Afragola: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
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|Didascalia = Palazzo di Città
|Bandiera = Flag of Afragola.png
|Voce bandiera =
|Stemma =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Napoli
|Amministratore locale = Antonio Pannone
|Partito = [[Lista civica|liste civiche]] di [[centro-destra]]
|Data elezione = 18-10-2021
|Data istituzione =
|
|
|Sottodivisioni = Capo Mazzo, Saggese
|Divisioni confinanti = [[Acerra]], [[Caivano]], [[Cardito]], [[Casalnuovo di Napoli]], [[Casoria]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1036
|Nome abitanti = afragolesi
|Patrono = [[san Gennaro]]<br/>[[sant'Antonio di Padova]]
|Festivo = 19 settembre, 13 giugno
|Mappa = Map of comune of Afragola (Metropolitan City of Naples, region Campania, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Afragola nella [[città metropolitana di Napoli]]
}}
'''Afragola''' ([[pronuncia]]: ''Afragóla'', {{IPA|/afraˈɡola/}};<ref>{{DOP|id=1001748}} Cioè con l'[[accento (fonologia)|accento]] sulla [[vocale]] ''o'', che ha suono [[Vocale posteriore semichiusa arrotondata|chiuso]].</ref> ''Afravóla'' in [[lingua napoletana|napoletano]]<ref>''Antonio Altamura'', Dizionario dialettale napoletano, 1968, 2ª ediz., Fausto Fiorentino ([[Napoli]])</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Napoli]] in [[Campania]].
== Geografia fisica ==
Afragola è situato nella [[Zona Nord C.M. di Napoli|Zona Nord]] della città metropolitana di Napoli, si trova nel cuore dell'antica [[Campania antica|Campania felix]], nella piana dei [[Regi Lagni]].
=== Territorio ===
Storicamente rappresenta uno dei maggiori centri dell'entroterra napoletano, con una forte vocazione rurale ma anche con un centro fortemente urbanizzato sin dal [[XVI secolo]], quando divenne la città più popolosa della Terra di Lavoro.<ref>{{Treccani|afragola_(Enciclopedia-Italiana)|accesso=8 febbraio 2020|autore=[[Carmelo Colamonico]]|anno=1929}}</ref> Durante il [[I secolo a.C.]] e il [[I secolo|I secolo d.C.]], il territorio fu sottoposto a [[centuriazione]] dai [[Impero romano|Romani]], in particolare quelle di ''[[Centuriazione della Campania antica|Ager Campanus I]]'' e ''[[Centuriazione della Campania antica|Acerrae-Atella I]]''.<ref>{{Cita web|url=http://www.iststudiatell.org/atella/afragola2.htm|titolo=Afragola|editore=Istituto di Studi Atellani|accesso=22 agosto 2019}}</ref> Oggi il territorio confina, senza soluzione di continuità, con quelli di [[Casoria]], [[Acerra]], [[Cardito]], [[Caivano]] e [[Casalnuovo di Napoli]]; in particolare il suo agglomerato costituisce un ''unicum'' urbano con [[Casoria]] e [[Cardito]].<ref name="Statuto" />
== Origini del nome ==
La prima menzione del nome (''Afraore'') risale all'anno [[1131]].<ref>{{Cita libro|titolo=Regii Neapolitani Archivi Monumenta (RNAM) |volume=VI}}</ref> Altre varianti in carte successive sono "Afragone", "Afraolla", "Fraolla", "Afrangola". Il nome [[medievale|Medioevo]] del casale è registrato nei documenti di età [[Angiò|angioina]] e [[Corona d'Aragona|aragonese]] come "''Villa Fragorum''".
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Afragola}}
=== Età antica ===
Tra il [[Neolitico|Neolitico avanzato finale]]/[[Età del rame|Eneolitico non avanzato]] e l'[[età del bronzo]], l'area su cui oggi sorge Afragola era occupata da popolazioni non meglio identificate (forse provenienti dall'interno) che si erano insediate nel territorio con piccoli villaggi, ad esempio il [[villaggio del bronzo antico di Afragola]].<ref name="IIPP">{{cita|Laforgia ''et al''|pp. 1-12}}.</ref><ref name="Nava"/> L'eruzione [[Vesuvio|vesuviana]], conosciuta come "[[Eruzione delle Pomici di Avellino|Pomici di Avellino]]", spazzò via queste comunità e ricoprì la zona di cenere e piroclasti, provocando l'insabbiamento dei villaggi e il sollevamento del suolo di oltre un metro.<ref name="Nava">{{Cita|Nava ''et al''|pp. 101-126}}.</ref>
Dal [[IV secolo a.C.]] il territorio fu nuovamente interessato da fenomeni di insediamento demico, di provenienza [[Sanniti|sannita]], seppur di scarsa dimensione: a questo periodo risalgono diverse tombe risalenti al [[III secolo a.C.]];<ref name="CA">{{Cita|RRSC, 2001|pp. 49-58}}.</ref> una di queste è esposta, completamente restaurata, nella sala LXVII del [[Museo archeologico nazionale di Napoli]].<ref name="CA"/>
Dell'età classica non è emerso quasi nulla. Fino al 1949 era presente presso la Tenenza dei Carabinieri una colonna con incise iscrizioni di dedica all'[[Imperatore romano|imperatore]] [[Augusto]], distrutta ignominiosamente; oltre a un'[[altare|ara]] augustea (distrutta per ricavarne brecciame per la ricostruzione delle strade) e altri oggetti di uso quotidiano come un torchio per il vino.<ref name="CA"/>
Negli scavi degli anni Sessanta del Novecento presso la località Badagnano fu rinvenuta, inoltre, una moneta [[Adriano|adrianea]] del [[II secolo d.C.]] che, se non denuncia la persistenza sicura di un abitato nell'area, segnala che essa rimase tuttavia di passaggio fra la costa e l'interno.<ref name="CA"/>
=== Età medievale ===
Con la caduta della rete sociale e politica dell'[[Impero romano d'Occidente]] e l'impaludamento del fiume [[Clanio]] vi fu un silenzio delle fonti archeologiche e documentarie fino al [[X secolo]].<ref name="CA"/>
Da questa data iniziò a manifestarsi un ripopolamento di tutta la [[Pianura Campana]]. Il sito della futura Afragola era occupato da diversi [[Pagus|pagi]], villaggi rurali di piccola dimensione, occupati dai coloni delle vastissime terre: Arcopinto (a ovest dell'attuale centro storico cittadino, verso [[Frattamaggiore]]), Arcora (a sud-est), Salice (a sud), San Salvatore delle Monache (sito non ben definito ma a nord dell'attuale centro, presso il Clanio), Cantarello (a sud).<ref name="CA"/>
Tra il [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo]] questi villaggi cominciarono ad essere assorbiti da insediamenti demici più grandi, riuniti ciascuno intorno ad una chiesa: Santa Maria d'Ajello, San Giorgio e [[Chiesa di San Marco in Sylvis|San Marco]].<ref name="CA"/>
Afragola si formò nel XIII secolo dal progressivo ampliamento e dal conseguente saldamento di queste tre entità demiche principali; diverso fu, tuttavia, il caso di Arcora, mai incorporato nel tessuto urbano primigenio per la sua lontananza e che nella seconda metà del XIII secolo risultava addirittura spopolato.<ref name="CA"/>
Risulta quindi senza fondamento la tradizione che vuole che la città sia stata fondata nel [[1140]] dal re [[Ruggero II di Sicilia]], detto Ruggero il Normanno, il quale avrebbe distribuito terre incolte ai suoi veterani;<ref name="CA"/> episodio raffigurato nell'affresco della sede municipale, eseguito dal pittore Augusto Moriani nel [[1886]].<ref name="CA"/> Tale tradizione, malgrado tutto, è stata già da tempo riconosciuta come falsa dallo storico ottocentesco [[Bartolommeo Capasso]].<ref name="CA"/>
Parte del suo territorio fu feudo dell'[[Arcidiocesi di Napoli|arcivescovo di Napoli]] e uno dei "casali" considerati parte integrante di Napoli.<ref name="CA"/> Alcune terre furono possesso feudale di vari personaggi, mentre altre appartenevano al demanio regale; la collettività locale si era organizzata in una [[universitas]] guidata da un ''syndicus''.<ref name="CA"/>
===
Nel [[1576]] essa acquistò i diritti della parte feudale (posseduta per ultimo dal barone Paolo Capece-Bozzuto) e della parte demaniale del suo territorio, mentre il re si riservava il diritto di nominare un governatore per l'amministrazione del "casale".<ref name="CA"/>
