Grazzanise: differenze tra le versioni

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Storia: È la sezione storia di Grazzanise, non di Castel Volturno. Specificare l'eventuale legame tra l'evento aggiunto e Grazzanise
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{{Divisione amministrativa
{{W|Campania|agosto 2008}}
|Nome = Grazzanise
 
|Panorama = Grazzanìse 161.jpg
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
|Didascalia = Piazzetta Montevergine
|nomeComune = Grazzanise
|Voce bandiera =
|linkStemma = Gonfalone Grazzanise.jpg
|siglaRegioneVoce stemma = CAM
|Stato = ITA
|siglaProvincia = CE
|Grado amministrativo = 3
|latitudineGradi = 41
|Divisione amm grado 1 = Campania
|latitudineMinuti = 5
|Divisione amm grado 2 = Caserta
|latitudineSecondi = 0
|Amministratore locale = Enrico Petrella
|longitudineGradi = 14
|Partito = [[lista civica]] Cento passi
|longitudineMinuti = 6
|Data elezione = 22-9-2020<ref>{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/index.php?page=InfoCarica&ente=Comune&IdCarica=2278249&IdAnagrafica=1255381&DataRicerca=12%2F12%2F2023&ProvinciaDesc=CASERTA&ComuneDesc=GRAZZANISE|titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali}}</ref>
|longitudineSecondi = 0
|Data istituzione = [[1806]]<ref>Legge 132 dell'8 agosto 1806 "Sulla divisione ed amministrazione del Regno".</ref>
|mappaX = 184
|mappaYAltitudine = 199
|Sottodivisioni = [[Brezza (Grazzanise)|Brezza]], [[Borgo Rurale Appio]]
|altitudine = 12
|Divisioni confinanti = [[Cancello ed Arnone]], [[Capua]], [[Casal di Principe]], [[Falciano del Massico]], [[Francolise]], [[Pignataro Maggiore]], [[Santa Maria la Fossa]], [[Vitulazio]]
|superficie = 46,99
|Zona sismica = 2
|abitanti = 6.835
|Gradi giorno = 1086
|anno = 31-12-04
|Nome abitanti = grazzanisani
|densita = 148
|Patrono = [[san Giovanni Battista]]
|frazioni = [[Borgo Appio]], Brezza
|Festivo = 29 agosto
|comuniLimitrofi = [[Cancello e Arnone]], [[Capua (CE)|Capua]], [[Casal di Principe]], [[Falciano del Massico]], [[Francolise]], [[Pignataro Maggiore]], [[Santa Maria la Fossa]], [[Vitulazio]]
|capPIL = 81046
|PIL procapite =
|prefisso = [[0823]]
|Mappa = Map of comune of Grazzanise (province of Caserta, region Campania, Italy).svg
|istat = 061042
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Grazzanise nella provincia di Caserta
|fiscale = E158
|Sito = https://comune.grazzanise.ce.it/
|nomeAbitanti = grazzanisani
|patrono = [[San Giovanni Battista]]
|festivo = [[29 agosto]]
|sito =
}}
'''Grazzanise''' è un comune di 6.821 abitanti della [[provincia di Caserta]].
==Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine= Merito civile bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo al Merito Civile
|collegamento_onorificenza=
|motivazione = Centro strategicamente importante, occupato dall'esercito tedesco per la presenza di un aeroporto militare, subì rastrellamenti e razzie da parte delle truppe naziste e un violento bombardamento alleato che provocò numerose vittime civili. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.
|luogo = Grazzanise (CE), settembre - ottobre 1943
}}
 
'''Grazzanise''' (''Razzanìse'' in [[Dialetto napoletano|dialetto locale]]<ref>{{Cita libro|cognome=Internet Archive|titolo=Dizionario Di Toponomastica: Storia E Significato Dei Nomi Geografici Italiani, pag. 316|url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/mode/1up?q=Grazzanise+sindaco|accesso=22 gennaio 2025|data=1990|editore=Garzanti}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> situato nella [[provincia di Caserta]] in [[Campania]].
==Storia==
Grazzanise, Asilo delle Grazie. Questo è il nome dato dagli antichi romani all’odierno maggior centro abitato del [[Mazzone]]. Tale antichissima origine si ritrova nella vita del Comune, che ha le [[Grazie (mitologia)|Tre Grazie]] non solo nello [[stemma]] [[gonfalone]], ma con il loro nome anche fra le vie antiche del paese; via Tre Grazie, via [[Eufrosine]], via [[Talia]], via [[Aglaia]].
 
Il territorio è in gran parte argilloso. L'agricoltura è moderatamente sviluppata (da rilevare la produzione di vino e frutta). Più importante è l'allevamento della bufala, che è alla base della diffusione di numerosi caseifici che producono diversi latticini, fra cui la famosa [[mozzarella di bufala campana]].
Della sua nascita le cose certe sono che al tempo dei romani il fiume Volturno era navigabile e le barche risalivano il fiume per approvvigionare [[Capua]] (antica), sbarcando i loro prodotti nel porto di ''Casilinum'' (Capua moderna), fra la foce dove vi era il porto di [[Volturnum]] ([[Castel Volturno]]) e [[Casilinum]], avevano degli attracchi intermedi per riposarsi e rifocillarsi e uno di queste stava a Grazzanise, sulla sponda nord.
 
Si trova in quella pianura, una volta paludosa e malarica, detta dei "[[Piana dei Mazzoni|Mazzoni]]", sulla sinistra del fiume Volturno.
[[Immagine:Grazzanise 56.jpg|thumb|right|Grazzanise, via Caianiello]]
Altra cosa certa è che la zona era ed è soggetta ad esondazioni del fiume, e per questo le colonie o ville e altre vestigia romane non sono presenti a sud del fiume. Da Capua moderna a Castelvolturno la zona doveva essere un luogo poco abitabile per le [[palude|paludi]]: era un luogo geografico e di passaggio o di rifugio momentaneo. A conferma di questo si possono analizzare le sei piene del [[XX secolo]]: [[1915]], [[1935]], [[1949]], [[1952]], [[1968]]<ref>Progetto AVI All. 1 Ing. Maria Teresa Celano, 1992 Università di Napoli</ref>; cioè una in media ogni 17 anni, con gli argini già costruiti (tranne la prima). Senza gli argini di dovrebbe aumentarne la frequenza presunta di un 50%, e dato che ai tempi dei romani il fiume aveva una maggiore portata di acqua, che consentiva la navigazione, si deve presumere frequenza anche più ricorrente. Questo faceva sì che nessuno potesse creare un insediamento stabile.
 
== Storia ==
Mentre a nord del territorio comunale (riva nord del Volturno), si può iniziare il discorso allo stesso modo dal nome della località “Brezza” (che sarebbe breccia o zona lastricata), questo indica la presenza di una strada, l’Appia; infatti la strada Brezza-Capua ricalca il tracciato dell’Appia antica (larga fra 4,10 e 4,20 mt con marciapiedi di 1-1,10 mt ai lati), nel tratto che collegava Casilinum a ''Sinuessa'' ([[Mondragone]]) e i vari siti romani di questo tratto, che vanno da quello a [[Torre Frascale]] ed a quelli vicino Capua località aeroporto.
{{vedi anche|Storia di Grazzanise}}
Non ci sono dati esatti sulla costituzione dell'insediamento. La sua fondazione risale probabilmente all'[[Alto Medioevo]], anche se secondo alcuni archeologi la sua fondazione risalirebbe all'epoca dei romani.
 
Secondo una accreditata opinione di studiosi di storia locale, Grazzanise sorgeva durante il III o il IV periodo della [[Repubblica romana]], sotto gli auspici della nobile famiglia dei Graziani che la consacrarono alle [[Cariti|Grazie]]. Il suo nome, secondo una etimologia arbitraria, ma ingegnosa, significherebbe "isola delle Grazie" (''Gratiarum nesos'', secondo la pronuncia erasmiana o ''nisos'' secondo la pronuncia reucliana) o il "paese sostenuto dalle Grazie", ''pagus Gratiis innixus'' .
Si pensa che dai resti e dalle notizie storiche, che nell’attuale centro storico di Brezza vi fosse una villa romana in uso fino al [[IV secolo]] d.c. nelle cui vicinanze correva una strada lastricata, andata persa nel dopoguerra.
In epoca romana era una zona ricoperta da paludi causate dalle alluvioni del vicino Volturno<ref>{{Cita web|url=http://www.grazzaniseonline.eu/spip.php?article825|titolo=Notizie storiche raccolte da Don Carlo Raimondo e riportate nel volume "Grazzanise, ieri e oggi, quale sviluppo?" 1985|sito=www.grazzaniseonline.eu|accesso=2025-03-06}}</ref>.
 
[[File:Via Annunziata 2.jpg|thumb|Via Annunziata, anni venti o trenta del XX secolo]]
Il fiume rivela poi, quando è in secca, grossi blocchi in [[calcare]], riferibili forse ad una strada [[basolato|basolata]], inoltre c'era fra l'ansa del fiume e la chiesa di S. Martino, una lunga galleria est-ovest caratterizzata da struttura in opera reticolata e nicchie, andate perse.
 
Nei secoli successivi fu [[feudo]] nobiliare e popolato dai vassalli locali dei re angioini di Napoli e dai loro feudatari; poi, per lungo tempo fu casale di proprietà della [[Mensa vescovile|mensa arcivescovile]] di Capua<ref>{{Cita web|url=https://www.ibs.it/amaro-della-feudalita-devoluzione-di-libri-vintage-anna-maria-rao/e/2570120198607?srsltid=AfmBOoovOVEejjdjqtcoiEx5xeUQz4fLsy_y3lCJsosuUKufGWrreT7D|titolo=L'Amaro della feudalità, di Anna Maria Rao, Guida Editore|accesso=6 marzo 2025}}</ref>.
[[Immagine:Grazzanise 21a.jpg|thumb|Chiesa Madre Di S. Giovanni Battisti]]
===[[I secolo a.C.]]===
[[Immagine:Grazzanise 16.jpg|right|thumb|Grazzianise di notte]]
I romani chiamano «campo stellato» la zona delimitata dal mare ad ovest, dall’appia a nord (tratto Sinuessa-Casilinum), dal via latina a est, mentre a sud "al di là del Volturno".
 
Il paese venne menzionato per la prima volta in una bolla dell'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] del 1234, come ''Graczanum''. Nel 1303 è menzionato come ''Graczanisius''<ref>{{Cita web|url=https://www.unilibro.it/libro/bova-giancarlo/vita-quotidiana-capua-tempo-crociate/9788849503005?srsltid=AfmBOop5f7fJYdXIaQurOZQKxaxoIYWWJXi6RGw81gp2qK3n9FWq6i1v|titolo=La vita quotidiana a Capua al tempo delle crociate di Giancarlo Bova, 2001|accesso=6 marzo 2025}}</ref>.
[[Cicerone]], in un [[orazione]] contro la [[legge agraria]] di [[Rullo]], suggerisce di assegnare ai coloni più [[iugero|iugeri]] (2520mq) nel campo stellato rispetto al campo campano, perché esso presentava delle terre paludose, e fangose assai poco atte alla coltura.
 
