Dado (gioco): differenze tra le versioni
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I '''dadi''' ({{Latino|datum|prep=dal}}<ref>{{Treccani|dado|Dado|v=x}}</ref>, che indica il gesto del lancio del dado) sono piccoli oggetti di varie forme, la quale la più conosciuta è quella [[poliedro|cubica]], utilizzati nel contesto di diversi [[gioco|giochi]] per generare esiti numerici o di altro tipo. I dadi tradizionali, utilizzati dalla maggior parte dei giochi, sono [[cubo|cubi]] con le facce marcate con i [[numeri naturali]] da 1 a 6;<ref>{{Cita|Angiolino e Sidoti 2010|pp. 323-324}}.</ref> tuttavia, giochi specifici possono fare uso di varianti. Per ottenere un valore casuale, si fa rotolare il dado su una superficie piana, e convenzionalmente viene preso in considerazione come "risultato" il valore che si viene a trovare sulla faccia rivolta verso l'alto quando il dado termina il proprio movimento. L'esito così ottenuto si può considerare casuale (ai fini pratici) solo se il movimento impartito inizialmente al dado è sufficiente a farlo rotolare e rimbalzare in modo complesso (e quindi imprevedibile). L'atto che impartisce il movimento iniziale deve quindi essere abbastanza deciso, e nella lingua comune viene indicato con l'espressione "lanciare i dadi".<ref>{{Cita|Angiolino e Sidoti 2010|p. 544}}.</ref>
Il tipo più comune di dado è un piccolo cubo con il lato lungo da 1 a 2 cm e le cui facce sono numerate da uno a sei (usando generalmente dei puntini). Tradizionalmente i numeri sono assegnati in modo che la somma delle facce opposte sia sette, rimane da scegliere se ordinare le facce rappresentanti 1, 2 e 3 in senso orario o in senso opposto intorno al vertice che hanno in comune.
In [[Unicode]], le facce dei normali dadi cubici sono:
<div style="font-face: Arial Unicode MS, Code2000, Apple Symbols; font-size: 300%; text-align:center;">
I dadi vengono lanciati per fornire dei numeri [[Variabile casuale|casuali]] (si suppone [[
I dadi sono lanciati singolarmente o in gruppo dalla mano o da una tazza o scatola progettata appositamente per questo scopo e fatti rotolare su una superficie piatta. Un'alternativa meno diffusa è quella di utilizzare una [[torre lanciadadi]], ovvero un semplice dispositivo attraverso cui si fanno cadere i dadi pensato per garantire il risultato casuale del lancio, evitando possibili influenze volontarie. Una volta arrestato la faccia del dado che resta orientata verso l'alto fornisce il risultato del tiro. Un tipico gioco americano di dadi è ''[[craps]]'' nel quale si lanciano due dadi alla volta e si scommette sul valore totale del risultato dei due dadi. Vengono anche usati frequentemente per generare il numero di mosse disponibili in [[Gioco da tavolo|giochi da tavolo]] come [[
[[File:Joostens - De Alea, 1642 - 4630507.tif|thumb|[[Paschier Joostens]], ''De Alea'', 1642]]
{{Citazione|Il dado è tratto.|[[Gaio Giulio Cesare]], in ''De vita Caesarum'' di [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]]|Alea iacta est.|lingua=la}}
Il fatto che i dadi sono stati usati in tutto l'Oriente da tempo immemorabile è stato provato dai ritrovamenti in antiche tombe, che paiono indicare chiaramente una loro origine [[Asia]]tica.<ref>{{Cita libro|curatore=Julian Reade|titolo=The Indian Ocean in antiquity|url=http://books.google.it/books?id=6xhuAAAAMAAJ&q=The+Indian+Ocean+in+Antiquity&dq=The+Indian+Ocean+in+Antiquity&hl=en&sa=X&ei=Ha_rULPFDMiFtAaFsoBQ&ved=0CDIQ6AEwAA|data=1996|editore=Kegan Paul International in association with the British Museum|città=Londra|isbn=978-0-7103-0435-3|autore=Gregory Possehl|capitolo=Meluhha|pp=133-208}}</ref> Il gioco dei dadi viene citato nei [[Rig-veda]], nell'[[Atharvaveda]] e nella [[lista di giochi di Buddha]].<ref>Una lista di giochi risalente al [[V secolo a.C.|V]] o [[VI secolo a.C.]] attribuita a [[Gautama Buddha]], che indicava quali giochi non avrebbe giocato. Compare nel ''[[Brahmajāla Sutta]]'', nel ''[[Vinaya Pitaka]]'' e in altre opere buddiste dell'epoca, ed è ritenuta la più antica lista di giochi esistente.</ref> I dadi hanno un ruolo importante nel [[poema epico]] del ''[[Mahābhārata]]'' dove [[Yudhisthira]] gioca a dadi contro [[Kaurava]] per il possesso del regno di [[Hastinapur]] facendo scoppiare una guerra.
