Appennino reggiano: differenze tra le versioni
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{{Catena montuosa
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|image_text =La [[Pietra di Bismantova]], il [[Salame di Felina]] e i monti [[Monte Cavalbianco|Cavalbianco]] e [[Monte La Nuda (Appennino reggiano)|La Nuda]]
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L{{'}}'''Appennino reggiano''' è una sezione dell'[[Appennino tosco-emiliano]] posta nella [[provincia di Reggio Emilia]], di cui occupa circa la metà della superficie.
== Geografia ==
[[File:Alpesucciso.jpg|thumb|L'[[Alpe di Succiso]] (2.017 m)]]
[[File:Carpineti casa torre paesaggio.jpg|thumb|Paesaggio appenninico con case torre: comune di [[Carpineti]].]]
[[File:Carpineti casa torre neve.jpg|thumb|lo stesso paesaggio sotto la neve]]
[[File:Querceto appennino reggiano.jpg|thumb|bosco di [[querce]]]]
[[File:Quercia neve.jpg|thumb|paesaggio invernale]]
L'Appennino reggiano confina a nord con la [[Pianura Padana]], a sud con la [[Garfagnana]], ad ovest con l'[[Appennino parmense]] ed ad est con il [[Frignano (territorio)|Frignano]].
Il territorio dell'Appennino reggiano comprende i seguenti comuni, raggruppati nella [[comunità montana]] dell'Appennino reggiano:
[[Castelnovo Monti]], è il comune più popoloso e può essere considerato il "capoluogo" dell'Appennino reggiano, il nuovo comune di [[Ventasso]] che dal 2016 comprende gli ex comuni di [[Collagna]], [[Busana]], [[Ramiseto]] e [[Ligonchio]] e il comune di [[Villa Minozzo]] dell'alto Appennino; mentre i comuni di [[Vetto]], [[Canossa]], [[Casina]], [[Viano]], [[Baiso]], [[Carpineti]] e [[Toano]] sono localizzati nella fascia del medio-basso Appennino.
I seguenti comuni fanno invece parte della prima fascia collinare e dell'alta pianura:
[[Quattro Castella]],
[[Vezzano sul Crostolo]],
[[Albinea]],
[[Scandiano]],
[[San Polo d'Enza]].
Il territorio dell'Appennino reggiano è particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico ed è preservato da un basso livello di [[antropizzazione]] e bassa [[densità di popolazione]]. Inoltre, non è attraversato da autostrade o ferrovie e gli insediamenti industriali sono limitati ad alcune zone della fascia basso appenninica.
I territori dei comuni di [[Castelnovo Monti]], [[Villa Minozzo]], [[Busana]], [[Ramiseto]], [[Collagna]] e [[Ligonchio]] sono in parte inclusi nel [[Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano]].
=== Cime dell'Alto Appennino ===
La dorsale dell'Appennino reggiano si estende da nord ovest a sud est dal [[Passo del Lagastrello]] (m 1.200) che lo divide dall'[[Appennino parmense]], al [[Monte Giovarello]] (m 1.760) che confina con l'[[Appennino modenese]].
Seguendo la linea del crinale si incontrano successivamente il massiccio dell'[[alpe di Succiso]] (m 2.017) fra l'[[Enza]] e la [[Secchia]], col Monte Alto (m 1.904), i due vicini passi dell'Ospedalaccio (m 1.220) e del [[Passo del Cerreto|Cerreto]] (m 1.261) alla testata della [[Secchia|valle della Secchia]], indi [[Monte La Nuda (Appennino reggiano)|Monte La Nuda]] (m 1.894), il Belfiore (m 1.810) e i due valichi del Cavorsella (m 1.507) e del [[Passo della Pradarena|Pradarena]] (m 1.579) divisi da uno sperone del [[Monte Cavalbianco|Cavalbianco]]; il [[Monte Sillano]] (m 1.864) ed il [[Monte Prado]] (m 2.053) divisi dal [[Passo di Romecchio]] (m 1.680), il [[Monte Vecchio]] (m 1.981) e il [[Monte Giovarello]] (m 1.760) divisi dal [[Passo delle Forbici]] (m 1.574).
Dalla dorsale si staccano varie catene digradanti verso la pianura a nord, alcune delle quali, disegnando un semicerchio rivolto a nord ovest, innalzano la prossima testata ad un'elevazione anche maggiore delle maggiori cime della dorsale stessa, e così dal Monte Alto si eleva l'[[Alpe di Succiso]] a 2.017 m con l'[[anticima]] del [[Monte Casarola|Casarola]] a 1.978 m; dalle pendici del Belfiore il [[Monte Cavalbianco]] a 1.855 m; dalle pendici del [[Monte Prado|Prado]] il [[Monte Cusna|Cusna]] - cima più elevata della provincia di Reggio Emilia - che si innalza fino a 2.120 m.
Questa disposizione si ripete attorno al [[Monte Cimone (Appennino)|Cimone]], in territorio modenese, il cui piede si distacca dal Libro Aperto formando un semicerchio volto a nord ovest.
