Fotocamera: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
[[File:Many cameras.jpg|thumb|upright=1.2|Vari tipi di fotocamera]]
La '''fotocamera''' (composto da ''foto-'', greco antico ''phôs phōtós'' «luce», e ''-camera'', dal latino ''camera obscura'' «camera oscura»<ref>{{cita libro|nome=Giacomo|cognome=Devoto|titolo=Dizionario della lingua italiana|anno=1971|editore=Le Monnier|città=Firenze|coautori=Gian Carlo Oli}}</ref><ref name="langford83">{{Cita libro|autore=Michael Langford|autore2=Anna Fox|autore3=Richard Sawdon Smith|titolo=Langford's Basic Photography: The Guide for Serious Photographers|url=http://books.google.com/books?id=QY_7AwAAQBAJ&pg=PR4|data=10 settembre 2012|editore=CRC Press|lingua=en|p=83|isbn=978-1-136-09670-9}}</ref>) o '''màcchina fotogràfica<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/macchina-fotografica/|titolo=Màcchina fotogràfica - Enciclopedia|sito=Treccani|lingua=it|accesso=28 giugno 2024}}</ref>''', è l'apparecchio per ottenere le [[Fotografia (oggetto)|fotografie]] ([[Immagine#Immagine fotografica|immagini statiche bidimensionali della realtà]]). Normalmente è uno [[strumento ottico]], costituito essenzialmente da un corpo/scatola a tenuta di [[luce]] detta [[camera oscura]], fornita di un [[Obiettivo (fotografia)|obiettivo fotografico]] solitamente intercambiabile, e di un [[Fotosensibilità|supporto fotosensibile]] ([[pellicola fotografica]] o [[Sensore di immagini|sensore digitale]]) sul quale avviene la [[ripresa]] delle [[Immagine ottica|immagini ottiche]], che può dividere le tipologie tra '''fotocamera a pellicola''' (tecnologia chimica) e '''fotocamera digitale''' (tecnologia elettronica).
I modelli particolari che si differenziano da questa ''normalità'' della fotocamera, prendono nominativi differenti e più specifici, ad esempio: se l'obiettivo non è intercambiabile è detta '''[[fotocamera compatta]]''', se è provvista di uno specchio è detta '''[[fotocamera reflex]]''', se usa uno specchio e due ottiche per funzionare è detta '''[[reflex biottica]]''', ecc.
In base all'utilizzo, può essere specificatamente costruita, dimensionata ed accessoriata di un [[Mirino (fotografia)|mirino]] (il quarto elemento) per il puntamento del [[Soggetto (fotografia)|soggetto]] e la scelta dell'[[inquadratura]], dei vari comandi per la [[messa a fuoco]], lo scatto del [[Otturatore (fotografia)|otturatore]], la regolazione del [[Diaframma (ottica)|diaframma]], del [[tempo di esposizione]] e della [[Sensibilità ISO|sensibilità]], più tutti gli eventuali meccanismi per farla funzionare adeguatamente.'''<ref name=":0" />'''
== Storia ==
Sin dal 1500, la camera oscura veniva usata dai pittori, permettendogli di disegnare i contorni del soggetto, inquadrato su un foglio, posto dietro all'obiettivo (in quell'epoca era stenopico o una semplice lente piano convessa), oppure, più facilmente sul lato alto della fotocamera, grazie a un sistema a specchio (antesignano delle reflex), tipo a pozzetto, coprendo solo il foglio da disegno e la propria testa mediante un telo nero. Quando la camera oscura era una vera e propria camera, o aveva le dimensioni di una piccola cabina, l'artista poteva trovarsi all'interno dell'apparecchio.
La fotocamera è nata negli anni 1830 insieme alla fotografia, sulla base della radiazione luminosa e dell'emulsione chimica; inizialmente forniva immagini solo in bianco e nero, e le rendeva oggetti visibili tramite la stampa fotografica. Nel tempo, parte della tecnologia è cambiata, nel XX secolo si aggiunge la fotografia a colori, molti meccanismi vengono automatizzati e resi a controllo elettronico, come la messa a fuoco, e poi verso la fine secolo, negli anni 1990-2000, viene sostituita la chimica con l'opto-elettronica e avviene la conversione alla fotografia digitale; così, molta stampa è stata sostituita dalla visione diretta delle immagini fotografiche su monitor e display, poiché raramente si stampano più le fotografie digitali.
Quasi tutte le fotocamere digitali possono riprendere anche i filmati, come le cineprese, ma in quelle più semplici, dei telefoni cellulari e degli ''smartphone'' (telefoni intelligenti), i vari mezzi meccanici, quali il diaframma e l'otturatore, sono in genere assenti.
=== XIX secolo ===
{{Vedi anche|Dagherrotipia}}
[[File:Daguerreotipo.bw.jpg|thumb|[[Dagherrotipia|Dagherotipo]] a cassette scorrevoli, con tappo obiettivo che fungeva da [[Otturatore (fotografia)|otturatore]]]]
Il primo antenato della fotocamera, la più antica messa in commercio, è il dagherrotipo costruito nel 1839 dalla Susse Frères di Parigi, che utilizzava un sistema di cassette scorrevoli l'una dentro l'altra, per realizzare la corretta messa a fuoco sulla lastra fotografica, posta nella parete opposta all'obiettivo. L’idea venne concepita da Joseph Nicéphore Niépce durante il 1826, il quale mise a punto un processo che denominò eliografia. Mediante questa tecnica riuscì ad imprimere su lamina di peltro, cosparsa di bitume di Giudea, la prima fotografia della storia dell’umanità (''Veduta della finestra a Le Gras'' ). Durante il 1827 visitando Parigi, Niépce conobbe Louis Jacques Mandé Daguerre, con il quale collaborò alla realizzazione della citata dagerrotipia. Fotocamere di questo tipo vengono chiamate dagli anglosassoni ''Sliding Box Camera (Babilonia'' a cassette scorrevoli).<ref name="camerabefore">{{Cita web|url= http://www.ted.photographer.org.uk/camera_designs_1.htm |titolo= Cameras before 1900 |editore= Ted's Photographics - Camera Designs|lingua=en}}</ref><ref name="langford76">{{Cita libro|autore=Michael Langford|autore2=Anna Fox|autore3=Richard Sawdon Smith|titolo=Langford's Basic Photography: The Guide for Serious Photographers|url=http://books.google.com/books?id=QY_7AwAAQBAJ&pg=PR4|data=10 settembre 2012|editore=CRC Press|isbn=978-1-136-09670-9|p=76|lingua=en}}</ref>
La portatilità, a partire dalle prime esperienze di [[Daguerre]], era una esigenza molto sentita, data la necessità di sviluppare le lastre fotografiche appena impressionate in tempi brevi, e vista la tecnica usata del [[collodio umido]], che sarebbe durata fino al 1870.<ref name="camerabefore" /><ref name="langford76" />
Nel 1851, per migliorare la portatilità delle fotocamere, [[Lewis]] padre e figlio introdussero il [[soffietto estensibile]], prima in stoffa e poi in pelle ripiegato a [[fisarmonica]], che permetteva il [[Obiettivo decentrabile|basculaggio]] e il [[decentramento]] dell'obiettivo, movimenti impossibili con le più datate tecnologicamente cassette scorrevoli. Tuttavia, secondo alcuni l'invenzione risalirebbe al barone [[Armand Pierre de Séguier]], mentre secondo altri è del russo [[S. L. Levitsky]] (1819-1898).<ref name="corrao">Alfredo Corrao ''[http://www.imagoromae.com/fotocamere_IT.ashx Fotocamere: l'evoluzione tecnica fino ai primi del '900] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150504211548/http://www.imagoromae.com/fotocamere_IT.ashx |data=4 maggio 2015 }}'', Imago Romae</ref> Questo tipo di fotocamere, chiamata in inglese ''folding'', venne prodotta in vari formati, sia a pellicola che a lastre, per diverse decine di anni. Le più recenti tra le portatili risalgono agli anni sessanta e la tecnica è ancora oggi utilizzata nei modelli professionali da studio: gli apparecchi a [[banco ottico]].<ref name="urlFolding - Camerapedia">{{cita web | url = http://camerapedia.wikia.com/wiki/Folding | titolo = Folding| editore = Camerapedia | lingua = en }}</ref>[[File:Ica Camera early 1900s anaglyph.jpg|thumb|[[Fotocamera stereoscopica|Fotocamera stereo]] degli inizi del 900, in un [[anaglifo]] moderno.]]
Al 1842 risale l'invenzione della «fotocamera binoculare» o [[fotocamera stereoscopica]], anche conosciuta come stereocamera, per opera di [[John Benjamin Dancer]],<ref>{{Cita libro|autore=Lance Day and Ian McNeil|titolo=Biographical Dictionary of the History of Technology|url=https://books.google.com/books?id=n--ivouMng8C&pg=PA333|anno=1998|editore=Taylor & Francis|pp=333-334|isbn=978-0-415-19399-3}}</ref> un ottico di [[Manchester]], un particolare tipo di fotocamera che permetteva la [[visione stereoscopica]] dell'immagine fotografica ottenuta, utilizzando l'impressione di due immagini con due obiettivi uguali e paralleli su una pellicola.
Nel [[1858]] lo [[David Brewster|stereoscopio di Brewster]] venne presentato alla [[Esposizione Universale]] di [[Londra]], suscitando l'interesse della [[Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria]], che ne volle subito uno per sé. Visto l'enorme interesse riscosso dall'oggetto, dapprima la ditta parigina Duboscq & Soleil, poi svariate altre ditte soprattutto inglesi, francesi e americane, produssero in serie lo stereoscopio Brewster, che divenne in breve tempo di enorme successo presso la borghesia europea e americana; negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] [[Oliver Wendell Holmes]] ne realizzò una versione più economica.<ref name="urlwww.mediastudies.it">{{cita web | url = http://www.mediastudies.it/IMG/pdf/11._Corredo_Stereoscopia.pdf | titolo = La stereoscopia - Dall'Esposizione universale di Londra al Kaiserpanorama
e al View-Master | editore = www.mediastudies.it}}</ref>
Lo [[stereoscopio]] ottocentesco, che utilizzava [[stereogramma|stereogrammi]] su carta, scomparve quasi completamente dalla scena, nel giro di pochi anni, sopravvivendo sotto forma di giocattolo economico; al suo posto si sviluppò lo stereoscopio che si serve di [[diapositiva|diapositive]] su [[pellicola fotografica]], che ebbe come pionieri il [[Tru-Vue]] e, soprattutto, il [[View-Master]].<ref name="urlView-Master ® - View Whats Possible">{{cita web | url = http://www.view-master.com/en-us/index.html | titolo = View What's Possible | editore = View-Master ® | lingua= en }}</ref>
[[File:One Kodak Camera.jpg|thumb|[[Kodak]] box mod. 1]]
Nel [[1888]] [[George Eastman (imprenditore)|George Eastman]] intuì il potenziale commerciale di una fotocamera a basso costo e di facile gestione nello sviluppo delle foto e fondò la [[Kodak]] (nome di fantasia), azienda che poi diventò [[Eastman Kodak Company]]. L'intuizione commerciale, concretizzata nella «Kodak Box mod. 1» era una [[fotocamera a cassetta]] con dimensioni piuttosto piccole (~ 16 x 9 cm), priva di regolazioni di sorta, e dotata solamente del pulsante di scatto, di un mirino per l'inquadratura e del sistema di avanzamento della pellicola.