Nel [[1639]] [[Ramiro Felipe Núñez de Guzmán]], duca di [[Medina de las Torres|Medina]], [[viceré di Napoli]], decise di vendere i "casali" per finanziare la [[guerra dei Trent'anni]] e gli abitanti di Afragola furono costretti a versare {{formatnum:18000}} [[Ducato (moneta)|ducati]] per essere mantenuto in demanio.<ref>{{Cita libro|titolo=[[Archivio di Stato di Napoli|A.S.N.]], ''Notai del XVII secolo'', notaio Massimino Passero, 121/20, f. 159}}</ref>
Nel [[1799]] Afragola partecipò alla [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] e fu issato nell'attuale piazza Municipio l{{'}}''[[albero della libertà]]''.<ref name="ATL">{{Cita web|url=https://www.altaterradilavoro.com/3-giugno-1799-afragola-in-rivolta/|titolo=3 giugno 1799: Afragola in rivolta|editore=Alta Terra di Lavoro|data=10 settembre 2018|accesso=7 febbraio 2020}}</ref> Solo nel [[1809]] si ebbe la prima amministrazione comunale (con il primo sindaco Cesare Castaldo).<ref name="RCM">{{Cita web|url=http://web.rcm.napoli.it/afragola/page4.html|titolo=Cenni Storici|editore=Rete Civica Metropolitana|città=[[Napoli]]|accesso=7 febbraio 2020}}</ref>
=== Età contemporanea ===
[[File:Italy - NARA - 68155265.jpg|miniatura|Veduta aerea storica]]
==== Il periodo fascista ====
Sotto il regime [[Fascismo|fascista]] Afragola, come tutti i comuni italiani, fu amministrata da un [[podestà (fascismo)|podestà]] (dal [[1927]] al [[1943]] Luigi Ciaramella).<ref name="SA"/> L'area urbana si ampliò, e molte strade furono dotate di rete fognaria e pavimentazione regolare.<ref name="SA">{{Cita news|autore=Domenico Corcione|url=https://www.ilgiornaledicasoria.it/storia-di-afragola-iii-dallunita-a-un-futuro-incerto/|titolo=Storia di Afragola III - dall'Unità a un futuro incerto|giornale=Il Giornale di Casoria|data=5 agosto 2014|accesso=7 febbraio 2020|dataarchivio=2 gennaio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240102124844/https://www.ilgiornaledicasoria.it/storia-di-afragola-iii-dallunita-a-un-futuro-incerto/|urlmorto=sì}}</ref>
Il 5 ottobre [[1935]] il re [[Vittorio Emanuele III]], su proposta del podestà, conferì al Comune il titolo di "città", come commemorato da una targa marmorea affissa nell'atrio di Palazzo Civico il successivo 28 ottobre.<ref name="ACSFascCom"/>
Con l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre 1943]], la città fu occupata dai tedeschi, che posero un [[Campo di concentramento di Afragola|campo di prigionia]] all'interno del Casone Spena, nell'area dell'Arcopinto e il 2 ottobre dello stesso anno compirono due stragi, la cosiddetta [[Strage di Afragola]], durante le quali furono assassinate 11 persone,<ref name="SF1">{{Cita web|url=http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/via%20Circonvallazione%20Afragola%202-10-1943.pdf|titolo=Episodio di via Circonvallazione Afragola 2-10-1943|editore=[[Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia]]|accesso=25 luglio 2019}}</ref><ref name="SF2">{{Cita web|url=http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/masseria%20D_Ambra%20Afragola%202-10-1943.pdf|titolo=Episodio della masseria D’Ambra Afragola 2-10-1943|editore=[[Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia]]|accesso=25 luglio 2019}}</ref> in onore delle quali, l'11 ottobre dell'anno seguente, il politico [[Adolfo Omodeo]] dettò i versi di un'epigrafe commemorativa recante il testo: {{Citazione|{{maiuscoletto|Alla memoria delle XI vittime della ferocia nazista e dei XXX che furon travolti nella battaglia innocenti espianti gli uni e gli altri la comune colpa della mal custodita libertà civile a monito perenne per i presenti e per i posteri i cittadini d'Afragola pongono questo marmo il primo giorno della Liberazione ad opera delle mani alleate addì 11 ottobre MCMXLIV}}|Epigrafe<ref>{{Cita|Omodeo|p. 530}}.</ref>}}
Tuttavia, il 2 ottobre le truppe corazzate alleate, tra le quali il ''1st Royal Tank Regiment'' (con le sue [[fanteria motorizzata|compagnie motorizzate]] ''C Coy'' e ''1 R.B.''), il ''5th Regiment Royal Artillery'' (in particolare l{{'}}''H Trp'' e il ''Bty H.Q.'' della ''CC Battery'', comandata dal maggiore Francis Brian Wyldbore-Smith) e il ''17th Royal Regiment of Canadian Artillery'',<ref>{{Cita web|url=http://www.desertrats.org.uk/WarDiaries/CC_Battery/CCBattery1943.htm|titolo=War Diaries of CC Battery, Royal Horse Artillery 1943|editore=Desert Rats|accesso=4 agosto 2019|lingua=en}}</ref><ref name="Forty">{{Cita|Forty|pp. 165-167}}.</ref> provenienti da [[Somma Vesuviana]], insieme ad alcune [[autoblindo]] venute da [[Casalnuovo di Napoli]], si diressero verso Afragola, dove si trovava il quartier generale della brigata, il ''Brigade Tactical H.Q.'', con l'intenzione di spingersi fino ad [[Acerra]], assediata dalle truppe naziste.<ref name="Forty"/><ref name="Libertini">{{Cita|Libertini|pp. 270-271}}.</ref>
Il 3 ottobre dello stesso anno, dopo scontri a fuoco con i tedeschi, provenienti da [[Cardito]] e da [[Caivano]], a San Michele e nei pressi del lazzaretto, questi ultimi furono messi in fuga dai contingenti alleati.<ref name="Libertini"/> Nel mentre, le truppe naziste occuparono la [[strada statale 87 Sannitica]].<ref name="Libertini"/>
Fino al 4 ottobre, le truppe tedesche, per far fronte agli scontri alleati, formarono una linea di difesa con cannoni semoventi al bivio Cardito-Afragola-Casoria, nei pressi della Masseria Lombardi, due a [[Cardito]] ed altri quattro a sud della città, oltre a batterie di artiglieri, mitragliatrici, trincee e unità di fanteria alla masseria della principessa Caracciolo e nella Porchiera.<ref name="Libertini"/>
In seguito alla fuga dei tedeschi, gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] allestirono un campo di prigionia, il cosiddetto [[Campo di internamento di Afragola|campo 209]], sotto il comando dei militari inglesi.<ref name="Di Fiore">{{Cita|Di Fiore|2012}}.</ref>
=== Simboli ===
{{Stemma
|immagine = Afragola-Stemma.svg
|nome = Stemma comunale di Afragola
|testo =
|blasonatura = {{Citazione|1. Il Comune ha, come suo simbolo distintivo, lo stemma d'oro alla mano di carnagione impugnante
quattro fragole fruttate di rosso fogliate di verde, riconosciuto con Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri del 29 marzo 1945.<br/>2. Il Comune fa uso, nelle cerimonie ufficiali, del Gonfalone autorizzato dal Presidente della
Repubblica in data 31 marzo 1999.<br/> 3. Il Comune di Afragola si fregia del titolo di "Città", concesso con Regio Decreto del 6 settembre
1935.|Statuto del comune di Afragola<ref name="Statuto">{{cita web|url=http://www.comune.afragola.na.it/documents/statuto.pdf|titolo=Statuto del Comune di Afragola|editore=Comune di Afragola|accesso=19 dicembre 2019|dataarchivio=19 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191219190923/http://www.comune.afragola.na.it/documents/statuto.pdf|urlmorto=sì}}</ref>}}
[[File:Afragola-Gonfalone.png|130px|Il gonfalone di Afragola costituito da un ''drappo partito di giallo e di rosso, riccamente ornato di ricami d’oro e caricato dallo stemma civico con l’iscrizione centrata d’oro, recante la denominazione della Città''<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/stemmi/comune/afragola/|titolo=Città di Afragola|editore=Araldica Civica|accesso=19 dicembre 2019|dataarchivio=21 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191021231551/http://www.araldicacivica.it/stemmi/comune/afragola/|urlmorto=sì}}</ref>.]]
