Marga Boodts: differenze tra le versioni
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|Nome = Maria
▲{{Tmp|Bio}}
|Cognome = Bötticher
|PostCognome = , detta '''Marga''' e coniugata '''Boodts'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Germania
|GiornoMeseNascita = 18 febbraio
|AnnoNascita = 1895
|LuogoMorte = Sala Comacina
|GiornoMeseMorte = 24 ottobre
|AnnoMorte = 1976
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività =
|Nazionalità = tedesca
|Categorie = no
|FineIncipit = fu una [[donna]] [[Germania|tedesca]] che proclamò di essere la [[granduchessa]] [[Ol'ga Nikolaevna Romanova (1895-1918)|Ol'ga Nikolaevna Romanova]], primogenita dell'ultimo [[zar]] [[Nicola II di Russia]]
|Immagine = Marga Boodts.png
}}
== Biografia ==
=== La comparsa in Italia ===
Apparve in [[Italia]] per la prima volta nel [[1939]], all'inizio della [[Seconda guerra mondiale]], alloggiando con un uomo, Maximilian Weiss, all'Hotel Bazzoni di [[Tremezzo]], sul [[Lago di Como]], per circa due anni. Si faceva chiamare "signora Weiss". L'aggravarsi degli eventi bellici e l'[[amicizia]] nata con una donna della vicina [[Menaggio]] che conosceva la [[lingua tedesca]], tale Marta Airoldi, classe [[1905]], proprietaria di una [[bottega]] di ferramenta, la convinsero a restare in zona.
Le due donne convivevano prima in una [[villa]] a Menaggio, poi, dal [[1946]], in un'altra villa (che sarebbe stata concessa in [[usufrutto]] da un ricco [[Svizzeri|svizzero]]) che dava direttamente sul [[lago]], a [[Nobiallo]], [[Frazione (geografia)|frazione]] dello stesso comune lariano. Nei primi anni di questa permanenza, Marga Boodts avrebbe notato [[Persona (filosofia)|persone]] che la seguivano furtivamente, e vi sarebbero stati spari notturni contro le [[Finestra|finestre]]; in seguito la vita si sarebbe stabilizzata. Le due donne vivevano assieme a [[Cane|cani]] (si ricordano i due [[Cane da pastore tedesco|pastori tedeschi]] Wolf e Teufel) e [[Gatto|gatti]], nella villa che Marga aveva adornato di cimeli russi e foto del suo presunto padre e della sua presunta [[famiglia]]. Nel [[giardino]] vi era anche una [[fontana]] con all'interno dei [[Carassius auratus|pesci rossi]].
Marga Boodts conduceva un alto tenore di [[vita]], vestiva elegante, indossava [[Pelliccia|pellicce]] e si adornava di gioielli; nel tardo [[pomeriggio]] si recava con la Airoldi in [[bicicletta]] nel centro di Menaggio per il [[tè]] in un [[Bar (pubblico esercizio)|bar]], e usava spesso il [[taxi]] anche per compiere lunghe distanze. Inoltre era generosa coi meno abbienti, in particolare se [[Bambino|bambini]] (che riempiva di [[Dolce (cucina)|dolci]] ogni volta che la andavano a trovare), cercava di evitare i [[Giornalista|giornalisti]] e di vivere riservatamente, e collezionava [[Francobollo|francobolli]] come il suo presunto padre, lo zar. In villa passava il [[tempo]] leggendo [[Libro|libri]] in varie [[Lingua (linguistica)|lingue]] e suonando [[Čajkovskij]] al [[pianoforte]] a [[memoria]], affermando di averlo appreso da [[Bambino|bambina]]. Inoltre era in contatto con la sua presunta sorella minore Maria (ovvero [[Ceclava Czapska]]), che si era trasferita con la famiglia a [[Roma]]: le due donne di tanto in tanto si facevano reciprocamente visita e facevano [[Viaggio|viaggi]] insieme.