Castell'Arquato: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
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|Panorama=
|Didascalia=
|
|Voce bandiera=
|Stemma=Castell'Arquato-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Emilia-Romagna
|Divisione amm grado 2=Piacenza
|Amministratore locale=Ivano Rocchetta
|Partito=[[lista civica]] di [[centro-destra]] Arquatesincampo
|Data elezione=9-6-2024
|Data rielezione =
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Sottodivisioni=Bacedasco Alto, Doppi, Pallastrelli, San Lorenzo, Sant'Antonio, [[Vigolo Marchese]], Vigostano, Montagnano, Costa Stradivari<ref>{{cita web|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/pagina.asp?IDpag=112&idbox=20&idvocebox=149|titolo=Territorio|accesso=1º ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180222044431/http://www.comune.castellarquato.pc.it/pagina.asp?IDpag=112&idbox=20&idvocebox=149|urlmorto=sì}}</ref>
|Divisioni confinanti=[[Alseno]], [[Carpaneto Piacentino]], [[Fiorenzuola d'Arda]], [[Lugagnano Val d'Arda]], [[Vernasca]]
|Zona sismica=3
|Gradi giorno = 2750
|Nome abitanti=arquatesi
|Patrono=
|Festivo=
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Castell'Arquato (province of Piacenza, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Castell'Arquato nella provincia di Piacenza
}}
'''Castell'Arquato''' (''Castell Arquä'' in [[dialetto piacentino]]<ref>{{cita|AA. VV.|p. 167|AA. VV.}}.</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Piacenza]] in [[Emilia-Romagna]].
Situato sulle prime alture della [[val d'Arda]], è caratterizzato da un borgo [[Medioevo|medioevale]] arroccato lungo la collina che domina la vallata. Il centro storico si trova sulla riva sinistra del torrente [[Arda (fiume Italia)|Arda]], mentre sulla sponda opposta si è sviluppato un quartiere residenziale<ref>{{cita web|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/sottolivello.asp?idsa=158&idam=&idbox=20&idvocebox=147|titolo=Oggi|accesso=2 ottobre 2019|urlmorto=sì}}</ref>. Dista circa {{M|30|ul=km}} da [[Piacenza]], {{M|42|u=km}} da [[Cremona]] e {{M|45|u=km}} da [[Parma]].
Castell'Arquato ha il titolo di città d'arte, è stato insignito della [[bandiera arancione]] dal [[Touring Club Italiano]]<ref>{{cita web|url=https://www.bandierearancioni.it/borgo/castellarquato|titolo=Castell'Arquato|accesso=2 ottobre 2019}}</ref> e fa parte del club de [[I borghi più belli d'Italia]]<ref>{{cita web|url=https://borghipiubelliditalia.it/borgo/castel-arquato/|titolo=Castell'Arquato|accesso=2 ottobre 2019}}</ref>.
== Geografia fisica ==
Il comune di Castell'Arquato occupa una superficie di circa {{M|52|ul=kmq}} sulle ultime propaggini dell'[[Appennino ligure]], digradanti verso la [[pianura Padana]], tra la [[val d'Arda]], in cui sulla sponda sinistra del torrente [[Arda (fiume italiano)|Arda]] è situato il capoluogo comunale, la [[val Chiavenna (Piacenza)|val Chiavenna]] e la [[val d'Ongina]]<ref>{{cita|Piano comunale di Protezione Civile|p. 11|prot}}.</ref>.
Il comune si estende tra un'altitudine minima di 90 {{m s.l.m.}} a nord e un'altitudine massima di 440 {{m s.l.m.}} nella zona collinare a sud. L'altitudine media è di 224 {{m s.l.m.}}<ref>{{cita|Piano comunale di Protezione Civile|p. 12|prot}}.</ref>
Parte del territorio comunale fa parte del [[parco regionale dello Stirone e del Piacenziano]], che ha inglobato la precedente [[riserva naturale geologica del Piacenziano]], con un cospicuo patrimonio di reperti fossili del [[pliocene]].<ref>[http://www.castellarquato.com/turismo/parchi/piacenziano/index.html Il primo portale di Castell'Arquato - Turismo a Castell'Arquato - Il parco del Piacenziano<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120817095146/http://www.castellarquato.com/turismo/parchi/piacenziano/index.html |data=17 agosto 2012 }}</ref>.
Nei pressi della frazione di San Lorenzo si trova l'area del [[bosco di Santa Franca]], una delle poche aree ancora coperte da boschi della prima collina piacentina<ref>{{cita web|url=https://www.castellarquato.com/turismo/parchi/santafranca/|titolo=Il parco di Santa Franca|accesso=29 settembre 2019}}</ref>.
== Storia ==
In [[Pliocene|epoca pliocenica]] la zona di Castell'Arquato, così come buona parte della pianura Padana, era occupata dal mare, di cui sono sopravvissuti numerosi reperti fossili, risalenti in particolare al [[Piacenziano]], che deve il nome alla città e alla provincia di Piacenza<ref name=turismo>{{cita web|url=http://www.turismoapiacenza.it/comune_castell_arquato.html|titolo=Comune di Castell'Arquato|accesso=27 settembre 2019}}</ref>.
In seguito la zona è popolata dall'uomo sin dal [[Paleolitico inferiore]], periodo a cui sono datati alcuni manufatti in [[selce]] ritrovati nel territorio comunale<ref name=turismo/>. Reperti più recenti, risalenti al [[Neolitico]] e all'[[età del Ferro]], testimoniano la persistenza della presenza umana.
Il territorio viene poi colonizzato da tribù [[liguri]] e [[galli|gallo]]-[[celti]]che, prima di entrare a far parte dei territori controllati dai [[civiltà romana|romani]]. Da alcune tracce attribuibili a insediamenti romani si presume la costruzione di un ''[[castrum]]'' militare con il fine di controllare i liguri<ref name=turismo/>. In [[Impero romano|epoca imperiale]] si sviluppò come piccolo [[capoluogo]] rurale, grazie alla posizione favorevole di dominanza sulla rete viaria.
Secondo la leggenda, il toponimo Castell'Arquato deriverebbe dal nome del cavaliere romano Caio Torquato, a cui si attribuisce la fondazione del villaggio; più realisticamente, si deve alla forma quadrata del primo insediamento militare o dalla disposizione di esso<ref name=turismo/>.
=== Medioevo ===
In [[Regno longobardo|epoca longobarda]] la zona è attraversata dalla via dei monasteri che permetteva il collegamento, attraverso la catena appenninica, tra la pianura Padana e la [[Lunigiana]]<ref name=turismo/>.
Il primo documento scritto che menziona il luogo è un atto di vendita datato 13 marzo 760, parte delle carte di Varsi in cui viene citato ''in finibus Castri Arquatense''<ref name=storia>{{cita web|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/pagina.asp?IDpag=110&idbox=20&idvocebox=147|titolo=Storia|accesso=27 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190620150113/http://www.comune.castellarquato.pc.it/pagina.asp?IDpag=110&idbox=20&idvocebox=147|urlmorto=sì}}</ref>. In documenti successivi viene nominato come ''Castro Fermo'', ''Castro Fermo Arquatense'' e ''Fines Castellana''. In alcuni di questi documenti viene citato un nobile chiamato Magno, a cui si deve l'edificazione della pieve di Castell'Arquato dedicata alla gran [[Maria (madre di Gesù)|Madre di Dio]], tra il 756 e il 758, e del [[castello]] a base quadrata. Nel momento della sua morte nel 789, egli dona al [[Diocesi di Piacenza|vescovo di Piacenza]] il paese, la chiesa di Santa Maria e i beni annessi<ref name=turismo/><ref name=medioevo>{{cita web|url=https://www.comune.castellarquato.pc.it/it/page/il-dominio-vescovile789-1220-dc|titolo=Il Dominio Vescovile(789-1220 d.C.)|data=15 aprile 2021|accesso=9 febbraio 2023 |sito= Comune di Castell'Arquato }}</ref>.