Nel [[1806]], sotto il [[Regno di Napoli (1806-1815)|Regno di Napoli]] di [[Giuseppe Bonaparte]], fu abolito il feudalesimo<ref>{{Cita web|url=https://www.altavillahistorica.it/images/0DOC_Alta_definizione/6_Governo/Legge130_2_8_1806.pdf|titolo=Legge 130 del 2 agosto 1806: "abolizione della feudalità"|accesso=11 febbraio 2025}}</ref> e vennero istituite le [[Universitas|università]] (i comuni) rette da un [[decurionato]] e da un sindaco<ref>{{Cita web|url=https://www.altavillahistorica.it/images/0DOC_Alta_definizione/6_Governo/Legge132_8_8_1806.pdf|titolo=Legge 132 del 8 agosto 1806: “Sulla divisione ed amministrazione del Regno”}}</ref>. Le due riforme ebbero attuazione con [[Gioacchino Murat]], il quale nel [[1808]] estese anche il [[codice napoleonico]] al regno napoletano e istituì lo [[Ufficiale dello stato civile|stato civile]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://napolicapitaleuropea.wordpress.com/2012/04/20/decreto-di-gioacchino-napoleone-sullistituzione-dello-stato-civile-nel-regno-di-napoli-napoli-29-ottobre-1808-asna-collezione-delle-leggi-e-dei-decreti-originali-vol-18/|titolo=Decreto di Gioacchino Napoleone sull’istituzione dello Stato civile nel Regno di Napoli. Napoli, 29 ottobre 1808 ASNa, Collezione delle leggi e dei decreti originali, vol. 18|sito=Napoli Capitale Europea|data=2012-04-20|accesso=11 febbraio 2025}}</ref>. Il primo registro dello stato civile di Grazzanise disponibile risale al [[1811]], suggerendoci che il comune sia entrato in funzione in quel dato anno, sotto il [[sindaco]] Paolo Florio<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua32668/5xGz8lL/|titolo=Registro dei morti del 1811 di Grazzanise, su Portale Antenati|sito=Portale Antenati|accesso=11 febbraio 2025}}</ref>.
Era definito ''campo stellato'' perché di [[sera]] le stelle si rispecchiavano negli acquitrini, ed era famoso anche per la bontà della verdura dei suoi prati.
 
Alla causa dell'[[unificazione italiana]] presero parte i grazzanisani Paolo Zito, prete e [[capitano]] dei volontari Grazzanisani nella [[battaglia del Volturno]], amico di [[Garibaldi]] e di [[Francesco Crispi]], e il capitano Pasquale Raimondo; nello schieramento [[Esercito delle Due Sicilie|borbonico]] vi fu il [[maggiore]] Antonio Florio. A traghettare Grazzanise tra il [[Regno delle Due Sicilie]] e il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] ci fu il sindaco Paolo Florio (omonimo del precedente), [[garibaldino]]<ref>{{Cita web|url=http://www.grazzaniseonline.eu/IMG/pdf/diarioFlorio.pdf|titolo=Don Angelo Florio, "La mia Terra, i suoi Grandi e Il mio diario di guerra" - I grandi Patrioti e i grandi militari, pp. 22, 23 - 27}}</ref>.
===[[VI secolo]] d.C.===
A Brezza vi era una stazione della [[via Appia]] che si chiamava ''Ad Nonum'' ("a nove miglia [da Capua]"); re [[Teodorico]] fece ristrutturare l'Appia dopo un periodo di abbandono per la caduta dell'[[impero romano]], dall'ex [[prefetto]] di [[Roma]], Decio Cecina Mavorzio Basilio.
 
Nel [[1907]] la frazione [[Santa Maria la Fossa]] fu scorporata da Grazzanise e fatta Comune autonomo<ref>{{Cita web|url=https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Legge_istitutiva_di_Santa_Maria_la_Fossa.jpg#mw-jump-to-license|titolo=Legge n. 123 del 24 marzo 1907}}</ref>. In questa fase, il cimitero venne interamente inglobato nel territorio del nuovo Comune. Tutt'oggi, la parte di cimitero di competenza del Comune di Grazzanise è di fatto una sua piccola [[Enclave ed exclave|exclave]] all'interno del territorio fossataro<ref>{{Cita web|url=https://viaggiart.com/grazzanise|titolo=Grazzanise: cosa vedere e cosa fare|sito=ViaggiArt|lingua=it|accesso=25 ottobre 2024}}</ref>.
Sull'Appia, fra Sinuessa e Capua (antica) c'erano altre stazioni e molte di queste coincidevano con delle città: ''Sinuessa''(Mondragone), ''Ad Pontem Campanum'' ([[San Ferdinando]]-ponte sul fiume [[Savo]]), ''Urbana'' (Torre degli schiavi), ''Ad Octavum'' ([[San Clemente]]-torre Frascale), ''Casilinum'' (porto fluviale), ''Capua'' (Capua antica).
 
Nel [[1940]] iniziarono i lavori per la costruzione del [[Borgo Rurale Appio]], tipico insediamento colonico di epoca fascista<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.pupia.tv/2022/04/caserta-provincia/aversa-gli-studenti-di-architettura-progettano-il-recupero-del-borgo-appio-di-grazzanise/524411|titolo=Aversa, gli studenti di Architettura progettano il recupero del Borgo Appio di Grazzanise - Pupia.tv|data=2022-04-19|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>.
[[Immagine:Via appia Nardelli 1.3.JPG|400px|La via Appia]]
 
Durante la [[Seconda Guerra Mondiale]], venne ripetutamente attaccato dai bombardieri alleati. I tedeschi occuparono il paese nel 1943, dopo l'[[Armistizio di Cassibile]], espellendo la divisione di fanteria italiana "Pasubio". Fu teatro di scontri tra alleati e tedeschi per la sua posizione a ridosso della [[linea del Volturno]]. È rimasta impressa nella memoria collettiva la morte di un centinaio di persone rifugiate in un ricovero a causa di un bombardamento alleato, effettuato dai B-26 americani nella notte del 30 settembre 1943.<ref>{{Cita web|url=http://www.grazzaniseonline.eu/IMG/pdf/diarioFlorio.pdf|titolo=Don Angelo Florio, "La mia Terra, i suoi Grandi e il mio diario di guerra", p. 31 e ss.}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.grazzaniseonline.eu/IMG/pdf/1943%20Grazzanise%20nel%20fronte%20di%20guerra.pdf|titolo=Franco Tessitore "1943: Grazzanise nel fronte di guerra"}}</ref>
===[[VII secolo|VII]]-[[VIII secolo]] d.C.===
 
Per il [[referendum istituzionale del 1946]], i 2.893 votanti grazzanisani si espressero per il 90,04% a favore della monarchia.<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=F&dtel=02/06/1946&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=23&levsut1=1&lev2=20&levsut2=2&levsut3=3&ne1=23&ne2=20&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S&ne3=200420&lev3=420|titolo=Referendum 2 giugno 1946}}</ref>
Fra il [[500]] ed il [[700]] d. C. si ebbe una piccola [[età glaciale]] altomedioevale: si nota un massiccio accumularsi di sedimenti alluvionali, tali da stravolgere il paesaggio, al punto che il tracciato dell’Appia si trova in località Barrata (ad est di [[Sant'Aniello]]) a oltre 5 m di profondità, mentre verso Casilinum in località Frascariello a 2,50 m.<ref>D. CAIAZZA, G. GUADAGNO, F. ORTOLANI, S. PAGLIUCA, Variazioni climatico-ambientali e riflessi socio-economici nell’Alta Terra di Lavoro tra antichità ed età di mezzo, pp. 66-73.
</ref>
 
Nel dopoguerra, il centro abitato è stato oggetto di bonifiche, per porre fine alla natura paludosa del luogo, e di ricostruzioni.<ref>{{Cita web|url=https://www.ibs.it/ncopp-o-ponte-grazzanise-libro-turillo-parente/e/9788897403128|titolo=Turillo Parente "'Ncopp 'o ponte 'e Grazzanise"}}</ref>
===[[XI secolo]]===
Fra il [[X secolo|X]] e l'[[XI secolo]] è probabile, da parte dei [[saraceni]], l'introduzione nell'[[Italia meridionale]] dei [[bufalo|bufali]] provenienti dal [[NordAfrica|Nord Africa]] ([[Egitto]]); in [[Terra di Lavoro]] arrivarono fra l'XI e il [[XII secolo]] con i [[Normanni]]. Come testimonia una [[cronaca]] del XII secolo, i monaci del [[monastero]] di S. Lorenzo ad septimum, alle porte di [[Aversa]], usavano offrire, per la festa del santo patrono, una "mozza" (o "provatura") accompagnata da un pezzo di [[pane]].
 
===[[XII secolo]]Simboli===
Nello stemma sono raffigurate le tre Grazie: [[Eufrosine]], [[Talia (grazia)|Talia]] ed [[Aglaia]]. Il gonfalone è un drappo di azzurro.<ref>{{Cita web|url=https://www.comunedigrazzanise.it/wp-content/uploads/2020/04/Statuto-Comunale-Comune-di-Grazzanise.pdf|titolo=Statuto comunale di Grazzanise}}</ref>
Nella [[bolla pontificia|bolla]] del [[1174]] di [[papa Alessandro III]] all’[[arcivescovo]] di Capua [[Alfano de Camerota]] ([[1158]]-[[1180]]), vengono determinati i confini della [[diocesi]] capuana: “''In loco Arnonae ecclesiam … In loco Grazzanisi ecclesiam s. Joannis, ecclesiam S. Mariae, et ecclesiam S. Nicolai''”.
 
=== Onorificenze ===
Alfano de Camerota era anche consigliere di [[Guglielmo II il Buono]] re di [[Sicilia]], e per i suoi servigi ricevette dal re molti benefici; è quindi probabile che sia di questo periodo il [[diritto feudale]] della chiesa di Capua sul casale di "Grazzanisi".
{{Onorificenze
 
|immagine= Merito civile bronze medal BAR.svg
===[[XIII secolo]]===
|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo al Merito Civile
In [[Italia]] si ebbe un incremento demografico, molte terre furono strappate a [[foresta]] e paludi e messe a coltura.
|collegamento_onorificenza= Merito_civile
 
|motivazione = Centro strategicamente importante, occupato dall'esercito tedesco per la presenza di un aeroporto militare, subì rastrellamenti e razzie da parte delle truppe naziste e un violento bombardamento alleato che provocò numerose vittime civili. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. Grazzanise (CE), settembre - ottobre 1943
Con la bolla del [[1208]] al vescovo Rainaldo di Capua, [[papa Innocenzo III]] ribadì la [[giurisdizione]] della diocesi capuana: "''In loco Grazanensi, ecclesiam sancti Iohannis, ecclesiam sanctae Marie et ecclesiam sancti Maximillaui et ecclesiam sancti Nicolai''."<ref>Le chiese d'Italia di Giuseppe Cappelletti, 1866</ref>.
|data=8 novembre 2004<ref>{{cita web|url= https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/140644 |titolo= Comune di Grazzanise, Medaglia di bronzo al merito civile |accesso=15 ottobre 2023}}</ref>
 
Nel [[1220]] [[Federico II di Svevia]] divenne [[imperatore]] del [[Sacro Romano Impero Germanico]]; uno dei suoi [[precettore|precettori]] era il [[vescovo]] di Capua.
 
Nel [[1234]], in una [[pergamena]] sveva di Capua si menziona una località «''Graczano''»<ref>La vita quotidiana a Capua al tempo delle crociate di Giancarlo Bova, 2001 pag. 17</ref>.
 
Nel [[1268]], con la caduta dei svevi, ha inizio il regno [[Angioini|Angioino]].
 
Sul finire di questo secolo a Grazzanise comparvero le prime abitazioni per i [[vassallo|vassalli]] che si occupavano delle tenute dei signori feudatari di Capua; alcuni si occupavano della produzione agricola da rivendere, altri venivano spostati da una tenuta all’altra di proprietà del signore ([[Arnone]], Grazzanise, [[Cardito]], Capua, [[Santa Maria Maggiore]], [[Morrone]], [[Conca]], [[Alvignano]]).
Questi vassalli mettevano su anche famiglia, nel casale, e dovevano tutto al [[feudatario]]; quando per vicende politiche il casale cambiava signore, loro seguivano il destino del casale, essendone parte integrante; la consistenza era di poche decine di persone all’inizio.
 
