Cuore umano: differenze tra le versioni
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{{Disclaimer|medico}}
{{anatomia
|Nome= Cuore umano
|GraySubject= 138
|GrayPage= 1
|Immagine= Relations of the aorta, trachea, esophagus and other heart structures-ITA.png
|Didascalia= Schema rappresentativo di un cuore umano
|Dimensione_immagine =
|Immagine2= Gray490.png
|Didascalia2= Posizione del cuore rispetto ai [[polmoni]]
|Dimensione_immagine2 =
|Sviluppo embriologico= [[Mesoderma]]
|Sistema= [[Apparato circolatorio]]
|Arteria= [[Aorta]]<br />[[Arteria polmonare]]<br />[[Circolazione coronarica|Arterie coronarie]]
|Vena= [[Vena cava superiore]]<br />[[Vena cava inferiore]]<br />[[Vene polmonari]]
|Nervo= [[Sistema nervoso parasimpatico|sistema parasimpatico]] e [[Sistema nervoso simpatico|sistema simpatico]]
|Linfatici= [[Vasi linfatici]], che sboccano nelle linfoghiandole tracheobronchiali
|MeshName= Heart
|MeshNumber= A07.541
}}
Il '''cuore''' è un [[Organo (anatomia)|organo]]
Costituito pressoché esclusivamente da [[tessuto muscolare]] striato, è circondato da un sacco fibroso che prende il nome di [[pericardio]]. Il cuore ha la forma di un [[tronco di cono]] ad asse obliquo rispetto al [[piano sagittale]]: la sua base maggiore guarda in alto, indietro e a destra, mentre l'apice è rivolto in basso, in avanti e a sinistra;<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 489-491}}.</ref> pesa nell'adulto all'incirca 250-300 g, misurando 13–15 cm in lunghezza, 9–10 cm in larghezza e circa 6 cm di spessore (si sottolinea che questi dati variano con età, sesso e costituzione fisica).<ref name=Fiocca/>
L'organo si divide in due sezioni non uguali, la sinistra dove circola [[sangue]] arterioso ricco di [[ossigeno]] e la destra dove circola sangue venoso deossigenato; ognuna di queste sezioni comprende una cavità superiore, [[atrio (anatomia)|atri]] a pareti sottili, e una inferiore, [[ventricolo cardiaco|ventricoli]] a pareti più spesse. Ciascun atrio è in connessione con il ventricolo sottostante per mezzo dell'orifizio atrioventricolare; il cuore sinistro è separato da quello destro a livello atriale dal [[setto interatriale]] e a livello ventricolare dal [[setto interventricolare]].<ref name=Testut>{{cita|Testut}}.</ref>
Il cuore è l'organo centrale dell'[[apparato circolatorio]]; si comporta come una sacca muscolare in grado di contrarsi e di svuotare nei grandi vasi il sangue in essa contenuto. Gli atri funzionano da serbatoio del sangue refluo dalle vene, che può essere così immesso rapidamente nei ventricoli; questi ultimi, con la loro contrazione, fungono da pompa capace di produrre una [[Pressione del sangue|pressione]] sufficiente a permettere la [[Apparato circolatorio|circolazione del sangue]].<ref name=Ganon>{{cita|Ganong}}.</ref> L'efficienza del cuore come pompa si fonda da una parte sulla contrazione pressoché simultanea di tutte le fibre (cellule) [[miocardio|muscolari ventricolari]], dipendente dalla loro struttura peculiare, dall'altra sulla contrazione ritmica, ordinata e coordinata della muscolatura cardiaca, resa possibile dall'esistenza del [[sistema di conduzione del cuore]], il quale impedisce che la muscolatura cardiaca si contragga in maniera casuale, come avviene in caso di [[fibrillazione ventricolare]].
== Nella storia, cultura e società ==
{{vedi anche|Storia della cardiologia}}
Il cuore è stato uno degli organi che ha incuriosito e affascinato maggiormente l'essere umano, in gran parte per le implicazioni filosofiche e affettive da sempre legate a questo muscolo: misterioso, mitico e ricco di fascino fra il sacro e il magico, che senza sosta scandiva il tempo della vita e della morte, decretandola con il suo arresto.<ref name="Grmek">{{cita|Grmek||grmek}}.</ref><ref name=Gorny>{{cita|Gorny}}.</ref> Per gli [[antichi romani|antichi Romani]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 75-77}}.</ref> il solo [[Apollo]], con una freccia precisa e invisibile, riusciva a bloccarlo per sempre anzitempo.
Nella [[storia della medicina]], gli uomini [[preistoria|preistorici]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 11-14}}.</ref>, i [[Babilonesi]]<ref>{{cita|Gorny|p. 14}}.</ref>, gli [[Egizi]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 15-19}}.</ref>, le [[civiltà precolombiane]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 19-28}}.</ref>, i [[Antica Grecia|Greci]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 28-32}}.</ref>, gli [[indù]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 32-38}}.</ref> e la [[civiltà cinese]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 38-41}}.</ref> si occuparono del cuore sia come organo [[storia dell'ubicazione dell'anima|sede dell'anima]] e degli affetti sia come origine della [[forza vitale]]. La conoscenza dell'anatomia del cuore basata sullo studio autoptico dell'uomo inizia nel periodo ellenistico con la costituzione della scuola medica di [[Alessandria d'Egitto]] (325-250 a.C.): la dissezione dei cadaveri, proibita nella [[Grecia classica]], era consentita nell'Alessandria dei [[Dinastia tolemaica|Tolomei]].
Prima di questo periodo le conoscenze sulla struttura del cuore erano molto sommarie. In Egitto, nonostante la pratica dell'[[imbalsamazione]], non si aveva una sufficiente conoscenza dell'anatomia, in quanto gli organi venivano estratti attraverso piccole incisioni. Nella Grecia classica le osservazioni anatomiche erano effettuate solo sugli animali. La scuola [[Ippocrate|ippocratica]] del V secolo a.C., che raggiunse livelli inimmaginati in campo clinico, non aveva una chiara rappresentazione del sistema cardio-vascolare. Una descrizione abbastanza dettagliata si ritrova nell'opera "Sul cuore" (''peri karion''), contenuta nel ''Corpus hippocraticum'', ma è opinione condivisa che il testo sia stato aggiunto al ''Corpus'' molto più tardi; questo trattato è stato comunque fonte importante di sapere fino al Cinquecento.
[[Aristotele]] (384-322 a.C.), grazie all'uso sistematico della dissezione animale, ha posto le basi anatomiche per una nuova medicina che andasse oltre la clinica. Il grande filosofo identificò nel cuore tre cavità (l'atrio destro era considerato parte della vena cava) e si attribuì il merito di aver ritenuto per primo che il sistema vascolare avesse origine dal cuore.<ref>{{Cita libro|autore=J. Jouanna|titolo=Hippocrates|url=https://archive.org/details/hippocrates0000joua|anno=1999|editore=The Johns Hopkins University Press|città=Baltimore|p=[https://archive.org/details/hippocrates0000joua/page/311 311]|pp=|ISBN=0-8018-5907-7}}</ref>
[[File:Galenoghippokrates.jpg|miniatura|Galeno e Ippocrate in un dipinto del XII secolo ([[cattedrale di Anagni]])]]
Ai medici alessandrini, che ricorrevano anche alla [[vivisezione]] dei condannati a morte, risale la differenziazione, sulla base della struttura, tra [[arterie]] e [[vene]] e la scoperta del valore semeiologico del [[polso arterioso]]. A [[Erasistrato]] (304-250 a.C.) si deve la descrizione delle [[valvole cardiache]]. Il tentativo degli alessandrini di stabilire un fondamento anatomico alla clinica ippocratica non ebbe però seguito e fu presto abbandonato. Una delle cause principali di questo insuccesso si può riconoscere nella carenza di conoscenze in campo fisiologico, che avrebbero dovuto consentire il collegamento logico tra [[anatomia]] e [[patologia]]. [[Galeno]] (129-201)<ref>{{cita|Gorny|pp. 63-73}}.</ref> ritornò, così, alla teoria umorale ippocratica, fondata sull'equilibrio tra i quattro umori del corpo (sangue, [[flegma]], bile gialla e bile nera) e al primato della clinica ([[semeiotica]] e [[terapia]]) nello studio della medicina, integrati però con lo studio anatomico sugli animali ([[scimmia]] e [[maiale]]), con la sua esperienza come medico dei gladiatori e con la sperimentazione, da lui introdotta per la prima volta nel campo medico. Grazie soprattutto alla vivisezione, Galeno ha dimostrato che il ventricolo sinistro e le arterie contengono sangue e non solo [[pneuma]] (aria vitale), come teorizzato dai suoi predecessori, e che la causa delle pulsazioni è la contrazione cardiaca; riteneva però erroneamente che il setto interventricolare possedesse piccoli pori attraverso i quali il sangue dal ventricolo destro passasse in quello sinistro.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=P.M. Dunn|anno=2003|titolo=Galen (AD 129-200) of Pergamun: anatomist and experimental physiologis|rivista=Arch. Dis. Child. Fetal Neonatal Ed.|volume=88|numero=|pp=F441-443|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1721609/pdf/v088p0F441.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=J. Martins e Silva|anno=2009|titolo=From the discovery of the circulation of the blood to the first steps in hemorheology: part 1|rivista=Rev. Port. Cardiol.|volume=28|numero=|pp=1245-1268|url=http://www.spc.pt/DL/RPC/artigos/1128.pdf|accesso=2 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170302194757/http://www.spc.pt/DL/RPC/artigos/1128.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
Seguendo i progressi della scienza medica, grazie soprattutto all'opera di Galeno che condizionò le conoscenze mediche sino al [[Rinascimento]], si osservò che l'arresto improvviso del cuore era dovuto all'occlusione di un'[[coronarie|arteria coronarica]]. Così il cuore passò dalla condizione di essere ritenuto sede dell'intelletto, come lo definirono i [[Sumeri]], o di padrone assoluto del corpo, come veniva chiamato dagli [[Egizi]], a quella di una pompa adibita a un lavoro esclusivamente meccanico, anche se vitale. Di funzionamento molto semplice, se rapportato a quello degli altri organi del corpo, il cuore conserva tuttavia ancora una notevole dose di fascino, causato probabilmente dall'essere un [[organo (anatomia)|organo]] pulsante che scandisce senza interruzione il ritmo della vita.<ref name=Gorny/>
[[File:Leonardo da vinci, Heart and its Blood Vessels.jpg|miniatura|sinistra|Disegno del cuore, opera di [[Leonardo da Vinci]]]]
Per molti secoli ha rappresentato l'obiettivo centrale degli studi di medici e scienziati: dagli arabi [[Avicenna]] (980-1037) e [[Averroè]] (1126-1198)<ref>{{cita|Gorny|pp. 78-84}}.</ref> a [[Vesalio]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 100-105}}.</ref>, [[Leonardo da Vinci]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 97-100}}.</ref>, che rappresentò con molta esattezza l'anatomia del muscolo cardiaco, a [[Giovanni Maria Lancisi]] (1654-1720)<ref>{{cita|Gorny|pp. 237 e 246}}.</ref> che dettagliò i sintomi dell'[[infarto]], degli [[aneurisma|aneurismi]], dell'[[arteriosclerosi]].<ref>{{cita libro|titolo=De Motu Cordis et aneurysmatibus|autore=Joannes Mariae Lancisii|altri=Copia anastatica dall'originale del 1728, eseguita da Arti Grafiche Ricordi-Milano|editore=Joannem Mariam Salvioni|città=Romae|anno=1728|lingua=la}}</ref> Precedentemente a Lancisi un'opera fondamentale sulla funzione del cuore e sulla circolazione sanguigna fu scritta da [[William Harvey]] (1568-1657) ''Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus''.<ref>{{cita|Gorny|pp. 111-179}}.</ref>
[[File:William Harvey (1578-1657) Venenbild.jpg|Immagine delle vene dalla ''Exercitatio Anatomica de Motu Cordis et Sanguinis in Animalibus'' di Harvey|destra|miniatura]]
Fino a tutto il [[XVIII secolo|Settecento]], il ''galenismo'' imperversò e solo successivamente, cominciò a perdere terreno e finalmente apparvero i primi veri cardiologi, come [[Giovanni Battista Morgagni]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 236-251}}.</ref> e [[William Heberden]]<ref>{{cita|Gorny|p. 234}}.</ref>, che per primo introdusse il concetto di [[angina pectoris]] rimasta un classico della terminologia cardiologia.
