Primo Impero bulgaro: differenze tra le versioni
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{{Stato storico
|portale = Bulgaria
|nomeCorrente = Primo Impero bulgaro
|nomeCompleto = Първо българско царство<br />''Părvo bălgarsko carstvo''
|nomeUfficiale =
|linkBandiera = Flag of Khan Krum's army.svg
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|linkStemma = Monogram on the silver eagle from the Voznesenka treasure.svg
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|didascalia = In verde, il primo Impero bulgaro attorno all'850
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|lingua = [[Antico slavo ecclesiastico]]
|capitale principale = [[Preslav]] <small>(893-972)</small>
|altre capitali = [[Pliska]] <small>(681-892)</small><br />[[Skopje]] <small>(972-992)</small><br />[[Ocrida]] <small>(992-1018)</small>
|area geografica = [[Penisola balcanica]]
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|inizio = [[864]]
|evento iniziale = Riconoscimento da parte di Bisanzio del dominio del khan [[Boris I|Boris]]
|fine = [[1018]]
|evento finale = Conquista bizantina
|governo = [[Monarchia assoluta]]
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|titolo capi di stato = [[Khan]]<br />[[Zar]]
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|periodo popolazione = [[X secolo]]
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|religione di stato = [[Tengrismo]], [[paganesimo]] <small>(681–864)</small><br />[[Cristianesimo calcedoniano]] [[Rito bizantino|greco]] <small>(864–1018)</small>
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|periodo massima espansione = [[852]]<ref name="matanov">{{cita libro|autore=Hristo Matanov|titolo=В търсене на средновековното време. Неравният път на българите (VII - XV в.)(in bulgaro)|data=2014 |editore=IK Gutenberg| isbn=9786191760183}}</ref>
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|stato precedente = {{simbolo|The Monogram of Kubrat.png}} [[Grande Bulgaria]]
|stato successivo = {{simbolo|Flag of the Greek Orthodox Church.svg}} [[Impero bizantino]]<br />{{simbolo|Flag of the Second Bulgarian Empire.svg}} [[Secondo impero bulgaro]]
|note =
}}
Il '''Primo Impero bulgaro''' ({{Bulgaro|Първo българско царство|Părvo bălgarsko c'arstvo}} o Първа българска държава, ''Părva bălgarska dăržava'', in [[antico slavo ecclesiastico]]: цѣсарьсьтво блъгаръ) fu uno [[Stato]] [[Medioevo|medievale]] fondato nella [[penisola balcanica]] nel [[681]] dai [[proto-bulgari]], insieme a sette tribù [[Slavi|slave meridionali]].
All'apogeo del suo dominio si espandeva da [[Sirmio]], in [[Serbia]], al [[mar Nero]], dal fiume [[Dnepr]] nell'odierna [[Ucraina]] al [[mar Adriatico]]. Dopo che lo Stato riuscì a fissare la propria posizione all'interno dei Balcani, entrò in un rapporto plurisecolare, a volte amichevole, a volte apertamente ostile, con l'[[Impero bizantino]]. La Bulgaria emerse come il principale antagonista di Bisanzio nei Balcani, antagonismo che suscitò diverse [[Guerre bulgaro-bizantine|guerre]]. Le due potenze tuttavia condivisero periodi di pace e di alleanza, soprattutto durante il [[Assedio di Costantinopoli (717)|secondo assedio arabo]] di [[Costantinopoli]], durante il quale i Bulgari ebbero un ruolo cruciale nel porre fine all'assedio. Bisanzio ebbe una forte influenza culturale sulla Bulgaria, processo che portò in seguito alla cristianizzazione della Bulgaria nell'[[864]]. Dopo la disintegrazione del [[khaganato degli avari]], i bulgari espansero il proprio territorio fino alla [[pianura Pannonica]] (odierna [[Ungheria]]). In seguito i bulgari si opposero all'avanzata dei [[peceneghi]] e dei [[cumani]], e conseguirono una vittoria decisiva sui [[magiari]], costringendoli a stabilirsi permanentemente in Pannonia.
Alla fine del [[IX secolo]] e all'inizio del [[X secolo]], lo zar [[Simeone I di Bulgaria|Simeone I]] conseguì una serie di vittorie sui bizantini ed espanse l'Impero bulgaro al massimo della sua estensione. Dopo l'annientamento dell'esercito bizantino nella [[Battaglia di Anchialo (917)|battaglia di Anchialo]] nel [[917]], i bulgari misero sotto [[assedio di Costantinopoli (923)|assedio Costantinopoli]] nel [[923]] e ancora nel [[924]]. Tuttavia, i bizantini riuscirono a riprendersi e nel [[1014]], sotto [[Basilio II Bulgaroctono|Basilio II]], inflissero una devastante sconfitta ai bulgari nella [[battaglia di Kleidion]].<ref name=Angold>{{cita|Angold|1997}}.</ref> Nel [[1018]] le ultime roccaforti bulgare si arresero all'impero bizantino e il primo impero bulgaro cessò di esistere.<ref name=Norwich>{{cita|Norwich|1998}}.</ref> Gli succedette il [[secondo impero bulgaro]] nel [[1185]].
Dopo l'adozione del cristianesimo nell'[[864]], la Bulgaria divenne, per un certo periodo, il centro culturale dell'Europa slava. La sua posizione culturale dominante venne ulteriormente consolidata con l'invenzione dell'[[alfabeto cirillico]] nella capitale [[Preslav]], per cui in breve cominciò a diffondersi una letteratura in lingua bulgara antica. L'antico bulgaro si presentava come una variante poco differenziata della lingua franca utilizzata in tutta l'Europa orientale, cioè l'[[antico slavo ecclesiastico]].<ref>{{Cita|Schenker|pp. 185–186, 189–190}}.</ref><ref name=fortson>{{cita|Fortson|p. 374}}.</ref> Nel [[927]] venne riconosciuta la piena indipendenza del [[Chiesa ortodossa bulgara|patriarcato bulgaro]]. In seguito, come reazione alle influenze bizantine sulla chiesa, nacque il movimento dei [[Bogomilismo|bogomili]] nella metà del X secolo.
== Eventi precedenti ==
Nel periodo del tardo [[impero romano]], le terre dell'odierna Bulgaria erano state organizzate in diverse province - Scythia Minor, [[Mesia]] (Inferiore e Superiore), [[Tracia (provincia romana)|Tracia]], [[Macedonia (provincia romana)|Macedonia]], [[Dacia (provincia romana)|Dacia]] (a nord del [[Danubio]]), [[Dardania (Balcani)|Dardania]], Rodopi, ed aveva una popolazione mista di [[Geti]] romanizzati e di [[Traci]] ellenizzati. Diverse ondate consecutive di popolazioni [[Slavi|slave]] tra il [[VI secolo|VI]] e il [[VII secolo]] portarono alla quasi completa slavizzazione della regione, almeno sul piano linguistico.
