Kenya: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|descrizione=il monte omonimo|titolo=[[monteMonte Kenya]]}}
{{nd|la colonia britannica|Kenya (colonia britannica)}}
{{F|Kenya|aprile 2013|Solo 14 note, diverse sezioni senza fonte}}
{{Stato
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| PIL = 40.697<ref name=IMF>[https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013]</ref>
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}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Stato -->
| HDIAnno = 2011
Il '''Kenya''' (''Jamuhuri ya Kenia'', in [[lingua inglese|inglese]] ''Republic of Kenya''; oppure '''Kenia'''; in [[lingua italiana|italiano]] '''Chenia'''<ref>Il nome italiano è attestato, ad esempio, in: [[Umberto Toschi]], ''[[Il Chenia e l'Uganda]]'', [[Roma]], [[Edizioni Cremonese|Cremonese]], [[1942]].</ref>) è uno [[Stato]] dell'[[Africa Orientale]], confinante a nord con [[Etiopia]] e [[Sudan]], a sud con la [[Tanzania]], a ovest con l'[[Uganda]], A nord-est con la [[Somalia]] e ad est con l'[[oceano Indiano]]. [[Nairobi]] ne è la capitale e la città più grande.
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}}
 
Il '''Kenya''' (in [[Lingua italiana|italiano]] anche '''Kenia'''<ref>{{GDLI|lemma=keniano|vol=8|seq=649}}</ref> o '''Chenia'''<ref>{{DOP|lemma=Kenya|id=1047284}}</ref>; <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈkɛnja/}}<ref>{{Dipi|Kenya}}</ref>), ufficialmente '''Repubblica del Kenya''' ({{swahili|Jamuhuri ya Kenya}}; {{inglese|Republic of Kenya}}), è uno [[Stato]] dell'[[Africa orientale]], confinante a nord con [[Etiopia]] e [[Sudan del Sud]], a sud con la [[Tanzania]], a ovest con l'[[Uganda]], a nord-est con la [[Somalia]] ed è bagnato a est dall'[[oceano Indiano]]. [[Nairobi]] ne è la [[Capitale (città)|capitale]] e la [[Città del Kenya|città]] più grande.
== Storia ==
{{main|storia del Kenya}}
Numerose città costiere del Kenya furono fondate dagli [[arabi]] che, a partire dal [[IX secolo]] d.C., intrattennero intensi rapporti commerciali con i gruppi indigeni [[bantu]]. Dall'incontro tra i due popoli nacque la cultura ''[[swahili]]'', contraddistinta da due elementi di unificazione: la [[lingua swahili | lingua kiswahili]] e la religione [[islam]]ica.
[[Immagine:Kenya BMNG.png|thumb|270px|left|Il Kenia dal satellite]]
 
Gli agricoltori [[kĩkũyũ]], etnia del gruppo [[bantu]], rappresentarono subito il gruppo più potente e numeroso del territorio; la loro supremazia non fu mai messa in discussione dai [[maasai]] come vorrebbe la tradizione popolare. I Masai sono un popolo nilota che arrivò nell'odierno Kenya nel [[XVII secolo]], per occupare il loro territorio attuale verso il 1750. Questa data è ottenuta contando a ritroso i gruppi di iniziazione, i cui nomi sono ricordati oralmente senza eccezioni da tutti i clan Masai. Furono i [[kamba]], popolazione agricola interposta tra la costa e il centro del paese, ad utilizzare storie sulla presunta ferocia dei Masai per evitare che troppe carovane di mercanti raggiungessero l'interno, togliendo loro il ruolo di mediatori nei commerci tra la costa e le regioni interne.
 
In quel periodo i portoghesi occuparono alcune località della costa, ma in seguito vennero soppiantati dai [[sultanato di Zanzibar|sultani omaniti di Zanzibar]]. La presenza degli europei si intensificò alla fine del [[XIX secolo]], quando il Kenya divenne una colonia britannica. I bianchi scacciarono gli indigeni dai fertili altopiani dell'interno, avviando l'agricoltura di piantagione. I kĩkũyũ vennero impiegati nelle belle fattorie disseminate sul territorio e diedero un importante contributo alla crescita economica del Paese. I kamba vennero spinti ad arruolarsi e dar vita al nascente esercito. I [[Luo|luya]] vennero solitamente impiegati in lavori domestici e l'artigianato. Dando ad ogni etnia un ruolo diverso, i coloni inglesi applicarono la legge del ''[[divide et impera]]'' usata in tutti i paesi africani sotto il loro domino. Questa divisione è visibile ancor oggi nella società keniota.
 
Nel secondo dopoguerra i [[kĩkũyũ]] lottarono aspramente per conquistare l'indipendenza (molti di loro parteciparono alla celebre rivolta dei [[Mau-Mau]]). L'indipendenza fu ottenuta il [[12 dicembre]] [[1963]] e le elezioni di quell'anno portarono [[Jomo Kenyatta]], uno dei leader indipendentisti, alla presidenza del paese. Kenyatta promosse una politica moderata e filoccidentale, realizzando importanti riforme economiche e politiche che permisero la modernizzazione e l'industrializzazione del paese; inoltre rimase in buoni rapporti con la [[Gran Bretagna]] e con le nazioni confinanti.
Nel [[1978]], alla morte di Kenyatta, fu eletto presidente [[Daniel Arap Moi]] che proseguì la politica del suo predecessore; nel [[1982]] approfittando di un fallito golpe da parte dell'esercito, Moi riuscì a consolidare il proprio potere, perseguitando come traditori i suoi oppositori politici e introducendo nel paese il [[monopartitismo]].
Con la fine della [[guerra fredda]], il mondo occidentale cominciò a condannare i metodi dispotici e polizieschi del governo di Moi, che, messo alle strette dalla minaccia di sospendere gli aiuti economici, reintrodusse nel paese il multipartitismo: tuttavia, grazie alla disorganizzazione delle forze d'opposizione, che non riuscirono a trovare un accordo sul proprio candidato, Moi fu confermato alla presidenza sia nelle elezioni del [[1993]], sia in quelle del [[1997]].
Alle elezioni presidenziali del [[2002]] Moi non si presentò come candidato, segnando di fatto il crollo del proprio regime dopo 24 anni di dominio: il nuovo presidente fu [[Mwai Kibaki]] che avrebbe avuto l'incarico di risollevare le sorti del Kenya.
 