I secoli XVIII e XIX<ref>{{cita|Gorny|pp. 195-306}}.</ref> segnarono le basi della sperimentazione e dell'osservazione diretta del cuore, ma solo nel successivo secolo si poté assistere alla vera e propria ricerca clinica che portò alle basi per lo sviluppo della cardiologia moderna.<ref name=Grmek/><ref>{{cita web|url=http://www.gazzettinadinip.it/images/bossa/libro/Parte%20Prima-1_capitolo.pdf|formato=pdf|titolo=La meravigliosa storia della cardiologia, Capitolo primo|accesso=20 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140821114540/http://www.gazzettinadinip.it/images/bossa/libro/Parte%20Prima-1_capitolo.pdf}}</ref>
[[File:Laennec, Diseases of the chest, 1838. Wellcome L0024809.jpg|thumb|Stetoscopio di Laennec, illustrazione del suo testo "Diseases of the chest" del 1838]]
Nel XIX secolo arrivarono i primi grandi clinici come [[René Laennec]]<ref>{{cita|Gorny|pp. 265-270}}.</ref> che inventò lo [[stetoscopio]], strumento che permise di auscultare i battiti cardiaci, ma inizialmente non fu ben accetto dai cardiologi del periodo che preferivano la classica [[auscultazione]].<ref name=Roguin>{{cita pubblicazione |autore=Roguin A. |titolo=Rene Theophile Hyacinthe Laënnec (1781-1826): the man behind the stethoscope |rivista=Cardiol Prat |volume=4 |anno=2006 |mese=settembre |pp=230-234}}</ref>
Nel 1901 [[Willem Einthoven]] – proseguendo gli studi di [[Augustus Desiré Waller]], che aveva scoperto l'attività elettrica del cuore, di [[Gabriel Lippmann]], che aveva utilizzato l'elettrometro capillare per visualizzarla, e di [[Étienne-Jules Marey]], che ne aveva introdotto la registrazione fotografica – realizzò il [[galvanometro a corda]] di sua invenzione: nello stesso anno egli pubblicò il primo [[elettrocardiogramma]].<ref>{{cita libro|autore=H.A. Snellen|titolo= Willem Einthoven (1860-1927). Father of electrocardiography. Life and work, ancestors and contemporaries|url=https://archive.org/details/willemeinthoven10000snel|editore= Kluwer Academic Publishers| anno=1995|ISBN= 978-0792332749 }}</ref> Einthoven ricevette il [[Premio Nobel per la medicina]] nel 1924.
[[File:Willem Einthoven ECG.jpg|left|miniatura|L'elettrocardiografo di Einthoven]]
Il 6 maggio del 1925 Henry Souttar a Londra operò la prima [[commissurotomia]] mitralica a cuore chiuso<ref>{{cita|Gorny|pp. 311-312}}.</ref>, ma la sua opera passò praticamente inosservata e irripetibile. Fra il 1931 e il 1952, anno in cui l'[[ipotermia]] venne utilizzata per i primi interventi di chirurgia mitralica, furono numerose le difficoltà per i futuri [[cardiochirurgo|cardiochirurghi]].<ref>{{cita|Gorny|pp. 313-325}}.</ref> Dal 1955 si poté finalmente disporre di una [[macchina cuore-polmone]], cosa che modificò radicalmente la [[chirurgia]] cardiaca.<ref>{{cita|Gorny|pp. 326-353}}.</ref> Il 3 dicembre del 1967 [[Christiaan Barnard]] operò il primo [[trapianto di cuore|trapianto cardiaco]], che non sortì gli effetti desiderati (il paziente sopravvisse solo 19 giorni e morì per setticemia), ma solo il 2 gennaio del 1968 il dottor Barnard operò un collega: in questo caso il [[follow-up]] durò più di 19 mesi.<ref>{{cita|Gorny|p. 352}}.</ref> A proposito dell'intervento di Barnard, Gorny commentò nel suo trattato di storia della cardiologia:
{{citazione|Per l'opinione pubblica l'inimmaginabile era divenuto realtà: un mito era crollato.<ref>{{Cita|Gorny|p. 353}}.</ref>}} Tale affermazione si ricollega allo scritto dell'autore, quando, all'inizio del suo lavoro, riporta che il cuore per gli occidentali fu considerato un organo «mitico» e misterioso.<ref>{{Cita|Gorny|pp. 11-12}}.</ref>
== Embriologia ==
[[File:Gray461.png|miniatura|Il tubo cardiaco primitivo]]
Il cuore deriva embriologicamente dal [[mesoderma]], il suo sviluppo termina al secondo mese di gestazione.<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 472-474}}.</ref> I primi abbozzi compaiono tra la terza e la quarta settimana di sviluppo dell'[[embrione]] prima della delimitazione (ovvero dell'avvolgimento dell'embrione su sé stesso sia in senso latero-laterale sia cranio-caudale, processo che fa sì che da una struttura piana esso divenga tubolare e chiuso), nella [[Testa|regione cefalica]].<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 476-477}}.</ref> Si tratta di [[Cellula|cellule]] [[mesenchima]]li specializzate nella vasculogenesi, inizialmente ammassate irregolarmente che progressivamente si organizzano a delimitare i tubi endocardici destro e sinistro, i quali si uniranno nel tubo cardiaco primitivo che infine dopo 22-23 giorni dalla [[fecondazione]] dell'[[ovocita]] inizierà a battere.<ref name=DeFelici>{{cita|De Felici|pp. 144-148}}.</ref><ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 478-479}}.</ref>
Il tubo cardiaco è immerso nel mesoderma splancnico che si ispessisce a formare il mantello, da cui derivano [[miocardio]] ed [[epicardio]]; si tratta della prima struttura in grado di [[Contrazione muscolare|contrarsi]].
[[File:Gray462.png|miniatura|Cor sigma]]
Nel tubo cardiaco primitivo compaiono dilatazioni e solchi (in senso caudo-craniale):<ref name=DeFelici/>
* seno venoso (formato dai corni destro e sinistro);<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 479-480}}.</ref>
* atrio primitivo con il solco atrioventricolare;<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 483-486}}.</ref>
* ventricolo primitivo con il solco bulboventricolare;
* bulbo (formato dal cono di eiezione, dal tronco arterioso con le vie aortica e polmonare).
Il tubo primitivo va incontro a un processo di ripiegamento a "S" (''cor sigma'') e di rotazione, con il quale il seno venoso e l'atrio primitivo si affiancano al ventricolo e al bulbo e si portano in alto e indietro. Un solco circolare segna il confine tra la parte arteriosa e quella venosa o, più precisamente, tra ventricolo e atrio. Internamente, a questo solco corrisponde un rilievo (cresta) circolare che restringe il lume a formare il canale auricolare o atriale (atrio-ventricolare), canale di comunicazione degli atri con i ventricoli, il quale sarà trasformato in un'ampia fessura dalla crescita di due cuscinetti muscolari, anteriore e posteriore. In questa sede si svilupperanno le valvole atrio-ventricolari.
Successivamente, a partire dalla quarta settimana, si verifica la [[sepimentazione]] degli atri e dei ventricoli; attraverso questo processo si formeranno sul [[piano sagittale]], il setto interatriale primitivo (''septum primum'') negli atri e il setto interventricolare muscolare. Il ''septum primum'' separa parzialmente i due atri, in quanto si presenta come una cresta semilunare il cui margine libero inferiore, in prossimità del canale auricolare, circoscrive un'apertura che mette in comunicazione gli atri: il foro ovale primitivo. Con l'accrescersi del ''septum primum'' tale forame si oblitera, ma se ne viene a costituire un altro, il forame ovale secondario, in corrispondenza della parte postero-superiore dello stesso setto; contemporaneamente a destra del ''septum primum'', dalla parete superiore degli atri, si produce il setto interatriale secondario, che riduce l'ampiezza del [[foro ovale di Botallo|foro ovale secondario]], senza però chiuderlo completamente. Tale chiusura avverrà soltanto alla nascita, fino ad allora i due atri rimarranno in comunicazione tra loro così da consentire al sangue proveniente dalle vene cave di riversarsi direttamente nel cuore sinistro bypassando il polmone.
Il setto interventricolare muscolare origina inferiormente e si accresce verso l'alto, assumendo una forma semilunare con margine superiore libero e concavo, le cui estremità si uniscono al ''septum intermedium'', struttura che sepimenta il canale atriale ed è essenziale nell'allineamento dei canali atrioventricolari<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 487-488}}.</ref> in cui si vanno a formare due lembi con funzioni di valvole (le future [[valvola mitrale]] e [[valvola tricuspide]]) e le [[corde tendinee]], che emergono da ispessimenti della parete interna dei ventricoli. Il ''septum intermedium'' circoscrive, insieme con il margine libero del setto interventricolare, il transitorio forame interventricolare, che verrà obliterato dalla parte membranosa del setto interventricolare.
La parte craniale dei ventricoli comunica con il cono e con il tronco arterioso (''cono-truncus'') da cui prenderanno origine il tronco dell'[[arteria polmonare]] e il tratto ascendente dell'[[aorta]].<ref name="Sadler">{{cita libro|nome= Thomas W.|cognome= Sadler|titolo= Embriologia medica di Langman|anno 2008|editore= Elsevier|città=Milano|ed=4|capitolo=Capitolo tredicesimo|cid= sadler|isbn=978-88-214-3045-9}}</ref> Dalle pareti opposte del cono e del tronco hanno origine due cuscinetti endocardici che accrescendosi si fondono sulla linea mediana, creando il setto aortico-polmonare, setto ad andamento a spirale che separa l'aorta ascendente dall'arteria polmonare. L'estremità prossimale di questo setto si fonde con il margine superiore del setto interventricolare, occludendo il foro interventricolare e generando la parte membranosa di detto setto. Una volta avvenuta questa fusione, l'aorta comunica esclusivamente con il ventricolo sinistro, mentre l'arteria polmonare con il solo ventricolo destro.
=== Il pericardio ===
{{Vedi anche|Pericardio}}[[File:Gray968.png|miniatura|right|Sezione trasversa del torace che permette di apprezzare la morfologia del [[pericardio]] e i rapporti con la [[pleura]]]]
Il cuore e la parte più prossimale della maggior parte dei grandi vasi a lui adiacenti sono avvolti nel [[pericardio]], una membrana, spessa mediamente 20 µm, dalla forma grossolanamente conica.<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 609-624}}.</ref> Nel pericardio si distinguono due componenti, il [[pericardio fibroso]] (sacco fibroso del pericardio), più esterno, e il [[pericardio sieroso]], interno.<ref name="Netter" /> Quest'ultimo è costituito da due foglietti, uno parietale, che riveste internamente il sacco fibroso, e uno viscerale (o epicardio), che è aderente al miocardio; i due foglietti si prolungano l'uno nell'altro in corrispondenza dell'emergenza dei grossi vasi dal cuore: il punto di riflessione forma un ''cul de sac''. I due foglietti sierosi del pericardio sono separati da uno spazio virtuale chiamato cavità pericardica e contenente normalmente da 20 a 50 mL di liquido chiaro e roseo che permette al cuore una discreta libertà di movimento e di variazione di forma all'interno di questo rivestimento, minimizzando l'attrito.<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 630}}.</ref>
=== Conformazione ===
[[File:M. Senac, Traite de la structure du coeur Wellcome L0032337.jpg|miniatura|Cuore isolato visto dall'avanti. Faccia sterno-costale. Tratto da: SENAC, Jean Baptiste, M. (1693-1770), Traité de la structure du coeur, de son action, et de ses maladies. Paris: J. Vincent, 1749.]]