=== I Proto-bulgari ===
{{vedi anche|Proto-bulgari|Grande Bulgaria}}
Secondo la teoria più diffusa i bulgari (chiamati anche ''Bolgari'', ''Bulghari'', o ''Proto-bulgari'') erano, sul piano linguistico, una [[Popolazioni turche|popolazione turca]].<ref name="Bulgars">{{cita web|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/84067/Bulgar|titolo=Encyclopaedia Britannica Online, Bulgars|accesso=30 gennaio 2012}}</ref> Alcune fonti li menzionano per la prima volta nella regione pontica nel tardo [[V secolo]]. Alcuni studiosi sostengono che, in base all'idea che parlassero una [[Lingue turche|lingua di tipo turco]], essi fossero migrati in Europa dall'[[Asia centrale]] o dalla [[Mongolia]]. Alcune fonti utilizzano il termine ''bulgari'' per riferirsi ad una varietà di gruppi di guerrieri nomadi nella regione del mar Nero durante il tardo V e VI secolo. Questo popolo raggiunse la penisola balcanica nel VII secolo (secondo alcune fonti già in precedenza). La teoria più accettata afferma che i proto-bulgari fossero affini agli [[Unni]] e agli [[Avari]], ma la loro etnicità non è ancora completamente chiara, dato che i proto-bulgari originali si mescolarono con le popolazioni locali del territorio che corrisponde all'odierna Bulgaria.
Nel [[632]] il khan [[Kubrat]] riuscì ad unificare le tribù proto-bulgare, che si trovavano sotto il dominio del [[Khaganato turco occidentale]], in uno stato indipendente, chiamato dagli storici bizantini [[Grande Bulgaria]].<ref>{{cita|Teofane}}.</ref><ref>[[Niceforo I (patriarca di Costantinopoli)|Patriarca Niceforo]], ''Opuscula historica''</ref> Le documentazioni principali su quel paese provengono dal patriarca bizantino [[Niceforo I (patriarca di Costantinopoli)|Niceforo I]] e [[Teofane Confessore]] del [[IX secolo]], traduzioni del cronista [[Giovanni di Nikiu]] riguardo alle relazioni politiche tra la Grande Bulgaria e l'impero bizantino, la descrizione delle tribù bulgare nel libro geografico armeno [[Ashkharatsuyts]] del VII secolo, la corrispondenza del khan dei [[Cazari]], successivo al crollo della Grande Bulgaria e in minor misura dai [[Nominalia dei khan bulgari]]. Secondo le analisi delle limitate fonti bizantine ed armene i confini del paese si trovavano tra il basso corso del Danubio ad ovest, il mar Nero e il [[mar d'Azov]] a sud, il fiume [[Kuban']] ad est e il fiume [[Donec]] a nord. La capitale dello stato era [[Fanagoria]], sul mar d'Azov. Kubrat divenne un alleato dei bizantini, ma la pressione dei cazari da est portò alla dissoluzione della Grande Bulgaria nella seconda metà del VII secolo.
== Storia ==
=== Fondazione della Bulgaria ===
[[File:South Slavic tribes.png|thumb|left|La Bulgaria, all'incirca all'inizio del VII secolo]]
Ci sono due date diverse per l'anno di fondazione della moderna Bulgaria, basate su due differenti interpretazioni della storia. Secondo la prima, dopo la sconfitta subita da parte dei Cazari, un'altra tribù proto-bulgara, guidata dal khan [[Asparuch|Asparuh]], si diressero ad occidente, occupando l'odierna [[Bessarabia]] meridionale. Dopo aver vinto una guerra contro Bisanzio nel [[680]], il khanato di Asparuh conquistò la [[Mesia]] e la [[Dobrugia]]<ref>{{cita|Teofane|р. 358}}.</ref><ref name="cita-Teofane-p359">{{cita|Teofane|p. 359}}.</ref> e fu riconosciuto come stato indipendente nel successivo trattato firmato con l'impero bizantino nell'[[681]]. Lo stesso anno viene solitamente considerato come l'anno di fondazione della Bulgaria moderna.
Un'altra teoria invece afferma che nonostante avesse sofferto grandi perdite territoriali in favore dei Cazari, la Grande Bulgaria fosse riuscita a sconfiggerli all'incirca nel [[670]]. Secondo questa interpretazione il khan Asparuh fu il diretto successore del khan [[Kubrat]]. Perciò, secondo alcuni ricercatori, l'anno di fondazione della Bulgaria moderna deve essere considerato il [[632]] (l'anno di fondazione della Grande Bulgaria da parte del khan Kubrat) invece del 681.
==== Insediamento permanente nella penisola balcanica ====
Dopo la vittoria decisiva nella [[battaglia di Ongal]] nel 680 le armate dei Proto-Bulgari e degli Slavi avanzarono verso i [[monti Balcani]] a sud, sconfiggendo ancora una volta i Bizantini, che furono quindi costretti a firmare un umiliante trattato di pace che riconosceva la fondazione di un nuovo stato ai confini dell'impero. Inoltre dovevano pagare un tributo annuale alla Bulgaria. Nello stesso tempo la guerra contro i cazari ad est continuava e nel [[700]]. Asparuh perì in battaglia contro di loro. I bulgari persero i territori ad est del fiume [[Dnestr]], ma riuscirono a tenere il controllo delle terre ad ovest. I bulgari e gli slavi firmano un trattato secondo il quale il capo di Stato divenne il khan dei bulgari, che aveva anche il dovere di difendere il paese contro i Bizantini, mentre i leader slavi acquisirono un'autonomia considerevole e dovevano proteggere i confini settentrionali lungo i [[Carpazi|monti Carpazi]] contro gli [[Avari]].<ref name="cita-Teofane-p359"/>
Il successore di [[Asparuch|Asparuh]], il khan [[Tervel di Bulgaria|Tervel]] venne in aiuto del deposto imperatore bizantino [[Giustiniano II Rinotmeto|Giustiniano II]] a riacquisire il trono nel [[705]].<ref>Pauli, ''Historia Langobardorum'' VI.31, MGH SS rer Lang I, p. 175</ref> In cambio gli fu donata la zona detta ''Zagora'' nella [[Tracia]] settentrionale, cosa che fu la prima espansione a sud dei Monti Balcani. Ad ogni modo tre anni dopo Giustiniano tentò di riprendersi la zona con la forza, ma il suo esercito fu sconfitto ad [[battaglia di Anchialo (708)|Anchialo]]. Nel [[716]] Tervel firmò un importante trattato con Bisanzio. Durante l'[[assedio di Costantinopoli (717)|assedio di Costantinopoli]] nel [[717]]–[[718]] mandò 50.000 soldati per venire in soccorso della città assediata. Nella [[Battaglia di Adrianopoli (718)|battaglia decisiva]] i Bulgari massacrarono circa 30.000 arabi<ref>{{cita|Teofane|p. 397}}.</ref> e Tervel venne acclamato come ''salvatore dell'Europa'' dai suoi contemporanei.
