Merano: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
{{Stub comuni|Trentino-Alto Adige}}
|Nome = Merano
{| align="right"
|Nome ufficiale = {{it}} Comune di Merano <br/> {{de}} Stadtgemeinde Meran
|Panorama = Merano as seen from the Hochmuth.jpg
|Didascalia =
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Lingue ufficiali = [[lingua italiana|italiano]], [[lingua tedesca|tedesco]]
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Trentino-Alto Adige
|Divisione amm grado 2 = Bolzano
|Amministratore locale = Katharina Zeller
|Partito = [[Südtiroler Volkspartei|SVP]]-[[Lista civica]] "Merano Coraggiosa"
|Data elezione = 18-05-2025
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Maia Alta]] (''Obermais''), [[Maia Bassa]] (''Untermais''), [[Quarazze]] (''Gratsch''), [[Sinigo]] (''Sinich''), [[Labers]]
|Divisioni confinanti = [[Avelengo]], [[Cermes]], [[Lagundo]], [[Lana (Italia)|Lana]], [[Marlengo]], [[Postal]], [[Scena (Italia)|Scena]], [[Tirolo (comune)|Tirolo]], [[Verano]]
|Lingue =
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 2863
|Nome abitanti = {{it}} meranesi<br/>{{de}} ''Meraner''<ref name=dizionario>{{cita libro| AA. | VV. | Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni | 2006 | Istituto geografico De Agostini | Novara |p= 380}}</ref>
|Patrono = [[san Nicola di Bari|san Nicolò]]
|Festivo = 6 dicembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Merano (autonomous province of Bolzano, region Trentino-Alto Adige-Südtirol, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Merano nella provincia autonoma di Bolzano
}}
 
'''Merano''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/meˈrano/|it}}<ref>{{dipi|Merano}}</ref>; {{lang|deu|''Meran''}} in [[lingua tedesca|tedesco]], <small>AFI</small>: {{IPA|[ˌmeːˈʁɑːn]|de}}; {{lang|lld|''Maran''}} in [[lingua ladina|ladino]], <small>AFI</small>: {{IPA|[maˈraŋ]|lld}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia autonoma di Bolzano]] in [[Trentino-Alto Adige]]. È inoltre [[capoluogo]] della [[comunità comprensoriale]] del [[Burgraviato]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:City of Meran.jpg|min|sinistra|Vista dalle montagne sulla città]]
Capoluogo della Comunità comprensoriale del [[Burgraviato]], è circondata dalle montagne (1500–3330&nbsp;m) e si trova nel fondovalle all'inizio di tre importanti valli: la [[Val Venosta]], la [[Val Passiria]] e la [[Val d'Adige]].<!-- La Val d'Ultimo termina a Lana, non a Merano. -->{{dx|[[File:Meran-Merano.JPG|min|Il fiume Passirio]]}}Attraversata dal torrente [[Passirio]] che confluisce nell'[[Adige]], si trova alle pendici del [[Gruppo Tessa]] (fino a {{formatnum:3480}}&nbsp;{{m s.l.m.}}, [[La città sul confine|confine]] con l'[[Austria]]) e dell'[[Salto-Sciliar|Altopiano del Salto]] (fino a {{formatnum:2800}}&nbsp;m).
A sud Merano dista 30&nbsp;km dal capoluogo di provincia, Bolzano, al quale è collegata da una superstrada a 4 corsie, conosciuta come "[[MeBo]]", e da una [[Ferrovia Bolzano-Merano|linea ferroviaria]]. A ovest comincia la [[Val Venosta]], con la [[ferrovia della Val Venosta]], a sud-ovest la Val d'Ultimo e a nord-est la [[Val Passiria]].
 
Alla periferia di Merano sorgono il paese e il [[Castel Tirolo]] situato nell'omonimo [[Tirolo (comune)|comune]] da cui prende nome la [[regione storica]] del [[Tirolo]].
 
== Origini del nome ==
Il [[toponimo]] è attestato come ''Mairania'' nell'[[857]], nel [[1242]] come ''Meran'' e nel [[1317]] come ''stat ze Meran'' ("città di Merano"). Dal [[XV secolo]] prevale la forma ''auf der Meran''<ref>{{cita libro|autore=[[Egon Kühebacher]]|titolo=Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte|volume=1|città=Bolzano|editore=Athesia|anno=1995|pp=243 e s.|isbn=88-7014-634-0|lingua=de}}</ref>. Il toponimo è un prediale derivato da ''Marius'' + ''anum'', come attestano anche molti altri esempi italiani; la ''e'' è facilmente spiegata come -''arj''- > -''ajr''- > -''er''-; la forma tedesca ''Meran'', per l'accento non ritratto, riflette una germanizzazione piuttosto recente<ref>{{cita libro |titolo=Dizionario di toponomastica |editore=UTET |città=Torino |anno=1990 |pp=460-461 |ISBN=88-02-07228-0}}</ref>.
 
== Storia ==
[[File:Stadtsiegel meran.jpg|min|sinistra|Sigillo della città di Merano con l'aquila tirolese, del 1363 (''Sigillvm civitatis Merani'')]]
[[File:Meran2.jpg|min|sinistra|Vista verso sud]]
In [[epoca romana]] la zona dell'attuale Merano è detta ''Maia'' e si trova sul confine tra la [[provincia romana|provincia]] della [[Rezia]] e la Regio X [[Venetia et Histria]], ai margini settentrionali del [[municipium]] di [[Trento]]. In [[Tarda antichità|epoca tardo-antica]] vi si sviluppa il ''castrum Maiense'', un insediamento fortificato localizzato a partire dalla rocca dell'attuale castel San Zeno. Nella cappella del ''castrum'' furono sepolti san [[Valentino di Mais|Valentino]] di [[Rezia]] (alla fine del [[V secolo]]) e san [[Corbiniano di Frisinga]] (attorno al [[730]]). È invece del 857 la prima menzione del nome di ''Mairania''.<ref>Beda Weber, ''Meran und seine Umgebungen. Oder: Das Burggrafenamt von Tirol&nbsp;– Für Einheimische und Fremde'', Innsbruck, Wagner, 1845, p. 6.</ref>
 
Merano si sviluppa notevolmente sotto la famiglia d'arme divenuta allora proprietaria del castello di Tirolo. La dinastia assume il nome di [[conti del Tirolo]] nel corso del Duecento, in particolare con [[Conte del Tirolo|Alberto III di Tirolo]] e con [[Mainardo II di Tirolo-Gorizia]], quando l'antico nucleo urbanistico assume la sua caratteristica fisionomia. Di quel periodo rimane l'imponente [[Torre delle Polveri|torre ''Ortenstein'']] (anche nota come torre delle Polveri - ''Pulverturm'' - perché usata dal [[XVI secolo]] come deposito di esplosivi), sede un tempo del [[burgravio]] principesco.<ref>Norbert Wackernell, ''Der Pulverturm über Meran: [[Bergfried]] der Burg Ortenstein - Wehrgräben, Türme und Mauern am Küchelberg'', in «[[Der Schlern]]», 71, 1997, pp. 241-250.</ref>
 