===[[XIV secolo]]===
Nel [[1303]] la [[Mensa capuana]] diede in concessione [[enfiteusi|enfiteutica]] a [[Bartolomeo di Capua]] il [[territorio]] contiguo di Arnone e Grazzanise: ''territorium casalis arnonis, et territorium casalis Graczanisii''<ref>L'Amaro della feudalità, di Anna Maria Rao, Guida Editore pag. 32</ref>. Si produceva: [[fieno]], che si vendeva ad Aversa e che rappresentava la maggiore entrata, [[grano]], [[legumi]], [[Hordeum vulgare|orzo]], [[fave]], [[bovini|vacche]], [[cavallo|cavalli]], [[maiali]], [[capre]], [[pesci]] dal Volturno.
 
Nel XIV secolo nel ''Rationes Decimarum'' ricordano il paese di Brezza menzionando ''la capella Sancte Mariae de Britia, la chiesa di S. Martini De Brecia e de Villa Britiae''<ref>CARTA ARCHEOLOGICA E RICERCHE IN CAMPANIA di Lorenzo Quilici e Stefania Quilici</ref>.
 
Nel [[1387]] un tale Marcutius Luce di Grazzanise donò un pezzo di terra alla chiesa di S. Leonardo de Caraczulis di Capua, per essere liberato dal [[carcere]]<ref>La vita quotidiana a Capua al tempo delle crociate di Giancarlo Bova, 2001 pag. 76</ref>.
 
Ci dovevano essere varie [[fattoria|fattorie]] di signori di Capua di Aversa o Napoli, anche in [[affitto]], erano distanti anche vari chilometri l’una dall’altra, con una massa di persone che ci lavoravano: per mietere il fieno, grano per allevare buoi, oche, maiali e cavalli. Una parte delle persone era fissa, un’altra stagionale, ma lo stesso dimorava nella fattoria nel periodo d’impiego.
 
Queste fattorie erano date in [[eredità]] o in [[dote]] ai figli, quindi ad esempio la famiglia di Raimondo di Capua al momento del matrimonio dava il proprio casale di Grazzanise in dote al figlio; questo dopo qualche anno si costruiva la sua casa vicino alla tenuta, ma anche vicino alla chiesa già costruita, che fungeva da crocevia per incontri periodici, poi con l’arrivo di qualche [[artigiano]], era nato il paese; per funzioni sociali e amministrative facevano riferimento a Capua.
 
===[[XV secolo]]===
====Lotta di successione D'Angio====
[[Micheletto degli Attendoli]] condottiero di ventura di parte Angioni, cugino di [[Munzio Attendolo Sforza]], nella sua azione per conquistare Capua, si accampa a Grazzanise il 30 e 31 luglio e poi il 11 e 12 agosto del 1435.
 
====D'Aragona difende la corana dai D'Angio====
L'[[6 febbraio]] [[1461]] lettera di [[Antonio da Trezzo]] ambasciatore milanese da Grazzanise al duca [[Francesco Sforza]], egli seguiva l'esercito aragonese nei suoi spostamenti.<ref> Dispacci Sforzeschi da Napoli di Francesco Storti</ref>.
[[Immagine:Ferdinando I Napoli.JPG|thumb|right|150px|Ferdinando I]]
 
L'[[8 febbraio]] [[1461]] re [[Ferdinando I di Napoli]] (regno[[1458]]-[[1494]]) re di Napoli, dopo essere stato sconfitto dagli Angioini a [[Sarno]] il [[7 luglio]] [[1460]], fuggito verso Napoli, si accampò a Grazzanise, poi da li si spostò ad [[Acerra]]<ref>[[Società napoletana di storia patria]], Deputazione napoletana di storia patria, ''Archivio storico per le province napoletane'', Napoli, 1903 - Annotazioni sull'elemento: v.28 (1903) Originale disponibile presso la Biblioteca Pubblica di New York</ref>.
 
È di questo periodo la denominazione “Mazzone”; cioè ''Mazzone delle rose'': essendo il territorio ricco di [[rosa|rose]], “Mazzone” sarebbe la trasformazione delle parole Massa, o Maison, Mansum.
 
Nel [[1480]], durante il regno di Re [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante]] (regno [[1458]]-[[1494]]), il paese visse un periodo di crescita
[[Immagine:Ferdinando Ia.JPG|right|150px|Una moneta]]
 
A conferma di ciò, gli annali di Grazzanise raccontano che la particolare benevolenza del sovrano verso il paese fu dovuta anche al [[miracolo]] di [[Santa Massimiliana Bona]], una ragazza che viveva da [[eremita]] nel [[bosco]] nei pressi del paese, e molto religiosa. Re Ferdinando I era solito venire a caccia nel bosco dove la ragazza viveva, ed un giorno non riuscì a catturare un grosso [[cinghiale]], ma la ragazza, accortasi del desiderio del re, con l’aiuto della preghiera, riuscì laddove ogni altro essere umano, soldato o cacciatore, aveva miseramente fallito: la cattura del pericolosissimo cinghiale, terrore del paese. Il re le donò quanto [[terreno]] fosse riuscita a circondare e il boschetto dove aveva catturato il cinghiale. Questo episodio è [[affresco|affrescato]] nelle chiese parrocchiali.<ref>[http://www.geocities.com/volturno.geo/smassimi.htm Cronaca del miracolo e notizie sulla santa]</ref>
 
===[[XVI secolo]]===
Il [[regno di Napoli]] era governato da un viceré spagnolo che aveva nelle sue mani tutti i poteri civili e militari.
 
Nel [[1525]] è [[parroco]] della chiesa madre San Giovanni Battista tal Guglielmo Milioli da Capua.
 
Nel marzo [[1531]], si verifica una [[piena]] del Volturno.
[[Immagine:Filippo ab.JPG|thumb|right|Monete di Filippo II]]
 
===[[XVII secolo]]===
 
Ai primi del [[Seicento]], il casale di Grazzanise risulta di proprietà della Mensa Arcivescovile di [[Capua]]<ref>L'Amaro della feudalità di Anna Maria Rao, Guida Editore pag. 25</ref>.
 
Nel [[1616]] vengono costruiti i ''[[regi lagni]]'' sotto il re ''Filippo III'' (regno [[1598]]-[[1621]]), che diede l'incarico a [[Domenico Fontana]] di progettarli e realizzarli: il tratto di Grazzanise si chiama "canale fiumarella", è di 10 km e va dal Voltuno ai regi lagni.
 
Nel [[1628]] il principe di S. Agata [[Cesare Firrao]] ([[1600]]?-[[1651]]?) sposa in seconde nozze Maria Caracciolo, figlia del [[mastro di campo]], generale don [[Tomaso Caracciolo|Tomaso]]; da questo matrimonio nasce la sua fortuna, infatti gli sarà dato l’ufficio di [[portolano]] (addetto all’edilizia, strade, acqua) e Montiero Maggiore (addetto alle cacce reali) di [[Napoli]], che comprendeva la signoria di ''Guazaniti'', [[Gragnano]], e [[Cancello Arnone]], casali posti nelle vicinanze di Napoli<ref>“COSENZA e le sue famiglie” di Luigi Palmieri pag. 364</ref>.
 
Nel [[1638]] Cesare Firrao vende il titolo di Montiero Maggiore allo spagnolo [[Giovanni Zavollas]].
 
====Grazzanise e la rivolta di Masaniello====
{{vedi anche|Masaniello}}
Fra [[1647]] e il [[1648]]<ref>''Memoires du comte de Modène'', tomo II 1647 pag. 384 a 389</ref> si ebbe la [[rivolta]] napoletana di [[Masaniello]], [[Giulio Genoino (XVII secolo)|Giulio Genoino]], [[Gennaro Annese]], ed [[Enrico II di Guisa|Enrico II]] duca di [[Guisa]]; iniziò come rivolta popolare contro il viceré spagnolo [[Rodrigo Ponce de Leòn]], duca d’[[Arcos de la Frontera|Arcos]] per le troppe [[imposta|imposte]], ma poi si inquadrò all’interno della [[guerra dei trent'anni]] fra [[Francia]] e [[Spagna]]. Una [[battaglia]] importante si svolse fra Grazzanise e Brezza.
 
Alla rivolta popolare era stata sostituita da una generale, con la borghesia e da truppe mercenarie, e dei potentati locali che appoggiavano il Duca di Guisa; il quale aveva proclamato una sedicente “Serenissima Real Repubblica”, solo perché c’erano ancora dei capopopolo potenti come Annese, D'Andrea, Tutini, Mollo e altri, che avevano ancora molto seguito a Napoli, che volevano un Senato.
 
I rivoltosi avevano parte di Napoli e Aversa (dal [[6 gennaio]] [[1648]]), [[Marcianise]], [[Maddaloni]], [[Arienzo]], [[Sant'Agata dei Goti]], [[Santa Maria Capua Vetere|Santa Maria di Capua]], mentre le truppe del viceré spagnolo tenevano molti castelli intorno a Napoli e le città di Capua, [[Castelvolturno|Castellamare al Volturno]], [[Pozzuoli]] e [[Gaeta]]; la tattica di quest’ultimi era di tagliare i collegamenti da Napoli verso il retroterra.
 
[[Esprit de Raymond de Mormoiron]] barone di Modène (francese)<ref>Mastro di Campo Generale delle armi della Serenissima Real Repubblica di Napoli, e suo Regno - n. 19/11/1608 m. 11/12/1673</ref>, dopo aver assicurato i rifornimento di Napoli, pensò di conquistare Capua, come chiave del regno; aveva fatto occupare prima Santa Maria di Capua da Mallet, signore di [[Guyenne]], con molta facilità. Mallet doveva attaccare dalla riva sud Capua, mentre da nord doveva attaccare il brigante Papone ([[Domenico Colessa]]) padrone di [[Sessa]], e anche lui da Aversa doveva convergere su questo obiettivo. Ma ad Aversa le truppe erano senza paga da qualche tempo, e lui poteva assicurare loro soltanto il pane e il vino. Spiegò alla truppa che il duca di Guisa non aveva denaro, ma lo aspettava a giorni. Quando la truppa iniziò a lamentarsi, il barone andò a Napoli dal duca di Guisa, gli fece osservare che potendo disporre di denaro avrebbe conquistato tutta “[[Terra di Lavoro]]”: servivano solo 6.000 scudi per la truppa. Il duca rispose che entro due giorni glieli avrebbe mandati, il barone replicò che i soldi li aveva il suo segretario Fabbrani (romano) nel palazzo; il duca non replicò, ma sorrise e promise che presto il capitano [[Niccolò Maria Mannara]] gli avrebbe portato i soldi ad Aversa.
 
Il [[3 febbaio]] [[1648]], appena il barone ritornò ad Aversa, pensò a come conquistare Capua; a questo scopo mandò il maggiore francese Beauregard, con 400 uomini, ad occupare Grazzanise, promettendogli che lo avrebbe raggiunto una volta che le truppe fossero state pronte; il maggiore scacciò dal borgo la [[guarnigione]] vicereale, composta da 23 cavalieri e 12 fanti con a capo Don Ferdinando (Ferrante) di Montalvo, e chiuse tutte le strade che comunicavano con Capua.
 
