Bobbio: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Fil (discussione | contributi) a Bobbio non si parla ligure |
|||
Riga 1:
{{Nota disambigua
{{organizzare|La voce contiene sezioni da ristrutturare, da scorporare in voci dedicate o da eliminare. Alcuni contenuti non sono enciclopedici. Non segue [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato]]|geografia|giugno 2016}}
{{Divisione amministrativa
|
|Soprannome=Montecassino del Nord<ref>{{Cita|Gaia Corrao - San Colombano: le radici cristiane dell'Europa}}.</ref>
|Panorama=Bobbio - Piacenza - Val Trebbia.jpg
|Didascalia=Panorama di Bobbio
|Bandiera=Bobbio-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Emilia-Romagna
|Divisione amm grado 2=Piacenza
|Amministratore locale=Roberto Pasquali
|Partito=[[lista civica]] di [[centro-sinistra]] Bobbio 2000 - Città d'Europa
|Data elezione=26-5-2014
|Data rielezione=10-6-2024
|Mandato=3
|Data istituzione=14 febbraio 1014
|Sottodivisioni=Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=2802
|Nome abitanti=bobbiesi
|Patrono=[[san Colombano]],<br />[[Santuario della Madonna dell'Aiuto (Bobbio)|Madonna dell'Aiuto]],<br />[[Assunzione di Maria|santa Maria Assunta]],<br />[[Antonio Maria Gianelli|sant'Antonio Gianelli]]
|Festivo=23 novembre, 15 agosto
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Bobbio (province of Piacenza, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Bobbio nella Provincia di Piacenza
}}
'''Bobbio''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ˈbɔbbjo]}}<ref>{{Cita|Luciano Canepari - Dizionario di pronuncia italiana: il DiPI}}.</ref>; ''Bòbi'' in [[dialetto bobbiese]] e [[Dialetto piacentino|piacentino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Piacenza]], in [[val Trebbia]], in [[Emilia-Romagna]]. Il territorio, abitato fin dal [[neolitico]] con insediamenti [[Celti|celto]]-[[liguri]], divenne [[epoca romana|romano]] nel 14 a.C. e nel [[IV secolo]] si formò il borgo fortificato di ''Castrum Bobium'', ma la sua storia si identifica con quella dell'[[Abbazia di San Colombano]] fondata nel [[614]].
Il 14 febbraio [[1014]] ebbe il ''[[Titolo di città|titolo di Città]]'', divenendo [[Diocesi di Piacenza-Bobbio#Diocesi di Bobbio|Diocesi]], [[Contea (circoscrizione)|Contea vescovile]], [[Età comunale|Comune]] e cingendosi di [[Mura (fortificazione)|mura]]; prima indipendente come [[Feudo imperiale]], una breve parentesi come [[Signoria cittadina|Signoria]] dei [[Malaspina]], poi sotto il [[Ducato di Milano]] come [[Conte del Sacro Romano Impero|Contea imperiale autonoma]] dei [[Dal Verme]], e infine nel [[Regno di Sardegna]] sotto i [[Casa Savoia|Savoia]]. [[Libero comune]] dall'inizio del [[XII secolo]], combatté con la [[Lega Lombarda]] contro il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] a [[Battaglia di Legnano|Legnano]]. [[Provincia di Bobbio|Provincia]] sotto il [[Dipartimento di Genova]] fino all'unità d'Italia, fino al [[1923]] fu parte della [[provincia di Pavia]], poi passò alla provincia di Piacenza. Fu [[Duomo di Bobbio|sede vescovile]] residente fino al 1986, tuttora è sede vescovile, in accorpamento con la Diocesi di Piacenza forma la [[Diocesi di Piacenza-Bobbio]].
La città è sede della nuova [[Unione di comuni]]: [[Unione montana Valli Trebbia e Luretta]]. È una meta turistica nota per il suo passato di arte e cultura. Il centro storico ha mantenuto intatte le caratteristiche del borgo medievale. Simbolo della cittadina è il Ponte Vecchio detto anche [[Ponte Gobbo]]<ref name=":Bertolin - Emilia Romagna"/> (o ''Ponte del Diavolo''), un ponte in pietra [[Arte romanica|romanico]] di origine incerta, che attraversa il fiume Trebbia con 11 arcate irregolari. Domina il [[Santuario di Santa Maria in Monte Penice]], che si trova sulla cima del monte omonimo.
{{TOClimit|3}}
== Geografia fisica ==
[[File:Bobbio veduta.jpg|thumb|left|Veduta di Bobbio]]
Bobbio è un comune collinare vallivo, con vicine montagne appenniniche, il cui capoluogo è situato sulla sponda sinistra del fiume [[Trebbia]], tra i torrenti Bobbio e Dorbida, ai piedi del [[monte Penice]] (1.460 m [[s.l.m.]]). Il centro storico cittadino e la sede comunale sono situate ad una quota di 272 m [[s.l.m.]]
Vi sono poi quartieri (S. Martino, Auxilia, Valgrana, Canneto, Rio Foino, Borgo, Candia, Corgnate, La Spessa, S. Ambrogio, Cognolo) al di fuori del centro adiacenti al Trebbia a quote meno elevate e quartieri nella parte alta (Buffalora, Bargo, Monte Santo, l'Erta, Maiolo, Brada, Squera, Bosco, Sciola, Dorbida, Balzago), mediamente la quota è compresa fra i 250 e 400 m [[s.l.m.]]
Il territorio comunale confina a sud con il comune di [[Corte Brugnatella]], ad ovest con la [[provincia di Pavia]] in [[Lombardia]] ([[Brallo di Pregola]], [[Santa Margherita di Staffora]], [[Menconico]], [[Romagnese]]), a nord con i comuni di [[Alta Val Tidone]], [[Piozzano]] e [[Travo]] ad est con il comune di [[Coli]]. Il paesaggio presenta un'alternanza di campi coltivati e [[bosco ceduo|boschi cedui]].
=== Territorio ===
[[File:Bobbio view from Monte Penice.JPG|thumb|left|Veduta di Bobbio dalla vetta del Penice]]
[[File:Valle Trebbia.JPG|thumb|La Trebbia a monte di Bobbio]]
[[File:Ponte Vecchio o ponte gobbo (o ponte del diavolo) - Bobbio (Piacenza).jpg|thumb|left|Panorama di Bobbio dal Ponte Vecchio]]
L'area bobbiese è circondata da ovest a nord dalle cime del [[monte Penice]] (1.460 m [[s.l.m.]]), Sassi Neri (1.034 m s.l.m.), Pan Perduto (1.008 m [[s.l.m.]]) e [[Pietra Corva]] (1.078 m [[s.l.m.]]) con il vicino [[Colle della Crocetta (Appennino ligure)|colle della Crocetta]], il Groppo (1.000 m s.l.m.), [[monte Pradegna]] (960 m s.l.m.). Da nord a est e sud vi sono le cime del monte Barberino (481 m [[s.l.m.]]) con il vicino passo Barberino, del monte del Lago (537 m s.l.m.), Tre Sorelle (976 m s.l.m.), il Castello (943 m s.l.m.), e dei [[Tre Abati]] (1.072 m s.l.m.), fino a scendere a sud lungo la Costa della Croce (727 m s.l.m.) fino alla piana di Telecchio e fino al Trebbia.
Da sud a ovest vi sono le cime del [[Bricco di Carana]] (805 m s.l.m.), della [[Costa Ferrata]] (1.036 m s.l.m.) con il vicino bosco del comune e il [[monte Gazzolo]] (498 m s.l.m.), continuando verso ovest lungo il confine pavese vi sono le cime delle Rocche del Casone (o di Colleri) (1.200 m s.l.m.), monte Lago (1.125 m s.l.m.) con il passo omonimo, Cima di Valle Scura (1.229 m s.l.m.), monte Scaparina (1.157 m s.l.m.) con il vicino passo Scaparina, fino a tornare al Penice. Verso nord dopo Barberino, nell'area di Mezzano Scotti, si trovano le cime di monte Mosso (1.006 m s.l.m.), monte Crigno (807 m s.l.m.), monte Lazzaro (987 m s.l.m.) con il vicino [[passo della Caldarola]], della [[Pietra Parcellara]] (836 m s.l.m.) e della [[Pietra Marcia]] (722 m [[s.l.m.]]).
[[File:Monte Penice.jpg|thumb|left|Il monte Penice da Bobbio]]
[[File:Meandri di San Salvatore.jpg|thumb|right|Meandri di San Salvatore]]Il territorio, dopo la [[Pietra Parcellara]] e la [[Pietra Perduca]] e dove si diparte l'angusta [[Castelli della provincia di Piacenza#Val Perino|Val Perino]] famosa per il castello d'Erbia, subito dopo l'abitato di [[Coli#Perino|Perino di Coli]] si apre agli abitati bobbiesi di Cassolo e Mezzano Scotti. Comprende la "conca di Bobbio", parte della [[val Trebbia]], che qui si allarga dopo l'orrido di Barberino sul fiume verso nord, per restringersi nuovamente verso sud, in corrispondenza del Bricco di Carana; in questo punto il corso del fiume diventa tortuoso, con i meandri di San Salvatore dominati dall'alto dall'antico borgo di Brugnello con il paese e la chiesetta a picco sul fiume; ancora qualche chilometro e si arriva a [[Corte Brugnatella|Marsaglia di Corte Brugnatella]]. Le cime degradano dolcemente, ma nei pressi della conca bobbiese vi sono molti [[calanco|calanchi]] che circondano tutta l'area cittadina.
Nella val Trebbia si immettono le valli [[Valle del Carlone|del Carlone]], con la cascata termale San Cristoforo del Carlone, e dei torrenti Bobbio e Dorbida. La ''valle del Bobbio'' da una parte l'abitato di [[Dezza (Bobbio)|Dezza]] e in alto l'abitato di Ceci, termina con il [[passo della Scaparina]]. Verso Mezzano Scotti a nord si ha l'affluente Dorba, mentre a sud a San Salvatore il torrente Curiasca. In questa zona le acque del fiume Trebbia scorrono fresche e limpide in un percorso tortuoso fra rocce e sassi aprendosi in numerose spiaggette popolate nel periodo estivo da numerosi bagnanti.
Presso il Penice si trova il [[Passo del Penice|passo omonimo]] e i vicini: [[passo delle Tre strade]] e [[passo del Brallo]].
=== Clima ===
La [[Stazione meteorologica di Bobbio]] inserisce l'area comunale in una zona climatica corrispondente al microclima ligure appenninico temperato.
Il paesaggio è caratterizzato da [[Appennini|montagne appenniniche]] che influenzano il clima in modo tale che nel periodo estivo rimanga abbastanza fresco, mentre nel periodo invernale non sia interessato da fenomeni legati a [[vento]] intenso e [[nebbia]].
== Origini del nome ==
Il nome della città deriverebbe da ''Boielis'', ipotesi basata sulla presenza nella zona di un luogo citato sulla [[Tabula alimentaria traianea|Tavola di Veleia]] come ''Saltus Boielis'' (''pascolo Boieli'').<ref>{{Cita libro|autore-capitolo-nome=Nicola|autore-capitolo-cognome=Criniti|titolo=La Tabula alimentaria di Veleia: edizione critica, versione italiana, fortuna|url=https://www.veleia.it/download/allegati/fn000922.pdf|capitolo=[VI, 70]|accesso=31 ottobre 2021|dataarchivio=31 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211031163447/https://www.veleia.it/download/allegati/fn000922.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Il toponimo [[Toponimi celtici d'Italia: i poleonimi|''Boielis'']], a sua volta, deriverebbe dalla radice ''Boi'', in riferimento alla popolazione dei [[Boi|Galli Boi]], presenti nella zona successivamente ai [[liguri]]. Il toponimo, oltre che per l'omonimo torrente lungo le cui sponde sorse il primitivo abitato, si ipotizza sia alla base di altri luoghi nelle vicinanze ([[Monte Penice|Penice]], [[Monte Buio|Buio]], [[Monte Bogleglio|Bogleglio]]).<ref>{{Cita web|url=http://www.appennino4p.it/colombano|titolo=Dalla preistoria all'età colombaniana}}</ref>
==
{{NN|storia|aprile 2017}}
{{Vedi anche|Storia di Bobbio}}
[[File:Regio IX Liguria.jpg|thumb|Il Castrum di Bobbio nella Regio IX Liguria Augustea]]
=== Nascita della città (dal IV al VII secolo) ===
Nell'area dove sorge Bobbio i primi insediamenti umani risalgono all'[[età del bronzo]] ed in seguito vi si stabilirono i [[Liguri]], i [[Celti]], i [[Boi]] e nel [[IV secolo]] arrivarono i romani.<ref>{{Cita|Cinzia Rando - 35 borghi|p. 6}}.</ref>
Il nucleo romano di ''Bobium'' risale probabilmente al periodo della romanizzazione antecedente il [[IV secolo]] durante la prima dominazione del territorio di [[Velleia]], nel [[pagus]] denominato ''Bagiennus''.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/bobbio_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/|titolo=Bobbio su Treccani |data= |accesso= }}</ref>
Quando nella seconda metà del [[VI secolo]] i [[Longobardi]] scesero in [[Italia]] e conquistarono [[Pavia]], loro capitale dal [[572]], il presidio romano di ''Bobium'' venne assegnato al duca [[Sundrarit]], che prese in concessione anche le saline.
La costruzione dell'[[abbazia di San Colombano]] nel 614 rappresentò un momento fondamentale, per alcuni una seconda fondazione di Bobbio, e da quel momento il complesso del convento diventò il nucleo centrale urbano.<ref>{{Cita web|url =http://www.sulleormedisancolombano.it/ |titolo = IL CAMMINO DI SAN COLOMBANO: LE TAPPE DI BOBBIO E COLI|sito =sulleormedisancolombano.it |accesso = 24 aprile 2019}}</ref>
[[File:San Colombano.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[San Colombano]]]]
[[File:Bobbio-abbazia di san colombano-esterno6.jpg|thumb|L'[[Abbazia di San Colombano]]]] Durante l'Alto Medioevo Bobbio, come lo fu in seguito [[Montecassino]], fu uno dei più importanti centri culturali europei,<ref name=":Bertolin - Emilia Romagna">{{Cita|Paolo Bertolin et al. (testi) - Emilia Romagna|p. 55}}.</ref> riferimento per la sua biblioteca dello [[Scriptorium di Bobbio]], collegata con i vari monasteri sparsi in Italia e all'estero.
=== Dal VII all'VIII secolo ===
I [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] nel 774 conquistarono [[Pavia]] e questo contribuì alla caduta del [[Regno longobardo]]. Con il nuovo dominio il monastero ottenne privilegi imperiali e possedimenti in molte parti dell'[[Italia settentrionale]].<ref>{{Cita|Cinzia Rando - 35 borghi|pp.7,8}}.</ref>
Nell'[[834]] venne nominato abate [[Wala]], cugino dell'[[Imperatore del Sacro Romano Impero|imperatore]] Carlo e suo consigliere.
[[File:Italiabizantino-lombarda-pt.svg|lang=it|left|thumb|L'Italia suddivisa fra longobardi e bizantini]]
=== Dal IX all'XI secolo ===
Vi furono edificati numerosi castelli e fortificazioni sul territorio a protezione anche religiosa, specie nel periodo delle invasioni [[musulmani|musulmane]].
Nell'[[883]] l'abate Agilulfo iniziò la costruzione del nuovo monastero dove si trova nel ventunesimo secolo; nel [[X secolo]] iniziò la prima decadenza anche per l'affievolirsi della protezione imperiale e papale e molti feudi passarono direttamente agli Obertenghi e poi ai vari rami famigliari. Una ripresa la si deve attorno al [[983]] all'abate Gerberto di Aurillac, futuro [[papa Silvestro II]].
