Hisham ibn al-Kalbi: differenze tra le versioni

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|Nome = Hishām ibn al-Kalbī
'''Hisham ibn al-Kalbi''' {{Arabo|ﻫﺸﺎﻡ ﺑﻦ ﺍﻟﻜﻠﺒﻲ|Hishām b. al-Kalbī }}, ovvero '''Abū l-Mundhir Hishām b. Muhammad b. al-Sā'ib al-Kalbī''' ([[Kufa]], 737 - 819 o 821) fu uno [[storico]] e un [[tradizionista (Islam)|tradizionista]] [[Arabi|arabo]].
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = ovvero '''Abū l-Mundhir Hishām b. Muḥammad b. al-Sāʾib al-Kalbī'''
|PreData = [[Lingua araba|arabo]] <span style="font-size: 120%;">ﻫﺸﺎﻡ ﺑﻦ ﺍﻟﻜﻠﺒﻲ</span>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Kufa
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 737
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[819]] o [[821]]
|Epoca = 700
|Epoca2 = 800
|Attività = storico
|AttivitàAltre = e un [[tradizionista (Islam)|tradizionista]]
|Nazionalità = arabo
}}
 
Il kufano al-KalbiKalbī, della [[tribù]] dei Banū Kalb, trascorse buona parte della sua vita a [[Baghdad]]. Al pari di suo padre MuhammadMuḥammad b. al-Sa'ibSāʾib al-KalbiKalbī,<ref>Prese parte alla rivolta di ‘AbdʿAbd al-RahmānRaḥmān b. al-Ash‘athAshʿath e partecipò nel [[701]] alla [[Battaglia di Dayr al-Jamajim|battaglia di Dayr al-Jamājim]], vicino [[Kufa]], contro l'inflessibile [[Wali (governatore)|Wālī]] [[Omayyadi|omayyade]] [[al-Hajjaj ibn Yusuf|al-HajjājḤajjāj b. Yūsuf]].</ref> della cui autorevolezza egli molto si avvalse per i suoi lavori, raccolse informazioni di carattere storico (''khabar'' ) e [[tradizionista (Islam)|tradizionistico]] (''[[hadithḥadīth]]'' ), specializzandosi - non senza qualche volo di fantasia per compiacere qualche potente suo contemporaneo<ref>Cfr. il ''Kitāb al-Aghānī'', XIX, p. 58 dell'edizione di [[Bulaq|Būlāq]].</ref> - nelle genealogie (''anṣāb'') e nella storia araba dell'epoca [[Jāhiliyya|preislamica]].
 
Secondo [[Yaqut]]<ref>''Mu‘jamMuʿjam al-udabā’udabāʾ'', XIX, pp. 287-292.</ref>, che integrò il ''[[Fihrist]]'' di Ibn al-Nadīm, scrisse 150 opere. Ahmad Zaki fissa il totale a 141. Tra i suoi allievi, diretti o indiretti, si possono ricordare [[Muhammad ibn Habib|MuhammadMuḥammad ibn HabībḤabīb]], [[Ibn Durayd]], [[TabariṬabarī]] e [[Abu l-Faraj al-Isfahani|Abū l-Faraj al-IsfahānīIṣfahānī]].
Di esse sopravvivono il ''Kitāb al-asnāmaṣnām'' (Il libro degli idoli), fondamentale per la conoscenza della religiosità pagana politeistica preislamica araba e un suo libro sulle genealogie (''Jamharat al-nasab'', "L'insieme genealogico") che assai spesso viene citato sul ''[[Kitab al-Aghani|Kitāb al-Aghānī]]'' (Il libro dei canti) di Abū l-Faraj al-IsfahānīIṣfahānī.
 
==Fortune e disgrazie delle opere di Ibn al-KalbiKalbī==
Malgrado sia spesso citato in opere giuridiche e storiche, il giudizio talora espresso su di lui non consegue sempre l'apprezzamento che ci si potrebbe aspettare da un prolifico autore che si è occupato di periodi su cui poco o nulla esisteva di scritto al momento in cui egli scriveva.</br>
 
Diverse le spiegazioni fornite: da chi sottolinea la sua confessata predisposizione a ingraziarsi i potenti (e quindi a falsificare certe informazioni in suo possesso) a chi osserva per contro che non poche sue notizie non sempre appaiono inclini alla piaggeria e alla ricerca del consenso dei suoi contemporanei. Questo è particolarmente evidente nell'informazione da lui data circa il passato pagano del [[profeta]] dell'[[Islam]] [[Maometto|MuhammadMuḥammad]].</br>
In un passaggio infatti del ''Kitāb al-asnām'', Ibn al-Kalbi rivela come un giovane Maometto avesse partecipato con lo zio [[Abu Talib]], nel corso d'un loro viaggio d'affari in [[Yemen]] al sacrificio di "una pecora dal manto grigiastro" immolata in onore della divinità [[Paganesimo|pagana]] [[al-Uzza]], venerata particolarmente dai [[Banu Kinana|B. Kināna]], stirpe cui afferiva la tribù [[La Mecca|meccana]] dei [[Banu|Banū]] [[Quraysh]], cui appartenevano il Profeta e lo zio.</br>
 