Il motto pubblicitario era:{{citazione|Voi premete il bottone, noi facciamo il resto|George Eastman<ref name="urlA Brief History of Design & Usability at Kodak">{{Cita web|url= http://www.kodak.com/US/en/corp/researchDevelopment/whatWeDo/development/designUsability/history.shtml |titolo= A Brief History of Design & Usability at Kodak|lingua= en }}</ref> | "You press the button, we do the rest"|lingua=en }}
fu un successo enorme, che fece diventare la fotografia negli Stati Uniti un fenomeno di massa. La fotocamera veniva venduta sigillata, con una pellicola utile per cento pose. Una volta scattate le 100 pose, la fotocamera doveva essere rispedita alla Kodak, che provvedeva a sviluppare e stampare le foto, restituendo dopo una settimana la fotocamera ricaricata e le stampe ottenute; la camera veniva venduta al prezzo di 25 dollari comprensivi dello sviluppo di 100 foto, mentre le successive ricariche costavano 10 dollari.<ref name="camerabefore"/><ref name="corrao" /><ref>Langford, p. 421</ref><ref name="nital" />
[[File:You press the button, we do the rest (Kodak).jpg|thumb|[[Pubblicità]] della Kodak mod. 1]]
Nel 1898 George Eastman comprò il brevetto dell'azienda [[SN Turner]], che consisteva in un foglio di carta nera, con numerazione progressiva dei fotogrammi, la quale ricopriva la pellicola fotografica rendendola insensibile alla luce del giorno e consentendo così il caricamento della fotocamera anche in pieno giorno. La [[fotocamera a cassetta]] ebbe un gran successo commerciale, che è continuato fino agli anni '60 del secolo scorso.<ref name="camerabefore"/>
Questo iniziale successo diede l'avvio alla fortuna commerciale della Kodak, che tanto ha influenzato tutta la storia della [[fotografia]] e della tecnologia fotografica,<ref name="camerabefore"/> successo condiviso insieme ad altri grandi nomi che hanno fatto la storia della tecnica fotografica, tra questi spicca il marchio tedesco [[Leica]].
=== XX secolo (I parte) ===
Già nel nuovo secolo, la fotografia era evoluta enormemente in sessanta anni. Le fotocamere di grande formato a lastre, usavano le pellicole piane ed erano già alcuni anni che i formati di pellicola venivano ridotti per rimpicciolire le dimensioni delle fotocamere, facilitandone l'uso a chiunque, dal professionista all'amatore dilettante.
Nel 1912, l'americana [[Graflex]] produsse i primi esemplari di fotocamere da reporter tipo [[Pressfotocamera|''Presscamera'']] formato 5×7 e 4×5 (il formato da 5 pollici) molto usate in seguito dai giornalisti della carta stampata fino agli anni 70; molte di queste fotocamere professionali offrono la possibilità di basculare l'ottica e modificare le linee cadenti, ma risultano oggi molto pesanti e ingombranti.<ref name="urlTeds Photographics - Camera Designs - Cameras 1900 to 1950" /> [[File:Leica I.jpg|thumb|[[Leica]] I]]
Circa 17 anni prima, i fratelli lumière avevano già inventato il cinema, ed erano già in vendita varie macchinette semi-cineprese, che in un modo o nell'altro riuscivano ad utilizzare la [[35 millimetri (pellicola cinematografica)|pellicola cinematografica da 35 mm]].
==== 35 mm e formato Leica ====
{{Vedi anche|35 millimetri (pellicola cinematografica)|Formato 135|Formato Leica}}
Tutto ebbe inizio nel [[1913]], quando l'ingegnere tedesco [[Oskar Barnack]], lavorando per la [[Leitz (azienda)|E. Leitz]] di [[Wetzlar]], stava ideando un modo più pratico e più preciso, di quello corrente, di [[Esposizione (fotografia)|esporre]] la [[pellicola cinematografica]] da 35 mm, per valutare i [[Tempo di esposizione|tempi di esposizione]] per il [[Ripresa|girato]]. Costruì così una sorta di scatoletta (piccola [[camera oscura]]) alla quale poteva agganciare un [[Obiettivo (fotografia)|obiettivo foto-cinematografico]], e dentro la quale inserire all'incirca 1 [[metro]] di pellicola perforata, pronta per essere esposta. Ma per migliorare la valutazione delle esposizioni, nella produzione dei [[film]], decise di raddoppiare la superficie del [[fotogramma]], portandolo da 24×18 a 24×36 mm. E così, la scatoletta di Barnack ebbe un discreto successo in ambiente cinematografico, ma molto di più in ambiente fotografico, diventando la famosa [[Leica I|Leica]] (UR-Leica<ref>{{Cita web|url=http://www.wetzlar-historica-italia.it/urleica.html|titolo=urleica|sito=www.wetzlar-historica-italia.it|accesso=3 giugno 2024}}</ref>) che tutti oggi conoscono come la [[Leica M]], [[Fotocamera a telemetro|fotocamera]] con mirino a [[telemetro]].
In quel momento, nacque il nuovo [[Formato (fotografia)|formato fotografico]] 24×36 che tutti conoscono, con un rapporto d'aspetto 3:2, e quindi, differente dal tipico aspetto 4:3 del cinema (24×18 mm), che venne adottato poi anche dalla [[Televisione|TV]], e di altri formati fotografici similari ([[grande formato]]).
Il nuovo formato Leica (così chiamato in onore a Barnack e la sua Leica) prese piede dal [[primo dopoguerra]], tanto che già nel 1934, la Kodak mette in commercio i [[Rullino 135|rullini 135]], studiati come pratici caricatori per le varie fotocamere Leica e le altre foto-cinecamere dei tempi, e caricati con la pellicola cinematografica da 35 mm (in genere, 1,6 metri di striscia). Col tempo, il formato 24×36 diventa il formato fotografico più popolare e più comune nella fotografia di massa, sicuramente dal [[secondo dopoguerra]] ad oggi, e per quasi un secolo viene usato con le cosiddette fotocamere di "piccolo formato" (per differenziarle da quelle di [[Medio formato|medio]] e di grande formato). Ciò impose l'uso della pellicola cinematografica da 35 mm anche in fotografia, che in questo ambito comunque adottò vari altri formati di fotogramma (sulla stessa pellicola), tipo il mezzo formato 24×18 mm<ref>{{Cita web|url=https://corsopolaris.net/supercameras/half/halformat8s.html|titolo=Half Format 18x24 cameras (8)|sito=corsopolaris.net|accesso=24 maggio 2024}}</ref> ed altri più piccoli e più grandi (anche panoramici). Fu soltanto dopo la [[prima guerra mondiale]], che la fotocamera '''Leica''' (da '''Lei'''tz '''ca'''mera) venne commercializzata, e oggi ricordata come la prima fotocamera 35 mm (in gergo). Dopo i primi test, tra il 1923 e il 1924, che rivelarono il gradimento dell'originale design e che fosse anche in grado di fornire ingrandimenti di stampa di "alta" qualità, nel 1925 venne iniziata la produzione del modello [[Leica I]].<ref name="daymcneil">{{en}} Lance Day, Ian McNeil ''Biographical dictionary of the history of technology'', Londra, New York, Routledge, 1998. ISBN 0-415-19399-0</ref>
Il successo di questa tipologia di fotocamera, portò alla nascita di altri modelli simili, da parte di una serie di concorrenti europei, come la [[Contax]] del 1932. Questo tipo di macchine a 35 mm si impose velocemente come il formato di scelta per fotocamere compatte di fascia alta.<ref name="daymcneil" />
Nel 1929, la [[Rolleiflex|Rolleiflex TLR]], la prima [[Rollei]] di [[Franke & Heidecke]] messa in commercio al mondo che utilizzava il sistema [[Reflex biottica|a biottica]], sdogana il [[Formato 120|formato 6x6]] [[medio formato]], fortunato tipo di macchine usate soprattutto dai fotografi professionisti e che rimase in voga fino agli anni 80.<ref name="urlTeds Photographics - Camera Designs - Cameras 1900 to 1950" />
Nel [[1934]] la Kodak immise in commercio la Retina I, introducendo nella sua produzione il [[formato 135]]. Ed anche se la Retina era relativamente poco costosa, le fotocamere 135 rimanevano fuori dalla portata della maggior parte delle persone, e il ''rollfilm'' rimase il formato di scelta per le fotocamere del mercato di massa.<ref name="urlClassicCameras_Retina IIa_Shutterbug">{{Cita web|url= http://www.shutterbug.com/content/classic-camerasbrretina-iia |titolo= Classic Cameras<br />Retina IIa ||autore=Roger W. Hicks |editore=CLASSIC CAMERAS|lingua= en }}</ref> Negli Stati Uniti questo stato di cose cambiò nel 1936 con l'introduzione da parte della [[Argus Cameras, Inc.]] della (relativamente cara) Argus A, ma soprattutto nel 1939 con l'arrivo della popolare Argus C3, prodotta fino al 1966. Anche se vi erano fotocamere più economiche, che utilizzavano ancora il ''rollfilm'', il rullino 135 era arrivato a dominare il mercato.<ref name="urlThe Story of Argus Camera | Old News">{{cita web | url = http://oldnews.aadl.org/node/204921 | titolo = The Story of Argus Camera | Old News | lingua =en }}</ref>
La nascente industria fotografica giapponese incominciò a svilupparsi nel 1936 con la Canon a telemetro, una versione migliorata del prototipo Kwanon del 1933. Le fotocamere giapponesi cominciarono a diventare popolari in Occidente dopo la [[guerra di Corea]], quando i veterani di guerra e i soldati di stanza in [[Giappone]] le portarono per la prima volta negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], diffondendone l'uso anche grazie alla qualità e al basso costo.<ref name="urlHistory Hall - Canon Camera Story 1937-1945">{{Cita web |url= http://www.canon.com/camera-museum/history/canon_story/1937_1945/1937_1945.html |titolo= History Hall - Canon Camera Story 1937-1945 |editore= Canon Inc. |lingua= en |accesso= 9 maggio 2015 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150923221406/http://www.canon.com/camera-museum/history/canon_story/1937_1945/1937_1945.html |dataarchivio= 23 settembre 2015 |urlmorto= sì }}</ref>
[[File:Coll. Marcè CL - Hensoldt Reporter Henso 1953.jpg|thumb|[[ISO (azienda)|ISO]] Report venduta dalla tedesca [[Hensoldt AG|Hensoldt]] del 1953]]
In Italia alcune ditte poco più che artigianali, tra cui spiccano la [[Gamma (azienda)|Gamma]] e la [[ISO (azienda)|ISO]] entrambe di [[Roma]], iniziarono a produrre una serie di ''macchine'' ''35 mm'' di buona fattura e qualità, che ben potevano competere con le più illustri fotocamere tedesche e americane. Tuttavia, con l'arrivo delle giapponesi agli inizi degli anni 60, il costo di queste fotocamere era diventato troppo alto per reggere la concorrenza di multinazionali come [[Nikon]] e [[Canon]] e, in assenza di adeguati supporti statali, questa produzione in Italia scomparve.
Va sottolineato che la prima reflex a [[pentaprisma]] messa in commercio al mondo, è stata la [[Rectaflex]] di [[Telemaco Corsi]], geniale imprenditore romano che alla [[Fiera Campionaria di Milano]] del 1946 aveva presentato la prima fotocamera reflex 35 mm a pentaprisma della storia<ref name="urlRectaflex – una storia italiana (2) | fotografareblog">{{Cita web |url= http://www.fotografareblog.it/blocnotes/rectaflex-2/ |titolo= Rectaflex – una storia italiana (2) | fotografareblog |autore= Massimiliano Sandri |editore= fotografareblog |accesso= 9 maggio 2015 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150518092434/http://www.fotografareblog.it/blocnotes/rectaflex-2/ |dataarchivio= 18 maggio 2015 |urlmorto= sì }}</ref><ref>Marco Antonetto: ''Rectaflex. La Reflex magica'' Nassa Watch Gallery, 2002, ISBN 8887161011</ref>, che per la messa a fuoco, usufruiva dello stigmometro ideato dal Dott. [[Luigi Picchioni]].