[[File:Duomo di Bobbio 2009.JPG|thumb|Il [[Duomo di Bobbio]], dall'XI secolo nuovo centro del potere cittadino|right|250px]]
Il 14 febbraio del [[1014]], grazie all'interessamento dell'imperatore [[Enrico II il Santo|Enrico II]], Bobbio divenne [[sede vescovile]], ottiene il [[titolo di città]] e si forma il [[Comune medievale|comune cittadino]]. Primo vescovo fu l'abate ''Pietroaldo'', che assommò le due cariche (divenendo quindi ''abate-vescovo'' con [[diocesi esente]], ossia soggetta alla Santa Sede). L'unione delle due cariche venne scissa immediatamente dopo Pietroaldo, il monastero quindi come abbazia territoriale continuò ad avere un abate e la sede vescovile il vescovo con due amministrazioni e circostrizioni separate. Nel [[1046]] il vescovo Luisone ricevette il titolo di [[conte]] elevando quindi il feudo imperiale a [[Contea (circoscrizione)|Contea vescovile]]. Il [[vescovo-conte]] Guarnerio ([[1073]] - [[1095]]) iniziò a costruire la nuova cattedrale, ma la sua politica, favorevole a [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], lo fece cadere in disgrazia. [[Scomunica]]to nel [[1081]], nel [[1095]] abbandonò la cattedra vescovile e la contea.
=== Dal XII all XV secolo ===
Nel [[1133]] la diocesi di Bobbio, fino ad allora [[diocesi esente]], diventò [[diocesi suffraganea]] alla nuova [[sede metropolitana]] di [[arcidiocesi di Genova|Genova]].
[[File:Contea di Bobbio.jpg|thumb|left|La Contea di Bobbio (dalla Carta del Borgonio, secolo XVII)]] La Contea di Bobbio fu ridotta alla Val Trebbia fino a [[Torriglia]], alla Val d'Aveto fino a Santo Stefano d'Aveto (Ge), all'Oltrepò, alla Val Tidone ([[Pecorara]], [[Pianello Val Tidone]]) e alla Val Curone; gli altri feudi sono persi e dati agli [[Obertenghi]] e ciò verrà confermato anche dall'imperatore Federico il Barbarossa nel [[1164]], che toglierà altri territori alla Contea a vantaggio dei [[Malaspina]] discendenti dagli Obertenghi.
Nel febbraio [[1208]] [[papa Innocenzo III]] tolse all'abate la carica di [[abate mitrato]] e sottomise definitivamente l'abbazia al vescovo di Bobbio, ossia a quell'episcopato che proprio al monastero doveva la sua nascita. Inoltre sopprimendo l'abbazia territoriale di Bobbio (abbatia nullius dioecesis) tolse al monastero le rimanenti proprietà monastiche, terriere e feudali piemontesi, lombarde, emiliani, venete e toscane, assogettandole ai vescovi locali delle diocesi di pertinenza territoriale, tranne l'arcidiocesi genovese cui dipendeva già la diocesi bobbiese e che deteneva buoni rapporti con l'abate.
Il Duomo romanico risale all'XI secolo, il monastero di San Francesco (visibile vicino all'omonima piazza) è del 1230.
[[File:Castello di Bobbio.jpg|thumb|Il [[Castello Malaspiniano (Bobbio)|castello Malaspina-Dal Verme]] sede del potere dal '300|right|230px]]
Il primo comune esistente dal 1014 diventò di tipo consolare agli inizi del [[XII secolo]] e nel [[1176]] entrò a far parte della [[Lega Lombarda]] partecipando con il suo esercito alla [[battaglia di Legnano]] fatto che non venne perdonato nella successiva [[pace di Costanza]] del [[1183]]. Nel [[1216]] il comune di Bobbio si trasforma con i nuovi statuti in comune podestarile. Nel [[1304]] diviene Signoria sotto Corradino [[Malaspina]] che vi costruì il castello sopra l'antico monastero [[protoromanico]]. Verso la fine del XII secolo la città venne cinta da mura, ancora visibili in alcuni punti, con cinque porte: Frangula, Alcarina, Agazza, Legleria e Nova. Il tessuto urbano crebbe attorno al complesso monastico del IX secolo; durante il XIV secolo venne diviso in terzieri: del Castello, del Duomo, di Porta Nova.
Nel [[1341]] passò ai [[Visconti]] e poi dal [[1387]] ai conti feudatari [[Dal Verme]] (infeudati dal [[1436]]), assieme alla contea di [[Voghera]] con l'Oltrepò ed ai feudi vermeschi, ed alle signorie di [[Zavattarello]], [[Romagnese]] di [[Pecorara]] e la sua valle, [[Pianello Val Tidone]], [[Borgonovo Val Tidone]], [[Castel San Giovanni]] (perso nel [[1485]]) [[Sarmato]] e della val Tidone e della [[Valsassina]] (perso nel [[1647]]), fino all'abolizione dei feudi in epoca napoleonica nel [[1805]].
=== Dal XVI al XVIII secolo ===
[[File:Mappa Provincia di Bobbio.jpg|thumb|upright=0.7|left|La [[Provincia di Bobbio]]]]
[[File:– Ordines, sententiae et decreta et aliae Scripturae noviter reperta in Archivio Inclitae Civitatis Bobbii, 1698 – BEIC 11406774.jpg|thumb|upright|''Ordini, decisioni e risoluzioni e altri scritti recentemente scoperti negli archivi della gloriosa città di Bobbio'' (''Ordines, sententiae et decreta et aliae Scripturae noviter reperta in Archivio Inclitae Civitatis Bobbii''), 1698]]
Dopo varie vicissitudini nel [[1516]] Bobbio diviene ''marchesato'' e comprende varie contee [Bobbio e Voghera, Tortona (con il vescovado) e le signorie dei Malaspina], nel [[1593]] Voghera diventa autonoma sotto un'altra signoria, ma sempre sotto il Marchesato.
Nel [[1743]] Bobbio passa ai [[Casa Savoia|Savoia]] e l'antica contea è trasformata in [[Provincia di Bobbio]], fino al [[1861]]; nel [[1770]] il Marchesato rimasto solo come titolo onorifico, ed ormai superato, è abolito.
Nel [[1797]] con l'abolizione dei feudi imperiali da parte di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e il riordinamento dei territori Bobbio diviene ''arrondissement'' francese (le province erano state abolite).
=== XIX secolo ===
Dal [[1801]] la città ed il territorio, assieme al [[Regno di Sardegna]], vengono annessi alla [[Francia]].
Nel [[1815]], caduto l'[[Impero Napoleonico]], Bobbio torna nel Regno di Sardegna e sempre come capoluogo dell'[[Provincia di Bobbio|omonima provincia]], compresa ora nella [[Province del Regno di Sardegna#Divisione di Genova|Divisione di Genova]].
Con l'emanazione del [[Decreto Rattazzi]] (1859), operativo dal [[1861]] la provincia venne sostituita dall'[[Circondario di Bobbio|omonimo circondario]], senza modifiche territoriali, ma nell'ambito della nuova [[Provincia di Pavia]]. Nel [[1923]] il circondario fu soppresso (il suo territorio venne suddiviso fra le province di Pavia, Genova e Piacenza) e la città aggregata alla [[Provincia di Piacenza]].<ref>[[s:R.D. 8 luglio 1923, n. 1726 - Soppressione della circoscrizione circondariale di Bobbio e aggregazione dei Comuni che ne fanno parte alle circoscrizioni territoriali delle provincie di Genova, Piacenza e Pavia|Regio Decreto 8 luglio 1923, n. 1726]]</ref> In quell'anno venne anche soppresso il Tribunale mandamentale.
Dopo il passaggio della frazione di [[Dezza (Bobbio)|Dezza]] e del suo territorio, fino al [[1746]] sotto [[Brallo di Pregola]] e poi sotto Bobbio, nel [[1766]] si hanno i passaggi di Castellina, Cà di Malosso, Boschini, Casa Uccellone, Casa Costa, Colorazze per la ridefinizione dei confini con il Ducato di Parma e Piacenza, mentre nel [[1923]] il comune di Bobbio incorporerà le frazioni di Bertuzzi e Callegari, prima sotto il comune di [[Coli]], nel [[1927]] la frazione Mezzano Scotti viene scorporata dal comune di [[Travo]] e viene aggregata al comune di Bobbio.
Nel [[1925]] si formò il [[Circondario di Bobbio (1925)|nuovo circondario di Bobbio]] nella provincia di Piacenza a cui venivano uniti i comuni di [[Coli]] e [[Pecorara]]<ref>[[s:R.D. 2 aprile 1925, n. 589 - Istituzione della circoscrizione circondariale di Bobbio, in provincia di Piacenza|Regio Decreto 15 novembre 1925, n. 2011]]</ref>. Già modificato nel 1926, con il burrascoso ritorno sotto Pavia dei comuni di Romagnese, Ruino e Zavattarello dopo la cosiddetta ''Marcia su Bobbio'' e i referendum comunali che seguirono<ref>{{cita web|url=https://www.cmop.it/la-comunita-montana/cenni-storici/|titolo=Cenni storici - Comunità montana Oltrepò pavese|accesso=15 marzo 2020}}</ref><ref>[http://test.terraria.com/cmop/territorio/note.html La marcia su Bobbio e la Provincia Madre] tratto dal testo ''Dai Malaspina all'ultimo dopoguerra''</ref><ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge |anno=1926 |mese=12 |giorno=23 |numero=2246 |titolo= Modificazione della circoscrizione territoriale delle provincie di Parma, Pavia e Piacenza. |articolo=2}}</ref>, ebbe un'esistenza effimera: nel [[1927]] il riordino delle circoscrizioni provinciali comportò la soppressione di tutti i circondari italiani<ref>[[s:R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1 - Riordinamento delle circoscrizioni provinciali|R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 3]]</ref>.
=== XX e XXI secolo ===
[[File:Bobbio-monumento ai caduti.jpg|thumb|left|Il Monumento ai caduti nei giardini di piazza S. Francesco]]
[[File:Repubblica di Bobbio.jpg|thumb|Cartello a ricordo della storica [[Repubblica di Bobbio]]]]
Durante la [[Seconda guerra mondiale]], venne liberata dal [[Resistenza italiana|movimento resistenziale]] nell'estate del [[1944]], comandato dal Ten. [[Fausto Cossu]]<ref name=partigianisardi>[http://www.mulastonino.org/docs/antifascisti%20e%20parigiani%20sardi.pdf Antifascisti e partigiani sardi - Tonino Mulas] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131029195734/http://www.mulastonino.org/docs/antifascisti%20e%20parigiani%20sardi.pdf |data=29 ottobre 2013 }}</ref>, ufficiale dei [[carabinieri]] che fra la fine del 1943 e il gennaio del 1944 formò dapprima la Banda La Senese, poi Compagnia Carabinieri Patrioti e divenne comandante dell'intera divisione GL piacentina. Si formò quindi la [[Repubblica di Bobbio]]<ref name=istmodena>{{Cita web |url=https://www.comune.modena.it/istitutostorico/page4.php?id=193&nlevel=3 |titolo=Istituto Storico Modena |accesso=5 novembre 2018 |dataarchivio=12 dicembre 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221212141851/https://www.comune.modena.it/istitutostorico/page4.php?id=193&nlevel=3 |urlmorto=sì }}</ref> estesa per circa 90 km da [[Rivergaro]] a [[Torriglia]] con propaggini in Oltrepò e Val Tidone e Val d'Aveto. Radio Londra annunciò «Bobbio, la prima città del Nord Italia è liberata».
La "Repubblica" fu operativa dal 7 luglio fino al 27 agosto del 1944, quando venne nuovamente occupata da truppe della [[Repubblica sociale italiana|R.S.I.]].<br />La città ebbe un'amministrazione partigiana e fu uno dei primi esempi di "Città libere" del nord Italia.
Il 17 luglio 1908 si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria della Trebbia che devastò case e campagne soprattutto nel territorio del mandamento di Ottone, con gravi danni nell'abitato di [[Gorreto]], distruggendo cinque ponti lungo la [[Strada statale 45 di Val Trebbia|statale 45]] interrompendo le comunicazioni stradali fra Ottone e Torriglia, e la linea telegrafica fra Bobbio e Genova. Danni ed allagamenti anche nel piacentino a [[Rivergaro]] e a [[Sant'Antonio a Trebbia]] nei pressi di Piacenza, i danni maggiori alle campagne piacentine con la distruzione dei raccolti specie di frumento; furono messi in salvo molti materiali, bestiame e persone grazie al pronto preavviso telegrafico partito da Bobbio prima dell'imminente piena<ref>{{cita news|pubblicazione=La Trebbia|data=26 luglio 1908}}</ref>.
Distruzioni imponenti e danni più ingenti si verificarono, invece, con l'alluvione che colpì la val Trebbia il 19 settembre 1953, causata da un nubifragio che portò alla caduta di {{M|280|ul=mm}} di pioggia che in poche ore interessò la parte alta della valle, dal genovese fino a Marsaglia, e che provocò 10 morti, imponenti distruzioni e ingenti danni tra i quali in alta valle la messa in fuori uso di numerose centrali elettriche, l'interruzione della strada statale 45 con numerose frane e il crollo del ponte sul fiume a Marsaglia<ref>{{cita news|url=http://www.altavaltrebbia.net/val-trebbia-di-ieri/805-nubifragio-1953.html|titolo=Tutta l'alta Val Trebbia colpita da nubifragio senza precedenti|pubblicazione=La Trebbia|data=25 settembre 1953|accesso=5 agosto 2019|dataarchivio=5 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190805083713/http://www.altavaltrebbia.net/val-trebbia-di-ieri/805-nubifragio-1953.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>Gigi Pasquali, ''Cento anni di storia bobbiese - 1903-2003'', tratto dagli articoli del settimanale bobbiese ''La trebbia'', Bobbio 2003, Capitolo 2: Il fiume Trebbia pp.15-27</ref>, che fu poi ricostruito tra il 1958 e il 1959 su progetto di [[Riccardo Morandi]]<ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/news/cronaca/2018/08/29/anche-a-marsaglia-un-ponte-morandi-costruito-nel-59-e-ristrutturato-nel-2006-presenta-segni-di-degrado-la-segnalazione/|titolo=Anche a Marsaglia un ponte "Morandi": presenta segni di degrado|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]|data=29 agosto 2018}}</ref>.