Il cuore è un [[organo (anatomia)|organo]] cavo fibromuscolare di forma conica schiacciata o di tronco piramidale rovesciato. Presenta tre facce (anteriore o sterno-costale, inferiore o diaframmatica, sinistra o polmonare), una base e tre margini (destro o acuto, superiore e sinistro o ottuso).<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 491-497}}.</ref> Le facce sterno-costale e diaframmatica hanno forma grossolanamente triangolare, mentre la faccia polmonare è convessa e poco estesa e coincide con il margine ottuso. Nella faccia sterno-costale gli atri sono nascosti dalle auricole e dall'origine delle grandi arterie. La base corrisponde agli atri, è convessa e irregolare per l'ingresso delle due [[vena cava|vene cave]] e delle quattro [[vene polmonari]]; si continua indistintamente nella faccia diaframmatica, mentre il margine superiore la separa dalla faccia sterno-costale; ai lati si prolunga nelle [[auricola destra|auricole]].
Il cuore ha una lunghezza media dall'apice alla base di 12 cm, è largo trasversalmente 8–9 cm e in senso antero-posteriore circa 6 cm, nell'uomo pesa mediamente 300 g (280-340 g), mentre nella donna 250 g (230-280 g), nel neonato il peso è di circa 21 g e all'età di 11 anni pesa circa 164 g.<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 491}}.</ref> Il suo peso definitivo da adulto è raggiunto nella tarda adolescenza, generalmente entro i 20 anni. Il volume del cuore corrisponde, come lo aveva definito [[René Laennec]], approssimativamente al pugno chiuso della persona stessa.<ref name="Kumar">{{cita libro|nome=Vinay|cognome=Kumar|coautori=et al.|titolo=Robbins and Cotran Pathologic Basis of Disease|anno=2005|url=https://archive.org/details/robbinscotranpat00kuma|editore=Saunders|città=|anno 2004|ed=7|lingua=en|p=[https://archive.org/details/robbinscotranpat00kuma/page/n613 556]|cid=kumar|isbn= 978-0-7216-0187-8}}</ref>
[[File:Gray491 az.png|miniatura|sinistra|Cuore isolato visto dal di dietro. Facce polmonare (margine ottuso) e diaframmatica. Tratto da Henry Gray: Anatomy of the human body, 20 ed. 1918.]]
Esso si trova nella [[torace|cavità toracica]] e più precisamente nel [[mediastino medio]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=B.W. Carter|anno=2014|titolo=A Modern Definition of Mediastinal Compartments|rivista=J. Thorac. Oncol.|volume=9|numero=|pp=S97–S101|url=http://www.jto.org/article/S1556-0864(15)33331-1/pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Camilla R. Whitten|autore2=Sameer Khan|autore3=Graham J. Munneke|data=1º maggio 2007|titolo=A Diagnostic Approach to Mediastinal Abnormalities|editore=RadioGraphics - Radiological Society of North America (RSNA)|volume=27|numero=3|pp=657-671|lingua=en|accesso=12 ottobre 2022|abstract=sì|doi=10.1148/rg.273065136|url=https://pubs.rsna.org/doi/10.1148/rg.273065136?url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori:rid:crossref.org&rfr_dat=cr_pub%3dpubmed|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221012160601/https://pubs.rsna.org/doi/10.1148/rg.273065136?url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori:rid:crossref.org&rfr_dat=cr_pub%3Dpubmed|urlmorto=sì|autore4=Sisa Grubnic| issn=0271-5333 }}</ref> La base guarda in alto, indietro e a destra, mentre l'apice è rivolto in basso, in avanti e a sinistra. È compreso tra la terza e sesta costa e corrisponde posteriormente alla zona tra la quinta e l'ottava [[vertebra toracica]].<ref name=Testut/> Posteriormente il cuore è in rapporto con i [[linfonodi]] tracheo-bronchiali inferiori, l'[[esofago]], i [[nervo vago|nervi vaghi]], l'[[aorta discendente]] e le [[vena azygos|vene azygos]] ed [[Vena emiazigos|emiazigos]]; inferiormente poggia sul [[Muscolo diaframma|diaframma]], mentre anteriormente vi sono lo [[sterno]], le [[Cartilagine|cartilagini]] [[Costola|costali]] con la muscolatura toracica, i vasi [[arteria mammaria|mammari interni]] e i margini anteriori dei [[polmone|polmoni]] e delle [[pleura|pleure]].<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 500-503}}.</ref> Ai lati del cuore vi sono gli [[Ilo (anatomia)|ili]] [[polmone|polmonari]], i due [[Nervo frenico|nervi frenici]] e i vasi pericardiofrenici. Sopra di esso vi sono i [[bronchi]], il [[Timo (anatomia)|timo]] e i grossi vasi, quali l'[[aorta]], le [[vene polmonari]], le [[arterie polmonari]] e la [[vena cava]].<ref name="Sbarbati">{{cita|Sbarbati||sbarbati}}.</ref><ref name="Netter">{{cita|Netter|pp. 2-5}}.</ref>
L'orientamento del cuore nella cavità toracica è stato motivo di studio di diversi anatomisti sin dal XVI secolo, ma solo con lo sviluppo delle nuove tecniche di imaging non invasive come l'[[ecocardiografia]], la [[tomografia a risonanza magnetica|risonanza magnetica]], la [[tomografia computerizzata]] e la [[tomografia a emissione di fotone singolo]], l'anatomia e la fisiopatologia cardiaca hanno subito cambiamenti radicali per la medicina e la cardiologia in particolare.<ref name="Hurst">{{cita|Hurst|pp. 48-78}}.</ref> Il corpo umano viene osservato attraverso tre piani anatomici, tra loro ortogonali: frontale o coronale, orizzontale o trasversale e sagittale. In realtà i piani del cuore (asse corto o trasversale, quattro camere o frontale e asse lungo o sagittale) non corrispondono ai piani anatomici standard<ref name="Hurst" /><ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 503-507}}.</ref>, pertanto quando si descrive l'orientamento del cuore non si può tralasciare la sua posizione nei confronti di strutture anatomiche quali l'aorta e l'esofago a cui sono allineati i piani del corpo, mentre, al contrario, l'asse maggiore del cuore è allineato obliquamente.<ref name="Hurst" />
La superficie esterna del cuore è segnata da due solchi: il solco coronario, che taglia l'organo in senso trasversale e segna il confine tra atri e ventricoli; il solco longitudinale, che partendo dal solco precedente decorre sulla superficie dei ventricoli, dividendo il cuore nella parte destra e sinistra. I due solchi si incrociano posteriormente in un punto definito «croce» ([[crux cordis]]), il quale è spesso occupato dall'[[arteria circonflessa]].<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 576}}.</ref> Un leggero solco separa i due atri (solco interatriale). Nei solchi decorrono i vasi cardiaci circondati dal grasso subepicardico. Nel solco coronario decorrono l'[[arteria coronaria destra]] e il ramo circonflesso di quella sinistra. Il solco longitudinale contiene, in corrispondenza della faccia sterno-costale, il ramo discendente dell'[[arteria coronaria sinistra]] e, in corrispondenza della faccia diaframmatica, un ramo discendente (il ramo del solco longitudinale posteriore) dell'arteria coronaria destra.
=== Pareti ===
Sotto al pericardio si trovano tre tonache: dall'esterno all'interno, l'epicardio, il miocardio e l'endocardio.
L'[[epicardio]] è costituito dal foglietto viscerale del pericardio sieroso. Appare come una membrana trasparente, formata da [[epitelio]] semplice con la sua [[membrana basale]] e dal sottile [[tessuto connettivo]] della tonaca propria. L'epicardio poggia sul connettivo subepicardico, contenente grasso, [[capillare|capillari sanguigni]], [[capillare linfatico|capillari linfatici]] e [[fibra nervosa|fibre nervose]]. Subito sotto di questo vi è il [[miocardio]], formato da [[Muscolo cardiaco|fibre muscolari cardiache]] e costituito da uno scheletro fibroso al quale aderiscono le lamine di tessuto muscolare cardiaco<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 546-547}}.</ref>, il cui spessore varia fra 5 e 15 mm (maggiore in corrispondenza dei ventricoli), ordinatamente orientate in modo da permettere la corretta contrazione. Nella parte più interna del cuore si trova l'[[endocardio]] che costituisce un rivestimento protettivo formato da [[tessuto endoteliale|cellule endoteliali]].<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 567-569}}.</ref> Ha la funzione di favorire lo scorrimento del sangue all'interno del cuore per evitarne la [[coagulazione del sangue|coagulazione]]; è strutturalmente simile all'[[endotelio]] che riveste internamente i vasi sanguigni.<ref name="Sbarbati" />
=== Cavità e valvole ===
{{vedi anche|Atrio (anatomia)|Ventricolo cardiaco|Valvola cardiaca}}
<Imagemap>
Image:Diagram of the human heart it.svg|300px|sinistra|miniatura|Vista anteriore (frontale) di un cuore umano aperto. In rosso le frecce riguardanti [[sangue]] ossigenato, in blu quello da ossigenare. Si notano superiormente i grandi vasi collegati al cuore ([[aorta]], [[vena cava]], [[arterie polmonari]] e [[vene polmonari]]) e la divisione dell'organo in quattro cavità appaiate funzionalmente: [[atrio (anatomia)|atri]] e [[ventricoli cardiaci|ventricoli]].
circle 316 480 70 [[ventricolo destro]]
circle 440 431 63 [[ventricolo sinistro]]
circle 601 436 47 [[valvola aortica]]
circle 594 331 49 [[valvola mitralica]]
circle 361 285 50 [[atrio sinistro]]
circle 206 318 49 [[atrio destro]]
circle 307 111 70 [[aorta]]
rect 9 394 124 463 [[valvola polmonare]]
rect 13 467 131 533 [[valvola tricuspide]]
rect 75 588 290 645 [[vena cava inferiore]]
rect 18 101 129 156 [[vena cava superiore]]
rect 432 70 548 129 [[arteria polmonare]]
rect 484 177 640 253 [[vena polmonare]]
</imagemap>
[[File:Gray493.png|miniatura|sinistra|Cavità dell'atrio e del ventricolo destro]]
Internamente il cuore è diviso in quattro cavità, appaiate funzionalmente a due a due. Ogni paio di cavità è costituito da un [[atrio (anatomia)|atrio]], a parete sottile e posto superiormente,<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 535}}.</ref> e un [[ventricolo cardiaco|ventricolo]],<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 509}}.</ref> a parete più spessa e posto inferiormente, collegati tramite un orificio atrio-ventricolare provvisto di una [[valvola cardiaca]]. Le due paia di cavità sono separate da un setto cardiaco.<ref name="Netter" /> L'atrio e il ventricolo destro sono in continuità tra loro formando il cuore destro (che pompa il [[sangue venoso]], povero di ossigeno), così come comunicano le due cavità sinistre, formando il cuore sinistro (che pompa il sangue arterioso, ossigenato). Ogni atrio comunica con il corrispondente ventricolo attraverso l'orifizio atrioventricolare che è fornito di una valvola cuspidata. Lo [[scheletro fibroso del cuore]] dà attacco ai fasci muscolari che costituiscono la parete degli atri e dei ventricoli<ref name="Anastasi">{{cita|Anastasi||anastasi}}.</ref>. Gli orifizi che mettono in comunicazione le cavità ventricolari con i vasi efferenti sono anch'essi protetti da [[valvola semilunare|valvole]] che impediscono il reflusso: [[valvola polmonare]] nel ventricolo destro per l'[[arteria polmonare]], [[valvola aortica]] nel ventricolo sinistro per l'[[aorta]].<ref name=Testut/>
Nella cavità toracica, l'[[atrio destro]] è collocato in posizione anteriore, inferiore e a destra rispetto all'atrio sinistro.<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 535-540}}.</ref> Nella volta dell'atrio destro (corrispondente alla base cardiaca) si aprono gli sbocchi delle due [[vena cava|vene cave]], che portano il sangue non ossigenato dai tessuti periferici al cuore, e quello del [[seno coronario]] con la sua valvola ([[valvola di Tebesio]]), che convoglia il sangue refluo dal circolo coronarico. Anche l'orificio della [[vena cava inferiore]] è fornito di una valvola (valvola di Eustachio). La [[Valvola cardiaca#La valvola tricuspide|valvola tricuspide]] è la valvola atrioventricolare di destra e forma praticamente il pavimento dell'atrio; si inserisce sull'anello fibroso dell'ostio atrioventricolare di destra ed è composta da tre lembi, da cui il nome.<ref name=Testut/> Nella parete settale si trova la fossa ovale, residuo del [[foro ovale di Botallo|forame ovale secondario]] (vedi embriologia); questa fossa è parzialmente contornata da un rilievo muscolare: il lembo della fossa ovale del [[Raymond Vieussens|Vieussens]]. La cavità atriale destra comunica con la cavità dell'auricola destra attraverso un'apertura posta al confine tra la volta e la faccia sterno-costale.