}}
I simboli di Afragola sono lo stemma e il gonfalone, così come riportato nello [[Statuto comunale]].<ref name="Statuto"/>
Lo stemma di Afragola è costituito da uno [[Scudo francese moderno|scudo sannitico]] di color [[Oro (araldico)|oro]] su cui è sovrapposta una mano che impugna quattro fragole [[Rosso (araldica)|rosse]]. Il tutto è racchiuso ai lati da un ramo di [[Laurus nobilis|alloro]] e uno di [[Quercus|quercia]], legati insieme da un nastro [[Bandiera d'Italia|tricolore]]. Lo scudo, che è [[Timbro (araldica)|timbrato]] da una [[Corona muraria|corona turrita]] colore oro o nero, simbolo del [[Titolo di città in Italia|titolo di città]], è in uso, nella sua forma moderna, dal 29 marzo 1945, quando fu emanato il relativo decreto di concessione da parte dello Stato.<ref name="Statuto"/>
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
|motivazione = Regio decreto-legge<ref name="ACSFascCom">{{Cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?5941 |titolo= Afragola |sito= Archivio Centrale dello Stato - Ufficio araldico - Fascicoli comunali}}</ref>
|data = [[5 settembre]] [[1935]]
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
Il territorio comunale di Afragola è disseminato di chiese e cappelle, quasi tutte di rilevante interesse storico-artistico, architettonico o culturale. Ad eccezione di Santa Maria la Nova e di alcune cappelle non più esistenti in località Cantariello e in contrada Salice, gli edifici di culto sono tutti situati nell'abitato principale del Comune. Negli anni '60 il territorio risultava essere suddiviso in 10 parrocchie, ridotte a 8 con l'ultimo ridimensionamento operato dalla Diocesi di Napoli, che ha anche esteso i confini del decanato a [[Casoria]] (precedentemente, il decanato, XV, si chiamava "Afragola" e comprendeva il territorio del comune di Afragola precedente all'istituzione del comune di [[Casalnuovo di Napoli]]). Tali riforme si sono rese necessarie, nonostante l'incremento della popolazione, a causa della penuria di sacerdoti secolari. Le chiese più antiche e le chiese più rilevanti sotto il profilo artistico sono le seguenti:
;Basilica di Sant'Antonio di Padova: Il [[santuario]], poi elevato a [[basilica minore]],<ref>{{cita web|url=http://www.gcatholic.org/churches/italy/3996.htm|titolo=Basilica di S. Antonio di Padova Basilica of St. Anthony of Padua Afragola, Napoli, Campania, Italy|editore=Catholic.org|accesso=18 aprile 2020|lingua=en}}</ref> fu eretto in stile [[Architettura barocca|barocco]] a partire dal 1633 con annesso convento dei frati minori riformati dell'[[ordine francescano]], nonostante l'opposizione dei [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]].<ref>{{Cita|Castaldi|pp. 46-47}}.</ref> L'interno, rivestito di marmi, è a tre navate, con abside e cappelle sul lato sinistro.<ref name="CS">{{Cita|Castaldi|pp. 47-48}}.</ref> In Basilica è conservato un miracoloso crocifisso attribuito a frate [[Umile da Petralia]], la statua in legno di Sant'Antonio di Padova del [[XVII secolo]], collocata in un grande tabernacolo del 1922 conosciuto come "Trono del Santo", un pulpito marmoreo di [[Francesco Jerace]], e altre opere d'arte di rilievo.<ref name="CS"/> Nella sacrestia un dipinto di [[Agostino Beltrano]] raffigurante l'apparizione del Bambino Gesù a Sant'Antonio (1630).<ref>{{cita|RRSC, 2002|p. 63}}.</ref> Sulla sinistra del Santuario si erge l'alto campanile costruito a partire dal 1950. Il culto di Sant'Antonio ha reso il santuario un celebre luogo di pellegrinaggio (con festa il 13 giugno), facendo di Afragola la "[[Padova]] del [[Italia meridionale|Sud]]".<ref name="MA">{{cita notizia|autore=Alberto Friso|url=https://messaggerosantantonio.it/content/il-santo-nella-padova-del-sud|titolo=Il Santo nella Padova del Sud|rivista=Messaggero di Sant'Antonio|dataoriginale=24 maggio 2010|data=26 giugno 2017|accesso=18 aprile 2020}}</ref> Dal 18 febbraio 1995 il santuario è ufficialmente gemellato con la [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|Basilica di Sant'Antonio]] in Padova, ma contatti informali sono esistiti da sempre, in quella occasione i Frati Minori Conventuali di Padova donarono alla città un'importante reliquia del Santo (un pezzo di massa muscolare toracica di circa 6 cm), conservata in una cappellina nella parte posteriore del Trono del Santo.<ref name="MA"/> Dal 6 gennaio 2017 il santuario è ufficialmente gemellato anche con il Santuario di Sant'Antonio in Lisbona, città che diede i natali al Santo nel 1195.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.afragola.na.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1760:presentato-il-natale-ad-afragola-luci-in-pineta-finizio-e-miranda-in-concerto-gemellaggio-con-lisbona-nel-nome-di-sant-antonio-con-lello-esposito&catid=15&Itemid=118|titolo=Gemellaggio con Lisbona nel nome di Sant'Antonio con Lello Esposito|editore=Comune di Afragola|data=15 dicembre 2016|accesso=18 aprile 2020|urlmorto=sì}}</ref> Il convento, con il collegio serafico, ospita la [[Biblioteca del Convento di Sant'Antonio]] che raccoglie oltre diciottomila volumi, tra cui numerosi pezzi unici o rari.
;[[Chiesa di Santa Maria d'Ajello]]: Fondata nel 1190, si trova in pieno centro storico; secondo la tradizione, infatti, ha inglobato una precedente cappella, esistente prima di Santa Maria la Nova.<ref>{{Cita|Castaldi|p. 38}}.</ref> Costituita inizialmente da una sola navata<ref>{{Cita libro|autore=Domenico Corcione|titolo=Il caso Afragola. Per una rivalutazione della storia locale in ottica storiografica|edizione=2|annooriginale=2019|p=pp. 35 - 37.}}</ref>, fu rimaneggiata nel 1583 (aggiunta delle navate laterali) e nel 1780.<ref>{{Cita|Castaldi|pp. 39-40}}.</ref>. Conserva dipinti di Giovan Angelo Criscuolo (tardo [[XVI secolo|Cinquecento]]), di Alessandro Viola (1695) e di [[Angelo Mozzillo]], che era peraltro un parrocchiano (1787).<ref name="Ajello">{{cita web|url=http://www.comune.afragola.na.it/arte/?page_id=91|titolo=Chiesa di Santa Maria d'Ajello|editore=Comune di Afragola|accesso=18 aprile 2020|urlmorto=sì}}</ref> Sulla sinistra della chiesa le si accostò tra il 1603 e il 1608 la cappella della Confraternita dell'Immacolata Concezione, ristrutturata nel 1867.<ref>{{Cita|Castaldi|p. 41}}.</ref> Conserva un dipinto di [[Girolamo Imparato]].<ref name="Ajello"/>
;[[Chiesa di San Marco in Sylvis]]: Insieme a San Marco all'olmo costituisce la parrocchia di San Marco evangelista. Costruita in un territorio all'epoca boscoso (donde il [[complemento di stato in luogo]] ''in sylvis'') probabilmente intorno al XII secolo, fu diverse volte rimaneggiata (in particolare si ebbe un innalzamento del pavimento), e, alla costruzione originaria, risale il campanile.<ref>{{Cita|Castaldi|pp. 43-45}}.</ref> Sul muro esterno dell'abside è inserita la pietra di San Marco, sulla quale, secondo la devozione popolare, si sarebbero seduti in momenti diversi [[San Marco]] e [[San Gennaro]]. Nel [[XVII secolo]] la sede parrocchiale fu trasferita a San Marco all'olmo (costruita nel 1615 e ampliata nel [[XIX secolo]]), più facilmente accessibile.<ref name="CS2">{{Cita|Castaldi|p. 45}}.</ref>
;Chiesa del Santissimo Sacramento, detta di San Marco all'Olmo: Sede della parrocchia di San Marco evangelista, fu eretta nel 1615, in séguito a un decreto della curia arcivescovile di Napoli finalizzato a dotare le anime del quartiere di Casavico, la cui chiesa parrocchiale era San Marco in sylvis, di una cappella più facilmente accessibile.<ref name="CS2"/> Nonostante il successivo ampliamento, dovuto al progressivo trasferimento degli uffici parrocchiali, mantiene ancora la struttura originaria, di cui è intatto il puro stile [[barocco]]. Nonostante l'espansione del XX secolo che ha determinato l'urbanizzazione totale della zona intorno alla chiesa di San Marco in sylvis, più popolosa rispetto alla parte storica di Casavico, gli uffici parrocchiali sono rimasti ubicati a San Marco all'olmo.