I dadi si sono probabilmente evoluti dall'uso degli [[aliossi]] creati con gli [[Astragalo (anatomia)|astragali]], ossi del tarso che negli [[ungulati]] sono di forma approssimativamente [[Tetraedro|tetraedica]]. È praticamente impossibile rintracciare lo sviluppo dei dadi separatamente da quello degli astragali dato che gli scrittori antichi usano il termine intercambiabilmente, ma è comunque certo che entrambi sono stati usati in tempi antecedenti le prime registrazioni scritte. Nella sua forma primitiva l'astragalo era essenzialmente un gioco di abilità giocato da donne e bambini. In una forma derivata dell'astragalo alle quattro facce dell'osso venivano dati valori diversi e venivano usate come nei dadi moderni. I giochi d'azzardo con tre o qualche volta due dadi erano una forma di divertimento nella [[Grecia]] antica, specialmente tra le classi superiori ed era un accompagnamento quasi immancabile dei banchetti.
I dadi sono stati comunemente realizzati in vari materiali, [[avorio]], [[osso]], [[legno]], [[metallo]] e roccia, anche se al giorno d'oggi l'uso di materie [[plastica|plastiche]] come l'[[acetato di cellulosa]] è praticamente universale.
[[File:Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia - Dado romano.jpg|thumb|Dado romano]]
I Romani furono scommettitori appassionati, specialmente ai tempi dell'[[Impero romano]], e il gioco dei dadi (''tesserae'') era popolare, seppur proibito da una ''Lex alearia''<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Rotondi|titolo=Leges publicae populi Romani. Elenco cronologico con una introduzione sull'attività legislativa dei comizi romani|url=https://play.google.com/books/reader?id=E987AAAAMAAJ&pg=GBS.PA260&hl=it|opera=Enciclopedia Giuridica Italiana|città=Milano|editore=Società editrice libraria|anno=1912|p=261}}</ref> del 204 a.C. circa, eccetto che durante i [[Saturnali]]. [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]] derise la gioventù dell'epoca che sprecava tempo tra i pericoli del gioco invece di domare il suo cavallo e darsi alle durezze dell'inseguimento. Le scommesse sui dadi per denaro fu l'oggetto di molte leggi [[Roma]]ne. Una di queste diceva che nessuna causa poteva essere intentata da una persona che permetteva il gioco d'azzardo nella sua casa anche se era stata imbrogliata o assalita. I giocatori professionisti erano comuni e alcuni dei loro dadi truccati sono conservati nei musei. Le case pubbliche erano il ritrovo dei giocatori e un [[affresco]] ancora esistente ritrae due giocatori di dadi che litigano dopo essere stati espulsi dal proprietario indignato. È celeberrima la frase "il dado è tratto" (''[[alea iacta est]]'') pronunciata da [[Gaio Giulio Cesare]] al momento di oltrepassare con l'esercito il fiume [[Rubicone]] per marciare alla volta di Roma. Sappiamo che l'imperatore Claudio scrisse un testo sui dadi che però non ci è pervenuto. [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] affermò che i germani erano appassionati del gioco dei dadi, così tanto, che una volta perso tutto avrebbero messo all'asta la loro libertà personale. In epoca tardo-imperiale lo scrittore [[Agazia Scolastico]] vi dedicò un epigramma:
{{Citazione|Seduto a questa tavola ornata di belle pietre muoverai l'amabile gioco del lancio sonoro dei dadi. Ma se vincerai non ti fare superbo, oppure, se superato da altri non ti addolorare rimproverando il tuo lancio da pochi punti. Ché nelle piccole cose si fa manifesto il carattere dell'uomo e il dado annuncia quanto profondamente sia radicata la saggezza.|Agazia Scolastico, ''Epigrammi'', 58}}
Secoli dopo, durante il [[Medioevo]] il gioco dei dadi divenne un passatempo comune dei cavalieri ed esistevano sia scuole sia corporazioni di gioco ai dadi. Dopo la caduta del [[feudalesimo]] i famosi mercenari tedeschi [[lanzichenecchi]] si guadagnarono la fama di maggiori scommettitori della loro epoca. Molti dei dadi di questo periodo furono curiosamente intagliati nell'immagine di uomini e bestie. In [[Francia]] sia dame sia cavalieri giocavano ai dadi. Questo perdurò per molte legislazioni, inclusa un'interdizione da parte di [[Luigi IX di Francia]] (San Luigi) nel [[1254]] e nel [[1256]]. Nella [[Divina Commedia]] [[Dante Alighieri|Dante]] menziona il [[Zara (gioco)|gioco della zara]], che si giocava con tre dadi.<ref>{{Cita|Angiolino e Sidoti 2010|p. 1167}}.</ref>.