Vengono così a delimitarsi altrettante [[spartiacque|linee di displuvio]] decorrenti, grosso modo, da sud ovest e limitanti le vallate della Liocca, della [[Secchia]] dell'[[Ozola]], del [[Dolo (fiume)|Dolo]] che segna il confine fra l'Alto Appennino reggiano e quello modenese.
In queste catene minori delimitanti le varie vallate si elevano monti di notevole importanza, quali il [[Monte Ventasso]] (m 1.727) fra l'Enza e la Secchia, il Cisa (m 1.698) e il Prampa (m 1.698) che continuano la catena del Cusna fra la Secchia e il Secchiello, la [[Penna di Novellano]] (m 1.260) sulla dorsale che divide il Secchiello dal Dolo.
=== Il Medio e Basso Appennino ===
La [[Pietra di Bismantova]], nel comune di [[Castelnovo Monti]], è una caratteristica formazione geologica che si staglia isolata, ben visibile da tutto il territorio dell'Appennino reggiano. Di notevole importanza naturalistica e geologica è l'alta valle del [[Secchia]], con le bianche pareti dei [[Gessi Triassici]], antichissime formazioni rocciose risalenti ad un periodo di circa 200 milioni di anni fa, e le [[Fonti di Poiano]], la più importante risorgente carsica dell'[[Emilia-Romagna]].
Questa zona è caratterizzata dalla presenza di pievi e castelli matildici, di cui il più celebre è quello di [[Canossa]].
=== La fascia pedecollinare ===
Anch'essa è caratterizzata dalla presenza storica di edifici altomedievali di età matildica.
=== Vegetazione ===
[[File:Salix_alba11.jpg|thumb|[[Salix|Salice]]]]
Estesi boschi di [[faggio]] ricoprono le montagne tra quota 900-1.000 m fino ai 1.700-1.800 m, raramente intervallati da rimboschimenti di conifere. Lungo i numerosi corsi d'acqua i faggi lasciano il posto a [[salici]], [[pioppi]] e [[ontani]] e fra la vegetazione erbacea risaltano le enormi foglie cuoriformi dei [[Petasites|farfaracci]]. Da segnalare una ridotta popolazione naturale di [[Abies alba|abete bianco]], presente nella valle dell[[Ozola]], sul [[Monte Ventasso]] e al [[passo del Cerreto]]. Questa specie ha subito una drastica riduzione a causa di cambiamenti climatici che hanno favorito lo sviluppo del faggio. I [[castagno|castagneti]] sono solitamente localizzati vicino ai centri abitati, a testimonianza dell'importanza che questa risorsa aveva un tempo per l'economia locale. Nelle aree meno pendenti i boschi lasciano il posto a prati e pascoli sfruttati per l'allevamento e ricchi di fioriture. Ad alta quota il paesaggio si apre su vaste praterie e brughiere a [[mirtillo]] interrotte solo dalla roccia affiorante.<ref>{{cita testo|url=http://www.agraria.org/parchi/emiliaromagna/altoappenninoreggiano.htm|titolo=Parco Naturale Alto Appennino Reggiano - Emilia-Romagna<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
== Storia ==
=== Preistoria ed età antica ===
Gli insediamenti preistorici appenninici sono stati studiati a partire dal XIX secolo, in particolare grazie agli studi dell'abate [[Gaetano Chierici]], un fondatore degli studi di [[paletnologia]] in Italia.
I primi spostamenti e insediamenti di popolazioni possono risalire alla fase di prosciugamento della [[Pianura padana]], e sono localizzati principalmente sulle alture del basso Appennino. Le tracce ritrovate sono databili al [[neolitico]], al [[paleolitico]], all'[[età del bronzo|età del bronzo recente]] e all'[[età del ferro]]. In seguito si hanno notizie di [[Umbri]], [[Pelasgi]] ed infine [[Etruschi]], che si insediarono per circa cinque secoli, per essere poi cacciati dai [[Galli]] nella pianura e dai [[Liguri]] nell'Appennino, finché anche questi ultimi furono sconfitti dai [[Civiltà romana|Romani]] con [[Marco Emilio Lepido (console 187 a.C.)|Marco Emilio Lepido]].
In età romana si ebbe l'insediamento di [[Luceria]], nella pedecollina vicino al torrente Enza.
=== Medio Evo ed età moderna ===
Il territorio appenninico, fino almeno all'XI secolo, era diviso in due circoscrizioni principali: il territorio del ''castrum Verabulum'', che aveva il suo centro nell'attuale [[Carpineti]], e il territorio del ''castrum Bismantuae'', cioè di Bismantova, l'attuale [[Castelnovo Monti]].
Il Medio Evo è caratterizzato dallo sviluppo dei Feudi e dalla costruzione di numerosi castelli. Fra gli altri ebbe importanza la famiglia della [[Dinastia dei Canossa|casata dei Canossa]], che raggiunse l'apice con la Contessa [[Matilde di Canossa|Matilde]], nel periodo delle lotte per le investiture che culminarono nel famoso episodio di [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] a [[Canossa]], nello storico [[Castello di Canossa|castello]], e con le successive lotte per il possesso del patrimonio Matildico.