==== Instabilità interna e lotta per la sopravvivenza ====
[[File:JEŹDZIEC Z MADARY.JPG|thumb|left|Il [[cavaliere di Madara]] (circa 710), un grande bassorilievo scavato nella roccia dell'altopiano di Madara, ad est di [[Šumen]], nella Bulgaria nord-orientale]]
Nel 753 morì il khan [[Sevar di Bulgaria|Sevar]], che era l'ultimo erede del clan dei [[Dulo]]. Con la sua morte il khanato precipitò in una lunga crisi politica durante la quale il giovane paese si trovò sull'orlo del collasso. In appena 15 anni salirono al trono sette khan differenti, tutti assassinati. C'erano due fazioni principali; alcuni nobili chiedevano una guerra senza compromessi contro i Bizantini, mentre gli altri cercavano una soluzione pacifica al conflitto. L'instabilità venne sfruttata dall'imperatore bizantino [[Costantino V]] ([[745]]–[[775]]) che lanciò nove campagne militari per eliminare la Bulgaria. Nel [[763]] sconfisse il khan bulgaro [[Telec di Bulgaria|Telec]] ad [[battaglia di Anchialo (763)|Anchialo]],<ref>Niceforo, ''Opuscula historica'', p. 69.</ref><ref>{{cita|Teofane|p. 433}}.</ref> ma i bizantini non riuscirono ad avanzare ulteriormente verso nord. Nel 775 il khan [[Telerig di Bulgaria|Telerig]], ingannando Costantino con la promessa di rivelare coloro che gli fossero stati leali nella corte bulgara, fece giustiziare tutte le spie bizantine nella capitale [[Pliska]].<ref>{{cita|Teofane|pp. 447-448}}.</ref> Sotto il suo successore, il khan [[Kardam]], la guerra ebbe una svolta favorevole dopo la grande vittoria nella [[battaglia di Marcellae (792)|battaglia di Marcellae]]<ref>{{cita|Teofane|p. 467}}.</ref> nel [[792]]. I Bizantini vennero sonoramente sconfitti e costretti nuovamente a pagare un tributo ai khan. Come risultato della vittoria, la crisi fu definitivamente superata e la Bulgaria si ritrovò nel nuovo secolo più stabile, più forte e consolidata.
=== Espansione territoriale ===
{{Vedi anche|Krum di Bulgaria|Battaglia di Pliska}}
[[File:Krum1.jpg|thumb|Il khan [[Krum]] festeggia dopo la [[battaglia di Pliska|vittoria al passo di Vărbica]]]]
[[File:Omurtag.jpg|thumb|Il khan [[Omurtag di Bulgaria|Omurtag]] ordina l'uccisione di alcuni cristiani]]
Sotto il khan [[Krum]] ([[802]]–[[814]]), noto anche come Crummus o Keanus Magnus, la Bulgaria si espanse verso nord e verso sud, occupando le terre tra il medio corso del Danubio e la [[Moldavia]], l'intero territorio dell'odierna [[Romania]], la zona dell'odierna città di [[Sofia]] (allora nota con il nome di ''Sredec'') nell'[[809]]<ref>{{cita|Teofane|pp. 752-753}}.</ref> e della città di Adrianopoli (l'odierna [[Edirne]]) nell'[[813]], ed arrivò a minacciare la stessa Costantinopoli. Tra l'[[804]] e l'[[806]] le armate bulgare distrussero completamente il [[khanato degli Avari]] e fu stabilito un confine con l'[[impero carolingio]] lungo il medio corso del Danubio. Nell'[[811]] l'esercito bizantino fu sconfitto in maniera decisiva nella [[battaglia di Pliska]].<ref>{{cita|Teofane|р. 492}}.</ref> L'imperatore bizantino [[Niceforo I il Logoteta|Niceforo I]] fu ucciso come la maggior parte delle sue truppe ed il suo teschio venne usato come coppa per bere.<ref>{{cita|Martindale}}.</ref> Krum prese immediatamente l'iniziativa e mosse guerra a sud verso la Tracia, sconfiggendo ancora una volta i bizantini nella [[Battaglia di Versinikia|Versinikia]]<ref>{{cita|Scriptor incertus|pp. 337-339}}.</ref> nell'[[813]]. Dopo un tentativo dei bizantini di uccidere il khan durante i negoziati, Krum saccheggiò l'intera Tracia, assediò Adrianopoli e fece insediare 10.000 dei suoi sudditi nelle "''terre bulgare oltre il Danubio''".<ref>{{cita|Scriptor incertus|pp. 346-347}}.</ref> Si preparò quindi meticolosamente per la cattura di Costantinopoli: vennero costruiti 5.000 carri rivestiti di ferro per trasportare l'attrezzatura da assedio,<ref>{{cita|Scriptor incertus|pp. 347-348}}.</ref> i bizantini arrivarono a chiedere aiuto all'imperatore dei franchi [[Ludovico il Pio]].<ref>Annales Laurissenses minores, s. an. 814</ref> Tuttavia, a causa dell'improvvisa morte del khan, la campagna non ebbe mai luogo. Il khan Krum mise in pratica una riforma legislativa, che stabiliva regole e punizioni uguali per tutti i sudditi che vivevano all'interno dei confini dello stato, per ridurre la povertà e per rafforzare i legami sociali nel vasto paese.
[[File:Territorial expansion during the reign of Khan Krum (803-814).png|thumb|left|La Bulgaria alla morte del khan Krum nell'814]]
Il khan Omurtag ([[814]]–[[831]]) concluse un trattato di pace di 30 anni con i bizantini,<ref>Theophanes Continuatus II, 17-18, pp. 64-6</ref> permettendo in tal modo a entrambi i paesi di ricostruire la propria economia e le finanze dopo i sanguinosi conflitti del primo decennio del secolo. Durante il suo regno i confini nord-occidentali con l'impero carolingio furono definitivamente stabiliti sul medio corso del Danubio. Furono iniziate grandi opere edilizie nella capitale Pliska, che includevano la costruzione di un magnifico palazzo, di templi pagani, residenze dei signori, fortezze, una cittadella, acquedotti e impianti termali, soprattutto utilizzando rocce e mattoni.