Ci sono testimonianze di notevole vitalità del borgo negli ultimi decenni del [[I millennio]]. In questo periodo il vescovo di Piacenza amministra la zona arquatese mediante uomini scelti e gode del [[fodro]], il diritto di esazione delle imposte dirette, su tutti gli uomini, ''nobiles'', ''burgenses'' o castellani che posseggono case e terreni e sugli ecclesiastici di Santa Maria<ref name=turismo/>.
Dal 1204 al 1207 Grimerio, vescovo di Piacenza, sceglie come dimora Castell'Arquato in seguito alle lotte con il comune di [[Piacenza]]. Di conseguenza il borgo comincia ad assumere maggiore autonomia rispetto al comune di Piacenza<ref>{{cita web|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/linksottolivello.asp?idbox=20&idvocebox=147&idlsa=15&idsa=156|titolo=Il dominio vescovile (789-1220 d.C.)|accesso=27 settembre 2019|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 1220 il vescovo Vicedomino devolve alla comunità locale tutti i beni di sua proprietà nel territorio arquatese, concedendo l'[[enfiteusi]] per 700 lire piacentine. Inoltre, per 200 lire piacentine più un canone annuo, concede i beni situati nelle zone di San Lorenzo, [[Vernasca]] e Lusurasco. A partire da quell'anno, Castell'Arquato viene retto per tre anni da consoli, in seguito sostituiti dalla figura del [[podestà (medioevo)|podestà]], nominato dal comune di Piacenza tra i membri delle famiglie nobili [[guelfi|guelfe]] della città<ref name=turismo/><ref name=scotti>{{cita web|url=https://www.comune.castellarquato.pc.it/it/page/tra-consoli1220-1223-podest-e-scotti|titolo=Tra Consoli (1220-1223), Podestà e Scotti|accesso=2 giugno 2024|data=15 aprile 2021}}</ref>.
Nel 1256 Castell'Arquato subisce l'assalto del nobile ghibellino [[Oberto II Pallavicino]], il quale, tuttavia, non riesce a portare l'assedio a compimento. Nel 1290 [[Alberto Scotti]], sostenuto dal partito guelfo, dal ceto [[mercanti]]le e dalle [[corporazione|corporazioni]] degli [[artigiani]], diventa signore di Piacenza, insediando a Castell'Arquato il podestà Tedesio de' Spectinis.
Nel 1304 Alberto Scotti viene cacciato da Castell'Arquato ad opera del comune di Piacenza, che insedia nel luogo [[Gabriele Pallastrelli]]. Tre anni dopo Scotti riprende il possesso del borgo, governandolo a fasi alterne fino al 1316, quando [[Galeazzo I Visconti]], supportato da Corrado Malaspina e dalla famiglia Arcelli, [[assedio|assedia]] Castell'Arquato e la conquista l'anno successivo, facendo prigioniero Alberto Scotti<ref name=turismo/><ref name=scotti/>.
Galeazzo Visconti concede al borgo alcune “grazie speciali” includenti la possibilità di emancipazione giuridica da Piacenza e la facoltà di adottare un ''corpus'' di norme legislative autonome; queste grazie diventeranno, poi, la base degli statuti redatti nel corso del [[quattrocento]]<ref name=visconti>{{cita web|url=https://www.comune.castellarquato.pc.it/it/page/il-dominio-visconteo1317-1450|titolo=Il dominio visconteo (1317-1450)|data=15 aprile 2021|accesso=2 giugno 2024}}</ref>.
Nel 1324 Manfredo Landi, uomo di fiducia dei Visconti che gli avevano concesso il governo di Castell'Arquato, è costretto a cedere Castell'Arquato al comune di Piacenza, in seguito all'abbandono di quest'ultimo da parte della nobile famiglia milanese dopo la rivolta guelfa guidata da Obizzo Landi. Il paese rimane sotto il controllo di Piacenza fino al 1336, quando torna sotto il controllo della famiglia Visconti, tramite [[Azzone Visconti]], il quale ripristina l'autonomia degli arquatesi da Piacenza nominando podestà Galvagno de' Comini. Contemporaneamente viene eseguita la fortificazione del borgo a causa della sua importanza strategica e militare. A partire dal 1342 incomincia la costruzione della rocca, promossa dal comune di Piacenza su iniziativa di [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]]<ref name=visconti/>. Negli anni successivi, insieme a tutto il territorio visconteo, Castell'Arquato è soggetta ad aspre lotte per la successione dopo la morte di Luchino Visconti prima e di suo fratello [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni]] poi.
Nel 1403 [[Giovanni Maria Visconti]] concede a Borromeo de' Borromei e alla sua discendenza l'investitura dei [[feudatario|poteri feudali]], comprendenti le rendite fiscali collegate, su Castell'Arquato. L'anno successivo Borromei tradisce i Visconti, schierandosi con [[Carlo VI di Francia]] e rendendo il borgo un feudo regio<ref name=visconti/>. Successivamente Castell'Arquato viene conquistato da Francesco e Giovanni Scotti che mantengono il potere fino al 1414 quando, sotto la minaccia dalla famiglia Arcelli, originaria di [[Fiorenzuola d'Arda]], decidono di cedere tutti i loro diritti agli arquatesi, che, a loro volta, li rimettono al duca di Milano [[Filippo Maria Visconti]]. A partire dal 1416 il borgo cambia nome in Castel Visconti, mantenuto fino al 1470<ref name=turismo/>.
Nel 1438 Filippo Maria Visconti, investe il [[capitano di ventura]] [[Niccolò Piccinino]] del feudo arquatese. Durante il suo governo si assiste alla promulgazione degli statuti comunali: gli ''Statuta et decreta Terrae Castri Arquati''. Dopo Niccolò, il feudo rimane alla famiglia Piccinino tramite i figli Francesco e [[Jacopo Piccinino|Jacopo]]. Nel 1447 [[Francesco I Sforza]], signore di Milano, viene nominato signore di Piacenza e del contado; lo Sforza investe del feudo arquatese prima [[Bartolomeo Colleoni]], nel 1453 e poi, in seguito al passaggio del Colleoni al servizio della [[repubblica di Venezia]], a Sceva da Corte, e nel 1455 a Tiberto Brandolini da Forlì. Il feudo rimane ai Brandolini, a Tiberto e poi ai suoi due figli, fino al 1466.
Nel 1466, alla morte di Francesco, il feudo viene inizialmente concesso e poi definitivamente venduto dalla moglie [[Bianca Maria Sforza]] al cognato [[Bosio I Sforza]], conte di Santa Flora<ref name=sforza>{{cita web|url=https://www.comune.castellarquato.pc.it/it/page/il-dominio-degli-sforza-fino-al-1707|titolo=Il dominio degli Sforza (fino al 1707)|data=25 marzo 2021|accesso=2 giugno 2024}}</ref>.