Nel 1948 venne presentata da [[Edwin Land]] la prima [[Polaroid Corporation|Polaroid]], il mod. 95, capostipite di una lunghissima e fortunata serie; nonché la prima [[Hasselblad]] svedese: il mod. 1600F, che rimase in produzione fino al 1966.<ref name="urlTeds Photographics - Camera Designs - Cameras 1900 to 1950">{{Cita web|url= http://www.ted.photographer.org.uk/camera_designs_2.htm |titolo= Cameras 1900 to 1950 |editore= Ted's Photographics - Camera Designs |lingua= en }}</ref>
[[File:Ultra Fex (John Kratz).jpg|thumb|Fex-Indo mod. Ultra]]
Grande diffusione fino ad oltre la seconda guerra mondiale ebbero le macchine di tipo economico costruite in [[bakelite]], materiale che anticipò nella tecnologia fotografica la plastica, consentendo ai costruttori di superare le rigide geometrie del metallo o del legno, imponendo il concetto del [[disegno industriale|design]] nella macchina fotografica. Tra le più interessanti macchine fotografiche possono essere ricordate molte macchine economiche della FED-Indo francese, nonché molte Kodak e tante altre. In genere queste semplici ed economiche macchine erano a fuoco fisso, con poche regolazioni possibili e utilizzavano diversi formati di pellicola.<ref name="urlwww.reflex.it">{{cita web | url = http://www.reflex.it/wp-content/uploads/2010/10/Bachelite.pdf | titolo = Bakelite | autore = Pierpaolo Ghisetti | editore = [[Fotografia Reflex]] - reflex.it | accesso = 10 maggio 2015 | dataarchivio = 18 maggio 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150518092115/http://www.reflex.it/wp-content/uploads/2010/10/Bachelite.pdf | urlmorto = sì }}</ref>
=== XX secolo (II parte) ===
[[File:Nokia 7650 01.jpg|thumb|75px|[[Nokia 7650]] il primo [[videofonino]]]]
L'evoluzione delle fotocamere nella seconda metà del secolo fino al 2000, subì uno sviluppo tumultuoso. Sviluppo che indusse due linee strategiche riconducibili allo sviluppo tecnologico e allo sviluppo commerciale delle varie tecnologie presenti nei modelli che le aziende hanno immesso sul mercato. Aziende, che in molti casi, a seguito dello sviluppo di anni precedenti e di precedenti fenomeni di fusione e accorpamento aziendale ha portato alla creazione di vere e proprie multinazionali. L'elemento che ha tecnologicamente segnato lo sviluppo delle fotocamere a partire dagli [[anni 60]], è stata l'introduzione dell'elettronica in modo sempre più pervasivo, cosa che ha reso la fotografia sempre più alla portata di tutti, anche e soprattutto per la riduzione dei costi che questa ha comportato.<ref name="urlAlmanacco della Scienza CNR">{{Cita web|url= http://www.almanacco.cnr.it/reader/cw_usr_view_articolo.html?id_articolo=4273&id_rub=32&giornale=4237 |titolo= Fotografia: la rivoluzione digitale|autore=Elisabetta Baldanzi |editore=Almanacco della Scienza CNR }}</ref> Ciò fino ad arrivare alle moderne fotocamere che di meccanico non hanno praticamente più nulla. Parallelamente si sono affacciate sul mercato grandi multinazionali dell'elettronica che hanno invaso il mercato delle macchine fotografiche; tra esse: la [[Panasonic]] nel 2001 con il marchio [[Lumix]], la [[Sony]] già nel 1996 e la coreana [[Samsung]].<ref name="nital">Marco Rovere ''[http://www.fotoricerca.it/downloads/Nital_storiafoto.pdf Viaggio nella storia della fotografia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150505055217/http://www.fotoricerca.it/downloads/Nital_storiafoto.pdf |data=5 maggio 2015 }}'', Nikon School</ref>
Il secondo elemento che nello stesso periodo ha caratterizzato la produzione delle fotocamere è quello di tipo commerciale; infatti è stata maggiore la necessità di rendere più miniaturizzate e portatili le fotocamere anche per ambiti di tipo professionale. Osserviamo, infatti, come le reflex di alta gamma vengono oggi usate per scopi di tipo professionale in sostituzione di fotocamere più complesse ed ingombranti fino a ieri preferite dai professionisti. Queste due spinte (la commerciale e la tecnologica), in modo congiunto, a partire dal 2000 hanno portato a far sì che la fotografia basata sulla pellicola sia morta a tutto vantaggio della tecnologia digitale. Tecnologia digitale che ha fatto sì, anche grazie al sempre più diffuso utilizzo di strumenti tipo lo [[smartphone]], di andare verso una universalità della fotografia, che ha raggiunto numeri impressionanti impensabili solo un decennio fa, basti ricordare che nel 2000, le fotocamere digitali vendute erano 10 milioni e nel 2010 oltre 140 milioni. Fu la finlandese Nokia nel 2002 a commercializzare il primo cellulare dotato di fotocamera integrata: il 7650.<ref name="nital" />
Insieme alle aziende classiche produttrici di fotocamere e quelle di elettronica si sono affacciate in questo immenso mercato le aziende tipo la [[Nokia]] o la [[Apple]] che con i videofonini hanno veramente divulgato la foto a tutti i livelli facendo nascere nuove mode fotografiche: [[selfie]]. Di contro aziende storiche sono scomparse o si sono drammaticamente riconvertite in altre produzioni basti ricordare per tutte la Polaroid e la Kodak.
=== XXI secolo ===
[[File:" 12 - ITALY - Lampada "Gun" sfondo bianco.png|thumb|Immagine elaborata con [[Adobe Photoshop]] CS]]
Dal 2000 in poi ha avuto luogo una crisi irreversibile della fotocamera e della fotografia basata sulla pellicola, a tutto vantaggio delle fotocamere basate sulla tecnologia dei sensori elettronici. La crisi della fotografia è stata una crisi tecnologica ma anche [[Epistemologia|epistemologica]], infatti, se prima la foto era un manufatto testimone della realtà affidabile e facilmente distinguibile da altri tipi di immagini, oggi la fotografia ha raggiunto una dimensione dove è difficile distinguere l'immaginario dalla realtà. Le due dimensioni si sono mescolate al punto che non è facile stabilire il limite dell'una e dell'altra. Tuttavia, la fotografia resta quello che è sempre stata, ovvero un [[documento]] della realtà, e tuttora utilizzata anche in [[sede legale]], come [[Prova legale|prova]].
Ovviamente, l'estrema facilità e la possibilità di produrre una elaborazione elettronica delle immagini catturate, grazie agli strumenti di [[fotoritocco]] in [[post-produzione]], cessa di essere fotografia, e come nuova entità visiva ([[Immagine#Immagine grafica|immagine grafica]]), inizia a contemplare anche altre forme di comunicazione.<ref name="albertinisandrini">{{cita web | url = https://www.politesi.polimi.it/bitstream/10589/43381/5/2012_04_Albertini_Sandrini_05.pdf | titolo = L'evoluzione dello strumento fotografico | autore = Albertini Sandrini| editore = POLITesi|it}}</ref>
{{citazione|È una nuova democratizzazione della fotografia che, come è già successo nel passato, dimostra di possedere la grande capacità (che non tutte le arti posseggono) di abbracciare un vasto pubblico.|Marco Rovere<ref name="nital" />}}
Va comunque ricordato come il funzionamento di una fotocamera digitale, sia del tutto uguale a quello di una fotocamera a pellicola, infatti hanno entrambe un obiettivo, un diaframma che parzializza la luce passante e un otturatore che controlla la durata dell'esposizione alla luce, e tutto il resto che le caratterizza come fotocamere.<ref name="albertinisandrini"/>
<!-- === Timeline ===
{| class="wikitable"
|+ Cronistoria
! Anno !! Autore !! Invenzione!! Foto
|-
|1717 || [[Johann Heinrich Schulze]] || fa stampe sole fugaci di parole utilizzando stampini , la luce del sole, e una miscela minerale di gesso e nitrato d'argento in acido nitrico , semplicemente come un modo interessante per dimostrare che la sostanza all'interno dei annerisce bottiglie dove viene esposto alla luce. ||
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|1800 (circa) || [[Thomas Wedgwood]] || concepisce di fare immagini permanenti di fotocamera immagini utilizzando una superficie resistente rivestito con una sostanza chimica fotosensibile. Riesce solo a produrre sagome e altre immagini ombra, e non è in grado di renderle permanenti.||
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|1816 || [[Nicéphore Niépce]] ||riesce a rendere negativo fotografie di immagini della telecamera su carta patinata con cloruro d'argento , ma può non adeguatamente "fix" loro per impedire loro di oscurare tutto se esposti alla luce per la visualizzazione. ||
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| 1822 ||Nicéphore Niépce || abbandona agli alogenuri d'argento fotografia come irrimediabilmente impermanente e cerca con rivestimenti sottili di bitume di Giudea in metallo e vetro. Egli crea la prima fissa, permanente fotografia , una copia di una incisione di papa Pio VII, per stampa a contatto in luce diretta del sole senza una fotocamera o l'obiettivo. E 'poi distrutto; il primo esempio di sopravvivenza del suo "processo eliografica" è da 1825. ||
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| 1824|| Nicéphore Niépce|| fa la prima durevole, fotografia telecamera alla luce, simile al suo superstite 1826-1827 fotografia su peltro ma creato sulla superficie di una pietra litografica . [ 4 ] e distrutto nel corso di esperimenti successivi.||
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| 1826 o 1827 ||Nicéphore Niépce || fa quello che oggi è il primo fotografia superstite dalla natura , [ 1 ] un paesaggio. Richiede un'esposizione nella fotocamera che dura almeno otto ore e probabilmente più giorni.||[[File:View from the Window at Le Gras, Joseph Nicéphore Niépce.jpg|thumb|Vista da les Gras da una finestra]]
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| 1835 || cella || ||
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| cella || [[Henry Fox Talbot]]|| produce durevole argento cloruro negativi della fotocamera su carta e concepisce la procedura in due fasi negativo-positivo usato nella maggior parte fotografia non elettronica fino ai giorni nostri.||
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| 1839 || Louis Daguerre||presenta pubblicamente la sua dagherrotipo processo, che produce fotografie permanenti altamente dettagliate su fogli argentati di rame. Dapprima, richiede diversi minuti di esposizione nella telecamera, ma i miglioramenti successivi ridurre il tempo di esposizione per alcuni secondi. Fotografia entra improvvisamente nella coscienza pubblica e il processo di Daguerre è presto in uso in tutto il mondo. ||
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| 1839 || Henry Fox Talbot || introduce pubblicamente il processo cartaceo ha elaborato nel 1835, definendolo "disegno fotogenico", ma richiede esposizioni molto più lunghi rispetto al dagherrotipo ed i risultati non sono così chiare e dettagliate. ||
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| 1839|| [[John Herschel]] || introduce l'iposulfito di soda (ora conosciuto come tiosolfato di sodio, ma ancora soprannominato "ipo") come altamente efficace fissatore per tutti i processi a base di argento. Fa il primo bicchiere negativo anche.||
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| 1841 || Henry Fox Talbot|| presenta il suo brevettato calotipo (o "Talbotipo") processo negativo di carta, una versione migliorata del suo processo in precedenza che riduce notevolmente il tempo di esposizione necessario. ||
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| 1848cella || [[Edmond Becquerel]]||fa le prime fotografie a colori, ma sono solo curiosità di laboratorio: è necessaria un'esposizione della durata di ore o giorni ed i colori sono così sensibili alla luce che a volte svaniscono davanti agli occhi dello spettatore, mentre in fase di esame.||[[File:Tartan Ribbon.jpg|thumb| Prima durevole foto a colori 1891]]
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| 1851 || [[Frederick Scott Archer]] || L'introduzione del processo del collodio utilizzato per la fabbricazione di vetro negativi, ambrotipi e ferrotipi .||
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| 1854 || André-Adolphe-Eugène Disdéri ||accreditati con l'introduzione della carte de visite (inglese: biglietto da visita o biglietto da visita) formato per la ritrattistica . Disdéri utilizza una fotocamera con obiettivi multipli che possono fotografare otto diverse pose su una grande negativo. Dopo aver stampato su carta all'albumina, le immagini vengono tagliate a pezzi e incollati ai supporti chiamando-card-size. ||
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| 1861 || [[James Clerk Maxwell]]|| presenta una proiettata additiva colore immagine di un nastro multicolore, la prima dimostrazione della fotografia a colori con il metodo a tre colori ha suggerito nel 1855. Esso utilizza tre fotografie in bianco e nero scattate separati e proiettate attraverso rosso, verde e colore blu filtri . L'immagine proiettata è temporaneo, ma l'insieme di tre "separazioni di colore" è la prima fotografia a colori durevole||
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| 1868 || [[Louis Ducos du Hauron]] || brevetti sue numerose idee per la fotografia a colori basati sul principio a tre colori, incluse le procedure per fare colore sottrattivi stampe su carta. Essi sono pubblicati l'anno successivo. La loro applicazione non è tecnologicamente pratico in quel momento, ma anticipare maggior parte dei processi di colore che vengono poi introdotti.||
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| 1871 || [[Richard Leach Maddox]]|| emulsione di gelatina è inventato||