In [[Cina]][[Giappone|,]] [[India]], [[Giappone]], [[Corea]] e in altri paesi asiatici i dadi sono sempre stati popolari e lo sono tuttora. I segni sui pezzi del domino cinese si sono evoluti a partire dai segni sulle facce di due dadi affiancati (presi nelle loro varie combinazioni). Il 4 dicembre in tutto il mondo si festeggia la giornata del dado.
Esistono molti modi di truccare i dadi per rendere più probabili certi risultati e una faccia più spesso di quanto sarebbe normalmente probabile. Questi includono aggiungere dei pesi, arrotondare bordi lasciandone altri acuti o rendere alcune facce lievemente non allineate.
Se i dadi non sono trasparenti si possono aggiungere pesi su una faccia o sull'altra. Possono essere modificati per essere vincenti o perdenti. Un modo sofisticato è di inserire un serbatoio contenente [[mercurio (elemento chimico)|mercurio]] al centro del cubo con dei canali capillari che conducono a un altro serbatoio su un lato. Dando dei colpetti sul tavolo con il dado si fa in modo di trasferire il mercurio da un serbatoio all'altro (pertanto il dado si comporterà normalmente fino a che il mercurio non viene trasferito). Spesso si può vedere il filo del taglio usato per rimuovere la faccia e nascondere il peso. In un dado professionale il peso è inserito dal produttore, nel caso di un dado in legno questo viene fatto intagliando il dado intorno a un'inclusione pesante, come un ciottolino, attorno alla quale l'albero è cresciuto.
Un dado truccato a peso variabile è cavo con all'interno un piccolo peso e una sostanza semisolida con un [[punto di fusione]] appena inferiore alla temperatura del corpo umano (di solito si usa quello della [[cera]]). Questo permette al baro di cambiare la posizione del peso respirando su di esso o tenendolo fermamente in pugno, in modo da fondere la cera e far spostare il peso verso il basso, rendendo più probabile l'uscita del risultato sulla faccia opposta. Un tipo meno comune di dado a peso variabile può essere realizzato inserendo un [[magnete]] nel dado e incorporando una spira di cavo nel tavolo da gioco: se non viene data corrente il dado rotolerà normalmente, se viene data corrente si incrementerà la probabilità d'uscita della faccia con il polo nord o sud del magnete (a seconda della direzione della corrente).
I dadi trasparenti in materiale acrilico, usati in tutti i [[casinò]] rispettabili, sono più difficili da truccare.
== Materiali ==
I dadi poliedrici sono realizzati normalmente in [[plastica]], sebbene se ne possano trovare anche di [[metallo]], [[legno]] e di [[pietra semipreziosa]]. I primi dadi poliedrici moderni vennero prodotti con plastica soffice che si usurava facilmente con l'uso: gli angoli e gli spigoli man mano si arrotondavano fino al punto che il dado diventava inutilizzabile. I dadi più recenti sono realizzati con plastica ad alto impatto e possono sopportare anni di uso senza che rimangano tracce di usura visibili.