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[[File:Statuta Castri Arquati, 1876 – BEIC 15110890.jpg|thumb|upright|Gli statuti di Castell'Arquato dal 1545 (''Statuta Castri Arquati''), 1876]]
Nel 1499, con la [[Guerra d'Italia del 1499-1504|discesa dei francesi in Italia]], Castell'Arquato passa sotto il loro dominio, venendo amministrato prima da [[Pierre de Rohan]], con il titolo di ''Gran Marescalco del Cristianissimo Lodovico Re di Francia,'' che lo delega, a sua volta, al podestà Francesco Torti e poi al Marescalco [[Gian Giacomo Trivulzio]]. Terminato il dominio francese, il borgo entra a far parte dello [[stato pontificio]] per essere poi riassegnato a Francesco Sforza di Santa Flora nel 1512<ref name=sforza/>.
Nel 1531 sale al potere [[Bosio II Sforza]]; dopo la sua morte, nel 1533, la cittadinanza locale afferma la fedeltà alla moglie Costanza Farnese. Nel 1541 [[papa Paolo III]] [[Farnese]], padre di Costanza, concede al borgo l'indipendenza dal comune di Piacenza, cancellata dal suo predecessore [[Clemente VII]] nel 1530. Il pontefice rende anche visita al borgo nella primavera del 1543 in cui è acclamato dalla popolazione, riconoscente per il ripristino dell'indipendenza da Piacenza con i conseguenti vantaggi economici. Nel 1545 sale al potere [[Sforza Sforza]], figlio di Francesco; durante il suo regno [[Ottavio Farnese]] eleva Castell'Arquato a [[marchese|marchesato]]<ref name=turismo/>. A Sforza succederà il figlio, cardinale [[Francesco Sforza (cardinale)|Francesco Sforza]]. Il potere della dinastia Sforza termina nel 1707, allorché il territorio arquatese diviene parte del [[ducato di Parma e Piacenza]], di cui segue la storia fino all'unità d'Italia.
===
Il borgo non ha subito modifiche degne di nota sino agli [[Anni 1950|anni '50]]. Nei decenni successivi le diverse amministrazioni hanno incentivato un cospicuo sviluppo urbanistico ai piedi del borgo antico, che si è esteso alle superfici agricole circostanti e a cui ha corrisposto un iniziale spopolamento e un successivo recupero architettonico del nucleo storico originario anche grazie all'utilizzo turistico delle seconde case.
=== Simboli ===
[[File:Castell'Arquato-Stemma.png|150px|destra]]
Lo stemma del comune è stato riconosciuto con decreto del capo del Governo del 15 agosto 1929<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?3220|titolo=Castell'Arquato|accesso=2025-04-22|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref> e presenta una complessa figurazione, nella quale si possono riconoscere diversi simboli legati al passato del borgo<ref>{{cita testo|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/Allegati/Livelli/Castell%27Arquato_infosito_4122008-113023.pdf|titolo=Comune di Castell'Arquato - Piacenza "Medioevo di collina"|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928200722/http://www.comune.castellarquato.pc.it/Allegati/Livelli/Castell%27Arquato_infosito_4122008-113023.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
{{Citazione|Di rosso, al [[Castello (araldica)|castello]] torricellato di un pezzo, merlato alla ghibellina, aperto, finestrato e murato di nero, accostato da due [[Stella (araldica)|stelle]] di sei raggi d'oro, ed accompagnato in punta da un giglio dello stesso; a due leoni controrampanti al castello ed affrontati, pure d'oro.}}
Il castello è un richiamo al centro storico fortificato e protetto dalle mura; i colori bianco (argento) e rosso sono un richiamo ai colori presenti nello stemma di [[Piacenza]], mentre il leone d'oro è l'emblema originario della famiglia Sforza, in particolare del ramo cadetto di Santa Fiora che resse il feudo di Castell'Arquato dall'inizio del [[Cinquecento]] al [[Settecento]], che è rappresentata come "protettrice" della Rocca arquatese. Le due stelle d'oro a sei punte derivano dalle armi della famiglia dei conti [[Scotti (famiglia)|Scotti]]<ref>SCOTTI di Mantova, di Piacenza e di Roma. — Arma: ''D'azzurro, alla banda d'argento, accostata da due stelle d'oro''.</ref>, mentre il giglio d'oro è riferito alla casata dei [[Farnese]], famiglia ducale di [[Parma]]<ref>{{cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/castellarquato/|titolo=Storia dello stemma e del comune|accesso=28 settembre 2019}}</ref>.
Il gonfalone è un drappo di rosso.
=== Architetture religiose ===
[[File:Collegiata di Santa Maria Assunta (Castell'Arquato) - lato nord 1 2022-07-16.jpg|thumb|Collegiata di Santa Maria Assunta]]
;[[Collegiata di Castell'Arquato|Collegiata di Santa Maria]]: Sorta nel 1122 sul luogo occupato da una precedente chiesa risalente al 758 e crollata a seguito di un [[Terremoto di Verona del 1117|terremoto nel 1117]], presenta tre [[navata|navate]] e due accessi: uno nella facciata e uno sul lato nord. Il [[campanile]], originariamente non previsto nel progetto e aggiunto nel [[XIII secolo]], si trova sopra la navata inferiore di sinistra. La chiesa subì pesanti interventi di restauro tra il [[settecento]] e la prima metà del [[novecento]]: nel settecento l'interno venne intonacato completamente, una volta decorata con stucchi andò a sostituire il tetto a capriate e finestre di forma rettangolare presero il posto delle monofore. Gli interventi del novecento, guidati dall'arciprete Cagnoni, portarono alla riscoperta degli [[affresco|affreschi]] quattrocenteschi situati nella cappella di santa Caterina, la ricostruzione della loggetta dedicata a san Giovanni e della quarta absidiola contenente al suo interno una vasca ad immersione risalente all'[[VIII secolo]], il ripristino degli absidi minori, il rifacimento della facciata e il recupero del soffitto a capriate<ref>{{cita web|url=https://www.castellarquato.com/turismo/monumenti/collegiata/|titolo=Collegiata di Castell'Arquato|accesso=29 settembre 2019}}</ref>.