;Chiesa di San Giorgio Martire: Situata alle spalle del Castello, fu eretta tra il 1695 e il 1702 al posto di una precedente cappella.<ref name="CS3">{{Cita|Castaldi|pp. 41-43}}.</ref> Questa, attestata dal 1131 e rimaneggiata nel 1380, sorgeva nel punto più alto della città e andò distrutta nel [[Terremoto del Sannio del 1688|terremoto del 1688]].<ref name="CS3"/> La cupola, opera dell'architetto Blasotti, fu realizzata nel 1741.<ref name="CS3"/> Il campanile, di Mario Gioffredo, è del 1772.<ref name="CS3"/> Accanto è possibile ammirare la cappella dell{{'}}''Ave Gratia plena'', rimasta intatta sin dal XII secolo, anche se chiusa al pubblico perché in corso di restauro (in realtà il restauro è stato deliberato e autorizzato dalla competente soprintendenza già da diversi anni, ma non è mai partito).<ref>{{cita web|url=http://www.comune.afragola.na.it/arte/?page_id=51|titolo=Chiesa di San Giorgio|editore=Comune di Afragola|accesso=18 aprile 2020|urlmorto=sì}}</ref>
;Chiesa del Sacratissimo Rosario: Eretta nel 1602 insieme al vicino convento dei [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]], si trova in pieno centro storico.<ref>{{Cita|Castaldi|p. 46}}.</ref> Ha subìto diversi rimaneggiamenti e fu restaurata da ultimo nel 1989 a seguito dei danni subiti nel [[terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 1980]]. Dopo numerosi affidamenti pastorali il card. [[Michele Giordano]] ne decretò, dal 2005, la conversione in parrocchia retta dai missionari francesi di [https://www.puntocuore.org/ Punto Cuore].
;Chiesa matrice di Santa Maria del Carmelo al cimitero.: Di stile [[Neoclassicismo|neoclassico]], fu eretta, su progetto dell'architetto Ferdinando Patturelli, nel 1841, quando fu costruito il nuovo cimitero in località Cantariello.
;Chiesa di Santa Maria della Misericordia: Edificata alla fine del [[XV secolo]] dall'[[Suore Compassioniste Serve di Maria|Ordine dei servi di Maria]], subì radicali rifacimenti nel 1857, nel 1938 e nel 1970. Si trova in via Ciampa.
;Chiesa di San Giovanni Battista: Innalzata presso l'attuale piazza Municipio tra il [[XV secolo|XV]] e il [[XVI secolo]], fu rimaneggiata nel 1784. In condizioni di utilizzo sporadico, funge da stazione notturna per l'effige di [[Antonio di Padova|S. Antonio di Padova]] nei giorni della sua festa.
;Santuario del Sacro Cuore di Gesù: Situato nel centro storico vi è annesso il convento dei [[Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria]] fondati da San [[Gaetano Errico]], e nel cui complesso monumentale è situato un teatro con oltre 500 posti a sedere, intitolato a Padre Giuseppe Bottiglieri, danneggiato dal terremoto del 1980 e riaperto dopo i lavori di ristrutturazione nel 2010.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.afragola.na.it/index.php?option=com_content&view=article&id=972:rassegna-di-eventi-culturali-in-scena-presso-il-teatro-sacri-cuori&catid=10&Itemid=116|titolo=Rassegna di eventi culturali in scena presso il Teatro Sacri Cuori|editore=Comune di Afragola|data=2015|accesso=18 aprile 2020|urlmorto=sì}}</ref>
;Chiesa di San Michele Arcangelo: Costruita agli inizi del [[XX secolo|Novecento]] su modello classicheggiante, è stata soppressa come sede parrocchiale con la costruzione del rione Salicelle, la cui chiesa, intitolata al santo medesimo, è stata eretta in sede parrocchiale.
Rilevante sotto il profilo storico - artistico è la chiesa di Santa Maria La Nova, detta Scafatella, intitolata alla [[Madonna di Costantinopoli]], situata nella borgata Capo Mazzo (di fronte all'ingresso dei centri commerciali della contrada omonima). Si è ritenuto che risalisse al XII secolo ma secondo altri è di epoca posteriore (XV secolo).<ref>{{Cita libro|autore=Domenico Corcione|titolo=Il caso Afragola. Per una rivalutazione della storia locale in ottica storiografica.|annooriginale=2019|pp=pp. 63-65}}</ref>
=== Architetture civili ===
[[File:Castello di Afragola 1933.jpg|miniatura|Castello di Afragola nel 1933]]
; [[Castello di Afragola|Castello]]: Documentato dal [[1495]], fu probabilmente costruito dopo il [[1420]] dalla famiglia che deteneva in quel momento il feudo di Afragola (Capece-Bozzuto).<ref name="CS4">{{Cita|Castaldi|pp. 49-53}}.</ref> Secondo la tradizione fu residenza della regina [[Giovanna II di Napoli|Giovanna II d'Angiò]].<ref name="CS4"/> Si presentava in origine come un vasto quadrilatero protetto da quattro torri e circondato da un fossato, più tardi riempito.<ref name="CS4"/> Nel [[1571]] fu venduto all{{'}}''universitas'', corrispondente all'attuale comune.<ref name="CS4"/> In stato di degrado fu venduto nel [[1726]] a Gaetano Caracciolo duca di Venosa, che lo restaurò.<ref name="CS4"/> Nuovamente in abbandono alla fine del secolo, vi fu installato un orfanotrofio.<ref name="CS4"/> Attualmente il castello ospita una [[scuola dell'infanzia]] e [[Scuola primaria|primaria]] [[Scuola privata|paritaria]], denominata ''Addolorata'', il cui ente gestore è la Città di Afragola, la cui frequenza è gratuita. Tale scuola è erede dell'orfanotrofio gestito dalle [[Suore Compassioniste Serve di Maria]] nel secolo scorso in base a un protocollo d'intesa, non più vigente, siglato tra la fondatrice della [[Congregazione]], la [[Beato|beata]] [[Suora|suor]] [[Maria Maddalena Starace]], e l'amministrazione comunale. La Congregazione ha ancora una comunità nel castello, che ospita anche il ''centro di accoglienza diurno "Il Bruco"'', semiconvitto per ragazzi in difficoltà gestito da una [[cooperativa sociale]].