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.corrieredicomo.it/star-domani-su-raitre-la-zarina-di-menaggio/|titolo=Domani su Raitre la “zarina” di Menaggio|autore=Redazione|lingua=it-IT|accesso=2019-10-15|dataarchivio=15 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191015212434/https://www.corrieredicomo.it/star-domani-su-raitre-la-zarina-di-menaggio/|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":5">{{Cita pubblicazione|titolo=Questa volta in primo piano|lingua=it-IT|accesso=2019-10-15|url=https://www.youtube.com/watch?v=Q06MI5ewea4}}</ref><ref name=":3" /><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.russianimperialfamily.com/es/olga-2/|titolo=Olga – Russian Imperial Family Historical Society|lingua=es-ES|accesso=2019-10-15}}</ref><ref name=":4" /><ref name=":2">{{Cita web|url=http://milkshakecomanastasia.blogspot.com/2018/03/os-anos-desconhecidos-da-vida-de-olga.html|titolo=Os Anos desconhecidos da vida de Olga Nicolaievna|sito=milkshakecomanastasia.blogspot.com|accesso=2019-10-16|dataarchivio=16 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191016115604/http://milkshakecomanastasia.blogspot.com/2018/03/os-anos-desconhecidos-da-vida-de-olga.html|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":6" /><ref name=":7">{{Cita web|url=https://ersjdamoo.wordpress.com/2014/10/18/jigsaw-puzzle-of-the-tsar/|titolo=Jigsaw Puzzle of the Tsar|autore=ersjdamoo|sito=Ersjdamoo's Blog|data=2014-10-18|lingua=en|accesso=2019-10-15}}</ref>
Marga Boodts<ref>[http://romanov.wifeo.com/marga-boots.php Marga Boodts]</ref>, morì nel 1976 di [[pnemonia]].▼
=== Il suo passato presunto ===
== Voci correlate ==▼
Sempre seguita e supportata dalla Airoldi, Marga Boodts affermava di essere fuggita prima dell'[[alba]] del [[17 luglio]] [[1918]] dall'[[Fine dei Romanov|esecuzione della sua famiglia]] grazie a un [[Ufficiale (forze armate)|ufficiale]] [[Cosacchi|cosacco]] di [[Nome (diritto)|nome]] Dimitri K. che, innamorato di lei, l'avrebbe tramortita con il [[Calcio (armi)|calcio]] della sua [[pistola]] invece che spararle, e in seguito l'avrebbe sostituita con il corpo di una [[Cameriere|cameriera]] uccisa per sciacallaggio. In seguito Dimitri, assieme a due [[Soldato|soldati]] fedeli allo zar, dei quali uno morto durante il viaggio, l'avrebbe accompagnata a [[Vladivostok]], in [[Siberia]], dove l'avrebbe attesa una truppa tedesca agli ordini del Kaiser [[Guglielmo II di Germania]] e di suo [[fratello]] il [[principe]] [[Enrico di Prussia]]. La truppa l'avrebbe sistemata in una [[casa]] di contadini e le avrebbe dato un [[passaporto tedesco]] con il [[Nome (diritto)|nome]] di Maria Bötticher, una [[Tedeschi|tedesca]] emigrata negli [[Stati Uniti d'America]] e non più in vita. Dopo qualche tempo lei, accompagnata dalla truppa, avrebbe attraversato la [[Cina]] o, secondo un'altra versione, raggiunto in [[nave]] l'[[America]]. Al termine delle sue peregrinazioni avrebbe dovuto raggiungere il Kaiser [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] a [[Potsdam]], in Germania, ma la sua [[abdicazione]], a [[novembre]] dello stesso 1918, le avrebbe reso necessario rifugiarsi in un [[convento]] in [[Polonia]].
