Savoca: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|
|Didascalia = Panorama di Savoca (quartiere Borgo)
|Bandiera = Savoca-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Savoca-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Messina
|Amministratore locale = Massimo Stracuzzi
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 7-10-2020
|Data istituzione = [[1139]]<ref>Carmelo Ucchino, Le Valli d'Agrò, di Savoca e di Pagliara. Ed. Antonello da Messina. 2008.Pag.67</ref>
|
|Note superficie = {{cita web|url=http://www.istat.it/it/archivio/82599|titolo=Dati Istat 2011|accesso=22 maggio 2014}}
|
|
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 1144
|Nome abitanti = savocesi
|Patrono = [[santa Lucia]]
|Festivo = 13 dicembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Savoca (province of Messina, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Savoca all'interno della città metropolitana di Messina
}}
'''Savoca''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[ˈsavoka]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=10602&r=388|titolo=Dizionario di ortografia e pronunzia su Rai.it|accesso=19 dicembre 2017|dataarchivio=22 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171222052607/http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=10602&r=388|urlmorto=sì}}</ref>, ''Sàvuca'' in [[lingua siciliana|siciliano]]<ref>{{cita libro|Renzo |Ambrogio|Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni|2004|Istituto geografico De Agostini}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Messina]] in [[Sicilia]].
Sorge su un colle bivertice roccioso prospiciente il [[Mar Ionio|litorale ionico]] e conserva vestigia di origine medievale, [[Rinascimento siciliano|rinascimentale]] e [[Barocco siciliano|barocca]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il comune di Savoca ha un'estensione di circa 8 km². L'abitato è costituito da un [[centro storico]] e da tante frazioni più o meno piccole immerse nella campagna. La vegetazione presente è quella tipicamente mediterranea: nelle zone pianeggianti ci sono dei rigogliosi agrumeti, mentre nelle zone collinari sono presenti vasti vigneti ed uliveti.
Il capoluogo comunale si trova a 303 metri [[s.l.m.]], conta circa cento abitanti ed è costituito da un borgo medioevale ormai scarsamente popolato. La maggior parte della popolazione abita le frazioni di Rina (498 abitanti), San Francesco di Paola (407 abitanti) e Contura, che si trovano nei pressi della [[Agrò (torrente)|Fiumara d'Agrò]] nell'[[Valle d'Agrò|omonima valle]]. Le altre frazioni sono: Scorsonello, Cucco, Màllina, Ròmissa, Mancusa, Mortilla, Botte, Rogani e Cantidàti Superiore; ormai del tutto spopolate ed abbandonate sono le frazioni di Barone, Cannùli, Malèrba e Rapone.
[[File:Veduta di Limina.jpg|miniatura|sinistra|Veduta di Savoca, [[Josiah Wood Whymper]] (incisore, 1813-1903) (da un disegno di [[Harry Fenn]]) [[1878]]. L'incisione indica erroneamente il toponimo di [[Limina]] ma si tratta di un evidente refuso]]
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Savoca}}
La storia della cittadina di Savoca affonda le sue radici all'epoca della [[Sicilia romana]], quando, secondo alcuni storici, fu fondato il primo nucleo dell'attuale centro storico. Il sito venne frequentato in [[Sicilia bizantina|epoca bizantina]] e successivamente venne valorizzato durante l'[[Emirato di Sicilia (948-1091)|Emirato di Sicilia]], a partire dal [[IX secolo]].
Fu però nel [[XII secolo]], con l'istituzione del [[Regno di Sicilia]], che la cittadina collinare assurse a centro principale della [[Valle d'Agrò]] e della riviera ionica siciliana compresa tra [[Messina]] e il [[Fiume Alcantara]] (insieme a [[Taormina]]), acquistando il prestigio che le consentì di raggiungere tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVIII secolo]] un notevole sviluppo politico, religioso, economico e culturale.
Nel [[XIX secolo]] iniziò la decadenza; lo spopolamento, dovuto alla migrazione degli abitanti verso i centri rivieraschi o fuori dalla [[Sicilia (isola)|Sicilia]], mise in serio pericolo la sopravvivenza di Savoca, che ad opera del [[regime fascista]] perse la sua autonomia comunale nel [[1929]] con l'aggregazione a [[Santa Teresa di Riva]], riconquistandola solo nel [[1948]]. Solo negli ultimi 45 anni, questa decadenza sembra essersi arrestata, grazie al turismo.
Ad oggi, Savoca è una città d'arte, inserita nel circuito dei [[Borghi più belli d'Italia]].
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 settembre 2001.
{{citazione|Di azzurro, all'[[Aquila (araldica)|aquila]] di nero, allumata e linguata di rosso, rostrata e armata d'oro, con la testa rivolta, alzata [[in sbarra]] e sormontata dalla [[corona all'antica]] di cinque punte di nero, alzata in sbarra. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo di giallo.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Savoca prospetto Chiesa Madre.JPG|miniatura|[[Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta|Chiesa matrice]] ([[XII secolo]])]]
[[File:Savoca Chiesa San Michele.jpg|miniatura|[[Chiesa di San Michele (Savoca)|Chiesa di San Michele]] (secolo XIII)]]
[[File:Savoca St Nicolo.jpg|miniatura|[[Chiesa di San Nicolò (Savoca)|Chiesa di San Nicolò]] (secolo XIII), contenente la statua argentea di Santa Lucia]]
[[File:Chiesa Immacolata Filarmonico.JPG|miniatura|Chiesa dell'Immacolata del [[1621]], oggi Centro Filarmonico]]
Nel centro storico di Savoca sorgevano anticamente 17 chiese, molte delle quali sono ancora esistenti.