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| 1873 || [[Hermann Wilhelm Vogel]] ||scopre tintura sensibilizzazione, permettendo ai fotografiche blu-sensibili ma altrimenti il colore ciecoemulsioni allora in uso da apportare sensibili alla luce verde, giallo e rosso. I problemi tecnici ritardano il primo uso di colorante di sensibilizzazione in un prodotto commerciale fino alla metà degli anni 1880; completamente pancromatici emulsioni non sono di uso comune fino alla metà del XX secolo.||
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| 1876 || Hurter e Driffield|| cominciano valutazione sistematica delle caratteristiche di sensibilità delle emulsioni-la fotografiche scienzasensitometria.||
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| 1878 || -- ||maturazione di calore di emulsioni di gelatina scoperti, aumentando notevolmente la sensibilità e rendendo molto breve "istantanea" esposizioni possibile.||
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| 1878|| [[Eadweard Muybridge]]|| utilizza una serie di telecamere con trip-fili per fare un'analisi fotografica ad alta velocità di un cavallo al galoppo. Ogni immagine è presa in meno di parte di due millesimi di secondo, e si sono presi in sequenza sufficientemente rapida (circa 25 al secondo) che costituiscono un breve tempo reale "movie" che può essere visualizzato utilizzando un dispositivo del genere comezootropio -a fotografica "prima".||[[File:Muybridge horse gallop animated 2.gif|thumb|Cavallo al galoppo immagine animata]]
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| 1887 || cella || Celluloide base di pellicola introdotta.||
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| 1888 || G. [[Easteman]]|| La Kodak n ° 1 macchina fotografica scatola, la prima fotocamera facile da usare, si presenta con lo slogan "Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto."||
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|1888 || [[Louis Le Prince]] || rende Roundhay Garden Scene , che si ritiene essere il primo film in film mai realizzato.||
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| 1889 || --|| La prima pellicola trasparente rotolo di celluloide disponibile in commercio è introdotto dalla società Eastman, [ 6 ] in seguito ribattezzata la Eastman Kodak Società e comunemente noto come Kodak.||
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| 1891|| [[Gabriel Lippmann]]|| annuncia un "metodo di riprodurre fotograficamente colori basati sul fenomeno di interferenza".||
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|1891 || William Kennedy Laurie Dickson || sviluppa il " kinetoscopic "cinepresa mentre lavorava per Thomas Edison .||
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| 1895 || Auguste e Louis [[Lumière]]|| inventano il cinématographe||
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| 1898 || --|| Kodak presenta la Folding Pocket Kodak.||
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| 1900|| -- || Kodak presenta la loro prima Brownie , un utente-ricaricabile molto poco costoso point-and-shoot fotocamera scatola .||
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| 1901 || --||Kodak presenta la 120 pellicola di formato.||
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| 1902 || Arthur Korn|| escogita pratico telefotografia tecnologia (riduzione di immagini fotografiche in segnali che possono essere trasmessi via filo ad altre posizioni), filo-Foto in largo uso in Europa nel 1910, e trasmessa intercontinentale nel 1922||
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| 1907 || || Il Autochrome piastra viene introdotto e diventa il primo successo commerciale fotografia a colori del prodotto. ||
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| 1908 || cella || Kinemacolor , un processo a due colori che è il primo sistema commerciale "colore naturale" per i filmati, viene introdotto. ||
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| 1909 || cella|| Kodak annuncia una pellicola da 35 mm "sicurezza" cinematografico su un acetato di base in alternativa alla base di nitrato altamente infiammabile. [ 6 ] L'industria cinematografica interrompe il suo uso dopo il 1911 a causa di imperfezioni tecniche.||
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| 1912 || cella ||Vest Pocket Kodak con 127 pellicole ||
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| 1912 || Thomas Edison || introduce un 22 millimetri in movimento in formato immagine domestica di breve durata utilizzando acetato di film "di sicurezza" prodotto dalla Kodak. ||
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|1913 || cella|| Kodak fa 35 millimetri pancromatico pellicola cinematografica disponibili su una base di massa ordine speciale.||
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| 1914|| cella|| Kodak presenta la pellicola autografa sistema.||
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| 1914 || cella|| Il mondo, la carne e il diavolo , il primo drammatico lungometraggio a colori (Kinemacolor), viene rilasciato.||
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| 1922|| cella|| Kodak fa 35 millimetri pellicola cinematografica pancromatica disponibile come magazzino normale. ||
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| 1923 || cella|| Il 16 millimetri dilettante formato cinematografico è introdotta da Kodak. La loro Cine-Kodak fotocamera utilizza pellicola invertibile e tutti e 16 millimetri è in un acetato (di sicurezza) di base ||
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|1923|| Harold Edgerton|| inventa la lampada flash allo xeno per strobo fotografia.||
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| 1925|| cella|| La Leica presenta il 35 millimetri formato fotografia.||
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| 1926|| cella|| Kodak presenta la sua 35 millimetri Motion Picture Film duplicazione per i negativi duplicati. In precedenza, studi cinematografici hanno usato una seconda videocamera accanto alla fotocamera principale di creare un negativo duplicato.||
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| 1932 || cella|| Il primo cartone animato a colori, fiori e alberi, è realizzato in Technicolor da Disney .||
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| 1934 || cella|| Il 135 pellicola cartuccia è introdotta, facendo 35 millimetri facile da usare per la fotografia.||
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| 1935 || cella|| introduzione di Kodachrome pellicola invertibile a colori multi-strato (solo 16 mm; 8 millimetri e 35 millimetri seguono nel 1936, foglio di pellicola nel 1938).||
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| 1936 || cella|| Ihagee Kine Exakta 1, il primo 35 millimetri SLR ( Single Lens Reflex ) fotocamera ||
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| 1939|| cella|| Agfacolor 35 millimetri magazzino pellicola a colori negativa e positiva per l'uso professionale del cinema (non per fare stampe su carta).||
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| 1939 || cella|| View-Master 3-D spettatore e le sue "bobine" di sette piccole stereoscopiche sono introdotti coppie di immagini su pellicola Kodachrome.||
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| 1942 || cella|| Kodacolor , il primo film a colori che produce negativi per fare cromogeniche stampe a colori su carta. Pellicole rullo per snapshot telecamere solo 35 mm non disponibile fino al 1958.||
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| 1947||Dennis Gabor ||inventa dell'olografia . ||
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| 1947 || Harold Edgerton|| develops the Rapatronic camera for the U.S. government.||
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| 1948 || || La Hasselblad fotocamera viene introdotta.||
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| 1948 || Edwin H. Land|| prima Polaroid||
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| 1946|| ||La [[Rectaflex]] prima reflex a pentaprisma||
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| 1949 || || Contax S a pentaprisma||
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| 1954 || || Leica M Introduced ||
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| 1957|| || First Asahi Pentax SLR introduced. ||
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| 1957 || || First digital computer acquisition of scanned photographs, by Russell Kirsch et al. at the U.S. National Bureau of Standards (now theNIST).||
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| 1959 || || Nikon F introduced||
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| 1959 || ||AGFA introduces the first fully automatic camera, the Optima.||
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| 1963 || || Kodak introduces the Instamatic. ||
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| 1964|| || First Pentax Spotmatic SLR introduced.||
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| 1973 || || Fairchild Semiconductor releases the first large image forming CCD chip: 100 rows and 100 columns of pixels.||
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| 1975|| || Bryce Bayer of Kodak develops the Bayer filter mosaic pattern for CCD color image sensors.||
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|1976 || || Steadicam becomes available.||
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| 1986 || || Kodak scientists invent the world's first megapixel sensor.||
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| 1993–95 || || The Jet Propulsion Laboratory develops devices using CMOS or active pixel sensors. ||
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| 1994|| || Nikon introduces the first optical-stabilized lens.||
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| 1996 || || Eastman Kodak, FujiFilm, AgfaPhoto, and Konica introduce the Advanced Photo System (APS).||
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| 1997 || ||first known publicly shared picture via a cell phone, by Philippe Kahn.||
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| 2000 || || J-SH04 introduced by J-Phone, the first commercially available mobile phone with a camera that can take and share still pictures.[8]||
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| 2005 || || AgfaPhoto files for bankruptcy. Production of Agfa brand consumer films ends.||
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| 2006 || || Dalsa produces a 111 megapixel CCD sensor, the highest resolution at that time||
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| 2008 || || Polaroid announces it is discontinuing the production of all instant film products, citing the rise of digital imaging technology.||
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| 2009 || ||Kodak announces the discontinuance of Kodachrome film.||
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| 2011|| || Lytro releases the first pocket-sized consumer light-field camera, capable of refocusing images after being taken.||
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==Descrizione==
=== Struttura ===
Tutte le fotocamere sono composte da diversi componenti fondamentali, in genere almeno quattro:
#[[Camera oscura]] – parte principale per contenere la luce, che solitamente costituisce anche il corpo e tiene insieme tutti gli altri componenti.
#[[Obiettivo (ottica)|Obiettivo]] – dispositivo per formare l'immagine da fotografare sul sensore ([[Pellicola fotografica|chimico]] o [[Sensore di immagini|elettronico]]). Può essere [[foro stenopeico|stenopeico]], [[Sistema diottrico|diottrico]], [[Sistema catottrico|catottrico]] o [[Sistema ottico#Sistema catadiottrico|catadiottrico]], ed avere un [[Diaframma (ottica)|diaframma]] per controllare la quantità di luce<ref name="Langford 68-72">{{Cita|Langford|p. 68–72, 234–5}}.</ref>, e in alcuni casi avere anche un [[Otturatore (fotografia)#Centrale|otturatore centrale]] per controllare il [[tempo di esposizione]] del sensore.
#Sensore – piano di ripresa dell'[[Immagine#Immagine ottica|immagine ottica]], che diventerà la fotografia. Spesso c'è davanti un otturatore della luce
#[[Mirino (fotografia)|Mirino]] – dispositivo di puntamento per decidere l'inquadratura prima della ripresa.
Gli altri elementi sono o possono essere, in base alle tipologie:
;Pentaprisma: Elemento comune a molte fotocamere reflex a pellicola e digitali. Il pentaprisma a tetto è impiegato nel mirino delle reflex per raddrizzare l'immagine speculata destra-sinistra e deviarla di 90° verso l'occhio del fotografo, allineando l'asse ottico del oculare a quello del obiettivo.
;Sistema messa a fuoco: Elemento delle fotocamere presente sia nelle fotocamere più antiche che in quelle più moderne.
;Messa a fuoco pesata: Caratteristica delle moderne fotocamere.<ref>{{Cita|Grey|p. 106, 118, 154}}.</ref>
;Autofocus: Caratteristica delle moderne fotocamere.<ref>{{Cita|Langford|p. 49, 67–8, 79–80, 86–7, 255}}.</ref>
;Sistema di avanzamento immagini: Elemento delle fotocamere presente sia nelle fotocamere più antiche che in quelle più moderne.
;Contapose: Elemento delle fotocamere presente sia nelle fotocamere più antiche che in quelle più moderne.
;[[Esposimetro]]: Elemento assente nelle fotocamere più antiche, presente (incorporato) in quelle più moderne, pur non in tutte.<ref>{{Cita|Grey|p. 70}}.</ref>
;Esposizione automatica: Caratteristica delle moderne fotocamere.<ref>{{Cita|Grey|p. 129–131, 153, 170, 171}}.</ref>
;Misurazione TTL: Caratteristica delle moderne fotocamere.<ref>{{Cita|Grey|p. 205, 211, 225, 227}}.</ref>
;Dorso amovibile: Dispositivo che può contenere pellicola piana o in rullo, presente in apparecchi di grande e di medio formato, antichi o moderni, come nei modelli Hasselblad.