* [[La fine dei Romanov]]▼
A inizio novembre [[1919]] avrebbe raggiunto [[Amburgo]], dove l'avrebbe attesa una [[dama di compagnia]] scelta dall'ex Kaiser, la [[Barone|baronessa]] vedova Elisabeth von Schaevenbach, nata von Esebeck, classe [[1886]]<ref>{{Cita web|url=https://gedbas.genealogy.net/person/show/1181651760|titolo=GEDBAS: Marie Anna Friederike Elisabeth VON ESEBECK|sito=gedbas.genealogy.net|accesso=2019-10-19}}</ref>, [[figlia]] del [[tenente generale]] Burkhard von Esebeck ([[1854]]-[[1921]]), amico del Kaiser, donna che già avrebbe visitato più volte la corte russa in passato, conoscendo quindi bene la granduchessa. Dopo essersi trasferite a [[Dresda]], Marga per le precarie condizioni di [[salute]] e un grave [[esaurimento nervoso]] sarebbe stata ricoverata nel [[sanatorio]] di Weißer Hirsch. In questo periodo, ventiquattrenne, avrebbe perso i [[capelli]], che le sarebbero presto ricresciuti ma bianchi. Nella [[primavera]] del [[1920]] avrebbe lasciato il sanatorio per vivere nuovamente con la sua dama di compagnia, raggiungendo finalmente in [[autunno]] l'ex Kaiser, commosso al vederla, nel suo [[esilio]] di [[Doorn]], nei [[Paesi Bassi]]. Sia Guglielmo II che la [[moglie]] [[Augusta Vittoria di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg|Augusta]] l'avrebbero riempita di regali, soprattutto gioielli, e le avrebbero donato due ville di [[campagna]] con vaste [[Proprietà (diritto)|proprietà]] terriere e agricole a [[Stralsund]], in [[Pomerania]], oltre un sostegno economico. Lei avrebbe giurato al Kaiser [[silenzio]] sulla sua [[Identità (scienze sociali)|identità]].
In questo periodo sarebbe iniziata una fase serena nella vita della donna: avrebbe vissuto insieme alla sua dama di compagnia prima a Potsdam per qualche anno, poi a [[Berlino]], prima nella Fasanenstraße, poi nella Xantener Straße, al 6. [[Mercoledì]] [[5 maggio]] [[1926]] avrebbe sposato a Berlino Carl Boodts, un ufficiale tedesco, ma avrebbe divorziato già dopo meno di due anni, [[venerdì]] [[20 aprile]] [[1928]]. Boodts, che sarebbe stato un testimone prezioso di tutti questi fatti, sarebbe però morto poco tempo dopo. Sarebbero stati numerosi anche i periodi trascorsi a Stralsund, dove avrebbe amato compiere lunghe cavalcate alla maniera cosacca nelle sue proprietà. Per la sua [[sicurezza]] sarebbe stata costantemente sorvegliata da ex membri dell'[[Ochrana]], la [[polizia segreta]] zarista.
Il passaporto di Marga Boodts riportava inoltre numerosi [[Viaggio|viaggi]] in località europee e in [[Africa]]. In [[Danimarca]] nel [[1927]] avrebbe riabbracciato la supposta [[Nonno|nonna]] paterna [[Dagmar di Danimarca]]. Durante i suoi viaggi avrebbe alloggiato negli [[Albergo|alberghi]] più esclusivi e frequentato i [[casinò]], incontrando personalità politiche, molte delle quali sarebbero state a conoscenza della sua vera identità. Nel [[1934]] l'ex Kaiser Guglielmo avrebbe organizzato un suo incontro in [[Vaticano]] dal [[papa Pio XI]], che le avrebbe mostrato un libro di [[Verbale (testo)|verbali]] nel quale, per nove pagine, sarebbero stati elencati [[Bene (economia)|beni]] e preziosi speditigli dallo zar suo [[padre]] quando era minacciato dalla [[Rivoluzione russa|rivoluzione]], e le avrebbe proposto la restituzione, ma lei avrebbe rinunciato, dati gli ingenti [[Bene (diritto)|beni]] già ricevuti dall'ex Kaiser. Nel 1939, in vacanza a [[Sanremo]], si sarebbe vista impossibilitata a passare per la Germania dato che il suo amministratore, certo Maximilian Weiss, era [[Ebrei|ebreo]]. Sarebbe quindi andata in [[Romania]] dalla presunta sorella minore Maria (ovvero Ceclava Czapska). Vista la situazione pericolosa causa [[guerra]], sarebbe tornata a Sanremo. Proprio in quel periodo, a [[giugno]] [[1941]], morì il Kaiser Guglielmo, e lei si sarebbe fatta spedire da Doorns una [[Borsa (oggetto)|borsa]] piena di gioielli e [[Moneta|monete]] d'[[oro]] indirizzata come "borsa diplomatica vaticana" all'inesistente mons. Federico Giobbe, ritirata dal suo [[avvocato]] presso una [[banca]]. In seguito Marga Boodts avrebbe optato prima per il [[Lago Maggiore]], poi, dopo un breve periodo vissuto a [[Stresa]], per il Lago di Como, precisamente Tremezzo, Hotel Bazzoni.