Merano diviene città nel corso del [[XIII secolo]] e acquisisce diritti cittadini nel 1317.<ref>Franz Huter, ''Alpenländer mit Südtirol'' (Handbuch der historischen Stätten Österreich, 2), 2ª ediz., Stuttgart, Kröner, 1978, ISBN 3-520-27902-9, pp. 590–591.</ref> Nel [[XIV secolo]], grazie anche ai privilegi concessi da [[Leopoldo III d'Asburgo|Leopoldo III]], divenuto per eredità anche Conte del Tirolo, si sviluppa molto il settore commerciale. Ne è anche testimone l'attività intensa di [[notaio|notai]] nel Tre e Quattrocento.<ref>{{cita pubblicazione | cognome1 = Sato | nome1 = Hitomi | cognome2 = Hannes | nome2 = Obermair | titolo = Il notariato di Merano nel secondo Quattrocento. A proposito del progetto di ricerca Political Societies in Medieval Alps: Mountain Towns and Surrounding Localities (Fostering Joint International Research) |rivista = Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica | editore = Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano – Bruno Mondadori | città = Milano | numero = III | data= 2019 | pp= 373-384 | doi = 10.17464/9788867743612 }}</ref>
Con il trasferimento della sede dei nuovi conti d'Asburgo ad [[Innsbruck]] nel [[1420]] la città perde la sua primaria importanza come centro economico, pur rimanendo formalmente capitale della [[contea del Tirolo]] fino al [[1848]]. Solo con le guerre di liberazione del Tirolo del [[1809]], guidate da [[Andreas Hofer]] della [[val Passiria|Passiria]], Merano ritorna al centro dell'attenzione: sul monte Benedetto (''Segenbühel''), sopra Merano, i tirolesi combattono vittoriosamente una battaglia contro i Francesi e i Bavaresi nell'ambito della guerriglia da loro condotta contro le truppe franco-bavaresi, che alla fine di una lunga battaglia combattuta al Bergisel di Innsbruck, Andreas Hofer, non ottenuto il promesso appoggio dell'imperatore asburgico, perde per nettissima inferiorità di forze la battaglia finale e verrà pochi mesi dopo giustiziato a Mantova, mentre la figlia dell'imperatore d'Austria va in sposa a Napoleone quale pegno di pace.
[[File:Merano MKL Bd. 11 1890 (128501333).jpg|min|Carta dei dintorni di Merano nel 1890|sinistra]]
Nella seconda metà dell'[[Ottocento]] Merano diviene un importante [[Stazione termale|luogo di cura]] e villeggiatura dell'[[Impero austro-ungarico]], grazie anche al collegamento ferroviario inaugurato nel [[1881]] e completato con la [[Stazione di Merano|stazione ferroviaria]] su disegno di von Chabert del [[1905]].<ref>Magdalena Schmidt, ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano, 2011, pp. 16 e ss.</ref> Conseguentemente la città si espande al di fuori del perimetro delle mura su modelli urbanistici di derivazione [[Vienna|viennese]] e [[Salisburgo|salisburghese]] e con l'apporto dell'urbanista tedesco [[Theodor Fischer]].<ref name="A">Winfried Nerdinger, ''Theodor Fischer - Architekt und Städtebauer 1862-1938'', Berlino, 1988.</ref><ref>Anna Pixner-Pertoll, ''Ins Licht gebaut: Die Meraner Villen, ihre Gärten und die Entwicklung der Stadt (1860–1920)'', Bolzano, Edition Raetia 2009.</ref> Dopo la [[prima guerra mondiale]] Merano, come tutta la parte meridionale del Tirolo, viene annessa all'[[Italia]]. Tra le due guerre vi viene realizzato l'[[ippodromo di Maia]]. {{dx|[[File:F Behrens – Kaiserfest.jpg|min|Arrivo dell'imperatore Francesco Giuseppe I e l'arciduca Francesco Ferdinando a Merano, 1900<br />(F. Behrens)]]}} Merano ha un'antica tradizione turistica. Molti sono infatti gli ospiti della politica e della cultura che hanno passato le loro vacanze nella città, per esempio l'imperatrice [[Elisabetta di Baviera|Sissi]] e gli scrittori [[Franz Kafka]] e [[Gottfried Benn]].<ref>Vedi Ferruccio Delle Cave et al., ''Meran - ein literarischer Spaziergang durch die Passerstadt'', Bolzano, Athesia, 1998. ISBN 88-7014-954-4</ref> Questo soprattutto perché scienziati e medici hanno sempre consigliato la città per il suo clima mite e quasi mediterraneo e per la qualità dell'aria. Nel [[1914]] viene ampliato il [[Kurhaus di Merano|Kurhaus]], opera dell'architetto Friedrich Ohmann che era legato alla [[Sezession|Secessione]] viennese.<ref>Reinhard Pühringer, ''Ohmann, Friedrich'', in "Neue Deutsche Biographie", vol. 19, Berlino, Duncker & Humblot, 1999, pp. 492 e s.</ref>
[[File:Jesenska-Kafka-Tafel Meran-Untermais.jpg|min|Pannello esplicativo sulla permanenza meranese di Franz Kafka e il legame con Milena Jesenská]]
 
Le prime corse di cavalli a Merano risalgono al 1896 e la creazione di un primo ippodromo al 1900. Dopo un decennio di crisi, una nuova imponente struttura per la corsa ad ostacoli è realizzata e aperta agli appassionati nel 1935. Il [[Gran Premio Merano]] è abbinato ad una ricca lotteria nazionale.
 
A differenza di Bolzano, il volto di Merano non viene stravolto dal [[fascismo]]. Inoltre, nel corso della [[seconda guerra mondiale]], Merano non subisce bombardamenti, per via del fatto che viene considerata una zona adibita al ricovero dei malati di guerra. La città è a lungo amministrata (fino al 1935) dal sindaco e poi podestà [[Maximilian Markart]], che sa conservarne la vocazione turistica internazionale. Gli interventi pubblici sono tesi per lo più a sviluppare le strutture esistenti, come nel caso dell’ampliamento dell’[[ippodromo di Maia]], o a dare attuazione ad antiche aspirazioni, come negli studi per la realizzazione della città termale.
 
Se si prescinde dal caso di [[Sinigo]], la frazione meridionale sorta attorno alla bonifica del fondovalle e alla fabbrica della Montecatini, gli investimenti per l’edilizia popolare saranno spesso tardivi e comunque non inquadrabili in un progetto di promozione dell’immigrazione.
 
Tra le due guerre Merano riprende il suo volto di città internazionale. Negli anni '30 diviene meta di molte famiglie ebree in fuga dal resto d’Europa. Questa situazione va in crisi a partire dal 1938, con la persecuzione fascista, e soprattutto dopo il settembre 1943, con l'occupazione tedesca nel contesto della creazione dell'[[Operationszone Alpenvorland]].
 
A metà settembre 1943 scattano i rastrellamenti degli ebrei. A seguito delle [[leggi razziali fasciste]] del 1938, la popolazione ebraica della provincia, residente in maggioranza a Merano, si era già oltremodo assottigliata. I più si erano trasferiti altrove e in città erano rimaste circa sessanta persone. Ventidue di esse (seguite poi da altre) sono arrestate dal SOD (''Sicherheits- und Ordnungsdienst'') per ordine delle SS tedesche e avviate, il 16 settembre, ai campi di sterminio.<ref>{{cita testo|autore=Sabine Mayr |curatore=Georg Grote, [[Hannes Obermair]] |titolo=The Annihilation of the Jewish Community of Meran |opera=A Land on the Threshold. South Tyrolean Transformations, 1915–2015 |editore=Peter Lang |città=Oxford-Bern-New York |anno=2017 |isbn=978-3-0343-2240-9 |pagine=pp. 53–75|cid=Mayr}}</ref> Si tratta della prima deportazione di ebrei avvenuta su territorio italiano.
 
[[File:Stabilimento Montecatini presso Sinigo.jpg|min|sinistra|Lo stabilimento della Montecatini prima del bombardamento degli Alleati nel 1945]]
Merano non subisce attacchi aerei (tranne quello su Sinigo all’inizio di aprile del 1945). Già nei primi anni di guerra infatti alcuni alberghi meranesi sono trasformati in ospedali militari. Dopo l’occupazione tedesca Merano diviene città ospedaliera, meta per i feriti provenienti dal fronte italiano. Nel 1944 essa viene dichiarata formalmente “città ospedaliera” (''Lazarettstadt''), una qualifica che assicura particolare salvaguardia in base alle convenzioni internazionali. Merano è perciò rifugio sicuro per diverse personalità e attività segrete, centro tra l’altro della rete di distribuzione di denaro falso nota come [[operazione Bernhard]].
 
Dopo la distruzione degli impianti norvegesi Norsk-Hydro di Vemork, che producono l’acqua pesante destinata ai progetti tedeschi per realizzare la bomba atomica, nel novembre 1943 un gruppo di scienziati tedeschi visita lo stabilimento di Sinigo e la centrale di Marlengo per verificare se l’impianto di elettrolisi della Montecatini sia tecnicamente adatto alla produzione di acqua pesante. Malgrado il parere negativo, a Sinigo avrà comunque luogo una piccola produzione del prezioso liquido.
 
La fabbrica di Sinigo viene bombardata il 4 aprile del 1945, non a causa dell’acqua pesante, ma per la produzione di metanolo.
 
La guerra si conclude con un inutile fatto di sangue dai contorni mai del tutto chiariti. Il 30 aprile 1945 a Merano i militari tedeschi aprono il fuoco su due cortei di persone che intendevano festeggiare la fine del conflitto. Ne risultano nove morti e molti feriti.<ref>[https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=4708 ''Aztlante delle stragi naziste e fasciste in Italiaː Merano, 30.4.1945''], URL consultato il 20 maggio 2025.</ref>
 
Anche dopo il [[1945]] Merano è una delle mete più frequentate dai turisti in Alto Adige.
 