I dadi poliedrici possono essere comprati nei negozi di giochi in diverse combinazioni. Nei primi giorni dei giochi di ruolo i numeri sulle facce non erano colorati e i giocatori dovevano dipingere i propri dadi. Molti dei primi dadi a 20 facce erano numerati da 0 a 9 (ogni numero compariva su due facce di colori contrastanti), per utilizzarli come dadi a 10 facce (leggendo solo il numero) o come dadi a 20 facce (uno dei colori era designato come "alto", e si aggiungeva 10 al valore mostrato sulla faccia).
== Dadi cubici con facce non marcate con numeri da 1 a 6 ==
[[File:Dado12X.jpg|thumb|Dado utilizzato per compilare le schedine del [[Totocalcio]]: nelle 6 facce del dado sono presenti tre ''1'', due ''X'' e un ''2'' per rispettare le probabilità [[statistica|statistiche]] del gioco.]]
[[File:Dadi poker.jpg|thumb|Dadi da [[poker]]]]
Come indicato le facce sulla maggior parte dei dadi sono marcate usando una serie continua di numeri che inizia da uno (o zero) espressa con numeri o punti. Alcune comuni eccezioni includono:
* dadi colorati (cioè con i colori delle pedine usate in un gioco)
* dadi da [[poker]], con i seguenti simboli (simili a quelli usati nelle normali [[carte da gioco]]):
** Nove (di fiori o di picche; nero)
** Dieci (di quadri; rosso)
** Fante (blu o nero)
** Regina (blu)
** Re (rosso)
** Asso (di picche; nero)
* dadi con lettere (come nel gioco [[Paroliere (gioco)|Paroliere]])
* dadi con valori che raddoppiano
* dadi medi (2, 3, 3, 4, 4, 5)
* dadi da baro, come:
** con quattro facce con valori da 2 a 5 e due facce con valore 6
** per ''[[craps]]'', una coppia di dadi dei quali uno ha 5 su ogni faccia, mentre l'altro ha una misto di 2 e 6 (garantendo quindi un risultato di 7 o 11
* il
** etichettate con 1, 2 e 3 (usato in alcuni giochi di ruolo e detto solitamente ''d3'')
** il dado [[Fudge (
==
Il principale criterio distintivo dei dadi è il loro numero di facce e quindi l'intervallo di numeri che possono generare. Nei giochi che usano dadi con un numero di facce diverso da sei questi sono spesso descritti anteponendo al loro numero di facce il prefisso "d", pertanto "d6" è un dado a 6 facce, un "d10" un dado a dieci facce e così via. Il lancio di più dadi contemporaneamente viene indicato apponendo come prefisso il numero di dadi da lanciare, quindi "3d6" indica di tirare tre dadi a sei facce.<ref name=Angiolino-322>{{Cita|Angiolino e Sidoti 2010|p. 322}}.</ref>
Dadi con un numero di facce diverso da sei (detti dadi poliedrici<ref name=Angiolino-322 />) sono stati in precedenza usati praticamente solo dagli indovini e in altre pratiche occulte, ma a partire dagli [[anni 1970|anni settanta]] del [[XX secolo]] sono diventati popolari tra i giocatori di [[wargame]], [[Gioco da tavolo|giochi da tavolo]] e di [[giochi di ruolo|ruolo]]. Sebbene i dadi poliedrici siano considerati una novità dei tempi moderni, i primi esempi conosciuti di dadi tetraedrici sono quelli del [[gioco reale di Ur]] risalenti al 3.000 a.C.<ref>{{Cita|Finkel 2007|p. 17|Finkel}}.</ref>, mentre un dado a venti facce risalente all'era Tolemaica è conservato al [[Metropolitan Museum of Art]].<ref>{{Cita web|url=http://www.metmuseum.org/collections/search-the-collections/100008377?img=0|autore=|titolo=Twenty-sided die (icosahedron) with faces inscribed with Greek letters|editore=The Metropolitan Museum of Art|data=|accesso=7 gennaio 2013|lingua=en}}</ref> Questi dadi sono tipicamente di plastica e hanno sulle facce dei numeri piuttosto che schemi di puntini. I numeri reciprocamente simmetrici sono distinti da un puntino nell'angolo in basso a destra (6. rispetto a 9.) o da una sottolineatura (<u>6</u> rispetto a <u>9</u>).