== Geografia ==
{{Vedivedi anche|geografiaGeografia del Kenya}}
[[File:Kenya BMNG.png|thumb|left|upright=1.2|Il Kenya dal satellite]]
=== Morfologia ===
Dalla costa bassa e sabbiosa dell'[[oceano Indiano,]] il territorio del Kenya si avvia procedendoprocede verso l'interno. La sua [[geografia]] è alquanto complessa. È situato nell'Africa Orientale ed è attraversato dall'[[equatore]]. Pur essendo un paese equatoriale e tropicale, presenta [[clima|climi]] molto vari. Nel nord si trovano aree desertiche e nel centro sud [[altopiani]] con [[bosco|boschi]] e [[savane]].
 
La geografia del Kenya è alquanto complessa. Il Kenya è un paese dell'Africa Orientale, ed è attraversato dall'equatore. Pur essendo un paese equatoriale, e tropicale, presenta climi molto vari. Nel nord si trovano aeree desertiche, e nel centro sud altopiani, con boschi e savane. Il paese è attraversato da lunghe catene di montagne. Complessivamente, l'elemento morfologico che più caratterizza il Kenya è la Rift Valley, che lo attraversa da nord a sud. Le acque interne presentano laghi di acqua dolce e di acqua salata; numerosi sono anche i soffioni boraciferi e i geyser. Pochi invece i fiumi, di cui solo due hanno una portata e una lunghezza degne di nota.
La nazione è attraversata da lunghe catene di [[montagna|montagne]]. L'elemento morfologico che più caratterizza il Kenya è la [[Rift Valley]], che lo taglia da nord a sud. Le acque interne sono rappresentate da [[lago|laghi]] di acqua dolce e salata e da numerosi [[soffioni boraciferi]] e [[geyser]]. Pochi invece i [[Fiume|fiumi]], di cui solo due hanno una portata e una lunghezza degne di nota (il [[Tana (fiume)|Tana]] e il [[Athi-Galana-Sabaki|Galana]]).
Alla fascia costiera, lunga oltre 400 km, succede una regione di altopiani aridi e stepposi; quello centrale, che si eleva a quote comprese tra i 1500 e i 3000 metri, è diviso dalla frattura della [[Rift Valley]] che si sviluppa da nord a sud e che forma il bacino del [[Lago Turkana]] (o Rodolfo). Ai lati della Rift Valley si innalzano imponenti massicci vulcanici, il maggiore dei quali è il [[monte Kenya]] (5199 m), uno dei monti più alti dell'[[Africa]]. L'altopiano degrada a ovest, in prossimità del [[Lago Vittoria]], e a nord dove il territorio del Kenya è occupato da un ampio tavolato desertico.
 
Alla fascia costiera, lunga oltre {{M|400|u=km}}, succede una regione di altopiani aridi e stepposi; quello centrale, che si eleva a quote comprese tra i {{formatnum:1500}} e i {{formatnum:3000}} metri, è diviso dalla frattura della [[Rift Valley]] che forma il bacino del [[lago Turkana]] (o Rodolfo). Ai lati della Rift Valley si innalzano imponenti massicci vulcanici, il maggiore dei quali è il [[monte Kenya]] ({{M|5199|u=m}}), uno dei più alti dell'[[Africa]], e il [[Kilimangiaro]] ({{M|5895|u=m}}) oltre il confine con la [[Tanzania]]. L'altopiano digrada a ovest, in prossimità del [[lago Vittoria]], e a nord, dove il territorio è occupato da un ampio tavolato desertico.
 
=== Idrografia ===
I fiumi del Kenya non sono imponenti; i due principali, il [[fiume Tana|Tana]] e il [[Athi-Galana-Sabaki|Galana]], si gettano nell'[[oceano Indiano]] e hanno un regime moltoche variabilevaria molto nel corso dell'anno, ina funzioneseconda dalladella frequenza delle precipitazioni piovose. Il lago più vasto del paese è il [[Lago Turkana|Turkana]], dal momentodato che solo una piccola porzione del [[Lagolago Vittoria]] appartiene al territorio del Kenya; il [[Lagolago Turkana]] ha acque salmastre e vi affiorano numerose isole.
 
=== Clima ===
Il clima, molto caldo e umido nelle regioni costiere, diventa più mite e asciutto all'interno, in rapporto all'[[altitudine]]. Le [[pioggia|piogge]] sono concentrate in due periodi dell'anno: da [[marzo]] a [[maggio]] le grandi piogge, da [[ottobre]] a [[dicembre]] piogge intense ma brevi. L'ambiente dominante è quello della [[savana]], tutelato da numerosi parchi naturali che coprono circa il 10% del territorio nazionale. Sulle pendici delle montagne e lungo il corso dei fiumi si trovano tracce dell'originaria [[foresta pluviale]]; a nord, nelle zone meno piovose, la savana sfuma nel [[deserto]]. La savana è l'[[habitat]] di grandi mandrie di [[erbivori]] ([[Antilopinae|antilopi]], [[Gazzella|gazzelle]], [[Giraffa|giraffe]], [[Syncerus caffer|bufali]], [[Zebra|zebre]], [[Elephantidae|elefanti]]) e dei loro predatori ([[Panthera leo|leoni]], [[Panthera pardus|leopardi]] e [[Acinonyx jubatus|ghepardi]]). Nelle acque dei laghi e dei fiumi vivono [[Hippopotamus amphibius|ippopotami]] e [[Crocodylia|coccodrilli]].
 