Ad Aversa arrivò il Mannara, che gli spiegò che il denaro non era arrivato per colpa di [[Agostino Mollo]] ([[avvocato]], capo rivolta, nominato [[magistrato]] nella nuova [[repubblica]]). A queste parole il barone riunì il [[consiglio di guerra]] e decise di partire lo stesso per Grazzanise, dove si era fortificato il Beauregard, e dove i nemici non lo avevano molestavato, «quindi non era difficile passare il fiume e impossessarsi di quel ricco paese (Capua) per soddisfare la gloria degli ufficiale e le necessità dei soldati»: si decise di partire entro due giorni. Ma, al momento di prendere la strada per Grazzanise, la truppa si [[ammutinamento|ammutinò]] e dovette rientrare ad Aversa. In quel momento arrivò anche il maggiore Beauregard che comunicò al barone la perdita di Grazzanise, spiegando che dopo la conquista si era fortificato in 24 ore; i nemici infatti gli avevano dato l’opportunità di passare il Volturno e si era fortificato tracciando una [[mezzaluna]] a Brezza, per tagliare il passaggio ai nemici.
 
Il [[7 febbraio 1648]] venerdì: il generale del viceré spagnolo Don [[Luigi Poderico]] (milanese) che aveva preso il comando di Capua, aveva mandato Don [[Prospero Tuttavilla]] (1600-1661) con 100 [[fanti]] che scesero il fiume in feluche, più altre truppe a cavallo che seguirono la riva, ad aggredirlo alle ore due dopo il tramonto. Fu respinto ma una seconda volta a mezzanotte assalì con due squadroni divisi, uno comandato da un sergente spagnolo a destra e l’altro da uno italiano, sotto la supervisione del sergente [[maggiore]] [[Annibale de Notariis]], ed i rivoltosi inspiegabilmente si ritirarono verso Grazzanise, ma qualcosa<!-- originale era "i regi" ??? --> aveva danneggiato le barche, quindi ne fu fatto una orrenda strage e ne morirono affogati e fatti a pezzi 80 e 37 prigionieri.
 
Intanto dall’altro lato, a Grazzanise, il capitano [[Carlo Mattuchiovich]] aveva disposto i [[croazia|croati]] nel punto dove il fiume forma un'ansa (Funno) a suonare le trombe, così che i ribelli pensassero che stesse arrivando il grosso delle truppe regie, e fuggirono disordinatamente per le campagne ad Aversa, nella fuga furono anche aggrediti dai paesani, che ne uccisero e catturarono molti, ai quali il maggiore francese aveva estorto 500 [[zecchini]] e trecento [[doble]].
 
Il Tuttavilla prima di partire da Brezza vi lasciò Giovan Battista Rea, suo sergente maggiore, con un buon numero di soldati e con l’ordine di erigere delle difese, rientrando a Capua coi prigionieri fu celebrato come il salvato di Capua, e fu abbracciato e baciato pubblicamente dal generale.
 
Ad Aversa, frattanto, il Barone domandò al maggiore perché avesse abbandonato Grazzanise: nonostante la disgrazia (Brezza), poteva ben mantenerla essendo divisa dal fiume. Il maggiore non rispose, così il barone chiamò Bernardo Spirito e gli ordinò di arrestarlo e processarlo, perché aveva passato il fiume senza suo ordine ed aveva abbandonato a Grazzanise, la sua truppa, lasciandola alla mercé del nemico; nemico peraltro incoraggiato dal primo successo a passare il fiume e disfarsi anche di quelle a Grazzanise (100 uomini). Il Barone di Modene [[Esprit de Raymond de Mormoiron ]], comunicato il fatto al duca di Guisa, gli raccomandò un castigo esemplare, ma il Guisa lo [[grazia (diritto)|graziò]] e lo mise al comando dell’[[artiglieria]] a Napoli.
[[Immagine:Grazzanìse 161.jpg|thumb|200px|right|Piazzetta Montevergine]]
 
====La colonia Giulia====
Nel [[novembre]] [[1649]] fu ritrovata a Torre degli Schiavi una lapide che indica la fondazione di una [[Colonia romana|colonia]] Giulia, con questa iscrizione, scolpita a grandi lettere in un'[[ara]] rotonda a mo' di collinetta:
;'''VENERI. GENITRICI'''
;'''ET GENIO. AVGVSTI. CAES'''
;'''S A C R'''
;'''COLONIA. IVLIA. FEL. AVGVSTA'''
;'''PACE. COMPOSITA'''
;'''DEDICAVIT'''
;'''IV. KAL. NOVEMBR. Q. FVSIO. ET'''
;'''P. VATINIO. COSS'''
 
===[[XVIII secolo]]===
 
Nel [[1730]] fu ricostruita dalle [[fondamenta]] la chiesa madre di San Giovanni Battista.<ref>Questa ricostruzione si riferisce sicuramente al terremoto del 29 novembre 1732 in Irpinia, con intensità epicentrale 10.5 della scala Richter , esso fu cosi violento che fece distruzioni da Capua a Melfi, fra queste molte chiese, e migliaia di morti.</ref> In questo periodo il regno di Napoli era amministrato dagli [[austria]]ci, con il viceré [[Aloys Thomas Raimund]]<ref>1728-1733</ref>, conte di [[Harrach]].
 
Nel [[1750]] si ebbe una gran piena del Volturn,o verso la fine di [[luglio]], e piogge ininterrotte fra [[ottobre]], [[novembre]] e [[dicembre]], tanto che il fiume cambiò corso passando a valle di Capua.
 
Nel [[1751]] il casale di Grazzanise risulta ancora di proprietà della Mensa Arcivescovile di [[Capua]]<ref>L'Amaro della feudalità di Anna Maria Rao, Guida Editore pag. 27 a 28</ref>.
 
Nel [[1754]] fu redatto il [[catasto onciario]] di Grazzanise; vi si pagava una tassa per ''fuoco'' (a famiglia) di due [[carlino|carlini]].
 
Il periodo dal [[1759]] al [[1764]] fu molto critico per il regno di Napoli, sia in città che nelle campagne; iniziò con un'improvvisa [[siccità]], un’ondata di [[parassiti]], e fu aggravato da un aumento demografico; nel [[1761]]-[[1763]] la produzione agricola scese a zero, e nel [[1764]], per [[epidemia|epidemie]] e [[carestia|fame]], morirono migliaia di persone.
 
Nel [[1766]] gli abitanti di Grazzanise erano 1201; c'erano 2 preti che officiano nella chiesa parrocchiale di S. Giambattista. C'erano 3 confraternite: Corpo di Cristo, Santissimo Rosario e Purgatorio<ref>Della storia sagra della città di Capua 1766 pag. 22 a 24</ref>.
 
Nel [[1793]] uno [[storico]] napoletano, [[Giuseppe Maria Galanti]], descrive così gli effetti della proprietà ecclesiastica sulla campagna di Capua: «''come il paese è fertilissimo, le chiese ed i monasteri sono oltre modo numerosi e ricchi, e gli abitanti che non sono preti né frati sono miserabili. Vi si attende più ad esser prete che a coltivare le fertile campagne''». All'[[economista]] [[Domenico Di Gennaro]], Intendente Generale dei Reali Stati Allodiali (Regno di Napoli), viene presentata una protesta dai «Sindaci, Eletti, e Cancellieri dell’Università di Arnone», contro la [[fida]] accordata sul [[demanio]] stesso agli animali degli abitanti di Grazzanise, contro i quali del resto alcuni cittadini di Arnone erano già intervenuti con schioppettate e violenza.
 
Nel [[1796]] gli abitanti erano 1198.
 
===[[XIX secolo]]===
Il [[14 gennaio 1806]] i francesi con [[Giuseppe Bonaparte]] occupano [[Napoli]].
 
Il [[2 agosto 1806]] legge napoleonica che abolisce la [[feudalità]].
 
''In seguito alla abolizione della [[feudalità]] si procedette alla ripartizione delle [[terre demaniali]] cioè di tutti i territori colti e [[incolti]], chiunque ne fosse il proprietario, sui quali avevano luogo gli [[usi civici]] (diritti di godimento che si concretano in varie forme: [[caccia]], [[pascolo]], legnatico, semina spettanti ai membri di una collettività su terreni di proprietà [[comunale]] molti dei quali risalgono al [[Medioevo]]). L'assegnazione si faceva a sorteggio, il concessionario ne diventava libero padrone ed era tenuto a corrispondere un reddito''<ref>Geocentro-Il disegno del territorio fra catasto onciario e catasto murattiano di Cosma Chirico</ref>. ''In questo periodo il mercato dei beni [[immobili]], conobbe una grande mobilità, anche grazie alla soppresione degli ordini [[monastici]], che avevano l'obiettivo di ridistribuire gra parte della proprietà fondiaria per far nascere una [[borghesia]] forte e dinamica.''
 
Nel [[1814]] il re di Napoli [[Giaocchino Murat]] istituì il "[[Corpo di ponti e strade]]" e ne dette la direzione a [[Pietro Colletta]]; questi provvide a ristrutturare ed ampliare i regi lagni; fu in seguito sostituito dal colonnello Piscicelli; dal [[1824]] al [[1852]] il direttore fu [[Carlo Afan de Rivera]].
 
Nel [[1815]] al [[catasto]] provvisorio di Grazzanise risultano di proprietà della Mensa Arcivescovile di Capua 1148 [[Moggio (unità di misura)|moggi]] (circa 49 km²) di terreno, con una rendita di 2535,26 ducati. Il catasto onciario era stato abolito nel [[1806]] ed era stato istituito nel [[1809]] il catasto provvisorio (catasto murattiano).
 
Nel [[1818]] il capoluogo della provincia di Terra di Lavoro (una delle 12 province del [[regno delle due Sicilie]]) fu spostato da Capua a Caserta.
 
Nel [[1840]] Carlo Afan de Rivera nel libro dei “Pesi delle misure” citò Grazzanise a proposito delle unità di misura in uso per i terreni, il [[vino]] e l'[[olio]].
 
Nel [[1847]], sotto la direzione di Afan De Rivera, il "Corpo di ponti e strade" progettò e realizzò la strada Capua-[[Santa Maria La Fossa]]-Grazzanise-Arnone-Castelvolturno; si stabilì che, per colpa delle piogge e principalmente per le esondazione del Volturno, la strada doveva tovarsi sopra un [[argine]] elevato, con un canale a destra abbastanza ampio da ricevere le acque del Volturno e con dei canali trasversali per far defluire l'acqua nell'[[Apramo]]. Si realizzarono anche parecchi ponti per dare accesso alle tenute. Il costo stimato era di circa 250.000 ducati per materiali e 140.000 ducati per manodopera<ref>Memoria intorno al bonificamento Del Bacino Inferiore Del Volturno di Carlo Afan De Rivera 1847</ref>. Ecco perché a Grazzanise si continua a dire andiamo "sopra il ponte", retaggio antico di qualcosa che non c'è da parecchio tempo.
 
Il [[15 maggio]] [[1848]] il prete Paolo Zito<ref>nato il 1814 a Grazzanise</ref>, allora trentaquattrenne, si trovò coinvolto nei moti rivoluzionari di Napoli (150 morti, varie centinaia di feriti e 600 arresti, fra entrambe le parti) proprio il giorno del colpo di mano di Federico II; Zito fu arrestato per [[omicidio]] e rinchiuso nel carcere di [[Procida]], ma fu in seguito graziato su petizione al re inviata dal cardinale [[Giuseppe Cosenza]] (nell'arcivescovado di Capua c'era monsignore Angelo Abbate di Grazzanise).
 
==== Il lungo 1860 ====
Fra il [[1854]] e l'agosto [[1860]] fu sindaco Giovanni Nuzzi, di professione farmacista.
 