[[File:Valvolesemilunari.jpg|miniatura|[[Valvola semilunare]] aortica. Sono visibili gli osti delle due arterie coronarie.]]
Nel [[ventricolo destro]] si distinguono una via di afflusso e una di efflusso<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 516-525}}.</ref>: quella di afflusso è data dall'ostio atrioventricolare destro con la valvola tricuspide, attraverso cui il sangue dall'atrio entra nel ventricolo, da qui origina la via di efflusso, costituita dall'ostio dell'arteria polmonare con le sue tre valvole semilunari, che convoglia il sangue nel lume del tronco della [[arteria polmonare]], per immetterlo nella [[piccola circolazione]].<ref name=Testut/> La muscolatura del ventricolo destro si solleva in numerosi fascetti muscolari ([[trabecole carnee]]) e nei tre [[muscolo papillare|muscoli papillari]] (anteriore, posteriore e mediale), i cui numerosi tendinetti ([[corde tendinee]]) si impiantano sui margini liberi della valvola tricuspide.
[[File:CG Heart.gif|miniatura|left|Modello 3D delle cavità cardiache e degli apparati valvolari]]
Nella parete posteriore dell'[[atrio sinistro]]<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 541-542}}.</ref> si aprono le quattro [[vene polmonari]], due a destra e due a sinistra. Il setto interatriale presenta una leggera depressione che corrisponde alla fossetta ovale dell'atrio destro. In avanti questa depressione è limitata da una plica semilunare che rappresenta il residuo della valvola del forame ovale. In basso e in avanti presenta l'ostio della [[valvola bicuspide]] o mitrale che dà accesso al ventricolo sinistro. La parete laterale presenta l'auricola sinistra, molto ricca di tessuto muscolare.<ref name=Testut/>
Il [[ventricolo sinistro]] è caratterizzato da una parete muscolare molto più spessa<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 525-527}}.</ref>, che lo porta ad avere una forza di contrazione di circa sette volte maggiore rispetto al ventricolo destro. Verso l'apice, le trabecole carnee sono tra loro anastomizzate creando una specie di tessuto cavernoso; inoltre la muscolatura si solleva in due fasci voluminosi, i [[muscolo papillare|muscoli papillari]] anteriore e posteriore, le cui corde tendinee si fissano ai lembi della valvola bicuspide. Nella parete superiore del ventricolo, si trovano la [[valvola bicuspide]] (detta anche mitralica dalla sua somiglianza alla [[Mitria|mitra]] dei [[vescovi]]), con le cuspidi (lembi) anteriore e posteriore, e la valvola aortica, con le tre valvole semilunari aortiche, che dà accesso all'[[aorta]] ascendente. Anche qui si evidenziano pertanto una via di afflusso e una via di efflusso; le due vie sono separate solo dal lembo valvolare anteriore della valvola mitrale.<ref name=Testut/>
=== Sistema di conduzione ===
{{Vedi anche|Sistema di conduzione del cuore|Nodo senoatriale|Nodo atrioventricolare}}
[[File:Electrical conduction system of the heart it.svg|miniatura|Schema di conduzione elettrica del cuore]]
[[File:Reizleitungssystem 1.png|miniatura|Il sistema di conduzione con evidenziati il [[nodo senoatriale]] o nodo di [[Arthur Keith|Keith]]-[[Martin Flack|Flack]] (1) e quello [[nodo atrioventricolare]] (2) o nodo di [[Karl Aschoff|Ashoff]]-[[Sunao Tawara|Tawara]]; a valle il [[fascio di His|fascio AV di His]] e il [[Fibre del Purkinje|sistema ventricolare di Purkinje]]]]
Il cuore come tutti i [[muscolo|muscoli]] è capace di contrarsi sfruttando l'[[energia]] prodotta dall'ossidazione di sostanze energetiche (come [[acidi grassi]], [[carboidrati]]) in presenza di [[ossigeno]]. Le cellule muscolari striate involontarie<ref name="Fiocca" /> di cui è composto il cuore a differenza di quelle degli altri muscoli sono dotate della capacità di autoeccitarsi e autocontrarsi. Il controllo nervoso sul cuore può modulare la frequenza di contrazione aumentandola o diminuendola, anche se questa è generata in maniera spontanea dal miocardio.
Esiste una parte del [[miocardio]] dedicata alla sola generazione e conduzione degli impulsi attraverso il muscolo cardiaco: il cosiddetto ''miocardio specifico''. Si tratta di un sistema specializzato del cuore che permette, in condizioni normali, che il cuore batta in maniera efficiente e ordinata (prima gli [[atrio (anatomia)|atri]], poi i ventricoli permettendo il completo riempimento di questi ultimi) e che l'impulso generato si diffonda velocemente, facendo contrarre tutte le parti del ventricolo in maniera pressoché simultanea.<ref name="Ganon" />
Questo sistema è formato da diverse parti.
* Il [[nodo senoatriale]] (NSA) è una piccola e appiattita striscia ellissoidale di miocardio specifico larga circa 3 mm, lunga 15 mm e spessa 1 mm, che si trova nella parte superiore laterale dell'atrio destro subito sotto allo sbocco della [[vena cava superiore]].<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 557-558}}.</ref> Le fibre del NSA hanno un diametro variabile tra i 3 e i 5 mm, mentre le fibre circostanti sono delle dimensioni di una decina di micrometri. In questo nodo si genera il normale impulso ritmico, e per fare in modo che l'impulso venga trasmesso alle fibre atriali le fibre del NSA si connettono direttamente con quelle atriali; il potenziale d'azione si diffonde, così, in maniera simultanea negli atri.<ref name="pmid1191456">{{cita pubblicazione |autore= G. Steinbeck|autore2=B. Lüderitz|titolo=Comparative study of sinoatrial conduction time and sinus node recovery time |rivista=Br Heart J |volume=37 |numero=9 |pp=956-62 |lingua=en|anno=1975 |mese=settembre |pmid=1191456 |pmc=482903 |url=http://heart.bmj.com/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=1191456 |accesso=11 agosto 2014}}</ref>
* Vie internodali è il nome di una striscia di tessuto di conduzione che deve condurre il segnale verso il nodo atrioventricolare.<ref name="pmid23647904">{{cita pubblicazione |autore=B.K. Kantharia|autore2=A.N. Shah|titolo=Nodal and infranodal atrioventricular conduction block: electrophysiological basis to correlate the ECG findings |rivista=Indian Heart J |volume=65 |numero=2 |pp=229-31 |lingua=en|anno=2013|mese=febbraio |pmid=23647904 |pmc=3860857 |doi=10.1016/j.ihj.2013.02.003}}</ref>
* Il [[nodo atrioventricolare]] (NAV)<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 559-563}}.</ref>: è il principale responsabile del ritardo che deve essere attuato nel passaggio del segnale dagli atri ai ventricoli.<ref name="pmid4709519">{{cita pubblicazione |autore= M. Lieberman M|etal=si |titolo=Low conduction in cardiac muscle. Biophysical model |url= https://archive.org/details/sim_biophysical-journal_1973-01_13_1/page/37|rivista=Biophys. J. |volume=13 |numero=1 |pp=37-55 |lingua=en|anno=1973 |mese=gennaio |pmid=4709519 |pmc=1484178 |accesso=11 agosto 2014}}</ref> Un'altra importante funzione del NAV è quella di permettere il passaggio solo in un senso dell'impulso cardiaco, impedendo il passaggio dai ventricoli agli atri tramite uno strato fibroso che funziona da isolante per l'impulso.<ref name="pmid23085482">{{cita pubblicazione |autore= I.P. Temple|etal=si|titolo=Connexins and the atrioventricular node |rivista=Heart Rhythm |volume=10 |numero=2 |pp=297-304 |lingua=en|anno=2013 |mese=febbraio |pmid=23085482 |pmc=3572393 |doi=10.1016/j.hrthm.2012.10.020}}</ref><ref name="pmid14441539">{{cita pubblicazione |autore=T. SANO |autore2=M. TASAKI |autore3=T. SHIMAMOTO |titolo=Histologic examination of the origin of the action potential characteristically obtained from the region bordering the atrioventricular node |rivista=Circ. Res. |volume=7 |pp=700-4 |lingua=en |anno=1959 |mese=settembre |pmid=14441539 |url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14441539/ |accesso=29 marzo 2024 }}</ref>
* Le fibre del [[fascio di His]] propagano l'impulso alla massa cardiaca ventricolare, dividendosi in due branche, destra e sinistra.<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 563}}.</ref> La branca sinistra possiede due fascicoli: anteriore, più spesso, e posteriore, più sottile.
* Parte terminale del [[sistema di conduzione del cuore]] sono le [[fibre del Purkinje]], cellule cardiache con conducibilità maggiore rispetto ai miocardiociti.
=== Grandi vasi ===
[[File:Gray504.png|miniatura|right|Cuore visto dalla faccia posteriore]]
Dalla porzione superiore della faccia anteriore del cuore si dipartono i due vasi arteriosi principali: l'[[aorta]]<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 672}}.</ref> a sinistra e l'[[arteria polmonare]] o tronco polmonare a destra<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 663}}.</ref>, che si divide in un ramo sinistro e in un ramo destro; ciascuna di queste è un prolungamento cavo del ventricolo corrispondente. Le basi di queste arterie sono abbracciate dalle auricole (così chiamate poiché la loro forma ricorda le orecchie pendule di un cane), che fanno parte degli atri.<ref name="Testut" />
Anche posteriormente sono presenti due vasi sanguigni che sfociano nell'atrio destro, le [[Vena cava|vene cave]], distinte in [[vena cava superiore]] e [[vena cava inferiore]].
Tra questi quattro vasi si trovano le [[Vena polmonare|vene polmonari]], due di destra e due di sinistra, che sfociano nell'atrio sinistro.
