Laura Lanza: differenze tra le versioni
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{{Aristocratico
|nome = Laura Lanza
|immagine =
|legenda = Supposto ritratto di Laura Lanza<br />(disegno di Salvatore Salomone Marino)
|titolo = [[Barone]]ssa di [[Carini]]
|altrititoli = [[Barone]]ssa di [[Trabia]]
|stemma = Lanza famiglia.jpg
|data di nascita = 7 ottobre 1529
|luogo di nascita = [[Trabia]]<ref>{{cita|La Tona|p. 13}}.</ref>
|data di morte = 4 dicembre [[1563]]
|luogo di morte = [[Carini]]
|dinastia = [[Lanza (famiglia)|Lanza]]
|padre = [[Cesare Lanza, conte di Mussomeli|Cesare Lanza Tornabene]]
|madre = Lucrezia Gaetani
|coniuge 1 = Vincenzo II [[La Grua|La Grua-Talamanca]]
|figli = Cesare, Caterina, Ottavio, Tiberio, Eleonora, Maria, Giuseppe, Lucrezia
|religione = [[Cattolicesimo]]
|sepoltura = Probabilmente nella [[chiesa di Santa Cita]] (dedicata a [[san Mamiliano]]) a [[Palermo]]<ref name=Stampa >{{cita news|url=https://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2014/08/baronessa_carini_stampa.jpg|formato=JPG|autore=Laura Anello|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=2014-08-24|titolo=Baronessa di Carini, il mistero dell'omicidio svelato dopo 500 anni|accesso=2024-11-22|via=''[[Blitz Quotidiano]]''}}</ref>
}}
[[File:Cripta Lanza.jpg|miniatura|Presunto sarcofago di Laura Lanza]]
{{Bio
|Nome = Laura
|Cognome = Lanza di Trabia
|PostCognomeVirgola = più nota come '''la baronessa di Carini'''
|ForzaOrdinamento = Lanza, Laura
|Sesso = F
|LuogoNascita = Trabia
|GiornoMeseNascita = 7 ottobre
|AnnoNascita = 1529
|LuogoMorte = Carini
|GiornoMeseMorte = 4 dicembre
|AnnoMorte = 1563
|Epoca = 1500
|
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , protagonista di una famosa e tragica vicenda siciliana
}}
== Biografia ==
Primogenita del [[barone]] di [[Trabia]] e [[conte]] di [[Mussomeli]] [[Cesare Lanza, conte di Mussomeli|Cesare Lanza]] e di [[Gaetani|Lucrezia Gaetani]]: ebbe una sorella, Giovanna, e due fratellastri, Ottavio (primo principe di Trabia, da cui discendono gli attuali componenti della famiglia, fece costruire a [[Mussomeli]] il palazzo nel borgo, a causa delle precarie condizioni del [[Castello di Mussomeli|castello]]) e Margherita, nati dal secondo matrimonio del padre con Castellana Centelles. Nata nel castello di Trabia, visse l'adolescenza nel palazzo gentilizio di Palermo. Non avendo avuto, per il momento, eredi maschi, il Lanza combinò le sue nozze con un membro di una facoltosa e blasonata casata. Il 21 dicembre [[1543]], all'età di quattordici anni, infatti, Laura andò in sposa, in Palermo, al sedicenne<ref>{{cita|DBI}}.</ref> don Vincenzo II [[La Grua|La Grua-Talamanca]], figlio del [[barone]] di [[Carini]] Pietro III e di Eleonora Manriquez, e si trasferì nel loro avito [[Castello di Carini|castello]] dove visse per vent'anni e nacquero i suoi otto figli.<ref>{{cita|Badalamenti|p. 16}}.</ref>
Laura intrecciò una lunga relazione con Ludovico Vernagallo, cugino del marito e di rango inferiore, ma che conosceva e apprezzava da tempo: secondo la tradizione (confortata dal rinvenimento dell'atto di morte della coppia da parte del parroco della [[Duomo di Carini|chiesa madre di Carini]] Vincenzo Badalamenti), il padre li sorprese insieme e li uccise o fece uccidere.<ref>{{cita|Badalamenti|p. 20}}.</ref>