Nel gennaio 1860 l'esercito borbonico si era ricostituito a Capua, che fungeva anche da [[quartier generale]] sotto il comando del maresciallo generale Giosuè Ritucci. Faceva parte dell'artiglieria borbonica il maggiore Antonio Florio, di Grazzanise, figlio di Giovanni Florio professore al liceo di Capua; dopo aver preso parte alla battaglia del Volturno, e caduta Gaeta il [[13 febbraio]] [[1861]], ritornò al paese.
 
Nel sucecssivo agosto Paolo Zito, appartenente alla "[[Società Emancipatrice]]"<ref>[[Associazione]] del [[clero]] cattolico che riconosceva il [[papa]] come rappresentante di Dio sulla terra, ma non come re</ref>, fu contattato dai [[garibaldini]], precisamente dalla costituenda “Legione del Matese” di [[Beniamino Caso]], [[Giuseppe De Basiis]] e [[Achille Del Giudice]], finanziati dai [[Regno di Sardegna|piemontesi]]<ref>Briganti e senatori di Alberico Bojano pag. 95</ref>.
 
Fra l'agosto 1860 ed il [[1866]] fu sindaco Paolo Florio.
 
Il [[3 settembre]] 1860 Francesco II lasciò Napoli, in nave, per Gaeta. Il 7 settembre successivo Paolo Zito, con la “Legione del Matese” (composta di 250 garibaldini, di cui 80 arruolati dall'ex prete), entrò in [[Piedimonte Matese]], ma l'attacco fu respinto dai locali<ref>Storia delle due Sicilie, di Giacinto Dè Sivo Vol. 4 1864 173</ref>. Il [[14 settembre]] truppe napoletane provennero da Grazzanise<ref>Vita di Giuseppe Garibaldi, di Giuseppe Da Forio, Vol. 1 1862, pag. 760</ref>. Il [[30 settembre]] altre truppe borboniche tentarono di passare a [[Triflisco]].
 
Il [[1 ottobre]] l'esercito borbonico attaccò S. Maria ([[Battaglia del Volturno]]); la località coinvolta più vicina fu la tenuta di Carditello, occupata dai Garibaldini come sbarramento per Napoli. Il [[2 ottobre]] ci fu l'ultimo combattimento a [[Caserta]].
 
====Fin de siècle====
Nel [[1863]] un tal Giuseppe Florio di Grazzanise risultò implicato come complice dei briganti Gallo e Raffaeluccio.
 
[[Immagine:Pio IX.jpg|thumb|Medaglia [[Papa Pio IX|Pio IX]]]]
Il [[10 giugno]] 1863 [[Giuseppe Garibaldi]] scrisse una lettera di ringraziamento alla società dei coltivatori di Grazzanisi.
Nel [[1864]]<ref>Processi Celebri contemporanei, Reggio Emilia 1864 pag. 136 a 148</ref> la fuga di due famosi [[brigantaggio|briganti]] borbonici si stava per arrestare in un casino (cascina) di proprietà del barone Ciccarelli, fra Grazzanise e [[Villa Literno]], dove furono avvistati. Avuta la notizia che i fratelli La Gala (accusati di omicidio, [[rapina]], [[estorsione]], [[rapimento]], [[furto]], [[cannibalismo]], [[tortura]]), stavano in questa cascina, si mosse da Capua una squadra di [[Carabinieri]], mentre da Grazzanise partì la [[Guardia Nazionale]], una milizia composta da abitanti di Grazzanise<ref>Erano fra questi:
*Luigi Florio, sindaco
*Vitaliano Raimondo
*Pasquale Raimondo, tenente
*Nicola Rullo, falegname
*Domenicantonio Papa
*Michele Petrella
*Salvatore Petrella, colono
*Giovanni Abate, anni 24, calzolaio
*Girolamo Parente
*Luca Pucino
*Antonio Parente.</ref>
 
Alla cascina arrivarono per primi i carabinieri e, dopo un breve conflitto a fuoco durante il quale morì un carabiniere, i ricercati riuscirono a scappare. In seguito furono catturati e processati a Santa Maria Capua Vetere; durante il processo risultò coinvolto per [[favoreggiamento]] anche il guardiano della cascina, Agostino Mennillo (o Mannillo), di Grazzanise, e furono uditi come testimoni Marcello Petrella guardiano, Vincenzo Caianiello 43 anni sacerdote, Giovanni Caianiello 32 anni sacerdote; furono condannati a morte, ma la sentenza non fu eseguita.
 
Fra il [[1866]] ed il [[1870]] fu sindaco Luigi Longo.
 
Nel [[1869]] ci fu l'[[anticoncilio di Napoli]]: si trattava di una riunione di [[massoneria|massoni]], associazioni operaie e [[libero pensatore|liberi pensatori]]. Vi partecipava per Grazzanise un tal Antonio Raimondo.
 
[[Immagine:grazzanise cimitero.jpg|thumb|Lapide nella cappella del cimitero]]
Fra il [[1870]] e il [[1876]] il municipio fu retto dalla seconda amministrazione di Giovanni Nuzzi. A questa seguì la seconda amministrazione di Luigi Longo ([[1876]]-[[1884]])<ref>Assessori: Petrella Mattia, Lauro Pasquale</ref>.
[[Immagine:Medaglia 1° guerra mondiale.jpg|thumb|medaglie guerra]]
 
Nel dicembre [[1878]] si ebbe una piena del Volturno.
 
Con il [[1881]] fu nominato parroco della chiesa di S. Giovanni Battista Don Agostino Cantiello.
 
Nel [[1884]] fu sindaco Francesco Gravante. Il [[21 marzo]] [[1888]] la popolazione di Grazzanise si ribellò a causa di nuove imposte municipali e furono arrestate, tra gli altri, parecchie donne.
 
==[[XX secolo]]==
 
Nel [[1903]] si ha notizia di un [[ciclone]] che devastò la chiesa madre, seguito nel 1905 da un altro ciclone, sempre su Grazzanise.
 
Nel [[1907]] fu stabilito il distacco della [[frazione geografica|frazione]] Santa Maria La Fossa, che si costitui come comune autonomo; anche il [[cimitero]] fu diviso, ma trovandosi in territorio di Santa Maria La Fossa, una parte del territorio comunale di Grazzanise divenne una ''[[enclave]]''. In questi anni ci fu anche una forte emorragia di popolazione che andò [[emigrazione|migrante]] verso gli [[Stati Uniti]].
 
Nel [[1909]] morì il parroco della chiesa di S. Giovanni Battista, Don Raffaele Caianiello. Nei due anni successivi, [[1910]] e [[1911]], il paese fu percorso da un'epidemia di [[colera]].
 
Il [[5 gennaio]] [[1915]] ci fu una piena del [[Volturno]].
 
=== [[Prima guerra mondiale]]===
 
Fra il [[23 maggio]] 1915 e il [[3 novembre]] [[1918]], morirono nella prima guerra mondiale 66 grazzanisani, quasi tutti col grado di soldato.
{{cassetto
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|coloresfondo=#DEDEDE
|allineamento=destra
|titolo=I caduti grazzanisani nella Grande Guerra
|testo=
<div style="font-size: 90%">
*Abbate Francesco
*Bertone Nicola,
*Bertone Raffaele
*Bisceglia Alessandro
*Candidori Vincenzo
*Cantiello Antonio,
*Cantiello Giovanni,
*Cantiello Salvatore
*Cioppa Giovanni
*D'Abrosca Giovanni,
*D'Abrosca Paolo
*D'Angelo Giovanni,
*D'Angelo Michele,
*D'Angelo Pietro
*De Girolamo Giuseppe
*Di Nardo Pasquale
*Di Stasio Pasquale,
*Di Stasio Antonio
*Farina Antonio
*Frascogna Raffaele
*Gravante Antonio,
*Gravante Biagio,
*Gravante Gaetano,
*Gravante Giovanni,
*Gravante Francesco
*Giuda Cipriano,
*Giuda Emilio
*Izzo Francesco
*Martucci Paolo,
*Martucci Giovanni
*Montesano Antonio
*Nardelli Emilio, soldato, caduto a [[Trento]] nel 1916, sepolto a [[Redipuglia]]
*Natale Filippo
*Papa Filippo
*Parente Silvio, tenente
*Parente Francesco,
*Parente Antonio,
*Parente Attilio,
*Parente Giovanni,
*Parente Giovanni
*Parente Giovanni,
*Parente Giuseppe,
*Parente Pasquale,
*Parente Paolo
*Petrella Giosafatte,
*Petrella Giuseppe,
*Petrella Vincenzo,
*Petrella Vincenzo,
*Petrella Carlo,
*Petrella Ferdinando
*Piccirillo Francesco
*Palazzo Clemente
*Pucino Stefano
*Raimondo Giuseppe,
*Raimondo Giuseppe,
*Raimondo Umberto,
*Raimondo Luigi,
*Raimondo Raffaele,
*Russo Diodato M
*Rullo Domenico
*Sauco Francesco
*Saulle Giovanni
*Sciorio Antonio
*Tibaldi Antonio
*Tessitore Cristofaro
*Zito Stefano
</div>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Nel [[1916]], a [[Rhode Island]] (Usa), si costituì una "Società di Mutuo Soccorso Grazzanise", certificata dai Reali Carabinieri.
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di San Giovanni Battista ====
{{vedi anche|Chiesa di San Giovanni Battista (Grazzanise)}}
È dedicata a san Giovanni, il patrono del paese. Non ci sono notizie certe riguardo alla data di costruzione, ma si pensa che risalga al 1173.
 
[[File:Chiesa madre 2.jpg|thumb|Chiesa madre di Grazzanise]]
Nel [[1919]], dopo la guerra, numerosi abitanti morirono a causa dell'[[influenza]] "[[Spagnola]]", portata dai reduci; i decessi erano in media da 10 a 15 persone al giorno su di una popolazione di 3190 abitanti (1911).
 
Tra le opere che si trovano nella chiesa vi è l'altare in legno risalente al 1500, dove sono rappresentati la Madonna della Consolazione, san Giovanni Battista, San Biagio Vescovo, i Martiri e il Redentore. Sulla volta della navata centrale sono situate tre pitture di cui una raffigura San Giovanni che prega sulle rive del [[Giordano (fiume)|Giordano]].
===Ventennio [[fascismo|fascista]]===
 
La chiesa venne ricostruita nel 1730 e per questo motivo presenta uno stile neoclassico-barocco. Gravemente danneggiata da eventi atmosferici nel 1903 e nel 1905 e da un terremoto nel 1931, venne ricostruita negli anni 1930 e consacrata nel [[1936]]. Seguirono vari restauri e rifacimenti, in particolare l'aggiunta della facciata marmorea e dei mosaici nel 1984<ref>{{Cita web|url=https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&code=18359&Chiesa_di_San_Giovanni_Battista__Grazzanise|titolo=Chiesa di San Giovanni Battista - Grazzanise - Capua|sito=chieseitaliane.chiesacattolica.it|accesso=2025-03-06}}</ref>.
Nel [[1927]] fu soppressa la [[provincia di Caserta]] e il comune fu accorpato a quella di [[provincia di Napoli|Napoli]]. Fra il 1931 e il 1932 fu sindaco Oreste Lauro.
 
==== Chiesa della S.S. Annunziata ====
Fra il [[1935]] ed il [[1939]] si realizzarono gli argini del fiume, a difesa del paese.
[[File:Chiesa dell'Annunziata 2.jpg|thumb|Chiesa dell'Annunziata]]
Risale al XVIII secolo come cappella collettizia. Ha una sola grande navata con altari laterali. Essa è dedicata all'episodio dell'Annunciazione ed ospita alcune statue lignee e delle tele risalenti al '500 e al '900<ref>{{Cita web|url=https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=18358#|titolo=Chiesa dell'Annunziata}}</ref>.
 