=== Funzionamento ===
{{Vedi anche|Camera oscura}}[[File:Camera obscura box.jpg|thumb|Schema di una [[camera oscura]]]]La fotocamera più nota e diffusa lavora con la porzione dello [[spettro elettromagnetico]] visibile (la [[luce]]). Ma esistono fotocamere che lavorano con altre porzioni dello spettro elettromagnetico o differenti forme di [[energia]], [[riflessione (fisica)|riflesse]], emesse, [[Diffusione ottica|diffuse]], [[Trasmittanza|trasmesse]] dall'oggetto da rappresentare. A questi due elementi basilari, nella stragrande maggioranza dei casi si aggiunge la parte diottrica (lenti)<ref>{{Cita|Langford|p. 4, 31, 47–63}}.</ref> o catadiottrica (specchi), che va a costituire l'[[obiettivo fotografico]].
La prima apertura, di dimensioni stabilite dal [[diaframma (ottica)|diaframma]],<ref>{{Cita|Langford|p. 50, 52}}.</ref> è controllata da un meccanismo (l'[[otturatore (fotografia)|otturatore]]),<ref>{{Cita|Langford|pp. 68-71}}.</ref> mentre la parte relativa alla registrazione dell'immagine è costituita da un sensore fotosensibile, che può essere una [[pellicola fotografica|pellicola]]<ref>{{Cita|Langford|pp. 5-6}}.</ref>, o lastra fotografica (macchine fotografiche tradizionali) o un [[sensore]] digitale<ref>{{Cita|Langford|pp. 121-2}}.</ref> ([[CCD (elettronica)|CCDs]] dall'inglese ''Charge-coupled devices'')<ref>{{Cita|Langford|p. 6, 86, 114, 118, 128}}.</ref> o ([[Sensore a pixel attivi|CMOS]] dall'inglese ''Complementary metal-oxide semiconductor'')<ref>{{Cita|Langford|p. 114, 128}}.</ref> ([[fotocamera digitale|fotocamere digitali]]).<ref>{{Cita|Langford|p. 6, 22, 73, 88, 114–30}}.</ref>
==== Esposizione ====
[[File:Camara de fotos.svg|thumb|Interno di una fotocamera [[Single Lens Reflex|SLR]] a film]]
Mentre il diaframma controlla la quantità di luce che entra nella camera durante la ripresa, l'[[otturatore (fotografia)|otturatore]] controlla la durata del tempo durante il quale la luce colpisce la superficie di registrazione.<ref name="Langford 68-72" />
Apertura del diaframma e tempo d'otturazione determinano quindi la quantità di radiazione in entrata e di conseguenza, un corretto rapporto tra essi fornisce la giusta [[Esposizione (fotografia)|esposizione]].<ref>{{Cita|Langford|p. 240–3, 245, 256–7}}.</ref>
Per esempio, in situazioni di luce scarsa, si può usare un diaframma molto aperto oppure un maggior tempo di esposizione per catturare anche la poca luce presente; in caso di forte luce, analogamente, si ridurranno i tempi e/o si chiuderà il diaframma.
Questo fenomeno non vale linearmente che per un intervallo definito di tempi e di diaframmi (da pochi secondi a circa 1/1000, e da un diaframma f/1,1 a circa f/22 nel caso delle pellicole a media sensibilità); al di fuori di questo ambito, la risposta tenderà a non essere più proporzionale, nonché differente per le diverse lunghezze d'onda.
Interverranno altri fenomeni, di cui i più noti sono l'effetto [[Karl Schwarzschild|Schwarzschild]], o il difetto di [[Pellicola fotografica#Difetto di reciprocità (Effetto Schwarzschild)|reciprocità]] o (''Reciprocity failure''),<ref>{{Cita|Langford|pp. 406-9}}.</ref> e i fenomeni di [[Diffrazione (fisica)|diffrazione]]<ref>{{Cita|Langford|p. 42, 227, 229}}.</ref> di cui si dovrà tener conto in tutti quei casi (fotografia notturna, astrofotografia, ad esempio, o l'uso di diaframmi molto chiusi) in cui si esce da questo intervallo di risposta lineare.
I valori d'esposizione devono essere scelti anche in base al [[Velocità della pellicola|valore ISO]] della pellicola fotografica o del sensore fotografico, infatti una pellicola con un valore ISO elevato o un sensore digitale impostato su un valore maggiore, hanno un tempo di reazione maggiore alla luce, il che permette l'uso della fotocamera in condizioni di luce minore o di usare tempi di risposta maggiori, ma come contro si ha un aumento del rumore/grana dell'immagine.<ref>{{Cita|Langford|p. 202–3, 216–17, 250, 253–4}}.</ref><ref>{{Cita|Grey|pp. 87-90}}.</ref><!-- DA SISTEMARE MAGARI IN FORMA TABELLARE<ref>{{Cita|Bamberg| ISO definizione, 98, 160–161; ISO/ASA velocità, 160; massimizzazione del colore, 162; scatto notturno, 200, 204–205, 206, 210–211; effetti speciali, 221}}.</ref><ref>Ang settaggi ISO:<br />
fotografia architettonica 114–15, 144–5, 314–17<br />
fotografia artistica 338–41<br />
luci della città 26–7<br />
primi piani 70<br />
qualità del colore 13<br />
profondità di campo 16, 67<br />
fotografia documentaria 278–81<br />
Flash ritratti 154–5<br />
alta gamma dinamica 54–5<br />
nitidezza dell'immagine 13, 152<br />
paesaggio e la fotografia naturalistica 284–5, 290–3,<br />
luce e ombra composizioni 142–3<br />
rumore 13, 18, 19, 131, 132<br />
ritratto animali domestici 126–9<br />
ritratto 126–9, 154–7, 191, 266–9<br />
nitidezza 13<br />
fotografia sportiva 300–5<br />
still life 42–5<br />
street scene 64<br />
fotografia di viaggio 254–7<br />
natura urbana 72–5<br />
scene urbane 26–7, 64, 86–9, 190, 214–15<br />
luci della città assegnazione 26-7<br />
primi piani 70<br />
qualità del colore 13<br />
profondità di campo 16, 67<br />
fotografia documentaria 278-81<br />
Flash ritratti 154-5<br />
alta gamma dinamica 54-5<br />
nitidezza dell'immagine 13, 152<br />
paesaggio e la fotografia naturalistica 284-5, 290-3,<br />
luce e ombra composizioni 142-3<br />
rumore 13, 18, 19, 131, 132<br />
Pet Portraits 126-9<br />
ritratti 126-9, 154-7, 191, 266-9<br />
nitidezza 13<br />
fotografia sportiva 300-5<br />
still life 42-5<br />
street scene 64<br />
fotografia di viaggio 254-7<br />
natura urbana 72-5<br />
scene urbane 26-7, 64, 86-9, 190, 214-15<br />
fotografia naturalistica 320, 322, 324-9<br />320, 322, 324–9</ref> -->
==== Messa a fuoco ====
[[File:Messa a fuoco soggetto in primo piano con diaframma f5.6.JPG|thumb|Messa a fuoco selettiva]]
L'apparato fotografico necessita che sull'elemento sensibile, l'immagine reale che si andrà a formare venga [[Messa a fuoco#La messa a fuck fuoco di un.27immagine|focalizzata]] (Messa a fuoco) in maniera opportuna, concentrando la radiazione sul piano focale.
Ci sono vari sistemi per mettere a fuoco l'[[immagine]] in modo accurato, a seconda del tipo di macchina fotografica.
Le fotocamere più semplici utilizzano, combinandoli, più accorgimenti per ottenere il [[fuoco fisso]], come un'apertura del diaframma molto ridotta e obiettivi di tipo [[grandangolo|grandangolare]]<ref>{{Cita|Langford|p. 99}}.</ref> per ottenere la messa a fuoco sulla distanza [[iperfocale]] ovvero per fare in modo che tutto ciò che è compreso in un certo intervallo (tipicamente fra tre [[metro|metri]] e l'infinito) sia ragionevolmente a fuoco.<ref>{{Cita|Langford|pp. 102-5}}.</ref>
È il tipo di [[messa a fuoco]] usato nelle macchine fotografiche monouso, nelle macchine fotografiche economiche, nelle fotocamere dei [[telefono cellulare|telefoni cellulari]].<ref>{{Cita|Langford|p. 126}}.</ref>
L'intervallo tra la distanza minima e massima dalla macchina fotografica entro la quale i soggetti della foto sono ''a fuoco'' è definita [[profondità di campo]].<ref>{{Cita|Langford|p. 52–9, 71}}.</ref>
La maggior parte delle fotocamere utilizza invece obiettivi a fuoco variabile, cambiando quindi la geometria del sistema, per esempio muovendo avanti e indietro sull'asse l'ottica, o parte di essa. Per mettere a fuoco l'immagine. Questa operazione può essere effettuata manualmente o può essere svolta automaticamente - in fotocamere a ciò abilitate - grazie alla funzione di [[autofocus]].<ref>{{Cita|Langford|p. 49, 67–8, 79–80}}.</ref>
Le fotocamere a [[telemetro]] permettono di controllare visivamente il fuoco per mezzo di una unità di [[parallasse]] accoppiata e posta sopra il corpo macchina.<ref>{{Cita|Langford|p. 65, 67, 79, 82–5}}.</ref>
Le macchine fotografiche [[reflex]] ad obiettivo singolo ([[Single Lens Reflex|SLR]]) utilizzano le lenti dell'obiettivo e uno specchio per proiettare l'immagine su un [[vetro]] [[smerigliatura|smerigliato]] che, visualizzato nel mirino, permette di definire la giusta inquadratura e messa a fuoco, aiutandosi con alcuni dispositivi ottici integrati nel vetro smerigliato, tipicamente lo [[stigmometro]] a immagine spezzata e la [[corona di microprismi]].<ref name="Langford 67-68">{{Cita|Langford|p. 67–8, 83, 85–9}}.</ref>
Le fotocamere reflex a doppio obiettivo ([[reflex biottica|TLR]]) o biottiche, utilizzano un obiettivo per proiettare attraverso uno specchio l'immagine su un mirino di messa a fuoco e l'altro per proiettare l'immagine sulla pellicola; i due obiettivi sono accoppiati in modo che se l'immagine è a fuoco nel mirino, lo è anche sulla pellicola.<ref>{{Cita|Langford|pp. 83-4}}.</ref>
Il [[banco ottico]] (fotocamera di grande formato) utilizza un vetro smerigliato che viene sostituito, al momento dell'[[esposizione (fotografia)|esposizione]], da una [[lastra fotografica]].<ref name="Langford 64-65">{{Cita|Langford|p. 64–5, 72–6, 88, 128–9}}.</ref>
==== Correzione automatica dell'immagine ====
Caratteristica delle moderne fotocamere.
== Tipologia ==
[[File:Rollei SLX open.jpg|thumb|Reflex SLR, medio formato (120)]]
[[File:Olympus OM-1 wtih 50 1.8 Front.jpg|thumb|Fotocamera a pentaprisma di piccolo formato (135) Olympus OM-1|275x275px]]
[[File:Leica M2 Summicron 35.jpg|thumb|Fotocamera a telemetro di piccolo formato (135) Leica M2|326x326px]]
Possiamo idealmente suddividere gli apparecchi fotografici secondo diversi criteri, il più macroscopico dei quali si basa sul tipo di elemento sensibile (sensore), che può essere "chimico" (pellicola) o "elettronico" ([[Sensore (fotografia)|sensore digitale]]), entrambi basati sulle reazioni innescate dalla radiazione incidente della luce.
Attualmente, sulla base di questo criterio, si hanno due categorie:
=== Fotocamere a pellicola ===
Le fotocamere tradizionali catturano la luce su una [[pellicola fotografica]] o su una [[lastra fotografica]] o su altri [[Emulsione fotografica|supporti emulsionati]]. Più o meno correttamente e simpaticamente, vengono oggi dette anche "fotocamere analogiche" o "a pellicola argentea" o "[[35 millimetri (pellicola fotografica)|a film]]", ecc. e sono basate sulla chimica del processo fotografico.
La fotografia è nata (1840) e si è sviluppata con questa tipologia di dispositivi, per cui sono state le tipiche fotocamere fino agli anni 2000, quando entrò il sistema digitale per sostituire il sistema chimico.
Ancora oggi vengono usate varie tipologie di "fotocamere chimiche", per vari usi, anche solo per passione, e come per i [[Disco in vinile|dischi in vinile]], sarà un tipo di fotografia che (probabilmente) non morirà mai.