* [[Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta]], è la [[Chiesa madre|chiesa matrice]] di Savoca ed è un [[monumento nazionale italiano]] dal [[1910]]. Edificata nel [[1130]]<ref>Annamaria Brancato, L'orologio antiorario della Cattedrale di Savoca, Armando Siciliano Editore, Messina, 2016, p. 22.</ref> su una preesistente struttura, presenta una facciata a doppio spiovente con un portale centrale, di impostazione [[Rinascimento siciliano|rinascimentale]], spinto verso l'alto da paraste laterali che guidano lo sguardo verso il rosone in pietra lavica a cinque bracci. L'antico edificio sacro è affiancato da un campanile [[XVI secolo|cinquecentesco]] su cui ha funzionato, fino alla fine del [[XIX secolo]], un grande e raro orologio — unico presente in Sicilia e, più in generale, nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno italiano]] — la cui unica lancetta ruotava in senso antiorario, seguendo il sistema dell'[[ora italica]]<ref>Annamaria Brancato, ''L'orologio antiorario della Cattedrale di Savoca'', Armando Siciliano Editore, Messina, 2016.</ref>. Nella [[cripta]] sotterranea della chiesa è visitabile il ''[[putridarium]]'' ove, nei secoli passati, si procedeva alla [[mummificazione]] delle salme dei notabili del paese che trovavano definitiva collocazione nella cripta del [[Convento dei Cappuccini (Savoca)|locale convento dei Cappuccini]]. Fu sede periferica dell'[[Archimandritato del Santissimo Salvatore|archimandrita di Messina]] di cui all'interno si conserva la [[cattedra]] lignea.<ref>{{cita web|titolo= Cattedrale di Santa Maria Assunta |url= https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/10 |autore= Comune di Savoca}}</ref>
* [[Chiesa di San Michele (Savoca)|Chiesa di San Michele]], costruita attorno al [[1250]], per volere degli Archimandriti, era la chiesa del [[castello di Pentefur]]. Venne ampliata e ristrutturata nei primi decenni del [[XV secolo]] e a questo periodo risalgono i due portali esterni nel tipico stile siciliano del [[gotico chiaramontano]]. Nel [[1701]], venne di nuovo restaurata, abbellita e affrescata, seguendo lo stile del [[barocco siciliano]].<ref>{{cita web|titolo= Chiesa San Michele |sito= Comune di Savoca |url= https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/1 }}</ref>
* [[Chiesa di San Nicolò (Savoca)|Chiesa di San Nicolò]], edificata nel XIII secolo, fino a tutto il [[XVII secolo]] era riccamente adornata con affreschi in stile bizantino. L'edificio odierno presenta un'architettura settecentesca frutto di un rimaneggiamento successivo. Conserva una statua lignea di ''[[Santa Lucia da Siracusa|Santa Lucia]]'' eseguita dallo scultore [[Reginaldo D'Agostino]]. Nel [[1970]], all'esterno di questo edificio sacro vennero girate alcune celebri scene del film ''[[Il Padrino (film)|Il Padrino]]'' di [[Francis Ford Coppola]].<ref>{{cita web|url= https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/2 |titolo= Chiesa San Nicolò |sito= Comune di Savoca}}</ref>
* [[Chiesa del Calvario (Savoca)|Chiesa del Calvario]], edificata nel [[XVIII secolo]] sul luogo dove già prima dell'anno [[1000]] esisteva un eremo ove dimoravano alcuni monaci [[basiliani]] provenienti dall'abbazia della [[chiesa dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò]]. È dedicata alla Beata Vergine dei Sette Dolori e della Santa Croce. Vi hanno luogo, ogni anno, le rappresentazioni della [[Settimana Santa]].<ref>{{cita web|titolo= Eremo del Monte Calvario e Via Crucis |url= https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/9 |sito= Comune di Savoca }}</ref>
* Chiesa dell'Immacolata (oggi centro filarmonico) ubicata in via San Nicolò, tra il quartiere San Rocco e la [[Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta|chiesa madre]], venne edificata nel [[1621]] ad opera dei [[frati minori conventuali]], che avevano un convento nelle immediate vicinanze (nel sito ove sorge l'ex plesso delle scuole elementari trasformato poi in albergo). Un primo convento era stato edificato verso il [[1225]] (per volere dello stesso [[sant'Antonio di Padova]]) in Contrada Misericordia, una zona boscosa fuori dall'abitato. Successivamente, nel [[1617]], i frati si spostano nel sito in questione, proprio nel cuore del centro urbano, ove avevano acquistato una casa con annesso terreno, da don Giuseppe Trimarchi; viene edificato un nuovo convento e una nuova chiesa, in stile [[barocco siciliano]]. La chiesa, era in realtà dedicata a [[sant'Antonio da Padova]], ma il popolo, fin dalle origini, la nominava la chiesa dell'Immacolata. Fino al [[1940]] era aperta al culto, poi andò in rovina; alcune opere di pregio, come una tela dell'[[Immacolata Concezione]] (o Madonna del Parto), opera di [[Gaspare Camarda]] del 1623, vennero collocate nella vicina [[Chiesa di San Nicolò (Savoca)|chiesa di San Nicolò]], ove tuttora si ammirano. Nel [[1998]] è stata pregevolmente restaurata e adibita a Centro Filarmonico comunale, durante i lavori di restauro emersero, da sotto il pavimento, le sepolture dei frati del convento. Questa chiesa ospitava pure delle fosse comuni per l'inumazione degli abitanti del quartiere appartenenti al ceto popolare e le tombe delle facoltose famiglie locali dei Trimarchi, dei Nicòtina e dei Cacòpardo, risalenti ai primi anni del [[XVIII secolo]], abbellite da pregevoli stemmi marmorei conservati al museo comunale. Oggi, il Centro Filarmonico comunale presenta al suo interno una caratteristica struttura in legno a forma di barca (alta circa quattro metri) che ospita cinquanta posti a sedere; nel [[presbiterio]] è collocata una scala dalla quale si accede al primo piano, anch'esso molto ampio tanto da offrire altri sessanta posti.<ref>{{cita web|url= https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/11 |titolo= Centro Filarmonico "Ex Chiesa dell'Immacolata" |sito= Comune di Savoca }}</ref>
* Chiesa di [[San Rocco]], edificata nel [[1593]], ne rimangono solo le mura perimetrali e il portale in pietra, si trova nell'omonimo quartiere, un tempo densamente popolato, soprattutto dai pescatori, è ad unica navata. Nonostante le piccole dimensioni, questo sacro edificio, anticamente, era riccamente adornato con opere di pregio, poi scomparse. Inoltre, tra il XVII ed il XIX secolo, il 16 agosto di ogni anno, questa chiesa e tutto il quartiere circostante erano al centro di sontuosi festeggiamenti religiosi in onore a [[san Rocco]]. In quegli anni la festa di san Rocco era la più sontuosa delle feste savocesi dopo quella della patrona Santa Lucia.<ref name="ref_A">Santi Muscolino, ''Savoca, un forziere pieno di meraviglie'', Ed. Maggioli, [[1968]], p. 19.</ref>
* Chiesa di San Giovanni. L'esistenza della chiesa si riscontra in antichi documenti risalenti ai primi anni del [[secolo XVII]], tuttavia si ritiene che l'impianto originario sia molto più antico, secondo forma e prospettiva diverse da quelle attuali. Ad unica navata, era contigua e al servizio dell'antico Ospedale di Savoca, attivo fino al [[XIX secolo]]. Era di proprietà dell'Archimandrita e dipendeva dalla [[Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta|chiesa matrice di Savoca]]. Nei secoli passati, anche questa chiesa ed il quartiere circostante erano al centro di solenni festeggiamenti tradizionali che si svolgevano il 23 e 24 giugno in onore, appunto, di [[san Giovanni Battista]]. Agli inizi del [[XX secolo]] era già chiusa al culto e in rovina, rimanendo priva del tetto e in totale abbandono per decenni. Nel [[2015]] si è provveduto ad eseguire un intervento conservativo dell'edificio ripristinandone il tetto e, dopo la conclusione dei lavori di restauro degli interni e degli esterni, la chiesa è stata riaperta al culto il 24 giugno 2025<ref>{{cita web|titolo= Chiesa San Giovanni |url= https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/8 |sito= Comune di Savoca }}</ref>
* Chiesa di San Biagio, cappella privata di antica origine (esisteva già nel [[1633]]) la si trova fuori dal centro abitato, in mezzo a uliveti e vigneti, in contrada Iazzani. Anticamente, questa chiesa e i terreni circostanti appartenevano alla facoltosa famiglia savocese dei Nicòtina e vi avevano il diritto di patronato i sacerdoti appartenenti alle famiglie Nicita e Altadonna. Da ultimo, passò alla famiglia degli Aliberti, è stata restaurata ad opera dei nuovi proprietari ed il giorno di [[san Biagio]], il 3 febbraio di ogni anno, viene aperta al culto. Tra il [[2011]] e il [[2012]] è stata profanata da ignoti che hanno trafugato un quadro [[XVIII secolo|settecentesco]] raffigurante ''Sant'Antonio'' ed altri arredi sacri. Attualmente appartiene alla cantante lirica [[Lucia Aliberti]].