==== Chiesa della Madonna di Montevergine ====
Durante il regime, dal [[1922]] al [[1942]], si realizzarono numerose [[opere pubbliche]], ad esempio l’edificio delle scuole elementari di via Diaz, in perfetto stile Avanguardia-fascista, o i [[podere|poderi]] dell'[[Opera Nazionale Combattenti]], a nord e sud del paese, che spettavano ai reduci della grande guerra; alcuni di questi vennero assegnati a coloni provenienti dal Veneto (a Brezza). Ogni podere era costituito, oltre che dall'unità abitativa familiare (che, singola o doppia, poteva variare anche nella tipologia), da 10,50 ettari (30 moggia locali) di terreno da coltivare; inoltre vi era un pozzo e una stalla. Fu anche fondato un nuovo paese, "[[Borgo Appio]]".
Risale al 1949 e sorge dove si trovava una cappella costruita - secondo la tradizione - nel 1819<ref>{{Cita web|url=http://www.tribuna24.it/territorio/grazzanise-festa-la-nativita-maria/|titolo=Grazzanise in festa per la "Natività di Maria" {{!}} Tribuna24.it|sito=www.tribuna24.it|accesso=2025-03-28}}</ref>. La cappella andò distrutta nel [[Seconda Guerra Mondiale|Secondo conflitto mondiale]] e nel dopoguerra venne eretto l'attuale edificio<ref>{{Cita web|url=https://www.casertanotizie.com/attualita/2024/04/29/grazzanise-monsignor-modesto-petrella-ancora-vivo-nel-ricordo-dei-fedeli/|titolo=Grazzanise: Monsignor Modesto Petrella ancora vivo nel ricordo dei fedeli}}</ref>.
 
Ha uno [[Gotico|stile gotico]], con un rosone centrale, gli archi a punta, colonne alte che dividono tutte le navate. Separatamente vi è un campanile eretto pochi anni dopo. La facciata ha due rosoni laterali ed uno centrale ed una scultura in ceramica sotto ognuno. Al centro è raffigurata la Vergine ed ai lati santa Massimiliana e San Giovanni<ref>{{Cita web|url=https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&code=18363&Chiesa_di_Montevergine__Grazzanise|titolo=Chiesa di Montevergine}}</ref>.
In questi anni fu sindaco e poi [[podestà]] Enrico Lauro.
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Immagine:Scafa a Grazzanise 1920.jpg|Scafa sul Volturno
Immagine:Fascista a b c.JPG|Pagelle scolastiche dell'[[Opera Nazionale Balilla]]
Immagine:Argini 1943.JPG|Argini
Immagine:Scuole elementari a Grazzanise.jpg|Scuole elementari
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==== Cappella della Madonna dell'Arco ====
[[Immagine:Gen. Paul Conrath.jpg|thumb|right|Paul Conrath, comandante la ''Hermann Goering Division'']]
 
Nell'800 era presente una cappella devozionale che poi venne ampliata degli anni 1950. Nel corso degli anni ha subito diverse restaurazioni ed interventi artistici<ref>{{Cita web|url=https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&code=18362&Chiesa_della_Madonna_dell%27Arco__Grazzanise|titolo=Cappella della Madonna dell'Arco}}</ref>.
===[[Seconda guerra mondiale]]===
Durante il conflitto l’[[aeroporto]] di Grazzanise ospitò un [[campo di volo]] militare; un giorno fra l'ottobre e il novembre del [[1942]], vi atterrarono dei [[Junker 52]] tedeschi diretti in [[Tunisia]]. Col loro rifornimento prosciugarono le riserve di [[benzina]] e di conseguenza gli allievi ufficiali del corso "Zodiaco" dell'Aeronautica Militare dovettero aspettare molto prima di prendere il volo.
 
==== Chiesa di san Roberto Bellarmino ====
[[Immagine:Terzo reich.JPG|thumb|Monete del Terzo Reich]]
Nel settembre [[1943]] a Grazzanise fu di stanza la [[Divisione (unità militare)|divisione]] dell’[[esercito italiano]] “Pasubio”. Dal [[9 settembre]] all'[[11 ottobre]], subito dopo la proclamazione dell'[[armistizio di Cassibile]], il paese subì l'occupazione da parte delle truppe [[Germania nazista|naziste]] in ritirata da [[Salerno]], il X Corpo d'Armata tedesco, comandato dal generale [[Heinrich von Vietingoff]]. Occupò Grazzanise e Capua la [[1ª Fallschirm-Panzer-Division Hermann Göring|''Hermann Goering Division'']], comandata dal generale [[Paul Conrath]] e composta da 4 battaglioni di [[fanteria]], un nucleo corazzato ed un vasto numero di cannoni motorizzati, oltre ad una attrezzata [[contraerea]]<ref>La divisione tedesca, formatasi nel [[1935]] come reggimento, era all'inizio di 1865 uomini. </ref>. I tedeschi provvidero a disarmare la divisione italiana “Pasubio”, e reclutarono uomini per completare il ponte sul Volturno; inoltre razziarono bestiame da portare via.
 
La chiesa venne eretta nel 1957, dopo aver abbattuto quella preesistente, e dedicata dapprima alla Madonna di Pompei e poi a san Roberto in occasione del rifacimento del 1970. È territorialmente ben individuata dalle case rurali aggregate intorno alla piazza principale del Borgo Appio.
Con l'arrivo nel settore delle truppe [[Gran Bretagna|britanniche]], la divisione si spostò a [[Teano]].
Essa ha una linea architettonica semplice senza decorazioni accessorie<ref>{{Cita web|url=https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&code=18361&Chiesa_di_San_Roberto_Bellarmino__Borgo_Appio,_Grazzanise|titolo=Chiesa di san Roberto}}</ref>.
 
==== Chiesa di san Martino ====
Il [[12 agosto]] [[1943]] ci fu un [[bombardamento]] [[Alleati|alleato]] del campo di atterraggio di Grazzanise, da aerei [[B-26]], partiti dal nord Africa ([[NASAF]]). Il 26 agosto ci fu un altro bombardamento alleato di Grazzanise A/F e sobborghi, da aerei [[Boeing B-17 Flying Fortress|B-17]] con [[Lockheed P-38 Lightning|P-38]] di scorta. Il 4 settembre ancora un bombardamento alleato, da aerei B-17, ma il cattivo tempo impedì stavolta di colpire l'obiettivo, che era nuovamente il campo di atterraggio. Il [[5 settembre|giorno successivo]] il bombardamento fu ripetuto da più di 200 aerei [[North American B-25 Mitchell|B-25]] e B-26 (della Twelfth Air Force), che colpirono l'obiettivo e ripeterono anche il [[6 settembre|giorno dopo ancora]].
[[File:Grazzanise (CE) - frazione Brezza - chiesa di San Martino - facciata.jpg|thumb|Chiesa di san Martino]]
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Immagine:JU 52 3M.jpg|[[Junker 52]]
Immagine:050218-F-1234P-083.jpg|[[B-26]]
Immagine:B-17 on bomb run.jpg|[[Boeing B-17 Flying Fortress|B-17]]
Immagine:North American B-25 Mitchell.JPG|[[North American B-25 Mitchell|B-25]]
</gallery>
 
La Chiesa è situata alla [[periferia]] sud della frazione [[Brezza (Grazzanise)|Brezza]] che è molto estesa in lunghezza e quasi sugli argini del fiume [[Volturno]].
Fra il [[30 settembre]] e il [[1 ottobre]] notte, ci fu un nuovo bombardamento di Capua e Grazzanise da parte del 12° Stormo statunitense, dotato di B-26. I tedeschi risposero con la contraerea. Obiettivo degli alleati era stavolta colpire il ponte sul Volturno, oscurato di notte, ma colpirono anche il paese e l'azione provocò la morte di circa 100 persone civili, cui è stata conferita la [[Medaglia di bronzo al valor civile]]. L’esercito alleato entrò a Napoli.
 
Già dal [[XII secolo]] esisteva una [[Cappella|cappellina]] dedicata a [[Martino di Tours|san Martino]]. Nel 1789, questa venne abbattuta e fu costruita l'attuale chiesa.
{{cassetto
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|allineamento=destra
|titolo=I caduti grazzanisani nella Seconda Guerra Mondiale
|testo=
<div style="font-size: 90%">
*Abbate Giovan Battista, anni 20
*Bertone Giuseppa, 47
*Bisesto Caterina, 15
*Cantiello Nicola, 62
*Cantiello Orazio, 77
*Cantiello Paolina, 12
*Cipriano Cristina, 78
*Cipriano Maria, 67
*D'Elena Giovanna, 64
*De Rosa Giovannina, 18
*Di Nardo Angelina, 34
*Di Nardo Brigida, 66
*Gravante Clemente, 12
*Gravante Giuseppe, 54
*Gravante Iolanda, 16
*Gravante Maria, 81
*Gravante Marta, 49
*Izzo Raffaela, 42
*Leuci Anna, 39
*Leuci Antonietta, 41
*Leuci Lorenzo, 63
*Nacca Antonietta, 51
*Nardelli Carolina, 9
*Nardelli Cristina, 2
*Nardelli Salvatore, 5
*Nardelli Teresina, 2
*Nuzzi Vincenza, 80
*Palazzo Amedeo, 17
*Palazzo Anastasia, 12
*Palazzo Antonio, 55
*Palazzo Biagio, 21
*Palazzo Giovanni, 12
*Palazzo Sebastiano 10
*Palladino Biagio, 22
*Parente Antonietta, 22
*Parente Giuseppe 44
*Parente Giuseppe, 20
*Parente Giuseppe, 14
*Parente Maddalena, 59
*Parente Paolo, 51
*Petrella Alfonsina, 22
*Petrella Amedeo, 53
*Petrella Angelo, 71
*Petrella Fabrizio, 55
*Petrella Gioacchino, 9
*Petrella Giovanna, 19
*Petrella Maddalena, 12
*Petrella Maria, 3
*Petrella Michele, 18
*Petrella Orsola, 15
*Petrella Rita, 9
*Petrella Teresa, 80
*Petrella Vincenzo, 9
*Pezzera Carolina, 78
*Pezzera Salvatore, 66
*Pucino Gennaro, 55
*Pucino Maria, 68
*Raimondo Claudio, 15
*Raimondo Fausto, 11
*Raimondo Giovanna, 14
*Raimondo Giovan Battista, 59
*Raimondo Ida, 9
*Raimondo Iolanda, 12
*Raimondo Maddalena, 21
*Raimondo Maria, 25
*Raimondo Raffaele, 32
*Raimondo Rita, 11
*Raimondo Teresa, 18
*Raimondo Vito, 8
*Rullo Maria, 73
*Rullo Teresa, 69
*Vitolo Giovanna, 30
</div>
}}
 
Nel mese di ottobre i tedeschi [[Mina terrestre|minarono]] il ponte sul canale Fiumarella, che unisce il paese a [[Santa Maria La Fossa]].
 
Il [[6 ottobre]] truppe della 10° divisione britannica, aggregata alla Quinta armata USA, entrarono a [[Capua]]. Il [[10 ottobre]] le truppe alleate non avevano ancora raggiunto al completo il Volturno in tutti i punti, a causa del maltempo. Il [[12 ottobre|12]] le divisioni 46°, 7° corazzata e 56° britanniche avanzarono rispettivamente lungo la costa tirrenica, presso Grazzanise e presso [[Capua]]. Lo stesso giorno truppe britanniche del 142° reggimento da campo dell'artiglieria reale presero l'aeroporto militare di Grazzanise e iniziarono con l'artiglieria un fuoco di sbarramento serale, in preparazione per la traversata del Volturno da parte delle truppe del generale Clark. L'artiglieria era montata sul rottame di un aereo tedesco, per ottenere più elevazione. Sempre il 12 ottobre, entrarono nel paese semidistrutto le truppe britanniche di fanteria del 7° reggimento regina Stuart.
 
