Invincibile Armata: differenze tra le versioni

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{{conflitto
[[Immagine:Spanish Armada.jpg|300px|thumb|right|''La sconfitta dell'Invincibile Armada'', [[8 agosto]] [[1588]] di [[Philippe-Jacques de Loutherbourg]], dipinto nel [[1796]]]]
|Tipo = Battaglia
L''''Invincibile Armata''' (in spagnolo '''''Armada Invencible''''') fu la flotta composta da 130 vascelli e 24.000 uomini (20000 soldati e 4000 marinai) approntata dal re di [[Spagna]] [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] nel [[1587]] per contrastare la crescente potenza marittimo-commerciale dell'[[Inghilterra]] e per porre termine al conflitto (mai dichiarato) che ormai da due anni veniva combattuto con atti di [[pirateria]] da entrambe le parti. La [[guerra anglo-spagnola (1585-1604)|guerra anglo-spagnola fra il 1585 ed il 1604]], che fu parte della [[guerra degli ottant'anni]],
|Nome del conflitto = Battaglia di [[Gravelines|Gravelinga]]
era iniziata nel [[1585]] con l'invio di truppe inglesi in aiuto dell'[[Olanda]] [[Protestantesimo|protestante]] che allora era possedimento della Spagna [[Chiesa cattolica|cattolica]].
|Parte_di = della [[guerra anglo-spagnola (1585-1604)|guerra anglo-spagnola<br/>(1585-1604)]]
|Immagine = Invincible Armada.jpg
|Didascalia = l'Invincibile Armada attorniata da navi inglesi nell'agosto del 1588. Dipinto di anonimo inglese
|Data = 8 agosto 1588
|Luogo = [[Canale della Manica]] presso [[Gravelines|Gravelinga]]
|Esito = Decisiva vittoria inglese<ref>Whiting, pp. 237-238.</ref><ref>Parker, p. 245.</ref>
|Schieramento1 = *{{Bandiera|ENG}} [[Regno di Inghilterra|Inghilterra]]
*[[File:Statenvlag.svg|20px|border]] [[Repubblica delle Sette Province Unite|Province Unite]]
|Schieramento2 = *[[File:Flag of New Spain.svg|20px|border]] [[Spagna degli Asburgo|Spagna]]
*[[File:Flag Portugal (1578).svg|border|20px]] [[Regno del Portogallo|Portogallo]]
*[[File:Bandera de Nápoles - Trastámara.svg|border|20px]] [[Regno di Napoli]]
*[[File:Flag of the Duchy of Parma.svg|20px|border]] [[Ducato di Parma]]
*[[File:Flag of the Grand Duchy of Tuscany (1562-1737).svg|20px|border]] [[Granducato di Toscana]]
*[[File:Kingdom of Savoy.svg|border|20px]] [[Ducato di Savoia]]
|Comandante1 = [[Charles Howard, I conte di Nottingham]]<br />[[Francis Drake]]<br>[[Justinus van Nassau]]
|Comandante2 = [[Alonso Pérez de Guzmán y Sotomayor|Duca di Medina Sidonia]]<br />[[Juan Martínez de Recalde]]<br />[[Miguel de Oquendo y Segura]]
|Effettivi1 = 34 vascelli<ref>Colin Martin, Geoffrey Parker, ''The Spanish Armada'', Penguin Books, 1999, ISBN 1-901341-14-3, p. 40.</ref><br />163 vascelli mercantili armati<br /><small>(da 30 a 200 t)</small><br />30 ''flyboats''<ref>Erano vascelli leggeri, di stazza oscillante tra le 70 e le 200 t, usati per scopi commerciali.</ref>
|Effettivi2 = 22 [[galeoni]]<br />108 vascelli mercantili armati<ref>Colin Martin, Geoffrey Parker,''The Spanish Armada'', Penguin Books, 1999, ISBN 1-901341-14-3, pp. 10, 13, 19, 26.</ref>
|Perdite1 = 50-100 morti<ref>Lewis, Michael, ''The Spanish Armada'', New York: T.Y. Crowell Co., 1968, p. 184.</ref><br />400 feriti<br />8 navi incendiarie bruciate<ref>John Knox Laughton, ''State Papers Relating to the Defeat of the Spanish Armada, Anno 1588'', pubblicato per la Navy Records Society, 1895, vol. II, pp. 8–9.</ref><br />'''Epidemia:''' {{formatnum:6000}}/{{formatnum:8000}} morti
|Perdite2 = Oltre 600 morti<br />800 feriti<ref>Lewis, p. 182.</ref><br />397 prigionieri<br />5 navi affondate o catturate<ref>Aubrey N. Newman, David T. Johnson, P.M. Jones (1985), ''The Eighteenth Century Annual Bulletin of Historical Literature'' 69 (1), 108 {{doi|10.1111/j.1467-8314.1985.tb00698}}.</ref><br />'''Tempesta/malattia:'''<br />51 navi affondate<br />10 gravemente danneggiate<ref>Lewis, p. 208.</ref><br />{{formatnum:20000}} morti<ref>Lewis, pp. 208-209.</ref>
}}
{{Campagnabox Guerra anglo-spagnola (1585-1604)}}
[[File:Spanish Armada.jpg|thumb|''La sconfitta dell'Invincibile Armada'', 8 agosto [[1588]] di [[Philippe-Jacques de Loutherbourg]], dipinto nel [[1796]].|227x227px]]
 