=== Fauna ===
Il Kenya ha lanciato il primo censimento della fauna selvatica nel 2021. Decenni di bracconaggio, l'espansione dell'habitat umano e il riscaldamento globale hanno colpito duramente la popolazione animale. Per esempio, secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), il numero degli elefanti africani è diminuito di più del 60% dagli anni 70.<ref>https://www.rfi.fr/es/ins%C3%B3lito/20210806-kenia-lanza-el-primer-censo-nacional-de-fauna-salvaje</ref>
 
Mentre l'area sotto foresta sta diminuendo leggermente, l'area della foresta primaria in 15 anni è stata più che dimezzata: tra il 1990 e il 2005 è passata da {{formatnum:766000}} a {{formatnum:322000}} ha.<ref>http://www.fao.org/forestry/country/32185/fr/khm/<N <W?<6NQ?</ref>
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia del Kenya}}
 
Numerose città costiere del Kenya furono fondate dagli [[arabi]] che a partire dal [[XII secolo]] d.C. intrattennero intensi rapporti commerciali con i gruppi indigeni. Dall'incontro tra i due popoli nacque la [[cultura swahili]], contraddistinta da due elementi di unificazione: la [[Lingua swahili|lingua kiswahili]] e la [[religione]] [[islam]]ica.
 
Gli [[agricoltori]] [[kĩkũyũ]], [[etnia]] del gruppo [[Bantu (etnologia)|bantu]], divennero subito il gruppo più potente e numeroso del [[territorio]]; la loro supremazia non fu mai messa in discussione dai masai come vorrebbe la tradizione popolare. I [[masai]] sono un popolo nilota che arrivò nell'odierno Kenya nel [[XVII secolo]] per occupare il territorio attuale verso il [[1750]]. Questa data è ottenuta contando a ritroso i gruppi di iniziazione, i cui nomi sono ricordati oralmente senza eccezioni da tutti i clan masai. Furono i [[Kamba (Kenya)|kamba]], popolazione agricola interposta tra la costa e il centro del paese, ad utilizzare storie sulla presunta ferocia dei masai per evitare che troppe [[Carovana|carovane]] di mercanti raggiungessero l'interno, togliendo loro il ruolo di mediatori nei [[Commercio|commerci]] tra la costa e le regioni interne.
 
In quel periodo i portoghesi occuparono alcune località della costa, ma in seguito furono soppiantati dai [[Sultanato di Zanzibar|sultani omaniti di Zanzibar]]. La presenza degli europei si intensificò alla fine del XIX secolo, quando il Kenya divenne una colonia britannica. I bianchi scacciarono gli indigeni dai fertili altopiani interni, avviando l'[[agricoltura]] di piantagione. I kĩkũyũ furono impiegati nelle [[Fattoria|fattorie]] disseminate sul territorio e diedero un importante contributo alla crescita economica del paese. I kamba vennero spinti ad arruolarsi e dar vita al nascente [[esercito]]. I [[luya]] erano solitamente impiegati in lavori domestici e [[artigianato]]. Dando ad ogni etnia un ruolo diverso, i coloni inglesi applicarono la legge del ''[[divide et impera]]'' usata in tutti i paesi africani sotto il loro dominio. Questa divisione è visibile ancor oggi nella società keniota.
 
Nel secondo dopoguerra i kĩkũyũ lottarono aspramente per conquistare l'indipendenza (molti di loro parteciparono alla celebre rivolta dei [[Mau-Mau]]). L'indipendenza fu ottenuta il 12 dicembre [[1963]] e le elezioni di quell'anno portarono [[Jomo Kenyatta]], uno dei leader indipendentisti, alla presidenza del paese. Kenyatta promosse una politica moderata e filoccidentale, realizzando importanti riforme economiche e politiche che permisero la modernizzazione e l'industrializzazione del paese; inoltre rimase in buoni rapporti con la [[Regno Unito|Gran Bretagna]] e con le nazioni confinanti.
 
Nel [[1978]], alla [[morte]] di Kenyatta, fu eletto presidente [[Daniel Toroitich arap Moi]] che proseguì la politica del suo predecessore; nel 1982, approfittando di un fallito [[golpe]] militare, Moi riuscì a consolidare il proprio potere, perseguitando come traditori i suoi oppositori politici e introducendo nel paese il [[monopartitismo]].
 
Con la fine della guerra fredda, il mondo occidentale cominciò a condannare i metodi dispotici e polizieschi del [[governo]] di Moi, che, messo alle strette dalla minaccia di sospendere gli aiuti economici, reintrodusse il [[multipartitismo]]. Tuttavia, a causa della disorganizzazione delle forze d'opposizione, che non riuscirono a trovare un accordo sul proprio candidato, Moi fu confermato alla presidenza sia nelle [[Elezioni generali in Kenya del 1992|elezioni generali del 1992]] sia in quelle del [[Elezioni generali in Kenya del 1997|1997]].
 
Alle [[Elezioni generali in Kenya del 2002|elezioni generali del 2002]] Moi non si candidò perché proibito dalla Costituzione, il che significò la fine del regime dopo 24 anni di dominio. Il nuovo presidente fu [[Mwai Kibaki]], destinato a risollevare le sorti del Kenya.
 
Le [[Elezioni generali in Kenya del 2007|elezioni generali del 2007]], però, furono segnate da un'esplosione di violenza etnica che proseguì anche dopo la proclamazione di stretta misura della vittoria del partito del presidente uscente; solo grazie alla mediazione di [[Kofi Annan]]<ref>Khadiagala, Gilbert M., "Regionalism and conflict resolution: Lessons from the Kenyan crisis", in ''Journal of Contemporary African Studies'', 27, no. 3 (July 2009): 431-444.</ref> si giunse ad un [[armistizio]] tra le fazioni, con l'intesa che il presidente Kibaki ed il suo principale rivale [[Raila Odinga|Odinga]] governassero insieme: quest'ultimo è stato quindi nominato [[primo ministro]], carica neoistituita e poi abolita.
 
Le successive [[Elezioni generali in Kenya del 2013|elezioni generali del 2013]] sono state vinte da [[Uhuru Kenyatta]], figlio di [[Jomo Kenyatta]]. Il 2 aprile [[2015]] è avvenuta la [[strage di Garissa]], per mano del gruppo islamista di [[Al-Shabaab]].
 
