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{{Divisione amministrativa
{{Frazione
|nomeFrazioneNome = Gragna
|immagineNome ufficiale =
|Panorama = PisaninovistodaGragna.JPG
|didascalia =
|Didascalia = Il monte Pisanino visto da Gragna
|siglaRegione = TOS
|Stemma =
|siglaProvincia = LU
|Stato = ITA
|nomeDelComune = Giuncugnano
|Grado amministrativo = 4
|linkStemma = Giuncugnano-Stemma.png
|Divisione amm grado 1 = Toscana
|latitudineGradi = 44
|Divisione amm grado 2 = Lucca
|latitudineMinuti = 13
|Divisione amm grado 3 = Sillano Giuncugnano
|latitudineSecondi = 48
|Superficie =
|longitudineGradi = 10
|Note superficie =
|longitudineMinuti = 16
|Abitanti =
|longitudineSecondi = 01
|Note abitanti =
|altitudine = 980
|Aggiornamento abitanti =
|Codice postale = 55039
|anno =
|Codice catastale =
|cap = 55030
|Nome abitanti = gragnanesi o gragnani
|prefisso = 0583
|patronoPatrono = [[Madonna delle Grazie]]
|nomeAbitanti =
|Festivo =
|patrono = Madonna delle Grazie
|festivo =
|sito = http://www.comunegiuncugnano.com/
}}
==Geografia==
'''Gragna''' è uno dei paesi più elevati della [[Garfagnana]] (980 m circa), attualmente frazione del Comune di [[Giuncugnano]] in [[provincia di Lucca]] nell'[[Italia]] centro-settentrionale, sull'[[Appennino]] tosco-emiliano, circondato da secolari [[Bosco|boschi]] di [[Castagno|castagni]].
 
'''Gragna''' è uno dei paesi più elevati dellauna [[Garfagnana]]Frazione (980 m circageografia), attualmente |frazione]] del Comunecomune di [[Sillano Giuncugnano]], in [[provincia di Lucca]] nell'[[Italia]] centro-settentrionale. È uno dei paesi più elevati della [[Garfagnana]] (900 [[m s.l.m.]] circa), sull'[[Appennino]] tosco-emiliano]], circondato da secolari [[Bosco|boschi]] di [[Castagno|castagni]].
È posto lungo quella che un tempo era la via principale da Ponteccio per [[Castelletto in Garfagnana|Castelletto]].
 
È posto lungo quella che un tempo era la via principale da [[Ponteccio]] per [[Castelletto in Garfagnana|Castelletto]].
 
==Storia==
Il paese è citato nell’annonell'anno [[995]] insieme a Magliano tra i beni della chiesa di [[san Martino]] di [[Careggine]], allivellati dal vescovo di Lucca. Il toponimo deriva probabilmente dal personale latino Granius.
 
Nel [[XVI secolo]] le più consistenti famiglie residenti a Gragna erano Banchieri, Bussi e Costa.
 
In questa località venne eretto l’oratoriol'oratorio di Santa Maria Vergine del Rosario, detto anche di Sommocampo o delle Grazie. La chiesetta, in origine poco più di una cappella o “maestaina”, venne ampliata intorno alla metà del [[XVI secolo]] grazie all’interessamentoall'interessamento di tale donna Lunarda e di tale Battista da [[Ponteccio]]. Non ci è noto a quale famiglia appartenessero Lunarda e Battista. Il nome di Lunarda è anche inciso in una pietra angolare sul lato esterno destro della chiesa, mentre le iniziali BA (Battista) sono incise sulla facciata accanto alla data [[1543]] sul lato sinistro della facciata.
Secondo quanto narra il sacerdote Giacomo Franchi ([[XVII secolo]]) di Ponteccio, per la nuova costruzione furono utilizzate le pietre intagliate della vicina rocca del monte Turrione, in stato di abbandono. La rocca in questione, probabilmente di proprietà dei signori di [[Dalli]], potrebbe essere stata abbattuta dai Lucchesi nel [[1396]], in occasione della rivolta di ser Boso da [[Sillano]], che comportò anche la distruzione di gran parte di Sillano, di diverse case di [[Soraggio]] e di altre ville della vicaria di [[Camporgiano]]. Ancor oggi sono individuabili i resti della base dell’anticadell'antica rocca, sulla sommità del monte Turrione, probabilmente una torre di avvistamento. Dice la leggenda che a Sommocampo siano avvenuti diversi miracoli e apparizioni soprannaturali, tanto che la chiesa divenne anche mèta di pellegrinaggio, come testimonierà anche don Antonio Banchieri di Ponteccio ([[1820]]):
 
''Nell’OratorioNell'Oratorio poi di Gragna, dove tutte le prime Domeniche e feste della Madonna concoreconcorre non solo la Popolazione di Ponteccio e Gragna, ma ancora molti Forestieri, essendo una Madonna miracolosissima, v’erav'era eretta la compagnia del SS. Rosario [...].''
 
Dice testualmente il sacerdote Giacomo Franchi: ''Detta chiesa, dedicata alla Santissima Vergine, fu eretta e fabbricata primamente la capella dove si ritrova l’altarel'altare, d’elemosined'elemosine che furono oferte da Pii fedeli a causa delli miracoli e prodigi apparivano in detto logo [...]. Del anno [[1554]] fu acresciuto detto tempio e ridotto nella forma si ritrova per elemosine rivolte da una Pia e Divota Donna Lunarda per nome chiamata et aiutando anco a quella un huomo divoto detto Batta [Battista], et anco li popoli di Grania per le condotte de le pietre piccate et intagliate per erigere le sei cantonate quadre e e’è volto di essa chiesa, quali lastre lavorate furono levate dalla Rocca demolita posta su la cima del monte detto Turrione, hove già habbitavano i nostri Illustrissimi Conti Granianesi del [[Sacro Romano Impero]], dalla cui Casa pigliò il nomme la Terra di Grania et il nostro Monte Granianese; e si dice anco la Giurisditione nostra il Poder Granianese; qual monte Turrione non è molto distante a detta chiesa''.
 