; Fortillicium: Su via Alighieri, provenendo da via Arena, poco prima di incrociare via Sicilia, si apprezza, sul lato destro, un muraglione in pietra grigia che, in corrispondenza del suddetto incrocio, assume un'insolita forma tondeggiante. Il manufatto, ormai in gran parte inglobato negli edifici vicini, altro non è che un residuo dei bastioni di quest'antichissima opera di fortificazione afragolese. Sebbene si abbia notizia certa della sua esistenza solo a partire dal 1388, si ritiene che sia stato eretto molto prima, dai [[Normanni]] e posto, a salvaguardia dell'ingresso settentrionale dell'antica Afragola, sull'arteria viaria principale del tempo, la quale si dipartiva dall'[[Via Appia|Appia antica]] e, superato il ''Lanium'' (poi divenuto "''Regi Lagni''" dopo gli interventi di bonifica di epoca borbonica), attraversava il Bosco di Sant'Arcangelo, il borgo di Casolla Valenzano, la contrada tuttora chiamata ''"Int'cantare"'', giungeva proprio nei pressi dell'attuale incrocio tra via Arena e via Alighieri e, costeggiato il ''fortillicium'', proseguiva per le attuali via Ciampa, via Cirillo, via Olmo, piazza San Marco, via Nunziatella e, seguendo il percorso della ''"Cantariello"'', menava a Napoli attraverso l’antichissima via delle Puglie.<ref>{{Cita libro|autore=Antonio Silvestro|titolo=Gente e luoghi di Afragola|editore=www.ilmiolibro.it}}</ref>
; Villa comunale: Esiste anche un parco, vicino alla basilica di Sant'Antonio, adibito a villa comunale, detto dagli abitanti del posto "La pineta".
=== Altro ===
; Piazza del Municipio: In origine esisteva come piccolo slargo con il nome di "piazza dell'Arco".<ref name="SA2">{{cita web|url=http://www.comune.afragola.na.it/arte/?page_id=19|titolo=Il Municipio|editore=Comune di Afragola|accesso=18 aprile 2020|urlmorto=sì}}</ref> Vi si affacciava la piccola chiesa di San Nicola di Bari.<ref name="SA2"/> L'antica ''universitas'', organizzazione degli abitanti che rappresentava la città, che si era riunita inizialmente nella chiesa di Santa Maria della Misericordia (piazza Ciampa), prese in affitto nella prima metà del [[XVIII secolo]] alcuni ambienti di "palazzo Tuccillo" in via San Giovanni.<ref name="SA2"/> Nel [[1860]] si decise di abbattere alcuni edifici, compresa la chiesa di San Nicola, tra la via suddetta e il vicolo dell'Arco per creare una piazza antistante; fallite le trattative per l'acquisto del palazzo Tuccillo, una nuova sede municipale fu eretta nel 1870 sul fondo della piazza, ad opera degli architetti Carlo Ciaramella e Francesco Danise.<ref name="SA2"/> Sull'attuale piazza si affaccia anche il "palazzo Migliore", del [[XVII secolo]].<ref name="SA2"/>
; [[Cimitero dei colerosi di Afragola|Cimitero dei colerosi]]: Edificato probabilmente dopo il 1656, presso la chiesa della Scafatella e la strada provinciale 341 Capomazzo - Cinquevie, fu utilizzato in seguito come discarica.
; [[Centro storico di Afragola|Centro storico]]: Centro storico della città.
===
;[[Villaggio del bronzo antico di Afragola]]: Villaggio risalente all'[[età del bronzo]], distrutto dall'[[eruzione delle Pomici di Avellino]].<ref name="IIPP"/>
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Afragola}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 i cittadini stranieri residenti erano 1903, corrispondenti al 3,1% della popolazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/campania/89-afragola/statistiche/cittadini-stranieri-2024/|titolo=Cittadini stranieri Afragola 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera
e popolazione residente straniera per sesso}}</ref> La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Ucraina con il 19,7% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Burkina Faso e dal Ghana.
=== Tradizioni e folclore ===
* Festa di [[Sant'Antonio di Padova]]. Quella del 13 giugno è la festa principale della città, gli afragolesi, infatti, riconoscono come loro protettore Sant'Antonio.<ref name="Zeppegno">{{cita|Zeppegno|p. 130}}.</ref> Secondo la tradizione, nel XIX secolo, nei giorni precedenti la festa, dei carretti giravano casa per casa per raccogliere le offerte in natura che venivano infine vendute all'asta, carretti che partivano anche dalle città circonvicine.<ref>{{cita|Castaldi|p. 48}}.</ref> La tradizione della raccolta delle offerte continua tuttora, ma vengono raccolte solo offerte in denaro. La statua del santo, ospitata nella basilica di Sant'Antonio, viene rivestita dei paramenti liturgici alla vigilia della festa, poi, durante la notte, è traslata sul sagrato della Basilica per permettere ai fedeli di rendere omaggio all'effigie.<ref name="NanoTv">{{Cita notizia|url=https://www.nanotv.it/2019/05/31/afragola-santantonio-programma/|titolo=Afragola: tutto pronto per la festa di Sant’Antonio. Ecco il programma|giornale=NanoTV|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200402131105/https://www.nanotv.it/2019/05/31/afragola-santantonio-programma/|urlmorto=no|data=31 maggio 2010|accesso=2 aprile 2020}}</ref> Durante la giornata vengono celebrate 14 messe, 13 in Basilica e 1 in piazza, alla presenza di un Vescovo, e, dal 14 al 20 giugno, la statua del Santo gira in processione per tutto il territorio comunale e alcuni quartieri della vicina Casoria, e sosta ogni sera (e la domenica) presso la Cappella in piazza Municipio.<ref name="NanoTv"/> Il 20 giugno dalla vicina Casoria parte la processione di conclusione, conosciuta come la "ritirata" del santo, i fedeli seguono il Santo per l'ultimo chilometro prima che rientri in Santuario a notte inoltrata.<ref name="NanoTv"/>
* Incendio del campanile. Questa [[Fuochi d'artificio|manifestazione pirotecnica]] si fa risalire ad un'antica tradizione, ripristinata nel [[1995]] in occasione degli ottocento anni dalla nascita del Santo, il giorno dell'[[Assunzione di Maria|Assunzione]], per oltre un decennio si è ripetuto lo spettacolo pirotecnico che ha come fulcro il campanile della basilica di Sant'Antonio.<ref name="Italy">{{Cita web|url=https://www.italia-italy.org/evt21922-eventi-afragola/incendio-del-campanile|titolo=Afragola - Incendio del campanile|editore=Italia-Italy.org|accesso=2 aprile 2020}}</ref> Negli ultimi anni la manifestazione è stata nuovamente abolita in seguito al restauro del campanile, oggi, nella stessa giornata, si tengono spettacoli canori o fontane d'acqua danzanti.<ref name="Italy"/>
* Festa di [[San Marco evangelista]]. Patrono del quartiere "San Marco" si tiene il 25 aprile.<ref name="Comune">{{Cita web|url=http://www.comune.afragola.na.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1510:festa-in-onore-di-san-marco-evangelista&catid=16&Itemid=117|titolo=Festa in onore di San Marco Evangelista|editore=Comune di Afragola|accesso=2 aprile 2020|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Battenti|Festa dei fujenti]]. Legata al culto della "Madonna dell'Arco", venerata nell'[[Santuario della Madonna dell'Arco|omonimo santuario]] del comune di [[Sant'Anastasia (Italia)|Sant'Anastasia]] e che fu introdotta nel [[XIX secolo]],<ref name="Zeppegno"/> benché la prima attestazione storica per tale festa in Afragola risalga al 1923.