[[File:Chiesa di San Giovanni (Vigolo Marchese, Castell'Arquato) - facciata, lato nord e battistero 2 2022-07-20.jpg|thumb|left|Basilica di San Giovanni e battistero]]
;Basilica di San Giovanni e battistero: Situato nella frazione di [[Vigolo Marchese]], all'imbocco della val Chiavenna, a pochi chilometri dal capoluogo sulla strada verso [[Carpaneto Piacentino]], il complesso è formato dal [[battistero]] e dalla basilica. Il primo è di forma circolare. Probabilmente sorse come piccolo tempio pagano in epoca romana; successivamente fu intitolato a santo Stefano e divenne infine battistero. L'interno è diviso su due livelli e conserva alcuni frammenti dei vecchi affreschi. La basilica risale al 1008 quando venne fatta costruire dal marchese [[Uberto d'Orta]]. Costruita in pietra e laterizio, è a pianta basilicale a tre navate. Il campanile nacque come torre militare e venne riadattato successivamente alla funzione religiosa<ref>{{cita web|url=http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/localita/vigolo-marchese-pc/scheda?ID=380|titolo=Vigolo Marchese|accesso=1º ottobre 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.castellarquato.com/dintorni/vigolo/|titolo=Vigolo Marchese|accesso=1º ottobre 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.pc.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/chiese-pievi-battisteri/item/chiesa-e-battistero-di-san-giovanni.html|titolo=Chiesa e Battistero di San Giovanni|accesso=1º ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180913150416/http://turismo.provincia.pc.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/chiese-pievi-battisteri/item/chiesa-e-battistero-di-san-giovanni.html|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:Ospedale Santo Spirito (Castell'Arquato) - facciata e lato sud-est 2022-07-16.jpg|thumb|Ospedale Santo Spirito]]
;Ospedale di Santo Spirito: Situato nei pressi della piazza del Municipio, da cui vi si accede scendendo una scalinata, l'antico ospitale di Santo Spirito, documentato come ente già nel 1272, sorse per fornire ospitalità ai pellegrini che percorrevano una variante della [[via Francigena]] passante per il borgo. L'edificio, risalente al cinquecento, possiede gli ultimi portici connessi alla via, superstiti dell'intero borgo. L’interno presenta una volta affrescata nel salone principale e la sala del camino, caratterizzata dal soffitto a [[cassettoni]]. È sede del [[museo geologico G. Cortesi]]<ref>{{cita web|url=https://www.museogeologico.it/la-ricerca/35-il-museo/la-sede|titolo=La sede|accesso=28 settembre 2019}}</ref>.
[[File:Oratorio di San Pietro (Castell'Arquato) - facciata e lato est 2022-07-16.jpg|thumb|left|Oratorio di San Pietro]]
;Chiesa di San Pietro: Costruita a partire dal 1594, venne in seguito allargata dopo la demolizione di alcuni locali ad essa collegati, con la realizzazione di un [[transetto]] laterale di dimensioni decisamente considerevoli rispetto al resto dell'edificio. Tra il [[XVIII secolo|XVIII]] e il [[XIX secolo]] l'interno venne decorato con diversi affreschi. La costruzione ha una struttura a [[croce latina]] a navata singola con quattro campate. La facciata a capanna, realizzata in stile [[architettura gotica|gotico]], presenta pilastri a base quadrangolare sugli estremi e un unico portale ad [[arco a sesto acuto]], sopra a cui si trova il [[rosone]]. Nel braccio destro del transetto si trova il monumento funebre di Sforza Sforza, realizzato in [[marmo]]<ref>{{Chiese italiane|39414|Chiesa di San Pietro <Castell′Arquato>|1º agosto 2020|stampa=sì}}</ref>.
[[File:Chiesa di Santo Stefano (Castell'Arquato) - facciata 3 2022-07-16.jpg|thumb|Chiesa di Santo Stefano]]
;Chiesa di Santo Stefano: Costruita nel XVIII secolo per volontà della confraternita del Gonfalone in sostituzione di una preesistente costruzione medievale. Nel 1749 la chiesa ottenne il titolo di cappella ducale. La volta del [[presbiterio]] e la cupola vennero affrescate nel 1802 dal pittore Vincenzo Fiacelli. La facciata, in stile [[architettura barocca|barocco]], presenta delle [[lesene]] angolari e un unico portale di accesso, a sesto ribassato. Addossato alla facciata, sulla sinistra, si trova il campanile a quattro ordini distinti tramite [[cornici marcapiano]] e struttura a base quadrata. L'interno si caratterizza per la presenza di una navata singola di forma quadrata con [[volta a padiglione]]<ref>{{Chiese italiane|62958|Chiesa di Santo Stefano <Castell′Arquato>|1º agosto 2020|stampa=sì}}</ref>.
;Chiesa della Santissima Trinità: Edificio costruito nel 1770 e posto di fianco al cinquecentesco ospedale di Santo Spirito<ref name=turismo/>, venne in seguito sconsacrata<ref>{{cita web|url=https://www.tourer.it/scheda?ex-chiesa-della-santissima-trinita-castellarquato|titolo=Ex Chiesa della Santissima Trinità
|accesso=1º agosto 2020}}</ref>.
[[File:Oratorio di San Giacomo (Castell'Arquato) - facciata 2 2022-07-16.jpg|thumb|left|Oratorio di San Giacomo]]
;Oratorio di San Giacomo: Costruito a partire dalla metà del XIII secolo per volere del [[vescovo di Ventimiglia]] Jacopo, il quale, originario di Castell'Arquato, decise di omaggiare la sua città finanziando la costruzione dell'edificio. Ha una facciata a capanna con portale singolo dotato di [[architrave]] retto da [[capitello|capitelli]] decorato da piccole palme stilizzate. L'interno presenta una navata singola con [[volta a crociera|volte a crociera]]. Dopo la sconsacrazione è diventato sede del laboratorio di un ebanista<ref name=turismo/>.
[[File:Chiesetta di San Nicolò (Castell'Arquato) - facciata e lato nord 2022-07-16.jpg|thumb|Oratorio di San Nicolò]]
;Oratorio di San Nicolò: Piccolo edificio religioso di fianco al conservatorio Villaggi, costruito nel XIII secolo. La torre campanaria si caratterizza per una copertura conica<ref name=turismo/>.
;Oratorio della Madonna della Cima: Inizialmente consacrato all'Immacolata Concezione, è posto nella parte alta del centro abitato, nei pressi del cimitero. Le prime notizie riguardo alla sua presenza risalgono al [[XVI secolo]]. SI caratterizza per una pianta rettangolare con copertura voltata a crociera. La facciata a capanna è realizzata in [[laterizio]] e ha un unico portale di accesso a sesto acuto. Il campanile ha alcune affinità con quello della collegiata, come le quattro finestre a tutto sesto di coronamento<ref name=itin>{{cita web|url=https://pdfslide.net/documents/castell-arquato-borgo-medioevale.html|titolo=Val d’Arda - Castell’Arquato|accesso=1º agosto 2020}}</ref>.
;Collegio di Santa Dorotea: Collegio che ospita una residenza delle [[suore maestre di Santa Dorotea]]<ref>{{cita web|url=http://www.smsd.it/home_smsd/s.m.s.d./00002856_Castell_Arquato.html|titolo=Casa di riposo per suore anziane|accesso=1º agosto 2020|urlmorto=sì}}</ref>, le cui origini sono aperte a diverse ipotesi: l'edificio potrebbe essere nato inglobando la canonica dell'originaria chiesa di San Nicolò, come testimoniato dalla presenza all'interno di alcuni resti di affreschi quattrocenteschi, nonché di un affresco, successivamente ridipinto, raffigurante un santo barbuto riconducibile a san Nicola. Secondo un'altra ipotesi, l'edificio avrebbe potuto inglobare non la canonica, ma l'originale chiesa di San Nicolò<ref name=itin/>.
