Pollicino: differenze tra le versioni

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[[Image:Poucet9.jpg|thumb|250px|Le Petit Poucet, illustrato da [[Gustave Doré]]]]
{{NN|opere letterarie|aprile 2025}}
[[ImageFile:Poucet9.jpg|thumb|250px|''Le Petit Poucet'', illustrato da [[Gustave Doré]]]]
 
'''''Pollicino''''' (''Le Petit Poucet'') è una celebre [[fiaba]] di [[Charles Perrault]], originariamente pubblicatopubblicata neinella raccolta ''[[RaccontiI racconti di Mamma Oca]]'' nel [[1697]]. Alcune[[Carlo traduzioniCollodi]] italianeha riportanotradotto la fiaba conin titoliitaliano diversi,con comeil titolo ''Puccettino''. Pollicino presenta molti punti in comune con la fiaba 'Buchettino'[[Hänsel e Gretel]]'' dei [[fratelli Grimm]].<ref>[[Carlo Collodi]] ne ''I racconti delle fate. Voltati in italiano'', Firenze, Paggi, 1875.</ref><ref>[https://it.wikisource.org/wiki/Autore:Charles_Perrault Testi de ''I racconti di Mamma Oca'' in Wikisource]</ref>
 
== Trama ==
In un periodo di [[carestia]], un povero boscaiolo e sua moglie, non avendo più cibo per sfamare loro stessi ed i loro sette figli, tutti maschi, decidono di abbandonarli nel bosco. Il più piccolo dei fratelli, Pollicino (il protagonista della fiaba è l'unico personaggio di cui si sa il nome), un bambino davvero minuscolo, avendo udito per caso la conversazione dei genitori, si riempie le tasche di sassolini bianchi. Il giorno dopo i genitori conducono i figli nel bosco con la scusa di volersi far aiutare a tagliare legna e Pollicino lascia cadere i sassolini dietro di sé; seguendo questa traccia dopo che i genitori se ne sono andati, riesce a riportare sé stesso e i fratelli a casa, dove nel mentre il padre ha ricevuto del denaro dal signore del villaggio, con cui era in credito, e con tale denaro ha comprato del cibo: felice che i figli siano tornati, li accoglie e dà loro da mangiare a sazietà. Poco tempo dopo però i soldi e le provviste finiscono, la miseria torna e la situazione si ripete, ma questa volta Pollicino ha a disposizione, per segnare il sentiero, solo le briciole del pane che gli è stato dato dalla madre, che, disseminate per la strada, vengono mangiate dagli uccelli.
{{trama}}
La miseria e la carestia regnano sul paese. Un [[boscaiolo]] e sua moglie, che non hanno più di che sfamare i loro sette figli, decidono di abbandonarli nel bosco. Il fratello più piccolo, Pollicino, sente per caso la conversazione dei genitori. Decide così di riempirsi le tasche di sassolini bianchi; quando i genitori conducono i figli nella foresta, lui lascia cadere i sassolini uno a uno, e seguendo questa traccia riesce poi a ricondurre i fratelli a casa. Il giorno dopo la cosa si ripete, ma questa volta Pollicino ha a disposizione per segnare il sentiero solo briciole di pane, che vengono mangiate dagli uccelli. Questa parte iniziale della fiaba è praticamente identica all'inizio di ''[[Hansel e Gretel]]''.
 
I sette fratellini, perdutipersi nel bosco, chiedono ospitalità ina unouna stupendocasa, palazzo.della Laquale padronaPollicino diaveva casavisto decidela diluce accoglierliarrampicandosi masu rivelaun albero. Ad aprire loro la porta è una donna dall'animo buono e gentile, che ilperò li avverte che suo marito, che in quel momento non è in casa, è un terribile [[Orco (folclore)|Orco]] che mangia i bambini,. La donna ospita i sette fratellini e li nasconde, essendosi impietosita sentendo Pollicino dire che tanto sarebbero comunque morti di stenti nel bosco, quindi tanto valeva essere mangiati dall'Orco. Quando il maritol'Orco rientra, però, sente subito un inconfondibile odore di "carne fresca" e presto, scopre gli intrusi e vorrebbe ucciderli e mangiarseli subito, decidendoma dila mandarlimoglie lo convince a mortefarli fuori il giorno successivo per non sprecare la ricca cena che gli ha preparato, quindi l'Orco mangia e poi va a dormire.[[File:Poucet11.jpg|miniatura|Pollicino ruba gli stivali delle sette leghe all'orco addormentato (illustrazione di Gustave Doré)]]
In questo momento si viene a sapere che l'Orco ha sette figlie, sette orchette brutte e cattive quanto il padre, il quale le ama così tanto da aver regalato a ciascuna di loro una [[Corona (copricapo)|coroncina]] che portano sempre in testa, proprio come delle principesse. Durante la notte Pollicino, ritenendo possibile che l'Orco abbia un ripensamento, si introduce nella camera delle orchette e scambia le loro corone con i berretti dei fratelli. Le cose vanno proprio come previsto: l'Orco si sveglia con l'intento di sgozzare i bambini per avere un lavoro in meno da fare il giorno dopo e, armeggiando al buio, viene tratto in inganno dalla sostituzione delle coroncine con i berretti, quindi scambia le proprie figlie per i bambini e viceversa, finendo per decapitare le orchette.
 