Nelle elezioni dell'8 agosto 2017 [[Uhuru Kenyatta]] ha sconfitto nuovamente Odinga<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/08/11/kenya-kenyatta-vincitore-scontri_731e0f25-4268-45d9-bbda-cd12929f8440.html|titolo=Kenya: Kenyatta proclamato vincitore, esplode la violenza|autore=Redazione|sito=ansa.it|data=12 agosto 2017|accesso=12 agosto 2017|urlarchivio=|dataarchivio=12 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref> suscitando proteste dell'opposizione che denunciava brogli. Il 1º settembre la Corte Suprema, riscontrando irregolarità nel voto, ha ordinato una nuova consultazione da tenersi entro 60 giorni.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/africa/2017/09/01/corte-suprema-kenya-annulla-voto-agosto_15d9435d-f594-4253-9968-eb07413dc2d9.html|titolo=Corte Suprema Kenya annulla voto agosto|autore=Redazione|sito=ansa.it|data=1º settembre 2017|accesso=2 settembre 2017}}</ref> Le elezioni si sono svolte il 26 ottobre 2017 e sono risultate vinte da [[Uhuru Kenyatta|Kenyatta]] con il 98% dei voti.
=== Il clima ===
Il clima, molto caldo e umido nelle regioni costiere, diventa più mite e asciutto nel cuore del Paese, in rapporto all'[[altitudine]]. Le piogge sono concentrate in due periodi dell'anno: da [[marzo]] a [[maggio]] le grandi piogge, mentre da [[ottobre]] a [[dicembre]] le piogge sono intense ma brevi.
L'ambiente dominante è quello della [[savana]], tutelato da numerosi parchi naturali che coprono circa il 10% del territorio nazionale.
Sulle pendici delle montagne e lungo il corso dei fiumi si trovano tracce dell'originaria foresta pluviale; mentre a nord, nelle zone meno piovose, la savana sfuma nel [[deserto]].
La savana è l'habitat di grandi mandrie di erbivori ([[Antilope|antilopi]], [[Gazzella|gazzelle]], [[Giraffa camelopardalis|giraffe]], [[Bufalo|bufali]], [[Zebra|zebre]], [[Elephantidae|elefanti]]) e dei loro predatori ([[Panthera leo|leoni]], [[Panthera pardus|leopardi]] e [[Acynonix jubatus|ghepardi]]).
Nelle acque dei laghi e dei fiumi vivono [[Hippopotamus amphibius|ippopotami]] e [[Crocodylia|coccodrilli]].
 
== Popolazione ==
=== Demografia ===
[[ImmagineFile:Kenya-demography.png|thumb|300px|rightupright=1.4|Crescita demografica del Kenya dal 1961 al 2003.]]
 
La popolazione del Kenya (36.913.721 al luglio 2007) continua a crescere a ritmi elevati: nel giro di vent'anni è pressoché raddoppiata e molto alta è la quota di popolazione giovane, con meno di quindici anni. La densità demografica è elevata nella regione interna degli altopiani; mentre la fascia costiera è poco abitata, fatta eccezione per l'area di [[Mombasa]].
La popolazione del Kenya (53.771.296 nel 2020 e più di 54 milioni attualmente) continua a crescere a ritmi sostenuti: nel giro di vent'anni è pressoché raddoppiata. È molto alta la percentuale dei giovani con meno di quindici anni. La densità demografica è elevata nella regione interna degli altopiani, mentre la fascia costiera è poco abitata, eccetto la zona di [[Mombasa]].
Il tasso di urbanizzazione è alto, con il 40% della popolazione radunata in zone urbane che si stanno estendendo. La popolazione urbana si addensa soprattutto nelle città di [[Nairobi]], la capitale, e di Mombasa, città araba sulla costa.
 
Nel 2020 il tasso di [[urbanizzazione]] è pari al 28%. La popolazione urbana si concentra soprattutto a [[Nairobi]], la capitale, e Mombasa, città araba sulla costa. A Nairobi dal [[1978|1978 è attiva]] la "Undugu Society" ([[solidarietà]] in [[kiswahili]]), un'importante [[organizzazione non governativa]] che ha lo scopo di affrontare la difficile situazione di [[emarginazione]] dei bambini di strada. Con lo slogan "Non dategli [[denaro]], dategli un'[[educazione]]", la "Undugu Society" cerca di togliere dalla strada centinaia di "parking boys". L'attività di Undugu è iniziata nelle tre maggiori [[baraccopoli]] di Nairobi attraverso gruppi di [[educatori]] di strada, lo sviluppo di [[servizi sociali]], la costruzione di alloggi economici, la promozione di piccole attività ricreative e non solo. L'attività commerciale di "Undugu Society" (vendita di prodotti artigianali in [[pietra saponaria]], sculture in legno, collane, orecchini, tramite negozi propri o attraverso le organizzazioni di [[commercio equo e solidale]]) è finalizzata a creare le risorse necessarie per dare supporto a tali programmi di sostegno. Per i [[bambini]] di [[strada]] di [[Nairobi]] la "Undugu Society" è fondamentale.
 
=== Etnie ===
La popolazione è suddivisa in più di settanta etnie, appartenenti a quattro famiglie linguistiche: i [[bantu (etnologia)|bantu]], i [[nilotici]], i [[paranilotici]] e i [[cusciti]]. Un tempo il paese era abitato da gruppi stanziati lungo la costa e, nelle regioni interne, dai [[masai]], che oggi vivono soprattutto nelle regioni meridionali. AttualmenteSecondo l’etniail censimento del 2019 l'etnia più numerosa è rappresentata dalil gruppo bantu dei [[kikuyu]] (2117% della popolazione); altri gruppi relativamente numerosi sono i [[luhya]] (14%), i [[Kamba (Kenya)|kamba]] (1110%), tutti di lingua bantu, i [[Luo (popolo)|luo]] (1311%), di lingua nilotica, e i [[kalenjin]] (1113%), paranilotici.<ref Nelname paese=Census2019>{{cita vivonoweb|url=https://www.knbs.or.ke/?wpdmpro=2019-kenya-population-and-housing-census-volume-iv-distribution-of-population-by-socio-economic-characteristics&wpdmdl=5730&ind=7HRl6KateNzKXCJaxxaHSh1qe6C1M6VHznmVmKGBKgO5qIMXjby1XHM2u_swXdiR inoltre|titolo=2019 esigueKenya minoranzePopulation diand asiatici,Housing europeiCensus eVolume arabi.IV: Distribution of Population by Socio-Economic Characteristics
|accesso=24 marzo 2020 |editore=Kenya National Bureau of Statistics}}</ref> Nel paese vivono inoltre esigue minoranze di asiatici, europei e arabi.
 