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
Ad Afragola oltre alla [[Biblioteca del Convento di Sant'Antonio]] è presente una [[Biblioteca]] comunale che si trova in via Firenze 33. Questa mette a disposizione del pubblico circa 27 000 volumi, oltre a materiale interattivo e postazioni internet.<ref>{{cita web|url=https://anagrafe.iccu.sbn.it/it/ricerca/dettaglio.html?codice_isil=it-NA0299|titolo=Biblioteca comunale Afragola|editore=[[Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche|Istituto centrale per il catalogo unico]]|accesso=28 aprile 2020}}</ref>
==== Scuole ====
Hanno sede ad Afragola numerose scuole di ogni ordine e grado, di cui 24 [[Scuola dell'infanzia|dell'infanzia]], 20 [[Scuola primaria in Italia|primarie]] e 6 [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|secondarie di primo grado]]; le [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuole secondarie di secondo grado]] si dividono in 3 licei (1 classico, linguistico e scientifico, 1 scientifico e delle scienze umane e 1 delle scienze umane), 5 istituti tecnici (1 a indirizzo economico e tecnologico, 3 a indirizzo tecnologico e 1 a indirizzo economico), 3 istituti professionali (3 dei servizi).<ref>{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/campania/89-afragola/34-scuole/|titolo=Scuole di Afragola|editore=Tuttitalia|accesso=28 aprile 2020}}</ref>
===
Nell'anno accademico [[2005]]-[[2006]] è stato attivato un corso di laurea ("Ingegneria gestionale delle reti di servizi") dell'[[Università degli Studi di Napoli "Parthenope"]], con sede presso il palazzo Cuccurese, appositamente restaurato.<ref>{{Cita web|url=https://www.controcampus.it/2006/03/parthenope-la-facolt-dingegneria-sbarca-ad-afragola/|titolo=Parthenope: la facoltà d’ingegneria sbarca ad Afragola|editore=Controcampus.it|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200303161902/https://www.controcampus.it/2006/03/parthenope-la-facolt-dingegneria-sbarca-ad-afragola/|urlmorto=no|accesso=3 marzo 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.unisob.na.it/inchiostro/index.htm?idrt=624|titolo=Ad Afragola una sede distaccata di ingegneria|editore=[[Università degli Studi "Suor Orsola Benincasa"]]|città =[[Napoli]]|data=27 aprile 2006|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20200330131650/https://www.unisob.na.it/inchiostro/index.htm?idrt=624|urlmorto=no|accesso=30 marzo 2020}}</ref>
==
==== Premio "Città di Afragola" ====
{{chiarire|La città è sede del premio "Città di Afragola - Ruggero il Normanno", istituito nel [[1990]] da Luigi Grillo, divenuto internazionale in occasione della decima edizione. Il premio viene assegnato ogni anno a personalità di rilievo nei campi della cultura, della politica, dell'imprenditoria, delle professioni, o ad autorità religiose e militari, e consiste in una statuetta in argento raffigurante il re normanno a cavallo. Vengono inoltre conferiti premi speciali (medaglia d'oro). Presenziano i discendenti della casa d'[[Altavilla]].|Chiarire la rilevanza della manifestazione con fonti terze autorevoli.}}
=== Teatro ===
Vi sono presenti tre teatri sul territorio afragolese. Nella parte sud-ovest della città si trova il Teatro Gelsomino, adibito anche a cinema, il quale con una capienza di 582 posti è la più grande struttura teatrale sul territorio ed è quello in cui vengono presentati spettacoli di maggiore rilevanza sia regionale sia nazionale.
Nel centro storico invece è presente un piccolo teatro denominato Civico 33 - Il Teatro in Una Stanza, che si concentra sulla commedia e che offre anche corsi di recitazione comica.
Infine, nella periferia settentrionale della città, più precisamente nel rione Salicelle, è collocato il Teatro Troisi, ove vengono svolti vari eventi culturali e presentate pièces variegate, anche in anteprima oppure gratuitamente.
===
La cucina afragolese si inserisce nella tradizione della Campania centro-settentrionale ([[cucina napoletana]]) con alcune varianti: ad Afragola non esiste il [[casatiello]] dolce, e con questo termine si intende il "casatiello salato", tradizionale durante la [[Pasqua]] insieme alla [[pastiera]] e alla "pizza di tagliolini", mentre il "tortano" è ancora una pietanza differente.<ref>{{Cita web|url=http://www.quicampania.it/ricettelocali/pizza-di-tagliolini-di-giugliano.html|titolo=Pizza di tagliolini|curatore=[[Touring Club Italiano]]|editore=QuiCampania|accesso=2 aprile 2020}}</ref>
Il menù delle feste comprende le ''polpette di San Marco'' ([[Polpetta|polpettine di carne]] [[maiale|suina]] e [[Bos taurus|bovina]] con [[Brassica oleracea var. acephala|cavolo nero]] o [[Brassica oleracea var. capitata|cappuccio]] preparate nella borgata di Casavico in occasione della festa patronale, mentre c'è la variante del quartiere "In Sylvis" dove la polpetta viene fornita di ripieno al centro, formato da salame e formaggio racchiuso in una porzione di cavolo cappuccio, in riferimento allo storico trafugamento del corpo di San Marco da parte di due mercanti Veneziani), e i [[Croccante|croccantini]] o ''torroncini di Sant'Antonio'', venduti sulle bancarelle in occasione delle celebrazioni per il santo protettore.<ref name="Comune"/>
Per [[Pasqua]] sono tipici i [[Tarallo|taralli frolli]], pressoché sconosciuti al di fuori del territorio afragolese.<ref>{{Cita web|autore=Teresa De Masi|url=https://www.gennarino.org/wordpress2/taralli-frolli-di-afragola/|titolo=Taralli frolli di Afragola|editore=Gennarino.it|data=28 aprile 2019|accesso=2 aprile 2020}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Via Circonvallazione Afragola 1935.jpg|miniatura|Via circonvallazione nel 1935]]
Alcune zone abitate, gravitanti verso la città di Afragola, o storicamente collegate con essa, dipendono tuttavia amministrativamente dai comuni limitrofi (quartiere Casamerola nel comune di [[Casoria]], contrada Arcopinto, in parte nei comuni di [[Casoria]] e [[Cardito]], località di Filichito, a cui si è aggiunta la località di Botteghella, nel comune di [[Casalnuovo di Napoli]]).
Rimase invece dipendente da Afragola la contrada Salice, che attualmente costituisce un'isola amministrativa.
La borgata "Saggese" è in continua espansione ed insieme alla borgata di "Capo Mazzo" ospita abitazioni e alcuni esercizi commerciali, che si affiancano a un agglomerato industriale di modeste dimensioni e a una zona commerciale in costante espansione che si va saldando all'abitato.
==
Nelle zone periferiche del Capomazzo e del Cantariello hanno sede alcune tra le maggiori strutture commerciali del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] (tra cui [[IKEA]], [[Leroy Merlin]] e Centro Commerciale "Le porte di Napoli" .<ref>{{Cita web|url=https://www.ikea.com/it/it/stores/napoli-afragola/|titolo=Napoli-Afragola|editore=[[IKEA]]|accesso=28 marzo 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.leroymerlin.it/negozi/napoli-afragola/info-e-contatti|titolo=Napoli-Afragola|editore=[[Leroy Merlin]]|accesso=28 marzo 2020}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
La città è servita dallo svincolo Acerra-Afragola e dallo svincolo Casoria-Avellino (Casoria-Afragola provenendo dalla [[Autostrada A56|Tangenziale di Napoli]]), entrambi senza casello, dell'autostrada [[Autostrada A1 (Italia)|A1 Milano-Napoli]].<ref name="Geo">{{Cita web|url=http://www.geoingegneria.it/?q=portfolio/nac-svincolo-afragola|titolo=NAC Svincolo Afragola|editore=GeoIngegneria.it|accesso=28 marzo 2020}}</ref>
È inoltre interessata dal percorso dell'[[Strada statale 162 NC Asse Mediano|Asse Mediano]], con due uscite: Afragola-Cardito (al confine con Cardito) e Afragola parco commerciale .
Nel giugno del 2017 è stata aperta l'uscita Afragola centro-stazione AV. In fase di realizzazione è, invece, lo svincolo Afragola sud sull'[[Autostrada A16 (Italia)|autostrada A16]], a spese dell'[[IKEA]] all'esito di un lungo contenzioso con l'amministrazione comunale.<ref>{{Cita notizia|url=https://www.ansa.it/campania/notizie/2017/01/11/ikea-dovra-costruire-svincolo-autostrada_4734c3e5-7d48-4e37-9d61-fd8f1bad0a29.html|titolo=Ikea dovrà costruire svincolo autostrada|giornale=[[ANSA]]|data=11 gennaio 2017|accesso=28 marzo 2020}}</ref> Lo svincolo Afragola-Acerra cambierà nome in Afragola nord.
===
[[File:Stazione alta velocita, Zaha Hadid, Napoli Afragola.jpg|miniatura|Interno della stazione alta velocità di [[Zaha Hadid]].]]
