamano Rimini]]: tra le stagioni 1977-78 e 1989-90 ha partecipato a dodici edizioni della [[Serie A (pallamano maschile)|Serie A]] e raggiunto due finali di [[Coppa Italia (pallamano maschile)|Coppa Italia]]. Ha inoltre disputato la [[Coppa delle Coppe 1980-1981 (pallamano maschile)|Coppa delle Coppe 1980-1981]]. Ha cessato la propria attività nel 2013.
* H.C. Rimini: tra le stagioni 1977-78 e 1984-85 ha partecipato a cinque edizioni della Serie A incrociando, per i primi quattro anni, i rivali concittadini della Pallamano Rimini. Nel 1986 si è fusa con la stessa Pallamano Rimini.
* [[New Rimini Baseball Softball]]: nuova realtà nata nel 2021 dalla collaborazione di cinque realtà locali, milita in [[Serie A (baseball)|Serie A]].
* [[Torre Pedrera Falcons Baseball Club|Torre Pedrera Falcons]]: ha vinto numerosi scudetti giovanili di baseball. Nata nel 1977, la prima squadra ha esordito in Serie A nel 2022, retrocedendo però in Serie B a fine stagione.
* Polisportiva Stella: la sezione di calcio maschile milita in [[Promozione (calcio)|Promozione]], quella di basket maschile in DR3 dopo tanti anni in DR1. Mentre quella di volley femminile in Serie D.
* Junior Rimini Baseball: militante in Serie C, è inoltre una delle società dietro al progetto New Rimini Baseball Softball.
* Calcio a Cinque Rimini: militante in Serie C1.
* A.S.D. Rimini Rugby: nata nel 2002, milita in Serie C.
* [[Pallavolo Rimini|Rimini Pallavolo]]: fondata nel 1968, partecipò alla Serie A2 maschile nel 1983-1984. Nel 2014 si è fusa con il Viserba Volley per creare Riviera Volley.
* Riviera Volley: milita in Serie C femminile.
* Pallavolo Viserba: nata nel 1973, aveva raggiunto la Serie B1 maschile con la denominazione Viserba Volley. Nel 2017 è uscita dal progetto Riviera Volley formando appunto Pallavolo Viserba, che oggi milita in Serie C maschile e in Serie D femminile sotto forma di Volley Team Rimini.
* SG Volley: milita in Serie C femminile.
* Femminile Rimini Calcio: operativa dal 2014 al 2018, ha partecipato a tre campionati di Promozione e uno di Eccellenza.
* L.S.D.F.: società di ultimate frisbee.
 