Nella notte del 14 settembre [[2015]] una parte della provincia di Piacenza fu devastata dalle esondazioni improvvise del [[Nure]] dell'[[Aveto]] e della [[Trebbia]], dovute al maltempo e ad ammassi di detriti, che causarono danni ingenti, il crollo del Ponte di Barberino sulla Trebbia<ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/news/cronaca/2015/09/14/bobbio-crollato-il-ponte-di-barberino-spezzati-i-tubi-del-gas/|titolo=Bobbio, crollato il ponte di Barberino. Spezzati i tubi del gas|data=14 settembre 2015|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]}}</ref> e la morte di tre persone in val Nure. Le località più colpite furono [[Roncaglia]], [[Pontenure]], [[Ponte dell'Olio]], [[Bettola]], [[Farini]], [[Ferriere (Italia)|Ferriere]], [[Rivergaro]], Bobbio, [[Corte Brugnatella]] e [[Ottone (Italia)|Ottone]]<ref>{{cita news|url=https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/geologia/geologia/dissesto-idrogeologico/rapporti-sulle-frane/rapporto-evento-alluvionale-14-09-2015|titolo=RAPPORTO SULL’EVENTO ALLUVIONALE DEL 14 SETTEMBRE 2015|data=febbraio 2016|pubblicazione=Arpae Emilia Romagna - Servizio Idro Meteo Clima Servizio Sismico, Geologico e dei Suoli}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/tag/alluvione-2015/|titolo=#alluvione_2015 - tutti gli articoli dal 14 settembre 2015 al 14 settembre 2021|data=14 settembre 2015-14 settembre 2021|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/wp-content/uploads/2016/09/DIOCESI_REPORT_ALLUVIONE.pdf|titolo=Ad un anno dall'alluvione: Ripartiamo insieme - Report sulle iniziative di prossimità e sostegno avviate dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio|data=settembre 2016|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]}}</ref>; colpita anche l'alta val d'Aveto genovese nei comuni di [[Rezzoaglio]] e [[Santo Stefano d'Aveto]]<ref>{{cita news|url=https://www.ilsecoloxix.it/levante/2015/09/28/news/alluvione-in-val-d-aveto-conto-da-6-5-milioni-1.31692230|titolo=Alluvione in val d’Aveto, conto da 6,5 milioni|data=28 settembre 2015|pubblicazione=[[Il Secolo XIX]], edizione del Levante}}</ref>, l'alta Val Trebbia genovese nei comuni di [[Gorreto]], [[Propata]], [[Torriglia]] e i limitrofi comuni di [[Montoggio]] e [[Valbrevenna]] in alta val Scrivia<ref>{{Cita news|autore=Cristina Oneto|url=https://www.teleradiopace.tv/2015/09/21/un-milione-e-100mila-euro-per-i-comuni-alluvionati/|titolo=Un milione e 100mila euro per i comuni alluvionati|pubblicazione=TeleRadioPace Chiavari|data=21 settembre 2015|accesso=16 novembre 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230909104337/https://www.teleradiopace.tv/2015/09/21/un-milione-e-100mila-euro-per-i-comuni-alluvionati/|dataarchivio=9 settembre 2023|urlmorto=no}}</ref>.
Bobbio è inoltre sede di un'ampia [[circoscrizione elettorale]] della media Val Trebbia e del Comando compagnia Carabinieri. Vi è inoltre un distretto giudiziario con il [[Giudice di pace]].
[[File:Bobbio panorama2 big.jpg|thumb|Panorama del centro storico di Bobbio, dal castello al ponte Gobbo|left|350px]]Considerata la presenza delle spoglie mortali di San Colombano, la città è stata spesso meta di alte personalità straniere, tra cui capi di Stato [[Irlanda|irlandesi]], presidenti del [[Parlamento europeo]] e membri del corpo diplomatico.
=== Simboli ===
[[File:Coat of arms of Bobbio.svg|thumb|left|upright=0.5|Stemma del Comune]]
[[File:Bobbio-Gonfalone.png|thumb|upright=0.5|Gonfalone della Città di Bobbio]]
{{citazione|D'argento alla croce di rosso, accantonata nella parte superiore da due colombi al naturale, posati sui bracci laterali della croce. Corona di città.|Descrizione araldica dello stemma del Comune di Bobbio}}
Lo stemma della Città di Bobbio<ref>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=3757|titolo=Stemma Comune di Bobbio|accesso=10 giugno 2014|editore=araldicacivica.it|dataarchivio=13 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160313115355/http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=3757|urlmorto=sì}}</ref> è costituito da uno [[Scudo francese moderno|scudo sannitico]] di color [[Argento (araldico)|argento]] o bianco su cui è sovrapposta una [[Croce (araldica)|croce]] [[Rosso (araldica)|rossa]], accantonata nella parte superiore da due colombe bianche al naturale, posati sui bracci laterali della croce, una a destra e l'altra a sinistra nella parte alta e che si guardano tra loro, simbolo di [[San Colombano abate|San Colombano]].
Lo scudo è [[Timbro (araldica)|timbrato]] da una [[corona (araldica)|corona]] da [[Città d'Italia|città]] nera o oro.
Il tutto è racchiuso ai lati da un ramo di [[alloro]] e uno di [[quercia]], legati insieme da un nastro [[tricolore]].
La corona di città risale alla concessione imperiale e papale con decreto del 14 febbraio [[1014]] dell'Imperatore [[Enrico II di Sassonia]] con ratifica di [[Papa Benedetto VIII]] sempre a fine febbraio 1014.
Lo [[stemma]] è stato approvato con Decreto CG dell'8 novembre [[1929]].
Lo stemma riprende le insegne storiche del Comune di [[Milano]], infatti nel [[1167]], col giuramento di [[Pontida]], si costituì tra le principali città del nord Italia tra cui aderì anche Bobbio assieme a Piacenza, la [[Lega Lombarda]], con lo scopo di combattere l'[[Federico Barbarossa|Imperatore]] e conquistare l'indipendenza. La Lega adottò come simbolo l'emblema di Milano. Nel 1176, nella trionfale [[battaglia di Legnano]], l'emblema sventolò issato sul "[[carroccio]]".
Da quel momento l'emblema milanese diventò simbolo di autorità e autonomia, e Bobbio assieme a molte città del Nord Italia lo adottarono.
Lo stemma è riprodotto anche sull'antico sepolcro del Santo nella cripta dell'[[Abbazia di San Colombano|Abbazia]].
Il profilo araldico del [[gonfalone]] della città di Bobbio è costituito da un drappo azzurro, merlato all'estremità inferiore e recante nel mezzo lo stemma cittadino, sormontato dalla dicitura in oro "CITTA' DI BOBBIO".
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Concessione dell'Imperatore [[Enrico II di Sassonia]] con ratifica di [[papa Benedetto VIII]]<ref>{{Cita web |url=http://www.araldicacivica.it/comuni/comune/?id=3757 |titolo=Copia archiviata |accesso=7 dicembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220153214/http://www.araldicacivica.it/comuni/comune/?id=3757 |dataarchivio=20 dicembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
| data = [[14 febbraio]] [[1014]]
}}Confermato poi con D.C.G. (Decreto del Capo del Governo) 8 novembre [[1929]]<ref name="ACSFascCom">{{Cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1097 |titolo= Bobbio |sito= ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali}}</ref>
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Chiesa di San Policarpo di Ceci - Bobbio.jpg|thumb|left|verticale=0.7|La chiesa di San Policarpo di Ceci]]
[[File:Bobbio-abbazia di san colombano-esterno1.jpg|thumb|verticale=0.7|Piazza Santa Fara con l'Abbazia]]
[[File:Chiesa di San Pietro di Dezza - Bobbio.jpg|thumb|verticale=0.7|La chiesa di S. Pietro di Dezza]]
[[File:Bobbio-santuario della madonna dell'aiuto1.jpg|thumb|Il Santuario dell'Aiuto|right|150px]]
* [[Abbazia di San Colombano]] (Basilica in piazza S. Colombano<ref>{{Chieseitaliane|39342|Basilica di San Colombano Abate <Bobbio>|stampa=sì}}</ref>, Monastero e musei, Porticato e giardini di piazza S. Fara) (IX secolo)
* [[Duomo di Bobbio]] (Cattedrale di S. M. Assunta<ref>{{Chieseitaliane|39334|Chiesa di Santa Maria Assunta <Bobbio>|stampa=sì}}</ref>, Palazzo Vescovile, [[Museo diocesano di Bobbio|Museo diocesano della Cattedrale]], Antico seminario e Archivi storici Bobiensi) (XI secolo)
* [[Chiesa di San Lorenzo (Bobbio)|Chiesa di San Lorenzo]]<ref>{{Chieseitaliane|39346|Chiesa di San Lorenzo <Bobbio>|stampa=sì}}</ref> (XII secolo)
* [[Chiesa di San Nicola (Bobbio)|Ex chiesa e convento di San Nicola]] (XVII secolo)
* [[Monastero di San Francesco]] (XIII secolo)
* [[Santuario della Madonna dell'Aiuto (Bobbio)|Santuario della Madonna dell'Aiuto]]<ref>{{Chieseitaliane|39344|Santuario della Beata Vergine dell′Aiuto <Bobbio>}}</ref> (XIV secolo)
* Ex Chiesa della Madonna delle Grazie (ex ospedale-farmacia monastica del IX secolo, cinematografo dal 1910 e ostello)
* Convento delle suore [[Figlie di Maria Santissima dell'Orto|Gianelline]] (istituto ex collegio sorto nel 1960)
* Monastero di Santa Chiara (Clarisse) (XV secolo)
* Nuovo Seminario Vescovile (edificato da mons. [[Pietro Zuccarino]] nel 1957)
* Statua monumentale di [[San Colombano]], posta all'entrata del paese per chi proviene da Piacenza
* Statua monumentale di [[Antonio Maria Gianelli|Sant'Antonio Gianelli]], posta all'entrata del paese per chi proviene da Genova
=== Architetture civili ===
* Antiche Carceri di Bobbio e Mulino del Monastero (struttura monastica IX secolo)
* Antico quartiere alto medievale Castellaro con il porticato (IX secolo)
* Piazza del Duomo, gli antichi portici e gli storici Palazzi Bobiensi fra cui:
** Palazzo Brugnatelli (portici del XIII secolo, antica meridiana e capitello cubico con antica testa apotropaica)
[[File:Chiesa di San Lorenzo di Bobbio.jpg|thumb|La chiesa di San Lorenzo|left|150px]]
** Palazzo della Farmacia (XV secolo)
* Mulino del Vescovado (mulino medioevale del vicolo Pertusello, edificio privato, del XII secolo)
[[File:Bobbio-panorama2.jpg|thumb|Panorama di Bobbio e l'Abbazia dal castello|left|280px]]
* Palazzo Castelli di Porta Nova (XVII secolo)
* Palazzo Agazzi di Porta Nova con i portici (XV secolo)
* Palazzo Alcarini e della regina longobarda Teodolinda (XIV secolo)<ref>[http://www.comune.bobbio.pc.it/sottolivello.asp?idsa=13&idam=&idbox=20&idvocebox=166 Palazzo Alcarini - Comune di Bobbio]</ref>
[[File:Bobbio-piazza.jpg|thumb|Piazza San Francesco con la fontana|right|200px]]
* Piazza San Francesco (fontana, giardini, monumento ai caduti)
* Foro Boario (ex mercato della fiera medioevale del bestiame, successivamente diventato parcheggio pubblico)
* Vecchio Ospedale (XVIII secolo)
[[File:Casa di teodolinda.jpg|thumb|Palazzo Alcarini o di [[Teodolinda]]|left|130px]]
* [[Palazzo Comunale (Bobbio)|Palazzo Comunale]] (sala Auditorium S. Chiara, archivio storico, centro culturale e biblioteca)
* Antica locanda alla Paolina (edificio medioevale, in seguito privato, ristrutturato con l'insegna postale)
* Palazzo Calvi (XV secolo)
* Palazzo dei Donati con il vicolo della Stretta (XV secolo)
[[File:Comune di Bobbio - Palazzo Comunale.jpg|thumb|Il Municipio ex monastero di S. Chiara|right|250px]]
* Palazzo Buelli (XVI secolo)
* Palazzo Olmi (XVII secolo)<ref>[http://www.comune.bobbio.pc.it/sottolivello.asp?idsa=16&idam=&idbox=20&idvocebox=166 Palazzo Olmi - Comune di Bobbio]</ref>
* [[Palazzo Malaspina (Bobbio)|Palazzo Malaspina]] (XII secolo)
* Piazza di Porta Fringuella (portici del XII secolo)
* Mulino del Comune (XII secolo rimaneggiato)
* Antica contrada di S. Giuseppe (edifici in pietra del XII secolo)
* Mulino contrada S. Giuseppe (XII secolo)
* Palazzo Tamburelli e ostello comunale (XVIII secolo)
* [[Ponte Gobbo|Ponte Vecchio o Gobbo]] (simbolo della città - epoca romana e successiva)
[[File:Bobbio bridge.jpg|thumb|left|Il Ponte Vecchio o Gobbo, dall'antichità il simbolo della città]]
* Il Borgo le antiche mura e il Mulino Ocelli (XII secolo)
* Torretta di Valgrana (XIII secolo)
* Ponte di San Martino
* Villa Renati (edificio privato sorto sui resti del monastero di S. Martino del VII secolo)
* [[Terme di Bobbio]]
* [[Terme di Bobbio#Fonte termale di Rio Foino|Terme di rio Foino]] (300 m. dopo il Ponte Gobbo, sorgente e vasche ad accesso libero)
=== Architetture militari ===
* [[Castello Malaspiniano (Bobbio)|Castello Malaspina-Dal Verme]]<ref name=":Bertolin - Emilia Romagna"/> (XIV secolo)
* Parco del castello
=== Architetture storiche, religiose e civili dei dintorni ===
* [[Chiesa di San Policarpo (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Policarpo]], nella frazione di Ceci. La chiesa sorse con la cella monastica del [[IX secolo]], l'attuale edificio, documentato nel [[1153]]<ref>{{Chieseitaliane|39338|Chiesa di San Policarpo Martire <Ceci, Bobbio>|stampa=sì}}</ref>, venne ampliato nel 1744 e nel 1938.
* [[Chiesa di San Pietro (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Pietro]], nella frazione di [[Dezza (Bobbio)|Dezza]]. La chiesa sorse con la cella monastica del [[X secolo]]<ref>{{Chieseitaliane|39337|Chiesa di San Pietro Apostolo <Dezza, Bobbio>|stampa=sì}}</ref>, riedificata nel [[XVI secolo]].
* [[Chiesa di San Paolo (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Paolo]], nella frazione di Mezzano Scotti. La chiesa sorse come monastero di S. Paolo<ref>{{Chieseitaliane|62327|Chiesa di San Paolo <Mezzano Scotti, Bobbio>|stampa=sì}}</ref> nell'[[891]], distrutto nel XV secolo, l'attuale edificio venne rimaneggiato fra il XVIII e il XIX secolo.
[[File:Chiesa San Paolo di Mezzano Scotti - Bobbio.jpg|thumb|upright=0.7|La chiesa di S. Paolo di Mezzano]]
* [[Chiesa di San Cristoforo (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Cristoforo]], nell'omonima frazione di [[San Cristoforo (Bobbio)|San Cristoforo]]. La nuova chiesa venne edificata nel [[1910]], in sostituzione della precedente sorta nel [[VII secolo]] come cella monastica di Viulio<ref>{{Chieseitaliane|63574|Chiesa di San Cristoforo <San Cristoforo, Bobbio>|stampa=sì}}</ref> e documentata nel [[972]] di cui ne rimangono pochi ruderi.
[[File:Chiesa S.Cristoforo-Bobbio.jpg|thumb|left|La chiesa di San Cristoforo]]
* [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Carmine]], nella frazione di Santa Maria. La chiesa venne eretta nel [[XV secolo]], in sostituzione della precedente sorta come cella monastica documentata nell'862, e più volte rimaneggiato fra il [[XVII secolo|XVII]] e il [[XVIII secolo]].<ref>{{Chieseitaliane|39339|Chiesa di Santa Maria del Carmine <Santa Maria, Bobbio>|stampa=sì}}</ref>
[[File:Chiesa di Santa Maria del Carmine di Santa Maria - Bobbio.jpg|thumb|left|upright=0.7|La chiesa di Santa Maria]]
* [[Chiesa di Sant'Eustachio (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di Sant'Eustachio]], nella frazione di Vaccarezza, che venne eretta come cella monastica documentata nell'862 e più volte rimaneggiata fino al [[XIX secolo]].<ref>{{Chieseitaliane|39340|Chiesa di Sant'Eustachio Martire <Vaccarezza, Bobbio>|stampa=sì}}</ref>
[[File:Chiesa di Sant'Eustachio di Vaccarezza - Bobbio.jpg|thumb|La chiesa di S. Eustachio di Vaccarezza]]
* [[Santuario di Santa Maria in Monte Penice]] (1460 m. - festa la seconda domenica di settembre), antico luogo di culto forse del [[VII secolo]], documentato nel [[IX secolo]], e ricostruito nel XVII secolo.<ref>{{Chieseitaliane|39345|Santuario della Beata Vergine di Monte Penice <Bobbio>|stampa=sì}}</ref>
[[File:Santuario Madonna del Penice.jpg|thumb|left|Il Santuario della vetta del Penice]]
* Cappelletta dei militari del presidio e operatori RAI, situata sul [[passo del Penice]] poco prima del Santuario.