Il mattino seguente Pollicino e i fratelli fuggono, mentre l'Orco scopre di aver ucciso le sue figlie per colpa loro e, infuriato, li insegue indossando un paio di stivali magici in suo possesso, gli [[stivali delle sette leghe]], così chiamati per la distanza che riescono a coprire ad ogni passo. Anche questa volta, però, Pollicino dimostra tutta la sua furbizia: siccome gli stivali magici stancano molto chi li indossa, a un certo punto l'Orco crolla addormentato, e Pollicino riesce a rubargli gli stivali, che magicamente si adattano ai suoi piedi. Utilizzando gli stivali, Pollicino si reca dalla moglie dell'Orco in pochi passi e le racconta che l'Orco sarebbe stato rapito da una banda di briganti che esigono immediatamente un riscatto, sennò lo uccideranno. La donna, spaventata, gli dà tutto l'oro che possiede. Pollicino prende l'oro e insieme ai fratelli torna alla casa dei genitori. Grazie agli stivali delle sette leghe Pollicino riesce a ottenere diversi incarichi dal re, per i quali riceve grandi compensi economici; unendo i soldi dell'Orco ai guadagni di Pollicino, finalmente, la famiglia riesce a permettersi i lussi che permettono loro di vivere felici e contenti.
Nel frattempo, Pollicino scopre che l'Orco ha sette figlie, che egli ama tanto da aver donato a ciascuna di loro una [[corona|coroncina]]. Nottetempo, Pollicino si introduce nella camera delle orchette, sottrae loro le corone, e le appoggia sulla testa dei propri fratelli. L'Orco, svegliatosi nella notte con l'intento di sgozzare i bambini, viene tratto in inganno e sgozza le proprie figlie.
 
== Analisi ==
Pollicino e i suoi fuggono, e l'Orco, avendo scoperto della tragedia avvenuta a causa dell'astuzia di Pollicino, indossa gli [[stivali delle sette leghe]] per raggiungere i bambini in fuga. Anche questa volta Pollicino lo supera in furbizia; aspettando che l'Orco si addormenti, Pollicino gli ruba gli stivali e torna dalla moglie dell'Orco. Le racconta che l'Orco è stato rapito dai briganti che vogliono un riscatto. La donna dà tutto l'oro che possiede a Pollicino, che può tornare con i fratelli dal padre con denaro sufficiente a liberarli per sempre dalla fame.
{{Senza fonte|Il racconto di Pollicino, come quello di ''[[HanselHänsel e Gretel]]'', conha ilcome tema principale quello della fame ine primodella piano,miseria e può essere interpretato come un insegnamento per i bambini affinché superino quella che [[Sigmund Freud|Freud]] chiama la [[fase orale]]. Pollicino rinuncia a ''mangiare'' e invece impareimpara a usare la sua intelligenza, i suoi occhi e le sue orecchie. Al contrario, gli "imbecilli" del racconto (i fratelli di Pollicino, l'Orco, sua moglie, le sue figlie) mangianoe gli altri personaggi della fiaba pensano soprattutto a mangiare e dormonodormire. }}
 
== Riferimenti ==
==Contesto storico==
Alcuni temi di ''Pollicino'' sono riconducibili alla [[mitologia greca]];: i sassolini di Pollicino ricordano il [[filo d'Arianna]] di [[Teseo]], che abbattesconfigge il [[minotauroMinotauro]] come Pollicino "batte"sconfigge l'Orco. La vittoria del debole sul forte (addirittura di un bambino particolarmente ''minuto''piccolo sul gigantesco Orco) riprende il tema di [[Davide e Golia. Inoltre l'Orco si potrebbe ricondurre a un capitolo dell'[[Odissea]], in quanto anche [[Polifemo]] tiene prigionieri nella sua grotta i greci di [[Ulisse]] che tornavano in patria dalla guerra di Troia.
 