La città è servita da tre stazioni ferroviarie:
* [[Stazione di Casoria-Afragola|Casoria-Afragola]] sulla linea [[Ferrovia Roma-Formia-Napoli|Roma-Formia-Napoli]], servita da relazioni regionali svolte da [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Campania]].<ref>{{Cita web|url=http://www.rfi.it/rfi/LINEE-STAZIONI-TERRITORIO/Le-stazioni/Accessibilità-stazioni/Info-Accessibilità-stazioni/CASORIAAFRAGOLA|titolo=Casoria-Afragola|editore=[[Rete Ferroviaria Italiana]]|accesso=28 marzo 2020}}</ref>
* [[Stazione di Salice|Salice]] sulla linea [[Ferrovia Napoli-Nola-Baiano|Napoli-Baiano]] della [[Ferrovia Circumvesuviana]], servita da relazioni metropolitane e suburbane esercite da [[Ente Autonomo Volturno|EAV]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania.<ref name="EAV">{{Cita web|url=https://www.eavsrl.it/web/content/orari-autobus|titolo=Orari Autobus|editore=[[Ente Autonomo Volturno]]|accesso=16 luglio 2020}}</ref>
* [[Stazione di Napoli Afragola|Napoli Afragola]], realizzata su progetto di [[Zaha Hadid]] sulla [[Ferrovia Roma-Napoli (alta velocità)|linea Roma-Napoli AV/AC]] nonché terminale della costruenda ferrovia [[Ferrovia Napoli-Foggia|Napoli-Bari AC]].<ref>{{Cita web|url=http://www.rfi.it/rfi/LINEE-STAZIONI-TERRITORIO/Le-stazioni/Accessibilità-stazioni/Info-Accessibilità-stazioni/NAPOLI-AFRAGOLA|titolo=Napoli-Afragola|editore=[[Rete Ferroviaria Italiana]]|accesso=28 marzo 2020}}</ref>
In futuro entreranno in esercizio le stazioni di ''Afragola Sant'Antonio'', ''Afragola Marziasepe'' e ''Afragola San Marco-Casalnuovo'', sulla [[Ferrovia Roma-Cassino-Napoli|linea storica variante Cassino]], cui è attualmente collegata anche la stazione di Afragola AV.<ref name="RFI">{{Cita web|url=http://www.napolibari.it/content/dam/fs-napoli-bari/documents/salastampa/FOCUS.pdf|titolo=L'impegno del Gruppo Ferrovie dello Stato in Campania|editore=[[Ferrovie dello Stato Italiane]]|accesso=28 marzo 2020}}</ref> È in fase avanzata di realizzazione, infine, l'allungamento della [[Ferrovia Circumvesuviana|Circumvesuviana]] Casalnuovo-Volla-San Giorgio, diramazione della Napoli-Baiano, alla stazione di Afragola AV.<ref name="RFI"/>
=== Mobilità urbana ===
Afragola era servita dalle autolinee pubbliche suburbane e interurbane gestite dalla [[CTP (Napoli)|CTP]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ctp.na.it/percorsi2.asp?LINEA=A4R|titolo=Linea: A4R - Afragola-Napoli (via Tangenziale) - Andata|editore=[[CTP (Napoli)|CTP]]|accesso=28 marzo 2020|dataarchivio=24 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210424140353/http://www.ctp.na.it/percorsi2.asp?LINEA=A4R|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ctp.na.it/percorsi2.asp?LINEA=A3N|titolo=Linea: A3N - Afragola-Napoli (piazza Carlo III) - Andata|editore=[[CTP (Napoli)|CTP]]|accesso=28 marzo 2020|dataarchivio=27 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201127060823/http://www.ctp.na.it/percorsi2.asp?LINEA=A3N|urlmorto=sì}}</ref> Attualmente è attiva una linea bus di EAV, sullo stesso tracciato dell'A3N Afragola-Napoli operato da CTP. La [[Stazione di Napoli Afragola|stazione AV]] è servita da autolinee urbane, suburbane ed extraurbane esercite da ex CTP, [[Autoservizi Irpini|AIR]], ex [[CLP (azienda)|CLP]] ed [[Ente Autonomo Volturno|EAV]].<ref name="EAV"/><ref>{{Cita web|url=http://www.ctp.na.it/dettaglinews.asp?ID=816|titolo=Linea AV 4 (Casoria Staz. Trenitalia-Afragola-TAV)|editore=[[CTP (Napoli)|CTP]]|accesso=28 marzo 2020|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ctp.na.it/dettaglinews.asp?ID=815|titolo=Linea AV 2 (Caserta Staz. Trenitalia-TAV)|editore=[[CTP (Napoli)|CTP]]|accesso=28 marzo 2020|dataarchivio=21 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210121135727/http://www.ctp.na.it/dettaglinews.asp?ID=815|urlmorto=sì}}</ref>
Fra il 1881 e il 1957 era inoltre presente una stazione della [[tranvia Napoli-Caivano]], gestita dalla [[Société Anonyme des Tramways Provinciaux]] (SATP).<ref>{{Cita|Cozzolino, Gamboni|pp. 15-20}}.</ref>
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}{{ComuniAmminPrec|21 maggio 1987|10 agosto 1990|Errico Forte|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|<ref name=interno>{{cita web|url=http://amministratori.interno.it/|titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali|editore=[[Ministero dell'Interno]]}}</ref>}}{{ComuniAmminPrec|10 agosto 1990|2 gennaio 1992|Gennaro Espero|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|28 gennaio 1992|19 marzo 1992|[[Alfonso Capone]]|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|18 maggio 1992|24 marzo 1993|Raffaele Errichiello|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|20 maggio 1993|29 marzo 1994|Augusto Iazzetta|[[Democrazia Cristiana]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|28 maggio 1994|8 maggio 1995|Antonio Salzano|[[Partito Liberale Italiano]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|8 maggio 1995|24 ottobre 1996|Pasquale Caccavale|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]], [[Federazione Laburista|FL]], [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|24 ottobre 1996|19 dicembre 1996|Paola Basilone|5=[[Commissario prefettizio]]|6=<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|19 dicembre 1996|28 aprile 1997|Paola Basilone|5=[[Commissario straordinario]]|6=<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|28 aprile 1997|20 aprile 1999|Roberto Caiazzo|[[Alleanza Nazionale|AN]], [[Forza Italia (1994)|FI]], [[Centro Cristiano Democratico|CCD]], [[Cristiani Democratici Uniti|CDU]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|20 aprile 1999|1º dicembre 1999|Arturo Caccia Perugini (commissario straordinario),<br>Mario Papa (sub commissario),<br>Giuseppe Tizzano (funzionario economico e finanziario)|5=[[Commissario straordinario|Commissione straordinaria]]|6=<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|1º dicembre 1999|20 aprile 2000|Arturo Cacciaperugini (commissario straordinario),<br>Mario Papa (sub commissario),<br>Giuseppe D'Angelo (funzionario economico e finanziario)|5=[[Commissario straordinario|Commissione straordinaria]]|6=<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|20 aprile 2000|4 agosto 2000|Roberto Caiazzo|[[Alleanza Nazionale|AN]], [[Forza Italia (1994)|FI]], [[Centro Cristiano Democratico|CCD]], [[Cristiani Democratici Uniti|CDU]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|4 agosto 2000|14 settembre 2000|Arturo Cacciaperugini|5=[[Commissario prefettizio]]|6=<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|14 settembre 2000|28 maggio 2001|Arturo Cacciaperugini|5=[[Commissario straordinario]]|6=<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|28 maggio 2001|16 maggio 2005|Santo Salzano|[[La Margherita|DL]], [[Democratici di Sinistra|DS]], [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]], [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]], [[Partito dei Comunisti Italiani|PdCI]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|16 aprile 2005|8 luglio 2005|Gaetano Piccolella|5=[[Commissario prefettizio]]|6=<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|8 luglio 2005|25 ottobre 2005|Gaetano Piccolella|5=[[Commissario straordinario]]|6=<ref name=interno/>}}{{ComuniAmminPrec|25 ottobre 2005|29 aprile 2008|Raffaele Barbato (commissario straordinario),<br>Michele Mazza (sub commissario),<br>[[Alfonso Noce]] (funzionario economico e finanziario)|5=[[Commissario straordinario|Commissione straordinaria]]|6=<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|29 aprile 2008|14 giugno 2013|[[Vincenzo Nespoli]]|[[Il Popolo della Libertà|PdL]], [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno 2013|10 giugno 2018|[[Domenico Tuccillo]]|[[Partito Democratico (Italia)|PD]], [[Unione di Centro (2002)|UdC]], [[Giovani Democratici|GD]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno 2018|12 febbraio 2021|Claudio Grillo|[[Forza Italia (2013)|FI]], [[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]], [[Lega Nord|LN]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|12 febbraio 2021|18 ottobre 2021|Anna Nigro|5=[[Commissario prefettizio]]}}
{{ComuniAmminPrec|18 ottobre 2021||Antonio Pannone|[[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]], [[Lega Nord|LN]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Infiltrazioni della camorra ===
Nel [[1999]] il consiglio comunale fu sciolto con [[decreto del presidente della Repubblica]], su proposta del [[Ministero dell'interno|ministro dell'interno]], [[Scioglimento dei consigli comunali e provinciali per infiltrazione mafiosa|per infiltrazioni dell'organizzazione malavitosa nella gestione della macchina comunale]], rilevate da una commissione d'accesso inviata dalla Prefettura, in seguito riabilitato dalla sentenza del [[Tribunale amministrativo regionale|TAR]] che ha ritenuto i fatti contestati per lo scioglimento non sufficienti<ref>{{cita notizia|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/06/22/afragola-il-tar-riabilita-il-sindaco.html|titolo=Afragola, il Tar riabilita il sindaco|giornale=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=22 giugno 2006|accesso=12 marzo 2010}}</ref>.