* Monumento a [[San Colombano]], [[Santo patrono|patrono]] e protettore dei [[motociclismo|motociclisti]]. Situato al [[passo del Penice]] venne inaugurato il 23 novembre del [[2002]] dal primate d'Irlanda Seán Baptist Brady, da Paolo Sesti, presidente della [[Federazione Motociclistica Italiana]] e dall'Associazione Amici di San Colombano.
* Oratorio di San Carlo Borromeo (privato), nella frazione di Poggio d'Areglia, alle dipendenze della parrocchia di Mezzano. Sorto nel [[1610]] come cappella del Castello degli Scotti.
* Oratorio Cuore Immacolato di Maria, nella frazione di Arelli. La chiesetta sorse come cappella della cella monastica del [[X secolo]]<ref>{{Chieseitaliane|62475|Oratorio del Cuore Immacolato di Maria <Arelli, Bobbio>|stampa=sì}}</ref> dipendente dalla chiesa di S. Ambrogio in seguito scomparsa, l'edificio rimaneggiato più volte è alle dipendenze della parrocchia del Duomo.
* Oratorio dello Sposalizio della Vergine (privato), nella frazione di Cadonica. La cappella sorse nel [[XVII secolo]] come cappella del centro monastico sorto nel [[1460]] dopo l'abbandono e la distruzione del Monastero di S. Paolo di Mezzano. L'edificio rimaneggiato nel XIX secolo è alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Cappella di San Lorenzo, nella frazione Case S. Lorenzo di Fosseri, alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Chiesa di Sant'Andrea<ref>{{Chieseitaliane|62328|Oratorio di Sant'Andrea <Mezzano Scotti, Bobbio>|stampa=sì}}</ref>, nella frazione di Cassolo, sorto nel [[XVI secolo]], alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, nella frazione di Castighino o Casteghino. Sorta su di un'antica cappella<ref>{{Chieseitaliane|39335|Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio <Santa Maria, Bobbio>|stampa=sì}}</ref> preesistente nel [[1835]], alle dipendenze della parrocchia di S. Maria.
* Oratorio di San Carlo (privato), nella frazione di Degara. Sorse come cappella di S. Gaudino della cella monastica nel [[X secolo]] per opera del monaco di Bobbio Auderado, nel [[1631]] venne riedificato e dedicato a S. Carlo; alle dipendenze della parrocchia del Duomo.
* Oratorio di San Martino (privato), nella frazione di Fognano. Sorse nel XIX secolo come luogo di culto e di preghiera di [[Antonio Maria Gianelli|Sant'Antonio Gianelli]] nelle vicinanze della villa del vescovado, alle dipendenze della parrocchia del Duomo.
* Oratorio della Madonna del Rosario,<ref>{{Chieseitaliane|62329|Oratorio della Madonna del Rosario <Mezzano Scotti, Bobbio>|stampa=sì}}</ref> nella frazione di Freddezza, sorto nel [[XIII secolo]] come cappella di San Cristoforo, alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Oratorio di San Giovanni Battista e Sant'Enrico II Imperatore (privato), nella frazione di Gorra, alle dipendenze della parrocchia di S. Maria. Edificato nel [[1877]] da Clara Fossa Della Cella, per sua volontà venne dedicato anche a [[Enrico II il Santo|S. Enrico II Imperatore del S.R.I.]], che diede nel 1014 a Bobbio il titolo di città e sede vescovile.<ref>A.Alpegiani ''Le otto Parrocchie e Frammenti di Bobbio'', Ed. Libreria Internazionale Romagnosi (LIR) - Bobbio 2011 - L'oratorio di Gorra, pag. 185</ref>
* Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio, nella frazione di Lagobisione, venne edificata nel [[1970]], in sostituzione della cappella sorta nel 1841 poi restaurata, è alle dipendenze della parrocchia del Duomo.<ref>{{Chieseitaliane|88424|Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio <Lagobisione, Bobbio>|stampa=sì}}</ref>
* Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, nella frazione di Lagobisione. Cappella sorta nel 1841 nel paese, un tempo dipendenza della chiesa di San Carlo di Degara. Restaurata, è stata ricuperata al culto.<ref>{{Chieseitaliane|62476|Beata Vergine di Caravaggio}}</ref>
* Chiesa di San Rocco, nella frazione di Piancasale. La chiesa di origine medioevale, sorse come dipendenza della chiesa di S. Ambrogio successivamente scomparsa, venne riedificata nel [[1855]]<ref>{{Chieseitaliane|62474|Oratorio di San Rocco <Piancasale, Bobbio>|stampa=sì}}</ref> dopo lo sviluppo urbano della frazione, è alle dipendenze della parrocchia del Duomo.
* Oratorio della Madonna di Caravaggio, antico luogo di culto nei pressi della [[Pietra Parcellara]] e della frazione di Brodo, alle dipendenze della parrocchia di Mezzano.
* Oratorio di San Salvatore, nell'antico borgo della frazione omonima. Sorse nel [[975]]<ref>{{Chieseitaliane|39336|Oratorio di San Salvatore <San Salvatore, Bobbio>|stampa=sì}}</ref>, con modifiche successive, come oratorio della cella monastica documentata nel [[IX secolo]], alle dipendenze della parrocchia di S. Colombano.
[[File:Museo etnografico-valtrebbia-ingresso.JPG|thumb|left|upright=0.7|L'ingresso del Museo etnografico di Cassolo]]
* [[Museo etnografico val Trebbia]] (a Callegari di Cassolo)
[[File:Castello del Dego di Bobbio.jpg|thumb|Il castello del Dego di fronte monte Barberino]]
* [[Castello del Dego]] (o di Barberino) (di proprietà privata), fortilizio edificato nel [[XIII secolo]] dei [[Malaspina]].
* Ruderi del Castello di Ajguera, fortilizio sorto nel [[XIV secolo]] da parte degli [[Scotti (famiglia)|Scotti]], distrutto nel [[1516]] dal conte Federico [[Dal Verme]] e ricostruito sempre dagli Scotti, ne rimangono le rovine.
* Castello di Poggio Area, della famiglia Scotti, fortilizio edificato nel [[1488]] nella località Poggio della frazione Areglia (o Area) da parte di Bartolomeo Scotti, distrutto dai [[Dal Verme]] nel 1516, venne riedificato dopo poco, ristrutturato.
* Mulino di Areglia, antico mulino del borgo, macina ancora cereali per l'alimentazione animale.
* L'antico Mulino Erbagrassa (proprietà privata).
* Resti del Castello di Mezzano Scotti (proprietà privata).
* [[Torre di Cadonica]], sorto come nuova sede monastica nel [[1460]] assieme al nuovo monastero, dopo l'abbandono e la distruzione del Monastero di S. Paolo di Mezzano, nei pressi l'Oratorio il Mulino.
* Mulino di Cadonica (privato), edificato dai monaci di Cadonica, nei pressi un antico e ampio cunicolo sotterraneo in pietra ancora visibile, era percorribile anche a dorso di mulo per i traffici del monastero.
* Antica fornace di Canneto, resti dell'antica fornace sorta in epoca romana e rimasta in attività fino al 1950.
* Colonia elioterapica Carenzi, rimangono i resti della colonia del 1937, sorta sulle Terme di S. Ambrogio e che sfruttava anche le sorgenti termali saline di S. Ambrogio.
* Casa rifugio di Villa Gorra (privata), edificata nel [[XVII secolo]] per i viandanti e pellegrini che valicavano il [[Monte Penice|Penice]].
[[File:S.Cristoforo casa fortificata.jpg|thumb|left|La Casa Fortificata nel nucleo storico del borgo di San Cristoforo]]
* Borgo di [[San Cristoforo (Bobbio)|San Cristoforo]], con la Casa Fortificata, edificio del [[IX secolo]] sorto come cella monastica e rimaneggiato assieme alle case adiacenti, nei pressi i resti della cappella di S. Giacomo (privata) trasformata in cascina e cantina. A qualche km sul torrente [[Valle del Carlone|Carlone]], il Mulino Peveri (ora casa privata), sorto nel XIX dopo l'abbandono del vicino e antico Mulino della Cavanna, di cui rimangono i pochi ruderi.
* Casa Fortificata di [[Moglia (Bobbio)|Moglia]] (privata), antico convento documentato nell'[[862]], della locale cella monastica sorta nel VII secolo. L'edificio, rimaneggiato, aveva un refettorio centrale con volta ad arco a cui si affacciavano a cerchio le celle dei monaci e la cucina senza camino era collocata al centro del pavimento. Uno dei pochi esempi architettonici antichi rimasti.<ref>A.Alpegiani ''Le otto Parrocchie e Frammenti di Bobbio'', Ed. Libreria Internazionale Romagnosi (LIR) - Bobbio 2011 - La frazione Moglia, pag. 178</ref>
* Mulino di Piancasale
* Ruderi del Castello dei Monticelli (o Castel Pero), nella località Poggiolo di Vaccarezza, il castello della nobile famiglia dei Monticelli è documentato nel [[XIV secolo]], abbandonato dopo il passaggio ai [[Malaspina]], ne restano poche tracce.
* Villa Costanza (di proprietà privata), antico palazzo dei [[Malaspina]] nella frazione di Vaccarezza.
=== Via degli Abati ===
La Via degli Abati è percorso completo di 192 km da Pavia a Pontremoli passando per Bobbio. È percorribile a piedi o a cavallo o in mountain bike. Rievoca idealmente una delle tante varianti della via Francigena.
=== Altro ===
* [[Monte Penice]]
* Passo Penice e gli impianti sciistici
* Ceci e il centro sportivo di sci di fondo Le Vallette
* Barberino e l'Orrido, il monte è situato alla sponda destra del Trebbia, antico confine romano del [[pagus]] di Bobbio, documentato sempre come confine della Contea di Bobbio nel [[972]], rimase confine del [[Ducato di Parma e Piacenza]] e dell'Emilia fino al [[1923]], quando Bobbio divenne emiliana e piacentina.
* Mezzano Scotti
* Il Borgo di San Salvatore e i meandri sul Trebbia<ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/luoghi-di-interesse-naturalistico/item/trebbia-a-bobbio.html?category_id=243|titolo=Trebbia a Bobbio|data=|accesso=|urlmorto=sì}}</ref>
* Le spiagge sul Trebbia del Lido di San Martino e della Berlina
* Santa Maria
* Sassi Neri
* Antico villaggio del Monte Groppo (ruderi e ritrovamenti neolitici e liguri)
* Pian Perduto
* [[Pietra Corva]]
* Monte Pradegna
* La [[Pietra Parcellara]] e l'oratorio di Brodo, monte raggiungibile da Mezzano Scotti verso le località di Freddezza, Parcellara, Brodo o dal [[Passo della Caldarola]]
* Piccolo borgo di Embrisi, località ormai abbandonata di Embrici sopra Mezzano, vi è la presenza di antichi edifici in pietra locale e manufatti e sculture in arenaria scolpite, di notevole interesse le facce e le testine apotropaiche.<ref>Valentina Cinieri "Embresi. Un borgo da valorizzare" - Ed. Pontegobbo - Bobbio [[2011]] ISBN 978-88-96673-20-1</ref>
* Cascata termale del Carlone e l'antico villaggio di [[San Cristoforo (Bobbio)|San Cristoforo]]<ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/luoghi-di-interesse-naturalistico/item/cascata-termale-del-carlone.html?category_id=243|titolo=Cascata termale del Carlone|data=|accesso=|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Valle del Carlone]]
* Mogliazze, frazione con tipiche case in pietra e tetti in lastre di arenaria.
* Samboceto, piccolo borgo fantasma sopra Mezzano ormai disabitato con tipiche case in pietra e tetti di arenaria.
* Telecchio, piccolo borgo con origini celtico-ligure divenuto cella monastica nel [[X secolo]], circondato dal comune di Coli, legato alla chiesa di [[Eremo di San Michele (Coli)|S. Michele della Spelonca]].
* Bosco del Comune (sulla strada di Dezza ed il passo da Cernaglia di sopra)
* [[Fontana dei Ramari di Bobbio]]
* [[Sentiero medioevale per il Santuario del Monte Penice]]
* [[Via degli Abati]] (Via Romea e derivazione della [[Via Francigena]])
* Passeggiate da Bobbio - Passeggiata dei due ponti: Via Piancasale-Ponte Gobbo-Canneto-Ponte di Coli-Terme di Bobbio, Passeggiata vecchia statale: Bobbio-vecchia statale 45-Cognolo-Barberino-Pradella-Cassolo-Mezzano, Passeggiata del torrente Bobbio: Bobbio-Via Poggio San Desiderio-Campo sportivo-zona Candia-Cerignale-Ca' Bassa-Mulino Erbagrassa-Mulino Omoforte - Vie panoramiche: Bobbio-Strada degli Arelli-Erta-Fognano, Bobbio-Canneto-strada Coli-strada dei Bellocchi-Gambado, Bobbio-Borgo Auxilia-S.Martino-Carana-Pietranera, Bobbio-Via del Bargo-San Cristoforo-Castate Carlone-Moglia-San Martino-Bobbio<ref>[http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/itinerari-e-visite/escursionismo/item/escursione-mogliazze-cascate-termali-del-carlone.html?category_id=384 Escursione Bobbio-Moglia-Cascate termali del Carlone-San Cristoforo-Mogliazze-Bobbio]</ref>, Bobbio-Dezza-Brallo, Bobbio-strada Balzago-Lagobisione-Degara-Centomerli-Mezzano (escursioni a piedi, bicicletta e cavallo)
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Bobbio}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] i cittadini stranieri a Bobbio al 1º gennaio 2023 sono risultati 345 (10,11% tra tutti i residenti).<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=STR&l=it|titolo=Cittadini stranieri Bobbio 2023 |data= |accesso= }}</ref> Le prime comunità per popolazione sopra le 20 unità sono risultate quelle provenienti da (dato 31 dicembre 2021):
#[[Romania]], 74
#[[Macedonia del Nord]], 71
#[[Ucraina]], 68
=== Lingue e dialetti ===
Il [[dialetto bobbiese]], tra [[Dialetto|quelli]] della [[provincia di Piacenza]], ha alcune peculiarità [[Fonetica|fonetiche]], [[Morfologia (linguistica)|morfologiche]] e [[Lessico|lessicali]]. Si differenzia dal più diffuso [[dialetto piacentino]] {{senza fonte|e questo è dovuto alla particolare posizione geografica ed alle sue vicende storiche. Bobbio si trova lungo la via di collegamento tra la [[pianura Padana]] e la [[provincia di Genova]] ed è limitrofo a [[Lombardia]] e [[Piemonte]]. Il suo territorio nel corso dei secoli ha subito le dominazioni di [[liguri]], [[celti]], [[Storia romana|romani]], [[longobardi]], [[franchi]]... Il dialetto locale quindi ha subito modifiche ed influenze ma ha mantenuto caratteristiche uniche.}}
Del dialetto di Bobbio esiste un dizionario, numerosi testi sono scritti in questo dialetto e sono tipici il calendario e il lunario bobbiesi. Le feste locali, folcloristiche e teatrali curate dalla ''Ra familia Bubièiza'' ne mantengono ancora più vitale l'uso.