A Merano si trova il museo provinciale del turismo "[[Touriseum]]", ospitato nel [[castel Trauttmansdorff]], al quale è annesso il [[Touriseum e giardini di castel Trauttmansdorff#I giardini di Castel Trauttmansdorff|giardino botanico]], uno dei più belli in Italia. A dicembre [[2005]] sono state riaperte le [[Terme di Merano]] con annesso un hotel a quattro stelle. Nel corso del 2017 la città di Merano ha festeggiato i 700 anni dalla introduzione del suo primo ordinamento civico,<ref>[http://www.arte.it/calendario-arte/bolzano/mostra-1317-merano-nel-medioevo-41931 1317 - Merano nel Medioevo - Mostra - Merano - Palais Mamming Museum - Arte.it]</ref> con una serie di mostre e manifestazioni storiche durate 365 giorni.
 
=== Simboli ===
[[File:Merano-Gonfalone.png|218x218px|destra|Gonfalone civico]]
Lo stemma mostra l'[[Aquila (araldica)|aquila]] [[Tirolo|tirolese]], seduta su un muro con quattro pezzi di merlatura ghibellina e tre arcate che simboleggiano la città. L'insegna è conosciuta dal [[XIV secolo]]; il sigillo più vecchio risale al 1353 e quello a colori al 1390. In un'immagine del 1759 l'aquila viene raffigurata con una corona e una ghirlanda verde d'onore, il cosiddetto ''Ehrenkränzel''. Nel 1911 fu concesso uno stemma simile, ma con le arcate con i cancelli aperti sopra un prato di trifoglio. Tale aspetto venne confermato anche dal regio decreto di concessione del 13 dicembre 1928<ref name="Comune"/>, ma nel 1973<ref>Stemma approvato il 21 giugno del 1974 dal Consiglio comunale e con deliberazione della Giunta provinciale di Bolzano n. 8/24748 del 12 agosto 1974.</ref> si decise di tornare allo stemma precedente.<ref>{{cita libro|autore= Franz-Heinz Hye |titolo= Die Städte Tirols |vol= 2, ''Südtirol'' |città= Innsbruck |editore= Wagner |anno= 2001 |lingua= de}}</ref>
{{Citazione|D'argento all'aquila di rosso priva di corona col capo rivolto a destra, rostrata e membrata d'oro, il volo caricato di due sbarre d'oro a terminazione triloba, posata con gli artigli su di un muro merlato di quattro pezzi e aperto di tre archi.<ref name="Comune">{{Cita web|url=https://www.comune.merano.bz.it/it/Focus/Stemma_civico|titolo=Stemma civico|accesso=20 maggio 2025|sito=Comune di Merano}}</ref>}}
Il gonfalone, concesso con RD del 13 dicembre 1928<ref>{{cita testo|titolo= Statuto del comune di Merano |posizione= art. 1 c. 6 |url= https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-bz-meranomeran.pdf }}</ref>, è un drappo partito di bianco e di rosso.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
 
=== Architetture religiose ===
[[File:Il duomo di merano.jpg|min|sinistra|Il Duomo, facciata ovest]]
[[File:Merano - Duomo - interno.jpg|min|Interno del Duomo]]
Tra le chiese storiche di Merano il [[Chiesa di San Nicolò (Merano)|Duomo di San Nicolò]], con la [[cappella di Santa Barbara (Merano)|cappella di Santa Barbara]], la [[Chiesa di Santo Spirito (Merano)|chiesa di Santo Spirito]] (già chiesa dell'Ospedale), quelle di [[Chiesa di Santa Maria del Conforto (Merano)|Santa Maria del Conforto]] e di [[Chiesa di San Vigilio (Merano)|San Vigilio]] a Maia Bassa. Risalgono al Novecento la chiesa di Santa Maria Assunta e la chiesa di San Giusto a Sinigo.
 
Nel centro della città si trovano anche il [[Convento dei Cappuccini (Merano)|convento dei Cappuccini]] e l'[[Ex convento delle Clarisse (Merano)|ex convento delle Clarisse]].
 
=== Architetture civili ===
==== Kurhaus ====
{{Vedi anche|Kurhaus di Merano}}
[[File:Merano (BZ) - Le vecchie terme.jpg|min|Il Kurhaus]]
Progettato nel 1873 dall'architetto [[Josef Czerny]], il Kurhaus (''casa di cura'') venne inaugurato il 14 novembre 1874 e ristrutturato successivamente tra il 1913 e il 1914 dall'architetto [[Friedrich Ohmann]]. È di Ohmann il progetto della grande sala "Kursaal" della rotonda. L'edificio è stato sottoposto ad un radicale restauro negli anni '80, e ora presenta 13 sale e permette di ospitare fino a 1000 persone.<ref>[http://www.kurhaus.it/kurhaus/indexi.php Kurhaus di Merano]</ref>
 
==== Mura e Porte ====
{{Vedi anche|Porte di Merano}}
[[File:Meran Passeirer Tor 2015.jpg|min|sinistra|Porta Passiria]]
Verso la fine del XIII secolo la città fu dotata di mura citate anche nel primo ordinamento cittadino del 1317. Esse racchiudevano l'attuale centro storico e, nella parte meridionale, fungevano anche da difesa contro le piene del torrente Passirio che non aveva argini. I passaggi attraverso le mura avvenivano esclusivamente in quattro porte.
 
==== Ponte Romano ====
{{Vedi anche|Ponte Romano (Merano)}}
Il cosiddetto ''Ponte Romano'', in verità solamente seicentesco, detto anche ''Ponte di Pietra'' (in ted. ''Steinerner Steg''), è il ponte più antico ancora conservato della città di Merano, risalendo al 1617. Fu edificato sul luogo dove in precedenza erano esistiti altri ponti, per lo più realizzati in legno. È chiuso al traffico e collega il quartiere Steinach a Maia Alta superando il torrente Passirio.
 
==== Teatro Civico ====
{{Vedi anche|Teatro Civico (Merano)}}
[[File:Meran Stadttheater 2017.jpg|min|Facciata del Teatro civico]]
Inaugurato nel 1900 è un [[teatro (architettura)|teatro]] civico realizzato su progetto dell'architetto [[Martin Dülfer]] (1859-1942) di [[Monaco di Baviera]]<ref>{{de}} Dieter Klein, ''Martin Dülfer. Wegbereiter der deutschen Jugendstilarchitektur'' (Arbeitshefte des Bayerischen Landesamtes für Denkmalpflege, 8), Monaco, Lipp, 1993, ISBN 3-87490-531-4.</ref> e si contraddistingue per le forme [[Eclettismo|eclettiche]] da fine secolo, ispirate allo [[Jugendstil]] internazionale. Nel periodo del [[fascismo]] fu intitolato a [[Giacomo Puccini]].
 
==== Stazione di Merano ====
{{Vedi anche|Stazione di Merano}}
Eretta in stile architettonico ''[[Jugendstil]]'' viennese su modello di Konstantin Ritter von Chabert<ref>Magdalene Schmidt, ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano, 2011, p. 16 e ss. (con piantine e disegni).</ref> con piazza antistante disegnata dall'urbanista [[Theodor Fischer]]<ref name="A" />.
 
=== Architetture militari ===
A Merano esistono le caserme:
* "Ugo Polonio" in via Cadorna, oggetto di una ristrutturazione totale a cura della Provincia autonoma di Bolzano nel quadro di un protocollo di intesa con il Ministero della Difesa;<ref>{{cita web|url= http://www.secondo66.it/ricordi/caserme/caserma_cesare_battisti_merano.htm |titolo= Caserma Cesare Battisti - Merano (BZ) }}</ref>
* "Francesco Rossi", dove dal 2014 sono stati costruiti alloggi per il personale militare;<ref>{{cita web|url= http://www.secondo66.it/ricordi/caserme/caserma_rossi.htm |titolo= Caserma Rossi - Merano (BZ) }}</ref><ref name=":0">{{Cita news|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/caserma-battisti-assegnate-le-opere-di-demolizione-1.266042|titolo=Caserma Battisti, assegnate le opere di demolizione|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=19 febbraio 2014}}</ref>
* "Cesare Battisti", via Palade;<ref name=":0" />
* "Villa Acqui" in via O. Huber, oggi sede della Agenzia delle Entrate;
* inizialmente chiamata "Venosta", poi dedicata al capitano degli Alpini "Leone Bosin", caduto in Albania nel 1941 e medaglia d'argento al valore militare, la struttura venne realizzata negli anni 1938-1939 e ha chiuso nel 1991 lasciando nei pressi del raccordo stradale con la MeBo il terreno libero riconvertito oggi a zona produttiva. L'amministrazione comunale di Merano nel giugno 2016 ha posizionato una targa commemorative presso l'incrocio fra via Zuegg e via Brogliati alla memoria di Bosin;
*il 1º aprile 1946 a Merano si ricostituisce il [[6º Reggimento Alpini]].<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/caserma-bosin-scoperta-una-targa-a-ricordo-dell-immobile-militare-1.285250|titolo=Caserma Bosin, scoperta una targa a ricordo dell'immobile militare|pubblicazione= [[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=23 giugno 2016}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/un-ricordo-di-leone-bosin-1.302418|titolo=Un ricordo di Leone Bosin|pubblicazione= Alto Adige |data=22 agosto 2016}}</ref>
 
