Proletari Armati per il Comunismo: differenze tra le versioni
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{{gruppo armato
|Nome = Proletari Armati per il Comunismo
|Immagine =Anni di piombo2.jpg
|Dimensioni imm =
|Didascalia = [[Giuseppe Memeo]] punta la pistola verso la polizia a [[Milano]] il 14 maggio 1977; la foto è divenuta uno dei simboli degli [[anni di piombo]]
|Attiva = [[1977]] - [[1979]]
|Nazione = {{ITA}}
|Contesto = [[Anni di piombo]]
|Ideologia = [[Comunismo]]<br>[[Operaismo]]<br>[[Marxismo-Leninismo]]
|Affinità pol = [[Autonomia Operaia]]
|Alleanze =
|Fondatori = [[Arrigo Cavallina]], [[Luigi Bergamin]]
|Componenti principali = [[Arrigo Cavallina]]<br />[[Sebastiano Masala]]<br />[[Luigi Lavazza (terrorista)|Luigi Lavazza]]<br />[[Cesare Battisti (1954)|Cesare Battisti]]<br />[[Giuseppe Memeo]]<br />[[Pietro Mutti]]<br />[[Paola Filippi]]<br />[[Diego Giacomin]]<br />[[Sante Fatone]]<br />
[[Maurizio Azzolini]]<br />[[Enrica Migliorati]]<br />[[Sisinnio Bitti]]<br />[[Gabriele Grimaldi]]
|Simbolo =
|Descr simbolo =
|Simbolo2 =
|Descr simbolo2 =
|Azioni = [[Omicidio di Pierluigi Torregiani]]<br/>[[Omicidio di Antonio Santoro]]
|Collab giustizia = [[Pietro Mutti]] ([[Pentitismo|pentito]], unico con status di [[collaboratore di giustizia]]), [[Maria Cecilia Barbetta]] (testimone [[dissociazione (diritto)|dissociata]]), Arrigo Cavallina (testimone dissociato)
|Tipo =
|Ref =
}}
[[File:Anni di piombo.jpg|thumb|upright=1.4|Maurizio Azzolini impugna una [[Beretta Serie 70|Beretta calibro 22]] ]]
I '''Proletari Armati per il Comunismo''' furono una formazione [[terrorismo|terroristica]]<ref name="ricerca.repubblica.it">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/18/milano-per-proletari-armati-il-pm-chiede.html Milano, Per I Proletari Armati Il Pm Chiede Dieci Ergastoli - Repubblica.It» Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> di [[estrema sinistra]] che si formò in [[Lombardia]] nel [[1977]]. Dopo le [[Brigate Rosse]] (86 omicidi circa) e [[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]] (16), le principali [[organizzazioni armate di sinistra in Italia]] degli [[anni di piombo]], i PAC rappresentarono, tra le molte sigle esistenti, la terza forza del [[terrorismo rosso]] per numero di attentati (tra cui 5 omicidi).
==Dirigenti e membri famosi==
Suoi dirigenti erano [[Sebastiano Masala]], [[Arrigo Cavallina]], Claudio Lavazza, Pietro Mutti e [[Giuseppe Memeo]] ed i suoi membri erano per lo più di origine operaia. Il loro membro più famoso
==Ideali ed obbiettivi==
I Proletari Armati per il Comunismo erano un'organizzazione armata [[Comunismo|comunista]] che voleva realizzare una [[Proletariato|rivoluzione proletaria]] in Italia, coinvolgendo nella lotta armata per il [[comunismo]] non solo la [[Operaismo|classe operaia]] come predicava [[Marxismo|l'analisi marxista tradizionale]], manche il [[sottoproletariato]] delle periferie, poiché i PAC volevano coinvolgere nella lotta armata contro lo stato, non solo gli studenti e gli operai comunisti, ma anche tutto il mondo delle persone emarginate e del [[sottoproletariato]] che non facevano parte della classe operaia, cercando anche dei contatti con il mondo della piccola malavita, che compiva azioni illegali per necessità, ed al tempo stesso i Proletari Armati Comunisti oltre a fare azioni armate clandestine, avevano anche l'abitudine di infiltrarsi alle manifestazioni pacifiche nelle vie e nelle piazze, per farle degenerare in scontri violenti contro la [[Polizia]] ed i [[Carabinieri]], arrivando anche a sparare contro i poliziotti ed i carabinieri che erano presenti in strada, anticipando in questo modo le tecniche violente dei [[black block]] nelle manifestazioni pubbliche, ed al tempo stesso decisero di usare dei sottogruppi territoriali, che nonostante fossero apertamente autonomi, erano comunque legati agli ordini dei PAC, ed erano queste formazioni:
*Nuclei comunisti per la guerriglia proletaria
*Nuclei proletari organizzati per il comunismo
*Rapinatori Comunisti
==La differenza tra i PAC e le altre organizzazioni armate comuniste==
I PAC per realizzare una [[Comunismo|rivoluzione comunista]] in Italia, cercarono l'appoggio della [[Proletariato|classe operaia o proletaria]], ma anche del [[Sottoproletariato|sottoproletariato emarginato]] e della [[Delinquente|piccola criminalità comune]], poiché per le tesi dei PAC anche le persone che non erano parte della classe operaia, ma erano comunque in condizione di povertà e sfruttamento, e quindi, dei potenziali rivoluzionari. Queste tesi sull'alleanza tra proletariato e sottoproletariato, portarono i PAC a differenziarsi dalle [[Brigate Rosse]] e da [[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]], poiché mentre i [[Brigate Rosse|brigatisti comunisti]] volevano la [[Comunismo|rivoluzione social-comunista]] ponendosi però come il gruppo armato comunista che avrebbe guidato il [[Operaismo|movimento operaio]] e studentesco, mentre i [[Prima Linea (organizzazione)|piellini comunisti]] compivano azioni armate e violente per realizzare una repubblica comunista in Italia, mantenendo però un legame diretto ed egualitario con il movimento studentesco ed operaio, ma tenendo lontano il mondo della piccola criminalità considerandolo lontano dalla [[Marxismo|analisi marxista sulla lotta di classe]], ed inaffidabile da un punto di vista delle azioni militari, a differenza dei PAC che invece sostenevano la simbiosi tra [[Proletariato|lotta di classe]] e lotta sottoproletaria.
==Azioni==
Le prime azioni del gruppo furono di appoggio alle rivendicazioni operaie come l'8 maggio [[1978]] il ferimento del medico dell'[[Inam]] [[Diego Fava]] e il sabotaggio allo stabilimento all'[[Alfa Romeo]] di [[Milano]].
Ma gli obiettivi più importanti dei Proletari Armati per il Comunismo furono la lotta alle strutture carcerarie e, nei quartieri, contro coloro che venivano giudicati membri o collaboratori delle forze dell'ordine.
Riguardo al primo punto vanno ricordati il ferimento di Giorgio Rossanigo, medico del carcere di [[Novara]], di Arturo Nigro, agente nel carcere di [[Verona]] e soprattutto l'uccisione ad Udine il 6 giugno [[1978]] di [[Omicidio di Antonio Santoro|Antonio Santoro]], maresciallo nel carcere di [[Udine]].
Sul secondo versante invece i PAC uccisero il 16 febbraio [[1979]] il macellaio [[Lino Sabbadin]] a [[Santa Maria di Sala]] nei pressi di [[Venezia]] e il gioielliere [[Luigi Torregiani]] a [[Milano]], lo stesso giorno; nell'agguato Luigi Torreggiani sparò per errore al figlio, che rimase paraplegico. Ambedue le vittime erano commercianti che mesi prima, durante alcune rapine, avevano sparato contro rapinatori uccidendoli (Sabbadin aveva sparato durante una rapina presso la sua macelleria, Torregiani era intervenuto durante una rapina in corso nel ristorante in cui si trovava). La contemporaneità dei due omicidi aveva lo scopo di aumentare l'effetto mediatico e ridurre drasticamente le reazioni per legittima difesa durante le rapine, favorendo le attività della "piccola malavita".
In seguito al duplice omicidio scattarono indagini serrate che portarono a una serie di arresti tra i membri dell'organizzazione. Alcuni dei fermati lamentarono di aver subito torture e, in risposta a questi fatti, il 19 aprile [[1979]] i PAC uccisero a Milano l'agente della [[DIGOS]] [[Andrea Campagna]].