Durante il breve regno del khan [[Malamir di Bulgaria|Malamir]] ([[831]]–[[836]]) venne incorporata nel paese l'importante città di [[Plovdiv|Filippopoli]]. Sotto il khan [[Presiano I di Bulgaria|Presian]] ([[836]]–[[852]]) i bulgari conquistarono la maggior parte della [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]] ed i confini del paese raggiunsero il [[mar Adriatico]] e il [[mar Egeo]]. Gli storici bizantini non menzionano alcuna resistenza contro l'espansione bulgara in Macedonia, perciò fu probabilmente un'espansione pacifica.<ref>{{cita|Bekker|pp. 154-155}}.</ref> Tra l'[[839]] e l'[[842]], i bulgari mossero guerra contro i serbi, ma non fecero alcun progresso nell'arco di tre anni.<ref>{{cita|Bekker|p. 154}}.</ref>
=== Formazione dell'etnicità bulgara ===
È probabile che i proto-bulgari fossero in numero notevolmente inferiore a quello delle popolazioni slave tra cui si erano stabiliti. Tra il VII ed il X secolo, i proto-bulgari furono gradualmente assorbiti dagli slavi, adottando una [[Lingue slave meridionali|lingua slava meridionale]]<ref>{{cita|Ivanov}}.</ref> e convertendosi al cristianesimo (di rito bizantino) sotto [[Boris I di Bulgaria|Boris I]] nell'[[864]]. I bulgari moderni si considerano di origine slava meridionale. Gli Slavi erano comunque solo una delle comunità che erano presenti nelle terre bulgare. Molti altri popoli furono effettivamente assorbiti nella nuova etnicità. A quel tempo il processo di assorbimento delle popolazioni residue di traco-romani e traco-bizantini era già abbondantemente significativo per la formazione di questo nuovo gruppo etnico. La nuova ''nazione con una singola identità'' avrebbe continuato ad identificarsi come ''bulgara'' ed a sostenere lo stato eponimo come proprio.
=== La Bulgaria di Boris I ===
{{Vedi anche|Boris I di Bulgaria}}
[[File:Balkans850.png|thumb|La Bulgaria durante il regno di Boris I]]
Il regno di [[Boris I di Bulgaria|Boris I]] ([[852]]–[[889]]) ebbe inizio con numerose battute d'arresto. Per dieci anni il paese combatté contro i bizantini e l'impero franco orientale, la [[Grande Moravia]], i [[croati]] e i [[serbi]]<ref>Konstantinos Porphyrogenitos, ''De Administrando Imperio'', 32, p. 154</ref> formando molte alleanze infruttuose e cambiando fronte svariate volte. Nell'agosto dell'[[863]] ci fu un periodo di quaranta giorni di terremoti e dopo un anno di raccolti scarsi, che causò una carestia in tutto il paese. Per finire ci fu un'invasione di locuste.
==== Cristianizzazione ====
{{Vedi anche|Cristianizzazione della Bulgaria}}
Nell'[[864]] i Bizantini, guidati da [[Michele III]], invasero la Bulgaria al sospetto che il khan Boris I si stesse preparando ad accettare il cristianesimo secondo i riti occidentali. All'annuncio dell'invasione, Boris I diede inizio ai negoziati di pace.<ref>Georgius Monachus Continuatus, p. 824</ref> I bizantini restituirono alcuni territori in Macedonia, pretendendo solamente che egli accettasse il cristianesimo di rito greco invece di quello di rito romano. Il khan Boris I accettò e fu battezzato nel settembre dell'[[865]] assumendo il nome del suo padrino, l'imperatore bizantino Michele, e divenne Boris-Mihail.<ref>Georgius Monachus Continuatus, ''loc. cit.'', Logomete</ref> Il titolo pagano di "''[[khan]]''" fu abolito e venne assunto il titolo di "''[[knjaz]]''" al suo posto. La ragione della conversione al cristianesimo non fu comunque dovuta all'invasione bizantina. Il signore bulgaro era infatti un uomo lungimirante e previde che l'introduzione di una singola religione avrebbe completato il consolidamento dell'emergente nazione bulgara, che si trovava ancora divisa sul piano religioso. Sapeva inoltre che il proprio stato non avrebbe mai goduto del pieno rispetto da parte dell'Europa cristiana e che i trattati potevano essere ignorati dagli altri firmatari su basi religiose.
Lo scopo dei bizantini era di arrivare in maniera pacifica allo scopo per cui combattevano da almeno due secoli: assorbire lentamente la Bulgaria attraverso la religione cristiana e trasformarla in uno stato satellite; infatti le posizioni ecclesiastiche più importanti nella neonata Chiesa bulgara dovevano essere tenute da bizantini che parlavano greco. Boris I era conscio del fatto e dopo che Costantinopoli si rifiutò di concedere una maggiore autonomia alla chiesa bulgara nell'[[866]], mandò una delegazione a [[Roma]], dichiarando il proprio desiderio di accettare il cristianesimo secondo il rito occidentale, insieme a 115 domande per il [[papa Niccolò I]].<ref>Johannes VIII Papa. ''Epistolae'', p. 159</ref><ref>Anastasius Bibliothecarius, pp. 1373—4</ref> Il leader bulgaro desiderava trarre profitto dalla rivalità tra la chiesa di Roma e quella di Costantinopoli, dato che il suo scopo principale era la fondazione di una Chiesa bulgara indipendente per impedire sia ai bizantini che ai cattolici di avere una qualsiasi influenza sulle sue terre per mezzo della religione. Le risposte dettagliate del papa a Boris I furono recapitate da due vescovi che capeggiavano una missione il cui scopo era facilitare la conversione del popolo bulgaro. Comunque anche Nicolò I, e il suo successore [[Papa Adriano II|Adriano II,]] si rifiutarono di riconoscere una Chiesa bulgara indipendente, cosa che irrigidì le relazioni da entrambe le parti; tuttavia, il tentativo bulgaro di avvicinarsi a Roma rese i bizantini più concilianti. Nell'[[870]], durante il [[Concilio di Costantinopoli IV]], la Chiesa bulgara fu riconosciuta come una [[chiesa ortodossa|chiesa]] autonoma, pur sotto la suprema direzione del patriarcato di Costantinopoli. Fu la prima chiesa ufficialmente riconosciuta autonoma.
==== Creazione di un sistema di scrittura slavo ====
Nonostante il knjaz bulgaro fosse riuscito ad assicurarsi una chiesa autonoma, l'alto clero ed i libri teologici erano ancora in greco, cosa che rendeva difficili gli sforzi per convertire la popolazione alla nuova religione. Tra l'[[860]] e l'[[863]] i due monaci bizantini d'origine greca<ref>Barford, P. M. (2001). ''The Early Slavs''. Ithaca, New York: Cornell University Press</ref> [[Cirillo e Metodio]], per ordine dell'imperatore bizantino, crearono l'[[alfabeto glagolitico]], il primo alfabeto slavo, utile a convertire i popoli della [[Grande Moravia]] al cristianesimo ortodosso. Col quale essi tradussero i testi sacri tra il [[863]] ed il [[867]], con l'approvazione romana. Purtroppo questi tentativi in Grande Moravia fallirono e nell'[[886]] i discepoli dei due monaci, tra cui [[San Clemente di Ocrida|San Clemente]], [[Naum di Ocrida|Naum]] ed Angelario, banditi da quel regno dopo la morte di Metodio, raggiunsero la Bulgaria e furono accolti benevolmente da Boris I. Il knjaz bulgaro commissionò la creazione di due accademie teologiche, che venissero dirette dai discepoli, dove istruire il futuro clero bulgaro nella lingua locale. Clemente venne mandato ad [[Ocrida]]<ref>Vita S. démentis</ref> nella Bulgaria sud-occidentale, dove fu insegnante per 3.500 studenti tra l'886 e l'893. Naum fondò la scuola letteraria della capitale [[Pliska]], spostata in seguito nella nuova capitale [[Preslav]]. L'[[alfabeto cirillico]] fu inventato nella scuola letteraria di Preslav all'inizio del X secolo. Durante il [[concilio di Preslav]] dell'[[893]], la Bulgaria adottò l'alfabeto glagolitico e l'antico slavo ecclesiastico nella variante bulgara come lingua ufficiale della chiesa e dello stato ed espulse il clero bizantino. Nell'[[893]] l'[[antico slavo ecclesiastico]] divenne così la terza lingua ufficiale, dopo il greco ed il latino, riconosciuta poi dalle Chiese ed utilizzata durante le funzioni religiose e nella letteratura cristiana.
