Giorgos Seferis: differenze tra le versioni

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{{F|poeti greci|settembre 2023}}
{{Bio
|Nome = Giorgos
|Cognome = Seferis
|PreDataPostCognome = ([[Associazione fonetica internazionale|IPA]]: {{IPA|[ˈʝorɣos seˈferis]}}; in [[linguaLingua greca|greco]]: ''Γιώργος Σεφέρης, ''Giṓrgos Seférīs''), [[pseudonimo]] di '''Georgios Seferiadis'''
|PreData = {{lang-el|Γεώργιος Σεφεριάδης}}, ''Geṓrgios Seferiádīs''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Smirne
|GiornoMeseNascita = 13 marzo
|AnnoNascita = 1900
|NoteNascita = , [[29 febbraio]] secondo il [[calendario giuliano]]
|LuogoMorte = Atene
|GiornoMeseMorte = 20 settembre
|AnnoMorte = 1971
|Attività = poeta
|Epoca = 1900
|Attività = poeta
|Attività2 = saggista
|Attività3 = diplomatico
|Nazionalità = greco
|PostNazionalità = , [[Premiopremio Nobel per la letteratura]] nel [[1963]]
|Immagine = GiorgosSeferisGiorgos Seferis 1963.jpg
|Didascalia2 = {{Premio|Nobel|letteratura|1963|x}}
|Premio1 = Nobel
|Specialità1 = letteratura
|AnnoPremio1 = 1963
}}
 
È considerato uno dei maggiori poeti greci del novecento, insieme a [[Odysseas Elytīs]], [[Ghiannis Ritsos]] e [[Konstantinos Kavafis]]. Nel [[1963]] è stato insignito del [[premio Nobel]] per la [[letteratura]].<ref>{{Cita web|url=https://www.hoperaperta.com/ha-mag-71_seferis|titolo=La Grecia di Ghiorgos Seferis, canto per una nuova Itaca|sito=HOPERAPERTA|autore=Michela Davo|accesso=2023-09-19}}</ref>
Studiò [[Giurisprudenza]] a [[Parigi]] dove seguì il padre, insigne giurista e letterato. È il [[1922]] quando nei massacri d'[[Anatolia]] muore ogni sogno di potenza ellenica. Quel disastro incise profondamente nell'animo del giovane, che in seguito avrebbe sofferto nella sua poesia per tutti i popoli e le civiltà in [[esilio]].
 
Ritornò ad Atene. Entrò nel corpo diplomatico. Nel [[1941]] seguì la sorte del governo greco al [[Il Cairo|Cairo]]. Aveva avuto a [[Parigi]] intense relazioni nell'ambiente artistico. A [[Londra]] si incontrò con la poesia di [[Thomas Eliot|Eliot]] che, attraverso le traduzione che lui ne fece a più riprese, lo aiutò alla definitiva scoperta di sé.
== Biografia ==
''La nostra fine è certa'', diceva l'insegnamento di [[Kavafis]], ''eppure la poesia è ancora utile...'' affermò Seferis in un famoso discorso. Convinto che l'abisso sarà sempre un pozzo senza fondo, osò invece cantare 'il gelsomino' che 'resta bianco' anche se annotta.
Studiò [[Giurisprudenza]] a [[Parigi]] dove seguì il padre, noto giurista e letterato. È il [[1922]] quando con la "[[catastrofe dell'Asia Minore]]" svanisce ogni sogno di potenza ellenica. Quel disastro incise profondamente nell'animo del giovane, che in seguito avrebbe parlato nella sua poesia di popoli e civiltà in [[esilio]].
 
Ritornò ad Atene. Entrò nel corpo diplomatico. Nel [[1941]] seguì la sorte del governo greco al [[Il Cairo|Cairo]]. Aveva avuto a [[Parigi]] intense relazioni nell'ambiente artistico.
 