L'avanzata alleata fu la sola di quella fase di combattimenti, le forze tedesche infatti tenevano efficamente sotto tiro tutti i possibili altri punti di passaggio, arrestando le truppe del generale [[Richard McCreery]] che dovevano ricongiungersi con quelle statunitensi del generale [[Mark Wayne Clark]], in parte già sul Volturno<ref>Gianni Rocca, ''L'Italia invasa'', Mondadori 1998</ref>.
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Immagine:NA 007706-1-.jpg|L'occupazione di Grazzanise
Immagine:IWM-NA-7854-Otter-LRC-Grazzanise-194310.jpg|Mezzi da ricognizione escono da Grazzanise
Immagine:Alleati a Grazzanise.JPG|Operazioni della [[Quinta Armata]]
</gallery>
 
[[Immagine:AM LIRE.JPG|thumb|Cartamoneta del 1944]]
Dal [[14 ottobre|14]] al [[16 ottobre]] gli alleati, per sostituire il ponte abbattuto, costruirono un [[Ponte Bailey|ponte modulare bailey]] sul quale potevano passare anche i carri armati. Il [[17 ottobre|17]], infatti, [[carro armato|carri armati]] [[M4 Sherman|Sherman]] inglesi della ''4° country of London Yeomanry'', guadarono il fiume [[Volturno]]. I tedeschi si arroccarono, indietreggiando sulla [[linea Gustav]].
 
Il [[28 settembre]] [[1944]] si riunirono alcune centinaia di piccoli proprietari terrieri, rivendicando le terre espropriate dall'Opera Nazionale Combattenti; il giorno dopo, le riebbero, ma in alcuni casi il fabbricato rimase occupato dal poderista, mentre il terreno ritornò in possesso del vecchio proprietario.
 
===Dopoguerra===
 
Il [[referendum]] istituzionale per la scelta della forma dello stato, tenutosi il [[2 giugno]] [[1946]], si chiuse nella provincia con un risultato del 75% per la [[monarchia]] e del 25% per la [[repubblica]].
 
[[Immagine:9°Stormo-Patch.svg|thumb|Stemma del 9° Stormo, di stanza a Grazzanise]]
Il [[7 dicembre]] [[1961]] il X Gruppo dell'[[aeronautica militare italiana]] si insediò nell'aeroporto militare del paese, e divenne nel [[1967]] il IX Stormo caccia intercettori, dedicato a [[Francesco Baracca]].
 
Dal [[1952]] al [[1969]] fu sindaco Giovanni Gravante dottore
 
Il [[16 dicembre]] [[1968]] si ebbe l'alluvione di Grazzanise: il Volturno esondò, la piena attraversò il paese, superando gli argini senza trascinare, e rompendo l’argine di sinistra subito dopo Grazzanise, prima di Cancello Arnone.
 
Nel periodo 1970-1980 è stato sindaco Filippo Gravante, di professione insegnante.
 
Nel [[1977]] nacque la prima [[radio libera]] di Grazzanise, la R.B.V. (Radio Basso Volturno). Due anni dopo, nel [[1979]], fu seguita da T.R.G. (Tele Radio Grazzanise).
 
L'aeroporto di Grazzanise fu marginalmente interessato dagli accadimenti legati alla cosiddetta "[[strage di Ustica]]", avvenuta il [[27 giugno]] [[1980]]. Al locale aeroporto infatti venivano ufficialmente destinati, negli stessi momenti della disgrazia, alcuni aerei [[General Dynamics F-111|F-111]] Aardvark (cacciabombardieri statunitensi supersonici), provenienti da [[Lakenheath]] o [[Lockerbie]]<ref>Circostanza emersa dall'analisi delle comunicazioni radio fra la [[torre di controllo]] di [[Milano]] e quella di [[Roma]].</ref>; ma gli stessi aerei non giunsero mai a Grazzanise, che peraltro non era attrezzata per farli atterrare<ref>''E che ci fa un F111 a Grazzanise?'' fu la domanda del comandante del centro radio di Roma al suo collega di Napoli dopo che entrambi si erano rassegnati alla scomparsa della sua traccia radar perché l'aereo era stato dirottato ad [[Aviano]]. Si veda ad esempio [http://rassegnastampa.totustuus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1314 questa trascrizione]</ref>. In più, da una conversazione registrata fra due controllori di volo, contenente riferimenti a non precisati soggetti di un "popolo amico" che sarebbero venuti da Grazzanise (intesa come base militare), si è molto soffermata l'attenzione dei magistrati che hanno indagato sulla strage, senza però raccoglierne elementi utili<ref>Si veda [http://www.webalice.it/mau807/sentenzaPriore/priore%20184_1025.pdf documentazione dell'istruttoria] del giudice [[Rosario Priore]]</ref>.
{{vedi anche|strage di Ustica}}
 
[[Immagine:Grazzanise 91.jpg|thumb|via Enrico Lauro]]
Il [[10 maggio]] [[1984]], alle 22:00, decollò dall’aeroporto militare una pattuglia di [[Lockheed F-104 Starfighter|F-104.S]], composta 3 aerei in missione operativa, in direzione [[Formia]]. Alle 22:45 si persero i contatti con l’aereo del sottotenente Pezzullo, che nel frattempo era caduto.
 
Nel [[1985]] fu eletto sindaco Enrico Parente, di preofessione insegnante; nel [[1997]] gli subentrò Marcello Vaio, geometra.
 
Dal [[24 marzo]] [[1999]], data di inizio della [[guerra del Kossovo]], l'aeroporto di Grazzanise è utilizzato dalla [[NATO]] come base per [[General Dynamics F-16 Fighting Falcon|F-16A]], e [[Lockheed C-130 Hercules|C-130 Hercules]].
 
Il comune è stato sciolto dal [[ministro dell'interno]] nel [[1999]] ed è rimasto [[commissariamento|commissariato]] sino al [[2000]]<ref>Commissari: Maddaloni Paolo, Ciaramella Vittoria, Vargas Carmelina </ref>. Il [[15 ottobre]] 2000 si è [[suicidio|suicidato]] il consigliere comunale e segretario cittadino di [[Alleanza nazionale|A.N.]] Pino Bertone, di professione bidello; nella lettera di addio ha dichiarato di togliersi la vita per problemi di [[usura]]<ref>Stralci della lettera su [http://archiviostorico.corriere.it/2000/ottobre/16/Suicida_per_gli_usurai_Aiutate_co_0_0010163838.shtml corriere.it]</ref>.
 
Nel [[2007]] il territorio comunale è stato interessato dall'emergenza [[brucellosi]] per le aziende bufaline.
 
===Note===
{{references|2}}
 
==Oggi==
Oggi il Comune va riaffermando l’antica posizione strategica, che lo colloca al centro del Mazzone e a nord di Napoli. È appunto la fertilità dei terreni, la vicinanza con l’agro aversano, capuano, e inoltre la presenza dell'aeroporto che un giorno diventerà l’aeroporto internazionale di Napoli, lo rendono un grosso centro con forti potenzialità agricole ed industriali.
Le attività che danno occupazione ai suoi abitanti sono: agricoltura ( allevamenti di bufale, piantagioni di tabacco, frumento, meloni, pomodori), industriali (caseifici, panifici).
 
Forte è la presenza di extracomunitari (soprattutto indiani, rumeni e albanesi) impiegati nell'agricoltura e nell'edilizia e come badanti.
 
==Curiosità==
 
* La barca utilizzata nel fiume è chiamata "u lontro", rettangolare e piatta sotto con la prua leggermente rialzata, lunga dai 2 ai 3 metri.
 
* Sono chiamati "i battenti" i devoti della Madonna Dell'Arco, che la mattina del lunedi In Albis, sfilano scalzi per il paese.
 
* I dolci locali sono: i strufoli, la pastiera, i guanti.
 
* Un mezzo di trasporto locale, è stato fino agli inizi del novecento "u straul"; una slitta gigante per fieno persone animali e sementi, che scorreva sul fango e sull'erba tirata da qualche animale da tiro.
 
* Un’altra cosa che è scomparsa nel paese sono le congreche religiose, forse nel venir meno del loro compito quello di dare mutuo soccorso a chi ne aveva bisogno (un funerale) e dare esempio di vita cristiana, esse erano composte da laici e rette da un priore, nascono su iniziativa del ceto nobile o benestante.
 
==Impianti sportivi & società sportive==
 
===Impianti Sportivi===
 
* Campo di basket/pallavolo coperto via Tonneta 'pubblico'
 
* Campi di calcetto e tennis via C. Battisti 'privato'
 
* Campi di calcetto via S. Andrea Del Pizzone ' privato'
 
* Campi di calcetto via Marconi centro S. Massimiliama
 
* Campo di calcio stadio comunale Raffaele Massaro via Motta 'pubblico'
 
* Piscina scoperta logistica aeroporto 'pubblica'
 
* Palestra via Sambuco
 
* Scuola Ballo via Crocelle
 
===Società sportive===
 
* U.S. calcio Grazzanise
 
* G.S. Calcio Grazzanise
 
* Real Grazzanise calcio
 
* Boys calcio Grazzanise
 
* Team Volley Massaro Masch. e Femm.
 
* Polisportiva S. Martino
 
* Settimo Cerchio Karate
 
* Lenza Club Brezza
 
* Free Minds Basket ( www.freemindsbasket.blogspot.com )
 
==Associazioni & partiti==
 
===Associazioni===
 
* Forum giovani
 
* Ass. culturale "Tre Grazie"
 
* Ass. pensionati piazza Roma
 
* ARID
 
* COCEVEST
 
===Partiti===
 
Preceduta da un [[sagrato]] lastricato si apre la struttura che presenta una facciata articolata architettonicamente da [[Lesena|lesene]] il cui colore è in contrasto con la tinta della muratura. È dedicata a san Martino di Tours<ref>{{Cita web|url=https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=18360|titolo=Chiesa di san Martino}}</ref>.
* Partito Democratico via Annunziata
 
==== Monumento alla Madonna di Fatima ====
* Partito Socialista via Annunziata
Situato davanti al campanile della [[Chiesa rettoria|rettoria]] di Montevergine, sorge su una porzione di terreno comunale data in enfiteusi alla [[Chiesa di San Giovanni Battista (Grazzanise)|parrocchia di san Giovanni]] e venne inaugurato nel [[1954]]<ref>{{Cita web|url=http://www.tribuna24.it/territorio/cinquanta-anni-dalla-sua-scomparsa-grazzanise-ricorda-mons-modesto-petrella/|titolo=A cinquanta anni dalla sua scomparsa, Grazzanise ricorda Mons. Modesto Petrella {{!}} Tribuna24.it|sito=www.tribuna24.it|accesso=20 febbraio 2025}}</ref>.
 
=== Altro ===
* Alleanza Nazionale via Lauro
; Monumento ai Caduti di Grazzanise : Eretto nel 1978, presenta un bassorilievo, lastre di marmo con inciso i nomi dei caduti delle due guerre e una statua in bronzo del milite ignoto<ref>{{Cita web|url=https://www.pietredellamemoria.it/pietre/monumento-caduti-di-grazzanise/|titolo=Monumento ai Caduti di Grazzanise}}</ref>.
; Monumento del Ricordo: Monumento dedicato ai giovani scomparsi prematuramente<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Redazione|url=https://casertasera.it/2018/08/11/grazzanise-singolare-notte-di-san-lorenzo-dedicata-ai-giovani-prematuramente-scomparsi/|titolo=GRAZZANISE: SINGOLARE NOTTE DI SAN LORENZO DEDICATA AI GIOVANI PREMATURAMENTE SCOMPARSI|sito=Casertasera.it|data=11 agosto 2018|accesso=20 febbraio 2025}}</ref>.
 