===
La maggioranza della popolazione si professa [[Chiesa cattolica|cattolica]] ma non ci sono dati aggiornati sulle percentuali dei fedeli praticanti. Bobbio è una delle due sedi vescovili che compongono la [[diocesi di Piacenza-Bobbio]]. Le piccole comunità straniere sono legate alle loro religioni di origine, come la [[Chiesa ortodossa macedone|ortodossa macedone]], la [[Chiesa cattolica in Ucraina|cattolica ucraina]] e la [[Islam|musulmana]].
=== Tradizioni e folclore ===
==== Giubileo di San Colombano ====
Come antica tradizione ogni 50 anni si celebra il giubileo di San Colombano a ricordo della fondazione dell'abbazia e della morte del santo patrono irlandese Colombano. Durante tutto l'anno giubilare hanno luogo numerose attività culturali, sportive, folcloristiche, musicali e gastronomiche.
Ogni anno, inoltre, per la festività patronale del 23 novembre ([[San Colombano]]), si tiene la ''Festa di San Colombano''<ref>http://www.liberta.it/2015/11/23/il-vescovo-gianni-ambrosio-insignito-della-cittadinanza-onoraria-di-bobbio/</ref>, con celebrazione eucaristica e la distribuzione del ''Pane di San Colombano'', una forma di pane gigante riproducente la statua del santo patrono, tagliata poi a pezzi dopo la benedizione del vescovo. La sera precedente viene effettuato il ''Transito di San Colombano''<ref>http://www.liberta.it/2012/11/22/festa-patronale-a-bobbio-stasera-celebrazione-per-il-transito-del-santo/</ref>, con l'accensione di migliaia di lumini, la processione del busto reliquiario nella chiesa abbaziale e la celebrazione della vita del santo. Nel porticato dell'[[Abbazia di San Colombano|abbazia]] si distribuiscono prodotti tipici locali.
===
Ogni anno per l'antico ''Carnevale Bobbiese''<ref>{{cita web|url=http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/eventi/piacenza/piacenza/copy_of_carnevale-di-bobbio|titolo=Carnevale Bobbiese|data=|accesso=|urlmorto=sì}}</ref> si tengono le tradizionali sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati per le vie e piazze del borgo provenienti sia da Bobbio che dai comuni limitrofi della valle e dei dintorni. Non mancano le tipicità gastronomiche legate a questa festa tradizionale, come le gustose chiacchiere e le frittelle. Appuntamento l'ultima domenica di carnevale e come antica tradizione la sfilata si ripeterà per il rito ambrosiano concludendo in piazza Duomo con la ''Pentolaccia'' con i tradizionali cestini appesi fatti di mandorle tritate e caramellate e riempiti di dolciumi, che dovranno essere rotti con un bastone dai bimbi bendati, una festa divertente sia per ragazzi e grandi mascherati, che per famiglie e bambini.
==== Falò di San Giuseppe – ''Fuiè ad San Giusèp'' ====
La [[San Giuseppe#Fal.C3.B2 di san Giuseppe|Festa di San Giuseppe]]<ref>{{Cita news|url=https://www.lastampa.it/viaggi/2015/03/19/news/bobbio-il-rito-antico-per-san-giuseppe-1.35285276/|titolo=Bobbio, il rito antico per San Giuseppe|editore=La Stampa|data=19 marzo 2015|accesso=23 giugno 2024}}</ref> a Bobbio ha una tradizione millenaria. Come è usanza, il [[19 marzo]], giorno in cui la chiesa ricorda San Giuseppe, sul greto del torrente Bobbio, in località Candia, viene acceso intorno alle 20.30, un grande [[Falò]], un rito che segna il passaggio dall'[[inverno]] alla [[primavera]], la ''fuje'', con fogliame, cassette, carta, cartone, tralci di vite, potature, scarti del lavoro dei campi, al suono di un antico ritornello che invoca San Giuseppe affinché faccia tornare la primavera e la bella stagione: un tipico esempio di come ci sia stata un'antichissima commistione tra riti pagani e cristiani (la luce che sconfigge le tenebre), infatti il rito del falò risale all'antico popolo dei [[Liguri]], in occasione del particolare momento astronomico dell'[[equinozio]], poi la tradizione pagana si fuse con quella cristiana [[Monachesimo irlandese|celtico-irlandese]] dei monaci di [[San Colombano]], giunti in epoca [[longobardi|longobarda]]con il santo patrono irlandese fondatore nel 614 della celebre [[Abbazia di San Colombano|Abbazia di Bobbio]]. Tant'è che, sul falò, viene fatto bruciare un fantoccio, la ''vecchia'', simbolo dell'inverno che si sta concludendo. A seconda di come la vecchia brucia vengono tratti gli auspici per la prossima stagione; secondo credenza popolare, se il fantoccio brucia velocemente sarà una bella annata. Attorno al falò, un tempo il più grande tra tutti quelli che ricoprivano la vallata, nei campi e vicino ai cascinali, è offerto un ricco banchetto preparato dalle donne del paese: a tutti bevande calde, vin brulè, salumi, formaggi, vino, frittelle, croccanti e altri dolci tipici della festa.
==== Palio delle contrade ====
Il [[palio]] è una manifestazione di origine medioevale che si tiene l'ultimo fine settimana di giugno è organizzata dalla Pro Loco. Il torneo prevede la sfida dei contradaioli in varie gare di abilità per la conquista del drappo che diventerà trofeo per la contrada vincente.
Le cinque storiche contrade di Bobbio<ref>{{cita web|url=https://quellichepontano.it/paliocontrade/|titolo=Palio delle Contrade}}</ref> prendono il nome dalle altrettante porte d'accesso alla città medioevale già esistenti nel XII secolo: Alcarina (azzurro), Fringuella (verde), Agazza (blu), Legleria (giallo) e Nova (rosso). Il borgo e le contrade si vestono con i colori delle relative contrade. Il corteo storico del palio si svolge il sabato sera precedente il torneo, snodandosi dal ponte gobbo lungo le vie del centro fino a piazza Duomo con il lancio della sfida e una delle varie competizioni previste dal palio.
==== Irlanda in musica ====
[[File:Bobbio - Irlanda in Musica.jpg|thumb|Lo scenario di ''Irlanda in Musica'' di fronte l'[[Abbazia di San Colombano]]]]
Rassegna di concerti serali di musica celtica e irlandese con stand gastronomici, con cui Bobbio celebra il legame tra la Val Trebbia e l'Irlanda nel nome del santo patrono irlandese, fondatore dell'abbazia nel 614. La manifestazione<ref>{{cita web|url=http://www.eventiesagre.it/Eventi_Musicali/8826_Irlanda+In+Musica.html|titolo=Irlanda in Musica |data= |accesso= }}</ref>, organizzata dal comune di Bobbio e il supporto della provincia di Piacenza, prevede in luglio tre giorni di musica dal vivo.
===
Sagra tradizionale serale<ref>{{cita web|url=https://quellichepontano.it/#eventi|titolo=Festa del Pinolo |data= |accesso= }}</ref> con stand gastronomici e musica dal vivo organizzata nel week-end fra la fine di luglio e l'inizio di agosto dalla Pro Loco ''Quelli che Pontano''.
==== Altre manifestazioni ====
Altre manifestazioni si hanno a maggio per [[Ascensione (festività)|Ascensione]]: ''Benedizione delle ciambelline''<ref>http://www.ilpiacenza.it/cultura/bobbio-benedizione-ciambelline.html</ref>, antica processione dal castello con benedizione ''colombaniana'' della natura, della terra e dei suoi frutti; benedizione dei ''buslanin'', ciambelline salate e dolci tradizionali ed il 31 maggio per la fine del mese mariano: ''Processione con la Madonna dell'Aiuto''<ref>http://www.eventiesagre.it/Eventi_Religiosi/21037675_Processione+della+Madonna+dell+Aiuto+in+Bobbio.html</ref>, dal [[Santuario della Madonna dell'Aiuto (Bobbio)|Santuario]] inizia la pressione con la grande statua della Madonna dell'Aiuto per le vie cittadine del centro storico, ai lati delle contrade i lumini accesi e in mezza la strada le composizioni floreali in omaggio alla patrona della città, le chiese e il comune sono aperti e illuminati per l'occasione, ad accompagnare la processione le musiche della banda. Sosta in piazza Duomo con il [[panegirico]] tradizionale e ritorno al santuario per la benedizione finale dei bambini.
==== Leggenda del Ponte Gobbo o Ponte del Diavolo ====
[[File:The Devil's Bridge, Bobbio, Italy.jpg|thumb|left|Il ''"Ponte del Diavolo" o [[Ponte Gobbo]]'']]
La costruzione di un ponte è sempre stata considerata un'opera di grande ingegno, quasi prodigiosa. La nascita di alcuni ponti ha dato quindi origine ad alcune leggende, e non di rado queste avevano come protagonista il diavolo: unire due luoghi che la natura (e Dio) aveva voluto separati era vista da molti come un'opera ''diabolica''. Si aggiunga, in questo caso, che ogni osservatore viene colpito dall'assoluta assenza di ogni simmetria o logica nella disposizione delle arcate del ponte.<ref>{{Cita|Beba Marsano - Vale un viaggio|p. 180}}.</ref> La leggenda che riguarda il [[ponte Gobbo]], detto anche ''ponte Vecchio'' o ''ponte del Diavolo'' narra che San Colombano volesse costruire unire le due sponde del fiume Trebbia.
[[File:BobbioPonteGobbo.JPG|thumb|Il Ponte Vecchio o ''[[Ponte Gobbo]]'' sul fiume Trebbia]]
Il Diavolo si offrì di aiutarlo costruendo un ponte in una sola notte, a patto di avere in cambio l'anima del primo che lo avesse attraversato. San Colombano accettò e il demonio costruì il ponte con l'aiuto di un gruppo diavoli di altezza e corporatura diversa, ognuno dei quali eresse la sua parte in modo personale e difforme dagli altri ottenendo la caratteristica gibbosità ed irregolarità del ponte.
Al mattino il santo monaco tenne fede alla parola data, ma giustificandosi con l'osservazione che il ponte non era stato costruito secondo le regole ingannò il demonio facendovi passare per primo un cane (un'antica tradizione vuole che il primo animale a passare su quegli archi sia stato l'amico orso).
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
* Ospedale di Bobbio
===
Dal [[2006]] è stata insignita della ''[[Bandiera arancione]]'' dal [[Touring Club Italiano]], come centro alto-medioevale di interesse [[turismo|turistico]]-ambientale, che si distingue per un'offerta di eccellenza e accoglienza di qualità. Il riconoscimento fa parte del progetto italiano inserito dall'[[Organizzazione mondiale del turismo]] (''World Tourism Organization'') fra i programmi realizzati per uno [[turismo sostenibile|sviluppo sostenibile del turismo]].
== Cultura ==
=== Editoria ===
Dal 9 luglio [[1903]] a Bobbio si pubblica un settimanale cattolico, chiamato ''La Trebbia''<ref>[https://bobbio.civitascolumbani.it/la-trebbia/come-abbonarsi/ Sito internet del settimanale ''La Trebbia'' - settimanale di Bobbio, Val Trebbia, Aveto e Oltrepenice]</ref>, distribuito nei comuni di Bobbio, [[Coli]], [[Corte Brugnatella]], [[Ottone (Italia)|Ottone]], oltre che su abbonamento in Italia, specie nell'area di Genova, Chiavari, Piacenza, Pavia e Milano, e all'estero. Oltre alle informazioni di interesse religioso, il settimanale s'interessa degli eventi culturali e della cronaca locale del Bobbiese e dei comuni dell'Alta [[Val Trebbia]], della [[Val d'Aveto]] e dell'Oltrepenice (territorio dell'Oltrepò al di là del monte Penice un tempo sotto Bobbio e dei comuni un tempo sotto l'antica contea e poi provincia di Bobbio, ancora oggi nella diocesi di Piacenza-Bobbio e nel vicariato di Bobbio), oltre che della storia e delle tradizioni locali.
=== Cinema ===
Il regista [[Marco Bellocchio]], la cui famiglia è originaria di Bobbio, ha girato in città e nelle immediate vicinanze il suo primo [[film]] di successo, ''[[I pugni in tasca]]'' (1965). Alcuni bobbiesi recitarono nel film come attori non protagonisti e comparse. Marco Bellocchio cura ogni anno attività culturali legate al cinema, in particolare dirigendo il Laboratorio ''Fare cinema'' e il Festival cinematografico [[Bobbio Film Festival|<nowiki>''Bobbio Film Festival''</nowiki>]] (con rappresentazioni nel periodo estivo). Fra il 1999 ed il 2008, nel suo film ''[[Sorelle Mai]]'', Bobbio è di nuovo set cinematografico per raccontare la storia di una ragazzina bobbiese che preferirà vivere con le prozie pur di non lasciare il paese natìo. Nuovamente fra il 2013 ed il 2014 viene girato a Bobbio ''[[Sangue del mio sangue (film 2015)|Sangue del mio sangue]]'', un film in due parti, ambientato nel XVII secolo e in epoca moderna.
=== Musei ===
[[File:Bobbio abbey gallery.JPG|thumb|left|Porticato di piazza S. Fara dell'Abbazia con l'entrata ai musei]]
Il complesso monastico dell'[[Abbazia di San Colombano]] ospita:
* Il [[Museo dell'abbazia di San Colombano]], dal [[1963]] nei locali del monastero dove aveva anticamente sede la biblioteca ed un tempo anche di parte del celebre ''[[Scriptorium di Bobbio]]'', custodisce reperti che spaziano dai primi secoli dell'era cristiana fino alla metà del [[XVI secolo]];
* Il [[Museo della città di Bobbio]], situato nel chiostro interno, nei locali originali del [[IX secolo]], è costituito dall'antico refettorio con il grande affresco della Crocefissione attribuito a [[Bernardino Lanzani]], la sala lavamani delle cucine (divenuto nel rinascimento il laboratorio della biblioteca), il cavedio interno e i sotterranei con la grande cantina con volte a botte e ghiacciaia. Il museo si propone come percorso didattico storico multimediale dell'abbazia, di San Colombano, dello scriptorium e della storia di Bobbio.
L'allestimento museale, dapprima costituito da espositori trasparenti, in cui sono affrontate le tematiche legate alla vita e all'opera di [[Colombano di Bobbio|San Colombano]], la situazione geopolitica dell'Italia Longobarda e all'attività del famoso ''Scriptorium'' è stato trasferito nel corridoio del monastero; mentre negli ultimi anni il museo ha digitalizzato gli allestimenti inserendo postazioni audiovisive multimediali con video, touch screen con anche i codici bobiensi digitalizzati della Biblioteca Ambrosiana di Milano.
* Il [[Museo Collezione Mazzolini]]<ref>{{cita web|url=http://www.sulleormedisancolombano.it/museo-collezione-mazzolini/|titolo=Sito Museo Collezione Marzolini |data= |accesso= }}</ref>, museo d'arte moderna e pinacoteca che ospita la "Collezione Mazzolini" che ha sede nei locali superiori all'antica biblioteca del monastero e scriptorium, locali al piano superiore quindi del Museo dell'Abbazia, che anticamente ospitavano le celle monastiche dei monaci. La collezione comprende 899 opere (872 quadri e le 27 sculture) firmate da nomi di rilievo dell'arte del '900: da Giorgio De Chirico a Massimo Campigli, da Mario Sironi, a Lucio Fontana. La collezione è stata donata dalla signora domenica Rosa Mazzolini di Brugnello di [[Corte Brugnatella]] alla diocesi di Bobbio. Attualmente vi sono in esposizione un centinaio di opere, si prevede in seguito una rotazione per rendere via via visibile tutta la collezione.