Merano è stata sede della [[Brigata alpina "Orobica"]] fino al 1991; ora invece è di stanza il [[Reggimento logistico "Julia"]], unità logistica operativa dell'Esercito Italiano il cui Comando è dislocato alla caserma "Battisti".<ref>{{Cita web|url=https://www.difesa.it/Protocollo/AOO_Difesa/Esercito/Pagine/E25802.aspx|titolo=Reggimento Logistico "Julia"|sito=Ministero della Difesa|accesso=13 giugno 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20231018212800/https://www.difesa.it/Protocollo/AOO_Difesa/Esercito/Pagine/E25802.aspx|dataarchivio=18 ottobre 2023|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Passeggiate ===
[[File:Tappeinerweg Saxifraga.jpg|min|[[Passeggiata Tappeiner]]]]
Merano è una città che possiede passeggiate molto sviluppate, in posizione panoramica. La più famosa è la [[passeggiata Tappeiner]], che a mezza costa del Monte Benedetto collega Quarazze a [[castel San Zeno]]. Da questa passeggiata è facilmente raggiungibile la [[Torre delle Polveri]] e anche la [[passeggiata Gilf]], che si snoda sui due lati del Passirio poco prima del suo ingresso in città.
 
== Società ==
=== Ripartizione linguistica ===
La popolazione meranese è in leggera maggioranza appartenente al gruppo linguistico italiano e quasi la metà a quello tedesco:
{| class="wikitable"
! Dichiarazione appartenenza
! 1971<ref name="astat.provincia.bz.it">{{Cita web|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=573571|titolo=News & pubblicazioni {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|autore=Südtiroler Informatik AG {{!}} Informatica Alto Adige SPA|sito=Istituto provinciale di statistica|accesso=2 novembre 2021}}</ref>
! 1981<ref name="astat.provincia.bz.it"/>
! 1991<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002">{{cita testo|url=https://astat.provincia.bz.it/downloads/mit17_02.pdf |titolo= Istituto provinciale di statistica (ASTAT) {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|urlmorto=sì}}</ref>
! 2001<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002" />
! 2011<ref name="Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012">{{cita testo|url=https://astat.provinz.bz.it/downloads/mit38_2012.pdf |titolo= Istituto provinciale di statistica (ASTAT) {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige |urlmorto= sì }}</ref>
!2024<ref name="Astat Censimento della popolazione 2024 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - dicembre 2024">{{cita web|url= https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=300&news_image_id=1160211 |titolo = Pubblicazioni |sito=Istituto provinciale di statistica (ASTAT) {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige}}</ref>
|-
| [[Lingua italiana|Gruppo linguistico italiano]]
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|-
| [[Lingua tedesca|Gruppo linguistico]] [[Lingua tedesca|tedesco]]
|{{Template:Comune
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|nomeComune = Merano (''Meran'')
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|siglaRegione = TAA
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|mappaX = 114
|mappaY = 18
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|abitanti = 35.119
|anno = 31-12-04
|densita = 1285
|frazioni = Quarazze, Maia, Sinigo
|comuniLimitrofi = [[Avelengo]], [[Cermes]], [[Lagundo]], [[Lana (BZ)|Lana]], [[Marlengo]], [[Postal]], [[Scena (BZ)|Scena]], [[Tirolo (BZ)|Tirolo]], [[Verano (BZ)|Verano]]
|cap = 39012
|prefisso = 0473
|istat = 021051
|fiscale = F132
|nomeAbitanti = meranesi
|patrono = [[San Nicola]]
|festivo = [[6 dicembre]]
|sito = http://www.comune.merano.bz.it/
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
|-
| [[Lingua ladina|Gruppo linguistico]] [[Lingua ladina|ladino]]
|[[Immagine:Cartina_Comune_BZ_Merano.png|thumb|290px|Il territorio comunale]]
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|}
 
Prima dell'approvazione del [[Pacchetto per l'Alto Adige]] Merano era una città a maggioranza italofona (58,6% al censimento del 1961) e lo rimase fino al 1981. Dal 2024 la maggioranza dei residenti è nuovamente di madrelingua italiana. Anche se non vi sono dati ufficiali in merito, è notevole la presenza di famiglie pluri- e mistilingui localmente chiamati ''krautwalsch''.<ref>{{Cita web|autore=Südtiroler Informatik AG – Informatica Alto Adige SPA|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=687700|titolo=News & pubblicazioni {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|sito=Istituto provinciale di statistica|accesso=6 dicembre 2024}}</ref>
'''Merano''' (ted. ''Meran'') è un comune di 35.119 (2004) abitanti della [[Provincia Autonoma di Bolzano]]. Città termale e capoluogo della Comunità comprensoriale del [[Burgraviato]], la sua popolazione è per metà di madrelingua tedesca e per metà di madrelingua italiana:
 
<p>
=== Religione ===
{|{{prettytable}}
A Merano vive una piccola [[Ebraismo|comunità ebraica]] con una propria [[sinagoga]], inaugurata nel [[1901]] ed un piccolo [[Museo ebraico (Merano)|museo]].<ref>Sabine Gamper, ''Meran - eine Kurstadt von und für Juden? Ein Beitrag zur Tourismusgeschichte Merans 1830-1930'', Innsbruck, Università di Innsbruck, 2001.</ref> Vi sono anche una chiesa dedicata al [[Chiesa ortodossa russa|culto russo-ortodosso]], completata nel [[1897]] all'interno della Casa ''Borodine'' su progetto dell'architetto Tobias Brenner e dedicata a [[San Nicola]] taumaturgo<ref>Bianca Marabini-Zoeggeler e Michail Talalay (a cura di), ''Die russische Kolonie in Meran - hundert Jahre russisches Haus "Borodine"'', Bolzano, Raetia, 1997.</ref> e, dalla seconda metà dell'Ottocento, una comunità e una [[Protestantesimo|chiesa evangelica luterana]], eretta nel [[1885]] su progetto dell'architetto Johann Vollmer di [[Berlino]] e preceduta da una casa di preghiera (''Bethaus'') del [[1862]], fondata da Thilo von Tschirsky nel quartiere di Steinach.<ref>Hans H. Reimer, ''Lutherisch in Südtirol: Geschichte der Evangelischen Gemeinde Meran. Eine Spurensuche zum Protestantismus in Südtirol und im Trentino'', Bolzano, Edition Raetia, 2009, ISBN 978-88-7283-332-2.</ref> Un tempo c'erano una chiesetta anglicana e una piccola comunità anglo-americana.
La bellissima chiesa evangelica è tra i monumenti più apprezzati e visitati della città. La religione evangelica ha un rapporto speciale con questo territorio, se si pensa che alcune radio locali sono in seguito diventate celebri e seguite sia in zona che in Europa, in particolare la già citata ERF Radio che dispone ormai di un numero considerevole di sale di registrazione e diffusione di programmi religiosi e culturali prodotti e diffusi in diverse lingue ovunque nel continente europeo.
 
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Merano}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 7.356 persone, pari al 17,53% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso}}</ref>
 
== Cultura ==
[[File:Mercatini Natale Merano.jpg|min|I Mercatini di Natale a Merano, sul Lungo Passirio]]Dal 1986 a Merano si svolgono le Settimane Musicali Meranesi (''Meraner Musikwochen''), ideate nel 150º anniversario della fondazione della città come luogo di cure termali. Il Festival si svolge all´interno del padiglione del Kurhaus dove orchestre di fama internazionale si alternano nel corso della estate musicale.
 
MeranoJazz è un importante festival jazz organizzato dal comune di Merano che si svolge annualmente nel mese di luglio, a partire dal 1997. La programmazione si concentra su noti musicisti e formazioni della scena nazionale e mondiale. Dal 2002 comprende la Mitteleuropean Jazz Academy<ref>[http://www.meranojazz.it/ www.meranojazz.it]</ref>, un workshop per musicisti jazz che, all'interno di un contesto internazionale, mira ad unire concettualmente l'area culturale italiana e tedesca, coinvolgendo insegnanti delle due aree linguistiche. Inoltre, ogni anno è presente presso la Jazz Academy un artist in residence di fama mondiale.
 