'''L'Invincibile Armata'''<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/armata/ Cfr. il lemma "''armata''" sul vocabolario Treccani].</ref> (in [[lingua spagnola|spagnolo]]: ''Armada Invencible'', reale denominazione: ''Grande y Felicisima Armada'') fu la [[flotta]] composta da 130 unità (di cui 65 galeoni e 4 galere, benché quest'ultime rimasero a Lisbona, non prendendo parte alla spedizione) e {{M|29664}} uomini approntata dal [[re di Spagna]] [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] nel [[1587]] per contrastare la crescente potenza marittimo-commerciale dell'[[Regno d'Inghilterra|Inghilterra]] e per porre termine al conflitto (mai dichiarato) che ormai da due anni veniva combattuto tramite [[guerra di corsa]] da entrambe le parti.
[[Immagine:Sirfrancisdrake.jpg|thumb|left|200 px|Dettaglio della statua di Sir Francis Drake a Plymouth in Inghilterra]]
==I presupposti==
Il progetto originario del re per l'invasione dell'Inghilterra (che fondeva i piani proposti dal [[Alessandro Farnese|Duca di Parma]] e dal Marchese di Santa Cruz) era di raccogliere almeno 500 navi a [[Lisbona]] e quindi farle navigare in formazione fino al [[La Manica|canale della Manica]]. Una volta arrivate avrebbero dovuto imbarcare nelle [[Fiandre]] l’esercito della coalizione che si era creata contro l’odiata [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]]<ref>Elisabetta I era odiata da tutta l'[[Europa]] cattolica, per le sue persecuzioni ai danni dei cattolici, che si era formata contro di lei una coalizione guidata da Filippo II che aveva come obbiettivo la conquista e la conversione di tutta l'Inghilterra. Di questa alleanza facevano parte anche [[Don Giovanni de' Medici|Giovanni de' Medici]], [[Alessandro Farnese]], Amedeo di [[Savoia]], [[Vespasiano Gonzaga]] Duca di [[Mantova]] e il Duca di [[Parma]]. L'assassinio di Maria "la sanguinaria" (che dopo tutto era una sovrana "legittima") aveva indispettito le monarchie europee, ma era la politica di sostegno ai ribelli delle fiandre spagnole, oltre che la pirateria incoraggiata dallo stato e l'imperialismo nel nuovo mondo che determinarono l'ostilità di molti nei suoi confronti</ref> e trasportarlo in Inghilterra dove, sbarcato nelle spiagge del [[Kent]], avrebbe spazzato via senza difficoltà le truppe inglesi per poi marciare su [[Londra]]. A comandare queste truppe uno dei Principi e nobili che avevano aderito all’impresa, il Duca di Parma. Però le frequenti incursioni di Sir [[Francis Drake]] in Spagna<ref>Elisabetta I affidò a Drake 25 vascelli e gli ordinò di attaccare le navi spagnole per rendere difficile la realizzazione dell'imponente flotta. Drake compì incursioni a [[Cadice]], dove sorprese 80 navi spagnole e affondò l'ammiraglia più altre 23 e ne catturò 6; al porto di [[Sagres]], espugnandolo; a Lisbona, dove però fallì l'impresa; e nelle [[Azzorre]]. Per oltre un mese Drake impedì a chiunque di navigare nei pressi della Spagna e solo lo [[scorbuto]] lo fermò uccidendo più della metà dell'equipaggio della sua nave costringendolo a rientrare alla base nel porto di [[Playmouth (GB)|Plymouth]].</ref>, nei [[Caraibi]], e nell'[[Oceano Atlantico]] ostacolarono la realizzazione del piano e fu possibile mettere insieme solo 138 navi ([[galeoni]], [[Caracca|caracche]], pinacce, [[galee]] e [[Galeazza|galeazze]]).
Filippo II poteva rivendicare a se il trono inglese sia per motivi di origine dinastica(per quanto risibili), sia perchè era stato principe consorte della regina Maria I.
 