;Casa Vassalli Remondini: Edificio situato nei pressi della porta di Sasso, dal XVI secolo fu utilizzato da parte dei [[Ordine francescano|frati francescani]]; nella seconda parte del XVIII secolo venne aggiunta al complesso una chiesa, consacrata alla Santissima Annunciata<ref name=itin/>. Dal 1874 la struttura ha ospitato una casa di riposo per anziani<ref>{{cita web|url=http://www.archiviodistatopiacenza.beniculturali.it/getFile.php?id=602|titolo=Vassalli Remondini|accesso=1º agosto 2020}}</ref>. Con il trasferimento della casa di riposo in una nuova sede nel 2014<ref>{{cita news|url=https://www.piacenzasera.it/2015/05/castellarquato-la-casa-per-anziani-vassalli-remondini-compie-un-anno/58202/|data=25 maggio 2015|pubblicazione=PiacenzaSera|titolo=Castellarquato, la casa per anziani Vassalli Remondini compie un anno}}</ref>, l'edificio ospita alcuni appartamenti per anziani autosufficienti e la sede della Fondazione Vassalli-Remondini-Belforti-Barani<ref>{{cita web|url=http://residenzaallannunziata.it/a2_la-fondazione.html|titolo=La Fondazione|accesso=1º agosto 2020}}</ref>.
=== Architetture civili ===
[[File:Palazzo del Podestà (Castell'Arquato) - facciata e lato ovest 2022-07-16.jpg|thumb|left|Palazzo del Podestà]]
==== Palazzo del Podestà ====
La costruzione fu voluta da [[Alberto Scotti]] nel 1292. Successivamente il palazzo fu sede del governo del podestà e abitazione del conte di Santa Fiora; dalla fine del cinquecento al 1850 fu sede della pretura. La parte duecentesca dell'edificio, interamente realizzato con mattoni in [[cotto]], è il blocco di tre piani costellato da merli a coda di rondine<ref name=":0" />. La scala, i pilastrini e la tettoia esterna sono aggiunte quattrocentesche. In mezzo alle finestre è affrescato lo stemma della Communitas Castri Arquati con due leoni controrampanti e un castello merlato. Verso il lato corto dell'edificio si trova la loggia dei Notari, adibita a sede dell'ufficio informazioni turistiche, sormontata da una loggetta ad angolo detta "delle grida", perché da qui venivano proclamati gli editti comunali<ref name=":0" />. Una torre con due orologi, uno affacciato alla piazza e uno al borgo, sovrasta l'edificio<ref name=":0" />. All'interno, nella grande sala consigliare, è possibile ammirare il soffitto a cassettoni completamente dipinto<ref name=":0" />. L'interno conserva un ciclo pittorico realizzato in stile [[Architettura neogotica|neogotico]] nel 1893 da [[Antonio Malchiodi]]. Il palazzo del Podestà viene utilizzato per ospitare mostre di vario genere<ref name=":0">{{cita web|url=https://www.castellarquato.com/turismo/monumenti/podesta/|titolo=Il palazzo del Podestà di Castell'Arquato|accesso=29 settembre 2019}}</ref>.
[[File:Palazzo del Duca (Castell'Arquato) - facciata e lato nord 1 2022-07-16.jpg|thumb|Palazzo del duca]]
==== Palazzo del Duca ====
Costruito nel 1292 da Alberto Scotti come palazzo di giustizia, deve la sua denominazione al fatto che nella prima metà del [[seicento]] divenne la residenza dei duchi Sforza. In un piccolo bassorilievo al piano terra è presente il braccio armato di spada, o brando, parte dello stemma della famiglia Brandolini, detentrice del potere a Castell'Arquato tra il 1455 e il 1466. Al di sotto del palazzo si trovano le fontane del duca con otto bocche in bronzo a forma di testa di animale. Di fianco alle cannelle era presente un lavatoio, dove fino agli inizi del novecento le donne del borgo erano solite far fare il bagno ai bambini e fare il bucato<ref>{{cita web|url=https://www.comune.castellarquato.pc.it/it/page/1501|titolo=Il Palazzo del Duca|accesso=2 giugno 2024|data=15 aprile 2021}}</ref>, mentre era proibito portare gli animali ad abbeverarsi per non deturpare la purezza dell'acqua.
[[File:Palazzo Stradivari (Castell'Arquato) - facciata nord 4 2022-07-16.jpg|thumb|left|Palazzo Stradivari]]
====
Costruito nel 1880, il palazzo fu eretto come residenza signorile da alcuni discendenti di [[Antonio Stradivari]].
==== Ostello Conservatorio Villaggi ====
Costruzione sorta tra il 1663 e il 1700 su ordine del capitano Francesco Guarnieri per volontà dello zio don Francesco Villaggi. Inizialmente era un convento di clausura per le suore dette "Luigine"; successivamente divenne un conservatorio per ragazze indigenti della val d'Arda e poi una scuola. Nei primi anni del 2000 assunse le funzioni di ostello, poi fu chiuso.
[[File:Casa medievale (Castell'Arquato) - facciata 1 2022-07-16.jpg|thumb|Casa medievale]]
==== Casa medievale ====
Situata nei pressi della chiesa di San Pietro, è uno dei pochi esempi di costruzione tardomedievale rimasta nel borgo antico; risalente al [[XV secolo]], ha una facciata realizzata in materiale laterizio con travi [[legno|lignee]] portanti<ref name=itin/>.
=== Architetture militari ===
[[File:Rocca Viscontea (Castell'Arquato) - mastio e torre nord 2 2022-07-16.jpg|thumb|left|Rocca Viscontea]]
==== Rocca Viscontea ====
{{vedi anche|Rocca Viscontea (Castell'Arquato)}}
La rocca, sorta su fondazioni precedenti tra il 1342 e il 1349 per volontà di Luchino Visconti<ref name=ducato>{{cita web|url=https://www.castellidelducato.it/castellidelducato/castello.asp?el=rocca-viscontea-di-castellarquato-in-val-darda-gioiello-dei-castelli-del-ducato-di-parma-piacenza|titolo=Rocca Viscontea di Castell'Arquato|accesso=29 settembre 2019}}</ref>, era adibita a sede della guarnigione militare. Ha un impianto planimetrico quadrangolare con quattro torri quadrate poste ai vertici, circondata da un fossato solcato da due ingressi. Tutto il complesso è dominato dal [[mastio]], alto 42 metri<ref name=ducato/>. Torri e cortine si presentano a filo, cioè prive di apparato a sporgere: l'edificio non fu, infatti, adeguato a nuove tecniche di difesa dopo la costruzione. Il mastio, o torre principale, è l'unica torre articolata su quattro lati, a differenza delle altre che si presentano [[Torre scudata|"a scudo"]], ossia su tre lati per permettere il controllo della guarnigione. La rocca, ancora conservata nella sua immagine di cortine-recinto, ospita al suo interno il museo di vita medioevale<ref name=ducato/>.