* Chiesa di Gesù e Maria, situata su un'altura a due passi dalla [[Chiesa di San Michele (Savoca)|chiesa di San Michele]] e dal Museo, nel quartiere San Michele. È di origine cinquecentesca, è ad unica navata. Rappresenta l'unica testimonianza architettonica della Confraternita di Gesù e Maria nella città di Savoca. L'interno presenta uno stile barocco. Secondo antichi documenti risalenti al [[1624]], per alcuni anni, questa chiesa sostituì la vicinissima chiesa di San Michele, la quale era chiusa perché inagibile, per la celebrazione dei riti religiosi. Fino alla fine del [[XIX secolo]] era aperta al culto. Nel [[1950]], essendo l'edificio ormai in rovina, venne asportato l'altare maggiore, che venne collocato nella [[Chiesa della Sacra Famiglia (Santa Teresa di Riva)|chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia]] in [[Santa Teresa di Riva]], ove si ammira. Sotto il pavimento di questo edificio sacro si scorgono le cripte destinate a raccogliere i resti dei savocesi appartenenti al ceto popolare, non essendo leggibili lapidi ed iscrizioni che possano rimandare alla presenza di personaggi blasonati. Di questa chiesa restano solo le mura perimetrali adornate all'interno da preziosi fregi ed il prezioso portale in pietra.<ref>{{cita web|url= https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/12 |titolo= Chiesa di Gesù e Maria |sito= Comune di Savoca }}</ref>
* Chiesa di Santa Lucia, edificata nel [[XV secolo]] dai frati [[Domenicani]], era annessa al loro convento (venticinquesima istituzione dell'ordine nel [[Regno di Sicilia]] fondata nel [[1492]]<ref name="ReferenceJL370">{{cita libro|p= 370 |autore= Juan Lopez |titolo= Quinta parte dell'Istoria di San Domenico, e del suo Ordine de' Predicatori |url= https://books.google.it/books?id=ztt1qsJEHFsC |editore= Stamperia di Iacopo Mattei |città= Messina |anno= 1652 }}</ref>) e prospettava su piazza Santa Lucia, l'odierna piazza Municipio. Più volte abbellita venne resa grande e sontuosa. A navata unica, era dotata al suo interno di ben nove altari, cinque sepolture gentilizie e delle nicchie sotterranee per l'esposizione dei cadaveri mummificati. Sorgeva ove oggi si trova il palazzo municipale, crollò nel gennaio [[1880]] a causa di una poderosa frana. Si salvarono soltanto poche reliquie: la preziosissima statua argentea di ''[[Santa Lucia da Siracusa|Santa Lucia]]'', del [[1666]]; un quadro seicentesco raffigurante la ''Madonna del Parto''; un pregevole mezzo busto marmoreo di ''Santa Lucia'' risalente al [[XV secolo]]. Queste opere sono conservate presso la [[Chiesa di San Nicolò (Savoca)|chiesa di San Nicolò]].
* Chiesa di Sant'Antonio Abate, costruita verso la fine del XV secolo, ne rimangono solo poche rovine sepolte nel sito ove si trova il campo da tennis. Situata nel quartiere di Sant'Antonio, crollò anch'essa a causa della frana del [[1880]].
* Chiesa di Santa Maria di Loreto e Santa Domenica, antica chiesa di piccole dimensioni, situata nella frazione Cucco. Venne costruita verso il 1480, venendo dedicata alla [[Madonna di Loreto]]; nel [[1574]], vi fu costruito annesso il primo Convento dei [[Cappuccini]] trasferito, nel [[1603]], nell'attuale sito. Apparteneva all'[[Archimandritato del Santissimo Salvatore|Archimandrita]]. Nel [[1793]] fu donata, assieme a degli appezzamenti di terreno rurali ad essa appartenenti, siti nelle frazioni di Mancusa e [[Fautarì]], all'abate Francesco Trimarchi con l'obbligo di mantenervi il culto che venne mantenuto ininterrottamente fino agli [[anni 1990|anni novanta]] del XX secolo, oggi è chiusa al culto. Fino ai primi anni del [[XVI secolo|Seicento]] vi era custodito il quadro della ''Madonna dell'Acqua'', opera di [[Antonio di Saliba]], poi spostato nella [[Convento dei Cappuccini (Savoca)|chiesa dei Cappuccini]]. Lasciata in stato di totale abbandono, nel dicembre 2020, ha subito il crollo del tetto.
* Chiesa di San Francesco di Paola, con molta probabilità risale al [[XVIII secolo]]. Dipende dalla chiesa parrocchiale di Santa Rosalia a Rina.
* Chiesa di [[Santa Rosalia]], sorge nella frazione Rina, ha forma ottagonale ed è stata costruita nel [[1968]] sulle rovine di una preesistente chiesa edificata alcuni secoli addietro dalla facoltosa famiglia savocese dei Fleres. È attualmente [[parrocchia|chiesa parrocchiale]] delle frazioni savocesi di Rina, Contura, Mortilla e San Francesco di Paola. Da ottobre 2016, vi esercita le funzioni di parroco don Francesco Broccio.
* Chiesa di San Nicola, è ubicata nella frazione Contura, antica cappella di campagna, risale presumibilmente alla fine del [[XVII secolo]]. Dipende dalla chiesa parrocchiale di Santa Rosalia a Rina.
[[File:Savoca Convento dei Cappuccini.JPG|miniatura|Panoramica della [[Convento dei Cappuccini (Savoca)|Chiesa e del Convento dei Cappuccini (1603)]].]]