La città di Merano è dal [[1993]] sede del ''Meraner Lyrikpreis'' (premio di [[poesia lirica]] di Merano), uno dei più prestigiosi premi letterari in [[lingua tedesca]]. Fra i vincitori della competizione biennale, scelti da una giuria internazionale, si annoverano Kurt Drawert, [[Kathrin Schmidt]], Jürgen Nendza, Oswald Egger, Michael Donhauser, Ulrike Almut Sandig e Uwe Kolbe.<ref>Cfr. la documentazione ''Lyrik im Gespräch. Der Lyrikpreis Meran'', a cura di Ferruccio Delle Cave e Martin Hanni, Folio Verlag, Vienna-Bolzano, 2010, ISBN 978-3-85256-530-9.</ref>
 
Dal [[1995]] la città è sede del [[Premio letterario internazionale Merano-Europa]] (narrativa e traduzione), promosso nelle lingue italiana e tedesca dall'Associazione culturale Passirio Club Merano in collaborazione con [[Edizioni alphabeta Verlag]] e [[Südtiroler Künstlerbund]].
 
Nel 2017 l'Amministrazione comunale meranese candida la città per il titolo di "[[Capitale italiana della cultura]] 2020" con il motto "Una piccola Europa d'Italia".<ref>{{Cita news|url=http://www.gemeinde.meran.bz.it/it/Merano_la_piccola_Europa_d_Italia|titolo=Merano, la piccola Europa d'Italia|pubblicazione=Merano|accesso=28 gennaio 2018}}</ref> Il 15 gennaio 2018 viene reso noto dal [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo]] che Merano è fra le dieci città finaliste assieme ad Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.<ref>{{Cita news|url=http://agcult.it/2018/01/15/mibact-la-short-list-la-capitale-italiana-della-cultura-2020/|titolo=Mibact: ecco la short list per la Capitale italiana della cultura 2020 |pubblicazione=AgCult|data=15 gennaio 2018|accesso=28 gennaio 2018}}</ref>
 
Negli anni 2020 e 2024 l'amministrazione comunale ha dedicato convegni internazionali al ricordo della permanenza di [[Franz Kafka]] a Merano nel 1920 e nel centenario della sua morte, intitolando nel 2024 anche una piazzetta alla memoria sua e di [[Milena Jesenská]].<ref>Cfr. Patrick Rina, Veronika Rieder (a cura di), ''Kafka a Merano. Cultura e politica intorno al 1920'', Bolzano, Edition Raetia, 2020, ISBN 978-88-7283-744-3.</ref><ref>{{Cita news|url=https://kafka2024.de/mesto/meran|titolo=Kafka2024: Meran|pubblicazione=Adalbert Stifter Verein e.V.|data=|accesso=8 aprile 2024}}</ref>
 
=== Eventi ===
* Merano è stata sede della finale del [[concorso di bellezza]] [[Miss Italia]] del 1952 quando vinse [[Eloisa Cianni]] ([[1932]]).
* Dal 2014 al 2017 ha ospitato la finale del concorso nazionale di body art, [[Rabarama Skin Art Festival]]<ref>{{Cita web|url=http://video.gelocal.it/altoadige/locale/al-kurhaus-trionfa-il-body-painting/45794/45879|titolo=Al Kurhaus trionfa il Body Painting|accesso=26 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170926144022/http://video.gelocal.it/altoadige/locale/al-kurhaus-trionfa-il-body-painting/45794/45879|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Musei ===
[[File:MeranLaubengasse.jpg|min|[[Via dei Portici (Merano)|Via dei Portici]]]]
* Il museo del turismo [[Touriseum]] è stato inaugurato nel 2003 e mostra l'evoluzione storica del turismo in Alto Adige.
* Il [[museo delle Donne]] fornisce una visione d'insieme sulle diverse epoche della storia della donna.
* [[Kunst Meran/Merano Arte]] è un museo di arte contemporanea gestito da un'associazione senza scopo di lucro. Si trova sotto i portici.
* Il museo civico fondato nel 1899 è il più antico museo dell'Alto Adige. È stato riaperto nel 2015 nella nuova sede di [[Palais Mamming Museum]].
[[File:Meran Palais Mamming 2018.jpg|min|Facciata del Palais Mamming]]
* Il [[Museo Villa Freischütz]], aperto nel 2019 nel quartiere di Maia Alta in una storica casa altoborghese, detiene le ingenti raccolte della famiglia Fromm-Hilliger-Navarini-Ugarte e ospita regolarmente mostre tematiche legate al patrimonio museale.
 
=== Media ===
Nel comune c'è la sede italiana della radio [[ERF Südtirol]].
 
==Geografia antropica==
=== Quartieri ===
[[File:Merano inverno.jpg|min|sinistra|Vista del nucleo cittadino in inverno]]
Merano è divisa in diversi quartieri. Il vecchio nucleo di Merano con il centro storico e il quartiere Steinach si trovano sulla riva destra orografica del [[Passirio]]; le frazioni di [[Maia Alta]] e [[Maia Bassa]], si trovano di fronte sulla riva sinistra del fiume. [[Quarazze]] e Labers sono distretti rurali: il primo occupa l'estremo nord-ovest dell'area urbana ai piedi delle pendici del [[gruppo Tessa]], mentre [[Labers]] si estende sulle pendici del Montezoccolo a est. [[Sinigo]], con la sua zona industriale e commerciale, è separata dal resto della città a sud.
 
== Economia ==
Con 16.913 occupati in 3.946 posti di lavoro Merano viene a essere la seconda città della provincia, dopo Bolzano, come offerta lavorativa. Tre aziende della città hanno più di 250 lavoratori ciascuna.
 
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], importante e rinomata è la produzione di [[mobili]] d'[[arte]], di [[arredamenti]] tipici campagnoli, di [[strumenti musicali]], di [[legatoria]] in pelle e di [[abbigliamento]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=15}}</ref>
 
=== Turismo ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Merano Quarazze}}
Considerato luogo di cura sin dal [[XIX secolo]], Merano era inizialmente orientata verso un [[turismo]] per la [[terza età]], grazie al clima mite e alla quiete che la caratterizzano. Nel XX secolo e particolarmente negli ultimi due decenni questa tendenza è cambiata soprattutto grazie a un'offerta più variegata e all'arrivo del turismo nazionale e internazionale che ha raggiunto e superato quello dei paesi germanofoni facendo notevolmente scendere l'età media dei suoi visitatori.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Strassenbahn Meran 001.jpg|min|Un tram urbano a Merano (prima del 1918)]]
 
La principale infrastruttura storicamente utilizzata per i collegamenti con Merano, oltre allo stesso fiume [[Adige]] utilizzato fin dall'antichità, è la [[Strada statale 38 dello Stelvio|strada statale dello Stelvio]] da cui proprio in tale città si dirama la [[Strada statale 44 del Passo di Giovo|statale del Passo di Giovo]].
 
La [[stazione di Merano]] è gestita da [[Rete Ferroviaria Italiana]] ed è servita dai collegamenti regionali per [[Malles Venosta]] e [[Bolzano]] svolti da [[SAD Bolzano|SAD]] e [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Provincia autonoma di Bolzano]].
 
Il trasporto pubblico urbano è gestito dalla [[SASA (trasporti)|SASA]], che gestisce il [[trasporto pubblico]] urbano anche a Bolzano. I nodi d'interscambio delle autolinee sono Piazza Stazione, Via IV Novembre (di fronte a Piazzale Prader) e Via [[Andreas Hofer]], di fronte alla [[Stazione di Merano|stazione ferroviaria di Merano]].
 
Fra il [[1908]] e il [[1956]] era inoltre attiva una [[Rete tranviaria di Merano|rete tranviaria]] costituita da una linea urbana fra la stazione e piazza Fontana e una extraurbana fra piazza del Teatro e Foresta, nelle adiacenze della [[Birra Forst|birreria Forst]]. Gestita da altro concessionario, fra il [[1906]] e il [[1950]] nella stessa piazza del Teatro aveva inoltre capolinea la [[tranvia Lana-Merano]].
 