==Arresti==
[[File:Cesare Battisti nel carcere di Frosinone 1981.jpg|thumb|[[1981]], [[Cesare Battisti (1954)|Cesare Battisti]] insieme ad altri arrestati nel carcere di [[Frosinone]]]]
Gli arresti seguenti nei mesi successivi stroncarono definitivamente i PAC alla fine del 1979<ref>{{cita web|url= http://www.memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/approfondimenti/scheda-ricerche?p_p_id=56_INSTANCE_Rb5v&articleId=52413&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=11601&viewMode=normal|titolo= Scheda Proletari armati per il comunismo (Pac), di Giuliano Turone (2012)|accesso= 13 gennaio 2019|dataarchivio= 14 gennaio 2019|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190114044453/http://www.memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/approfondimenti/scheda-ricerche?p_p_id=56_INSTANCE_Rb5v&articleId=52413&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=11601&viewMode=normal|urlmorto= sì}}</ref>, i cui militanti ancora liberi confluirono per lo più in [[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]].
I "Proletari Armati per il Comunismo" hanno operato in [[Lombardia]], [[Veneto]] e [[Friuli]]; per la loro attività sono state inquisite 60 persone e sono state rilasciate dopo aver passato diverso tempo in detenzione e, secondo una testimonianza, dopo aver subito torture<ref>[http://baruda.net/2009/02/03/le-torture-contro-i-pac-italia-febbraio-1979/ Le torture contro i P.A.C. : Italia, febbraio 1979 «Polvere da sparo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
==Iter giudiziario==
Al processo, il Pubblico Ministero chiese sentenze severe per diversi capi d'accusa tra cui omicidio, concorso in omicidio, [[associazione sovversiva]], banda armata.<ref name="ricerca.repubblica.it"/> Subirono condanne definitive nel 1993 Sebastiano Masala, il fondatore Arrigo Cavallina (pena ridotta per dissociazione), Luigi Lavazza, Pietro Mutti (pena ridotta a 8 anni circa per "pentimento"), Cesare Battisti (ergastolo), l'ideologo Luigi Bergamin (ergastolo in primo grado, pena ridotta per il solo concorso morale e altri reati, 26 anni come concorrente degli omicidi Campagna e Santoro) e Giuseppe Memeo (esecutore omicidio Torregiani, 30 anni, poi ridotti per i benefici di legge e la dissociazione), Paola Filippi (ergastolo per omicidio Campagna), Maurizio Azzolini, Enrica Migliorati (22 anni, dissociata, complice di Battisti nell'esecuzione del delitto Santoro), Maria Cecilia Barbetta (3 anni, dissociata), Sante Fatone, Gabriele Grimaldi, Diego Giacomin (dissociato) e altri.<ref>{{cita web|url=http://www.vittimeterrorismo.it/archivio/atti/PAC_iter_storico.pdf|titolo=Sentenza PAC|accesso=5 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304191332/http://www.vittimeterrorismo.it/archivio/atti/PAC_iter_storico.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Quasi tutti loro furono scarcerati entro gli anni '90, a parte quelli che riuscirono a fuggire: Battisti (evaso nel 1981) e la Filippi si resero contumaci, così come Giacomin e la Migliorati che, vissuta in Messico e in Svizzera e tornata per partecipare al funerale del padre nel 1992, venne fermata, rilasciata e poi estradata dopo la condanna definitiva, trascorrendo in carcere circa 12 anni, in quanto beneficiò di alcuni sconti; uscì nel 2006 dopo 14 anni.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/marzo/09/Pisapia_indulto_agli_terroristi_piu_co_0_97030910673.shtml Pisapia: indulto agli ex terroristi, più risarcimenti alle vittime]</ref><ref>G. Cruciani, ''Gli amici del terrorista'', p. 17</ref>
Dopo la fine della [[dottrina Mitterrand]], Paola Filippi è divenuta cittadina francese e dichiarata non estradabile, mentre Battisti ottenne un visto di immigrato permanente in Brasile nel 2011 dopo un lungo periodo di latitanza tra Messico, Francia e Brasile (dal 2004). Anche Bergamin vive in Francia e non è stato mai estradato: dopo essersi costituito a maggio 2021 in seguito ad altri arresti di ex terroristi a Parigi, la sua pena è stata considerata come caduta in prescrizione già in data 8 aprile 2021. Questo essendo stato condannato a una pena inferiore all'ergastolo<ref>Per i tempi di prescrizione cfr.: Paola Balbo, ''Il terrorismo: le fattispecie di un reato in evoluzione nelle disposizioni italiane ed internazionali'', Halley, 2007, pagg. 30-36</ref><ref>
[https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/11/terrorismo-estinta-la-pena-per-prescrizione-per-luigi-bergamin-dopo-30-anni-cade-linteresse-dello-stato-a-eseguire-la- Terrorismo, estinta la pena per prescrizione per Luigi Bergamin. Dopo 30 anni cade l'interesse dello Stato a eseguire la pena - Il Fatto Quotidiano]
pena/6194840/</ref>, come dichiarato in sentenza della corte d'appello di Milano - emessa l'11 maggio 2021 dopo un breve iter e contro il parere del giudice di sorveglianza, che lo aveva definito "delinquente abituale" il 30 marzo - che fece di lui un cittadino libero.