* [[Convento dei Cappuccini (Savoca)|Il convento dei Cappuccini e la cripta (XVII secolo)]], i frati cappuccini, fondarono nel [[1574]], il loro primo convento, edificandolo su un terreno donato dal sacerdote don Giovanni Coglituri; era dedicato a [[sant'Anna]]. Si trovava a una certa distanza dal centro abitato, in località Cucco-Santa Domenica. Ai primi del [[XVII secolo|Seicento]], però, questo sito dovette essere abbandonato, poiché estremamente soggetto a frane, si optò per un luogo più sicuro e più vicino al centro abitato. L'odierno convento venne edificato tra il [[1603]] ed il [[1614]]. Al pari di quello dei [[domenicani]], tra il [[XVII secolo|XVII]] ed il [[XIX secolo]], ebbe grande rilevanza culturale nell'ambito della società savocese, costituendo il punto di riferimento per la formazione umanistica, scientifica e giuridica dei pochi privilegiati che in quegli anni avevano la possibilità di studiare. La chiesa annessa al maestoso edificio del convento, è dedicata a [[san Francesco d'Assisi]], al suo interno racchiude varie opere di grande pregio artistico e storico. La cripta dei cappuccini, realizzata agli inizi del Seicento nei sotterranei della chiesa del convento e dell'antistante piazzetta, ha un'ampiezza di 14x4,25 m; e racchiude 17 cadaveri mummificati<ref>{{cita news|url=http://www.tempostretto.it/news/studio-antropologico-studio-sulle-mummie-savoca-erano-uomini-maturi-conducevano-stile-vita-agiato.html|titolo=Studio sulle mummie di Savoca: erano uomini maturi con uno stile di vita agiato|sito=Tempostretto.it|autore=Gi. Br.|data=2 aprile 2015|accesso=19 dicembre 2017}}</ref>, oggetto di studi di un ''team'' di ricerca internazionale ("progetto mummie siciliane")<ref>{{cita web|url=http://www.eurac.edu/it/research/projects/pages/projectdetails.aspx?pid=9051|titolo=Progetto mummie siciliane|accesso=19 dicembre 2017}}</ref>.
[[File:Savoca Castello di Pentefur.JPG|miniatura|Rovine del [[Castello di Pentefur]] che dominano l'abitato di Savoca]]
=== Architetture militari ===
* [[Castello di Pentefur]], ridotto a rudere, sorge sul colle omonimo sovrastante l'abitato. Ospitò la residenza estiva dell'archimandrita di Messina. Il castello faceva sistema con numerose torri litoranee appartenenti al territorio di [[Santa Teresa di Riva]] ([[Santa Teresa di Riva#Torre di Catalmo|Torre Catalmo]], [[Santa Teresa di Riva#La torre dei Saraceni|Torre dei Saraceni]], [[Santa Teresa di Riva#La Torre del Baglio|Torre del Baglio]], [[Santa Teresa di Riva#Torre Avarna|Torre Avarna]], [[Santa Teresa di Riva#Torre Varata|Torre Varata]], Fortino di Ligoria)<ref>https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/7</ref>.
=== Altre architetture ===
[[File:Savoca Porta.jpg|miniatura|sinistra|Porta della Città, (XII secolo)]]
==== La Porta della Città (XII secolo) ====
Come precedentemente accennato, nel [[XII secolo]], a difesa della città di Savoca, venne eretta un'ampia cinta muraria dotata di due porte d'accesso, una all'estremità sud (quartiere San Giovanni) e l'altra all'estremità nord (quartiere San Michele). Di queste fortificazioni difensive, è ormai visibile soltanto la porta del quartiere San Michele. Si presenta come un arco a sesto acuto in [[pietra arenaria]], risalente al [[XII secolo]]. Fino al [[XIX secolo]] via San Michele, strada d'accesso alla porta, non era altro che una ripida scalinata scolpita nella roccia viva. Fino al [[1918]], erano ancora presenti le porte in ferro, che, nel Medioevo, venivano aperte all'alba e chiuse al tramonto. Il manufatto è stato restaurato nel [[2009]].
==== Casa medievale con finestra bifora (XV secolo) ====
[[File:Casa medievale bifora.jpg|miniatura|sinistra|Prospetto della casa medievale con la bifora (XV secolo). Sullo sfondo l'[[Etna]] innevato e fumante.]]
[[File:Bifora quattrocentesca Savoca.JPG|miniatura|Particolare della bifora (secolo XV)]]
Antica costruzione tardo medievale realizzata verso la fine del [[Secolo XV|Quattrocento]], nel corso di una fase di grande sviluppo edilizio della cittadina di Savoca; viene citata in molti antichi testi per il suo "''stile greco''"<ref>https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/4</ref>. L'edificio venne restaurato verso la fine del [[XVII secolo|Seicento]]. Mantiene ancora uno stile [[Gotico chiaramontano|Gotico siculo]], tipico della [[Sicilia]] del tardo Quattrocento; il successivo restauro del [[XVII secolo]] ha dato, altresì, al manufatto un ulteriore sapore ispanico-fiammingo. Il portale d'ingresso è ornato con gigli borbonici settecenteschi. Appartenne nei secoli scorsi alle facoltose famiglie locali dei Fleres e dei Trischitta, che forse la edificarono. Tra il [[1909]] ed il [[1927]], ospitò gli uffici municipali del comune di Savoca. Negli ultimi cento anni è appartenuto alle famiglie Rizzo e Altadonna. Il pregevole monumento venne propagandato nel [[1928]] dal [[Touring Club Italiano]]<ref>Santi Muscolino, ''Savoca, un forziere pieno di meraviglie.'' Ed. Maggioli. [[1968]].Pag.18</ref>. L'edificio è sottoposto al vincolo di tutela architettonica, si presenta in buono stato di conservazione ed appartiene alla famiglia Cantatore.
==== Antico palazzo della Curia e antico Carcere (XIV secolo) ====
[[File:Savoca antico Carcere.JPG|miniatura|sinistra|Via San Michele con rovine dell'antico carcere (secolo XIV)]]
A testimonianza dell'antico Palazzo della Curia, sito in via San Michele, addossato alle mura cittadine proprio accanto alla porta della città; rimane ben poco, solo le pietre angolari. Sul sito in questione si trova l'edificio dell'ex ufficio di collocamento, che ospita una rivendita di vino e prodotti tipici siciliani.
L'antica curia, era un edificio a tre piani, di proprietà dell'[[Archimandritato del Santissimo Salvatore]], avente valenza monumentale, edificato nel [[XIV secolo]]. Stando a quanto riferisce lo storico locale Santi Muscolino, questo edificio era caratterizzato dalla presenza, nel prospetto principale, di due archi in pietra arenaria a sesto acuto, di pregevole fattura, riconducibili allo stile [[Gotico chiaramontano|gotico-siculo chiaramontano]]<ref name="ref_A" />. Fin dalle origini ospitò al suo interno le [[Sindaci di Savoca#Le cariche di governo di Savoca tra il XII secolo ed il 1818|magistrature civili e giudiziarie della città]]. Verso la metà del Settecento risulta appartenere al cav. Verdura. Dal [[1812]] divenne proprietà della Municipalità di Savoca che continuò ad adibirlo a municipio. Dal [[1817]], oltre al municipio, divenne sede del [[Regio Giudicato]] e del carcere del [[Circondario di Savoca]]. Il 23 luglio [[1820]] venne assalito e danneggiato durante un [[Moti del 1820-1821#I moti in Sicilia|tumulto popolare]]. Il [[Terremoto del 1908]] lo lesionò irreparabilmente, tanto che dovette essere demolito. Dal [[1927]] gli uffici municipali sono ospitati nella sede attuale.