Il funesto fatto di cronaca all'epoca ebbe molto risalto e un ignoto poeta siciliano del XVI secolo compose un poemetto che è giunto fino ai nostri giorni solo attraverso la tradizione orale e i [[cantastorie]].<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.raiplay.it/video/2016/07/Lamaro-caso-della-Baronessa-di-Carini---S1E1-0a0cd862-0318-4fe0-9602-7defbf3d07b0.html|titolo=L'amaro caso della baronessa di Carini}}</ref> Così rimpiangeva, in una delle strofe, la drammatica morte di Laura Lanza:<ref name=":0">{{cita|La Tona|p. 107}}.</ref>{{citazione|''Vurria 'na canzunedda rispittusa, chiancissi la culonna a la me casa; la megghiu stidda chi rideva in celu, anima senza cappottu e senza velu; la megghiu stidda di li Serafini... povira Barunissa di Carini!''}}
Stando al racconto, la baronessa, colpita al petto, si toccò la ferita e, appoggiandosi al muro con la mano, vi lasciò un'impronta insanguinata. Secondo testimoni del luogo, l'impronta della mano insanguinata era effettivamente presente nel castello fino alla metà del XX secolo, quando il custode, infastidito dal continuo passaggio dei turisti che venivano per vederla, la raschiò dal muro.<ref name=":2" />
Il caso della signora di Carini non fu subito di dominio pubblico: la potenza delle famiglie coinvolte mise subito a tacere i diaristi del tempo, che si limitarono a riportare solo la data e la notizia della morte. Il vedovo si risposò subito con Ninfa Ruiz rinnovando alcune stanze del castello e cancellando le tracce che potevano ricordargli la prima moglie.<ref>{{cita|Salomone Marino|p. 89}}.</ref>
Si racconta che, a prova dell'omicidio, si troverebbe custodita nell'archivio della chiesa madre di Carini una lettera scritta dallo stesso padre al [[Sovrani di Spagna|re di Spagna]] [[Filippo II di Spagna|Filippo II]]. Don Cesare Lanza di Trabia fu assolto in virtù della legge vigente e l'anno successivo insignito del titolo di conte di Mussomeli.<ref>{{cita|di Giacomo|p. 79}}.</ref>
Secondo la tradizione locale la baronessa sarebbe stata tumulata nella cripta dei La Grua sotto l'altare maggiore della chiesa madre [[Carini|carinese]].
Esistono tuttavia dubbi sulla suddetta collocazione. Nel [[2014]], il [[Grafologia|grafologo]] del Tribunale di Palermo Carmelo Dublo ha provveduto ad analizzare gli antichi documenti disponibili, al fine di rinvenire nuovi elementi utili all'individuazione della reale tomba della baronessa, con il concorso del [[Reparto Investigazioni Scientifiche]] dei carabinieri di Messina. L'attenzione si è concentrata sulla [[chiesa di Santa Cita]] a Palermo: nella cripta dei [[Lanza (famiglia)|Lanza]] sono sepolti il nonno paterno della baronessa, Blasco, il padre Cesare con la seconda consorte, e il fratellastro Ottavio. Sotto il sepolcro dell'avo è posizionato un artistico sarcofago anonimo con lo stemma di famiglia e la statua giacente di una giovane donna. Si ritiene che tale sarcofago possa essere quello di Laura.<ref name=Stampa />
== La tradizione ==
La storia venne tramandata oralmente di generazione in generazione, giungendo a contare ben 400 versioni differenti. Alcuni studiosi di folclore, da [[Salvatore Salomone Marino|Salomone Marino]] ad Aurelio Rigoli, hanno tentato di mettere ordine in questa vicenda. Ma prima che la storica Aurelia Baviera Albanese<ref>{{Cita libro|titolo=A. Baviera Albanese, La storia vera del "caso" della baronessa di Carini, in Nuovi quad. del meridione, II(1964), pp. 1493-533}}</ref> scoprisse un documento decisivo, non era chiara l'identità dei personaggi. L'ultima versione è stata diffusa da [[Otello Profazio]], che la imparò da un famoso cantastorie di Pellaro, in Reggio Calabria, noto come ''u Pipileu:''<ref name=":2" /><blockquote>Vicinu a lu casteddu di Carini
và giriannu un bellu cavalieri:
Lu Vernagallu di sangu gentili,
chi di la gioventù l’onuri têni…
...
Lu munnu è fattu di 'nvidiusi e 'ngrati:
Lu fattu cci lu cùntanu a lu patri.
Afferra lu baruni spata ed ermu:
"vola, cavaddhu, fòra di Palermu!"
...
Viju venìri 'na cavalleria:
chistu è mè patri chi vêni pi mia!