Quindi, il territorio di Ponteccio era detto anche il poder granianese, forse in memoria di antiche suddivisioni amministrative nell’ambitonell'ambito del feudo di Dalli o di Gragnana.
L’affermazioneL'affermazione del Franchi, infatti, circa l’esistenzal'esistenza di "conti Granianesi" pare priva di fondamento, non essendo attestata l’esistenzal'esistenza di una famiglia comitale di Gragna. Tuttavia, un’anticaun'antica leggenda, che ha suggestionato la fantasia popolare, tramanda un fatto di sangue che avrebbe visto coinvolti su fronti opposti, in località Sàntia, oggi detta anche colle dei morti, i signori di Dalli e quelli di Gragna (con l’ausiliol'ausilio, questi ultimi, degli uomini di Ponteccio). Potrebbe trattarsi di pura fantasia o di una faida familiare o più probabilmente di un evento riguardante i contisignori di Dalli e quelli di Gragnana. Della leggenda è stato portavoce [[Emilio Barsotti]] (1890-1980), proposto di Magliano dal [[1937]] al [[1980]], che ne ha fatto una bella e appassionata trascrizione in ''Ma sono proprio favole?'' (Lucca, [[1966]]). A testimonianza dell’anticadell'antica leggenda potrebbe annoverarsi anche la strada rurale che porta a Dalli di Sopra, denominata "strada della [[tregenda]]".
 
L’oratorioL'oratorio di Gragna subì ulteriori successivi rimaneggiamenti, come testimonia anche la data MDCXXXVI ([[1636]]) incisa sul bordo di una finestrella laterale.
Un ultimo ampliamento dell’edificiodell'edificio si è avuto agli inizi di questo secolo, mentre negli anni [[1996]]–[[1997]] si è operato un intervento di consolidamento e restauro. La scossa sismica del [[2013]] ne ha determinato la chiusura al pubblico a causa dei danni interni non strutturali.
 
Una curiosità è la testina di lupo scolpita in pietra che appare sullo spigolo destro della facciata e che la tradizione vuole provenga proprio dai ruderi del turrionetorrione.
 
All'interno, pregevole è la pala dell'altare, di autore ignoto ([[1661]]), che raffigura la Madonna del Rosario, seduta in trono con il Bambino in braccio, accostata da S. Caterina da Siena e da S. Domenico Guzman, entrambi col rosario fra le mani, circondata ai lati dalle quattordici stazioni della [[via Crucis]].
Gragna, insieme a Ponteccio, Castelletto e Dalli, si sottomise alla signoria di [[Ferrara]] solo il [[15 giugno]] [[1451]]. Perciò a questi paesi di tardiva acquisizione i duchi Borso ed [[Ercole d'Este]] avevano concesso statuto e amplissimi privilegi. Questi "privilegi" sono contenuti in due decreti concessi nel [[1451]] e nel [[1471]] e rinnovati e ampliati in seguito più volte. Essi contengono particolari esenzioni da dazi e gabelle, oltre che libertà di movimento per lo Stato, autorizzazione al porto d’armi eccetera.
 
Gragna, insieme a Ponteccio, Castelletto e Dalli, si sottomise alla signoria di [[Ferrara]] solo il [[15 giugno]] [[1451]]. Perciò a questi paesi di tardiva acquisizione i duchi [[Borso d'Este|Borso]] ed [[Ercole d'Este]] avevano concesso statuto e amplissimi privilegi. Questi "privilegi" sono contenuti in due decreti concessi nel [[1451]] e nel [[1471]] e rinnovati e ampliati in seguito più volte. Essi contengono particolari esenzioni da dazi e gabelle, oltre che libertà di movimento per lo Stato, autorizzazione al porto d’armid'armi eccetera.
Le comunità di Ponteccio, Castelletto e Gragna si unirono fra loro in un unico Comune, autonomo rispetto a Magliano.
 
==Bibliografia==
* F.[[Francesco Boni deDe Nobili]], ''Sotto il segno di sant'Andrea'', De Bastiani, Vittorio Veneto 1997.
* F.Francesco Boni deDe Nobili, ''Dizionario biografico dei personaggi di rilievo... della parrocchia di sant'Andrea Apostolo di Magliano'', Grifon d'oro, Pordenone 2005 (edizione fuori commercio per battesimo di Raffaele Boni de Nobili).
* F.Francesco Boni deDe Nobili, ''Santa Maria di Sommo Campo, Ad usum mei, Iacobi Franchi Rectoris Ecclesiae Sanctae Mariae Graniae'', Grifon d'oro, Pordenone 2008 (edizione fuori commercio per battesimo di Ester Boni de Nobili).
* R.Raffaello Raffaelli, ''Descrizione geografica, storica, economica della Garfagnana'', Lucca 1879.
 
==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|url=http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_content&task=view&id=38&Itemid=29 |titolo=Alpi Apuane]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927051635/http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_content&task=view&id=38&Itemid=29|dataarchivio=27 settembre 2007}}
 
[[Categoria:Frazioni della provincia di Lucca]]
[[Categoria:provincia di Lucca]]
 
{{Portale|Toscana}}
[[nl:Gragna]]
[[Categoria:Frazioni delladi provincia diSillano LuccaGiuncugnano]]