=== Fotocamere digitali ===
Le [[Fotografia digitale|fotocamere digitali]] sono basate su elementi sensibili elettronici a tecnologia digitale ormai di diversificate caratteristiche, dalle minuscole apparecchiature di pochi centimetri, a apparati da studio ad alta risoluzione con sensori ''linear array''. Poche, limitate a settori specifici e generalmente superate le tecnologie elettroniche analogiche. Sono diventate negli anni 2000 le fotocamere che hanno raggiunto la più ampia diffusione commerciale. Le [[fotocamera digitale|fotocamere digitali]] utilizzano, al posto dei supporti tradizionali, un [[CCD (elettronica)|CCD]] o [[Sensore a pixel attivi|CMOS]], per catturare le immagini che possono poi essere trasferite o archiviate in un dispositivo removibile o nella memoria interna della fotocamera per un utilizzo successivo o per effettuare operazioni di [[fotoritocco]].<ref>{{Cita|Langford|p. 352, 367, 369–70}}.</ref> Alcune fotocamere digitali possono riprendere, oltre a immagini ferme, anche filmati.<ref>{{Cita|Langford|pp. 64-91}}.</ref>
=== Formati di fotocamere ===
Un altro criterio di categorizzazione, largamente estendibile è quello relativo ai [[Formato (fotografia)|formati]] e alle caratteristiche generali, indipendentemente dall'elemento sensibile, che in alcuni casi può essere intercambiabile, quindi sia elettronico che chimico.
In questo caso avremo una vasta gamma di apparecchi:
* Fotocamere da studio ([[banco ottico]]), di [[grande formato]], a lastra piana o a pellicola di diverse dimensioni, in genere a [[dorso digitale|dorso intercambiabile]], anche digitale<ref name="Langford 64-65" />
* Fotocamere portatili, di grande formato, [[Fotocamera a soffietto|a soffietto]] (o ''folding'' ), in genere a dorso intercambiabile
* Fotocamere di [[medio formato]], anche folding, digitali o a pellicola,<ref>{{Cita|Langford|p. 164–5, 73–6}}.</ref> a volte con dorso intercambiabile,<ref>{{Cita|Langford|pp. 128-9}}.</ref> e come sotto-categorie:
** [[Fotocamera da reporter|a mirino]]
** [[mirrorless]], alcune a [[mirino galileiano]] e [[Fotocamera a telemetro|a telemetro]]
** [[reflex biottica]]
** [[single-lens reflex|reflex SLR]]<ref name="Langford 67-68" />
* Fotocamere di [[piccolo formato]], {{Non chiaro|dove solo poche reflex sono state prodotte come adattabili pellicola/digitale}}, ugualmente frazionabili in:
** a mirino<ref>{{Cita|Langford|p. 67, 81–2}}.</ref>
** mirrorless, alcune a mirino galileiano e a telemetro
** reflex SLR<ref name="Langford 67-68" />
* [[Fotocamera compatta|Fotocamere compatte]]<ref>{{Cita|Langford|p. 78, 79–81}}.</ref>
* [[Fotocamera subminiatura|Microcamere]]
* [[Fotocamera panoramica|Fotocamere panoramiche]], rotanti od a obiettivo rotante
* [[Fotocamera stereoscopica|Fotocamere stereoscopiche]]
* Fotocamere di uso [[Fotocamera per oscilloscopio|scientifico]] e specialistico (medico, ecc)
* [[Foto istantanea|Fotocamere a sviluppo istantaneo]] ([[Polaroid Corporation|Polaroid]]).<ref>{{Cita|Langford|p. 175, 201–2}}.</ref> Negli anni settanta anche la [[Kodak]] inizia la produzione di una fotocamera simile, la Kodak Instant.<ref name="urlKodak Instant - Camera-wiki.org - The free camera encyclopedia">{{Cita web|url= http://camera-wiki.org/wiki/Kodak_Instant |titolo= Kodak Instant|editore= Camera-wiki.org - The free camera encyclopedia|lingua= en |accesso= 4 maggio 2015}}</ref> Dopo aver perso una battaglia di brevetti con la Polaroid Corporation, Kodak ha lasciato il business Instant Camera il 9 gennaio 1986.<ref name="rowbotham">{{Cita web|url= https://library.ryerson.ca/asc/2013/08/kodak-versus-polaroid-the-battle-for-instant-photography-2/ |titolo= Polaroid versus Kodak: The Battle for Instant Photography |autore= Cassandra Rowbotham |data= 14 agosto 2013 |editore= Ryerson Archives & Special Collections |lingua= en|accesso= 4 maggio 2015}}</ref>
Alcune fotocamere hanno dei dispositivi ([[dorso data]]) che possono imprimere la data e/o l'ora o altro sullo stesso negativo;<ref name="urlRare a baionetta">{{Cita web|url= http://www.aohc.it/_old/oddsi2.html |titolo= Rare a baionetta: MX Medical con dorso Zeiss Dataphot (circa 1976) |data= 8 luglio 2005|editore= The International Club of Pentax|accesso= 4 maggio 2015}}</ref> negli anni 30 la Kodak brevettò il sistema [[Kodak Autographic]] che permetteva con un pennino metallico in dotazione e una finestra sportello di incidere direttamente sulla pellicola.<ref name="urlLa fotocamera Kodak N° 2A Folding Autographic Brownie | Storia della fotografia - itinerario tra fatti, personaggi, attrezzature e curiosità">{{Cita web|autore=Aniceto Antilopi|url=https://www.storiadellafotografia.com/la-fotocamera-kodak-n-2a-folding-autographic-brownie/|titolo=La fotocamera Kodak N° 2A Folding Autographic Brownie | Storia della fotografia - itinerario tra fatti, personaggi, attrezzature e curiosità|editore=Storia della fotografia - itinerario tra fatti, personaggi, attrezzature e curiosità|accesso=4 maggio 2015|urlarchivio=|dataarchivio=4 maggio 2015|urlmorto=no}}</ref>
=== Tabella sinottica ===
Di seguito alcuni dei tipi standard di fotocamere:<ref name="urlCamera types - Camera-wiki.org - The free camera encyclopedia">{{Cita web|url= http://camera-wiki.org/index.php?title=Camera_types |titolo= Camera types|autore= |data= |editore= Camera-wiki.org - The free camera encyclopedia|lingua= en|accesso= }}</ref>
{| class="wikitable"
|-
! rowspan="2" | Tipo !! colspan="2" | Sensore !! rowspan="2" | Sistema di visione!! rowspan="2" | Rigidità !! rowspan="2" | Sistema di messa a fuoco !! rowspan="2" | Obiettivo || rowspan="2" | Sistema di misurazione !! rowspan="2" | Immagine
|-
! Natura !! Dimensione
|-
| [[Single-lens reflex|SLR]] o [[reflex]]
| colspan="2" | qualunque ||visione reflex attraverso l'obiettivo || solitamente rigida || reflex messa a fuoco manuale o automatica || solitamente intercambiabile || qualunque || [[File:Coll. Marcè CL - Olympus OM1 1973.jpg|100px]]
|-
| [[Reflex biottica|TLR]] o biottiche a pozzetto
| pellicola || qualsiasi || visione reflex attraverso un secondo obiettivo || solitamente rigido || messa a fuoco manuale|| solitamente fisso || esposizione manuale o con tutti parametri||[[File:Coll. Marcè Cl - Yashica 635 1958.jpg|100px]]
|-
| Fotocamera punta e scatta
| qualsiasi || maggiore di 18×24mm || visione attraverso l'ottica o schermo [[LCD]] || rigida o girevole || [[autofocus]] o fuoco fisso|| non intercambiabile (a focale fissa o zoom) || esposizione automatica o nessun controllo dell'esposizione con singola velocità dell'[[otturatore (fotografia)|otturatore]]||[[File:Kodak Instamatic 233.jpg|100px]]
|-
| Fotocamera giocattolo<br />o Toy camera
| qualsiasi || maggiore di 18×24mm || visione attraverso l'ottica || rigida o girevole || fuoco fisso|| non intercambiabile || esposizione nessun controllo dell'esposizione con singola velocità dell'[[otturatore (fotografia)|otturatore]]||[[File:Diana camera.jpg|100px]]
|-
| [[Fotocamera a telemetro]]
| colspan="2" | qualsiasi || mirino ottico con telemetro sovrapposto o separato|| rigida o pieghevole || manuale || fisso o intercambiabile (no zoom) || qualsiasi ||[[File:Coll. Marcè CL - Gamma PERLA I° Rangefinder 03.jpg|100px]]
|-
| Fotocamera a [[mirino (fotografia)|mirino]]
| pellicola ||qualsiasi || visione interna o esterna o vetro smerigliato indietro || rigido o telescopico || con simboli di distanza o nessun aiuto nella focalizzazione || solitamente fisso || qualsiasi ||[[File:Coll. Marcè CL - Kelvin minor achromat 1952-1962.jpg|100px]]
|-
| [[Fotocamera a cassetta]]
| pellicola || qualsiasi|| interno che riflette il tipo di visione o cornice nel mirino o mirino ottico telescopico o vetro posteriore a terra|| rigida || vetro posto sul posteriore fatto a casetta scorrevole, vetro smerigliato con lente di messa a fuoco, o nessun aiuto nella focalizzazione || fisso|| nessuno||[[File:Coll. Marcè Vincenzo -.JPG|100px]]
|-
| [[Fotocamera a soffietto]] o pieghevole || pellicola ||qualsiasi || a riflessione con mirino ottico interno o vetro posteriore o cornice del mirino|| pieghevole ||con telemetro o con vetro smerigliato o senza nessun aiuto di messa a fuoco || fisso o intercambiabile (no zoom) || qualsiasi ||[[File:Coll. Marcè CL - ICA Lola Internationale Camera AG (ICA) 1933.jpg|100px]]
|-
| [[Fotocamera subminiatura]]
|qualsiasi || inferiore a 18×24mm || qualunque || qualsiasi || qualsiasi|| qualsiasi || qualsiasi ||[[File:Coll. Marcè CL - Agfa matic 2000 poket 1973.jpg|100px]]
|-
| [[Banco ottico]]
| colspan="2" | qualsiasi || vetro smerigliato posteriore || a riflessione con mirino ottico interno o vetro smerigliato posteriore o cornice del mirino|| vetro smerigliato posteriore || intercambiabile || nessuno ||[[File:Sinar P.jpg|100px]]
|-
| [[Fotocamera stenopeica]]
| colspan="2" | qualsiasi ||qualsiasi || qualsiasi || qualsiasi || fori stenopeici (fori a diametro variabile) || nessuno ||[[File:Kidz Labs pinhole camera (430043248).jpg|100px]]
|-
| [[Pressfotocamera]]
|colspan="2" | qualsiasi|| qualsiasi|| qualsiasi|| qualsiasi|| fisso o intercambiabile || qualsiasi||[[File:Coll. Marcè CL - Graflex - Busch Pressman (2).JPG|100px]]
|-
| [[Fotocamera panoramica]]
|colspan="2" | qualsiasi|| qualsiasi|| solitamente rigida|| manuale|| fisso || fisse ||[[File:Horizon202.jpg|100px]]
|-
| [[Fotocamera stereoscopica]]
|colspan="2" | pellicola|| reflex o mirino|| solitamente rigida|| manuale|| fisso x 2 || qualsiasi ||[[File:Coll. Marcè CL - View Master personal stereo camera 1952 cropped.jpg|100px]]
|}
=== Fotocamere particolari ===
[[File:SkycamHDClipEnhanced0346.jpg|thumb|Una Skycam durante una partita di [[football americano]]]]
==== Fotocamere comandate a distanza ====
In genere sono fotocamere comuni che si caratterizzano per la possibilità di essere comandate da meccanismi posti a distanza, ciò permette di riprendere soggetti non altrimenti fotografabili. Gli usi di queste camere sono riservate alle situazioni in cui il fotografo deve riprendere soggetti da diverse angolazioni oppure in modo da non essere presente sul luogo dello scatto; questi sistemi sono molto popolari nella fotografia sportiva e nella fotografia naturalistica. Queste fotocamere remote possono essere attivate via trigger con comandi manuali o con trasmettitori radio, o con l'autoscatto incorporato nella fotocamera.