Tuttu vistutu a la cavallerizza:
chistu è mè patri chi vêni e m'ammazza!
"Signuri Patri, chi viniti a fari?"
"Signura figghia, vi vegnu a ammazzari!"
e lu baruni chinu di furori
tira la spada e ci spacca lu cori.
Lu primu corpu la bedda cadiu,
l'appressu corpu la bedda muriu,
lu primu corpu l'ebbi 'ntra li rini,
l'appressu ci spaccau curuzzu e vini.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.culturasiciliana.it/poesia-e-poeti-siciliani/poeti-siciliani-deceduti/44-cantastorie/profazio-otello|titolo=PROFAZIO OTELLO}}</ref></blockquote>Un racconto storico fu scritto anche dal medico e folclorista palermitano [[Salvatore Salomone Marino]] ([[1847]]-[[1916]]) che cercò di togliere la baronessa dalla leggenda<ref>{{cita|Salomone Marino|p. 10}}.</ref>: dopo gli studi filologici novecenteschi, è però impossibile "continuare a considerare il testo, qualsiasi testo, di Salomone Marino come una storia siciliana del Cinquecento: era patente (...) che si trattava di un falso ottocentesco".<ref>{{cita|Varvaro|p. 27}}.</ref>
== Riferimenti nella cultura di massa ==
Il compositore siciliano [[Giuseppe Mulè]] scrisse la tragedia in un atto ''[[Baronessa di Carini (opera)|Baronessa di Carini]]'', rappresentata al [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele]] di [[Palermo]] il 16 aprile 1912.
Nel [[1975]] la vicenda è stata adattata per la [[televisione]] nello [[sceneggiato]] [[Rai]] ''[[L'amaro caso della baronessa di Carini]]'', diretto da [[Daniele D'Anza]], e interpretato da [[Ugo Pagliai]] e [[Janet Agren]].
Nel [[2007]] ne è stata fatta una nuova versione televisiva, trasmessa da [[Rai Uno]]: ''[[La baronessa di Carini]]'', con la regia di [[Umberto Marino]], e gli attori [[Vittoria Puccini]] e [[Luca Argentero]] nelle parti dei protagonisti.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Salomone Marino|nome=Salvatore|titolo=La baronessa di Carini. Leggenda storica popolare del sec. XVI in poesia siciliana|anno=1873|editore= L. Pedone Lauriel |città=Palermo|cid=Salomone Marino}}
* Aurelia Baviera Albanese, ''La storia vera del "caso''" ''della baronessa di Carini,'' in ''Nuovi quad''. ''del meridione,'' II(1964), pp. 1493-533
* {{cita libro|cognome=di Giacomo|nome=Giovanni Antonio|titolo=La baronessa di Carini: "storia" popolare del secol XVI|anno=1958|editore=G. d'Anna|città=Firenze|cid=di Giacomo}}
* {{cita pubblicazione|cognome=Rigoli|nome=Aurelio|anno=1963|titolo=Le varianti della "Barunissa di Carini" raccolte da S. Salomone-Marino|rivista=Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani|volume=supplemento I|cid=Rigoli}}
* {{cita libro|autore=Salvatore Sciascia|titolo=Il caso della baronessa di Carini in La corda pazza|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1970}}
* {{cita libro|autore=Vincenzo Badalamenti|titolo=Il castello e la baronessa di Carini|editore=Bellanca|città=Palermo|anno=1975|cid=Badalamenti}}
* {{cita libro|autore=Michele La Tona|titolo=La vera storia della baronessa di Carini|editore=Bellanca|città=Palermo|anno=1975|cid=La Tona}}
* {{cita libro|cognome=Natoli|nome=Luigi|titolo=La baronessa di Carini|anno=1987 (ristampa) |editore=Flaccovio|città=Palermo|cid=Natoli}}
* {{cita libro|Alberto|Varvaro|Adultèri, delitti e filologia. Il caso della baronessa di Carini|2010|il Mulino|Bologna|isbn=9788815139474|cid=Varvaro}} Ed. digit.: 2011, doi: 10.978.8815/229656.)
== Voci correlate ==
*[[Baronessa di Carini (opera)]]
* [[Castello di Carini]]
* [[Castello di Mussomeli]]
* [[Chiesa di Santa Cita]]
* [[La Grua]]
* [[Lanza (famiglia)]]
* [[Trabia]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|biografie|Palermo|Sicilia}}
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