=== Varianti standard ===
I dadi non cubici più comuni sono spesso venduti in set di sei o sette dadi ognuno di forma diversa ma con gli stessi colori e stile di segni, oltre
{| class="wikitable sortable"
|-bgcolor="lightblue"
! Tipo
! class="unsortable" |
! class="unsortable" |
! Forma
!Ideale<ref>È ideale se la probabilità di ottenere ogni faccia è [[equiprobabile]], nel caso di un dado realizzato perfettamente</ref>
!! class="unsortable" | Note
|-
|d4
|[[File:Wuerfel w4.jpg|75px]]
|[[File:Tetrahedron.svg|75px|Tetraedro]]
|[[tetraedro]]
|Sì||Solido platonico formato da quattro [[triangolo equilatero|triangoli equilateri]]. Poiché una volta arrestato presenta un vertice verso l'alto, invece di una faccia, i numeri vengono scritti o sui vertici o sulle basi, in un caso il risultato sarà il numero presente sul vertice che rimane verso l'alto, nell'altro quello scritto sui lati della base della faccia che tocca terra. I numeri vengono ovviamente scritti in modo che tutti quelli che circondano un vertice (nel primo caso) o i lati di una base (nel secondo) siano uguali. Dato che rotola male normalmente si lancia questo dado in aria, come per una moneta.
|-
|d6
| [[File:Wuerfel w6.jpg|75px]]
|[[File:Hexahedron.svg|75px|Cubo]]||[[cubo]]||Sì||Solido platonico formato da sei quadrati. In un dado standard la somma delle facce opposte è 7.
|-
|d8
| [[File:Wuerfel w8.jpg|75px]]
| [[File:Octahedron.svg|75px|Ottaedro]]||[[ottaedro]]||Sì||Solido platonico composto da otto triangoli equilateri. In un dado standard la somma delle facce opposte è 9.
|-
|d10
| [[File:Wuerfel w10.jpg|75px]]
| [[File:Trapezohedron5.jpg|44px|Trapezoedro pentagonale]]||[[trapezoedro pentagonale]]||Sì|| Ogni faccia ha la forma di un [[Aquilone (geometria)|aquilone]], l'angolo più stretto di cinque facce punta su un vertice, quello delle altre punta sul vertice opposto. Spesso tutti i numeri [[Numeri pari e dispari|dispari]] sono su una metà del dado e tutti quelli pari sull'altra metà. Inoltre su molti dadi prodotti le facce delle metà opposte si incontrano ad angolo retto. Di solito sono numerati da "0" a "9". Possono anche essere numerati da "00" a "90" per poter ottenere un numero da 1 a 100 lanciandone una coppia con le due diverse numerazioni.
|-
|d12
| [[File:Wuerfel w12.jpg|75px]]|| [[File:POV-Ray-Dodecahedron.svg|75px|Dodecaedro]]||[[dodecaedro]]||Sì||Solido platonico formato da dodici [[pentagono|pentagoni]] regolari. In un dado standard la somma delle facce opposte è 13.
|-
|d20
| [[File:Wuerfel w20.jpg|75px]]
|[[File:Icosahedron.svg|75px|Icosaedro]]||[[icosaedro]] ||Sì||Solido platonico formato da venti triangoli equilateri. Generalmente numerato da 1 a 20 e in questo caso generalmente la somma delle facce opposte è 21. Può anche essere numerato da 0 a 9, ripetendo due volte ogni numero per produrre un dado a dieci facce "platonico"
|}
=== Altri poliedri ===
Questi dadi hanno forme molto simmetriche ma non sono solidi platonici, in particolare i [[Solido di Catalan|solidi di Catalan]] e quelli [[Solido archimedeo|archimedei]] sono particolarmente adatti a questo scopo.