== Vascolarizzazione e innervazione ==
=== Vascolarizzazione ===
{{Vedi anche|Circolazione coronarica|Vene del cuore}}
[[File:Coronary arteries-it.png|miniatura|Nell'immagine si notano i grossi vasi collegati al cuore e i vasi coronarici che lo perfondono]]
[[File:Gray495.png|miniatura|Origine delle arterie coronarie a livello dei seni coronarici della [[valvola aortica]]: in alto a destra l'origine dell'[[arteria coronaria destra]], dal lato opposto l'origine dell'[[arteria coronaria sinistra]] o interventricolare anteriore]]
Sulla superficie del cuore si possono osservare le [[circolazione coronarica|arterie coronarie]] di [[arteria coronaria destra|destra]] e di [[arteria coronaria sinistra|sinistra]] che originano dall'[[aorta ascendente]]; le coronarie si diramano irrorando tutto il cuore fino all'apice.<ref name="Fiocca" />
La coronaria sinistra è l'arteria principale del cuore e comprende l'arteria discendente anteriore (anche nota come interventricolare anteriore), l'arteria circonflessa e la più piccola, incostante, arteria intermedia; la coronaria destra dà origine a monte all'arteria del [[nodo del seno]] e alle arteriole atriali, e a valle al ramo interventricolare posteriore, oltre ad alcuni vasi minori. Le arteriole che irrorano i ventricoli penetrano nel miocardio dove terminano formando dei piccoli ciuffi.<ref name="Fiocca" /><ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 580}}.</ref> I canali collaterali permettono la comunicazione fra le arterie principali e i loro rami, oppure fra le due coronarie attraverso i ''vasa vasorum''<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 584}}.</ref>; qualora si determinasse, attraverso una [[stenosi]] dei grossi rami [[epicardio|epicardici]], un gradiente pressorio il canale collaterale si può dilatare nel tempo e fornire un flusso ematico oltre l'ostruzione.<ref name="Hurst" />
Potremmo così riassumere: la coronaria sinistra irrora i due terzi del cuore infatti raggiunge quasi tutto il [[ventricolo sinistro]], la parte anteriore del [[setto ventricolare|setto interventricolare]] e una piccola parte del [[ventricolo destro]]<ref name="Fiocca" />; la coronaria destra irrora la maggior parte del ventricolo destro, la parte posteriore del setto e buona parte della parete posteriore del ventricolo sinistro. I [[muscoli papillari]] sono raggiunti da entrambe le arterie, mentre il [[sistema di conduzione del cuore]] è prevalentemente, se non integralmente, irrorato dalla coronaria destra.<ref name="Fiocca" />
La coronaria destra e i due rami della coronaria sinistra (discendente anteriore e circonflessa) sono considerati i tre vasi principali per l'irrorazione del cuore, e, se colpiti dall'[[arteriosclerosi]], hanno un ruolo fondamentale nella patogenesi della [[cardiopatia ischemica]].<ref name="Ganon" />
I vasi che riportano il sangue al cuore sono le [[Vene del cuore|vene cardiache]]: esse decorrono parallelamente ai rami delle arterie coronarie e confluiscono in un tronco venoso presente sulla faccia diaframmatica del cuore nel solco coronarico, il [[seno coronario]]<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 586-590}}.</ref>, per poi sfociare nell'atrio destro.<ref name="Testut" />
[[File:Regolazione perfusione capillare.png|miniatura|sinistra|Regolazione della perfusione capillare]]
I [[vasi linfatici]] del cuore sono molto numerosi: si distinguono in una rete sottoendocardica<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 599}}.</ref> e una miocardica<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 596-598}}.</ref>, entrambe le reti raggiungono una terza rete, l'epicardica<ref>{{cita|Testut e Latarjet|pp. 593-595}}.</ref>, dalla quale si formano dei grossi vasi collettori che raggiungono e sboccano nelle linfoghiandole tracheobronchiali e della biforcazione della [[trachea]].<ref name="Anastasi" />
Le coronarie e i vasi venosi decorrono sulla superficie esterna del miocardio, immersi in un'atmosfera di [[adipe]] che evita ai vasi di essere costretti durante la contrazione miocardica, cosa che permette che il flusso sanguigno sia costante in sistole come in diastole. Questo rende agevole l'irrorazione arteriosa soprattutto durante la [[sistole]], ovvero il momento in cui risulta massima la richiesta di energia e ossigeno.<ref name="Sbarbati" />
=== Innervazione ===
Il cuore è innervato da un cospicuo numero di [[fibre nervose]] autonome che nell'insieme prendono il nome di [[plesso cardiaco]].<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 604}}.</ref> Nel plesso cardiaco si possono distinguere [[nervo|nervi]] che giacciono su due piani principali differenti, il primo è compreso tra l'[[arco aortico]] e la superficie anteriore dell'[[arteria polmonare]] destra, questa è la parte ventrale o superficiale del plesso, mentre il secondo è compreso tra la superficie posteriore dell'arco aortico e la superficie anteriore della [[trachea]] e dei [[bronchi]] principali destro e sinistro e viene chiamata parte dorsale o profonda.<ref name="Anastasi" />
Oltre a queste due porzioni del plesso cardiaco si distinguono anche un plesso coronario destro che è formato da nervi del plesso cardiaco profondo che proseguono in vicinanza dell'[[arteria coronaria destra]] e che innervano il cuore destro e dal plesso coronario sinistro, più esteso del destro, formato dal prolungamento dei nervi della parte sinistra del plesso cardiaco profondo, i quali seguono l'[[arteria coronaria sinistra]] innervando principalmente il cuore sinistro. Non mancano tuttavia collegamenti tra i due plessi coronari.<ref name="Anastasi" />
Infine si possono distinguere anche due plessi atriali<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 605}}.</ref>, uno sinistro e uno destro, formati dai prolungamenti dei nervi del plesso cardiaco rispettivamente verso sinistra per l'[[atrio (anatomia)|atrio sinistro]] e verso destra per l'[[atrio (anatomia)|atrio destro]]; i nervi di questo plesso possiedono collegamenti con i plessi coronarici. Il plesso aortico<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 608}}.</ref> che avvolge in una rete di sottili nervi l'aorta è talvolta considerato (almeno per quanto riguarda la porzione attorno all'aorta ascendente e all'arco aortico) come una porzione del plesso cardiaco.<ref name="Anastasi" />
[[File:Gray793.png|miniatura|sinistra|Distribuzione del [[nervo vago]]]]
L'innervazione cardiaca è a carico del [[nervo vago]] (X [[nervo cranico]]) e dell'[[ortosimpatico]]. Il [[sistema nervoso simpatico]] e il [[parasimpatico]] hanno sul cuore, come sulla maggior parte degli organi un'azione antagonista. L'eccitazione del cuore è intrinseca, a carico del [[nodo senoatriale]], che riceve innervazione sia dal sistema parasimpatico sia dal simpatico. Il miocardio è innervato solo dal sistema adrenergico, quindi non vi è innervazione vagale nel muscolo cardiaco, solo il nodo senoatriale è innervato dal [[nervo vago]]; il sistema simpatico innerva invece sia il tessuto di conduzione sia il muscolo.<ref name="pmid13319658">{{cita pubblicazione|autore=O.F. HUTTER|autore2=W. TRAUTWEIN|anno=1956|mese=maggio|titolo=Vagal and sympathetic effects on the pacemaker fibers in the sinus venosus of the heart|rivista=J. Gen. Physiol.|volume=39|numero=5|pp=715-33|lingua=en|accesso=11 agosto 2014|url=http://jgp.rupress.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=13319658|pmid=13319658|pmc=2147564}}</ref>
Il [[nervo vago]] rappresenta il principale nervo deputato all'innervazione parasimpatica e sensitiva del cuore, i suoi rami di destra e di sinistra discendono lateralmente alla [[cartilagine tiroide]]a e alla [[cartilagine cricoide]]a della [[laringe]] e a livello della prima emettono dei rami che si congiungono con altri provenienti dal [[ganglio]] cervicale superiore formando i [[nervo vago|''nervi cardiaci cervicali superiori'']], caratterizzati da un contenuto di fibre simpatiche postgangliari, parasimpatiche pregangliari e sensitive.<ref name="Testut" />
Tali proseguono la loro discesa lateralmente alla [[tiroide]] e a questo livello emettono un ramo che si congiunge a fibre provenienti dal ganglio stellato o da altri gangli toracici del tronco del simpatico, formando il [[sistema simpatico|nervo cardiaco cervicale inferiore]], che passa posteriormente al [[arteria anonima|tronco arterioso brachiocefalico]] come fa la sua controparte superiore.<ref name="Testut" />
[[File:Gray506 it.svg|miniatura|Arteria anonima o tronco brachiocefalico]]
A questo punto il ramo destro si porta anteriormente all'[[arteria anonima]], incrociandola nel punto in cui essa si biforca nell'[[arteria carotide comune]] destra e nell'[[arteria succlavia]] destra, il sinistro invece si porta anteriormente all'arteria succlavia sinistra, poi scendono inferiormente, lateralmente all'[[arco aortico]] (il ramo sinistro antero-lateralmente) ed emettono numerosi rami mediali diretti al plesso cardiaco profondo, questi rami sono chiamati [[nervo vago|rami cardiaci toracici del vago]].<ref name="Testut" /> Alcuni rami si anastomizzano con il [[nervo laringeo ricorrente]], altri con fibre nervose provenienti dai gangli toracici del tronco del simpatico. Questi rami nel loro complesso formano la gran parte sia del plesso cardiaco profondo sia di quello superficiale, alcuni infatti si portano posteriormente all'arco aortico e anteriormente alla [[trachea]], altri anteriormente all'arco aortico e posteriormente al tronco polmonare. Il [[nervo vago|ramo destro del nervo vago]] si porta anteriormente al [[bronco]] principale destro e posteriormente all'[[arteria polmonare]] destra, poi dietro all'[[esofago]], costituendo il [[nervo vago|nervo vago posteriore]], mentre il ramo sinistro scende seguendo l'[[aorta toracica|aorta toracica discendente]] (emettendo il [[nervo laringeo ricorrente]] di sinistra) e si porta anteriormente all'esofago, costituendo il [[nervo vago|nervo vago anteriore]].<ref name="Testut" />
[[File:Gray839-it.png|miniatura|[[Sistema nervoso autonomo]]: visione del [[sistema nervoso simpatico]] e del [[sistema nervoso parasimpatico]]]]
L'[[sistema simpatico|innervazione simpatica]] del cuore è fornita dalle [[sistema simpatico|fibre simpatiche postgangliari]] provenienti dal tronco del simpatico, in particolare dal [[sistema simpatico|ganglio cervicale superiore e medio, dal ganglio stellato e dai gangli toracici]] sino al quarto. Talvolta è presente un ulteriore ganglio accessorio, il ganglio vertebrale.<ref name="Testut" />
