Regio istituto tecnico: differenze tra le versioni
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== Storia ==
I
Con la [[riforma Gentile]] del [[1923]] i regi istituti furono chiusi: la sezione fisico-matematica fu trasformata in [[liceo scientifico]], quella industriale in [[istituto tecnico|istituto tecnico industriale]], quella di agrimensura in [[istituto tecnico agrario]] e per [[istituto tecnico per geometri|geometri]], mentre quella di commercio e ragioneria in [[istituto tecnico commerciale]] e per i ragionieri.
== Le sezioni dei regi istituti ==
# sezione fisico-matematica,
# sezione di agrimensura,
# sezione di commercio e ragioneria,
# sezione industriale meccanico-metallurgica.
==
I
▲Gli Istituti erano di solito suddivisi in quattro sezioni:
== Il regio istituto tecnico di Fermo ==
Il
a livelli
Tra gli allievi illustri, Giovanni Benelli, fondatore nel 1911 della famosa fabbrica di motociclette [[Benelli Moto]] e negli anni settanta della [[Benelli Armi]].
Altra persona illustre che ha frequentato questo istituto è stato [[Giuseppe Sacconi]], architetto noto soprattutto per essere stato il progettista del Vittoriano a Roma e, più recentemente, i Guzzini (sia Pierino e Mariano che i figli Giovanni e Raimondo), fondatori di una industria leader a livello mondiale nel settore dell'illuminotecnica e arredamento, nonché Aristide Merloni (Industrie Merloni di Fabriano), Adriano Cecchetti (Industrie Cecchetti di Civitanova, ex SGI), Mario Clementoni e il figlio (industria di giocattoli), e tanti altri noti industriali italiani. Accanto al nome di Mario Clementoni figura anche quello di Maggini Giuseppe appartenente alla famigliua Maggini Eugenio e figlio di Giuseppe. una famiglia che si rese illustre per la genialità della lavorazione del legno e della magistrale produzione di mobili.
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Il
▲I Regi Istituti Tecnici sorsero principalmente in alcune città italiane in forte sviluppo industriale ([[Torino]], [[Terni]], [[Firenze]], etc.), ma il loro numero, perlomeno intorno al [[1850]], non superò il totale di una decina di istituti. Divennero quindi dei centri di formazione a livello interregionale che richiamavano allievi da ogni parte d'Italia. Il corpo docente risultava estremamente qualificato. Si trattava di ingegneri e tecnici, nella maggior parte dei casi formatisi all'estero, molti dei quali finirono la loro carriera in cattedra di importanti università italiane o furono chiamati a far parte di prestigiose accademie ([[Accademia dei Lincei]], etc.). E' questo il caso di [[Ippolito Langlois]] a [[Fermo]], [[Luigi Corradi]] e [[Gaetano Scorza]] a [[Terni]], [[Germano Sommeiller]] a [[Torino]].
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▲Il Regio Istituto Tecnico di [[Fermo]] sorse nel [[1854]] come opera pia grazie al conte Gerolamo Montani e immediatamente dopo il fatto unitario si trasformò in Instituto Tecnico grazie all'interessamento del sindaco di Fermo Ignazio Trevisani e dell'architetto Giovanni Battista Carducci. Nel 1861 venne fondato l'Istituto d’Arti e Mestieri per le Marche. Nel [[1863]], per portare la scuola
▲a livelli d’avanguardia in campo nazionale nell'ambito dell'istruzione tecnica, fu chiamato a dirigerla Ippolito Langlois. Egli trapiantò a Fermo la tradizione delle “Écoles d’Arts et Métiers” tipica delle scuole tecniche francesi e nel [[1884]] trasformò la scuola in Regio Istituto Industriale. Tra i docenti illustri dell'Istituto si ricordano [[Giovanni Giorgi]], [[Temistocle Calzecchi Onesti]].