{| class="wikitable sortable"
|-
! Tipo
! class="unsortable" |
! class="unsortable" |
! class="unsortable" | Forma
! Ideale
! class="unsortable" | Produttore
! class="unsortable" | Note
|-
| d12
|
| [[File:Rhombicdodecahedron.jpg|75px]]
| [[Dodecaedro rombico]]
| Sì
|
| Solido di Catalan con le facce formate da dodici [[Rombo (geometria)|rombi]] identici.
|-
| d14
| [[File:14 sided Dice d141.JPG|75px]]
| [[File:Cuboctahedron.svg|75px]]
| [[Cubottaedro]]
| No
|
| Solido archimedeo formato da sei quadrati e otto triangoli.
|-
| d24
| [[File:D24.jpg|75px]]
| [[File:Tetrakishexahedron.jpg|75px]]
| [[Tetracisesaedro]]
| Sì
| Chessex, GameScience, Koplow
| Solido di Catalan formato da 24 triangoli equilateri. Può essere immaginato come un cubo a cui è stata aggiunta una piramide a ognuna delle facce.
|-
| d24
| [[File:24 sided dice d24.jpg|75px]]
| [[File:Deltoidalicositetrahedron.jpg|75px]]
| [[Icositetraedro trapezoidale]]
| Sì
|
| Solido di Catalan formato da 24 aquiloni.
|-
| d26
|
| [[File:Rhombicuboctahedron.jpg|75px]]
| [[Rombicubottaedro]]
| No
|
| Solido archimedeo formato da 18 quadrati e 8 triangoli.
|-
| d26
| [[File:D26.jpg|75px]]
| [[File:Truncatedcuboctahedron.jpg|75px]]
| [[Cubottaedro troncato]]
| No
|
| Solido archimedeo formato da 12 quadrati, 8 esagoni regolari e 6 ottagoni regolari.
|-
| d30
| [[File:D30.jpg|75px]]
| [[File:Rhombictriacontahedron.jpg|75px]]
| [[Triacontaedro rombico]]
| Sì
| GameScience, Koplow
| Solido di Catalan formato da 30 rombi uguali.
|-
| d32
| [[File:D32 icosidodecahedron.JPG|75px]]
| [[File:icosidodecahedron.svg|75px]]
| [[Icosidodecaedro]]
| No
|
| Solido archimedeo formato da 12 pentagoni e 20 triangoli.
|-
| d32
|
| [[File:Truncatedicosahedron.svg|75px]]
| [[Icosaedro troncato]]
| No
|
| Solido archimedeo formato da 12 pentagoni e 20 esagoni
|-
| d48
|
| [[File:Disdyakisdodecahedron.jpg|75px]]
| [[Esacisottaedro]]
| Sì
|
| Solido di Catalan formato da 48 triangoli scaleni.
|}
{{Immagine multipla|allinea=right|direction=horizontal|immagine1=Black and red round 6-sided die.jpg|larghezza1=130|didascalia1=<div align="center">Dado "d6" sferico</div>|immagine2=D06 sphere cut open.jpg||larghezza2=130|didascalia2=<div align="center">Sezione di un dado "d6" sferico</div>}}
Si può ottenere un gran numero di differenti [[variabile casuale|distribuzioni di probabilità]] usando in maniera diversa questi dadi, per esempio i dadi a 10 facce vengono spesso usati in coppie per produrre una [[Variabile casuale Uniforme discreta|distribuzione uniforme]] di numeri da 1 a 100 (un dado viene letto come decine, il secondo come unità). Sommando più dadi si otteniene un'approssimazione della [[variabile casuale normale|distribuzione normale]] (la "curva a campana"), mentre eliminando i risultati alti o bassi si può distorcere la distribuzione in maniere diverse. Usando queste tecniche i giochi possono approssimare sufficientemente la reale distribuzione di probabilità dell'evento simulato.
Esistono anche dadi sferici, che funzionano come i normali dadi e hanno al loro interno una cavità ottaedrica nella quale si muove un peso che forza la sfera a fermarsi in uno dei sei possibili orientamenti.
Si possono anche considerare le monete come una specie di dadi a 2 facce ("d2").