Nel 2005 l'amministrazione in carica, con decisione del Ministero dell'interno del 25 ottobre 2005, è stata sciolta perché gli accertamenti svolti dalla commissione di accesso hanno avvalorato «l'ipotesi della sussistenza di fattori di inquinamento dell'azione amministrativa dell'ente locale a causa dell'influenza della criminalità organizzata». Questa volta nessuna riabilitazione: sia il TAR che il [[Consiglio di Stato (Italia)|Consiglio di Stato]] rigettano il ricorso presentato dall'amministrazione sciolta.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/12/29/le-decisioni-del-tar.html|titolo=Le decisioni del Tar|giornale=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=29 dicembre 2005|accesso=12 marzo 2010}}</ref>
== Sport ==
'''Calcio'''
Nel comune ha sede la squadra di calcio [[Associazione Sportiva Dilettantistica Vis Afragolese 1944]] che ha disputato come massimo campionato la [[Serie C]]. Nella stagione 2024-2025 milita in Eccellenza.
'''Basket'''
La società di basket A.S.D. Pallacanestro Afragola che ha disputato come massimo campionato la [[Serie C regionale|Serie C]] e la società di rugby U.S. Rugby Napoli Afragola che ha disputato come massimo campionato la [[Serie A (rugby a 15)|Serie A a 15]]. Inoltre il comune ospita anche l'A.S.D. Afragola Volley, società di pallavolo militante nel campionato nazionale di [[Serie B (pallavolo maschile)|Serie B]] maschile.<ref>{{Cita web|url=https://www.lnd.it/it/seried-organizzazione/la-storia|titolo=Storia della Serie D|editore=[[Lega Nazionale Dilettanti]]|accesso=28 marzo 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://m.playbasket.it/campania/club.php?obj=3161|titolo=A.S.D. Pallacanestro Afragola|editore=PlayBasket.it|accesso=28 marzo 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.federugby.it/index.php?option=com_joomleague&func=showClubInfo&p=245&cid=275&lang=it|titolo=Informazioni Club Rugby Napoli Afragola|editore=[[Federazione Italiana Rugby]]|accesso=2 aprile 2019}}</ref>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Giuseppe Castaldi|titolo=Memorie storiche del comune di Afragola|editore=Tipografia San Giacomo|città=Napoli|data=1830|cid=Castaldi}}
* {{Cita libro|autore=[[Bartolommeo Capasso|Bartolomeo Capasso]]|titolo=Monumenta ad Neapolitani ducatus Historiam pertinentia|città=Napoli|data=1892}}
* {{Cita libro|autore=Domenico Chianese|titolo=I casali antichi di Napoli|città=Napoli|data=1938}}
* {{Cita libro|autore=[[Adolfo Omodeo]]|url=https://books.google.it/books?id=XexHAAAAMAAJ|titolo=Libertà e storia: scritti e discorsi politici|data=1960|editore=Giulio Einaudi Editore|cid=Omodeo}}
* {{Cita libro|autore=Luciano Zeppegno|url=https://books.google.it/books?id=JLkKAQAAIAAJ|titolo=Guida ai misteri e segreti di Napoli e della Campania|editore=Sugar|data=1969|cid=Zeppegno}}
* {{Cita libro|[[Gaetano Capasso]]|titolo=Afragola. Origini, vicende e sviluppo di un “casale” napoletano|città=Cardito|editore=Athena mediterranea|data=1974}}
* {{Cita libro|autore=AA. VV.|url=https://books.google.it/books?id=-_UG9Eu9_6oC|titolo=Vol. 15 - Raccolta Rassegna Storica dei Comuni - Anno 2001|editore=Istituto di Studi Atellani|data=2001|cid=RRSC, 2001}}
* {{Cita libro|url=https://books.google.it/books?id=PoTw1MJEynMC|titolo=Vol. 16 - Raccolta Rassegna Storica dei Comuni - Anno 2002|editore=Istituto di Studi Atellani|data=2002|cid=RRSC, 2002}}
* {{Cita pubblicazione|autore1=Maria Luisa Nava|autore2=Daniela Giampaola|autore3=Elena Laforgia|autore4= Giuliana Boenzi|anno=2007|titolo=Tra il Clanis e il Sebeto: nuovi dati sull’occupazione della piana campana tra il Neolitico e l’età del Bronzo|rivista=Atti della XL Riunione Scientifica, Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Strategie di insediamento fra Lazio e Campania in età preistorica e protostorica|città=Roma|annooriginale=2005|cid=Nava ''et al''}}
* {{Cita libro|autore=Giuseppe Giacco|titolo=Terra Mia, Cultura popolare del territorio afragolese|editore=ARCA|data=2006}}
* {{Cita libro|autore1=Andrea Cozzolino|autore2=Antonio Gamboni|titolo=Napoli: i tram per la Provincia|editore=Rolando Editore|data=2010|isbn=88-89132-01-9|cid=Cozzolino, Gamboni}}
* {{Cita libro|autore=[[Gigi Di Fiore]]|titolo=Controstoria della Liberazione|editore=Biblioteca Universale Rizzoli|data=2012|isbn=978-88-58-62737-2|cid=Di Fiore}}
* {{cita web|autore=Elena Laforgia|autore2=Giuliana Boenzi|autore3=Tiziana Matarazzo|autore4=Monica Stanzione|url=http://preistoriadelcibo.iipp.it/contributi/2_18.pdf|titolo=18. Ambiente e biodiversità nella piana campana. Modalità di sfruttamento delle risorse vegetali in una comunità del Bronzo Antico. Il villaggio del Bronzo Antico di Afragola|editore=[[Istituto italiano di preistoria e protostoria]]|data=6-7 ottobre 2015|cid=Laforgia ''et al''}}
* {{Cita libro|autore=George Forty|url=https://books.google.it/books?id=g0J3BwAAQBAJ|titolo=Desert Rats at War: North Africa. Italy. Northwest Europe|data=2014|editore=Air Sea Media|lingua=en|cid=Forty}}
* {{Cita libro|autore1=Giacinto Libertini|autore2=Ludovico Migliaccio|url=https://books.google.it/books?id=KoaCDwAAQBAJ|titolo=Quarto Volume Seconda Edizione Testimonianze per la memoria storica di Caivano raccolte da Ludovico Migliaccio e Collaboratori 2018 a cura di Giacinto Libertini|data=2018|editore=Istituto di Studi Atellani|cid=Libertini}}
* Domenico Corcione, ''Il caso Afragola. Per una rivalutazione della storia locale in ottica storiografica'', Kindle editor, 2ª edizione, 2019.
== Voci correlate ==
* [[
* [[Stazione di
* [[Stazione di Salice]]
* [[Biblioteca del Convento di Sant'Antonio]]
==
{{interprogetto|wikt}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Campania|Napoli}}
[[Categoria:Afragola| ]]
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