<ref name=":2" /><ref name=":3">{{Cita web|url=https://docer.com.ar/doc/n5xs5|titolo=Estoy viva - Olga Nicolaievna - epub Docer.com.ar|sito=Docer.com.ar|lingua=pl|accesso=2019-10-19|dataarchivio=19 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191019021807/https://docer.com.ar/doc/n5xs5|urlmorto=sì}}</ref><ref name=":0" /><ref name=":5" /><ref name=":1" /><ref name=":6" /><ref name=":7" /><ref name=":4" />
=== Il supporto di parenti e personaggi illustri ===
A inizio [[Anni 1950|anni '50]] i suoi soldi iniziarono a scarseggiare. Chiese così udienza a [[papa Pio XII]] (che a suo dire avrebbe già conosciuto negli [[Anni 1920|anni '20]] quando era [[nunzio apostolico]] in [[Baviera]]), nella speranza di ottenere quei beni di famiglia propostile dal suo predecessore [[papa]] Ratti. Ottenne l'udienza a [[ottobre]] [[1953]], ma non andò a buon fine. Marga Boodts non si diede per vinta e, grazie a un'amica moglie di un ex [[Ministro degli esteri|ministro degli Esteri]] polacco, riuscì a farsi nuovamente ricevere [[martedì]] 17 novembre a [[Castel Gandolfo]], questa volta come granduchessa Olga di Russia, così accreditata senza alcun [[dubbio]] dal pro Maestro di Camera [[Monsignore|mons.]] [[Federico Callori di Vignale]], con la ragione "per motivi personali riservati". Il papa si mostrò comprensivo e non mise mai in dubbio l'identità della signora, garantendole che avrebbe sistemato la sua situazione, e congedandola con una [[benedizione]] in tedesco a lei e al suo [[popolo]] e con il [[dono]] di un [[rosario]], ma in seguito il libro che le avrebbe mostrato il predecessore Pio XI, che avrebbe elencato i beni della famiglia [[Romanov]] custoditi in Vaticano, non si trovò, e Marga Boodts fece causa alla Città del Vaticano, avviando un lungo contenzioso presso il [[Tribunale di prima istanza della Città del Vaticano]] che non si fermò nemmeno dinanzi alla concessione di un vitalizio prelevato da madre [[Pascalina Lehnert]], presente a entrambe le udienze, da un fondo di [[carità]] papale usato a sua discrezione. Ricevendo questo vitalizio, Marga Boodts si considerò riconosciuta dal Vaticano come figlia dello zar, e richiese alla [[Santa Sede]] che tale riconoscimento divenisse ufficiale, ma ciò non avverrà mai. Il papa comunque, su richiesta di chiarimento di madre Pascalina, aveva confidato alla [[monaca]] stessa che la donna era realmente la granduchessa Olga, ma che non lo si potesse dire.
La sua presunta vita divenne nota nel [[1956]] grazie a un [[reportage]] a puntate del settimanale [[Epoca (rivista)|''Epoca'']], edito dalla [[Arnoldo Mondadori Editore]]. Precedentemente aveva firmato un [[contratto]] con la stessa Mondadori per un libro di [[Memorie (genere letterario)|memorie]] dal titolo ''Io vivo'', a cui aveva iniziato a lavorare assieme alla grande amica contessa Brigitte von Harrach, cioè la figlia secondogenita classe [[1912]] della sua defunta dama di compagnia Elisabeth von Schaevenbach, e dal 1941 seconda moglie del vedovo [[conte]] Günther von Harrach. Nonostante l'anticipo percepito e l'avanzamento dello scritto, il libro non verrà pubblicato, qualcuno disse per [[veto]] del Vaticano, vista la causa in corso sulle ricchezze dello zar che sarebbero là conservate.