Chi si fu più interessato a garantirsi i diritti sulle terre della Grancontessa fu il [[Storia di Reggio Emilia#Libero Comune|Comune di Reggio]], sorto proprio poco dopo la morte di Matilde di Canossa. L'espansione del Comune nell'Appennino reggiano iniziò nella seconda metà del 1100 e terminò circa un secolo dopo. La sottomisisone del contado garantiva a Reggio di poter disporre di maggiori risorse economiche e umane per le guerre, alimentari e materiali per la popolazione urbana che in quel periodo necessitava di quantità sempre maggiori di alimenti e materie prime. Tra i primi villaggi a sottomettersi al Comune vi furono [[Baiso]] e [[Castellarano]], nel [[1169]]. Più tardi, in un periodo compreso tra il [[1188]] ed il [[1240]] giurarono anche, tra le altre, [[Castelnovo ne' Monti]], [[Leguigno]], [[Felina]], [[Cavola]], [[Ramiseto]], [[Carpineti]], [[Cerreto Alpi]], [[Cervarezza Terme|Cervarezza]] e i borghi della [[Val d'Asta]]. Non furono queste vere e proprie conquiste militari, ma sottomissioni volontarie poiché era interesse dei reggiani evitare di impegnarsi in lunghi assedi contro castelli ben muniti assicurarono e interesse dei nobili montanari avere dalla loro parte un potente alleato contro i feudatari vicini. Rimanevano escluse dall'influenza reggiana [[Sologno (Villa Minozzo)|Sologno]], la valle dell'[[Ozola]], [[Toano]] e buona parte della [[Val d'Enza]]. Non di rado vi furono scontri con i comuni vicini, in particolar modo con [[Parma]], per il possesso dei castelli appenninici.
Vennero poi gli [[Estensi]] che tennero la provincia reggiana e l'Appennino, salvo brevi interruzioni, dal sec. XIII al 1796.
Fu quindi proclamata la [[Repubblica Cispadana]] (27 dicembre 1796), poi la Cisalpina e infine la Repubblica Italiana, con [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] primo Console.
Durante quest'ultimo periodo i Commissari nell'Emilia furono sostituiti dai Prefetti Dipartimentali e la montagna reggiana appartenne al [[Dipartimento del Crostolo]] con sede a Reggio.
Nell'ultima parte del dominio estense, con Napoleone e poi di nuovo la [[Restaurazione]] vennero avviati e compiuti i lavori della [[strada del Cerreto]], di comunicazione fra Reggio e [[Sarzana]], attraverso il Valico del Cerreto.
Coi decreti del 4 e 27 dicembre 1859 di [[Luigi Carlo Farini]], a seguito dell'estinzione del ducato estense, l'Appennino ebbe una sistemazione amministrativa definitiva come il resto della Provincia di Reggio Emilia.
== Arte e archeologia ==
=== Età antica e medievale ===
La zona montana della Provincia di Reggio, come quella della pianura, possiede interessanti vestigia archeologiche.
Importante in questi studi fu l'abate prof. [[Gaetano Chierici]], che dai rilievi fatti trasse dati fondamentali per la dottrina delle prime migrazioni umane nella Lombardia, e la documentazione del succedersi delle varie età preistoriche.
Importantissimi, per la [[paletnologia]], i ritrovamenti fatti dal Chierici di [[terramare]] dell'età del bronzo alla Torretta, a [[Castellarano]], a Roteglia, a [[Monte Venera]]; dei residui di fondi di Capanne lungo il [[torrente Crostolo]] ad [[Albinea]], a Rivaltella e a Calerno; delle Stazioni all'aperto di Pratissolo, cui seguono in ordine di tempo le vestigia di armi ed utensili scoperti nella Tana delle Mussina, le reliquie sepolcrali di S. Ilario e di S. Polo, i pozzi sepolcrali di Servirola di S. Polo e di Castagneto e la necropoli di [[Pietra di Bismantova|Bismantova]], appartenenti alle più recenti età del bronzo e del ferro.
In età medievale l'Appennino vide la costruzione di numerosi castelli. Ciò si deve principalmente alla potenza dei Canossa, le cui enormi ricchezze accumulate permisero al conte Bonifacio con la moglie Beatrice di costruire o ampliare fortezze e castelli e di impiegare somme ingenti in preziose opere d'oreficeria e cesello.
Anche la contessa Matilde promosse la costruzione di numerose chiese ed oratori nel reggiano, nell'Appennino Modenese, in Toscana nel Mantovano. Fece numerose donazioni ad abbazie e monasteri, ed eresse fortificazioni di molti paesi in piano e in montagna. In particolare abbellì due dei castelli appenninici da lei prediletti, quello di [[Castello di Canossa|Canossa]] e [[Castello di Carpineti|Carpineti]].