Il processo di "santificazione" del profeta (che peraltro rivendicava in pieno per sé un'umanità a tutto tondo, peccati compresi, tanto più nell'epoca precedente la Rivelazione portatagli da [[Allah]] per il tramite dell'angelo [[Gabriele]]) non consentiva che si potesse senza conseguenze parlare di un atto di puro paganesimo, malgrado Maometto ammettesse senza alcun problema di essere stato all'epoca logico seguace della religione della sua "gente"<ref>''Laqad ahdaytu li-l-‘Uzzā shātan ‘afrā’, wa anā ‘alā dīn qawmī'', p. 14 dell'edizione di Atallah.</ref>.
In un passaggio infatti del ''Kitāb al-asnāmaṣnām'', Ibn al-KalbiKalbī rivela come un giovane Maometto avesse partecipato con lo zio [[AbuAbū TalibṬālib]], nel corso d'un loro viaggio d'affari in [[Yemen]] al sacrificio di "una pecora dal manto grigiastro" immolata in onore della divinità [[Paganesimo|pagana]] [[al-Uzza]], venerata particolarmente dai [[Banu Kinana|B. Kināna]], stirpe cui afferiva la tribù [[La Mecca|meccana]] dei [[Banu|Banū]] [[Quraysh]], cui appartenevano il Profeta e lo zio.</br>
 
Il processo di "santificazione" del profeta (che peraltro rivendicava in pieno per sé un'umanità a tutto tondo, peccati compresi, tanto più nell'epoca precedente la Rivelazione portatagli da [[Allah]] per il tramite dell'angelo [[Gabriele (arcangelo)|Gabriele]]) non consentiva che si potesse senza conseguenze parlare di un atto di puro paganesimo, malgrado Maometto ammettesse senza alcun problema di essere stato all'epoca logico seguace della religione della sua "gente"<ref>''Laqad ahdaytu li-l-‘UzzāʿUzzā shātan ‘afrā’ʿafrāʾ, wa anā ‘alāʿalā dīn qawmī'', p. 14 dell'edizione di Atallah.</ref>.
 
==Opere==
*''Kitāb al-asnāmaṣnām''
*''Jamharat al-nasab''
*''Kitāb al-Khaylkhayl''
 
==Note==
<references />
 
==Voci correlate==
*''[[Jahiliyya]]''
*[[al-'Uzza]]
 
==Collegamenti esterni==
*[http://answering-islam.org/Books/Al-Kalbi/ Il libro degli idoli (Kitāb al-asnām)]
 
==Bibliografia==
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*Traduzione parziale tedesca di Rosa Klinke Rosenberger del ''Kitāb al-asnām'' (''Das Götzenbuch des Ibn al-Kalbī'', Lipsia, 1941)
*Traduzione inglese di Nabīh Amīn Fāris (''The Book of Idols, being a translation from the arabic of the Kitāb al-Aṣnām by Hishām Ibn al-Kalbī'', Princeton, 1952).
*Traduzione parziale francese di M. S. Marmardji ("Les dieux du paganisme arabe, d'après Ibn al-Kalbī", in ''Revue Biblique'', XXXV, 1926, pp. 397-420&nbsp;397–420).
*Traduzione francese di Wahib Atallah (''Les idoles de Hicham ibn al-Kalbi'', Parigi, C. Klienckseck, 1969, pp. &nbsp;61, con testo arabo a fronte).
*W. Caskel e G. Strenziok (edd.), ''Jamharat al-nasab'' (''Das genealogische Werk des Hišām ibn Muḥammad al-Kalbī'', Leiden, E.J. Brill, 1966).
*''Les «Livres des Chevaux» de Hišām Ibn al-Kalbī et Muḥammad Ibn al-A‘rabī, d'après le manuscrit de l'Escorial Ar. 1705'', edizione a cura di [[Giorgio Levi Della Vida]], LIV + 141 pagine, Roma, 1928.
{{Portale|biografie}}
 
==Voci correlate==
[[Categoria:Biografie]]
*''[[JahiliyyaJāhiliyya]]''
[[Categoria:Storici arabi]]
*[[al-'Uzza]]
 
==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|http://answering-islam.org/Books/Al-Kalbi/ |Il libro degli idoli (Kitāb al-asnām)]}}
 
{{Controllo di autorità}}
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{{Portale|biografie|islam}}
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