=== L'età d'oro ===
{{Vedi anche|Simeone I di Bulgaria|Battaglia di Anchialo (917)|Età d'oro della cultura bulgara}}
[[File:Skylitzes Simeon sending envoys to the Fatimids.jpg|thumb|Simeone manda degli inviati al califfo fatimide per formare un'alleanza contro i bizantini; le due parti erano vicine ad un accordo, ma sulla strada del ritorno i bizantini catturarono i delegati bulgari e riuscirono a distrarre gli arabi da quella proposta di alleanza]]
Alla fine del IX secolo ed all'inizio del X secolo, la Bulgaria si estendeva fino all'[[Epiro]] e la [[Tessaglia]] a sud, la [[Bosnia]] ad ovest e controllava il territorio dell'odierna Romania e dell'odierna Ungheria orientale a nord. Con il sostegno di Bisanzio nacque uno stato serbo a metà del IX secolo in contrapposizione all'espansione bulgara ad ovest della Morava.<ref>{{cita|Fine|p. 110}}: ''essi (i bulgari) divennero una minaccia per i serbi; presumibilmente questo pericolo fu un elemento catalizzatore per l'unificazione delle varie tribù serbe per opporsi ad esso. I bizantini erano... interessati a formare una Serbia più potente''</ref> Ondeggiando tra la fedeltà a Bisanzio ed alla Bulgaria, i governanti serbi riuscirono a resistere a svariate invasioni bulgare fino al [[924]], quando fu totalmente subordinata dal generale e probabilmente conte di Sofia [[Marmais]]. Sotto lo zar [[Simeone I di Bulgaria|Simeon I]] (detto il Grande), che era stato educato a Costantinopoli, la Bulgaria tornò ad essere una seria minaccia per l'Impero bizantino e raggiunse la massima espansione territoriale.<ref>Енциклопедия България, Академично издателство "Марин Дринов", 1988</ref> Simeone I sperava di conquistare Costantinopoli e combatté una serie di guerre contro i Bizantini durante il suo lungo regno ([[893]]–[[927]]). I confini alla fine del suo dominio raggiunsero il limite settentrionale dell'[[Attica]] a sud. Simeone I si nominò "''imperatore ([[zar]]) dei Bulgari ed autocrate dei greci''", titolo che fu riconosciuto dal papa, ma non dall'imperatore bizantino né dal patriarca ecumenico della chiesa ortodossa orientale. Fu riconosciuto come "imperatore (zar) dei bulgari" dall'imperatore bizantino e dal patriarca solo alla fine del suo governo.
Tra l'[[894]] e l'[[896]] egli sconfisse i bizantini ed i loro alleati, i [[magiari]],<ref>{{cita|Fine|p. 139}}.</ref> nella cosiddetta "guerra del commercio", poiché il pretesto della guerra fu lo spostamento del mercato bulgaro da Costantinopoli a [[Salonicco]].<ref name=delev>Delev, ''Bǎlgarskata dǎržava pri car Simeon''.</ref><ref>{{cita|Fine|p. 137}}.</ref> Nella decisiva [[battaglia di Bulgarofigo]] l'esercito bizantino fu messo in fuga<ref>{{cita|Zlatarski 1027|p. 316}}.</ref> e ciò permise di stilare una pace favorevole per la Bulgaria, pace che fu però più volte violata da Simeone I.<ref>{{cita|Zlatarski 1927|p. 321}}.</ref> Nel [[904]] conquistò Salonicco, che era stata in precedenza saccheggiata dagli arabi, e la rese ai bizantini solo dopo che la Bulgaria ebbe ricevuto tutte le zone con una popolazione slava in [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]] e 20 fortezze in Albania, tra cui l'importante città di [[Durazzo]].<ref>{{cita|Бакалов}}.</ref>
[[File:Bulgaria-ZarSimeón.svg|left|thumb|upright=1.3|Il primo impero bulgaro ai tempi di Simeone il Grande]]
Dopo i disordini che pervasero nell'impero bizantino in seguito alla morte dell'imperatore [[Alessandro (imperatore)|Alessandro]] nel [[913]], Simeone I invase la Tracia bizantina, ma fu persuaso ad interrompere l'invasione in cambio del riconoscimento ufficiale del titolo imperiale e del matrimonio di una delle sue figlie con l'imperatore infante [[Costantino VII Porfirogenito|Costantino VII]].<ref>S. Runciman, ''A history of the First Bulgarian Empire'', p. 157</ref><ref>{{cita|Fine|pp. 144-148}}.</ref> In tal modo Simeone I sarebbe dovuto divenire reggente dell'imperatore e governare temporaneamente l'impero bizantino. Ad ogni modo, dopo una cospirazione all'interno della corte bizantina, la madre dell'imperatore Costantino VII, l'imperatrice Zoe, rifiutò il matrimonio ed il titolo di Simeone, ed entrambe le parti si prepararono alla battaglia decisiva. Nel [[917]] Simeone I impedì ogni tentativo del nemico di formare un'alleanza con i magiari, i [[peceneghi]] o i serbi e i bizantini furono costretti a combattere da soli. Il 20 agosto i due eserciti si scontrarono ad [[Battaglia di Anchialo (917)|Anchialo]] in una delle maggiori battaglie del medioevo.<ref>Dimitrov, ''Bulgaria: illustrated history''.</ref> I bizantini subirono una sconfitta senza precedenti, lasciando sul campo di battaglia 70.000 caduti. Le forze bulgare inseguirono e sconfissero i resti dell'esercito nemico nella [[battaglia di Katasyrtai]].<ref>De Boor, Carl Gothard (1888). ''Vita Euthymii''. Berlin: Reimer, p. 214</ref> Costantinopoli si salvò grazie ad un attacco serbo ad ovest; i serbi furono completamente sconfitti, ma diedero del tempo prezioso all'ammiraglio (ed in seguito imperatore) bizantino [[Romano I Lecapeno|Romano Lecapeno]] per predisporre la difesa della città. Nel decennio successivo i bulgari acquisirono il controllo dell'intera penisola balcanica, con l'eccezione di Costantinopoli e del [[Peloponneso]].