=== Architettura ===
==== Architetture religiose ====
[[File:Oratorio beleo.jpg|thumb|oratorio di Beleo ([[Casina]])]]
[[File:Bifora beleo.jpg|thumb|particolare bifora]]
Le chiese spesso sono di origine e impianto altomedievale, modificate nel corso dei secoli.
Solitamente sono piccole, a pianta rettangolare, ad una o tre navate ed abside, orientate con la facciata a ponente.
Ad esempio la chiesa di Sant'Apollonio di Canossa è a tre navate con cripta sotto al presbiterio rialzato alla quale si scende per due scalette laterali.
Le navate sono divise da colonne semplici, o polistile nelle costruzioni più avanzate, per sostenere le [[volta a crociera|crociere]], oppure le coperture a [[capriata|capriate]] o gli impalcati dipinti.
La porta principale, sempre archivoltata, è priva per lo più di [[nartece]]. Nelle chiese più antiche manca lo strombo e l'[[archivolto]] è ornato di semplice bassorilievo: gli stipiti sono lisci e nel [[Timpano (architettura)|timpano]] non è alcuna scultura. In altre più elaborate vi è il portale strombato con colonnette e capitelli scolpiti o il timpano con bassorilievi allegorici.
La porta secondaria, sempre sulla parete di mezzogiorno, architravata o archivoltata, è spesso ornata di fiorami e figure simboliche a bassorilievo, cornici, colonne e capitelli.
Il rosone sulla facciata è ridotto alle dimensioni di un finestrino e può essere rotondo o lobato a semplice contorno. Gli archetti di coronamento, in un sol pezzo, sorretti da mensoline, girano sotto il tetto tutto attorno all'edificio impostandosi su lesene che scendono sullo zoccolo: sopra gli archetti spesso è una serie di conci sega o a dente. Le finestre sono a feritoia semplicemente o doppiamente strombate o bifore con archivolti scolpiti; la torre, quando esiste, è a sezione quadrata staccata dalla chiesa in posizione variabile o talvolta è costituita da un sopraelevamento del muro sulla destra della facciata.
II materiale usato in queste chiese è tratto sempre da cave locali, è la pietra [[arenaria]] squadrata (lapis quadratus) e nelle costruzioni matildiche l'arenaria di Canossa; i conci sono sempre tagliati esattamente parallelepipedi e posti in opera con poca calce.
==== Castelli ====
{{vedi anche|Castelli della provincia di Reggio Emilia}}
Il castello assume grande importanza; spesso difeso da più ordini di mura merlate (di solito tre) munito di torri e [[rivellino|rivellini]]. Porte e postierle mettono in comunicazione i primi recinti col più interno più alto, ove è l'abitazione del signore, composta di locali angusti e scarsamente illuminati da feritoie che si aprono in muri di grande spessore.
Nel recinto interno si trova il cortile e, in un angolo, si può trovare la gran torre o [[cassero (architettura)|cassero]], ultima difesa del castello (come a [[Castello delle Carpinete|Carpineti]], [[Castello di Canossa|Canossa]], Dinazzano); a volte sul cortile si apre anche una piccola chiesa ad uso del castellano (Carpineti).
Al cortile interno si sale per un sentiero percorribile da animali, al coperto dagli eventuali colpi dei nemici; giunti nel cortile vi sono abbeveratoi per cavalli in pietra, piantati nel terreno ([[Castello di Canossa]]).
Numerose piccole torri per le vedette (guardiole) sono sparse sulle mura. Nelle basi delle torri principali si trovano buie e strette prigioni (Canossa, Carpineti). Il materiale usato per queste costruzioni è il [[calcare]] da taglio; i muri hanno spessore grande, sono tutti pieni, con largo [[barbacane]] e solidamente piantati nella roccia.
==== Architettura civile ====
Di architettura civile medievale si trovano avanzi nei borghi d'alta montagna e di solito lontano dalle strade carrozzabili. La forma della casa medioevale è caratteristica perché formata di soli piano terreno e primo piano, con muri di grande spessore, con finestre piccole quadrate, con l'orditura del tetto formato di grosse travi che sostengono il pesante coperto di lastre calcari. I solai sono di tavolato su travi e al piano superiore si accede mediante scala esterna in pietra, coperta o no, che immette in un terrazzo, sempre coperto, sul quale si apre la cucina.
==== Casa torre ====
[[File:Carpineti casa torre 05.jpg|thumb|Casa a torre]]
La [[casa torre]] costituiva, oltre che ricovero, luogo di difesa da banditi e da affamati durante le carestie, motivo per cui molte case, facenti già parte di un [[manso]] o [[podere]] di una corte, erano munite di torre, sempre quadrata, specie di fortilizio, ove si custodivano i viveri e tutto ciò che era necessario difendere. Di queste [[Casa torre|case torri]], da alcuni anche chiamate torri-colombarie, abbiamo molti esempi in queste montagne e uno cospicuo nel borgo medioevale di [[Cerezzole]].