Il tronco del simpatico decorre inferiormente e posteriormente all'[[arteria anonima]] a destra e all'[[arteria succlavia]] a sinistra. A intervalli abbastanza regolari nel suo decorso presenta dei gangli di dimensioni e forma differenti: i più voluminosi sono il ganglio cervicale superiore e il ganglio cervico-toracico (o stellato)<ref>{{cita|Testut e Latarjet|p. 606}}.</ref>; il primo fornisce almeno un ramo che si unisce al nervo vago per costituire i nervi cardiaci cervicali superiori. Il ganglio cervicale medio dà origine ai nervi cardiaci cervicali medi del simpatico che contribuiscono a formare il plesso cardiaco profondo.<ref name="pmid19019738">{{cita pubblicazione|autore=W. Hasan|autore2=P.G. Smith|anno=2009|mese=gennaio|titolo=Modulation of rat parasympathetic cardiac ganglion phenotype and NGF synthesis by adrenergic nerves|rivista=Auton Neurosci|volume=145|numero=1-2|pp=17-26|lingua=en|doi=10.1016/j.autneu.2008.10.012|pmid=19019738|pmc=2650853}}</ref>
Il ganglio stellato dà origine a fibre che costituiscono i nervi cardiaci cervicali inferiori del simpatico. I gangli del tronco del simpatico dal secondo al quarto emettono medialmente fibre che costituiscono i [[sistema simpatico|nervi cardiaci toracici]] del tronco del simpatico e che contribuiscono a formare sia la parte superficiale sia quella profonda del plesso cardiaco.<ref name="pmid23462468">{{cita pubblicazione|autore=J. Nam|anno=2013|mese=aprile|titolo=Coronary veins determine the pattern of sympathetic innervation in the developing heart|rivista=Development|volume=140|numero=7|pp=1475-85|lingua=en|doi=10.1242/dev.087601|pmid=23462468|etal=si|pmc=3596991}}</ref>
Le ramificazioni pregangliari parasimpatiche del vago rallentano il battito cardiaco e hanno azione vasocostrittrice nei confronti delle arterie coronarie, mentre le fibre pregangliari simpatiche hanno un'azione vasodilatatrice sulle coronarie e accelerano il battito cardiaco.<ref name="Ganon" />
== Fisiologia ==
[[File:Circolazione polmonare.jpg|miniatura|sinistra|Circolazione polmonare]]
La [[circolazione sanguigna]] nell'essere umano e nei [[mammifero|mammiferi]] è definita doppia e completa, vale a dire che le due metà del cuore funzionano autonomamente, ovvero come se vi fosse un doppio cuore e che il sangue venoso e quello arterioso non si mescolano mai. Il cuore funziona come una pompa aspirante e premente: richiama nelle sue cavità il sangue venoso, lo manda ai [[polmone|polmoni]] attraverso l'[[arteria polmonare]]: questo sistema è noto anche come [[piccola circolazione]]. Da lì le vene polmonari lo riportano nuovamente al cuore, che, attraverso l'[[aorta]], arriva in tutte le reti capillari: tale sistema è anche noto come [[grande circolazione]].<ref name="s">{{cita|Silverthorn|pp. 424-426}}.</ref><ref name="Hurst2">{{cita|Hurst|pp. 99-101}}.</ref>
[[File:Latidos.gif|miniatura|Flusso sanguigno attraverso le valvole]]
L'afflusso verso il cuore avviene attraverso il [[Vena|sistema venoso]], quello dal cuore alla periferia attraverso il [[Arteria|sistema arterioso]]. Gli atri ricevono le vene, nelle quali il sangue ha un percorso centripeto, ovvero dalla periferia del corpo verso il cuore. Dai ventricoli nascono le arterie, nelle quali il sangue ha un percorso centrifugo.<ref name="s" />
Normalmente le arterie trasportano sangue ossigenato (sangue arterioso) da distribuire ai tessuti, mentre le vene trasportano sangue non ossigenato (sangue venoso) proveniente dai tessuti che hanno fatto consumo di ossigeno. Come si può notare, fanno eccezione l'[[arteria polmonare]], che conduce sangue venoso, quindi non ossigenato, al polmone e le [[vena polmonare|vene polmonari]], che trasportano verso il cuore sangue arterioso, quindi ossigenato, proveniente dai polmoni.<ref name="s" />
La circolazione coronarica è da considerarsi speciale: dalle arterie epicardiche origina un'estesa rete di arterie intramurarie, [[arteriola|arteriole]] e [[capillare|capillari]]. Considerata l'elevata richiesta di ossigeno del miocardio, la rete capillare ammonta a circa il 15% della massa cardiaca totale<ref name="Hurst2" /> e ciò facilita lo scambio di sostanze nutrienti ai miociti e da questi l'emissione dei prodotti di scarto, che vengono raccolti in una rete di [[vena|venule]] intramurali e da queste trasportati in ampie vene epicardiche di capacitanza. La maggior parte del sangue venoso del ventricolo sinistro defluisce nel [[seno coronarico]] e da qui nell'atrio destro.<ref name="Hurst2" /> Il resto del drenaggio avviene attraverso le vene del Tebesio e della vena cardiaca anteriore, che drenano nelle camere cardiache destre.<ref name="Hurst2" />
[[File:SinusRhythmLabels-it.svg|miniatura|sinistra|Schema di un [[elettrocardiogramma]]]]
Una [[frequenza cardiaca]] compresa tra 60 e 100 battiti per minuto (bpm) è considerata fisiologica; una frequenza inferiore ai 60 bpm viene chiamata [[bradicardia]]; una frequenza superiore ai 100 [[Battiti per minuto|bpm]] è definita [[tachicardia]]. Non sempre le bradi- o tachicardie sono patologiche (ad esempio tachicardia fisiologica nell'attività fisica).<ref>{{cita|Silverthorn|p. 408}}.</ref> Nel [[neonato]] la frequenza arriva a 120 bpm, nel [[feto]] è ancora superiore e decresce dalla nascita fino alla [[pubertà]] con l'accrescersi dell'organismo.
L'[[onda P]] corrisponde alla contrazione degli atri, il [[complesso QRS]] alla contrazione dei ventricoli.<ref>{{cita|Silverthorn|pp. 407-408}}.</ref>
Durante il [[sonno]] il cuore pompa 5 [[Litro|litri]] di [[sangue]] in un minuto, mentre durante un'attività fisica moderata la quantità è doppia. Per un'attività pesante o una vigorosa attività atletica si arriva a 20 litri al minuto. A riposo la pressione normale non deve superare il valore di 130/80 mmHg, anche se valori più bassi sono ugualmente considerati nella norma, sempre che siano ben tollerati dall'individuo. Solo in caso di patologie cardiovascolari, i valori di pressione vengono tenuti al disotto dei 130/80 mmHg.<ref>{{cita|Silverthorn|pp. 415-431}}.</ref>
[[File:Wiggers Diagram IT.svg|miniatura|Diagramma di Wiggers]]
La [[frazione di eiezione]] ovvero la quantità di sangue pompata a ogni battito è pari a circa il 50-70% del volume telediastolico (quantità di sangue presente nel cuore al termine della diastole). La quantità residua rappresenta una riserva funzionale che il cuore può pompare se le richieste periferiche aumentano.<ref>{{cita|Silverthorn|pp. 413-415}}.</ref>
Il [[ciclo cardiaco]] che porta il cuore dallo stato di contrazione allo stato di riposo e quindi nuovamente a quello di contrazione è detto «rivoluzione cardiaca». Il ciclo cardiaco comprende le due fasi essenziali nelle quali si svolge l'attività del cuore: [[diastole]] e [[sistole]].<ref name="silverthorn">{{cita|Silverthorn|pp. 408-413}}.</ref>
[[File:2023 ECG Tracing with Heart ContractionN.jpg|miniatura|sinistra|L'[[onda P]] (2), il [[intervallo PR]] (3), il [[complesso QRS]] (4), [[intervallo QT]] (5), l'[[onda T]] (6) e il ritorno all'isoelettrica (1) della traccia ECG sono correlati agli eventi elettrici e meccanici della contrazione cardiaca. Ogni segmento corrisponde a un evento del [[ciclo cardiaco]]. I singoli componenti del [[elettrocardiogramma|tracciato elettrocardiografico]] sono evidenziati e corrispondono agli eventi elettrici, dimostrando la relazione fra questi e la contrazione del muscolo cardiaco.]]
Durante la diastole tutto il cuore è rilassato, permettendo al sangue di fluire nelle quattro cavità. Il sangue confluisce dalle vene cave nell'atrio destro e dalle vene polmonari nell'atrio sinistro. Le [[valvola cardiaca|valvole cardiache]] sono contemporaneamente aperte e consentono il passaggio del sangue dagli [[atrio (anatomia)|atri]] ai ventricoli. La diastole dura circa 0,4 [[secondo|secondi]], abbastanza da permettere ai ventricoli di riempirsi quasi completamente.<ref name="silverthorn" />
La sistole comincia con una contrazione degli atri, della durata di circa 0,1 secondi, che determina il riempimento completo dei ventricoli. Quindi si contraggono i ventricoli per circa 0,3 secondi. La loro contrazione chiude le valvole atrioventricolari e apre le [[Valvola semilunare|valvole semilunari]]; il sangue povero di ossigeno viene spinto verso i polmoni, mentre quello ricco di ossigeno si dirige verso tutto il corpo attraverso l'aorta.<ref name="silverthorn" />
Queste fasi cardiache sono ascoltabili e traducibili attraverso due suoni distinti, detti [[toni cardiaci]]. Quando i [[ventricoli cardiaci|ventricoli]] si contraggono abbiamo il primo tono, che è generato dalla vibrazione delle valvole atrio-ventricolari che si chiudono. Al primo tono segue una pausa durante la quale i ventricoli spingono il sangue nelle arterie. Successivo è il secondo tono, determinato dalla vibrazione delle valvole semilunari che si chiudono. Al secondo tono segue una pausa più lunga, con il riempimento dei ventricoli.<ref name="silverthorn" />
=== Il sistema di eccitazione del miocardio ===
{{vedi anche|Potenziale d'azione}}
Per quanto riguarda il sistema di eccitazione e di conduzione del [[potenziale d'azione]]
==== Cellule pacemaker ====
Nelle cellule [[pacemaker]] nasce il [[battito cardiaco]] vero e proprio. Per questo motivo il comportamento di dette cellule differisce in maniera consistente rispetto a quella di ogni altra cellula e conseguentemente il comportamento elettrico assume delle modalità particolari: esse non possiedono un vero e proprio potenziale di riposo.<ref name="Ganon" />
Tra un potenziale d'azione e un altro si registra una progressiva depolarizzazione della cellula partendo da un valore di circa -65 mV, la depolarizzazione prosegue verso lo zero, come se dovesse raggiungere un potenziale di riposo, ma prima che si possa stabilizzare raggiunge il potenziale soglia (-50 mV), dopo il quale parte il picco del potenziale d'azione.<ref name="Ganon" />
==== Propagazione dell'impulso elettrico ====
[[File:ECG Principle fast.gif|miniatura|sinistra|Propagazione dell'impulso elettrico]]
La particolarità del miocardio specifico consiste nella possibilità di generare autonomamente gli impulsi elettrici: in pratica l'elettrogenesi principale si trova nel [[nodo senoatriale|nodo senoatriale (NSA)]], ma non è l'unica presente nel miocardio.<ref name="pmid23430363">{{cita pubblicazione|autore=P. Podziemski|autore2=J.J. Zebrowski|anno=2013|mese=agosto|titolo=A simple model of the right atrium of the human heart with the sinoatrial and atrioventricular nodes included|rivista=J Clin Monit Comput|volume=27|numero=4|pp=481-98|lingua=en|doi=10.1007/s10877-013-9429-6|pmid=23430363|pmc=3689917}}</ref> Lo si è scoperto escludendo dalla conduzione il NSA: il cuore continua a battere, anche se a ritmi inferiori (40/60 impulsi al minuto, contro i normali 60/100) e il ritmo che si impone è detto «sostitutivo», perché ha origine al di fuori del NSA.
Questo meccanismo può essere spiegato come una sorta di autoprotezione da parte del cuore: esistono infatti patologie<ref name="pmid4439892">{{cita pubblicazione|autore=T.N. James|anno=1974|mese=dicembre|titolo=Sicknesses of the sinus node|rivista=West. J. Med.|volume=121|numero=6|pp=496-8|lingua=en|pmid=4439892|pmc=1129660}}</ref> a causa delle quali viene rallentata o bloccata la conduzione del NSA e in questo caso il cuore può continuare a battere, poiché il [[nodo atrioventricolare|NAV]] comincia a dettare il passo del ritmo con frequenze più basse, ma compatibili con la vita.