=== Religione ===
{{vedi anche|Religioni in Kenya}}
L'appartenenza religiosa è così composta: [[anglicani]] e [[Quaccherismo|quaccheri]] 45%, [[Chiesa cattolica in Kenya|cattolici]] 35%, [[musulmani]] 11%, religioni tradizionali 9%. Altri includono induismo, sikhismo, jainismo e il credo di bahá'í. Il Kenya contiene il più grande gruppo di quaccheri in una singola nazione.
 
L'appartenenza religiosa è composta così: [[Protestantesimo|protestanti]] 53,8%, [[Chiesa cattolica in Kenya|cattolici]] 20,6%, [[chiese indipendenti africane]] 7%, [[Chiesa ortodossa|ortodossi]] 1%,<ref>[https://cnewa.org/magazine/kenyas-orthodox-miracle-33341 Kenya's Orthodox miracle]</ref> altri [[Cristianesimo|cristiani]] 3,1%, [[mussulmani|musulmani]] 10,9%, [[Religioni africane|religioni tradizionali]] 1,5%, nessuna religione 1,6%. Sono presenti [[induismo]], [[animismo]], [[sikhismo]], [[giainismo]] e il credo di [[bahá'í]].<ref>[https://www.indexmundi.com/kenya/religions.html Kenya religions]</ref> Il Kenya ha il più grande gruppo di [[Quaccherismo|quaccheri]] presente in una singola [[nazione]].
=== Lingue ===
 
Inglese (92%), swahili (8%), [[Lingua Sheng|Sheng]] (slang urbano)
=== Ripartizione linguistica ===
Le lingue ufficiali del Kenya sono l'[[Lingua inglese|inglese]] e il [[lingua swahili|swahili]]. Tutti gli atti dell'Assemblea Nazionale possono essere scritti in una o entrambe queste lingue.<ref>Constitution (1998), art. 53: "The official languages of the National Assembly shall be Kiswahili and English and the business of the National Assembly may be conducted in either or both languages."</ref>
 
I diversi gruppi etnici del Kenya in genere parlano le loro lingue madri all'interno delle proprie comunità. In totale in Kenya si parlano 68 lingue. Le due lingue ufficiali sono utilizzate per la comunicazione tra le diverse popolazioni. L'inglese è maggiormente diffuso negli scambi commerciali, nel mondo della scuola e a livello istituzionale. Gli abitanti delle periferie urbane e delle zone rurali sono meno multilingue: molti parlano solo la propria lingua natale.
 
L'[[Lingua inglese#L.27inglese britannico|inglese britannico]] è la variante più diffusa, anche se si è sviluppata una versione di ''inglese kenyota'' che ha caratteristiche uniche derivate dalle [[Lingue bantu|lingue locali bantu]] (in primis swahili e [[Lingua gikuyu|gikuyu]]).
A Nairobi è nato lo [[Sheng (slang)|sheng]], diffusosi poi nelle principali città. Si tratta di un [[patois]] composto da una miscela di kiswahili, inglese e bantu.<ref>[http://www.lonelyplanetitalia.it/destinazioni/africa/kenya/cultura/ Scheda Kenia su www.lonelyplanetitalia.it]</ref>
 
Nel 2009 la pubblicazione [[Ethnologue]] classifica la lingue di origine africana parlate in Kenya in due famiglie linguistiche e ne riporta le principali comunità di madrelingua come segue:
* [[Lingue niger-kordofaniane]]
** [[Lingue bantu|bantu]]
*** [[Lingua gikuyu|kikuyu]] 8 milioni
*** [[Lingua kamba|kamba]] 3,9 milioni
*** [[Lingua gusii|ekegusii]] 2,12 milioni
*** [[Lingua meru|meru]] 1,74 milioni
*** [[Lingua Kigiryama|kigiryama]] 0,62 milioni
*** [[Lingua Kiembu|kiembu]] 0,43 milioni
*** [[Lingua Luhya|luhya]]
*** [[Lingua Pokomo|pokomo]]
* [[Lingue nilo-sahariane]]
** [[Lingue nilotiche]]
*** [[Lingua Luo|puo]] 4,27 milioni
*** [[Lingua nandi|nandi]] 1,6 milioni
*** [[Lingua masai|masai]] 0,59 milioni
*** [[Lingua turkana|turkana]] 0,45 milioni
 
== Ordinamento dello Stato ==
=== Suddivisione amministrativa ===
{{vedi anche|Contee del Kenya|Subcontee del Kenya}}
 
Prima della riforma costituzionale del [[2010]], l'organizzazione territoriale aveva una struttura a 5 livelli. La suddivisione di primo livello contemplava 8 ''province'' (''province'' in [[lingua inglese|inglese]]), a loro volta suddivise in 71 ''distretti'' (''district'' in inglese, ''wilaya'' in [[Lingua swahili|swahili]]), suddivisi in 262 divisioni (''division'' in inglese, ''tarafa'' in swahili), le quali divisioni si dividevano in {{formatnum:2427}} ''località'' (''___location'' in inglese, ''kata'' in swahili) suddivise ulteriormente in {{formatnum:6612}} ''sottolocalità'' (''sublocation'' in inglese, ''kata ndogo'' in swahili).
 
La riforma costituzionale, approvata nel 2010, al capitolo 11 (''Devolved Government'') ha invece introdotto come unità amministrativa di primo livello la ''contea'' (inglese ''county'', plurale ''counties''). La riforma ha avuto pieno effetto con il ''County Governments Act'' nº 17 del 2012 e le successive [[elezioni generali in Kenya del 2013|elezioni generali del 2013]]; le 47 contee sono venute a coincidere, dal punto di vista territoriale, con le subcontee. Ulteriori suddivisioni sono infine le aree urbane, i [[Ward (suddivisione elettorale)|ward]], i villaggi e le altre unità territoriali eventualmente disposte dal governo della contea.<ref>Parte VI del County Governments Act del 2012, "Decentralized Units"</ref>
 
=== Costituzione ===
La Costituzione del Kenya vigente è stata promulgata il 27 agosto 2010 e sostituisce la precedente costituzione del 1969.
 