A [[Londra]] si incontrò con la poesia di [[Thomas Eliot|Eliot]] e con autori francesi (da [[Mallarmé]] a [[Paul Valéry|Valéry]]) che, anche attraverso le traduzioni da lui realizzate, lo aiutarono nella sua ricerca. Le altre fonti di ispirazione, greche antiche, elleniche e moderne, furono perlopiù della sua terra, a cominciare da [[Omero]] (evocato nella ''Svolta'', nella ''Leggenda'' con la riproposizione di una [[Odissea]] in miniatura, e nella ''Lettera sul Tordo''), per continuare con [[Sofocle]] (ripreso nel ''Tordo'') ed [[Erodoto]] (aleggiante nelle ''Memorie''). Non mancano gli accostamenti alle liriche di [[Andreas Kalvos|Kalvos]], soprattutto per il linguaggio, e a quelle di [[Konstantinos Kavafis|Kavafis]].
 
Soggiornò anche in [[Albania]], nel [[Nord Africa]] e in [[Medio Oriente]].
 
Fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1963.
 
Nel 1969 Seferis prese posizione pubblicamente e duramente contro la [[Dittatura dei colonnelli]] in Grecia. Anche il suo stesso funerale, il 20 settembre 1971, venne trasformato in una massiccia dimostrazione contro il governo militare.
''Chi solleva i macigni cola a picco'', le sue incisive parole contro ogni forma di tirannia: ''...questi macigni alzai fin che potei / questi macigni amai fin che potei...''
 
== L'opera ==
''La nostra fine è certa'', diceva l'insegnamento di Kavafis, ''eppure la poesia è ancora utile... e ci insegna a riflettere cento volte prima di parlare'', affermò Seferis in un discorso. ''Chi solleva i macigni cola a picco'', sono le sue incisive parole contro ogni forma di tirannia: ''... questi macigni alzai fin che potei / questi macigni amai fin che potei...''
 
Le pietre, le statue, le voci remote sono i suoi simboli più ricorrenti, così come il ritorno in Patria appare una delle immagini più citate e trasfigurate. Fondamentali e significative furono anche le impressioni autobiografiche redatte dal poeta nei ''Giornali di bordo'', oltre allo stato d'animo di angoscia e di disperazione comunicato con la ''Svolta''.
{{Box successione
 
|carica = [[Premio Nobel per la letteratura]]
Se nell'''Ultima tappa'' (scritta in [[Italia]] nell'ultima fase della [[seconda guerra mondiale]]) compaiono riferimenti all'impotenza degli esseri e delle cose, nella raccolta ''Cipro, ove l'oracolo...'', invece, si notano evocazioni mitologiche e memorie storiche e di costume.
|periodo = [[1963]]
 
|precedente = [[John Steinbeck]]
Alcuni suoi versi, come ad esempio il ''Rifiuto'', sono stati musicati da [[Mikīs Theodōrakīs]].
|successivo = [[Jean-Paul Sartre]]
 
}}
*''Svolta'' (1931)
{{Premio Nobel per la letteratura 1951-1975}}
*''La cisterna'' (1932)
{{Portale|biografie|letteratura|Premi Nobel}}
*''Leggenda'', ed. Katalìa (1935)
*''Gimnopedìa'', Lettere nuove (1936)
*''Quaderno d'esercizi 1928-1937'' (1940)
*''Giornale di bordo I'' (1940)
*''Giornale di bordo II'' (1944)
*''Il tordo'', ed. Ikaros (1947)
*Trad. di T.S.Eliot ''The waste land e altre poesie'', ed. Ikaros (1949)
*''Giornale di bordo III'' (1955)
*''Poesie'', ed. Ikaros (1961)
*''Tre poesie segrete'' (1966)
*''Note per una settimana'' (1968)
*''Gatte di San Nicola'' (1969)
 
=== Traduzioni in italiano ===
* ''Poesie'', traduzione, scelta e introduzione di [[Filippo Maria Pontani]], Milano, Arnoldo Mondadori, 1963
* ''Le poesie'', trad. Nicola Crocetti, intr. Nicola Gardini, Milano, Crocetti, 2017
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Poeta-diplomatico]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Premio Nobel per la letteratura}}
[[ar:جيورجيوس سفريس]]
{{Controllo di autorità}}
[[bg:Георгиос Сеферис]]
{{Portale|biografie|diritto|letteratura|premi Nobel}}
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[[hi:ज्योर्जोस सेफेरिस]]
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