[[File:Torrione Farnese (Castell'Arquato) - lati sud-est e sud-ovest 2022-07-16.jpg|thumb|Torrione Farnese]]
==== Torrione Farnese ====
{{vedi anche|Torrione Farnese}}
Detto anche ''del Duca'', il torrione fu fatto erigere tra il 1527 e il 1535 per volere di [[Bosio II Sforza|Bosio II]] di santa Fiora e fu ultimato nel 1570 da [[Sforza I Sforza]]. Realizzato in cotto, è un imponente edificio a pianta quadrata con quattro baluardi agli angoli, che fungeva da avamposto contro le armate nemiche. Alto {{M|20|u=m}}, all'interno si sviluppa su cinque livelli, costituiti da una stanza quadrata per piano e collegati da una scala elicoidale<ref>{{cita web|url=https://www.castellarquato.com/turismo/monumenti/torrione/|titolo=Il torrione Farnese di Castell'Arquato|accesso=1º ottobre 2019}}</ref>, che riporta agli schemi architettonici di Michelangelo e del Vignola. Nel secondo dopoguerra divenne sede degli studi portati avanti dall'intellettuale [[Aldo Braibanti]]<ref>{{cita news|url=http://bologna.repubblica.it/cronaca/2014/04/08/news/letteratura_morto_aldo_braibanti-83062547/?refresh_ce|titolo=Letteratura, è morto l'artista e partigiano Aldo Braibanti|data=8 aprile 2014|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]}}</ref>. Dopo essere stato abbandonato per molti anni, è stato adibito a sede della scuola d'Arme Gens Innominabis che si dedica allo studio e alla pratica delle tecniche di combattimento medievali<ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/castelli-torri-campanili/item/torrione-del-duca-detto-farnesiano.html|titolo=Torrione "del duca" detto Farnesiano|accesso=1º ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180627144912/http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/castelli-torri-campanili/item/torrione-del-duca-detto-farnesiano.html|urlmorto=sì}}</ref>. Al secondo piano, arredato come una sala riunioni-conviviale dei cavalieri, si trova un camino risalente al cinquecento.
[[File:Porta di Monteguzzo (Castell'Arquato) - lato esterno 2022-07-16.jpg|thumb|left|Porta di Monteguzzo]]
==== Porta di Monteguzzo ====
Originariamente parte della cinta muraria fatta erigere a partire dal 1342 per volontà di Luchino Visconti, unica delle due superstiti insieme alla porta Sotana, la porta permetteva l'accesso all'omonimo quartiere posto nella parte settentrionale del borgo. È stata pesantemente rimaneggiata nel seicento, venendo inglobata in una casa. La porta, costruita in blocchi di arenaria, presenta un'ampia volta [[a tutto sesto]]; sono visibili anche i gangheri dei battenti e gli alloggiamenti delle catene del [[ponte levatoio]]<ref name=porte>{{cita web|url=https://www.castellarquato.com/turismo/monumenti/porta/|titolo=Le porte di Castell'Arquato|accesso=1º ottobre 2019}}</ref>.
[[File:Porta di Sasso (Castell'Arquato) - lato esterno 2022-07-16.jpg|thumb|Porta di Sasso]]
==== Porta di Sasso/porta Sotana ====
La porta di Sasso, o porta Sotana, unica struttura superstite senza rimaneggiamenti della cinta muraria trecentesca, è posta all'uscita del borgo in direzione di Lugagnano, Vernasca e, più in generale, dell'alta val d'Arda. È una costruzione in pietra e mattoni, caratterizzata da un arco a tutto sesto all'esterno e a sesto ribassato all'interno, di sopra del quale si ergono cinque merli a coda di rondine<ref name=porte/>.
[[File:Pusterla (Vigolo Marchese, Castell'Arquato) - lato est 1 2022-07-20.jpg|thumb|left|Pusterla di Vigolo Marchese]]
==== Pusterla di Vigolo Marchese ====
Il complesso, appartenuto alla famiglia Obertenga e utilizzato come rifugio da parte dei monaci benedettini della chiesa di Vigolo Marchese, sorse nella posizione in cui nel III secolo d.C. era stata realizzata una villa rustica romana. Nel quattrocento la famiglia Pusterla fece aggiungere la torre centrale dotata di caditoie e sistemò la cappella di san Giovanni. L'edificio è sede di un'azienda vitivinicola<ref>{{cita web|url=http://vinipusterla.it/lazienda/la-storia/|titolo=La storia|accesso=7 dicembre 2019}}</ref>.
==== La Sforzesca ====
Complesso fortificato, parte del sistema difensivo arquatese verso la pianura Padana, fu di proprietà della famiglia Sforza di Santa Fiora fino al 1703, quando fu confiscato al conte Francesco, venendo successivamente comprato all'asta dal marchese Benedetto Mischi. Tra il 1818 e il 1863 la proprietà fu acquistata in due transazioni dalla famiglia Lucca, passando poi alla famiglia Verani e, infine, ai conti Manfredi. Il complesso, circondato da un giardino, si presenta in ottime condizioni di conservazione. Tuttavia ha subito negli anni diverse modifiche rispetto all'assetto originale, tra cui la distruzione di una scala elicoidale e l'aggiunta di corpi più recenti. Per tutta la lunghezza, appena sotto al tetto, la facciata è decorata da una fascia affrescata con ritratti all'interno di medaglioni e con motivi floreali cinquecenteschi<ref>{{cita|Artocchini|p. 396}}.</ref>.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Castell'Arquato}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[ISTAT]]<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2019/index.html|titolo=Statistiche demografiche ISTAT|accesso=20 dicembre 2020}}</ref> al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera residente era di 362 persone, pari al 7.93% del totale dei residenti. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
*[[Romania]], 84 (1.84% della popolazione residente)
*[[Ucraina]], 66 (1.45% della popolazione residente)
*[[India]], 38 (0.83% della popolazione residente)
*[[Kosovo]], 33 (0.72% della popolazione residente)
*[[Albania]], 31 (0.68% della popolazione residente)
== Cultura ==
=== Musei ===
[[File:Casa Illica (Castell'Arquato) - facciata 2022-07-16.jpg|thumb|Casa Illica]]
*Museo Luigi Illica: dedicato al commediografo e librettista [[Luigi Illica]] e posto di fianco alla casa in cui nacque, ha quattro sezioni in cui si raccontano la vita di Illica, le sue opere, testimonianze come lettere e fotografie e, infine, alcuni materiali come spartiti e incisioni<ref>{{cita web|url=https://www.castellarquato.com/turismo/musei/illica/|titolo=Museo Luigi Illica|accesso=2 ottobre 2019}}</ref>.
*[[Museo della Collegiata di Castell'Arquato]]: si trova nei locali adiacenti alla collegiata di santa Maria e raccoglie argenteria e arredi sacri, quadri, sculture, mobilio, codici e materiale d’archivio provenienti dalla collegiata e da altre chiese della zona. Una sezione è dedicata ai paramenti sacri, tra cui la mantellina che il pontefice Paolo III indossò durante la visita al borgo<ref>{{cita web|url=http://castellarquatoturismo.it/collegiata-e-museo-della-collegiata/|titolo=Collegiata e museo della collegiata|accesso=2 ottobre 2019}}</ref>.
*[[Museo Geologico G. Cortesi]]: situato nei locali dell'ex ospedale Santo Spirito, conserva i resti di un [[cetaceo]] fossile ritrovato nel 1934 sui calanchi del monte Falcone, il cranio di una [[balenottera]] scoperto nel 1983 a Tabiano di Lugagnano e una collezione di molluschi fossili<ref>{{cita web|url=https://www.museogeologico.it/il-museo/la-storia|titolo=La storia|accesso=2 ottobre 2019}}</ref>.