La [[guerra anglo-spagnola (1585-1604)|guerra anglo-spagnola]], avvenuta tra il 1585 e il 1604 e che fu parte della [[guerra degli ottant'anni]], era iniziata nel [[1585]] con l'invio di truppe inglesi in aiuto delle [[Protestantesimo|protestanti]] [[Repubblica delle Sette Province Unite|Province Unite]], la cui indipendenza non era riconosciuta dalla Spagna [[Chiesa cattolica|cattolica]].
==L'inizio==
L'inizio della “Grande Impresa”, nel [[1587]], venne rinviato per l'improvvisa morte del Marchese di Santa Cruz comandante dell’Armada. Il secondo tentativo avvenne nel maggio del [[1588]] ma la flotta venne sorpresa da una bufera e dovette rifugiarsi nel porto di [[la Coruna]] per riparare i danni subiti.
 
== Storia ==
Finalmente al terzo tentativo il [[28 maggio]] del [[1588]] la flotta riuscì a salpare e il [[29 luglio]] l'Armada, comandata dal Duca di Medina-Sedonia (uno dei più grandi nobili spagnoli, era nato nel 1550 ed era relativamente giovane ed inesperto per quel comando), fece il suo ingresso nella Manica. La flotta si muoveva lentamente ed era schierata con una tattica da esercito terrestre: la prima fila era composta dai vascelli da battaglia più potenti, seguita da 4 file di trasporti e dal resto della flotta disposta a scaglioni.
=== I presupposti ===
Il progetto originario del re per l'invasione dell'Inghilterra (che fondeva i piani proposti dal [[Alessandro Farnese|duca di Parma]] e dal [[Álvaro de Bazán (1526-1588)|marchese di Santa Cruz]]) era di raccogliere almeno 500 navi a [[Lisbona]] e quindi farle navigare in formazione fino al [[canale della Manica]]. Una volta arrivate avrebbero dovuto imbarcare nelle [[Fiandre]] l'esercito della coalizione che si era creato contro l'odiata [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]]<ref>Elisabetta I era odiata da tutta l'[[Europa]] cattolica, per le sue persecuzioni ai danni dei cattolici, cosicché si era formata contro di lei una coalizione guidata da Filippo II che aveva come obbiettivo la conquista e la conversione di tutta l'Inghilterra. Di questa alleanza facevano parte anche [[Don Giovanni de' Medici|Giovanni de' Medici]], [[Alessandro Farnese]], Carlo Emanuele I° di [[Casa Savoia|Savoia]], [[Vespasiano Gonzaga]] duca di [[Mantova]] e il duca di [[Parma]]. L'assassinio di [[Maria Stuarda]], una [[Diritto divino dei re|regina consacrata da Dio]], aveva oltraggiato le [[Monarchie dell'Europa|monarchie europee]], ma era anche la politica di sostegno ai ribelli delle Fiandre spagnole, oltre che la pirateria incoraggiata dallo Stato e l'imperialismo nel Nuovo Mondo, che determinarono l'ostilità di molti nei suoi confronti.</ref> e trasportarlo in Inghilterra dove, sbarcato nelle spiagge del [[Kent]], avrebbe spazzato via senza difficoltà le truppe inglesi per poi marciare su [[Londra]].
 