Mercoledì [[30 gennaio]] [[1957]] Brigitte von Harrach rilasciò presso il [[notaio]] Heinrich Stein, in [[Lussemburgo (città)|Lussemburgo]], una [[testimonianza]] dattiloscritta che assicurava che Marga Boodts era la granduchessa Olga, figlia dello zar Nicola II. Nello stesso anno Marga/Olga andò in vacanza ad [[Antibes]], sulla [[Costa Azzurra]], con la sua presunta sorella Maria (Ceclava Czapska) e suo [[marito]], il principe Nicolaj Dolgorukij, alloggiando all'Hotel du Cap.
Sempre nel 1957 il sessantenne [[cugino]] di Olga, il [[principe]] [[Sigismondo di Prussia|Sigismund di Prussia]], che viveva in [[Costa Rica]], si era recato in Germania, a Unterlengenhardt, distretto di [[Bad Liebenzell]], [[Foresta Nera]], a visitare [[Anna Anderson]], la nota presunta [[Anastasija Nikolaevna Romanova|Anastasia Romanova]], resa ancor più celebre dall'uscita del [[film]] ispirato alla sua vicenda: [[Anastasia (film 1956)|''Anastasia'']], con [[Ingrid Bergman]]. Qui ricevette una telefonata dalla contessa Brigitte von Harrach. Brigitte informò Sigismondo che sua cugina Olga non era morta, e che risiedeva sul Lago di Como, a Nobiallo, in difficili condizioni economiche. Sigismondo di Prussia venerdì [[20 settembre]] si recò quindi a Nobiallo da Marga Boodts e, così come aveva (sbagliandosi) riconosciuto Anna come la cugina Anastasia, riconobbe lei come l'altra cugina Olga, che aveva visto per l'ultima volta nel 1912. I due parlarono per due [[Giorno|giorni]] di episodi personali passati vissuti insieme in [[gioventù]] che, secondo Sigismondo, soltanto la vera Olga avrebbe potuto conoscere. Inoltre osservarono [[Fotografia|fotografie]] e parlarono di amici e parenti. Sigismondo, colpito dal vivo [[azzurro]] dei suoi [[Occhio|occhi]] e dallo sguardo identico a quello della Olga adolescente che ricordava, non ebbe alcun dubbio: si trattava di sua cugina rediviva. C'è da dire che Marga Boodts riteneva invece la Anderson un'impostora, avendo a suo dire visto con i propri occhi morire la sorella minore Anastasia. Pensava addirittura di muoverle un'azione legale, o di fare con lei un confronto pubblico in [[tribunale]]. Le due non si incontrarono mai.
Sigismondo comunicò la notizia del ritrovamento di Olga al granduca [[Nicola di Oldenburg]], un [[figlioccio]] dell'ex Kaiser Guglielmo fervente [[politico]] [[Monarchismo|monarchico]] attivo in [[Bassa Sassonia]], che si recò presto a Nobiallo, pagò gli avvocati impegnati nel contenzioso contro il Vaticano, e stabilì di tasca propria una pensione per la granduchessa a suo parere ritrovata. Sigismondo di Prussia mercoledì [[15 gennaio]] [[1958]], a [[San José]], in Costa Rica, rilasciò [[testimonianza]] giurata (tramite [[affidavit]]) all'[[ambasciata]] della [[Repubblica Federale Tedesca (1949-1990)|Repubblica Federale Tedesca]] assicurando con "ferma [[certezza]]" e "convinzione profonda" che Marga Boodts fosse in realtà la granduchessa Olga, primogenita dell'ultimo zar e sua cugina di primo grado. Anche la principessa [[Carlotta di Sassonia-Altenburg]], moglie di Sigismondo, e suo fratello minore Federico Ernesto, nello stesso 1958 dopo aver visitato Anna Anderson si recarono a Nobiallo. E anche la principessa Carlotta rilasciò un affidavit di conferma sulla, a suo dire, vera identità della donna. Tra i quattro si avviò una fittissima corrispondenza composta di oltre 530 [[Lettera (messaggio)|lettere]]. C'è da dire che soltanto Sigismondo di Prussia e la sua famiglia, e Nicola di Oldenburg, avevano riconosciuto e sostenuto Marga Boodts come Olga Romanova, mentre tutti gli altri nobili d'[[Europa]], molti dei quali imparentati coi Romanov e contattati da Sigismondo, avevano rifiutato di farlo.