L'antico carcere della Terra di Savoca, fino al [[1795]] era ubicato nel villaggio di [[Casalvecchio Siculo|Casalvecchio]]. Quando poi questo paese si emancipò dal dominio savocese, le prigioni vennero spostate nel centro di Savoca, in un'ala dell'antico Palazzo della Curia. Del carcere rimangono miseri avanzi murari e una finestra quadrata, chiusa con una grata in ferro battuto, su cui troneggiava lo stemma dell'[[Archimandrita]], rimosso e custodito al museo locale. È ancora visibile all'interno una cisterna che serviva per l'approvvigionamento idrico di buona parte dell'abitato. Dal [[1855]], quando Savoca cessò di essere capoluogo del [[Circondario di Savoca|suo circondario]], andò in disuso. Crollò parzialmente a causa del [[Terremoto del 1908]] e non fu più ricostruito<ref name="ref_A" />.
==== Sinagoga ====
{{vedi anche|Sinagoga di Savoca}}
[[File:Sinagoga di Savoca1.jpg|miniatura|sinistra|Rovine della Sinagoga di Savoca]]
Le rovine di quella che, durante il [[Medioevo]], fu la [[sinagoga]] dei [[Comunità ebraica di Savoca|giudei di Savoca]], si trovano a pochi passi dalla [[Chiesa di San Michele (Savoca)|Chiesa di San Michele]] e dal trecentesco Palazzo della Curia (oggi ex Ufficio di Collocamento), proprio alle pendici dell'altura ove sorge il [[Castello di Pentefur]]. Non si conosce l'anno di costruzione di questo edificio, si sa solo (grazie ad antichi documenti che lo individuano con assoluta precisione "nel centro e nel migliore luogo" dell'antico abitato) che esisteva già nel [[1408]]. Fruivano di questa sinagoga gli [[ebrei]] residenti a Savoca e nei borghi e villaggi vicini. Il vetusto manufatto è in pessime condizioni di conservazione, invaso da sterpaglie e terriccio alluvionale, all'interno esiste una profonda cisterna.
Poiché detto edificio di culto sorgeva in un quartiere abitato da cristiani, perdipiù vicino a chiese ed all'edificio dove si curavano l'amministrazione e la giustizia cittadine, nel [[1470]], venne confiscato su ordine del [[Viceré di Sicilia]]; con lo stesso provvedimento si dispose che la sinagoga venisse edificata in altro luogo.
Pochi anni dopo, nel [[1492]], gli [[Storia della Sicilia ebraica|ebrei sono costretti a lasciare]] la [[Sicilia]]. La loro sinagoga divenne una civile abitazione, per secoli; nel [[XX secolo]] viene adibita a stalla, poi, dopo il crollo del tetto, è diventata un rudere a cielo aperto<ref>Santo Lombardo, ''La presenza ebraica nella Terra di Savoca e dintorni''. Ed. Comune di Savoca. [[2006]].Pag.49</ref>.
==== Palazzi nobiliari ====
{{F|centri abitati della Sicilia|agosto 2021}}
{{citazione|Presentano leggiadria gli edifici dei cittadini, ma ineguali sono le vie giusta l'indole del declive terreno<ref>[[Vito Maria Amico]], ''Lexicon topographicum Siculum'', 1757-1760</ref>.}}
Come appena accennato nel capitolo dedicato alla storia, il centro storico di Savoca pullulava di palazzotti nobiliari dotati di un certo interesse artistico e storico, degni di nota risultano:
[[File:Bar Vitelli, reso celebre da alcune scene del film Il Padrino.JPG|miniatura|Palazzo Trimarchi e Bar Vitelli, resi celebri dal film "[[Il padrino (film)|Il Padrino]]".]]
* Palazzo Trimarchi - Bar Vitelli (XVIII secolo). Antico palazzotto signorile a due elevazioni fuori terra ed un piano seminterrato adibito a cantina; presenta uno stile [[neoclassico]] siciliano ed è situato in Piazza Fossìa, nel quartiere del Borgo, vicino al Municipio. Presenta tre eleganti balconcini con mensole in pietra intagliata e due portali (sempre in pietra) finemente lavorati. Venne edificato nel [[XV secolo]] da un ramo della savocese famiglia patrizia dei Trimarchi, come loro residenza, e, sempre da questi, venne restaurato e ingrandito nel [[1773]]. Era uno dei palazzi più importanti e in vista della Savoca antica. Nel luglio [[1820]], durante i [[Moti del 1820-1821]] venne assalito durante un grave tumulto popolare<ref>Santo Lombardo. Vicende storico-amministrative del Comune di Savoca (1818-1848). Ed. Comune di Savoca. Savoca. 1998. Pag.2</ref>. Nel corso della seconda metà del [[XX secolo]], non essendo più abitato dai proprietari, il primo piano ha ospitato la scuola media di Savoca e la direzione didattica. Al piano terra di questo antico edificio si trova il piccolo bar in cui nel [[1971]] vennero girate alcune scene del film ''[[Il padrino (film)|Il padrino]]'' di [[Francis Ford Coppola]]. Il bar è ancora soprannominato "Bar Vitelli". Il primo piano del palazzo ospita una struttura alberghiera. Nel mese di aprile del 2014, Savoca e il Bar Vitelli sono stati scelti come set dello spot pubblicitario della [[Birra Moretti]], per la regia di [[Rocco Papaleo]] e con la partecipazione di [[Orso Maria Guerrini]], alcune scene dello spot sono state altresì girate nel vicino borgo di [[Forza d'Agrò]].
* Palazzo Toscano, edificato verso la fine del Seicento, è stato, fino ai primi anni del XX secolo, la dimora principale della famiglia savocese dei Toscano, che ha annoverato tra i propri appartenenti uomini politici e latifondisti. Versa in ottimo stato e conserva il pregevole portale ad arco in pietra arenaria. Ubicato tra via San Michele e via Chiesa Madre, ospita al suo interno un panificio e funge ancora da civile abitazione<ref>Giuseppe Salvadore, ''Savoca e dintorni''. Edizioni EDAS. Messina. 2018.Pag.157</ref>;
* Palazzo Crisafulli, in Via San Michele, ricostruzione del precedente.