* Il [[Museo diocesano di Bobbio|Museo diocesano della Cattedrale]], ospitato nel complesso del [[Duomo di Bobbio]] nelle sale dell'ala destra del piano nobile del ''Palazzo vescovile''.
* Il [[Museo etnografico val Trebbia]] è situato in località Callegari di Cassolo di Bobbio. Nato per volontà della famiglia Magistrati e in particolare di Dino Magistrati, raccoglie gli oggetti della collezione di famiglia, comprendente [[attrezzo|attrezzi]] agricoli, utensili, arredi legati alla vita [[contadino|contadina]].
=== Letteratura ===
Fra i libri della ex biblioteca dell'abbazia, nel 1815, il cardinale [[Angelo Mai]] rinvenne il celebre "[[Palinsesto Ambrosiano]]" ed in seguito altri volumi bobbiesi nella [[Biblioteca Ambrosiana]] e poi nella [[Biblioteca Vaticana]] fra cui nel dicembre del 1819 il [[De re publica]] di [[Marco Tullio Cicerone]], per il quale [[Giacomo Leopardi]] dedico una canzone intitolata “[[Ad Angelo Mai|ad Angelo Maj]]”.
Il cenobio di Bobbio e la sua [[Scriptorium di Bobbio|biblioteca]]– tra le più ricche dei primi secoli del [[medioevo]] – vengono citati nel [[romanzo]] di [[Umberto Eco]] ''[[Il nome della rosa]]''.
=== Musica ===
[[File:Piffero.jpg|thumb|left|''[[Ettore Losini|Bani]]'' il pifferaio]]
Bobbio, che si trova nel territorio delle [[Quattro Province]], vanta una tradizione musicale molto antica, legata all'uso di uno strumento, il [[piffero]], che accompagnato dalla [[fisarmonica]], permette l'esecuzione di un vasto repertorio di brani tradizionali. Questi erano nati per scandire i vari momenti della vita della comunità. Le [[danze delle Quattro Province]] sono un'espressione tipica di ballo legato a musica popolare recuperata in tempi recenti, e tra queste è famosa la ''[[Monferrina#Monferrina delle Quattro Province|monferrina]]'' (localmente ''Bala Ghidon'').
Vi sono brani per il [[carlin di maggio|cantamaggio]], con la variante della festa della [[Santa Croce (festa)|Santa Croce]], il matrimonio, la leva (''Leva levon'' a Santa Maria) e che ricordano luoghi e fatti legati al passato (la canzone del ''Draghin''). Nelle feste da ballo, oltre a [[valzer]], [[polca]] e [[mazurca]] si possono incontrare danze arcaiche come: l'[[alessandrina (danza)|alessandrina]], la [[monferrina]], la [[giga a due]].
Il gruppo musicale de [[I Müsetta]] anima feste e celebrazioni e ha portato queste musiche anche all'estero: in [[Francia]], [[Irlanda]], [[Spagna]] e [[Paesi Bassi]]. Nella frazione di Degara si trova il laboratorio di ''Bani'' dove costruisce pifferi e cornamuse (tra cui la [[müsa]] appenninica); grazie al suo lavoro la tradizione della musica corale, dei balli, delle musiche e della costruzione degli strumenti non andrà persa ma anzi ha trovato nuovo vigore e diffusione anche tra i giovani. Tradizionale appuntamento in Bobbio con la rassegna "Cori d'osteria e Canti popolari".
Dal [[1998]] opera in città il Coro Gerberto<ref>[http://www.corogerberto.eu Sito internet] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081015074557/http://www.corogerberto.eu/ |date=15 ottobre 2008 }} del coro Gerberto.</ref>, riproposizione dell'omonimo coro fondato nel [[1967]] e intitolato all'abate di San Colombano, [[Gerberto di Aurillac]], poi eletto papa col nome di [[Papa Silvestro II|Silvestro II]]. Il repertorio del coro, comprendente trenta elementi, include oltre a canti tradizionali della montagna, anche canti del folklore internazionale e rielaborazione di pezzi di autori moderni. Il coro annovera diverse partecipazioni a concerti e manifestazioni in Italia e all'estero, l'incisione di un album e l'organizzazione delle rassegne corali "Salve o mia montagna", "Cori nel chiostro" e "Concerto di Santo Stefano". Marco Bellocchio ha girato il cortometraggio ''[[Il maestro di coro]]'' assieme al coro, e presentato nel [[2001]] al [[Torino Film Festival]].
=== Cucina ===
{{C|Sezione non conforme a [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Cucina]], carenza di fonti.|cucina|dicembre 2018}}
{{F|centri abitati dell'Emilia-Romagna|arg2=cucina|dicembre 2018|}}
Nell'ambito della [[cucina piacentina]] e della [[cucina emiliana]], la cucina di Bobbio, sensibilmente influenzata da quella [[Cucina lombarda|lombarda]], [[Cucina ligure|ligure]] e [[Cucina piemontese|piemontese]] (perché storicamente legata amministrativamente a quelle regioni fino al passaggio a Piacenza solo dal 1923), si distingue e occupa una posizione di rilievo potendo annoverare una serie di originali piatti tipici locali e dolci che si tramandano da molte generazioni.<ref name="Ricette bobbiesi sul Notiziario">[http://www.ilnotiziariobobbiese.net/wordpress/?p=58 Ricette bobbiesi sul Notiziario]</ref> L'Amministrazione cittadina, con delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 31/07/2018, approvata all'unanimità, ha voluto tutelare le ricette della tradizione bobbiese, come ad esempio i maccheroni alla bobbiese, la torta di mandorle, le lumache alla bobbiese, il bragtòn tanto per citarne alcuni, regole di preparazione che le nonne e le mamme hanno sempre applicato tramandandole ai giorni nostri. Approvando quindi un regolamento attraverso il quale si potrà arrivare al riconoscimento [[Denominazione comunale d'origine|De.Co.]] (denominazione comunale d'origine) nel quale sono previste le procedure per individuare i prodotti che potranno fregiarsi del marchio. Questo significa che si individuerà come dovranno essere preparati i piatti della tradizione e, ad esempio, per i maccheroni alla bobbiese si spiegherà quali sono gli ingredienti per la composizione della pasta e il procedimento per la sua realizzazione, mentre per il condimento si indicherà il tipo di carne e il taglio da utilizzare e i tempi di cottura.<ref>AA.VV., ''Bobbio in cucina'', Edizione a cura del Lions Club Bobbio, 2018, pag. 7-8</ref>
* torta di riso alla bobbiese - ''tùrta ad rìś a ra bubièiśa'', torta di riso, costituita da una base di pasta sfoglia composta di farina, burro, acqua, sale, sulla quale si pone un impasto composto da riso, uova, grana, funghi, cipolla, prezzemolo, acqua, olio, sale e pepe;
* agnolotti o anolini alla bobbiese - ''anvìn a ra bubièiśa'', tipica pasta all'uovo ripiena di stracotto di manzo, pane grattugiato, [[Grana Padano]], uova, [[Myristica fragrans|noce moscata]], sale, qui nella variante bobbiese degli [[anolini]] piacentini o degli [[agnolotti pavesi]] o piemontesi, che si distingue per la forma più grossa a [[Cappelletti|cappelletto]] e per essere tradizionalmente serviti asciutti e conditi con sugo di stracotto, di recente si aggiunge anche la variante piacentina degli anolini a forma più piccola ma sempre a cappelletto ed in brodo;
* Maccheroni bobbiesi (De.Co)<ref>AA.VV., ''Bobbio in cucina'', Edizione a cura del Lions Club Bobbio, 2018, pag. 61</ref> - (''I macaròn fàt cón l'angùcia'' in [[dialetto bobbiese]], nome depositato) - (fatti con l'ago o ferro da calza e conditi con il sugo di stracotto) - (farina, uova, olio o noce di burro, acqua), massima espressione della cucina tipica bobbiese è una pasta all'uovo forata fatta a mano con un ferro da calza (o da uncinetto) di origini medievali, già descritta in un testo del [[XV secolo]], nel ''[[Maestro Martino da Como#Libro de Arte Coquinaria|Liber de Arte Coquinaria]]'' del [[Maestro Martino da Como]], cuoco del [[Patriarcato di Aquileia|Patriarca di Aquileia]] nel [[XV secolo]]. Tradizionalmente e rigorosamente condita con tipico sugo di stracotto di manzo tagliato e sfilacciato al coltello. Non mancano a tavola il 23 novembre giorno di San Colombano, patrono della città, e sono presenti nelle feste più importanti. Sono valorizzati con il marchio [[Denominazione comunale d'origine|De.Co]] dall'amministrazione comunale di Bobbio;
* pinoli bobbiesi - ''pìn'' o ''pini'' [ant. ''pé da lésa'' (piede della slitta per la forma tipica ed il colore)], panetti risultati dall'amalgama di farina, erbette o biete, burro, sale e pepe, ricotta, pane grattato, formaggio Grana o parmigiano o formaggio di pecora grattugiato, uova, noce moscata; alcune varianti prevedono anche l'uso delle patate lesse; conditi con sugo di carne o con burro e salvia o nella variante moderna con sugo di funghi o di salsa di pomodoro e basilico;
* malfatti - ''melfàt'', gnocchetti composti da ricotta e bietole e cotti al forno; altro piatto variante più semplice dei pinoli;
* chicche della nonna, gnocchettini verdi composti da ricotta, bietole, grana, uova, noce moscata, sale; conditi con burro e salvia o con sugo di funghi o pomodoro;
* lasagne alla bobbiese della Vigilia - ''laśàgn ad Nadäl'' o ''laśàgn cóʿ i fònś ad mègar'', cena tipica della vigilia del Natale, come primo di magro, composta da lasagnette di forma irregolare o triangolare o a rombi usati come ritagli di pasta avanzata dalla sfoglia degli agnolotti che si preparavano per il pranzo di Natale; pasta all'uovo condite semplicemente con sugo di funghi o besciamella magra e sugo di funghi;
* bomba di riso di Bobbio - ''bòmba ad rìś ad Bobi'', pasticcio a forma di cupola di riso e di carne (originariamente di piccione con funghi, animelle o tartufi), era il piatto tradizionalmente preparato un tempo per Ferragosto. La storia racconta che fosse il piatto preferito di [[Elisabetta Farnese]], regina di Spagna (1692 - 1766) che conobbe il piatto tipico grazie al suo [[primo ministro]] il cardinale piacentino [[Giulio Alberoni]] che da Bobbio lo portò alla corte spagnola e nelle diplomazie italiane ed europee, la regina Elisabetta ordinò che la bomba di riso fosse presente ogni giorno sulla tavola reale. Composta oggi da riso, spezzatino di vitello e di maiale, salsiccia, pancetta, funghi, concentrato di pomodoro, burro, uova, grana, pane grattato, carota, cipolla, gambo di sedano, alloro, brodo vegetale, olio, sale e pepe;
* {{senza fonte|agnello alla bobbiese, costine di agnello rosolate e cotte in brodo, sale, aglio e prezzemolo}};
* Brachettone di Bobbio (De.Co) (''ar bragtòn'' in [[dialetto bobbiese]], nome depositato), salume da cuocere realizzato con la spalla del maiale conciata, cucita nella cotenna e fatta stagionare fra due fascette di legno<ref>{{Cita web|url=http://www.viedelgusto.it/il-bracton-di-bobbio-salume-della-valtrebbia/|titolo=Il Bractòn di Bobbio, salume della Val Trebbia|autore=|editore=Vie del Gusto|lingua=|accesso=26 marzo 2015|dataarchivio=2 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402183254/http://www.viedelgusto.it/il-bracton-di-bobbio-salume-della-valtrebbia/|urlmorto=sì}}</ref>; viene poi cotto in umido, lessato a fuoco lento. Di tradizione medievale ormai rarissimo in Italia, è originario di Bobbio e del suo circondario, dov'è ancora preparato nelle salumerie artigianali e servito cotto in alcuni ristoranti. Un tempo tipico del Carnevale e per Pasqua (l'antica tradizione norcina bobbiese voleva le famiglie contadine preparassero un brachettone da mangiare nel giorno del Carnevale ed un altro per Pasqua), oggi si serve tutto l'anno, ma specie dall'inverno alla primavera, cotto e tagliato a fette spesse è servito caldo accompagnato con polenta o purea di patate, oppure con legumi vari cucinati in casseruola, come fagioli o lenticchie. È prodotto [[Denominazione comunale d'origine|De.Co.]] a Bobbio;
* Lumache alla bobbiese (De.Co) (''E lümas a ra bubièiśa'' in [[dialetto bobbiese]], nome depositato), lumache in umido, la tradizione vuole che le lumache in umido siano il piatto tipico dei bobbiesi per la vigilia di Natale, come piatto di magro della tradizione monastica [[monachesimo colombaniano|colombaniana]] longobarda. Le [[chiocciola|lumache]] vengono raccolte tassativamente con l'uso dell'apposita zappetta solo nel periodo invernale, quindi "opercolate" (chiuse nel guscio) dal 1º novembre al 28 febbraio, come da ordinanza comunale del [[1987]] che ne vieta la raccolta in erba per proteggerle durante il periodo di riproduzione. Preparazione: lumache pronte lessate, pulite e frollate e poi cucinate a fuoco lento aggiungendo sedano, cipolla, carote, porro, alloro, chiodi di garofano, salsa di pomodoro, brodo, olio, lardo, aglio, prezzemolo, sale e pepe. A dicembre vi è dedicata la "Sagra della lumaca", la più antica del paese, dove si possono acquistare le lumache opercolate e quelle pulite e pronte da cucinare ed anche assaggiarle già cotte offerte dal sodalizio della "Ra Familia Bubièiśa". Sono prodotto [[Denominazione comunale d'origine|De.Co.]] a Bobbio;
* {{senza fonte|Torta di mandorle alla bobbiese (De.Co) (''Ra tùrta d'armandul'' in [[dialetto bobbiese]], nome depositato), tipica ricetta medievale bobbiese, a base di farina di mandorle e mandorle tritate, tuorli d'uovo e albumi con zucchero, nelle varianti morbida, ripiena e secca. È prodotto [[Denominazione comunale d'origine|De.Co.]] a Bobbio}};
* {{senza fonte|[[bonet]] piemontese, presente fra i dolci tipici bobbiesi dopo l'entrata della contea bobbiese nel [[Regno di Sardegna]], nel [[1748]] divenendo [[Provincia di Bobbio|provincia]], assieme a [[Voghera]] ed alla [[Lomellina]] venne introdotto nel capoluogo;}}
* focaccia di Natale - ''a chisóra ad Nadèl'', torta dolce che la tradizione rurale bobbiese e delle campagne vuole accompagnata da mostarda di pere, è composta da farina, zucchero, uova, burro, miele, lievito di birra, latte, uva sultanina, pizzico di sale;
* i ''farsö'', frittelle morbide e croccanti, tipiche di Bobbio e della Val Trebbia, preparate in occasione del [[Carnevale]] bobbiese e soprattutto in occasione della festa di [[San Giuseppe]] attorno ai [[falò]] serali (''ra fuiè'' a Bobbio - ''ra fuià'' in alta val Trebbia), composti da pasta molto lievitata di forma tondeggiante e fritti in olio o strutto;
* il [[croccante]] bobbiese (De.Co) (''U crucànt'' in [[dialetto bobbiese]], nome depositato), dolce delle festività natalizie a base di mandorle dolci scottate e tostate intere e a pezzi, miele e zucchero caramellato. La tradizione del croccante realizzato in forma di cestino è ancora viva. È prodotto [[Denominazione comunale d'origine|De.Co.]] a Bobbio;
* amaro monte Penice, [[Amaro (liquore)|amaro]] tipico prodotto da un infuso di erbe aromatiche.