A comandare queste truppe fu uno dei nobili che avevano aderito all'impresa, il duca di Parma. Ma le frequenti incursioni di Sir [[Francis Drake]] in Spagna<ref>Elisabetta I affidò a Drake 25 vascelli e gli ordinò di attaccare le navi spagnole per rendere difficile la realizzazione dell'imponente flotta. Drake compì incursioni a [[Cadice]], dove sorprese 80 navi spagnole e affondò l'ammiraglia più altre 23 e ne catturò 6; al porto di [[Sagres]], espugnandolo; a Lisbona, dove però fallì l'impresa; e nelle [[Azzorre]]. Per oltre un mese Drake impedì a chiunque di navigare nei pressi della Spagna e solo lo [[scorbuto]] lo fermò uccidendo più della metà dell'equipaggio della sua nave costringendolo a rientrare alla base nel porto di [[Plymouth]].</ref>, nei [[Caraibi]], e nell'[[Oceano Atlantico]] ostacolarono la realizzazione del piano e fu possibile mettere insieme solo 130 navi ([[galeoni]], [[Caracca|caracche]], pinacce, [[galee]] e [[Galeazza|galeazze]]). Filippo II poteva rivendicare a sé il trono inglese sia per motivi di origine dinastica (per quanto deboli), sia perché era stato principe consorte della regina [[Maria I d'Inghilterra]].
[[Immagine:Routes of the Spanish Armada.gif|thumb|right|200 px|La spedizione dell’Invincibile Armata]]
Il primo attacco inglese contro l'Invincibile Armata avvenne il [[30 luglio]] mentre le navi spagnole passavano davanti a [[Devon]]. Infatti la flotta inglese, forte di 200 vascelli, ormeggiata a [[Plymouth]]<ref>Per l'occasione tutta la popolazione maschile delle città sulla Manica (compresi i cattolici che non volevano essere conquistati da un Re straniero) venne militarizzata e preparata ad affrontare eventuali operazioni di sbarco del nemico.</ref> contava fra le proprie forze almeno tre navi che oltre ad avere comandanti di valore potevano considerarsi delle vere e proprie macchine da guerra dell’epoca: l'ammiraglia, la ''Ark Royal'' da 38 cannoni, comandata da Charles Howard Conte di Effingham, la ''Revenge'' da 36 cannoni comandata da Sir [[Francis Drake]] e infine la ''Victory'' da 44 cannoni comandata da Sir John Hawkins (che come Drake aveva messo le sue attività corsare al servizio della corona).
 