==Il caso Battisti==
{{vedi anche|Cesare Battisti (1954)}}
I PAC, benché sciolti e inattivi da decine di anni, sono tornati alla ribalta nel [[2004]], anche se solo per la vicenda giudiziaria di [[Cesare Battisti (1954)|Cesare Battisti]], militante della formazione terroristica, condannato all'ergastolo in contumacia dalla magistratura italiana per 4 omicidi (due come esecutore materiale, uno come complice e l'altro per concorso morale) e latitante in [[Francia]], [[Messico]] e di nuovo in [[Francia]], sotto la protezione della [[Dottrina Mitterrand]], che dava asilo politico a cittadini stranieri perseguiti per crimini di natura politica (tra di loro anche terroristi) a condizione che rinunciassero ad aspirazioni eversive contro lo Stato francese, come stabilito dal presidente [[François Mitterrand]] e ribadito dai successori. In base a tale direttiva la Francia (e la sua magistratura) rifiutò negli [[anni '90]] la sua estradizione richiesta dalla magistratura italiana.<br/>
Cambiato il clima politico, in seguito a un accordo con l'Italia per concedere la consegna di ex terroristi (seppur in ambito limitato) la magistratura italiana inoltrò nuova richiesta di estradizione, accolta dalla magistratura francese, ribaltando la precedente pronuncia, passata in giudicato.
Quando le autorità d'oltralpe nel [[2004]] concessero l'estradizione, il Battisti (che si dichiara innocente degli omicidi, accusando il pentito Mutti di irregolarità e di aver scaricato su di lui le proprie responsabilità, al fine di ottenere una condanna molto bassa), temporaneamente scarcerato, si rese di nuovo irreperibile, per poi essere arrestato il 18 marzo [[2007]] in un albergo a [[Copacabana]] in [[Brasile]].
In relazione al caso Battisti, alcune personalità politiche italiane (tra cui il parlamentare [[Giovanni Russo Spena]] già capogruppo di [[Rifondazione Comunista]] al Senato<ref>{{Cita web | url = http://www.ildue.it/notizie/Carcere/Dettaglio2.asp?offset=60&ID=23586 | titolo = Battisti: Russo Spena propone amnistia | autore = Paolo Cucchiarelli | data = 19 marzo 2007 | accesso = 26 ottobre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20120802001453/http://www.ildue.it/notizie/Carcere/Dettaglio2.asp?offset=60&ID=23586 | dataarchivio = 2 agosto 2012 }}</ref> e altri) hanno rilanciato la proposta di un'amnistia per i delitti aventi motivazione politica per chiudere definitivamente i conti con la stagione degli [[anni di piombo]].
Tuttavia in relazione allo stesso caso Battisti vi sono state dichiarazioni contrastanti di esponenti politici che in opposizione al capogruppo di Rifondazione Comunista hanno sostenuto che il Battisti debba scontare la pena inflittagli per i quattro omicidi, tra essi [[Silvana Mura]], deputata dell'[[Italia dei Valori]], Enrico Buemi ([[Rosa nel Pugno]]), Luca Volontè, capogruppo dell'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|Udc]] alla Camera.