Le macchine fotografiche di questo tipo includono le Trail Camera, fotocamere di sorveglianza usate nei boschi per fotografare animali selvatici come lupi e cinghiali per studiare le loro abitudini. La fotocamera è attivata da sensori di movimento.<ref name="urlBushnell - Trail Cameras">{{Cita web |url= http://www.bushnell.com/all-products/trail-cameras |titolo= Bushnell - Trail Cameras |editore= Bushnell Outdoor Products |lingua= en |accesso= 9 maggio 2015 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150429041746/http://www.bushnell.com/all-products/trail-cameras |dataarchivio= 29 aprile 2015 |urlmorto= sì }}</ref>
Un altro tipo di fotocamere a distanza sono le Skycam stabilizzate su cavo sospeso, controllate con un computer. Il sistema è manovrato attraverso le tre dimensioni nello spazio aperto grazie a cavi sospesi in aria ad opportuna altezza su una superficie di gioco di uno stadio o di un'arena.<ref name="urlSkyCam Camera Inventions by Garrett Brown">{{Cita web|url= http://www.garrettcam.com/camsSkyCam.php|titolo= SkyCam Camera Inventions by Garrett Brown|lingua= en|accesso= 10 maggio 2015|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150518102531/http://www.garrettcam.com/camsSkyCam.php|dataarchivio= 18 maggio 2015|urlmorto= sì}}</ref>
[[File:Koroll marine - Bencini.jpg|thumb|Bencini Koroll marine]]
==== Fotocamere subacquee ====
{{vedi anche| Sistemi fotografici subacquei}}
La fotocamera subacquea è un particolare tipo di fotocamera o custodia progettata per l'uso in ambienti acquatici in modo subacqueo; la custodia è chiamata in inglese [[housing]] (alloggio). Le custodie stagne hanno avuto un iniziale sviluppo artigianale per poi, in qualche caso, diventare oggetto di produzione in serie, alcune fotocamere sono nate intrinsecamente impermeabili e non richiedono custodie per renderle impermeabili.<ref name="urlwww.divenjoy.it">{{Cita web|url= http://www.divenjoy.it/la-storia-della-fotografia-subacquea/ |titolo= La storia della fotografia Subacquea |autore= |data= }}</ref>
==== Fotocamere plenottiche ====
{{vedi anche|Fotocamera plenottica}}
La fotocamera plenottica è un tipo di fotocamera che utilizza una matrice di microlenti per catturare informazioni in 4D sul [[campo luminoso]] di una scena.<ref name="urlLytro Illum, arriva in Italia la fotocamera del futuro con messa a fuoco infinita e foto dinamiche - Pagina 2 di 3 - macitynet.it">{{Cita web|url= http://www.macitynet.it/lytro-illum-arriva-in-italia-la-fotocamera-del-futuro-con-messa-a-fuoco-infinita-e-foto-dinamiche/2/ |titolo= Lytro Illum, arriva in Italia la fotocamera del futuro con messa a fuoco infinita e foto dinamiche - Pagina 2 di 3 - macitynet.it |autore= Daniele Piccinelli|data= 26 marzo 2015|editore= Casa Editrice Macity Publishing srl |accesso= 11 maggio 2015}}</ref> Queste informazioni possono essere usate per migliorare la soluzione di problemi legati alla [[computer grafica]] e alla [[visione artificiale]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1= Adelson |nome1= E. H. |cognome2= Wang |nome2= J. Y. A. |anno= 1992 |titolo= Single Lens Stereo with Plenoptic Camera |rivista= IEEE Transactions on Pattern Analysis and Machine Intelligence |volume= 14 |numero= 2|pp= 99-106 | doi=10.1109/34.121783}}</ref><ref name="Ng2005">{{en}} Ren Ng, Marc Levoy, M. Bredif, G. Duval, M. Horowitz, and P. Hanrahan ''[http://graphics.stanford.edu/papers/lfcamera/ Light Field Photography with a Hand-Held Plenoptic Camera] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20051202032025/http://graphics.stanford.edu/papers/lfcamera/ |data=2 dicembre 2005 }}'', Stanford University Computer Science Tech Report CSTR 2005-02, April 2005</ref><ref>{{en}} Lumsdaine, A., Georgiev, T. ''[http://www.tgeorgiev.net/ The Focused Plenoptic Camera] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140603232452/http://www.tgeorgiev.net/ |data=3 giugno 2014 }}'', ICCP, April 2009</ref><ref name="HahneOpex14">{{Cita pubblicazione|cognome1=Hahne|nome1=C.|cognome2=Aggoun|nome2=A.|cognome3=Haxha|nome3=S.|cognome4=Velisavljevic|nome4=V.|cognome5=Fernández|nome5=J.|titolo=Light field geometry of a standard plenoptic camera|rivista=Optics Express|data=2014|volume=22|numero=22|pp=26659-26673|url=http://www.opticsinfobase.org/oe/abstract.cfm?uri=oe-22-22-26659|doi=10.1364/oe.22.026659|lingua=en}}</ref>
==== Fotocamere per oscilloscopi ====
{{vedi anche|Fotocamera per oscilloscopio}}
[[File:Tektronix C-5A camera.jpg|thumb|Fotocamera con dorso [[Polaroid Corporation|Polaroid]] [[Tektronix]] C.5]]
La fotocamera per oscilloscopio o in inglese ''oscilloscope camera'', è un tipo di fotocamera scientifica destinata alla registrazione fotografica delle tracce video degli oscilloscopi. Ciò quando viene richiesto, per vari motivi scientifici e tecnologici, di registrare immagini di forma d'onda prodotte da un [[oscilloscopio]] o per conservare tracce delle stesse.<ref name="Hickman2001">{{Cita libro|autore=Ian Hickman|titolo=Oscilloscopes: How to Use Them, how They Work|url=http://books.google.com/books?id=O2oj04vbQqgC&pg=PA43|anno=2001|editore=Newnes|isbn=978-0-7506-4757-1|p=43|lingua= en}}</ref>
La fotocamera per oscilloscopio solitamente è costituita dal gruppo di visione, dal gruppo formato dall'otturatore-diaframma-lente e dal magazzino porta-pellicole.
Questo tipo di fotocamere viene applicata direttamente sul display dell'oscilloscopio.<ref>{{Cita web |url=http://www.istitutomontani.it/museo/file/visstrumento.php?codice=621 |titolo=Museo Virtuale ITIS Montani Fermo |accesso=6 maggio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150408145235/http://www.istitutomontani.it/museo/file/visstrumento.php?codice=621 |dataarchivio=8 aprile 2015 |urlmorto=sì }}</ref>
==== Fotocamere per fotogrammetria ====
{{Vedi anche|Fotogrammetria|Fotogrammetria architettonica|Camera metrica|Camera stereometrica}}
[[File:Fotogrammetria digitale.jpg|thumb|Confronto tra camere stereometriche analogiche e digitale]]
La [[fotogrammetria]] è la tecnica che permette grazie ad immagini fotografiche di un oggetto di poterne ricavarne le dimensioni; inoltre, correggendo le distorsioni dei fotogrammi permette di trasformare le immagini ottenute dell'oggetto in una [[proiezione ortogonale]].
La [[fotogrammetria]] utilizza la [[stereoscopia]] quale tecnica che consente di rilevare forma, posizione e dimensioni di un oggetto mediante una coppia di [[fotogrammi stereometrici]], cioè una coppia di fotografie ottenute con una particolare [[fotocamera stereoscopica]] chiamata [[camera stereometrica]], e che vengono osservate attraverso particolari tipi di [[stereoscopio]], quali lo [[stereoscopio a specchi]] e lo [[stereoscopio a ingrandimento variabile]], e di misura, quali lo [[stereomicrometro]].
Questa tecnica viene utilizzata in [[cartografia]], [[topografia]] e in [[architettura]].
Esiste, infatti, la [[fotogrammetria aerea]] che permette di ottenere immagini del territorio grazie a fotocamere installate su aeromobili<ref>{{Cita|Langford|pp. 169-70}}.</ref> e la [[fotogrammetria terrestre]] invece utilizza fotocamere che fotografano oggetti da terra, i soggetti di solito sono parti di edifici.<ref>[http://www.rilievoarcheologico.it/manuale_rilievo8_000006.htm Marco Bianchini, Manuale di rilievo e di documentazione digitale in archeologia] rilievoarcheologico.it</ref>
==== Fotocamere per usi medici ====
Tra le fotocamere per usi medici spiccano per diffusione le fotocamere per [[odontoiatria]]. Queste fotocamere di solito usano obiettivi di tipo macro con sistemi di illuminazione di tipo flash anulare o simili.<ref>{{Cita|Langford|p. 146}}.</ref> I sistemi digitalici hanno migliorato la capacità di conservazione e archiviazione delle immagini prodotte.<ref>{{Cita|Langford|p. 191–2, 336–9, 384}}.</ref> Si prestano a questo tipo di utilizzo diversi tipi di fotocamere dalle semplici compatte alle più ingombranti reflex, che permettono di scegliere obbiettivi diversi. Le maggiori aziende fotografiche producono questo tipo di fotocamere.
Di solito, per una buona foto, si cerca di usare il [[Diaframma (ottica)|diaframma]] più chiuso possibile per ottenere la maggior [[profondità di campo]].<ref name="piacquadio">{{Cita web|url= http://www.zerodonto.com/2012/05/fotografia-digitale-e-tecniche-di-documentazione-fotografica-in-odontoiatria-ed-odontotecnica/ |titolo= Fotografia digitale e tecniche di documentazione fotografica in Odontoiatria ed Odontotecnica|autore= Carlo Alberto Piacquadio|accesso= 6 maggio 2015}}</ref>
Un'altra recente applicazione della fotografia in medicina è l'uso della [[Endoscopia capsulare|capsula endoscopica]] che permette di effettuare fotografe direttamente dal lume intestinale, ponendosi come alternativa ad indagini di tipo radiologico. Essa è particolarmente utile nella [[diagnosi]] di malattie infiammatorie dell'intestino e non solo.
Altri usi della macchina fotografica sono tipici della [[medicina forense]] o [[medicina legale]].<ref name="techy">{{Cita web|url= http://www.scielo.br/pdf/rbr/v46n3/31349.pdf |titolo= A Importância da Fotografia na Medicina |autore= Antonio Techy | editore= SciELO - Scientific Electronic Library Online|formato= pdf |pp=Rev Bras Reumatol, v. 46, n.3, p. 207-209, mai/jun, 2006 |lingua= pt }}</ref>
==== Fotocamere per termografia ====
{{Vedi anche|Termocamera}}
[[File:2010-06-11 EC135 BPol EDDB 03.jpg|thumb|La telecamera termografica di un elicottero [[Eurocopter EC 135]] elicottero della [[polizia federale tedesca]]]]
Una [[termocamera]], o telecamera a infrarossi, è un dispositivo che crea un'immagine usando la [[radiazione infrarossa]], in modo simile ad una comune macchina fotografica che crea, però, l'immagine usando la [[luce visibile]].
Infatti, la [[termocamera]], invece della gamma 450-750 [[nanometri]] della fotocamera a luce visibile, utilizza fotocamere ad infrarossi che operano con [[lunghezze d'onda]] fino a 14.000 nm (14 [[micron]]). Il loro uso è chiamato [[termografia]].<ref name="urlApplicazioni - Termografia allInfrarosso">{{Cita web |url= http://www.microgeo.it/Termografia/applicazioni-termografia.php |titolo= Applicazioni - Termografia all'Infrarosso |accesso= 8 maggio 2015 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150518093644/http://www.microgeo.it/Termografia/applicazioni-termografia.php |dataarchivio= 18 maggio 2015 |urlmorto= sì }}</ref>
Originariamente questa tecnologia venne sviluppata per usi militari durante la [[guerra di Corea]], successivamente le telecamere termografiche sono state adottate in altri campi come la [[medicina]] e l'[[archeologia]].