=== Impianti sportivi ===
A Rimini sono presenti 66 impianti sportivi pubblici comunali e 8 provinciali, che comprendono lo [[Stadio Romeo Neri|stadio "Romeo Neri"]], dotato di 9.800 posti a sedere e di una pista di atletica, lo [[stadio dei Pirati|stadio del baseball dei Pirati]], centri sportivi polifunzionali, campi da calcio, palestre, piscine, pattinodromi e campi da rugby<ref>{{cita web|url= http://sport.comune.rimini.it/imp_pubblici/-categoria1/|titolo= Comune di Rimini. Impianti sportivi pubblici.|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150122121750/http://sport.comune.rimini.it/imp_pubblici/-categoria1/}}</ref>. La città è dotata inoltre di due palasport: l'[[RDS Stadium]] (precedentemente noto come 105 Stadium) da circa 5.000 posti, e il [[Palasport Flaminio]], da circa 3.300 posti<ref>{{cita web |url= http://sport.comune.rimini.it/imp_privati/-categoria3/pagina1.html |titolo= Comune di Rimini. Strutture private. |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150122121948/http://sport.comune.rimini.it/imp_privati/-categoria3/pagina1.html }}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
==Collegamenti esterni ==
{{Vedi anche|Bibliografia su Rimini}}
*{{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Emilia-Romagna/Provincia_di_Rimini/Localit%c3%a0/Rimini/|Rimini}}
* {{cita libro|Autori|vari|Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo|1980|Comune di Rimini|Rimini|cid=susinitripponi|SBN=RAV0032722}}
*[http://www.comune.rimini.it/servizi/comune/cultura/museodellacitta/-archivio_eventi/pagina49.html Organo idraulico di Leonardo da Vinci - sito del Museo di Rimini]
* {{cita libro|Giorgio Conti,| Pier Giorgio Pasini|Rimini città come storia|1982|Giusti|Rimini|cid=conti|SBN=RAV0142060}}
*[http://www.cittadarte.emilia-romagna.it Sito delle città d'arte dell'Emilia-Romagna]
* {{cita libro|Giorgio Conti,| Pier Giorgio Pasini|Rimini città come storia 2|2000|Giusti|Rimini|cid=contipasini|SBN =RAV0724508}}
*[http://www.riviera.rimini.it Riviera di Rimini - riviera.rimini.it]
* {{cita libro|Ferruccio|Farina|Una costa lunga due secoli. Storia e immagini della riviera di Rimini|2003|Panozzo |Rimini|cid=farina|ISBN=88-7472-027-0}}
*[http://www.riminiturismo.it/CMS2/main.php Informazioni Turistiche - sito ufficiale del Comune di Rimini]
* {{cita libro|Federico |Fellini |La mia Rimini|1967|Cappelli|Bologna|cid=fellini|SBN=RER0005332}}
*[http://www.escaion.it/ Museo della Piccola Pesca e delle Conchiglie]
* {{cita libro|Angela Fontemaggi, |Orietta Piolanti|Rimini antica. Percorsi archeologici tra terra e mare |2008|Provincia di Rimini |Rimini |cid=fontemaggiriminiantica|SBN=RAV1694838}}
* {{cita libro|Grazia Gobbi,|Paolo Sica|Le città nella storia d'Italia. Rimini|1982|Laterza |Roma|cid=gobbisica|SBN=RAV0016212}}
* {{cita libro|Oriana Maroni,| Maria Luisa Stoppioni|Storia di Rimini|1997|Il Ponte Vecchio|Cesena|cid=maroni|SBN=RAV0305833}}
* {{cita libro|Nevio|Matteini|Rimini. I suoi dintorni. La riviera di Romagna|1966|Cappelli |Rimini|cid=matteini}}
* {{cita libro|Pier Giorgio|Pasini|Itinerari malatestiani a Rimini e nel riminese|2013|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasiniitinerari|ISBN=978-88-8049-868-1}}
* {{cita libro|Pier Giorgio|Pasini|Musei nella provincia di Rimini|2006|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasinimusei|SBN=RAV1624996}}
* {{cita libro|Pier Giorgio|Pasini|Presenze d'arte negli edifici sacri di Rimini e del Riminese |2003|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasiniedificisacri|SBN=RAV1100905}}
* {{cita libro|Luigi|Tonini|Guida del forestiere nella città di Rimini|1864|Malvolti ed Ercolani |Rimini |cid=toniniguida|url=https://books.google.it/books?id=DrA7AQAAIAAJ&printsec=frontcover|SBN=RAV0317628}}
* {{cita libro|Luigi|Tonini|Rimini dopo il Mille|1975|Bruno Ghigi|Rimini|cid=toninimille|SBN =RAV0032047}}
* {{cita libro|Luigi|Tonini|Storia di Rimini: Rimini avanti il principio dell’era volgare|1848|Orfanelli e Grandi|Rimini |cid=toninistoria|SBN=MIL0645350}}
 
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* [[Localizzazione dell'antico Rubicone]]
* [[Miracolo eucaristico di Rimini]]
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* {{Collegamenti esterni}}
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* {{cita web|url=http://www.riminiturismo.it|titolo=Informazioni Turistiche - sito ufficiale del Comune di Rimini}}
* {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=WY4KAAAAIAAJ&printsec=frontcover&dq=Luigi+Tonini#v=onepage&q=&f=false|titolo=Luigi Tonini, Storia di Rimini, Volume 1, 1848.}}
 
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