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La storia dell'Istituto [[Germano Sommeiller]], uno dei più antichi istituti d'Italia, è strettamente congiunta alle vicende politiche, socioeconomiche e culturali della città di [[Torino]]. Le origini dell'Istituto risalgono al [[1805]] con l'istituzione della scuola civica "per misuratori" (geometri). La vera data di fondazione è, però, il 16 novembre del [[1852]], quando una convenzione tra [[Governo]] e il [[Comune|Municipio]] di Torino trasformò la scuola in "
▲Il Regio Istituto Tecnico Toscano venne fondato nel [[1853]] da [[Leopoldo II]] di Lorena per impartire insegnamenti di [[chimica]], [[fisica]], [[geometria]], [[storia naturale]], [[meccanica]], [[metallurgia]].
▲Il [[29 novembre]] [[1861]], in seguito alla riorganizzazione delle scuole ad indirizzo tecnico professionale dato dalla [[legge Casati]] l'istituto passò in carica al Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio assumendo nel [[1863]] il nome di Istituto Tecnico di [[Firenze]] e poi nel 1872 di Istituto provinciale di Firenze con i corsi di agronomia e agrimensura, commercio e ragioneria, meccanica e costruzioni, fisica e matematica.
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Già dal 1810 [[Trapani]] per la sua vocazione marinara era sede di una "scuola nautica" che nel [[1862]] divenne regio [[istituto tecnico nautico]].
▲Con la forte industrializzazione della seconda metà dell'Ottocento che coinvolse la città di [[Terni]] conseguente l'apertura delle [[acciaierie]] ([[1884]]) e di altre importanti socientà industriali fu necessario istruire i giovani nelle attività professionali di tecnico e di dirigente. La situazione dell'istruzione a [[Terni]] risultava in questo periodo estremamente grave, mancando un qualsiasi tipo di scuola tecnica superiore. All'indomani dell'annessione al [[Regno d'Italia]], nel [[1861]], fu istituito il Regio Istituto Tecnico (che in seguito diede vita all'[[Istituto Tecnico Industriale]], [[Istituto per Geometri]] e [[Liceo Scientifico]]), uno dei primi quattro in Italia, che verso la fine dell'Ottocento, sotto la guida del prof. [[Luigi Corradi]], divenne rinomato attraendo giovani da ogni parte d'[[Italia]]. Fu una scuola di eccellenza nel centro Italia e molti dei diplomati, soprattutto quelli provenienti dalla sezione Fisico-Matematica ed Industriale, completavano i propri studi al [[Politecnico di Milano]] e in altre importanti università italiane. Tra i professori dell'Istituto si ricorda [[Gaetano Scorza]].
Nella seconda metà dell'Ottocento la città di [[Trapani]] viveva la sua epoca d'oro. Fu in tale contesto che nacque l'idea di fondare un [[Istituto tecnico]] che sapesse dare risposte adeguate alle richieste di lavoro specifico che sempre più numerose provenivano dalle imprese agrarie, industriali e commerciali.
L'Istituto Tecnico cominciò la sua attività nel [[1870]] su due sezioni: " Agrimensura" e "Commercio e Amministrazione"; mentre due anni dopo fu istituita la sezione "Fisico-matematica".
Con R.D. 31/08/1887, n. 5006, l'Istituto, che nel [[1883]] era stato intitolato a [[Salvatore Calvino]], fu statalizzato. Nel 1902 furono istituite le sezioni "Applicazioni commerciali ed agricole locali" (poi trasformata in "Corsi complementari con applicazione ai commerci ed alle industrie locali") e "Industriale Elettrotecnica". Nel [[1908]] vennero istituite le sezioni "Industrie Enologiche" e " Industrie Agricole ". Dal [[1908]]-09 le sezioni dell'Istituto Calvino impartivano anche altri insegnamenti (sezione fisico-matematica), (sezione agrimensura), (sezione elettrotecnica), (sezione enologiche ed industrie agrarie).