[[File:Palazzo Scarcella Savoca.jpg|miniatura|sinistra|Quel che resta del [[Secolo XVII|seicentesco]] Palazzo Scarcella]]
[[File:Casa Trischitta 1.jpg|thumb|upright=1.3|Casa tardomedievale dei Trischitta (XV secolo)]]
* Palazzo Scarcella, del [[XVII secolo]], che, nonostante sia semi crollato, conserva ancora un elegante balconcino sorretto da tre mensole di pietra finemente lavorate. Si trova tra via San Michele e via Fontana Terra<ref>https://www.comune.savoca.me.it/savoca/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/15</ref>.
* Palazzo Cacòpardo, risalente al XVII secolo, sorge su via San Nicolò, a breve distanza dalla [[Chiesa di San Nicolò (Savoca)|omonima chiesa]]. In ottimo stato di conservazione, presenta delle pregevoli finestre bifore e archi siculo-chiaramontani.
* Casa Trischitta, antica dimora tardomedievale a due elevazioni in stile [[Gotico chiaramontano|siculo-chiaramontano]], edificata nel [[XV secolo]] dalla famiglia patrizia dei Trischitta, si trova in via Chiesa Madre a poche decine di metri dalla [[Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta|Cattedrale]]. Nonostante versi in condizioni di abbandono si erge solitaria e ancora in buone condizioni, caratteristico risulta il portale d'ingresso recante un blasone gentilizio, che sembrerebbe non appartenere ai Trischitta ma ad altra famiglia savocese. Antiche fonti d'archivio attestano la presenza di una bifora del '400 di cui oggi non vi è più traccia. Fin dal 1911 è vincolata dalla sovrintendenza ai beni artistici, culturali e ambientali<ref>Salvatore Coglitore, Savoca, Immagini nella memoria. Help Office. Santa Teresa di Riva. 2023</ref>.
'''Palazzi oggi scomparsi'''
[[File:Casa Nicotina.jpg|miniatura|Seicentesco Palazzo Nicotina sito di fronte alla [[Chiesa di San Nicolò (Savoca)|chiesa di San Nicolò e S.Lucia]]]]
* Palazzo Trischitta, sorgeva su una collinetta nel quartiere San Michele, ridotto quasi allo stato di rudere, venne demolito nel 1997 per fare posto all'edificio che ospita il museo comunale di Savoca.
* Palazzo Nicòtina, era sito, in posizione panoramica, sulla via S. Nicolò, vicino alla [[Chiesa di San Nicolò (Savoca)|chiesa parrocchiale omonima]], in piedi e in discrete condizioni fino alla metà degli [[anni 1980]] (anche se disabitato da decenni) crollò improvvisamente a causa di forti infiltrazioni di acqua piovana nelle sue strutture portanti.
* Palazzo Prestipino, situato sulla via Cappuccini, vicino al [[Chiesa di San Nicolò (Savoca)|convento omonimo]], venne demolito alla fine del [[XX secolo]].
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Savoca}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 62 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
* [[Romania]] 26 1,46%
=== Comunità ebraica ===
{{vedi anche|Comunità ebraica di Savoca}}
Fino al [[1492]], nella Terra di Savoca era presente un'importante e laboriosa comunità ebraica: se le origini della [[Storia della Sicilia ebraica|presenza ebraica]] nel territorio savocese non sono ben chiare, esistono tuttavia preziosi documenti, risalenti al [[1409]] ed al [[1470]], dai quali si evince che a Savoca, in quegli anni, dimoravano circa 250/300 [[ebrei]], ripartiti in circa 50/60 famiglie. I giudei savocesi erano soprattutto abili tessitori e tintori e non mancavano quelli dediti alla lavorazione del ferro e della [[seta]] e alla coltivazione della [[canna da zucchero]] e della [[vitis vinifera|vite]]. Il gruppo più consistente di ebrei era dislocato nel centro abitato di Savoca e in quello vicino di [[Casalvecchio Siculo|Casalvecchio]], ove esiste ancora una via del centro storico nominata "Strada della Judeca". Di tale comunità giudaica facevano parte anche persone economicamente agiate, ciò si evince dal fatto che, nel marzo [[1492]], quando venne emanato l'[[Decreto dell'Alhambra|editto di espulsione]] da parte di re [[Ferdinando II d'Aragona|Ferdinando II di Sicilia]], i notabili savocesi del tempo non si fecero scrupoli per accaparrarsi più ricchezze possibili tra quelle confiscate agli [[ebrei]]. Nel centro storico, accanto alla duecentesca [[Chiesa di San Michele (Savoca)|chiesa di San Michele]], esistono ancora i ruderi di quella che fu la [[Sinagoga di Savoca]]. Anche nella toponomastica e nei cognomi locali sono rimaste evidenti tracce di questa consistente presenza ebraica.
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:3SantaLucia2023.jpg|thumb|left|Un momento della rappresentazione storica del Martirio, Santa Lucia rimane impassibile alle tentazioni del "''virsèriu''"]]
[[File:Statua S.Lucia1666.jpg|thumb|La statua argentea di Santa Lucia realizzata da ignoto argentiere messinese nel 1666]]
[[File:SettimanaSanta2024.jpg|thumb|left|Processione del [[Venerdì santo]] a Savoca nel 2024]]
[[File:ViaCrucisSavoca1907.jpg|thumb|Processione del Venerdì Santo a Savoca in una fotografia acquerellata scattata da un fotografo statunitense nel 1907]]
==== Rappresentazione del martirio di santa Lucia ====
Il culto di Santa Lucia venne introdotto a Savoca nel [[XV secolo]], ad opera dei frati [[domenicani]] che, nel [[1456]] accanto al loro convento, eressero una monumentale chiesa (oggi scomparsa) dedicata alla [[Santa Lucia da Siracusa|vergine e martire siracusana]]. La ricorrenza liturgica cade il 13 dicembre di ogni anno e in questa data si svolgono solenni celebrazioni liturgiche precedute, già dal [[XV secolo]] e fino a qualche decennio addietro, da una importante fiera<ref>https://www.siciliainfesta.com/feste/festa_di_santa_lucia_a_savoca.htm</ref>. A causa del freddo e umido clima del mese di dicembre, la festa patronale si svolge la seconda domenica di agosto di ogni anno.
La caratteristica rappresentazione del martirio rientra a pieno titolo nelle più importanti manifestazioni della [[Sicilianismo|Cultura siciliana]]; ha origine tardo medievale (anche se con modifiche apportate nel [[XVII secolo|Seicento]]) ed è organizzata, a cura della ''Confraternita di Santa Lucia'' (fondata nel XVI secolo), seguendo ancora un antico rituale codificato poi nello statuto del [[1831]]. Santa Lucia è impersonata da una bambina savocese vestita di bianco che viene portata a spalla da un uomo e tiene fra le mani una palma d'argento, simbolo del martirio. Attorno alla bambina, che impersona Lucia, molti personaggi che cercano di tentarla. Primo fra tutti il diavolo, chiamato "''virsèriu''" impersonato da un uomo vestito interamente di rosso, che indossa un'antica e spaventosa maschera di legno (risalente al XVI secolo) e che brandisce un forcone. La bambina ha una grossa corda legata alla vita e questa corda viene tirata da altri figuranti, vestiti da soldati romani, tradizionalmente chiamati "''Giudei''"; infine all'altro capo della corda sono legati due buoi.