== Società ==
==Evoluzione demografica==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Grazzanise}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune sono 438, ovvero il 6,22% della popolazione<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera ISTAT}}</ref>
<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=CDQ&l=it|titolo=Popolazione straniera residente al 2022}}</ref>.
 
=== Tradizioni e folclore ===
==Scuole & uffici pubblici==
[[File:Processionefujenti.jpg|left|thumb|Fujenti/battenti in processione]]
 
Un mezzo di trasporto locale, è stato fino agli inizi del Novecento '''u straulo'', una slitta gigante per fieno, persone, animali e sementi che scorreva sul fango e sull'erba trainata da qualche animale da tiro<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://allependicideltifataeoltre.com/2014/02/05/antichi-strumenti-rurali-in-campania-lo-straulo/|titolo=Antichi strumenti rurali in Campania: Lo Straulo|sito=alle pendici del tifata ed oltre|data=5 febbraio 2014|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>.
* Scuola elementare via Diaz
La barca tipica utilizzata nel [[Volturno]] è chiamata '''u lontro'', rettangolare e piatta sotto con la prua leggermente rialzata, lunga dai 2 ai 3 metri<ref>{{Cita web|autore=Guida turistica di Caserta e provincia|url=https://mediovolturno.guideslow.it/fiume-volturno/|titolo=Fiume Volturno - Guida Turistica del Medio Volturno|sito=Guida Turistica di Caserta e provincia|data=28 ottobre 2015|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>.
 
Sono chiamati "battenti" i devoti della Madonna Dell'Arco che, la mattina del lunedì In Albis, sfilano scalzi per il paese<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://sites.google.com/view/francotessitore/ricerche/la-tradizione-dei-battenti-a-grazzanise|titolo=franco tessitore - La tradizione dei 'battenti' a Grazzanise|sito=sites.google.com|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>.
* Scuola Media via C. Battisti
 
Il 29 agosto si celebra la festa di S. Giovanni Battista, il patrono, la quale è detta anche '''a paparara'', per la consuetudine di consumare l’oca<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://comune.grazzanise.ce.it/vivere-il-comune/eventi/festa-patronale-di-san-giovanni-battista/|titolo=Festa patronale di San Giovanni Battista – Comune di Grazzanise|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>. Altre feste tradizionali sono l’8 [[settembre]] (Madonna di Montevergine)<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.casertanews.it/eventi/cultura/art_20100909062513.html|titolo=Processione della Madonna di Montevergine|sito=CasertaNews|accesso=6 febbraio 2025}}</ref> e il 19 [[agosto]] (san Martino a [[Brezza di Grazzanise|Brezza]])<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://meventi.lovelyitalia.it/dovequando/festa-patronale-brezza/#|titolo=Festa Patronale Brezza|sito=eventi.lovelyitalia.it|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>.
* Scuola Media via Brezza
 
Il giorno di [[Biagio di Sebaste|san Biagio]] è tradizione distribuire nella chiesa madre pane benedetto<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.casertanews.it/eventi/cultura/124503_celebrazioni-grazzanise-corteo-storico-onore-san-biagio-compatrono-grazzanise.html|titolo=I Corteo Storico in Onore di San Biagio Compatrono di Grazzanise|sito=CasertaNews|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>. La sera del giorno di [[Sant'Antonio da Padova|sant'Antonio]], invece, è tradizione accendere un falò<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=nuovoeditore|url=https://www.napoliclick.it/new-portal/napoliclick/il-click/falo-di-sant-antonio-fra-tradizione-e-religione-tutti-gli-eventi-in-campania|titolo=Falò di Sant’Antonio, fra tradizione e religione tutti gli eventi in Campania|sito=Napoliclick|data=17 gennaio 2024|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>.
* Scuola Industriale via C. Battisti
 
In tutte le feste e in ogni stagione è usanza preparare delle specialità gastronomiche come gli [[struffoli]], la pizza alla crema e i guanti<ref>La pizza con la crema è un dolce, con alla base una frolla, farcito con [[crema pasticcera]] e chiuso da un coperchio che, in cottura, si sfoglia a forma di rosa. I "guanti" è il termine locale con cui sono chiamate le [[Chiacchiere |Chiacchiere di Carnevale]]</ref>. Molto presente sulla tavola grazzanisana è la cicoria, di cui il territorio è ricco, soprattutto nei pascoli bufalino. Un formato di pasta fresca, tipico del posto, sono i ''piuzi'', fatti con acqua e farina<ref>{{Cita web|url=https://www.geocities.ws/volturno.geo/ricette.htm|titolo=Ricette locali di Grazzanise|sito=www.geocities.ws|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>.
===Asili===
 
== Cultura ==
* Asilo comunale via Montevergine
=== Istruzione ===
==== Scuole ====
Nel comune ha sede un istituto comprensivo con scuola dell'infanzia, scuola primaria, secondaria di primo grado e una succursale di una scuola secondaria di secondo grado.<ref>{{Cita web|url=https://www.istitutocomprensivograzzanise.it/luogo/|titolo=Istituto Comprensivo di Grazzanise - sedi}}</ref>
 
== Economia ==
* Asilo Via Crocelle
=== Settore primario ===
L’agricoltura, rivolta principalmente alla coltivazione della vite e alla produzione di prodotti ortofrutticoli, costituisce una significativa risorsa economica; sono largamente praticate anche le [[Zootecnia|attività zootecniche]]: l’allevamento di [[Bufalo mediterraneo italiano|bufale]] da latte, in particolare, è alla base della produzione di latticini (tra cui la [[Mozzarella di bufala campana|mozzarella]])<ref name="italiapedia.it">{{Cita web|lingua=en|url=https://www.italiapedia.it/bacheca.php?vd=geoloc&istat=061042&comune=Grazzanise&prov=&sigla=CE&NomeReg=Campania&NReg=15|titolo=Scheda Grazzanise {{!}} italiapedia.it|sito=www.italiapedia.it|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>.
=== Settore secondario ===
Il settore secondario annovera imprese a carattere artigianale attive per lo più nei comparti alimentare (panifici e caseifici), del legno, metallurgico ed edile<ref name="italiapedia.it"/>.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Aeroporti ===
Costruito negli anni '60, l'[[aeroporto di Grazzanise]] è aperto esclusivamente al traffico militare. Ospita dal 1967 il [[9º Stormo "Francesco Baracca"]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://comune.grazzanise.ce.it/vivere-il-comune/luoghi/aeroporto-militare-carlo-romagnoli-8/|titolo=Aeroporto militare Carlo Romagnoli – Comune di Grazzanise|accesso=6 febbraio 2025}}</ref>.
 
Nel 2004, venne avviato un iter per l'apertura al traffico civile, tuttavia nel 2013 l'aeroporto venne escluso dalla lista dei possibili aeroporti civili della [[Regione Campania|Campania]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilmattino.it/economia/grazzanise_capodichino_pontecagnano_aeroporti_piano_nazionale/notizie/247917.shtml|titolo=Aeroporti, il piano: stop a Grazzanise|accesso=10 marzo 2024|dataarchivio=18 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150518084110/http://www.ilmattino.it/economia/grazzanise_capodichino_pontecagnano_aeroporti_piano_nazionale/notizie/247917.shtml|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/12/22/news/aeroporto_grazzanise_legge_bilancio_campania-421723694/|titolo=La battaglia dei cieli: torna l'aeroporto di Grazzanise}}</ref>.
* Asilo via Montevergine
 
== Amministrazione ==
* Asilo via Enrico Lauro
{{Vedi anche|Sindaci di Grazzanise}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Procida}}
 
===Poste Altre informazioni ===
Il comune ha fatto parte dell'[[Unione dei Comuni Area Caserta Sud-Ovest]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.amministrazionicomunali.it/unione/area-caserta-sud-ovest|titolo=AREA CASERTA SUD OVEST|sito=amministrazionicomunali.it|accesso=2025-03-07}}</ref>, e fa parte del Consorzio dei servizi sociali e socio-sanitari dell'Ambito territoriale C08<ref>{{Cita web|url=https://www.ambitoterritorialec8.it/it-it/il-consorzio-/comuni?grazzanise-1385#hgrazzanise|titolo=I Comuni - Consorzio dei servizi sociali e socio-sanitari dell'Ambito Territoriale C08|sito=www.ambitoterritorialec8.it|accesso=2025-03-07}}</ref> e del Consorzio generale di bonifica del bacino inferiore del Volturno<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.anbi.it/cons/consorzi-associati/bacino-inferiore-del-volturno|titolo=Consorzi associati - Conbiv - Comuni partecipanti|sito=www.anbi.it|accesso=2025-03-07}}</ref>.
 
==Note==
* Poste via Sambuco n. 7
<references/>
 
* Poste via Brezza n. 24
 
==Personalità==
 
===Civili===
 
* Florio Luigi, primo sindaco post unitario dal 1860 al 1886, garibaldino, organizzò dopo l’unità d’Italia la Guardia Nazionale
 
* Raimondo Antonio, Ispettore P.S., nato il 27/04/1953 a Grazzanise (CE), deceduto il 18/11/1995 a Procida (NA).
 
===Religiose===
 
* Raimondo Carlo
 
==Amministrazione comunale==
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco=Enrico Parente
|DataElezione=03/04/2005
|partito=La Svolta
|TelefonoComune=0823 563711
|EmailComune=non_disponibile
}}
'''[[Consiglio comunale]]'''
 
===maggioranza===
 
Giovanna Perillo «assessore»
 
Salvatore Raimondo «assessore»
 
Antonio Raimondo consigliere
 
Giuseppina Abbate consigliere
 
Mario Cantiello «assessore»
Alessio Cantiello «assessore»
 
Clemente Nicola Carlino «vicesindaco»
 
Giovanni Gravante «assessore»
 
Pasquale Di Fruscia (Capogruppo)
 
Giuseppe Tescione consigliere
 
===opposizione===
 
Carlo Augusto Parente
 
Marcello Vaio
 
Raffaele Pezzera
 
Vito Gravante
 
Antimo Di Stasio
 
Giovanni Leuci
 
==Da vedere==
 
* Aeroporto – E una struttura militare di primo ordine, si possono ammirare le esercitazione dei caccia, a debita distanza.
 
* Fiume Volturno – Si può ammirare dal ponte oppure andare in località Funno.
 
* Chiesa di Montevergine con campanile.
[[Immagine:Grazzanìse 161.jpg|thumb|300px|Piazzetta Montevergine]]
 
== Voci correlate ==
*[[Brezza di Grazzanise]]
*[[Borgo Rurale Appio]]
*[[Piana dei Mazzoni]]
*[[Storia di Grazzanise]]
*[[Mozzarella di bufala campana]]
* [[Stazione meteorologica di Grazzanise]]
*[[Aeroporto di Grazzanise]]
* [[DCM-B]]
*[[Chiesa di San Giovanni Battista (Grazzanise)|Chiesa di San Giovanni Battista]]
* [[Massimiliana Bona]]
 
== Altri progetti ==
*[http://www.Grazzaniseonline.eu/ Grazzanise online]
{{interprogetto}}
 
*[http://www.geocities.com/volturno.geo/ sito geocities]
 
 
{{Provincia di Caserta}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.Grazzaniseonline.eu/|Grazzanise online}}
 
[[Categoria:{{Comuni della provincia di Caserta]]}}
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