L'impulso generato nel [[nodo senoatriale|NSA]] passa alle fibre atriali investendole in maniera simultanea; a questo punto, attraverso le fibre internodali, il segnale viene trasmesso al [[nodo atrioventricolare]] con un tempo di circa 0,02 secondi. In questo punto quando il segnale si trasferisce dagli atri ai ventricoli, si evidenzia un ritardo di trasmissione: questo ritardo è necessario affinché l'impulso cardiaco non possa propagarsi dagli atri ai ventricoli in maniera troppo veloce, infatti se ciò accadesse, sarebbe impossibile per i ventricoli un riempimento sufficiente e ciò condurrebbe a un ridotto rendimento della pompa cardiaca.<ref name="Bartoli" />
[[File:Gray internal structure of heart.png|miniatura|Sezione del cuore che mostra il setto interventricolare]]
Il [[nodo atrioventricolare|nodo atrioventricolare (NAV)]] introduce un ritardo di circa 0,09 secondi prima che l'impulso invada il [[fascio di His]]. Subito dopo il passaggio attraverso il NAV si incontra un ulteriore ritardo di 0,04 secondi dovuto a una parte del fascio fibroso che separa atri e ventricoli: il ritardo complessivo dalla generazione dell'impulso all'arrivo dello stesso ai ventricoli è quindi di circa 0,16 secondi.<ref name="Bartoli" />
Immediatamente a valle vi sono le [[fibre del Purkinje]], che dal NAV si portano ai ventricoli passando attraverso il setto ventricolare. Queste fibre sono a conduzione molto veloce, il che permette di avere una trasmissione dell'impulso ai ventricoli praticamente immediata e simultanea (circa 0,03 secondi). L'alta velocità diminuisce una volta che si è arrivati nelle parti terminali delle fibre del Purkinje, per cui le ultime cellule miocardiche saranno raggiunte con un ritardo di circa 0,03 secondi; conseguentemente il tempo calcolato per far contrarre i ventricoli è di circa 0,06 secondi.<ref name="Bartoli" />
==== Fibre muscolari atriali e ventricolari ====
[[File:Potenziale.svg|destra|miniatura|[[Potenziale d'azione]] (risposta rapida): fase 1= flusso in entrata di [[sodio|Na<sup>+</sup>]], fase 2= flusso in entrata di [[Calcio (elemento chimico)|Ca<sup>++</sup>]], fase 3= flusso in uscita di [[potassio|K<sup>+</sup>]], fase 4= flusso in uscita di [[sodio|Na<sup>+</sup>]], fase 4→0= flusso in entrata di [[potassio|K<sup>+</sup>]]]]
Il [[potenziale di membrana]] a riposo è di circa -90 mV, potenziale dovuto alle differenti concentrazioni degli [[ione|ioni]] fra interno ed esterno dalla [[cellula (biologia)|cellula]].<ref name="netter64-65">{{cita|Netter|pp. 64-65}}.</ref>
L'ampiezza del potenziale d'azione è di circa 105 mV, il che porta ad avere un picco (''spike'') del potenziale di circa 20 mV. Questo è maggiore che nella maggior parte delle cellule muscolari perché deve essere in grado di far rendere al massimo la pompa cardiaca.<ref name="netter64-65" />
Un [[miocita]] che sia stato depolarizzato non sarà più disponibile per un nuovo potenziale d'azione fino a che esso non si sia ripolarizzato parzialmente. L'intervallo fra il potenziale d'azione e il momento in cui il miocita è disponibile per un nuovo potenziale è definito [[Periodo refrattario (fisiologia)|periodo refrattario assoluto]]. La completa eccitabilità non viene ristabilita fino a quando non si ha completa ripolarizzazione del miocita: l'intervallo è chiamato periodo refrattario relativo. Questo periodo è indispensabile per il corretto funzionamento del cuore in quanto il ventricolo può riempirsi completamente di sangue prima di eseguire un'altra contrazione; inoltre permette di avere una netta distinzione tra fase pulsoria ([[sistole]]) e fase di riposo ([[diastole]]), in maniera tale da permettere l'apporto di sangue attraverso le [[arteria coronaria|coronarie]], che può avvenire solo in fase diastolica.
== Anatomia patologica ==
{{vedi anche|Cardiopatia|Valvulopatia}}
Come per qualsiasi altro organo anche il cuore può essere interessato da patologie che fondamentalmente si distinguono in acquisite e [[nascita|congenite]].<ref name=Agnoletti>{{cita libro|nome= Gabriella|cognome= Agnoletti|etal=si|titolo= Cardiologia pediatrica - Appunti domande e schizzi Le espressioni del cuore|città= Roma|editore= Minerva Medica|anno= 2013|isbn=978-88-7711-765-6}}</ref><ref name=Calabrò>{{cita libro|nome= Raffaele|cognome= Calabrò|etal=si|titolo= Cardiopatie congenite dell'adulto|città= Padova|editore= Piccin|anno= 2009|isbn= 978-88-299-2008-2}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.medicina.unict.it/Public/Uploads/links/CARDIOPATIE%20CONGENITE.pdf|formato=pdf|titolo=Cardiopatie congenite|accesso=8 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130626054521/http://www.medicina.unict.it/Public/Uploads/links/CARDIOPATIE%20CONGENITE.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
=== Alterazioni acquisite ===
{{vedi anche|Sindrome coronarica acuta|Cardiomiopatia}}
[[File:Hemorragic effusion.jpg|miniatura|Un importante versamento pericardico di origine emorragica dovuta a [[tumore]], visto in [[ecografia]], che causa un tamponamento cardiaco. La freccia piena indica il cuore, quella aperta il versamento.]]
Il quadro è piuttosto complesso e ampio, di seguito si riporteranno le più comuni:
# alterazioni del [[pericardio]]: [[pericardite]], [[pericardite adesiva]], [[versamento pericardico]] e [[tamponamento cardiaco]];
# alterazione delle [[arterie coronarie]]: [[cardiopatia ischemica]] con le manifestazioni che vanno dall'[[angina stabile]], all'[[angina instabile]], all'[[infarto acuto del miocardio]];
# alterazioni del [[miocardio]] come le [[cardiomiopatia|cardiomiopatie]] e le [[miocardite|miocarditi]];
# malattie dell'endocardio di diversa origine, la più comune l'[[endocardite]] infettiva;
# lesioni delle valvole cardiache: [[stenosi valvolare]] o [[insufficienza valvolare]] secondarie a patologie reumatiche come la [[cardiopatia reumatica]] o traumatiche ([[trauma toracico]]);
# disturbi della parte elettrica: dalle [[aritmia|aritmie]] ai [[blocco atrioventricolare|blocchi atrio ventricolari]].
Raramente vi sono casi nei quali il cuore manca del tutto ([[agenesia]]) o è presente in forma rudimentale, poiché sono incompatibili con la vita e generalmente si arriva a una morte intrauterina.
In altri casi, più frequenti, non vi è stato lo sviluppo corretto di una parte del cuore con la conseguenza di presenza di comunicazioni ([[Shunt (medicina)|shunt]]) inter-atriali o inter-ventricolari: [[difetto interatriale]] (o forame ovale pervio) e [[difetto interventricolare]]. Le cause possono essere molteplici, in particolare genetiche o insulti tossici e infettivi durante la vita fetale.
[[File:Tetralogy of Fallot it.svg|miniatura|[[Tetralogia di Fallot]]: stenosi polmonare, aorta a cavaliere, pervietà del setto ventricolare, ipertrofia ventricolare destra]]
Le più notevoli alterazioni congenite sono:
* [[destrocardia]];
* [[tetralogia di Fallot]];
* [[atresia della tricuspide]];
* [[sindrome del cuore sinistro ipoplasico]];
* [[anomalia di Ebstein]];
* pervietà del [[dotto arterioso di Botallo]];
* [[coartazione dell'aorta]] semplice e localizzata;
* [[anelli vascolari]];
* [[trasposizione dei grossi vasi]];
* [[origine anomala della arteria coronaria sinistra dall'arteria polmonare]];
* stenosi aortica, mitralica, polmonare, tricuspidalica congenite;
* insufficienza aortica, mitralica, polmonare, tricuspidalica congenite.
== Diagnostica clinica ==
{{vedi anche|Elettrocardiogramma|Ecocardiografia}}
[[File:12 lead ECG of a 26 year old male.jpg|miniatura|sinistra|[[Elettrocardiogramma]] con le 12 derivazioni]]
L'esame diagnostico più immediato per il cuore è l'[[auscultazione]] del [[torace]] che permette al medico di sentire i toni cardiaci e la presenza di eventuali [[Soffio cardiaco|soffi]].<ref name=Bartoli>{{cita|Bartoli|}}.</ref> L'esame strumentale più comune è l'[[elettrocardiogramma]] che, mediante l'applicazione di elettrodi sul torace del paziente, permette di visualizzare l'attività elettrica del cuore su diverse derivazioni. Talora si ricorre al [[test da sforzo]]<ref name=pmid9656047>{{cita pubblicazione |autore=L.G. Futterman|autore2=L. Lemberg|titolo=The ECG in cardiac stress testing: a valuable, but unappreciated source of clues |url=https://archive.org/details/sim_american-journal-of-critical-care_1998-07_7_4/page/320|rivista=Am. J. Crit. Care |volume=7 |numero=4 |pp=320-7|lingua=en |anno=1998 |mese=luglio |pmid=9656047}}</ref> per misurare la capacità del cuore di rispondere a segnali di stress insieme all'[[ecocardiografia da sforzo]]<ref name=pmid19001473>{{cita pubblicazione |autore=R. Sicari|etal=si|titolo=Stress Echocardiography Expert Consensus Statement--Executive Summary: European Association of Echocardiography (EAE) (a registered branch of the ESC) |rivista=Eur. Heart J. |volume=30 |numero=3 |pp=278-89 |lingua=en|anno=2009 |mese=febbraio |pmid=19001473 |doi=10.1093/eurheartj/ehn492}}</ref> e all'[[ECG dinamico secondo Holter|elettrocardiogramma secondo Holter]] che consiste nel monitoraggio continuo del tracciato elettrocardiografico, grazie all'utilizzo di uno strumento portatile.<ref name=pmid7059398>{{cita pubblicazione |autore= M.T. Viitasalo|autore2=R. Kala|autore3=A. Eisalo|titolo=Ambulatory electrocardiographic recording in endurance athletes |rivista=Br Heart J |volume=47 |numero=3 |pp=213-20 |lingua=en|anno=1982 |mese=marzo |pmid=7059398 |pmc=481124 |url=http://heart.bmj.com/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=7059398 |accesso=13 agosto 2014}}</ref>
[[File:Alex CM4000.jpg|miniatura|Holter ECG: disposizione degli elettrodi collegati all'unità esterna di registrazione]]
Un altro esame di facile attuazione è la misurazione della [[pressione arteriosa]]. I valori misurati, negli adulti, dovrebbero assestarsi sui 130-135 mmHg per la [[sistole|pressione sistolica]] e sugli 80-85 mmHg per la [[diastole|pressione diastolica]]. possiamo registrare la pressione per un periodo di 24-48 ore con un sistema simile al monitoraggio elettrocardiografico.<ref name=pmid1914204>{{cita pubblicazione |autore=M.A. Weber |etal=si |titolo=Applications of ambulatory blood pressure monitoring in clinical practice |rivista=Clin. Chem. |volume=37 |numero=10 |pp=1880-4 |lingua=en |anno=1991 |mese=ottobre |pmid=1914204 |url=https://academic.oup.com/clinchem/article-abstract/37/10/1880/5649641?login=false |accesso=29 marzo 2024 }}</ref>
Per quanto riguarda le tecniche di [[imaging biomedico]], una [[radiografia]] al torace fornisce molte informazioni sulla morfologia cardiaca e dei grandi vasi. Approssimativamente fra il 1998 e il 2006 si sono però sviluppati esami [[radiologia|radiologici]] sempre più avanzati come la [[tomografia computerizzata cardiaca]] che fornisce dettagli anatomici a grande [[Risoluzione dello schermo|risoluzione]], al costo di una esposizione non indifferente alle [[radiazione ionizzante|radiazioni ionizzanti]] e all'utilizzo di [[mezzo di contrasto]].
[[File:Apikal4D.gif|miniatura|sinistra|[[Ecocardiogramma]] tridimensionale a destra, [[Ecocardiogramma|eco bidimensionale]] a sinistra: sono visibili i movimenti di apertura e chiusura dei lembi della [[valvola mitrale]] e della [[valvola tricuspide]] rispettivamente a destra e a sinistra in entrambi i fotogrammi]]
Ormai è comune l'utilizzo dell'[[imaging a risonanza magnetica]]<ref name=pmid25093097>{{cita pubblicazione |autore= X. Chen|etal=si|titolo=Relation of late gadolinium enhancement in cardiac magnetic resonance on the diastolic volume recovery of left ventricle with hypertrophic cardiomyopathy |rivista=J Thorac Dis |volume=6 |numero=7 |pp=988-94 |lingua=en|anno=2014 |mese=luglio |pmid=25093097 |pmc=4120178 |doi=10.3978/j.issn.2072-1439.2014.06.37}}</ref> per lo studio del cuore anche in tempo reale. In ambito di [[medicina nucleare]], la [[scintigrafia miocardica]] viene utilizzata per cercare possibili anomalie nella perfusione del [[miocardio]] sotto stress, previa somministrazione di un [[radiofarmaco]].