In una [[Battaglia croato-bulgara (927)|battaglia croato-bulgara del 927]] (più volte chiamata ''battaglia dei monti bosniaci''), il duca [[Alogobotur]] attaccò il [[Regno di Croazia (Medioevo)|Regno di Croazia]]. Le forze croate, sotto la guida del loro re [[Tomislao I di Croazia|Tomislavo]], distrussero l'esercito bulgaro e fermarono l'espansione di Simeone verso ovest.<ref name=bakalov>Bakalov, ''Istorija na Bǎlgarija'', "Simeon I Veliki"</ref>
=== Declino ===
[[File:RizMap10.jpg|thumb|L'Impero bulgaro sotto Samuele<ref name=delev/>]]
Dopo la morte di Simeone il potere della Bulgaria entrò in un lento declino. In un trattato di pace del [[927]] i bizantini riconobbero il titolo imperiale a suo figlio [[Pietro I di Bulgaria|Pietro I]] ed il patriarcato bulgaro. La pace con Bisanzio, tuttavia, non portò alcuna prosperità alla Bulgaria. All'inizio del suo governo il nuovo imperatore si trovava a fronteggiare dei problemi interni e dei disordini con i suoi fratelli, e nel [[930]] fu costretto a riconoscere l'indipendenza della [[Rascia]].<ref>Constantine Porphyrogennetus. ''Op. cit.'', pp. 158—9</ref> La batosta peggiore venne dal nord: tra il [[934]] ed il [[965]] il paese subì cinque invasioni magiare.<ref>Theophanes ''Continuatus'', pp. 462—3,480</ref> Nel [[944]] la Bulgaria fu attaccata dai peceneghi, che saccheggiarono le regioni nord-orientali dell'impero. Sotto [[Pietro I di Bulgaria|Pietro I]] e [[Boris II di Bulgaria|Boris II]] il Paese fu diviso dall'eresia religiosa egualitaria dei [[Bogomilismo|bogomili]].<ref>Nicolaus Papa. Response, p. 1015</ref>
Nel [[968]] il Paese fu attaccato dalla [[Rus' di Kiev]], il cui sovrano, [[Svjatoslav I di Kiev|Svjatoslav I]], conquistò [[Preslav]]<ref>Cedrenus: II, p. 383</ref> e si stabilì a [[Perejaslavec]].<ref>Chronique dite de Nestor, pp. 53—4</ref> Tre anni dopo, l'imperatore bizantino [[Giovanni I Zimisce]] decise di intromettersi nella lotta e sconfisse Svjatoslav nell'[[assedio di Dorostolon]]. Boris II fu catturato e spogliato del suo titolo imperiale a Costantinopoli,<ref>Leo Diaconus, pp. 158-9</ref> mentre la Bulgaria orientale fu dichiarata protettorato bizantino.
=== Crollo ===
{{vedi anche|Samuele di Bulgaria|battaglia di Kleidion}}
Dopo il tradimento bizantino le terre a ovest del fiume [[Iskăr]] rimasero sotto il controllo bulgaro e la resistenza contro i bizantini fu capeggiata dai fratelli [[Cometopuli]]. Nel [[976]] il quarto fratello, [[Samuele di Bulgaria|Samuele]], concentrò il potere nelle sue mani dopo la morte del fratello maggiore. Quando il legittimo erede al trono, [[Romano di Bulgaria|Romano]], fuggì dalla prigionia a Costantinopoli, fu riconosciuto come imperatore da Samuele a [[Vidin]]<ref>Prokić, p. 28</ref> ed egli rimase comandante in capo dell'esercito bulgaro. Brillante generale e buon politico, riuscì a ribaltare la sorte a favore dei Bulgari. Il nuovo imperatore bizantino [[Basilio II Bulgaroctono|Basilio II]] fu sconfitto in maniera decisiva nella [[battaglia delle Porte di Traiano]] nel [[986]] e riuscì a malapena a fuggire.<ref>Skylitzes, pp. 436–438</ref><ref>Гильфердинг, А (1868). ''Письма об истории сербов и болгар'' (in russo), p. 209.</ref> Cinque anni più tardi Samuele eliminò lo Stato serbo della Rascia.<ref>Шишић, p. 331</ref> Nel [[997]], dopo la morte di Romano, che era l'ultimo erede della dinastia Krum, Samuele fu proclamato imperatore di Bulgaria.<ref>Розен, p. 43</ref> Ad ogni modo, dopo il [[1001]] il bilancio della guerra tornò ad essere favorevole ai bizantini che conquistarono le vecchie capitali [[Pliska]] e [[Preslav]] e a partire dal [[1004]] lanciarono campagne annuali contro la Bulgaria. I bizantini inoltre approfittarono di una guerra tra la Bulgaria ed il neonato [[Regno d'Ungheria (1000-1538)|Regno d'Ungheria]] nel [[1003]]{{Senza fonte}}.
Le vittorie bizantine a [[Battaglia dello Spercheo|Spercheo]] e a [[Battaglia di Skopje|Skopje]] indebolirono definitivamente l'esercito bulgaro e, per mezzo di campagne annuali, Basilio ridusse metodicamente le piazzeforti bulgare. Alla fine nella [[battaglia di Kleidion]] nel [[1014]] i bulgari vennero completamente sconfitti.<ref name=Angold/> L'esercito bulgaro fu catturato e si racconta che tutti i prigionieri furono accecati, ad eccezione di alcuni, scelti uno ogni cento soldati, che furono accecati ad un occhio solo, per poter ricondurre in patria tutti i prigionieri. Si racconta inoltre che quando lo zar Samuele vide quel che avevano subito gli uomini del suo esercito ebbe un attacco di cuore e morì. Basilio II si guadagnò in tal modo l'appellativo di ''Bulgaroctono'' (''massacratore di Bulgari''). Nel [[1018]] si arresero le ultime roccaforti bulgare e il primo impero bulgaro cessò di esistere.