Per circa dieci anni Marga Boodts fu anche in contatto epistolare con Suzanna Catharina Hemmes, maritata de Graaff, un'[[Olandesi|olandese]] di [[Rotterdam]] autoproclamatasi Alessandra, presunta quinta figlia femmina segreta dello zar nonché omonima di sua madre, nata il [[1º settembre]] [[1903]] e data in [[adozione]] per placare il malcontento popolare vista la mancata nascita di un [[erede legittimo]] maschio. In quel periodo infatti la [[Aleksandra Fëdorovna Romanova|zarina Alessandra]] aveva avuto una [[gravidanza isterica]], che Marga Boodts diceva di ricordare molto bene. Le due donne si scambiarono anche varie fotografie, e il [[figlio]] di primo [[letto]] della de Graaff, Antoon van Weelden, si recò a Nobiallo con sua moglie, venendo trattati da nipoti. Probabilmente anche Suzanna Catharina de Graaff si recò in seguito una volta a Nobiallo.
Nel [[1963]] Nicola di Oldenburg scrisse una lettera al nuovo [[papa Paolo VI]], lamentandosi dell'eccessiva durata del contenzioso giudiziario, e invitando ad accelerare il procedimento. Il caso venne seguito da vicino da mons. [[Gennaro Verolino]], appena rientrato in Italia dalla Costa Rica, dove era nunzio apostolico; Verolino si occupò di gestire questa e altre lettere simili.<ref name=":2" /><ref name=":4">{{Cita libro|nome=Michel|cognome=Wartelle|titolo=L'AFFAIRE ROMANOV: ou le mystère de la maison Ipatiev|url=https://books.google.it/books?id=F825LQ8wmqIC&pg=PT144&lpg=PT144&dq=brigitte+boodts+von+harrach&source=bl&ots=ed1Nt9J4FQ&sig=ACfU3U0V1XqTCYgR7qc-9Hnmps1s64MBrA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiq8eT_56vlAhVDLewKHaA4DYgQ6AEwDHoECAQQAQ#v=onepage&q=brigitte%20boodts%20von%20harrach&f=false|accesso=2019-10-20|editore=Osmora Inc.|lingua=en|ISBN=9782897280147}}</ref><ref name=":0" /><ref name=":6">{{Cita web|url=https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=278144|titolo=L'altra figlia dello Zar}}</ref><ref name=":1" /><ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.gauchemip.org/spip.php?article5151|titolo=La famille du tsar russe Nicolas 2 Romanov n'a pas été tuée par les bolcheviks le 17 juillet 1918 à Ekaterinbourg|accesso=2019-10-21}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ersjdamoo.wordpress.com/2014/10/08/secret-daughter-of-the-tsar/|titolo=Secret Daughter of the Tsar|autore=ersjdamoo|sito=Ersjdamoo's Blog|data=2014-10-08|lingua=en|accesso=2019-10-21}}</ref>
=== Gli ultimi anni ed eventi postumi ===
Nell'ultimo periodo della sua vita, Marga Boodts si recò più volte a Roma dalla presunta sorella Maria. Inoltre, come scrisse nel suo [[diario]], avrebbe più volte ricevuto a Nobiallo il cosacco Dimitri (da lei chiamato "il mio cosacco"), colui che le avrebbe salvato la vita, divenuto persona di rilievo nel [[governo]] sovietico; ogni volta le avrebbe portato in regalo dei gioielli, che lei e Marta Airoldi avrebbero venduto a un [[gioielliere]] di fiducia. Un giorno Marga Boodts avrebbe saputo che Dimitri sarebbe venuto a mancare, e avrebbe pianto per giorni.