=== Varianti più rare ===
[[File:Zocchihedron2.jpg|thumb|dado da 100 facce, ''[[Zocchihedron]]'']]
{|class="wikitable"
|-bgcolor="lightblue"
!Tipo!!Forma!!Note
Riga 137 ⟶ 239:
|d100<br />d%
|
|I dadi a 100 facce sono di uso poco frequente. Alcuni (ad es. ''[[Zocchihedron]]'') sono soprannominati ''Morte Nera'' per la somiglianza con la stazione orbitante di [[Guerre
|}
Spesso il nome dei dadi compare in formule per il calcolo dei parametri di gioco, come, per esempio, i 'punti ferita'. La formula '6d8+10' indica un numero tra 16 (
== Uso dei dadi ==
=== Nei giochi di ruolo ===
<div align="center">[[File:DnD Dice Set.jpg|thumb|upright=2.7|none|Set di dadi per [[gioco di ruolo|giochi di ruolo]] (ad esempio per ''[[Dungeons & Dragons]]''), da sinistra a destra: un d4, d6, d8, d12, d20, d10 (dado a dieci facce marcato con le unità da ''0'' a ''9'') e d% (''dado percentuale'': un dado a dieci facce marcato con le decine da ''00'' a ''90'').]]</div>
''[[Dungeons & Dragons]]'' è famoso per aver introdotto l'uso dei dadi poliedrici nei tempi moderni. Pur usando di tanto in tanto i tradizionali dadi a sei facce, altri tipi di dado vengono usati più frequentemente.
Praticamente ogni dado può essere usato quando si deve generare un risultato binario (vero o falso). Generalmente, in questi casi il giocatore chiama il
Due d10 sono usati quando serve un risultato tra 1 e 100.
Alle volte i d20 sono usati come rimpiazzi per i d10, in questo caso si tira il d20 e si legge solo la cifra delle unità (
Il sistema di gioco di ''[[Earthdawn]]'' ha introdotto un meccanismo a "passo di dado" mediante l'uso della sua tabella dei ''passi azione''. In termini generali
Numerosi sistemi di gioco usano tiri "aperti", in cui se un dado mostra il valore massimo allora viene tirato ancora e sommato al risultato già ottenuto (alle volte ritirando fintantoché si ottiene il risultato massimo) o viceversa se ottiene il risultato minimo viene ritirato nella stessa maniera, ma ''sottraendo'' anziché aggiungendo.
=== In
In [[informatica]] si impiegano frequentemente [[algoritmo|algoritmi]] per generare sequenze [[Numeri pseudo-casuali|pseudo-casuali]] di numeri. Tra i numerosi usi della pseudo-casualità in informatica vi è la generazione di password, la cui sicurezza verrà pertanto a dipendere dalla bontà con cui gli algoritmi di generazione avvicineranno una distribuzione probabilistica opportuna. (altre possibilità vi sono in simulazioni di sistemi reali, nei quali si desidera introdurre alee analoghe a quelle del sistema fisico simulato).
Dadi normali sono impiegati nel metodo [[Diceware]] per generare sequenze casuali di numeri, successivamente utilizzati come base per costruire [[password]], [[passphrase]]
== Giochi di dadi ==
* [[Yahtzee]]
* [[7-11 e Doppi]]
* [[Sic bo]]
* [[Tokyo (gioco)|Tokyo]]
*[[Perudo]]
== Note ==
<References />
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=[[Andrea Angiolino]] e [[Beniamino Sidoti]]|titolo=Dizionario dei giochi|editore=Zanichelli|anno=2010|città=Bologna|ISBN=978-88-08-19349-0|cid=Angiolino e Sidoti 2010}}
* {{Cita libro|autore=[[Marco Dotti]]|titolo=Il calcolo dei dadi. Azzardo e vita quotidiana|città=Milano|editore=ObarraO|anno=2013|isbn=978-88-97332-43-5|cid=Dotti}}
* {{Cita libro|autore=Irving L. Finkel|curatore=Irving L. Finkel|capitolo=On the Rules for the Royal Game of Ur|titolo=Ancient Board Games in Perspective|url=https://archive.org/details/ancientboardgame0000unse|città=Londra|editore=The British Museum Press|anno=2007|isbn=978-0-7141-1153-7|cid=Finkel}}
== Voci correlate ==
* [[Dadi di Sicherman]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=dado|preposizione=sul}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|https://paolocanettieri.wordpress.com/article/il-gioco-dei-dadi-nel-medioevo-vyvpjuoxc2n0-62/|Il gioco dei dadi nel Medioevo}}
* {{cita web|http://www.dicecollector.com|La maggiore collezione di dadi al mondo|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.gioconomicon.net/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=37894|titolo=Dadi, tutte le facce del mondo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|giochi di ruolo}}
[[Categoria:Giochi di dadi| ]]
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