*Archivio musicale parrocchiale: situato presso il chiostro della collegiata, possiede un ricco corredo di partiture musicali che il musicologo Mario Genesi ha dimostrato essere correlabile all'entourage della famiglia Farnese regnante sul ducato di Parma e Piacenza. In particolare, Genesi ha catalogato la sezione manoscritta da tasto e corale, dietro indicazioni del musicologo Oscar Mischiati. Il repertorio delle musiche a stampa, invece, venne parzialmente inventariato negli anni '50 dal RISM, da [[Claudio Sartori]] e da [[Mariangela Donà]].
=== Cinema ===
Insieme ad altri castelli italiani, la parte alta del borgo con la rocca Viscontea, la piazza antistante e la collegiata fu scenario delle riprese del film [[Ladyhawke]], diretto da [[Richard Donner]] e interpretato da [[Matthew Broderick]], [[Rutger Hauer]] e [[Michelle Pfeiffer]]<ref>{{cita web|url=http://www.lacineturista.it/i-castelli-e-i-borghi-di-ladyhawke/|titolo=I castelli e i borghi di Ladyhawke|accesso=2 ottobre 2019|data=23 novembre 2016}}</ref>.
=== Cucina ===
Il comune di Castell'Arquato fa parte della zona [[Denominazione di Origine Controllata|DOC]] dei [[colli piacentini]], dove si producono alcuni vini tipici, tra cui il [[Colli Piacentini Gutturnio|Gutturnio]], la [[Colli Piacentini Bonarda|Bonarda]], la [[Colli Piacentini Barbera|Barbera]], l'[[Colli Piacentini Ortrugo|Ortrugo]] e il [[Colli Piacentini Monterosso Val d'Arda|Monterosso Val d'Arda]], vino caratteristico della vallata e in particolare di Castell'Arquato<ref>{{cita web|url=http://castellarquatoturismo.it/vini/|titolo=Vini|accesso=2 ottobre 2019}}</ref>; deve il nome all'omonimo colle situato sulla riva destra dell'Arda.
=== Eventi ===
==== Premio Illica e Concorso Illica Opera Stage ====
Con cadenza biennale a Castell'Arquato si tiene il premio Internazionale Luigi Illica, manifestazione creata nel 1961 dal musicologo Mario Morini e dal giornalista Cesare Pecorini con lo scopo di valorizzare la figura di [[Luigi Illica]] e la borgata medievale in cui è nato, premiando i grandi esponenti della lirica e della cultura. Tra i suoi premiati annovera cantanti come [[Plácido Domingo]], [[Luciano Pavarotti]], [[Maria Callas]], [[Montserrat Caballé]] e registi come [[Luchino Visconti]], [[Giorgio Strehler]], [[Franco Zeffirelli]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/allegati/articoli/vincitori_illica_292009-111148.pdf|titolo=Premio Internazionale Luigi Illica (1961-2007)|accesso=2 ottobre 2019|urlmorto=sì}}</ref>.
A cinquant'anni dalla fondazione del Premio Illica, nel 2010 è stato istituito anche il concorso lirico internazionale Illica Opera Stage. Fautori di questo progetto furono la pro loco arquatese, con la collaborazione ed il contributo del comune di Castell'Arquato, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, la provincia di Piacenza e Casa Illica. Il concorso è concepito per offrire alle nuove generazioni di cantanti lirici spazi di perfezionamento e opportunità professionali<ref>{{cita web|url=http://www.lafondazionedipiacenzaevigevano.com/attivita/attivita_estesa.php?c=00651|titolo=Comune di Castell’arquato (Pc) - Concorso Lirico “Opera Illica stage”
|accesso=20 dicembre 2020}}</ref>.
== Infrastrutture e trasporti ==
Nei primi del Novecento, Castell'Arquato era servita da due tranvie interurbane a vapore:
*la [[Tranvia Piacenza-Lugagnano|Piacenza-Lugagnano]], aperta nel 1902<ref name=ogl143>{{cita|Ogliari e Abate|p. 143|Ogliari}}.</ref> e chiusa nel 1938<ref>{{cita|Ogliari e Abate|p. 190|Ogliari}}.</ref>, con le fermate di Vigolo, Colombaia, Bosco Verani, Gavina, Colombarone Sant'Antonio, Strada Pelosa, Poggio Manzi, Castell'Arquato, Madonna dell'Arda, Colombarola e Panegano, le ultime quattro condivise con la linea proveniente da Cremona<ref name="ReferenceA">{{cita|Ogliari e Abate|p. 168|Ogliari}}.</ref>.
*la [[Tranvia Cremona-Lugagnano|Cremona-Lugagnano]], aperta nel 1900<ref name=ogl143 /> e chiusa nel 1923<ref>{{cita|Ogliari e Abate|p. 177|Ogliari}}.</ref>, con le fermate I Filagnoni, Cinta Anguissola, San Lorenzo, Crocetta, Castell'Arquato, Madonna dell'Arda, Colombarola e Panegano, le ultime quattro condivise con la linea proveniente da Piacenza<ref name="ReferenceA"/>.
Il territorio comunale di Castell'Arquato è attraversato dalla [[Strade provinciali della provincia di Piacenza|strada provinciale 4 di Bardi]] che a valle collega il capoluogo con [[Fiorenzuola d'Arda]], dove si interseca con la [[Strada statale 9 Via Emilia|via Emilia]], mentre a monte risale la val d'Arda fino a Lugagnano Val d'Arda per poi raggiungere Bardi mediante il [[passo del Pellizzone]]. Il capoluogo è raggiunto anche dalla strada provinciale 6bis di Castell'Arquato che lo collega a Carpaneto Piacentino e da qui a [[Piacenza]] con la denominazione di strada provinciale 6, e dalla stra provinciale 31 Salsediana che lo collega a Castelnuovo Fogliani, frazione di Alseno. Nella parte di territorio comunale situata in [[val d'Ongina]] sono presenti la strada provinciale 12 di Genova, che percorre il fondovalle collegando [[Alseno]] con Vernasca, e la strada provinciale 56 di Borla, che si dirama dalla strada provinciale 12 raggiungendo [[Vigoleno]], frazione di Vernasca<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.piacenza.it/Allegati/Livelli/Provincia%20di%20Piacenza%20manutenzione%20strade1410852987.pdf|titolo=Provincia di Piacenza - servizio edilizia, progettazione infrastrutture e grandi opere|accesso=27 settembre 2019}}</ref>.
I collegamenti mediante il servizio di mezzi pubblici sono garantiti dall'azienda [[Società Emiliana Trasporti Autofiloviari|SETA]] con le linee per vernasca, Morfasso, Piacenza, Lugagnano, Pianazzo Casali, [[San Michele (Morfasso)|San Michele]], [[Fidenza]] e Fiorenzuola<ref>{{cita web|url=https://www.setaweb.it/linee_pc/SCOLASTICO_DAL_15_SETTEMBRE_2023/E41.pdf|titolo=Piacenza-Carpaneto-Castell'Arquato-Lugagnano|accesso=2 giugno 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.setaweb.it/linee_pc/SCOLASTICO_DAL_15_SETTEMBRE_2023/E43.pdf|titolo=Piacenza-Fiorenzuola-Lugagnano-Vernasca|accesso=2 giugno 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.setaweb.it/linee_pc/SCOLASTICO_DAL_15_SETTEMBRE_2023/E45.pdf|titolo=Morfasso - Lugagnano - Carpaneto - Piacenza|accesso=2 giugno 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.setaweb.it/linee_pc/SCOLASTICO_DAL_15_SETTEMBRE_2023/E46.pdf|titolo=Lugagnano - Bacedasco Terme - Fiorenzuola - Piacenza|accesso=2 giugno 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.setaweb.it/linee_pc/SCOLASTICO_DAL_15_SETTEMBRE_2023/E48.pdf|titolo=Pianazzo Casali - Lugagnano - Fiorenzuola - Piacenza|accesso=2 giugno 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.setaweb.it/linee_pc/SCOLASTICO_DAL_15_SETTEMBRE_2023/E49.pdf|titolo=San Michele - Lugagnano - Fiorenzuola|accesso=2 giugno 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.setaweb.it/linee_pc/SCOLASTICO_DAL_15_SETTEMBRE_2023/E55.pdf|titolo=Fidenza-Lugagnano|accesso=2 giugno 2024}}</ref>.