Questo piccolo agglomerato di case, è anche caratteristico per la strada che l'attraversa (perfettamente orientata est-sud) per le sue case col terrazzo, per il tipo di forno pensile o sostenuto da rozzo pilastro.
Un pittoresco cavalcavia si trova tuttora nel borgo di Rossena e nel mulino di Ligonchio si riconosce una tipica costruzione medievale
=== Scultura ===
La scultura non serve che di decorazione all'architettura e la troviamo quasi esclusivamente nelle chiese. I capitelli di forma cubica o a calice, sono a foggia varia: spesso i fogliami sporgenti agli angoli fan ricordare i capitelli corinzi. Animali simbolici misti a fiori, uccelli fantastici, figure che lontanamente rassomigliano all'umana (Castellarano, S. Vitale), sono i soggetti che comunemente s'incontrano nei capitelli più antichi dei quali son formati di semplici volute ioniche (S. Apollonio).
Notevoli sono i capitelli della chiesa di Santa Maria di Toano, uno dei quali porta scolpite ad alto rilievo figure di uomini a cavallo ed in atteggiamenti diversi.
La colonna è liscia, rastremata, a volte a sezione poligonale (Castellarano) e finita per lo più da base attica.
I bassorilievi sono frequentissimi e adornano gli archivolti e i timpani delle porte. I più antichi sono ad opera schiacciata (Castellarano), altri sono rilevati e rappresentano semplici motivi di palmette e fiorami, o scene religiose mitiche, o mostri contorti incorniciati in fettucce ricorrenti tutto torno le formelle (Bibbiano, Quattro Castella).
La figura umana è rara (Toano, Quattro Castella, S. Vitale) e spesso piuttosto goffa.
Il materiale usato è l'[[arenaria]] locale; più tardi troviamo il [[marmo]] di Verona e di Carrara.
''(parte dell'articolo riprende e rielabora la "Guida dell'Appennino Reggiano" del [[Club Alpino Italiano]] ed. 1930)''
== Turismo ==
Il turismo dispone di un largo potenziale, tuttora solo in parte sfruttato.
Nel periodo estivo, l'Appennino è di forte richiamo per l'[[escursionismo]]. La rete dei sentieri si estende tra cime che superano i 2.000 m su un territorio intatto dal punto di vista naturale e protetto dalla presenza del [[Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano]].
Di forte attrazione anche raccolta di [[Porcino|funghi]], [[castagne]], [[mirtilli]], [[lamponi]] e prodotti del sottobosco, regolata da tesserini-permesso.<ref>{{cita testo|url=http://www.comunita-montana.re.it/index.php?module=subjects&func=viewpage&pageid=98|titolo=:: Comunità Montana dell'Appennino Reggiano ::.. :<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090726235501/http://www.comunita-montana.re.it/index.php?module=subjects&func=viewpage&pageid=98 }}</ref>
In inverno, diverse stazioni sono attrezzate per gli sport invernali, tra cui [[sci alpino]] e [[sci di fondo]]. [[Cerreto Laghi]] è sicuramente uno dei comprensori più importanti a livello regionale. È dotato di 11 piste da discesa, 4 impianti di risalita, 2 piste da fondo<ref>{{cita testo|url=http://www.cerretolaghi.net/|titolo=Cerreto Laghi - Passo del Cerreto<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref> e palaghiaccio<ref>{{Cita web |url=http://www.palaghiacciocerreto.it/ |titolo=:: Palaghiaccio Cerreto Laghi ::<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=8 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120503212638/http://www.palaghiacciocerreto.it/ |urlmorto=sì }}</ref>. Altre stazioni sono [[Ventasso Laghi]], [[Pratizzano]] e [[Febbio]].
=== Sentieri e rifugi ===
La [[provincia di Reggio Emilia]] dispone di una estesa rete si sentieri (circa 1250 km<ref>{{Cita web|url=https://www.reggioemiliawelcome.it/it/scopri-il-territorio/itinerari-e-visite/itinerari-storici-culturali/da-non-perdere/copy3_of_viaggio-nei-dintorni|titolo=Le Terre matildiche e l'Appennino Reggiano|accesso=27 febbraio 2024|urlmorto=no}}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.caireggioemilia.it/ilcusna_file/CUSNA%202011-2.pdf |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>) sviluppata prevalentemente nella zona montuosa e collinare dell'Appennino. La rete sentieristica è contrassegnata dalla segnaletica [[Club Alpino Italiano|CAI]] di colore rosso-bianco, e la numerazione è contraddistinta da un numero dispari a tre cifre che inizia con 6, ad esempio n.615 (i numeri pari si trovano sul versante toscano). Il crinale appenninico, e i passi [[Passo della Pradarena|Pradarena]], [[passo del Cerreto|Cerreto]] e [[passo del Lagastrello|Lagastrello]], sono attraversati dal sentiero 00 [[Grande Escursione Appenninica]] ([[Sentiero Europeo E1]]).