=== Province ===
[[File:Kenya Provinces numbered.svg|thumb|Province del Kenya
{{!}} width="100%" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0"
{{!}}
1. [[Provincia Centrale (Kenya)|Centrale]]<br />2. [[Provincia Costiera|Costiera]]<br />3. [[Provincia Orientale (Kenya)|Orientale]]<br />4. [[Provincia di Nairobi|Nairobi]]
{{!}}
5. [[Provincia Nordorientale (Kenya)|Nordorientale]]<br />6. [[Provincia di Nyanza|Nyanza]]<br />7. [[Provincia della Rift Valley|Rift Valley]]<br />8. [[Provincia Occidentale (Kenya)|Occidentale]]
{{!}}}
]]
 
Le province, ancora usate come riferimento geografico, hanno perso i propri poteri amministrativi a favore delle contee, che corrispondono ad accorpamenti degli ex distretti:
{| class="wikitable sortable"
! Provincia !! Popolazione<ref>I dati sono relativi al censimento del [[1999]], vedi [http://www.tanzania.go.tz/census/census/]</ref>!! Area (km²) !! Capoluogo
|-
| [[Provincia Centrale (Kenya)|Centrale]] || {{formatnum:3724159}} || {{formatnum:13191}}|| [[Nyeri]]
|-
| [[Provincia Costiera|Costiera]] || {{formatnum:2487264}} || {{formatnum:83603}} || [[Mombasa]]
|-
| [[Provincia Orientale (Kenya)|Orientale]] || {{formatnum:4631779}} || {{formatnum:159891}} || [[Embu (Kenya)|Embu]]
|-
| [[Provincia di Nairobi|Nairobi]] || {{formatnum:3138369}} ||{{formatnum:10567}}|| [[Nairobi]]
|-
| [[Provincia Nordorientale (Kenya)|Nordorientale]] || data-sort-value="0" | {{formatnum:962143}} || {{formatnum:126902}} || [[Garissa]]
|-
| [[Provincia di Nyanza|Nyanza]] || {{formatnum:4392196}} || {{formatnum:16162}} || [[Kisumu]]
|-
| [[Provincia della Rift Valley|Rift Valley]] || {{formatnum:6987036}} || {{formatnum:173854}} || [[Nakuru]]
|-
| [[Provincia Occidentale (Kenya)|Occidentale]] || {{formatnum:3358776}} || 8361 || [[Kakamega]]
|}
 
== Ordinamento dello stato ==
===Suddivisione amministrativa===
{{Vedi anche|Divisioni amministrative del Kenya}}
Il Kenya è suddiviso in 8 province:
* [[Provincia centrale (Kenya)|Provincia centrale]] (''Central Province'', capitale: [[Nyeri]])
* [[Provincia costiera (Kenya)|Provincia costiera]] (''Coastal Province'', c. [[Mombasa]])
* [[Provincia orientale (Kenya)|Provincia orientale]] (''Eastern Province'', c. [[Embu]])
* [[Provincia nordorientale (Kenya)|Provincia nordorientale]] (''North Eastern Province'', c. [[Garissa]])
* [[Provincia di Nyanza]] (c. [[Kisumu]])
* [[Provincia della Rift Valley]] (c. [[Nakuru]])
* [[Provincia occidentale (Kenya)|Provincia occidentale]] (''Western Province'', c. [[Kakamega]])
* [[Provincia di Nairobi]] (''Nairobi Province'', costituita dalla sola città di [[Nairobi]])
<!--
=== Città principali ===
=== Istituzioni ===
== Politica ==
Il Kenya è una repubblica presidenziale. Il presidente è sia capo dello stato che capo del governo, in un sistema multipartitico. Il potere esecutivo è esercitato dal governo. Il potere legislativo è attribuito sia al governo, sia all’Assemblea Nazionale e al Senato. I giudici sono indipendenti dall’esecutivo e dal legislatore, ma soprattutto durante l’incarico dell’ex presidente Daniel arap Moi vi era la preoccupazione che l’esecutivo si occupasse sempre più degli affari del sistema giudiziario.
=== Politica interna ===
 
=== Politica estera ===
Il Kenya si colloca in basso nell’indice di percezione della corruzione di Transparency International (CPI), che tenta di valutare la presenza della corruzione del settore pubblico in diversi paesi. Nel 2012 la nazione era al 139º posto su 176, con un punteggio di 27/100. Tuttavia, vengono adottate misure significative per limitare la corruzione del governo keniano, ad esempio la creazione di una nuova e indipendente Commissione etica e anti-corruzione (EACC).
-->
 
A seguito delle elezioni generali del 1997, la legge sulla revisione della Costituzione del Kenya (Katiba ya Kenya) del 27 agosto 2010 ha cercato di aprire la strada a profonde modifiche alla Costituzione keniana. Nel dicembre 2002 i keniani hanno tenuto elezioni democratiche e aperte, giudicate libere e giuste dagli osservatori internazionali. Le elezioni del 2002 hanno segnato un importante punto di svolta nell’evoluzione democratica del Kenya in quel potere trasferito pacificamente dall’Unione nazionale africana del Kenya (KANU), che aveva governato il paese dall’indipendenza alla coalizione nazionale dei Rainbow Coalition (NARC), una coalizione di partiti politici.
 
== Diritti umani ==
{{vedi anche|Diritti umani in Kenya}}
=== Condizione della donna ===
{{vedi anche|Condizione della donna in Kenya}}
 
== Istruzione ==
=== Università ===
L'Università di Nairobi è stata fondata nel 1956,<ref>https://it.uni24k.com/u/7758/</ref> ma sono presenti altre università.<ref>https://it.uni24k.com/c/kenya/</ref>
 
== Economia ==
L'[[economia]] del Kenya, dopo un periodo di benessere (anche grazie alla [[colonizzazione]] dell'[[Inghilterra]]), cadde in una profonda crisi, che peggiorò durante gli ultimi anni della [[dittatura]] Moi. Oggi, il Kenya ha una crescita che oscilla tra il 5 e il 6% annuo. Diversa è però la distribuzione del reddito. Il benessere di pochi (2%), infatti, è pagato con la miseria di molti (circa il 50% della popolazione vive sotto il livello di povertà).
Attualmente, l'economia si basa sulle esportazioni soprattutto agricole e sul turismo. Buona è la crescita dell'economia, che si concentra nella capitale [[Nairobi]], ma che si sta sviluppando in altre città.
 