=== L'attacco all'Inghilterra ===
Gli spagnoli nelle battaglie navali usavano ancora il “vecchio sistema” di abbordare le navi per conquistarle utilizzando i cannoni solo per indebolire il nemico (come nella [[battaglia di Lepanto]] del [[1571]]), infatti i loro equipaggi erano molto preparati nei combattimenti corpo a corpo.
L'inizio dell'impresa venne rinviato per l'improvvisa morte avvenuta nel 1588 di [[Álvaro de Bazán (1526-1588)|Álvaro de Bazán]], comandante designato dell'"Armada", ed al suo posto venne individuato [[Alonso Pérez de Guzmán y Sotomayor]]. Il secondo tentativo avvenne nel maggio del [[1588]] ma la flotta venne sorpresa da una bufera e dovette rifugiarsi nel porto di [[La Coruña]] per riparare i danni subiti.
In questo caso, però, di fronte allo schieramento inglese gli spagnoli dovettero serrarsi in formazione difensiva. Gli inglesi infatti (che avevano navi più piccole e leggere), mentre bombardavano il nemico non gli permisero mai di avvicinarsi abbastanza per lanciare i suoi grappini ed effettuare l’[[abbordaggio]].
Le navi inglesi non erano superiori tecnologicamente a quelle spagnole eccetto che per un particolare: l'affusto navale dei cannoni inglesi, che permetteva un fuoco più veloce, preciso, sicuro e disciplinato di quello (di derivazione terrestre) dei cannoni spagnoli. Per molti cannoni spagnoli le operazioni di ricarica dovevano essere eseguite in parte uscendo dall'opera morta ed esponendo un servente al fuoco nemico. Inoltre nelle navi spagnole erano ancora molto diffusi i piccoli cannoni (falconi, falconetti, mignon) con funzione anti-uomo, mentre la marina britannica disponeva soprattutto di cannoni pesanti, con proiettili tra le 18 e le 42 libbre (e forse anche 60).
Il volume di fuoco della flotta inglese fu comunque mai inferiore ad una bordata ogni 4 minuti circa, con rare eccezioni di fuoco più veloce. Gli spagnoli invece tiravano molto lentamente, e di solito dopo una salva a segno cercavano di manovrare per andare all'abbordaggio.
 
Finalmente al terzo tentativo il 28 maggio [[1588]] la flotta riuscì a salpare e il 29 luglio l'Armada, comandata dal [[Alonso Pérez de Guzmán y Sotomayor|duca di Medina Sidonia]] (uno dei più grandi nobili spagnoli, nato nel 1550 e relativamente giovane e inesperto per quel comando), fece il suo ingresso nella Manica. La flotta si muoveva lentamente ed era schierata con una tattica da esercito terrestre: la prima fila era composta dai vascelli da battaglia più potenti, seguita da 4 file di trasporti e dal resto della flotta disposta a scaglioni.
Benché continuassero a cannoneggiare il nemico gli inglesi non riuscirono a fare molti danni nelle file della flotta del Duca di Medina-Sedonia (le cui navi si trovavano sopravento) che in questa prima battaglia perse solo due galeoni, uno catturato da Drake e l’altro esploso per un guasto.
 
[[File:Routes of the Spanish Armada (it).svg|thumb|La spedizione dell'Invincibile Armata|414x414px]]
Le schermaglie fra le due flotte continuarono fino al [[2 agosto]] giorno in cui l'armada cercò di distruggere con un contrattacco improvviso l'avanguardia inglese comandata da [[Martin Frobisher]] che grazie alla marea e ai venti a lui favorevoli riuscì a salvarsi.
Il primo attacco inglese contro l'Invincibile Armata avvenne il 30 luglio mentre le navi spagnole passavano davanti a [[Devon]]. Infatti la flotta inglese, forte di 200 vascelli e ormeggiata a [[Plymouth]]<ref>Per l'occasione tutta la popolazione maschile delle città sulla Manica (compresi i cattolici che non volevano essere conquistati da un re straniero) venne militarizzata e preparata ad affrontare eventuali operazioni di sbarco del nemico.</ref>, contava fra le proprie forze almeno tre navi che ─ oltre ad avere comandanti di valore ─ potevano considerarsi delle vere e proprie macchine da guerra dell'epoca: l'Ammiraglia ''[[HMS Ark Royal (1587)|Ark Royal]]'' da 38 cannoni, comandata da [[Charles Howard, I conte di Nottingham|Lord Howard di Effingham]], la ''[[HMS Revenge (1577)|Revenge]]'' da 36 cannoni comandata da Sir [[Francis Drake]] e infine la ''Victory'' da 44 cannoni comandata da Sir [[John Hawkins (ammiraglio)|John Hawkins]] (che come Drake aveva messo le sue attività corsare al servizio della corona).
 