Negli anni 2000 è stato dato il via alla costruzione di [[piste ciclabili dell'Alto Adige]]; a Merano ad esempio transita la [[ciclabile della Val Venosta]], che dal [[passo di Resia]] conduce a [[Bolzano]] oltre alla [[ciclabile della Val Passiria]] che conduce a [[San Leonardo in Passiria]].<ref>[http://www.lifeintravel.it/ciclabile-val-passiria-piste-ciclabili-dell-alto-adige.html Ciclabile Val Passiria: da Merano a San Leonardo in bici], su lifeintravel.it</ref>
 
Dal 25 novembre del 2019 a Merano è iniziata la prima sperimentazione su scala nazionale di un autobus elettrico a conduzione autonoma. La sperimentazione è nata dal progetto Mentor, finanziato dal programma di cooperazione europea Interreg V/A Italia-Svizzera, con capofila i comuni di Merano e Briga-Glis, in Svizzera.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/mobilita/2019/11/25/a-merano-primo-bus-elettrico-senza-autista_aea6e75c-9880-4bd6-963a-1607d4058b1d.html|titolo=A Merano primo bus elettrico senza autista - Ambiente & Energia|sito=ANSA.it|data=25 novembre 2019|accesso=29 novembre 2019}}</ref>
 
== Amministrazione ==
=== Sindaci dal 1797 al 1948 ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|1797|1806|Johann August Genal||[[Sindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|1806|1807|Josef Knoll||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1807|1824|Josef Paul Buchmair||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1824|1861|Josef Valentin Haller||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1861|1870|Gottlieb Putz||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1870|1873|Franz Putz||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1873|1875|Simon Thalguter||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1875|1879|Adalbert von Hellrigl||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1881|1884|Simon Thalguter||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1884|1890|Josef von Pircher||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1890|1912|Roman Weinberger||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1912|1919|Josef Gemaßmer||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1919|1922|Karl Bär||[[Vicesindaco]]}}
{{ComuniAmminPrec|1922|1935|Maximilian Markart||Sindaco e [[podestà (fascismo)|podestà]]}}
{{ComuniAmminPrec|1935|1935|Umberto Bettarini||podestà}}
{{ComuniAmminPrec|1935|1936|Carlo Alberto Balbi Valier||podestà}}
{{ComuniAmminPrec|1936|1938|Alfredo Rava||podestà}}
{{ComuniAmminPrec|1938|1939|Florindo Giammicheli||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]}}
{{ComuniAmminPrec|1939|1943|Raffaele Casali||podestà}}
{{ComuniAmminPrec|1943|1945|[[Karl Erckert]]||Sindaco [[commissario]]}}
{{ComuniAmminPrec|1945|1947|Arvino Moretti|[[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]]|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|1947|1948|Francesco Voltolini||Sindaco}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Sindaci dal 1948 ===
{| class="wikitable" float="center" style="text-align: center; font-size:100%;"
|-
! colspan=7| Sindaci eletti dal Consiglio comunale (1948-1995)
|rowspan=3|Abitanti <br>(censimento 2001)
|51,50% '''[[lingua tedesca]]'''
|-
!width=155px; |<small>Sindaco</small>
|48,01% '''[[lingua italiana]]'''
! colspan="4" |<small>Partito</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
|0,49% '''[[linguaFrancesco ladina]]Voltolini'''
| bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| colspan=3| [[Democrazia Cristiana]]
| [[1948]]-[[1952]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1948|1948]]
|-
| '''Italo Zanandrea'''
| bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| colspan=3| [[Democrazia Cristiana]]
| [[1952]]-[[1953]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1952|1952]]
|-
| '''Michele Vinci'''
| bgcolor={{Colore partito|Partito Liberale Italiano}}|
| colspan=3| [[Partito Liberale Italiano]]
| [[1953]]-[[1956]]
| <small>''(1952)''</small>
|-
| rowspan=2| '''Luigi Bertagnolli'''
| rowspan=2 bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| rowspan=2 colspan=3| [[Democrazia Cristiana]]
| rowspan=2| [[1956]]-[[1964]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1956|1956]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1960|1960]]
|-
| '''Luigi Ercole Volante'''
| bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| colspan=3| [[Democrazia Cristiana]]
| [[1964]]-[[1966]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1964|1964]]
|-
| rowspan=2| '''Aldo Balzarini'''
| rowspan=2 bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| rowspan=2 colspan=3| [[Democrazia Cristiana]]
| rowspan=2| [[1966]]-[[1973]]
| <small>''(1964)''</small>
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1970|1970]]
|-
| '''Ottokar Polasek'''
| bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| colspan=3| [[Democrazia Cristiana]]
| [[1973]]-[[1974]]
| <small>''(1970)''</small>
|-
| rowspan=2| '''Franco Dorigoni'''
| rowspan=2 bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| rowspan=2 colspan=3| [[Democrazia Cristiana]]
| rowspan=2| [[1974]]-[[1980]]
| <small>''(1970)''</small>
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1975|1975]]
|-
| '''Franz Alber'''
| bgcolor={{Colore partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| colspan=3| [[Südtiroler Volkspartei]]
| [[1980]]-[[1983]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1980|1980]]
|-
| '''Giancarlo Micheli'''
| bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| colspan=3| [[Democrazia Cristiana]]
| [[1983]]-[[1985]]
| <small>''(1980)''</small>
|-
| '''Franz Alber'''
| bgcolor={{Colore partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| colspan=3| [[Südtiroler Volkspartei]]
| [[1985]]-[[1988]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1985|1985]]
|-
| '''Giuseppe Rossi'''
| bgcolor={{Colore ombra partito|Democrazia Cristiana}}|
| colspan=3| [[Democrazia Cristiana]]
| [[1988]]-[[1990]]
| <small>''(1985)''</small>
|-
| '''Armin Ganner'''
| bgcolor={{Colore partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| colspan=3| [[Südtiroler Volkspartei]]
| [[1990]]-[[1994]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1990|1990]]
|-
| '''Claudia Chistè'''
| bgcolor={{Colore partito|Lista civica}}|
| colspan=3| [[Lista civica]]<ref name="ref_A">Lista Chistè.</ref>
| [[1994]]-[[1995]]
| <small>''(1990)''</small>
|-
! colspan=7| Elezione diretta del Sindaco (dal 1995)
|-
!width=155px; |<small>Sindaco</small>
!colspan=2|<small>Partito</small>
!colspan=2|<small>Coalizione</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
| rowspan=2|'''Franz Alber'''
| rowspan=2 bgcolor={{Colore partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| rowspan=2|[[Südtiroler Volkspartei]]
| bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] - [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] - [[lista civica|l. civica]]<ref name="ref_A" />
| rowspan=2| [[1995]]-[[2005]]
|[[Elezioni amministrative in Italia del 1995|1995]]
|-
| bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[La Margherita|DL]] - [[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|VGV]] - [[Democratici di Sinistra|DS]]
|[[Elezioni amministrative in Italia del 2000|2000]]
|-
| rowspan=2|'''Günther Januth'''
| rowspan=2 bgcolor={{Colore partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| rowspan=2|[[Südtiroler Volkspartei]]
| bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[La Margherita|DL]] - [[Democratici di Sinistra|DS]]
| rowspan=2| [[2005]]-[[2015]]
|[[Elezioni amministrative in Italia del 2005|2005]]
|-
| bgcolor={{Colore ombra partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[liste civiche|l. civiche]]<ref name="ref_B">La Civica per Merano, Alleanza per Merano.</ref>
|[[Elezioni amministrative in Italia del 2010|2010]]
|-
| rowspan=2|'''Paul Rösch'''
| rowspan=2 bgcolor={{Colore partito|Verdi del Sudtirolo/Alto Adige}}|
| rowspan=2|[[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|Verdi - Grüne - Vërc]]
| bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|VGV]] - [[lista civica|l. civica]]<ref>Alleanza per Merano.</ref> - [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
| rowspan=2|[[2015]]-[[2020]]
|[[Elezioni amministrative in Italia del 2015|2015]]
|-
| bgcolor={{Colore partito|Sinistra (politica)}}|
| [[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|VGV]] - [[Team K|TK]] - [[lista civica|l. civica]]<ref>Sinistra Ecosociale.</ref>
|[[Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige del 2020|2020]]
|-
| colspan=5| '''Anna Bruzzese''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| [[2020]]-[[2021]]
| —
|-
| '''Dario Dal Medico'''
| bgcolor={{Colore partito|Lista civica}}|
| [[Lista civica]]<ref>La Civica per Merano.</ref>
| bgcolor={{Colore ombra partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[liste civiche|l. civiche]]<ref name="ref_B" />
| [[2021]]-[[2025]]
| [[Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige del 2021|2021]]
|-
| '''Katharina Zeller'''
| bgcolor={{Colore partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| [[Südtiroler Volkspartei]]<ref name=zeller>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/bolzano/articoli/2025/05/zeller-batte-dal-medico--b6684ecb-252d-47a8-9e68-0e7ac881db58.html|titolo=Zeller batte Dal Medico: 57,4% dei voti contro il 42,6% del sindaco uscente. Dopo 10 anni la Svp si riprende la città del Passirio|sito=Rai Bolzano|data=18 maggio 2025|accesso=21 maggio 2025}}</ref>
| bgcolor="{{Colore ombra partito|Südtiroler Volkspartei}}" |
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[liste civiche|l. civica]]<ref>Merano Coraggiosa.</ref>
| dal [[2025]]
| [[Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige del 2025#Merano|2025]]
|}
<br>
A Merano vive anche una piccola comunità ebraica con una propria [[sinagoga]] e vi è anche una chiesa dedicata al culto russo-ortodosso, nonché dalla fine dell'800 una comunità e una chiesa evangelico luterana.
 