Più di recente, la riduzione dei prezzi ha contribuito ad alimentare una diffusione dell'adozione di questa tecnologie di visione a infrarossi. Ottiche avanzate e [[interfaccia utente|interfacce]] [[software]] sofisticate continuano a migliorare la versatilità delle moderne telecamere a infrarossi.<ref name="urlBullard Eclipse® LDX Thermal Imager">{{Cita web |url= http://www.bullard.com/europe/en/products/thermal_imaging/fire_service/EclipseLDX/ |titolo= Bullard Eclipse® LDX Thermal Imager |editore= E.D. Bullard Company |lingua= en |accesso= 8 maggio 2015 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150516050022/http://www.bullard.com/europe/en/products/thermal_imaging/fire_service/EclipseLDX/ |dataarchivio= 16 maggio 2015 |urlmorto= sì }}</ref>
==== Fotocamere Autovelox ====
{{Vedi anche|Autovelox}}
[[File:Radarvelocidade20022007.jpg|thumb|Un autovelox in dotazione alla polizia brasiliana]]
Le fotocamere [[autovelox]] sono particolari macchine fotografiche, che possono essere montate ai lati o sopra una strada oppure essere installate su di un veicolo per rilevare le violazioni al [[codice della strada]], quali ed esempio gli eccessi di velocità, oppure i veicoli che passano non rispettando un semaforo rosso, o per l'uso non autorizzato di una corsia preferenziale, o per la registrazione di veicoli all'interno zona congestionata dal traffico. Possono anche essere collegate ad un sistema di biglietteria automatizzata.
==== Fotocamere ad alta velocità ====
Una fotocamera ad alta velocità è un dispositivo in grado di esposizioni di immagine superiori a 1 / 1.000 o frame-rate superiori ai 250 fotogrammi al secondo. È utilizzato per la registrazione di oggetti in rapido movimento come immagine fotografica su di un supporto di memorizzazione. Dopo la registrazione, le immagini memorizzate sul supporto possono essere riprodotti in slow-motion.<ref name="urlwww.motionvideoproducts.com">{{Cita web |url= http://www.motionvideoproducts.com/MVP%20papers/HSV%20White%20Paper.pdf |titolo= High Frame Rate Electronic Imaging |autore= Kris Balch |lingua= en |accesso= 9 maggio 2015 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160304000301/http://www.motionvideoproducts.com/MVP%20papers/HSV%20White%20Paper.pdf |dataarchivio= 4 marzo 2016 |urlmorto= sì }}</ref>
Gli utilizzi di queste fotocamere sono in vari ambiti: sono spesso utilizzate in produzioni televisive di molti grandi eventi sportivi per il rallentatore instant replay; in ambito scientifico per catturare i movimenti degli animali ad alta velocità, oppure studi di biomeccanica di [[l'analisi del movimento|analisi del movimento]]. In amito industriale sono usate al fine di caratterizzare gli eventi che accadono troppo velocemente per vedere, ad esempio, cosa accade durante la produzione. In ambito militare sono usate per studiare lo scoppio di ordigni o per studiare il comportamento di vari sistemi di arma.
==== Fotocamere Rapatronic ====
{{Vedi anche|Fotocamera rapatronica}}
[[File:Tumbler Snapper rope tricks.jpg|thumb|Esplosione nucleare fotografata da [[Fotocamera rapatronica|fotocamera rapatronic]] meno di 1 millisecondo dopo la detonazione. Le punte nella parte inferiore della palla di fuoco, che ha un diametro di 20 m, sono note come "[[Effetto rope trick|rope tricks]]"]]
Una particolare fotocamera ad alta velocità è la fotocamera rapatronic è una contrazione di '''Rap'''id '''a'''ction ele'''ctronic''', essa è un modello molto particolare di fotocamera, creato negli [[anni 1940]] da Harold Edgerton, Kenneth Germeshausen e Herbert Grier, in grado di produrre immagini in un tempo di soli 10 [[nanosecondi]]. Il primo utilizzo di questa particolare fotocamera è stato per studiare gli effetti delle esplosioni nucleari.<ref name="urlIts The Bomb! Vintage Explosion Photos: The Picture Show: NPR">{{Cita web|url= http://www.npr.org/blogs/pictureshow/2010/09/28/130183266/abomb |titolo= It's The Bomb! Vintage Explosion Photos: The Picture Show: NPR|lingua=en }}</ref>
Queste fotocamere non possono usare i normali otturatori meccanici, ma utilizzano un sistema di filtri polarizzatori montati con i loro angoli di polarizzazione a 90° fra loro, per bloccare così tutta la [[luce incidente]], esse sono contenuti in una [[Effetto Faraday|cella di Faraday]] (o in alcune varianti di una [[Effetto Kerr|cella di Kerr]]).
La cella di Faraday si trova tra i due filtri e cambia il piano di [[polarizzazione della radiazione elettromagnetica|polarizzazione]] della luce che passa attraverso di essa a seconda del livello del [[campo magnetico]] applicato, così può agire come un otturatore quando viene eccitato al momento giusto per un brevissimo lasso di tempo, permettendo alla pellicola essere correttamente esposta.
Negli esperimenti di registrazione delle esplosioni atomiche, degli anni 1940, ogni telecamera era in grado di registrare una sola esposizione su un singolo foglio di pellicola. Pertanto, al fine di creare sequenze [[time-lapse]], una serie di 4-10 telecamere di questo tipo sono state programmate per scattare foto in rapida successione. Il tempo medio di esposizione utilizzato è stato di tre [[microsecondi]].<ref>{{Cita web|url=http://edgerton-digital-collections.org/docs-life/egg-the-company|titolo=EG&G the Company: 1947 Onwards|accesso=24 novembre 2020|editore=[[Massachusetts Institute of Technology]]|dataarchivio=13 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160313115931/http://edgerton-digital-collections.org/docs-life/egg-the-company|urlmorto=sì}}</ref>
==== Fotocamere Femtografiche ====
{{vedi anche|Femtofotografia}}
Le fotocamere femtografiche o femtofotografia è un termine riferito alla cattura di immagini ad altissima velocità nell'ordine di pochi [[Pico (prefisso)|picosecondi]], o migliaia di [[femto]]secondi.
== Accessori ==
Le macchine fotografiche possono essere munite nativamente di:
* ''[[Stabilizzatore d'immagine]]'', un sistema atto a eliminare gli effetti del tremolio della mano.<ref>{{Cita|Grey|p. 70, 158, 193, 195, 201}}.</ref>
* ''Sensore retroilluminato'', sistemi in cui il sensore viene prodotto in modo da poter sfruttare la maggiore quantità di luce possibile, nel caso dei [[Sensore a pixel attivi|sensori CMOS]] si ha l'inversione nella disposizione del circuito e del fotosensore, il che permette d'avere immagini più luminose in caso di scarsa illuminazione<ref>[https://nikoneurope-it.custhelp.com/app/answers/detail/a_id/46428/~/che-cos'%E3%A8-un-sensore-cmos-retroilluminato%3F Che cos'è un sensore CMOS retroilluminato?]</ref><ref>{{cita web|url=http://www.osservatoriodigitale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=341:0910-toshiba-dynastron&catid=4:Novit%E0|titolo=Toshiba annuncia un sensore CMOS retroilluminato |lingua= |data= |accesso=|}}</ref>
* ''EDoF (extended deep of field)'' fotocamere con messa a fuoco fissa, ma con un'estensione della stessa molto ampia, si distinguono dalle fotocamere con autofocus, per la velocità operativa (non bisogna aspettare la messa a fuoco automatica) e per la messa a fuoco su più piani di profondità, ma anche per la minore efficacia a distanze ridotte (foto in modalità macro a meno di 60 cm) rispetto alle autofocus.
* ''Autofocus'' questo sistema permette la messa a fuoco in modo automatico, questa operazione permette la messa a fuoco ottimale senza che l'operatore debba intervenire manualmente come nei sistemi tradizionali. Questa soluzione viene generalmente utilizzata sui piccoli dispositivi, dove per problemi d'ingombri non sarebbe possibile utilizzare un sistema manuale o nei dispositivi non professionali.<ref>{{Cita|Grey|p. 67, 160–161}}.</ref>
I dispositivi con questa funzione possono essere muniti di altre funzioni o caratteristiche:
** "Macro" che permette di migliorare ulteriormente la messa a fuoco dei soggetti a distanze estremamente ravvicinata.
** "Messa a fuoco predeterminata" si trattano di sistemi che obbligano una messa a fuoco per un determinato tempo minimo, questo sistema evita o riduce il furto tramite fotografie di dati sensibili nelle aziende da parte dei dipendenti, in quanto non si possono eseguire foto furtive (in tempi celeri)<ref>{{Cita web |url=http://www.blackberryitalia.it/articoli/7494/rim-brevetta-fotocamera-con-messa-a-fuoco-predeterminata-per-blackberry-aziendali |titolo=Rim brevetta fotocamera con messa a fuoco predeterminata |accesso=2 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140820185101/http://www.blackberryitalia.it/articoli/7494/rim-brevetta-fotocamera-con-messa-a-fuoco-predeterminata-per-blackberry-aziendali |dataarchivio=20 agosto 2014 |urlmorto=sì }}</ref>.
* [[Flash fotografico]], permette di fotografare anche al buio o di migliorare l'illuminazione di un oggetto, questo sistema può generare l'[[effetto occhi rossi]] o illuminare eccessivamente l'oggetto fotografato, ma questi problemi possono essere risolti con piccoli accorgimenti.
Inoltre esistono diversi tipi di [[Obiettivo fotografico|obiettivi]] per le diverse condizioni ed esigenze.
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<references/>
==Bibliografia==
* {{Cita libro|autore=Michael Langford|autore2=Anna Fox|autore3=Richard Sawdon Smith|titolo=Langford's Basic Photography: The Guide for Serious Photographers|url=http://books.google.com/books?id=QY_7AwAAQBAJ&pg=PR4|data=2012|editore=CRC Press|isbn=978-1-136-09670-9|p=76|lingua=en|cid=Langford}}
* {{Cita libro|autore=Christopher Grey|titolo=Canon DSLR: The Ultimate Photographer's Guide|url=http://books.google.com/books?id=yFcQrGNbVWAC|data=2007|editore=Taylor & Francis|isbn=978-0-240-52040-7|lingua=en|cid=Grey}}
* {{Cita libro|autore=Matthew Bamberg|titolo=Digital Art Photography For Dummies|url=http://books.google.com/books?id=fqEZd0UbZBsC|data=2006|editore=John Wiley & Sons|isbn=978-0-471-78363-3|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Tom Ang|titolo=Digital Photography Masterclass|url=http://books.google.com/books?id=WdgAAQAAQBAJ|data=2013|editore=Dorling Kindersley Limited|isbn=978-1-4093-5031-6|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=James M. McKeown|autore2=Joan C. McKeown|titolo=McKeown's Price Guide to Antique and Classic Cameras: 2001-2002|data=2000|editore=Centennial Photo Service|isbn=978-0-931838-33-0|lingua=en }}
* {{Cita libro|autore=Colin Harding|titolo=Classic Cameras|url=https://archive.org/details/classiccameras0000coli|anno=2009|editore=Photographers' Institute Press / PIP|isbn=978-1-86108-529-0 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Thomas Tomosy|titolo=Restoring Classic & Collectible Cameras|data=1998|editore=Amherst Media|isbn=978-0-936262-59-8 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Jean Loup Princelle|titolo=The Authentic Guide to Russian and Soviet Cameras: Made in USSR : 200 Soviet Cameras|anno=1995|editore=Hove Foto Books|isbn=978-1-874031-63-5 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Laurence Harvey|titolo=Retromania: The Funkiest Cameras of Photography's Golden Age|data=21 novembre 2012|editore=Taylor & Francis Group|isbn=978-0-415-65708-2 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore1=Ralph Jacobson|autore2=Sidney Ray|autore3=Geoffrey G Attridge|coautori=Norman Axford|titolo=Manual of Photography|url=http://books.google.com/books?id=3VEdAAAAQBAJ|data=17 agosto 2000|editore=Taylor & Francis|isbn=978-1-136-09118-6 |lingua=en}}
== Voci correlate ==
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* [[Fotografia]]
* [[Fotografia digitale]]
* [[Messa a fuoco]]
* [[Pellicola fotografica]]
* [[Raw (fotografia)]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://binario76.blogspot.it/2015/09/i-pilastri-della-tecnica-fotografica.html I pilastri della tecnica fotografica]
* {{Cita web|url= http://www.photogallery.it/storia/icrono.html |titolo= Storia della macchina fotografica - Cronologia}}
{{Storia della fotografia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|fotografia|scienza e tecnica|storia}}
[[Categoria:Fotocamere]]
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