Nel 2007 una campagna di solidarietà per Cesare Battisti, divenuto scrittore di ''[[noir]]'' dal discreto successo, ha raccolto 1500 firmatari (tra cui spiccano nomi di personalità di primo piano del mondo della cultura e della politica francese, oltre che internazionale; tra i sostenitori dell'ex PAC vi era anche lo scrittore [[Premio Nobel per la letteratura|Nobel]] colombiano [[Gabriel García Márquez]]<ref name=lula>[http://www.fanpage.it/cesare-battisti-il-presidente-lula-verso-il-no-allestradizione/ ''Cesare Battisti: il Presidente Lula verso il no all'estradizione'']</ref><ref>[http://news.panorama.it/marco-ventura-profeta-di-ventura/Cesare-Battisti-il-pluriomicida-che-trasforma-il-Carnevale-della-vita-nel-Carnevale-della-morte ''Cesare Battisti, il pluriomicida che trasforma il "Carnevale della vita" nel "Carnevale della morte"''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140714192254/http://news.panorama.it/marco-ventura-profeta-di-ventura/Cesare-Battisti-il-pluriomicida-che-trasforma-il-Carnevale-della-vita-nel-Carnevale-della-morte |data=14 luglio 2014 }}</ref>) sul sito [[Carmilla on line]] (diretto dallo scrittore [[Valerio Evangelisti]], amico personale di Battisti), salito agli onori della cronaca italiana grazie a un servizio della rivista [[Panorama (rivista)|Panorama]].<ref>{{cita web|url=http://www.carmillaonline.com/archives/1500_firmatari.html |titolo= Appello per la liberazione di Cesare Battisti: le prime 1.500 firme |editore= Carmilla on line |accesso=12 marzo 2011}}</ref>
Il 9 giugno 2011 la Corte Suprema del Brasile (su suggerimento del presidente [[Luiz Inácio Lula da Silva]], contrario all'estradizione, verso la quale oppose il proprio [[veto]]), paese dove [[Cesare Battisti (1954)|Cesare Battisti]] si era rifugiato dopo essere riparato in Francia, nega l'estradizione in Italia del Battisti (come verrà nuovamente ribadito nel 2015), con pronunciamento definitivo. Gli viene altresì però negato lo status di rifugiato, precedentemente concesso dal ministro della Giustizia Tarso Genro, ma gli viene assegnato comunque un visto di immigrato regolare, successivamente con residenza permanente, anche per effetto del suo matrimonio con una cittadina brasiliana.<ref>[http://www.carmillaonline.com/2015/03/07/caso-battisti-smascherando-la-provocazione-giudiziaria/ Carlos Lungarzo, ''Caso Battisti: smascherando la provocazione giudiziaria'']</ref><ref>[http://insorgenze.net/2015/03/13/cesare-battisti-rimesso-in-liberta-perche-un-giudice-di-prima-istanza-non-ha-titolo-per-rimettere-in-discussione-una-decisione-sovrana-del-presidente-della-repubblica/ ''Cesare Battisti rimesso in libertà perché «Un giudice di prima istanza non ha titolo per rimettere in discussione una decisione sovrana del presidente della Repubblica»''], Insorgenze.net, a cura di [[Paolo Persichetti]]</ref><ref name=indro>[http://www.lindro.it/0-politica/2015-03-25/172195-caso-battisti-solo-una-questione-di-tempo/ ''Caso Battisti: solo una questione di tempo''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150525145106/http://www.lindro.it/0-politica/2015-03-25/172195-caso-battisti-solo-una-questione-di-tempo/ |data=25 maggio 2015 }}</ref><ref>[http://www.lastampa.it/2015/06/28/esteri/cesare-battisti-si-sposato-in-brasile-itBb8TqNZTXPgdNOptSklN/pagina.html ''Cesare Battisti si è sposato in Brasile'']</ref>
Resosi irreperibile in Brasile già a fine autunno 2018, Cesare Battisti viene arrestato il 12 gennaio 2019 in [[Bolivia]], dove si era rifugiato, camuffando la propria reale identità.<br/>
Il figlio del neoeletto presidente brasiliano, Eduardo Bolsonaro, annuncia il piccolo regalo all'Italia del suo Paese e la consegna in tempi rapidi di Battisti alle autorità italiane (che avevano richiesto da tempo la sua estradizione per fargli scontare i due ergastoli passati in giudicato).<ref>[https://www.repubblica.it/politica/2019/01/13/news/reazioni_arresto_battisti_bolsonaro_salvini_governo_torreggiani_conti_vittime-216449198/. Cesare Battisti, il figlio di Bolsonaro a Salvini: "Regalo in arrivo". Il leghista: "In galera a vita". Mattarella: "Presto in Italia" - la Repubblica]</ref>
== Note ==
<references
== Bibliografia ==
* [[Giampaolo Pansa]], ''Storie italiane di violenza e terrorismo'', Roma-Bari, Laterza, 1980.