Gli spagnoli nelle battaglie navali usavano ancora il “vecchio sistema” di abbordare le navi per conquistarle utilizzando i cannoni solo per indebolire il nemico (come nella [[battaglia di Lepanto]] del [[1571]]); i loro equipaggi erano infatti molto preparati nei combattimenti corpo a corpo. In questo caso, però, di fronte allo schieramento inglese gli spagnoli dovettero serrarsi in formazione difensiva. Gli inglesi infatti (che avevano navi più piccole e leggere), mentre bombardavano il nemico non gli permisero mai di avvicinarsi abbastanza per lanciare i suoi grappini ed effettuare l'[[abbordaggio]].
Finalmente il [[6 agosto]] l'Armada gettò l'ancora al largo di [[Calais]] per imbarcare l'esercito (le truppe di [[Alessandro Farnese]] non erano riuscite ad arrivare al punto d’incontro). La notte del [[7 agosto]] però 8 navi incendiarie inglesi vennero lanciate contro l'Armada che, presa alla sprovvista, dovette disperdersi lasciando il tempo agli inglesi di attaccarla.
 
Le navi inglesi erano superiori tecnologicamente a quelle spagnole grazie all'[[affusto]] navale dei cannoni inglesi che permetteva un fuoco più veloce, preciso, sicuro e disciplinato di quello (di derivazione terrestre) dei cannoni spagnoli. Per molti cannoni spagnoli le operazioni di ricarica dovevano essere eseguite in parte uscendo dall'opera morta ed esponendo un servente al fuoco nemico.
La battaglia che ne seguì (nota come battaglia delle [[Gravelines]]) si combatté a distanza ravvicinata e fu disastrosa per gli spagnoli che persero tre galeoni e furono costretti a ritirarsi nella Manica.
 
Inoltre nelle navi spagnole erano ancora molto diffusi i piccoli cannoni (falconi, falconetti, mignon) con funzione anti-uomo, mentre la marina britannica disponeva soprattutto di cannoni pesanti, con proiettili tra le 18 e le 42 libbre (e forse anche 60). Il volume di fuoco della flotta inglese non fu comunque mai inferiore a una bordata ogni 4 minuti circa, con rare eccezioni di fuoco più veloce. Gli spagnoli invece tiravano molto lentamente, e di solito dopo una [[Salva (armi da fuoco)|salva]] a segno cercavano di manovrare per andare all'abbordaggio.
==Il fallimento==
L'armada spagnola non era stata realmente battuta sul mare, pur avendo subito danni pesanti e perdite dolorose, aveva però perso la speranza di sconfiggere gli inglesi, manovrava ormai a fatica e avrebbe dovuto aprirsi la strada combattendo per raggiungere le coste dei paesi bassi.
Decise quindi di desistere dall'impresa e cercò faticosamente di riorganizzarsi.
Ormai il tentativo di imbarcare le truppe con la conseguente invasione era fallito così i galeoni spagnoli cercarono di ritornare in patria ma a causa dei venti contrari decisero di puntare verso nord circumnavigando l'Inghilterra evitando l'[[Irlanda]].
 
Benché continuassero a cannoneggiare il nemico, gli inglesi non riuscirono a fare molti danni nelle file della flotta del duca di Medina-Sedonia (le cui navi si trovavano sopravento), che in questa prima battaglia perse solo due galeoni, uno catturato da Drake e l'altro esploso per un guasto.
Gli inglesi, che fino ad allora avevano seguito i nemici, li lasciarono andare tranquillamente, anche se coscienti che sarebbero ritornati.
Il 10 agosto la flotta inglese si avvicinò per cercare di attaccare le navi spagnole rimaste attardate, ma Medina Sidonia riuscì a ricompattare le sue squadre e si preparò a dar nuovamente battaglia, cosa che gli inglesi vollero evitare, e quindi dopo un fiacco scambio di cannonate le due flotte si separarono definitivamente.
 