Una tecnica di diagnostica per immagini frequentemente utilizzata in cardiologia, sia per la sua non invasività sia per il suo potenziale diagnostico è l'[[ecocardiogramma|ecografia cardiaca]]. Grazie all'utilizzo di [[ultrasuoni]] è possibile rilevare la presenza di alterazioni anatomiche e funzionali delle [[valvola cardiaca|valvole cardiache]] e lo spessore e lo stato del muscolo cardiaco, si possono individuare infiammazioni del pericardio e l'eventuale presenza di liquido in eccesso (rischio di [[tamponamento cardiaco]]). L'ecografia permette di calcolare la [[frazione di eiezione]] e sempre con l'utilizzo di ultrasuoni è possibile ottenere immagini dinamiche tramite tecniche di [[Ecografia Doppler|ecocolor Doppler]].
La disciplina della cardiologia interventistica permette di eseguire indagini cardiache invasive; tra di esse troviamo la [[coronarografia]] (studio delle coronarie), l'[[angiografia]] dei grossi vasi, la misurazione delle pressioni cavitarie (tramite [[catetere di Swan-Ganz]]) e gli studi di [[elettrofisiologia]]. Questi esami si eseguono introducendo per via percutanea, in [[anestesia locale]], dei cateteri nelle cavità cardiache.
== Terapie ==
[[File:Coronary artery bypass surgery Image 657B-PH.jpg|miniatura|sinistra|Un [[intervento chirurgico]] al cuore]]
[[File:Пересаженное сердце в грудной клетке реципиента.JPG|miniatura|destra|Visione di cuore trapiantato nel torace del ricevente: si possono individuare le [[sutura chirurgica|suture chirurgiche]] sui due rami arteriosi, in alto a destra il [[arteria polmonare|tronco comune dell'arteria polmonare]] e immediatamente a sinistra l'[[aorta|aorta ascendente]]]]
Le categorie di farmaci più utilizzati in cardiologia sono i [[beta bloccanti]]<ref>{{cita|Opie|pp. 9-10}}.</ref>, gli [[antiaritmico|antiaritmici]]<ref>{{cita|Opie|pp. 302-360}}.</ref>, gli [[Anticoagulante|anticoagulanti]]<ref>{{cita|Opie|pp. 367-430}}.</ref>, gli [[Antipertensivo|antipertensivi]]<ref>{{cita|Opie|pp. 249-295}}.</ref>, le [[statine]]<ref>{{cita|Opie|pp. 439-475}}.</ref>, i [[diuretici]]<ref>{{cita|Opie|p. 105}}.</ref> e altre categorie di farmaci come i [[calcio antagonisti]]<ref>{{cita|Opie|pp. 70-99}}.</ref>.
Non sempre le patologie possono beneficiare della sola [[terapia medica]] e per tale motivo la [[terapia chirurgica]] si affianca. La nascita della [[cardiochirurgia|chirurgia cardiaca]] risale al 1945, con l'intervento di [[Alfred Blalock]] sul cuore di un bambino affetto da [[tetralogia di Fallot]].<ref>{{cita web|url=http://www.medicalarchives.jhmi.edu/blbio.htm|titolo=Alfred Blalock, M.D.|accesso=11 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181211061957/http://www.medicalarchives.jhmi.edu/blbio.htm|urlmorto=sì}}</ref> Nel 1967 si giunse al primo [[trapianto di cuore]], effettuato a [[Città del Capo]] da [[Christiaan Barnard]]<ref name="pmid11751363">{{Cita pubblicazione|autore=Hoffenberg R |titolo=Christiaan Barnard: his first transplants and their impact on concepts of death |rivista=BMJ |volume=323 |numero=7327 |pp=1478-80 |lingua=en|anno=2001 |pmid=11751363 |pmc=1121917 |url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1121917/|accesso=11 settembre 2014}}</ref> e via via le tecniche si affinarono tanto da considerare, tra gli interventi più comuni il [[bypass coronarico]] e quelli di sostituzione valvolare.
La [[cardiologia interventistica]] ha permesso inoltre di realizzare complesse procedure a bassa invasività per il paziente; esse si realizzano introducendo dei cateteri nel cuore o nelle coronarie, come succede per l'[[angioplastica coronarica]] e la [[Impianto valvolare aortico transcatetere|TAVI]] (''Transcatheter Aortic Valve Implantation''), che è la sostituzione valvolare aortica per via percutanea.<ref name="TAVI">{{cita pubblicazione |autore=J. Rodés-Cabau|etal=si |titolo=Transcatheter aortic valve implantation for the treatment of severe symptomatic aortic stenosis in patients at very high or prohibitive surgical risk: acute and late outcomes of the multicenter Canadian experience |rivista=J. Am. Coll. Cardiol. |volume=55 |numero=11 |pp=1080-90 |lingua=en|anno=2010 |mese=marzo |pmid=20096533 |doi=10.1016/j.jacc.2009.12.014}}</ref><ref name="succlavia">{{cita pubblicazione |autore=A.S. Petronio|etal=si |titolo=Safety and efficacy of the subclavian approach for transcatheter aortic valve implantation with the CoreValve revalving system |rivista=Circ Cardiovasc Interv |volume=3 |numero=4 |pp=359-66 |lingua=en|anno=2010 |mese=agosto |pmid=20606135 |doi=10.1161/CIRCINTERVENTIONS.109.930453}}</ref>
== Note ==
{{Note strette}}
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=De Motu Cordis et aneurysmatibus|autore=Joannes Mariae Lancisii|altri=Copia anastatica dall'originale del 1728, eseguita da Arti Grafiche Ricordi-Milano|editore=Joannem Mariam Salvioni|città=Romae|anno=1728|lingua=la}}
* {{cita libro|nome= Henry|cognome= Gray|wkautore= Henry Gray|titolo= Anatomy of the human body|url= https://archive.org/details/101532328.nlm.nih.gov|ed= 20|editore= Lea & Febiger|città= Filadelfia|anno= 1918|cid= gray|isbn= 1-58734-102-6}}
* {{cita libro|autore=Léo Testut|wkautore=Jean Léo Testut|autore2=André Latarjet|titolo= Trattato di anatomia umana. Anatomia descrittiva e microscopica – Organogenesi|volume= 2|capitolo= Miologia-Angiologia|città= Torino|editore= UTET|ed=5|anno= 1973|cid=Testut e Latarjet|isbn=no}}
* {{cita libro|nome=Philippe|cognome=Gorny|titolo=Storia illustrata della cardiologia dalla preistoria ai giorni nostri|anno=1988|editore= Editiemme|città=Milano|cid=Gorny|isbn=no}}
* {{cita libro|nome= Léo|cognome= Testut|titolo= Trattato di anatomia topografica, con applicazioni medico-chirurgiche|volume= 2|capitolo= Collo-Torace-Addome|città= Torino|editore= UTET|anno= 1998|cid=Testut|isbn= 88-02-02194-5}}
* {{cita libro|nome= Silvio|cognome= Fiocca|etal=si|titolo= Fondamenti di anatomia e fisiologia umana|editore= Sorbona|città= Napoli|anno= 2000|ed= 2|pp= 189-277|cid=Fiocca|isbn=88-7150-024-5}}
* {{cita libro|nome= William J.|cognome= Larsen|titolo= Embriologia Umana|città= Napoli|editore= Idelson-Gnocchi|anno= 2002|cid=Larsen|isbn= 88-7947-341-7}}
* {{cita libro|nome= Frank H.|cognome= Netter|wkautore= Frank H. Netter|titolo= Cuore: tavole di anatomia e fisiologia normale e patologica, di embriologia e di malattie del cuore|editore= Elsevier|anno= 2002|cid=Netter|isbn= 978-88-214-2653-7}}
* {{cita libro|nome= Andrea|cognome= Sbarbati|autore=|titolo= Anatomia umana normale|editore= Sorbona|città=Napoli|anno= 2003|cid= sbarbati|isbn= 978-88-7947-364-4}}
* {{cita libro|nome= Tinsley Randolph|cognome= Harrison|capitolo= Malattie del sistema cardiovascolare|titolo= [[Harrison - Principi di medicina interna|Principi di medicina interna]]|volume= 2|editore= Mc Graw Hill|anno= 2005|ed= 16|cid=Harrison|isbn= 88-386-2999-4}}
* {{cita libro|nome=Mirko D.|cognome=Grmek|titolo=Storia del pensiero medico occidentale|anno=2007|editore= Laterza|città=Milano|cid=grmek|isbn=978-88-420-8403-7}}
* {{cita libro |cognome= Hurst|nome=John Willis|titolo=Il cuore|editore= McGraw-Hill|città= Milano|anno= 2009|ed=12|cid=Hurst|isbn= 978-88-386-3943-2}}
* {{cita libro|nome= Massimo|cognome= De Felici|titolo= Embriologia umana essenziale|editore= Aracne|città=Roma|anno= 2009|ed=2|pp=144-148|cid= De Felici|isbn= 978-88-548-1861-3}}
* {{cita libro|nome= Ettore|cognome= Bartoli||titolo=Medicina interna: metodologia, semeiotica, fisiopatologia, clinica, terapia medica|città= Genova|editore= Restless Architect of Human Possibilities sas (R.A.H.P. sas)|anno= 2010|cid=Bartoli|isbn= 978-88-904381-1-0}}
* {{cita libro|titolo=Fisiologia umana. Un approccio integrato|cognome=Silverthorn|nome= Dee Unglaub|editore=Pearson|ed=5|anno=2010|cid=Silverthorn|isbn=88-7192-963-2}}
* {{cita libro|nome= William Francis|cognome=Ganong|etal=si|titolo= Fisiologia medica|città= Padova|editore= Piccin|anno= 2011|cid=Ganong|isbn= 978-88-299-2113-3}}
* {{cita libro|nome= Giuseppe|cognome= Anastasi|etal=si|titolo= Trattato di anatomia umana|editore= Edi.Ermes|città= Milano|anno= 2012|ed= 5|volume= 1|cid= anastasi|isbn= 978-1-910201-20-6}}
* {{cita libro|nome= Lionel H.|cognome= Opie|coautori= Gersh Bernard J.|titolo= Farmaci per il cuore|editore= Edra|città= Milano|anno= 2014|ed= 8|cid= Opie|isbn= 978-88-214-3768-7}}
== Voci correlate ==
{{div col|2}}
* [[Assistenza meccanica cardiaca]]
* [[Cardiochirurgia]]
* [[Cardioplegia]]
* [[Cuore artificiale]]
* [[Cuore (Bibbia)]]
* [[
* [[Murmuri del cuore]]
* [[Protesi valvolare cardiaca]]
* [[Soffio cardiaco]]
* [[Trapianto di cuore]]
* [[Vene del cuore]]
* [[
{{div col end}}
== Altri progetti ==
{{
{{Interprogetto/notizia|Gran Bretagna: riattivato il cuore naturale di una bimba trapiantata}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | url = http://www.med-ars.it/cuore.htm | titolo = Med Ars Immagini 3D | accesso = 22 novembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061213034031/http://www.med-ars.it/cuore.htm | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://fisica.decapoa.altervista.org/fisica/index.php?w=medicina&w1=|titolo=Meccanica di funzionamento del cuore: video esplicativi|accesso=19 dicembre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150513060121/http://fisica.decapoa.altervista.org/fisica/index.php?w=medicina&w1=|urlmorto=sì}}
{{Anatomia umana}}
{{Cuore}}
{{Apparato circolatorio}}
{{Portale|anatomia|medicina}}
{{Voce di qualità|valutazione=Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Cuore umano/3|arg=medicina|arg2=|giorno=24|mese=dicembre|anno=2014}}
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