Il fratello di Zeto, [[Anfione]], aveva sposato [[Niobe]], da cui aveva avuto sette figli maschi e sette femmine, mentre [[Aedone]] aveva partorito solo un maschio ed una femmina. Colma d'invidia, Aedone si apprestò a uccidere il primogenito di Niobe: durante la notte entrò nella camera dove dormivano i figli sia suoi che di Niobe ma, nel buio, sbagliò letto e invece di uccidere il nipote uccise il proprio figlio, Itilo o Ati.
Il ''Pollicino'' di Perrault, pur essendo certamente ricollegabile a radici [[Medioevo|medioevali]] comuni a quelle di ''[[Hansel e Gretel]]'', reinterpreta questo tema con riferimento alle grandi [[carestia|carestie]] sotto il regno di [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]], dovue alla "piccola era glaciale" verificatasi fra il [[1687]] e il [[1717]] in [[Europa]] (nel [[1715]] la [[Senna]] ghiacciò completamente durante l'inverno "siberiano", e il suolo gelò per 70 cm). Tutto il tema del racconto volge in qualche modo intorno all'alternativa "mangiare o essere mangiato"; Pollicino rinuncia al suo pane per far cadere le briciole, mangiate dagli uccelli; i fratelli nel bosco sentono l'avvicinarsi dei [[lupo|lupi]] affamati; nella casa dell'Orco ricevono un lauto pranzo ma corrono il rischio di essere a loro volta divorati.
 
Nella poesia dell'autore francese Arthur Rimbaud (1854-1891) ''Ma Bohème'' la figura di Pollicino viene ripresa e rivisitata in modo del tutto originale. L'autore, adolescente ribelle in fuga, descrive il suo errare per le campagne dormendo sotto le stelle e si identifica alla figura del personaggio della fiaba: "- Petit Poucet rêveur, j'égrenais dans ma course /des rimes." (Come un Pollicino sognatore, facevo cadere durante la mia corsa/ rime.") Il poeta come Pollicino semina qualcosa per ritrovare la strada, ma non si tratta né di sassi né di briciole, ma di rime. (messe in evidenza dall'[[enjambement]]). Chiara indicazione che un poeta trova la propria identità, (la strada di casa), nel seminare versi nel mondo, cioè attraverso la creazione poetica, tema centrale del sonetto in questione.
==Analisi==
 
== Adattamenti ==
Il racconto di Pollicino, come quello di ''[[Hansel e Gretel]]'', con il tema della fame in primo piano, può essere interpretato come un insegnamento per i bambini affinché superino quella che [[Sigmund Freud|Freud]] chiama la [[fase orale]]. Pollicino rinuncia a ''mangiare'' e invece impare a usare la sua intelligenza, i suoi occhi e le sue orecchie. Al contrario, gli "imbecilli" del racconto (i fratelli di Pollicino, l'Orco, le sue figlie) mangiano e dormono.
* ''[[Le Petit Poucet (film 1912)|Le Petit Poucet]]'' è un cortometraggio di [[Louis Feuillade]] del 1912
* ''[[Pollicino (film 2001)|Pollicino]]'' è un film di [[Olivier Dahan]] del [[2001]].
* ''Pollicino'' è un'opera di [[Hans Werner Henze]].
 
==Riferimenti Note ==
<references />
Alcuni temi di ''Pollicino'' sono riconducibili alla [[mitologia greca]]; i sassolini di Pollicino ricordano il [[filo d'Arianna]] di [[Teseo]], che abbatte il [[minotauro]] come Pollicino "batte" l'Orco. La vittoria del debole sul forte (addirittura di un bambino particolarmente ''minuto'' sul gigantesco Orco) riprende il tema di [[Davide e Golia]].
 
==AdattamentiBibliografia==
* [[Bruno Bettelheim]], ''Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe'', Trad. it. Andrea D'Anna, Milano, Feltrinelli, 2013 - prima edizione 1977
*''[[Pollicino (film)|Pollicino]]'' è un film di [[Olivier Dahan]] del [[2001]].
* [[Vladimir Jakovlevič Propp]], ''Le radici storiche dei racconti di fate'', Trad. it. Clara Coïsson, Torino, Bollati Boringhieri, 2012 - prima edizione 1972.
* [[Italo Calvino]], in AA. VV.''Sulla fiaba'', a cura di Mario Lavagetto, Einaudi 1988.
 
== Altri progetti ==
[[Categoria:Fiabe]]
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==Collegamenti esterni==
[[fr:Le Petit Poucet]]
* {{Collegamenti esterni}}
[[nl:Kleinduimpje]]
* [https://www.youtube.com/watch?v=tgzU6wqA_HY Audiolettura testo integrale tradotto da Carlo Collodi]
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[[Categoria:FiabePollicino| ]]
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