=== Eventi ===
==== Fiera-mercato di Bobbio ====
Ogni sabato mattina dalle 8 alle 13, durante tutto l'anno si svolge l'antica e tradizionale ''Fiera mercato di Bobbio''.<ref>{{cita web|url=http://www.eventiesagre.it/Mercatini_Vari/21034590_Fiera+Mercato+Di+Bobbio.html|titolo=Fiera Mercato Di Bobbio |data= |accesso= }}</ref> Da tutte le vallate della Val Trebbia e dell'Appennino giungono in città moltissime persone per il mercato. Si compone di numerose bancarelle di tutti i generi: prodotti tipici, alimentari, biologici, oggettistica, abbigliamento, fai da te, macchine ed attrezzi agricoli e giardinaggio, ecc. La fiera mercato è collocata nelle piazze principali e nelle vie cittadine del centro storico. In piazza di Porta Fringuella vi è il banco del pesce fresco.
==== Concorso di pittura estemporanea "Memorial Dino Cella" ====
Il Lions Club Bobbio unitamente all'assessorato alla cultura del Comune di Bobbio organizzano ogni anno per il 1º maggio il concorso di pittura estemporanea "Memorial Dino Cella"<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bobbio.pc.it/Leggi_Articolo.asp?IDArt=375|titolo=Estemporanea e Mostra di pittura Dino Cella}}</ref>, che si propone come finalità lo sviluppo delle arti figurative. La manifestazione, dedicata al pittore Dino Cella, vuole invitare i partecipanti a riprodurre su tela particolari suggestivi e caratteristici della città di Bobbio e dintorni. Il concorso è aperto ad artisti professionisti e dilettanti.<ref>{{Cita web|url =https://www.ilpiacenza.it/eventi/concorso-pittura-memorial-dino-cella-bobbio-1-maggio-2019.html|titolo =Bobbio, Concorso di pittura estemporanea MEMORIAL DINO CELLA 2019|editore =il Piacenza|accesso = 25 aprile 2019}}</ref>
==== Bobbio Film Festival ====
[[File:Bobbio Film Festival - Entrata.jpg|thumb|left|''Bobbio Film Festival'' dal porticato dell'[[Abbazia di San Colombano]]]]
[[File:Bobbio Film Festival - Chiostro.jpg|thumb|Allestimento nel Chiostro del ''Bobbio Film Festival'']]
Il [[Bobbio Film Festival]] è nato nel 1995 dal laboratorio ''Farecinema'' per iniziativa del regista [[Marco Bellocchio]] e nel corso degli anni è cresciuto sino a quando, nel 2010, è nata l{{'}}''Associazione Marco Bellocchio'', che da allora si occupa della direzione del festival.<ref>{{Cita web|url =http://www.bobbiofilmfestival.it/|titolo =Bobbio Film Festival|editore =Bobbio Film Festival|accesso = 25 aprile 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url =https://www.piacenzasera.it/2018/08/sabato-al-via-la-22esima-edizione-del-bobbio-film-festival/260902/|titolo =Sabato al via la 22ª edizione del Bobbio Film Festival|editore =Piacenza Sera|accesso = 25 aprile 2019}}</ref>
==== Festa patronale di San Colombano ====
Il 23 novembre si festeggia il [[Santo patrono|patrono]] della città, [[Colombano di Bobbio|San Colombano]]. In questa occasione si incontrano l'autorità politica rappresentata dal [[sindaco]], e quella [[Religione|religiosa]] rappresentata dal [[vescovo]] [[Chiesa cattolica|cattolico]], con il tradizionale dono del cero. Le celebrazioni all'[[Abbazia di San Colombano]] con la tradizionale "Benedizione del pane di San Colombano" da parte del vescovo, che sarà poi distribuito ai fedeli, la solenne [[concelebrazione eucaristica]] nella basilica dell'abbazia presieduta dal vescovo e da autorità religiose legate al santo patrono e provenienti sia dall'Irlanda che dalle varie parti del mondo, d'Europa e italiane, oltre che alla comunità dei parroci provenienti dalle parrocchie italiane intitolate a San Colombano e dai sindaci dei comuni italiani legati al santo patrono.<ref>{{cita web|url=https://www.liberta.it/news/cronaca/2018/11/23/diventero-abate-di-san-colombano-lannuncio-di-gianni-ambrosio-a-bobbio-nel-giorno-del-patrono-deuropa/|titolo=Festa patronale di San Colombano 2018 |data= |accesso= }}</ref> La solennità è preceduta la sera precedente dalla processione serale del "Transito di San Colombano", con la processione dell'antico busto reliquiario e le celebrazioni in basilica del transito.<ref>{{cita web|url=http://www.ilnuovogiornale.it/archivio-articoli/impostazioni-sito-3/3313-bobbio-verso-la-festa-di-san-colombano-2.html|titolo=Bobbio festeggia il patrono San Colombano |data= |accesso= }}</ref>
==== Millenario della città ====
[[File:Cattedrale e Stendardo Millenario di Bobbio.jpg|thumb|left|Lo stendardo affisso al campanile di sinistra della Cattedrale]]
Nel 2014 si è celebrato il millenario della fondazione della diocesi e dell'elevazione del borgo di Bobbio a [[Città d'Italia|città]] imperiale, avvenuta il 14 febbraio 1014 per opera dell'imperatore [[Enrico II il Santo]] che concesse la dignità episcopale all'abate ''Pietroaldo''.
Per ricordare il millenario è stato realizzato uno stendardo alto circa cinque metri, montato su telaio e affisso al campanile di sinistra della cattedrale, che raffigura la Madonna Assunta, alla quale è dedicato il [[Duomo di Bobbio]].
Il comune di Bobbio ha anch'esso realizzato vari stendardi appesi nel centro storico a ricordo del millennio che con il [[titolo di città]] e la concessione imperiale del [[privilegio]] di un diverso ordinamento legale-amministrativo che via via diede le basi per le autonomie comunali con la redazione degli antichi statuti e la nascita effettiva fra il XI e XII secolo del [[Comune medievale]] prima di tipo consolare e poi di tipo podestarile.<ref>{{Cita web|url =https://bobbio.civitascolumbani.it/musei/museo-cattedrale/ |titolo =Museo della Cattedrale|editore =Concattedrale di Bobbio|accesso = 25 aprile 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url =https://www.diocesipiacenzabobbio.org/millenario-della-diocesi-di-bobbio-tutti-gli-eventi/ |titolo =Millenario della Diocesi di Bobbio: celebrazione con il card. Bagnasco|editore =Diocesi Piacenza Bobbio|accesso = 25 aprile 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url =https://www.ansa.it/viaggiart/it/city-726-bobbio.html|titolo =Bobbio, Emilia-Romagna
|editore =ANSA|accesso = 25 aprile 2019}}</ref>
==== Concorso letterario "Ponte Gobbo - Città di Bobbio" ====
Dal 2008 la locale casa editrice Pontegobbo e il quotidiano piacentino La Libertà indicano un concorso letterario aperto a giovani scrittori italiani e stranieri di narrativa e poesia. Il concorso dà modo a giovani talenti sconosciuti, partecipando, di emergere facendosi conoscere da pubblico e critica.<ref>{{Cita web|url =https://www.piacenzasera.it/2017/12/bobbio-torna-il-concorso-letterario-pontegobbo-pubblicato-il-bando/85342/|titolo =Bobbio, torna il concorso letterario “Pontegobbo”. Pubblicato il bando |editore =Piacenza Sera|accesso = 25 aprile 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimodena/archivio/gazzettadimodena/2017/01/26/modena-concorso-letterario-nazionale-ecco-il-bando-32.html?ref=search|titolo =Concorso Letterario Nazionale, ecco il bando|editore =[[Gazzetta di Modena]]|accesso =25 aprile 2019|dataarchivio =25 aprile 2019|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20190425140359/http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimodena/archivio/gazzettadimodena/2017/01/26/modena-concorso-letterario-nazionale-ecco-il-bando-32.html%3Fref%3Dsearch|urlmorto =sì}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{...|centri abitati d'Italia}}
===
Il comune comprende diverse [[Frazione comunale|frazioni]]: Altarelli, Areglia (o Area), Aregli, Arelli, Avegni, Barberino, Bardughina, Bargo, Barostro, Bellocchi, Bertuzzi, Bocchè, Bracciocarella, Brada, Brignerato, Brodo, Bronzini, Brugnoni, Buffalora, Ca' di Sopra, Cadelmonte, Cadonica, Caldarola, Callegari, Caminata, Campi, Campore, Canneto, Casarone, Casone, Cassolo, Castighino o Casteghino, Cavarelli, Ceci, Cento Merli, Cerignale, Cernaglia inferiore, Cernaglia superiore, Cognolo, Colbara, Colombara, Costa Tamborlani, Croce, Degara, [[Dezza (Bobbio)|Dezza]], Embrici o Embresi, Erta, Fasso, Fognano, Fontanini, Fornacioni, Fosseri, Freddezza, Gazzola, Gerbidi, Gobbi, Gorazze, Gorra, Lagobisione, La Colletta di Monte Gazzolo, La Residenza, Le Rocche, Levratti, Longarini, Mezzano Scotti, [[Moglia (Bobbio)|Moglia]], [[Mogliazze (Bobbio)|Mogliazze]], Moglia dei Larbani, Nosia, Parcellara, Passo Penice, Passo Scaparina, Piancasale, Pianella, Pianazze, Pianelli, Poggio Area (o Poggio d'Areglia), Poggio di Santa Maria, [[San Cristoforo (Bobbio)|San Cristoforo]], Ponte, Ravannara, San Martino, San Salvatore, Santa Maria, Sassi Neri, Schiavi, Scrocchi, Spessa, Squera, Tamborlani, Telecchio, Terme di Bobbio, Vaccarezza, Valle, Verneto, Zanacchi, Zucconi.
* ''Areglia'' (o Area) (378 m.): frazione sparsa costituita da più nuclei di 15 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Areglia (o Area) su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 10 km dal centro comunale sopra Mezzano Scotti, il piccolo paese sorse dopo la costruzione del vicino castello di Poggio d'Aregia<ref>{{Cita web |url=http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=1767 |titolo=Castelli dell'Emilia-Romagna - Castello di Areglia (Bobbio) |accesso=18 dicembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181218151154/http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=1767 |dataarchivio=18 dicembre 2018 |urlmorto=sì }}</ref>, situato in località Poggio Area e residenza abituale della famiglia Scotti, il fortilizio medioevale già testimoniato nel [[XII secolo]], venne ricostruito nel [[1488]] da ''Bartolomeo [[Scotti (famiglia)|Scotti]]'', distrutto dai [[Dal Verme]] nel 1516, venne riedificato dopo poco, antistante vi è l'oratorio di S. Carlo Borromeo del [[XVII secolo]] (di proprietà privata).
* ''Cadelmonte'' (o Ca' del Monte) (236 m.): piccolo borgo storico e località turistica di 41 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Cadelmonte su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 9 km dal centro comunale percorrendo la [[Strada statale 461 del Passo del Penice|Strada del Penice]] e poi brevemente la Strada provinciale 34 per Pecorara, il borgo consta di antiche costruzioni in pietra locale attorniato dalle alture del Monte Pradegna, del Pan Perduto, di [[Pietra Corva]] ed ai vicini insediamenti neolitici del Monte Groppo e Pianelli, zona molto frequentata dagli amanti delle escursioni.
* ''Cassolo'' (236 m.): piccolo borgo storico e località turistica di 86 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Cassolo su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 8 km dal centro comunale adiacente alla [[Strada statale 45 di Val Trebbia|Strada statale 45]], il borgo consta di antiche costruzioni arroccate in pietra locale appena sotto l'antica strada verso il fiume Trebbia, si trova nella zona del [[pagus]] Ambitrebio del territorio romano di Veleia, ed è già documentato come cella monastica nel Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio nel [[967]] e nel [[972]]. All'interno del nucleo storico verso il fiume si trova l'oratorio di S. Andrea del [[XVI secolo]] rimaneggiato in tempi successivi.
* ''Mezzano Scotti'' (259 m.): grosso borgo storico e località turistica di 175 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Mezzano Scotti su Comuniecitta.it]</ref>, dista 6,5 km dal centro comunale adiacente alla [[Strada statale 45 di Val Trebbia|Strada statale 45]], sorse in epoca romana come borgo di ''Medianum''<ref>{{Cita|Michele Tosi - Bobbio: guida storica|pp. 121-122}}.</ref>(La terra di mezzo), sede del [[pagus]] Domizio. La zona compare in un documento del Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio del [[747]] e nell'[[891]] vi è citato il ''Monastero di San Paolo''. Il monastero, fortificato dopo il mille con l'annesso castello, ed il territorio passano nel [[1141]] sotto le dipendenze della contea vescovile di [[Piacenza]]. Dopo che gli [[Scotti (famiglia)|Scotti]] si impadroniranno del territorio di Mezzano e del monastero, nel [[1460]] i pochi monaci dovranno ritirarsi nella frazione vicina di ''Cadonica'', dove fonderanno la nuova sede monastica, oggi visibile nella Torre fortificata e nel vicino oratorio. L'attuale [[Chiesa di San Paolo (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di San Paolo]], venne ricostruita nel [[XVI secolo]], l'edificio più volte rimaneggiato nel XVIII e nel XIX secolo, subì la modifica di orientamento della facciata. Il castello, restaurato nel [[1506]] passa dapprima ai [[Canonici Regolari della Congregazione del Santissimo Salvatore Lateranense|Canonici Lateranensi]] della [[Chiesa di Santa Maria della Passione]] di Milano, e nel [[1551]] al conte Antonio [[Caracciolo]] e riadattato a residenza signorile. Verso la metà dell'Ottocento passa assieme alle proprietà di ''Cadonica'' e la Torre, ai ''Follini'', una delle più antiche e importanti famiglie del luogo. Nel [[1924]] avvenne il crollo del castello durante i lavori di ammodernamento, ciò che rimane del fortilizio e del monastero è inglobato nel complesso di fabbricati ancora di proprietà dei Follini. La frazione sarà poi inglobata nel territorio del comune di [[Travo]], fino al [[1927]] quando si ebbe il passaggio nel comune di Bobbio.
* ''Piancasale'' (260 m.): piccolo borgo storico e località turistica di 85 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Piancasale su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 3 km dal centro comunale adiacente alla [[Strada statale 45 di Val Trebbia|Strada statale 45]], il borgo consta di antiche costruzioni in pietra locale attorniate da diversi nuclei sparsi, sorse in epoca antica con le saline e terme romane di ''Piano e Casa del sale'', ed il borgo circostante compare in un documento del Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio del [[X secolo]]. Nel [[1896]] venne costruito il primo centro termale, le "Terme di S. Ambrogio" di Piancasale, per volontà del marchese ''Obizzo Landi'', in seguito venne trasformato in colonia elioterapica termale, la "Colonia Carenzi", poi abbandonata. L'oratorio di San Rocco, situato nel centro del borgo, è di origine medievale e venne rimaneggiato nel 1855.