Tre sentieri tematici attraversano l'Appennino reggiano:<ref>{{Cita web |url=http://www.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=701&IDSezione=4056&ID=84656 |titolo=Provincia di Reggio Emilia |accesso=12 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120126030553/http://www.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=701&IDSezione=4056&ID=84656 |urlmorto=sì }}</ref>
* '''Sentiero Spallanzani''' (130 km). Ripercorre i luoghi visitati e descritti da [[Lazzaro Spallanzani]], celebre scienziato scandianese del 1700. Partendo da [[Reggio Emilia]] (58 m, dai [[musei civici intitolati al naturalista]], nel centro cittadino), conduce a [[San Pellegrino in Alpe]] (1524 m), attraversando tutte le fasce di vegetazione dell'Appennino e i luoghi più importanti dal punto di vista naturalistico. Il sentiero si svolge in otto tappe e non presenta particolari difficoltà tecniche.<ref>{{cita testo|url=http://www.caiscandiano.it/sentierospallanz.html|titolo=Sentiero Spallanzani|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140810112208/http://www.caiscandiano.it/sentierospallanz.html }}</ref>
* '''Sentiero dei Ducati''' (82.3 km). È un sentiero transappenninico che collega la collina reggiana ([[Quattro Castella]] 160 m) con la costa tirrenica ([[Luni]] 20 m). L'itinerario, che trae origine dagli antichi confini ducali che fino al [[Plebisciti risorgimentali|1848]] dividevano borgate e vallate tra loro adiacenti, si snoda nella [[Val d'Enza]] attraverso il [[passo del Lagastrello]]. È generalmente diviso in undici tappe (sette nell'Appennino reggiano) e presenta alcune varianti.<ref>{{cita testo|url=http://www.appenninoreggiano.it/Database/iat/iat.nsf/sottocatcomuni/0DD98140B73E85FFC125702B0032E684?OpenDocument&com=C.%20Montana|titolo=Sentiero dei Ducati|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060301215045/http://www.appenninoreggiano.it/Database/iat/iat.nsf/sottocatcomuni/0DD98140B73E85FFC125702B0032E684?OpenDocument&com=C.%20Montana& }}</ref>
* '''Sentiero Matilde''' (circa 80 km). Ripercorre i luoghi della [[Matilde di Canossa|Gran Contessa Matilde]] da [[Canossa]] (219 m) fino a [[San Pellegrino in Alpe]] (1524 m) sul crinale Tosco-emiliano. Il sentiero è diviso in sette tappe, di cui cinque nell'Appenino reggiano.<ref>{{cita testo|url=http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=792&IDSezione=5356|titolo=Sentiero Matilde|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121211104652/http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=792&IDSezione=5356 }}</ref>
Le sezioni [[Club Alpino Italiano|CAI]] di [[Reggio Emilia]] e [[Castelnuovo Monti]] provvedono alla manutenzione periodica di oltre 620 km di sentieri,<ref>{{cita testo|url=http://www.caiemiliaromagna.org/index.php?id=9|titolo=Club Alpino Italiano}}</ref> garantendone la percorribilità a piedi. La [[Provincia di Reggio Emilia]] provvede alla manutenzione periodica dei sentieri Matilde e Ducati; altri Enti, come il [[Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano]], la [[Comunità Montana dell'Appennino Reggiano]] e i Comuni si occupano della restante parte. Al momento esistono tre pubblicazioni che descrivono dettagliatamente i tre itinerari.
Diversi i rifugi e bivacchi sono situati sui sentieri d'alta montagna:
* ''Rifugio Cesare Battisti'', situato presso il Passo di Lama Lite, nell'alta valle dell'[[Ozola]] sulle pendici del [[Monte Cusna]].<ref>{{cita testo|url=http://www.rifugiobattisti.it/|titolo=Rifugio Battisti}}</ref>
* ''Rifugio Bargetana'', situato ai piedi del [[Monte Prado]].<ref>{{cita testo|url=http://www.rifugiobargetana.it/|titolo=Rifugio Bargetana}}</ref>
* ''Rifugio Segheria'', presso l'Abetina Reale.<ref>{{cita testo|url=http://www.rifugiosegheria.it/|titolo=Rifugio Segheria dell'Abetina Reale}}</ref>
* ''Rifugio S. Leonardo'', posto nell'alta valle del [[Dolo (fiume)|Dolo]].<ref>{{cita testo|url=http://www.rifugiosanleonardo.it/|titolo=Ospitale S. Leonardo al Dolo}}</ref>
* ''Rifugio Monte Orsaro'', verso il Passo Cisa, tra i monti [[Monte Cusna|Cusna]], Cisa e Prampa.<ref>{{Cita web |url=http://www.rifugiomonteorsaro.it/index.html |titolo=Rifugio Monte Orsaro |accesso=13 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110204191019/http://www.rifugiomonteorsaro.it/index.html |urlmorto=sì }}</ref>