Le schermaglie fra le due flotte continuarono fino al [[2 agosto]], giorno in cui l'''Armada'' cercò di distruggere con un contrattacco improvviso l'avanguardia inglese comandata da [[Martin Frobisher]] che, grazie alla marea e ai venti a lui favorevoli, riuscì a salvarsi.
Ma un'incredibile serie di tre violentissime tempeste si abbatté sugli spagnoli. La prima li sorprese il [[12 agosto]], al largo delle [[Isole Orcadi]] e sulle [[Isole Shetland]]; la seconda il [[12 settembre]] al largo delle coste irlandesi; seguita dopo pochi giorni da una terza al largo delle coste del [[Connacht]] (sempre in Irlanda).
 
Finalmente il [[6 agosto]] l'''Armada'' gettò l'ancora al largo di [[Calais]] per imbarcare l'esercito (le truppe di [[Alessandro Farnese]] non erano riuscite ad arrivare al punto d'incontro). La notte del [[7 agosto]], 8 [[brulotto|navi incendiarie]] inglesi vennero lanciate contro i legni spagnoli che, presi alla sprovvista, dovettero disperdersi lasciando agli inglesi gioco facile per un attacco. La battaglia che ne seguì, nota come '''battaglia di Gravelinga''', si combatté a distanza ravvicinata e fu disastrosa per gli spagnoli, che persero tre galeoni e furono costretti a ritirarsi nella Manica.
Delle 138 navi con 24000 uomini che erano salpate a Lisbona, 45 imbarcazioni e 10000 unità andarono perduti. La grande impresa di Filippo II sfumò e lo stesso re cattolico pensò che [[Dio]] proteggeva i protestanti e puniva coloro che credevano in lui.
 
=== Il fallimento ===
Grazie a questo importantissimo successo, l'Inghilterra della regina [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]] affermò il proprio predominio sui mari ed inflisse una battuta d'arresto al tentativo spagnolo di egemonia sullo scacchiere europeo.
L'Armada spagnola non era stata realmente battuta sul mare, pur avendo subito danni pesanti e perdite dolorose, aveva però perso la speranza di sconfiggere gli inglesi, manovrava ormai a fatica e avrebbe dovuto aprirsi la strada combattendo per raggiungere le coste dei Paesi Bassi. Decise quindi di desistere dall'impresa e cercò faticosamente di riorganizzarsi.
La Spagna continò però la sua guerra navale contro l'Inghilterra, riuscendo anche ad ottenere alcuni importanti successi (come nelle campagne delle isole Azzorre); altre flotte spagnole operarono nella manica nei decenni seguenti.
 
Ormai il tentativo di imbarcare le truppe con la conseguente invasione era fallito, così i galeoni spagnoli cercarono di ritornare in patria ma a causa dei venti contrari decisero di puntare verso nord, navigando tra gli arcipelaghi delle [[Isole Orcadi|Orcadi]] e delle [[Isole Shetland|Shetland]] per poi dirigersi a sud veleggiando ad ovest dell'[[Irlanda]].
==Note==
 
{{references|2}}
Gli inglesi, che in un primo momento avevano inseguito il nemico, lo lasciarono poi andare tranquillamente, sebbene consapevoli che sarebbe tornato.<br />
Il 10 agosto la flotta inglese si avvicinò per tentare un attacco alle navi spagnole rimaste attardate, ma Medina Sidonia riuscì a ricompattare le sue squadre e si preparò a dar nuovamente battaglia, cui gli inglesi tuttavia preferirono sottrarsi e quindi, dopo un fiacco scambio di cannonate, le due flotte si separarono definitivamente.
 