*AA.VV., ''La mappa perduta'', Roma, [[Sensibili alle foglie]], 1994. ISBN 88-86323-90-5; 2006. ISBN 88-89883-02-2
* [[Cesare Battisti (1954)|Cesare Battisti]], ''Travestito da uomo'', Granata Press, Bologna, 1993 (Les habits d'ombre, Gallimard, Parigi, 1993)
*AA.VV., ''Le parole scritte'', Roma, Sensibili alle foglie, 1996. ISBN 88-86323-92-1
*AA.VV., ''Le torture affiorate'', Roma, Sensibili alle foglie, 1998. ISBN 88-86323-22-0
* Cesare Battisti, ''L'ultimo sparo. Un «delinquente comune» nella guerriglia italiana'', Derive-Approdi, Roma, 1998 (Dernières cartouches, Joelle Losfeld, Parigi, 1998)
* Emilio Mentasti, ''Bergamo 1967-1980. Lotte, movimenti, organizzazioni'', Paderno Dugnano, Colibrì, 2002. ISBN 88-86345-49-6
* [[Valerio Evangelisti]], [[Giuseppe Genna]], [[Wu Ming 1]] e altri, ''Il caso Battisti. L'emergenza infinita e i fantasmi del passato'', Rimini, NdA Press, 2004. ISBN 88-89035-03-X
* [[Fred Vargas]], ''La vérité sur Cesare Battisti'' (La verità su Cesare Battisti), Paris, Viviane Hamy, 2004. ISBN 2-87858-195-4
* Guillaume Perrault, ''Génération Battisti. Ils ne voulaient pas savoir'', Paris, Plon, 2005. ISBN 978-2-259-20325-8
* Cesare Battisti, ''Ma cavale'' (La mia fuga), Grasset/Rivages, Parigi, 2006 (con prefazione di [[Bernard-Henri Lévy]] e postfazione di Fred Vargas)
* Primo Moroni e Konzeptburo, Rote fabrik (a cura di), ''Le parole e la lotta armata'', Milano, Shake, 2009. ISBN 9788888865744
* AA.VV., ''Il caso Cesare Battisti: quello che i media non dicono'', Roma, DeriveApprodi, 2009. ISBN 978-88-89969-74-8
* [[Giuseppe Cruciani]], ''Gli amici del terrorista'', Milano, Sperling & Kupfer, 2010. ISBN 9788820048662
*Alberto Torregiani, Ero in guerra ma non lo sapevo, A.CAR. Edizioni (8 ottobre 2006) ISBN 978-8889079201
==Voci correlate==
* [[
* [[Terrorismo italiano]]
* [[Anni di piombo]]
* [[
* [[Comitati Comunisti Rivoluzionari]]
* [[Nuclei Armati Proletari]]
* [[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]]
* [[Cesare Battisti (1954)]]
* [[Giuseppe Memeo]]
* [[Dottrina Mitterrand]]
* [[Luigi Torregiani]]
* [[Lino Sabbadin]]
* [[Omicidio di Antonio Santoro]]
* [[Andrea Campagna]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*{{cita web | url = http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/sabbadin.htm | titolo = Scheda su Lino Sabbadin | accesso = 26 settembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060506043322/http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/sabbadin.htm | urlmorto = sì }}
{{anni di piombo}}
{{controllo di autorità}}
{{portale|comunismo|guerra fredda|storia d'Italia}}
[[Categoria:
[[Categoria:Criminalità in Lombardia]]
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