* ''Rifugio Paolo Consiglio'', nel vallone del Rio Pascolo, presso l'[[Alpe di Succiso]].<ref>{{Cita web |url=http://www.rifugiappennino.it/?q=node%2F238 |titolo=Rifugio Paolo Consiglio |accesso=3 dicembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160314053009/http://www.rifugiappennino.it/?q=node%2F238 |urlmorto=sì }}</ref>
* ''Rifugio Città di Sarzana'', presso il Lago di Monte Acuto.<ref>{{cita testo|url=http://www.rifugiosarzana.it/|titolo=Rifugio Città di Sarzana}}</ref>
* ''Rifugio Rio Re'', nella valle del Rio Re tra passo Pradarena e val d'[[Ozola]].<ref>{{cita testo|url=http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=792&IDSezione=4768&ID=91652|titolo=Rifugio Rio Re|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304190239/http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=792&IDSezione=4768&ID=91652 }}</ref>
* ''Rifugio Carpe Diem'', situato al [[Passo della Pradarena|Passo Pradarena]].<ref>{{cita testo|url=http://www.albergocarpediem.com/|titolo=Rifugio Carpe Diem}}</ref>
* ''Rifugio Pratizzano'', in località [[Pratizzano]] ai piedi del [[Monte Ventasso]].<ref>{{cita testo|url=http://www.nordicwalkingappennino.it/rifugio_pratizzano.html|titolo=Rifugio Pratizzano<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121011231840/http://www.nordicwalkingappennino.it/rifugio_pratizzano.html }}</ref>
* ''Bivacco S. Maria Maddalena'', presso l'Oratorio di S. Maria Maddalena sul [[Monte Ventasso]].<ref>{{cita testo|url=http://rifugiebivacchi.cailugo.it/Inside.cfm?area=RIFUGIEBIVACCHI&sezione=RICERCA&cod=2190&mod=view|titolo=Bivacco S. Maria Maddalena}}</ref>
* ''Bivacco Rosario'', nel Vallone dell'Inferno sulle pendici del [[Monte La Nuda (Appennino reggiano)|Monte La Nuda]].<ref>{{Cita web |url=http://www.rifugiappennino.it/?q=node%2F275 |titolo=Bivacco Rosario |accesso=3 dicembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140413155728/http://www.rifugiappennino.it/?q=node%2F275 |urlmorto=sì }}</ref>
* ''Bivacco Ghiaccioni'', nella valle del Torrente Liocca, tra il [[Alpe di Succiso|passo di Pietratagliata]] e Succiso.<ref>{{cita testo|url=http://www.caibismantova.it/joomla/bivacco-ghiaccioni.html|titolo=Bivacco Ghiaccioni - www.caibismantova.it<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
L'Appennino reggiano è attraversato dalla Grande Ippovia dell'Appennino dell'Emilia-Romagna.<ref>{{cita testo|url=http://www.grandeippovia.it/default.asp?s=58&o=8&c=0|titolo=Grande Ippovia<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
=== Vie Ferrate ===
nell'Appennino Reggiano sono presenti vie ferrate e sentieri attrezzati<ref>{{Cita news|lingua=it|url=https://www.ferrate365.it/italia/reggio-emilia/|titolo=Scopri le 6 Vie Ferrate a Reggio Emilia {{!}} Ferrate365|pubblicazione=Ferrate365|data=28 luglio 2018|accesso=4 ottobre 2018}}</ref> con diversi gradi di difficoltà:
* Ferrata degli Alpini alla [[Pietra di Bismantova]] a [[Castelnovo ne' Monti|Castelnovo nè Monti]],
* Ferrata Ovest o dell'Ultimo Sole alla [[Pietra di Bismantova]] a [[Castelnovo ne' Monti|Castelnovo nè Monti]],
* Ferrata Balze del Malpasso a [[Quara]] di [[Toano]],
* Ferrata Barranco del Dolo a [[Civago]],
* Ferrata del Monte Penna a [[Civago]],
* Sentiero Attrezzato dei Groppi di Camporaghena tra il [[Passo del Cerreto]] e il [[Passo del Lagastrello]],
* Sentiero Attrezzato del Monte Gendarme nei pressi del [[Passo del Cerreto]].
== Economia ==
L'agricoltura rimane il principale settore economico dell'Appennino reggiano. Il [[Parmigiano Reggiano]] è sicuramente il prodotto più rilevante e la produzione dell'Appennino è contraddistinta da un elevato standard di qualità.<ref>{{cita testo|url=http://www.parcoappennino.it/it/sapori.parmigiano.reggiano.php|titolo=Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100413080030/http://www.parcoappennino.it/it/sapori.parmigiano.reggiano.php }}</ref> Molto radicato è anche l'allevamento di [[ovini]], anche se la produzione di [[pecorino]] è limitata al mercato locale anche se un tempo rappresentava circa la metà dell'economia di sussistenza. Oggi si produce il [[Pecorino dell'Appennino Reggiano]], tutelato e promosso dal Consorzio Conva, in alcune aziende autorizzate ([[Ramiseto|Succiso]], Faieto, Villa Minozzo). Importante anche la produzione di [[cereali]], tra cui, di recente, la riscoperta del [[farro]].