Tuttavia un'incredibile serie di tre violentissime tempeste si abbatté sugli spagnoli. La prima li sorprese il 12 agosto, al largo delle [[Isole Orcadi]] e presso le [[Isole Shetland]]; la seconda il 12 settembre al largo delle coste irlandesi; seguita dopo pochi giorni da una terza al largo delle coste del [[Connacht]] (sempre in Irlanda).
 
Delle 138 navi e dei circa {{M|24000}} uomini salpati da Lisbona, 45 imbarcazioni e {{M|10000}} uomini andarono perduti. La grande impresa di Filippo II sfumò, e lo stesso re cattolico pensò che [[Dio]] proteggesse i protestanti e punisse coloro che credevano in Lui.
 
Grazie a questo importantissimo successo, l'Inghilterra della regina anti-spagnola [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]] affermò il proprio dominio sui mari del Nord e inflisse una battuta d'arresto al tentativo spagnolo di egemonia sullo scacchiere europeo. La Spagna continuò però la sua guerra navale, riuscendo anche a ottenere alcuni importanti successi (come quelli nelle [[Conquista delle Azzorre|campagne delle isole Azzorre]] del 1583); altre flotte spagnole operarono ugualmente nella [[Canale della Manica|Manica]] nei decenni seguenti.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* ''L'Invencible Armada, 1588'', Madrid, ed. del Prado, 2004 (Guerra sui mari, 3).
* Paolo Cau, ''Battaglie'', Giunti Ed., Firenze, 2006.
* Giuliano Da Frè, ''Storia delle battaglie sul mare: da Salamina alle Falkland'', Odoya, Bologna 2014.
* Philip Gosse, ''Storia della pirateria'', Bologna, Odoya, 2008, ISBN 978-88-6288-009-1.
* George C. Kohn, ''Dizionario delle Guerre'', Armenia Ed., 1989.
* Lorenzo Vincenti, ''La vita di Elisabetta I'', A. Per uzzo Ed., Milano, 1986.
* Antonio Martelli, ''La disfatta dell'Invincibile Arma da'', Il Mulino, Bologna, 2008.
* David Howarth, ''L'invincibile Armada'', Milano, Mondadori, 1984.
* Colin Martin, [[Geoffrey Parker]], ''The Spanis h Armada'', Penguin B ooks, 1999, ISBN 1-901341-14-3.
 
== Voci correlate ==
* [[Armada Española]]
* [[Armata navale]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sull'}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|guerra|marina|Spagna|storia}}
 
==Bibliografia==
*Da “Guerra sui mari” numero 3 “L’Invencible Armada, 1588” © ed. del Prado, Madrid, 2004
*Paolo Cau, “Battaglie”, Giunti Ed., Firenze, 2006
*Philip Gosse, ''Storia della pirateria'', Bologna, Odoya 2008, ISBN 978-88-628-8009-1
*Gorge Kohn C., “Dizionario delle Guerre” Armenia Ed., 1989
*Lorenzo Vincenti, “La vita di Elisabetta I”, A. Peruzzo Ed., Milano, 1986
*Antonio Martelli, La disfatta dell'Invincibile Armada, Bologna 2008.
[[Categoria:Storia dell'Inghilterra]]
[[Categoria:Spagna degli Asburgo]]
[[Categoria:Battaglie della Guerra anglo-spagnola (1585-1604)|Gravelinga]]
 
[[Categoria:Armada Española]]
[[ar:الأرمادا]]
[[arz:الأرمادا الاسبانية]]
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[[cs:Španělská Armada]]
[[da:Spanske armada]]
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[[fr:Invincible Armada]]
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[[ru:Непобедимая армада]]
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[[sv:Spanska armadan]]
[[th:กองเรืออาร์มาดา]]
[[tr:İspanyol Armada]]
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[[zh:無敵艦隊]]