== Cultura ==
L'eredità culturale del primo impero bulgaro viene solitamente definita nella storiografia bulgara come la cultura di Pliska-Preslav, per le due capitali [[Pliska]] e [[Preslav]], dove è concentrata la maggior parte dei monumenti sopravvissuti. Molti monumenti del periodo sono stati ritrovati nei dintorni di [[Madara (Bulgaria)|Madara]], [[Šumen]], [[Novi Pazar]] e del villaggio di [[Han Krum]] nella Bulgaria nord-orientale, così come nei territori dell'odierna Romania, dove gli archeologi rumeni la chiamano la cultura Dridu.<ref>[http://dacoromania.org/index.php?nma=catalog&fla=stat&cat_id=4&page=1&nums=74 „История на българите: изкривявания и фалшификации“, Димитър Овчаров, сборник, ч. 1, София, „ТанНакРа“, стр. 170-200] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071212073442/http://dacoromania.org/index.php?nma=catalog&fla=stat&nums=74&cat_id=4&page=1 |data=12 dicembre 2007 }}</ref> Altri resti lasciati dal primo impero bulgaro sono stati scoperti nella [[Bessarabia]] meridionale, al giorno d'oggi divisa tra l'[[Ucraina]] e la [[Moldavia]].<ref>Чеботаренко, Г. Ф., ''Материалы к археологической карте памятников VIII-Х вв. южной части Пруто-Днестровского междуречья//Далекое прошлое Молдавии'', Кишинев, 1969, pp. 224-230</ref>
=== Architettura e arte ===
La caratteristica più importante della prima fase dell'architettura bulgara erano le costruzioni monumentali, già note ai romani, ma non più utilizzate nell'Impero bizantino contemporaneo. Si trovavano due tipi di costruzioni utilizzate nella fondazione di Pliska. Per il primo tipo i materiali di costruzione erano legno e mattoni. Il secondo tipo era la costruzione di mura difensive usando grandi blocchi intagliati di calcare, cementanti insieme con il gesso. Lo stesso metodo fu utilizzato nella costruzione della fortezza di Preslav, nel campo militare a Han Krum, nel palazzo per la caccia a Madara e nella fortezza sull'isola di Păcuiul lui Soare.<ref>Р. Diaconu, D. Vilceanu, ''Pácuiul lui Soare. Cetatea bizantina'', I, Bucureşti, 1972</ref> Le fortezze si trovavano soprattutto nelle pianure, a differenza di quelle costruite durante il [[Secondo impero bulgaro]].
Dopo la conversione al cristianesimo nell'864 si ebbe un'attività intensa di costruzione di chiese e monasteri attraverso tutto l'impero, tra cui la [[grande basilica di Pliska]] che risultava essere una delle maggiori strutture del suo periodo con una lunghezza di 99 m e la splendida [[Rotonda di Veliki Preslav|chiesa rotonda di Preslav]]. La maggior parte delle chiese di questo periodo avevano tre [[Navata|navate]]. La capitale bulgara era inoltre famosa per le sue ceramiche che adornavano gli edifici pubblici e religiosi. Si producevano meravigliose icone ed altari fatti di speciali piastrelle in ceramica. C'erano numerosi orafi e argentieri che producevano raffinati gioielli.
=== Ceramiche ===
[[File:St. Theodor.jpg|thumb|left|upright=0.7|Icona in ceramica di San Teodoro, Preslav (circa 900) nel museo archeologico nazionale di Sofia]]
Una delle caratteristiche più famose della cultura di Pliska-Preslav era la decorazione dei palazzi e delle chiese per mezzo di piastrelle di ceramica laccata, cosa che può indicare un'influenza araba o del [[Medio Oriente]] in generale. Le piastrelle di ceramica venivano dipinte soprattutto con motivi geometrici o vegetali, mentre solo alcune presentano raffigurazioni di santi. Tra le più note di quest'ultimo tipo si trova l'"icona di San Teodoro" a venti piastrelle, ben preservata, ritrovata fra le rovine del monastero di San Panteleimone nelle vicinanze di Preslav.<ref name="ODB335">{{cita|Kazhdan, 1991|p. 335}}.</ref> Le piastrelle erano sia piatte che tubolari, ed erano disposte per formare fregi con motivi ripetitivi. In seguito alla distruzione di Pliska e di Preslav sono sopravvissuti solo alcuni frammenti e pezzi. La maggior parte dei ritrovamenti di piastrelle, come dei resti archeologici delle officine che le producevano, vengono da Preslav e dalla regione circostante (soprattutto dal villaggio di Patleina).<ref>{{cita|Kazhdan, 1991|pp. 335, 2084–2085}}.</ref>
Le fonti principali per le ceramiche e le terrecotte bulgare sono le [[necropoli]] di Novi Pazar, [[Devnja]] e [[Varna (Bulgaria)|Varna]]. I vasi venivano fatti per mezzo di un [[tornio da vasaio|tornio]], a differenza della comune usanza slava. Venivano utilizzati forni a due piani per la [[tempra]]tura della terracotta. La forma e la decorazione della terracotta bulgara era simile a quella ritrovata nel [[Caucaso]] settentrionale, in [[Crimea]] e sulle coste del [[mar d'Azov]].
=== Letteratura ===
La [[letteratura bulgara]] è la più antica tra le letterature dei popoli slavi. I missionari di Salonicco [[Cirillo e Metodio]] misero a punto l'[[alfabeto glagolitico]], che fu adottato nell'impero bulgaro intorno all'[[886]]. L'alfabeto e la [[storia della lingua bulgara|lingua bulgara antica]] diedero origine ad una ricca attività letteraria e culturale centrata sulle scuole letterarie di Preslav e di Ocrida, fondate per ordine di Boris I nell'886. All'inizio del X secolo venne sviluppato un nuovo alfabeto, l'[[alfabeto cirillico]], sviluppato sulla base dell'[[alfabeto greco]] e del corsivo glagolitico, alla scuola letteraria di Preslav. Secondo una teoria alternativa il nuovo alfabeto fu messo a punto da [[San Clemente di Ocrida]], uno studioso bulgaro e discepolo di Cirillo e Metodio, alla scuola letteraria di Ocrida. Un pio monaco ed eremita, [[Giovanni di Rila|San Giovanni di Rila]] (Ivan Rilski, [[876]]–[[946]]), divenne il patrono della Bulgaria.
Durante il suo regno Simeone I riunì molti studiosi alla sua corte e fece loro tradurre un enorme numero di libri dal greco e fece scrivere svariate nuove opere. Tra le figure più prominenti c'erano [[Costantino di Preslav]], [[Giovanni Esarca]] e [[Černorizec Hrabăr]], che alcuni storici ritengono essere lo zar Simeone stesso. Černorizec Hrabăr scrisse il suo libro popolare ''Delle lettere'', Clemente di Ocrida lavorò alle traduzioni dal greco e gli vengono accreditati molti libri religiosi importanti, Giovanni Esarca scrisse il suo ''Šestodnev'' e tradusse il ''De Fide Orthodoxa,'' di [[Giovanni Damasceno]]; anche [[Naum di Ocrida]] contribuì significativamente. Gli studiosi bulgari e le loro opere influenzarono la maggior parte del mondo slavo, diffondendo l'[[antico slavo ecclesiastico]], l'alfabeto dapprima glagolitico e poi quello cirillico fino alla [[Rus' di Kiev]], alla Serbia e alla Croazia medievali.