Limitata è la presenza industriale. A partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]], lo sviluppo industriale nella pianura ha causato un forte spopolamento della montagna. Il boom dell'industria della [[piastrella]] nel vicino distretto di [[Sassuolo]], portò alla nascita di fabbriche anche nella collinare, localizzate a [[Castellarano|Roteglia]] e [[Viano]], e a [[Toano|Fora di Cavola]]. Quest'ultima è di fatto l'unica zona industriale dell'Appennino Reggiano.
== Accessibilità ==
=== Auto ===
L'Appennino reggiano non è attraversato da nessuna autostrada o ferrovia (la ferrovia regionale Reggio - Ciano termina in comune di Canossa). Sul versante emiliano, gli svincoli autostradali più vicini sono [[Reggio Emilia]] e [[Campegine]] sull'[[Autostrada A1 (Italia)|A1]], sul versante tirrenico [[Aulla]] ([[Autostrada A15 (Italia)|Autostrada A15]]).
Diverse strade provinciali, per la quasi totalità devastate e originarie degli anni 30, permettono il collegamento con la pianura. L'asse stradale principale è costituito dalla [[Strada statale 63 del Valico del Cerreto|strada SP63R del Valico del Cerreto]], che congiunge [[Reggio Emilia]] a [[Castelnovo Monti]] e alle provincie di [[provincia di Massa|Massa]] e [[provincia della Spezia|La Spezia]]. La strada, posta in posizione centrale rispetto alla [[provincia di Reggio Emilia]], collega vari centri dell'Appennino, tra cui [[Vezzano sul Crostolo]], [[Casina]], [[Busana]] e [[Collagna]]. Il [[passo del Cerreto]] (1.261 m) è il principale valico tra l'Appennino reggiano e il versante tirrenico. Dista circa 70 km da [[Reggio Emilia]] e 50 km da [[La Spezia]]. Altri valichi sono il [[Passo della Pradarena|Passo Pradarena]] (1.579 m) e il [[Passo del Lagastrello]] (1.200 m).
Il sistema stradale dell'Appennino reggiano è organizzato su altre due dorsali nord-sud tra pianura e montagna: la fondovalle [[Enza]] a ovest e la fondovalle [[Secchia]] a est. Entrambe si congiungono alla [[Strada statale 63 del Valico del Cerreto|strada SP63R del Valico del Cerreto]] nei pressi di [[Castelnovo Monti]] lasciando isolato il crinale, particolarmente selvaggio e difficile da raggiungere. Nella fascia collinare, la strada Pedemontana (numerazione SP467R, SP37, SP21 e SP23) funge da congiunzione est-ovest tra queste tre strade.
L'asse stradale della [[Val d'Enza]] è costituito dalla strada provinciale SP513R che congiunge [[Castelnovo Monti]] con [[San Polo d'Enza]] (SP23) attraverso [[Vetto]] e [[Canossa]]. La fondovalle [[Secchia]] (SP486R, SP19 e SP9) si innesta alla strada Pedemontana (SP467R) nei pressi di [[Sassuolo]] e raggiunge [[Castelnovo Monti]] attraversando i comuni di [[Castellarano]], [[Toano]] e [[Villa Minozzo]].
Ulteriore collegamento pianura-montagna è la fondovalle [[Tresinaro]] (SP7) che collega [[Scandiano]], [[Viano]], [[Baiso]], [[Carpineti]] e la [[Strada statale 63 del Valico del Cerreto|strada SP63R del Valico del Cerreto]].
=== Autobus ===
Il trasporto pubblico tramite autobus di linea è gestito da [[Società Emiliana Trasporti Autofiloviari|SETA S.p.A.]]
[[File:PARTENZA PISTE resized.jpg|thumb|La stazione sciistica di [[Cerreto Laghi]].]]
[[File:Parmigiano Reggiano Modena.JPG|thumb|left|Il [[Parmigiano Reggiano]].]]
[[File:Pecorino Reggiano.jpg|thumb|center|Il Pecorino dell'Appennino Reggiano.]]
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Appennino reggiano}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.parcoappennino.it/|titolo=Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano}}
* {{cita web | url = http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it/ | titolo = Turismo Provincia di Reggio Emilia | accesso = 13 febbraio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110303013718/http://reggioemiliaturismo.provincia.re.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.appenninoreggiano.it/|titolo=Turismo Appennino reggiano}}
* {{cita web |url=http://www.comunita-montana.re.it |titolo=Comunità Montana dell'Appennino Reggiano |accesso=8 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110902041037/http://www.comunita-montana.re.it/ |urlmorto=sì }}
* {{cita web|url=http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it/sentieriweb_swm/|titolo=Sentieri Emilia-Romagna}}
{{portale|Emilia}}
[[Categoria:Gruppi montuosi dell'Emilia-Romagna]]
[[Categoria:Appennino tosco-emiliano]]
[[Categoria:Appennino reggiano| ]]
[[Categoria:Territori dell'Emilia-Romagna]]
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