Compito della Lucia è compiere tre volte il giro del paese, accompagnata da tutti questi personaggi, e rimanere immobile di fronte alle tentazioni. Alla fine del percorso la processione si ferma nella piazza principale del paese, la bambina ha vinto tutte le tentazioni, il diavolo e i giudei sconfitti si disperdono per le viuzze del borgo inseguiti, di corsa, dai buoi che vengono liberati; la bambina scende dalle spalle dell'uomo che la trasportava e si inchina dinanzi al popolo, il bene ha vinto sul male. A questo punto nel paese hanno inizio i festeggiamenti che si concludono con la solenne processione di un simulacro argenteo di Santa Lucia risalente al [[1666]]<ref>{{cita web|url=https://scirokko.it/santa-lucia-savoca/|titolo=La rievocazione del martirio di Santa Lucia a Savoca|data=2016-08-10|accesso=2021-09-22}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.siciliainfesta.com/feste/festa_di_santa_lucia_a_savoca.htm|titolo=Festa di Santa Lucia a Savoca|accesso=2021-09-22}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comunesavoca.gov.it/turismo/tradizioni/|titolo=Tradizioni|sito=Comune di Savoca|accesso=2021-09-22|dataarchivio=31 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210731222712/http://www.comunesavoca.gov.it/turismo/tradizioni/|urlmorto=sì}}</ref>.
====Riti
Tra le antiche tradizioni religiose savocesi merita menzione la [[Via Crucis]] del [[Venerdì Santo]] che si snoda per le vie del centro storico. Anche questa pia tradizione è organizzata dalla Confraternita di Santa Lucia i cui confrati muovono in processione incappucciati indossando un lungo saio bianco e portando a spalla un'antica statua lignea della [[Madonna Addolorata]] adagiata sopra una varetta<ref>https://sikilynews.it/attualit/savoca-storia-e-religione-rivivono-con-la-via-crucis-nel-centro-storico/3622</ref>.
Da qualche decennio, durante la [[Settimana Santa]] ha luogo nel centro storico di Savoca anche una rappresentazione vivente che ripercorre tutte le fasi della [[Passione di Cristo]], organizzata dalla parrocchia e dal comune<ref>https://www.blogsicilia.it/messina/le-manifestazioni-per-la-settimana-santa-la-passione-di-cristo-a-savoca-video/479031/</ref>.
==
=== Istruzione ===
Nella frazione Rina, sono presenti una scuola elementare e una scuola media.
==== Musei ====
[[File:Museo di savoca.jpg|miniatura|left|Museo di Savoca, quartiere San Michele]]
Il ''museo storico ed etnoantropologico'' ubicato nel centro storico di Savoca. Vi sono riprodotti alcuni cicli del mondo contadino. È altresì possibile ascoltare testimonianze e canzoni locali che si usavano cantare durante i lavori agricoli. Viene inoltre proposta la storia locale a partire dal Medioevo con l'esposizione di manoscritti, ritratti, costumi, mappe e stemmi araldici. Una sezione tratta le famiglie notabili di Savoca<ref>https://www.comune.savoca.me.it/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/39</ref>.
=== Cinema ===
* ''[[Il padrino (film)|Il padrino]]'' ([[1972]])
* ''[[La vita rubata]]'' ([[2007]])
==
* Il ''pani cunzatu'' 'pane condito', [[pane]] casareccio locale cotto nel forno a legna e condito con olio extra vergine d'oliva locale, sale, [[peperoncino]] o, a piacimento, conserve sottolio di prodotti locali<ref>{{Cita web|url=http://www.mondodelgusto.it/territori/8075/italia-bella-savoca-messina|titolo=«U Pani cunzatu» - su Italia Bella: Savoca|data=|lingua=it|accesso=2021-01-05}}</ref>.
* La ''granita ca zzuccarata'' è la classica [[granita]] siciliana al [[limone]], ma solo a Savoca viene servita con la ''zzuccarata'', biscotto locale molto croccante condito con semi di [[sesamo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.italiani.it/borgo-di-savoca/|titolo=Prodotti tipici - Borgo di Savoca|data=|lingua=it|accesso=2021-01-05}}</ref>.
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni storiche ===
[[File:Savoca dal convento dei Cappuccini.jpg|miniatura|Quartiere Borgo visto dal convento dei cappuccini]]
[[File:Quartiere S.Giovanni Savoca.jpg|miniatura|Scorcio del Quartiere San Giovanni]]
[[File:Quartiere San Michele e Chiesa di San Nicolò.JPG|miniatura|Panorama del quartiere San Michele con Chiesa di San Nicolò]]
L'antico e caratteristico centro storico, ricco di antichi monumenti di origine medioevale, si caratterizza per la presenza di stretti e tortuosi vicoli ed è suddiviso in sette quartieri:
* Sant'Antonio, quartiere situato nelle immediate vicinanze di piazza Fossìa, limitrofo con quello del Borgo e con quello dei Cappuccini. Questo quartiere, un tempo vasto e popoloso, nacque verso la fine del [[XV secolo]], quando il centro abitato si espanse fuori dalla cinta muraria. Prese il nome dall'antica omonima chiesa presente al centro del quartiere. Questa borgata, insieme alla chiesa di [[Sant'Antonio Abate]], venne distrutta da una frana nel [[1880]]. Rimane ben poco di questo quartiere, tuttavia le porzioni rimaste sono ancora ben popolate. Dal [[1997]] vi ha sede il comando stazione del [[Corpo forestale della Regione siciliana]].
* Cappuccini, è ubicato poco sopra il quartiere Sant'Antonio, prende il nome dal [[Convento dei Cappuccini (Savoca)|vicinissimo convento]] dei padri [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|cappuccini]], edificato nel [[1603]]. Conserva vari edifici di antica origine ed è discretamente popolato.
* Borgo, il cuore nevralgico del centro storico, sorge attorno alla piazza Fossìa, in tale quartiere si trova il Municipio, il Palazzo Trimarchi del [[XVIII secolo]], il Bar Vitelli ed altri piccoli e caratteristici esercizi commerciali. Anche questo quartiere si formò verso la fine del [[XV secolo]], quando il centro abitato si sviluppò anche al di fuori della cinta muraria; è caratterizzato dalla presenza di eleganti edifici signorili di indubbio interesse storico e artistico di epoca compresa tra il XVI ed il [[XX secolo]].