=== Gemellaggi ===
Merano è una città molto orientata verso il turismo per via del clima mite e della quiete che la caratterizza. Spesso, purtroppo, i giovani e gli svaghi notturni vengono trascurati. Ciò ha generato in taluni ambienti, soprattutto giovanili, reazioni che sono sfociate, nell´estate del 2004, nella "Vandal Art", sorta di vandalismo artistico senza danni. Sono state, ad esempio, pitturate alcune panchine con la scritta "turist only" per cercare di fare capire all´opinione pubblica che non si può vivere di solo turismo, ma che ci sono anche degli abitanti che hanno bisogno di svaghi, e non di severe regole per garantire una quiete utopica ai turisti.
* {{Gemellaggio|Austria|Salisburgo|2000}}
* {{Gemellaggio|Repubblica Ceca|Pardubice}}
 
== Sport ==
A Merano si trova il Museo Provinciale del Turismo "Touriseum", ospitato nella splendida cornice di Castel Trautmannsdorff, al quale è annesso il giardino botanico, uno dei più belli in Italia. A dicembre 2005 sono state riaperte le terme di Merano con annesso un hotel a quattro stelle.
[[File:Hockey Club Merano 1985-86.jpg|min|L'Hockey Club Merano campione d'Italia 1985-86]]
===Squadre===
* La squadra cittadina di [[pallamano]], lo [[Sport Club Meran Handball]], vanta quale maggior successo della propria storia lo scudetto 2004/05.
* Nell'[[hockey su ghiaccio]] la città è rappresentata dall'[[Hockey Club Merano]], che annovera nel proprio palmarés due [[Campionato italiano di hockey su ghiaccio|scudetti]] (1985-86 e 1998-99).
* In ambito [[Calcio (sport)|calcistico]], la società di maggior tradizione era il {{Calcio Merano|NB}}, che vanta alcune partecipazioni alla [[Serie C]] nei primi anni del [[secondo dopoguerra]]. Verso il [[terzo millennio]] si è invece affermato l'{{Calcio Obermais|NB}}, club espressione del quartiere di [[Maia Alta]], che si è consolidato ai vertici delle divisioni dilettantistiche a carattere locale ed è arrivato a raggiungere la [[Serie D]]. Altri club cittadini, parimenti dilettantistici, sono l'Olimpia Merano e il Sinigo.
* Nel [[calcio a 5]] la società cittadina più rappresentativa è il [[Gruppo Amici Bubi Merano Calcio a 5]]. Fondata nel 1982, quattro anni più tardi raggiunse la semifinale scudetto.
* Nel [[Pallacanestro|basket]], la città è rappresentata dal Charly Merano, vincitore del titolo regionale di Serie D 2007-08.
 
=== Ciclismo ===
Attraversata dal fiume [[Passirio]] che confluisce nell'[[Adige]], si trova alle pendici
Merano è stata sede di [[Grande Arrivo del Giro d'Italia|arrivo finale]] del [[Giro d'Italia]] nell'edizione del [[Giro d'Italia 1986|1986]], con il traguardo del {{Data|2|06}} posto in corso della Libertà, dove si concluse l'ultima tappa (circuito cittadino in linea) con la vittoria del belga [[Eric Van Lancker]] e successo finale di [[Roberto Visentini]].<ref name="GIRO">{{cita web|url=http://www.sitodelciclismo.net/wedstrijdfiche.php?wedstrijdid=22|titolo=Giro d'Italia}}</ref>
del [[Gruppo Tessa]] (fino a 3.840 m.s.l.m., confine con l'[[Austria]]) e dell'[[Altopiano del Salto]] (fino a 2.800).
 
In totale, la città è stata [[Sedi di tappa del Giro d'Italia|sede di tappa]] della "Corsa Rosa" in quattordici occasioni (otto partenze e sei arrivi).<ref name=GIRO/>
Alla periferia di Merano sorgono il villaggio e il castello di [[Tirolo]] (Dorf Tirol, Schloß Tirol) da cui prende nome la regione.
 
===Eventi e infrastrutture===
A sud Merano dista 30 km dal capoluogo di provincia, [[Bolzano]], al quale è collegata da una superstrada (conosciuta come "ME-BO") a 4 corsie e da una linea ferroviaria. A ovest comincia la [[Val Venosta]], a sud-ovest la Val d'Ultimo e a nord-est la [[Val Passiria]].
[[File:Merano (BZ) - Invito all'Ippodromo.jpg|min|Invito all'Ippodromo]]
Merano è storicamente una delle piazze ippiche più note e prestigiose d'Italia; le competizioni hanno luogo presso l'[[Ippodromo di Maia]]. Per le competizioni su ghiaccio, il palazzetto cittadino è la [[MeranArena]], ubicata in via Palade. La pallamano ha invece la sua "casa" alla palestra civica di via Karl-Wolf.
 
Nel [[1981]] Merano è stata la sede del [[Campionato del mondo di scacchi]] con la sfida tra [[Anatolij Evgen'evič Karpov]] e [[Viktor L'vovič Korčnoj]] che vide prevalere il primo con il punteggio di 6 a 2 con 10 patte. Una [[Difesa di Merano|variante]] della [[Difesa Slava]] prende il nome dalla città.
== Sport ==
Il [[4 giugno]] [[1994]] la 14^ tappa del [[Giro d'Italia]] 1994 si è conclusa a Merano con la vittoria di [[Marco Pantani]].<p>
La squadra cittadina di [[pallamano]] ha conquistato lo scudetto 2004/05.<p>La squadra di [[hockey su ghiaccio]], l'[[H.C. Merano]] ha vinto nella sua storia due [[Campionato italiano (hockey su ghiaccio)|scudetti]], ma oggi milita in serie A2.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
<gallery>
{{div col}}
Image:Meran 1.jpg|Vista verso la [[Val Venosta]]
 