* ''Santa Maria'' (689 m.): grosso borgo storico e località turistica di 125 abitanti<ref>[https://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-bobbio-33005 Abitanti di Santa Maria su Comuniecitta.it]</ref>, dista circa 7 km dal centro comunale percorrendo la [[Strada statale 461 del Passo del Penice|Strada del Penice]], il primo insediamento era quello di ''Saltus''<ref>{{Cita|Michele Tosi - Bobbio: guida storica|pp. 133-134}}.</ref>, situato su una collina alla confluenza del rio Rocca con il rio Salto, che risale all'epoca preistorica assieme ai vicini insediamenti neolitici del Monte Groppo e Pianelli. Il nome della frazione è recente e deriva dalla dedicazione della parrocchia. I monaci del monastero di Bobbio vi insediano una cella monastica con l'oratorio di ''San Bartolomeo in Sarti'', documentato nel Codice Diplomatico dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio nel [[862]]. Nel [[1207]], la chiesa viene dedicata a ''Santa Maria del Cerreto in Sarto''. Nei secoli successivi l'insediamento viene abbandonato e si ha il trasferimento progressivo nell'attuale frazione in cui nel [[XV secolo]] sorse anche l'attuale [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Bobbio)|Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Carmine]], l'edificio più volte rimaneggiato venne ampliato nel [[XVIII secolo]].
==
L'[[agricoltura]], un tempo principale mezzo di sostentamento per gli abitanti del territorio bobbiese, ha in parte perso questa sua caratteristica in conseguenza dei cambiamenti socio-economici e migratori, avvenuti nel corso degli ultimi decenni. Rimane comunque un'attività di fondamentale importanza, anche per il mantenimento dell'equilibrio idrogeologico. Il principale fattore peggiorativo è stato lo spopolamento della campagna, a vantaggio sia delle città più vicine ([[Piacenza]], [[Genova]] e area [[Provincia di Milano|milanese]]) sia, in misura minore, del centro urbano di Bobbio. Tra le principali coltivazioni si annoverano quelle della [[Vitis|vite]], dei [[foraggio|foraggi]] e dei [[cereali]]. È praticato anche l'[[allevamento]] di animali. L'attività agricola costituisce spesso un secondo lavoro, magari diretto all'autoconsumo. Non mancano, comunque, segni di vitalità, che si manifestano in una maggiore attenzione alle prospettive offerte dall'[[agricoltura biologica]] e dalla valorizzazione, anche in connessione all'offerta turistica, dei prodotti tipici, grazie ad agriturismi e cooperative agricole. Collegata all'agricoltura è anche la produzione di [[insaccati]].
Le produzioni [[industria]]li e [[Artigianato|artigianali]] si concentrano nei settori elettromeccanico, informatico, della piccola automazione, carpenteria metallica, piccola editoria, caseario, falegnameria di pregio e chimica (fabbricazione del [[caglio (caseificazione)|caglio]]).
Sono diverse le imprese operanti nel settore delle [[edilizia|costruzioni]]. Sul monte Penice si trovano importanti installazioni per le telecomunicazioni, tra cui il centro di trasmissione RAI che serve gran parte della pianura Padana.
Il settore economico di gran lunga più importante è quello terziario, concentrato nel capoluogo. A Bobbio, infatti, hanno sede diversi servizi ([[scuola|scuole]], [[ospedale]], ambulatori dell'[[Azienda sanitaria locale|ASL]], [[Banca|sportelli bancari]], uffici pubblici, [[commercio]] al dettaglio), indispensabili vista la lontananza dal capoluogo di provincia, al servizio di un bacino d'utenza esteso al di là dei confini comunali e che finisce per ricomprendere gran parte della media e alta [[Val Trebbia]].
S'inserisce nel terziario pure l'importante settore dell'[[Turismo|accoglienza turistica]], attivo tutto l'anno. La valenza artistica del centro storico e l'ambiente naturale attraggono molti turisti, soprattutto d'estate. Imprese locali hanno iniziato a fornire servizi dedicati ad alcune delle attività possibili sul territorio, sia di tipo culturale, come la visita ai musei e ai monumenti della città, che sportivo, come il [[trekking]], il [[rafting]], le passeggiate a cavallo. Sul [[monte Penice]] sono presenti impianti per gli [[sport invernali]] ([[Sci alpino|sci da discesa]] a Passo Penice e [[Sci nordico|fondo]] in località Ceci). La già buona offerta turistica potrebbe essere sfruttata maggiormente migliorando la ricettività alberghiera, in quanto gran parte del turismo è di tipo cosiddetto "mordi e fuggi", ossia composto da persone che al termine della giornata tornano a casa o si recano altrove, mentre il turismo residente si avvale soprattutto di seconde case e appartamenti in locazione. Dal [[2008]] fa inoltre parte dell'associazione ''[[I borghi più belli d'Italia]]''.
=== Acque termominerali di Bobbio ===
Le fonti di acque termominerali erano già conosciute dai romani. Venivano utilizzate soprattutto per la produzione di [[sale]] e per uso terapeutico. San Colombano ottenne dal re ''Agilulfo'' il diritto alla metà dei proventi delle saline, allora di proprietà del condottiero longobardo Sundrarit.
* Piancasale: acque salso-bromo-iodiche (sorgente Roccia delle Saline).
* Canneto: acque sulfureo-salse.
* San Martino: acque salso-iodico-solforose. Vi è presente uno [[Terme di Bobbio|stabilimento termale]], in ristrutturazione.
* [[Terme di Bobbio#Fonte termale di Rio Foino|Fonte Rio Foglino]]: superato il ponte gobbo svoltare a destra e a circa 300 metri al primo bivio si troverà una stradina che scende, superato il ruscello vi apparirà un vecchio muro di forma circolare dal quale fuoriesce l'acqua termale.
* Fontana Ragazzi: acqua ferruginosa (nei pressi di San Martino).
* Fonte della Cascata del Carlone: acque salso-bromo-iodiche-solforose ricche di magnesio.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade statali ===
==== Statale 45 ====
Il territorio comunale di Bobbio e il capoluogo è attraversato da nord a sud dal percorso della [[strada statale 45 di Val Trebbia]] che collega [[Piacenza]] a [[Genova]], passando per i principali capoluoghi comunali piacentini di [[Rivergaro]], [[Travo]], Marsaglia di [[Corte Brugnatella]], [[Ottone (Italia)|Ottone]] e i principali capoluoghi comunali genovesi di [[Gorreto]], [[Montebruno]], [[Torriglia]], [[Bargagli]].
==== Statali 461 del Penice e 412 della val Tidone ====
Inoltre il capoluogo può essere raggiunto dalla [[strada statale 461 del Passo del Penice]] che da [[Voghera]] risale la [[valle Staffora]] passando per [[Varzi]] e l'[[Passo del Penice|omonimo passo]], dove si collega anche la [[strada statale 412 della Val Tidone]] (Milano-Castel San Giovanni-Borgonovo-Pianello-Nibbiano-Caminata-Zavattarello-Romagnese-Passo Penice).
=== Strade provinciali ===
Oltre alle statali 45 e 461 il territorio comunale è percorso da vari tracciati stradali della provincia:
*la [[Strade provinciali della provincia di Piacenza|strada provinciale 16 di Coli]] che, diramandosi dalla statale 45 nei pressi di Bobbio (zona San Martino), porta al capoluogo comunale di [[Coli]] innestandosi nella [[Strade provinciali della provincia di Piacenza|strada provinciale 57 di Aserei]] che da Coli attraverso il [[passo di Santa Barbara]] passa in [[val Nure]] per Pradovera e il capoluogo comunale di [[Farini]] dove si innesta nella [[strada statale 654 di Val Nure]];
*la [[Strade provinciali della provincia di Piacenza|strada provinciale 34 di Pecorara]] che, diramandosi dalla statale 461 del Penice presso la località Vaccarezza ed il valico del [[Colle della Crocetta (Appennino ligure)|Colle della Crocetta]], si collega a [[Cicogni]]-[[Pecorara]]-[[Nibbiano]] dove si innesta nella strada statale 412 della Val Tidone;
*la [[Strade provinciali della provincia di Piacenza|strada provinciale 65 della Caldarola]] che, diramandosi dalla statale 45 dalla località Mezzano Scotti, attraverso il valico del [[passo della Caldarola]] si collega alla [[val Luretta]] verso [[Piozzano]], sempre al passo della Caldarole si collega anche la [[Strade provinciali della provincia di Piacenza|strada provinciale 68 di Bobbiano]] che si collega al capoluogo comunale di Travo e alla statale 45;
*la [[Strade provinciali della provincia di Piacenza|strada provinciale 69 di Ceci]] che, diramandosi dalla statale 461 del Penice presso la località Brugnoni, passando per Ceci porta al valico del passo delle Vallette e al [[passo della Scaparina]] al confine regionale lombardo sul crinale che collega il passo del Penice con il [[passo del Brallo]] ed il capoluogo comunale di [[Brallo di Pregola]].
=== Mobilità Urbana ===
Il trasporto pubblico è garantito da: [[Società Emiliana Trasporti Autofiloviari|SETA]] da Piacenza lungo la Val Trebbia sulla tratta Piacenza - Bobbio - Ottone (Linea E17; Piacenza-Quarto-Settima-Niviano-Rivergaro-Fabiano-Travo Casino Agnelli-Perino-Cassolo-Piancasale Bivio-Bobbio-S. Salvatore-Marsaglia-Cerignale Bivio-Ponte Organasco-Losso-Ottone).
Inoltre, da [[Ottone (Italia)|Ottone]] parte il collegamento con l'alta Val Trebbia genovese fino a Genova gestito dall'[[AMT (Genova)|AMT]] (Linea OT-GE 725-925; Genova-Bargagli-Torriglia-Ottone), sempre da Ottone vi è il servizio di [[Autoguidovie]] che si collega con [[Varzi]] (PV) attraverso il [[Passo del Brallo]] (Linea 123; Varzi-Brallo di Pregola-Ottone).
Da Bobbio partono altri collegamenti locali gestiti da SETA: Bobbio-Marsaglia-Salsominore-Rezzoaglio lungo la [[Val d'Aveto]] (Linea E22 A-R; Bobbio-S. Salvatore-Marsaglia-Sanguineto-Salsominore-Ruffinati-Boschi-Rezzoaglio), Bobbio-Coli (Linea E16 A-R su prenotazione; Bobbio-Scrocchi-Coli Piazza-Coli Fontana), Bobbio-Passo Penice (Linea E23 circolare su prenotazione; Bobbio-Campore-Valle-Vaccarezza-Cadelmonte-Sassi Neri-Gorazze-S. Maria-Valle-Campore-Bobbio).
== Amministrazione ==
{{Vedi anche|Sindaci di Bobbio}}
=== Gemellaggi ===
* {{gemellaggio|Austria|Ybbs an der Donau}}
* {{gemellaggio|Irlanda|Navan}}
* {{gemellaggio|Italia|Palazzolo Acreide}}
== Sport ==
Nel comune opera il ''Canoa Club Bobbio'' che propone attività con l'uso della [[canoa]], del [[kayak]], del [[dragonboat]] e del gommone da [[rafting]]<ref>{{Cita web |url = http://www.canoaclubbobbio.it/ |titolo = Canoa Club Bobbio |accesso = 21 aprile 2019 |dataarchivio = 21 aprile 2019 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190421123738/http://www.canoaclubbobbio.it/ |urlmorto = sì }}</ref> e sono presenti diverse società dilettantistiche come l{{'}}''ASD Bobbio Track&Trail'', l{{'}}''USD Bobbiese 1912'' (club di calcio) militante in [[Promozione (calcio)|Promozione]], l{{'}}''ASD Bobbio 2012 - Perino'' (club di calcio) militante in [[Seconda Categoria]], la ''Bobbio Volley'' militante in Seconda Divisione Femminile, i ''Cavalieri delle Terre di San Colombano'' (associazione ippica), il ''Moto Club Bobbio'', la ''Pedale Bobbiese'' (ass. ciclistica), ''ASD Progetto Penice'' (sport invernali e pista di mountain board), lo ''Sci Club Bobbio'', e il ''Tennis Club Camillo Bellocchio''.
=== Impianti sportivi ===
* Centro sportivo ''Candia'';
** Stadio comunale Lucio Bianchi
** Piscina comunale
** Palacinghiale (campo da volley)
** Campi da tennis
* Impianti sciistici di Passo Penice, nel comprensorio di Passo Penice<ref>{{Cita web |url = https://www.passopenice.it/ |titolo = Sciovie Passo Penice |}}</ref>;
* Impianto di Sci di Fondo, in località Vallette di Ceci<ref>{{Cita web |url = https://sciclubbobbio.it/piste/ |titolo = Sci Club Bobbio - Piste |}}</ref>.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=San Colombano: le radici cristiane dell'Europa |autore = Gaia Corrao |città= Piacenza|editore= Nuova Editrice Berti|anno= 2014|cid=Gaia Corrao - San Colombano: le radici cristiane dell'Europa|isbn=978-88-7364-655-6}}
* {{cita libro|titolo= Dizionario di pronuncia italiana: il DiPI |autore = [[Luciano Canepari]]|città= Bologna|editore= Zanichelli|anno= 2009|cid=Luciano Canepari - Dizionario di pronuncia italiana: il DiPI|url = http://www.dipionline.it/dizionario/ricerca?lemma=Bobbio|isbn= 978-88-08-10511-0|OCLC = 847231104}}
* {{cita libro|titolo= Vale un viaggio: 101 meraviglie d'Italia da scoprire|autore = Beba Marsano|città= Lucca|editore= Cinquesensi|anno= 2016|cid=Beba Marsano - Vale un viaggio|isbn= 978-88-97202-74-5|OCLC = 959866520}}
* {{cita libro|titolo= Bobbio: guida storica artistica e ambientale della città e dintorni|autore = Michele Tosi|città= Bobbio|editore= Presso gli Archivi Storici Bobiensi|anno= 1978|cid=Michele Tosi - Bobbio: guida storica|sbn= TO00710503|OCLC = 38683704}}
* {{cita libro|titolo= Emilia Romagna. Cattedrali. Arte. Mosaici [...] |autore =Paolo Bertolin et al. (testi)|città= Milano|editore= A. Mondadori|anno= 2004|cid=Paolo Bertolin et al. (testi) - Emilia Romagna|isbn= 88-370-2526-2|OCLC = 750759314}}
* {{cita libro|titolo=35 borghi imperdibili dell'Emilia-Romagna|autore = Cinzia Rando|città= Torino|editore= Ed. del Capricorno|anno= 2017|cid=Cinzia Rando - 35 borghi|isbn= 978-88-7707-336-5|OCLC = 994215300}}
* Angelo Alpegiani ''Le otto Parrocchie e Frammenti di Bobbio'', Ed. Libreria Internazionale Romagnosi (LIR) - Bobbio 2011
* Cesare Bobbi, ''Storia Ecclesiastica Diocesana di Bobbio'' - Pievi e Parrocchie della Diocesi - Archivi Storici Bobiensi, Bobbio
* G. Pasquali ''Cento anni di storia bobbiese 1903-2003'', da La Trebbia - Ed. La Trebbia ed Amici di San Colombano 2003
* AA. VV. - ''Bobbio in cucina'' - Edizione a cura del Lions Club Bobbio, 2018
== Voci correlate ==
* [[Abbazia di San Colombano]]
* [[
* [[Colli piacentini]]
* [[Cucina piacentina]]
* [[Dal Verme]]
* [[Dialetto bobbiese]]
* [[Malaspina]]
* [[Monte Penice]]
* [[Obertenghi]]
* [[Passo del Penice]]
* [[
* [[Provincia di Bobbio]]
* [[Quattro Province]]
* [[Scriptorium di Bobbio]]
* [[Unione montana Valli Trebbia e Luretta]]
* [[Via Francigena]]
* [[Via degli Abati]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della Val Trebbia}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Emilia}}
[[
|