Nell'[[aprile]] [[1970]] morì Nicola di Oldenburg, e la sua pensione venne meno. Marga poté comunque contare su Sigismondo di Prussia e sulla sua famiglia, oltre che sull'onnipresente Marta Airoldi, che pagò le sue ultime spese mediche. Nello stesso anno assistette la presunta sorella Maria a Roma, nella Casa di Cura Privata Villa Mafalda, dove si spense il 1º dicembre. Nel [[1974]] Federico di Sassonia, cognato di Sigismondo, portò a Nobiallo i giornalisti della [[BBC]] Anthony Summers e Tom Mangold, già autori di un [[documentario]] sulla fine dei [[Romanov]] e aperti alla possibilità della sopravvivenza di alcuni membri della famiglia. I due erano al lavoro sul libro ''La fine degli zar'' (poi pubblicato in Italia da [[Rizzoli]]), ma Marga, diffidente, rifiutò di raccontarsi a loro.
Non potendosi più alzare dal letto, si ritirò in una [[casa di riposo]] a [[Sala Comacina]], e vi morì nel 1976 di [[polmonite]], attorno alle 8 di [[sera]] di martedì 26 ottobre. Venne sepolta in una semplice [[tomba]] a rotazione nel [[cimitero]] di Menaggio; le spese pare siano state coperte da un [[lascito]] lasciato all'uopo da Nicola di Oldenburg. Fu invece Sigismondo che, inviando una dichiarazione giurata al [[Comune]] di Menaggio, ottenne che il nome inciso sulla [[lapide]] in [[marmo]] [[verde]] fosse Olga Nikolaiewna, con una [[didascalia]] in tedesco che la designasse come primogenita dello zar Nicola II. Marta Airoldi morì sabato 7 marzo [[1981]], settantacinquenne.
In seguito qualcuno ritenne che Marga Boodts fosse la donna balzata alle [[Cronaca (giornalismo)|cronache]] negli [[Anni 1930|anni '30]] in [[Francia]] in quanto raccoglieva [[denaro]] spacciandosi per Olga, e che era per questo stata arrestata e processata per frode, dichiarando poi in tribunale di essere una ''[[szlachta]]'', ovvero una nobile polacca, ma non ci sono [[Prova (diritto)|prove]] che si fosse trattato della stessa persona. Nel [[1995]] Marga Boodts dovette essere esumata. I suoi resti [[Osso|ossei]] vennero raccolti e tumulati nella grande tomba permanente di una famiglia amica, sulla quale venne designata come "Olga Nicolaievna Romanov [[1895]] - 1976, figlia primogenita dello zar Nicola II".
Nel [[2012]] la [[casa editrice]] [[Spagna|spagnola]] mr (Ediciones Martínez Roca), grazie alle carte conservate e ordinate da Maria Grazia Annoni, nipote di Marta Airoldi (figlia di sua sorella, che chiamava Marga Boodts "[[Zio|zia]] Olga"), e da suo marito Giorgio, curate dalla giornalista Marie Stravlo, pubblicò quell'[[autobiografia]] che avrebbe dovuto uscire per Mondadori oltre mezzo [[secolo]] prima, traducendola in [[Lingua spagnola|spagnolo]]: ''Estoy viva - Las mémorias ineditas de la última Romanov''. Sia Marga Boodts che Marta Airoldi avevano chiesto nei loro [[Testamento|testamenti]] a Giorgio di continuare a impegnarsi per portare alla luce la [[verità]].<ref name=":3" /><ref name=":1" /><ref name=":4" /><ref name=":6" /><ref name=":8" /><ref name=":2" />
<references/>
▲== Voci correlate ==
==Collegamenti esterni==
▲= Note ==
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