Image:Meran2.jpg|Vista verso sud
* {{de}} Cölestin Stampfer, ''Geschichte von Meran, der alten Hauptstadt des Landes Tirol, von der ältesten Zeit bis zur Gegenwart'', Innsbruck 1889, Sändig Reprint, 2009, ISBN 978-3-253-03039-0.
Image:MeranLaubengasse.jpg|La Laubengasse
* {{de}} Bernhard Mazegger, ''Chronik von Mais, seiner Edelsitze, Schlösser und Kirchen'', Merano, Pleticha 1895, ristampa a cura dell'Arbeitskreis Chronik von Mais, 1985.
</gallery>
* {{de}} Bruno Pokorny (a cura di), ''Meran, hundert Jahre Kurort 1836–1936. Festschrift der alten Hauptstadt des Landes zum hundertjährigen Bestande als Kurort'', Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1936.
* {{de}} Otto Stolz, ''Meran und das Burggrafenamt im Rahmen der Tiroler Landesgeschichte'' ([[Schlern-Schriften]], 142), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1956.
* {{de}} Elias Prieth, ''Beiträge zur Geschichte der Stadt Meran im 16. Jahrhundert'', Merano, Poetzelberger, 1957.
* {{de}} Franz-Heinz Hye, ''Meran/Merano''. Österreichischer Städteatlas, Lieferung 3, Vienna, [[Österreichische Akademie der Wissenschaften]], 1988.
* {{de}} Renate Abram, ''Das Meraner Stadttheater'', Lana, 1989.
* {{de}} Karl Christoph Moeser, Franz Huter (a cura di), ''Das älteste Tiroler Verfachbuch (Landgericht Meran 1468–1471)'' (Acta Tirolensia 5), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1990, ISBN 3-7030-0219-0.
* {{lingue|de|it|ru}} Bianca Marabini-Zoeggeler e Michail Talalay (a cura di), ''Die russische Kolonie in Meran - hundert Jahre russisches Haus "Borodine" / Russkaja kolonija v Merano / La colonia russa a Merano'', Bolzano, Raetia, 1997, ISBN 88-7283-109-1.
* Katia Occhi, ''I borgomastri di Merano tra '400 e '500'', in ''[[Geschichte und Region/Storia e regione]]'' 7, 1998, pp.&nbsp;135–160.
* {{de}} Ferruccio Delle Cave, Bertrand Huber, Elke Waldboth, ''Meran&nbsp;– ein literarischer Spaziergang durch die Passerstadt'', Bolzano, Athesia, 1998, ISBN 88-7014-954-4.
* {{de}} Renate Abram, ''Das Kurhaus Meran&nbsp;– ein Blick in die Geschichte der Kurstadt'', Lana, Tappeiner, 1999, ISBN 88-7073-273-8.
* {{lingue|de|it}} Ewald Kontschieder, Josef Lanz (a cura di), ''Meran und die Künstler'' (versione in italiano: ''Artisti a Merano''), Bolzano, Athesia, 2001, ISBN 978-88-8266-115-1.
* [[Paolo Valente]], ''Il muro e il ponte. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani a Merano prima della Grande Guerra'', Trento, Temi, 2003.
* Paolo Valente, ''Nero e altri colori. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani a Merano tra Austria e Italia (1914–1938)'', Trento, Temi, 2004.
* Paolo Valente, ''Porto di mare. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani (e molti altri) a Merano tra esodi, deportazioni e guerre (1934–1953)'', Trento, Temi, 2005.
* [[Alessandro Banda]], ''La città dove le donne dicono di no'', Milano, Guanda, 2005.
* {{cita testo|autore=Sabine Mayr |curatore=Georg Grote, [[Hannes Obermair]] |titolo=The Annihilation of the Jewish Community of Meran |opera=A Land on the Threshold. South Tyrolean Transformations, 1915–2015 |editore=Peter Lang |città=Oxford-Bern-New York |lingua=en|anno=2017 |isbn=978-3-0343-2240-9 |pp=53–75|cid=Mayr}}
* Paolo Valente, ''[[La città sul confine]]. Storie meranesi di uomini e fantasmi'', Milano, Oge, 2006.
* Paolo Valente, ''[[Leggende meranesi]]''<span>, Merano, Alphabeta 2014, </span>ISBN 978-88-7223-229-3.
* {{lingue|de|it}} Alessandro Baccin, ''Meran entdecken'' (versione in italiano: ''Merano: guida alla città sconosciuta''), Merano, Tangram Verlag, 2007, ISBN 978-88-902852-0-2.
* Paolo Valente, ''Merano. Breve storia della città sul confine'', Bolzano, Edition Raetia, 2008.
* Paolo Valente, ''[[Sinigo]]. Con i piedi nell'acqua. Storia di un insediamento italiano nell'Alto Adige degli anni venti'', Merano, Alpha&amp;Beta, 2010.
* {{de}} Renate Abram: ''Meraner Symphonie. 150 Jahre Kurmusik'', Bolzano, Athesia, 2009, ISBN 978-88-8266-578-4.
* {{de}} Hans H. Reimer, ''Lutherisch in Südtirol: Geschichte der Evangelischen Gemeinde Meran. Eine Spurensuche zum Protestantismus in Südtirol und im Trentino'', Bolzano, Edition Raetia, 2009, ISBN 978-88-7283-332-2.
* {{de}} Anna Pixner-Pertoll, ''Ins Licht gebaut: Die Meraner Villen, ihre Gärten und die Entwicklung der Stadt (1860–1920)'', Bolzano, Edition Raetia, 2009, ISBN 978-88-7283-355-1.
* {{de}} Gertraud Zeindl, ''Meran im Mittelalter. Eine Tiroler Stadt im Spiegel ihrer Steuern'' (Tiroler Wirtschaftsstudien, 57), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 2009, ISBN 978-3-7030-0465-0.
* {{de}} Gerhard Peter Thielemann, ''Adalbert Erlebach - das Leben und die Kunst des Meraner Architekten'', Bolzano, Athesia, 2010, ISBN 978-88-8266-683-5.
* {{lingue|de|it}} Magdalene Schmidt, Walter Gadner: ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano / Stadtgemeinde Meran, Merano 2011.
* ''Prospettive di futuro. Merano 1945-1965'', a cura di Markus Neuwirth e Tiziano Rosani, Lana, Tappeiner, 2012 (e la recensione di [[Arnaldo Di Benedetto]], in «[[Giornale storico della letteratura italiana]]», CXXX, 2013, pp.&nbsp;306–9).
* Anna Pixner Pertoll, Romano Guagni, Damian Pertoll, ''Il salone verde. I parchi, le passeggiate e i viali di Merano'', Edition Raetia, Bolzano, 2017, ISBN 978-88-7283-602-6.
* {{cita pubblicazione | cognome1 = Sato | nome1 = Hitomi | cognome2 = Obermair | nome2 = Hannes |wkautore2 = Hannes Obermair| titolo = Il notariato di Merano nel secondo Quattrocento. A proposito del progetto di ricerca Political Societies in Medieval Alps: Mountain Towns and Surrounding Localities (Fostering Joint International Research) | url = https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/12639/11835 | rivista = Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica | editore = Dipartimento di Studi Storici dell'Università degli Studi di Milano – Bruno Mondadori | città = Milano | numero = III | data= 2019 | pp= 373-384 | doi = 10.17464/9788867743612 }}
* Patrick Rina, Veronika Rieder (a cura di), ''Kafka a Merano. Cultura e politica intorno al 1920'', con contributi di [[Helena Janeczek]], [[Ulrike Kindl]], [[Guido Massino]], [[Hannes Obermair]], Reiner Stach ''[[et al.]]'', Bolzano, Edition Raetia, 2020, ISBN 978-88-7283-744-3.
* {{de}} ''Kultur in Bewegung. Meran 1965–1990.'' A cura di [[Kunst Meran/Merano Arte]], Markus Neuwirth e Ursula Schnitzer, Kunst Meran/Merano Arte, Merano 2020, ISBN 978-88-94541106.
* {{lingue|de|it}} Pietro Umberto Fogale, Johannes Ortner, ''Merano/o. Straßennamen und ihre Geschichte / Storie di strade'' (Merabilia, 2), Bolzano, Athesia, 2020, ISBN 978-88-6839-492-9.
* {{de}} Albert Fischer, ''Brennpunkte kirchlichen Lebens in der jahrhundertealten Großpfarrei Tirol-Meran'', Bolzano, Athesia, 2024, ISBN 978-88-68398156.
{{div col end}}
 
== Voci correlate ==
* [[Stazione di Merano]]
* [[Porte di Merano]]
* [[Teatro civico di Merano]]
* [[Castel Tirolo]]
* [[Touriseum e giardini di castel Trauttmansdorff]]
* [[Cimitero militare italiano di Merano]]
* [[Cimitero militare austro-ungarico di Merano]]
* [[Coro Concordia]]
* [[Ferdinand Gamper]], il mostro di Merano
* [[Merano WineFestival]]
* [[Sentieri d'acqua meranesi]]
* [[Mediateca Multilingue]]
* [[Villa Marchetti]]
* [[Jakob August Lorent]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Commons|Meran}}
* {{cita web|https://www.arcanum.com/hu/online-kiadvanyok/OsterreichischerStadtatlas-osterreichischer-stadteatlas-1/meran-merano-331E/ |Österreichischer Städteatlas: MERAN – MERANO|lingua =de, it}}
* [http://www.meraninfo.it Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno della Città di Merano]
* [{{cita web|http://www.meranmerano.com/iteu|Azienda Autonoma di LinkCura pere tutteSoggiorno ledella informazioniCittà sudi Merano]}}
* {{cita web|http://www.merano.info/it|Informazioni su Merano}}
* [http://www.touriseum.it Museo del Turismo e Giardino Botanico di Castel Trautmannsdorff]
* {{cita web|http://www.touriseum.it|Museo del Turismo e Giardino Botanico di Castel Trautmannsdorff}}
* [http://www.meranoebraica.it Comunità Ebraica di Merano]
* {{cita web|http://www.trauttmansdorff.it/|Giardini di Castel Trauttmansdorff}}
* [http://meran.suedtirol.com Merano]
* {{cita web|http://www.meranodintorni.com/it/|Sito ufficiale del Meranerland}}
* [http://erika.vioma.at/de/wellnesshotel/Lage-Anreise/webcam/ Webcamera Merano]
* {{cita web | url = http://www.catastoalberi.comune.merano.bz.it/ | titolo = Giardineria Comunale Merano - Catasto alberi | accesso = 9 ottobre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130713024329/http://catastoalberi.comune.merano.bz.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|1=http://www.kuenstlerbund.org/de/lyrikpreis|2=Meraner Lyrikpreis (premio di poesia lirica di Merano)|lingua=de|accesso=6 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120417203239/http://www.kuenstlerbund.org/de/lyrikpreis|urlmorto=sì}}
 
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