* San Michele, è ubicato dentro la cinta muraria, tra la Porta della Città e la [[Chiesa di San Nicolò (Savoca)|chiesa di San Nicolò]]. Prende il nome dalla [[Chiesa di San Michele (Savoca)|chiesa di San Michele]] che sorge nel bel mezzo del quartiere. Durante il Medioevo ed il Rinascimento, questo quartiere aveva una grande importanza in quanto ivi sorgevano il Palazzo della Curia, il Giudicato, il carcere, la [[Sinagoga di Savoca]] e vi si trovava un'importante fontana per l'approvvigionamento di tutto l'abitato; insomma qui avevano sede le [[Sindaci di Savoca#Le cariche di governo di Savoca tra il XII secolo ed il 1818|magistrature amministrative e giudiziarie della cittadina]]. Vi ha sede il Museo comunale ed è caratterizzato per i suoi stretti vicoli e la presenza di ruderi di molti antichi edifici.
* San Rocco, sito anch'esso dentro le mura cittadine, era il quartiere dei pescatori. È alquanto vasto, nei secoli passati era densamente popolato soprattutto dal ceto popolare. Oggi è quasi completamente disabitato. Presenta una conformazione caratterizzata dalla presenza di stretti e tortuosi vicoli e umili case plebee. Degni di nota sono i ruderi della [[Chiesa di San Rocco (Savoca)|chiesa di San Rocco]] del [[1593]] e il panorama suggestivo che vi si gode. In questo quartiere sono stati realizzati un resort ed un villaggio turistico.
* Pentefur, antichissimo quartiere, è il nucleo originario della città di Savoca. Alcuni storici locali ritengono sia di origine tardo romana o bizantina. Sorge ai piedi dell'[[Castello di Pentefur|omonimo castello]], in una zona compresa tra la [[Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta|Chiesa Madre]] e il Borgo. Anche questa borgata, ancora abbastanza popolata, presenta un'urbanistica prettamente medioevale.
* San Giovanni, situato all'estremità sud del centro storico è, come Pentefur, il più antico quartiere di Savoca, popolato già in epoca anteriore all'[[Storia della Sicilia araba|invasione araba]] del [[IX secolo]]. Vi si trovava la porta di ingresso meridionale del paese, più imponente di quella tuttora visibile nel quartiere San Michele. È caratterizzato da edifici signorili tipicamente medioevali, come la Casa della Bifora del [[XV secolo]]. Vi si trovano la [[Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta|Chiesa Madre]] del [[XII secolo]] e i ruderi della chiesa di San Giovanni del [[XII secolo]]. Nei secoli scorsi, in virtù di quanto riferisce lo storico [[Giuseppe Trischitta]], in questo quartiere era ubicato l'antico Ospedale di San Giovanni, non più esistente; tuttavia, è possibile ammirare l'edificio a due elevazioni che ospitava detto ospedale.
===
* Rina
* Contura
* San Francesco di Paola
* Mortilla
* Botte
* Mancusa
* Scorsonello
* Cantidati
* Romissa
* Rogani
* Cucco-S.Domenica
== Economia ==
Ha un'economia prevalentemente agricola che però si sta votando al turismo culturale. Sussistono coltivazioni di [[agrume]]ti, [[vigneti]], [[uliveti]], frutteti, [[mandorlo|mandorli]], ortaggi e, allevamenti rurali di [[bovini]], [[pecore]], [[capre]] e [[suini]]. Sono altresì presenti piccole imprese artigiane dedite alla lavorazione del legno e dei prodotti agricoli locali nonché [[frantoio|frantoi]] per l'[[estrazione dell'olio di oliva]] locale.
Il comune fa parte dell'associazione ''[[I borghi più belli d'Italia]]''<ref>{{cita web|url=http://borghipiubelliditalia.it/project/savoca/|titolo=Savoca - I borghi più belli d'Italia|accesso=19 dicembre 2017}}</ref> e del comprensorio turistico della [[Valle d'Agrò]].
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Savoca}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Savoca fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali:
*[[regione agraria]] n.6 (Montagna litoranea dei Peloritani)<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=21 maggio 2014}}</ref>;
*[[unione dei comuni delle Valli joniche dei Peloritani]].
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Vito Amico]], Savoca nel ''Dizionario Topografico Siciliano'', [[1757]].
* [[Giacomo Macrì]], ''Capitolazione della Terra di Savoca alle Armi francesi del [[1676]]'', Archivio Storico Messinese, [[1906]].
* [[Giuseppe Trischitta]], ''Cenni storici su Savoca'', Inedito, [[1918]].
* Santi Muscolino, ''Savoca, un forziere pieno di meraviglie'', Ed. Maggioli, [[1968]].
* sac. Mario D'Amico, ''Palachorion'', Ed. N. Giannotta, [[1979]].
* Vincenzo Pugliatti, ''[[Santa Teresa di Riva]] fu una città Fenicia?'', Pubblicazione fuori commercio edita dalla [[Provincia di Messina]], [[1985]].
* Carmelo Duro, ''La Valle d'Agrò'', ed. Città del Sole, [[1987]].
* Giuseppe Cavarra, ''Argennum'', ed Akron, [[1991]].
* Carmelo Muscolino, ''Monografia di Antillo'', Ed. la Svolta.
* Salvino Greco, ''Sacro e Profano nella Tradizione popolare messinese'', Ed. Provincia Regionale di Messina, [[1995]].
* Santo Lombardo, ''Le catacombe del convento dei Cappuccini di Savoca. Storia e Personaggi'', Comune di Savoca, 1995.
* Giuseppe Caminiti, ''Storia di Santa Teresa di Riva'', EDAS, [[1996]].
* Santo Lombardo, ''Vicende storico-amministrative del Comune di Savoca, 1818-1948'', Comune di Savoca, 1998.
* Santo Lombardo, ''Proverbi e modi di dire a Savoca e dintorni'', Comune di Savoca, [[2005]].
* Santo Lombardo, ''La presenza ebraica nella Terra di Savoca e dintorni'', Comune di Savoca, [[2006]].
* Silvio Timpanaro, ''Savoca'', Armando Siciliano Editore, [[Opera postuma]], [[2008]].
* Carmelo Ucchino, ''Le Valli d'Agrò, di Savoca e di Pagliara'', Ed. Antonello da Messina, [[2008]].
* Annamaria Brancato, ''L'orologio antiorario della Cattedrale di Savoca'', Armando Siciliano Editore, Messina, 2016.
* Giuseppe Salvadore, ''Savoca e dintorni'', EDAS, Messina, 2018.
* Salvatore Coglitore, Savoca, Immagini nella memoria. Help Office. Santa Teresa di Riva. 2023.
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://turismo.comune.savoca.me.it | 2 = Portale Turistico del comune | accesso = 20 giugno 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151018101747/http://turismo.comune.savoca.me.it/ | dataarchivio = 18 ottobre 2015 | urlmorto = sì }}
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[[Categoria:Savoca| ]]
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