Con l'avvento del nuovo millennio il Kenya è andato incontro a una crescita che oscilla tra il 5 e il 6% annuo. Diversa è però la distribuzione del [[reddito]]. Il benessere di pochi (2%), infatti, è pagato con la [[miseria]] di molti (circa il 50% della popolazione vive sotto il livello di [[povertà]]).{{Senza fonte}}
=== Agricoltura ===
 
Durante il periodo coloniale le coltivazioni industriali, destinate all'esportazione, sostituirono le vecchie colture di sussistenza,impoverendo il suolo troppo sfruttato.
Attualmente l'economia si basa sulle esportazioni, soprattutto agricole, e sul [[turismo]]. Buona è la crescita dell'economia, che si concentra nella capitale [[Nairobi]] ma che si sta sviluppando anche in altre città.
Le coltivazioni di mais, sorgo, miglio e patate non bastano al fabbisogno interno, e il Kenya cerca di evitare i rischi della monocoltura sfruttando i vari ambienti del suo territorio.
 
Le piantagioni forniscono, sull'altopiano: caffè, tè e piretro (una pianta utilizzata per i prodotti antiparassitari di cui il Kenya è grande esportatore). Sulla costa invece sono molto diffuse le piantagioni di palma da olio e da cocco. Viene praticato l'allevamento di ovini e caprini.
=== Agricoltura e allevamento ===
Durante il periodo coloniale, le coltivazioni industriali destinate all'esportazione sostituirono le vecchie colture di sussistenza, impoverendo il [[suolo]] con lo sfruttamento eccessivo. Le [[coltivazioni]] di [[mais]], [[sorgo]], [[Panicum miliaceum|miglio]] e [[patate]] non bastano al fabbisogno interno, e il Kenya cerca di evitare i rischi della [[monocoltura]] sfruttando i vari ambienti del suo territorio.
 
Le [[piantagioni]] dell'altopiano forniscono [[caffè]], [[tè]] e [[piretro]] (una pianta utilizzata per produrre [[insetticidi]] e prodotti antiparassitari, di cui il Kenya è il maggiore esportatore mondiale con circa 8000 tonnellate l'anno). Sulla costa sono diffuse le piantagioni di palma da olio e da [[cocco]]. Viene praticato l'allevamento di [[ovini]] e [[caprini]].
 
=== Industrie ===
Le maggiori [[industrie]] si concentrano nella capitale [[Nairobi]], e sono di tipo agro-industriale, ma si basanostanno sullediffondendo anche in altre città. Le industrie più sviluppate sono quella chimica, petrolchimica, metalmeccanica, del [[cemento]] e della trasformazione di tipoprodotti agro-industrialeagricoli. Le principali risorse minerarie sono la [[fluorite]], l'[[oro]], il [[sale]] e le pietre preziose.
 
Attualmente si stanno diffondendo in altre città.
Il paese ha anche fatto progressi nell'ambito dell'industrializzazione nell'ultimo decennio. Ad esempio, nel settore automobilistico, la Peugeot Motor Company ha aperto nel paese un impianto di assemblaggio. Aziende automobilistiche locali come la Mobius Motors sono attive nella produzione di veicoli adatti al terreno accidentato della maggior parte delle strade del Kenya.<ref>{{Cita web|url=https://kippra.or.ke/?p=4397|titolo=The Next Frontier in Kenya's Automobile Industry|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://kenyacarbazaar.com/blog/automotive-reviews/mobius-motors-resurrects-kenyas-vehicle-manufacturing-industry-producing-countrys-first-land-rover/|titolo=Mobius Motors resurrects Kenya’s vehicle manufacturing industry producing country’s first ‘Land Rover’|autore=Sir Meliodas|sito=Kenya Car Bazaar Ltd.|data=20 agosto 2018|lingua=en|accesso=13 giugno 2019}}</ref>
 
== Trasporti ==
{{vedi anche|Trasporti in Kenya}}
 
I trasporti kenioti sono abbastanza sviluppati in tutte le zone abitate, con mezzi di trasporto pubblici e privati. La [[metropolitana]] è assente, mentre i [[filobus]] sono inesistenti in tutta l'[[Africa]]. Discreta è la [[rete ferroviaria]].
 
===Trasporti===
{{Vedi anche|Trasporti in Kenya}}
I trasporti kenioti sono abbastanza sviluppati in tutte le zone del Kenya abitate tramite mezzi di trasporto pubblici e privati.
La [[metropolitana]] è assente, mentre i [[filobus]] sono inesistenti in tutta l'Africa.
Discreta è la [[rete ferroviaria]].
<!--
== Ambiente ==
In ambito ambientale per il Kenya si è affermata nel XXI secolo soprattutto la figura di [[Wangari Maathai]], [[premio Nobel per la pace]] nel 2004, che si è occupata in particolare di [[sviluppo sostenibile]].
== Arte ==
 
-->
== Cultura ==
=== Produzione letteraria ===
{{vedi anche|Letteratura swahili}}
 
Uno degli autori più noti non solo della [[letteratura keniota]], ma di tutta la [[Letteratura africana|produzione letteraria africana]] del Novecento fu [[Ngugi wa Thiong'o]], più volte proposto come candidato al [[premio Nobel per la letteratura]], che scrisse le sue opere sia in [[lingua inglese|inglese]] che in [[lingua gikuyu]].
 
=== Musica ===
{{vedi anche|Musica del Kenya}}
 
Tra i cantanti che si sono distinti tra il XX e il XXI secolo ricordiamo [[Adam Solomon]], anche chitarrista, che utilizza come genere soprattutto la [[musica africana]]; nel XXI secolo spicca [[Stella Mwangi]]. Tra i brani musicali noti in lingua swahili spicca [[Jambo Bwana]] del gruppo keniota [[Uyoga]].
 
=== Cinema ===
In ambito cinematografico il Kenya si è affermato con registe come [[Wanuri Kahiu]] e [[Hawa Essuman]], il cui film [[Soul Boy]] (2010) ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali.
 