== Religione ==
Dopra la creazione del proprio stato, i bulgari e gli slavi continuarono a praticare le loro religioni indigene. La religione dei protobulgari era monoteistica, credevano in [[Tengri|Tangra]], il dio del cielo. Quando [[Omurtag di Bulgaria|Omurtag]] e [[Leone V l'Armeno|Leone l'Armeno]] conclusero un trattato di pace nell'[[815]], l'imperatore bizantino dovette fare un giuramento secondo le tradizioni protobulgare. Gli storici bizantini riportano che il sovrano "cristianissimo" dovette eseguire diversi riti pagani, tra cui sacrificare dei cani ed usarli come testimoni del suo giuramento.<ref>{{cita|Andreev|pp. 57-58}}.</ref> Gli Slavi adoravano invece molteplici divinità. Il loro dio supremo era [[Perun]]. Ci sono prove che il cristianesimo era comunque già diffuso all'interno dei confini nei primi 150 anni di esistenza dello stato bulgaro.
A metà del IX secolo, Boris I decise di convertirsi al cristianesimo al fine di unificare fermamente la popolazione del paese.
== Note ==
{{Note strette}}<references/>
== Bibliografia ==
=== Fonti primarie ===
* {{cita libro|autore=[[Teofane Confessore]]|curatore=J. Classen|anno=1841|capitolo=Theophanes Chronographia|titolo=Corpus Scriptorum Historiæ Byzantinæ|città=Bonn|volume=Vol, I, 6301/802|cid=Teofane}}
* {{cita libro|curatore=Bekker|capitolo=Constantini Porphyrogeniti De Thematibus et De Administrando Imperio|titolo=Corpus Scriptorum Historiæ Byzantinæ|città=Bonn|anno=1840|cid=Bekker}}
* {{cita libro|autore=Scriptor Incertus|titolo=Scriptor Incertus de Leone Armenio|volume=vol. 47|anno=1842|cid=Scriptor incertus}}
=== Fonti secondarie ===
* {{Cita libro|lingua=en|cognome=Schenker|nome=Alexander|titolo=The Dawn of Slavic|editore=Yale University Press|anno=1995|città=|cid=Schenker }}
* {{cita libro|lingua=en|autore=Benjamin W. Fortson|titolo=Indo-European Language and Culture: An Introduction|anno=2010|url=https://archive.org/details/indoeuropeanlang0000fort|cid=Fortson}}
* {{cita libro|lingua=en|autore=J. R. Martindale|titolo=Prosopography of the Byzantine Empire I: (641-867)|anno=2001|cid=Martindale}}
* {{cita libro|lingua=en|curatore=L. Ivanov|titolo=Bulgaria: Bezmer and adjacent regions — Guide for American military|editore=Multiprint Ltd.|città=Sofia|anno=2007|ISBN=978-954-90437-8-5|cid=Ivanov|url=https://en.wikisource.org/wiki/Essential_History_of_Bulgaria_in_Seven_Pages}}
* {{Cita libro|titolo=The Bulgarian Khans and Tsars|cognome=Andreev|nome=Jordan|coautori=Milcho Lalkov|anno=1996|lingua=bg|editore=Abagar|isbn=954-427-216-X|cid=Andreev}}
* {{Cita libro|cognome=Zlatarski|nome=Vasil N.|titolo=История на българската държава през средните векове. Том I., История на Първото българско царство. Част I. Епоха на хуно-българското надмощие (679-852)|titolotradotto=Storia dello Stato bulgaro nel Medioevo. Volume I., Storia del primo regno bulgaro. Parte I. Epoca della supremazia unno-bulgara (679-852)|editore=Изд-во "Захарий Стоянов"|anno=1918|città=Sofia|lingua=bg|url=http://www.promacedonia.org/vz1a/index.html|cid=Zlatarski 1918}}
* {{Cita libro|cognome=Zlatarski|nome=Vasil N.|titolo=История на българската държава през средните векове. Том I. История на Първото българско царство. Част II. От славянизацията на държавата до падането на Първото царство (852–1018)|editore=Изд-во "Захарий Стоянов"|titolotradotto=Storia dello Stato bulgaro nel Medioevo. Volume I. Storia del primo regno bulgaro. Parte II. Dalla slavizzazione dello Stato alla caduta del primo Regno bulgaro (852-1018)|anno=1927|città=Sofia|lingua=bg|url=http://www.promacedonia.org/vz1b/index.html|cid=Zlatarski 1927}}
* {{Cita libro|autore=Georgij Bakalov|coautori=Milen Kumanov|titolotradotto=Scrittori e libri bulgari|titolo=Български писатели и книги|volume=vol. 1|editore=Труд, Сирма|anno=1925|città=Sofia|cid=Бакалов|lingua=bg}}
* {{Cita libro|titolo=Български хроники|cognome=Цанев|nome=Стефан|editore=Труд, Жанет 45|lingua=bg|anno=2006|città=София, Пловдив|isbn=954-528-610-5}}
* {{Cita libro|titolo=История и цивилизация за 11. клас|cognome=Делев|nome=Петър|coautori=Валери Кацунов, Пламен Митев, Евгения Калинова, Искра Баева, Боян Добрев|anno=2006|lingua=bg|editore=Труд, Сирма}}
* {{Cita libro|url=http://www.mfa.government.bg/history_of_Bulgaria/|titolo=Българите и България|editore=Министерство на външните работи на България, Труд, Сирма|anno=2005|lingua=bg|accesso=23 giugno 2011|dataarchivio=10 novembre 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051110094231/http://www.mfa.government.bg/history_of_bulgaria/|urlmorto=sì}}
* {{Cita libro|cognome=Fine, Jr.|wkautore=John Van Antwerp Fine Jr.|nome=John V.A.|anno=1991|titolo=The Early Medieval Balkans|editore=University of Michigan Press|città=Ann Arbor|lingua=en|isbn=978-0-472-08149-3|cid=Fine}}
* {{Cita pubblicazione|curatore-nome=Alexander|curatore=Kazhdan|lingua=en|wkcuratore=Alexander Kazhdan|titolo=[[Oxford Dictionary of Byzantium]]|editore=Oxford University Press|anno=1991|isbn=978-0-19-504652-6|cid=Kazhdan, 1991}}
* {{Cita libro|lingua=en|cognome=Runciman|nome=Steven|wkautore=Steven Runciman|titolo=A History of the First Bulgarian Empire|editore=G. Bell & Sons, London|anno=1930|url=https://www.questia.com/library/book/a-history-of-the-first-bulgarian-empire-by-steven-runciman.jsp}}
* Cawley, Charles [http://fmg.ac/Projects/MedLands/BULGARIA.htm#_ftn49 Medieval Lands], Foundation for Medieval Genealogy, 2006–2007
== Voci correlate ==
* [[Bulgari]]
* [[Slavi]]
* [[Grande Bulgaria]]
* [[Guerre bulgaro-bizantine]]
* [[Chiesa ortodossa bulgara]]
* [[Marina medievale bulgara]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Storia della Bulgaria}}
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