La [[stazione ferroviaria]] più vicina è quella di [[Stazione di Fiorenzuola|Fiorenzuola d'Arda]].
== Amministrazione ==
Di seguito una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute nel comune.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Emilio Castellana |Inizio = 28 giugno 1985 |Fine = 22 giugno 1990 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>{{cita web|url=http://amministratori.interno.it/|titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Emilio Castellana |Inizio = 22 giugno 1990 |Fine = 24 aprile 1995 |Partito = Democrazia Cristiana |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Pier Giorgio Bottarelli |Inizio = 24 aprile 1995 |Fine = 14 giugno 1999 |Partito = [[Lista civica]] di [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Pier Giorgio Bottarelli |Inizio = 14 giugno 1999 |Fine = 11 giugno 2003 |Partito = Lista civica|Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Alberto Fermi |Inizio = 14 giugno 2004 |Fine = 29 luglio 2008 |Partito = Lista civica|Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Lorenzo De Luca Di Pietralata |Inizio = 10 ottobre 2008 |Fine = 8 giugno 2009 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ivano Rocchetta |Inizio = 8 giugno 2009 |Fine = 26 maggio 2014 |Partito = [[Lega Nord]] e liste civiche |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ivano Rocchetta |Inizio = 26 maggio 2014 |Fine = 27 maggio 2019 |Partito = Lista civica Uniti per Continuare |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giuseppe Bersani |Inizio = 27 maggio 2019 |Fine = 9 giugno 2024 |Partito = Lista civica Futuro in Comune |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ivano Rocchetta |Inizio = 9 giugno 2024 |Fine = ''in carica'' |Partito = Lista civica Arquatesincampo |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Dal 2015 il comune è parte dell'[[Unione Alta Val d'Arda]], [[unione di comuni]] costituitasi a seguito dello scioglimento della [[comunità Montana valli del Nure e dell'Arda]], di cui Castell'Arquato non faceva parte. Gli altri comuni dell'unione, la cui sede è situata proprio a Castell'Arquato, sono [[Lugagnano Val d'Arda]], [[Morfasso]] e Vernasca<ref>{{cita testo|url=http://www.unionealtavaldarda.pc.it/Allegati/SottoLivelli/STATUTO_13062017-100635.pdf|titolo=Statuto dell'Unione dei comuni montani "Alta Val d'Arada"|accesso=7 dicembre 2020|p=5}}</ref>.
=== Gemellaggi ===
*{{Gemellaggio|Francia|Carry-le-Rouet|2017}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/Allegati/SottoLivelli/125_-_fornitura_cartelli_per_gemellaggio_482017-131531.pdf|titolo=Determinazione n.125|data=2 agosto 2017|accesso=8 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191008183138/http://www.comune.castellarquato.pc.it/Allegati/SottoLivelli/125_-_fornitura_cartelli_per_gemellaggio_482017-131531.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
== Sport ==
Tra il 1953 e il 1972 Castell'Arquato è stato sede di partenza della Castell'Arquato-Vernasca, [[Cronoscalata#Cronoscalate automobilistiche|gara automobilistica di velocità in salita]], disputatasi per 17 edizioni e che vide la partecipazione di alcuni tra i più famosi piloti dell'epoca, tra i quali [[Andrea De Adamich]] e [[Arturo Merzario]].
Dopo la cancellazione della manifestazione agonistica, a partire dagli anni novanta è iniziata, ad opera del Club Piacentino Auto d'Epoca, l'organizzazione di rievocazioni aperte alle auto d'epoca lungo il percorso originale: dal 1994 si disputa la gara di regolarità Castell'Arquato-Vernasca, dal 1996 si svolge la Vernasca Silver Flag, concorso dinamico di conservazione e restauro per vetture da competizione<ref>{{cita web|url=http://www.cpae.it/index.php?ID_L2_menu=291&nm=Castell%20Arquato%20Vernasca|titolo=Castell'Arquato-Vernasca|accesso=19 ottobre 2019}}</ref>.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
*{{cita libro|titolo=Il Quaderno di Castell'Arquato|autore=Associazione I Quaderni della Val Tolla|anno=2016|p=304|città=Piacenza|editore=Grafiche Lama}}
*{{cita libro|autore=Carmen Artocchini|titolo=Castelli piacentini|anno=1983|annooriginale=1967|città=Piacenza|editore=Edizioni TEP|cid=Artocchini}}
*{{cita libro|| |Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|cid=AA. VV.}}
*{{cita libro|autore=Mario G. Genesi|titolo=Castell'Arquato - Archivio della Chiesa Collegiata - Catalogo dei Manoscritti Musicali|editore=Tipografia Emilstampa|anno=1987|città=Piacenza|p=40}}
*{{cita conferenza|autore=Mario G. Genesi|titolo=Fondi Musicali Minori ed Archivi della Provincia di Piacenza|conferenza=VII Convegno Organistico Italiano|anno=1984|città=Piacenza|p=40}}
*{{cita pubblicazione|autore=Mario G. Genesi|titolo=Il corpus delle danze mss. anonime (1530-1550) della Collegiata di Castell'Arquato|pubblicazione=Archivio Storico Parmense|anno=1990|volume=XLII|pp=515-537}}
*{{cita pubblicazione|autore=Mario G. Genesi|titolo=L'archivio musicale rinascimentale di Castell'Arquato: connessioni con i farnese e gli Sforza di Santa Fiora|pubblicazione=Archivio Storico Parmense|anno=2001|volume=LIII|pp=415-437}}
*{{cita libro|autore=[[Francesco Ogliari]]|autore2=Francesco Abate|titolo=Il tram a vapore tra l'Appennino e il Po. Piacenza, Voghera e Tortona|editore=Arcipelago|città=Milano|anno=2011|isbn=978-88-7695-398-9|cid=Ogliari}}
*{{cita testo|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/Allegati/SottoLivelli/Piano_comunale_PC_Castell'Arquato_-_Quadro_conoscitivo_e_Analisi_Rischi_23-05-2015_21102015-74847.pdf|titolo=Piano comunale di protezione civile - Quadro conoscitivo del territorio, analisi dei rischi e censimento del territorio|curatore=Gianluca Raineri|mese=Marzo|anno=2014|cid=prot|urlmorto=sì}}
;Approfondimenti
*{{Cita libro|titolo=Statuta Castri Arquati|volume=|editore=Antonio Del Maino|città=Piacenza|anno=1876|lingua=la|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=15110890}}
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Emilia}}
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