=== Patrimoni dell'umanità ===
{{vedi anche|Patrimoni dell'umanità del Kenya}}
 
In ambito culturale il Kenya ha alcuni siti iscritti nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
 
=== Gastronomia ===
{{vedi anche|Cucina keniota}}
 
La cucina keniota ha subito le influenze dei popoli con cui è venuta a contatto nel corso della storia.
 
=== Scienza e tecnologia ===
==== Il Kenya nello spazio ====
* [[2 aprile]] [[2018]]: viene lanciato [[1KUNS-PF]],<ref>{{Cita web|url=https://space.skyrocket.de/doc_sdat/1kuns-pf.htm|titolo=1KUNS-PF (IKUNS 1)|accesso=12 aprile 2021}}</ref> il primo [[Satellite artificiale|satellite]] keniota lanciato nello spazio.
 
== Ricorrenze nazionali ==
{| class="wikitable"
|- style="background:#DEF"
! Data
! Nome
! Significato
|-
|style="background: #f0f8ff;"|1º giugno
|style="background: #f0f8ff;"|[[Madaraka Day]]
|style="background: #f0f8ff;"|Giorno dell'autonomia interna, nel 1963
|-
|style="background: #f0f8ff;"|12 dicembre
|style="background: #f0f8ff;"|[[Jamhuri Day]]
|style="background: #f0f8ff;"|Indipendenza dal Regno Unito (1963) e istituzione della Repubblica (1964)
|}
 
== Sport ==
=== Atletica leggera ===
Gli atleti kenioti sono famosi e celebri per quanto riguarda la disciplina del mezzofondo e fondo nell'atletica leggera. Le etnie originarie degli altipiani godono di una concentrazione di globuli rossi nel sangue mediamente molto elevata che agevola, unitamente ad una struttura fisica piuttosto leggera, lo sforzo aerobico prolungato.
Il primo [[Medaglia olimpica|oro olimpico]] fu conquistato dall'atleta [[Naftali Temu]] nei [[10000 metri piani|{{formatnum:10000}} metri]] maschili nel [[1968]].
 
[[David Rudisha]] detiene il record mondiale sugli [[800 metri piani]] stabilito a Londra il 9 agosto 2012. Tra gli altri atleti ricordiamo il campione mondiale [[Emmanuel Korir]] e il primatista nella maratona [[Kelvin Kiptum]].
La [[nazionale di pallavolo femminile del Kenya]] è attualmente la squadra [[Pallavolo|pallavolistica]] più forte del [[Africa|continente africano]]: vanta infatti 6 vittorie al [[Campionato africano di pallavolo femminile|campionato continentali]] e diverse partecipazioni ai [[Campionati mondiali di pallavolo femminile|mondiali]] e alle [[Giochi olimpici|Olimpiadi]].
 
=== Tradizioni Pallavolo===
La [[nazionale di pallavolo femminile del Kenya]] è attualmente la squadra [[Pallavolo|pallavolistica]] più forte del [[Africa|continente africano]]: vanta infatti sette vittorie ai [[Campionato africano femminile di pallavolo|campionati continentali]] e diverse partecipazioni ai [[Campionato mondiale femminile di pallavolo|mondiali]] ed alle [[Giochi olimpici|Olimpiadi]].
{{w|costume|febbraio 2009}}
Una tradizione molto diffusa dei [[Masai]] sono le danze con salti. Questi balli vengono utilizzati nelle cerimonie di benvenuto e nelle feste. Incominciano con accendere un grande fuoco e poi iniziano a saltare, prima in modo normale poi sempre più in alto finché non raggiungono un'altezza elevatissima. I Masai erano una popolazione di persone basse e magre e questo gli permetteva di saltare molto. Con l'arrivo di [[Italia|italiani]] e [[Europa|europei]] questa tradizione sta scomparendo perché i Masai hanno cominciato a cambiare la loro tradizione, per fortuna qualcuno sta ancora tenendo in mano la loro identità culturale. Un altro costume tipico dei kenyani è l'allungamento del lobo dell'orecchio. Iniziano con i bucarsi le orecchie e poi a mano a mano mettono dei cerchietti dentro il lobo finché non raggiungono grandezze dei cerchi grandissimi. Dopo tolgono i cerchietti e si arrotolano il lobo sull'orecchio e rimettono i cerchi solo nelle feste. I cerchi possono cambiare aspetto rispetto alla classe sociale: il capo tribù ha i cerchi dorati il figlio adornato di perline (tipiche nel Kenya) e tutti gli altri hanno questi dischetti di bronzo rivestiti in pelle.
 
=== Altri progettiCiclismo ===
In ambito ciclistico ricordiamo il pluri campione [[Chris Froome]].
{{interprogetto|n=Portale:Kenya}}
 
=== Calcio ===
La [[nazionale di calcio del Kenya]] vanta cinque vittorie nella [[Coppa CECAFA]] ed ha come attuale capocannoniere [[Dennis Oliech]], con 34 reti.
 
=== Giochi olimpici ===
{{vedi anche|Kenya ai Giochi olimpici}}
 
Il primo oro olimpico del Kenya fu conquistato nei {{formatnum:10000}} metri piani da [[Naftali Temu]] ai [[Giochi della XIX Olimpiade|Giochi olimpici di Città del Messico 1968]].
 
Il primo keniota a vincere una medaglia olimpica fu [[Wilson Kiprugut]], medaglia di bronzo nell'atletica leggera a Tokyo 1964.
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
==Collegamenti esterni==
* [[Parchi nazionali del Kenya]]
*[http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?kenya Scheda del Kenya dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
* [[Aree naturali protette in Kenya]]
* {{en}} [http://www.kenya.go.ke Sito ufficiale]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20070310145341/http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?kenya Scheda del Kenya dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
* {{cita web|url=http://www.kenya.go.ke|titolo=Sito ufficiale|lingua=en|accesso=11 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081113033437/http://www.kenya.go.ke/|urlmorto=sì}}
 
{{Africa}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Africa Orientale}}
 
[[Categoria:Kenya| ]]
 
[[af:Kenia]]
[[als:Kenia]]
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[[an:Kenia]]
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