Nel [[1912]] (R.D. 23/09/1912, n. 1188) furono soppresse le tre sezioni speciali ed i corsi complementari, mentre, a seguito della [[riforma Gentile]] del [[1924]], la sezione "fisico-matematica" fu assegnata al neo istituito [[Liceo scientifico Vincenzo Fardella]], cosicché da allora l'[[Istituto tecnico]] funzionò con due sole sezioni: "Ragionieri" (ex "Commercio e ragioneria") e "Geometri" (ex "Agrimensura"). Sempre quell'anno fu soppresso il nautico che nel 1944 rinasce come '[[istituto tecnico nautico]] "Marino Torre". Nel [[1961]] la sezione Geometri fu scorporata e costituita in Istituto autonomo. Nel ventennio successivo l'Istituto si identificò nella sola sezione "Ragionieri", fino a quando nel 1981-82 - fu istituita la Sezione "Programmatori". L'esplosione delle iscrizioni portò, addirittura, alla scissione dell'Istituto, dando luogo alla nascita del secondo Istituto Tecnico, situato in territorio di [[Erice]]. Nel 1999 il nautico, che due anni prima aveva accorpato l'Irpsam, viene accorpato con il tecnico industriale.
A partire dall'a.s. [[2013]]/[[2014]], secondo il piano di dimensionamento della riforma Gelmini, l'istituto per geometri e l'Ipsia di Trapani vengono accorpati al Calvino che cambia così denominazione in Istituto d'Istruzione Superiore "S.Calvino-G.B. Amico".
▲La storia dell'Istituto [[Germano Sommeiller]], uno dei più antichi istituti d'Italia, è strettamente congiunta alle vicende politiche, socioeconomiche e culturali della città di [[Torino]]. Le origini dell'Istituto risalgono al [[1805]] con l'istituzione della scuola civica "per misuratori" (geometri). La vera data di fondazione è, però, il 16 novembre del [[1852]], quando una convenzione tra [[Governo]] e il [[Municipio]] di Torino trasformò la scuola in "Regio Istituto Tecnico di Torino". Nell'anno scolastico [[1853]]-54 l'Istituto cominciò regolarmente a funzionare con il primo corso, sotto la presidenza di G. Moris. Nel [[1859]] la [[legge Casati]], con decreto del 13 novembre, modificò i corsi commerciali e industriali e l'Istituto,sotto la guida del preside [[Ascanio Sobrero]] già insegnante di [[chimica]] della scuola, divenuto celebre per avere inventato la [[nitroglicerina]], si rimodellò su tre sezioni: commerciale, per geometri e fisico-matematica.
== Bibliografia ==
*
* De Majo, A. "Aspetti e problemi dell'istruzione tecnica industriale in Italia" Varese : Ed. Taberna, 1945 (Tip. La Varesina Grafica).▼
* Corradi, L. "Della istituzione di una Scuola di Meccanica Industriale e Metallurgia presso il Regio Istituto Tecnico di Terni", Terni, 1884.
*Bressan, C. "L'istruzione tecnica in Italia nel 1889" Parma: G. Ferrari, 1890.
* Italia
▲* De Majo, A. "Aspetti e problemi dell'istruzione tecnica industriale in Italia" Varese
* Nanni, T., Panfili, O. "L'istruzione tecnica", in Storia Illustrata delle città dell'Umbria.
▲* Italia : Direzione generale per l'istruzione tecnica. "Importanza dell'istruzione tecnica in Italia" Roma : tip. Poliglotta, 1931.
* Sacchetto, A. "Il punto sulla situazione della istruzione tecnica e professionale in Italia" Roma : Tip. F.lli Palombi, 1962
* Unione italiana delle camere di commercio industria e agricoltura, "Caratteri e struttura dell'istruzione tecnica e professionale nelle provincie d'Italia", Milano
* I.T.I Montani Fermo. Scuola Tecnica e società moderna, a cura di G. Rogante, Nardini, Firenze, 2004.
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